lunedì 25 luglio 2011

Sprofonda la fiducia dei consumatori “Peggiorano le prospettive future”.


Sprofonda la fiducia dei consumatori “Peggiorano le prospettive future”. L’indice del clima di fiducia dei consumatori scende a 103,7 da 105,1 di giugno. Il calo è particolarmente marcato nel Centro Sud e nel Nord Ovest.


Secondo l’Istat a luglio 2011 cala la fiducia degli italiani sulle prospettive di ripresa a 103,7 da 105,8 di giugno.La flessione è dovuta, in particolare, al peggioramento del clima futuro e di quello sul quadro economico, i cui indicatori scendono, rispettivamente, da 93,6 a 87,9 e da 78,3 a 75,1. Peggiora anche il clima personale, diminuito da 120,1 a 118,8.
Peggiorano, in particolare, le previsioni a breve termine sulla situazione economica del paese e della famiglia, sull’evoluzione del mercato del lavoro e sulle possibilità di risparmio.
Inoltre, “peggiorano anche le opinioni sulla situazione economica della famiglia e sul bilancio familiare mentre migliorano le valutazioni sulla convenienza attuale del risparmio. I saldi dei giudizi e delle previsioni sull’andamento dei prezzi al consumo scendono lievemente rispetto al mese precedente. Sulla base delle consuete domande trimestrali, peggiorano le intenzioni di acquisto per tutte le categorie di spesa trattate (autovettura, abitazione e spese per manutenzione).
Per quanto riguarda i beni durevoli, peggiorano sia i giudizi sulla convenienza all’acquisto immediato, sia le attese a breve termine.
I saldi dei giudizi sulla dinamica dei prezzi al consumo segnano una moderata flessione, mentre le previsioni sull’evoluzione dell’inflazione registrano una risalita.
La fiducia peggiora, anche se con diversa intensità, nel Centro-Sud e nel Nord-ovest, migliora nelle regioni del Nord-est.
Secondo Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” la fiducia dei consumatori italiani sta scemando sempre di più. Ritiene inoltre che l’esecutivo stia continuando a sottovalutare tali preoccupanti segnali che però non evidenziano un ulteriore circostanza: ossia che anche il livello della soglia di povertà si stia abbassando gradualmente ma troppo pericolosamente e l’abbassamento della fiducia dei consumatori è solo una faccia della medaglia che non evidenzia quante famiglie non siano più in grado di far fronte alle quotidiane esigenze alimentari. Non per essere troppo pessimisti, ma Tunisia, Albania ed Egitto, forse non sono mai state così vicine, non solo geograficamente.

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