domenica 30 novembre 2014

Qualità della vita, per il Sole 24 Ore Lecce fanalino di coda della classifica

Qualità della vita, per il Sole 24 Ore Lecce fanalino di coda della classifica. Cittadini sempre più vessati da tasse e multe. In vetta alla classifica 2014 della Qualità della vita, l’indagine annuale del Sole 24 Ore condotta nelle 107 città italiane capoluogo di provincia. Prima Ravenna. Una supremazia ottenuta sulla base di 36 parametri, raggruppati in sei macro-aree (Tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi ambiente e salute, Popolazione, Ordine pubblico e Tempo libero), fino alla compilazione di una classifica generale, che vede Bologna al terzo posto, Belluno in quarta e Siena in quinta posizione. Completano la top ten altre città dell'Emilia e della Romagna. Al capo opposto della classifica, con un 107.mo e ultimo posto, ci sono Agrigento. Per quanto riguarda il fanalino di coda della classifica, Lecce e la sua provincia segnano un ulteriore peggioramento rispetto l’anno prima passando dal 90° al 100° posto. Il territorio leccese registra i suoi peggiori risultati sotto gli aspetti del tenore di vita, della popolazione e degli affari. E’ tutto il Sud, comunque ad occupare la parte bassa della graduatoria. Una consuetudine che si ripete: quest’anno gli ultimi 20 gradini, sono occupati da province siciliane, pugliesi, calabresi e campane. Secondo Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” il Salento bocciato per tenore di vita e servizi, scivola sempre più in basso. Crollo in servizi ed ambiente meritano una riflessione approfondita da parte della classe dirigente e del mondo imprenditoriale. Le prestazioni peggiori si hanno in tema di esportazioni che non decollano, pensioni e Pil pro capite molto bassi, bassa percentuale di giovani che vivono sul territorio, a causa probabilmente della forte emigrazione che spinge i ragazzi a trovare la loro strada fuori.

Forum mondiale dei diritti dell'uomo è terminato oggi a Marrakesh, in Marocco

Forum mondiale dei diritti dell'uomo è terminato oggi a Marrakesh, in Marocco. Uno dei temi prioritari la responsabilità delle imprese nel rispetto dei diritti dell'uomo: "Le multinazionali si comportino correttamente" Il Forum mondiale dei diritti dell'uomo (Fmdh) è terminato oggi a Marrakesh, in Marocco. L'evento di quattro giorni, è la seconda edizione, un evento internazionale di spicco patrocinato da re Mohammed VI e che interpreta la volontà e l’ambizione del paese nordafricano di contribuire attivamente alle azioni internazionali nel campo dei Diritti dell’Uomo. L'evento ha permesso agli attori del mondo intero di scambiare i loro punti di vista ed esperienze. Sei mila delegati di governi, parlamenti, ONG ed esperti hanno discusso dei temi più diversi: diritti dei bambini, traffico di esseri umani, accesso alla giustizia per le vittime di violazioni dei diritti dell'uomo, protezione della sfera privata su internet, obbligo per le imprese di rispettare i diritti dell'uomo. Uno dei temi prioritari del Forum è stata la responsabilità delle imprese nel rispetto dei diritti dell'uomo. Una responsabilità che non si limita ai diritti e alla sicurezza dei lavoratori, rileva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” ,ma che concerne anche le espropriazioni di terra per la costruzione di fabbriche.

In Svizzera il primo centro anti-sbornia.

In Svizzera il primo centro anti-sbornia. I zurighesi votano a favore la proposta del municipio e confermano la validità del centro sperimentale Una scelta che farà discutere probabilmente anche nel resto d'Europa, quella del centro anti-sbornia realizzato a Zurigo, dove la polizia può rinchiudere, sotto sorveglianza medica, le persone ubriache o sotto l'effetto di droghe che creano problemi. La proposta del municipio, infatti, è stata approvata dal 66,9% dei votanti, con 74'119 schede a favore e 36'655 contrarie. La partecipazione ha raggiunto il 51,1%. Aperto nel marzo del 2010 nell'ambito di un progetto pilota, il centro anti-sbornia - o "Hotel Suff" (hotel della sbornia) com'è stato ribattezzato dagli zurighesi - è la prima struttura del genere in Svizzera e utilizza una dozzina di celle appositamente attrezzate della centrale della polizia cittadina, a due passi dalla stazione. In esso la polizia può portare i nottambuli trovati sotto l'influsso di alcol o di droghe che mettono in pericolo sé stessi o altre persone. Nessuno a Zurigo metteva in dubbio che il centro abbia permesso di alleggerire il lavoro dei servizi di soccorso, dei posti di polizia regionali e dei centri di pronto soccorso degli ospedali, dove queste persone venivano portate prima della sua apertura. La sua introduzione definitiva era però lungi dal fare l'unanimità. Soltanto il PS e i Verdi liberali appoggiavano l'idea. A destra, UDC, PLR e PPD, si opponevano per motivi finanziari. Per i partiti borghesi, gli 1,7 milioni di franchi necessari ogni anno per finanziare il centro rappresentano una forma di sovvenzione per chi si vuole ubriacare. Sul versante opposto, la Lista alternativa (AL) riteneva ingiusto far pagare le persone portate in cella contro la loro volontà. Le persone che passano una notte nel centro per smaltire la sbornia sono in effetti tenute a pagare fino a 600 franchi, a fronte di costi effettivi che raggiungono i 1750 franchi. Se effettivamente tali centri possano portare dei benefici, questo è tutto da vedere, rileva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, che tuttavia sottolinea come i problemi connessi all'ubriachezza molesta o per coloro che assumono sostanze stupefacenti e disturbano la quiete pubblica sia ancora irrisolto nel nostro Paese dove il delicato compito è troppo spesso affidato ai soli servizi di Pronto Soccorso, già gravati dalle emergenze quotidiane e falcidiati dalla spending review.

Niente animali sotto l'albero di Natale!

Niente animali sotto l'albero di Natale! Arriva il Natale e molti bambini esprimono il desiderio di ricevere in dono un animale ed i genitori, spesso pronti ad assecondarli senza pensare a quali conseguenze possa portare un cucciolo in casa. Perchè un cane, un gatto, ma anche un coniglietto o un criceto non sono regali da scegliere a cuor leggero. Un animale da compagnia richiede che gli si dedichi molto tempo e comporta diversi costi che comunque incidono sul bilancio familiare. Prima di acquistarne uno, informatevi scrupolosamente sulle sue necessità e assicuratevi di essere davvero in grado di accudirlo. Non di rado l'entusiasmo dei bambini nei confronti del nuovo "giocattolo a quattro zampe" si affievolisce e la sua cura finisce spesso per gravare completamente sui genitori. Inoltre, un bimbo non è in grado di assumersi da solo la responsabilità di un animale; la persona che deve rispondere del suo benessere, in ultima istanza, è quella a cui è affidata l'educazione del bambino. Se comunque decidete di accogliere in famiglia un nuovo animale, vi suggeriamo di prendervi un po' di tempo per sceglierlo. Forse sarebbe opportuno, rileva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prima regalare semplicemente un libro dedicato alla cura dell'animale che desidera. Dopo che il bambino avrà letto il libro e si sarà fatto un'idea delle esigenze dell'animale, scegliete quello giusto in tutta tranquillità ricordando sempre che un animale non è un oggetto e non può essere abbandonato o gettato via quando non vogliamo o non possiamo più permetterci di tenerlo in casa.

Olocausto: il gerarca nazista Alois Brunner è morto nel 2010 in Siria. Una carriera criminale da Hitler ad Assad.

Olocausto: il gerarca nazista Alois Brunner è morto nel 2010 in Siria. Una carriera criminale da Hitler ad Assad. Lo ha appreso oggi il Centro Wiesenthal di Gerusalemme che si basa su informazioni ricevute da un ex agente dei servizi segreti tedeschi Alois Brunner, uno stretto collaboratore del gerarca nazista Adolf Eichmann, responsabile personalmente della uccisione di oltre 100 mila ebrei, è morto in Siria quattro anni fa, a quasi 100 anni di età. Lo ha appreso oggi il Centro Wiesenthal di Gerusalemme che si basa su informazioni ricevute da un ex agente dei servizi segreti tedeschi che ha operato in Medio Oriente. Brunner si iscrisse al Partito Nazionalsocialista nel 1931, a Fürstenfeld, all'età di 19 anni. Qui egli conobbe degli uomini che sarebbero successivamente divenuti alcuni dei più importanti colpevoli dello sterminio degli ebrei europei. Brunner fu assistente di Adolf Eichmann, il quale lo definì il suo uomo migliore. Come comandante del campo di internamento di Drancy dal giugno 1943 all'agosto 1944, Alois Brunner è accusato di essere il responsabile dello sterminio nelle camere a gas di oltre 140.000 ebrei. Venne condannato all'ergastolo nel 2001 in Francia, per crimini contro l'umanità. Secondo il giornale The Guardian, Brunner sarebbe il nazista più ricercato ancora in vita. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, Alois Brunner fu processato in contumacia e condannato per due volte a morte nel 1954 come criminale di guerra. Mescolato ai tedeschi residenti in Cecoslovacchia che erano fuggiti davanti all’Armata Rossa, aveva però già raggiunto la Germania ed aveva trovato lavoro come camionista con la falsa identità di Alois Schmaldienst. Da lì, assunto il nome di Georg Fischer e godendo di evidenti protezioni, fuggì alla volta dell’Egitto prima e della Siria poi. Tra il 1961, dopo il processo Eichmann in Israele, e l’ultima condanna pronunciata contro di lui dalla Corte Criminale di Parigi nel 2001, Germania, Austria e Francia hanno ripetutamente chiesto la sua estradizione alle autorità siriane, ma senza ottenere alcuna ripsosta. Era persino noto l’indirizzo di Brunner a Damasco tanto che gli venne recapitato un pacco bomba che gli mutilò le dita di una mano nel 1980. Il governo siriano sotto Hafez el-Assad era stato vicino all'estradizione di Brunner verso la Germania Est, ma il piano non andò in porto dopo la caduta del muro di Berlino nel novembre 1989. Come gli ex nazisti arruolati dalla Cia nella Guerra fredda contro l’Urss e quelli che hanno trovato aiuto e protezione presso i regimi parafascisti dell’Amerca Latina, Alois Brunner diventa così una figura importante nella guerra che la Siria combatte contro Israele. Il nazista aveva tra l'altro insegnato ai servizi segreti di Hafez Assad (padre di Bashar) le tecniche di tortura ai dissidenti. Per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” il ruolo che ha svolto nella Soluzione finale è diventato per lui un terribile e efficace biglietto da visita. Tanto da garantirgli una vita e forse una morte, sicure e protette.

Sciopero in tutti gli aeroporti tedeschi: da lunedì 1° dicembre no voli.

Sciopero in tutti gli aeroporti tedeschi: da lunedì 1° dicembre no voli. Attenzione lo sciopero è di quelli che possono mettere in ginocchio il traffico aereo. Uno dei principali sindacati dei piloti tedeschi ha dichiarato un nuovo sciopero che coinvolge la Lufthansa da domani fino a martedì a mezzanotte. Lo ha annunciato in un comunicato stampa l'unione piloti della Vereinigung Cockpit. La protesta, contro il piano aziendale di riduzione dei benefici pensionistici, riguarderà sia i voli a corto che a medio raggio. I piloti Lufthansa si oppongono alle nuove condizioni di fine della carriera. Attualmente i piloti della compagnia aerea tedesca vanno in pensione a 55 anni mentre Lufthansa vuole portare a 60 anni l'età per andare in pensione. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” una vera e propria dichiarazione di guerra. Lo sciopero è di quelli che possono mettere in ginocchio il traffico aereo. Pertanto vi consigliamo di controllare sul sito ufficiale lo stato del vostro volo per restare indenni gli ultimi giorni prima delle ferie oppure proprio durante il trasferimento verso o dalle vacanze.

sabato 29 novembre 2014

Attacco hacker a “Il Tacco d’Italia”. Ogni mezzo contro la stampa libera. Solidarietà dallo “Sportello dei Diritti” ed invito alle autorità a non sottovalutare e ad indagare

Attacco hacker a “Il Tacco d’Italia”. Ogni mezzo contro la stampa libera. Solidarietà dallo “Sportello dei Diritti” ed invito alle autorità a non sottovalutare e ad indagare Ogni mezzo è “buono” per cercare di mettere il bavaglio a chi vuol far conoscere la “Verità” in un Paese dove questa parola è diventata quasi un eufemismo. Proprio per questo, non possiamo non esprimere solidarietà nei confronti del giornale “Il Tacco d’Italia” ed al suo direttore, la pluripremiata giornalista d’inchiesta Marilù Mastrogiovanni, dopo che un hacker ha messo KO il suo sito guarda caso dopo una serie di successi inanellati nelle ultime settimane in sede giudiziaria dalla stessa professionista contro alcune querele per assunta diffamazione a seguito di alcune scottanti inchieste che riguardavano alcune piaghe scoperte del Salento. Alla luce di questo ennesimo inquietante attacco, Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita quindi l’Autorità Giudiziaria a non sottovalutare e ad indagare per smascherare il colpevole o i colpevoli di questo tentativo di boicottaggio che ha cercato di colpire chi da anni rimane con la schiena dritta nonostante le tante difficoltà che la stampa “libera” incontra in un Territorio difficile come quello della Provincia di Lecce.

Vaccino antinfluenzale. E’ la seconda volta in due anni di un imponente blocco dal commercio.

Vaccino antinfluenzale. E’ la seconda volta in due anni di un imponente blocco dal commercio. Prima di una psicosi generale occorre chiarezza dal Ministero della Salute e dall’Aifa e risposte ai familiari Il rischio di una psicosi generale sui vaccini antinfluenzali sussiste ed è concreto, se non ci saranno ulteriori chiarimenti dal Ministero della Salute e dell’AIFA stessa, l’autorità nazionale che proprio nei giorni scorsi ha annunciato il blocco di due lotti dal commercio a scopo cautelativo. La scelta dell’AIFA, com’è noto segue alcuni casi sospetti di decessi di alcuni cittadini che sarebbero morti a seguito di complicanze e dopo la somministrazione del vaccino antinfluenzale. Non si tratta però di un caso isolato, quello del ritiro in massa di questo tipo di farmaci. E’ infatti, la seconda volta in due anni, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che le autorità sanitarie si trovano costrette a ritirare dal mercato lotti del farmaco in questione come il 24 ottobre 2012 quando il Ministero della Salute e L'AIFA disposero il divieto immediato a scopo cautelativo (e in attesa di ulteriori indagini) dell'utilizzo dei vaccini antinfluenzali della Novartis Agrippal, Influpozzi sub unità, Influpozzi adiuvato, Fluad. Divieto di vendita, raccomandazione di “non acquistare né utilizzare” questi vaccini fino a nuova comunicazione in proposito. L'Aifa sulla base della documentazione presentata dall'azienda, stabilì la necessità di ulteriori verifiche circa la qualità e la sicurezza degli stessi, perché questi vaccini potrebbero presentare una aumentata reattogenicità, cioè la capacità di indurre effetti collaterali e reazioni indesiderate. Ancora una volta, quindi, e a distanza di due anni si rendono necessari approfondimenti e verifiche. Fatto sta, che la morte di diversi pazienti lascia più di qualche dubbio che merita di essere immediatamente fugato dal Ministero e dell’AIFA per dare risposte alle famiglie dei defunti e per evitare un blocco delle vaccinazioni per quei soggetti deboli ed immunodepressi cui, in non rari casi, il vaccino potrebbe salvare la vita. D’altro canto, noi dello “Sportello dei Diritti” ribadiamo l’impegno a coadiuvare tutte quelle famiglie che vogliano conoscere una pronta e certa Verità per la scomparsa dei propri cari.

Farmaci difettosi. Aifa, stop all'uso di un lotto del medicinale BISOLVON 2 mg della ditta BB Farma Srl

Farmaci difettosi. Aifa, stop all'uso di un lotto del medicinale BISOLVON 2 mg della ditta BB Farma Srl Oggi l’ennesimo allarme sulla sicurezza dei farmaci è dilagato in tutta Italia. L'Agenzia Italiana del Farmaco ha vietato l'utilizzo del medicinale BISOLVON 2 mg con decorrenza immediata. La soluzione è un medicinale di AUTOMEDICAZIONE che è usato per curare disturbi lievi e transitori facilmente riconoscibili e risolvibili senza ricorrere all’aiuto del medico. Può essere quindi acquistato senza ricetta ed è indicato nel trattamento delle turbe della secrezione (per esempio presenza di tosse e catarro) nelle affezioni respiratorie acute e croniche. Un comunicato dell’AIFA, l’Agenzia Italiana per il Farmaco è eloquente nel precisare che: " A seguito della comunicazione della ditta concernente risultati fuori specifica per contenuto di principio attivo e di conservante, ai sensi de|l’art. 70 del D. L.vo 219/2006 e per la motivazione sopra evidenziata, comunicasi, il ritiro da parte della ditta del medicinale "BISOLVON 2 mg/ml SOLUZIONE ORALE FLACONE 40 ml", AIC n. 038285019, lotti n. 933065A scad. 30/11/2014, n. 933067A scad. 30/11/2014, n. 13125/LA scad. 29/02/2016, n. 131255A scad. 29/02/2016, n. 131256A scad. 29/02/2016, n. 2311188 scad. 28/02/2017, n. 231119A scad. 28/02/2017, n. 231120B scad. 28/02/2017, ditta BB Farma Srl, sita in Samarate (VA), Viale Europa 160. Resta inteso che, nelle more del ritiro, i Iotti sopra riportati non potranno essere utilizzati. ` La ditta BB Farma Srl dovrà assicurare l'avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione della presente comunicazione. Il Comando Carabinieri perla Tutela della Salute è invitato a verificare l’avvenuto ritiro e, in caso di mancato adempimento da parte della ditta interessata, procederà al sequestro dei lotti del medicinale. In virtù di tale comunicazione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai pazienti in trattamento con il medicinale di verificare il numero di lotto e, nel caso corrispondesse a quello ritirato, di sospenderne l'uso e di rivolgersi al proprio medico per una nuova prescrizione. Sempre al medico di famiglia gli assistiti potranno rivolgersi per ottenere qualunque tipo di chiarimento sul provvedimento e per avere maggiori informazioni sui motivi che hanno portato al ritiro dal mercato del BISOLVON 2 mg/ml.

venerdì 28 novembre 2014

Stop alle truffe dei biglietti aerei con carte di credito clonate.

Stop alle truffe dei biglietti aerei con carte di credito clonate. Maxioperazione mondiale di polizia chiamata "Global Airport Action" contro le frodi negli aeroporti. Interessati anche gli scali aerei italiani Maxi-operazione internazionale di polizia contro le frodi nell'acquisto di biglietti aerei: è stata condotta in 84 aeroporti di 45 Paesi in tutto il mondo ed ha portato complessivamente all'arresto di 117 persone e alla denuncia a piede libero di altre 281. L'operazione, denominata "Global Airport Action", è stata il frutto di mesi di preparazione tra Forze di polizia di tutto il mondo, Europol, Interpol, Ameripol, Eurojust, compagnie aeree e gestori dei circuiti delle carte di pagamento. In 84 aerostazioni di 45 Paesi tutto il mondo sono stati controllati i passeggeri per verificare se il titolo di viaggio fosse stato acquistato in frode (cioè attraverso l'indebito utilizzo di carte di credito-debito) da circa 60 Compagnie aeree. Le operazioni sono state coordinate da tre centrali operative: una di Interpol-Singapore, responsabile per le operazioni in Asia, una di Ameripol-Bogotá per quelle delle Americhe, ed una di Europol-L'Aja, responsabile per l'intero coordinamento. Complessivamente, sono state diramate 211 segnalazioni che, in seguito agli accertamenti successivi, hanno portato all'arresto di 117 viaggiatori ed alla denuncia a piede libero di altri 281. Gli aeroporti italiani interessati sono stati quelli di Brindisi, Capodichino, Ciampino, Fiumicino, Fontana Rossa Linate, Malpensa, e Marco Polo, dove la Polizia Postale e delle Comunicazioni ha denunciato a piede libero 16 passeggeri perché trovati in possesso di titoli di viaggio acquistati in frode ma anche carte di credito clonate. Il reato contestato in Italia è quello di frode informatica in concorso con ignoti. Per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” l'operazione è scaturita dalla necessità di contrastare lo specifico fenomeno delle frodi con carte di pagamento in danno delle compagnie aeree e dei consumatori, in netto aumento nell'ultimo triennio con una percentuale del 59% a livello globale.

Vaccino antinfluenzale. Un altro caso sospetto di morte a Lecce. Ieri avevamo annunciato il ritiro da parte dei NAS nelle farmacie

Vaccino antinfluenzale. Un altro caso sospetto di morte a Lecce. Ieri avevamo annunciato il ritiro da parte dei NAS nelle farmacie Un caso sospetto anche a Lecce di un'anziana donna morta dopo la somministrazione del vaccino antinfluenzale. E' accaduto la settimana scorsa nel distretto socio-sanitario di Martano, ma la notizia arriva solo oggi dopo che lo “Sportello dei Diritti” aveva comunicato in data di ieri l'avvenuto ritiro da parte dei Nas del vaccino antinfluenzale FLUAD della Novartis Vaccines e Diagnostic s.r.l. La donna, 82enne, con una serie di patologie che l’avrebbero esposta al rischio del virus influenzale, sarebbe deceduta dopo 5 giorni dalla somministrazione del vaccino. A causa del sospetto di un nesso fra il vaccino inoculato e il decesso della donna, il medico di famiglia ha provveduto a segnalato il caso alla Asl, compilando l’apposita scheda di «reazione avversa grave», prescritta dall’agenzia italiana del farmaco (Aifa) in questi casi. La morte nel Salento segue altri tre casi sospetti di morte avvenuti tra Sicilia e Molise. Gli eventi precedenti "hanno avuto esordio entro le 48 ore dalla somministrazione delle dosi dei due lotti 142701 e 143301, destinati alle Asl", ha comunicato l'Aifa. Una quarta persona, molisana, sarebbe in gravi condizioni e ha manifestato i sintomi dopo le 48 dalla somministrazione. Un comunicato dell’AIFA, l’Agenzia Italiana per il Farmaco è eloquente nel precisare che: "A seguito delle segnalazioni di quattro eventi avversi gravi o fatali, verificatisi in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi provenienti dai due lotti del vaccino in attesa di disporre degli elementi necessari, tra i quali l’esito degli accertamenti sui campioni già prelevati, per valutare un eventuale nesso di causalità con la somministrazione delle dosi dei due lotti del vaccino, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha disposto, a titolo esclusivamente cautelativo, il divieto di utilizzo di tali lotti. II Comando Carabinieri perla Tutela della Salute è invitato a verificare l'avvenuto ritiro e, in caso di mancato adempimento da parte della ditta interessata, procederà al sequestro dei lotti dei medicinale. " Ci auguriamo, quindi, che alla luce di quest'ennesimo caso l'Aifa faccia immediatamente luce e chiarisca se esiste una reale sussistenza di nesso causale tra i decessi e la somministrazione del vaccino dai lotti in questione, facendo presente che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, in caso di risposta affermativa avvierà azioni a tutela delle famiglie dei deceduti.

Farmaco dalle proprietà medicinali straordinarie presto utilizzato per salvare i soldati.

Farmaco dalle proprietà medicinali straordinarie presto utilizzato per salvare i soldati. Nuova terapia farmacologica di "ibernazione" potrebbe essere usata anche in altri casi come gli incidenti stradali, in ambito domestico e alla vita di tutti i giorni. I soldati americani feriti sul campo di battaglia potranno essere salvati attraverso una particolare "ibernazione" capace di mantenerli in vita in attesa dell'arrivo dei soccorsi. La notizia della nuova terapia farmacologica alla quale stanno lavorando ricercatori americani, sostenuti da circa 550mila dollari finanziati dal Pentagono, ha riscontrato ottimismo trovando ampio spazio sulle pagine del Mirror e di altri media britannici. "Durante le guerre in Iraq e Afghanistan oltre l'87% dei soldati sono deceduti nei primi 30 minuti dopo il ferimento, prima che riuscissero a raggiungere l'ospedale più vicino" sostiene Geoffrey Dobson, ricercatore presso la Division of Tropical Health and Medicine della James Cook University nel Queensland, ideatore del farmaco. "Almeno un quarto di questi uomini - spiega Dobson - aveva riportato ferite curabili e sarebbe riuscito a scongiurare la morte se fosse arrivato in tempo in ospedale. Il tempo, in quel caso è stato assassino". Il farmaco sperimentale pensato da Dobson punta a fornire sufficiente pressione sanguigna agli organi vitali al fine di mantenere il soggetto in vita durante alcuni minuti successivi al ferimento, nonostante il soldato abbia subito un'ingente perdita di sangue o un trauma cranico. Il soggetto ferito potrà così, anche per pochi minuti, scongiurare una morte, altrimenti certa, in attesa di essere adeguatamente soccorso e curato. "La medicina, con alte capacità coagulanti - continua il ricercatore della James Cook University - può essere iniettata direttamente nel sangue, riducendo anche l'infiammazione". Una serie di colloqui già iniziati potrebbero portare già entro un anno all'approvazione del farmaco da parte della "Food and Drug Administration" (FDA). Secondo Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” l'utilizzo del portentoso farmaco, qualora la sperimentazione continuasse a confermare gli efficaci risultati finora ottenuti, potrebbe essere esteso dai campi di battaglia agli ambiti domestici e alla vita di tutti i giorni, riducendo le conseguenze di incidenti, anche gravi, e contribuendo a salvare molte vite.

Allarme Opel richiamato il modello Zafira C-CNG per rischio incendio. Rapex segnala auto con difetti tecnici

La Opel Zafira C-CNG è stata segnalata per un problema tecnico che potrebbe potenzialmente creare 'situazioni di guida non sicure'. L'avviso è inserito nel bollettino del 28 novembre del Rapex - Rapid Alert System for non-food dangerous products - il sistema di segnalazioni istituito dalla Commissione Europea. Il richiamo che sta per essere attuato dalla casa automobilistica riguarda la Opel Zafira C-CNG costruita tra il 2011 e il 2014 e, come si legge alla segnalazione n° 13 " A12/1853/14 ", si riferisce a " la valvola di sicurezza che da' lo STOP all'erogazione del gas della CNG è difettosa, il gas naturale può fuoriuscire durante e dopo il riempimento del serbatoio e anche dopo che il motore è stato spento. '' E il bollettino Rapex conclude sinteticamente '' questo potrebbe mettere in pericolo altri utenti della strada e pertanto non si possono escludere condizioni di guida non sicure''. L'azienda ha tenuto a precisare che non ci sono stati incidenti". Pur non essendoci stati incidenti - segnala Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”- è consigliabile che i proprietari di questa auto prestino la massima attenzione e che si rivolgano subito alle autofficine autorizzate o ai Concessionari in Italia nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.

giovedì 27 novembre 2014

Hacker attaccano siti web di giornali italiani.

Hacker attaccano siti web di giornali italiani. Apparso sullo schermo dei computer simbolo del Syrian Electronic Army su sfondo nero. Siamo tutti vulnerabili Alcuni portali web di giornali on line italiani sono stati vittima di un attacco di hacker. Una schermata nera è apparsa con al centro il simbolo del Syrian Electronic Army con una pop up che avvisa in inglese che il sito è stato hackerato dall'Esercito Elettronico Siriano. In particolare colpito il quotidiano Alto Adige è, e insieme a lui tutti quelli dei giornali locali e nazionali del Gruppo Espresso, compreso Repubblica. Tutti i socialnetwork delle testate sono stati disattivati e sono ancora in corso le valutazioni del reparto tecnico sui danni. A sottolinearlo è Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, che ritiene fondamentale l'implementazioni di migliori sistemi di sicurezza informatica e maggiore collaborazione tra le forze di polizia postale di tutto il mondo, stante l'indubbia transnazionalità del fenomeno dell'hacking.

Regno Unito. 70% di carne di pollo contaminata da un batterio che può essere mortale

Regno Unito. 70% di carne di pollo contaminata da un batterio che può essere mortale. Lo “Sportello dei Diritti” chiede alle autorità europee se c’è lo stesso rischio anche nel resto d’Europa ed in Italia Nel Regno Unito il 70% carne di pollo venduta nei supermercati sarebbe contaminata da batteri Campylobacter, che possono risultare fatale in alcuni casi, secondo le rivelazioni odierne della UK Food Security Agency (FSA). Quasi il 18% dei prodotti in questione hanno anche un tasso di contaminazione oltre i limiti ammissibili, detto FSA. In febbraio, l'agenzia aveva avviato uno studio su questi prodotti. Nella successiva primavera, l'agenzia aveva allertato la popolazione sulla presenza di questi batteri, invitandola a non lavare la carne di pollo per evitare la sua diffusione sulle mani o piani di lavoro. I rischi per la salute si rivelerebbero quando si maneggia il pollo crudo prima di cucinarlo. La FSA ha anche pubblicato giovedì, per la prima volta, i livelli di contaminazione presenti nei polli venduti da catene come Sainsbury, Marks & Spencer, Tesco, rivelando per esempio che in Asda, il 78% della carne di pollo testata presentava questo batterio, seguito dalla Coop (73%), Morrisons, Sainsbury e Waitrose (69%), Marks & Spencer (67%) e Tesco (64%). D'altra parte, i dati delle catene Aldi e Lidl non erano disponibili. L'industria deve agire ha detto il direttore della FSA, Steve Wearne, che ha specificato espressamente che "Questi risultati dimostrano che l'industria alimentare, in particolare i distributori, dovrebbe fare di più" contro il Campylobacter.Migliaia di inglesi, circa 280.000 sono colpiti ogni anno dal batterio, che provoca infezioni intestinali generalmente benigne, ma che può essere mortale in bambini molto piccoli, negli individui anziani e negli immunodepressi.Per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” si tratta di una notizia che dovrebbe far preoccupare i consumatori, tanto da richiedere un intervento alle autorità sanitarie europee per chiarire se sussista lo stesso rischio anche nel resto d’Europa ed in Italia.

Ex inceneritore Saspi a Lecce. Dopo la pubblica denuncia dello "Sportello dei Diritti", la Procura di Lecce ordina il sopralluogo per fare chiarezza

Ex inceneritore Saspi a Lecce. Dopo la pubblica denuncia dello "Sportello dei Diritti", la Procura di Lecce ordina il sopralluogo per fare chiarezza Lo scorso 26 luglio lo “Sportello dei Diritti”, il solo ricordare l’esistenza di un'inchiesta della Procura della Repubblica di Lecce circa l’area ex Saspi nei pressi della tangenziale Est di Lecce, partita dall’esposto di un proprietario di un terreno vicino che ha ipotizzato la contaminazione dell’area, causava le pronte reazioni della politica locale che con un coro quasi unanime ha chiesto di far luce, andando a caccia di presunti veleni nei terreni e nelle acque prossime al vecchio inceneritore, da tempo in disuso, che per decenni ha bruciato i rifiuti di Lecce. In data odierna, quindi, apprendiamo con soddisfazione del sopralluogo dei carabinieri del Noe di Lecce, guidati dal maggiore Nicola Candido, e dei consulenti già designati da tempo, Mauro Sanna (chimico) e Cesare Carocci (geologo). Questa volta, alla presenza dei vigili del fuoco del Nucleo antibatteriologico (Nbcr) arrivano le ruspe, personale dell’Arpa e dell’ufficio tecnico comunale - ci auguriamo - per fugare ogni dubbio circa l’eventuale sussistenza di sostanze inquinanti Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, dunque, esprime soddisfazione perché una volta accesi i fari dell’opinione pubblica è partita ancora più spedita la macchina della Giustizia su una questione assai annosa per la quale finalmente potrà venire a galla la verità ed eventuali responsabilità, perché - come avevamo già specificato la scorsa estate - la sola idea una potenziale "bomba ecologica" alle porte della città, non poteva più essere tollerata.

Scandalo scommesse. Trema il mondo del tennis

Scandalo scommesse. Trema il mondo del tennis: Chris Eaton, ex ufficiale dell'Interpol “Ci sono pesanti infiltrazioni del crimine organizzato mentre gli incontri truccati sono molto frequenti. Bisogna investigare e controllare arbitri e giocatori” “Nel mondo del tennis le “combine” sono molto frequenti, solo calcio e cricket sono più sensibili a questo fenomeno”. Questa dichiarazione rilasciata in un’intervista concessa al Guardian da Chris Eaton, ex ufficiale dell’Interpol nonché attuale direttore del centro nazionale per la sicurezza dello sport, sta letteralmente facendo tremare il mondo del tennis. L'esperto ha dichiarato apertamente che nel mondo del tennis ci sarebbe una pesante infiltrazione del crimine organizzato e molti match dei tornei Challenger sarebbero chiaramente truccati. Inoltre ha dichiarato: “Bisogna assolutamente fermare questo fenomeno, si deve investigare, supervisionare e controllare giocatori e arbitri. Bisogna concentrarsi sul crimine organizzato e le scommesse. I match truccati sono solo la conseguenza di un immenso giro di scommesse”, ha analizzato l’ex ufficiale. “Una possibile soluzione per cercare di arginare questo fenomeno sarebbe aumentare notevolmente il montepremi dei tornei Challenger. Ad oggi, un successo in un torneo di questo genere frutta al massimo 5’000 franchi al campione: una cifra ridicola rispetto ai 2,67 milioni che hanno guadagnato Djokovic e Petra Kvitova con il successo a Wimbledon”, ha concluso il direttore del centro nazionale dello sport. Secondo Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” a questo punto al di là di una necessaria rifondazione del mondo del tennis professionistico, non resta che avviare una stretta sul mondo delle scommesse, non solo on-line che oltre a rovinare vite umane e padri di famiglia stanno determinando lo svilimento del mondo dello sport e l’inevitabile allontanamento degli sportivi dai vari eventi.

NAS nelle farmacie: ritiro dal commercio di alcuni lotti del vaccino antinfluenzale FLUAD della Novartis Vaccines e Diagnostic s.r.l. dopo 3 morti sospette

NAS nelle farmacie: ritiro dal commercio di alcuni lotti del vaccino antinfluenzale FLUAD della Novartis Vaccines e Diagnostic s.r.l. dopo 3 morti sospette I Carabinieri del Nas si sono presentati nei depositi farmaceutici e nelle farmacie di tutta Italia per verificare l'avvenuto ritiro dal mercato del vaccino antinfluenzale FLUAD della Novartis Vaccines e Diagnostic s.r.l.. Il motivo del ritiro sarebbe attribuito a tre morti sospette legate alla somministrazione di dosi dei due lotti del vaccino il cui utilizzo è stato oggi bloccato dall'Agenzia italiana del farmaco. I decessi, due avvenuti in Sicilia e uno in Molise, "hanno avuto esordio entro le 48 ore dalla somministrazione delle dosi dei due lotti 142701 e 143301, destinati alle Asl", fa saper l'Aifa. Una quarta persona, molisana, è in gravi condizioni e ha manifestato i sintomi dopo le 48 dalla somministrazione. Un comunicato dell’AIFA, l’Agenzia Italiana per il Farmaco è eloquente nel precisare che: "A seguito delle segnalazioni di quattro eventi avversi gravi o fatali, verificatisi in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi provenienti dai due lotti del vaccino in attesa di disporre degli elementi necessari, tra i quali l’esito degli accertamenti sui campioni già prelevati, per valutare un eventuale nesso di causalità con la somministrazione delle dosi dei due lotti del vaccino, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha disposto, a titolo esclusivamente cautelativo, il divieto di utilizzo di tali lotti. II Comando Carabinieri perla Tutela della Salute è invitato a verificare l'avvenuto ritiro e, in caso di mancato adempimento da parte della ditta interessata, procederà al sequestro dei lotti dei medicinale. " In virtù di tale comunicazione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita i pazienti a non utilizzare il medicinale in questione riferito ai lotti di cui al comunicato istituzionale.

Fumo: ricercatori giapponesi trovano sostanze cancerogene nelle sigarette elettroniche, alcune e-cig 10 volte più tossiche del tabacco

Fumo: ricercatori giapponesi trovano sostanze cancerogene nelle sigarette elettroniche, alcune e-cig 10 volte più tossiche del tabacco E sigarette sono propagandate come una sana alternativa alle sigarette tradizionali. Ma secondo gli scienziati giapponesi, contengono a volte più sostanze cancerogene del tabacco tradizionale. Secondo uno studio condotto dagli scienziati giapponesi, in una ricerca commissionata dal ministero della Salute di Tokyo, le sigarette elettroniche possono contenere fino a 10 volte il livello di sostanze cancerogene rispetto a quelle tradizionali. Nei liquidi utilizzati nelle sigarette elettroniche sono state trovate sostanze quali la folmaldeide e l'acetaldeide, hanno spiegato i ricercatori. La prima, utilizzata in materiali per l'edilizia e in sieri per imbalsamatori, è presente in molti liquidi a livelli più alti rispetto al tabacco. "In una marca, il team di ricercatori ha scoperto più di 10 volte il livello di cancerogeni rispetto a una sigaretta normale", ha spiegato il responsabile della ricerca, Naoki Kunugita, sottolineando che "specialmente quando il vaporizzatore si surriscalda, vengono prodotte quantità più alte di queste sostanze dannose". Anche in un'altra marca di liquidi i ricercatori hanno trovato livelli simili di formaldeide. Le sigarette elettroniche funzionano attraverso un vaporizzatore che permette di aspirare il liquido, senza produrre combustione. Il team dell'Istituto nazionale per la salute pubblica giapponese ha analizzato diverse ricariche, utilizzando una macchina che simula 15 inalazioni. La ricerca, ha spiegato Kunugita, dimostra che le sigarette elettroniche non sono innocue come molti pensano. Spesso, ha aggiunto, i giovani le usano prima di cominciare a fumare quelle tradizionali. Nell'agosto scorso, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) aveva chiesto ai governi di vietare la vendita di sigarette elettroniche ai minori, poiché rappresentano una "seria minaccia" per i giovani e le donne incinte, con il rischio di "conseguenze per i feti". A questo punto le conclusioni di questo studio dovrebbero incentivare le istituzioni europee, ma anche quelle dei singoli stati nazionali ad accelerare il percorso di regolamentazione della vendita delle sigarette elettroniche. A sostenerlo Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, che ancora una volta mette sotto la lente d’ingrandimento quella che è una vera e propria moda esplosa anche in Italia, ma che come abbiamo più volte detto, si diffonde a macchia d’olio nella più totale libertà di commercializzazione e pressoché senza regole. Almeno sino ad oggi e salvo l’emissione di quella normativa europea che ancora è in fase di istruzione mentre milioni di europei già ne fanno uso quotidiano senza conoscere le reali conseguenze e se vi siano potenziali pericoli per la salute anche perchè i critici avvertono che le potenziali conseguenze a lungo termine dell'uso di E-sigarette sono ancora sconosciute. Inoltre molti degli elementi individuati nell’aerosol delle sigarette elettroniche sono noti causare malattie e pericolo per l’apparato respiratorio. Queste, quindi, in estrema sintesi le conclusioni: la presenza di particelle di metalli e di silicati nell’aerosol del cartomizzatore dimostra la necessità di un migliore controllo della qualità nella progettazione e nella fabbricazione delle sigarette elettroniche e ulteriori studi sull’impatto dell’aerosol delle sigarette elettroniche sulla salute degli utilizzatori (fumatori) e di coloro che respirano questo aerosol passivamente.

mercoledì 26 novembre 2014

Gli americani riducono l'uso di tabacco. Solo 18% americani fuma, mai così pochi da 50 anni.

Gli americani riducono l'uso di tabacco. Solo 18% americani fuma, mai così pochi da 50 anni. In Italia la percentuale rimane stabile mentre in controtendenza gli adolescenti e giovani, iniziano a fumare più precocemente di cinque anni fa Gli americani abbandonano le bionde: solo il 18% fuma, la percentuale più bassa degli ultimi cinquanta anni. Lo afferma il Centers for Disease Control and Prevention (Cdc). Secondo lo studio la percentuale di fumatori sulla popolazione degli Stati Uniti è scesa al minimo storico del 17,8%. L’organismo pubblico che vigila sulla sanità Usa afferma che si tratta della percentuale più bassa dal 1965, anno in cui iniziarono le rilevazioni. Il numero di adulti americani fumatori è sceso da 45,1 milioni nel 2005, il 20,9% della popolazione Usa in quell’anno, a 42,1 milioni. Le percentuali di fumatori restano però elevate tra le persone a basso reddito, ma anche tra gay e lesbiche, afferma il Cdc. Il fumo causa una morte su cinque negli Stati uniti, facendo oltre 480.000 vittime l’anno. Secondo i calcoli del governo il fumo costa oltre 289 miliardi di dollari l’anno in cure mediche e cali di produttività. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è una buona notizia, un ulteriore importante passo avanti contro il tabagismo, ma c'è ancora molto lavoro da fare per aiutare la gente a smettere di fumare. Il tasso di fumatori può scendere molto di più e molto più velocemente se le strategie che hanno dimostrato di funzionare saranno attuate, incluso l'aumento dei prezzi dei prodotti di tabacco, l'applicazione delle leggi anti-fumo e la campagna mediatica.

Sicurezza alimentare. Eurospin ritira le confezioni di farina di mais per impanatura Albatros destinate ai celiaci : " E' inquinata"

Sicurezza alimentare. Eurospin ritira le confezioni di farina di mais per impanatura Albatros destinate ai celiaci : " E' inquinata" I supermercati Eurospin ritirano dagli scaffali dei punti vendita le confezione di FARINA DI MAIS TOSTATO PER IMPANATURA nella scatola da 375 g . Il prodotto riporta sulla confezione il marchio Albatros del produttore Molino Nicoli. L'IMPANATURA DI MAIS 375g a marchio Albatros, solo della scadenza sopra indicata, è stata ritirata dalla vendita perché contiene una sostanza inquinante. La farina di mais per impanatura è un prodotto utilizzato dalle persone che soffrono di celiachia per preparare cibo destinato ad essere fritto in padella. Il termine minimo di conservazione sulla confezione indica il 15.11.2015. Il problema riguarda solo questo lotto venduto in tutti i supermercati Eurospin con esclusione di quelli situati in Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo. Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita i consumatori a riportare la confezione nel punto vendita per la sostituzione o il rimborso.

lunedì 24 novembre 2014

Dieta vegetale batterà il diabete: gli esperti sostengono che uno stile di vita senza carne cura le malattie killer

Dieta vegetale batterà il diabete: gli esperti sostengono che uno stile di vita senza carne cura le malattie killer Milioni di persone affette da diabete dovrebbero mangiare una dieta vegetariana per contribuire a invertire la condizione critica. Almeno secondo alcuni esperti americani. Una dieta sana, a base vegetale può migliorare significativamente i livelli di zucchero nel sangue e anche liberare potenzialmente i pazienti dalla malattia. Un'analisi di studi precedenti rileva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” ha dimostrato che una dieta vegetariana ha avuto benefici significativi nel trattamento del diabete di tipo 2 e migliorato la sensibilità all'insulina. I ricercatori hanno trovato che una dieta vegetale ha ridotto i livelli di una proteina chiave del sangue. Per le persone con diabete, questa è importante quanto più alta è, maggiore è il rischio di sviluppare ulteriori complicazioni. L'autore dello studio il dottor Neal Barnard, dalla George Washington University School of Medicine negli Stati Uniti, ha detto: "nessun farmaco per diabetici offre questo tipo di soluzione". Una dieta a base vegetale consente un'illimitata serie di deliziose ricette da provare "Una semplice prescrizione potrebbe aiutare ad invertire il diabete, migliorare la glicemia e ridurre il peso, la pressione sanguigna ed il colesterolo. E tutto questo è possibile, come dice la nostra analisi, non con una nuova pillola magica, ma con semplici modifiche della dieta." Il diabete è la principale causa di cecità nelle persone in età lavorativa e una causa importante di amputazione degli arti inferiori, insufficienza renale e ictus. Per esempio, nella sola Gran Bretagna, ci sono 3 milioni persone affette da diabete e 850.000 altre che non sono a conoscenza che hanno il tipo 2, che non gli è stato diagnosticato. Un team di ricercatori di Stati Uniti e Giappone, scrivendo sulla rivista "Cardiovascular Diagnosis and Therapy" ha pubblicato il nuovo studio dimostrando che una dieta a base vegetale migliora notevolmente la gestione del diabete. Il dottor Barnard ha anche sostenuto che: "diete vegetariane (comprese quelle vegane) hanno benefici per la salute cardiovascolare, ipertensione, peso corporeo e lipidi del plasma e forniscono anche vantaggi nutrizionali rispetto a diete onnivore." Una dieta vegetariana ha anche un più basso contenuto di calorie, favorendo la perdita di peso, e superiore in fibre, rallentando il tasso al quale il glucosio viene assorbito nel flusso sanguigno. I ricercatori ha espresso la necessità di ulteriori studi, ma ha concluso che una dieta vegetariana potrebbe essere usata come una "alternativa del trattamento per il diabete di tipo 2". Dottor Barnard ha detto: "combinando i risultati di sei studi precedenti, abbiamo trovato che una dieta a base vegetale aumenta il controllo della glicemia notevolmente. "Alcuni si chiedono se i pazienti si attaccano ad una dieta a base vegetale. A differenza delle convenzionali 'diete diabete', le diete vegane non necessitano di contare le calorie o limitare i carboidrati. "Non c'è nessun controllo delle porzioni o le routine di esercizio intenso. Diciamo che i pazienti possono mangiare tanto quanto desiderano –come molta pasta integrale, cereali integrali e riso integrale come vogliono – fino a quando non stanno mangiando prodotti di origine animale o di un sacco di oli aggiunti. La dieta è semplice e chiara, ed è più facile che mai da seguire. "Inoltre, sono tutti buoni gli 'effetti collaterali'. Scende il peso, migliora la pressione sanguigna ed il colesterolo. Meglio di tutte, per il basso contenuto di grassi, le diete vegane forniscono libertà dalle noiose routine di assunzione di farmaci e d'iniezione di insulina. "Con una dieta a base vegetale, potremmo aiutare ad affrontare la malattia una volta per tutte."

Processato e assolto per aver ucciso un piccione

Processato e assolto per aver ucciso un piccione Oggi è stato assolto, perché il fatto non costituisce reato, un artigiano genovese processato per avere ucciso un piccione. L'avvocato difensore dell'imputato ha dimostrato la mancanza di dolo, spiegando che il suo assistito non aveva avuto la volontà di uccidere e il giudice si è allineato a questa tesi, ordinando la distruzione della carcassa che era stata sequestrata e trattenuta nello studio di un veterinario. L'episodio risale al luglio 2010 sulle alture di Genova quando un artigiano di 42 anni, incaricato di installare reticelle su alcuni buchi di un palazzo dove solitamente si annidavano i piccioni, dapprima si è servito di un bastone per accertarsi che nessuno dei volatili rimanesse prigioniero e poi ha proceduto alla chiusura delle feritoie. Uno dei piccioni, però, si era rintanato in fondo al buco ed era rimasto prigioniero. Solo qualche giorno dopo un condomino aveva notato la presenza di un piccione morto e aveva chiamato i vigili urbani: era seguito il sequestro e la trasmissione degli atti in procura. L'artigiano era stato così indagato per "uccisione di animale senza necessità": un reato che prevede una pena da 4 mesi a 2 anni. Per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” ormai i piccioni, additati e malvisti da tante istituzioni e tanti cittadini, sono un bersaglio facile, uno di quelli che si pensa di poter colpire nell’indifferenza generale. Non può e non deve essere così per nessuna specie animale.

Il pericolo dello sbiancamento dei denti.

Il pericolo dello sbiancamento dei denti. I dentisti americani mettono in guardia contro lo sbiancamento dentale ripetuto periodicamente. Numerose sono le persone che fanno ricorso alla pratica dello sbiancamento dei denti, sia a domicilio con prodotti spesso acquistati su internet sia in centri che effettuano questa prestazione. Ma secondo i dentisti americani questa pratica, può esporre i consumatori a rischi per la salute, soprattutto se il trattamento è ripetuto frequentemente e se i prodotti utilizzati contengono o liberano perossido d’idrogeno (acqua ossigenata) ad una percentuale superiore alla concentrazione massima autorizzata dalla regolamentazione in vigore per i prodotti dell’igiene orale, cioè lo 0,1%. Questi prodotti possono, infatti, provocare un’ipersensibilità dei denti (comparsa di dolori, accentuati soprattutto dal freddo, alterazione dello smalto che può portare a una prematura usura e fragilità dentale, ma anche a un’irritazione delle mucose legata alla causticità del prodotto). Inoltre, esiste un rischio di ricolorazione più rapida dei denti, in caso di esposizioni troppo lunghe o troppo frequenti. L'American Dental association raccomanda inoltre la massima attenzione nella scelta dei prodotti da utilizzare per lo sbiancamento. "Quando il dente è chimicamente eroso, quindi è sicuramente andato". Il danno è irreversibile. Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” evidenzia cha anche l’Agence Française de Sécurité Sanitaire des Produits de Santé (AFSSAPS, Agenzia Francese per la Sicurezza dei Prodotti Sanitari) e la Direzione Generale della Concorrenza, del Consumo e della Repressione della Frode (DGCCRF) hanno emesso un resoconto, confermando l'allarme dei dentisti americani al fine di porre chiarezza sulla pratica dello sbiancamento dei denti. Inoltre le Agenzie francesi effettuano dal canto loro controlli per assicurarsi che i prodotti venduti per lo sbiancamento dentale siano conformi alla regolamentazione e che le prestazioni proposte dai centri specializzati in questa pratica estetica presentino la giusta sicurezza che il consumatore può legittimamente richiedere. L’Afssaps e la DGCCRF, inoltre, prosegue richiamano l’attenzione del pubblico sui rischi legati alle pratiche o all’utilizzo dei prodotti che non rispettano le disposizioni legislative e regolamentari in vigore, soprattutto nel caso in cui i consumatori desiderino ricorrere ad un trattamento di sbiancamento dei denti presso un commerciante che propone questa prestazione o a domicilio, o ancora nel caso in cui acquistino il prodotto di sbiancamento su internet. Si ricorda, infine, che lo sbiancamento dei denti non deve essere ripetuto troppo frequentemente.

domenica 23 novembre 2014

Scandalo sulla carne in Svizzera. Carna Grischa accusata di frode

Scandalo sulla carne in Svizzera. Carna Grischa accusata di frode. Le autorità italiane prestino la massima attenzione alle carni importate da Oltralpe. L'azienda alimentare svizzera nella bufera è accusata dal Sonntagsblick di contraffazioni Una ditta svizzera, Carna Grischa, ditta di Landquart, che tratta e rivende carne a negozi, mense, ristoranti, cliniche, è accusata dal Sonntagsblick di aver fornito per anni prodotti di macellazione con dichiarazioni false, riguardanti date di scadenza e provenienza. Secondo il settimanale, sono almeno 12 i casi in cui sono state accertate contraffazioni. Fra di essi, del pollo ungherese spacciato per svizzero, carne di cavallo per manzo. A Carna Grischa di Landquart si rimproverano manipolazioni nelle etichettature (date di scadenza prolungate). La ditta, con 60 dipendenti e un fatturato di 30 milioni di franchi annui, riforniva fra l’altro la mensa di Ems Chemie a Domat Ems. I vertici di Carna Grischa hanno negato gli addebiti tentando di bloccare la pubblicazione dell’articolo. Poi hanno ammesso alcune limitate falsificazioni negli anni scorsi sostenendo trattarsi di un complotto architettato da ditte concorrenti. La ditta grigionese rivende carne a rivenditori anche in Italia tramite partner. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ricorda come l'inverno scorso, broker e imprenditori senza scrupoli avevano venduto la meno costosa carne di cavallo come manzo. Questa carne era stata immessa nel mercato attraverso piatti preparati, tra cui lasagne, che si supponeva contenessero solo carne di manzo. Per tale precedente, rileva Giovanni D’Agata, dello “Sportello dei Diritti”, è opportuno dare immediata attuazione al sistema d’identificazione e tracciabilità europeo di tutti gli animali da macello al fine di consentire una maggiore tutela per i consumatori. È ovvio, che al momento le autorità sanitarie italiane farebbero bene a monitorare la situazione dell’indagine in corso in Svizzera per evitare che carne contraffatta venga importata nel Nostro Paese.

Entra in servizio il bus ad “escrementi”.

Entra in servizio il bus ad “escrementi”. La linea a “biometano” prodotto anche da questi rifiuti, collega l'aeroporto di Bristol alla città di Bath. Nessun cattivo odore assicurano i creatori C'è chi può storcere il naso di fronte al 'bio-bus' che entra in servizio per la prima volta nel Regno Unito, ma di sicuro la promessa è quella di abbattere l'impatto dei trasporti pubblici sulle emissioni e quindi sull'ambiente. Il veicolo da 40 posti infatti, che fa la spola fra l'aeroporto di Bristol e il centro della città termale di Bath, funziona a biometano, ricavato dal trattamento di escrementi e rifiuti alimentari, il cosiddetto 'umido'. I creatori assicurano che l'olfatto di nessuno corre rischi perché nella produzione del gas dal liquame, biometano, per l’appunto c'è una fase di purificazione che evita la permanenza dei cattivi odori. Non è un caso se questi innovativi veicoli sono stati ribattezzati dai media britannici come 'poo-bus' (cacca-bus). La stessa Bath Bus Company, che li ha introdotti, ha scelto, in modo molto ironico, di raffigurare sulle fiancate un disegno di alcune persone sedute sul gabinetto. Si calcola che per fare il pieno di gas nel serbatoio, posto sopra il veicolo, servano i rifiuti organici prodotti da cinque persone nell'arco di un anno. Il bio-bus ha una autonomia di 300 chilometri. Una notizia che può far sorridere - rileva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” - ma che comunque potrebbe rappresentare un’importante svolta dal punto di vista ambientale anche perché segna un significativo punto di rottura con la lobby del petrolio e fa ben sperare in un futuro più sostenibile e meno dipendente dall’oro nero.

I bancari diventerebbero disonesti se pensano al lavoro, lo sostiene una ricerca svizzera

I bancari diventerebbero disonesti se pensano al lavoro, lo sostiene una ricerca svizzera. Un equipe di studiosi dell'Università di Zurigo ritiene che negli istituti di credito ci sia una cultura d'impresa che favorisce implicitamente azioni sleali A livello privato il lavoratore attivo in banca è una persona perbene come qualunque altro salariato, ma sul posto di lavoro è più incline a comportamenti disonesti, perché inserito in una cultura d'impresa che favorisce implicitamente azioni sleali. A sostenerlo un gruppo di ricercatori dell'Università di Zurigo sulla base dei risultati di uno studio pubblicato da "Nature". L'associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB) ha ovviamente reagito con "indignazione", facendo notare che la ricerca si riferirebbe ad istituti internazionali. Dalle manipolazioni dei tassi all'intervento fraudolento sul corso delle azioni, passando dalle bugie sui prodotti di investimento e dalla complicità in frode fiscale: in materia di etica il comparto finanziario non ha brillato negli ultimi anni. Diversi osservatori hanno attribuiscono gli scandali alla cultura d'impresa di stampo spiccatamente materialista che vige nel settore. Tre ricercatori, dell'Istituto di economia politica dell'Università di Zurigo, Ernst Fehr, Alain Cohn e Michel Maréchal, hanno provato a verificare se quello delle banche è un terreno fertile per la menzogna. Ed il loro studio è addirittura approdato sulla rivista scientifica "Nature", nella quale l’esito è stato impietoso: sì. L’esperimento ha riguardato l’analisi comportamentale di 208 dipendenti di banca, divisi in due gruppi. Tutti dovevano tirare una moneta: per ogni "testa" i soggetti ricevevano 20 dollari. La tentazione di mentire era notevole, perché i lanci venivano effettuati in uno spazio separato, al riparo da sguardi indiscreti. Prima di giocare i membri dei due gruppi dovevano rispondere a un questionario. Le domande sottoposte al primo gruppo concernevano il tempo libero, mentre il secondo gruppo era interrogato sull'attività professionale. Questo, secondo i ricercatori, ha permesso di attivare differenti identità: ogni persona ne possiede infatti diverse, a seconda del ruolo familiare, professionale o sociale. I membri del primo gruppo hanno presentato una percentuale di "testa" del 51,6%, vicina a quella statistica del 50%. Nel secondo gruppo per contro la percentuale è risultata del 58,2%: una differenza significativa, quindi. L'esperimento è stato ripetuto con altri lavoratori non del settore bancario e con studenti. In entrambi i casi il livello d'onestà rilevato è stato uguale sia nel gruppo in cui è stata attivata l'identità sociale che in quello che in cui si è puntato sul ruolo professionale. "I risultati fanno pensare che le norme sociali vigenti nell'industria bancaria facciano tollerare maggiormente comportamenti disonesti", afferma Maréchal, professore di ricerca economica sperimentale all'ateneo di Zurigo. Questo può portare a danni alla reputazione degli istituti. Gli esperti auspicano quindi misure concrete per far fronte al problema. Secondo Alain Cohn, che nel frattempo sta proseguendo i suoi studi a Chicago, i dipendenti di banca potrebbero essere chiamati a prestare un giuramento professionale, analogo a quello dei dottori. Attraverso incentivi finanziari il personale dovrebbe inoltre essere portato a dare maggiore importanza agli effetti sociali di lungo termine del suo operato, invece che pensare solo al breve periodo. Lo studio non è passato inosservato. Per tramite della loro organizzazione ASIB gli impiegati di banca hanno preso posizione in modo critico. I responsabili dell'inchiesta non sono stati in grado di indicare se i dipendenti di banche elvetiche abbiano partecipato all'inchiesta e se sì in quale misura, si legge in un comunicato. Secondo l'ASIB l'indagine interessa le banche internazionali, dove domina una cultura d'impresa anglosassone, e non riflette minimamente i contorni del ramo in Svizzera, dove sono presenti anche società cantonali, regionali e cooperative. L'ASIB ha comunicato di opporsi con forza alla diffamazione in blocco dei bancari: "sulla base di un'esperienza quasi centenaria sappiamo che gli impiegati di banca svizzeri sono persone perbene e che lavorano molto e soddisfano i bisogni dei clienti fornendo prestazioni di alto livello qualitativo", sottolinea l'associazione. Ovviamente, rileva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, non è noto se in Italia siano state effettuate indagini analoghe, ma ciò che colpisce e che probabilmente dovrebbe far riflettere è che la colpa di tali presunti possibili comportamenti risieda proprio nella “cultura d’impresa insita nelle banche stesse” ed è sui vertici di queste, piuttosto che sui singoli dipendenti che, a parere dello scrivente che bisognerebbe agire per impedire il reiterarsi a catena di comportamenti scorretti.

Morte da incidente stradale: anche la fidanzata non convivente può invocare un danno

Morte da incidente stradale: anche la fidanzata non convivente può invocare un danno. Importante sentenza della Cassazione che rileva il diritto al risarcimento del danno per tutti i “prossimi congiunti” che dimostrino un legame affettivo stabile e duraturo con la vittima di un illecito come un sinistro E’ giusto e corretto che chiunque dimostri una legame affettivo stabile e duraturo debba ottenere il risarcimento dei danno subito in conseguenza della morte del proprio “caro” a causa di un sinistro stradale. E’ questo in sostanza il principio espresso nell’importante sentenza della Cassazione penale resa dalla quarta sezione penale, depositata il 10 novembre 2014 n. 46351. Secondo i giudici di legittimità in tema di risarcibilità dei pregiudizi di natura non patrimoniale conseguenti alla lesione di un diritto inviolabile della persona, il riferimento ai "prossimi congiunti" della vittima primaria, quali soggetti danneggiati iure proprio, deve essere inteso nel senso che, in presenza di un saldo e duraturo legame affettivo tra questi ultimi e la vittima, è proprio la lesione che colpisce tale peculiare situazione affettiva a connotare l'ingiustizia del danno e a rendere risarcibili le conseguenze pregiudizievoli che ne siano derivate (se e in quanto queste siano allegate e dimostrate quale danno-conseguenza), a prescindere dall'esistenza di rapporti di parentela o affinità giuridicamente rilevanti come tali. Il caso prende spunto dalla sentenza del 08/10/2012 della Corte di Appello di Milano, in parziale riforma della sentenza di primo grado - con la quale il Tribunale di Milano, in data 10/10/2011, condannava un imputato del reato di omicidio colposo, per avere cagionato, in concorso con altro, per colpa consistita nella violazione della disciplina in materia di circolazione stradale, la morte di un pedone – rideterminava l’ammontare della somma liquidata, a titolo di provvisionale, in favore della parte civile costituita. Avverso la sentenza del Giudice di secondo grado ricorreva il responsabile civile deducendo ritenendo non risarcibile il danno subito dalla fidanzata non convivente della vittima dell’incidente stradale. Gli ermellini, con un sintetico ma pur sempre lineare e corretto excursus circa la risarcibilità dei danni ai prossimi congiunti della vittima primaria ed in ordine alla nozione sviluppatasi nella giurisprudenza sul tema, ha riconosciuto la risarcibilità in astratto dei danni iure proprio patiti dalla fidanzata non convivente della vittima primaria, sottolineando che ai fini del diritto al risarcimento non rilevino rapporti di parentela o di affinità così come civilisticamente definiti, quanto piuttosto la sussistenza di un rapporto tra due soggetti, il quale risulti caratterizzato da duratura e significativa comunanza di vita e di affetti; con la conseguenza che, in tale prospettiva, i parametri costituzionali dovranno individuarsi non già negli artt. 29 e 30 Cost., quanto piuttosto nell’art. 2 Cost. il quale accorda rilievo alla sfera relazionale personale in quanto tale e non richiede necessariamente la ravvisabilità di un rapporto di coniugio tra due soggetti legati sul piano affettivo. Anche se i giudici di Piazza Cavour hanno comunque annullato la sentenza della Corte d’Appello evidenziando come la sentenza impugnata risultasse carente sul piano del tessuto motivazionale, sia rispetto alla verifica di fondatezza della pretesa risarcitoria avanzata dalla parte civile, sia in riferimento alla quantificazione del danno in favore della medesima, valutazione non fondata su alcun conferente elemento di prova, la sentenza, per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” risulta essere alquanto significativa e rappresenta un importante precedente per coloro che abbiano sofferto per un legame spezzato prematuramente da un comportamento illecito, come nel caso di un incidente stradale con responsabilità di terzi.

L’utilizzo del telefono cellulare deforma la colonna vertebrale. Un inquietante studio farà certamente discutere

L’utilizzo del telefono cellulare deforma la colonna vertebrale. Un inquietante studio farà certamente discutere Inviare un messaggio di testo graverebbe il collo come se si avessero appesi 27 chili. Lo dimostra uno studio medico pubblicato nella rivista specializzata Surgical Technology International. In media, la testa di un adulto pesa tra 4,5 e 5,5 chili. Ma puntare l'occhio allo schermo del proprio telefono cellulare con le posture cui siamo abituati, per controllare Twitter, Facebook, o inviare un SMS aumenta notevolmente la forza gravitazionale. E con essa, il peso del cranio umano. Di conseguenza, la colonna vertebrale tende continuamente a queste condizioni. Che alla fine portano ad usura e "possibile intervento chirurgico", ha detto il chirurgo di New York Kenneth Hansraj che ha curato la ricerca. Ma controllare Facebook dal proprio computer pare non ci faccia risparmiare molti problemi per la nostra colonna vertebrale. Nel mese di gennaio, il Washington Post ha mostrato i rischi causati per chi è seduto, a fissare lo schermo. Una posizione che è causa, tra le altre cose, rallentando il cervello, di mal di schiena, così come di malattie cardiache. Per ovviare a tale situazione, il Washington Post ha ricordato ai suoi lettori alcuni semplici consigli. Tra questi: mettere i piedi per terra, non piegare, e tenere le spalle in posizione rilassata. La soluzione migliore, rileva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” nel primo caso, è però ridurre al minimo l’utilizzo di cellulari e smartphone, anche se ad oggi appare pressoché impossibile per una società che vuole essere iperconnessa. Sul sito dello “Sportello dei Diritti” è possibile leggere la sintesi dello studio in lingua originale.

sabato 22 novembre 2014

Dilagano i "clown del terrore". Pagliacci violenti a Frauenfeld in Svizzera

Dilagano i "clown del terrore". Pagliacci violenti a Frauenfeld in Svizzera e la psicosi di massa è servita. Sequestrati una motosega, due manganelli, un coltello e uno spray al pepe Dopo i primi casi in Francia, l'onda si è diffusa durante il fine settimana anche in Svizzera. Un 18enne è aggredito e ferito da tre adolescenti che mascherati da pagliacci lo hanno aggredito e ferito questa sera a Frauenfeld. L’uomo si è rivolto alla polizia che ha sequestrato una motosega, due manganelli, un coltello e uno spray al pepe in possesso dei giovani. Gli aggressori hanno ferito al braccio il pedone, un 18enne, con una manganellata. I tre giovani, degli svizzeri tra i 16 e i 17 anni, sono stati riportati dai genitori dopo essere stati interrogati e saranno denunciati alla giustizia. Recentemente in Francia ed in Italia erano state denunciate varie aggressioni attribuite a falsi clown. Li chiamano i "clown del terrore", e se prima si limitavano a spaventare la gente spuntando nel bel mezzo della notte nei centri urbani, ora balzano agli onori delle cronache anche per qualche episodio di violenza, fisica e verbale sempre meno isolato. In Francia il fenomeno è già conosciuto, ma adesso questi personaggi, il cui scopo pare quello di terrorizzare la gente, hanno fatto capolino anche in Italia. Ancora una volta la rete dimostra la faccia della medaglia negativa dello spirito emulativo generato da fenomeni e mode che altrimenti rimarrebbero relegati a rari episodi, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. A questo punto, si rende necessario un maggiore controllo da parte dei gestori dei social network, Facebook su tutti, affinché utilizzino ogni strumento utile per censurare ogni immagine di violenza gratuita, specie tra i più giovani, per evitare ulteriori effetti emulativi in Italia come nel resto d’Europa.

Allerta alimentare per salsicce contaminate da Listeria monocytogenes

Allerta alimentare per salsicce contaminate da Listeria monocytogenes Trovata listeria in salsicce di una ditta svizzera, la Fleischtrocknerei di Churwalden. Secondo l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) anche in alcuni prodotti denominati "Minnig am Bachtel" (venduti in pacchetti da 60 grammi) sono stati riscontrati batteri di listeria che possono attaccare il sistema immunitario. Gli insaccati, sono stati tolti dagli scaffali dei negozi. La prima avvertenza con ordine di ritiro era stata diramata il 14 novembre dall’USAV, l'ufficio della Confederazione per la sicurezza alimentare. Il batterio della listeria può avere conseguenze sulla salute. In seguito al consumo del prodotto potrebbero insorgere, in singoli casi, sintomi influenzali (febbre, mal di testa, malessere). Alle donne incinte e alle persone che soffrono di immunodeficienza e che accusano i sintomi descritti si consiglia di consultare un medico. L'"alimento incriminato" è già stato ritirato dal mercato. Il prodotto può essere pericoloso per la salute e non deve essere mangiato, mette in guardia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”.

Viaggiare sicuri. Epidemia di Peste in Madagascar, 40 morti.

Epidemia di Peste in Madagascar, 40 morti Secondo l'OMS altre 80 persone sono state infettate da agosto . Le portatrici sono le mosche ed i topi Le autorità sanitarie dell'Organizzazione mondiale della sanità, hanno annunciato un'epidemia di peste che ha ucciso 40 persone in Madagascar e ne ha infettate altre 80. L'OMS ha messo in guardia la popolazione contro la "rapida diffusione" della malattia nella capitale, Antananarivo. La situazione, secondo l'organizzazione, è resa più difficile dagli elevati livelli di resistenza tra le mosche a uno dei principali insetticida oltre dai topi avvicinatisi troppo ai centri abitati a causa della deforestazione incontrollata dell'isola. Il primo caso conosciuto è stato segnalato a Soamahatamana, circa 200 km a ovest della capitale, a fine agosto. La peste, com’è noto, può portare alla morte. La malattia può essere però facilmente trattata se diagnosticato precocemente. Poiché il Madagascar è una meta assai attrattiva e frequentata da nostri connazionali, Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, invita tutti i turisti e viaggiatori che vi si recano ad osservare tutte le misure di prevenzione e profilassi per evitare il contagio.

Le vite degli altri intercettate da un sito russo che spia attraverso la webcam.

Le vite degli altri intercettate da un sito russo che spia attraverso la webcam. È allarme per la privacy in Europa. Sarebbero migliaia le immagini rubate in streaming alle telecamere dei pc in giro per il mondo. Intervenga anche il Nostro Governo per tutelare la nostra privacy È allarme per la privacy dei cittadini europei. Un nuovo scandalo che riguarda la privacy dei cittadini rimbalza dalla Gran Bretagna e potrebbe aver coinvolto, almeno in astratto il diritto alla riservatezza anche di nostri concittadini. Secondo la Bbc un sito russo pubblica immagini in tempo reale che arrivano da migliaia di webcam e telecamere a circuito chiuso in tutto il mondo, permettendo così di spiare quello che accade nelle case di privati cittadini e in tutta una serie di luoghi pubblici. Fra le immagini che vengono inviate in streaming dal sito ci sono ad esempio quelle che arrivano da alcune webcam usate per controllare i bambini nella loro cameretta, o da uffici e palestre nel Regno. Secondo gli esperti, gli hacker riescono molto facilmente a recuperare online le password delle telecamere, che in molti casi sono quelle assegnate per 'default' dal costruttore.Le autorità britanniche hanno chiesto ai cittadini in possesso di questi apparecchi di cambiare la chiave d'accesso per aumentarne la sicurezza. Sul sito sono indicizzate circa 500 webcam dalla Gran Bretagna, 4600 dagli Stati Uniti, oltre 2mila dalla Francia, più di 500 da Hong Kong, quasi 700 dall’Italia. Ma l’elenco è molto lungo e comprende numerosissimi paesi dal Cile alla Polonia, passando per la Turchia, la Colombia e la Cambogia Anche Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rileva che questo colpo inflitto alla privacy dei cittadini, ove confermato, è un fatto gravissimo e assolutamente non tollerabile. Attendiamo, quindi, che il neogoverno italiano non rimanga supino di fronte all’ennesima prova della violazione di diritti fondamentali dei cittadini e che risponda fermamente chiedendo una condanna a livello internazionale, affinché non si ripetano più questioni analoghe.

NAS nelle farmacie: ritiro dal commercio di un lotto del medicinale ” PENSULVIT unguento oftalmico" ditta SIFI SpA

NAS nelle farmacie: ritiro dal commercio di un lotto del medicinale ” PENSULVIT unguento oftalmico" ditta SIFI SpA . Oggetto di ritiro pareri non favorevoli dell'Istituto Superiore di Sanità I Carabinieri del Nas si sono presentati nei depositi farmaceutici e nelle farmacie di tutta Italia per verificare l'avvenuto ritiro dal mercato del medicinale ” PENSULVIT UNGUENTO OFTALMICO" ditta SIFI SpA. PENSULVIT UNGUENTO OFTALMICO è utilizzabile per infezioni oculari sostenute da germi sensibili alla Tetraciclina e al Sulfametiltiazolo quali blefariti ulcerose, dacriocistiti, congiuntiviti, ulcere corneali settiche. Profilassi pre e post-operatoria. Coadiuvante nella cura del tracoma. Un comunicato dell’AIFA, l’Agenzia Italiana per il Farmaco è eloquente nel precisare che: " A seguito del provvedimento dello scrivente ufficio prot. N° AIFA/PO/98964 del 25/09/2013 concernente campionamento del medicinale "PENSULVIT unguento oftalmico", lotto n° 130075A,scad. 03/2015, AIC n. 002177018, ditta SIFI SpA sita in Lavinaio, Aci S. Antonio (CT), via Ercole Patti,36, visti i pareri dell'lstituto Superiore di Sanità, non favorevoli, prot n. 0026719 del 05/08/2014, FARM.CHF.15 e prot. N. 0035822 del 03/11/2014, ai sensi dell' art 142 del D. L..vo 219/2006, disponesi ritiro su tutto territorio nazionale del lotto del medicinale sopra riportato. La ditta SIFI SpA dovrà assicurare l'immediata comunicazione del ritiro entro 48 ore dalla ricezione della presente. II Comando Carabinieri perla Tutela della Salute è invitato a verificare l'avvenuto ritiro e, in caso di mancato adempimento da parte della ditta interessata, procederà al sequestro dei lotti del medicinale. " In virtù di tale comunicazione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita i pazienti a non utilizzare il farmaco in questione riferito al lotto di cui al comunicato istituzionale.

giovedì 20 novembre 2014

La tubercolosi potrebbe presto essere trattata con un medicinale che cura il diabete. Lo dice uno studio svizzero

La tubercolosi potrebbe presto essere trattata con un medicinale che cura il diabete. Lo dice uno studio svizzero Gli scienziati dell'Università di Basilea hanno annunciato sulla rivista “Science Translational Medicine” che un medicamento conosciuto per il trattamento del diabete agisce anche contro la tubercolosi (TBC). È quanto emerge da una ricerca condotta sui topi. I ricercatori basilesi in una nota odierna hanno dichiarato: “I nostri risultati fanno supporre che la metformina, un medicinale sicuro e poco costoso contro il diabete, possa essere utilizzata come terapia aggiuntiva contro la tubercolosi." Se questo effetto dovesse essere confermato da test clinici sull’uomo, potremmo essere di fronte a una soluzione contro il costante aumento delle resistenze agli antibiotici rilevate nel batterio che provoca la TBC, si legge nel comunicato. Invece di colpire direttamente il batterio, da alcuni anni gli scienziati tentano di mettere a punto medicinali che rinforzino le difese immunitarie dei pazienti. Per questa ragione esaminano anche le potenzialità di medicamenti già noti. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che sottolinea l’importanza della ricerca in questione pubblicata oggi, rileva come la stessa rappresenti una speranza concreta per una delle malattie che causa decessi e incalcolabili costi sociali per i welfare degli stati. Infatti si ritiene che un terzo della popolazione mondiale sia stata infettata con M. tuberculosis, e nuove infezioni avvengono ad un ritmo di circa una al secondo. Nel 2007 vi erano circa 13,7 milioni di casi cronici attivi e nel 2010 8,8 milioni di nuovi casi e 1,45 milioni di decessi, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. La distribuzione della tubercolosi non è uniforme in tutto il mondo, circa l'80% della popolazione residente in molti paesi asiatici e africani risultano positivi nei test alla tubercolina, mentre solo il 5-10% della popolazione degli Stati Uniti è affetta. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, circa due miliardi di persone, cioè un terzo della popolazione mondiale, sono stati esposti al patogeno della tubercolosi.Annualmente 8 milioni di persone si ammalano di tubercolosi, e 2 milioni muoiono a causa della malattia in tutto il mondo.

mercoledì 19 novembre 2014

Economia: sempre più multi-milionari, controllano 13% patrimonio globale anche se sono appena lo 0,04% della popolazione

Economia: sempre più multi-milionari, controllano 13% patrimonio globale anche se sono appena lo 0,04% della popolazione. Aumenta sempre di più il divario tra ricchi e poveri quest’ultimi privi di una rappresentanza politica che davvero rappresenti i loro interessi Stando a un nuovo report di Wealth Report Wealth-X e UBS pubblicato oggi " I ricchi si sono arricchiti di altri $2.000 miliardi". Nell'arco del 2014, 12.040 nuovi multi-milionari, con un patrimonio di più di $ 30 milioni di euro sono entrati a rimpinguare le fila portando il numero totale dei miliardari, in tutto il mondo, al record di 211.275 persone. Di questi, 183.810 sono uomini e appena 27.465 donne. Il patrimonio complessivo di queste persone è aumentato +7% a $30.000 miliardi nel 2014, quasi il doppio del valore dell'intera economia americana. Ed è in America che vivono i più ricchi mentre, più che altrove in Europa, in Germania ci sono più di 19.000 multi-milionari. Si tratta di un aumento +6% su base annua e di un 0.004% della popolazione adulta mondiale, che controlla quasi il 13% del patrimonio complessivo globale. Secondo il sondaggio, possiedono in media 2,7 proprietà e almeno il 30% ha un'abitazione al di fuori del proprio paese. I loro amici sono di norma altri super-ricchi, sette circa, che comprendono almeno un miliardario. Dal rapporto emerge che in media spendono $1,1 milioni ogni anno in beni e servizi di lusso, a partire dai viaggi, fino al cibo e vino. Insieme, spendono un ammontare complessivo di $40 miliardi in macchine, $23 miliardi in aerei privati, $22 miliardi in yacht e $8 miliardi in alcool. Di norma sono generosi, sebbene le donne più degli uomini. In media le donne, durante la loro vita, donano quasi $31 milioni, contro i $24,4 milioni degli uomini. Il 64% si è fatto da solo e solo il 17% ha ereditato interamente il patrimonio di cui dispone. Notevoli sono in questo caso, tuttavia, le differenze tra uomini e donne. A fronte di un 68% di uomini che sono arrivati dove sono unicamente grazie alle loro forze, si nota un appena 34% di donne self-made. Solo il 13% degli uomini ha ereditato l'intero patrimonio, a fronte del 48% delle donne ultra ricche. In media, hanno 2,2 figli e 1,9 nipoti. L'età media dell'uomo è di 59 anni, quella delle donne di 57. Per Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, la crisi ha favorito sempre di più i più ricchi e ha ricacciato nell’abisso anche cittadini che fino a pochi anni fa facevano parte della cosiddetta classe media. Con l’aumento del divario tra ricchi e poveri inoltre riemerge lo spettro della “lotta di classe”, con la differenza che mentre la classe dei più ricchi è ben coesa e agisce per tutelare i propri interessi, al contrario le classi “più povere” sono prive di una rappresentanza politica che davvero rappresenti i loro interessi, anteponendoli a quelli finanziari e di tenuta del sistema economico.

Honda richiama 170.000 veicoli per difetti all'airbag

Honda richiama 170.000 veicoli per difetti all'airbag La casa automobilistica giapponese Honda ha annunciato il richiamo di 170.000 veicoli a livello globale a causa dei problemi all'airbag, dopo la segnalazione che un guidatore è morto in Malesia in luglio dopo essere stato colpito da un frammento staccatosi da un sacchetto di aria prodotto dall'azienda giapponese Takata. In totale la quinta vittima causata dal fatale malfunzionamento. L'incidente in Malesia si è verificato il 27 luglio in un auto Honda City modello del 2003, allorchè il dispositivo aprendosi si è rotto schizzando frammenti di metallo all'interno del veicolo, alcuni dei quali hanno colpito il guidatore, come ha riconosciuto Honda. La casa automobilistica giapponese ha richiamato quest'anno un totale di quasi 10 milioni veicoli. Il primo richiamo Honda per difetti all’airbag risale al 2008 quando vennero richiamate in USA le versioni 2001 di Accord e Civic. In seguito (luglio 2009) toccò ad Accord, Civic e Acura del 2002. L' airbag difettoso Takata è soggetto a un'indagine negli Stati Uniti in quanto vi è il concreto rischio che esplodendo violentemente durante un incidente può fare schizzare frammenti di metallo all'interno del veicolo. L'airbag Takata è stato collegato a quattro casi mortali di veicoli Honda negli Stati Uniti. Tutte le vittime sono state colpite da frammenti liberatisi dall'airbag nel momento in cui questo si apre con forza eccessiva. I problemi agli airbag difettosi, prodotti dalla stessa azienda, Takata Corp, hanno spinto oggi altri due gruppi giapponesi, Nissan e Mazda , a richiamare rispettivamente 128 mila e 11.800 vetture. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari della Honda nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. Al singolo proprietario, infatti, non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in cui la propria autovettura sia oggetto del richiamo, l’intervento previsto è a totale carico della casa automobilistica che dovrebbe fornire anche un’autovettura sostitutiva per il periodo necessario alla manutenzione straordinaria.

lunedì 17 novembre 2014

Un caso di influenza aviaria scoperto nei Paesi Bassi, dopo quello in Germania ed un nuovo caso in Gran Bretagna

Un caso di influenza aviaria scoperto nei Paesi Bassi, dopo quello in Germania ed un nuovo caso in Gran Bretagna. Lo "Sportello dei Diritti": le autorità sanitarie monitorino la situazione I Paesi Bassi hanno concordato domenica divieto di trasporto di pollame, uova, escrementi e lettiere sporche per un periodo massimo di 72 ore. Questa misura è stata presa dopo la scoperta di una pericolosa variante dell'influenza aviaria in un allevamento di galline ad Hekendorp, nella provincia di Utrecht. Secondo il Ministero olandese degli affari economici, il virus scoperto è altamente contagioso e trasmissibile anche all'uomo. Oltre il divieto di trasporto, le autorità olandesi hanno deciso di imporre il confinamento del pollame in tutto il paese per tre giorni. I 150.000 volatili dell'azienda in questione saranno tutti soppressi.. Il divieto di trasporto di pollame sarà valido per 30 giorni entro un raggio di 10 km attorno all'azienda interessata. La notizia viene segnalata dopo che almeno un caso di influenza aviaria è stato confermato in un allevamento di anatre in Inghilterra nel villaggio di Nafferton, East Yorkshire. Il ceppo del virus trovato nella fattoria dello Yorkshire è stato identificato come il virus H5 - ma non il temibile H5N1 che uccise milioni di uccelli e centinaia di esseri umani - ha confermato il dipartimento per l'ambiente, alimenti ed affari rurali. Una portavoce del Dipartimento in questione ha confermato che il rischio per la salute pubblica è "molto basso". Tali nuovi casi sono stati resi pubblici dopo che il ceppo H5N8 è stato scoperto in Germania il 6 novembre In situazioni del genere, rileva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” è comunque sempre utile che le autorità sanitarie a livello europeo e nazionale monitorino la situazione per evitare il diffondersi di contagi, che nel caso dell'influenza aviaria nei gran parte dei casi non riguardano l'uomo ma possono causare ingenti danni alla filiera alimentare.

L'olezzo del pesce in decomposizione può aiutare i fumatori a smettere

L'olezzo del pesce in decomposizione può aiutare i fumatori a smettere Un nuovo studio sul Journal of Neuroscience suggerisce che le associazioni che il cervello fa mentre dorme possono avere effetti nelle ore di veglia. I ricercatori hanno esposto alcuni volontari all'odore del pesce marcio e sigarette, mentre dormivano ed hanno scoperto che arrivavano a fumare meno. Ricercatori provenienti da Israele e Stati Uniti volevano vedere se le associazioni cervello "imparate" nel loro sonno si potevano applicare alla vita quotidiana. Hanno testato 66 fumatori cercando di farli smettere esponendoli a vari odori durante un pernottamento in un laboratorio del sonno. Un gruppo lo si è fatto dormire in un mix di fumo di sigaretta e cose come pesce marcio o uova. Un altro gruppo ha avvertito quegli stessi odori, ma uno alla volta. Un terzo gruppo di volontari ha annusato la combinazione di sigarette e roba puzzolente quando erano svegli. In seguito è stato verificato quanti tra i partecipanti aveva fumato durante la settimana successiva, ed i ricercatori hanno scoperto che le persone esposte al mix di olezzi e fumo di sigaretta mentre erano addormentati avevano fumato meno sigarette rispetto a quelli degli altri due gruppi. Ciò è accaduto malgrado il fatto che quei soggetti non avevano alcun ricordo degli odori. Si tratta di una significativa scoperta, per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti" che oltre a svelare importanti aspetti sulle capacità cognitive apre significativi spiragli contro la lotta al tabagismo.

sabato 15 novembre 2014

Allarme Seat richiamato il modello Ibiza. Rapex segnala auto con difetti tecnici

Allarme Seat richiamato il modello Ibiza. Rapex segnala auto con difetti tecnici La Seat Ibiza è stata segnalata per un problema tecnico che potrebbe potenzialmente creare 'situazioni di guida non sicure'. L'avviso è inserito nel bollettino del 14 novembre del Rapex - Rapid Alert System for non-food dangerous products - il sistema di segnalazioni istituito dalla Commissione Europea. Il richiamo che sta per essere attuato dalla casa automobilistica riguarda la Seat Ibiza 6J costruita tra il 2010 e il 2014 e, come si legge alla segnalazione n° 8 " A12/1785/14 ", si riferisce a " Le vibrazioni possono essere trasmesse al coperchio del filtro gasolio tramite impulsi di pressione nei condotti del carburante. Queste vibrazioni continue possono rompere, crepare o deformare il coperchio del filtro con conseguente perdite di carburante. ''. E il bollettino Rapex conclude sinteticamente '' questo potrebbe mettere in pericolo altri utenti della strada e pertanto non si possono escludere condizioni di guida non sicure''. L'azienda ha tenuto a precisare che non ci sono stati incidenti". Pur non essendoci stati incidenti - segnala Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”- è consigliabile che i proprietari di questa auto prestino la massima attenzione e che si rivolgano subito alle autofficine autorizzate o ai Concessionari in Italia nel caso in cui la propria autovettura corrisponda ai lotti in questione.

Ambiente. Attivisti di Greenpeace speronati in mare dalla Marina spagnola. Ferito un italiano

Ambiente. Attivisti di Greenpeace speronati in mare dalla Marina spagnola. Ferito un italiano Un attivista italiano di 23 anni è rimasto ferito dopo che un gommone di Greenpeace sul quale era a bordo, è stata speronato dalla marina spagnola, al largo delle coste delle isole Canarie E' successo oggi 15 novembre. L'attivista, che è un membro dell'equipaggio della nave Arctic Sunrise, è stato portato in un ospedale a Las Palmas, dove ha ricevuto l'attenzione per una frattura e una profonda ferita da taglio. La Arctic Sunrise naviga nelle acque delle Isole Canarie per manifestare contro la nave di perforazione Repsol che sta compiendo ricerche nel mare delle Isole Canarie per una possibile futura estrazione di petrolio nella regione. Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” evidenzia che il filmato dello speronamento è visibile sul sito dell'associazione al link www.sportellodeidiritti.org.

venerdì 14 novembre 2014

Allarme Toyota richiamato il modello FJ Cruiser. Rapex segnala auto con difetti tecnici all'avantreno

Allarme Toyota richiamato il modello FJ Cruiser. Rapex segnala auto con difetti tecnici all'avantreno La Toyota FJ Cruiser Trail Team Ultimate Edition è stata segnalata per un problema tecnico che potrebbe potenzialmente creare 'situazioni di guida non sicure'. L'avviso è inserito nel bollettino del 14 novembre del Rapex - Rapid Alert System for non-food dangerous products - il sistema di segnalazioni istituito dalla Commissione Europea. Il richiamo che sta per essere attuato dalla casa automobilistica riguarda la Toyota FJ Cruiser costruita tra il 1o febbraio 2014 e 20 giugno 2014 e, come si legge alla segnalazione n° 26 " A12/1803/14 ", si riferisce alla " possibilità che quando le balestre anteriori assieme agli ammortizzatori di assorbimento sono stati installati i bulloni di fissaggio del giunto sferico inferiore e o le traverse sono stati serrati con coppia insufficiente. Le viti di fissaggio del giunto sferico inferiore e o le traverse possono allentarsi e cadere. Se entrambi i bulloni di un lato cadono, il giunto sferico inferiore si stacca dal fuso a snodo e o dalla traversa del controtelaio, causando una perdita di controllo dello sterzo e aumentando il rischio di incidente.'' E il bollettino Rapex conclude sinteticamente '' questo potrebbe mettere in pericolo altri utenti della strada e pertanto non si possono escludere condizioni di guida non sicure''. L'azienda ha tenuto a precisare che non ci sono stati incidenti. Pur non essendoci stati incidenti - segnala Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”- è consigliabile che i proprietari di questa auto prestino la massima attenzione e che si rivolgano subito alle autofficine autorizzate o ai Concessionari in Italia nel caso in cui la propria autovettura corrisponda ai lotti in questione.

Pane: i prezzi dovrebbero aumentare. Dovrebbe salire mediamente del 5% in seguito all'aumento dei costi delle materie prime

Pane: i prezzi dovrebbero aumentare. Dovrebbe salire mediamente del 5% in seguito all'aumento dei costi delle materie prime. Aumenti anche per cacao, caffè e noci a causa della crisi dell'Ebola Nei prossimi mesi all'inizio del 2015 il prezzo del pane dovrebbe salire mediamente del 5% in seguito all'aumento dei costi delle materie prime. Dovrebbero aumentare anche i prodotti di pasticceria e cioccolato, come pure il caffè. Sono infatti in crescita anche i prezzi di cacao, caffè e noci a causa della crisi dell'Ebola, ma anche delle cattive condizioni climatiche nei paesi dove questi prodotti sono coltivati. Anche se si tratta di stime, rileva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, alcuni di questi dati riflettono la reale delicata situazione venutasi a creare a causa delle congiunture determinate dallo scoppio dell'Ebola e da altri fattori, come quelli climatici che stanno contribuendo a questa spinta inflativa su scala globale.

Sicurezza consumatori UE: allarme amianto in alcuni thermos venduti in Italia.

Sicurezza consumatori UE: allarme amianto in alcuni thermos venduti in Italia. Trovato amianto nei thermos. La notizia è stata portata all’attenzione dal sistema comunitario di allerta tra gli Stati dell’Unione europea sulla sicurezza dei prodotti del Rapex - Rapid Alert System for non-food dangerous products. Sul territorio nazionale, in particolare in negozi di articoli casalinghi ma anche presso supermercati, sono offerti in vendita thermos sia per liquidi che per alimenti, con all’interno fibre di amianto nei separatori della doppia parete di vetro del thermos. Questi thermos, come si legge alla segnalazione n° 20 dell'A12 / 1797/14 sono della società AB.M IDEA e vengono immessi sul mercato da importatori vari con numero di modello: 1. 1000 ml - Codice HX813289, 2. 450 ml - Codice HX813287, 3. 600 ml - Codice HX813288 Numero di lotto / Codice a barre: 1. Codice a barre: 8050766082897, 2. Codice a barre: 8050766082873, 3. Codice a barre: 8050766082880. Il thermos disponibili in varie dimensioni e colori, proveniente dalla Cina è venduto in scatole di cartone. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” invita immediatamente le autorità competenti ad attivare una azione di controllo del mercato, per il tipo di rischio cui è esposto il consumatore. Infatti, in Italia è vietata la commercializzazione e l’importazione di prodotti che contengano, anche solo come componenti interni, amianto, sostanza notoriamente dannosa per rischio cancerogeno. I consumatori che abbiano acquistato thermos che rispondono ai dati evidenziati sono invitati, perciò, a: maneggiare il prodotto con cura evitando accuratamente ogni possibilità di rottura; riportare il prodotto presso il punto vendita dove è stato effettuato l’acquisto; in caso di rottura accidentale porlo in un sacchetto chiuso senza manipolare la parte contenente amianto, perché potrebbero liberarsi fibre di amianto dannose per inalazione e avvisare la competente azienda municipalizzata di zona ai fini del corretto smaltimento. Il prodotto oltre a rappresentare un rischio chimico non è conformi al regolamento REACH che prevede il divieto in Europa di circolazione di sostanze (prodotte o importate in quantità superiori a 10 tonnellate/anno per produttore) non registrate e prive di documentazione sui relativi rischi per salute e ambiente e sulle relative misure di prevenzione necessarie per evitarli. In Italia, l’uso dell’amianto è vietato dal 1992.

Allarme Jaguar, richiamati i modelli XJ, XF e F per problemi tecnici e potenziale rischio incendio

Allarme Jaguar, richiamati i modelli XJ, XF e F per problemi tecnici e potenziale rischio incendio. Rapex segnala lotto prodotto con componente difettoso I modelli F-type: 3.0 L & L 5, XF: 2,0 L, 2,2 L, 3,0 L e 5.0L, XJ: 2.0 L, 3.0L e 5.0L della Jaguar XJ, XF e F sono state segnalati per un problema tecnico che potrebbe potenzialmente creare 'situazioni di guida non sicure'. L'avviso è inserito nel bollettino del 14 novembre del Rapex - Rapid Alert System for non-food dangerous products - il sistema di segnalazioni istituito dalla Commissione Europea. Il richiamo che sta per essere attuato dalla casa automobilistica riguarda la 3 porte F56 e la 5 porte F55 costruite tra il 18.8.14 e 02.10.14 e, come si legge alla segnalazione "A12/1786/14", si riferisce ad ''un difetto della cinghia della trasmissione accessoria finale o dello sterzo pompa anteriore che si allenta o si stacca, e pertanto il veicolo può perdere di potenza. Questo porterà a difficoltà di sterzata e potrebbe aumentare il rischio di un incidente stradale. Se il morsetto del cavo della batteria è allentato, inarcando può verificarsi che questo potrebbe aumentare il rischio di un incendio sotto il cofano. In presenza di una fonte d'ignizione, ciò potrebbe aumentare il rischio di un incendio del veicolo''. E il bollettino Rapex conclude sinteticamente '' questo potrebbe mettere in pericolo altri utenti della strada e pertanto non si possono escludere condizioni di guida non sicure''. Poichè sono stati segnalati incidenti - segnala Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”- è consigliabile che i proprietari di questa auto prestino la massima attenzione e che si rivolgano subito alle autofficine autorizzate o ai Concessionari in Italia nel caso in cui la propria autovettura corrisponda ai lotti in questione.

Adozione di minori per coppie gay. Sarà la corte costituzionale a decidere sull’adozione del figlio di uno dei coniugi gay riconosciuta all’altro partner dal giudice estero.

Adozione di minori per coppie gay. Sarà la corte costituzionale a decidere sull’adozione del figlio di uno dei coniugi gay riconosciuta all’altro partner dal giudice estero. Per il Tribunale dei Minori di Bologna potrebbe essere illegittimità la legge italiana che non consente al giudice di valutare se la circostanza risponde all’interesse del bambino al di là del fatto che il matrimonio non ha effetti nel nostro Paese Approda alla Corte Costituzionale l'ardua decisione circa la possibilità per uno dei partner della coppia gay sposata all’estero di adottare anche in Italia il figlio dell’altro a seguito di una sentenza straniera che riconosce tale facoltà. A disporlo un’ordinanza depositata dal tribunale dei minori di Bologna, presidente ed estensore Giuseppe Spadaro. La questione di legittimità costituzionale è sollevata in ordine alla “legge adozioni” in merito all’istanza di riconoscimento in Italia di un’adozione già decisa negli Stati Uniti d’America. In particolare la vicenda trae spunto dal ricorso intentato da due donne lesbiche, sposate all’estero, con il quale hanno chiesto al tribunale emiliano il riconoscimento di una sentenza americana con cui il giudice locale aveva disposto l’adozione di una minore, figlia biologica di una delle due, nei confronti dell’altra donna. Le due donne e i rispettivi figli, nati con fecondazione eterologa, risiedono regolarmente in Italia dove si sono trasferite. Il nodo della vicenda sta nel fatto che la normativa vigente impedisce al giudice di valutare, nel caso concreto, se risponda all’interesse del minore adottato all’estero, il riconoscimento della sentenza straniera che abbia pronunciato la sua adozione in favore del coniuge del genitore, a prescindere dal fatto che il matrimonio stesso abbia prodotto effetti in Italia (come per la fattispecie del vincolo stabilito tra persone dello stesso sesso. Non tralasciando anche possibili violazioni della Carta Europea dei diritti dell’uomo. Un'ordinanza, quindi, che certamente farà scalpore nel Nostro Paese, rileva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, che però prova a mettere ordine in una materia nella quale ci sono ancora troppi buchi neri a livello legislativo che possono ledere diritti che da tempo sono altrove riconosciuti.

mercoledì 12 novembre 2014

Studio allarmante. Cellulari a rischio per l'aumento di tumori al cervello.

Studio allarmante. Cellulari a rischio per l'aumento di tumori al cervello. Le onde dei telefonini sono più pericolose di quanto si pensasse? Le persone che utilizzano un telefono cellulare per più di 25 anni hanno un rischio di morire di tumore al cervello tre volte più alto di quelle che utilizzano i dispositivi meno di un anno. Questo è il risultato di un nuovo studio svedese. Secondo lo studio, la probabilità che un tumore si sviluppi, aumenta con ogni anno di utilizzo dell'apparecchio, scrivono i ricercatori sulla rivista "Fisiopatology". "Il rischio è tre volte più alto dopo 25 anni. Possiamo vederlo chiaramente", ha detto il dottor Lennart Hardell all'agenzia Reuters. Per lo studio, Hardell e il suo collega Michael dell'ospedale universitario di Orebro (Svezia) hanno confrontato i dati di 1380 pazienti con tumori cerebrali maligni e soggetti sani per quanto riguarda l'uso del proprio telefono. Chi ha usato i telefoni senza fili, secondo le proprie dichiarazioni per 20-25 anni, poi ha mostrato una probabilità due volte più alta di una diagnosi di tumore rispetto a coloro che ha indicato l'uso di telefoni dopo l'anno o meno. Nelle persone, che lo hanno utilizzato per più di 25 anni, la diagnosi era tre volte più probabile. Finora i più importanti studi in materia contraddicono la ricerca in questione. In numeri assoluti le cifre sarebbero meno drastiche di quelle evidenziate nello studio: in poco più di 5 europei su 100.000 (0,005 per cento) è stato rilevato un tumore cerebrale maligno tra il 1995 e il 2002. Secondo lo studio svedese, il rischio aumenta così via di 16 ogni 100 000 (0.016 per cento). E ciò si pone in contrasto con i risultati dello studio più significativo, condotto dall'"Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro". Lo studio risalente all'anno 2010, v'è da precisare, è stato in parte finanziato dai fornitori di cellulari. I ricercatori giunsero alla conclusione che non ci sono abbastanza prove per un collegamento fra uso del telefono cellulare e il rischio di avere un tumore al cervello. Ovviamente, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” occorrerebbe una seria e decisiva ricerca completamente indipendente per stabilire con certezza oggettiva i rischi connessi all'uso dei telefonini. In ogni caso, l'UE ed i singoli Stati europei dovrebbero lanciare campagne di sensibilizzazione su vasta scala sui rischi dell'uso intensivo del telefono cellulare se vogliono evitare un disastro per la salute enorme come per il tabacco o l'amianto. Un'esposizione ripetuta a onde elettromagnetiche utilizzate dai telefoni cellulari può comunque portare a conseguenze significative anche sul piano della salute. A tal proposito, è bene ricordare la recente vicenda di un dirigente d'azienda divenuto invalido per colpa del telefonino, riconosciuto tale da un giudice. È stata la prima sentenza di un tribunale del lavoro che ha riconosciuto la malattia professionale ad un dirigente di un’azienda bresciana che, per dieci anni, ha lavorato utilizzando per ore e ore il cellullare e il cordless. L’uomo, Innocenzo Marcolini di 57 anni, è stato colpito da un tumore benigno al nervo trigemino. L’intervento chirurgico lo ha salvato ma le conseguenze sulla qualità della vita sono terribili. In parte ricompensato da questa sentenza di vittoria contro l’Inail che gli riconosce nella misura dell’80% la malattia professionale. Si è trattato del primo giudice dunque che riconosce il nesso causale e il conseguente accertamento di invalidità da esposizione professionale.

"SolaRoad": il primo percorso ciclabile solare al mondo

"SolaRoad": il primo percorso ciclabile solare al mondo In Olanda è stata presentata ieri mercoledì 12 novembre la prima pista solare per biciclette al mondo, un progetto rivoluzionario che secondo i suoi progettisti potrebbe consentire la carica di biciclette e veicoli elettrici in tutta la rete stradale olandese (140.000 km, 25.000 km di piste ciclabili). Denominata "SolaRoad", la pista è stata costruita su una strada di 70 metri a nord di Amsterdam attraverso diversi moduli di 2,5 metri per 3,5 metri coperti con pannelli solari. Questi sono stati coperti con vetro temperato, antiscivolo per evitare incidenti. Le biciclette e veicoli elettrici potrebbero un giorno essere in grado di ricaricare le batterie da strada o la bicicletta, con la spina elettrica o in maniera wireless, assicura Stefan De Wit, uno scienziato coinvolto nel progetto. In 16 giorni di servzio, la bicicletta ha prodotto 140 chilowatt / ora. Per ora, l'elettricità generata viene iniettata nella rete elettrica, ma potrebbe anche essere utilizzato in futuro per illuminare la strada pubblica. Il progetto finora è costata circa 3 milioni di euro, soprattutto in spese di ricerca e sviluppo, secondo SolaRoad, rifiutando però di indicare qual è il prezzo per chilometro. Ad inaugurare la pista, il ministro dell'economia, Henk Kamp, che ha guidato la bici sui 70 metri di pista ciclabile, situata su un percorso che accoglie circa 2.000 ciclisti al giorno. Il paese con più di 17 milioni di persone residenti, dove la bici è estremamente popolare, spera di triplicare la quota di energia rinnovabile nel suo consumo energetico entro il 2020 e di essere "fortemente neutrale" entro il 2050, ha detto il signor Kamp. SolaRoad sarà testata per due anni. L'obiettivo del progetto è quello di installare entro cinque anni una strada solare percorribile, mentre il numero di auto e moto continua ad aumentare. "Siamo fiduciosi sul fatto che entro cinque anni, avremo un prodotto su larga scala," ha aggiunto sDe Wit. Se i Paesi Bassi che non sono il massimo per quanto riguarda l'esposizione solare puntano all'energia del sole per il proprio futuro, figuriamoci il Belpaese che è la terra del sole soprattutto nel Mezzogiorno, quali ambizioni potrebbe nutrire in tal senso, sottolinea Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, che si augura che dopo il boom del fotovoltaico che tante devastazioni ha fatto nelle nostre terre, si incominci a ragionare su un utilizzo più razionale delle fonti rinnovabili come stanno pensando altri stati europei che in questo si dimostrano sempre più avanti del nostro.