lunedì 4 marzo 2019
Tachimetro taroccato da una calamita, camionista italiano al lavoro per oltre 24 ore multato in Germania: violata ogni norma che regola tempi di guida e di riposo.
Tachimetro taroccato da una calamita, camionista italiano al lavoro per oltre 24 ore multato in Germania: violata ogni norma che regola tempi di guida e di riposo. La polizia tedesca ha sorpreso l'autista che aveva installato sul tir un magnete che inibiva il funzionamento del tachigrafo: "Volevo rientrare prima in Italia per stare con la mia famiglia".
Avendo tenuto una pausa obbligatoria di 11 ore e avendo pagato una cauzione di 1350 euro, un camionista italiano è stato autorizzato a continuare il suo viaggio dopo che la polizia ha scoperto che il tachigrafo del tir era stato manipolato con magneti. Lo fa sapere in un comunicato stampa la polizia tedesca, divulgato dallo Jyske Vestkysten, il più grande quotidiano regionale della Danimarca. L'autista di 41 anni era stato fermato giovedì mattina su un autotreno, in servizio di trasporto merci conto terzi, sull'autostrada A23 a Steinburg, nel sud-ovest dello Schleswig-Holstein, in Germania. Gli agenti sospettano che l'uomo sia rimasto seduto al volante continuamente per circa 24 ore. L'autista ha riconosciuto e spiegato la truffa in quanto era nelle sue intenzioni tornare quanto prima a casa dalla sua famiglia in Italia, senza appunto rispettare le pause. Tanto il cronotachigrafo era stato in parte fermato, grazie a un magnete. Così, anche se il mezzo pesante viaggiava a 80 chilometri orari, risultava in pausa. Un’ anomalia che i poliziotti hanno notato subito sul camion controllato. Infatti i sensori legati al cronotachigrafo digitale rilevavano assenza di corrente nel circuito e i parametri legati al grafico della velocità risultavano assenti, come se il veicolo risultasse non circolante. Davanti a queste mancanze, gli agenti hanno provveduto a un’ispezione tecnica del veicolo che ha portato al ritrovamento di una calamita applicata al circuito elettrico del cronotachigrafo digitale, che consentiva al conducente di alterarne i dati e continuare a rimanere alla guida. Una condotta, questa, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. molto pericolosa in quanto pone a rischio la sicurezza degli altri utenti della strada. Il mancato rispetto degli orari di riposo comporta infatti mancanza di lucidità e rallentamento dei riflessi ed è una delle cause degli incidenti stradali più gravi.
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