giovedì 31 dicembre 2015

Pedaggi autostradali, arrivano nuovi aumenti da domani. Automobilisti e camionisti dovranno sborsare più soldi

Pedaggi autostradali, arrivano nuovi aumenti da domani. Automobilisti e camionisti dovranno sborsare più soldi Amara sorpresa per chi è partito in vacanza nei giorni scorsi. Al rientro dalle ferie, in gennaio, troverà un inaspettato regalo da parte delle autorità italiane: dopo l’aumento di gennaio e giugno 2015 dei pedaggi autostradali per un totale di un 4%, il transito sulle autostrade costerà di più. A partire da domani, infatti, scattano gli annuali aumenti dei pedaggi. Secondo quanto reso noto dal Ministero delle infrastrutture, l'aumento maggiore interesserà la A4 Torino-Milano dove gli automobilisti saranno chiamati a pagare il 6,5% in più. Rincari sono previsti pure sulla Strada dei Parchi +3,45% e sulla Pedemontana Lombarda, +1%. Critiche da Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, contro la politica lobbystica dei concessionari che sta letteralmente impoverendo tutta la mobilità del Paese. E' inaccettabile dover sostenere nuovi aumenti dei pedaggi autostradali perché lo vogliono le lobby a scapito dei cittadini, che già devono affrontare una crisi economica generale.

Listeria Monocytogenes nei formaggi di pecora spagnoli "Torta de Canarejal"

Listeria Monocytogenes nei formaggi di pecora spagnoli "Torta de Canarejal". Lo segnala oggi l'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco che raccomanda alla popolazione di non mangiarlo L'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco ha lanciato un'allerta alimentare. Nei formaggi di pecora ottenuti da latte crudo, "Torta de Canarejal" prima del consumo sono state trovate tracce di Listeria Monocytogenes. I formaggi contrassegnati con il codice EAN: 8437013329095, 8436044441417 possono essere contaminati microbiologicamente e per questo motivo il produttore ha ritirato dai tutti i punti vendita i prodotti interessati ancora esposti sugli scaffali. Più in dettaglio, si tratta del formaggio spagnolo "Torta de Canarejal", prodotto dall'azienda Canarejal, S.L.. La "Torta di canarejal" è una una specie di tomino di capra, dalla consistenza cremosa all'interno e un gusto a metà tra un taleggio e un erborinato da gustare intingendo grissini. Questo prodotto caseario è commercializzati anche in Italia. La segnalazione è stata diffusa anche attraverso il sistema di allerta europeo, questo vuol dire che tutti i Paesi interessati hanno ricevuto la notizia e si sono attivarti immediatamente per verificare che il produttore abbia ritirato i formaggi dagli scaffali di tutti i punti vendita, informando i consumatori. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti" poichè la Spagna è diventata comunque una meta turistica degli italiani, rilanciando l'allerta riportata dal portale del governo tedesco su Lebensmittelwarnung.de, invita i nostri connazionali e i consumatori in Italia, di astenersi dall’acquisto del lotto del formaggio interessato invitando chi lo ha già effettuato a non utilizzare il prodotto e a riconsegnarlo al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione. Per evitare futuri problemi, aziende ed autorità non possono dare per scontato che i prodotti alimentari siano tutti e sempre sicuri; servono verifiche sul campo approfondite, sui processi e sui controlli, in laboratorio e a tavolino. Sono episodi del tutto evitabili, se si procede nella maniera giusta. L’altra cosa da ribadire è che i formaggi spagnoli non coinvolti si possono mangiare con serenità.

Pesticidi nei lecca lecca alla cannabis. Altro richiamo in Colorado. Una società di Denver richiama 100mila confezioni commestibili.

Pesticidi nei lecca lecca alla cannabis. Altro richiamo in Colorado. Una società di Denver richiama 100mila confezioni commestibili. Mountain High Suckers, una società con sede a Denver in Colorado, lo stato americano che ha legalizzato di recente l'uso di marijuana, che produce prodotti commestibili farciti con la marijuana in concentrato, ha emesso in data di ieri un richiamo volontario su più di 100mila singoli prodotti dopo che ha avuto contezza che il prodotto fosse contaminato da pesticidi. Si tratta del richiamo più grande nella storia del settore dei prodotti commestibili contenenti marijuana. Il richiamo comprende 99,574 unità individuati in 50 diversi prodotti medici e sei diversi prodotti ricreativi farciti con diversi tipi di cannabis concentrata tra cui caramelle "lecca lecca". I prodotti ritirati sono stati prodotti da materiale vegetale contaminato acquistato da due impianti di coltivazione a Denver, risultati positivi a due Anticrittogamici sistemici entrambi vietati, l' Imidacloprid e il Miclobutanil.I pesticidi sono stati utilizzati dall'industria della cannabis per mesi, il richiamo di Mountain High Suckers è il nono ritiro dopo che un'indagine Denver Post ha iniziato a rinvenirli negli estratti di cannabis a partire dal mese di settembre. In particolare il pericolo viene dalle caramelle e dai "lecca lecca" di cannabis che vengono venduti ai bambini per strada e in pieno giorno. Inoltre questi "lecca lecca" vengono esportati in Europa ad Amsterdam mentre altri tipi di caramelle, lecca lecca o gomme da masticare, anche se non c'è il principio attivo Thc, ovvero ciò che fa della canapa uno stupefacente, ma solo l'aroma della droga, sono in vendita in farmacia anche in Italia. Al di là del richiamo avvenuto in Colorado che sta divenendo comunque una meta turistica internazionale per la scelta politica di legalizzare la cannabis, la vicenda per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, deve destare attenzione tra i molti europei ed italiani, che si recano nello stato americano per trovare un po' di sballo senza temere di essere perseguiti e anche tra chi compra illegalmente sulla rete, perché dovranno stare in guardia sui prodotti che acquistano per i rischi connessi alla salute.

mercoledì 30 dicembre 2015

Cracker che uccidono: la salmonella riuscirebbe a vivere negli alimenti secchi per almeno sei mesi.

Cracker che uccidono: la salmonella riuscirebbe a vivere negli alimenti secchi per almeno sei mesi. Lo dice uno studio americano Alcuni scienziati americani hanno scoperto che gli alimenti non comunemente associati con un'intossicazione alimentare, come biscotti e crackers, e in generale tutti quelli secchi hanno la capacità potenziale di portare pericolosi batteri per molto più tempo di quanto pensato. Dopo un aumento del numero di focolai di tossinfezioni alimentari, un team di ricercatori dell’University of Georgia ha studiato la salmonella all’interno dei cibi secchi e sono rimasti sorpresi nel rilevare che l'agente patogeno nocivo è sopravvissuto per almeno sei mesi. L’equipe ha utilizzato cinque diversi ceppi di salmonella e ha deliberatamente contaminato alcuni cibi con basso contenuto di umidità, come biscotti e cracker. Formaggio, burro, vaniglia e cioccolati ripieni sono stati tutti utilizzati per replicare i tipi di cracker e biscotti regolarmente trovati nei negozi e distributori automatici. Dopo aver analizzato i diversi cibi, gli scienziati sono stati in grado di determinare quanto tempo la salmonella è sopravvissuta. I ricercatori americani sono rimasti scioccati nello scoprire che la salmonella è sopravvissuta per così tanto tempo. Questi risultati si aggiungono alla prova che un'intossicazione alimentare può avvenire anche perché la salmonella riesce a sopravvivere per un periodo di tempo sufficientemente lungo in ambienti asciutti. Alla luce di tali risultati, gli esperti della salute hanno quindi avvertito che dovrebbero essere prese ulteriori precauzioni per impedire le contaminazioni nel processo di fabbricazione. La Food Standard Agency, un ente pubblico britannico, stima che le intossicazioni alimentari colpiscono fino a 5,5 milioni di persone nel Regno Unito ogni anno. Si pensa che la cifra reale potrebbe essere molto più alta, poiché molti casi non sono denunciati. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, evidenzia che le intossicazioni alimentari causerebbero la morte di ben 125.000 bambino ogni anno nel mondo e che se si usassero maggiori precauzioni anche nella preparazione e confezionamento dei cibi, si potrebbero evitare moltissime tragedie.

martedì 29 dicembre 2015

"Das" la pasta per modellare farcita con l'amianto.

"Das" la pasta per modellare farcita con l'amianto. Un team di ricercatori italiani ha scoperto che la pericolosa sostanza per anni è stata usata nella pasta da modellare da milioni di persone tra cui i bambini a scuola Nell’impasto della celebre pasta per modellare "Das", commercializzato tra il 1963 e il 1975 dalla società Adica Pongo di Lastra a Signa (Firenze), ditta che non esiste più dal 1993, venivano inserite anche fibre di amianto, dannose per la salute. Lo ha scoperto una ricerca italiana realizzata dall'Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica (Ispo), Asl 10 e università di Firenze e pubblicata dalla rivista scientifica 'Scandinavian Journal of Work Environment and Health'. Il componente era presente nella produzione dell’Adica Pongo fra il 1963 e il 1975. La ricostruzione storica, ha permesso di stabilire che sono state messe sul mercato sia interno sia internazionale 55 milioni di confezioni prodotte in questo modo: venivano esportate in Olanda, Inghilterra, Norvegia e Germania. Questo significa, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che milioni di persone tra cui bambini, insegnanti, ma anche artigiani, artisti, restauratori, cioè sia gli addetti alla produzione sia chi ci giocava ha maneggiato la pasta per modellare per ragioni diverse, sono stati esposti al materiale dannoso. Dal 1976, l’amianto venne sostituito dalla cellulosa. Gli studiosi sono riusciti a ritrovare le fatture del suo acquisto, depositate nell’Archivio di Stato di Torino. Ora il Das è prodotto dalla società Fila che precisa che «il prodotto in commercio in Italia e all'estero è perfettamente sicuro e pienamente conforme alle normative vigenti», anche perchè già dal 1975 viene fatto solo con pasta di cellulosa.

Fumo passivo, anche gli animali domestici a rischio

Fumo passivo, anche gli animali domestici a rischio. I cani e i gatti che subiscono tra le mura domestiche il vizio dei loro padroni hanno probabilità in più di contrarre una malattia. Lo svela uno studio dell'Università di Glasgow Dopo aver messo al bando il fumo in tutti i bar, ristoranti e locali pubblici della città, gli scienziati adesso lanciano la cosiddetta "crociata animalista anti-smoking". Il fine è bandire le sigarette anche dall’intimità del focolare domestico, visto che sono dannose agli animali. Secondo il Prof. Clare Knottenbelt, professore di medicina e oncologia presso l'Istituto di veterinaria dell'Università scozzese, il fumo passivo mette gravemente a repentaglio la salute degli animali domestici, danneggiando le cellule, aumentando il loro peso dopo la castrazione aumentando la probabilità di contrarre il tumore ai polmoni."Abbiamo già dimostrato che i cani assorbono una notevole quantità di fumo quando vivono in una casa. " E le cattive notizie riguardano anche i gatti. Tra quelli «fumatori» passivi, i linfomi sono addirittura il triplo. Il problema degli animali casalinghi, secondo questi studi, non riguarda solo l’aria che respirano. «Particelle di tabacco restano intrappolate nel loro pelo e vengono ingoiate durante il rito quotidiano della pulizia praticato da tutti gli animali domestici». I più vulnerabili sarebbero i gatti. «Sono molto più sensibili dei cani al fumo passivo perché più soggetti all’asma e alla bronchite».", sottolinea il Professore in una dichiarazione rilasciata martedì all'Università di Glasgow. Secondo la stessa ricerca i cani a muso lungo quali collie e levrieri raddoppiano l’incidenza di tumori al naso, se vivono in un ambiente di fumatori. Lo Studio consente, inoltre, di osservare che i livelli di nicotina dei peli diminuisce significativamente se il consumo in casa scende al di sotto di 10 sigarette al giorno. I ricercatori di Glasgow inoltre hanno trovato nei testicoli dei maschi castrati un gene marcatore delle cellule danneggiate presenti in cani che vivono in una famiglia di fumatori. Questo gene è alterato in alcuni tipi di cancro del cane, ed è meno presente quando il proprietario fuma fuori di casa, riducendo così l'esposizione del suo animale preferito. Ma le sigarette hanno un effetto letale anche su canarini e pappagalli. Il fumo passivo è particolarmente dannoso per i volatili perché dotati di un tratto respiratorio molto sensibile e le sigarette possono causare un accumulo di fluidi e portare alla polmonite, spesso letale. Il fumo passivo mette gravemente a repentaglio la salute degli animali domestici, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” . Se il vostro animale vi sta veramente a cuore, eliminate subito il fumo anche da casa vostra.

Ritiro lotto specialita' medicinale "BACTROBAN CREMA" per potenziale contaminazione.

Ritiro lotto specialita' medicinale "BACTROBAN CREMA" per potenziale contaminazione. La Società GlaxoSmithKline SpA, con propria nota del 28 dicembre 2015, ha comunicato di voler procedere al ritiro volontario dal mercato del lotto n. C733768 scad. 12/2016 della specialità medicinale BACTROBAN*CREMA 15G 2%– AIC 028978031.Il ritiro è riconducibile ad una potenziale contaminazione del principio attivo Mupirocina. Sebbene la valutazione medica del profilo rischio/beneficio per il paziente rimanga positiva, non si può escludere la possibilità di una sensibilizzazione o irritazione a livello cutaneo.La Società GlaxoSmithKline invita pertanto le farmacie a bloccare la vendita di tale lotto di farmaco e ad inviare il prodotto al grossista di riferimento. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rilanciando la comunicazione dell'azienda farmaceutica, invita pertanto le farmacie a bloccare la vendita di tale lotto.

lunedì 28 dicembre 2015

Scienziati messicani producono farina di sangue

Scienziati messicani producono farina di sangue Ogni giorno, vengono macellati centinaia di migliaia di animali che poi finiscono sulle nostre tavole. Un consumo spropositato di carne che, oltre a essere ritenuto ormai da tutti ecologicamente insostenibile, produce tra i molti effetti collaterali anche quello di lasciare nei mattatoi e nei luoghi di macellazione un mare di sangue, prodotto di scarto della lavorazione che danneggia l'ambiente. Gli scienziati del Politecnico Nazionale (IPN) del Messico hanno trasformato questo liquido dei bovini e suini, in farina per uso alimentare trasformandola in crocchette per cani e per la piscicoltura intensiva. I Dr. Carlos Lopez Gonzalez e Miguel Angel Perez Gutierrez, responsabili del Centro di Sviluppo dei prodotti biotici (CEPROBI) hanno dichiarato che la farina di sangue preparata con la tecnica a spruzzo (diffusione di un liquido in gocce fini e asciugatura con aria calda) ha un alto valore nutriente, che consente di usufruire di una risorsa biologica locale precedentemente sprecata. La farina di sangue è un prodotto ottenuto dall'industria della carne con un alto contenuto proteico e ricco di lisina, che è importante per lo sviluppo degli esseri viventi. Il suo vantaggio nutrizionale è che un chilogrammo di farina, contiene la stessa quantità di proteine che si ottiene consumando uno di carne. Il prodotto è stato sviluppato presso il Dipartimento di sviluppo tecnologico, dei laboratori e impianti pilota CEPROBI ed ha ottenuto il sostegno finanziario del Consejo Nacional de Ciencia y Tecnología (Conacyt) y de la Secretaría de Investigación y Posgrado (SIP) del IPN. Da parte sua, lo scienziato Miguel Angel ha spiegato che lo scopo principale di questa ricerca è quello di promuovere la riduzione dell' impatto economico e ambientale delle attività dei residui della macellazione, attraverso la raccolta, il trattamento e la trasformazione del sangue in una materia prima utile, al fine di produrre un alimento equilibrato per gli animali. È interessante notare che i pregi, non sono pochi, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, in quanto è un prodotto naturale che, invece di diventare un rifiuto, viene riciclato e rientra così nel ciclo naturale della materia senza passare da nessuna discarica, aspetto questo tutt’altro che secondario. Poi, come fertilizzante, si fa segnalare soprattutto per la buona disponibilità dell’azoto, presente nell’ordine di un 9-15%. Quest’ultimo e fondamentale elemento inoltre, considerando i soli fertilizzanti naturali, viene ceduto molto velocemente nel terreno tanto da far definire la farina di sangue un prodotto a pronto rilascio. Va precisato che facendo parte dei concimi organici azotati, e come gli altri prodotti di questa categoria, è un fertilizzante cosiddetto sbilanciato in quanto ricco sì di azoto, ma praticamente privo degli altri macroelementi, anche se contiene altri elementi secondari ma importanti come ferro, zolfo e calcio. La materia organica è di solito presente in una percentuale che si aggira intorno al 70% circa e il pH è tendente all’acido, con un valore medio di 6.

Mangiare burro per scongiurare il diabete. Lo ha scoperto un importante studio

Mangiare burro per scongiurare il diabete. Lo ha scoperto un importante studio Bistrattato, sostituito, ingiustamente accusato. Il burro così come molti latticini fanno bene tanto da poter scongiurare il diabete. A sostenerlo uno studio pubblicato sulla rivista PLOS One che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ritiene opportuno portare all’attenzione del pubblico italiano troppo spesso abituato a falsi stereotipi connessi all’alimentazione. I risultati suggeriscono che il burro potrebbe giocare un ruolo cruciale nell'arrestare un'epidemia che sta imperversando in Europa. Come? Grazie ad un tipo specifico di grasso saturo, chiamato acido eptadecanoico. Lo studio condotto nientemeno che sui delfini dalla National Marine Mammal Foundation ha scoperto infatti che questo grasso saturo, potrebbe contribuire a invertire il prediabete negli esseri umani. I ricercatori marini hanno scoperto che i tursiopi possono sviluppare la sindrome metabolica, una condizione subclinica che viene appunto chiamata prediabete negli esseri umani. “Per capirla meglio, abbiamo iniziato ad esaminare la loro dieta, che è essenzialmente di pesce”, ha affermato Stephanie Venn-Watson, autore principale dello studio. Il team di scienziati ha iniziato valutando i livelli ematici degli acidi grassi omega 3 in 49 delfini, così come nei pesci di cui si cibavano. “Siamo stati sorpresi di rilevare che tra i 55 acidi grassi studiati, l’acido eptadecanoico o margarico sembra aver avuto l’impatto più positivo sul metabolismo dei delfini: i mammiferi con i più alti livelli di questa sostanza nel sangue avevano insulina e trigliceridi bassi”. Lo studio ha anche mostrato che, mentre alcuni pesci hanno livelli elevati di acido margarico al loro interno, altri non ne hanno, suggerendo possibili ‘dritte’ per modificare anche la nostra dieta. La scoperta del Nmmf si allinea con la crescente evidenza scientifica che dimostra come alcuni grassi potrebbero non essere così negativi come si pensava in passato. Inoltre secondo gli esperti, le migliori fonti di questa sostanza nutriente sono lo yogurt, il latte intero e soprattutto l'amato burro. I ricercatori hanno concluso lo studio mettendo sotto accusa la tendenza dei caseifici ad abbassare o ad eliminare addirittura il contenuto di grassi nei prodotti caseari. Questo trend, a sua volta "potrebbe avere un ruolo nella pandemia globale del diabete." L'altra notizia che l'acido eptadecanoico può anche essere presente in pesci e segale. Questo significa che ora possiamo mangiare burro senza sensi di colpa? Venn-Watson dice: “Il burro può avere sia grassi saturi buoni che cattivi, ma è sempre meglio parlare con il medico prima di apportare modifiche alla dieta”.

Allergene non dichiarato in "POLPO INDOPACIFICO" ritirato dal mercato

Allergene non dichiarato in "POLPO INDOPACIFICO" ritirato dal mercato. Il sistema di allerta rapido della Regione Valle d’Aosta segnala il ritiro dagli scaffali dei supermercati Il sistema di allerta rapido della Regione Valle d’Aosta segnala il ritiro dagli scaffali dei supermercati del POLPO INDOPACIFICO TAGLIATO E SCOTTATO CONGELATO, della PREPARAZIONE CONGELATA CONTENENTE POLPO INDOPACIFICO denominata "PENTOLACCIA" e del PREPARATO DI POLPO CON PATATE CONGELATO denominato "POLPO CON PATATE CONGELATO" distribuito dalla ditta D.I.MAR. srl Via Enrico Mattei, 178/180 62014 Corridonia (MC) . Si tratta rispettivamente dei lotti DR 08/15, lotto H 307/15 e lotto O 327/15. L'esercizio interessato in Valle D'Aosta è la D.I.MAR srl - SAPORE DI MARE Loc. Grand Chemin, 30 Saint-Christophe. Il motivo del ritiro, segnala Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,è la presenza di sostanze non dichiarate in etichetta, emerso nel corso di un controllo di routine. Il prodotto potrebbe infatti scatenare allergie nei consumatori che soffrono di ipersensibilità all'anidride solforosa, per la presenza accidentale di tracce indesiderate di questo componente nel cibo messo in vendita ma non riportato nella lista degli ingredienti. I sintomi che potrebbero essere scatenati in caso di allergia includono prurito e gonfiore a labbra, palato e gola, nausea o vomito, crampi e gonfiori addominali, diarrea, flatulenza, orticaria, difficoltà respiratorie e mal di testa. In caso di reazione allergica grave si può avere a che fare con uno shock anafilattico, situazione caratterizzata da seri problemi respiratori e brusche cadute di pressione che può portare anche alla perdita di coscienza. Nel caso in cui compaiano sintomi di questo tipo è importante cercare subito l'aiuto di un medico. In particolare, lo shock anafilattico è una situazione di emergenza che richiede il ricovero ospedaliero e in cui temporeggiare può risultare fatale. Da un punto di vista sanitario si tratta di una non conformità con un elevato indice di rischio per gli allergici o colori i quali presentano un’intolleranza alle arachidi. Mentre non ci sono problemi per tutte le altre persone che possono utilizzare senza problemi il prodotto.

Lavoro: VOLVO assumerà 150 persone nel 2016. Il gruppo svedese offre lavoro a operai

Lavoro: VOLVO assumerà 150 persone nel 2016. Il gruppo svedese offre lavoro a operai Volvo Trucks uno dei più importanti produttori mondiali di mezzi pesanti e non solo, assumerà quest'anno 150 persone. Lo ha annunciato lunedì l'addetto stampa Vera Bostijn. L'azienda, segnala Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è alla ricerca di operai per la produzione di autocarri nelle diverse sezioni dell'impianto. L'azienda impiega circa 17.300 dipendenti in Svezia, di cui 13.500 a Goteborg; 4.800 di questi ultimi lavorano nello stabilimento di Torslanda.

PORSCHE richiama in officina 2893 Macan in Russia. Rischio di incendio

PORSCHE richiama in officina 2893 Macan in Russia. Rischio di incendio La Casa automibilistica tedesca ha richiamato 2893 Macan per scongiurare il rischio di incendio che potrebbe divamparsi per un corto circuito nel vano motore. Un provvedimento adottato in seguito alla segnalazione della Federal Agency on Technical Regulation and Metrology (Rosstandart) della Russia. Il problema sarebbe collegato ad un errore di fabbricazione che potrebbe causare eventuali perdite dai tubi del carburante ad iniezione. Il richiamo tecnico in officina è stato predisposto dalla Casa auto e diramato dal Rosstandart russa nel suo ultimo bollettino del 28 dicembre. Inoltre il rischio di incendio persiste anche quando l'auto viene lasciata incustodita. Le vetture interessate dal richiamo sono state venduti nel periodo compreso fra il 24 gennaio 2014 e il 26 ottobre 2015.La casa auto ha precisato di non essere a conoscenza di incidenti. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta, grazie al servizio che svolge monitorando tutti i richiami tecnici per l'eliminazione di difetti di produzione o di progettazione riguardanti la sicurezza che interessano i veicoli circolanti, anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate vengono tempestivamente informati. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai Concessionari Porsche Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. Gli uomini della rinomata casa automobilistica tedesca dovranno apportare i dovuti correttivi e risolvere un problema non certo grave, che durerà mezz'ora, ma destinato comunque a suscitare non poca preoccupazione per la difettosità segnalata che è ancora più rischiosa se si pensa alla potenza di accelerazione che hanno questi modelli.

domenica 27 dicembre 2015

Al via test a sorpresa alcool droga e farmaci per piloti aerei di linea

Al via test a sorpresa alcool droga e farmaci per piloti aerei di linea Arrivano nuove regole per la sicurezza degli aerei. Il governo tedesco intende introdurre dall'anno prossimo test a sorpresa per verificare l'uso di alcool, droga e farmaci da parte dei piloti di aerei di linea. Dopo il disastro Germanwings dello scorso marzo, l’Europa si sta muovendo per fissare standard più stringenti, soprattutto per il personale di bordo. Lo ha dichiarato il ministro dei Trasporti, Alexander Dobrindt, al quotidiano 'Bild am Sonntag'. Così l’Europa si prepara a rafforzare ancora una volta i sistemi di sicurezza degli aerei, imponendo nuovi standard per le cabine di pilotaggio, maggiore attenzione alle condizioni psico-fisiche dei piloti, test per monitorare l’uso di alcol e droghe. La decisione si collega alla tragedia del marzo scorso sulle Alpi francesi, dove il copilota di un volo della Germanwings porto' volontariamente l'aereo a schiantarsi contro una parete, uccidendo tutte le 149 persone a bordo. Una decisione ragionevole per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che con tali misure renderà piu' sicuri i collegamenti aerei. Inoltre simili test sui piloti sono gia' vigenti negli Usa e in Australia. Queste misure di sicurezza diventeranno obbligatorie per tutte le compagnie che viaggiano in Europa e quindi anche per i nostri piloti.

Allerta Rasff: tisana a base di coca ritirata dal mercato

Allerta Rasff: tisana a base di coca ritirata dal mercato L’elenco italiano del sistema di allerta inviata dal Ministero della Salute italiano, comprende una segnalazione di allarme per il Tè a base di coca. Nello specifico, su ordine dell'autorità che ha emanato il cosiddetto "Dav-Allerte", è stato disposto il ritiro dal mercato da tutti i Paesi dell'Unione Europea, dell'infuso di foglie di cocaina, contenente il principio attivo di questa droga, ma venduto come bevanda energetica. L'allerta di RASFF, il Sistema rapido di allerta europeo, come si legge al dettaglio di notifica al n° 2015.167, è stata lanciata il 21 dicembre. La scoperta è stata fatta dopo che il pubblico ministero della Procura di Genova, Dott. Stefano Puppo, ha aperto una inchiesta per "commercio di sostanze alimentari nocive" dopo la segnalazione da parte del medico del lavoro dell'azienda di trasporto pubblico Amt, che aveva riscontrato tracce del principio attivo della cocaina su un autista di bus genovese, durante i controlli di routine sui dipendenti dell'azienda. Il conducente aveva spiegato di non aver mai assunto droga, ma di avere bevuto il giorno prima l'infuso di "Matè de coca". Il dipendente era stato trasferito ad altro incarico, in attesa dello svolgimento delle indagini. Il "Maté di coca" è un infuso medicinale consumato anche come semplice bevanda nei paesi andini, specialmente Perù e Bolivia. Estratto dalle foglie della pianta della coca (Erythroxylon) sin dai tempi degli Incas va distinto dalla cocaina, un altro estratto, con tutt’altre conseguenze, della medesima pianta. Una pianta che tra l’altro è sempre stata considerata come pianta sacra nella cultura andina. Prima di partorire, le gestanti usavano masticarne le foglie e bere il maté, così come i giovani donano delle foglie di coca al padre della ragazza scelta in sposa. Nonostante l’importazione in Europa ai primi del diciannovesimo secolo per conto dei Royal Botanic Gardens di Kew in Inghilterra, la coltivazione della coca non ha mai attecchito nel Vecchio Mondo. Fino al suo totale bando quando l’invenzione del trattamento per ottenere la cocaina ha etichettato la pianta come “materia prima” per la produzione di droga. Tanto per fare le proporzioni del caso, per ottenere 1 grammo di cocaina dalle bustine del Maté di coca (del tutto simili a quelle del tradizionale the), occorrerebbero 500 bustine, una quantità non indifferente di kerosene, acetone ed altri ributtanti prodotti chimici. Ciò nonostante, la Convenzione di Vienna sulle droghe l’ha inserita nella lista delle sostanze tossiche. Qualsiasi tipo di assuefazione è di fatto escluso ed il matè può essere consumato da adulti, da bambini e da anziani. Gli usi medicinali per cui è consigliato (e per i quali la pianta di coca viene regolarmente usata) consistono nella risoluzione dei problemi di digestione ed in generale nelle situazioni di affaticamento e stress. La preparazione è del tutto simile a quella del tradizionale the in bustina e la bevanda si consuma liscia o zuccherata. Nei paesi andini è possibile acquistarlo e consumarlo pressoché ovunque ed esiste in diversi aromi. Nel 1980 viene resa legale un’importazione moderata del maté negli Stati Uniti, dove viene usato come palliativo nei casi di dipendenza da cocaina. Per adattarsi al “gusto” nord americano vengono prodotti nuovi infusi di maté aromatizzato (lemongrass, menta) e del 1983 l’Inca Health Tea diviene acquistabile via corrispondenza. Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita chiunque avesse acquistato questo prodotto anche on line a non consumarlo. La questione è abbastanza delicata perchè la tisana potrebbe contenere il principio attivo della cocaina superiore al limite consentito e che dunque farebbe risultare l'infuso non più come un alimento ma come un vero e proprio stupefacente.

Strade killer: rondò non “a norma” a Campi Salentina. Le nostre strade sono piene di trappole

Strade killer: rondò non “a norma” a Campi Salentina. Le nostre strade sono piene di trappole: segnalato dai cittadini il pericolo occulto dello spartitraffico sulla S.S. Ter A chi non è capitato chiedersi quante rotatorie sulle nostre strade siano a norma? Basta vedere le fotografie che ci hanno inoltrato alcuni cittadini per farsi venire più di un interrogativo sulle motivazioni che hanno spinto l’amministrazione comunale di Campi Salentina in provincia di Lecce a realizzare un’opera di tal tipo. Si tratta di un cordolo a mo’ di spartitraffico e relativo segnale stradale posti sorprendentemente e per ragioni sconosciute al centro, sull’asse longitudinale della carreggiata della S.S. 7 Ter, prima del rondò, per chi percorre un lungo rettilineo proveniente da Campi Salentina e diretto a Lecce. A causa della posizione, l'area di demarcazione stradale in oggetto che separa e convoglia le correnti del traffico e la relativa segnaletica verticale, è letteralmente “cavalcata” dalle autovetture che ci marciano sopra nonostante la notevole altezza rispetto al manto stradale. Anche perché difficili da vedere sia il paletto grigio metallico che lo spartitraffico in ore notturne o in condizioni atmosferiche di scarsa visibilità, mancando la necessaria segnalazione luminosa, costituendo evidenti pericoli per la sicurezza stradale. Prima che accadano fatti più gravi degli incidenti che sovente accadono e che vedono le autovetture salire su tali “barriere” specie di notte ed in situazione di scarsa visibilità, Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”,chiede un intervento tempestivo dell' amministrazione comunale, nel caso di specie quella di Campi Salentina, affinché elimini ogni potenziale fonte di minaccia per la sicurezza stradale nella via cittadina. Nello stesso tempo invita gli utenti della strada a prestare la massima attenzione nel tratto di strada indicato.

sabato 26 dicembre 2015

Allarme studio Gb, Italia fuori dal G8?

Allarme studio Gb, Italia fuori dal G8? Il Belpaese, ora l'ottava economia globale, scivolerà in 13ma posizione entro il 2030. L'Italia al rallentatore rischia di uscire dal G8 delle maggiori al mondo. Fuori uno dentro la Spagna mentre la Cina supererà gli Stati Uniti. E la Gran Bretagna si appresta a diventare la quarta al mondo. E' quanto ipotizza uno studio del Center for Economics Business and Research inglese che fotografa l'economia mondiale nel prossimo decennio. A pesare sull'Italia è la crescita piatta, che la rende l'economia con la crescita più lenta fra i paesi avanzati. L'Italia ha inoltre il secondo debito più alto nell'area euro, al 132% del Pil, dopo la Grecia. Un'eventuale uscita dell Italia dal G8, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,avrebbe delle implicazioni geopolitiche. Secondo il Center for Economics Business and Research, le cinque maggiori economie al mondo dopo il 2030 saranno Cina in prima posizione, seguita da Stati Uniti, India, Gran Bretagna e Brasile. Il recente rallentamento della crescita cinese farà slittare al 2029 il grande sorpasso degli Stati Uniti in termini di Pil nominale. Un sorpasso che era inizialmente atteso per il 2025. Sulla classifica pesano però rischi politici. La corsa della Gran Bretagna potrebbe essere bruscamente bloccata da un'uscita dall'Unione Europea. La 'Brexit' avrebbe un impatto pesante e si tradurrebbe in una crescita più lenta. L'afflusso dei migranti, invece, aiuterà la Germania a mantenere la sua forza. "I migranti faranno aumentare i profitti, rallenteranno la crescita dei salari e allevieranno la mancanza di talenti".

Ferrari richiama la nuova California T. Rischio incendio

Ferrari richiama la nuova California T. Rischio incendio La Casa di Maranello sta per richiamare alcune California T per scongiurare il rischio di incendio che potrebbe divamparsi per una fuoriuscita di carburante dal vano motore. Un provvedimento adottato in seguito alla segnalazione della National Highway Traffic Safety Administration statunitense. Il problema sarebbe collegato ad un errore di fabbricazione che potrebbe causare il distacco del tubo dalla pompa d’alimentazione. Il richiamo tecnico in officina è stato predisposto dalla Casa auto per circa 185 Ferrari e riguarda il modello 2016 prodotto fra l'8 settembre e l'11 novembre 2015. Secondo quanto riportato nel comunicato dell'Agenzia americana, tale collegamento difettoso aumenta il rischio di perdite di carburante nel vano motore, a sua volta, aumentando il rischio di incendio. La Ferrari, ha precisato di non essere a conoscenza di incidenti. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta, grazie al servizio che svolge monitorando tutti i richiami tecnici per l'eliminazione di difetti di produzione o di progettazione riguardanti la sicurezza che interessano i veicoli circolanti, anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate vengono tempestivamente informati. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai Concessionari Ferrari Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. Gli uomini della rinomata casa automobilistica italiana dovranno apportare i dovuti correttivi e risolvere un problema non certo grave, che durerà mezz'ora, ma destinato comunque a suscitare non poca preoccupazione per la difettosità segnalata che è ancora più rischiosa se si pensa alla potenza di accelerazione che hanno questi modelli.

Maserati richiama le vetture Quattroporte GTS. RAPEX: a rischio di incendio

Maserati richiama le vetture Quattroporte GTS. RAPEX: a rischio di incendio La Casa automibilistica italiana ha richiamato la Maserati Quattroporte GTS per scongiurare il rischio di incendio che potrebbe divamparsi per un corto circuito nel vano motore. Un provvedimento adottato in seguito alla segnalazione dell'Agenzia per la sicurezza e la Politica dei Consumatori di Germania. Il problema sarebbe collegato ad un errore di fabbricazione che potrebbe causare un corto circuito nel cavo principale tra lo starter e il generatore. Il richiamo tecnico in officina è stato predisposto dalla Casa auto e diramato dal RAPEX nel suo ultimo bollettino del 25 dicembre. L'organo di controllo della Commissione europea sulla sicurezza dei beni non alimentari ha diffuso i dettagli del richiamo comunicati da Maserati. La nota n° 9 - A12/1670/15 riporta che le grandi berline Quattroporte GTS prodotte dal il 2013 e 2014 potrebbero incendiarsi per un corto circuito provocato dai cavi elettrici. Secondo quanto riportato dal RAPEX il rischio di incendio è persiste anche quando l'auto viene lasciata incustodita. La casa auto, ha precisato di non essere a conoscenza di incidenti. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta, grazie al servizio che svolge monitorando tutti i richiami tecnici per l'eliminazione di difetti di produzione o di progettazione riguardanti la sicurezza che interessano i veicoli circolanti, anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate vengono tempestivamente informati. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari o ai Concessionari Maserati Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.

Lecce. Villa Citti, sede dell'assessorato alle politiche sociali, nel degrado

Lecce. Villa Citti, sede dell'assessorato alle politiche sociali, nel degrado Sono sempre i cittadini a segnalare allo “Sportello dei Diritti” ciò che non va nella propria città. Ed a volte sembra assistere a situazioni paradossali, come quella che sta vivendo la cosiddetta "Villa Citti" sede dell'assessorato alle politiche sociali del comune di Lecce e che si trova in viale Marche al civico 13/a.Proprio il centro che dovrebbe servire a combattere il degrado in città, specie quello sociale, appare esso stesso degradato come l'eloquenti immagini che ci sono state inviate ci documentano, a causa della presenza di rifiuti d'ogni tipo all'ingresso e della situazione del giardino circostante che lungi dall'essere un piccolo polmone verde di un'intera zona che polmoni verdi non è ha, non solo non è curato, ma non è nemmeno fruibile da parte della cittadinanza.Ancora una volta, quindi, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è l'amministrazione comunale di Lecce a finire sotto accusa da parte dei cittadini che vogliono rappresentare pubblicamente l'esigenza di un cambio di rotta da parte del governo del comune capoluogo.

venerdì 25 dicembre 2015

Giocattolo costruzioni magnetiche ritirato dal mercato. Rischio soffocamento. RAPEX tutela i bambini

Giocattolo costruzioni magnetiche ritirato dal mercato. Rischio soffocamento. RAPEX tutela i bambini Il sistema di allarme rapido RAPEX della UE, il 25 dicembre, ha pubblicato il divieto di commercializzazione, il ritiro e il richiamo dal mercato del giocattolo, rigorosamente MADE IN ITALY, delle costruzioni magnetiche "KLIKY" della Plastwood Italia, azienda leader nella produzione e commercializzazione di giocattoli magnetici con sede a a Calangianus in Sardegna. Un provvedimento adottato in seguito al campionamento ufficiale eseguito dalla stessa azienda. Il giocattolo è stato classificato come “prodotto pericoloso”, inoltre RAPEX, il sistema di allarme rapido che facilita lo scambio di informazioni tra gli Stati membri della UE, ha collocato la notifica nella categoria “Allarme per i consumatori” alla posizione n° 35 A12/1696/15. Attraverso il database RAPEX, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” gli stati UE avvertono gli stati membri sui prodotti pericolosi. Nel dettaglio la natura del pericolo è il “soffocamento”, infatti in seguito alle analisi il giocattolo non ha “resistito alle prove meccaniche e fisiche”. Infatti le placchette triangolari e quadrate hanno al loro interno dei magneti che attirano i grossi connettori a forma di tubo che possono staccarsi e generare piccole parti. Un bambino piccolo può mettere in bocca queste piccole parti e soffocare. La linea Kliky è disponibile in varie confezioni con all’interno diverse parti combinabili e intercambiabili comprese le ruote, gli ingranaggi e i puzzle, in scatole di plastica di 51, 80 e 150 pezzi. Il prodotto non è conforme con i requisiti della direttiva sulla sicurezza del giocattolo e la pertinente norma europea EN 71-1.

Allerta europea per Listeria monocytogenes nel formaggio Brie con tartufo marchio "Traditions Terroirs"

Allerta europea per Listeria monocytogenes nel formaggio Brie con tartufo marchio "Traditions Terroirs". Il formaggio in questione, prima del ritiro, è stato venduto tra il 7 dicembre e il 22 dicembre in tutto il territorio dalle catene dei supermercati come Leclerc, Super U e Intermarché e distribuito ai grossisti in Europa. Lo segnala l'Agenzia per la sicurezza alimentare francese Il comunicato diffuso la vigilia di Natale dall'Agenzia francese per la sicurezza alimentare (Anses) è molto chiaro e non lascia spazio a dubbi. Nel formaggio Brie con tartufo marchio "Traditions Terroirs" venduto dalle catene di supermercati alimentari in Francia e distribuito ai grossisti in Europa, è stata accertata la presenza del batterio Listeria monocytogenes. Alcuni di questi prodotti, Brie con tartufo di latte vaccino crudo, sono stati commercializzati prima del provvedimento di recesso, ha dichiarato la società in un comunicato. I 300 formaggi in questione sono stati venduti tra il 7 dicembre e il 22 dicembre in tutto il territorio francese tramite rivenditori come Leclerc, Super U e Intermarché. Non possono essere esclusi rischi per la salute. I supermercati a loro volta dovrebbero avere sbandierato un cartello per avvisare i clienti. Le autorità raccomandano di non consumare il prodotto, che è stato nel frattempo già stato ritirato dal mercato. L'ANSES ha già informato il Sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi dell'Unione europea (UE). Poiché il prodotto non ha più la sua etichettatura originale, in caso di dubbio, si consiglia di verificare se il prodotto acquistato è interessato da questo avviso. Inoltre il formaggio in questione è venduto tramite negozi on line. La Listeria, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,è una famiglia di batteri composta da dieci specie. Una di queste, Listeria monocytogenes, causa la listeriosi, una malattia che colpisce l’uomo e gli animali.Seppur rara, la listeriosi è spesso grave, con elevati tassi di ricovero ospedaliero e mortalità. Nell’UE sono stati segnalati circa 1 470 casi nell’uomo nel 2011, con un tasso di mortalità del 12,7 %.La Listeria si ritrova nel terreno, nelle piante e nelle acque. Anche gli animali, tra cui bovini, ovini e caprini, possono essere portatori del batterio.Il consumo di cibo o mangime contaminato è la principale via di trasmissione per l’uomo e gli animali. Le infezioni possono verificarsi anche attraverso il contatto con animali o persone infetti.La cottura a temperature superiori a 65 °C uccide i batteri. Tuttavia il batterio Listeria può essere presente in diversi alimenti pronti e, a differenza di molti altri batteri di origine alimentare, tollera gli ambienti salati e le basse temperature (tra +2 °C e 4 °C).Considerata la resistenza di questo batterio, insieme agli elevati tassi di mortalità nell’uomo, la manipolazione sicura degli alimenti riveste un’importanza capitale per tutelare la salute pubblica.Nelle persone infette i sintomi variano, da lievi sintomi simil-influenzali, come nausea, vomito e diarrea, a infezioni più gravi, quali meningite e altre complicanze potenzialmente letali. Le persone più sensibili alle infezioni da Listeria sono gli anziani, le donne in gravidanza, i neonati e le persone con deficit del sistema immunitario.

Tossicodipendenza: dalla dipendenza dalla droga si può guarire. Allo studio un impianto di un farmaco sottopelle

Tossicodipendenza: dalla dipendenza dalla droga si può guarire. Allo studio un impianto di un farmaco sottopelle. Potrebbe aiutare i tossicodipendenti da oppiacei con un trattamento indolore I numeri continuano a salire per coloro che abusano di oppiacei.Secondo alcune statistiche, ricorda Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, almeno 36 milioni di persone al mondo sono dipendenti da eroina, morfina e farmaci derivati da oppiacei, secondo l'americano National Institute on Drug Abuse. Un medico statunitense, sta tuttavia lavorando su un farmaco sperimentale per aiutare chi soffre a trovare un modo per recuperare pienamente. Il dottor Amit Vijapura, così si chiama l'operatore sanitario, ha detto che il nuovo prodotto, Probuphine, sarà impiantato sotto la pelle e sarà meglio dei farmaci per via orale più comunemente utilizzati. Un chirurgo clinico inserisce il Probuphine nel braccio. La procedura dura 10 minuti. Il farmaco si rilascerà automaticamente per sei mesi nel sistema sanguigno del paziente. Questo farmaco sperimentale è ciò che un uomo di Jacksonville sta usando per aiutare a trasformare la sua vita. Non vuole essere identificato. Nel frattempo, ha detto che il progresso nella terapia gli ha permesso di "rimettere in pista" la sua esistenza. La Food and Drug Administration riesaminerà il farmaco nel mese di gennaio. Se approvato, i medici americani potranno prescriverlo.

giovedì 24 dicembre 2015

Ritiro lotti specialita' medicinale "GENOTROPIN". AIFA allerta le farmacie e i pazienti su tutto il territorio nazionale

Ritiro lotti specialita' medicinale "GENOTROPIN". AIFA allerta le farmacie e i pazienti su tutto il territorio nazionale AIFA, l'Agenzia italiana del farmaco, il 24 dicembre comunica che ha trasmesso un provvedimento concernente il ritiro, su tutto il territorio nazionale, dei seguenti lotti della specialità medicinale Genotropin della ditta Pfizer: GENOTROPIN 5,3 mg 1 penna GoQuick AIC 026844340, Lotto n. L15999 scadenza 30/04/2017,Lotto n. M20410 scadenza 31/10/2017 - GENOTROPIN 12 mg 1 penna GoQuick AIC 026844365 Lotto n. L24864 scadenza 31/03/2017. Il ritiro è stato disposto a seguito della notifica di allerta proveniente dall’Agenzia danese e dopo la comunicazione della ditta concernente problematiche nel dispositivo in confezioni del medicinale suddetto. GENOTROPIN è un farmaco utilizzato nel trattamento degli stati carenziali di ormone della crescita (GH), opportunamente diagnosticati, sia nell'adulto che nel bambino. Sindrome di Prader-Willi, sindrome di Turner, ritardi crescita peso-altezza, patologie ipotalamo-ipofisiarie rappresentano alcune delle patologie per le quali sarebbe indicata la terapia sostitutiva con GH. E' ottenuto attraverso l'innovativa tecnica del DNA ricombinante, strutturalmente e funzionalmente identico a quello endogeno. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rilanciando la comunicazione dell'AIFA, invita pertanto le farmacie a bloccare la vendita di tali lotti di farmaco ed a conservare le confezioni identificate in luogo non accessibile e separato dagli stock disponibili, secondo le modalità di conservazione previste per il suddetto farmaco.

Caso xylella. Il Washington Post e Nature: scienziati italiani accusati di diffondere l’Ebola degli 'olivi'

Caso xylella. Il Washington Post e Nature: scienziati italiani accusati di diffondere l’Ebola degli 'olivi'. Per lo Sportello dei Diritti si tratta di un’ingiusta accusa ai magistrati che conferma le perplessità sulla sussistenza d’interessi americani nella questione Anche il Washington Post e Nature, rilancia la notizia dell’inchiesta della procura della Repubblica di Lecce sul caso xylella. Un articolo apparso anche sull’edizione online al seguente link https://www.washingtonpost.com/news/speaking-of-science/wp/2015/12/23/italian-scientists-accused-of-spreading-olive-ebola/ riporta quanto già rilanciato da Nature Magazine. Si tratta per la verità di un’ingiustificata ed assurda, ma anche velata critica, all’operato dei magistrati salentini che, per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, al contrario di quanto sostenuto dall’editoriale in questione, hanno avuto il coraggio di scoperchiare il vaso di pandora relativo ad un fenomeno che, presentava per tutta un’intera comunità, quale quella salentina e pugliese, una serie di punti interrogativi e dubbi che solo un’indagine di tal tipo sta iniziando a dipanare.La stampa statunitense, quindi, difende a spada tratta le attività di coloro che hanno avuto l’incarico di occuparsi della vicenda, ed in particolare i ricercatori indagati, facendo addirittura un ardito parallelo con il caso del terremoto dell’Aquila, quando altri scienziati furono accusati e portati a processo per non aver previsto l’evento e così di aver causato la morte di 300 oltre cittadini, salvo poi essere assolti dalla Cassazione.Si tratta, quindi, di un malcelato tentativo di portare l’attenzione dell’opinione pubblica statunitense sulle posizioni di chi pensa che solo l’eradicazione e la distruzione di un paesaggio, e diciamo noi, di un’intera cultura, possa servire a debellare il misterioso flagello.Questa “strana” attenzione dei media americani, dunque, conferma le perplessità sulla sussistenza d’interessi d’Oltreoceano nella questione e ci spinge ancor di più a sostenere l’operato e l’alta considerazione circa l’indipendenza dei coraggiosi magistrati della Procura della Repubblica di Lecce che avranno l’arduo compito di mantenere alta la bandiera della Legalità e della difesa dei diritti.

Allerta europea per salmonelle nei biscotti di Natale "Weihnachtskekse".

Allerta europea per salmonelle nei biscotti di Natale "Weihnachtskekse". Lo segnala l'Agenzia per la sicurezza alimentare austriaca Il comunicato diffuso ieri ed oggi dall'Agenzia austriaca per la sicurezza alimentare (AGES) è molto chiaro e non lascia spazio a dubbi. Nei biscotti di Natale venduti dalla catena di supermercati alimentari della HOFER, azienda controllata dalla società ALDI, la più grande catena di supermercati discount in Germania, con oltre 10 mila punti vendita in 17 Paesi, tra cui anche l' Italia, è stata accertata la presenza di salmonelle. Non possono essere esclusi rischi per la salute. I supermercati a loro volta dovrebbero avere sbandierato un cartello per avvisare i clienti. Le autorità raccomandano di non consumare il prodotto, che è stato nel frattempo già stato ritirato dal mercato. L'AGES ha già informato il Sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi dell'Unione europea (UE). Poiché i biscotti di Natale "Weihnachtskekse" in questione sono venduti tramite i negozi on line, è stato subito disposto il loro ritiro dal commercio, puntualizza la nota. L'Agenzia per la sicurezza alimentare ha inoltre specificato che la Salmonella è stata rilevata in un campione durante l'esame di laboratorio. Il prodotto si presenta sotto forma di confezione da 250 grammi ciascuna il cui numero del lotto è 1.548.304 e la data di scadenza 24 gennaio 2016. Le salmonelle sono batteri, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”che possono provocare problemi intestinali: entro le 6-72 ore causano dolori al ventre accompagnati da febbre, vomito e dissenteria.

martedì 22 dicembre 2015

Non esiste un diritto a non nascere se non sani.

Non esiste un diritto a non nascere se non sani. Le Sezioni Unite chiariscono che incombe sulla madre solo la dimostrazione circa il nesso fra anomalie del feto e pericoli per la salute della donna, ma non il diritto a decidere o meno se il feto può essere abortito solo perché di un bambino down. Nessun risarcimento del disabile a carico del medico. Tuttavia la madre può provare per presunzioni che avrebbe abortito se avvisata in tempo che il bimbo era down Il bambino è nato down ed i genitori chiedono il risarcimento del danno sia per conto proprio che per il bimbo al medico “superficiale” che non si accorse della sindrome quando la donna era incinta. Ed allora la Cassazione, in particolare le Sezioni Unite, con una decisione di rilevante importanza fanno il punto giuridico sulla situazione in tali casi statuendo importanti principi che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", certamente faranno discutere anche per le implicazioni etiche che ne discenderanno.Gli ermellini, infatti, con la sentenza 25767/15, pubblicata il 22 dicembre sottolineano che il nostro ordinamento non prevede un diritto a non venire al mondo se non sani. Ai fini della sussistenza della responsabilità del professionista non è sufficiente che sia stato impedito il diritto della donna a interrompere la gravidanza: è necessario invece dimostrare il nesso di causalità fra le rilevanti anomalie del nascituro e il grave pericolo per la salute fisica o psichica della mamma, ma l’onere della prova può comunque essere assolto per presunzioni, anche nella parte in cui le si chiede di dimostrare che avrebbe positivamente esercitato la scelta abortiva. E ciò in base ai fatti allegati. Per i giudici della Suprema Corte, non è quindi risarcibile il danno al soggetto non ancora nato al momento della condotta colposa del medico e deve essere dunque rigettata la domanda proposta per conto del nato disabile. Nel caso di specie, il ricorso dei genitori della bimba affetta da sindrome di Down è accolto nonostante il parere contrario del sostituto procuratore generale. Nella fattispecie, se il sanitario ha violato l’obbligo di esatta informazione alla gestante, tuttavia il risarcimento alla madre non può essere riconosciuto automaticamente perché bisogna provare la sussistenza delle condizioni di cui alla legge 194/78 sull’interruzione volontaria della gravidanza. Di certo, integra la sussistenza di una responsabilità civile la condotta negligente del medico che ha impedito alla donna di scegliere se abortire o no. Ma servono anche accertamenti clinici che dimostrino il grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna perché diversamente l’aborto sarebbe un reato e verrebbe esclusa l’antigiuridicità del danno. Diversa è la questione della prova circa la circostanza che la donna in tal caso avrebbe abortito. Non c’è dubbio che per il principio di vicinanza della prova l’onere debba gravare su di lei. Ma il giudice di merito che non aveva riconosciuto le ragioni della donna non aveva esaminato la possibilità di assolvere il relativo onere in via presuntiva e dunque dovrà provvedere il giudice del rinvio.Per ciò che concerne la domanda di risarcimento del nato disabile a carico del medico si evidenzia, come detto, che il nostro ordinamento esclude la sussistenza di un diritto a non nascere: in tutti i Paesi occidentali a compensare le difficoltà cui il bambino affetto dalla sindrome down andrà incontro è la solidarietà generale e dunque spetta al sistema previdenziale e sanitario. L’orientamento che riconosce la pretesa nei confronti del medico, osservano gli “ermellini”, tende «verso la giustizia sostanziale» ma finisce per attribuire al risarcimento «un’impropria funzione vicariale», che sostituisce le misure di assistenza sociale. Senza dimenticare che affermare la responsabilità del medico aprirebbe la strada a un’analoga responsabilità della madre che, nelle circostanze dell’articolo 6 della legge 194/78, abbia portato a termine la gravidanza benché correttamente informata.

Allerta in Europa per formaggio francese contaminato da Escherichia coli O26

Allerta in Europa per formaggio francese contaminato da Escherichia coli O26. Lo segnala oggi l'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco che raccomanda alla popolazione di non mangiarlo L'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco ha lanciato un'allerta alimentare. Nel formaggio da latte crudo, Cru Coulommiers prima del consumo sono state trovate tracce di Escherichia coli O26. Il lotto in commercio avente n° FR 14.371.001 CE può essere contaminato microbiologicamente e per questo motivo il produttore ha ritirato dai tutti i punti vendita il prodotto interessato ancora esposto sugli scaffali. I supermercati a loro volta dovrebbero avere sbandierato un cartello per avvisare i clienti. Più in dettaglio, si tratta del formaggio francese "COULOMMIERS AU LAIT CRU", prodotto dall'azienda Eugène Graindorge, FROMAGERIE de LIVAROT con marchio commerciale: Graindorge. Questo prodotto casearo è commercializzato in tutta Europa. Il formaggio Coulommiers è storico probabilmente quanto il Brie; forse addirittura è il suo antenato, ma nulla lo può attestare. Prende il nome dalla città di Seine-et-Marne. Il gusto del formaggio Coulsdon o Coulommiers (piccolo contadino) è più vicino al Brie de Melun Montereau che agli altri brie. Il formaggio Coulommiers prende la forma di un disco di 15 centimetri di diametro e 3 cm di spessore e pesa 500g. La sua stagionatura dura tre o quattro settimane in una cantina fresca. La segnalazione è stata diffusa anche attraverso il sistema di allerta europeo, questo vuol dire che tutti i Paesi interessati hanno ricevuto la notizia e si sono attivarti immediatamente per verificare che il produttore abbia ritirato i formaggi dagli scaffali di tutti i punti vendita, informando i consumatori. I ceppi batterici di Escherichia coli produttori di verocitotossine sono responsabili di una ampia gamma di manifestazioni cliniche nell’uomo sia a livello intestinale, diarrea e colite emorragica, che sistemico, come la Seu, che può essere considerato un evento sentinella: può svilupparsi perchè le tossine prodotte da questi ceppi passano in circolo dall’intestino e possono provocare danni a livello dei reni fino a dare insufficienza renale acuta.Per questo motivo, molti dei soggetti colpiti vengono ricoverati presso i reparti di nefrologia per le cure del caso. Nonostante siano numerosi i sierotipi Vtec finora isolati, soltanto un ristretto numero di essi è associato alla maggioranza dei casi umani di malattia. Il contagio avviene ingerendo acqua o alimenti contaminati e il serbatoio di questi ceppi particolari sono soprattutto i bovini. Questi ceppi sono contenuti nell’intestino dell’animale e durante la macellazione può avvenire la contaminazione delle carni. Si deve quindi fare attenzione ad alimenti come carni bovine, latte, soprattutto crudo, prodotti caseari, verdure, insalata in particolare, e frutta in generale che possono essere accidentalmente contaminati da feci bovine. Anche per l’Escherichia coli la prevenzione è fondamentale. La prevenzione e il controllo delle infezioni si basano sul consumo esclusivo di latte pastorizzato e carni ben cotte, sul rafforzamento delle misure igieniche e l’applicazione del sitema HACCP in macelli e impianti di lavorazione per evitare contaminazioni fecali e cross-contaminazioni, sulla considerazione del rischio rappresentato da vegetali e acque contaminati da materiale fecale. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti" rilanciando l'allerta riportata dal portale del governo tedesco su Lebensmittelwarnung.de, invita i consumatori di astenersi dall’acquisto del lotto del formaggio interessato invitando chi lo ha già effettuato a non utilizzare il prodotto e a riconsegnarlo al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione. Per evitare futuri problemi, aziende ed autorità non possono dare per scontato che i prodotti alimentari siano tutti e sempre sicuri; servono verifiche sul campo approfondite, sui processi e sui controlli, in laboratorio e a tavolino. Sono episodi del tutto evitabili, se si procede nella maniera giusta. L’altra cosa da ribadire è che i formaggi francesi non coinvolti si possono mangiare con serenità.

Vaccini Stallergenes ritirati in Francia. Errore informatico nell’abbinamento tra prodotto e codice corrispondente

Vaccini Stallergenes ritirati in Francia. Errore informatico nell’abbinamento tra prodotto e codice corrispondente. Nessuna comunicazione ufficiale delle autorità italiane La National Security Agency (MSNA) francese il 2 dicembre ha sospeso l'attività di Stallergenes, il primo produttore di allergeni e preparazioni personalizzate per desensibilizzazione. In novembre, Ispettori dell'Agenzia, a seguito di alcune gravi reazioni allergiche autonome, derivanti da somministrazione di una dose di vaccino in Francia, hanno riscontrato un errore informatico, dell’abbinamento tra prodotto e codice corrispondente. In altre parole può essere accaduto che una fiala contenente un vaccino contro gli acari sia stata etichettata come vaccino contro i pollini e via dicendo. Il vaccino viene distribuito anche in Italia. A tal proposito, le autorità italiane, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, anche se non hanno emesso nessuna comunicazione ufficiale, rispondendo alle sollecitazioni di alcune associazioni, hanno informato privatamente che i vaccini fermati in Francia non sono stati commercializzati in Italia e che l’azienda qui ha un proprio sistema di etichettatura: “Stallergenes Italia, che ha ricevuto i prodotti Named Patient Product (NPP) a partire dal 14 ottobre 2015, si avvale di un ulteriore controllo che evita la possibilità di errori simili a quelli verificatisi in Francia; infatti l’etichetta per la spedizione viene stampata in Italia e non in Francia garantendo la corrispondenza tra prodotto prescritto dal medico e prodotto ricevuto dal paziente”.

lunedì 21 dicembre 2015

Spagna: Ministero della Salute ordina il ritiro dal mercato di tutti i lotti di un antidolorifico per bambini.

Spagna: Ministero della Salute ordina il ritiro dal mercato di tutti i lotti di un antidolorifico per bambini. Potenziale presenza di particelle estranee in confezioni della soluzione orale pediatrica Efferalgan. Il ritiro è a scopo precauzionale. Nessuna comunicazione ufficiale delle autorità italiane L'Agenzia spagnola dei farmaci e dei prodotti sanitari (Agencia Española de Medicamentos y Productos Sanitarios – AEMPS) ha ordinato il ritiro "preventivo" dal mercato di tutti i lotti del medicinale pediatrico "Efferalgan" soluzione orale, flacone 90 ml, contenente il principio attivo del paracetamolo, un farmaco antinfiammatorio dotato di proprietà analgesiche e antipiretiche. Secondo quanto ha riferito il Ministero della Salute spagnolo, nel corso delle operazioni d'imballaggio in azienda si è riscontrato la presenza di particelle di poliuretano estraneo, che potrebbe aver causato una "possibile contaminazione accidentale", correlata a all'operazione di preparazione. Anche se "non è possibile garantire che alcuna unità del farmaco non sia stata contaminata," indica l'Agenzia, non sono pervenuti reclami o notifiche di "eventi avversi", associati al problema. I lotti interessati al ritiro sono: N9475, P2007, P4102, P5130, P8287, R1671 e R4129. In questo caso, il ritiro è "precauzionale", dato che il rischio è solo "potenziale", non avendo rilevato la presenza di particelle in soluzioni commerciali, insiste l' Aemps. La soluzione orale pediatrica Efferalgan in flacone 90 ml., evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è prodotta dal laboratorio Francese UPSA di Agen (Francia), rappresentata in Italia dalla societa' Upsamedica S.p.a., con sede legale e domicilio fiscale in Milano, via Mascheroni, 31, codice fiscale 09649610152.

Il parcheggio "selvaggio" davanti alla porta di casa altrui è sequestro di persona

Il parcheggio "selvaggio" davanti alla porta di casa altrui è sequestro di persona. Condannato chi blocca l’accesso perché l’inquilino non paga la corrente. La legge è assai rigorosa con chi si fa giustizia da sé. Parcheggiare irregolarmente la propria auto davanti casa, bloccando l’accesso ai locali, in modo da impedire all'inquilino moroso di transitare con il proprio veicolo per accedere alla via pubblica, integra gli estremi del delitto di cui all'art. 605 del Codice penale, punibile anche con la reclusione. Attenzione quindi a lasciare l'auto ferma davanti alla porta di casa altrui se non lascia una via di fuga sicura, perché così facendo, come conseguenza, dentro l’immobile restano bloccati i figli minori del conduttore. Non occorrono particolari comportamenti per integrare gli estremi di quella violenza che fa poi scattare la sanzione penale, ma è sufficiente rifiutarsi, una volta che si è invitati a farlo, di spostare il proprio veicolo. E ora il locatore rischia grosso. Lo ha sancito la sentenza 50133/15, pubblicata il 21 dicembre dalla quinta sezione penale della Cassazione affermando che, troppo frettolosa l’assoluzione dall’accusa di sequestro di persona perché il delitto ex articolo 605 Cp si configura quando la vittima della costrizione non ha vie di fuga che possono essere percorse senza pericolo di danni. Il ricorso del procuratore della Repubblica presso il tribunale è accolto contro le conclusioni del sostituto procuratore generale della Suprema corte. Si riapre il processo contro il padrone di casa, che parcheggia un muletto e due macchine agricole sul vialetto d’accesso alla casa del suo inquilino, un immigrato di origine maghrebina che gli deve dei soldi per la bolletta dell’elettricità. Non conta che lo straniero, sostiene la difesa, avrebbe comunque potuto comunque rincasare utilizzando un ingresso secondario. Il punto è che la condotta addebitata all’agricoltore romagnolo non è contestata come commessa in danno dell’inquilino, ma dei figli minori del conduttore che, a quanto pare, sono rimasti bloccati all’interno della casa per via dei macchinari parcheggiati davanti alla porta. E affinché si configuri il reato ex articolo 605 Cp non è necessario che la vittima non abbia proprio scampo: il delitto risulta integrato anche quando alla parte offesa viene lasciata una via di fuga che però può non essere percorsa per il timore di danni o di pericoli per la persona. Sbaglia allora il Gup che pronuncia il non luogo a procedere per insussistenza del fatto senza considerare che le persone offese sono minorenni e, secondo ciò che risulta, sono rimasti “prigionieri” nell’abitazione. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”anche se l’inquilino non sta provvedendo alle spese delle utenze, il proprietario di casa non può ne' disdettare il contratto di fornitura dell’energia elettrica, anche se a sé intestato, o peggio sostituire la serratura, estromettendo l’inquilino dall’immobile, ma deve invece agire con l’azione di sfratto per morosità. Sebbene i tempi di un’azione di sfratto siano estremamente lunghi e, a volte, l’esigenza di rientrare nell’immediato possesso dell’immobile e delle chiavi di casa sia superiore allo stesso valore dei canoni non scaduti, la legge è assai rigorosa con chi si fa giustizia da sé. Dunque commette un reato il proprietario dell’immobile che, di fronte all’inottemperanza del conduttore al pagamento delle spese dell'utenza, anziché ricorrere al giudice con l’azione di sfratto, si fa ragione da sé, blocca l’accesso ai locali, in modo da impedire all'inquilino moroso di transitare con il proprio veicolo per accedere alla via pubblica.

domenica 20 dicembre 2015

A Natale rubinetti a "secco" per gli abitanti di Licata. La disperazione dei cittadini senz’acqua da 10 giorni

A Natale rubinetti a "secco" per gli abitanti di Licata. La disperazione dei cittadini senz’acqua da 10 giorni Nel bel mezzo della festa del Santo Natale, numerosi cittadini residenti a Licata ci hanno segnalato la mancata erogazione dell’acqua: "Dai rubinetti non esce una goccia d'acqua". Un Natale senz’acqua per tante famiglie, con rubinetti asciutti ed enormi disagi ormai da 10 giorni. Ieri doveva essere il giorno dell’erogazione, ma non è stato così nemmeno oggi. La segnalazione arriva da cittadini che abitano in un palazzo antico, senza cisterna, con 24 famiglie compresi anziani e bambini. Ed i cittadini licatesi che risiedono nella zona Porto sono abbastanza esausti per questa situazione insostenibile e che sta portando all’esaurimento, dato che non possono lavarsi ed effettuare le normali incombenze domestiche. Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita il sindaco Cambiano, l’assessore alle Risorse idriche, Carmelo Sambito, di intervenire immediatamente per ripristinare il servizio di erogazione idrica, o in alternativa predisporre un servizio di rifornimento con autobotti che si sostituisce al privato. Anche perchè in questi giorni festivi i cittadini che sono rimasti senz’acqua non sanno proprio a chi rivolgersi.

Ospedali in Italia, non abbastanza bilingue? Anche i servizi d'emergenza come il "118" sprovvisti di personale che conosce almeno l'inglese

Ospedali in Italia, non abbastanza bilingue? Anche i servizi d'emergenza come il "118" sprovvisti di personale che conosce almeno l'inglese Non si contano le segnalazioni allo “Sportello dei Diritti” da parte di cittadini stranieri, non solo extraUe, che lamentano la scarsa o inesistente conoscenza di lingue straniere, almeno l'inglese, quando si contattano i servizi di emergenza, dove si è costretti ad "affrontare" personale che quasi sempre non conosce altri idiomi. Analogamente anche i pazienti quando vengono trasportati negli ospedali italiani, si trovano di fronte allo stesso problema con tutte le conseguenze del caso che comporta la difficoltà a dover spiegare anche il più banale sintomo. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, qualifica questa situazione come "inaccettabile". "Questo porta a ritardi, e gli inevitabili problemi di comunicazione possono mettere le vite ulteriormente in pericolo". In tal senso, in un paese appartenente ad una comunità più ampia, com'è quella europea, le istituzioni nazionali dovrebbero obbligare gli operatori dei servizi in questione alla conoscenza quantomeno dell'inglese.

sabato 19 dicembre 2015

Festività Natalizie e Villa Comunale chiusa di sabato pomeriggio a Lecce.

Festività Natalizie e Villa Comunale chiusa di sabato pomeriggio a Lecce. Non è notte fonda ma sono solo le 19,00 del pomeriggio di sabato 19 dicembre nel pieno delle festività e dello shopping natalizio. E' questa la desolante immagine inviata allo Sportello dei diritti della Villa comunale nel pieno centro cittadino del capoluogo leccese meta in questi giorni di migliaia di visitatori provenienti non solo dalla provincia e dalle quelle limitrofe e dai turisti che trascorreranno questa settimana nelle Puglie. La villa comunale ritrovo soprattutto dei piccoli e unico polmone verde del centro urbano, anziche' essere luogo d'iniziative pubbliche appare, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, con i cancelli inesorabilmente serrati senza alcuna plausibile spiegazione.

Incidente alla centrale nucleare di Leningrado in Russia. Panico tra la popolazione

Incidente alla centrale nucleare di Leningrado in Russia. Panico tra la popolazione, farmacie prese d'assalto per comprare iodio. Fermato reattore nucleare uguale a quello di Cernobyl. Paura in Russia. Sfiorato un disastro nucleare. Ieri è stato spento uno dei 4 reattori della centrale nucleare ‘Leningrad’, nella cittadina di Sosnovy Bor, a circa 70 km da San Pietroburgo. La decisione è stata generata da un guasto al collettore della pompa di alimentazione che ha provocato una perdita di materiale radioattivo scoperta però solo ieri. Per ora i livelli di radioattività nell'area, assicurano le autorità locali, rientrano nella norma. I residenti di Sosnovy Bor hanno cominciato a prelevare frettolosamente denaro con le carte di credito, mentre alcuni stanno lasciando la città e si è registrato un forte aumento della domanda di iodio, tanto che in molte farmacie e le sue riserve sono state esaurite. I reattori della centrale 'Leningrad' sarebbero del tipo RMBK lo stesso di quelli della centrale nucleare ucraina di Cernobyl. Il reattore del tipo RMBK è un reattore ad acqua leggera moderato con grafite; si tratta del tipico reattore utilizzato nelle centrali nucleari dell'ex Unione Sovietica. La sua caratteristica principale è quella di possedere un coefficiente positivo vuoto, ossia che a livelli elevati di potenza non si verificano variazioni di energia e quindi non si produce un surriscaldamento del combustibile, ma a potenze basse il reattore diventa instabile e soggetto a impulsi improvvisi di energia. Il controllo della potenza pertanto è elemento indispensabile per la sicurezza del reattore e questo fu uno dei fattori importanti nella vicenda dell'incidente del 26 aprile 1986. Quel giorno infatti uno dei reattori della centrale di Cernobyl scoppiò. Un incidente avvenuto nel corso di un azzardato test di sicurezza, che provocò appunto un brusco e incontrollato aumento della potenza, e quindi della temperatura del nocciolo del reattore numero 4 della centrale che diede il via alla scissione dell'acqua di refrigerazione e l'accumulo di idrogeno a così elevate pressioni da provocare la rottura delle strutture di contenimento, il contatto dell'idrogeno e della grafite incandescente con l'aria a sua volta innescò l'esplosione e lo scoperchiamento del reattore causando di fatto una catastrofe nucleare senza precedenti. Una nube di materiali radioattivi fuoriuscì dal reattore e ricadde su vaste aree intorno alla centrale che furono pesantemente contaminate, rendendo necessaria l'evacuazione e il reinsediamento in altre zone di circa 400mila persone. Complessivamente si calcola che furono immessi nell'atmosfera 100 milioni di radionuclidi, xeno, iodio, cesio 134 e 137 ecc.. La centrale nucleare di Leningrado si trova a 80 km da San Pietroburgo, sul Golfo di Finlandia. E 'considerata uno dei più grandi produttori di energia elettrica a nord-ovest della Russia. Per quanto riguarda la Centrale nucleare di San Pietroburgo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti" questo non è il primo fermo dovuto ad un guasto; già il 28 agosto 2009 per alcuni giorni era stato spento il terzo blocco a causa di una perdita nella pompa. Il 15 maggio 2008, sempre il terzo blocco, fu fermato per via di un allarme. Il 12 febbraio 2008 il generatore a turbina si era spento per via di un cortocircuito nell’impianto di controllo, causato da umidità troppo elevata, e il malfunzionamento è stato risolto in alcune ore. Il 9 giugno 2010 a causa dello spegnimento di una delle pompe di circolazione principale, fu scollegato dalla rete il blocco numero 4 della centrale nucleare.

Equitalia. Fermo amministrativo non revocato nonostante la rateizzazione e il pagamento delle rate

Equitalia. Fermo amministrativo non revocato nonostante la rateizzazione e il pagamento delle rate solo perché risultava non inserita tra i ratei una vecchia cartella notificata nel 2001 e risultata prescritta. Solo la diffida dell'avvocato porta a più miti consigli l'agente per la riscossione Storie di ordinaria mala gestio da parte di Equitalia che riguardano cittadini costretti a rivolgersi ad associazioni o al proprio legale di fiducia per vedere tutelati i propri diritti ma che si dovrebbero risolvere con un semplice click da parte dell'agente per la riscossione.Nell'ultimo caso segnalatoci, un contribuente leccese aveva ricevuto un provvedimento di fermo amministrativo per il mancato pagamento di alcune cartelle di pagamento di EQUITALIA. Prontamente richiedeva un estratto delle cartelle per le quali l'ente aveva agito, e con riferimento a dette cartelle presentava istanza di rateazione, che veniva accolta.Pagata la prima rata chiedeva, ai sensi di legge, la revoca del fermo amministrativo. Poiché il provvedimento richiesto tardava ad essere emesso, il cittadino si recava allo sportello per sollecitare la revoca, posto che il fermo gli impediva di usare l'automobile, con suo enorme disagio, essendo l'unico mezzo a disposizione della famiglia. L'impiegato addetto allo sportello gli faceva presente che non si poteva procedere alla revoca del fermo in quanto vi era un'altra cartella di pagamento insoluta, non ricompresa nella rateazione. Inutili le proteste del contribuente, il quale faceva presente che la rateazione era stata richiesta con riferimento all'estratto di ruolo fornito dalla stessa EQUITALIA: o si paga la cartella o non si ha la revoca del fermo amministrativo.Il signore si faceva rilasciare un altro estratto di ruolo, relativo a quella cartella, e scopriva che la stessa era stata notificata nel lontano 2001; allora presentava istanza di annullamento in autotutela motivandola con il fatto che la cartella di cui si chiedeva il pagamento era ormai prescritta, essendo stata notificata circa quindici anni prima e non essendo intervenuto nelle more alcun atto interruttivo.EQUITALIA respingeva l'istanza di autotutela, assumendo che l'art.1 della L.24/12/12 n.228 comma 538 prevede che l'istanza di autotutela sia presentata, a pena di decadenza, entro sessanta giorni dalla notifica dell'atto. In calce alla nota EQUITALIA viene riportato il testo della legge secondo la formulazione sopra riportata.Sta di fatto che il comma 538 dell'art.1 della L.228/12 non prevede un termine di sessanta giorni, ma di novanta, non lo prevede a pena di decadenza e soprattutto contiene una lettera f), assente nel testo di legge riportato nella nota EQUITALIA, che prevede, tra i casi di annullamento in autotutela, qualsiasi altra causa di non esigibilita' del credito sotteso. (e quindi anche la prescrizione della cartella e non del tributo).A questo punto il contribuente si rivolgeva al proprio avvocato, l'avv. Piergiorgio Provenzano di Lecce, il quale intimava ad EQUITALIA una diffida, facendo presente che il testo della legge da loro riportato nella loro comunicazione di rigetto non è conforme al testo ufficiale ed invitandola a procedere immediatamente alla revoca del fermo.Solo dopo tale diffida EQUITALIA revoca il fermo.La vicenda, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, presenta aspetti di particolare gravità, che al momento vengono valutati al fine di decidere quali eventuali iniziative intraprendere. E' grave infatti che si rifiuti la revoca del fermo, sottoponendola alla condizione del pagamento di altre cartelle non azionate con il fermo medesimo, ma soprattutto è grave che EQUITALIA, per respingere le legittime istanze dei cittadini, si avvalga di testi di legge contraffatti, in quanto non corrispondenti a nessuna versione della legge in esame, opponendo una decadenza inesistente. E' opportuno che gli organi di vigilanza e la Magistratura prendano atto di tali gravi inadempienze e facciano quanto in loro potere per sanzionare e far terminare tali comportamenti.

venerdì 18 dicembre 2015

Case Ikea per i rifugiati a rischio incendio.

Case Ikea per i rifugiati a rischio incendio. "Non sono a norma antincendio". Le strutture temporanee destinate ai rifugiati in Svizzera non soddisfano le norme di legge Le casette temporanee per i rifugiati dell'Ikea non soddisfano le norme di protezione antincendio. L'allarme è stato sollevato in Svizzera dall’assicurazione cantonale degli immobili dello Stato, stando a test condotti. Ogni struttura prefabbricata, compreso il mobilio, costa circa 1’000 euro, tre volte tanto quello di un attuale rifugio, e può ospitare fino a cinque persone in una superficie di 17,5 metri quadrati. Un numero consistente di questi alloggi è stato acquistato dall'Onu e in particolare l'Unhcr, ovvero l'ente che si occupa dei rifugiati. I prefabbricati targati Ikea ospitano infatti gli sfollati e coloro che godono delle status di rifugiati, in quanto in fuga da Paesi che non rispettano i diritti umani. Il progetto del gigante dell'arredamento svedese, dunque, ha prettamente finalità umanitarie. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, bisognerà ora individuare soluzioni alternative.

Bayer: al via la prima causa legale in Germania per danni contro pillole anticoncezionali di ultima generazione.

Bayer: al via la prima causa legale in Germania per danni contro pillole anticoncezionali di ultima generazione. Sotto accusa il contraccettivo "Yasminelle" Dopo 23 decessi e due class action in Canada e azioni legali negli Stati Uniti contro il colosso farmaceutico Bayer, produttore delle pillole anticoncezionali di ultima generazione, anche in Germania il 5 novembre, è stata avviata una causa civile al tribunale regionale della città di Waldshut, contro la compagnia farmaceutica per l'aumento dei rischi legati alle nuove pillole contraccettive. Negli Stati Uniti ed in Canaca, alcune prove scientifiche effettuate in alcuni laboratori, avrebbero stabilito il collegamento tra l’assunzione delle pillole Yaz e Yasmine, anticoncezionali di « ultima generazione » e la morte di 23 donne. La maggior parte di queste sarebbe decedute improvvisamente per embolia causata da coaguli di sangue: avevano meno di 39 anni, mentre la più giovane addirittura 14 anni. A seguito di queste morti sospette, ben due class action, sono state intraprese in Canada contro il produttore delle pillole, la Bayer, che è l’esclusivo detentore della formula chimica del drospirenone, un progestinico di sintesi alla base dei due noti farmaci anticoncezionali. Una delle azioni è già stata autorizzata da un tribunale dell’Ontario. L’altro ricorso, è ancora in attesa di approvazione da un’altra corte. Mentre in Germania la parte lesa è Felicitas Rohrer che, dopo l'assunzione di Yasminelle ha sofferto di una grave embolia polmonare alla quale è sopravvissuta solo grazie a circostanze fortunate. Gli avvocati che hanno avviato le azioni, sono convinti che migliaia di donne sono state danneggiate a causa di queste pillole anticoncezionali di nuova generazione. Inoltre hanno dichiarato che anche se la morte delle utenti di Yaz o Yasmine si verifica piuttosto raramente, tuttavia centinaia di pazienti sarebbero state sottoposte a rimozione della colecisti o ictus, o stanno prendendo farmaci per rendere più fluido il sangue per il resto della loro vita. La massiccia pubblicità di Bayer per Yaz e Yasmin è mirata in special modo a ragazze e donne in giovane età con promesse di riduzione di peso e sollievo dall'acne giovanile. Il Ministero della salute canadese, Health Canada, e altri studi, hanno dimostrato che il rischio di coaguli di sangue per le donne che assumono Yaz e Yasmin è da 1,5 a tre volte superiore a quelle che assumono altri tipi di pillole. In Francia il servizio sanitario nazionale non copre più i costi per le pillole contenenti drospirenone e il numero di trombosi letali nelle donne giovani è fortemente diminuito. Le autorità preposte alla salute nel Regno Unito, nei paesi del Benelux, in Danimarca e in Norvegia hanno emesso degli avvertimenti riguardo all'aumento di rischio con l'uso di queste pillole. Nel 2014 il fatturato di questa famiglia di prodotti è stato di 768 milioni di euro. La Bayer ha già pagato indennizzi per 1,9 miliardi di dollari alle vittime del drospirenone negli Stati Uniti. La Bayer per difendere i propri prodotti a spada tratta, come ha sostenuto un proprio portavoce alla CBC / Radio-Canada, in tutta risposta ha resistito contro l'autorizzazione concessa alla prima class action canadese e ha proposto appello che verrà discusso nel prossimo mese di settembre. Vi è da rilevare, però, che secondo alcune fonti lo stesso colosso farmaceutico avrebbe già pagato più di un miliardo di dollari per transigere alcune controversie ed evitare procedimenti giudiziari negli Stati Uniti. Quindi, ad oggi, nessuna delle accuse mossele sono state dimostrate in tribunale.Alla luce di tali notizie Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, comunica che l’associazione continuerà a monitorare l’evolversi delle vicende per verificare se i danni di cui sono accusate di essere causa le pillole in questione, verranno dimostrati in un’aula di tribunale e a seguito di approfondite ricerche scientifiche indipendenti e autorevoli anche per evitare inutili allarmismi nel Nostro Paese giacchè le pillole in questione sono distribuite anche in UE e quindi in Italia.

L'uovo di cioccolato"Kinder" bandito negli USA per rischio soffocamento

L'uovo di cioccolato"Kinder" bandito negli USA per rischio soffocamento. "Le sorprese all'interno sono pericolose" . "I consumatori che hanno acquistato questo prodotto dovrebbero immediatamente portarli lontano dalla portata dei bambini" La Consumer Product Safety Commission degli Stati Uniti (CPSC) ha bandito dai supermercati degli Stati Uniti l''uovo di cioccolato"Kinder" a causa delle 'sorprese' al suo interno. CPSC avverte i rivenditori che il prodotto in commercio è vietato negli Stati Uniti e che deve essere rimosso dagli scaffali dei negozi. Già nell'agosto del 1997 e ad aprile 2006, CPSC ha condotto un richiamo di queste uova, disponendo il sequestro di 15mila ovetti. La Ferrero non si oppose ricordando che 90 Paesi approvano la commercializzazione dei prodotti, ma per bambini dai 3 anni in su. L’azienda , inoltre, difendendosi dalle accuse, ha sottolineato che finora non ha ancora registrato una vittima dopo milioni e milioni di uova Kinder vendute in tutto il mondo e che per aggirare il pericolo ha creato contenitori in grado di non essere aperti a bambini così piccoli. Per gli Usa, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” il problema si riproporrebbe una volta aver 'montato' la sorpresa. Il bambino può quindi soffocarsi ingerendo le parti del giocattolo. La CPSC chiude il comunicato stampa dell'allerta pubblicata sul suo sito istituzionale con una raccomandazione: "I consumatori che hanno acquistato questo prodotto dovrebbero immediatamente portarli lontano dalla portata dei bambini" "Consumers who have purchased this product should immediately take them away from young children".

giovedì 17 dicembre 2015

2,2 milioni di sedie a sacco "Bean Bag" richiamate dopo la morte di due bambini

2,2 milioni di sedie a sacco "Bean Bag" richiamate dopo la morte di due bambini Ace Bayou Corp sta richiamando 2,2 milioni di sedie a sacco modello "Bean Bag" dopo che due bambini sono morti soffocati, averndoinalato perline di schiuma di polistirolo all'interno del sacchetto. Secondo i risultati delle indagini del Consumer Product Safety Commission degli Stati Uniti, un 13enne del Texas e una bambina di 3 anni, del Kentucky morirono soffocati all'interno delle sedie Ace Bayou dopo aver inalato le perline. Le cerniere delle sedie non sono bloccate, permettendo ai bambini di entrare all'interno, dove possono soffocare ingerendo o inalando le perline di schiuma, ha dichiarato venerdì l'US Consumer Product Safety Commission. Questo modello di sedie è stato progettato dagli italiani Piero Gatti, Cesare Paolini e Franco Teodoro e prodotti dalla società italiana Zanotta nel 1969, diventando un elemento d'arredo riconosciuto a livello mondiale. Le sedie a sacco possono essere realizzate con materiali tra cui la pelle, camoscio, velluto a coste e finta pelliccia. In poliestere sono impermeabili e possono essere utilizzate all'aperto. Tuttavia, le sedie richiamate hanno due cerniere che possono essere aperte, fornendo uno spazio sufficiente per un bambino per entrare. Il bambino può quindi restare intrappolato e soffocare inalando le perline di schiuma della sacca. Le sedie sono vendute anche on line sui negozi come Amazon. Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” nel ricordare ai consumatori che ogni sedia a sacco può presentare potenzialmente un rischio di soffocamento, raccomanda alle persone che hanno acquistato la sedia di disabilitare permanentemente le cerniere in modo da non poter essere aperte.

Tabacco: fumo passivo mette a rischio fertilità

Tabacco: fumo passivo mette a rischio fertilità Che fumare fosse nocivo per le future mamme era cosa nota da tempo, a non essere ancora chiari erano invece gli effetti del fumo passivo su chi non dipende dalle bionde ma ha costantemente vicino persone, parenti, conoscenti o amici che siano, che alle sigarette non riescono a rinunciare nemmeno per rispettare la salute altrui. A far luce sui danni da fumo passivo sulla fertilità femminile è un recente studio americano condotto da un team di ricercatori guidati da Danielle Smith del Roswell Park Cancer Institute a Buffalo (Usa) e pubblicato sulla rivista Tobacco Control. A quanto risulta dai dati raccolti dagli studiosi su un campione di 93,676 donne partecipanti non fumatrici, essere esposte a fumo passivo comporta un aumento del rischio di aborti spontanei e infertilità pari al 68%. Il danno causato dal fumo alle ovaie è stato provato scientificamente da questo studio ed è dipendente dal numero di anni di dipendenza al fumo. Anche perchè la nicotina ed altri metalli pesanti presenti nel fumo, come il cadmio, interferiscono con la capacità delle cellule ovariche a produrre estrogeni e aumentano il numero di ovociti aneuploidi. Secondo lo studio inoltre le donne che fumano vanno in menopausa prima delle non fumatrici (circa 2 anni prima). Nelle coppie che si sottopongono a cicli di fecondazione in vitro e la donna fuma e’ diminuito il numero di ovociti che si recuperano e la percentuale di gravidanze mentre é aumentato il numero di aborti. Smettere di fumare almeno due mesi prime di un ciclo di fecondazione in vitro aumenta in modo statisticamente significativo le possibilitàdi un concepimento. Inoltre Il fumo danneggia gli spermatozoi.Gli spermatozoi prodotti sono di meno e soprattutto sono meno vitali e tra di essi aumenta la percentuale di spermatozoi con anomalie genetiche. La cattiva qualità degli spermatozoi porta ad una riduzione dei concepimenti e ad un aumento del numero di aborti spontanei. Quante più sigarette si fumano, tanto più diminuiscono gli spermatozoi (nei forti fumatori il calo è del 22%) e cresce il rischio di danni al DNA. Il fumo sembra incidere anche sulla capacità fecondativa in sé dello spermatozoo. Questo spiegherebbe la scarsa fertilità riscontrata in fumatori che pure hanno per altri versi un liquido seminale normale, cioè con valori che, se pure diminuiti, restano nei limiti della media. Quest’ultimo dato però è particolarmente difficile da valutare in modo oggettivo.La nicotina e i suoi metaboliti possono determinare un’insufficienza funzionale del corpo luteo, che con ogni probabiltà rappresenta uno dei meccanismi con cui il fumo di sigaretta causa infertilità e abortività. La nicotina e la N-metil nicotina (metabolita metilato) riducono la funzionalità del corpo luteo umano, fondamentale nelle prime fasi della gravidanza. Le componenti del fumo di sigaretta riducono nelle cellule luteali il rilascio di progesterone (ormone fondamentale per la preparazione dell’endometrio all’annidamento dell’embrione e per il sostegno della gravidanza iniziale).L’interferenza della nicotina e del suo metabolita metilato altera la sintesi di prostaglandine, sostanze coinvolte nella regolazione della durata di vita del corpo luteo causandone una regressione. Per subire danni e compromettere le possibilità di un concepimento che vada a buon fine è sufficiente un’esposizione al fumo passivo di sei o più ore al giorno. Ben il 40% delle donne esaminate che erano a contatto con fumatori per molte ore al giorno ha avuto problemi di fertilità e/o uno o più aborti spontanei. Sono percentuali di rischio molto alte che fanno riflettere e forse anche tirare un sospiro di sollievo per esserci liberati dal fumo passivo, almeno nei luoghi pubblici dove è proibito dalla legge. Tuttavia, le probabilità di subire conseguenze dal vizio altrui restano negli ambienti familiari e tra le mura domestiche. Serate tra amici in cui le stanze impregnate di fumo, o ancora genitori fumatori che continuano ad accendersi sigarette anche in presenza dei figli, sono le classiche situazioni a rischio. Sembra, infatti, che si registrino problemi di infertilità anche se l’esposizione al fumo passivo è avvenuta nella prima infanzia. Vale a dire, care mamme e cari papà, tuona Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” che se fumate in presenza delle vostre bambine una volta adulte potrebbero avere difficoltà a concepire un figlio e correre un rischio maggiore di un aborto spontaneo.

Divertimenti pericolosi: gli hoverboard rischiano di incendiarsi, Amazon ritira la tavola levitante

Divertimenti pericolosi: gli hoverboard rischiano di incendiarsi, Amazon ritira la tavola levitante. Clienti invitati a restituire il prodotto. Lo "Sportello dei Diritti": non resta che vietarli Avete da poco comprato un Hoverboard o progettate di farlo come dono di Natale? Lasciate perdere. Alcuni modelli rischiano di prendere fuoco. Lo avrebbe ammesso la stessa Amazon, che in queste ore sta inviando e-mail ai clienti interessati, invitandoli a restituire il prodotto: “Ci scusiamo per l’inconveniente, ma la vostra sicurezza e soddisfazione vengono prima di tutto”, è scritto nel messaggio. L' hoverboard, una via di mezzo fra uno skateboard futuristico e i Segway, quelle pedane elettriche spesso usate dai turisti per girare le città, ma senza il manubrio che in qualche modo aiuta a non sbilanciarsi troppo è uno dei divertimenti dell'ultima moda, apparentemente più innocui e che sembrano dare tanta felicità e allegria. Non è chiaro se il difetto sia legato ad alcune marche specifiche o sia generalizzato a tutti i dispositivi: l’unica certezza, al momento, è che le batterie incluse per farli funzionare su strada, unite a una certa povertà dei materiali, rendono gli hoverboard soggetti al fuoco. Addirittura la compagnia Airlines li avrebbe banditi: vietato portarli ad alta quota. Il disagio può essere ben più grave di semplici danni alle cose, per quanto onerosi: neanche un mese fa, in Gran Bretagna, una donna è addirittura finita in ospedale in seguito all’esplosione. Per questo Amazon ha deciso di ritirare dal commercio gli esemplari che non possiedono adeguate garanzie di sicurezza. Per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, tale ritiro dal mercato, dovrebbe far propendere il nostro legislatore ad una riflessione circa la possibilità di vietare completamente questo tipo di attrazioni che appare, evidentemente, molto pericolosa.

mercoledì 16 dicembre 2015

Auricolari e cuffie più sporchi di un water

Auricolari e cuffie più sporche di un water. Uno studio indiano sostiene che questi accessori sono tra gli oggetti più sporchi con cui veniamo a contatto. Eppure la loro pulizia non è in cima alla lista delle nostre priorità. Call Centres, patria di telefoni e cuffie telefoniche, sono quindi degli ambienti particolarmente vulnerabili e a rischio d’infezione Chi l’avrebbe mai detto che auricolari e cuffie, accessori di uso comune e quotidiano, sia per parlare al telefono mentre siamo in macchina, sia per isolarci completamente dal mondo e vivere la vita come se fossimo perennemente accompagnati da una colonna sonora personale, potessero essere covi ideali di germi e batteri, con le possibili conseguenze negative del caso. Ma gli auricolari, oltre a stare nelle orecchie la maggior parte del tempo, viaggiano anche con noi, nelle nostre borse, zaini, tasche, e molto spesso ci dimentichiamo completamente di pulirli prima di rimetterli alle orecchie o viceversa. Inoltre, le donne sanno che per avere un effetto uniforme del viso è necessario sfumare verso le orecchie il fondotinta e la terra, per questo dovranno mettere in conto anche la possibilità che gli auricolari si sporchino proprio con i cosmetici di uso quotidiano. Poi ovviamente c’è la sporcizia organica, quella che risiede nelle orecchie e che tutti produciamo che ci piaccia o meno. Per tutte queste ragioni, una recente ricerca indiana ha analizzato che gli auricolari sono veicolo di stafilococchi e streptococchi emolitici, che possono portare a infiammazione del canale uditivo esterno o dell'orecchio. Il rischio è particolarmente grande quando c'è già un minimo di lesioni nell'orecchio e se non puliti correttamente potrebbero essere causa di infezioni fastidiosissime specialmente se vengono scambiati tra colleghi, amici, parenti, etc… E le sorprese non sono tardate ad arrivare. Secondo gli studiosi infatti il numero di germi, si assesta con l’incredibile proporzione del 92 per cento delle cuffie analizzate. Proprio per questo i Call Centres, patria di telefoni e cuffie telefoniche, sono quindi degli ambienti particolarmente vulnerabili e a rischio d’infezione. E’ necessario quindi che gli stessi operatori telefonici inizino ad adottare delle precise norme d’igiene sul posto di lavoro, pulendo le proprie cuffie ad ogni cambio turno, o comunque a fine giornata. Questi dati dovrebbero essere sufficienti per fare alzare la guardia a chiunque, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, e dovrebbero spingerci inevitabilmente ad aumentare la pulizia degli accessori con prodotti specifici. L'igiene regolare delle cuffie e degli auricolari, può neutralizzare il rischio di contrarre malattie. All’interno delle nostre cuffie si annidano fino a 2000 germi, ed è ovvio che essi riescano a trasmettersi facilmente fra i vari utilizzatori.

martedì 15 dicembre 2015

Eurofood richiama la Salsa di soia Kikkoman, data di scadenza riportata sul tappo errata.

Eurofood richiama la Salsa di soia Kikkoman, data di scadenza riportata sul tappo errata. Eurofood richiama la Salsa di soia Kikkoman perchè la confezione riporta una data di scadenza errata. Il lotto riporta sull'etichetta una data di scadenza già passata, e' stata impressa la data di produzione (27/11/2015).L'annuncio è stato diffuso dai siti internet della catena di supermercati COOP. Le confezioni non si trovano più sugli scaffali e i consumatori che lo hanno acquistato, riferisce Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,sono invitati a non consumarlo e a riportarlo al punto vendita per la sostituzione. Scheda del prodotto: SALSA DI SOJA KIKKOMAN BTG. G 150 ML 150 (EAN 8715035110106) lotto L15331.

Facebook presto vietato ai minori sotto i 16 anni?

Facebook presto vietato ai minori sotto i 16 anni? L'Unione europea vuole elevare il limite di età ai minori di 16 anni. Sono in corso discussioni: una nuova disposizione europea potrebbe presto vietare ai bambini sotto i 16 anni l'accesso ai social network. Salvo consenso dei genitori. Sono preoccupati: principalmente Facebook e Snapchat. In Europa come negli Stati Uniti, il limite di età è attualmente impostato su più piattaforme a 13 anni. Tuttavia su questo lato dell'Atlantico non c'è una legge in materia che fa testo ufficiale: ogni Stato membro è quindi libero di optare per l' 'età sociale di sua scelta. Per le istituzioni europee il limbo giuridico è chiaramente inammissibile. Tuttavia, permangono diversi ostacoli: come far rispettare tale normativa? Come verificare la procedura di consenso dei genitori? Ciò che gli adolescenti di 16 anni hanno già registrato? Infine, come prevenire la bugia degli adolescenti che dicono sulla loro età quanto è vietato? Il testo finale in ogni caso è previsto entro l'anno 2016 e per Facebook questa procedura è troppo stringente. Se il testo sarà adottato, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il divieto non dovrebbe entrare in vigore prima del 2018. Il tempo richiesto per raggiungere l'età richiesta...

Elezioni comunali in Siberia: il favorito è un gatto ...

Elezioni comunali in Siberia: il favorito è un gatto ...Dopo i numerosi scandali di corruzione che riguardano la città di Barnaul, un gatto Scottish Fold ha ottenuto il 91% dei voti in un sondaggio online. Il suo nome è Barsik ed è una vera celebrità locale a Barnaul, città della Siberia. In un sondaggio online, tra i nomi dei possibili candidati, questo gatto è davanti ai suoi concorrenti umani per la carica più importante della città. I ripetuti scandali di corruzione che hanno travolto questa città di 650.000 abitanti, hanno aiutato probabilmente Barsik, un gatto Scottish Fold di 18 mesi che ha ottenuto il 91% dei voti in un sondaggio lanciato da un sito di informazioni locali della regione di Altai. Circa 5400 persone hanno risposto al sondaggio pubblicato all'inizio di dicembre sul social network russo Vkontakte. "La gente sa di non credere, e sono giunti alla conclusione che non possiamo fidarci delle autorità", ha dichiarato alla Agence France-Presse Evgeny Kuznetsov, un pensionato della città di Barnaul. L'ex sindaco di Barnaul, Igor Savintsev si è dimesso in agosto, dopo essere stato accusato di abuso di potere. Sindaco dal 2010, avrebbe venduto un terreno comunale ad alcune aziende gestite da membri della sua famiglia ad un prezzo molto più basso rispetto a quello di mercato, causando un buco alle casse comunali della città di oltre 11 milioni di rubli (143.000 euro). Inoltre suo figlio Maxime, per altre ragioni, è stato arrestato ed è in attesa di un processo per frode e truffa dopo essere stato estradato dalla Thailandia nel mese di febbraio. L'elezione del sindaco si terrà il 22 dicembre, in occasione della prossima riunione del consiglio comunale. Il capo della amministrazione regionale Sergei Dugin, è l'altro favorito nei sondaggi tra i sei candidati ufficiali. "La gente pensa che quelli in carica non possono essere candidati. Il popolo dubita delle loro capacità e hanno ragione di pensarlo ", ha dichiarato uno degli organizzatori del sondaggio, che preferisce rimanere anonimo. Una campagna di marketing è stata lanciata per consentire a Barsik di avere i propri manifesti elettorali nel centro di Barnaul. Corruzione? Non siamo soli, tutto il mondo è paese, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. E' tutta questione di disonestà. Secondo il suo Global Corruption Barometer 2014, negli ultimi 12 mesi, uno su quattro ha pagato una tangente ad una delle nove principali istituzioni del proprio paese, come la sanità, l’istruzione o le autorità fiscali. Tuttavia, la poco onorevole palma di istituzione più corrotta va alle forze di polizia, tanto che a queste ben il 29% confessa di aver dovuto pagare una tangente. E in italia che succede? La percezione degli ultimi tre anni e’ che la corruzione sia aumentata. In Italia lo pensano ben il 65% degli intervistati che nell’ambito di tutti i paesi europei sono proprio quelli piu’ preoccupati della diffusione delle “bustarelle”. Del resto gli scandali non si contano, tra case “cedute” a ministri ignari e bustarelle a go-go per assicurarsi appalti ed affidamenti incarichi.

Brutta sorpresa a Natale: Berlusconi licenzia tutti i dipendenti del partito "Forza Italia." Vergogna!

Brutta sorpresa a Natale: Berlusconi licenzia tutti i dipendenti del partito "Forza Italia." Vergogna! Licenziamento collettivo per tutti i dipendenti di Forza Italia, il partito di Silvio Berlusconi. Lo annuncia la tesoriera unica del partito, Maria Rosaria Rossi, in una lettera inviata a tutti gli eletti e agli iscritti di FI, pubblicata sul sito del partito. "Cari amici, con profondo rammarico vi comunico di essere stata costretta a dare avvio alla procedura di licenziamento collettivo dei nostri dipendenti, notificandola al Ministero del Lavoro e alle Rappresentanze Sindacali", si legge nella lettera. La decisione, si specifica, è conseguenza dell'abolizione finanziamento pubblico ai partiti e del tetto di 100.000 euro per persona al finanziamento da parte dei privati. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da sempre è vicina a tutti i lavoratori, esprime la propria solidarietà e vicinanza ai dipendenti che in questi giorni sono stati ingiustamente licenziati. Non ci sono altre parole per tutto ciò. Potete solo vergognarvi!