venerdì 27 febbraio 2015

L'ultima speranza di molti cittadini è Papa Francesco. La testimonianza di una famiglia leccese disperata cui il Santo padre ha risposto

L'ultima speranza di molti cittadini è Papa Francesco. La testimonianza di una famiglia leccese disperata cui il Santo padre ha risposto cointeressando don Attilio Mesagne della Caritas Diocesana laddove viene dimostrato che le istituzioni hanno fallito con le loro false promesse E' inutile parlare di fantomatici segni di ripresa, di una via d'uscita dalla crisi quando si leggono lettere come quella inviata da una famiglia leccese al Papa. Rassegnazione per le istituzioni non più in grado di dare risposte o, ancor peggio, una politica che sa fornire solo false promesse che gettano ancor di più nello sconforto e nella disperazione interi nuclei familiari cui è rimasto, solamente, l'ultimo appiglio nella speranza che Papa Francesco, indipendentemente dal proprio credo religioso, ha saputo infondere, quantomeno per la sua percepibile vicinanza alla gente che soffre ed agli ultimi, anche se gli ultimi sono sempre di più.Anche in questa occasione, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", Bergoglio ha saputo dimostrare la sua presenza laddove tutti gli altri, anche nella mancanza di rispetto dei propri doveri istituzionali e in assenza di alcuna prospettiva di sostegno per le fasce più disagiate della popolazione, hanno miseramente fallito.E dalla penna della segreteria di Stato in rappresentanza del Santo Padre, questa famiglia è stata affidata a quella che da tanti è considerata come l'ultima istituzione di prossimità: la Caritas Diocesana che anche a Lecce svolge un ruolo encomiabile grazie alla guida di Don Attilio Mesagne cui anche questa volta è richiesto direttamente dalle massime istituzioni vaticane una difficile risposta nei confronti dell'ennesima famiglia in preda alla disperazione.C'è poco da commentare, evidenzia Giovanni D'Agata, di fronte alle parole di chi nel 2015 supplica un intervento diretto del Papa laddove le istituzioni latitano, ma quelle stesse frasi e la prontezza con cui il Santo Padre ha risposto non possono non costituire un severo monito per la politica e le nostre istituzioni.

Richiamo per 467.000 Suv della Fca (ex FIAT).La maggioranza dei richiami è negli Stati Uniti

Richiamo per 467.000 Suv della Fca (ex FIAT).La maggioranza dei richiami è negli Stati Uniti Fca Us richiama volontariamente 467.480 Dodge e Jeep nel mondo per risolvere un potenziale problema al circuito relè per migliorare la durevolezza della pompa del carburante. La maggioranza dei richiami è negli Stati Uniti, dove sono richiamate 338.216 vetture. Lo riporta la stampa americana, sottolineando che il problema al relè potrebbe causare lo spegnimento del motore o far sì che non parta. Fca Us non è al corrente di nessun incidente. I concessionari sostituiranno il componente. Chrysler farà sapere ai consumatori quando potranno programmare la sostituzione. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. Al singolo proprietario, infatti, non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in cui la propria autovettura sia oggetto del richiamo, l’intervento previsto è a totale carico della casa automobilistica che dovrebbe fornire anche un’autovettura sostitutiva per il periodo necessario alla manutenzione straordinaria.

Pioggia di insulti razzisti ad italiana in Svizzera: "Italiana di m..., ti butto nel lago".

Pioggia di insulti razzisti ad italiana in Svizzera: "Italiana di m..., ti butto nel lago". Stamattina a Lugano un agente Prosegur si è reso protagonista di uno spiacevole episodio. È ciò che è accaduto stamattina a Lugano ad una donna italiana, domiciliata in zona da decenni, nei pressi del Padiglione Conza quando un agente Prosegur si è lasciato andare urlando a una serie di commenti razzisti, accompagnati da gesti ancor meno edificanti. "Italiana di m..., ti prendo a calci nel sedere, ti rispedisco nel tuo Paese gettandoti nel lago, italiana di m...". Inoltre sbraitando le ha mostrato il sedere davanti ai passanti increduli. Per quanto riguarda l'episodio, erano da poco passate le 8.30 quando una donna italiana, domiciliata in zona da decenni, è andata a prendere l'auto parcheggiata in zona blu. Avvicinandosi alla vettura ha notato il foglio bianco di una multa sul parabrezza e a pochi metri di distanza un agente Prosegur intento a redigere altre multe. Raccolta la multa, la donna non l'ha contestata, ma ha rivolto un sorrisino sprezzante all'agente ed è salita nella propria auto. L'uomo non deve avere gradito il sorriso, visto che le si è avvicinato con fare minaccioso e le ha rivolto commenti poco gentili. Tra i due, lei in auto, lui sul marciapiede, è nato un piccolo diverbio. La donna, impaurita, si è barricata nella sua auto per proteggersi dall'agente. Lì ha estratto il telefono ed ha chiamato la Polizia, chiedendo un intervento. Poco dopo in loco è giunta la pattuglia della Polizia comunale di Lugano, cui la donna ha spiegato l'accaduto. Sull'episodio è stata aperta un'inchiesta, osserva Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”. Non è mai bello vedersi appioppare una multa di posteggio quando si sgarra solo di pochi minuti. Se però oltre alla multa si ricevono insulti a sfondo razzista, allora la situazione diventa intollerabile.

Epidemia di morbillo a Berlino: pediatri invitano a tenere neonati a casa

Epidemia di morbillo a Berlino: pediatri invitano a tenere neonati a casa. Il morbillo, la malattia virale più contagiosa nel mondo, si sta diffondendo rapidamente. I genitori dovrebbero tenere a casa i neonati finché non si sarà fermata l'epidemia di morbillo, la più grave dall'introduzione della legislazione sui vaccini nel 2001. L'appello è stato lanciato venerdì a Berlino dall'associazione dei medici pediatri e dell'infanzia, che reagisce così alla recente morte di un bambino di 18 mesi che aveva contratto il virus. Intanto i ricercatori della Mayo Clinic hanno scoperto perché il morbillo, forse la malattia virale più contagiosa nel mondo, si diffonde così rapidamente. Il virus emerge nella trachea del suo ospite, provocando una tosse che riempie l’aria con particelle pronte a infettare l’ospite successivo. I risultati possono anche contribuire alla lotta contro i tumori alle ovaie, al seno e i tumori polmonari. I risultati sono stati pubblicati online sulla rivista Nature e i ricercatori fanno capire perché alcuni virus respiratori si diffondono più rapidamente e più facilmente di altri: hanno trovato che il virus del morbillo usa una proteina (chiamata Nectin-4) nell’ospite da infettare e poi parte dalla posizione strategica della gola. Nonostante lo sviluppo di un vaccino contro il morbillo, il virus continua a colpire più di 10 milioni di bambini ogni anno e uccide circa 120.000 persone in tutto il mondo. Ma perché è il virus del morbillo si comporta in modo molto più contagioso rispetto ad altri virus respiratori? “Il virus del morbillo ha sviluppato una strategia diabolica”, afferma Roberto Cattaneo, Ph.D., ricercatore principale dello studio e biologo molecolare della Mayo Clinic.” Dapprima dirotta le cellule immunitarie che pattugliano i polmoni per entrare nell’ospite. E poi viaggia all’interno di altre cellule del sistema immunitario in tutto il corpo. “Tuttavia, le cellule immunitarie infette consegnano il loro carico in particolare a quelle cellule che esprimono la proteina Nectin-4, il nuovo recettore. Sorprendentemente, queste cellule si trovano nella trachea. Così, il virus emerge dall’ospite esattamente dove è necessario per facilitare il contagio . ” I ricercatori sono anche entusiasti di un altro aspetto di questi risultati. Nectin-4 è un biomarcatore di diversi tipi di tumore come il tumore ovarico, della mammella e del polmone. Sono in corso studi clinici che usano il morbillo e altri virus per attaccare il cancro. Per Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti” è fondamentale ricordare che il morbillo e la rosolia possono portare a gravi complicanze, come purtroppo testimoniano i casi descritti. E la prima difesa nasce innanzitutto dall'essere informati e dal conoscere.

Viaggiare sicuri. Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Texas sconsiglia viaggi in Messico per le "Spring Break" o "vacanze di primavera".

Viaggiare sicuri. Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Texas sconsiglia viaggi in Messico per le "Spring Break" o "vacanze di primavera". Lo Sportello dei diritti esorta alla prudenza Il Dipartimento di sicurezza del Texas lanciando l'allarme ha dichiarato che sette degli otto grandi cartelli della droga messicani operano al confine. "Nessun viaggio in Messico" nel periodo primaverile. Questo è stato l'avvertimento dato questa settimana dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Texas (DPS) , che ha espresso incertezza sulla sicurezza sociale in Messico, soprattutto lungo il confine. Lo “Sportello dei Diritti” consiglia molta prudenza a chi è in viaggio in Messico, dove ci sono tensioni con sfondi politici e sociali in diverse zone. Il pericolo di rischio di atti criminali sussiste in tutto il paese, ma soprattutto lungo il confine dove c'è un alto rischio di sequestri ed in particolare di rapine. Il Texas è la prima volta che lancia l'allarme dal 2010. E' particolarmente rivolto agli studenti universitari che scelgono il Messico come una delle mete preferite per le vacanze di primavera. I rischi e le minacce che possono coinvolgere i viaggiatori sono imprevedibili per la violenza dei cartelli e degli altri elementi criminali, nè tanto meno possono essere ignorati. L'allarme è indirizzato anche ai turisti italiani che visitano il Messico, in forte crescita rispetto agli anni precedenti. Infatti, i visitatori provenienti dal belpaese sono aumentati dell'11,1% rispetto al 2013. Nel periodo gennaio-agosto del 2014, sono arrivate in aereo dal Belpaese 116.831 persone, un incremento dell'11,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questa informazione è stata presentata, durante la Terza Sessione Ordinaria del comitato direttivo del Consiglio per la Promozione Turistica del Messico, in un comunicato del suo direttore Rodolfo Lopez Negrete, che ha aggiunto che hanno registrato crescite importanti anche altri mercati europei come la Germania (11,6% con 132.191 turisti); la Spagna (9,6% con 212.104 turisti) e il Regno Unito (9,0% con 302.950 turisti).Per quanto riguarda l'America Latina, risalta l'aumento di visitatori dalla Colombia con il 24,4 per cento (201.406 persone) e il Brasile con il 9,2 per cento (197.613 persone), mentre dall'Asia continua la crescita del mercato cinese con un incremento del 26,1 per cento (46.844) corrispondente alle persone provenienti da questo Paese.Molto importanti per l'economia messicana gli arrivi turistici via aerea dagli Stati Uniti, che nei primi 8 mesi del 2014 sono cresciuti del 13,3 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, raggiungendo la cifra di cinque milioni 162 mila 534 persone. A seguito di questa tendenza, la partecipazione di mercato del Messico come destinazione turistica degli statunitensi è salita dal 17 per cento nel primo semestre del 2013 al 18 per cento nello stesso periodo di quest'anno, una cifra mai raggiunta in precedenza che ribadisce il primo posto del Paese degli Aztechi nella classifica delle nazioni più visitate dai vicini del Nord. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” raccomanda ai turisti ed i nostri connazionali già presenti sul territorio messicano di seguire le istruzioni delle autorità e delle guide turistiche locali. Il rischio è elevato.

Bornavirus: l'allarme Ecdc, in UE rilevato nuovo ceppo

Bornavirus: l'allarme Ecdc, in UE rilevato nuovo ceppo. Scoperto un nuovo virus in Germania. Tra il 2011 e il 2013 tre uomini, allevatori di scoiattoli della specie "Sciurus variegatoides" sono deceduti per encefalite nel lander di Sassonia-Anhalt. Tra il 2011 e il 2013 tre uomini, allevatori di scoiattoli della specie "Sciurus variegatoides" sono deceduti per encefalite nel lander di Sassonia-Anhalt. L'ECDC, agenzia indipendente dell'Unione europea, ha annunciato il 27 febbraio, che i ricercatori hanno individuato un nuovo Bornavirus attraverso l’analisi genetica di campioni organici provenienti da scoiattoli presenti in uno dei tre allevamenti, che potrebbe aver infettato gli allevatori. Il virus è stato infatti successivamente rinvenuto anche in campioni organici prelevati da uno degli allevatori deceduti. Gli episodi sono forse collegati all'agente patogeno zoonotico che può interessare varie specie animali e possibilmente causare disturbi psichici negli esseri umani. Tutte le persone infette allevavano scoiattoli variegati, un tipo di scoiattolo comune in America centrale che può essere allevato in casa come un animale domestico esotico. I casi sono ancora sotto indagine e non ci è prova ancora di un rapporto diretto tra la presenza della bornavirus e l'encefalite, quindi, un'infezione zoonotica con bornavirus non è stata confermata, anche se appare plausibile che il contagio possa essere avvenuto attraveso morsi e graffi provocati dagli scoiattoli. Resta inoltre da chiarire se e come il nuovo virus, potenzialmente zoonotico, sia giunto in Germania e se abbia colpito gli scoiattoli per il tramite di altre specie. Il virus di borna, dal quale secondo l'ECDC il nuovo bornavirus differisce significativamente, deve il suo nome alla città tedesca dove, nel 1885, un’epidemia colpì i cavalli della scuderia militare; il virus colpisce il cervello di alcuni uccelli e i mammiferi (soprattutto cavalli e pecore ma anche cani, gatti e bovini). Un'altra epidemia che si potrebbe diffondere in Europa che richiede sempre la massima vigilanza da parte delle autorità sanitarie, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. E' consigliabile per l' agenzia indipendente dell'Unione europea, come misura precauzionale, evitare contatti diretti con gli scoiattoli variegati vivi o morti.

Land Rover, richiamo per Range Rover, Range Rover Sport e Discovery. Rapex segnala auto con difetti di produzione

Land Rover, richiamo per Range Rover, Range Rover Sport e Discovery. Rapex segnala auto con difetti di produzione La Land Rover ha proceduto al richiamo a livello globale di alcuni modelli di Range Rover per un possibile problema ai dadi per il fissaggio delle ruote e per potenziale rischio d'incendio che potrebbe svilupparsi a causa del surriscaldamento dei cavi dell'aria condizionata. Il motivo dell’invito in officina è infatti rappresentato dal basso carico di rottura dei bulloni delle ruote che possono staccarsi. Se ciò accadesse, il conducente perderebbe il controllo del veicolo mettendo in pericolo gli utenti della strada e riguarda i modelli Range Rover, Range Rover Sport e Discovery. Altro motivo è un potenziale incendio che potrebbe innescarsi dai cavi del motore dell'aria condizionata dovuto ad un surriscaldamento che potrebbe fondere l'isolamento di plastica dei modelli.Range Rover e Range Rover Sport.. La nuova campagna di richiamo del brand di auto britannico riguarda una serie di esemplari prodotti tra gli anni tra il 2014 e il 2015. Gli avvisi sono inseriti nel bollettino n° 14 A12/ 0254/15 e n° 15 A12/ 0255/15 del 27 febbraio 2015 del Rapex - Rapid Alert System for non-food dangerous products - il sistema di segnalazioni istituito dalla Commissione Europea. Al momento è stato reso noto dalla casa inglese, segnala Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” che non sono stati registrati incidenti a seguito dei motivi oggetto del richiamo, ma in ogni caso si consiglia di prestare la massima attenzione fino a quando i veicoli interessati non saranno portati presso le officine autorizzate in Italia. I controlli, e le eventuali operazioni di ripristino, sono completamente gratuiti e a cura della rete di assistenza della casa. Chi è proprietario di un'auto potenzialmente difettosa dovrebbe ricevere una raccomandata con l'invito a presentarsi in officina. L’elenco dei richiami è pubblico e si può consultare accedendo al sito del ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

giovedì 26 febbraio 2015

I pericoli della lavastoviglie sulla salute. Secondo i ricercatori questa macchina è utile ma ti fa ammalare.

I pericoli della lavastoviglie sulla salute. Secondo i ricercatori questa macchina è utile ma ti fa ammalare. Nell'ultimo decennio l'entusiasmo nel combattere i germi tra le mura domestiche è diventato un ossessione anche se non è noto a molti il ruolo degli antibatterici, presenti in gran parte dei prodotti per la pulizia domestica. Ad essere incriminati adesso sono gli elettrodomestici per il lavaggio delle stoviglie: la lavastoviglie è utile ma troppo igienica. Infatti, i ricercatori svedesi hanno scoperto che i bambini delle famiglie che fanno i piatti a mano hanno il 40% in meno di probabilità di sviluppare allergie rispetto a quelli che vivono in una famiglia dove la lavastoviglie la si usa regolarmente. E se la lavastoviglie fa così male, in realtà è perché è troppo efficiente. Infatti, esso rimuove tutti i batteri e igienizza i nostri piatti e posate proprio come non mai. Quando si lavano i piatti a mano, tuttavia, si lasciano i batteri sui piatti. Riutilizzando queste posate pulite a mano, impariamo al nostro corpo di tollerare l'ambiente circostante abituandolo ai batteri. Secondo le ipotesi, i bambini piccoli non non sono esposti ad agenti infettivi, microrganismi o parassiti (per capire la sporcizia e germi). Risultato: sono più propensi a soccombere a un'allergia, perché il loro sistema immunitario non è sufficientemente stimolato e quindi non in grado di difendersi. "Se sono esposti ai microbi, soprattutto all'inizio nella vita, stimolano il sistema immunitario in modi diversi e si diventa, forza maggiore, più tolleranti." Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno analizzato la salute di 1029 bambini tra i sette e gli otto anni e le abitudini dei loro genitori. Il 12% faceva i piatti a mano, l' 84% ha utilizzato una lavastoviglie. In queste famiglie di recente, il 38% dei bambini ha sofferto di eczema (contro il 23% degli altri) e il 7% aveva l'asma (contro il 2 per cento là dove i piatti sono stati lavati a mano). A confermare la scarsa utilità dei detergenti battericidi, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", sono diversi studi che hanno dimostrato come la maggior parte dei battericidi presenti nei prodotti per uso domestico, dal punto di vista clinico, sono dei veri e propri antibiotici. Le persone che usavano saponi e detergenti battericidi presentavano sintomi e disturbi (tosse, naso gocciolante, mal di gola, febbre, vomito, diarrea) con la stessa incidenza delle persone che non ne facevano uso. E sono sempre più numerose le evidenze scientifiche che sottolineano come i battericidi usati per l'igiene domestica e personale stiano producendo famiglie di batteri resistenti ai farmaci.

Sicurezza alimentare: in Austria animali da macello destinati all’esportazione colpiti da Epizoozia bovina IBR

Sicurezza alimentare: in Austria animali da macello destinati all’esportazione colpiti da Epizoozia bovina IBR. Sospetto di IBR in Austria con aziende a rischio in Svizzera, Germania e Italia. Pericolo immediato per l'Italia, sussiste una necessità d'intervento. Necessari accertamenti sugli animali importati. Una serie di controlli in Tirolo a fine dicembre 2014, ha rilevato l'herpesvirus bovino che provoca l'insorgenza della rinotracheite infettiva dei bovini. Alcuni animali provenienti dalla stalla commerciale colpita dal virus sono giunti anche in Svizzera. Tutte le aziende interessate sono state subito poste sotto sequestro. L'IBR è incurabile per gli animali, ma inoffensiva per l'uomo. Da questo momento possono essere importati dall'Austria solo bovini che provengono da effettivi non sospetti e che, in seguito a controlli individuali, sono risultati indenni da IBR. La Rinotracheite infettiva bovina (IBR) è un'infezione virale che colpisce i bovini e si manifesta in forme diverse. IBR: infezione lieve o grave delle vie respiratorie superiori; può comportare aborto nelle vacche gravide e, principalment tra i vitelli, enteriti o encefaliti. Colpisce specialmente i bovini Oltre ai bovini, sono ricettivi alla malattia anche caprini, ovini, suini e differenti specie selvatiche di animali ad unghia fessa. La malattia non costituisce un pericolo per l'uomo. La malattia si manifesta in due diverse forme. Rinotracheite infettiva dei bovini (IBR): i tipici sintomi sono febbre elevata e improvvisa, aumento della frequenza respiratoria, secrezioni nasali, tosse e arrossamento del naso. Nelle vacche adulte si verificano aborti e un calo della produzione di latte. Nei vitelli si osservano tremito muscolare, disturbi locomotori, immobilità, eventualmente cecità. Vulvovaginite pustolosa infettiva (IPV): le mucose genitali sono arrossate e coperte da vescicole della grandezza di un chicco di miglio. Gli animali tendono a urinare spesso e ad assumere una postura anormale della coda. Contagio e diffusione: in particolare per contatto diretto tra animali e mediante sperma La malattia si trasmette per contatto diretto tra animali (soprattutto aziende da ingrasso) oppure per via aerea (contagio mediante inalazione di goccioline). L'agente patogeno è presente nelle secrezioni nasali e oculari nonché, in caso di aborti, nel liquido amniotico, nella placenta e nello sperma dei tori infetti. La malattia è trasmissibile anche per via indiretta, ad esempio tramite mangiatoie e apparecchiature. Attenzione: anche gli animali asintomatici possono essere portatori del virus per tutta la vita. Per Giovanni D'Agata, presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti” è necessario precisare che alla luce di tali notizie è assolutamente utile amplificare i controlli da parte delle autorità Ue ed italiane per tutti i bovini e gli altri animali da macello provenienti dalle aree individuate al fine di evitare il benché minimo rischio per i consumatori.

mercoledì 25 febbraio 2015

Africa non si ferma la strage di giraffe

Africa non si ferma la strage di giraffe. Presunto farmaco per la cura dell'AIDS prodotto da midollo osseo e cervello di giraffe. Lo stesso destino di elefanti e rinoceronti minaccia la giraffa: in massa, gli animali macellati in nome della superstizione. Le giraffe africane sono in pericolo di estinzione. Nella lista rossa delle specie a rischio vi sono due delle nove specie di giraffa presenti in Africa. Ma anche le altre giraffe potrebbero essere riclassificate, a fine anno, come ad alto rischio delle specie minacciate. La caccia e il bracconaggio hanno decimato la popolazione della giraffa del continente di circa il 40 per cento, secondo una stima. Ora ci sono solo circa 80.000 degli animali attualmente in natura. Non più tardi di 15 anni fa, ci sono stati circa 140.000 giraffe in Africa, secondo uno studio della Giraffa Conservation Foundation. Molte delle cause che minacciano rinoceronti ed elefanti stanno dietro anche alla scomparsa delle giraffe. Eppure nel nostro immaginario non è un animale a rischio. Presenti negli zoo, insieme ai leoni marini, non è percepita da noi come una specie in difficoltà, ma invece sono tra le specie più minacciate al mondo. In Africa ed in particolare in Tanzania ad esempio si crede che il midollo osseo e il cervello di questi animali sia in grado di curare l’Aids. È la cura che i guaritori di molti Paesi africani prescrivono agli uomini infetti convinti che parti dell'animale possa cancellare il virus dell'Hiv. Così testa ed ossa delle giraffe vengono e venduti a prezzi molto elevati da ciurmadori che sfruttano i creduloni e gli ingenui. Le teste appena mozzate e le ossa di giraffa si possono vendere fino a 140 dollari per pezzo. Per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, responsabili della scomparsa delle giraffe sono gli uomini. Una «tragedia dimenticata» a cui occorre porre fine attraverso nuove politiche di salvaguardia.

Rischio nucleare: crepe nei reattori di due centrale nucleari belga, quelle di Doel da 18 centimetri. Centrali nucleari europee vecchie e malandate

Rischio nucleare: crepe nei reattori di due centrale nucleari belga, quelle di Doel da 18 centimetri. Centrali nucleari europee vecchie e malandate Paura in Belgio. Le crepe rilevate nel 2012 sul reattore numero 3 della centrale nucleare di Doel, situata a nord di Anversa e reattore 2 di Tihange, situata nei pressi di Liegi, sono aumentate rispettivamente da 8.062 centimetri del 2012 a 13.047 centimetri nel 2014 e 2.011 centimetri a 3.149 centimetri. Complessivamente sono oltre 16 mila le micro lesioni dei due reattori nucleari. La dimensione massima di queste microfratture raggiunge nel frattempo 17,9 centimetri a Doel e 15,4 centimetri a Tihange. L’Authority e un gruppo di esperti indipendenti hanno chiesto mercoledì controlli immediati. Poiché queste piccole crepe sono state scoperte nel 2012 nella copertura del serbatoio principale nel corso di un un’ispezione condotta dai tecnici della Electrabel, sono stati effettuati tre serie di test. Una quarta serie è in corso. L'operatore elettrico comunicherà i risultati all'inizio di aprile all'agenzia federale del controllo nucleare (AFCN) che li analizzerà con l'aiuto di una giuria internazionale di esperti. Le verifiche sono state estese anche ai vessels che sono quei grandi recipienti d’acciaio che contengono il nocciolo, le barre di controllo e il fluido refrigerante. Il deterioramento di queste componenti può causare incidenti nucleari catastrofici con massiccio rilascio di radiazioni. Il Belgio ha però annunciato per i prossimi anni una graduale uscita dal nucleare. Problemi di questo tipo non riguardano solo l’Europa, difatti a fine agosto 2012 Greenpeace aveva messo sotto osservazione anche la centrale nucleare argentina di Atucha come uno dei diciannove impianti a possedere un reattore potenzialmente difettoso. Anche per questi reattori si parla di crepe nella struttura che racchiude il reattore, proprio come quelle delle centrali belghe di Doel 3, e di Tihange 2. Tutte queste strutture hanno una cosa in comune: sono state fabbricate dalla olandese Rotterdamsche Doogdok Maatschappij 8rdm, azienda che ha cessato l’attività da diversi anni e che ha consegnato altre 21 strutture simili in tutto il mondo tra cui: due reattori olandesi, due tedeschi, due spagnoli, due svizzeri, uno svedese e dieci presenti negli Stati Uniti. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti" che le centrali nucleari europee fossero vecchie e malandate non è una novità. Ce lo hanno testimoniato sia i numerosi incidenti e stop preventivi che i rapporti sulla sicurezza, basti citare il caso francese con il rapporto della IRSN che conferma come nessuna delle centrali nucleari francesi sia sicura in caso di eventi estremi come forti terremoti e devastanti alluvioni.

martedì 24 febbraio 2015

Piedi d'oro e d'argento

Piedi d'oro e d'argento. Un istituto tecnologico spagnolo sta studiando l'incorporazione di nuovi materiali antimicrobici per calzature con nanoparticelle di metalli prezioso per prevenire la proliferazione di batteri e funghi Una serie di test con nanoparticelle di oro e argento per prevenire funghi e batteri nelle calzature. E’ questa l’avanguardia scientifica in tema di calzature che si ritiene possa risolvere numerosi problemi connessi al proliferare di varie patologie del piede. Ad evidenziarlo, i ricercatori di INESCOP, l’Istituto Tecnologico Calzaturiero e delle Industrie Affini, un’organizzazione indipendente di servizi tecnico scientifici indirizzata alle compagnie nel settore calzaturiero e nei settori ad esso affini, come quello conciario, che ha sede ad Elda in Spagna. Gli stessi studiosi avrebbero fatto una serie di passi in avanti nel campo delle nanotecnologie al fine di ottenere che i materiali utilizzati nelle calzature siano in grado di agire come agenti antimicrobici, con l'aggiunta dei due metalli preziosi. Insomma, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", si tratta di una scoperta di lusso, anche se dalla Spagna sono di tutt’altro avviso poiché le quantità di oro e argento utilizzate sarebbero così infinitesimali da non incidere più di tanto rispetto al costo delle comuni calzature sul mercato.

Narghilè (o Shisha): fumatori esposti a metalli pesanti secondo uno studio. E una fumatina corrisponde a 10 sigarette in una volta

Narghilè (o Shisha): fumatori esposti a metalli pesanti secondo uno studio. E una fumatina corrisponde a 10 sigarette in una volta Dietro l'esperienza ludica e i dolci aromi, si nasconderebbe in realtà un (potenzialmente) pericoloso cocktail cancerogeno fatto di piombo, uranio, nichel... e tabacco. Sono questi gli esiti di una ricerca i cui dati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica BMC Public Health. Mentre la popolarità dei “shisha bar” è in espansione anche in Europa e quindi in Italia, alcuni ricercatori giordani hanno lanciato l'allarme: i fumatori di narghilè sono esposti a un cocktail estremamente pericoloso per la salute. "Abbiamo bisogno di attirare l'attenzione della gente sul fatto che lo shisha (ndr così in egiziano) non è innocuo: l'acqua del serbatoio non serve assolutamente per filtrare il fumo, ma solo per raffreddarlo”. E gli aromi non mascherano la presenza di tabacco” secondo l’autore dello studio, il dottor Akeel Al-Kazwini. In media, una miscela di tabacco per narghilè pesa 10 grammi, o l'equivalente di 10 sigarette. Ma il peggio deve ancora venire. Analizzando quattro campioni di tabacco acquistato in un mercato locale, il team di scienziati ha trovato una dose di inquietante di metalli pesanti, come uranio, cromo, piombo e nichel. Così, se si fuma per un'ora, inspirate 26 volte la massima dose giornaliera raccomandata di uranio dall'OMS. "A lungo termine, i metalli pesanti aumentano fortemente il rischio di tumori, ma anche di altre malattie croniche". Si tratta di dati inquietanti, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, soprattutto alla luce del fatto che la moda del narghilè è percepita come un fenomeno innocuo e senza rischi proprio per la circostanza che ancora oggi, molti soprattutto tra i giovani, ritengono che l’acqua contenuta nelle ampolle costituisca un filtro miracoloso capace di decontaminare il fumo da ogni residuo pericoloso, mentre così non è come conferma quest’indagine scientifica che costituisce un monito per chi si approccia o per chi ne è uno strenuo sostenitore.

La Top 10 dei Paesi con la dieta più salutare. Sorpresa: è il Ciad con l'alimentazione più sana

La Top 10 dei Paesi con la dieta più salutare. Sorpresa: è il Ciad con l'alimentazione più sana. L'Occidente consuma troppo junk food mentre l'Italia non segue più la Dieta Mediterranea. E' il Ciad ad aggiudicarsi il podio mondiale della vera dieta salutare per dimagrire e stare bene. E' questo ciò che sostengono i ricercatori dell'Università di Cambridge, guidati dal professor Fumiaki Imamura, che ha preso in considerazione i dati sull'alimentazione del 90% della popolazione mondiale nel ventennio compreso tra il 1990 e il 2010. Stando a quanto pubblicato dai ricercatori sulla rivista scientifica The Lancet Global Health, il Ciad ed i paesi che seguono nei primi posti della classifica, tra questi diversi Paesi africani, spiccano per l'elevato consumo di frutta e verdura. La graduatoria è il risultato di una media tra il consumo di prodotti sani e genuini e l'abuso di junk food, che finisce per penalizzare diversi candidati come l'Italia che non segue più la Dieta Mediterranea, gli Stati Uniti, il Canada, l'Australia e la Nuova Zelanda, oltre che gli Stati dell'Europa Occidentale, tutti decisamente più attenti al benessere in tavola nell'ultimo decennio, ma comunque gravati da ingente consumo di cibo spazzatura. Un dato che deve allarmare tenuto conto che l'OMS stima una forte correlazione tra scarso consumo di frutta e verdura e malattie. Inaspettato il primato dell'Africa. Incrociando il consumo di dieci categorie di alimenti salutari ( frutta, ortaggi, legumi, semi, latte, grano integrale, acidi grassi polinsaturi, pesce, fibre e omega 3 vegetali) con quello di sette categorie dannose per l'organismo (carne rossa, insaccati, bevande addizionate con zuccheri e dolcificanti, acidi grassi saturi, trans fat, alimenti ad alto contenuto di colesterolo e sodio) il podio per il comportamento più virtuoso spetta nell'ordine a Ciad, Sierra Leone e Mali. Fanalino di coda l'Armenia e più in generale le Repubbliche dell'ex Unione Sovietica e alcuni Paesi europei che occupano le ultime dieci posizioni. I dieci Paesi con la dieta più salutare: Ciad Sierra Leone Mali Gambia Uganda Ghana Costa d'Avorio Senegal Israele Somalia I dieci Paesi con la dieta meno salutare: Armenia Ungheria Belgio Repubblica Ceca Kazakistan Bielorussia Argentina Turkmenistan Mongolia Slovacchia Per Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” la fotografia relativa alla suindicata graduatoria fa suonare un ulteriore campanello d’allarme: i consumi annui di prodotti ortofrutticoli freschi si sono fermati. Che sia colpa della crisi o di mutate abitudini alimentari, fatto sta che, negli ultimi anni gli italiani hanno consumato pro capite sempre di meno frutta e verdura. L’implementazione di campagne di informazione e sensibilizzazione, accanto a strumenti e politiche per i produttori, sono certamente una chiave determinante per sostenere i consumi ortofrutticoli.

In Italia scoperta una nuova cicala.

In Italia scoperta una nuova cicala. L'insetto mai visto prima trovato a Sud delle Alpi da un gruppo di ricercatori dell’Università di Basilea I ricercatori dell’Università di Basilea hanno scoperto un nuovo insetto e lo hanno chiamato “Italienische Bergzikade” (Cicadetta sibillae). La nuova cicala si distingue soprattutto per i suoni che emette veloci, ad alto volume seguendo uno schema ritmico complesso. La Cicadetta sibillae vive nel nord Appennino ed è un insetto comune che preferisce l'habitat tra la vegetazione bassa dei pascoli soleggiati con abbondanti cespugli e boschi di latifoglie. Gli scienziati lo hanno scoperto studiando i suoni. Dovendoli classificare si sono resi conto che alcuni non rientravano nelle caratteristiche consuete e così si sono potuti imbattere in una nuova specie. La maggior parte degli esemplari si concentra nella flora del Monte San Giorgio. Ancora una volta per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il nostro habitat si dimostra essere magazzino della biodiversità. Scoprire una nuova specie è sempre una gioia. Proprio perchè si pensa che la lista delle specie vegetale o animale sia completata. Invece è arrivata questa sorpresa.

Richiamate le vasche idromassaggio delle marche MSpa e Welfun

Allerta per la sicurezza apparecchiature elettriche. Richiamate le vasche idromassaggio delle marche MSpa e Welfun. Divieto di commercializzazione di vasca idromassaggio gonfiabile giudicata pericolosa. La vendita è stata sospesa, gli acquirenti sono invitatati a non usare più il prodotto In seguito a una segnalazione urgente delle autorità olandesi, in collaborazione con le altre autorità europee di vigilanza del mercato, l'Ispettorato federale svizzero degli impianti a corrente forte ha pubblicato un avviso riguardante la sicurezza delle vasche idromassaggio. La documentazione pubblicata mette in guardia contro possibili rischi legati all'utilizzo di alcuni modelli di vasca idromassaggio. In caso di difetto vi è pericolo di scossa elettrica. La Migros reagisce tempestivamente richiamando tutti i modelli delle marche MSpa e Welfun. Non essendo possibile escludere un eventuale pericolo, la Migros ha deciso di richiamare tutti i modelli gonfiabili delle marche MSpa e Welfun in vendita presso Do it + Garden dall'inizio del 2012. MSpa Whirlpool Alpine rettangolare, dimensioni 158 x 158 x 65 cm, art. n. 6471.088, anno di vendita 2012, numero di serie che inizia con 2GBUB Welfun Whirlpool Oasis rettangolare, dimensioni 160 x 150 x 65 cm, art. n. 6471.088, anno di vendita 2013, codice EAN 7610468371647 Welfun Whirlpool Elegance ovale, dimensioni 150 x 190 x 65 cm, art. n. 6471.244, anno di vendita 2013/ 2014, codice EAN 7610468371630 MSpa Whirlpool Alpine rettangolare, dimensioni 160 x 150 x 65 cm, art. n. 6471.088, anno di vendita 2014, numero di serie che inizia con 4AM o 4EM In due casi finora si è verificata una scossa elettrica, in quanto le parti conduttrici degli elementi riscaldanti sono entrate in contatto con l’acqua. Altri incidenti sono noti. Nell’attività a tutela dei consumatori, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo. Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, mette in guardia le persone in possesso del prodotto indicato invitandole a non utilizzare più l’apparecchio e a contattare il proprio rivenditore. Anche la Migros invita i suoi clienti a non utilizzare più le vasche idromassaggio summenzionate, a staccarle dalla corrente elettrica e a scaricare l'acqua. È possibile riportare gli articoli al servizio clienti della più vicina filiale. Ai clienti che riconsegneranno le vasche idromassaggio sarà rimborsato il prezzo pagato (scontrino di cassa / scontrino di servizio). Per ora la Migros non vende più altri impianti per idromassaggio. In caso di domande i clienti possono contattare la M-Infoline: +41 848 84 0848.

lunedì 23 febbraio 2015

General Motors: sale a 57 il numero delle vittime di incidenti legate al blocchetto di accensione difettoso.

General Motors: sale a 57 il numero delle vittime di incidenti legate al blocchetto di accensione difettoso. General Motors era a conoscenza del difetto su Chevrolet Cobalts e altre vetture di piccole cilindrata quali le HHR, le Pontiac G5 e Solstice e le Saturn Ion e Sky per più di un decennio, fino al 2014. La chiave d’accensione poteva passare dalla posizione “run” a quella “off” inavvertitamente, spegnendo la vettura e, ovviamente, disattivando servosterzo, servofreno e airbag. Il bilancio delle vittime di incidenti che coinvolgono le automobili della General Motors con blocchetto d’accensione difettoso è salito a 57. Questa cifra totale, uno in più della scorsa settimana, è stato pubblicata Lunedi su un sito internet di Kenneth Feinberg, mediatore statunitense di fama mondiale. Feinberg ed i suoi collaboratori stanno controllando le richieste presentate per verificare la data di spedizione che determina il termine del diritto al risarcimento del danno che scadeva il 31 gennaio, data in cui si estingue il diritto alla mediazione. Ogni risarcimento per la morte in base ai parametri vale almeno 1 milione di dollari. Feinberg è stato assunto da GM per effettuare i risarcimenti. A partire da Venerdì, Feinberg ha ricevuto 479 richieste per i morti e 3.866 per lesioni. Tra i lesi, altri 94 hanno ottenuto il risarcimento, dopo gli 87 di una settimana fa. Delle richieste totali, 666 sono stati ritenuti non risarcibili e 151 indennizzabili. Il numero totale dei sinistri potrebbe aumentare leggermente, ha detto Camille Biros, vice amministratore del fondo. Alcune richieste sono arrivate Venerdì, e l'ufficio di Feinberg sta verificando la data del timbro postale avente scadenza 31 gennaio. GM era a conoscenza che una serie di modelli delle Chevrolet Cobalt e HHR, le Pontiac G5 e Solstice e le Saturn Ion e Sky, la chiave d’accensione poteva passare dalla posizione “run” a quella “off” inavvertitamente, spegnendo la vettura e, ovviamente, disattivando servosterzo, servofreno e airbag. Secondo alcuni testimoni, il Gruppo americano sapeva del difetto sin dal 2004, ma non aveva fatto alcunché per porvi rimedio. Tra le varie testimonianze che stanno emergendo, sembra che nel 2005 un ingegnere avesse proposto alla GM una modifica al blocchetto d’accensione, ma che questa fosse stata poi accantonata. Invece di cambiare il particolare, la Casa americana si limitò a inviare un bollettino alla propria rete di concessionari per consigliare ai clienti di non aggiungere ciondoli o altro alla chiave d’accensione. In base a questo, gli inquirenti hanno scatenato una vera e propria caccia all’uomo per rintracciare l’ingegnere autore della modifica abortita. L'anno scorso, GM ha accantonato 400 milioni di dollari per pagare le vittime dei richiami., ma ha ammesso che la cifra potrebbe superare i 600 milioni.Per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” non si escludono colpi di scena.

Violenza sulle donne: le città più pericolose per le turiste.

Violenza sulle donne: le città più pericolose per le turiste. International Women's Travel Center ha stilato la lista delle 16 città più pericolose per il turismo femminile. La città più pericolosa è Bogotà in Colombia International Women's Travel Center ha stilato la lista delle 16 città più pericolose per le donne e, a sorpresa, nella top ten ci sono le grandi metropoli di Londra, Mosca, New York e Parigi. Non è matematicamente sicuro che se una turista donna si reca in una città definita pericolosa, questa rischi effettivamente qualcosa ma si rischia stupri, violenze fisiche e psicologiche, percosse di ogni genere e grado. Soprattutto se tra le prime 16 riscontriamo anche rinomate città europee come Londra o Parigi, rappresentano una minaccia per le donne. Non sorprende certo che i primi posti siano occupati da città che devono fare i conti con il degrado socio-culturale del Paese. Ma a sorpresa saltano fuori anche città economicamente forti osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Tra le prime 16 città della lista stilata, figurano infatti anche Londra, Parigi, Tokyo e New York. Sebbene in queste ultime, i rischi sono più correlati ai relativi sobborghi. La lista delle 16 città più pericolose: 1.Bogotà - Colombia 2.Città del Messico - Messico 3.Lima - Perù 4.New Delhi - India 5.Giacarta - Indonesia 6.Buenos Aires - Argentina 7.Kuala Lumpur - Malesia 8.Bangkok - Thailandia 9.Mosca - Russia 10.Manila - Filippine 11.Parigi - Francia 12.Seul - Corea del Sud 13.Londra - Gran Bretagna 14.Pechino - Cina 15.Tokyo - Giappone 16.New York - Stati Uniti d'America

Alcune anonime reclute dell'esercito: già inviato un contingente di 500 militari, una portaerei e due navi appoggio per la Libia

Alcune anonime reclute dell'esercito: già inviato un contingente di 500 militari, una portaerei e due navi appoggio per la Libia Alcune reclute preoccupate ci avrebbero riferito che è già in partenza un contingente di 500 militari, una portaerei e due navi appoggio pronte per la Libia. Ciò all'insaputa non solo dell'opinione pubblica ma anche del Parlamento. A rivelarlo è Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione da sempre impegnata contro la guerra ed in difesa della Pace che si associa alla preoccupazione di chi sarebbe spedito in una fantomatica operazione di addestramento in una terra dove si combatte, tanto più che questa azione sarebbe svolta senza il coinvolgimento ufficiale delle istituzioni repubblicane deputate a decidere in scelte come questa. Pur mantenendo la necessaria prudenza quando si tratta di fonti non ufficiali, è doveroso conoscere la verità e quali siano le intenzioni del nostro governo in merito a questa ennesima "crisi" sull'altra sponda del Mediterraneo.

domenica 22 febbraio 2015

Quelli "Stop" su via della Cavalleria a Lecce a servizio di strade chiuse o private. A che pro?

Quelli "Stop" su via della Cavalleria a Lecce a servizio di strade chiuse o private. A che pro? Si segnalano già almeno due tamponamenti. Il Comune faccia chiarezza Numerosi cittadini hanno segnalato allo “Sportello dei Diritti”, la recentissima installazione a Lecce su via della Cavalleria, la strada che porta verso il mare ma che funge anche da preziosa connessione per due importanti accessi alla Tangenziale Est, di due segnali di stop orizzontali e verticali che sarebbero in realtà a servizio di strade chiuse, in particolare la via Mafalda di Savoia ed un'altra strada apparentemente privata che godrebbero, quindi, del diritto di precedenza rispetto a quella che da sempre è ritenuta una via principale. Si tratta, quindi, di una vera e propria anomalia che non trova alcuna giustificazione in particolari esigenze di sicurezza stradale per i pochi veicoli che transitano le due strade chiuse, rispetto alla notevole mole di traffico che, al contrario, caratterizza da sempre via della Cavalleria, almeno nel tratto che porta ai due accessi alla tangenziale. Peraltro, alcuni residenti hanno segnalato già due tamponamenti di modesta entità che hanno visto coinvolti automobilisti evidentemente sorpresi dall'ingiustificata segnaletica che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, merita un urgente chiarimento da parte degli organi competenti dell'amministrazione comunale che hanno ritenuto assolutamente necessaria una scelta che modifica la viabilità in quella zona del capoluogo.

Allerta morbillo in Italia. Anche l’Europa e gli Usa stanno registrando il diffondersi di focolai.

Allerta morbillo in Italia. Anche l’Europa e gli Usa stanno registrando il diffondersi di focolai. In Germania dato il numero attuale crescente di infezioni, il Ministero della salute sta pensando all'introduzione di una vaccinazione obbligatoria per legge. Dobbiamo preoccuparci? Viene chiamata ‘malattia infantile’, ma colpisce anche i ragazzi e i giovani adulti e, nonostante nell’immaginario collettivo sia considerato ancora quasi normale, averla può avere conseguenze molto gravi, fino a uccidere. È il morbillo, insieme alla rosolia considerate dagli esperti, ancora una minaccia globale. I dati ufficiali disponibili confermano un incremento esponenziale anche se, secondo l'OMS, la mortalità nel mondo è in calo. Per quanto riguarda l'Europa negli ultimi quattro anni sono stati registrati oltre 100mila casi di morbillo e 90mila di rosolia e, anche se i dati italiani risultano ancora incompleti, l’istituto Superiore di Sanità nel mese di ottobre 2014 ha registrato 47 casi di morbillo che portano a 1620 i casi segnalati dall'inizio dell’anno. L’incidenza dei casi di morbillo nel 2014 è stata pari a 2,8 casi per 100.000 abitanti. L’incidenza più elevata è stata osservata in Liguria con 12,4 casi per 100.000, seguita dal Piemonte con 11,9, dalla Sardegna e dall’Emilia-Romagna con 6,0 e 4,6 casi per 100.000 abitanti rispettivamente. L’età mediana dei casi è stata pari a 23 anni (range: 0-74 anni) e l’84,7% era non vaccinato. Per quanto riguarda la rosolia, nel mese di dicembre 2014, è stato segnalato 1 caso, portando a 27 i casi segnalati dall’inizio dell’anno. Nel mese di novembre non sono stati segnalati casi. Questi i dati nazionali del sistema di sorveglianza integrata del morbillo e della rosolia riportati nel numero di dicembre 2014-gennaio 2015 di Morbillo & Rosolia. Il fenomeno non è solo italiano. Anche l’Europa e gli Usa stanno registrando il diffondersi di focolai. La scorsa settimana il Centro per il controllo delle malattie infettive e la loro prevenzione di Atlanta ha denunciato negli USA 288 casi dall’inizio dell’anno fino al 23 maggio, il più alto numero di infezioni dal 1994. “Per affrontare questa emergenza – evidenzia la Prof.ssa Susanna Esposito, Presidente SITIP e Presidente della Commissione dell’OMS per l’eliminazione di morbillo e rosolia congenita – l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha creato una Commissione di esperti per attuare un Piano di prevenzione a livello europeo al quale hanno aderito 53 Paesi dell’UE e altri Stati del mondo, con l’obiettivo di eliminare morbillo e rosolia entro il 2015”. In Germania dato il numero attuale crescente di infezioni, sabato il Ministero della salute, sta pensando all'introduzione di una vaccinazione obbligatoria per legge. Su fronte dei decessi invece, secondo le stime dell’Oms, la mortalità nel mondo per il morbillo è scesa da oltre 560mila casi nel 2000 a 122mila nel 2012, con almeno 13,8 milioni di morti prevenute dai vaccini in questo arco di tempo. In Europa i morti sono stati tre, con otto casi di encefalite acuta. Considerata una malattia innocua, il morbillo è invece responsabile di encefalite in un caso su mille, evento che porta alla morte o a danni permanenti. Inoltre,se contratto in età adulta, il morbillo ha molti più rischi di effetti collaterali perché la sindrome è più violenta, esponendo il paziente a complicanze e ricoveri. Per quanto riguarda l’Europa, l’obiettivo di eliminare la malattia entro il 2015 che si celebrerà la settimana dal 22 al 26 aprile. Per Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti” è fondamentale ricordare che il morbillo e la rosolia possono portare a gravi complicanze, come purtroppo testimoniano i casi descritti. E la prima difesa nasce innanzitutto dall'essere informati e dal conoscere.

sabato 21 febbraio 2015

Nessun raid antislamico a Lecce

Nessun raid antislamico a Lecce. L'associazione per l'integrazione partecipativa "Teranga" e lo Sportello dei Diritti invitano la stampa alla prudenza: le comunità islamiche a Lecce da sempre integrate nel tessuto sociale. Ad enfatizzare episodi senza alcun legame si rischia l'effetto contrario Uno dei tanti incendi di autovetture a Lecce, questo sì fenomeno preoccupante ed in escalation, rischia di essere dipinto come un vero e proprio attentato antislamico, senza però alcuna verifica circa il benché minimo legame con l'Islam e con la manifestazione religiosa tenutasi nei locali della Masseria Noa lo scorso giovedì 19. E la comunità senegalese della città di Lecce e dell'hinterland non ci sta proprio a veder accostato anche lontanamente il proprio nome all'ISIS o a qualsiasi estremismo tanto da essere costretta con il presente comunicato congiunto da parte dell'associazione per l'integrazione partecipativa "TERANGA" e dello “Sportello dei Diritti” ad evidenziare alcune precisazioni per ricordare i fecondi legami tra la comunità senegalese e quella leccese e il totale distacco da qualsiasi forma di integralismo. A parlare è Ablaye Seye, un portavoce dell'associazione senegalese con sede a Lecce da sempre impegnata nell'intercultura e nella cementazione dei legami tra le nostre comunità e che non vuole minimamente credere che un solo salentino si sia spinto a voler manifestare il proprio odio attraverso la combustione di una delle autovetture di un cittadino africano proprio nel mentre la comunità si trovava intenta a pregare. I leccesi, sottolinea Ablaye Seye, ci hanno fatto sentire sempre a casa nostra, tant'è che molti di noi risiedono qui da decenni ed hanno messo le proprie radici qui, nonostante le difficoltà e la crisi che ci colpisce tutti. E' chiaro che gli organi inquirenti dovranno far luce per capire chi sia stato a bruciare le due autovetture, una fra l'altro di una ragazza leccese che nulla aveva a che fare con la cerimonia della confraternita dei Murid, che come correttamente riportato dalla stampa, costituisce l'espressione più laica e moderna dell'Islam alla quale aderiscono la gran parte dei senegalesi immigrati in Italia. Il problema è però il contrario: il voler enfatizzare a tutti i costi qualsiasi episodio, volendo andare a ricercare a tutti i costi legami che certamente si riveleranno inesistenti, può comportare l'accendersi di scintille d'intolleranza e xenofobia che non si sono mai verificate in una terra accogliente e di confine come la penisola Salentina, ed è di questo che noi senegalesi e più in generale musulmani abbiamo paura. L'invito, concludono Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, e Ablaye Seye, è da una parte alle autorità inquirenti ed alle forze di polizia di fare il massimo, come certamente faranno, per scoprire il più rapidamente possibile il colpevole dell'atto di vandalismo, comunque ignobile, e dall'altra di evitare in futuro di fare semplici accostamenti tra fenomeni ben più gravi che costituiscono problemi di natura globale che sono lontani anni luce dal modo di vivere e di essere delle comunità senegalese ed islamica in generale di Lecce.

Sicurezza alimentare. In farina di mais e polenta Rapunzel trovate tracce di alcaloidi tropanici.

Sicurezza alimentare. In farina di mais e polenta Rapunzel trovate tracce di alcaloidi tropanici. Ritirata dalla vendita. In campioni erano state trovate tracce di sostanze potenzialmente tossiche Dopo quello del burro di sesamo TAHIN richiamato all'inizio del mese di febbraio, la RAPUNZEL estende la procedura alla farina di mais e polenta. Un secondo colpo durissimo essere costretti a un richiamo è una pesante tegola che può cadere sulla testa di un produttore. Due richiami in pochi giorni c’è il rischio che non siano una tegola a cadere, ma l’intero tetto. Viene da pensarlo leggendo l’ultima notizia arrivata sabato dalla Germania. Il sistema di allerta rapido del governo tedesco segnala il ritiro dagli scaffali dei supermercati a titolo cautelativo della "Farina di mais e polenta Rapunzel". Sabato il gruppo con sede Legau (D) specializzato negli alimenti aveva decretato lo stop alla vendita in Germania, dopo che in campioni di farina erano state trovate tracce di alcaloidi tropanici, sostanze naturalmente presenti nelle piante ma potenzialmente tossiche. I lotti richiamti sono : Polenta e farina di mais 500 g:Data di durata minima 09.02.16 Farina di polenta e di mais, 10 kg:Data di durata minima 09.04.16 Minute polenta e farina di mais, 500 gData di durata minima 25.11.15 In un comunicato l'azienda parla di una misura puramente precauzionale, nell'ambito di un'ispezione ordinaria ufficiale interna all'azienda, anche perché non sono ancora chiari i metodi di misura del laboratorio tedesco che ha condotto l'analisi. A rischiare in questo caso sono soprattutto i soggetti sensibili anche a concentrazioni considerate innocue per altri. Gli alcoloidi sono sostanze organiche di tipo amminico, prodotte dalle piante, e rappresentano un vasto numero di costituenti, riscontrabili nel 10-15% delle piante conosciute, con una quantità media dello 0,01%. Quasi assenti nelle Gymnosperme, nelle Angiosperme, si trovano maggiormente nelle Papaveraceae e nelle Solanaceae. E' senza dubbio il gruppo dei metaboliti secondari delle piante più studiato, anche perchè, alcuni alcoloidi sono di "uso comune" nella vita quotidiana di molta gente, come la Caffeina o la Nicotina. E' la categoria di sostanze più potenti del regno vegetale ed è una preziosa fonte in campo farmacologico, visti i numerosi utilizzi e le conclamate applicazioni di alcuni di questi ( vinblastina della Pervinca rosea e il tassolo del Tasso come antitumorali, la chinina come antimalarica, ecc... ). Gli alcaloidi sono molto differenti tra loro, per cui risulta piuttosto difficile catalogarli in toto. Tendenzialmente è possibile affermare che, a parte qualche eccezione, sono sostanze a carattere basico , conferito dalla loro matrice azotata. Quasi tutte sono insolubili in acqua, ( tranne alcune come la caffeina, derivato della xantina ) sono solubili in solventi organici di media polarità ( cloroformio, etere ) e in alcool. Si possono trovare in tutti gli organi della pianta, specialmente nei semi, nella corteccia, nelle foglie e nelle radici. Gli alcaolidi, nella pianta, svolgono una funzione protettiva contro gli animali, gli agenti microbiologici e hanno una funzione simil-ormonale. In ambito farmacologico svolgono principalmente funzioni a carico del SNC ( depressivi, eccitanti ), del sistema circolatorio, gastrointestinale, hanno funzioni spasmolitiche e possono avere funzione antifungina, antitumorale e antibiotica. In campo erboristico le droghe contenenti alcaloidi risultano spesso sconsigliate o comunque limitate da bassi dosaggi, in quanto sono sostanze piuttosto “potenti”, utilizzabili più in ambito farmacologico che fitoterapico. Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, consiglia i consumatori, chiunque avesse acquistato questi prodotti è invitato a non consumarli e a consegnarli al rivenditore.

venerdì 20 febbraio 2015

Estimi catastali:ennesima batosta della CTP di Lecce all'Agenzia delle Entrate. P.A. condannata ad oltre 3.000,00 euro di spese.

Estimi catastali:ennesima batosta della CTP di Lecce all'Agenzia delle Entrate. P.A. condannata ad oltre 3.000,00 euro di spese. Mentre arriva da parte della CTP di Lecce l'ennesima batosta per l'Agenzia delle Entrate con un altro ricorso collettivo accolto avverso la rideterminazione degli estimi catastali con condanna ad oltre 3.000,00 euro di spese ed accessori per la PA, anche la Cassazione in un'altra sentenza per un caso analogo conferma che il riclassamento deve essere motivato Proprio in data di ieri 20 febbraio 2015 è arrivata la comunicazione dell'ennesima batosta per l'Agenzia delle Entrate da parte della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce, che non solo ha accolto il ricorso collettivo presentato congiuntamente da oltre una trentina di contribuenti difesi per lo dall'avvocato Francesco D'Agata con l'assistenza dell'avvocato Maurizio Villani, ma con un'unica sentenza, la numero 450/02/2015 pubblicata il 17/02/2015 dalla sezione seconda, ha condannato l'ente a pagare le spese processuali per complessivi euro 3.180,00 di cui euro 3.030,00 per spese, oltre accessori di legge. Si tratta di un record, quindi, nella arcinota vicenda del riclassamento degli estimi catastali a Lecce che non avrebbe occupato le cronache giudiziarie negli ultimi due anni - e che certamente le occuperà per altri ancora - se e solo se l'ex Agenzia del Territorio non avesse continuato a notificare ai cittadini leccesi migliaia e migliaia di avvisi di accertamento, ritenuti immotivati dall'ormai conclamata giurisprudenza dei giudici tributari salentini che - rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” - trova un'ulteriore conferma in una sentenza pubblicata nel corso di questa settimana dalla Corte di Cassazione e che per gentile concessione degli avvocati tributaristi Maurizio Villani e Alessandria Rizzelli di seguito riportiamo nel loro commento dall'eloquente titolo "Il riclassamento deve essere motivato". Il riclassamento deve essere motivato Con la recentissima sentenza del 17.02.2015, n. 3165, la Corte di Cassazione – Sesta Sezione Civile-Tributaria ha rigettato il ricorso presentato dall’’Agenzia delle Entrate, confermando il principio secondo cui è illegittimo il riclassamento se manca la motivazione. In particolare i giudici di legittimità hanno avuto modo di sottolineare come, secondo la giurisprudenza ormai consolidata (Cass. n. 9626 del 2012; ord. 19814 del 2012; n. 21532 del 2013; n. 17335 del 2014; n. 16887 del 2014), “l’atto con cui l’Agenzia del Territorio attribuisce d’ufficio un nuovo classamento ad un’unità immobiliare a destinazione ordinaria, deve chiaramente specificare a cosa sia dovuto il mutamento. Tale principio, fissato in considerazione delle incertezze proprie del sistema catastale italiano che non detta una specifica definizione normativa delle categorie e classi catastali, è stato affermato, proprio per consentire al contribuente di individuare agevolmente il presupposto dell’operata riclassificazione ed approntare le consequenziali difese, e per delimitare, in riferimento a dette ragioni, l’oggetto dell’eventuale successivo contenzioso, essendo precluso all’Ufficio di addurre, in giudizio, cause diverse rispetto a quelle enunciate nell’atto.” Peraltro, laddove il nuovo classamento è stato adottato ai sensi del comma 335 dell’art. 1 della Legge m. 311 del 2004, nell’ambito di una revisione dei parametri catastali della microzona in cui l’immobile è situato, giustificata dal significativo scostamento del rapporto tra il valore di mercato e valore catastale in tale microzona rispetto all’analogo rapporto nell’insieme delle microzone comunali, non può ritenersi congruamente motivato il provvedimento di riclassamento che faccia riferimento ai suddetti rapporti ed al relativo scostamento, ed ai provvedimenti amministrativi a fondamento del riclassamento, se da questi ultimi non sono evincibili gli elementi che, in concreto, hanno inciso sul diverso classamento. Del pari, non può ritenersi sufficiente il riferimento a non meglio precisati “interventi pubblici per la riqualificazione della viabilità interna e dell’arredo urbano” nonché ad “interventi da parte dei privati per la ristrutturazione degli edifici”. Il contribuente, infatti, con tale espressioni non è in grado di poter conoscere le concrete ragioni poste a base della pretesa impositiva, con la conseguente impossibilità di valutare l’opportunità o meno di proceder all’impugnazione dell’atto, ovvero di contestare efficacemente sia l’an che il quantum debeatur. Analoga vicenda è quella che sta interessando il Comune di Lecce, laddove le sentenze dei giudici di merito salentini su un contenzioso ancora in piedi innanzi alla CTR di Lecce, su circa 6.000 ricorsi presentati, hanno dato ragione ai contribuenti sulla illegittimità dell’aumento delle rendite catastali disposto dall’Agenzia del Territorio (ora confluita nelle Entrate) per il 95% del patrimonio immobiliare del territorio, dichiarando illegittimo il riclassamento catastale per difetto di motivazione. (tra le tante Ctp di Lecce - Sez. IV, sentenze 29 luglio 2013 n. 836, 5 luglio 2013 n. 607, 21 giugno 2013 n. 505 e ordinanza 19 aprile 2013 n. 114). Anche in questo caso, l’Agenzia del Territorio, infatti, ha notificato alla maggioranza della popolazione gli avvisi di accertamento con i quali ha proceduto alla rideterminazione del classamento e alla conseguente attribuzione della nuova rendita catastale delle unità immobiliari, sulla base delle medesima motivazione, ovvero su presunti interventi di riqualificazione della viabilità interna e di arredo urbano nel centro storico. Avv. Maurizio Villani Avv. Alessandra Rizzelli

Facebook caso: violentatore risarcito con 20.000 sterline da una corte dell'Irlanda del Nord.

Facebook caso: violentatore risarcito con 20.000 sterline da una corte dell'Irlanda del Nord. Un giudice ha rilevato che Facebook ha abusato informazioni di private nel non cancellare i messaggi Ben 20.000 sterline, pari a 27.010,85 euro a titolo di risarcimento danni sono state riconosciute ad un violentatore condannato in passato, che aveva citato in giudizio Facebook e il gestore di una pagina chiamata "Mantenere i nostri bambini al sicuro dai predatori 2". In particolare a pagare dovranno essere Facebook Ireland Limited, che ha ospitato la pagina gestita dal signor Joseph McCloskey. L'Alta Corte di Belfast ha detto che le informazioni pubblicate dal sig McCloskey "danneggiano l'interesse pubblico, con il rischio di recidiva". L'attore, C. G., queste le iniziali, era stato condannato nel 2007 per una serie di reati sessuali. Era stato condannato a 10 anni di reclusione e rilasciato su licenza nel 2012. C. G., ha proposto un citazione per danni e un ricorso per ingiunzione sulla base del fatto che Facebook e il sig McCloskey avevano abusato d'informazioni private, con ciò violando gli articoli 2, 3 e 8 della Carta europea dei diritti dell'uomo, e rendendosi colpevoli di negligenza perseguibile. Ha anche citato separatamente Facebook per i messaggi dal padre di una delle sue vittime. Il tribunale ha rilevato che il signor McCloskey aveva danneggiato C. G. per uso improprio di informazioni private e per molestie illegali. Il giudice ha anche emesso un decreto ingiuntivo nei confronti del signor McCloskey impedendogli di molestare o infastidire, C. G. sia per la pubblicazione, la distribuzione, la radiodiffusione o la trasmissione di qualsiasi informazione su Facebook o in altro modo. Il magistrato ha anche ordinato a Facebook di chiudere il profilo / pagina "Mantenere i nostri bambini al sicuro dai predatori 2" e, come detto, ha stabilito un risarcimento nei confronti di C.G. di 20.000 sterline di cui 15.000 in solido tra Facebook e il signor McCloskey per quanto riguarda i messaggi di quest'ultimo. Il giudice ha anche condannato Facebook a pagargli 5.000,00 per i messaggi del padre di una delle vittime di C. G. che venivano pubblicati su una pagina separata. A seguito della clamorosa decisione, alcuni giuristi britannici, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, hanno predetto che potrebbe aprire la strada a richieste di risarcimento da parte di molti altri che si sentono danneggiati allo stesso modo.

Scaldabagni a gas: in Svizzera si lancia addirittura l'allerta. Le autorità invitano la popolazione a prestare la massima attenzione

Scaldabagni a gas: in Svizzera si lancia addirittura l'allerta. Le autorità invitano la popolazione a prestare la massima attenzione dopo i diversi recenti casi di intossicazione da monossido di carbonio Il monossido di carbonio è un pericolo per i cittadini al quale spesso si presta scarsa attenzione. E l'inverno, il periodo in cui si usano maggiormente stufe a gas, caminetti, e tuttora bracieri in situazioni particolarmente disagiate, ma anche scaldabagni a combustione, è il momento più pericoloso per gli episodi d'intossicazione che si possono verificare e che ogni hanno falcidiano numerose vittime, specie fra la popolazione più anziana, maggiormente esposta a questi rischi perché naturalmente meno attenta. In quest'ottica, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, dovremmo trarre il buon esempio dal Ministero pubblico e dalla Polizia cantonale svizzera che hanno allertato la popolazione elvetica sui rischi d'impiego di scaldabagni a gas, visti i recenti casi di intossicazione da monossido di carbonio ed hanno invitato, in tal senso, a verificare la corretta installazione degli apparecchi, la loro regolare manutenzione ed il loro corretto impiego. In particolare, indica la nota odierna delle autorità, bisogna fare attenzione all'adeguata aerazione dei locali in cui sono posti nonché al funzionamento dei sistemi salvavita di cui sono dotati. Insomma, un insieme di buone prassi che dovrebbero essere sempre ricordati anche dalle autorità italiane.

Allergene non dichiarato. Ritirate le confezioni " Seasoning Mix Fajita " e " Seasoning Mix Taco" di Casa Fiesta

Sicurezza alimentare. Allergene non dichiarato. Ritirate le confezioni " Seasoning Mix Fajita " e " Seasoning Mix Taco" di Casa Fiesta Il sistema di allerta rapido del governo tedesco segnala il ritiro dagli scaffali dei supermercati delle confezioni di " Seasoning Mix Fajita " e " Seasoning Mix Taco" di Casa Fiesta Lotto numero / marcatura sbagliata: a) 1417401 lotto 1421001; b) 1417401 lotto 1420901 confezioni da 35 grammi e 40 grammi avente scadenza: (a) 22.06.2017, 28.07.2017; (b) 22.06.2017, 23.06.2017, 27.07.2017. Il motivo del ritiro è per allergene non dichiarato in etichetta (proteine di mandorle). Per quanto riguarda l'etichette l’indicazione dei potenziali allergeni è ritenuta estremamente importante per le potenziali implicazioni sulla salute. Proprio per questo il regolamento europeo prevede un’informazione chiara. La questione è abbastanza delicata perchè l’assunzione di alcuni alimenti può determinare, in soggetti predisposti, reazioni di ipersensibilità, quali allergie e intolleranze alimentari. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, avvisa, a scopo precauzionale, i consumatori che avessero acquistato il prodotto a non consumarlo.

Datagate: i dati dei telefonini spiati da Londra e Washington. I governi USA e UK possono spiare oltre 2 miliardi di telefoni cellulari

Datagate: i dati dei telefonini spiati da Londra e Washington. I governi USA e UK possono spiare oltre 2 miliardi di telefoni cellulari. Diritti dei cittadini a rischio Dopo l'allarme lanciato dal capo degli 007 svizzero Markus Seiler sulle e mail a rischio spionaggio, arriva un nuovo capitolo dello scandalo Datagate. Secondo le rivelazioni dell’informatico Edward Snowden che aveva svelato lo spionaggio di massa da parte dell’intelligence americana su cittadini e governi, spie inglesi e americane sono entrate nel network del produttore mondiale di sim-card Gemalto. Questa volta secondo un articolo scritto da Intercept gli Stati Uniti e il regno Unito, l’NSA negli USA e la GCHQ in Gran Bretagna avrebbero avuto accesso a milioni di sim di telefoni cellulari, sfruttando la SIM Card e una particolare backdoor. Ciò sarebbe stato possibile sfruttando un hack nel network di Gemalto, una società olandese che produce le SIM per i quattro principali vettori USA e per altri 450 operatori in tutto il mondo. In questo modo hanno avrebbero ottenuto la possibilità di leggere i dati dei telefonini. Questo vuol dire che i cellulari di milioni di cittadini sarebbero vulnerabili alla penetrazione da parte da parte di queste agenzie. Tuttavia non è chiaro quante persone siano coinvolte. Gemalto ha risposto a Intercept di non essere al corrente della pratica messa in atto dall’intelligence. Lo scandalo Nsa era scoppiato il 5 giugno del 2013 quando il Guardian aveva pubblicato il primo articolo su i dati raccolti da Snowden che ora si trova a Mosca come rifugiato politico. Un carente livello di sicurezza, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, se la notizia fosse confermata. Si tratterebbe di un’enorme violazione della privacy per gli utenti di tutto il mondo, a prescindere dal telefono utilizzato: iPhone, Galaxy, HTC One o telefonini di 10 anni fa, sono tutti intercettabili, visto che l’hack riguarda le schede SIM, che ha permesso sottrazioni di dati sensibili con gravi ripercussioni sui cittadini e sulle istituzioni che possono mettere potenzialmente a repentaglio anche intere economie e sia sui diritti dei singoli cittadini, pregiudicando la riservatezza delle loro comunicazioni e la protezione dei loro dati personali. Occorre, quindi, aumentare la vigilanza da parte delle autorità e migliorare costantemente i protocolli di sicurezza.

I nonni hanno diritto a vedere i nipoti. Italia condannata dalla Corte di Giustizia. Riconosciuti i danni morali ai nonni tenuti lontani per 12 anni dalla bimba

I nonni hanno diritto a vedere i nipoti. Italia condannata dalla Corte di Giustizia. Riconosciuti i danni morali ai nonni tenuti lontani per 12 anni dalla bimba.I giudici europei condannano il nostro Paese per i ritardi di Tribunale e servizi sociali.Non tutelati i legami familiari Ben dodici anni i nonni tenuti lontani dalla propria nipote a seguito di una decisione dei tribunali italiani presa dopo che la madre della bimba, moglie del figlio aveva accusato il marito di abusi sessuali sulla figlia. E' la Corte europea dei diritti dell’uomo ha mettere fine a questa triste storia con una sentenza che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è assai esemplare in quanto non solo è stata rilevata la violazione del diritto dei nonni al rispetto della vita familiare, ma ha anche condannato l’Italia a risarcirli con 16 mila euro per danni morali. Per i giudici europei le autorità italiane non hanno fatto tutto quanto dovevano per assicurare ai due anziani la possibilità di vedere la nipote. Nel caso di specie, i nonni di origine piemontese non hanno più avuto la possibilità di vedere la nipote dal 2002, quando la bambina aveva cinque anni. In realtà prima della "separazione" avevano rapporti costanti con la minore. Ciò fino a quando la moglie del figlio ha chiesto la separazione, rivolgendo tra l'altro contro l’uomo la gravissima ed infamante accusa di aver molestato la piccola. Incriminazione da cui il genitore era stato completamente assolto nel lontano 2006 «perché il fatto non sussiste». In principio, il tribunale dei minori di Torino aveva ordinato ai servizi sociali di mettere in atto le misure per ripristinare i rapporti tra nonni e nipote, ma poi aveva confermato il divieto in base ai rapporti forniti dai servizi sociali, secondo i quali la piccola li associava a quanto riteneva di aver subito dal padre. Ma i nonni non hanno desistito e adita la Corte europea, questa ha stabilito che le autorità italiane hanno violato il diritto della madre e del padre del genitore della bambina a mantenere i contatti con la nipote. E ciò soprattutto perché l’autorità giudiziaria ha impiegato tre anni a decidere sulla richiesta dei due anziani di vedere la nipote, mentre i servizi sociali non hanno fatto incontrare i nonni e la nipote per due anni, nonostante fosse stato ordinato loro di attuare tutte le misure necessarie. D'altro canto, i nonni avevano comunque seguito tutte le misure prescritte dai servizi assistenziali. Per Strasburgo, nonostante «la grande prudenza che si impone in questi casi» e il fatto che «le misure prese per proteggere il minore possono porre dei limiti ai contatti con i membri della famiglia», le autorità competenti «non hanno fatto tutti gli sforzi necessari per salvaguardare il legame familiare e non hanno reagito con la coscienza richiesta».

giovedì 19 febbraio 2015

I nonni hanno diritto a vedere i nipoti. Italia condannata dalla Corte di Giustizia

I nonni hanno diritto a vedere i nipoti. Italia condannata dalla Corte di Giustizia. Riconosciuti i danni morali ai nonni tenuti lontani per 12 anni dalla bimba.I giudici europei condannano il nostro Paese per i ritardi di Tribunale e servizi sociali.Non tutelati i legami familiari Ben dodici anni i nonni tenuti lontani dalla propria nipote a seguito di una decisione dei tribunali italiani presa dopo che la madre della bimba, moglie del figlio aveva accusato il marito di abusi sessuali sulla figlia. E' la Corte europea dei diritti dell’uomo ha mettere fine a questa triste storia con una sentenza che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è assai esemplare in quanto non solo è stata rilevata la violazione del diritto dei nonni al rispetto della vita familiare, ma ha anche condannato l’Italia a risarcirli con 16 mila euro per danni morali. Per i giudici europei le autorità italiane non hanno fatto tutto quanto dovevano per assicurare ai due anziani la possibilità di vedere la nipote. Nel caso di specie, i nonni di origine piemontese non hanno più avuto la possibilità di vedere la nipote dal 2002, quando la bambina aveva cinque anni. In realtà prima della "separazione" avevano rapporti costanti con la minore. Ciò fino a quando la moglie del figlio ha chiesto la separazione, rivolgendo tra l'altro contro l’uomo la gravissima ed infamante accusa di aver molestato la piccola. Incriminazione da cui il genitore era stato completamente assolto nel lontano 2006 «perché il fatto non sussiste». In principio, il tribunale dei minori di Torino aveva ordinato ai servizi sociali di mettere in atto le misure per ripristinare i rapporti tra nonni e nipote, ma poi aveva confermato il divieto in base ai rapporti forniti dai servizi sociali, secondo i quali la piccola li associava a quanto riteneva di aver subito dal padre. Ma i nonni non hanno desistito e adita la Corte europea, questa ha stabilito che le autorità italiane hanno violato il diritto della madre e del padre del genitore della bambina a mantenere i contatti con la nipote. E ciò soprattutto perché l’autorità giudiziaria ha impiegato tre anni a decidere sulla richiesta dei due anziani di vedere la nipote, mentre i servizi sociali non hanno fatto incontrare i nonni e la nipote per due anni, nonostante fosse stato ordinato loro di attuare tutte le misure necessarie. D'altro canto, i nonni avevano comunque seguito tutte le misure prescritte dai servizi assistenziali. Per Strasburgo, nonostante «la grande prudenza che si impone in questi casi» e il fatto che «le misure prese per proteggere il minore possono porre dei limiti ai contatti con i membri della famiglia», le autorità competenti «non hanno fatto tutti gli sforzi necessari per salvaguardare il legame familiare e non hanno reagito con la coscienza richiesta».

Diritto di essere dimenticato presto una legge in Francia?

Diritto di essere dimenticato presto una legge in Francia? Il governo prevede di legiferare in modo che le persone che guariscono dal cancro non si troveranno ad affrontare ma più la discriminazione di banche e compagnie di assicurazione Francois Hollande aveva promesso c'è entro poco più di un anno sarebbe stata finalmente promulgata un'importante normativa in tema di "divieto di discriminazione". Durante la presentazione del terzo Piano contro il cancro (2014-2019) il 4 febbraio dell'anno scorso, il Presidente della Repubblica aveva assicurato che il "diritto all'oblio bancario" sarebbe stato istituito molto rapidamente per gli ex ammalati di cancro. "Il diritto di essere dimenticato, è la manifestazione di volontà che quando i medici ritengono si è guariti dal cancro, lo si è per il resto della società, in particolare per le banche o assicurazioni "ha detto Marisol Touraine, ministro della Salute francese, sabato scorso in occasione della presentazione della relazione intermedia del Piano contro il cancro all'Eliseo, come riportato da Le Figaro. In altre parole, si tratta del diritto di una persona cui è stato diagnosticato un cancro, ma è poi completamente guarito, del non parlare della malattia quando si chiede un prestito bancario. Perché spesso, è chiaro che gli ex-pazienti si trovino di fronte a una vera e propria battaglia in salita quando vogliono sottoscrivere un contratto di assicurazione per il loro prestito. Anche quando sono guariti per anni, gli assicuratori sono riluttanti a dare loro un prestito, o lo fanno solo a livelli 10 volte superiori ai tassi standard. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di un importante traguardo nella tutela dei diritti che anche l'Italia dovrebbe ripetere al fine di poter garantire gli stessi diritti a coloro che dopo mesi o anni di sofferenze fanno di tutto per ripartire ma trovano degli ostacoli pressochè insormontabili nelle lobby di assicurazioni e banche.

I Carabinieri sequestrano un lotto del medicinale VIPDOMET

I Carabinieri sequestrano un lotto del medicinale VIPDOMET. Continua senza sosta l'attività di controllo sulla sicurezza dei farmaci dell’Agenzia Italiana per il Farmaco. Con l’ennesimo richiamo l'AIFA ha allertato i Carabinieri del Nas che si sono presentati nei depositi farmaceutici e nelle farmacie di tutta Italia per verificare l'avvenuto ritiro dal mercato del medicinale VIPDOMET 12,5 mg/1000 mg compresse rivestite con film", lotto n. 7249034E scad. 02/2017, della ditta Takeda Italia SpA, sita in Roma, via Elio Vittorini. Vipdomet è indicato come trattamento in pazienti adulti di età pari o superiore a 18 anni affetti da diabete mellito di tipo 2: •come aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico per migliorare il controllo glicemico in pazienti adulti non adeguatamente controllati dalla dose massima tollerata di metformina da sola o in pazienti già in trattamento con la combinazione di alogliptin e metformina. •in combinazione con pioglitazone (terapia di combinazione triplice) come aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico in pazienti adulti non adeguatamente controllati dalla dose massima tollerata di metformina e pioglitazone. •in combinazione con insulina (terapia di combinazione triplice) come aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico per migliorare il controllo glicemico in pazienti in cui l’insulina a un dosaggio stabile e la metformina da sola non forniscono un controllo glicemico adeguato. Un comunicato dell’AIFA, l’Agenzia Italiana per il Farmaco è eloquente nel precisare che il ritiro si è reso necessario a causa dell’errata data di scadenza, riportata sulla confezione ( 2007 anziché 2017). In virtù di tale comunicazione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai pazienti in trattamento con il medicinale di verificare il numero di lotto e, nel caso corrispondesse a quello ritirato, di sospenderne l'uso e di rivolgersi al proprio medico per una nuova prescrizione. Sempre al medico di famiglia gli assistiti potranno rivolgersi per ottenere qualunque tipo di chiarimento sul provvedimento e per avere maggiori informazioni sui motivi che hanno portato al ritiro dal mercato del VIPDOMET .

mercoledì 18 febbraio 2015

Sicurezza alimentare. I supermercati Eurospin ritirano in cinque regioni la PASTA DI SALAME per contaminazione microbiologica

Sicurezza alimentare. I supermercati Eurospin ritirano in cinque regioni la PASTA DI SALAME per contaminazione microbiologica Allerta per contaminazione lanciata dalla catena di supermercati Eurospin riguardante la PASTA DI SALAME Lotto: 1601 avente scadenza: 25.02.2015. Secondo le informazioni raccolte dallo"Sportello dei Diritti”, il ritiro è stato deciso volontariamente dalla società proprietaria del marchio, durante dei controlli interni. A seguito dell’allerta è stato disposto il ritiro dal mercato e il richiamo al consumatore di tutto il lotto. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” invita i chiunque avesse acquistato la pasta di salame nei supermercati Eurospin di: EMILIA ROMAGNA, LIGURIA, LOMBARDIA e PIEMONTE a non consumarla e a restituire il prodotto al punto vendita dove verrà rimborsato o sostituito. La questione è abbastanza delicata perchè la contaminazione riguarda un batterio particolarmente patogeno ben noto ai microbiologi.

Allerta alimentare: Auchan ritira dagli scaffali i " Biscotti Lotus ". Pericolo per i celiaci

Allerta alimentare: Auchan ritira dagli scaffali i " Biscotti Lotus ". Pericolo per i celiaci E’ in corso in Italia il ritiro dagli scaffali i biscotti " Lotus Bakeries nv 125g " Prodotto per Auchan S.p.A. da Eurofood S.p.A. Il prodotto ritirato appartenente unicamente unicamente ai lotti: 100815 A scadenza 10/08/2015, 310815 A scadenza 31/08/2015 è stato ritirato per un errore di etichettatura. E' indicata infatti la dicitura “senza glutine”, mentre tra gli ingredienti sono presenti cereali contenenti l’allergene glutine. Trattandosi di un problema rilevante, la catena ha avviato anche una campagna di richiamo avvisando i clienti sia in rete. L’azienda ha attivato un numero verde per i consumatori che potranno contattare il Servizio Clienti Eurofood al numero 02-44876. Ad evidenziarlo, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che invita gli acquirenti affetti da allergia o intolleranza al glutine, di non consumare tali prodotti e restituire le confezioni al punto di vendita per la sostituzione.

Aifa vieta lotti contaminati da donatore con sospetta mucca pazza del medicinale ALBIOMIN

Emoderivati destinati al mercato italiano. Aifa vieta lotti contaminati da donatore con sospetta mucca pazza del medicinale ALBIOMIN. Il divieto è stato disposto su tutto il territorio nazionale, a scopo cautelativo a tutela della salute pubblica “per motivi esclusivamente precauzionali”. Si tratta di un provvedimento cautelativo, emanato in attesa dei risultati di verifiche in atto e adottato a seguito di consolidate azioni di monitoraggio, volto a ridurre ogni rischio, anche solo ipotetico, per la salute dei pazienti. Così l’Aifa annuncia il divieto di utilizzo di alcuni lotti di emoderivati del medicinale ALBIOMIN 20% 50 ml Lotto B234284 SCAD. 03/2017, AIC 039073022, della ditta Biotest Italia sita in Trezzano sul Naviglio (MI) via Leonardo da Vinci 43, in cui sono confluite le donazioni di un donatore con sospetta Encefalopatia Spongiforme (malattia di Creutzfeldt-Jakob). Le confezioni di emo o plasmaderivati appartenenti ai lotti oggetto del divieto di utilizzo dovranno ora essere accantonate, in attesa di ulteriori indagini, che potrebbero portare ad una revoca del divieto qualora sia accertato che il donatore non è affetto dalla forma variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob. In questo caso, infatti, le confezioni potrebbero essere ancora utilizzabili entro la data di scadenza riportata in etichetta. Quanto ai motivi della decisione, l’Aifa sottolinea che “l'eventualità di una trasmissione della forma variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob attraverso l'utilizzo dei medicinali plasmaderivati, allo stato attuale delle conoscenze, non é mai stata dimostrata. Infatti, mentre è possibile che essa avvenga attraverso le trasfusioni, i controlli e i processi di purificazione, inattivazione virale e le lavorazioni a cui sono sottoposti gli emo o plasmaderivati rendono solo teorico il rischio ipotizzato di trasmissione della forma variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob. Nel caso della forma sporadica di Creutzfeldt-Jakob, invece, non vi è alcuna evidenza di trasmissione per via ematica e le linee guida internazionali dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e della Food and Drug Administration (FDA) degli USA non la considerano associata ad alcun rischio trasfusionale. Inoltre, in più di 30 anni di utilizzo di emoderivati, non si è mai verificato alcun caso di trasmissione attraverso gli stessi, sebbene sia già avvenuto in passato che venisse accertata la presenza di donatori affetti dalla forma sporadica di malattia di Creutzfeldt-Jakob”. “Tuttavia, specifica l’Aifa, poiché non esiste ancora un metodo di controllo sicuro per determinare la presenza dei prioni, non è scientificamente corretto affermare che il rischio di trasmissione dei prioni è “zero”. A tale proposito è opportuno ricordare che gli attuali sistemi produttivi utilizzano meccanismi fisici di inattivazione e rimozione degli agenti patogeni che permettono una riduzione del rischio teorico superiore a 10mila volte”. Il divieto di utilizzo dei medicinali emo o plasmaderivati deve quindi essere considerata una misura “assolutamente precauzionale che non deve generare timore nei pazienti ma, semmai, rafforzare la certezza che vengono adottate tutte le misure atte a sorvegliare e garantire la sicurezza dei farmaci. I pazienti, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono invitati a rivolgersi al proprio medico specialista che non avrà alcuna difficoltà a sostituire i medicinali emo o plasmaderivati prescrivendo delle altre confezioni in conformità al provvedimento cautelativo adottato da Aifa”.

martedì 17 febbraio 2015

Una molecola miracolosa per smettere di fumare?

Una molecola miracolosa per smettere di fumare? Una molecola chiamata Vareniclina ha dimostrato di essere efficace per aiutare i fumatori ad abbandonare gradualmente le sigarette, secondo una ricerca internazionale pubblicata martedì sulla rivista dell'American Medical Association (JAMA). La ricerca clinica finanziata dal laboratorio farmaceutico statunitense Pfizer, che commercializza questa molecola con le sue medicine "Champix" (noto anche come Chantix negli Stati Uniti), è stato condotta da ricercatori indipendenti presso la Mayo Clinic, istituzione no-profit di Rochester Minnesota (Nord). I 1.500 fumatori di dieci paesi che hanno partecipato a questo studio, selezionati per non essere disposti a rinunciare alla sigaretta in 30 giorni, ma più propensi a cercare di smettere di fumare in modo più graduale, in tre mesi. Dopo sei mesi, i partecipanti che hanno preso il farmaco contenente la Vareniclina, che combatte la dipendenza da nicotina agendo sui recettori nel cervello, erano almeno quattro volte più probabili di avere smesso di fumare (32%) rispetto a quelli del gruppo di controllo trattato con placebo (6.9%). Tuttavia, gli effetti collaterali gravi sono stati osservati nel 3,7% dei membri del gruppo trattato con la molecola, contro il 2,2% in coloro che hanno preso un placebo. "Questo studio clinico è importante perché apre la strada per il trattamento di circa 14 milioni di fumatori che vogliono smettere bruscamente ma cercano inizialmente a ridurre il loro consumo con lo scopo di poi smettere completamente di fumare", ha detto il dottor Jon Ebbert, vice direttore della ricerca di dipendenza in nicotina Mayo Clinicil co-autore principale dello studio. "È efficiente e sicuro per aumentare il numero di persone che smettono di fumare definitivamente," secondo lui. Il fumo è una piaga sempre sottovalutata dalla gran parte della popolazione che non smette mai di sorprendere come più volte ha evidenziato Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”. La conferma viene dallo studio di diverse università e dell'American Cancer Society che ha stabilito un legame tra cancro al seno, cancro alla prostata e infezioni e malattie anche ordinarie al fumare e aggiunge che un ulteriore numero di 60.000 a 120.000 morti ogni anno negli Stati Uniti sono probabilmente a causa dell'uso del tabacco. Negli USA fuma una cifra impressionante di adulti, quasi un quinto, per la precisione il 18 % anche se in diminuzione rispetto al 42% del 1964, ma nonostante ciò muoiono 480.000 americani ogni anno colpiti da malattie correlate al fumo. In tutto il mondo, il tabacco uccide 5,7 milioni di persone ogni anno.

Daimler richiama 149.000 veicoli Mercedes in Cina e in Germania

Daimler richiama 149.000 veicoli Mercedes in Cina e in Germania Daimler sta richiamando circa 149.000 veicoli Mercedes in Cina e in Germania per motivi di sicurezza. I modelli coinvolti dalla campagna sono Mercedes-Benz CLS e Classe E prodotti fra il 2012 ed il 2014. La maggior parte dei veicoli sono stati commercializzati in Cina (127.000), dove le autorità si stanno rivelando particolarmente severe nei confronti dei marchi occidentali mentre in Germania sono 22.000. I problemi, emersi durante una serie di controlli, sono causati dal possibile distacco di una guarnizione isolante del motore che a contatto con elementi particolarmente surriscaldati potrebbe innescare le fiamme. Mercedes ha fatto sapere di non essere a conoscenza di problemi in altri paesi. Pur non essendoci stati incidenti, segnala Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, è consigliabile che i proprietari di queste auto prestino la massima attenzione e che si rivolgano subito alle autofficine autorizzate o ai Concessionari in Italia nel caso in cui la propria autovettura corrisponda ai modelli in questione. L'intervento programmato consiste nel fissare i pannelli con quattro staffe, operazione che dura circa 15 minuti.

Virus Hiv: scoperto ceppo molto aggressivo a Cuba

Virus Hiv: scoperto ceppo molto aggressivo a Cuba Ricercatori belgi hanno scoperto a Cuba una forma del virus Hiv che può portare all'Aids conclamato ad una velocità tre volte superiore alla media dei 10 anni, osservata per le specie virali Hiv più comuni. Secondo il nuovo studio, i pazienti esposti al ceppo del virus CFR19 che causa l'AIDS, iniziano spesso a manifestare i sintomi della malattia nel giro di due tre anni, prima ancora di sapere di essere stati contagiati. Il rapporto dell'università di Leuven in Belgio, mette in guardia dai pericoli per questi pazienti che hanno un arco di tempo possibile per i trattamenti volti a bloccare la progressione della patologia, estremamente ridotto. Con possibili gravi conseguenze per la salute pubblica. Gli studiosi hanno avviato l'indagine dopo aver ricevuto segnalazioni di casi di aids aggressivi a Cuba: analisi del sangue sono state condotte su 73 sieropositivi recenti. Di questi 52 avevano già l'Aids conclamata, mentre per 21 la malattia era ad uno stadio iniziale. Confrontando i tipi virali identificate nel sangue dei volontari, gli scienziati hanno osservato che quelli contagiati con il CFR19 presentavano un carico virale molto più alto. Ed era più forte la presenza delle cellule immunitarie 'Rantes', che usualmente entrano in gioco quando il morbo è avanzato. Come riferito nello studio in questione pubblicato sulla rivista EBioMEdicine, che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ritiene opportuno poter diffondere in ragione della costante attività dell’associazione anche in difesa dei malati di AIDS e per la costante opera preventiva per la quale riteniamo non debba mai essere abbassata la guardia. Secondo i ricercatori, la velocità con cui il CFR19 porta le persone ad ammalarsi di AIDS non influisce sull'efficacia dei farmaci sugli individui infetti. La buona notizia è che, per quanto ne sappiamo i farmaci che sono oggi disponibili sono ugualmente funzionanti su tutti i diversi sottotipi di varianti. Lo studio avverte che tali ricombinanti si possono diffondere velocemente, soprattutto nelle regioni con alti livelli di immigrazione, come l'Europa o gli Stati Uniti. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 35,3 milioni di persone nel mondo vivono con l'HIV, che distrugge il sistema immunitario e ha causato oltre 25 milioni di morti di AIDS da quando emerse nei primi anni 1980.

Cassazione: è reato detenere l’animale in condizioni incompatibili con la sua natura

Cassazione: è reato detenere l’animale in condizioni incompatibili con la sua natura. Risarcite le associazioni parti civili Giro di vite della Cassazione per chi maltratta gli animali. Rischia una condanna penale chi detiene gli animali domestici in condizioni incompatibili con la loro natura, anche se li nutre adeguatamente. E' quanto ha sancito la Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 6829 del 17 febbraio 2015, ha ammonito quanti obbligano a vivere gli amici a quattro zampe in condizioni poco consone con la loro indole, confinati in luoghi angusti. Con la decisione odierna i Supremi giudici, hanno reso definitiva la condanna di un proprietario di un cavallo che deteneva l'animale in un box angusto, spiegando che «in tema di maltrattamento di animali, il reato permanente di cui all'art. 727 cod. pen. è integrato dalla detenzione degli animali con modalità tali da arrecare gravi sofferenze, incompatibili con la loro natura, avuto riguardo, per le specie più note (quali, ad esempio, gli animali domestici), al patrimonio di comune esperienza e conoscenza e, per le altre, alle acquisizioni delle scienze naturali». Inoltre l'imputato è stato condannato a oltre 12 mila euro fra ammenda, spese legali e risarcimento agli enti costituiti. Inutile per la difesa il tentativo di smontare l’impianto accusatorio sostenendo che il cavallo era stato ben nutrito ed era regolarmente visitato da un veterinario. Nello stesso filone giurisprudenziali si incardina un’altra sentenza della Cassazione, la n. 37859/2014, con la quale la terza sezione penale ha ritenuto legittimo il sequestro preventivo di un canile in cui gli animali erano ospitati in misura superiore ai limiti consentiti dalla legislazione regionale. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti" queste decisioni di oggi sono importanti, perchè arrivano in un momento in cui le associazioni ambientaliste si erano mosse in questi giorni, temendo che il nuovo decreto legislativo sulla "tenuità" del reato potesse rendere vane le norme a tutela degli animali. Per ora gli animalisti di tutta Italia possono tirare un sospiro di sollievo.

Crudeltà sugli animali. Orrore e indignazione per video shock su YouTube: gatto soccorso con un coltello conficcato nella testa

Crudeltà sugli animali. Orrore e indignazione per video shock su YouTube: gatto soccorso con un coltello conficcato nella testa. L'animale sopravvive miracolosamente, la ferita non era abbastanza profonda per danneggiare il cervello. L’estrazione dell’arma ha avuto buon esito e il gatto non sembra aver riportato gravi danni da quanto accaduto. Il video di un gatto, ripreso con un lungo coltello conficcato sul lato del cranio, ha suscitato la rabbia di migliaia di utenti web nel mondo. Le immagini sono forti, ma è l’unico modo per suscitare la giusta indignazione, rabbia e orrore, per un episodio di maltrattamenti su animali. Il tutto è successo lo scorso 13 febbraio, quando il gatto è stato trovato nella città di Sevastopol. Stando alle ricostruzioni della stampa, il micio si sarebbe nascosto in un cespuglio, intimorito e spaventato. Avvistato da una passante, è stato immediatamente trasportato in un pronto soccorso animale. Dalle ricostruzioni, così come avrebbero spiegato anche gli agenti locali, non è dato sapere se il gatto sia stato vittima di una violenza casuale oppure di un atto premeditato, forse da qualche umano che ben conosceva. Ribattezzato Zelonyy, ovvero “Mr Verde”, ha tuttavia superato con successo la procedura di rimozione del coltello, quindi si trova ora in clinica veterinaria per la convalescenza e il controllo di eventuali infezioni. A quanto pare, la lama non avrebbe miracolosamente toccato nessun organo né vasi sanguigni vitali. Non è la prima volta, tuttavia, che si assiste a certe notizie: nell’ultimo anno diversi felini sono stati colpiti con delle frecce, riuscendo fortunatamente a sopravvivere. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, fa presente che il video del salvataggio è visibile sul sito dell'associazione. Attenzione: la visione è sconsigliata a un pubblico particolarmente sensibile, date le immagini forti contenute nel filmato.

lunedì 16 febbraio 2015

Verbale per l’autovelox nullo se notificato 90 giorni dalla rilevazione.

Verbale per l’autovelox nullo se notificato 90 giorni dalla rilevazione. Al Comune è sufficiente la visura al Pra per identificare il proprietario. Non costituisce giustificazione la gestione da parte dell’ente dell’elevato numero di verbali rispetto alla normativa a garanzia del diritto di difesa del cittadino. Il caso del Comune di Milano L’elevato numero di verbali ed i conseguenti problemi organizzativi dell’ente che ha accertato le infrazioni al Codice della Strada non costituiscono giustificazione tale da consentire la violazione delle garanzie di legge e non possono ledere i diritti degli automobilisti sanzionati. Per tali ragioni, non può non essere annullata la multa elevata per l’eccesso di velocità rilevata per il tramite di apparecchiatura elettronica quando la stessa viene notificata oltre novanta giorni dopo la rilevazione. Sono questi i principi che da sempre Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti" ribadisce in tema di multe seriali e che sono stati correttamente precisati con l’interessante sentenza 1189/15, pubblicata il 9 febbraio scorso dalla quinta sezione civile del giudice pace di Milano, secondo cui è da ritenersi che la data della violazione di cui all’articolo 142 del Cds coincide con quella della rilevazione anche perché all’ente accertatore è sufficiente una visura al PRA (pubblico registro automobilistico), cui ha peraltro accesso immediato, per accertare il responsabile dell’illecito. Nella fattispecie il magistrato onorario dottor Diego Perucchini ha accolto il ricorso del proprietario dell’autovettura avverso la multa elevata per eccesso di velocità accertata dallo strumento di rilevazione elettronica in quanto l’infrazione è del 7 giugno 2014, mentre la notifica del verbale è pervenuta al ricorrente soltanto il 20 novembre dello stesso anno e quindi oltre il termine di 90 giorni stabilito dal Codice della Strada. Ricorda correttamente il giudice meneghino che il Comune ha «accesso immediato» alla banca dati del Pra per individuare il responsabile dell’infrazione: in questi casi la data della violazione deve ritenersi coincidente con quella dell’accertamento. E’ diversa solo l’ipotesi in cui il veicolo sia a noleggio ovvero in leasing, laddove invece è necessaria una dichiarazione del proprietario circa il nominativo dell’utilizzatore del veicolo: in tal caso il termine di novanta giorni decorre da giorno in cui l’amministrazione risulta messa in condizione di provvedere all’individuazione del trasgressore. Nel caso affrontato, tuttavia, il Comune non ha sollevato simile. Al contrario, ha lamentato soltanto il gran numero di infrazioni che si vede costretto a gestire. E qui è il giudice che, in un certo senso, bacchetta l’amministrazione comunale del capoluogo meneghino - balzata alle cronache per l’esponenziale aumento dei verbali di questo tipo - nell’affermare testualmente che: “tali ragioni derivanti da insufficienza dell’organizzazione interna dell’ente al disbrigo del numero elevato di contravvenzioni accertate non siano tali da giustificare la violazione di un termine che è stabilito dalla legge a garanzia dell’effettività del diritto di difesa del soggetto cui viene notificato il verbale di contestazione”.

Un'ondata di furti informatici in 100 banche di 30 paesi

Un'ondata di furti informatici in 100 banche di 30 paesi. Secondo Kaspersky Lab quasi un miliardo di dollari persi dal 2013 dalle banche di tutto il mondo Gli hacker sono attivi dalla fine del 2013 infiltrandosi in oltre 100 banche di 30 paesi, secondo la società di sicurezza russa Kaspersky Lab. Un’ondata di attacchi informatici di un nuovo genere, che ha come obiettivo le banche di tutto il mondo, ha causato dal 2013 perdite per quasi un miliardo di dollari. Dopo aver ottenuto l'accesso ai computer delle banche attraverso schemi di phishing e altri metodi, si sono nascosti per mesi imparare i sistemi delle banche, e utilizzando il programma chiamato "Carbanak", che prende di mira gli impiegati e, tramite allegati nelle email, riesce a accedere alla rete dei loro bersagli e in seguito alle operazioni di trasferimento di denaro. È quanto dichiarato in un rapporto pubblicato lunedì della società Kaspersky Lab di Mosca. Gli attacchi sono insoliti perché hanno come bersaglio le banche stesse, piuttosto che i clienti e le loro informazioni relativi ai conti. "È iniziata una nuova era per la cybercriminalità", si legge nell’inchiesta. Secondo il laboratorio, un centinaio di istituti sono stati attaccati e almeno la metà ha subito perdite finanziarie. La maggior parte delle vittime si trovano in Russia, Stati Uniti, Germania, Ucraina e Cina. Anche se alcuni indizi sembrano indicare quest’ultimo paese come l’origine degli assalti, gli esperti mettono in guardia sul fatto che potrebbero essere segnali fittizi, creati per depistare le indagini. Gli hacker utilizzano il programma chiamato "Carbanak", che prende di mira gli impiegati e, tramite allegati nelle email, riesce a accedere alla rete dei loro bersagli e in seguito alle operazioni di trasferimento di denaro. L'obiettivo sembra essere un guadagno economico, piuttosto che di spionaggio. La Financial Services Information Sharing and Analysis Center, un'organizzazione non-profit che avverte le banche dell' attività di hacking, ha riferito in un comunicato che i suoi azionisti hanno ricevuto un briefing sul rapporto di gennaio. Il rapporto che le banche russe sono state le prime vittime di questi attacchi, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti" può essere un cambiamento significativo nella strategia di targeting dai criminali informatici di lingua russa. La Casa Bianca sta mettendo una crescente attenzione sulla sicurezza informatica a seguito di numerose violazioni dei dati di aziende che vanno dalla grande distribuzione come Target e Home Depot a Sony Pictures Entertainment e assicurazione sanitaria Anthem. In America si stanno per sostituire il mosaico esistente di leggi statali, con una norma nazionale che dà le aziende 30 giorni per informare i consumatori se i loro dati personali sono stati compromessi. In Italia lo scorso mese il colosso assicurativo Allianz è stato vittima di un cyberattacco. Tra le diverse possibili informazioni che potrebbero essere state sottratte ci sono dati personali ed e-mail criptate dei dipendenti, ma nessun elemento economico.

Vaticano apre barberia per clochard; una popolazione privata dei diritti fondamentali a cui il Papa sta ridando dignità

Vaticano apre barberia per clochard; una popolazione privata dei diritti fondamentali a cui il Papa sta ridando dignità. Barboni in strada a Roma con mogli e bambini Dopo l'esordio delle docce, a San Pietro è stato oggi il giorno di debutto della "barberia del Papa", a fianco del colonnato del Bernini in piazza San Pietro. L'iniziativa, fortemente voluta da Papa Francesco, si affianca al servizio di toilette e di doccia, organizzato dall'elemosiniere pontificio, monsignor Konrad Krajewski. I barbieri sono tutti volontari. Il senso di un'iniziativa che restituisce ai clochard un non piccolo pezzo della loro dignità e che può essere anche di aiuto per un auspicabile reinserimento sociale. C’è chi sostiene che molti barboni di Roma siano diventati tali per scelta, e che siano giunti così numerosi in questa città per via delle leggi molto tolleranti. Ma la maggior parte non ha l’aria di aver scelto il proprio stato. Tra i beneficiari del servizio di oggi, stranieri e italiani sono divisi circa metà e metà. E Roma dimostra che la produzione di ricchezza non basta a sconfiggere la povertà, e che la nazione considerata un faro di civiltà ha una socialità che fa rabbrividire. A pochi metri dal Vaticano decine di senza tetto dormono all’addiaccio tra cui molti bambini ed adolescenti. È l’Italia delle contraddizioni, e qualcuno dirà che è sempre stata il paese delle contraddizioni. Ma vedere queste persone brancolanti, stese per terra tra i loro stracci, che sembrano zombie, è un pugno nello stomaco. E non puoi far finta di nulla. Oggi, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” , con il servizio di barberia per i clochard è stata offerta una risposta concreta ai bisogni sociali delle persone in stato di grave indigenza.