martedì 20 settembre 2016
USA, Listeria nei biscotti "Eggo" Kellogg's. Rischio contaminazione Listeria monocytogenes, ritirati in 25 Stati.
USA, Listeria nei biscotti "Eggo" Kellogg's. Rischio contaminazione Listeria monocytogenes, ritirati in 25 Stati.
Attenzione alle tradizionali cialde importate dagli USA, potrebbero essere contaminate con Listeria monocytogenes. I waffle Eggo sono molto apprezzati negli Stati Uniti e sono prodotti dall'azienda Kellogg's. In Italia non sono tanto diffusi, anche se si tratta di un tipo di dolce che sta prendendo sempre più piede, e non è raro vederlo nelle pasticcerie e nelle creperie. Ma lunedì la Food and Drug Administration (FDA) ha dichiarato, avvisando la popolazione sul proprio sito istituzionale, di avere appena avviato un’inchiesta al riguardo in collaborazione con la Centers for Disease Control statunitense oltre che i funzionari sanitari locali, dopo che Kellogg Co. ha annunciato che stava ritirando alcune delle cialde popolari in 25 stati nel timore che potessero essere state contaminate dalla listeria. Il maxi-ritiro riguarda le cialde "Eggo Nutri-Grain " causa contaminazione batterica potenzialmente fatale. La società Kellogg Co, ha dichiarato di non aver ricevuto, fino ad ora, segnalazioni di malattie legate agli individui che hanno consumato le cialde, ma ha deciso, in collaborazione con la FDA, di lanciare il richiamo per prudenza. Questa non è la prima volta che il marchio Eggo Kellogg ha affrontato un richiamo per listeria. Secondo la CNN, la FDA ha scoperto il batterio in un impianto di Atlanta nel 2009. Listeria è una famiglia di batteri composta da dieci specie. Una di queste, La listeria è un batterio che provoca la listeriosi, malattia che espone a rischio aborto spontaneo le donne in gravidanza. La listeriosi può assumere due forme, quella diarroica, tipica delle infezioni alimentari, che si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione, e quella invasiva, che attraverso i tessuti intestinali e arriva al sangue e si diffonde sviluppando sepsi, encefaliti e meningiti. In questo caso le malattie si possono sviluppare anche tre mesi dopo l’ingestione del cibo infetto. I primi sintomi, spiega l’Istituto superiore di Sanità, “sono spesso simili a quelli di altre malattie derivate da alimenti contaminati: febbre, dolori muscolari, nausea, diarrea. Quando l’infezione si diffonde al sistema nervoso, si possono manifestare emicranie, confusione, irrigidimento del collo, perdita dell’equilibrio o anche convulsioni”. La listeriosi è particolarmente pericolosa per le persone immunodepresse, i malati di cancro, di diabete, di Aids, le persone anziane, i neonati e le donne in gravidanza, nelle quali può provocare un aborto spontaneo. Inoltre, continua l’Istituto superiore di Sanità, “tra i neonati, che hanno contratto l’infezione dalla madre, il tasso di mortalità è piuttosto elevato, e la malattia si manifesta sia sotto forma di polmonite che di meningite, difficilmente distinguibili a livello sintomatico da infezioni causate da altri agenti patogeni. Nei neonati però la listeriosi può dare luogo anche ad altri sintomi, come perdita di appetito, vomito, irritazione epidermica. Anche quando l’esito della malattia non è fatale, il neonato ha comunque il rischio di subire danni neurologici a lungo termine e sviluppo ritardato”. Alla luce dell'allerta che arriva dagli USA ed in attesa di una risposta del ministero del Welfare, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, invitiamo ad evitare il consumo dei lotti delle barrette importati dagli Stati Uniti. Sul sito del nostro ministero della Salute non c’è ancora alcuna informazione.
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