venerdì 8 dicembre 2017
Allarme leishmaniosi canina: arriva il vaccino spagnolo che sarà presto distribuito in Europa
Allarme leishmaniosi canina: arriva il vaccino spagnolo che sarà presto distribuito in Europa. Questa malattia colpisce solo in Italia circa 1.000.000 cani, il 15 % del totale
La Leishmaniosi canina è una malattia che può essere mortale per i cani e che si può trasmettere occasionalmente anche agli uomini, anche se nell'uomo questa malattia è normalmente curabile. In Italia, le statistiche evidenziano circa 200 casi umani di Leishmaniosi all’anno. E' noto che questa malattia sia endemica nei territori costieri del nostro paese, ma anche in quelli collinari: è particolarmente diffusa in Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Molise e Abruzzo e anche nelle Isole (minori e maggiori). Solo di recente, con l'aumento delle temperature medie degli ultimi anni, si registra un aumento dei casi in Emilia Romagna occidentale, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Trentino e Friuli, si tratta di piccoli focolai che comunque meritano di essere tenuti sotto sorveglianza. Negli ultimi anni, quindi, questa malattia si sta diffondendo anche in zone dove non era mai arrivata prima. Per la Leishmaniosi canina non è ancora stata trovata una cura efficace, ma è stata messa a punto la migliore misura di prevenzione: il vaccino. Già utilizzato in undici Paesi europei, ha ampiamente confermato i risultati attesi in termini di efficacia, stimolando una risposta immunitaria specifica contro il parassita che causa la patologia e permettendo così al cane di reagire in modo corretto senza ammalarsi. La Leishmaniosi è la terza malattia vettoriale dopo la malaria e la filariosi linfatica ed è presente in 88 Paesi, con 350 milioni di persone a rischio e 12 milioni di malati. Si stima che ogni anno le persone nel mondo che muoiono di Leishmaniosi, si aggirano a 60.000 circa. La leishmaniosi canina, invece, è presente in circa 50 Paesi tra quelli dove si riscontra la leishmaniosi umana, ma è principalmente diffusa in tre aree più importanti: Cina, bacino del Mediterraneo e Brasile. Il primo vaccino sviluppato in Spagna contro la leishmaniosi canina sarà distribuito in Europa attraverso l'accordo firmato dai laboratori che l'hanno realizzato, Leti e la multinazionale MSD Animal Health, che gestirà il marketing in Francia, Italia, Grecia e Regno Unito.L'accordo, annunciato proprio in data odierna, permetterà di aumentare il tasso di vaccinazione e di contribuire non solo alla prevenzione della leishmaniosi canina a livello globale, ma anche per controllare l'incidenza di questa malattia negli esseri umani, ha spiegato il Presidente di Leti, Jaime Grego. I laboratori spagnoli manterranno la distribuzione in Spagna e Portogallo di questo vaccino, commercializzato con il nome di Letifend e per combattere una malattia che colpisce circa 785.000 cani solo in Spagna, il 15 % del totale. Leti, che ha annunciano l'accordo di distribuzione, ha spiegato che il vaccino è il primo ricombinante disponibile in Europa per la prevenzione della leishmaniosi canina, la global zoonosi causata da leishmania infantum, potenzialmente mortale e diffusa in più di 80 Paesi del mondo. Catalogata come una delle "malattie dimenticate" dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, la leishmaniosi ha poche possibilità di trattamento. Ecco perchè la Leti, "sottolinea l'importanza della vaccinazione per rinforzare la risposta sistema immunitario fino a quando si verifica l'infezione". Si tratta, quindi, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, di un importante annuncio meritevole di diffusione a tutta la platea degli amanti degli animali ed in particolare dei cani, perchè potrà evitare, attraverso un'efficacie opera di prevenzione, le ingenti spese sanitarie necessarie per le cure per prolungare la vita e la sopravvivenza degli animali colpiti e dunque la morte di migliaia dei nostri animali da compagnia. Ovviamente, al di là delle ricadute sui cani, la vaccinazione potrà avere conseguenze in termini di ricadute positive su una minore incidenza nei contagi sugli uomini.
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