sabato 12 aprile 2014
Le Province chiudono e sparano gli ultimi colpi in termini di sanzioni.
Le Province chiudono e sparano gli ultimi colpi in termini di sanzioni. Il caso Lecce e gli ultimi autovelox sulle vie provinciali e le multe a raffica. Casi segnalati allo “Sportello dei Diritti” anche per un solo km orario oltre il limite
Con il disegno di legge “Delrio” recentemente approvato dalle camere e perciò legge, le province vengono svuotate delle loro funzioni, almeno nell’intenzione del governo, ma nonostante la riforma, non si ferma, quasi come se fosse implacabile, la “fame” di fondi per cercare di rimpinguare bilanci spesso ridotti all’osso.
Il bisogno spasmodico di risorse, allora, non può che essere rivolto verso i cittadini attraverso una serie di balzelli e sanzioni che vanno a colpire come una “mannaia”, come al solito, i cittadini anche in questa fase strategica di tentativo di riassetto delle istituzioni dello Stato, nel quale le province non sono ancora quell’ente di secondo livello come sarebbe nelle previsioni, in quanto la riforma del titolo V della costituzione è tutta in alto mare.
Da segnalare, in tal senso, ciò che sta accadendo nella provincia di Lecce, dove la recentissima installazione di numerosi autovelox sulle strade provinciali da parte dell’ente provincia, guarda caso anche in tratti dove il limite è posto sui 50 km/h, sta creando non poche polemiche tra gli automobilisti e la cittadinanza.
Molti, infatti, sono i cittadini che si sono rivolti allo “Sportello dei Diritti”, per denunciare casi limite di verbali per eccesso di velocità elevati per la differenza di uno, due chilometri oltre il limite previsto e quindi, caduti in quelle che possono essere definite delle vere e proprie “trappole” per automobilisti.
Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, alla luce di quanto sta accadendo, ancora una volta non possiamo non denunciare questo modo subdolo di “far cassa” spacciato per ricerca del miglioramento della sicurezza stradale che in realtà, come da tempo sosteniamo, dovrebbe essere praticata in primo luogo attraverso la messa in sicurezza delle strade provinciali, non sempre adeguate al traffico e alla circolazione dei veicoli che le percorrono.
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