lunedì 20 agosto 2007

Allarme integratori salini ed infusi

Calura ed eccesso di consumo di bibite a base di infusi o di sali minerali e integratori: il Componente Nazionale del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA, invita il Ministero della Sanità ad effettuare più approfonditi controlli sui pericoli alla salute derivanti dall’consumo eccessivo di tali prodotti

Il gran caldo di questa estate ha rilanciato un problema riguardante la commercializzazione dilagante delle bibite composte da infusi o di sali minerali e integratori: da una lato l’eccessivo consumo da parte di tutte le fasce dei consumatori e non solo degli sportivi, mentre diversi studi di laboratorio evidenzierebbero la possibilità che alcune di queste bevande assimilate in quantità eccessive potessero essere cancerogene.
In passato diverse ricerche hanno rilanciato più volte l’allarme, a cui è seguito pedissequamente un quasi assoluto silenzio mediatico.
Secondo la Food and Drug Administration, l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, il problema sarebbe legato alla presenza, in alcune bibite, di conservanti fra i quali il benzoato di sodio, il potassio, il calcio e la vitamina C addizionata, che per una reazione chimica favorita dal calore, dalla luce e dalla presenza di acido citrico, generano il benzene, noto cancerogeno. E’noto che l'inalazione dei suoi vapori provoca avvelenamento con emorragia delle mucose, della pelle e degli organi interni.
Per il momento, i risultati degli studi invitano a porre attenzione alla conservazione del prodotto ed alla scadenza dello stesso, oltre che, ovviamente, a preferire bibite che non contengano additivi a rischio.
Per questi motivi il Componente Nazionale del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA, ed al fine di evitare inutili allarmismi, invita il Ministero della Sanità ad effettuare più approfonditi controlli e nuove ricerche su eventuali pericoli alla salute derivanti dall’consumo eccessivo di tali prodotti.
Lecce, 21 agosto 2007
Il Componente Nazionale del
Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore”
Giovanni D’AGATA

lunedì 6 agosto 2007

Accolto dal GdP il ricorso del sordomuto che non aveva sentito l'ALT

Il Giudice di Pace di Campi Salentina (Le) accoglie il ricorso del sordomuto reo di non aver “sentito” l’alt della Polizia Municipale, predisposto dallo “Sportello dei Diritti” della Provincia di Lecce. Il Componente Nazionale del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA, rinnova l’invito agli enti deputati all’emissione di verbali ed ordinanze-ingiunzioni ad usare tutte le accortezze e le cautele nell’esame dei ricorsi.

Il 30 aprile scorso, lo Sportello dei Diritti” della Provincia di Lecce la cui delega è stata assegnata all’assessore Carlo MADARO, segnalava un clamoroso e a dir poco risibile caso di Pubblica Amministrazione poco attenta e superficiale.
La Prefettura di Lecce, infatti, aveva emesso un’ordinanza d’ingiunzione nei confronti di un cittadino sordomuto “reo” di non aver “sentito” l’alt della Polizia Municipale a bordo del proprio ciclomotore, nonostante l’utente della strada avesse proposto ricorso gerarchico al verbale di contestazione, allegando un certificato medico attestante tale invalidità.
Il cittadino, rivoltosi allo “Sportello dei Diritti” della Provincia di Lecce, proponeva ricorso contro l’ordinanza – ingiunzione innanzi al Giudice di Pace di Campi Salentina (Le), il quale ha accolto le motivazioni del ricorrente ed ha contestualmente annullato l’ordinanza d’ingiunzione.
Per questi motivi e poiché questo è solo l’ultimo caso d’ingiustizia e di scarsa attenzione della Pubblica Amministrazione, il Componente Nazionale del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA, rinnova l’invito a tutti gli enti deputati all’emissione di sanzioni avverso il Codice della Strada, comprese le Prefetture, ad utilizzare tutte le cautele e la massima attenzione nei procedimenti sanzionatori, motivando correttamente ed esaurientemente i propri provvedimenti.
Non v’è dubbio, infatti, che vi è un concreto rischio che casi del genere contribuiscano ha creare allontanamento e sfiducia nel già logorato rapporto tra cittadino e Pubblica Amministrazione.
Lecce, 06 agosto 2007
Il Componente Nazionale del
Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore”
Giovanni D’AGATA