mercoledì 30 novembre 2016

Foglie e cartacce in via Leuca a Lecce, sporca da fare vergogna.

Foglie e cartacce in via Leuca a Lecce, sporca da fare vergogna. Il vento riporta le foglie in strada, pericolo “tappo” per caditoie dello scolo della pioggia. Il forte vento dei giorni scorsi ha riportato su varie strade del capoluogo foglie, pezzi di arbusti e cartacce. Il fogliame è rimasto in alcuni casi sui marciapiedi ammassandosi a dismisura, formando dei grandi cumuli e lungo i bordi delle strade poichè nessuno lo rimuove da giorni, pericolosamente vicino alle caditoie per lo scolo dell’acqua piovana. Con l’arrivo delle nuove piogge, quelle foglie potrebbero trasformarsi in un nuovo tappo e quindi causare altri allagamenti o comunque disagi sulla via Leuca e su via Del Delfino a Lecce. Cosa che vanificherebbe la recente pulizia di grate e scoli seguita alla recente ondata di maltempo. Dunque vie dimenticate dalle spazzatrici, cartacce che scoloriscono al sole, mix di foglie e sporcizia ai margini delle strade più trafficate. La denuncia viene da Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che sottolinea come c’è una città opaca accanto al fulgore del barocco, una città trasandata che appena fuori dalle antiche mura rinnega la sua nobiltà. E’ l’altro aspetto di Lecce, il lato nascosto di quel gioiello che i cittadini mostrano ogni giorno con orgoglio incrociando per le vie del borgo migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo. I segni del degrado si colgono nei dettagli, a volte piccoli, a volte macroscopici.

Auchan ritira lettino per neonati perchè poco sicuro. Rischio di intrappolamento

Auchan ritira lettino per neonati perchè poco sicuro. Rischio di intrappolamento Auchan ritira dai supermercati il lettino di legno per neonati. Le aperture tra le barre alla base sono troppo larghe. Alcuni esemplari presentano il rischio di intrappolamento degli arti durante il gioco, tanto che un bambino potrebbe infilare la testa tra le barre e rimanere incastrato. Nello specifico si tratta del lettino in legno basic 60X120 codice EAN 5907751413361 marca AMAL II, fornito da AUCHAN EXPORT. Il richiamo del prodotto dai consumatori, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato avviato in quanto non conforme alla norma tecnica europea EN 716. Alle persone che hanno acquistato questo prodotto si consiglia di sospenderne subito l’utilizzo e di riportarlo al punto accoglienza del negozio Auchan di riferimento. Il prodotto reso sara’ totalmente rimborsato.

AIFA, ritiro lotti medicinali dell'antidepressivo SERTRALINA e dell'anticefalgico ALMOTRIPTAN SANDOZ dopo allerta dell'agenzia danese. Scambio di eccipiente

AIFA, ritiro lotti medicinali dell'antidepressivo SERTRALINA e dell'anticefalgico ALMOTRIPTAN SANDOZ dopo allerta dell'agenzia danese. Scambio di eccipiente L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ha disposto il ritiro dei lotti di SERTRALINA SAND*15CPR RIV 50MG – AIC 036863037, SERTRALINA SAND*15CPR RIV100MG – AIC 036863165, SERTRALINA SAND*30CPR RIV 50MG – AIC 036863064, SERTRALINA SAND*30CPR RIV100MG – AIC 036863191,ALMOTRIPTAN SAN*3CPR RIV12,5MG – AIC 041862018, ALMOTRIPTAN SAN*6CPR RIV12,5MG – AIC 041862032 della ditta Sandoz. Il provvedimento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è reso necessario a seguito della comunicazione da parte della ditta Sandoz e della successiva notifica di allerta da parte dell' agenzia danese, concernente l’utilizzo dell’eccipiente carbossimetil cellulosa al posto dell’eccipiente carbossimetil amido. La SERTRALINA è un farmaco antidepressivo inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina (SSRI) prescritto per il trattamento della depressione ed attacchi di panico nei pazienti adulti, ed adolescenti, inclusa la depressione associata a sintomi di ansia. Mentre l' ALMOTRIPTAN è utilizzato nell'indicazione specifica contro le sindromi cefaliche.

AIFA, ritiro lotto specialità medicinale antiasma MONTELUKAST. Rapid Alert della Spagna

AIFA, ritiro lotto specialità medicinale antiasma MONTELUKAST. Rapid Alert della Spagna L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ha disposto il ritiro a scopo cautelativo, del lotto n. M75033 scad. 03/2017 della specialità medicinale MONTELUKAST TE*28CPR MAST 5MG – AIC 040672178 della ditta Teva Italia Srl. Il provvedimento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è reso necessario a seguito della comunicazione da parte della ditta e della successiva notifica di allerta da parte della Spagna, concernente risultati fuori specifica durante gli studi di stabilità, in confezioni del medicinale suddetto. Il montelukast è un farmaco antiasmatico con attività antagonista sui recettori per i leucotrieni trova indicazione per il trattamento dell'asma come terapia aggiuntiva, qualora altri agenti da usare "al bisogno" non si dimostrino efficaci nel fornire un adeguato controllo clinico. Al contrario dei farmaci Beta 2 agonisti selettivi, montelukast non serve per la terapia dell'attacco acuto di asma, né deve essere considerato una terapia sostitutiva dei corticosteroidi somministrati per via inalatoria. Il farmaco trova invece la propria applicazione nella prevenzione e nell'inibizione dell'insorgenza dell'asma, benché si sia dimostrato meno efficiente dei corticosteroidi assunti per via inalatoria. Il lotto in questione non potrà essere utilizzato e la ditta Teva dovrà assicurarne l’avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione del provvedimento.

Agenzia delle Entrate, annullato l'accertamento di oltre 1,3 milioni.

Agenzia delle Entrate, annullato l'accertamento di oltre 1,3 milioni. La Commissione tributaria provinciale di Lecce ha dichiarato "illegittima" la pretesa dell'erario rigettando l'appello proposto. La Commissione tributaria provinciale di Lecce ha rigettato l'appello dell'Agenzia delle Entrate di Lecce proposto avverso la sentenza che aveva annullato l'accertamento di oltre 1,3 milioni di euro nei confronti della società Punta Grossa di porto Cesareo, difesa dall’avvocato Maurizio Villani. La sentenza ha infatti azzerato definitivamente il debito di un imprenditore salentino che si era visto recapitare l' avviso di accertamento. Ma che cosa è accaduto esattamente? Semplicemente la CTR ha confermato la corretta sentenza dei primi giudici che avevano totalmente annullato l’avviso di accertamento per l’anno 2007 di iva pari ad € 1.308.384. La Guardia di Finanza aveva contestato alla Srl l'omessa fatturazione e l'evasione ai fini IVA 2006: un conferimento di ramo di azienda e dopo le successive cessioni di quote di una multiproprietà azionaria alberghiera, sconfessando la tesi del fisco che riteneva che si fossero realizzate cessioni di immobili e non di azienda. L’Agenzia delle Entrate di Lecce è stata condannata anche alle spese di giudizio. Finalmente, dunque, possiamo dire che anche la giustizia tributaria inizia a bastonare l’Agenzia delle Entrate quando persevera in comportamenti illegittimi anche nel corso di giudizi che la vedono impegnata in pretese del tutto infondate. Al di là del merito della questione, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta comunque di una sentenza esemplare e che quindi potrebbe tracciare il solco per un cambio di orientamento da parte della giurisprudenza tributaria che sinora si era dimostrata fin troppo clemente nei confronti degli uffici fiscali anche quando gli stessi, come nel caso di specie, avevano insistito finanche in due o tre gradi di giudizio in pretese che fin dall’inizio erano apparse del tutto infondate alle stesse corti tributarie anche perché contrarie alla legge ed alle stesse direttive ministeriali.

martedì 29 novembre 2016

Slovacchia, recapitate buste radioattive a polizia, ministero della Giustizia e tribunali.

Slovacchia, recapitate buste radioattive a polizia, ministero della Giustizia e tribunali. La scorsa settimana sono state recapitate con la posta ordinaria delle buste radioattive ad alcune autorità della Slovacchia. Le lettere sono state immediatamente sottoposte a controlli per verificarne, da parte degli specialisti del nucleo nucleare, biologico, chimico e radiologico, il potenziale radioattivo. I controlli hanno dato esito positivo. Secondo quanto confermato dalla polizia, le missive contenevano un elemento radioattivo, l’americio. Le buste sono state recapitate alla polizia, al ministero della Giustizia e a tre tribunali. Ad inviare le lettere, secondo quanto si è appreso, sarebbe stato un uomo della Slovacchia orientale, presumibilmente per vendicarsi di una causa persa. Il caso è sotto indagine da parte dell’Agenzia penale nazionale (Naka), che tratta la cosa come sospetto di “reato di terrorismo e coinvolgimento in attività terroristiche”, insieme al reato di “possesso illegale e produzione di materiali nucleari e sostanze radioattive”. Il colpevole rischia una pena da 20 a 25 anni di prigione, fino all’ergastolo nel caso di condanna per terrorismo. L'americio è un elemento metallico radioattivo della famiglia degli attinidi, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, ottenuto bombardando il plutonio con neutroni. Prende il nome dall'America, in analogia con l'europio. L'americio può essere prodotto in quantità dell'ordine dei chilogrammi, principalmente sotto forma dell'isotopo 241Am. Trova applicazioni domestiche in alcuni modelli di rivelatori di fumo, dove viene usato in qualità di sorgente di radiazioni ionizzanti.

lunedì 28 novembre 2016

State attenti alla truffa dei gel di aloe vera. Inquietanti i risultati di uno studio statunitense.

State attenti alla truffa dei gel di aloe vera. Inquietanti i risultati di uno studio statunitense. Spesso venduto in forma di gel, la pianta di aloe vera è conosciuta per i suoi molti benefici per la salute e la pelle. Aiuta a combattere l'invecchiamento, fatica, allevia le ustioni, stress, problemi intestinali. Ma hai controllato la percentuale di Aloe nel tubetto comprato al supermercato? Secondo un recente studio americano, ci sono possibilità che la percentuale è uguale a... zero. I risultati del laboratorio incaricato da Bloomberg News, comunemente conosciuta come Bloomberg, un'agenzia di stampa internazionale, tra le più note al mondo, con sede a New York, si riferiscono a tre marchi americani: Wal-Mart, Target e CVS. In questi prodotti non è stata trovata traccia della vera pianta di Aloe vera. Qual è la situazione in Italia? "La situazione è simile a quello di Stati Uniti d'America. Lo status speciale delle piante medicinali usate, quindi non farmaceutiche, per ottenere prodotti di largo consumo come bevande o cosmetici e di cui i produttori e rivenditori, sono immuni da sanzioni, almeno finché non accadranno incidenti. I requisiti di composizione e le caratteristiche finali del prodotto commerciale e la concentrazione di sostanze attive evidenziano una sostanziale inadeguatezza. Pertanto, Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” consiglia di utilizzare prodotti simili e altri rimedi naturali noti ed efficaci, disponibili nelle farmacie. L'Aloe non è una pianta unica e insostituibile.

Esselunga ritira un lotto di torte YO CAKE PESCHE & AMARETTO della marca Nuova Pasticceria. Data di scadenza errata

Esselunga ritira un lotto di torte YO CAKE PESCHE & AMARETTO della marca Nuova Pasticceria. Data di scadenza errata Esselunga ha ritirato dal mercato un lotto di torte dell’azienda milanese Nuova Pasticceria s.r.l. perchè la confezione riporta una data di scadenza errata. Si tratta della torta YO CAKE PESCHE & AMARETTO in confezione da 400 grammi della marca Nuova Pasticceria S.R.L. via Friuli, 1 – 20098 San Giuliano Milanese (MI). Il lotto ritirato è esclusivamente il numero 46/2 con data di scadenza 30/12/2016. Il richiamo è dovuto proprio all’errata data di scadenza impressa sulle confezioni: 30/12/2016 anziché 30/11/2016. L'annuncio è stato diffuso dai siti internet della catena di supermercati Esselunga. Le confezioni non si trovano più sugli scaffali e i consumatori che lo hanno acquistato, riferisce Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, sono invitati a non consumarlo e a riportarlo al punto vendita per la sostituzione. Per qualsiasi informazione contattare il numero: 02 - 9881130.

"Akkermansia muciniphila", scoperta una proteina in grado di prevenire il diabete e l'obesità

"Akkermansia muciniphila", scoperta una proteina in grado di prevenire il diabete e l'obesità I ricercatori dall'Università Cattolica di Louvain (UCL) in Belgio, sono riusciti a bloccare lo sviluppo dell'obesità e del diabete di tipo 2 nei topi, tramite due distinti trattamenti basati su un batterio chiamato "Akkermansia muciniphila". Se i test, che sono attualmente in corso, sono positive negli esseri umani, questa scoperta, prima nel mondo, aprirà la strada ad un futuro farmaco che permetterà non solo la lotta contro queste due malattie, ma anche contro la malattia cardiovascolare o infiammazione intestinale. Lo ha annunciato Lunedi in una conferenza stampa il portavoce della UCL. Patrice Cani e il suo team hanno lavorato per un decennio all' "Akkermansia muciniphila", un batterio presente solo nell'intestino dei vertebrati. I ricercatori, rileva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, avevano già dimostrato che utilizzato vivo questo batterio, gioca un ruolo chiave nella lotta contro l'obesità e il diabete di tipo 2 nei topi. Ma una ulteriore ricerca ha scoperto che pastorizzato (70 °), il batterio è stato in grado non di fermare lo sviluppo di queste due malattie ma anche di farne ammalare i topi. Nel cercare di capire perché Akkermansia si comporta in modo diverso se pastorizzato vivo, i ricercatori hanno poi aggiornato la proteina "Amuc_1100", presente sulla membrana esterna dei batteri. Questa proteina rimane attiva anche dopo avere subito la pastorizzazione. La sua scoperta è un passo avanti in un probabile e sperato impatto positivo sul nostro sistema immunitario. "Blocca il passaggio di tossine nel sangue e rafforza il sistema immunitario dell'intestino", ha spiega il Dr. Cani. "Dà una speranza terapeutica per altre malattie come l'infiammazione dell'intestino, osservato in casi di stress, alcolismo, malattie del fegato o cancro", ha inoltre dichiarato il professore. A questo punto, sono in corso test compreso gli esseri umani con il batterio Akkermansia alla clinica St Luke University. Superato solo il primo passo, che esclude il pericolo di trattamento sul corpo umano. Ora resta da determinare se gli effetti positivi osservati nei topi saranno confermati anche sugli esseri umani.

Internet: Germania sotto attacco globale di hacker. Colpiti almeno 900'000 router; interrotti collegamenti telefonici, internet e televisivi di Telekom

Internet: Germania sotto attacco globale di hacker. Colpiti almeno 900'000 router; interrotti collegamenti telefonici, internet e televisivi di Telekom Massiccio attacco hacker contro la Germania, dove sono stati interrotti i collegamenti telefonici, internet e televisivi di Telekom, la principale rete del paese. Lo ha confermato l’Ufficio federale per la sicurezza. L’avaria ha colpito almeno 900'000 router, gli apparecchi che consentono l’accesso al web, in diverse zone, fra cui le città di Berlino, Amburgo e Francoforte. Sono stati registrati pure tentativi di attacco alla rete, protetta, del Governo. L’attacco è stato sferrato da pirati informatici a livello globale. A sottolinearlo è Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che ritiene fondamentale l'implementazioni di migliori sistemi di sicurezza informatica e maggiore collaborazione tra le forze di polizia postale di tutto il mondo, stante l'indubbia transnazionalità del fenomeno dell'hacking.

Auchan ritira dagli scaffali vino Doc AMARONE della Volpicella AGRIGENTO Classico. Prodotto contraffatto. Caos nei supermercati per falso vino già venduto a grossisti e supermercati.

Auchan ritira dagli scaffali vino Doc AMARONE della Volpicella AGRIGENTO Classico. Prodotto contraffatto. Caos nei supermercati per falso vino già venduto a grossisti e supermercati. Nel brunello c'è il tranello. Auchan ritira dagli scaffali il prodotto contraffatto. Nello specifico si tratta di tutti i lotti del vino DOC AMARONE DELLA VOLPICELLA "AGRIGENTO" CLASSICO 2008 codice ean 80028936000644 distribuita da NAIF INGROSSI S.R.L. e imbottigliato da:VINI VALLI VERONA S.R.L. – ITALIA. La catena della grande distribuzione, raccomanda quindi ai clienti di non consumare il prodotto e di riportarlo al punto vendita per il cambio o il rimborso. L’acquisto di prodotti contraffatti in particolare il vino presenta molti rischi, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che ha più volte richiamato l’attenzione delle autorità e dei consumatori sulle numerose frodi che riguardano il commercio di cibi e bevande nell’area UE , soprattutto perché potrebbero contenere sostanze nocive, vietate o pericolose per la salute. La dimostrazione che un prodotto DOC come questo vino sia facilmente esposto e venduto anche nelle grandi catende dei market, dimostra che quella della taroccatura è un mercato in piena crescita. Cifre impressionanti, che indicano come la strada maestra a tutela dei consumatori e della salute dei cittadini italiani sia quella di aumentare immediatamente la vigilanza contro il mercato nero e garantire una maggiore informazione ai potenziali acquirenti.

Pezzi di vetro nello stracchino Granarolo: Auchan e Simply lo ritirano dai market.

Pezzi di vetro nello stracchino Granarolo: Auchan e Simply lo ritirano dai market. Presenza di pezzi di vetro nello stracchino cremoso Granarolo. Per questo Auchan e Simply hanno richiamato le confezioni da 170 grammi che fanno parte del lotto numero Z6326Y e con scadenza minima dell’11 dicembre 2016 prodotto da GRANAROLO S.p.A. Via Cadriano 27/2 40127 Bologna. Le catene della grande distribuzione, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” raccomandano quindi ai clienti di non consumare il prodotto e di riportare al punto vendita per il cambio o il rimborso. Tutti gli altri prodotti Granarolo presenti sugli scaffali si possono consumare tranquillamente. Non è dato sapere quali altre catene di supermercati sono interessate.

domenica 27 novembre 2016

Asma da temporale a Melbourne: morte sei persone, altre 8mila sono state ricoverate nei vari ospedali per accertamenti

Asma da temporale a Melbourne: morte sei persone, altre 8mila sono state ricoverate nei vari ospedali per accertamenti A Melbourne, in Australia sono decedute sei persone, dopo essere state colpite dal cosiddetto fenomeno di "asma da temporale". Altre tre sono ricoverate in grave condizioni. L'allarme rimane alto dopo che oltre 8mila persone sono state ricoverate nei vari ospedali per accertamenti. Il violento temporale, accompagnato da pioggia e forte vento, ha causato la frammentazione del polline di loglio, le cui particelle allergeniche penetrano profondamente nei polmoni. Circa un terzo delle persone colpite non avevano mai avuto attacchi di asma e gli episodi hanno interessato sia adulti che bambini. L’asma da temporale si verifica di consueto in coincidenza nei periodi di massima concentrazione dei pollini allergenici in atmosfera. Il primo episodio registrato è avvenuto proprio a Melbourne nel 1987 e simili eventi si sono verificati anche in Usa, Canada Gran Bretagna. Nel 2004 in Italia, precisamente a Napoli, furono ricoverati in ospedale sette persone. Quello con il numero più alto di pazienti sino ad oggi, è quello che ha colpito Londra il 24 giugno del 1994 con 640 persone che sono finite in ospedale per asma. Per gli scienziati l’aumento esponenziale delle crisi di asma durante i temporali è dovuto al fatto che la forza dei fenomeni frammenta in piccolissime particelle i pollini che penetrano quindi in profondità negli alveoli polmonari, scatenando la violenta reazione. Tra l’altro nelle fasi iniziali i vortici d’aria possono risollevare i pollini formando un pericoloso aerosol che aumenta il rischio di crisi d’asma. Ogni polline, una volta polverizzato, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, può liberare particelle che causano l’allergia. La scoperta è stata fatta esaminando un gruppo di persone che sono restate in un luogo chiuso senza aprire le finestre e che non hanno evidenziato alcun sintomo.

sabato 26 novembre 2016

Lecce, un cratere più che buca in via Leuca che diventa un lago con la pioggia. Il maltempo ripropone un susseguirsi di problemi tra voragini e difficoltà di manovra per i tanti automobilisti e pedoni che la percorrono.

Lecce, un cratere più che buca in via Leuca che diventa un lago con la pioggia. Il maltempo ripropone un susseguirsi di problemi tra voragini e difficoltà di manovra per i tanti automobilisti e pedoni che la percorrono. Le ultime copiose piogge hanno lasciato il segno su Lecce e chi ha avuto la peggio sono le strade. Una voragine profonda più di 20 cm e larga un metro, interi ristagni d'acqua dovuti all'assenza di pendenze là dove il manto stradale è stato steso da poco, sono le ultime segnalazioni, in ordine di tempo, che provengono dai residenti di via Leuca. La pioggia, ormai è vista come il peggiore dei mali a causa di questo asfalto che, non essendo stato steso bene, calcolando l'inclinazione dovuta, crea avallamenti naturali della strada, che oggi appare con una buca più simile a cratere. L'acqua piovana infatti si accumula a dismisura pur essendoci numerosi sistemi di scolo. Ai due lati, infatti, proprio sotto i marciapiedi, è tutto un susseguirsi di pozzanghere, numerosissime, medie e grandicelle, formatesi alla prima pioggia, acqua che finisce sui pedoni che transitano sul marciapiede colpiti dagli schizzi delle pozzanghere che si creano e vengono attraversate dal traffico veicolare. Non si sa più quante volte le famiglie che abitano lungo questa strada hanno chiesto al Comune di intervenire. Ci sono state segnalazioni all’Urp, al sindaco con lettere e richieste di maggiore attenzione verso una via che si sente dimenticata, nella speranza di ottenere un minimo di considerazione. Della vicenda è stato interessato Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che evidenzia come quel tratto di strada non ha mai trovato pace, cantiere dopo cantiere e, tutt'oggi, non è mai stato completato, tanto che i veri abitanti della zona sono gli avvallamenti, ovvie conseguenze di un manto stradale non realizzato a regola d'arte. Durante i giorni di pioggia, la situazione raggiunge i suoi record peggiori, con il formarsi di avvallamenti, è difficile persino attraversare la strada senza finire con i piedi a mollo. Facile, invece, rischiare di cadere e farsi male, senza sapere a chi dare la colpa, o meglio, si sa. Infatti il rifacimento delle strade spesso non rispetta i calcoli dell'inclinazione che consente il regolare drenaggio delle acque meteoriche e a quanto a certi controlli dell'ente appaltante, ci risultano carenti e talvolta molto benevoli. Ora le strade sono diventate l'emergenza delle emergenze e per tali ragioni rivolgiamo un appello all’amministrazione comunale perchè effettui urgenti interventi per la sistemazione della pendenza del manto stradale sotto i marciapiedi e delle aiuole di via Leuca. Chissà, però, quanto ancora dovranno aspettare i residenti per una soluzione definitiva. A Lecce, ecco un'altra puntata del dramma delle strade.

Sigarette elettroniche "nocive per denti e gengive". Per gli studiosi questa alternativa al fumo non è poi così innocua come tanti pensano

Sigarette elettroniche "nocive per denti e gengive". Per gli studiosi questa alternativa al fumo non è poi così innocua come tanti pensano Sul posto di lavoro, al bar, a casa, la e-cig ha conquistato milioni di persone nel mondo. Ma per chi è passato dalle sigarette fatte di carta e tabacco a quelle elettroniche arrivano brutte notizie. Secondo un team di ricercatori della University of Rochester Medical Center (New York, USA),anche inalare i vapori di queste ultime è assai nocivo per la salute, in particolare, per denti e gengive. Il dottor Irfan Rahman, Professore associato presso il Dipartimento di Medicina Ambientale, ha spiegato «Quanto e quanto spesso si fuma determina la mole di danno che si provoca all’interno della cavità orale». Secondo la scienza, dunque, anche le sigarette elettroniche andrebbero temute. Dal calore della bobina della sigaretta elettronica dipenderebbe la produzione di alcune sostanze chimiche nocive come l'acroleina, l'acetaldeide e la formaldeide. Il «motorino» delle sigarette riscalda il liquido contenuto nella cartuccia, che arriva in un dispositivo aerosol da cui i fumatori inalano il «vapore», talvolta aromatizzato. Il collega di Rahman, dottor Fawed Javed, analizza il problema esistente anche a livello molecolare e cellulare. «Sappiamo che alcuni aromi, più di altri, possono danneggiare le cellule ancora più delle comuni sigarette, irritandole e infiammandole», ha spiegato l’esperto. «È importante ricordare che le sigarette elettroniche contengono comunque nicotina, che contribuisce al danneggiamento di denti e gengive». Lo studio è stato pubblicato nella rivista scientifica Oncotarget e verrà confrontato da altre ricerche scientifiche sugli effetti che queste sigarette hanno sulla salute, in particolare mirate ad una più vasta comprensione dei danni provocati dal fumo di sigaretta elettronica verso i denti e i tessuti del cavo orale. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di un ulteriore dato che conferma le incertezze circa i possibili rischi connessi all’utilizzo di questo prodotto. La gente deve essere a conoscenza dei rischi anche perchè è convinta che siano totalmente sicure anche per le donne incinta e i loro feti, ma questo non possiamo dirlo. Il punto fondamentale è che queste sigarette elettroniche dovrebbero essere testate maggiormente.

venerdì 25 novembre 2016

Mangiare il gelato per colazione renderebbe più intelligenti. A dirlo uno studio di uno scienziato giapponese

Mangiare il gelato per colazione renderebbe più intelligenti. A dirlo uno studio di uno scienziato giapponese Uno scienziato giapponese, Yoshihiko Koga, professore presso la Kyorin University di Tokyo, ha scoperto che mangiare gelato a colazione migliora le prestazioni mentali di una persona. I partecipanti all'esperimento hanno assunto tre cucchiai di gelato a stomaco vuoto, appena svegli. Hanno poi risposto a una serie di esercizi sul computer. Il risultato è stato positivo: nei partecipanti all'esperimento sono stati osservati tempi di reazioni più veloci, oltre che una migliore capacità di processare informazioni. Quindi, lo stesso esperimento è stato condotto con un gruppo che a differenza di chi a colazione non aveva mangiato gelato, ha bevuto acqua fredda. Questo gruppo ha risolto gli esercizi più velocemente rispetto ad altri, ma in misura minore rispetto a soggetti che avevano consumato un cucchiaio di gelato. Il dubbio che si è subito posto il professore è stato se in realtà tali risultati fossero dovuti piuttosto alla temperatura insolitamente bassa per una colazione: ha dunque riprovato l'esperimento accompagnando il gelato ad acqua calda, e infatti i livelli di reattività mentale non hanno eguagliato quelli dell'esperimento precedente pur essendo comunque più alti della media rispetto a chi non aveva mangiato il gelato. Il professor Koga ha misurato le loro onde cerebrali, scoprendo che chi aveva mangiato gelato presentava un aumento di onde Alfa, ovvero le responsabili dei livelli di concentrazione, rilassamento e coordinazione mentale. Tuttavia, alcuni nutrizionisti britannici hanno espresso un certo scetticismo a fronte dei risultati raggiunti dal Professor Yoshihiko Koga. Per Katie Barfoot, nutrizionista e studente del dottorato in psicologia, la spiegazione è semplicemente intuibile dal fatto che un gruppo aveva ingoiato qualcosa per la colazione, mentre l'altra no. "Il nostro cervello ha bisogno di glucosio, e il gelato è ovviamente un 'pasto' ricco di zucchero". Il professor Koga, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,è un esperto di psicofisiologia, una scienza che studia l'interazione tra il corpo e la mente. I suoi studi si sono sempre concentrati sull'effetto che i cibi e gli odori hanno sul corpo.

USA: Raritan Pharmaceuticals Inc. avvia richiamo volontario di prodotti per bimbi contenenti estratto di Belladonna potenzialmente letale

USA: Raritan Pharmaceuticals Inc. avvia richiamo volontario di prodotti per bimbi contenenti estratto di Belladonna potenzialmente letale. Indagine in America su alcuni prodotti omeopatici per la dentizione per la morte di 10 bambini Il caso è esploso negli Stati Uniti. La Food and Drug Administration (fda) americana ha avviato un’indagine volta a chiarire un possibile collegamento tra alcuni prodotti omeopatici per la dentizione e molte reazioni avverse denunciate dai genitori di più di 400 bambini, oltre che 10 decessi. Secondo le notizie più recenti, 10 bambini sono morti dopo averne fatto uso e 400 hanno avuto reazioni avverse: si tratta di prodotti omeopatici per la dentizione commercializzati sul mercato americano e volti a lenire i dolori accusati dai bambini, piccoli e piccolissimi, durante l’eruzione dei primi dentini. Per tale ragione e per motivi di sicurezza, Raritan Pharmaceuticals, società leader nel campo della distribuzione di medicinali omeopatici, dispositivi medici, innovativi e generici, sta eseguendo questo richiamo volontario come misura precauzionale, con il sostegno della US Food and Drug Administration (FDA) a livello nazionale, emesso Giovedi, su determinate quantità variabili di Belladonna messi in commercio dalla ditta CVS. Convulsioni, mancanza di respiro, vomito e costipazione, questi i sintomi avversi accusati dai piccoli fruitori dei prodotti omeopatici per la dentizione messi in commercio dalla ditta. Secondo l'azienda CVS, le miscele di Belladonna sono prodotte dalla Homeolab USA. I prodotti omeopatici per la dentizione che sono finiti sotto accusa sono 3: trattasi di un unico preparato disponibile in gel o in pillole. L'azienda farmaceutica ha però precisato che il ritiro lo ha fatto anche se ritiene che il preparato non possa nuocere alla salute dei bambini, ma per ragioni di trasparenza, precisando che l’allerta diramata dalla stampa e l’invito della FDA hanno confuso i consumatori ma si è detta pronta ad attendere tutti gli accertamenti sul caso. Il rimedio omeopatico è commercializzato negli Stati Uniti, chi ha acquistato prodotti omeopatici per la dentizione dei bambini in Italia non deve nutrire alcuna preoccupazione, avverte Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. E’ bene ricordare ai genitori, però, che la dentizione è un processo naturale a cui il bambino può comunemente fare fronte senza alcun bisogno di palliativi e semplicemente con una buona dose di coccole e attenzioni. Va detto però che troppo spesso l’attenzione dei consumatori, siano anche genitori di bambini piccoli, tende a calare dinanzi alla dicitura “omeopatico”. Il prodotto omeopatico rappresenta comunque un mix di reazioni chimiche benché naturali. Prima di somministrare alcunché al bambino, fosse anche uno dei tanti prodotti omeopatici per la dentizione, sarebbe sempre necessario e utile passare attraverso il confronto col pediatra. Al contempo non bisogna sottovalutarli. I prodotti omeopatici infatti, sono composti da elementi chimici, sì naturali ma pur sempre capaci di innescare reazioni fisiologiche. Sciencealert.com porta ad esempio il principio attivo estratto dalla pianta della Belladonna. Si tratta di un ingrediente sfruttato per le sue doti anestetiche, nell’omeopatia pediatrica viene adoperato nella cura della febbre e delle malattie esantematiche, ma proviene da una pianta che ha anche poteri ben più pericolosi. Un cattivo dosaggio, una non congrua risposta dell’organismo o un uso scorretto possono persino essere letali. La divulgazione di questa notizia, per quanto non nostrana, poiché il farmaco omeopatico è diffuso sul territorio statunitense, deve mettere in guardia ogni mamma dall’uso di rimedi erboristici, naturali o omeopatici come fai da te: anche il naturale merita la debita attenzione e pretende il confronto con un medico. Ciò vale sempre e tanto più quando i “pazienti” siano bambini piccoli o piccolissimi. Rivolgetevi sempre al vostro pediatra di fiducia, pertanto non bisogna affidarsi ad essi con la speranza che possano “curare ogni male”.

"Allattamento al seno sia protetto come un diritto umano", l'ONU lancia un appello. Stop ai sostituti del latte materno e altri alimenti per lattanti e bambini

"Allattamento al seno sia protetto come un diritto umano", l'ONU lancia un appello. Stop ai sostituti del latte materno e altri alimenti per lattanti e bambini Le Nazioni Unite hanno lanciato un appello con un messaggio a tutti i Paesi membri invitandoli a proteggere l'allattamento al seno come un diritto dell'uomo e va fatto di più per promuoverlo e sostenerlo. Nella nota si chiede anche di porre fine alla pubblicità fuorviante dei sostituti del latte materno e altri alimenti per lattanti e bambini. Il documento è stato stilato dal Gruppo di lavoro dell'Onu sulla discriminazione contro le donne e dal Comitato dell'Onu per i diritti del bambino. Sulla base dei dati pubblicati dalla rivista scientifica The Lancet all'inizio del 2016, gli esperti ribadiscono l'importanza e i benefici dell'allattamento al seno sia per la madre che per il bambino, e si dicono preoccupati per la mancanza di progressi fatti nell'aumento dei tassi di allattamento e nell'aiutare le donne a farlo. A destare preoccupazione è la continua pubblicità fuorviante di sostituti del latte materno e altri alimenti per l'infanzia fino all'età di tre anni, che può minare gli sforzi per migliorare i tassi di allattamento esclusivo. Le modalità con cui viene fatta questa pubblicità sono barriere ai diritti delle donne, rilevano gli esperti, perché influiscono negativamente sulla scelta e la possibilità della madre di trarre beneficio dall'allattamento in termini di salute. I governi devono dunque fare di più, invitano le Nazioni Unite, e l'allattamento al seno è un diritto umano per madre e bambino e va protetto. Tra le misure per sostenerlo, l'Onu indica l'adozione e il rafforzamento delle leggi per mettere fine alla pubblicità fuorviante, e proteggere in modo adeguato la maternità e le donne dalla discriminazione legata all'allattamento. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si aggiunge comunque un importante tassello alla certezza, più volte evidenziata dalla nostra associazione, che il latte materno sia un elemento importante per la salute e la crescita dei propri bambini.

giovedì 24 novembre 2016

Aborto shock, condannata una donna: uccide il feto di 8 mesi lanciandosi contro lo spigolo di un tavolo

Aborto shock, condannata una donna: uccide il feto di 8 mesi lanciandosi contro lo spigolo di un tavolo Una donna 36enne è stata condannata oggi a 12 mesi di carcere con la sospensione condizionale dal Tribunale correzionale di Yverdon-les-Bains, un comune svizzero del Canton Vaud, situato nel distretto d'Yverdon. "Volevo continuare la mia vita" e con questa "giustificazione" ha provocato volontariamente l'interruzione di una gravidanza arrivata a quasi 8 mesi lanciandosi contro un tavolo. Il feto è deceduto. Nella motivazione della sentenza i giudici hanno evidenziato che la donna ha agito con "freddezza ed egoismo" e non ha dimostrato alcun rimorso. Madre di due bambini, di cui uno è stato abbandonato, la donna non ha interrotto la gravidanza entro il termine legale di 12 settimane benché non volesse un altro figlio. Nel gennaio 2016, quando il feto era giunto fra la 30ma e la 35ma settimana di gestazione, si è lanciata volontariamente a più riprese contro lo spigolo di un mobile. Nelle settimane precedenti, la donna si era colpita a più riprese il ventre. Durante la gravidanza, inoltre, la donna ha fumato e bevuto regolarmente, nonché consumato almeno a cinque riprese della cocaina. Meno di un mese dopo il dramma è partita in viaggio, pianificato da tempo, con il compagno e il loro figlio. Secondo il Pubblico Ministero, l'aborto potrebbe essere attribuito al fatto che non voleva annullare il previsto viaggio. Una storia, questa della sentenza di incarcerazione per "feticidio", che ha suscitato l’indignazione pubblica commenta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, scatenando shock, rabbia e incredulità. L’episodio, comunque, segna un tragico precedente e manda un messaggio forte alle donne su come vivere la loro gravidanza, rendendo la linea di demarcazione tra feticidio e aborto molto sfuocata.

Specie aliene del mare, pesce flauto pescato nel mare del Salento.

Specie aliene del mare, pesce flauto pescato nel mare del Salento. Lo Ionio ha un nuovo abitante: si tratta del pesce flauto, una specie esotica della famiglia Fistulariidae. Si tratta di un pesce diffuso nella fascia tropicale dell'Oceano Indiano e dell'Oceano Pacifico compreso il mar Rosso. Da qui è penetrato nel Mediterraneo, attraverso il canale di Suez, dove è stato segnalato per la prima volta nel 2000 in Israele; negli anni successivi si è rapidamente espanso raggiungendo la Turchia, l'isola di Rodi, Creta, le coste dell'Italia meridionale, la Sicilia, la Sardegna e le coste tirreniche e adriatiche, spingendosi sino alle coste della penisola iberica. Vive in acque costiere nei pressi delle scogliere, più di rado su fondi mobili o su praterie di Posidonia oceanica.Ha un aspetto caratteristico tipico dei membri della famiglia Fistulariidae, molto sottile, depresso e con mandibole molto allungate unite a forma di tubo e un lungo e sottile filamento che sporge dal centro della pinna caudale. Le pinne dorsale e anale sono poste molto indietro, opposte e simmetriche, piuttosto piccole. Le scaglie sono assenti. Il colore è olivaceo o verdastro su dorso e fianchi. Può presentare marmorizzature scure sul dorso, soprattutto di notte. Spesso (più di frequente negli individui extramediterranei) il corpo è cosparso di punti o linee azzurro vivo. L'esemplare di pesce flauto, lungo 1,20 metri e del peso di 700 grammi, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”è stato pescato nelle acque di Torre San Giovanni, marina di Ugento, dopo essere finito nelle reti di un pescatore.Si tratta del primo esemplare trovato nelle acque del Salento, dato che appartiene ad una specie tropicale finora mai avvistata in queste zone. Secondo gli esperti si tratta di un esemplare arrivato nel mar Mediterraneo attraverso il canale di Suez, trovando complice il surriscaldamento delle acque del Mare Nostrum per vivere anche a latitudini più settentrionali. Nonostante l'aspetto che ricorda un serpente marino, il pesce flauto è innocuo e si ciba solo di crostacei e piccoli pesci. L'esemplare è stato preso in consegna da un esperto naturalista per essere esaminato.

Facebook diventerà banca? Via libera della Banca centrale irlandese

Facebook diventerà banca? Via libera della Banca centrale irlandese L’ultima trovata di Facebook riguarda una nuova sua futura attività: adesso potrà diventare "banca" per gli utenti in Europa. Il social network, infatti, avrebbe ottenuto il via libera della Banca centrale irlandese che prevede l'emissione di moneta elettronica e l'apertura conti correnti online. L'Irlanda, dove ha sede il quartier generale europeo, ha infatti concesso al social network lo status di e-money. Senza dunque la necessità di ottenere un'autorizzazione dai singoli Paesi dell'Ue, potrà offrire la possibilità di trasferire valuta virtuale, ma anche di aprire conti deposito online che possano poi essere utilizzati per lo shopping sul web. In Europa potrà addirittura veicolare i pagamenti degli utenti anche all'esterno del suo sistema. Nel 2012 Facebook aveva addirittura pensato al lancio dei "Facebook Credits": un progetto però di difficile realizzazione e presto abbandonato. Questa volta non si è fatta invece scoraggiare: anche perché l'idea, secondo quanto riportava il Financial Times già nell'aprile del 2014, è ambiziosa. L'intento ultimo sarebbe infatti quello di intercettare i trasferimenti di denaro di colf e badanti extracomunitari verso i Paesi dell’Est, l'India e l'Africa. Molto più, dunque, di quanto già fa da tempo negli Usa, dove sposta denaro per agevolare l'acquisto di app interne. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, una novità per generare reddito che ha destato non poche polemiche tra gli utenti che sospettano che questa sia la prima di una serie di novità che portino Facebook a diventare un servizio a pagamento.

mercoledì 23 novembre 2016

I cani non dimenticano come l'uomo emozioni ed avvenimenti del passato. Uno studio ungherese lo conferma, miglior amico dell’uomo

I cani non dimenticano come l'uomo emozioni ed avvenimenti del passato. Uno studio ungherese lo conferma, miglior amico dell’uomo I cani sono particolarmente sensibili alle emozioni umane ed eventi del passato, anche lontani, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology, rafforzando l'idea che il cane è il miglior amico dell'uomo. Nella loro memoria hanno costruito una sorta di autobiografia fatta di ricordi, in modo simile a quanto fa l'uomo. Ricercatori ungheresi hanno trovato, posizionando dei cani in un (MRI) unità Magnetic Resonance Imaging o risonanza magnetica, che il cervello canino reagisce riuscendo ad esprimersi nello stesso modo come il cervello umano. Dei suoni emotivi, come il pianto o il riso, hanno indotto risposte simili. L'autore principale dello studio, Attila Andics di Eötvös Loránd University di Budapest, ha spiegato che "Crediamo che i cani e gli esseri umani hanno un meccanismo molto simile che ha a che fare con le informazioni emozionali”. I ricercatori hanno confrontato 11 cani addestrati per partecipare allo studio insieme a 22 persone (volontari) che sono anche passate attraverso lo scanner. I ricercatori hanno trovato una regione simile - una parte del lobo temporale – che viene attivata quando gli animali e le persone sentono le voci umane. La ricerca è stata coordinata anche dall'italiana Claudia Fugazza, del Gruppo di Etologia comparata Mta-Elte, dell'università ungherese di Budapest. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, solo chi ha, o ha avuto la fortuna di condividere la sua vita con questo eccezionale animale può capire quanto sia incredibilmente straordinario l’amore che riesce a trasmettere e questo studio n’è la conferma che il cane è il migliore amico dell’uomo. Il cane è un animale che ama incondizionatamente senza chiedere nulla in cambio, un amico fedele che ti è accanto nei momenti più significativi della vita, un compagno silenzioso ma allo stesso tempo capace di comunicare mille emozioni. Il cane è davvero il migliore amico dell’uomo, è parte della tua famiglia, un supporto sul quale potrai sempre contare e del quale potrai sempre fidarti.

Lufthansa: nuovo sciopero dei piloti, cancellati voli. Disagi per chi vola con la compagnia aerea tedesca

Lufthansa: nuovo sciopero dei piloti, cancellati voli. Disagi per chi vola con la compagnia aerea tedesca ma lo sciopero è di quelli che possono mettere in ginocchio il traffico aereo a livello continentale. Migliaia di passeggeri appiedati e disagi nel settore aereo in seguito allo sciopero indetto da una parte dei dipendenti di Lufthansa. Il sindacato Vereinigung Cockpit, che rappresenta i piloti della compagnia aerea tedesca, ha infatti annunciato la decisione di estendere la protesta di 24 ore, fino a giovedì compreso quindi. All'origine dell'agitazione c'è la rivendicazione di un aumento salariale. Un terzo dei 3'000 voli previsti oggi, mercoledì, è già stato annullato, 100'000, si stima, i passeggeri toccati dall'azione. Si tratta del 14esimo sciopero in casa Lufthansa dall'aprile del 2014. Il ceo della compagnia aerea, Carsten Spohr, ha reso noto che l'astensione dal lavoro costerà al vettore una somma di "qualche milione di euro". In Italia sono stati stralciati diversi voli in arrivo e altrettanti in partenza: i viaggiatori sono stati dirottati verso altri vettori aerei. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” una vera e propria dichiarazione di guerra in quanto sono attesi disagi a livello continentale. Lo sciopero è di quelli che possono mettere in ginocchio il traffico aereo. Pertanto vi consigliamo di controllare sul sito ufficiale lo stato del vostro volo per restare indenni. Comunque le controllate di Lufthansa (Air Dolomiti, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowings, Germanwings, Lufthansa CityLine e Swiss) non dovrebbero essere state colpite da questo sciopero.

Auchan ritira il "SALAME BOSCAIOLO " per contaminazione microbiologica

Auchan ritira il "SALAME BOSCAIOLO " per contaminazione microbiologica Allerta per contaminazione nei supermercati Auchan. La catena di prodotti alimentari ha disposto il ritiro dal mercato di alcuni salami perché considerati potenzialmente pericolosi per la salute. Nello specifico si tratta del " SALAME BOSCAIOLO " a marchio SALUMIFICIO MONTEISOLA SAS Lotto ITL2K9XCE con data di scadenza o termine minimo di conservazione 20/12/16, prodotto il 16/09/16 nello stabilimento di via Senzano 30 B Monteisola - BS. Secondo le informazioni raccolte dallo"Sportello dei Diritti”, il ritiro sarebbe stato effettuato dalla stessa azienda dopo alcuni controlli che hanno fatto emergere diverse anomalie. A seguito dell’allerta è stato disposto il ritiro dal mercato e il richiamo al consumatore di tutto il lotto a livello nazionale. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, invita chiunque avesse acquistato il salame nei supermercati Auchan di non consumarlo e a riportarlo al market dove verrà rimborsato o sostituito. La questione è abbastanza delicata perchè la contaminazione riguarda un batterio particolarmente patogeno ben noto ai microbiologi.

martedì 22 novembre 2016

Lecce marciapiedi dissestati, buche, dislivelli e asfalto rovinato. Ecco quelli messi peggio e dove il pedone rischia di inciampare.

Lecce marciapiedi dissestati, buche, dislivelli e asfalto rovinato. Ecco quelli messi peggio e dove il pedone rischia di inciampare. Anche il quartiere S. Rosa dimenticato da un'amministrazione comunale che vive alla giornata. Tra i pedoni i più a rischio sui marciapiedi sono i bambini, anziani, disabili e donne incinta. Buche, spaccature o veri e propri crepacci la fanno da padrone anche sui marciapiedi praticamente impraticabili. I cittadini che pagano le tasse e sono presi di mira da un ente tra i più "tartassatori" d'Italia, fotografano la situazione e la denunciano allo “Sportello dei Diritti”. Un vero e proprio reportage fotografico trasmesso alla nostra mail, mette ancora una volta a nudo la gravissima situazione di degrado in cui si dibattono quei quartieri che non rappresentano il vero e proprio centro cittadino della città di Lecce, ma che sono comunque a due passi dalla zona "barocca". In alcune zone di Lecce i marciapiedi sono impercorribili, ad alcuni serve una sistemata, altri invece necessitano di un vero e proprio intervento di manutenzione. Ciò si verifica in diversi punti della città: è il caso dei marciapiedi di via Bormida e via Giammatteo nel Rione S. Rosa, fotografati da attenti cittadini che la dicono, infatti, tutta su ciò che sta accadendo ad una delle mete turistiche più ambite e ritenute più "amene" d'Italia, ma che viene tristemente smascherata nella sua vera essenza di comune abbandonato a se stesso da un'amministrazione sempre meno attenta e che, come andiamo ripetendo da tempo, viene in una sorta d'inerzia, uno stato di torpore probabilmente determinato dal finire del secondo mandato dell'attuale cittadino, che forse é impegnato su altri fronti piuttosto che a pensare ad un'idea di città diversa da quella che siamo purtroppo costretti ad assistere, perché forse, un'idea non c'è più o non c'è mai stata. Percorrendo queste vie infatti, in direzione Salesiani o viceversa S. Rosa, bisogna far attenzione: è alto il rischio di incappare e quindi inciampare o addirittura prendere una storta o cadere in un punto dove i marciapiedi sono gravemente dissestati. Pericolo poi accentuato da due cose: prima dal fatto che la zona è sull'incrocio semaforico di via Bormida con via Giammatteo e poi perché subito dopo il punto incriminato, troviamo in diversi punti e per tratti abbastanza lunghi, la zona pedonale, praticamente impraticabile riempita con materiale di risulta e della ghiaia che precede la segnaletica stradale che ostruisce il passaggio anche perchè piegata quasi sulla carreggiata, costituendo pericolo per auto e pedoni. Non sappiamo, quindi, se sia sufficiente rivolgere l'ennesimo appello per gridare a gran voce le lamentele rappresentate dai cittadini, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ma ancora una volta riteniamo giusto che tutta la collettività abbia piena cognizione della realtà e dunque del grave momento di crisi amministrativa - perché l'inerzia in questi casi é peggio dell'assenza di un governo - che vive la città del barocco leccese, affinché si possa prospettare la possibilità di cambiare una volta per tutte pagina.

lunedì 21 novembre 2016

RASFF: Hamburger con tacchino e rosmarino AIA SpA infetto da Salmonella. Scatta il ritiro in Croazia

RASFF: Hamburger con tacchino e rosmarino AIA SpA infetto da Salmonella. Scatta il ritiro in Croazia Il 21 novembre, la sede nazionale del RASSF (Rapid Alert System for Food) presso l’Ispettorato Veterinario ha ricevuto una notifica dalla Croazia in merito ad episodi di intossicazione la cui probabile causa può essere riscontrata negli Hamburger con tacchino e rosmarino provenienti dalla Turchia e distribuiti da AIA SpA Piazzale Apollinare Veronesi, 1 (ex via Sant'Antonio, 60) - 37036 San Martino Buon Albergo (VR) Italia. La scoperta della contaminazione è avvenuta giorno 15 novembre durante un ispezione ufficiale da parte del servizio veterinario competente per territorio, presso l'impianto di Plodine Inc. della ditta CARNE LDC-FRESH, presso la zona industriale di R-29 Zone. Secondo il rapporto di audit depositato il 19 novembre, vi è ragionevole sospetto che l'hamburger con tacchino e rosmarino , numero di lotto L 05.172.876, codice a barre 8.008.110,001421, avente scadenza minima 22/11/2016, prodotto da AIA SPA, numero di approvazione IT 04 M CE, è contaminato dal batterio Salmonella. Il prodotto non è a norma in base al regolamento (CE) n 2073/2005 del 15 novembre 2005 sui criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari. Ulteriori analisi microbiologiche, i cui risultati sono attesi per domani, sono state richieste all'Istituto Veterinaria di Fiume. Intanto sono state allertate le autorità sanitarie dei diversi Paesi europei circa la presenza di salmonella spp. presente negli Hamburger con tacchino e rosmarino provenienti dalla Turchia e prodotti in Italia. I batteri appartenenti a questo genere sono responsabili della “salmonellosi”, una delle più frequenti malattie a trasmissione alimentare. La Salmonella spp. ha come habitat il tratto intestinale dell’uomo e degli animali e la sua presenza nell’ambiente è conseguente a contaminazione fecale. Si distinguono salmonelle adattate all’ospite, responsabili di tifo e paratifo nell’uomo, diffuse nei paesi in via di sviluppo, e salmonelle non ospite-specifiche che possono infettare l’uomo e gli L’infezione si trasmette principalmente per via oro-fecale. In Europa la principale via di contaminazione dell’uomo è rappresentata dal consumo di alimenti contaminati: in particolare carne di pollo, tacchino e maiale, molluschi bivalvi, semi germogliati pronti al consumo, uova e ovoprodotti, prodotti lattiero-caseari a base di latte crudo, frutta e verdura crude. Gli animali domestici quali cani, gatti, uccelli, roditori e rettili (iguane e tartarughe d’acqua) possono rappresentare, seppur raramente, una fonte di infezione per l’uomo. Possono variare dai semplici disturbi del tratto gastro-intestinale ( dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, febbre) fino a forme cliniche più gravi (batteriemie e infezioni extra intestinali) soprattutto nei bambini, anziani e nei soggetti immunodepressi. I sintomi della malattia si manifestano comunemente tra le 12 e le 36 ore dall’ingestione degli alimenti contaminati e si protraggono per 4-7 giorni. Solitamente la malattia ha un decorso benigno e autolimitante. Sebbene il numero totale di infezioni sostenute dal genere Salmonella abbia subito un decremento nel corso degli ultimi anni, sia in Europa che in Italia, essa continua a rimanere l’agente di malattia trasmessa da alimenti più frequentemente isolato. In Europa, nel 2010 il numero totale di casi confermati di salmonellosi è risultato pari a 99,020 (21,5 casi su 100.000 abitanti), diminuiti dell’8,8% rispetto al 2009, mentre nel nostro Paese è stato di 2,730 (4,5 casi su 100.000 abitanti). Non è la prima volta, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia,che viene segnalata la presenza di questo pericoloso batterio in prodotti alimentari e quindi dannosi per la salute. Ecco, perchè è necessario mantenere sempre alta l'attenzione ed il sistema di allerta europeo, in questo senso, ci aiuta a segnalare tempestivamente i pericoli per i consumatori. Pertanto si raccomanda massima allerta e di rispettare le basilari norme igieniche anche perchè sino ad oggi il Ministero della Salute italiano non ha precisato se il prodotto in questione, sia stato commercializzato anche in Italia.

Onu: Aids, sono 18,2 milioni le persone che seguono terapia

Onu: Aids, sono 18,2 milioni le persone che seguono terapia Circa 18,2 milioni di persone nel mondo a fine giugno avevano accesso ai farmaci salvavita contro il virus HIV responsabile dell'Aids, tra cui 910'000 bambini, pari al doppio rispetto a cinque anni prima. A rivelarlo è il Rapporto dell'Unaids, il programma congiunto delle Nazioni Unite sull'Aids. che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” riporta. Ma la lotta al virus continua a registrare importanti sfide, in particolare per le giovani ragazze dai 15 ai 24 anni: nel 2015 circa 7'500 giovani donne sono state infettate con l'Hiv ogni settimana, rivela il rapporto. A livello globale, tra il 2010 e il 2015, il numero di nuove infezioni da HIV tra le giovani tra i 15 e i 24 anni è stato ridotto di appena il 6%, da 420'000 a 390'000, precisa il rapporto definendo questo periodo di vita "molto pericoloso", in particolare nell'Africa sub-sahariana.Alcuni studi rivelano che in Africa meridionale, le ragazze rappresentavano il 90% di tutte le nuove infezioni tra i 10-19 anni. "È urgente fare di più", ha dichiarato il direttore esecutivo dell'Unaids, Michel Sidibé.

domenica 20 novembre 2016

Baby mamma partorisce a 12 anni, il papà del bimbo ne ha quasi 14

Baby mamma partorisce a 12 anni, il papà del bimbo ne ha quasi 14 Lei ha solo 12 anni, mentre il suo fidanzato ne ha 14. Ma nonostante questo, hanno avuto un bambino e la ragazza e diventata la mamma più giovane d'Italia. Il bimbo pesava alla nascita quasi tre chilogrammi. Il parto, con taglio cesareo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è avvenuto alcuni giorni fa in una clinica privata di Bari. Sulla vicenda non sono stati resi noti particolari per tutelare la privacy del neonato e dei genitori minorenni. Del fatto è stata comunque informata la procura della repubblica del tribunale per i minorenni. C'è da scandalizzarsi? Niente affatto.

Bere acqua fa bene al nostro umore. A dirlo uno studio:la disidratazione minaccia l’integrità dei neuroni e causare stati di depressione

Bere acqua fa bene al nostro umore. A dirlo uno studio: la disidratazione minaccia l’integrità dei neuroni e causare stati di depressione Bere tanto fa bene alla salute. Fino a qualche tempo fa erano sconosciute le relazioni intercorrenti tra la quantità di acqua assunta nel corso della giornata e l’umore. È la conclusione cui sono giunti alcuni ricercatori, americani e francesi, che hanno condotto uno studio in merito pubblicato su Appetite, una rivista che si occupa di nutrizione,. I ricercatori hanno scientificamente provato come la disidratazione possa influenzare in modo negativo non solo l’energia che le persone sono in grado di trasmettere, ma anche il loro umore. Gli studiosi, dopo aver valutato i cibi e le bevande assunte per cinque giorni consecutivi da 120 donne in buona salute, hanno osservato che chi beveva maggiori quantità di acqua totalizzava un punteggio migliore relativamente ad alcuni aspetti dell’umore quali tensione, confusione e depressione. Nicola Sorrentino, esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino e docente di Igiene Nutrizionale all’Università di Pavia ha spiegato che “Lo stress aumenta la necessità di fluidi circolanti, per mantenersi ben idratati d aiutare così il nostro benessere fisico e psicologico è utile bere acqua prima di avvertire la sete". Per non correre rischi di disidratazione e conseguenti sbalzi d’umore, occorre bere regolarmente e costantemente anche se non si avverte il senso di sete o prima di avvertirlo. L’acqua è l’ideale per mantenere il giusto livello di idratazione. Secondo gli ultimi studi, le donne dovrebbero assumerne 2 litri ogni giorno e gli uomini due litri e mezzo. La maggior parte di questa quantità (circa l’80%) la si ricava dai liquidi assunti. Il 20% attraverso i cibi (frutta e verdura). Infusi, centrifugati, spremute e tisane e in generale tutte le bevande zuccherate vanno assunti solo in seconda battuta. Già qualche anno fa un altro studio aveva indagato le correlazioni tra liquidi assunti e umore, esaminando un gruppo di volontari di 50 persone, 25 uomini e 25 donne, di età media di 23 anni, che, ogni 28 giorni, si sono sottoposti a diversi test ed esperimenti mirati all’analisi del loro livello di disidratazione. Inducendo, con l’attività fisica o con pillole diuretiche, una lieve disidratazione, intorno al 5,1 del valore di liquidi nell’organismo, hanno osservato le reazioni su vari indicatori come il livello di concentrazione, apprendimento, ragionamento, memoria e umore dei volontari, monitorandoli sia a riposo, quindi in condizioni di idratazione, che dopo mezz’ora o un’ora di esercizio fisico, quindi in condizione di carenza di liquidi nel corpo. Diverse le reazioni nell’uomo e nella donna: gli uomini, infatti, hanno registrato forti sbalzi d’umore e difficoltà a livello di memoria, mentre le donne sono state soggette a stanchezza, mal di testa e difficoltà di concentrazione. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ricorda che l’acqua è la bevanda ideale per idratare. Come anche centrifugati, infusi, spremute, ma anche frutta e verdura. Inoltre per evitare congestioni la temperatura delle bevande non deve essere troppo bassa.

Liquirizia, il suo consumo può causare problemi di fertilità

Liquirizia, il suo consumo può causare problemi di fertilità. Uno studio americano sconsiglia a tutte le donne che desiderano concepire l'assunzione di cibi e di bevande a base di questa radice. Le virtù della liquirizia sono decantate sin dall’antico Egitto e la sua radice ha una lunga storia come rimedio naturale, adatto per bruciori di stomaco, ulcere, mal di gola, tosse, bronchiti e alcune infezioni virali. Tuttavia da un lato le sue proprietà benefiche non hanno convinto del tutto la scienza che con lo studio pubblicato per intero nella rivista scientifica Reproductive Toxicology ha spiegato gli effetti dannosi correlati. I ricercatori dell’Università dell’Illinois, negli USA, hanno rilevato degli effetti devastanti del delizioso estratto vegetale sui livelli dell’ormone femminile estrogeno, tanto da consigliare alle donne che pensano ad una gravidanza di tenersi alla larga dalla liquirizia. Durante l’esperimento in laboratorio, gli scienziati hanno analizzato il tessuto riproduttivo di un campione di ratti, scoprendo una forte sensibilità all’isoliquiritigenina (iso), un composto che si trova nella liquirizia, la cui azione intacca la produzione degli ormoni nelle ovaie. «In generale, quando si inizia ad avere un problema a livello ormonale, sorgono anche varie difficoltà nel concepimento. E dato che l’estrogeno è importante anche per la salute del cervello, delle ossa, e del sistema cardiovascolare, se la produzione è scarsa per troppo tempo potrebbero esserci problemi con tutti questi sistemi», ha spiegato la professoressa autrice della ricerca Jodi Flaws. «La nostra ricerca non prova questa teoria al 100%; si tratta piuttosto di una possibilità. Io direi comunque che più del 50% del calo dell’aromatasi (un enzima chiave nella biosintesi degli estrogeni, ndr) negli esseri umani, è legato ad un serio problema di sterilità, tra le altre cose». Passati studi effettuati sul campo dimostrano che l’isoliquiritigenina possiede delle proprietà antitumorali, benefiche in particolare per alcuni tipi di carcinomi della mammella, della prostata e del colon. Si tratta tuttavia delle stesse qualità che possono provocare il problema ormonale nelle ovaie. A conferma dei risultati di questo studio, un altro pubblicato sulla rivista internazionale New England Journal of Medicine. Secondo le conclusioni del rapporto, la liquirizia abbassa del 44% il livello di testosterone. Basterebbero sette grammi al giorno di questa radice per favorire anche in giovani fra i 22 e i 24 anni impotenza e ipertensione venosa, perché influisce anche sul ricambio idricosalino, facilitando ritenzione di acqua e sali nell’organismo, a cui seguono calo del desiderio e deficit sessuali Secondo Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, queste evidenze scientifiche dovrebbero indurre i produttori a indicare sulle confezioni gli effetti dannosi correlati per le donne che desiderano concepire.

sabato 19 novembre 2016

Un pezzo di metallo nel panettone italiano con il marchio Billa. Disposto il ritiro nei supermercati austriaci

Un pezzo di metallo nel panettone italiano con il marchio Billa. Disposto il ritiro nei supermercati austriaci La notifica settimanale del 18 novembre di Rasff (Sistema di Allerta Rapido Comunitario) a tutela dei consumatori, comprende una segnalazione di allarme livello "rischio grave", inviata dal Ministero della Salute austriaco, per panettone prodotto in Italia e venduto in Austria nei supermercati con il marchio Billa. In una confezione è stata segnalata la presenza accidentale di un frammento di metallo. Per questo motivo la REWE International AG rappresentata in Austria da BILLA, dopo avere informato l'Autorità nazionale competente, ha ordinato il ritiro immediato del lotto numero L 16287 del "PANETTONE CLASSICO 500G" con marchio Billa prodotto da "IL VECCHIO FORNO SRL" Via Oltre Agno, 7, 36070 Brogliano (VI), con la data di scadenza minima del 13/07/217. L'azienda ha inoltre invitato i consumatori a non mangiare i panettoni già acquistati del lotto interessato che riportino la suddetta data di scadenza. Il ritiro, segnala Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, è stato effettuato dopo avere ricevuto la segnalazione da parte di un cliente, della presenza di un corpo estraneo di metallo al suo interno. In riferimento all'allerta diramata da Rasff, la rete europea di informazione che individua con precisione gli episodi a rischio lungo di tutta la filiera con immediato ritiro dei lotti sospetti, sino ad oggi il Ministero della Salute italiano non ha precisato se il prodotto in questione, sia stato confezionato e commercializzato con altro marchio anche in Italia.

USA, madre fa causa al figlio che cambia sesso senza permesso. La donna ha chiesto che vengano bloccati immediatamente tutti i trattamenti medici per il ragazzo 17enne

USA, madre fa causa al figlio che cambia sesso senza permesso. La donna ha chiesto che vengano bloccati immediatamente tutti i trattamenti medici per il ragazzo 17enne Una donna del Minnesota, mercoledì ha citato in giudizio due agenzie governative, un paio di società senza scopo di lucro e il figlio transgender adolescente di 17 anni, sostenendo che sta effettuando il processo per il cambio di sesso senza il permesso dei suoi genitori. Nello specifico la causa davanti al tribunale federale di Minneapolis promossa da Anmarie Calgaro e' stata avanzata anche contro i medici che si stanno occupando del 17enne, i funzionari sanitari e quelli della scuola pubblica. Secondo la Calgaro, il figlio si e' rivolto ad una clinica che gli ha somministrato il farmaco per la transizione fisica da maschio a femmina senza il suo consenso. La donna ha anche presentato la copia di una lettera che l'adolescente ha ottenuto da un avvocato cosiddetta di 'emancipazione', sottolineando che non costituisce un ordine del tribunale, e ha chiesto che vengano bloccati immediatamente tutti i trattamenti medici per il giovane. L’adolescente vive da diverso tempo lontano da sua madre e non ha più contatti con lei ormai da tempo. Tuttavia la Legge in vigore in Minnesota dice: "Un minore che vive lontano dai genitori ed è economicamente indipendente può fare l’effettivo consenso al servizio sanitario senza che sia necessario il consenso di altre persone." Questo, è sufficiente per decidere della propria vita senza dover consultare i genitori. Tanto da consentire ad un minore, spiega Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, economicamente indipendente a sottoporsi a prestazioni sanitarie senza che sia necessario il consenso di altre persone. La notizia sta conquistando le prime pagine dei quotidiani statunitensi più conservatori e di internet, portando alla ribalta la tensione tra i diritti dei genitori che rifiutano di accettare l'identità dei loro bambini gay o transgender e i loro figli minori.

Scoperti nuovi rischi per la salute dall'uso di marijuana: può provocare seri disturbi cardiaci.

Scoperti nuovi rischi per la salute dall'uso di marijuana: può provocare seri disturbi cardiaci. L'uso di marijuana è stato collegato da uno studio a complicazioni cardiovascolari. Si sente parlare sempre più della legalizzazione della marijuana in alcuni Paesi e dell’uso terapeutico o del THC suo principale principio attivo. Per questo presupposto i ricercatori hanno condotto diversi studi per comprendere meglio come agisca sull’organismo e quali effetti possano avere l’uso dei cannabinoidi anche e soprattutto al di fuori dell’ambito terapeutico. Secondo un nuovo studio dell'Università San Lucas di Bethlehem in Pennsylvania, presentata nella sessione scientifica 2016 dalla "Associazione americana del cuore", si è scoperto che l’uso di marijuana può raddoppiare il rischio di cardiomiopatia da stress oltre a poter causare gravi complicazioni cardiache e cardiovascolari. Queste complicanze possono anche essere causa di morte sia tra i giovani che gli adulti o le persone di mezza età. L'uso attivo della marijuana è stato identificato dalle informazioni fornite dal paziente nella anamnesi medica o da un marcatore nelle urine del paziente. "Gli effetti della marijuana, specialmente nel sistema cardiovascolare, non sono ancora ben noti. Con la crescente disponibilità e legalizzazione in alcuni Stati, la gente ha bisogno di sapere che la marijuana può essere dannosa per il cuore e per i vasi sanguigni in alcune persone", ha spiegato Amitoj Singh, co-autore dello studio e capo del reparto di cardiologia presso l'Università San Lucas.La cardiomiopatia da stress è improvvisa, solitamente produce un temporaneo indebolimento del muscolo cardiaco che riduce la capacità del cuore di pompare sangue, causando dolore al torace, respiro corto, vertigini e, occasionalmente, svenimento. Questa scoperta inattesa meritava di essere ulteriormente analizzata, soprattutto in considerazione che l’uso medico della marijuana è diventato più prevalente e alcuni governi stanno legalizzando il suo utilizzo. I ricercatori hanno analizzato le gravi complicanze cardiovascolari emerse a seguito dell’uso di marijuana che sono state segnalate tra il 2003 e il 2011. L’analisi dei dati ha permesso di identificare alcune condizioni cardiovascolari e vascolari legati a cuore. Nello specifico, i dati stimati riguardano 33,343 pazienti ospedalizzati con cardiomiopatia da stress, di questi, 210 (meno dell'uno per cento) sono stati identificati come consumatori di marijuana. Confrontando i dati, i ricercatori hanno trovato che tra i pazienti, i consumatori di marijuana erano di sesso maschile, con un’età media di 34,3 anni, con meno fattori di rischio cardiovascolari, meno pressione sanguigna alta, diabete e colesterolo alto. Tuttavia, pur essendo più giovani e di avere meno fattori di rischio cardiovascolari rispetto ai non consumatori, durante la cardiomiopatia da stress, avevano significativamente più probabilità di andare incontro ad un arresto cardiaco (2,4 per cento contro 0,8 per cento) richiedendo l'ausilio di un defibrillatore per rilevare e correggere i ritmi pericolosamente anormali del cuore (2,4 per cento rispetto a 0,6 per cento). La percentuale delle segnalazioni di complicanze cardiovascolari è più che triplicata tra il 2003 e il 2011. E diversi pazienti sono morti. I ricercatori sottolineano, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che l’uso di marijuana e le eventuali complicazioni di salute risultanti sono probabilmente sottostimate, visto che i consumatori di queste sostanze sono milioni e spesso fanno parte di un sottobosco non facilmente identificabile. Le persone pensano che la marijuana sia innocua, ma questo nuovo studio ha scoperto i potenziali pericoli per la salute dal consumo di marijuana che devono essere diffusi tra il pubblico, i responsabili politici e gli operatori sanitari. Ci sono ora prove convincenti sul crescente rischio di effetti avversi cardiovascolari associati alla marijuana, soprattutto nei giovani.E’ quindi importante che i medici, tra cui i cardiologi, siano consapevoli di questo, e considerino l’uso di marijuana come una delle possibili cause nei pazienti con disturbi cardiovascolari.

venerdì 18 novembre 2016

Rischio perdita di carburante e problemi al tergicristallo: Fiat Chrysler richiama "Dodge Durango" e SUV "Jeep Grand Cherokee" in tutto il mondo

Rischio perdita di carburante e problemi al tergicristallo: Fiat Chrysler richiama "Dodge Durango" e SUV "Jeep Grand Cherokee" in tutto il mondo Fiat Chrysler sta richiamando in tutto il mondo quasi 89.000 vetture e SUV a causa del rischio di perdite di carburante o problemi con i tergicristalli. Il richiamo più grave si estende a quasi 35.000 Dodge Durango e Jeep Grand Cherokee SUV immesse in circolazione nel 2016. E stato trovato un difetto che può causare una perdita di carburante. Tutti i veicoli interessati hanno i motori V6 3.6 litri. Un tubo del carburante potrebbe essere stato danneggiato durante il ciclo produttivo e potrebbe causare una fuga di gas e fiamme. La casa produttrice, ha spiegato che il difetto è stato scoperto da un dipendente che ha riscontrato una perdita in un veicolo anche se non sono stati segnalati incendi. La società stima che solo il 30 per cento dei veicoli possono essere interessati dalle perdite, ma il richiamo globale è necessario per trovarli. I proprietari saranno avvisati via e-mail a partire dal 19 dicembre Nel frattempo, Fiat Chrysler consiglia ai proprietari di prestare la massima attenzione alle eventuali perdite di carburante. L'altro richiamo copre più di 54.000 Dodge Dart destinate nel 2016 al mercato nordamericano a causa di picchi elettrici di tensione causati da una pompa del liquido del parabrezza che può causare cortocircuiti. Questo richiamo è anche previsto per il 19 dicembre. Per Fiat Chrysler dunque prosegue una lunga stagione negativa che ne ha penalizzato l'immagine di costruttore votato alla qualità globale. Infatti, diversi problemi tecnici hanno costretto la casa italo-statunitense a richiamare migliaia di veicoli. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari o ai Concessionari FCA Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. L'intervento, consiste nella sostituzione dei tubi degli iniettori.

Pezzi di vetro nelle "Fettine di quorn alla mozzarella e al pesto": Migros le ritira. Rischio per la salute

Pezzi di vetro nelle "Fettine di quorn alla mozzarella e al pesto": Migros le ritira. Rischio per la salute Quelle «Fettine di quorn alla mozzarella e al pesto» non vanno consumate ma riconsegnate ai supermercati perché potrebbero contenere frammenti di vetro proprio dentro la mozzarella: è il richiamo emesso in queste ore dalla catena di grande distribuzione MIGROS, una delle aziende più grandi della Svizzera e la maggiore catena di grande distribuzione del Paese. Non si può escludere che nel prodotto, siano finite delle schegge di vetro. Il prodotto in questione è identificato dalla sigla numerica “art. n. 1309.038” con una data di consumo indicata tra il 4.11.2016 e il 30.11.2016. La notizia che sta girando su internet e via mail come un tam tam è stata confermata dall’Ufficio stampa e comunicazione di MIGROS. Le Relazioni esterne hanno precisato che non si tratta di uno scherzo o di una bufala come purtroppo accade a volte con gesti che gettano nel panico i consumatori ma di un richiamo vero diramato su tutto il territorio italo-svizzero e che riguarda solo i punti vendita della Svizzera. Il servizio comunicazione non ha precisato quante confezioni e se alcuni di queste siano già state riportate indietro dai clienti di MIGROS ma ha precisato che l’avviso è visibile in tutti gli store della catena mediante appositi cartelli di richiamo prodotti. Si tratta di procedure che scattano, fanno sapere da MIGROS, nel caso in cui lo stesso produttore avverta la catena di una anomalia oppure per segnalazione dei clienti che avvisano il servizio riservato a chi compra nel supermercato. Gli articoli possono essere restituiti in qualsiasi filiale Migros, ottenendo il rimborso del prezzo di acquisto. Nuovi guai per le multinazionali dell’alimentare, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare. Il problema dei corpi estranei che finiscono accidentalmente negli alimenti è una questione che interessa un pò tutte le aziende del settore. Le conseguenze in genere sono minime. Nei casi più gravi, fortunatamente rari, si tratta di lesioni alla bocca o danni ai denti: il nostro apparato digerente è attrezzato per proteggersi da questo tipo di incidenti e in letteratura scientifica non ci sono casi di danni all’apparato digerente dovute all’ingestione accidentale di frammenti di vetro.

AIFA dispone ritiro lotto medicinale per il trattamento della malattia da reflusso specialità "PANTOPRAZOLO EG": colore alterato delle compresse

AIFA dispone ritiro lotto medicinale per il trattamento della malattia da reflusso specialità "PANTOPRAZOLO EG": colore alterato delle compresse L’Agenzia Italiana del Farmaco, in data odierna, ha disposto il ritiro del lotto n. 60801 scad. 02-2021 della specialità medicinale PANTOPRAZOLO EG*14CPR 20MG – AIC 038440020 della ditta Eg Spa. Il provvedimento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è reso necessario a seguito della segnalazione da parte della ditta concernente la presenza di colore alterato delle compresse, in alcune confezioni del medicinale suddetto. Entro5 giorni la ditta fornirà all'AIFA le informazioni su eventuali altri lottí interessati ed azioni correttive adottate. ll Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è invitato a verificare l'avvenuto ritiro e, in caso di mancato adempimento da parte della ditta interessata procederà al sequestro del lotto del medicinale. PANTOPRAZOLO è utilizzato per il trattamento della malattia da reflusso di grado lieve e dei sintomi correlati (ad es. pirosi, rigurgito acido, disfagia). Trattamento a lungo termine e prevenzione delle recidive delle esofagiti da reflusso. Prevenzione delle ulcere gastroduodenali indotte da farmaci antiinfiammatori non steroidei non selettivi (FANS) in pazienti a rischio che necessitano di un trattamento continuativo con FANS.

giovedì 17 novembre 2016

Cassazione: risarciti i genitori del militare morto di cancro per l’uranio impoverito dopo la missione in Bosnia. Motivato il nesso causale fra malattia e agenti patogeni

Cassazione: risarciti i genitori del militare morto di cancro per l’uranio impoverito dopo la missione in Bosnia. Motivato il nesso causale fra malattia e agenti patogeni Giustizia è fatta. I genitori del militare morto di una rarissima forma di tumore ottengono i benefici della legge 266/0. Lo hanno stabilito le Sezioni unite civili della Cassazione con la sentenza 23300/16, pubblicata il 16 novembre. Il giovane era stato impiegato in una pericolosa missione in zona di guerra come quella dell’intervento in Bosnia alla fine degli anni Novanta. Per la Suprema Corte risulta sufficiente la motivazione del giudice sul nesso causale fra malattia e agenti patogeni, oltremodo perché non è contestato l’impiego di uranio impoverito. Il ministero della Difesa tramite i suoi legali, aveva sostenuto la tesi della giurisdizione amministrativa mentre La legge finanziaria del 2006 ha esteso a tutte le «vittime del dovere» i benefici previsti per le vittime della mafia e del terrorismo e si configura un diritto di natura prevalentemente assistenziale in capo ai congiunti che hanno perso una persona cara a causa di un servizio reso all’amministrazione pubblica dal quale sono derivati particolari rischi. Dunque, i destinatari dei benefici introdotti dalla Finanziaria 2006, oltre ad essere quegli del pubblico impiego sono anche i militari di leva e potrebbe estendersi a forme regolate di volontariato, ad esempio ong, perché le provvidenze sono rivolte a coloro che abbiano subito un’infermità dipendenti da causa di servizio. Insomma: la giurisdizione è del giudice ordinario in funzione di giudice del lavoro e dell’assistenza sociale. La Corte d’appello, nella specie, ha giudicato non contestata la situazione dei luoghi: il militare morto per rabdomiosarcoma era stato anche in Somalia, ma il giudice di secondo grado ha ritenuto che la missione in Bosnia sia stata particolarmente rischiosa. Provata la circostanza, che il militare sia stato esposto a maggiori pericoli rispetto al servizio in condizioni ordinarie. Gli interessati ed i loro eredi potranno rivolgersi al sottoscritto evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che per il tramite di esperti provvederà a fornire tutte le delucidazioni in ordine alla documentazione che occorre approntare per introdurre eventuale giudizio davanti alle Sezioni Giurisdizionali preposte. La stessa documentazione sarà esaminata e valutata in via assolutamente gratuita da esperti e consulenti in materia.

mercoledì 16 novembre 2016

USA: Parmigiano grattugiato richiamato dopo test sulla Salmonella

USA: Parmigiano grattugiato richiamato dopo test sulla Salmonella. Attenzione al "Parmesan", che i consumatori Usa ritengono italiano anche perchè sulla confezione sono presenti elementi di 'italian sounding' come il tricolore, potrebbe essere contaminato con la salmonella. L’allarme arriva dalla Food and Drug Administration (FDA) che ha appena avviato un’inchiesta al riguardo in collaborazione con la Centers for Disease Control statunitense oltre che i funzionari sanitari locali. Il pericolo riguarda due marche popolari di parmigiano grattugiato che sono state prontamente ritirate. Il richiamo si riferisce esclusivamente ad alcune confezioni del 4C "formaggio grattugiato", 4C "stile della casa" formaggio grattugiato in vasi di vetro, e il marchio Cento brand of cheese. Esso comprende anche il formaggio grattugiato "Romano" e il mix di parmigiano-Romano. La probabile contaminazione da Salmonella è stata scoperta durante i test di routine da parte della Food and Drug Administration Questi prodotti sono stati distribuiti a livello nazionale e comprendono le confezioni con scadenza minima fra il 12 novembre 2016 ed il 12 novembre 2018. Le aziende produttrici, oltre al ritiro, hanno subito istituito un numero verde per i consumatori, e nel comunicato hanno descritto sintomi e precauzioni da prendere per limitare l’eventuale danno dovuto ingestione. In attesa di una risposta del ministero della Salute, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invitiamo ad evitare il consumo di "Parmesan" importato dagli Stati Uniti facilmente acquistabile dai consumatori sui negozi online di internet, convinti di avere acquistato un autentico prodotto made in Italy. Anche se il caso di salmonellosi in questione riguarda un paese estero, è sempre buona norma rinfrescarsi la memoria con quelli che sono i sintomi della patologia, comunque ben nota anche in Italia e legata al consumo di numerosi alimenti. Sono febbre, diarrea e dolori addominali che si sviluppano dopo 12-72 ore dal contagio ecco i sintomi. La malattia dura al massimo una settimana e nella maggior parte dei casi non occorre una terapia specifica. Tuttavia in alcune persone la diarrea ed i dolori sono talmente violenti da costringere il paziente ad un ricovero in ospedale. Senza escludere i casi in cui l’infezione dall’intestino si diffonde nel sangue ed in altri organi. Particolarmente a rischio in tal senso sono i bambini, di età inferiore ai 5 anni, ma anche le persone anziane e quelle con un sistema immunitario compromesso. Per loro, ai primi sintomi è sempre importante un controllo approfondito per una rapida diagnosi.

Conti dormienti in Svizzera: chi ha dimenticato i soldi in banca? Pubblicata la lista con il nome degli italiani titolari di un tesoretto tra depositi, libretti di risparmio e cassette di sicurezza

Conti dormienti in Svizzera: chi ha dimenticato i soldi in banca? Pubblicata la lista con il nome degli italiani titolari di un tesoretto tra depositi, libretti di risparmio e cassette di sicurezza. Se non si faranno avanti, i soldi andranno allo Stato Già nel 2015 le banche svizzere avevano pubblicato una lista contenente i nominativi di all’incirca 2600 titolari di conti considerati “dormienti”, ossia lasciati in giacenza per un periodo di tempo superiore ai 60 anni senza che gli intestatari avessero alcun contatto con l’istituto di credito in questione. Grazie a questa pubblicazione era stato possibile riprendere contatto con all’incirca il 5% dei titolari. Ora l’Associazione bancaria svizzera ha pubblicato una nuova lista di 300 clienti di cui non si hanno più notizie dal lontano 1956, e che, per non vedersi revocare il diritto di proprietà sui conti in questione, sono invitati a farsi vivi entro un anno dalla pubblicazione della lista; in caso contrario il denaro, un patrimonio complessivamente stimato attorno agli 8 milioni, verrà versato allo Stato. Una notizia importante che riguarda anche italiani ed i loro eredi, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che di seguito pubblica la lista dei nomi dei titolari di questi conti: Adler Italiana - Milano; Afenduli Costi Marie - Trieste; BELLAVER ALBIN A 27.02.1912 32032 FELTRE (BELLUNO); Borgatti Renata - Roma; Bruccoleri Wilks Kathleen; Carfi Balzarotti Emilia - Milano; Damia Clotilde - Milano; Danovi Pierino - Torreberetti; de Luca Vittorio 01.01.1918; Detoni Marie 1898; FUGINI ALBERTO - MILANO; Gerstl Marie 1904; Giantini Marino - Appiano Gentile; Heldstab Martha - Bergamo; Honfi Eugenio- Trieste; Jannone Donato Giuseppe - MARCELLINARA; MARCHINO VIALE - Teresio; Manzoni Aurelio; Marchesi Luigi 898; MARINOTTI FRANCO; Maurer Maria - Trieste; Mazza Antonio 01.01.1938; Messaline Concordia Sulla Secchia; METASTI VINCENZA 08.06.1909; Milokovich J.; Mosciatelli Luigi Piuro; Musso Paolo - Villanova di Mondovi; Notaro Addolorata - Tuglie; Notaro Giorgio - Tuglie; Notaro u/o Notaro Giorgio u/o Addolorata - Tuglie; Orsenigo Giuseppe; Panizzi Stenbock-Fermor Nathalie - La Spezia; Prof. Peterson sel. Erik - Roma; Rebua Luisa - Milano; Sembianti C. 01.01.1900; Silva Giovanni; SOPRANI Aldo - Ravenna; Tonetti Giordano; Trionfo Cesare Alder; Truzzi - Milano; Turrin Plinio - Roma; Zanardi - Milano; Zanini Amelia - Cerea. Gli aventi diritto, che possono essere assistiti in Italia, sono gli eredi. Nel caso in cui venga accertata l’esistenza del diritto, le banche si attivano per la restituzione di quanto dovuto. Gli eredi o chi presume di avanzare diritti sui conti dormienti avranno un anno di tempo per giustificare i propri interessi. Al termine di questo periodo se nessuno avrà reclamato gli averi in giacenza, i soldi finiranno nelle casse della Confederazione con buon pace per chi potrebbe avanzare in futuro pretese.

martedì 15 novembre 2016

Pericolo per allergene non dichiarato: Migros richiama le palline di «Marzapane con uva sultanina al rum e cioccolato»

Pericolo per allergene non dichiarato: Migros richiama le palline di «Marzapane con uva sultanina al rum e cioccolato» Un pericolo per gli allergici. In occasione di un controllo interno a campione effettuato sulle palline al rum «Marzapane con uva sultanina al rum e cioccolato», è stata riscontrata la presenza di proteine del latte, nonostante che per questo prodotto non siano ammessi componenti del latte. Siccome il consumo di queste palline al rum comporta un rischio per la salute nei soggetti allergici alle proteine del latte e/o intolleranti al lattosio, Migros, una delle aziende più grandi della Svizzera e la maggiore catena di grande distribuzione del Paese, richiama il prodotto. Si tratta dell'art. 1015.645 indipendentemente dalla data minima di conservabilità. Il motivo del ritiro, segnala Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia,è la contaminazione accidentale da proteine del latte a monte della filiera. Il prodotto potrebbe infatti scatenare allergie nei consumatori che soffrono di ipersensibilità alle proteine del latte e/o da intolleranza al lattosio, per la presenza accidentale di tracce indesiderate di questo componente nel prodotto messo in vendita ma non riportato nella lista degli ingredienti. I sintomi che potrebbero essere scatenati in caso di allergia includono prurito e gonfiore a labbra, palato e gola, nausea o vomito, crampi e gonfiori addominali, diarrea, flatulenza, orticaria, difficoltà respiratorie e mal di testa. In caso di reazione allergica grave si può avere a che fare con uno shock anafilattico, situazione caratterizzata da seri problemi respiratori e brusche cadute di pressione che può portare anche alla perdita di coscienza. Nel caso in cui compaiano sintomi di questo tipo è importante cercare subito l'aiuto di un medico. In particolare, lo shock anafilattico è una situazione di emergenza che richiede il ricovero ospedaliero e in cui temporeggiare può risultare fatale. Da un punto di vista sanitario si tratta di una non conformità con un elevato indice di rischio per gli allergici o coloro i quali presentano un’intolleranza alle proteine del latte e/o da intolleranza al lattosio. Per tutte le altre persone, non sussiste alcun pericolo. Le palline al rum si trovavano in vendita nelle Cooperative Migros Basilea, Aare, Zurigo, Neuchâtel/Friburgo, Vallese e Ticino. Gli articoli possono essere restituiti in qualsiasi filiale Migros, ottenendo il rimborso del prezzo di acquisto.

"Social Justice Index": in Europa sempre più lavoratori a rischio povertà.

"Social Justice Index": in Europa sempre più lavoratori a rischio povertà. L’Italia continua ad essere fra le ultime posizioni raggiungendo il 24esimo posto sui 28 Stati membri. Una persona attiva professionalmente su sei non riesce a pagare l'affitto con regolarità e rinuncia a pasti regolari per motivi di risparmio Lavorare ed essere poveri: a dirlo l’ultimo rapporto della fondazione Bertelsmann Stiftung “Social Justice Index” che ha esaminato quale giustizia sociale esiste nei 28 Stati membri. E' questa la nuova frontiera del lavoro nel 2016 in cui anche chi ha un’attività che gli permette di avere uno stipendio resta in uno stato di costante precarietà e non sempre riesce a viverci. Stando al report quasi un quarto dei cittadini dell’Unione europea (23,7%), pari a circa 118 milioni di persone, sono oggi a rischio povertà ed esclusione sociale. Nessuna novità per l’Italia che continua a mettersi nelle ultime posizioni raggiungendo il 24esimo posto sui 28 Stati membri. Un primato quello italiano che è il risultato di numeri allarmanti sul fronte dei 6 fattori presi in considerazione dello studio: povertà, istruzione, mercato del lavoro, sanità, giustizia intergenerazionale, coesione sociale e non discriminazione. L’Italia non è il solo paese dove la canzone simbolo della sua gioventù è diventata “se potessi avere mille euro al mese”. Preceduta da Portogallo e Ungheria, l’Italia nella classifica ha una posizione leggermente migliore tra i 28 Stati solo a Spagna, 25esimo, poi Bulgaria, Romania e all’ultimo posto l’eterna vittima della crisi, la Grecia. Le opportunità di partecipazione dei cittadini europei, misurate a partire dal 2008 ogni anno da questo indice, non sono tutte uguali. Per quanto riguarda le vacanze ormai sono tantissimi i lavoratori italiani che non possono neppure permettersi una settimana di vacanza lontano dalle propria quattro mura. Tante le persone che nel 2015 hanno rinunciato ad avere la propria autovettura perché non possono più permettersela. Alla luce di questo rapporto, osserva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, gli italiani hanno preso atto che le politiche del lavoro del Governo Renzi, dal Jobs Act, la riforma dei contratti, riduzione dei diritti dei lavoratori, jobs act, cancellazione dell’articolo 18, precariato, stage, di altre discipline del rapporto di lavoro, ecc... sono sbagliate e fallimentari. Nascere in Svezia, che occupa la prima posizione della classifica, o in Finlandia , Danimarca e Repubblica Ceca non è come nascere in Italia, che nel 2015 ha registrato anche il tasso più basso di occupazione in Europa. La Repubblica Ceca, ma anche la Slovenia e l’Estonia, rispettivamente al nono e al tredicesimo posto, dimostrano come “le politiche sociali giochino un ruolo determinante nel migliorare le condizioni di giustizia sociale. Ad esempio la Repubblica Ceca è riuscita a fare eccellenti politiche di contrasto preventivo alla povertà”. E così dallo studio risulta che sarebbe stato molto meglio nascere non solo nei tradizioni paesi scandinavi, leader nelle politiche di welfare e da sempre in prima posizione in quasi tutte le classifiche europee, ma anche in Repubblica Ceca, al quarto posto della classifica o in Germania, al settimo, Gran Bretagna, Lussemburgo e Polonia che hanno registrato un modesto miglioramento seppur “. I paesi che in questi anni, anche grazie alla parziale fuoriuscita dalla crisi, hanno migliorato il loro Social Justice Index sono comunque pochi e nonostante la fondazione tedesca registri un “generale e leggero miglioramento rispetto al 2015″, Bertelmans Stiftung nel rapporto scrive che non si può parlare di “inversione di tendenza in termini di giustizia sociale”.

Costa Azzurra, individuati due nuovi focolai di Xylella

Costa Azzurra, individuati due nuovi focolai di Xylella Dopo la scoperta dei primi casi di xylella fastidiosa nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra (PACA) nell'aprile scorso su quattro arbusti trovati a Nizza, Villeneuve-Loubet e Mandelieu, sono stati ora identificati a La Seyne-sur-Mer, un comune francese situato nel dipartimento del Varo della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, due focolai di contaminazione da parte del batterio xylella. Si tratterebbe di un ceppo della sottospecie cosiddetta "multiplex", come in Corsica , che non attacca gli alberi, diverso da quello che in Puglia ha obbligato alla distruzione di centinaia di migliaia di olivi. Intanto sono in corso accertamenti per risalire all'origine delle piante che hanno portato il batterio in questa regione. Il batterio che ha messo in ginocchio gli alberi di ulivo salentini e brindisini è arrivato anche ai confini francesi ed in Corsica, portando alla ridefinizione dell’area. Le autorità francesi, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, hanno registrato 17 focolai nella regione del PACA, di cui 13 nelle Alpi Marittime e 4 nel Var. Il batterio è però di un ceppo diverso e attacca le piante di Polygala myrtifolia invece che quelle di ulivo. Secondo le autorità francese alcune di queste piante sarebbero state importate dall’Italia, per questo motivo “sono in corso verifiche con le autorità italiane per accertarne l’origine. L’emergenza xylella e’ di carattere sovranazionale e la risposta si deve generare da pareri unitari.

lunedì 14 novembre 2016

Fiat, lo spot è ingannevole. La campagna in cui si pubblicizzava "500 giorni gratis" condannata dall'Alta Corte del Tribunale di Vienna

Fiat, lo spot è ingannevole. La campagna in cui si pubblicizzava "500 giorni gratis" condannata dall'Alta Corte del Tribunale di Vienna Appena lanciata in Austria, la promozione con cui Fiat si impegnava a fare pagare il prezzo dell'auto più tardi, dopo 500 giorni, senza però precisare le spese aggiuntive, ha fatto molto discutere. E da subito erano stati adombrati dubbi sulla veridicità dell'affermazione dalle associazioni dei consumatori. Fino a quando è arrivata la sentenza dell'Oberlandesgericht Wien, la più alta Corte del tribunale regionale di Vienna, che ha bollato come pubblicità ingannevole lo spot con cui la Casa torinese ha pubblicizzato le sue vetture. Queste spese non sono state citate, nè nella pubblicità, nè nel testo parlato, sia nella forma di una comunicazione scritta. Tutti particolari che non sono stati indicati in modo chiaro, visto che gli spot non contengono alcuna indicazione che allerti il destinatario del messaggio che l’offerta è soggetta ad una serie di limitazioni che ridimensionano in modo notevole l’offerta stessa. Inoltre, la breve durata delle informazioni in sovraimpressione nello spot TV, rendono “oggettivamente impossibile, per qualsiasi consumatore, la lettura e la conseguente presa di coscienza delle condizioni dell’offerta promozionale, soprattutto in assenza di qualunque indicazione nel claim principale. Secondo l'OLG Wien, la pubblicità è quindi fuorviante. Nello specifico l’autorità, accogliendo il ricorso presentato dall'associazione per l'informazione del consumatore (VKI) per conto del Ministero degli affari sociali, spiega che “l’omessa indicazione relativa ai costi aggiuntivi di 200 euro in spese, incide profondamente nell’orientare le scelte dei consumatori, in quanto l’assenza di indicazioni in merito all’esistenza di spese aggiuntive al prezzo offerto può spingere i destinatari dell’offerta all’acquisto di un’autovettura Fiat proprio con l’aspettativa di poterla pagare dopo 500 giorni con la possibilità di usufruire di un prezzo dell'autovettura particolarmente conveniente, senza spese aggiuntive. La pratica commerciale è stata ritenuta scorretta e i messaggi ingannevoli, in quanto idonei a limitare considerevolmente la libertà di scelta o di comportamento del consumatore e a indurlo ad assumere una decisione di natura commerciale che altrimenti non avrebbe preso, poichè la pubblicità deve richiamare determinate informazioni obbligatorie, soprattutto per quanto riguarda il tasso di interesse annuo effettivo e l'importo totale da pagare da parte del consumatore. In particolare in una pubblicità, che prevede prestiti e pagamenti, i consumatori devono ottenere ulteriori informazioni affinché siano in grado di stimare in anticipo, quanto questi crediti possono essere costosi per loro. Costi con un importo di 200 euro non si possono paragonare sicuramente ad una "tariffa zero". Così sull’azienda guidata da Sergio Marchionne, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, pesa il giudizio espresso dal Tribunale di Vienna, che non ha riscontrato da parte di Fiat il normale grado di competenza ed attenzione che ragionevolmente ci si può attendere da un professionista quale la società in esame. Questi, infatti, è un importante operatore presente da lungo tempo nel settore della produzione e della vendita di autovetture, molto conosciuto dai consumatori e dal quale è legittimo attendersi una particolare attenzione alla qualità e completezza della propria attività di comunicazione pubblicitaria. La sentenza non è definitiva.

AIFA dispone ritiro lotto medicinale specialità "POTASSIO CLORURO": fiale prive di etichettatura

AIFA dispone ritiro lotto medicinale specialità "POTASSIO CLORURO": fiale prive di etichettatura L’Agenzia Italiana del Farmaco, in data odierna, ha disposto il ritiro del lotto n. 20KGH026 scad. 06/2018 della specialità medicinale POTASSIO CL FKI*20F 10ML2MEQ/M – AIC 031909132 della ditta Fresenius Kabi Italia Srl. Il provvedimento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è reso necessario a seguito della segnalazione da parte della ASST Valleolona, P.O. Gallarate, concernente “fiale prive di etichettatura” in alcune confezioni del medicinale suddetto. Il cloruro di potassio viene utilizzato per prevenire o trattare le carenze di questo prezioso minerale, importantissimo per la contrazione muscolare e per il controllo della pressione sanguigna. In ogni grammo di cloruro di potassio ritroviamo all'incirca 0,524 g di potassio elementare; ricordiamo a tal proposito che il fabbisogno di un adulto, dato dal contributo dietetico più eventuale integrazione, ammonta a 3-5 grammi di potassio elementare al giorno.Il lotto in questione non potrà essere utilizzato e la ditta Fresenius Kabi dovrà assicurarne l’avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione del provvedimento.

Regno Unito: Tesco ritira dal mercato soluzione per lenti a contatto, rischio cecità. “Si invitano gli acquirenti a non consumare il prodotto Bausch & Lomb EasySept Hydro + Solutione al perossido "

Regno Unito: Tesco ritira dal mercato soluzione per lenti a contatto, rischio cecità. “Si invitano gli acquirenti a non consumare il prodotto Bausch & Lomb EasySept Hydro + Solutione al perossido " Tesco, un gruppo di distribuzione britannico attivo a livello internazionale, ha provveduto a richiamare dai punti vendita, la soluzione per lenti a contatto Bausch & Lomb EasySept Hydro + soluzione al perossido per la disinfezione delle lenti a contatto morbide e rigide gas permeabili. La società produttrice ha identificato un potenziale difetto che colpisce tutti i lotti dell' EasySept Hydro da 360ml. Il perossido residuo potrebbe potenzialmente rimanere nel caso di pulizia sulle lenti. Se il perossido di idrogeno residuo è superiore alle specifiche del prodotto, l'utente potrebbe avvertire bruciore, pizzicore, irritazione, occhi rossi e in rare circostanze altre più gravi conseguenze per la salute. Come misura precauzionale, spiega Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” Bausch + Lomb sta richiamando tutti i codici del lotto. Si prega di non utilizzare il prodotto. I clienti che lo hanno acquistato, sono pregati di non utilizzarlo e di di restituirlo al punto vendita dove verrà effettuato il rimborso. Non è richiesta alcuna ricevuta. Se avete bisogno di ulteriori informazioni, si prega di contattare il Servizio Clienti di Bausch + Lomb direttamente al numero 0845 602 2350 o e-mail cs.vc.uk@bausch.com. Trattandosi di allerta internazionale, abbiamo dovuto procedere in tal senso anche noi anche per informare i nostri connazionali presenti nel Regno Unito ed in Italia. Altra cosa da dire che il nostro Ministero della Salute non ha ancora reso pubblica l'allerta.

domenica 13 novembre 2016

Bottiglie di birra Brauhaus Faust esplodono sugli scaffali dei supermercati tedeschi. Scatta il ritiro

Bottiglie di birra Brauhaus Faust esplodono sugli scaffali dei supermercati tedeschi. Scatta il ritiro Attraverso un avviso pubblicato sul sito web, l'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco (BVL) ha annunciato che è stato disposto il ritiro volontario dalla vendita delle bottiglie di vetro di birra analcolica Brauhaus Faust di Miltenberg, Interessati dal richiamo sono i lotti con la data di scadenza 14/06/2017 e 29/06/2017. Il ritiro, segnala Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, è stato effettuato dopo avere ricevuto diverse segnalazioni di esplosioni avvenute sia nelle case degli acquirenti sia nei punti vendita. L'azienda, ha subito avviato una campagna di ritiro e di richiamo sia sul proprio sito internet e dopo avere diffuso un comunicato stampa. Nello specifico vi è la possibilità di scoppio della bottiglia a causa di sovrapressione per fermentazione secondaria. Il ritiro dei prodotti è avvenuto in Germania, ma data l'ampia risonanza che l'accaduto ha avuto nei notiziari in lingua tedesca, Giovanni D'Agata, ha ritenuto opportuno diffondere la notizia anche in italiano, per aiutare i nostri connazionali che potrebbero trovarsi all'estero e non conoscere bene il tedesco.

Il centro commerciale “Mongolfiera” a Lecce acquistato dagli americani del CBRE Global Investors per un valore di 61,8 milioni di euro

Il centro commerciale “Mongolfiera” a Lecce acquistato dagli americani del CBRE Global Investors per un valore di 61,8 milioni di euro La Holding Lussemburghese facente capo a Schroders Italian Property Fund II ha venduto il centro commerciale Mongolfiera Lecce, sito in Surbo (LE), a CBRE Global Investors per un valore di 61,8 milioni di Euro. JLL Italia ha agito in qualità di advisor in esclusiva del venditore. Il centro commerciale, aperto nel 1994, era composto originariamente da un ipermercato e una galleria. Nel 2006 è stato ampliato e rinnovato per includere un’area dedicata alla ristorazione ed un ampliamento dell’offerta di vendita al dettaglio raggiungendo una superficie commerciale totale di 26.615 mq, dei quali 11.365 mq sono stati oggetto dell’acquisto da parte di CBRE Global Investors. Nel centro commerciale sono presenti marchi leader come H&M, Media World, Bata, Piazza Italia ed un’importante food anchor come Ipercoop, non compresa nella transazione. Il Centro è composto da 49 negozi e offre una scelta che coniuga shopping e tempo libero. Il Centro, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, attrae ogni anno circa 4 milioni di visitatori e la galleria ha un tasso di occupazione pari al 100%”. Questa transazione conferma il crescente interesse degli investitori internazionali per il mercato immobiliare Italiano ed in particolare del Salento.

Api italiane sono le "più produttive e meno aggressive" e possono sopravvivere ad alta quota. A dirlo una nuova ricerca sviluppata sull’Himalaya

Api italiane sono le "più produttive e meno aggressive" e possono sopravvivere ad alta quota. A dirlo una nuova ricerca sviluppata sull’Himalaya Il miele, uno degli alimenti più antichi del mondo, di cui oggi l’Italia è leader, fa parlare di se anche per originali iniziative come quella che potrebbe rivelarsi una ricerca innovativa sulle api, che sono allevate da tribù dei villaggi negli stati himalayani per sostenerne le riserve di zuccheri ed energia durante il lungo e arido periodo invernale himalayano oltre per integrare il loro reddito. Ma d’altra parte, per il miele e per le api, sentinelle dell’ambiente e fondamentali per la vita umana con il lavoro di impollinazione che svolgono in agricoltura, sono abituate a trovarsi in posti quanto meno insoliti. Un team di ricercatori del Dipartimento dell'agricoltura indiana con base ad Almora, ha scoperto che le api italiane, che producono tre volte di più il miele delle api indiane e sono meno aggressive, possono sopravvivere ad alta quota a temperature basse. Si sa che il miele prodotto dalle api italiane è congenito al clima più caldo dell'Italia continentale tanto che sino ad oggi si pensava che non fossero in grado di produrlo con climi più rigidi. Johnson Stanley, uno scienziato associato al Dipartimento indiano per l'agricoltura di Vivekanand Parvatiya Krishi Anusandhan Sansthan (VPKAS), coautore della ricerca nella regione himalayana del nord-ovest, ha spiegato: "Il nostro obiettivo era quello di trovare dei modi per rendere l'apicoltura più orientata al profitto. La nostra ricerca ha cancellato il mito che le api italiane non possono sopravvivere al di là di un'altezza di 1000 metri. Gli esperimenti che abbiamo condotto presso l'Azienda Sperimentale Hawalbagh di Almora, ad un'altitudine di 1250 metri sopra il livello del mare, hanno dimostrato che le api italiane sono in grado di sopravvivere a questa altitudine. In realtà, erano sopravvisute nella fattoria sperimentale negli ultimi otto anni. " La ricerca è stata effettuata su una colonia costituita da oltre 30.000 api. Mentre le api indiane possono produrre da 2 a 3 kg per colonia, le api italiane possono produrre da 8 a 10 kg di miele per colonia. "Api italiane sono molto più produttive, ma sino ad oggi gli apicoltori indiani delle colline avevano evitato di allevarle a causa della presunta inidoneità ai climi più rigidi. L'unico problema con queste api è che hanno bisogno di cure extra che le api indiani non richiedono ", ha inoltre spiegato Stanley. Il Prof. Dibakar Mahanta, altro scienziato associato alla ricerca, ha aggiunto: "Quando la stagione dei fiori è finita, le api dipendono per il cibo proprio dal miele. Le api italiane sono più grandi in termini di dimensioni e terminano il loro miele più velocemente. La loro dieta deve essere pertanto integrata con cibi alternativi come lo zucchero e nettari di fiori. Allo stesso tempo, poichè sono meno aggressive, devono essere protette dai predatori come le vespe. Queste sono solo alcune precauzioni che devono essere prese per proteggerle, ma il rendimento ottenuto grazie a loro sono molteplici come grandi quantità di miele prodotto che a lungo termine può garantire una fonte economica per integrare il reddito degli agricoltori delle colline ". Dopo gli alveari posizionati sui tetti della London Stock Exchange, sede della borsa inglese, a Londra, o sui quelli del Waldorf-Astoria, uno degli hotel più famosi ed esclusivi di New York, o ancora, in rue du Pont Neuf, nel cuore di Parigi, sui tetti della boutique Louis Vuitton, per citare solo i casi più celebri, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, anche le "Api Italiane" contribuiranno a sostenere economicamente le tribù nepalesi, da secoli impegnate nella raccolta del miele sull'Himalaya. Sia perchè il miele è altamente richiesto dalla farmacia tradizionale orientale cinese, giapponese e coreana, per trattare infezioni e lesioni da una parte, sia per le sempre maggiori attività di trekking che si stanno sviluppando nella zona, dall'altra. Tendenze e richieste che hanno portato ad una privatizzazione delle rocce in cui risiedono le api e alla spettacolarizzazione delle attività di raccolta. Assistervi per un turista può arrivare a costare tra i 250 e 1.500$. Con tutte le conseguenze che derivano da una forte antropizzazione e attività di turismo di massa in una regione dove la presenza dell'uomo è sempre stata limitata.