domenica 29 gennaio 2017
Cartelli stradali “antiprostituzione” nei pressi della stazione di Lecce.
Cartelli stradali “antiprostituzione” nei pressi della stazione di Lecce. Va bene la lotta al fenomeno dello sfruttamento, danni d’immagine e perdita di valore immobiliare di un intero quartiere con la pubblicizzazione
Sono spuntati come funghi i cartelli stradali per il “Contrasto alla prostituzione” nella zona adiacente alla stazione di Lecce, area arcinota ai leccesi per la presenza sui marciapiedi, da tempo immemorabile, di lucciole e transessuali di ogni provenienza. Non si tratta di un’assoluta novità perché tale prassi è mutuata da esperienze di altre realtà urbane ove il problema è ben più radicato è diffuso, ma non è neanche un bel messaggio quello lanciato con la segnaletica in questione da parte di un’amministrazione che governa una città a vocazione turistico – culturale perché la lotta allo sfruttamento della prostituzione non si attua con la pubblicizzazione delle zone in cui il fenomeno si manifesta alla cittadinanza – e ne sono prova gli scarsi risultati manifestati dalla permanenza della problematica anche dopo il posizionamento dei cartelli - , ma con una costante vigilanza sul territorio da parte delle autorità di pubblica sicurezza e una guerra senza confini a tutti quei soggetti ed organizzazioni che utilizzano e segregano donne e transessuali di ogni età per trarne un illecito profitto. Per tali ragioni, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ne auspica la rimozione per l’evidente danno d’immagine alla città e per il concreto rischio di perdita di valore commerciale degli immobili del quartiere.
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