mercoledì 31 gennaio 2018

Nichel nei cosmetici per trucchi di carnevale ritirati dal Ministero della salute. Pericolo reazioni allergiche anche gravi

Nichel nei cosmetici per trucchi di carnevale ritirati dal Ministero della salute. Pericolo reazioni allergiche anche gravi Il sito del Ministero della Salute segnala ai consumatori, il ritiro dal mercato ed il divieto di commercializzazione di Maquillage - Cosmetici per trucchi di carnevale "Festifolie" proveniente dalla Cina, e commercializzata in Italia da J.X. Market S.r.l. Via Spalato 56, Torino ed importato in UE da CP International 8 Rue Andrè Kiener, 68014 Colmar, France, prodotto da Jiaruifeng Toys Factory, Lingting NO.8 Chenghai, Shantou, Guangdong, CINA. L'articolo riportato, è altamente pericoloso per possibili reazioni allergiche anche gravi per presenza Nichel. Le analisi eseguite dall’ARPA Piemonte Prot. 20177026335 il 6 settembre 2017, hanno scoperto nel campione analizzato alcuni metalli pesanti, tra cui NICHEL, la cui presenza è vietata dal Regolamento CE 1223/2009 e s.m.i. allegato II, con possibilità pertanto di reazioni allergiche anche gravi, in popolazione vulnerabile quali i bambini. Il rischio pertanto è grave, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. L’allergia al nichel si manifesta con prurito e dermatiti. Un allergene subdolo, che, nelle persone allergiche, rischia di scatenare sintomi decisamente poco piacevoli. Per questo si deve fare molta attenzione, concentrandosi anche sui prodotti che si possono utilizzare e quelli che invece sarebbe meglio evitare. L’avviso di ritiro del prodotto, è stato pubblicato sul nuovo portale dedicato agli allarmi consumatori e reazioni a notifiche non alimentari pericolosi del Ministero della salute nella sezione “Avvisi di sicurezza”.

Corpo estraneo in un flacone, Aifa ritira antibatterico a scopo precauzionale dalle farmacie. Ecco i lotti

Corpo estraneo in un flacone, Aifa ritira antibatterico a scopo precauzionale dalle farmacie. Ecco i lotti L’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha disposto il ritiro, a scopo precauzionale, di due lotti di un antibatterico della ditta Pharmatex Italia Srl nelle seguenti confezioni: lotto n. 4EP1708/3E705 scad. 10/2019 e lotto n. 4EP1708/3E708 scad. 10/2019 della specialità medicinale TAXIME*EV 1FL 2G+F 10ML 2G/10M – AIC 035068042. Il provvedimento si è reso necessario, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, a seguito della comunicazione pervenuta dalla ditta concernente “presenza corpo estraneo in un flacone”. TAXIME è utilizzato con uso elettivo e specifico, in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da germi Gram-negativi “difficili” o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai più comuni antibiotici. In dette infezioni il prodotto trova indicazione, in particolare nei pazienti defedati e/o immunodepressi. E’ indicato, inoltre, nella profilassi delle infezioni chirurgiche. La ditta Pharmatex Italia ha comunicato l’avvio della procedura di ritiro che il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è invitato a verificare.

martedì 30 gennaio 2018

Frammenti di vetro finiti nel sugo. RASFF da poche ore ha attivato un avviso di sicurezza per frammenti di vetro in pomodori setacciati dall'Italia.

Frammenti di vetro finiti nel sugo. RASFF da poche ore ha attivato un avviso di sicurezza per frammenti di vetro in pomodori setacciati dall'Italia. Prodotto ritirato dal mercato europeo ma non in Italia Tra le esportazioni di prodotti alimentari dall'Italia, scatta di nuovo un’allerta alimentare per pomodori setacciati con conseguente comunicazione di richiamo immediato da parte del distributore. Il sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi europeo (RASFF), infatti, poche ore fa, ha attivato un avviso di sicurezza per presenza di frammenti di vetro in pomodori setacciati provenienti dall'Italia e commercializzati in Germania, segnalando l'allerta sul sito web del sistema di allarme rapido europeo oltre ad avere diffuso un comunicato stampa. Nell’avviso 245.2018 del 30/01/2018 però, si parla solo di “pomodori setacciati provenienti dall'Italia e distribuiti in Germania" senza che siano stati comunicati nè il produttore nè il distributore in Italia, evidenzia lo “Sportello dei Diritti”. In attesa che il Ministero della salute comunichi sul suo sito web, nella sezione "Avvisi di sicurezza" la provenienza del prodotto in questione con la corretta identificazione della marca, si coglie l'occasione per ricordare che è sempre bene prestare attenzione quando si apre una confezione di pomodori, poichè c’è la possibilità concreta che diversi lotti di prodotto siano già nelle dispense di casa nostra e vengano consumati nei prossimi giorni, senza poter reagire. Infatti, ingerire un corpo estraneo, può costituire sempre un pericolo per la salute umana. In ogni caso, per chi si trova in cucina, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è sempre bene verificare visivamente il contenuto dei prodotti acquistati per evitare qualsiasi tipo di conseguenza di questo tipo. Per tali evidenti ragioni, diffondere la notizia è una questione di rispetto nei confronti dei cittadini. In altri Paesi europei le notizie di allerta vengono divulgate in rete da parte delle stesse aziende o da parte delle autorità sanitarie che le raccolgono e le diffondono. Ma in Italia ciò non accade con la stessa velocità. Il caso fipronil docet.

Tutela dei contribuenti e indagini bancarie del Fisco. CTR Lecce: annullati avvisi di accertamento per oltre 600mila euro ad un professionista.

Tutela dei contribuenti e indagini bancarie del Fisco. CTR Lecce: annullati avvisi di accertamento per oltre 600mila euro ad un professionista. L’Agenzia delle Entrate non può contestare genericamente se il contribuente documenta le movimentazioni bancarie. Devono essere tenute in debito conto le dichiarazioni di terzi. I professionisti non devono giustificare i prelevamenti Nuova importante vittoria sul Fisco da parte di un contribuente. La Commissione Tributaria Regionale di Bari – Sezione 23 di Lecce - con le sentenze n. 164 e 165 del 2018, depositate il 23 gennaio scorso, in accoglimento delle eccezioni di diritto e di merito formulate dall’avvocato Maurizio Villani, hanno annullato gli avvisi di accertamento per gli anni 2004 e 2005 notificati ad un professionista dall’Agenzia delle Entrate di Lecce per un totale di € 600.000 (tra imposte, sanzioni ed interessi), con compensazione delle spese solo del grado di appello, mentre rimangono le condanne alle spese dell’Ufficio con distrazione al sottoscritto per i due giudizi in primo grado.In sostanza, rileva Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, i giudici di merito leccesi, in ossequio alla costante giurisprudenza della Corte di Cassazione, hanno stabilito questi tre importanti principi per gli accertamenti notificati ai professionisti a seguito di indagini bancarie: 1) quando il professionista su invito dell’Ufficio dimostra e documenta tutte le movimentazioni bancarie in entrata ed in uscita, l’ufficio fiscale non deve limitarsi ad una generica contestazione ma deve puntualmente contrastare le tesi del contribuente senza basarsi su generiche presunzioni fiscali; 2) quando il professionista documenta la propria correttezza contabile anche attraverso dichiarazioni rese da terzi, l’ufficio ne deve tenere conto, come correttamente ne hanno tenuto conto i giudici di merito, rispettando i principi della Corte di Cassazione con la sentenza n. 11221 del 16 maggio 2007; 3)infine, non si deve tenere conto dei prelevamenti bancari operati dai professionisti, come opportunamente stabilito dalla Corte Costituzionale con la nota sentenza n. 218/2014.

Coppia gay sul giornale della Chiesa protestante in Svizzera. Lo scatto ha fatto scalpore in Romandia.

Coppia gay sul giornale della Chiesa protestante in Svizzera. Lo scatto ha fatto scalpore in Romandia. Una significativa apertura e forse un passo avanti verso i diritti da parte di una chiesa cristiana Una foto senz’altro artistica e che normalmente non dovrebbe causare alcun imbarazzo, a meno che, come nel caso in questione, non venga pubblicata su un giornale religioso, in particolare il mensile romando della Chiesa protestante “Réformés”. Un uomo nudo, con le braccia che vanno a formare una croce, abbracciato da un altro uomo nudo. Un’immagine impressa sulla pellicola dall’artista svedese Elisabeth Ohlson Wallin, che accompagna un articolo incentrato sull’accoglienza delle persone omosessuali nelle parrocchie. Ed ovviamente, come c’era da aspettarsi, ha scatenato una serie di polemiche. Centinaia di persone avrebbero manifestato la loro indignazione al giornale, come riporta oggi il quotidiano svizzero “24 heures”. Il caporedattore e responsabile della pubblicazione, Gilles Bourquin, ha quindi deciso di pubblicare una risposta dettagliata alle differenti critiche ricevute, difendendo apertamente la scelta editoriale. «Questa fotografia mostra la dignità delle relazioni omosessuali. C’è nobilità in questi due corpi che si toccano con tenerezza», scrive sul suo sito. I molti lettori che hanno protestato lo hanno fatto per diversi motivi. Alcuni vedono nella posizione dell’uomo che ricorda la crocifissione un'insinuazione secondo cui Cristo sarebbe omosessuale. «Quest’interpretazione va troppo lontano. L’evocazione della crocifissione rimanda alle persecuzioni di cui sono vittime gli omosessuali in diversi Paesi del mondo», risponde il giornalista e teologo. Altri hanno rinfacciato al mensile di «incitare la gente a diventare gay», altra accusa che Bourquin rispedisce ai mittenti. Il responsabile del mensile ammette però che la foto ha colpito nel segno: «L’immagine aveva come obbiettivo quello di far discutere e di sollevare alcuni interrogativi: perché ci sciocchiamo guardando due uomini, uno sopra l’altro, che esprimono il loro amore?», conclude Bourquin. Al di là delle polemiche e del modo di pensare, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” si tratta di una significativa apertura e forse un passo avanti verso i diritti da parte di una chiesa cristiana che non può non essere accolto favorevolmente da chi crede in una società libera da bigotterie e vetusti vincoli pseudomorali.

Altamente infiammabili le bombolette decorative spray ritirate dal Ministero della salute. Sequestri dei Nas in tutta Italia

Altamente infiammabili le bombolette decorative spray ritirate dal Ministero della salute. Sequestri dei Nas in tutta Italia Il sito del Ministero della Salute segnala ai consumatori, il ritiro dal mercato ed il divieto di commercializzazione della bomboletta decorativa in aerosol di neve spray floccata "NATALUNA Decorazioni" proveniente dalla Cina, e commercializzata in Italia dal Distributore Partenope S.r.l. Via del Siervo 22 80035 Nola (NA), venduta al dettaglio da HOMET S.r.l. Via Montenero 27 26015 Soresina (CR) e dal grossista ditta INTE S.r.l. Corso Stati Uniti 1/47, Padova. L'articolo riportato, è altamente infiammabile. Il nucleo NAS Cremona ha proceduto, pertanto, in data 19/12/2017 al sequestro penale di nr. 66 bombolette decorative in aerosol formato 80 gr. 160 ml - senza lotto - made in P.R.C come colorante ALTAMENTE INFIAMMABILE, in violazione dell’art. 16 del decreto L.gs 133 del 14/9/2009 (produzione, commercializzazione e vendita di prodotti contenenti sostanze chimiche proibite dall’allegato XVII del Reg. CE 1907/2006 e Reg. CE 552/2009). Sono stati posti in sequestro amministrativo nr. 94 bombolette spray neve uso decorativo, in quanto apposta la dicitura “AD USO PROFESSIONALE”, ravvisando violazione amministrativa di cui all’art. 4 del D.L.gs. 186 del 27 ottobre 2011 e per aver posto in vendita bombolette decorative “Neve spray floccata” in aerosol formato 80 gr. 160 ml - senza lotto - made in P.R.C riportante pittogrammi altamente infiammabile ed irritante difformi dalla norma CLP del Regolamento CE 1272/2008 entrata in vigore in data 01.06.2015. Il rischio (chimico) pertanto è grave, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. L’avviso di ritiro del prodotto, è stato pubblicato sul nuovo portale dedicato agli allarmi consumatori e reazioni a notifiche non alimentari pericolosi del Ministero della salute nella sezione “Avvisi di sicurezza”.

Il Ministero della Salute segnala frammenti di vetro nelle confezioni di Sushigari

Il Ministero della Salute segnala frammenti di vetro nelle confezioni di Sushigari Occhio ai prodotti sugli scaffali: il Ministero della salute oggi ha pubblicato sul sito nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza", il richiamo di un lotto presente sul mercato delle confezioni di Sushigari. L'allarme alimentare è stata diramato attraverso il sistema di allerta RASFF dalle Autorità del Regno Unito che hanno segnalato la presenza di frammenti di vetro in confezioni di Sushigari (prodotto a base di zenzero) della ditta Sushi Daily provenienti dalla Cina. Il Lotto oggetto di allerta è 18081 con scadenza 2 giugno 2018. Si invita chi lo avesse acquistato a non consumarlo. Il comunicato ministeriale precisa che il ritiro è solo per il lotto indicato. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, evidenzia che questo comunicato riporta i dati inseriti direttamente nel sistema GRAS RAPEX della UE.

lunedì 29 gennaio 2018

Tutela dei contribuenti. CTP Lecce: annullati avvisi di accertamento per oltre 700mila euro

Tutela dei contribuenti. CTP Lecce: annullati avvisi di accertamento per oltre 700mila euro perché il raddoppio dei termini decadenziali riguarda solo le ipotesi di reato espressamente stabilite dalla legge. I limiti previsti dalla normativa penale tributaria devono essere concretamente valutati dal Fisco prima di presentare generiche denunce penali La Commissione Tributaria Provinciale di Lecce con la sentenza n. 175/18, depositata il 25 gennaio scorso che, in accoglimento delle eccezioni di diritto formulate dall’avvocato Maurizio Villani, ha totalmente annullato l’avviso di accertamento per l’anno 2009 notificato ad una società nonché, di conseguenza, con altre tre sentenze “gemelle”, ha totalmente annullato tre avvisi di accertamento sempre per l’anno 2009 notificati ai soci, per un totale complessivo di € 700.000 (tra imposte, sanzioni ed interessi di tutti), con la condanna dell’Ufficio alle spese con distrazione nei confronti del procuratore per un totale di € 16.000 oltre accessori. I giudici della Sezione 3 della CTP di Lecce, hanno correttamente applicato i principi più volte stabiliti dalla Corte di Cassazione nel senso che, per il raddoppio dei termini di decadenza di notifica degli accertamenti, le denunce devono riguardare ipotesi di reato di cui agli artt. 4 e 5 D.Lgs. n. 2000/1974, mentre se non sussistono i presupposti per la denuncia penale non si applica alcun raddoppio e, come nel caso di specie, tutti gli avvisi di accertamento per l’anno 2009 devono essere totalmente annullati con condanna dell’Ufficio alle spese. Infatti, nelle controversie in questione le maggiori imposte accertate erano inferiori ai limiti previsti dalla normativa penale-tributaria. I principi più volte stabiliti dalla Corte di Cassazione nonché correttamente applicati dai giudici leccesi per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, confermano l’importanza di tenere conto delle effettive condizioni per presentare le denunce penali e gli uffici fiscali non devono genericamente adire la magistratura penale lasciando ai giudici il compito dell’eventuale archiviazione dei procedimenti, in quanto è sufficiente confrontare ictu oculi le maggiori imposte accertate per stabilire se il raddoppio dei termini è legittimo o meno.

Sigaretta elettronica: anche 'svapare' provoca il cancro, ecco lo studio

Sigaretta elettronica: anche 'svapare' provoca il cancro, ecco lo studio. Le cellule umane sono mutate più velocemente del previsto dopo l'esposizione alle e-sigarette. Studi precedenti hanno rilevato che il fumo di sigaretta elettronica causa meno danni cancerogeni del tabacco. La New York University ha esposto cellule umane e topi al fumo di sigaretta elettronica rispetto all'aria filtrata. Hanno trovato le cellule mutate molto più velocemente del previsto. Il team dei ricercatori avverte che questo dimostra che lo svapo non è privo di rischi come possiamo pensare Sarà colpa della lobby del tabacco, sarà perché le autorità non hanno voluto destare ulteriori allarmi perché ci guadagnano i governi e non solo, sarà infine perché gli studi circa le conseguenze del tabagismo non sono ancora completi, ma il fumo è una piaga sempre sottovalutata dalla gran parte della popolazione che non smette mai di sorprendere come più volte ha evidenziato Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. La conferma viene da un nuovo studio americano dei ricercatori della New York University, il quale ha stabilito che lo 'svapare' ha la capacità di danneggiare l'informazione genetica all'interno della cellula, provocando mutazioni del DNA che portano al cancro. I ricercatori hanno sottoposto cellule di vescica e polmone umane in coltura a vapori di e-sigaretta che sono progettati per evitare i sottoprodotti cancerogeni del tabacco. Hanno scoperto che le cellule sono mutate e sono diventate cancerose a una velocità molto più alta del previsto, e anche i topi esposti al fumo hanno subito danni significativi al DNA. Il team della New York University avverte che le loro scoperte, pubblicate oggi, mettono in discussione la credenza popolare secondo cui lo "svapo" di nicotina è un'alternativa sicura al fumo nelle sigarette. Arriva pochi giorni dopo che la Food and Drug Administration ha rifiutato il prodotto di svuotamento elettronico iQOS "sano" di Philip Morris, affermando che non è più salutare del tabacco. Il fumo di sigaretta elettronica (ECS) eroga la nicotina attraverso gli aerosol senza bruciare il tabacco. Mentre il fumo di tabacco contiene nitrosammine e molte sostanze chimiche cancerogene dalla combustione, ECS contiene nicotina e alcuni solventi organici relativamente innocui. Di conseguenza, lo "svapo", come viene chiamato colloquialmente, è stato promosso come non cancerogeno; un sostituto più sicuro per il tabacco. Un recente studio ha anche scoperto che i fumatori di sigarette elettroniche avevano il 97% in meno di carcinogeni polmonari nei loro fluidi corporei rispetto ai fumatori di tabacco. Tuttavia, gli esperti avvertono che ciò non significa che sia sicuro e privo di rischio di cancro. Il nuovo studio di Moon-shong Tang, del dipartimento di medicina ambientale, è stato un'indagine sulla convinzione che altri prodotti nel tabacco - non la nicotina - sono quelli che causano il cancro e altri problemi di salute. Hanno concluso che, sebbene lo "svapo" fornisca meno agenti cancerogeni rispetto al fumo di tabacco, i fumatori di sigarette elettroniche potrebbero avere un rischio maggiore rispetto ai non fumatori di sviluppare tumori del polmone e della vescica e malattie cardiache. La scorsa settimana la FDA ha votato all'unanimità contro le dichiarazioni di Philip Morris International secondo cui la sua e-sigaretta potrebbe prevedere tassi più bassi di malattie e morte negli esseri umani. Il dispositivo penlike riscalda i bastoncini di tabacco marchiati, ma non li brucia più. È già venduto in più di 30 paesi e Philip Morris mira a renderlo il primo prodotto a rischio "a rischio ridotto" mai approvato dagli Stati Uniti. L'autorizzazione della FDA segnerà un'importante pietra miliare negli sforzi sia dell'industria che dei funzionari governativi per fornire prodotti del tabacco alternativi ai fumatori statunitensi. Il tasso di fumatori adulti è sceso al minimo storico del 15 percento, anche se il fumo rimane la principale causa prevenibile della malattia e della morte.

Scandalo Agenzia delle Entrate – Riscossione (già Equitalia). I contribuenti denunciano: «pagate per intero agli sportelli cartelle rottamabili

Scandalo Agenzia delle Entrate – Riscossione (già Equitalia). I contribuenti denunciano: «pagate per intero agli sportelli cartelle rottamabili. Nessuno degli operatori ci ha comunicato che potevamo aderire alla rottamazione e pagare molto meno» Lo “Sportello dei Diritti”: «si ledono i principi costituzionali del buon andamento e dell’imparzialità del corretto agire amministrativo». Pronto un esposto Non sarebbe un caso isolato quello segnalato allo “Sportello dei Diritti” da un anziano contribuente che si era recato gli scorsi giorni presso la sede di Lecce Agenzia delle Entrate – Riscossione (già Equitalia), munito di apposita delega, per pagare una cartella esattoriale della propria figlia d’importo pari a poco più di 600 euro di cui oltre 260 a titolo di sanzioni ed interessi. Dopo aver fatto la solita coda, si presentava ad uno degli sportelli e versava la somma integrale indicata nell’atto impositivo ricevendo apposita attestazione di pagamento. Sin qui, tutto apparentemente normale. Ma l’anziano, nei giorni seguenti, dopo aver appreso casualmente della possibilità offerta ai contribuenti della cosiddetta “rottamazione bis” dei ruoli, si recava presso la stessa filiale e solo dopo aver chiesto specifiche informazioni, uno degli operatori confermava che la cartella in questione era “rottamabile” con possibilità di vedersi decurtati integralmente gli importi a titolo di sanzioni e interessi, con un risparmio certo di oltre 260 euro. Ovviamente per il contribuente che aveva già pagato solo qualche giorno prima, nonostante la procedura di “rottamazione” in pieno corso, non c’era più nulla da fare. L’importo versato di più di 630 euro non potrà più essere in alcun modo decurtato e le somme in eccesso restituite, nonostante il cittadino ne avesse avuto pieno diritto. Come detto, poi si è appreso che il caso segnalato non sarebbe unico e ci lascia a dir poco perplessi, così come ha fatto adirare l’anziano che ha deciso di presentare un esposto denuncia, affidandosi alla nostra associazione per far valutare all’Autorità Giudiziaria l’eventuale sussistenza di profili di illeceità della condotta, quantomeno poco attiva se non inerte, tenuta dagli operatori dell’agente della riscossione in occasione del pagamento della cartella. In ogni caso, al di là del fatto della potenziale lesione dei principi costituzionali del buon andamento e dell’imparzialità del corretto agire amministrativo, riveniente dalla necessità che gli uffici che svolgono funzioni pubbliche informino tempestivamente e correttamente gli utenti, l’episodio in questione, sottolinea Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, costituisce l’occasione per rilanciare pubblicamente quanto accaduto all’anziano cittadino affinché ogni contribuente che si accinge a pagare cartelle esattoriali o intimazioni di pagamento emesse da Agenzia delle Entrate – Riscossione (già Equitalia), e comunque somme iscritte a ruolo presso gli agenti della riscossione entro il 30 gennaio 2017, sia tempestivamente informato sulla pendenza della cosiddetta procedura di “rottamazione bis” dei ruoli, cosicché da poter evitare il pagamento integrale degli stessi con notevole risparmio di denaro.

Test dei gas di scarico non solo sulle scimmie ma anche sugli umani. Lo scandalo che ha travolto alcune case automobilistiche tedesche rischia di raggiungere dimensioni ancora più ampie

Test dei gas di scarico non solo sulle scimmie ma anche sugli umani. Lo scandalo che ha travolto alcune case automobilistiche tedesche rischia di raggiungere dimensioni ancora più ampie La ricerca e la sperimentazione sugli esseri umani è una pratica che si svolge da tempo immemore, e ha conosciuto le sue pagine peggiori durante i periodi di prigionia e schiavitù di una parte della popolazione mondiale. Ma quello che sta emergendo in queste ultime ore sullo scandalo che ha travolto Bmw, Daimler e Volkswagen fa riemergere inquietanti reminiscenze di fatti della storia che pensavamo archiviati, ove fosse confermato che tali test, siano stati effettuati anche sugli esseri umani. È quanto emerge da un rapporto dell’EUGT riportato dalla Stuttgarter Zeitung. L’EUGT, associazione europea della ricerca per ambiente e salute nel settore dei trasporti, è un’associazione costituita nel 2007 e sciolta a metà 2017 dopo decisione di fine 2016 tra Bmw, Daimler, Volkswagen e Bosch. Il documento, pubblicato come rapporto di attività per il quinquennio 2012-2015, riporta che l’Associazione avrebbe promosso «uno studio a breve termine sull’inalazione del biossido di azoto nelle persone sane». Nel 2015 Volkswagen ha ammesso di avere manipolato i dati relativi alle emissioni di biossido di azoto (NO2) dei motori diesel per conformarli agli standard americani. Il biossido di azoto è un gas tossico, dall’odore forte e pungente e con forte potere irritante. È un inquinante la cui principale fonte di emissione nell’atmosfera è il traffico veicolare. Secondo il rapporto dell’EUGT 25 soggetti sani sarebbero stati sottoposti a test di inalazione di biossido di azoto con diverse concentrazioni. E i risultati non mostrerebbero alcun effetto riscontrabile sulle persone sottoposte al test. Il produttore tedesco Daimler si è nel frattempo dissociato dai test sugli esseri umani - come riporta la Süddeutsche Zeitung -, condannandoli nel modo più assoluto. Pare inoltre che Bosch non facesse già più parte dell’EUGT quando i test sono stati effettuati anche sugli esseri umani. Nel maggio 2015 dieci esemplari di scimmie giapponesi sono stati condotti in un laboratorio di Albuquerque, nel New Mexico, rinchiusi in una vetrina e tenuti tranquilli davanti a uno schermo con la proiezione di un cartone animato, mentre venivano sottoposti all’emissione di gas di scarico (commisto ad aria) per 4 ore. Il caso è stato sollevato dal New York Times. Bmw e Daimler hanno preso le distanze dal metodo «del tutto insensato». Volkswagen ha chiesto scusa, definendo «un errore» quei test. Dietro i test sulle scimmie ci sarebbe l’allarme scatenato nel 2012 da uno studio pubblicato dall’organizzazione mondiale della sanità, secondo il quale i gas di scarico sono cancerogeni. I colossi dell’auto volevano dimostrare il contrario. L’EUGT aveva promosso lo studio - poi applicato con i test sulle scimmie - nel 2013 stipulando un contratto con il Lovelace Respiratory Research Institute. Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” auspica quindi che su questa vicenda sia fatta immediata chiarezza anche per evitare che in futuro si possa solo parlare di fatti del genere e di persone che non hanno rispetto per la dignità degli esseri umani, trattandole alla stregua di carne da macello.

domenica 28 gennaio 2018

Per le ferrovie tedesche (Deutsche Bahn) arrivano migliaia di pensionamenti ed assumono 19.000 persone.

Per le ferrovie tedesche (Deutsche Bahn) arrivano migliaia di pensionamenti ed assumono 19.000 persone. Lo “Sportello dei Diritti”: in Italia da anni avviene il contrario. Occasione di nuovi posti di lavoro anche per i nostri connazionali che ambiscono ad un posto nel settore con migliori garanzie L'operatore della rete ferroviaria tedesca, la Deutsche Bahn, l’equivalente di Trenitalia, ha dichiarato che avrebbe assunto 19.000 persone nel 2018, tra cui più di mille per le posizioni di macchinista o macchinista-autista principiante. Circa 4.000 posti saranno comunque assegnati a tirocinanti o studenti, ha dichiarato Martin Seiler, rappresentante delle risorse umane nel Consiglio di amministrazione, del gruppo Funke media. La nuova serie di assunzioni arriva dopo che già negli ultimi cinque anni, circa 60.000 nuovi dipendenti si sono uniti a Deutsche Bahn, per rinnovare un terzo della forza lavoro in tutto il paese. Questo "boom" nelle assunzioni è dovuto a un'ondata di pensionamenti, ma anche a una crescita dell'azienda e allo sviluppo dell'infrastruttura digitale. La Germania non dispone attualmente di almeno 1.200 macchinisti, necessari per il funzionamento ottimale del trasporto ferroviario, secondo Claus Weselsky, capo della Drivers Union. "Spesso questa mancanza viene semplicemente raggiunta dai lavoratori che fanno gli straordinari", dice. Si tratta di dati assolutamente opposti a quelli che si sentono in Italia in settori di rilevanza pubblica, sottolinea Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, che confermano come ancora una volta la Germania e le sue imprese rappresentino dei modelli da imitare. Inoltre, l’occasione di nuovi posti di lavoro potrebbe essere sfruttata da parte di nostri connazionali specializzati e non nel settore e che sono in cerca di migliori fortune anche all’estero in un ambito, quale quello del trasporto ferrotranviario dove negli ultimi anni non si è assistito affatto ad un miglioramento delle garanzie e tutele lavorative a fronte di inesistenti aumenti salari.

Nuovo scandalo per l'auto tedesca: nella bufera Bmw Daimler e VW per test sulle scimmie costrette a respirare i gas di scarico

Nuovo scandalo per l'auto tedesca: nella bufera Bmw Daimler e VW per test sulle scimmie costrette a respirare i gas di scarico. Gli scienziati hanno usato dieci macachi a coda lunga Le case automobilistiche tedesche di nuovo al centro di polemiche. Il caso sollevato dal New York Times che ha rivelato che Bmw Daimler e VW, tramite un comune centro di ricerca, hanno finanziato test durante i quali 10 scimmie sono state usate per provare gli effetti dei gas di scarico per 4 ore. Secondo quanto emerso, le scimmie sono state rinchiuse in una specie di vetrina, tranquillizzate con la proiezione di cartoni animati e sottoposte a gas di scarico del motore diesel di un Maggiolino. Per distrarsi potevano guardare dei cartoni animati. La vicenda ha suscitato immediate reazioni di indignazione. Volkswagen e Daimler si sono scusate distanziandosi da ogni forma di tortura degli animali. "Siamo convinti che il metodo scientifico scelto in quella circostanza fosse sbagliato", afferma una nota del gruppo di Wolfsburg. Gli esperimenti risalgono al 2014 e sono stati svolti in un laboratorio di Albuquerque (USA). Dovevano dimostrare che i moderni veicoli diesel sono meno inquinanti di quelli del passato. Sembra che gli scienziati non sapessero che stavano impiegando un motore al cento del Dieselgate per le emissioni truccate. Questo è assolutamente non scientifico, sottolinea Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”. Sappiamo tutti che i gas di scarico fanno male, allora perchè costringere i primati a respirarli per farli ammalare e morire?

sabato 27 gennaio 2018

San Cataldo di Lecce. Chiazza arancione vivo e oleosa a riva. Lo “Sportello dei Diritti”: si accertino natura e cause

San Cataldo di Lecce. Chiazza arancione vivo e oleosa a riva. Lo “Sportello dei Diritti”: si accertino natura e cause Un fenomeno insolito per le acque cristalline di San Cataldo, Marina del Comune di Lecce, che ha destato più di un dubbio tra i cittadini che lo hanno potuto osservare: a riva si presentava un’ampia chiazza color arancione vivo e oleosa che stagnava a pochi centimetri dal bagnasciuga. Ovviamente tale evento, che probabilmente non si era mai visto in precedenza presso il tratto di costa antistante i lidi nella porzione di costa del comune di Vernole, ha destato dapprima ribrezzo e poi ampia curiosità ed è stato quindi filmato dai presenti e poi postato su alcuni profili social. Noi dello “Sportello dei Diritti”, rileva il presidente Giovanni D’Agata, abbiamo voluto raccogliere l’allarme lanciato dai cittadini anche perché si tratta di fenomeni che, seppur rari nei mari che bagnano il Salento, naturalmente si verificano nella stagione più temperata quando vi sono particolari specie di alghe che proliferano solo quando le temperature delle acque diventano più calde. Il fatto insolito è che il colorarsi in questo modo ed in questo periodo delle acque rivierasche nel momento in cui raggiungono le temperature minime, ha destato più di un sospetto. Ecco perché è necessario che le autorità sanitarie si attivino prontamente per accertarne la natura e le cause, per sfatare ogni minimo dubbio circa la possibilità che derivi da fonti d’inquinamento umane e per ogni intervento del caso.

Truffe online. Ancora Poste Italiane e i suoi utenti nel mirino di hacker e truffatori.

Truffe online. Ancora Poste Italiane e i suoi utenti nel mirino di hacker e truffatori. L’allerta su Commissariato di PS On Line della Polizia Postale. Lo “Sportello dei Diritti” rilancia l’allarme sulla miriade di tentativi di frode. Occhio ai messaggi che riceviamo via mail e sui nostri dispostivi: sono trappole. Non cliccate sui link e cancellateli Un altro post pubblicato dalla Polizia Postale sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia rilancia un tema attualissimo sul quale non bisogna assolutamente abbassare la guardia: le frodi telematiche mediante furto di dati attraverso falsi messaggi che simulano in tutto e per tutto loghi di note aziende del settore creditizio. Il rischio che hacker e truffatori telematici si insinuino nei nostri dispositivi, come andiamo ripetendo noi dello “Sportello dei Diritti”, è ormai all’ordine del giorno è ad essere particolarmente nel mirino di questi malintenzionati sono i conti correnti e i prodotti creditizi di Poste Italiane per la loro diffusione tra la platea dei residenti in Italia e per la circostanza che molti tra coloro che hanno un qualsiasi rapporto con l’azienda in questione sono anziani, giovanissimi o stranieri e quindi più vulnerabili. Non passa istante, infatti, che sul territorio nazionale non si senta qualcuno che abbia ricevuto sulla propria mail o sul proprio dispositivo quale smarthpone, tablet o pc, un messaggio che inviti a mettere mano ai propri dati o a cliccare su qualche link che riguarda la propria Postpay, il proprio conto BancoPosta o prodotti similari. L’ultimo segnalato dalla Polizia Postale è uno che per impostazione grafica e loghi appare di Poste Italiane e ci paventa l’ipotesi che il nostro account sia stato disattivato invitandoci a cliccare su un link. Si tratta dell’ennesimo tentativo di frode telematica come ci ricorda la Polizia Postale: “Anche se confezionata molto bene rimane sempre una truffa. Mai seguire i link suggeriti”. Ancora una volta, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il modo migliore per difendersi è quello di prestare sempre attenzione ad ogni messaggio che ci giunge, leggendolo attentamente e cestinarlo subito dopo, una volta verificato il contenuto truffaldino. È sufficiente, quindi, non cliccare sui link cui solitamente conducono, non rispondere alle richieste di dati personali o bancari o aprire gli allegati che spesso sono contenuti, per evitare qualsiasi tipo di conseguenza pregiudizievole. È bene ripetere ancora una volta che Poste Italiane non utilizza mai queste modalità per le proprie procedure o attività. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

Dieselgate. Maxirichiamo di Porsche Macan nelle officine dopo i controlli del Ministero dei Trasporti tedesco

Dieselgate. Maxirichiamo di Porsche Macan nelle officine dopo i controlli del Ministero dei Trasporti tedesco. I motori diesel della Panamera e della Cayenne saranno esaminati in parallelo La casa automobilistica Porsche dovrebbe richiamare il suo modello Macan con motore diesel di tre litri per un altro aggiornamento software nelle officine. Interessati in tutta Europa circa 52.500 veicoli con il motore diesel sei cilindri, secondo quanto annunciato venerdì da Porsche. Dopo i controlli da parte del Kraftfahrt-Bundesamt (KBA), il Ministero dei Trasporti Tedesco, il produttore avrebbe ordinato un richiamo per la Macan a causa di irregolarità nel sistema di scarico. Oltre ad analizzare questo modello gli esaminatori del KBA, nel quadro della scandalo sui gas di scarico noto come “Dieselgate” hanno messo nel mirino anche la Porsche Cayenne con motore quattro litri diesel di seconda generazione, che venne prodotta fino allo scorso autunno e la Porsche Panamera nella variante diesel. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti”, ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. Al singolo proprietario, infatti, non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in cui la propria autovettura sia oggetto del richiamo, l’intervento previsto è a totale carico della casa automobilistica che dovrebbe fornire anche un’autovettura sostitutiva per il periodo necessario alla manutenzione straordinaria.

venerdì 26 gennaio 2018

L'influenza aumenta il rischio di infarto secondo uno studio canadese

L'influenza aumenta il rischio di infarto secondo uno studio canadese Le persone che soffrono di influenza potrebbero avere un rischio sei volte superiore alla media di infarto durante la prima settimana dell'infezione, secondo uno studio pubblicato mercoledì che pubblicato nel New England Journal of Medicine (NEJM). Questo rischio è particolarmente alto negli anziani, affermano gli autori dello studio. Ciò conferma studi precedenti che mostrano un legame tra influenza, infarto e aumento della mortalità."Questi risultati sono importanti perché confermano l'esistenza di un legame tra influenza e infarto miocardico e ne rafforzano l'importanza di immunizzazione ", afferma Jeff Kwong, ricercatore presso l'Ontario Institute of Clinical Sciences e Public Health in Canada. Lo studio si basa su circa 20.000 casi di influenza tra adulti confermati in laboratorio in Ontario tra il 2009 e il 2014. Di questi, 332 sono stati ricoverati in ospedale a seguito di un attacco di cuore nell'anno successivo un'infezione dal virus dell'influenza. Il rischio cardiaco sembra essere stato maggiore nei primi sette giorni di influenza, in particolare nelle persone anziane infette dal virus dell'influenza B e in quelli sottoposti a un primo infarto. Altri studi su virus responsabili di infezioni respiratorie hanno sottolineato l’aumento del pericolo di attacchi cardiaci, ma non tanto quanto il virus dell'influenza, come ha sottolineato lo studio. In tutta Europa, l'eccesso di mortalità per tutte le problematiche connesse all'influenza è stimato in 80.000 morti, di tutte le età, ha sottolineato l'Istituto francese della salute. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ricorda che più volte l'associazione si è occupata del problema, rilevando che nonostante le campagne di vaccinazione e le cautele, ancora oggi i virus influenzali continuano a mietere migliaia di vittime.

Maxi richiamo Toyota da oltre 700mila di auto: problemi all'airbag

Maxi richiamo Toyota da oltre 700mila di auto: problemi all'airbag La società Toyota South Africa Motors, filiale del gigante nipponico dell’auto sta richiamando oltre 700mila veicoli per risolvere i potenziali problemi con gli airbag. Toyota precisa che il richiamo sono parte di una campagna per rimpiazzare gli airbag Takata in quanto passibili di presentare muffe che ne impedirebbero il corretto gonfiaggio in caso di incidente. I veicoli toccati dalla misura di richiamo sono per l’esattezza 730'000 e sono stati costruiti tra il 2002 e il 2014. Alcuni modelli venduti più recentemente avrebbero presentato pure la necessità di procedere alla sostituzione dei cuscini gonfiabili. Già nel 2014 Takata era finita sotto la lente degli Stati Uniti. Da allora l’azienda è in procedura di fallimento. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.Al singolo proprietario, infatti, non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in cui la propria autovettura sia oggetto del richiamo, l’intervento previsto è a totale carico della casa automobilistica che dovrebbe fornire anche un’autovettura sostitutiva per il periodo necessario alla manutenzione straordinaria.

giovedì 25 gennaio 2018

Analisi del sangue sull'iPhone. La funzione sarà lanciata per ora solo in fase di test negli Usa

Analisi del sangue sull'iPhone. La funzione sarà lanciata per ora solo in fase di test negli Usa Apple punta sulla salute digitale: gli utenti potranno scaricare automaticamente sull'iPhone la propria cartella clinica con dati sanitari come i risultati delle analisi del sangue o i vaccini, per conservarli e per mostrarli facilmente a un dottore o ai familiari. L'ultima funzione, lanciata per ora in fase di test negli Stati Uniti, fa parte delle novità di iOS 11.3, l'aggiornamento del sistema operativo di iPhone e iPad che tra l'altro introdurrà anche le funzioni legate al controllo della batteria e delle prestazioni del proprio smartphone promesse da Apple dopo essere stata investita dalla bufera per gli iPhone "rallentati" in caso di batterie non più al top. In arrivo pure nuove Animoji, le icone animate sugli iPhone X, e funzioni più avanzate per la realtà aumentata. La versione 11.3 di iOS, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è disponibile da ieri per gli sviluppatori, mentre per tutti gli utenti arriverà in primavera. La nuova funzione "sanitaria" lanciata da Apple sarà integrata nell'applicazione Salute e permetterà agli utenti di trasferire sul proprio iPhone i dati clinici direttamente da ospedali e dottori. Apple sottolinea che i dati medici dei suoi utenti saranno criptati e archiviati localmente sugli smartphone, quindi nessun dato sarà accessibile alla compagnia californiana a meno che non sia l'utente a decidere di condividerli. All'iniziativa, ha già aderito una dozzina di istituti sanitari americani.

"Foto razzista", Amazon nella bufera: poi le scuse e il ritiro della pubblicità

"Foto razzista", Amazon nella bufera: poi le scuse e il ritiro della pubblicità Ci risiamo. Quasi due settimane dopo che il gigante svedese dell'abbigliamento H&M è finito nella bufera scatenata sui social, per una campagna pubblicitaria insensibile con l'accusa di razzismo, questa settimana Amazon è stata costretta a ritirare dal sito merce con una scritta razzista. L'azienda infatti ha pubblicato un catalogo dove posa, come modello, un neonato con indosso una bavetta con lo sfondo due piramidi con sotto la scritta "Slavery gets shit done" (ossia "questo si ottiene con la schiavitù"). Tra gli elementi stampati con lo slogan razzista t-shirts, tazze, bavaglini, borse e altro ancora. Un accostamento, definito "razzista" e "di pessimo gusto", che ha costretto l'azienda di commercio elettronico statunitense - sotto il fuoco di fila di una vera e propria gogna mediatica con migliaia di commenti su Twitter - a scusarsi e ritirare il catalogo pubblicitario. Tantissime le accuse: da chi ha definito la trovata pubblicitaria "disgustosa e irresponsabile". E' finita che Amazon ha dichiarato a Reuters che la merce è stata oscurata sul loro sito, non sia mai di urtare la sensibilità razziale nel mondo globale. Un'altra gaffe razzista, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. che rischia di pesare sull'immagine della più grande Internet company al mondo. Mentre la nostra associazione si aggiunge alle altre forze che contrastano il fenomeno del razzismo, e al tempo stesso si pone come catalizzatore di quelle forze. In Italia il monitoraggio della pubblicità è affidato all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria. Il codice dello IAP stabilisce, tra l’altro, che essa deve: “rispettare la dignità della persona in tutte le sue forme ed espressioni”. Partendo da questo principio, lo “Sportello dei Diritti” quando individua uno spot manda una mail allo IAP affermando che esso contraddice quella norma. Il vantaggio di indirizzare le proteste a questo istituto è che così facendo ci rivolgiamo alle imprese, cioè a chi pianifica e sdogana le réclame. Il nostro intento non è la soppressione di un singolo spot particolarmente denigrante, perché ciò equivarrebbe ad accettare implicitamente tutti gli altri, ma quello di fare continua pressione perché l’intero fenomeno sia ripensato alla luce di una nuova sensibilità emergente.

Lotta al fumo. Una sigaretta al giorno basta per causare danni alla salute

Lotta al fumo. Una sigaretta al giorno basta per causare danni alla salute. Un nuovo studio dimostra quanto sia dannosa una singola sigaretta al giorno per la salute. Gli esperti consigliano: “state lontani dalle sigarette” Una recente ricerca pubblicata da un'università di Londra dimostrerebbe che anche una singola sigaretta al giorno lascia un segno chiaro sulla salute. I ricercatori britannici hanno esaminato il legame tra fumo e malattie cardiache e sono giunti a una conclusione terrificante. Secondo lo studio in questione, una sigaretta al giorno sarebbe sufficiente per aumentare non solo il rischio di sviluppare malattie cardiache drasticamente, ma anche il rischio di subire un ictus. Per inciso, il risultato è ancora peggiore per le donne. Ovviamente rileva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che fra le sue molteplici attività combatte da anni contro la piaga del tabagismo, il consiglio degli esperti è lapidario: "State lontani dalle sigarette" o non iniziate nemmeno a fumare.

Duro affondo della stampa tedesca sulla situazione economica italiana: Italia messa peggio della Grecia.

Duro affondo della stampa tedesca sulla situazione economica italiana: Italia messa peggio della Grecia. Dalle colonne del quotidiano "Die Welt" la valutazione di economisti tedeschi secondo cui nell'eurozona l'Italia rappresenti il vero fanalino di coda "L'Italia è l'assoluto fanalino di coda dell'eurozona, messo anche peggio della Grecia": a dirlo non una voce di popolo ma l’autorevole quotidiano tedesco Die Welt sulle pagine finanziarie in un articolo dall’eloquente titolo: "Se i greci lasciano indietro gli italiani". Un duro affondo che è acuito dal fatto che alcuni economisti delle banche d'affari ritengono che anche con le imminenti elezioni italiane, indipendentemente da chi vincerà, "non c'è da aspettarsi riforme di base", come sottolineato da Timo Schwietering, analista della banca Metzler. In pratica, per il quotidiano della capitale "Solo riforme radicali, come in Grecia, potrebbero cambiare qualcosa". "Ma cose del genere non sono nel programma elettorale di nessuno dei contendenti alle elezioni"."L'Italia è l'unico paese dell'eurozona il cui livello di vita, dall'entrata in vigore dell'unione monetaria, è diminuito", prosegue Timo Schwietering. "Prima l'Italia aveva un modello economico facile", ha rilevato Daniel Hartmann, capo economista della banca Bantleon, che si occupa del risparmio gestito. "Quando la congiuntura si bloccava, si svalutava la lira, che ridava benzina alle esportazioni e rianimava la congiuntura". Dall'entrata in vigore dell'unione monetaria questo modello non ha più funzionato e il paese dovrebbe abbassare i costi o aumentare la produttività. "Il passaggio al nuovo campo all'Italia non è ancora riuscito". Sarebbe necessaria soprattutto una riforma dell'amministrazione: "le prestazioni sono scarse e per giunta care". Un permesso di costruzione costa tre volte la Germania, un procedimento giuridico in Italia è di 3 anni, in Germania di uno e mezzo. Ed infine, la paura che nonostante qualche timida riforma avviata, ci sia la possibilità che possa bloccarsi tutto, sempre secondo Welt. Insomma, è evidente, per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” che la situazione percepita dalla stragrande maggioranza degli italiani circa la dura crisi che attanaglia il Paese è confermata anche da osservatori esterni che anzi, dipingono scenari ancor più duri per il prossimo futuro.

mercoledì 24 gennaio 2018

Falsi messaggi truffa che segnalano virus, malware, phishing e spyware su pc e dispositivi? Si moltiplicano i tentativi di frode

Falsi messaggi truffa che segnalano virus, malware, phishing e spyware su pc e dispositivi? Si moltiplicano i tentativi di frode. L’allerta su Commissariato di PS On Line della Polizia Postale. Lo “Sportello dei Diritti”: non cliccate, chiudete il messaggio e avviate la scansione direttamente dal vostro antivirus Virus, malware, phishing e spyware, sono ormai sinonimo di pericoli per pc e dispositivi degli utenti della rete, anche dei più profani. E questo lo sanno bene hacker e truffatori telematici che giocano sulla nostra emotività e scarsa attenzione per provocare reazioni istantanee che causano proprio l’effetto voluto da questi malintenzionati: farci seguire le loro false istruzioni per accedere abusivamente, anche con un semplice click, ai nostri dispositivi e sottrarci dati bancari o sensibili. Noi dello “Sportello dei Diritti” lo ripetiamo da tempo e quotidianamente rilanciamo le allerte che provengono dal mondo del web e dalle istituzioni per mettere in guardia i cittadini. Come al solito, in tal senso, è la Polizia Postale a svolgere una preziosa opera di informazione anche attraverso la propria pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia”, che per esempio, nelle scorse ore ha rilanciato con un proprio post con allegato screenshot, uno dei messaggi fraudolenti cui bisogna prestare attenzione per evitare le conseguenze pregiudizievoli più disparate per la nostra sicurezza online. Accade spesso ormai, infatti, che ci appaia all’improvviso un messaggio che potrebbe sembrare in tutto e per tutto riferibile nella grafica ad un colosso dell’informatica quale Microsoft o della sicurezza online come McAfee o Norton, e che ci comunica che il nostro dispositivo è risultato infettato da virus, malware, phishing e spyware, per i quali si consiglia la rimozione immediata tramite scansione da effettuarsi per il tramite di un semplice click su un tasto “Procedi”. Nulla di più falso. Come sottolinea la Polizia Postale, “è meglio non procedere ma avviare la scansione del proprio pc direttamente dal programma antivirus”. Ancora una volta, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è sufficiente seguire il semplice consiglio di non cliccare e cestinare prontamente questi messaggi fraudolenti per evitare ogni conseguenza pregiudizievole. Tuttavia, in questi casi è sempre bene procedere eventualmente con una vera scansione del dispositivo tramite l’apertura del programma antivirus già presente sullo stesso. Nel caso siate comunque incappati in una frode di questo tipo, come al solito i nostri esperti sono pronti a prestarvi ausilio previo contatto ad una delle nostre email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org

Indebitato e in assistenza espulso nostro connazionale dalla Svizzera

Indebitato e in assistenza espulso nostro connazionale dalla Svizzera. Il Tribunale federale ha dato ragione al Dipartimento delle istituzioni. L'uomo dovrà quindi lasciare la Svizzera. Sono tanti gli episodi d'intolleranza a carico d'italiani che si verificano al di là delle Alpi e che lo “Sportello dei Diritti”, ha sempre prontamente segnalato per denunciare il razzismo diffuso che pare sia troppo spesso tollerato da alcune istituzioni elvetiche. Questa volta un italiano 52enne oberato dai debiti, dovrà lasciare definitivamente il Canon Ticino. Il Tribunale federale ha infatti respinto in ultima istanza il ricorso presentato contro la sentenza dell'8 novembre 2017 del Tribunale amministrativo del Cantone Ticino (TRAM). La Corte cantonale aveva dato ragione alla Sezione della popolazione del Dipartimento delle istituzioni, che, nel gennaio del 2017, gli aveva revocato il permesso di dimora ottenuto nel 2012, anno in cui era arrivato in Svizzera. A sostegno della propria decisione l'autorità aveva osservato che questi da tempo non lavorava più, che era oberato dai debiti, che aveva interessato le autorità giudiziarie penali svizzere e quelle italiane e che dal luglio 2016, non disponendo più di entrate sufficienti per il proprio mantenimento, era a carico della pubblica assistenza. Tale decisione era stata confermata su ricorso dapprima dal Consiglio di Stato, il 19 settembre 2017, e in seguito dal TRAM. I giudici di Mon Repos hanno però dato ragione alla Corte cantonale, che aveva rilevato come il ricorrente non potesse più essere considerato un lavoratore e che la perdita del suo impiego non fosse riconducibile a motivi di malattia o infortunio. Il 52enne non aveva neppure dimostrato di essersi prodigato per ricercare un nuovo impiego. La Corte cantonale aveva inoltre constatato che il ricorrente adempiva il motivo di revoca siccome non aveva rispettato la condizione per la quale gli era stato rilasciato il permesso di dimora (cioè l'esercizio di un'attività lucrativa). Inoltre l'uomo dipendeva da tempo dall'aiuto sociale ed aveva percepito prestazioni assistenziali per 20'989 franchi dal mese di luglio 2016. “Un suo rientro nella vicina Penisola, dove aveva vissuto sino all'età di 47 anni prima di venire in Svizzera e dove possedeva i suoi principali legami culturali e sociali, appariva quindi perfettamente esigibile”, si legge nella sentenza. Infine, riguardo ai problemi di salute fatti valere dall'interessato, sia la Corte cantonale che il TF avevano osservato che l'Italia non è sprovvista di adeguate strutture sanitarie medico-psichiatriche-assistenziali pubbliche e private di ottima qualità. Inoltre, "risiedendo nella fascia di confine, il ricorrente potrà continuare il suo percorso terapeutico in Svizzera".Per questi motivi i giudici losannesi hanno respinto il ricorso del cittadino italiano, ponendo a suo carico anche le spese giudiziarie di 200 franchi. Una storia che sta assumendo i contorni dell'ordinario in Svizzera, rileva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, dove gli italiani che hanno sempre contribuito al miglioramento delle condizioni di vita di quel Paese con il proprio sudore della fronte, si ritrovano spesso umiliati e costretti a subire il volere delle autorità che si uniformano più che ai diritti umani, al sentire comune che in questo momento assume particolari contorni d'intolleranza.

martedì 23 gennaio 2018

Truffe online. Guai a credere a falsi messaggi che invitano a cambiare le credenziali per servizi relativi alle nostre utenze.

Truffe online. Guai a credere a falsi messaggi che invitano a cambiare le credenziali per servizi relativi alle nostre utenze. L’allerta su Commissariato di PS On Line della Polizia Postale. Lo “Sportello dei Diritti”: non cliccate e cestinate immediatamente questi messaggi Una nuova allerta è stata da poco lanciata dalla Polizia Postale tramite un post pubblicato su “Commissariato di PS On Line – Italia”, con tanto di screenshot del messaggio fraudolento che si può ricevere sui nostri dispositivi attraverso email o messaggi inviati tramite app di messaggeria istantanea. E ancora una volta, ricorda lo “Sportello dei Diritti”, è l’invito a prestare attenzione a ciò che si riceve che diventa la priorità per ogni utente della rete, se si vuole evitare di subire intrusioni non volute nei propri dispositivi e la sottrazione di dati personali o sensibili. Uno dei modi più malevoli è quello di minacciare la disabilitazione di una nostra utenza se non si aggiornano le credenziali cliccando su un link che subito dopo si rileva il sistema truffaldino per accedere abusivamente ai nostri apparati. Il testo del post della Polizia Postale, ci ricorda di stare sempre attenti: “In questo caso aggiornare le credenziali cliccando sul link potrebbe essere un pericolo. Fare attenzione”. È sufficiente, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, seguire il semplice consiglio di non cliccare sui link indicati da tali messaggi fraudolenti che vanno cestinati immediatamente per evitare ogni conseguenza pregiudizievole. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgersi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

Antimicrobico spray orale ritirato a scopo precauzionale dalle farmacie e parafarmacie. Ecco il lotto. Sospesa anche la vendita on line su Amazon

Antimicrobico spray orale ritirato a scopo precauzionale dalle farmacie e parafarmacie. Ecco il lotto. Sospesa anche la vendita on line su Amazon La Società Futura ha comunicato che sta per procedere al ritiro dal mercato per motivi precauzionali di un lotto di soluzione spray del cavo orale e della gola. Nello specifico si tratta del lotto n. 27 del dispositivo medico ORALEXYL SPRAY ORALE 20ML – cod. 904993755. Non si conoscono i motivi di tale decisione. Il suddetto prodotto non può, pertanto, essere venduto. ORALEXYL è una soluzione spray del cavo orale e della gola. Utile negli stati di irritazione edarrossamenti delle mucose gengivali ed orofaringee. La notizia, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, arriva in seguito ad una e mail dell'azienda Società Futura, nella quale è stato dichiarato che, in via del tutto precauzionale, il lotto in questione in commercio sul mercato globale verrà richiamato anche con un blocco delle vendite di Amazon.

Allerta dell'Agenzia francese di sicurezza sanitaria: AIFA dispone ritiro dalle farmacie di un lotto di soluzione per dialisi

Allerta dell'Agenzia francese di sicurezza sanitaria: AIFA dispone ritiro dalle farmacie di un lotto di soluzione per dialisi L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha disposto il ritiro, a scopo precauzionale, di un lotto di una soluzione utilizzata per la depurazione del sangue mediante la membrana peritoneale in pazienti affetti da insufficienza renale cronica in stadio terminale. Nello specifico si tratta del lotto n. Y3LH311 scad. 31/7/2019 della specialità medicinale BICAVERA*1,5% GLU 3000ML4SA C – AIC 035498132 della ditta Fresenius Medical Care It. Spa. Il provvedimento si è reso necessario, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, a seguito della notifica di allerta pervenuta dall’agenzia francese e dalla comunicazione pervenuta dalla ditta concernente “potenziale perdita capillare delle sacche”. La specialità medicinale BICAVERA è utilizzata nello stadio terminale (scompensato) dell’insufficienza renale cronica di qualsiasi natura, trattata con dialisi peritoneale. La ditta Fresenius Medical Care ha comunicato l’avvio della procedura di ritiro che il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è invitato a verificare.

Eurospin richiama Yogurt con confetti al cioccolato per presenza di corpi estranei (plastica). Allerta del Ministero della Salute

Eurospin richiama Yogurt con confetti al cioccolato per presenza di corpi estranei (plastica). Allerta del Ministero della Salute Il Ministero della Salute ha dato comunicazione del richiamo del richiamo dello Yogurt intero con confetti al cioccolato gusto Banana e e gusto Fragola. In particolare richiamo è stato attuato per presenza di Corpo Estraneo (frammenti plastica dura derivante dal contenitore). Lo Yogurt oggetto del ritiro è venduto nell’unità da “120 g” e con tutte le date di scadenza” ed è prodotto da Latte Montagna Alto Adige Soc. Agr. COOP via Innstbruck n 43, 39100 Bolzano confezionato per Eurospin Italia Spa con marchio "Pascoli Italiani". Nell’ottica d’informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte alimentari, lo “Sportello dei Diritti” nella persona del presidente Giovanni D'Agata, ricorda che la procedura di richiamo riguarda tutti i lotti in questione ed in caso di acquisto di provvederne alla restituzione presso il relativo esercizio che dovrà provvedere anche a rimborsarne il prezzo. Infatti, il Ministero stesso tra le avvertenze del richiamo ufficiale riporta: “RESTITUIRE IL PRODOTTO PRESSO IL PUNTO VENDITA DA CUI VERRA’ SOSTITUITO O RISARCITO”. Ovviamente per acquisti sempre più consapevoli è sempre bene verificare preventivamente il prodotto ed evitarne assolutamente il consumo se dovesse corrispondere a quello indicato nel “richiamo” ufficiale pubblicato dal Ministero.

lunedì 22 gennaio 2018

Antipertensivo ritirato a scopo precauzionale dalle farmacie. Ecco i lotti

Antipertensivo ritirato a scopo precauzionale dalle farmacie. Ecco i lotti L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha disposto il ritiro, a scopo precauzionale, di due lotti di un medicinale contro l'ipertensione arteriosa polmonare della ditta Medac Pharma Srl nelle seguenti confezioni: lotto n. 321117 scad. 4/2019 e lotto n. 321217 scad. 4/2019 della specialità medicinale BOSENTAN MED*56CPR RIV 125MG – AIC 043666027. Il provvedimento si è reso necessario, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, a seguito della comunicazione pervenuta dalla ditta concernente “dosaggio errato su un lato del confezionamento secondario”. Bosentan è utilizzato nel trattamento dell'ipertensione arteriosa polmonare per migliorare la capacità di esercizio e i sintomi in pazienti in classe funzionale III WHO. Il bosentan è un antagonista del recettore per l'endotelina-1, approvato con procedura centralizzata europea, per il trattamento orale di pazienti affetti da ipertensione arteriosa polmonare.L'ipertensione arteriosa polmonare è una condizione invalidante, rara, ad eziologia ignota, che interessa le arteriole polmonari, caratterizzata da una iperplasia dell'intima, ipertrofia della media e aumento delle resistenze vascolari polmonari1,2. La ditta Medac Pharma ha comunicato l’avvio della procedura di ritiro che il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è invitato a verificare.

Rischio surriscaldamento, Auchan e Simply richiamano Notebook Qilive 14 pollici.

Rischio surriscaldamento, Auchan e Simply richiamano Notebook Qilive 14 pollici. I supermercati hanno attivato una pagina sui propri siti espressamente dedicata al problema e avviato un programma di sostituzione gratuita. Alcune unità sono a rischio surriscaldamento e rappresentano un pericolo per gli utenti. Se avete acquistato un notebook Qilive 14 pollici, forse vi tocca farlo vedere a un tecnico. Auchan e Simply hanno infatti comunicato di aver richiamato il Notebook Qilive 14 pollici 2/32 Gb (EAN: 324567642673). “Alcune batterie dei computer portatili sopra indicati, scrive in una nota Auchan nei cui punti vendita IPER e Porto Sant'Elpidio e quelli Simply sono venduti, possono surriscaldarsi, precludendo la funzionalità del prodotto. I clienti che hanno acquistato l’articolo in oggetto sono invitati a sospendere l’utilizzo e riportarlo al box accoglienza. Il prodotto sarà completamente rimborsato. Per ulteriori informazioni contattare il numero verde Auchan: 800.896996. Queste batterie possono surriscaldarsi, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,prendendo fuoco, e rappresentano un rischio per i clienti. Poiché queste batterie possono prendere fuoco e rappresentano un pericolo, è estremamente importante che i clienti verifichino se le batterie in uso sono difettose, e nel caso lo siano, ne cessino l'uso immediatamente.

Sicurezza in volo. Riesce per l’ennesima volta a imbucarsi su un aereo e a sorvolare l'Atlantico senza pagare il biglietto.

Sicurezza in volo. Riesce per l’ennesima volta a imbucarsi su un aereo e a sorvolare l'Atlantico senza pagare il biglietto. Una donna di 66 anni, già recidiva, ha volato da Chicago a Londra. L'aeroporto: «Non sappiamo come abbia fatto». Lo “Sportello dei Diritti”: controlli insufficienti anche per i voli intercontinentali? Un’impresa che ha dell’incredibile se non fosse che dimostra una grave falla nella sicurezza aerea. A metterla in atto una donna di 66 anni già denominata da alcuni network “scroccona aera seriale” che è riuscita a salire a bordo di un volo da Chicago a Londra senza pagare il biglietto, salvo poi finire davanti a un giudice della capitale del Regno Unito. La donna era stata identificata solamente ai controlli doganali dopo l'atterraggio. Marilyn Hartman, americana di 66 anni e ricoverata più volte in istituti di salute mentale, in passato ha più volte tentato di salire a bordo di velivoli vari (spesso riuscendoci). Anche se la sua specialità, secondo il Chicago Tribune, sarebbero i voli commerciali. Ed è proprio a bordo di uno di questi che la donna è riuscita ad arrivare prima al capoluogo dell'Illinois dove, dopo aver dormito una notte in aeroporto e un tentativo fallito di salire su di un volo per il Connecticut, ha finito poi per imbucarsi a bordo di un aereo British Airways per Londra trovando una poltrona vuota e, semplicemente, si è accomodata. Ovviamente senza pagare il costoso prezzo del ticket. Il tutto evitando con abilità qualsiasi controllo. Tuttavia, all’arrivo la giustizia britannica non ha perso tempo e seppur non particolarmente severa, l’ha condannata all‘obbligo di sottoporsi a sedute di psicoterapia. Le autorità aeroportuali, nel frattempo, hanno dichiarato di stare indagando su come la donna abbia fatto a eludere i controlli di rito, trincerandosi, per ora, dietro un «Non sappiamo come abbia fatto». Ciò che sorprende ancor di più, è che la Hartman, sempre secondo il Tribune, due anni fa era stata condannata a 2 anni di carcere con la condizionale per il medesimo reato. Aveva scontato però solo 23 giorni di detenzione. Una storia che anche se fa sorridere, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, tuttavia, evidenzia gravi carenze nei controlli agli imbarchi con conseguenti rischi per la sicurezza del traffico aereo.

Lidl richiama lotto coni gelato alla soia al gusto vaniglia: contiene proteine del latte non dichiarate in etichetta

Lidl richiama lotto coni gelato alla soia al gusto vaniglia: contiene proteine del latte non dichiarate in etichetta Lidl ha ritirato a titolo precauzionale un lotto di coni gelato “My Best Veggie” alla soia al gusto vaniglia, per la possibile presenza di un allergene non dichiarato in etichetta. Il provvedimento riguarda esclusivamente il lotto 18GV nella confezione da 300 grammi con termine minimo di conservazione (TMC) 18/07/2019, codice EAN 2096 8656. I coni gelati sono prodotti per Lidl da Casa del Gelato Srl. Il richiamo è stato effettuato a seguito del riscontro di allergeni (caseinati – proteine del latte) non dichiarati in etichetta. Da un punto di vista sanitario si tratta di una non conformità con un indice di rischio per gli allergici o gli intolleranti ai caseinati. Mentre non ci sono problemi per tutte le altre persone che possono consumare senza problemi i gelati in questione. La ditta produttrice Casa del Gelato Srl, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita i consumatori allergici alle proteine del latte che avessero acquistato il prodotto a non consumarlo e a riportarlo al punto vendita per il rimborso, anche senza presentazione dello scontrino. Il prodotto può invece essere consumato con sicurezza dai clienti non allergici, e anche dagli intolleranti al lattosio (lattosio inferiore a 0,01g/100g). Per informazioni è possibile chiamare il numero verde di Lidl Italia Srl 800 48 00 48. Casa del Gelato e Lidl Italia si scusano per gli eventuali disagi causati.

Truffe online. Occhio al messaggio bufala su Whatsapp che invita a controllare le informazioni a pena di disattivazione dell’app di messaggistica. È tutto falso.

Truffe online. Occhio al messaggio bufala su Whatsapp che invita a controllare le informazioni a pena di disattivazione dell’app di messaggistica. È tutto falso. L’allerta su Commissariato di PS On Line della Polizia Postale. Lo “Sportello dei Diritti”: non procedete né condividete Provocare una reazione istintiva nell’utente per poter insinuarsi nei dispositivi e sottrarre dati. È così che agiscono spesso gli hacker che approfittano della scarsa attenzione che sovente riserviamo ai messaggi che pervengono su smartphone, tablet e pc. Come ricordiamo da tempo noi dello “Sportello dei Diritti”, a volte basta un semplice preavviso fasullo di disattivazione dei servizi o delle nostre app che entriamo nel panico e diamo seguito senza far alcuna verifica della provenienza e della reale intenzione di chi ce l’ha inoltrato. La conseguenza delle nostre leggerezze nel procedere pedissequamente su quanto richiesto in questi messaggini è l’installazione di software occulti e malevoli che servono solo a sottrarci dati che consentono di farci prosciugare i conti o prelevare abusivamente dalle carte di credito o semplicemente acquisire illecitamente nostre informazioni sensibili. Uno dei metodi più utilizzati nell’ultimo periodo dai truffatori telematici è quello d’intimare il controllo delle informazioni di Whatsapp a pena della falsa disattivazione dell’account dell’app di messaggistica se non si clicca sul tasto “valida”. Si tratta, evidentemente dell’ennesima frode, come tiene a precisare anche la Polizia Postale tramite un post pubblicato su “Commissariato di PS On Line – Italia”, con tanto di screenshot del messaggio che rilanciamo, nel quale ha ricordato “WHATSAPP. Anomalie, controlla le tue informazioni, il tuo account sarà disattivato. E’ tutto falso non procedere e non condividere”. Ancora una volta, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di semplici consigli da seguire per evitare conseguenze pregiudizievoli dovute alle nostre disattenzioni quando si naviga in rete o comunque si utilizzano dispositivi connessi. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgersi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

sabato 20 gennaio 2018

Sudafrica: una donna "dà alla luce" un bambino dieci giorni dopo la sua morte

Sudafrica: una donna "dà alla luce" un bambino dieci giorni dopo la sua morte. La madre stava per essere seppellita quando i becchini hanno scoperto il corpo di un neonato tra le sue gambe. In realtà si tratterebbe di un fenomeno fisico spiegabile e non di una fake news con dietro una storia drammatica della morte di una mamma e del suo piccolo Una donna sudafricana deceduta per insufficienze respiratorie a distanza di dieci giorni dalla sua tragica morte, ha di nuovo gettato indirettamente la sua famiglia in un secondo lutto. Il giorno prima del suo funerale, i dipendenti delle pompe funebri hanno scoperto il corpo senza vita di un feto espulso tra le gambe della defunta. "Il bambino era morto. Eravamo così scioccati e spaventati che non abbiamo neanche guardato per vedere di che sesso fosse", così il responsabile dell'agenzia funebre citato dal giornale britannico "Daily Mail". "Lavoro in questo settore da oltre vent'anni, ma non ho mai sentito parlare di una donna morta che partorisce un bambino". Ovviamente gli esperti si sono immediatamente interrogati sull'evento. Gli esperti sudafricani possono solo speculare sulla causa esatta, rapporto dei media locali. Tuttavia, è probabile che l'incidente sia frutto un evento molto raro noto come nascita della bara. Poiché all'interno di una bara non c'è praticamente ossigeno, i cadaveri non si decompongono, ma iniziano a marcire. I gas risultanti possono generare una pressione così alta che, ad esempio, che un feto viene espulso dall'utero. Alla fine anche fenomeni apparentemente inspiegabili, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, possono essere chiariti applicando le leggi della fisica, tuttavia rimane pur sempre uno di quei casi che fa comprendere come in rete viaggino notizie che appaiono stupefacenti, ma che lasciano inevitabilmente alle spalle i veri drammi della gente come quello della morte di una giovane madre e del suo bambino.

Truffe online. Ancora Poste Italiane e i nostri conti Bancoposta nel mirino di hacker e truffatori

Truffe online. Ancora Poste Italiane e i nostri conti Bancoposta nel mirino di hacker e truffatori. L’allerta su Commissariato di PS On Line della Polizia Postale. Lo “Sportello dei Diritti” continua a rilanciare l’allarme sulla miriade di tentativi di frode: massima attenzione ai messaggi che riceviamo via mail e sui nostri dispostivi che ci chiedono di inserire i nostri dati. Si tratta di sistemi per ripulire i nostri conti E' da tempo che lo “Sportello dei Diritti”continua ad invitare gli utenti della rete a prestare la massima attenzione a non cliccare su link o aprire allegati che ci portano su siti che solo apparentemente simulano quelli di banche e istituti finanziari. Perchè la truffa in rete è dietro l'angolo. Al vertice delle frodi telematiche si pongono i falsi messaggi o link che conducono a finti siti di Poste Italiane che in tutto e per tutto appaiono per aspetto grafico simili a quelli della società di stato che gestisce il risparmio di migliaia e migliaia di italiani. La diffusione dei conti correnti e di prodotti creditizi o di pagamento di Poste Italiane tra la platea dei residenti in Italia, anche in ragione delle caratteristiche della clientela che comprende tanti anziani, giovanissimi o stranieri e quindi soggetti potenzialmente più vulnerabili, costituisce da sempre uno dei principali canali delle frodi telematiche. Anche oggi, la Polizia Postale con l’ultimo post pubblicato sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” ha lanciato l’allarme pubblicando uno screenshot del sistema con cui vengono carpiti i dati di accesso quali username "Utente" e password, di coloro che possiedono un conto BancoPosta e che facilmente possono essere ingannati da questo tipo di sistemi truffaldini. Il consiglio della Polizia Postale è tanto semplice, quanto efficace: "#TRUFFAPOSTE. Non seguite i link o aprite allegati. Accedete ai siti d’interesse digitando l’indirizzo nella barra degli indirizzi" Si tratta di accortezze assai banali, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che tuttavia non ci stancheremo mai di ripetere e rilanciare, così come di ribadire che Poste Italiane non utilizza mai queste modalità per le proprie procedure o attività. La parola d'ordine, quindi, è "attenzione". Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

venerdì 19 gennaio 2018

Il Ministero della Salute segnala richiamo latte Accadì Granarolo per rischio fisico: ecco i lotti

Il Ministero della Salute segnala richiamo latte Accadì Granarolo per rischio fisico: ecco i lotti Occhio ai prodotti sugli scaffali: il Ministero della salute oggi ha pubblicato sul sito nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza", il richiamo a scopo precauzionale, di alcuni lotti di latte Accadì, Granarolo 1% di grassi a lunga conservazione senza lattosio che hanno evidenziato presenza di grumi e di instabilità al riscaldamento/bollitura del latte. Nello specifico si tratta dei lotti: latte Accadì scremato UHT a lunga conservazione senza lattosio, venduto in confezione da 1 litro sono Q7326D con scadenza 21/03/2018 e Q7327D con scadenza 22/03/2018.Per il latte scremato UHT a lunga conservato con lattosio < 0,01%, venduto in confezioni da 500 ml, i lotti sono Q7321E con scadenza 16/03/2018, Q7322E con scadenza 17/03/2018, Q7327E con scadenza 22/03/2018, Q7328E con scadenza 23/03/2018, Q7329E con scadenza 24/03/2018. Per il latte parzialmente scremato UHT a lunga conservazione senza lattosio, i lotti sono Q7324E con scadenza 19/03/2018, Q7325E con scadenza 20/03/2018, Q7326E con scadenza 21/03/2018.. Tutte le confezioni sono prodotte dalla Granarolo Spa con sede di produzione in via Verdi a Soliera (MO). Il comunicato ministeriale precisa che il ritiro è solo per i lotti indicati. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, evidenzia che non risultano rischi per la salute in caso di consumo.

Il Ministero della Salute segnala nuovo richiamo di colatura di alici per possibile presenza di istamina. Interessati i punti vendita di COOP

Il Ministero della Salute segnala nuovo richiamo di colatura di alici per possibile presenza di istamina. Interessati i punti vendita di COOP Occhio ai prodotti sugli scaffali: il Ministero della salute oggi ha pubblicato sul sito nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza", il richiamo a scopo precauzionale di Colatura di alici Sapori di Mare lotto da 01/2016 a 12/2017 scadenza tutte, per presenza di un tasso di istamina superiore ai limiti consentiti dalla legge e ritiro in autocontrollo a scopo precauzionale. La colatura di alici in questione è prodotta da Iasa Srl nello stabilimento di via Nofilo 25 a Pellezzano (Salerno). Si raccomanda di non consumare il prodotto interessato e riportarlo al punto vendita. Le Cooperative coinvolte sono Unicoop Tirreno, Alleanza 3.0, Coop Liguria, Coop Lombardia, Novacoop. L’istamina, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si forma naturalmente in seguito alla degradazione dell’istidina, un aminoacido presente in alcuni pesci in grandi quantità. L’eccesso di istamina può causare sintomi come mal di testa, arrossamenti, prurito, nausea e vomito. Per ulteriori informazioni rivolgersi al fornitore al numero tel. 089566347, mail: iasasrl@tin.it.

giovedì 18 gennaio 2018

Depositate 24 sentenze della Commissione Tributaria Regionale di Bari, sezione di Lecce, che hanno rigettato gli appelli dell’Agenzia delle Entrate per accertamenti di oltre 1 milione di euro

Depositate 24 sentenze della Commissione Tributaria Regionale di Bari, sezione di Lecce, che hanno rigettato gli appelli dell’Agenzia delle Entrate per accertamenti di oltre 1 milione di euro Lo scorso 16 gennaio, la Commissione Tributaria Regionale di Bari - sezione 22 - di Lecce, ha depositato ben 24 sentenze che, in accoglimento delle eccezioni processuali proposte dall’avvocato Maurizio Villani, ha rigettato gli appelli dell’Agenzia delle Entrate di Lecce ed ha confermato le favorevoli sentenze dei primi giudici, con condanna dell’Ufficio alle spese con distrazione (€ 12.000 oltre accessori), per accertamenti di oltre un milione di euro (tra imposte, sanzioni ed interessi per società e soci per vari periodi d’imposta). In particolare, i giudici tributari hanno totalmente annullato molti avvisi di accertamento per migliaia di euro perché l’Ufficio non ha rispettato l’art. 43 D.P.R. n. 600/73 in quanto ha modificato precedenti accertamenti senza che ricorressero sopraggiunti nuovi elementi. Inoltre, altri avvisi di accertamento sono stati sensibilmente ridotti (quasi annullati) perché il consulente tecnico d’ufficio nominato dai giudici ha rideterminato gli imponibili accertati, criticando le presunzioni fiscali fatte dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate. I giudici tributari, nel nominare un CTU, hanno correttamente applicato nella fase istruttoria l’art. 7 D.Lgs. n. 546/92 e ciò, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è importante per contrastare tramite un professionista terzo ed imparziale le presunzioni degli organi verificatori, senza accettarle acriticamente.

Scoperta falla di Whatsapp sui telefoni Android italiani.

Scoperta falla di Whatsapp sui telefoni Android italiani. In circolazione un pericoloso software spia che può leggere le chat e intercettare conversazioni. La novità è che sarebbe stato sviluppato da un’azienda italiana. Colpiti alcuni utenti italiani? La società russa di sicurezza informatica Kaspersky ha scoperto un software spia per il sistema operativo Google Android in grado di leggere i messaggi di WhatsApp e ascoltare le conversazioni attraverso il microfono. Kaspersky avrebbe rivelato che finora, ad essere stati colpiti, sarebbero stati alcuni utenti in Italia e si sospetta che il software sia stato sviluppato da un'azienda italiana specializzata in soluzioni di cyber security. Kaspersky ha dato il nome "Skygofree" al programma che potrebbe essere il più sofisticato spyware mai realizzato, una specie di software invisibile in grado di intercettare conversazioni, inviare foto e dati dei bersagli ai server di controllo. Al momento sarebbe stato pensato per sorvegliare utenti italiani e usato solo ed esclusivamente in Italia. Come ogni malware o spyware è necessario il consenso da parte dell’utente per l’installazione. Nel caso di questo super software spia, gli sviluppatori hanno pensato di servirsi di una serie di pagine modificate che fanno pensare ai sorvegliati di trovarsi su una pagina del sito Tre o Vodafone come nelle immagini che pubblichiamo. Il riferimento a Skygofree lascia pensare che probabilmente, una futura versione, era pensata per sfruttare il nome di Sky e la sua app Skygo. Come al solito, molti utenti appena vedono schermate che promettono vantaggi cadono nella trappola. Basta cliccare su “scarica adesso” ed il gioco è fatto: il software malevolo s’installa e la nostra privacy viene definitivamente violata. Ed allora, come andiamo ripetendo spesso, la nostra attenzione è l’unica arma per combattere questo tipo di intrusioni. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è necessario prestare la massima accortezza a non cliccare su questo tipo di messaggi e a cestinarli immediatamente per evitare l’installazione di questi software che diventano giorno dopo giorno sempre più sofisticati e difficili da individuare e rimuovere.

Lassativo "GUTTALAX" ritirato dalle farmacie. Ecco i lotti

Lassativo "GUTTALAX" ritirato dalle farmacie. Ecco i lotti La Società Boehringer Ingelheim, facendo seguito alla precedente comunicazione del febbraio 2017 di ritiro dal commercio di alcuni lotti della specialità medicinale Guttalax, ha chiesto di sospendere immediatamente la distribuzione dei lotti 531152A con data scadenza 31.01.2020, 531153A con data scadenza 31.01.2020, 531863A con data scadenza 30.04.2020 e 531864A con data scadenza 30.04.2020 della specialità medicinale GUTTALAX*OS GTT 15ML 7,5MG/ML – AIC 020949020. Lo ha comunicato la stessa azienda farmaceutica che ne ha predisposto il ritiro. Guttalax si usa nel trattamento di breve durata della stitichezza occasionale negli adulti e nei bambini. Il provvedimento del febbraio 2017, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si era reso necessario a seguito della comunicazione della ditta concernente il risultato fuori specifica per il prodotto di degradazione C-Oxide emerso durante gli studi di stabilità.

Dopo che il Ministero della salute lancia l'allerta, Auchan, COOP e Simply richiamano preparato per torta margherita e muffins Pedon. In tre lotti presenza di soia non dichiarata in etichetta.

Dopo che il Ministero della salute lancia l'allerta, Auchan, COOP e Simply richiamano preparato per torta margherita e muffins Pedon. In tre lotti presenza di soia non dichiarata in etichetta. Dopo che il Ministero della salute lancia l'allerta, Auchan, COOP e Simply hanno diffuso il richiamo di tre lotti di preparato per torta margherita e muffins senza glutine EasyGlut Pedon, per la mancata dichiarazione in etichetta della presenza di soia come allergene. I lotti coinvolti sono quelli con le date di scadenza minima 01/12/2017, 02/12/2018 e 10/01/2019, venduti in confezioni da 400 g. Il preparato per torte richiamato è stato prodotto da Pedon Spa nello stabilimento di via del Progresso 32 a Molvena, in provincia di Vicenza. Si richiede di riconsegnare eventuali confezioni acquistate al presente punto vendita. Per ulteriori informazioni rivolgersi al fornitore PEDON al numero verde 800-034437. L’allerta, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stata comunicata attraverso il sistema Rasff, che considera il rischio serio e oggi dal Ministero della Salute sul sito nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza". I lotti di preparato richiamati non comportano alcun rischio per la salute dei soggetti non affetti da allergia alla soia

mercoledì 17 gennaio 2018

È allerta alimentare da Norovirus nelle more provenienti dal Messico.

È allerta alimentare da Norovirus nelle more provenienti dal Messico. Rasff (il sistema di allerta rapido) dell’UE lancia l’allarme per rischio grave per la salute. Attenzione alle more provenienti dal Messico, spesso abbinate a torte e biscotti, dove è stata sospesa la commercializzazione di una partita in seguito alla presenza di norovirus, ovvero la causa più comune di gastroenteriti acute di origine non batterica. Per questo motivo la partita messicana ha subìto uno stop da parte del sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi europeo (RASFF) su segnalazione del Ministero della salute italiano, anche se nessuno scrive che migliaia di confezioni di more anche surgelate contaminate potrebbero essere nel freezer di ignari consumatori. Il lotto incriminato (presumibilmente) è stato ritirato dal mercato, occorre però, essere prudenti e quando si va nei supermercati o negozi, controllare sempre la provenienza. È stato proprio il sistema di allerta comunitario a segnalarlo, avviando una campagna di ritiro e di richiamo, fra i prodotti contaminati distribuiti anche in Italia. Nello specifico nella notifica numero 110/2018 del 16/01/2018, si segnalano le more in confezioni da 25 gr, analizzate il 12/12/2017, collegate ad un'epidemia di origine alimentare. I Norovirus (NoVs) sono particolarmente aggressivi e sono ritenuti in tutto il mondo una delle principali cause di gastroenteriti nell’uomo e negli animali. Questi virus si diffondono attraverso le feci e tramite contatto da persona a persona, oppure assumendo cibo e acqua contaminati. Nel caso delle more la situazione è più complessa perché raramente vengono ingerite da sole essendo spesso abbinate a torte e biscotti, contenenti latte e derivati. Le epidemie associate a Norovirus nelle more sono un rischio emergente, anche se ancora non è chiaro in quale fase della filiera questi focolai prendono origine. Il Norovirus è uno degli agenti patogeni più sfuggenti, ma anche uno dei più diffusi tra la popolazione. Il periodo di incubazione del virus è di 12-48 ore, mentre l’infezione dura dalle 12 alle 60 ore. I sintomi sono: nausea, vomito, diarrea acquosa, crampi addominali. In qualche caso c'è anche la febbre. Negli ultimi anni l’ipotesi che questo virus abbia un’incidenza comparabile a quella di batteri come Escherichia coli o Salmonelle è sempre più una certezza. Potrebbe essere la causa delle gastroenteriti che spesso vengono confuse con altre infezioni e non sono riconosciute. I virus, inoltre, sono estremamente più difficili da individuare rispetto ai batteri e a differenza ai batteri che si riproducono con grande velocità negli alimenti, i virus non si ridiffondono, ma si impossessano della cellula dell’ospite sfruttandone il potere replicante. Per questo motivo basta ingerirne una piccola quantità per provocare danni. In attesa che il Ministero della salute comunichi sul suo sito web, nella sezione "Avvisi di sicurezza" la corretta identificazione del prodotto, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si invitano le catene di supermercati e i produttori a dare notizie chiare sui loro siti, ricordando che è un obbligo previsto dalla legge informare i consumatori. In questa fase di incertezza l’unico consiglio che si può dare è di non consumare more anche surgelate colpite dal provvedimento di richiamo, non mangiare macedonia di frutta fuori casa con frutti di bosco, non gustare dolci o torte guarnite con frutti di bosco crudi.

Risparmio tradito. Importantissima sentenza che condanna “Poste Italiane” a restituire tutti i risparmi investiti per l’intermediazione di prodotti finanziari ad alto rischio.

Risparmio tradito. Importantissima sentenza che condanna “Poste Italiane” a restituire tutti i risparmi investiti per l’intermediazione di prodotti finanziari ad alto rischio. Le cause patrocinate dallo “Sportello dei Diritti” a tutela di piccoli risparmiatori e pensionati che convinti di investire in prodotti previdenziali ad accumulo puro, avevano scoperto che i loro soldi erano finiti in fondi comuni di investimento ad alto rischio. Nella specie, il famigerato Fondo “Europa Immobiliare 1”. Ancora una volta lo “Sportello dei Diritti” denuncia la carenza dei controlli di Banca d’Italia e Consob Brutto stop per “Poste Italiane”, ma anche bel sospiro di sollievo per piccoli risparmiatori e pensionati “traditi”. Con sentenza n. 8 pubblicata il 15.01.2018 dal Tribunale Ordinario di Ragusa, sono stati chiariti in maniera assai esauriente i profili di responsabilità di banche e intermediari italiani, tema purtroppo sempre più attuale. La conseguenza più eclatante è che questa volta è stata condannata Poste Italiane a restituire tutti i soldi investiti dopo una vita di sacrifici ad alcuni piccoli risparmiatori, e che si erano rivolti allo “Sportello dei Diritti”, ed all’avvocato Francesco Toto, già noto per aver seguito i piccoli azionisti vittoriosi nel caso del default Alitalia, in una vicenda che forse è ancor più eclatante a livello nazionale per le dimensioni e per le modalità. Perché questa volta a pagare sarà un’azienda di Stato, che risponde nel nome di “Poste Italiane S.p.A.”, e per una vicenda per la quale già tanti cittadini si erano rivolti all’associazione con sede nazionale a Lecce e per la quale è lecito aspettarsi una grande eco mediatica per la numerosa platea di cittadini che lamentano analoghe circostanze. La vendita e la commercializzazione di "strumenti finanziari a rischio" a soggetti ignari e privi di minime competenze in materia; la sottoscrizione di moduli e prospetti informativi in bianco; la promessa di ottimi rendimenti a fini previdenziali. Questi solo alcuni degli elementi che il Giudice di Ragusa contesta a Poste Italiane in qualità di intermediario accreditato. E ancora proposte contrattuali, dette "ordini" su fondi di investimento ad alto rischio, sottoscritte in bianco da pensionati con licenza elementare. Promotori a dir poco spregiudicati, operanti presso Poste Italiane Spa, che li persuadevano ad investire al buio su prodotti rivelatisi cancerogeni. Il caso nasce dall’avere Poste Italiane venduto quote del Fondo “Europa Immobiliare n. 1”, ad alcuni clienti di un noto studio legale siciliano poi affidatosi allo “Sportello dei Diritti” e all’avvocato Francesco Toto. Dal Prospetto Informativo e dal Regolamento del fondo, entrambi ovviamente sconosciuti agli anziani pensionati, emersero subito alcuni fatti specifici degni di attenzione. Infatti, non era stato segnalato, ed anzi sottaciuto che la fattispecie contrattuale che si apprestavano a sottoscrivere era, peraltro, in “conflitto” con i loro interessi. Era stato omesso pure, di illustrare loro l'acquisto che si apprestavano a fare. Essi non avevano ricevuto, nel contesto contrattuale, la dovuta nota informativa né le condizioni di polizza, né le informazioni riguardo alle prestazioni assicurate, men che meno sapevano che alla restituzione del capitale fossero collegati gli andamenti di titoli strutturati emessi da società quotate in Borsa. Va detto che il concetto di “titoli strutturati” è nozione sconosciuta anche a persone di media cultura. Ma Poste Italiane attraverso i suoi operatori – in spregio alle cautele dovute ai vecchietti ottantenni - procedeva comunque a collocare il prodotto finanziario in questione. Tutti profili che sono stati considerati in maniera del tutto condivisibile dal giudice del Tribunale di Ragusa e che hanno portato alla dichiarazione di risoluzione del contratto intercorso tra i risparmiatori e Poste Italiane S.p.A. con condanna di quest’ultima alla restituzione integrale del capitale originariamente versato oltre interessi, rivalutazione monetaria e spese di lite. Una sentenza la cui portata, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, avrà riflessi per tutti quei risparmiatori che hanno vissuto analoghe vicende sia presso Poste Italiane che presso altri istituti bancari o d’intermediazione finanziaria come Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara, MPS, e che evidenzia, ancora una volta la carenza dei controlli degli organi deputati tra cui Banca d’Italia e Consob.

martedì 16 gennaio 2018

Agenzia delle Entrate – Riscossione (già Equitalia), deve pagare sempre le spese processuali in caso di annullamento della cartella di pagamento

Agenzia delle Entrate – Riscossione (già Equitalia), deve pagare sempre le spese processuali in caso di annullamento della cartella di pagamento, anche quando esige un credito inesistente o prescritto per conto del Fisco Significativo “Stop” ad Equitalia, oggi Agenzia delle Entrate – Riscossione da parte della Cassazione e importante successo di un contribuente innanzi alla Suprema Corte. Con l’ordinanza n. 809 pubblicata dalla sezione tributaria il 16 gennaio 2018, infatti, è stato espresso il principio secondo cui in caso di nullità della cartella di pagamento, l’esattore risponde da solo o in solido delle spese processuali anche quando ad esigere un credito inesistente sia l’amministrazione finanziaria. Nella fattispecie, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato accolto il ricorso di un contribuente avverso una sentenza della Commissione Tribuaria Regionale del Lazio che aveva visto annullare una cartella di pagamento relativa ad un credito prescritto senza tuttavia riconoscere il pagamento delle spese di giudizio. Per la Cassazione, al contrario, sussiste una responsabilità solidale fra amministrazione ed esattore. Nella specie, i giudici di legittimità hanno evidenziato che le spese di lite vanno poste, in solido tra loro, a carico dell'ente impositore e del concessionario alla riscossione, che siano stati convenuti insieme dal contribuente, essendo entrambi soccombenti, in base al principio di causalità, rispetto all'opponente, il quale è, invece, estraneo alla circostanza, rilevante solo nei rapporti interni, per cui il secondo ponga in essere atti dovuti su richiesta del primo. Sotto diverso profilo, anche quando l'impugnazione sia riconducibile al vizio del credito presupposto, l'esattore deve rispondere delle spese processuali nei confronti dell'opponente vittorioso, in base al principio di causalità, che informa quello della soccombenza, perché comunque la lite trae origine dalla notificazione della cartella di pagamento, sebbene eseguita dall'esattore in esecuzione del rapporto, che ha ad oggetto il servizio di riscossione, e tenendo peraltro conto che l'esattore, proprio perché ha una generale legittimazione passiva nelle controversie aventi ad oggetto la riscossione delle somme di cui è incaricato, ai sensi dell'art. 39 del d.lgs. n. 112 del 1999, deve rispondere dell'esito della lite pure con riguardo alle spese processuali.

Ritardo nella consegna bagagli: condannata la compagnia aerea che prende in carico i bagagli

Ritardo nella consegna bagagli: condannata la compagnia aerea che prende in carico i bagagli (anche nei casi di viaggio c.d. “multi tratta”) Si erano rivolti allo “Sportello dei Diritti” due giovani passeggeri del volo aereo AirFrance del 12 agosto 2016 con partenza New York e diretto a Bari, lamentando che i bagagli erano stati restituiti sei giorni dopo il rientro in Puglia.Il volo in questione era stato operato nella tratta New York - Parigi dalla compagnia aerea AirFrance , mentre da altro vettore nelle tratte Parigi-Milano e Milano-Bari. Nonostante i bagagli fossero stati consegnati dai passeggeri al banco check-in AirFrance dell’aeroporto di New York, la compagnia di bandiera francese negava il risarcimento richiesto dagli utenti in forza del Regolamento C.E. n.889/2002 in attuazione alla Convenzione di Montreal del 02.05.1999 che disciplina la responsabilità del vettore in caso di ritardo del bagaglio, quantificato nella misura di 1.000 DSP (circa €1.200,00). Sosteneva infatti la AirFrance di non essere tenuta ad indennizzare i passeggeri poiché il viaggio era stato operato anche da altra compagnia aerea nell’ambito di un servizio c.d. “multi tratta”. I due passeggeri, assistiti dall’avv. Paola Preziosa, si vedevano dunque costretti a citare in giudizio dinanzi al Giudice di Pace di Bisceglie la Compagnia Air France al fine di vedersi riconosciuto il danno subito per il ritardo nonché il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di nuovi indumenti in sostituzione di quelli temporaneamente smarriti con i bagagli. La domanda attorea si fondava sul principio in base al quale l’unico responsabile per il ritardo o smarrimento dei bagagli è l’operatore che riceve in partenza, a nulla rilevando il dato che il volo era proseguito con altri vettori. Dello stesso avviso è stato il Giudice di Pace di Bisceglie che con sentenza pubblicata in data 11.01.2018 ha accolto integralmente la domanda proposta dai passeggeri, condannando la Air France a risarcire i danni subiti dai passeggeri ai sensi dell’art. 19 della Convenzione di Montreal del 29.05.1999 oltre a rimborsare le spese sostenute e gli onorari di giudizio. Il Giudice di Pace, in linea con l’orientamento della Suprema Corte di Cassazione, ha ribadito il principio secondo cui il vettore risponde del danno per il ritardo e per l’inadempimento nell’esecuzione del trasporto a meno che non provi che i suoi dipendenti hanno preso tutte le misure necessarie e possibili per evitare il danno. Di fatto, la società convenuta non ha fornito elementi sufficienti ad esonerarla dalla predetta responsabilità ovvero elementi utili ad addebitare la responsabilità ad altro vettore. Alla luce di quanto sopra , osservano Giovanni D’Agata e Giuseppe Papagni - rispettivamente presidente e referente locale BAT dello “Sportello dei Diritti” - le compagnie aeree sono tenute a garantire l’esatto adempimento della prestazione. E’ dunque pieno diritto dei passeggeri richiedere ed ottenere il risarcimento danni in caso di ritardo nella consegna dei bagagli. Rammentando a tal proposto che, onde non incorrere in prescrizioni, l’azione può essere proposta entro due anni dal giorno di arrivo effettivo a destinazione, purché sia stato presentato reclamo alla compagnia aerea.

Crema per dermatite ritirata a scopo precauzionale dalle farmacie. Ecco i lotti

Crema per dermatite ritirata a scopo precauzionale dalle farmacie. Ecco i lotti L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha disposto il ritiro, a scopo precauzionale da parte della ditta, di due lotti di una crema dermatologica prodotta da Almirall Spa nelle seguenti confezioni: lotto n. 634181 con data di scadenza 4/2018 e lotto n. 714581 con data di scadenza 4/2019 della specialità medicinale MUNDOSON FLUIDO*EMULS30G 1MG/G – AIC 040574028. Il provvedimento si è reso necessario, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, a seguito della comunicazione pervenuta dalla ditta concernente “risultato fuori specifica”. Mundoson fluido emuls30g appartiene alla categoria farmacoteraputica ed è indicato per il trattamento delle infiammazioni cutanee, quindi malattie infiammatorie e prurito del cuoio capelluto, come la psoriasi del cuoio capelluto. La ditta Almirall ha comunicato l’avvio della procedura di ritiro che il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è invitato a verificare.

lunedì 15 gennaio 2018

Cancro al seno. Per uno studio scozzese le carni trattate aumentano il rischio.

Cancro al seno. Per uno studio scozzese le carni trattate aumentano il rischio. Ricercatori dell’Università di Glasgow raccomandano diete con meno affettati e salsicce a tutte le donne in menopausa Stop salsicce, bacon e insaccati in generale per le donne più mature. Nel mirino di alcuni ricercatori scozzesi le carni trattate che farebbero male non solo alla linea, ma anche alla salute più in generale, specie per le donne a ridosso o in menopausa. Lo studio realizzato in Gran Bretagna dall’Università di Glasgow ha preso in esame il quadro clinico di oltre 260mila donne, scoprendo che chi consumava circa 90 grammi di carne al giorno – l’equivalente di due fettine di pancetta fritta o 3 salsicce alla settimana – possedeva il 20% di probabilità in più di sviluppare un cancro al seno, rispetto a coloro che si astenevano dal consumare queste carni trattate. Secondo i risultati, inoltre, anche quelle che consumavano una quantità più limitata di pancetta, salsicce o affettati, correvano il 15% in più del rischio di contrarre la malattia. Tutte le donne analizzate avevano raggiunto la fase della menopausa. «Questo studio aggiunge prove scientifiche sui danni delle carni trattate e il legame con i tumori alle ricerche già effettuate in materia», ha spiegato Naveed Sattar, professore di medicina metabolica presso l’università scozzese. «Gli effetti sul cancro al seno sono deleteri, in particolare per le donne in menopausa. Credere in questa associazione potrebbe far diminuire il consumo di carne alla popolazione e, di conseguenza, abbassare il rischio di cancro al seno». Dopo aver preso in considerazione 10 passati studi, coinvolgendo un totale di 1.7 milioni di donne – incluse 40mila che già avevano sviluppato il cancro al seno – il team di ricerca ha delineato un aumento del 10% del rischio di sviluppare questo tumore a causa delle carni trattate per le donne in menopausa che le consumano regolarmente. La ricerca, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stata pubblicata per intero nella rivista scientifica European Journal of Cancer ed è quasi un invito a cambiare le proprie abitudini alimentari a tutte quelle donne che abusano in insaccati e carne comunque trattata.

Grassi e calorie in eccesso rendono il sistema immunitario aggressivo. Fast food sempre nel mirino degli studiosi.

Grassi e calorie in eccesso rendono il sistema immunitario aggressivo. Fast food sempre nel mirino degli studiosi. Uno studio dell'Università di Bonn ha rivelato che il sistema immunitario reagisce in modo "aggressivo" a troppi grassi e calorie, lo rivela Una ricerca dell’Università di Bonn avrebbe rivelato che il sistema immunitario reagirebbe ai cibi dei fast food come a un'infezione batterica. Lo studio in questione pubblicato su Cell avrebbe evidenziato che troppi grassi e calorie sembrerebbero rendere le difese del corpo più aggressive a lungo termine. Peraltro, anche dopo il passaggio a una dieta sana, rimarrebbero i segni di quella squilibrata. Questi cambiamenti possono contribuire allo sviluppo di aterosclerosi e diabete. I test sono stati effettuati su dei topi che per un mese sono stati nutriti con alimenti ricchi di grassi, zuccheri e poche fibre. Gli animali hanno sviluppato una forte risposta infiammatoria in tutto il corpo, e solo quando sono tornati alla loro tipica dieta a base di cereali per altre quattro settimane l'infiammazione è scomparsa, lasciando però delle sequele in alcuni geni. Inoltre, i ricercatori sono riusciti a identificare il "sensore fast food" nelle cellule immunitarie, che riconosce il cosiddetto "cibo spazzatura" come pericoloso. Insomma, ancora una volta, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” la scienza conferma i danni che una dieta grassa e ipercalorica può portare anche a lungo termine sulla nostra esistenza. Un motivo in più per modificare in meglio le nostre abitudini alimentari.

Bere vino prima di dormire aiuta a perdere peso. A scoprirlo uno studio

Bere vino prima di dormire aiuta a perdere peso. A scoprirlo uno studio Una ricerca della Washington State University e di Harvard ha scoperto che c'è una sostanza chimica chiamata resveratrolo nel vino che impedisce alle cellule di grasso di aumentare la massa grassa nel corpo, rendendoti più magro. Il resveratrolo è una sostanza prodotta da diverse specie vegetali che, grazie alle sue spiccate proprietà antiossidanti, contribuisce a proteggere il nostro organismo dalle patologie cardiovascolari e tumorali. Nel regno vegetale il resveratrolo, dotato di funzioni antifungine, si trova in particolare nella buccia dell'uva e nel vino, in misura maggiore in quello rosso. Secondo la ricerca, bere almeno due bicchieri può aiutare a ridurre l'obesità del 70%. Per sostenere questa ricerca con ancora più prove scientifiche, l'Università di Danimarca ha scoperto che le persone che bevevano ogni giorno avevano un girovita più sottile rispetto alle loro controparti sobrie, mentre lo studio di Harvard su 20.000 persone ha rivelato che tra tutti quelli che hanno guadagnato una grande quantità di peso, nessuno di loro era bevitore. I medici, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invitano comunque a non lasciarsi andare a inutili e pericolosi entusiasmi, dal momento che le benefiche proprietà ascrivibili al vino dipendono da diversi fattori, primo tra tutti la dose, che dev'essere moderata (2-3 bicchieri al giorno nell'uomo, un po' meno nella donna).