martedì 30 giugno 2015

Diritti violati. L'immagine del bambino che studia in strada commuove il mondo

Diritti violati. L'immagine del bambino che studia in strada commuove il mondo. Si chiama Daniel Cabrera e ha 9 anni. Vive a Cebu, una provincia delle Filippine. tudiato sotto il lampione di un fast food locale. Una foto di un bambino che studia in strada sta commuovendo tutto il mondo. L'immagine è stata caricata su Facebook da Joyce Torrefranca, una donna che ha immortalato la scena con il suo telefono cellulare, mentre camminava per le strade di Cebu, una provincia filippina. Il piccolo si chiama Daniel Cabrera e ha 9 anni. Frequenta la terza elementare della scuola primaria di Subangdaku, con grandi sogni di diventare un giorno un poliziotto o un medico. Daniel va sempre nello stesso posto per studiare la sera, sotto un lampione di un fast food utilizzando dei pezzi di legno con cui ha creato un basso tavolino come scrivania improvvisata. L'ingiustizia è vecchia quanto l'umanità, ma lo è anche l'innovazione, che ha sempre guidato il cammino dell'umanità Nel nostro mondo sempre più connesso, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, le soluzioni locali possono avere un impatto globale a favore dei bambini in tutti i paesi che ancora devono affrontare disuguaglianze e ingiustizie ogni giorno.

Volvo richiama la XC90. Il cablaggio per il sistema di protezione del Side Impact potrebbe essere stato installato in modo non corretto

Volvo richiama la XC90. Il cablaggio per il sistema di protezione del Side Impact potrebbe essere stato installato in modo non corretto Volvo annuncia un richiamo della XC90 per motivi di sicurezza. Volvo Cars, la casa automobilistica svedese, ha reso ufficialmente noto che per alcuni dei veicoli dei modelli prodotti tra il 27 gennaio 2015 ed il 19 maggio 2015 sono richieste delle riparazioni ed i clienti dovranno recarsi nelle officine autorizzate per farsi sistemare i sedili anteriori il cui cablaggio per la Impact Protection System laterale (SIPS) potrebbe essere stato installato in modo non corretto, un componente davvero cruciale per la sicurezza delle automobili. Se il cablaggio viene installato in modo non corretto, può restare danneggiato, disabilitando il lato del sedile air bag durante un impatto frontale. Per cui vi è il potenziale pericolo aumentando il rischio di lesioni agli occupanti od a terzi a causa di possibili incidenti derivanti dalla improvvisa situazione in cui si potrebbero trovare in caso di collisione che causerebbe l'implementazione dell'air bag frontale del lato del sedile. La casa automobilistica, ha precisato di essere a conoscenza di alcuni incidenti con lesioni. I concessionari Volvo installeranno un manicotto protettivo senza alcun costo per i clienti a partire da lulgio 2015. Volvo ha deciso di mettere le mani avanti e di procedere in maniera volontaria ai richiami, allargando l’area di interesse a tutti gli Stati. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. Al singolo proprietario, infatti, non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in cui la propria autovettura sia oggetto del richiamo, l’intervento previsto è a totale carico della casa automobilistica che dovrebbe fornire anche un’autovettura sostitutiva per il periodo necessario alla manutenzione straordinaria.

Podravka richiama e ritira in 40 paesi europei tutti i i condimenti "Vegeta" contaminati da salmonella

Podravka richiama e ritira in 40 paesi europei tutti i i condimenti "Vegeta" contaminati da salmonella. Lo segnala oggi l'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco I condimenti "Vegeta", un mix di spezie e verdure essiccate, della società Podravka, una grande azienda di prodotti alimentari con sede in Croazia, sono stati ritirati da numerosi Paesi europei per la possibile presenza di salmonella. Lo segnala Martedì l'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco che ha lanciato un'allerta alimentare. Negli alimenti "Vegeta" confezioni da 250 e 500 ml prima del consumo sono state trovate tracce di salmonella. I lotti in commercio gr. 250 riportano come termine minimo di conservazione la data 5 marzo 2017, 8 marzo 2017 e 9 marzo 2017 sul mercato tedesco e gr. 500 come termine minimo di conservazione riportano la data 8 marzo 2017, 9 marzo 2017, 10 marzo 2017, 11 marzo 2017 e 12 marzo 2017 sul mercato tedesco. I condimenti essiccati interessati ancora esposti sugli scaffali possono essere contaminati microbiologicamente e per questo motivo il produttore li ha ritirati dai tutti i punti vendita. I rivenditori a loro volta dovrebbero avere sbandierato un cartello per avvisare i clienti. Più in dettaglio, si tratta di condimenti che vengono ad oggi venduti in oltre 40 paesi del mondo. L’Italia far parte di queste nazioni, e gli acquisti di questi prodotti possono essere effettuati anche su alcuni siti web, come Gustosisapori.it o Polandia.it, in cui è possibile ordinare alcune di queste spezie. La società ha annunciato che la contaminazione è stato rilevata durante il campionamento di routine da parte degli esperti. L'analisi degli ispettori alimentari ha rivelato una contaminazione da salmonella. La causa della contaminazione non è chiara. Secondo le prime indagini, i prodotti sono stati prodotti e commercializzati in piena conformità con i processi validati. La segnalazione è stata diffusa anche attraverso il sistema di allerta europeo, questo vuol dire che tutti i Paesi interessati hanno ricevuto la notizia e si sono attivarti immediatamente per verificare che il produttore abbia ritirato gli alimenti speciali per lattanti e bambini di tutti i punti vendita, informando i consumatori. La salmonella è l’agente batterico più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti, sia sporadiche che epidemiche. È stata segnalata per la prima volta nel 1886, in un caso di peste suina, dal medico americano Daniel Elmer Salmon. La salmonella è presente in natura con più di 2000 varianti (i cosiddetti sierotipi) ma i ceppi più frequentemente diffusi nell’uomo e nelle specie animali, in particolare in quelle allevate per la catena alimentare, sono S. enteritidis e S. typhimurium. Le infezioni provocate da salmonella si distinguono in forme tifoidee (S. typhi e S. paratyphi, responsabili della febbre tifoide e delle febbri enteriche in genere), in cui l’uomo rappresenta l’unico serbatoio del microrganismo, e forme non tifoidee, causate dalle cosiddette salmonelle minori (come S. typhimurium e la S. enteritidis), responsabili di forme cliniche a prevalente manifestazione gastroenterica. Le salmonelle non tifoidee, responsabili di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali, sono una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato. Le infezioni da Salmonella spp. possono verificarsi nell’uomo e negli animali domestici e da cortile (polli, maiali, bovini, roditori, cani, gatti, pulcini) e selvatici, compresi i rettili domestici (iguane e tartarughe d’acqua). I principali serbatoi dell’infezione sono rappresentati dagli animali e i loro derivati (come carne, uova e latte consumati crudi o non pastorizzati) e l’ambiente (acque non potabili) rappresentano i veicoli di infezione. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rilanciando l'allerta riportata dal portale del governo tedesco su Lebensmittelwarnung.de, invita i consumatori di astenersi dall’acquisto degli alimenti speciali per lattanti e bambini interessati dalla contaminaziooe invitando chi lo ha già effettuato a non utilizzare il prodotto e a riconsegnarlo al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione. L’altra cosa da ribadire è che gli altri alimenti che non sono interessati al richiamo si possono consumare con serenità.

Burigotto SA del gruppo PegPerego richiama culla per bambini. Pericolo soffocamento per neonati e bambini

Burigotto SA del gruppo PegPerego richiama culla per bambini. Pericolo soffocamento per neonati e bambini L'Istituto Nazionale di Metrologia, Qualità e tecnologia brasiliano (Inmetro) ha disposto il ritiro immediato dal mercato del modello "Nanna" della Burigotto SA del gruppo Peg Perego, per pericolo di soffocamento, per questo potrebbero mettere a rischio i bambini che ci dormono. La culla pieghevole, modello "Nanna" utilizzata per i lettini dei più piccoli, è più lunga della rete su cui poggiano il materasso formando uno spazio con le sbarre della culla che potrebbe essere pericoloso per i bambini e, ancora di più, per i neonati. Burigotto, si legge nella nota della multinazionale di prodotti per l'infanzia, ha ricevuto la segnalazione della morte di un bambino nella regione di Minas Gerais all'inizio dell'anno. Il caso segnalato si è verificato il 2 gennaio 2015. I consumatori che hanno questo modello di lettino pieghevole devono sospendere immediatamente l'uso. Il lettino pieghevole Nanna è stato prodotto fra il 1 giugno 2008 e il 30 aprile 2015. Il Ministero della Giustizia ha riferito che è stata aperta un'inchiesta presso l'Ufficio Nazionale di tutela dei consumatori. Nell’attività a tutela dei consumatori, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo. Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, mette in guardia le persone in possesso del prodotto indicato invitandole a non utilizzare più l’apparecchio e a contattare il proprio rivenditore.

lunedì 29 giugno 2015

Kono Pizza: creativi italiani rinnovano il più famoso prodotto Made in Italy, la Pizza

Kono Pizza: creativi italiani rinnovano il più famoso prodotto Made in Italy, la Pizza. Ecco l'ultima stravaganza estera in fatto di pizza All'estero la cucina ci ha ormai abituato alle più stravaganti rivisitazioni di una delle preparazioni italiane d'eccellenza: la pizza, candidata anche a Patrimonio dell'Umanità. Ed eccone arrivare un'altra a dir poco originale, questa volta si tratta della creazione di una pizzeria statunitense. La chiamano Kono Pizza, un prodotto ancora più facile da mangiare, una pizza a forma di cono. La catena italiana 'Kono Pizza' vende pizza a cono e sta cercando di espandersi negli Stati Uniti. Konopizza nasce come ogni vera pizza da un impasto di acqua e farina che viene lavorato e lasciato lievitare per trasformarsi in un cono pronto per essere cotto. La preparazione è semplicissima e la ricetta non è un segreto: una ricca farcitura di ingredienti fa di Konopizza un prodotto pronto in soli 3 minuti! Gli ingredienti e condimenti sono accatastati all'interno del cono, che è fatta di pasta fresca. Kono dice che ci vogliono solo tre minuti per fare una pizza a forma di cono. E la pizza a cono è venduta fra tre e i cinque dollari. E se, molto probabilmente, qualunque italiano storcerebbe il naso di fronte ad un tale eccesso, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, della creazione, invece, i clienti americani sembrano talmente entusiasti tanto che l'azienda creatrice ha deciso di aprire altri locali passando dall'attuale numero di pizzerie presenti in tre località a più di otto solo quest'anno negli Stati Uniti.

Richiamo volontario farmaci ipertensione dal mercato statunitense

Richiamo volontario farmaci ipertensione dal mercato statunitense I Laboratori del Dr Reddy, una società farmaceutica multinazionale con sede a Hyderabad , Telangana, India, che si colloca tra le prime società farmaceutiche mondiali, ha avviato un richiamo volontario di alcuni farmaci usati per trattare l'ipertensione evitando così il sequestro dal mercato statunitense. L'azienda ha richiamato tutti gli stock del farmaco Divalproex compresse sodio, ed alcuni lotti dei farmaci Amlodipina Besilato e Atorvastatina pastiglie. Questa decisione è stata presa viene, in seguito a nuove scoperte effettuate con prove cliniche che mostrano una mancanza di efficacia e rimettono in discussione il profilo rischio-beneficio del prodotto. Secondo un comunicato diffuso dal USFDA, l'agenzia statunitense che regola alimenti, bevande ed integratori alimentari per il consumo animale ed umano, nessun trattamento deve essere iniziato a nuovi pazienti. Il farmaco, Divalproex compresse a rilascio ritardato è utilizzato per il controllo di alcuni tipi di crisi epilettiche nel trattamento dell’epilessia. Viene anche usato nel trattamento della fase maniacale del disordine bipolare (malattia maniaco-depressiva) e nella prevenzione di emicrania. Divalproex compresse a rilascio ritardato è un anticonvulsivante. Agisce riducendo o prevenendo il numero dei sequestri, controllando l’attività anomala di impulsi nervosi nel cervello e nel sistema nervoso centrale. Esattamente funziona per trattare il disturbo bipolare e l’emicrania mal di testa e viene richiamato sotto la classificazione "classe II". Allo stesso modo, ha avviato il richiamo di alcuni lotti di Amlodipina Besilato e compresse Atorvastatina calcio prodotte presso lo stabilimento Bachupally di DRL a Hyderabad. Il richiamo di queste compresse è stato fatto sotto la classificazione "Classe III". L'Amlodipina Besilato e l'Atorvastatina calcio compresse sono utilizzati per trattare la pressione alta (ipertensione) o dolore al petto (angina). Alla luce di tale comunicazione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rivolge un invito al Ministero della Salute affinché avvii tutte le iniziative opportune per monitorare la consistenza del richiamo anche in Italia ed eventualmente prendere le misure idonee sulla falsariga di quanto sta facendo la USFDA in America.

Dal Salento la "ruta ogni mmale stuta". La "Ruta Graveolens" nemica delle cellule tumorali.

Dal Salento la "ruta ogni mmale stuta". La "Ruta Graveolens" nemica delle cellule tumorali. Lo dice uno studio condotto dall'università di Napoli. La pianta cresce spontanea nel Salento ed è comune in Italia Nuove speranze nella lotta contro il glioblastoma. Un importante studio ha stabilito che una pianta erbacea mediterranea che cresce spontaneamente nel Salento ed in Italia, al disotto dei 1000 metri di altitudine, potrebbe essere usata contro il cancro al cervello. Infatti l'estratto acquoso della "Ruta Graveolens, è capace di uccidere le cellule del tumore cerebrale, risparmando quelle neuronali non proliferanti e differenziate. E' quanto sono riusciti a dimostrare ricercatori di un'università napoletana agendo su coltivazioni in vitro. Ulteriori esperimenti sono in corso. Le prime indicazioni sulle proprietà terapeutiche di quest'erba dal gradevole profumo, ma fondamentalmente velenosa, risalgono all'antichità. Già note erano le sue qualità nella cura delle malattie polmonari e del gonfiore della milza. "La ruta ogni mmale stuta" (La ruta spegne ogni male). Questo vecchio proverbio salentino la dice lunga sulle proprietà medicinali della pianta e rappresenta la continuazione di conoscenze antiche che ne faceva una erba medicinale, attribuendo proprietà terapeutiche. Non è un caso, perciò, il fatto che a ciascuna di loro un naturalista come Plinio (I° secolo d. C.) dedichi esclusivamente un intero capitolo, senza contare le altre notizie fornite in ordine sparso (…novellas vites eius tactu in perpetuum laedi; rutam et ederas, res medicatissimas, illico mori).. Inoltre proposta (lo stesso sarà per la malva) come rimedio contro un numero impressionante di malattie, dall’herpes zoster al mal di pancia, dalla dissenteria alle fratture, oltre che come anticoncezionale. Una curiosità: il seme dei fiori nelle carte da gioco riproducono le foglie di ruta. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda in ogni caso di prestare la massima attenzione poichè questa pianta è molto velenosa e il suo uso come pianta officinale deve essere fatto sotto controllo medico.

Malattia sconosciuta ha colpito 30 bambini: vomito, febbre e dissenteria

Malattia sconosciuta ha colpito 30 bambini: vomito, febbre e dissenteria Il villaggio di Puruna Orkel, situato nel distretto di Malkangiri, Stato di Odisha in India, è ora oggetto di studio da parte della comunità scientifica a causa della strana malattia sconosciuta che ha colpito i suoi abitanti. Come ha dichiarato il Direttore Medico responsabile del Distretto (CDMO), Dr. Uday Mishra, questa malattia che colpisce in maniera indistinta uomini e donne, ma in particolare i bambini è stata rilevata per la prima volta, e sembra che circa un quarto della popolazione del villaggio ne sia stata colpita. Il morbo causa vomito, febbre e dissenteria. Secondo gli esperti del governo i sintomi sono emersi dopo le forti piogge nella regione. Malattie sconosciute anche con sintomi simili avevano colpito in passato la regione e squadre di medici e scienziati provenienti da Nuova Delhi e Bhubaneswar hanno visitato il paese lo scorso anno per uno studio adeguato. Il ministro della Salute dello Stato indiano aveva anche visitato la zona. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita coloro che partono o rientrano dall'India ed in particolare dallo Stato di Odisha, tradizionale meta dei viaggi, a non allarmarsi e a rivolgersi al proprio medico di base in caso di sintomi febbrili.

domenica 28 giugno 2015

Trasfusioni con sangue artificiale entro il 2017.

Trasfusioni con sangue artificiale entro il 2017. La prima sperimentazione umana del mondo di sangue artificiale coltivata in laboratorio da cellule staminali si terrà nel Regno Unito entro il 2017 Gli scienziati inglesi sono al lavoro per sviluppare un sangue artificiale che può essere conservato a temperatura ambiente e somministrato a chiunque. Il NHS (National Health Service) Blood and Transplant, il sistema sanitario nazionale del Regno Unito ha annunciato che il sangue artificiale sarà usato in studi clinici con volontari umani entro due anni. La ricerca condotta da scienziati dell'Università di Bristol e NHS Blood and Transplant, ha usato cellule staminali di un adulto e sangue del cordone ombelicale per creare artificialmente globuli rossi. Si spera che quando la produzione di questo sangue creato artificialmente in laboratorio sarà conclusa, offrirà un'alternativa per i pazienti con disturbi e malattie del sangue come l'anemia falciforme e la talassemia che necessitano di un trattamento con trasfusioni regolari e per i quali è difficile trovare donatori compatibili. La sperimentazione clinica di globuli rossi fabbricati è progettato per confrontare la sopravvivenza delle cellule rosse prodotte da cellule staminali con quella dei globuli rossi del sangue del donatore standard. Ciò comporterà l'utilizzo di un gruppo di 20 volontari che riceveranno con la trasfusione tra i cinque e dieci millilitri di sangue prodotto in laboratorio. Per sviluppare il loro sangue artificiale, i ricercatori hanno sviluppato un progetto, chiamato Haem02, che si basa su trasportatori di ossigeno a base di emoglobina-(HBOC) per imitare le proprietà di emoglobina reale (Hb). L'intenzione dei ricercatori non è quella di sostituire la donazione di sangue, ma fornire un trattamento specialistico per particolari categorie di pazienti. Con questa ricerca il team di scienziati, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, spera che il progetto possa ribaltare la sfida più grande esistente per le trasfusioni di sangue, nel tentativo di risolvere il problema globale delle trasfusioni e donazioni che non hanno adeguato approvvigionamento.

Ritirato dal mercato prodotto nutrizionale destinato ai bambini da 1 a 10 anni: i consumatori segnalano cattivo odore

Ritirato dal mercato prodotto nutrizionale destinato ai bambini da 1 a 10 anni: i consumatori segnalano cattivo odore Ancora richiami di prodotti alimentari questa volta destinati a bambini...... Abbott, un’azienda globale, presente in più di 150 Paesi, che opera nel settore della salute, ha lanciato un'allerta alimentare. Alcuni lotti di un integratore alimentare destinato ai bambini da 1 a 10 anni "PEDIASURE PIÙ" del marchio Abbott, prima del consumo, sono stati segnalati da alcuni consumatori che hanno riscontrato un cattivo odore. La causa della contaminazione non è chiara e non sembra ci siano rischi per la salute (il problema del cattivo odore sembra collegato alla presenza di muffa). Per andare sul sicuro ed escludere qualsiasi rischio per i bambini anche molto piccoli a cui vengano somministrati i prodotti indicati appartenenti alla linea "PEDIASURE PIÙ" di Abbott, l'azienda ha deciso di avviare un ritiro volontario del commercio degli stessi. Secondo le prime indagini, i prodotti sono stati prodotti e commercializzati in piena conformità con i processi validati. L’allerta è stata diramata in rete e pubblicata oggi in cui si avverte che il prodotto avente scadenza 2016, dovrà essere inviato per l'analisi. Potenzialmente il l'integratore nutrizionale per bambini, potrebbe comunque essere stato commercializzato anche in Italia. Il condizionale tuttavia è d'obbligo, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” e si prega di prestare la massima attenzione agli acquisti via internet anche su siti stranieri e negozi online e a quanto acquistato da ora ai prossimi mesi anche perchè le malattie di origine alimentare rappresentano una crescente minaccia per la salute pubblica mondiale.

sabato 27 giugno 2015

Primo caso di febbre del Nilo occidentale del 2015 in UE segnalato a Sofia, Bulgaria

Primo caso di febbre del Nilo occidentale del 2015 in UE segnalato a Sofia, Bulgaria Continua l’attività informativa dello “Sportello dei Diritti”, circa la diffusione di patologie o di possibili epidemie, per coadiuvare gli enti preposti in una costante opera di prevenzione, a seguito della raccolta dei dati ufficiali che provengono dalle stesse istituzioni del settore. In tal senso, anche quest’anno, come nelle precedenti estati, spiega Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, procediamo con le segnalazioni dei contagi della temibile febbre del Nilo occidentale che nel 2012 colpì anche alcune aree della Nostra penisola. Il virus appare con febbre moderata dopo pochi giorni di incubazione, che dura da tre a sei giorni, accompagnata da malessere generalizzato, anoressia, nausea, mal di testa, dolore oculare, mal di schiena, mialgie (dolori muscolari), tosse, eruzioni cutanee, diarrea, linfadenopatia e difficoltà a respirare. In meno del 15% dei casi, negli anziani e nei soggetti più deboli, possono aggiungersi gravi complicazioni neurologiche quali meningite o encefalite. I sintomi più comunemente riportati da pazienti ospedalizzati con la forma più severa dell'infezione erano: febbre elevata, forte mal di testa, debolezza e paralisi flaccida, sintomi gastrointestinali, modificazione dello stato mentale con disorientamento, tremori, convulsioni e coma. Più rari casi di eruzione maculopapulare o morbilliforme sul tronco, collo, braccia o gambe; atassia, segni extrapiramidali come anormalità dei nervi cranici, mielite, neurite ottica, poliraciculite, attacchi epilettiformi. Generalmente il malato si rimette spontaneamente in 3-5 giorni, ma la malattia può essere anche mortale in individui anziani e immunodepressi. Il primo caso umano del virus in Unione Europea è stato segnalato proprio questa settimana. In Bulgaria a Sofia, più precisamente nella parte orientale della regione, il 23 giugno è stato denunciato un probabile caso dalle autorità sanitarie locali. La rilevazione di un caso WNF in Bulgaria non è inaspettato: il paese nel passato aveva registrato un alto numero di casi ed è circondato da paesi come Croazia (membro dell’Unione dal 1° luglio 2013), Ungheria, Romania e la Nostra Italia con un alto numero di persone infette. Il rapporto settimanale dell'ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) sulla febbre del Nilo occidentale comprende mappe della attuale distribuzione geografica dei casi autoctoni umani nell'UE e nei paesi limitrofi, tra cui un confronto con i dati precedenti, un aggiornamento della situazione e una tabella del numero di casi di paese e zona. Esso è pubblicato sul sito dell’istituzione europea ogni venerdì pomeriggio. L'obiettivo del progetto è quello di informare le autorità competenti responsabili per la sicurezza della salute delle aree nelle quali risulta possibile il contagio del virus del Nilo occidentale agli esseri umani al fine di sostenere la loro attuazione della normativa sulla sicurezza della salute. Secondo la normativa europea sulla sicurezza della salute, gli Stati membri devono avviare misure di controllo per assicurare la sicurezza in caso di casi di febbre del Nilo occidentale. Una sfida importante per l'attuazione del presente regolamento è la raccolta tempestiva di informazioni accurate sulle zone colpite.

Ritirate quantità limitate di caramelle al cioccolato per tracce di arachidi non dichiarate in etichetta. È allerta per gli allergici.

Ritirate quantità limitate di caramelle al cioccolato per tracce di arachidi non dichiarate in etichetta. È allerta per gli allergici. Atkins Nutritionals, Inc. lancia richiamo volontario L'acerrima nemica degli spaghetti e del mangiare mediterraneo, la società americana Atkins Nutritionals Inc., celebre per l' omonima dieta tutta bistecche e proteine, attraverso un avviso pubblicato sul suo sito web ufficiale ha lanciato un richiamo volontario di un quantitativo limitato di Atkins caramelle al cioccolato, con codice UPC 637480075558, perché le bustine di Atkins possono contenere caramelle al cioccolato in cui sono state riscontrate tracce di arachidi, non indicate sull’etichetta, rendendo il prodotto non idoneo agli allergici. Il prodotto potrebbe infatti scatenare allergie nei consumatori che soffrono di ipersensibilità alle arachidi, per la presenza accidentale di tracce indesiderate di arachide nel prodotto messo in vendita ma non riportato nella lista degli ingredienti. Ad essere coinvolto sono i lotti: A5118139439C con scadenza 28 Aprile 2016, A5119139439A, A5119139439B, A5119139439C con scadenza 29 aprile 2016 e A5120139439A con scadenza 30 aprile 2016. Questo prodotto è consumato generalmente da chi segue la dieta Atkins che è ancora un regime alimentare molto popolare, sia nel Paese di origine sia nel continente europeo, e venduto in negozi specifici per le diete ma anche presso supermercati e via internet anche su siti stranieri e negozi online. Da un punto di vista sanitario si tratta di una non conformità con un elevato indice di rischio per gli allergici o colori i quali presentano un’intolleranza alle arachidi. Mentre non ci sono problemi per tutte le altre persone che possono utilizzare senza problemi il prodotto. I consumatori allergici alle arachidi sono però invitati a non consumare il prodotto. I sintomi che potrebbero essere scatenati in caso di allergia includono prurito e gonfiore a labbra, palato e gola, nausea o vomito, crampi e gonfiori addominali, diarrea, flatulenza, orticaria, difficoltà respiratorie e mal di testa. In caso di reazione allergica grave si può avere a che fare con uno shock anafilattico, situazione caratterizzata da seri problemi respiratori e brusche cadute di pressione che può portare anche alla perdita di coscienza. Nel caso in cui compaiano sintomi di questo tipo è importante cercare subito l'aiuto di un medico. In particolare, lo shock anafilattico è una situazione di emergenza che richiede il ricovero ospedaliero e in cui temporeggiare può risultare fatale. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” invita i consumatori di astenersi dall’acquisto dei lotti interessati ricordando a chi soffre di allergie, che in caso di ingestione accidentale può andare incontro a gravi reazioni anafilattiche che possono mettere in pericolo la vita. Inoltre per chi ha già effettuato la relativa spesa a non utilizzare il prodotto e a riconsegnare le confezioni al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione.

Facebook inchioda le talpe degli autovelox. In Svizzera scatta la denuncia per chi avverte su Facebook.

Facebook inchioda le talpe degli autovelox. In Svizzera scatta la denuncia per chi avverte su Facebook. Alcuni gruppi creati sul social network segnalavano i controlli degli agenti agli utenti. Ma la Polizia cantonale se n'è accorta É proprio vero che Facebook é un occhio del mondo, assolutamente indiscreto, sulle nostre vite e le decisioni delle forze dell'ordine che hanno a che fare con il social network ormai si susseguono una dopo l'altra, tanto da farlo divenire addirittura uno strumento micidiale per procurarsi delle prove. Questa volta, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sottolinea come valga la pena segnalare che la polizia cantonale svizzera ha denunciato 11 persone che avevano lanciato avvertimenti sull'imminenza di suoi controlli tramite diversi gruppi Facebook, aperti a tutti o soltanto su invito. Uno di questi gruppi, che contava circa 1300 aderenti, indica la polizia cantonale è stato nel frattempo chiuso. Alcuni gruppi erano attivi in regioni definite, altri si concentravano soltanto sul canton Zurigo. Il loro unico scopo era il reciproco avvertimento da parte dei membri su controlli di velocità o di altro genere, ha indicato un portavoce della polizia cantonale all'ats. Le persone denunciate hanno tra i 18 e i 50 anni e abitano in diversi cantoni. Tra di loro anche internauti italiani che saranno multati di parecchie centinaia di franchi. Secondo il portavoce la polizia non si è rivolta a Facebook seguendo la via ufficiale. Ha piuttosto sfruttato le possibilità utilizzabili da ciascun utente del servizio di rete sociale, per esempio il tasto "Segnala post", con cui si può avvisare Facebook riguardo a contenuti giudicati non idonei.La polizia svizzera rammenta che gli avvertimenti riguardanti controlli del traffico sono vietati dalla legge federale sulla circolazione stradale. Al contrario in Italia esistono dei metodi legali per poter rilevare la loro presenza ed averne una segnalazione, come per esempio il software per android iCoyote. Questo ci consente di essere avvisati per tempo di tutti gli autovelox posti sulla strada che stiamo percorrendo.

Ferrari richiama "LaFerrari" per problemi a poggiatesta difettoso e sensori di pressione dei pneumatici.

Ferrari richiama "LaFerrari" per problemi a poggiatesta difettoso e sensori di pressione dei pneumatici. Richiamo in fabbrica per 85 esemplari. Ancora un richiamo in casa Ferrari, dopo quello dell'esemplari della Ferrari 458 Italia. Ferrari ha emesso un richiamo volontario per la sua super esclusiva hypercar. Ovviamente da una Ferrari "LaFerrari" ci si aspetta la perfezione ma anche la hypercar di Maranello, ha cominciato a presentare qualche problema: questa è la seconda volta che la vettura è stato richiamata. Ottantacinque unità di Ferrari "LaFerrari" sono state richiamate poichè le vetture della casa italiana presentavano dei problemi di natura tecnica ma comunque in grado di inficiare la sicurezza generale del veicolo, a causa di due possibili parti difettose. Proprio per questo motivo la National Highway Traffic Safety Administration ha obbligato la filiale americana a controllare le vetture. Nel primo caso, si presentava un problema ai poggiatesta, defezione che non li rendeva in grado di assorbire la necessaria quantità di energia in caso di incidente su sedili Large, aumentando così il rischio di eventuali lesioni per i passeggeri. Nel secondo caso, si presentavano invece degli scompensi all’interno del sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici, mancanze che portavano ad una errata lettura dei vari parametri da parte delle auto in questione. In Ferrari hanno quindi deciso di aggiornare il software che si occupa di tale mansione, scongiurando così nuovi errori di valutazione. Non sappiamo ancora se tali richiami siano stati “viziati” da segnalazioni o addirittura incidenti degli stessi proprietari delle due Ferrari "LaFerrari". Le vetture interessate sono realizzate fra il 15 maggio 2014 ed il 4 marzo 2015. Ferrari "LaFerrari" ibrido hypercar è alimentata da un motore V8 da 6,3 litri che è sintonizzato per fornire 800 CV e 700 Nm di coppia. Esso è integrato da uno stile F1 HY-KERS motore elettrico che mette fuori un ulteriore 163 CV e 200 Nm a brevi raffiche. La trasmissione è un doppia frizione unità automatico a 7 velocità. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione, dove gli uomini della rinomata casa automobilistica italiana dovranno apportare i dovuti correttivi e risolvere un problema non certo grave, ma destinato comunque a suscitare non poca preoccupazione. Infatti le difettosità segnalate sono potenzialmente ancora più rischiose se si pensa che la la Ferrari "LaFerrari" è una super sportiva ibrida con motore centrale posteriore (sommando la potenza del motore termico e dell'unità elettrica) di ben 800 Cv, che l'accelerazione da 0 a 100 km/h si può realizzare in 3 secondi e che la velocità massima è di 350 km/h.

venerdì 26 giugno 2015

Esplode l'iPhone acquistato solamente 2 giorni prima.

Esplode l'iPhone acquistato solamente 2 giorni prima. Ennesimo caso di apparecchio surriscaldato misteriosamente quando il cellulare non era in carica. Un iPhone 6 emette scintille e si surriscalda durante una telefonata. Il proprietario fa appena in tempo a gettarlo dal finestrino dell'auto che lo smarpthone esplode. Ennesimo incidente con un iPhone, fortunatamente senza alcuna conseguenza per l’utente. Si è trattata di una brutta disavventura per capitata a Kishan Yadav, un ristoratore indiano di Gurgaon, vicino a Nuova Delhi. Secondo quanto riporta la stampa indiana, Yadav ha acquistato il nuovo iPhone 6 due giorni prima in un negozio di un importante operatore mobile locale. In auto durante una telefonata a un amico Yadav ha notato scintille fuoriuscire dallo chassis dello smartphone, subito seguite da un surriscaldamento delle parti metalliche. Immediatamente l’utente ha gettato iPhone 6 fuori dal finestrino, appena in tempo per vederlo esplodere non appena a contatto con il suolo. Il ristoratore indiano ha dichiarato di non aver riportato alcune ferita, nemmeno piccole scottature, perché stava telefonando con la funzione vivavoce attivata. In calce in questo articolo riportiamo la foto pubblicata dalla testata indiana: considerando lo stato del terminale è un miracolo che l’utente sia incolume. Ora l’iPhone 6 esploso è nelle mani del personale di Apple in India che ha dichiarato che svolgerà indagini e accertamenti sull’accaduto e fornirà un aggiornamento al malcapitato che nel frattempo ha presentato anche un esposto alla polizia. Per il momento non emergono ulteriori dettagli che possano spiegare le cause dell’incidente: la stragrande maggioranza dei casi di smartphone che bruciano o esplodono emersi fino a oggi sono legati all’impiego di alimentatori non ufficiali.Si tratta del primo caso rilevato in India che interessa l’ultima generazione di smartphone Apple: iPhone 6 e 6 Plus sono stati lanciati in questo Paese a ottobre dello scorso anno. Quanto accaduto è solo l'ultimo di una serie di casi in cui il protagonista è lo smartphone di Cupertino. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta dell'ennesimo caso segnalato e rimbalzato alle cronache circa i rischi connessi all'uso di telefonini e smartphone che sono diventati oggetti insostituibili nella vita di ognuno di noi. Proprio per questo, è necessario che le case produttrici adottino maggiori accorgimenti, anche in termini d'informazione ai consumatori per evitare che si ripetano casi analoghi anche se le aziende produttrici, consigliano ai clienti di non coprire mai uno smartphone a causa del rischio di surriscaldamento.

Sicurezza alimentare. I supermercati Eurospin ritirano in dieci regioni il "BASTONE DI SALAME"

Sicurezza alimentare. I supermercati Eurospin ritirano in dieci regioni il "BASTONE DI SALAME" a marchio La Bottega del Gusto per contaminazione microbiologica Allerta per contaminazione lanciata dalla catena di supermercati Eurospin riguardante il "BASTONE DI SALAME" 250g a marchio La Bottega del Gusto Lotto: LFA1696R81 Scadenza: 24.07.2015, prodotto nello stabilimento di: Via Italia 60 - Garbagnate Monastero (LC). Secondo le informazioni raccolte dallo"Sportello dei Diritti”, il ritiro è stato deciso volontariamente dalla società proprietaria del marchio, durante dei controlli interni. A seguito dell’allerta è stato disposto il ritiro dal mercato e il richiamo al consumatore di tutto il lotto. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” invita i chiunque avesse acquistato la pasta di salame nei supermercati Eurospin di: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Trentino Alto Adige, Veneto, Sicilia, Calabria a non consumarla e a restituire il prodotto al punto vendita dove verrà rimborsato o sostituito. La questione è abbastanza delicata perchè la contaminazione riguarda un batterio particolarmente patogeno ben noto ai microbiologi.

FCA richiama 164.000 Jeep Cherokee. Rischio incendio

FCA richiama 164.000 Jeep Cherokee. Rischio incendio Massicci richiami di auto si verificano di mese in mese. Questa volta, è toccato alla casa automobilistica americana Fiat Chrysler Automobilies che ha lanciato un richiamo volontario di circa 164.000 SUV Jeep Cherokee a livello globale per problemi elettrici al portellone posteriore che hanno causato incendi. Lo riporta la stampa americana, sottolineando che Fca è al corrente di incidenti legati al difetto. Il richiamo volontario è per poter installare coperture che proteggano i moduli di controllo di potenza del portellone, e relativi componenti, da umidità. Questo difetto potrebbe mettere in pericolo gli utenti della strada e pertanto non si possono escludere condizioni di guida non sicure'. Interessati al richiamo tutti gli esemplari SUV Jeep Cherokee prodotti tra 2014 e 2015, ma è limitato ai veicoli dotati di portelloni di potenza. La cifra stimata è di circa 164.000 vetture di cui 13.195 in Canada, 2.406 clienti in Messico e 48.966 altrove. Non è chiaro quanti veicoli sono ancora interessati dal richiamo. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. Al singolo proprietario, infatti, non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in cui la propria autovettura sia oggetto del richiamo, l’intervento previsto è a totale carico della casa automobilistica che dovrebbe fornire anche un’autovettura sostitutiva per il periodo necessario alla manutenzione straordinaria.

USA: la Corte Suprema legalizza il matrimonio gay in tutti gli stati.

USA: la Corte Suprema legalizza il matrimonio gay in tutti gli stati. La Corte Suprema degli Stati Uniti allarga il riconoscimento dei matrimoni fra persone dello stesso sesso in tutti i 50 Stati che compongono gli Stati Uniti, rendendo incostituzionali le leggi statali che vietano il matrimonio gay. La decisione è stata presa con cinque giudici favorevoli e quattro contrari: è stato stabilito che in base al Quattordicesimo emendamento della Costituzione americana, quello sull’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, gli stati devono permettere a tutti i cittadini di sposarsi con chi vogliono e riconoscere i matrimoni gay celebrati fuori dai loro confini, mentre i divieti dei matrimoni gay sono incostituzionali. È una sentenza storica nonostante già 37 stati americani avessero legalizzato il matrimonio gay negli ultimi anni. Ora è possibile celebrare i matrimoni gay e vederne riconosciuti i diritti anche a livello statale, in tutti gli Stati Uniti. Prima di questa sentenza il matrimonio gay era esplicitamente vietato in 13 dei 50 stati americani. I diritti umani sono al cuore di Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che con l'occasione di questa storica decisione della più alta corte federale degli Stati Uniti, lancia un appello a "tutti perché si uniscano nel rifiuto dell'omofobia". Si tratta di un passo avanti di notevole portata globale che dovrebbe costituire un riferimento da prendere immediatamente in considerazione anche da parte del legislatore del governo nazionale che non deve più perdere tempo per il riconoscimento definitivo della parità di diritti tra coppie di qualsiasi genere esse siano.

giovedì 25 giugno 2015

Servizio civile: anche gli immigrati regolari possono svolgerlo

Servizio civile: anche gli immigrati regolari possono svolgerlo. Per la Consulta é incostituzionale la norma che prevede come requisito necessario quello della cittadinanza italiana.La partecipazione a progetti di utilità sociale può favorire l’integrazione nella comunità Importante decisione della Corte Costituzionale in tema d'uguaglianza e solidarietà. A seguito della sentenza 119/15, pubblicata ieri 25 giugno, anche i cittadini stranieri, regolarmente soggiornanti in Italia, potranno essere ammessi al servizio civile. Ciò vuol dire, tiene a sottolineare Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,, che il requisito della cittadinanza italiana non sarà più condizione necessaria per poterlo svolgere. Ed addirittura, sono gli stessi giudici costituzionali ad evidenziare che lo svolgimento del servizio sociale diventa un’occasione per consentire agli stranieri una maggiore integrazione nel tessuto della società. La Corte costituzionale, infatti, con la sentenza in commento ha ritenuto fondata la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 3 del decreto legislativo 77/2002, in relazione agli articoli 2 e 3 della Costituzione, promossa dalle Sezioni unite civili della Cassazione proprio in virtù della segnalata discriminazione tra cittadini regolarmente residenti. La vicenda nasce da un giudizio promosso da un cittadino pachistano intrapreso proprio per denunciare la natura discriminatoria di un bando pubblicato per selezionare volontari per progetti di servizio civile. L’articolo 3 del bando richiedeva, come requisito e condizione di ammissione, il possesso della cittadinanza italiana. Anche il Tribunale ordinario di Milano aveva ritenuto dichiarare la natura discriminatoria dell’articolo citato. Con un’ordinanza, le Sezioni unite civili della Suprema corte hanno sollevato la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 3 del decreto legislativo, che puntualmente é stata ritenuta fondata.Ricordano i giudici costituzionali che l’istituto del servizio civile ha subito diverse trasformazioni per via dei «ripetuti interventi legislativi» che ne hanno modificato i contorni. «Dall’originaria matrice di prestazione sostitutiva del servizio militare di leva», il servizio civile é stato progressivamente qualificato come «istituto a carattere volontario», al quale si accede per pubblico concorso. Come già affermato dalla Corte costituzionale, in una precedente pronuncia (sentenza 309/2013) «il dovere di difesa della patria non si risolve soltanto in attività finalizzate a contrastare o prevenire un’aggressione esterna, ma può comprendere anche attività di impegno sociale non armato». Per tale ragione, escludere i cittadini stranieri, che risiedono regolarmente in Italia, da queste attività è di per sé «irragionevole». Nella decisione viene evidenziato l'importante principio secondo cui la possibilità di ammissione degli stranieri regolari è anche un’opportunità di «integrazione e di formazione alla cittadinanza». Come già affermato dalla stessa giurisprudenza costituzionale, infatti, l’attività di impegno sociale che la persona è chiamata a svolgere nell’ambito del servizio civile «deve essere ricompresa tra i valori fondanti dell’ordinamento giuridico, riconosciuti, insieme ai diritti inviolabili dell’uomo, come base della convivenza sociale normativamente prefigurata dal Costituente».L’esclusione dei cittadini stranieri dalla possibilità di prestare il servizio civile nazionale, «impedendo loro di concorrere a realizzare progetti di utilità sociale e, di conseguenza, di sviluppare il valore del servizio a favore del bene comune, comporta dunque un’ingiustificata limitazione al pieno sviluppo della persona e all’integrazione nella comunità di accoglienza». Alla luce di tali principi, la Consulta ha quindi ritenuto dover dichiarare l’illegittimità costituzionale dell’articolo 3 citato nella parte in cui prevede il requisito della cittadinanza ai fini dell’ammissione allo svolgimento del servizio civile.

Infanticidio, parte il processo shock in Francia: "Temevo fossero di mio padre" per questo uccide 8 dei suoi figli

Infanticidio, parte il processo shock in Francia: "Temevo fossero di mio padre" per questo uccide 8 dei suoi figli Si è aperto oggi il processo che sta scioccando la Francia: il suo è già stato definito "il più grave infanticidio della storia di Francia" per aver ucciso 8 dei sui 10 figli. Dominique Cottrez, questo il nome della donna 51enne, conservava i cadaveri nella propria abitazione. Oggi è comparsa in Tribunale imputata del plurimo infanticidio compiuto in un periodo che copre circa 20 anni, emerso nel 2010 con la scoperta dei corpi di due neonati nel giardino dei suoi genitori, nel nord della Francia. La donna, che soffre di obesità, pur essendo reo confessa non ha mai chiarito i motivi che l'hanno spinta agli atroci delitti. Alcuni dei cadaveri furono conservati nel portabiancheria, armadi e garage della casa di famiglia e addirittura nella sua camera da letto. Nel corso del dibattimento, Dominique Cottrez ha spiegato di aver avuto paura che i bambini fossero stati concepiti dopo rapporti sessuali con suo padre, con il quale ebbe una relazione incestuosa dall'infanzia fino alla morte del genitore, avvenuta nel 2007. L'atteso parere degli psichiatri dovrebbe essere ora uno dei momenti chiave del processo. Gli omicidi in famiglia si consumano con una frequenza paurosa, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, e proprio in questi ultimi anni, in modo maggiore che nel passato, in particolare la cronaca nera italiana è stata fortemente caratterizzata da omicidi avvenuti in ambienti familiari. L'infanticidio e l'omicidio di un bambino per mano materna non sempre maturano in ambienti socialmente compromessi o economicamente difficili ma come nel caso in questione la signora Cottrez, anche se umanamente inaccettabile, ha usato l'assassinio come contraccettivo.

mercoledì 24 giugno 2015

Le donne di una certa età abusano di sedativi e tranquillanti.

Le donne di una certa età abusano di sedativi e tranquillanti. Gli specialisti avvertono: l'uso regolare di questi prodotti a lungo termine comporta problemi e notevoli effetti collaterali Una recente statistica svolta nella vicina Svizzera che può essere senz'altro estesa al resto d'Europa, ha stabilito che oltre il 3% della popolazione sopra i 15 anni assume quasi quotidianamente sonniferi o tranquillanti per la durata di un anno. Le persone di una certa età, e tra di esse le donne, risultano i maggiori consumatori di questi medicinali, che hanno un forte potenziale di dipendenza. Ciò, nonostante gli avvertimenti degli specialisti che sono generalmente convinti che l'uso regolare di questi prodotti a lungo termine comporta problemi e notevoli effetti collaterali. Tra i più frequenti, vi sono disturbi al coordinamento del movimento, turbe alla memoria e all'attenzione, e negli anziani aumenta sensibilmente il rischio di cadute. Le benzodiazepine (una classe di psicofarmaci) e altri preparati simili vengono utilizzati nel trattamento dell'insonnia, dell'ansietà e delle convulsioni o come medicinali prima di un intervento chirurgico. Due ricercatori presso "Addiction Suisse" Etienne Maffli e Luca Notari, hanno rilevato che finora sono stati sottovalutati i problemi che emergono nel momento in cui si smette la somministrazione delle medicine, così come emerge nel loro studio apparso sulla rivista "Dépendances". Tra gli esperti nessuno mette in dubbio che le benzodiazepine e i farmaci simili siano efficaci e utili in molti casi. Tuttavia, si tratta di sostanze che presentano un potenziale di dipendenza, motivo per cui vanno usate con prudenza in base alle indicazioni del medico, scrivono i due ricercatori. Secondo i due studiosi, spesso si aspetta troppo a lungo prima di interrompere l'assunzione e ciò rende particolarmente difficile la disassuefazione. Come soluzione al problema, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, i due ricercatori individuano la necessità di maggiori informazioni pratiche per i medici, i farmacisti e per i pazienti, in modo da potersi preparare per tempo ad interrompere la terapia o, nel caso in cui sia già subentrata un'assuefazione, per poter ridurre gradualmente il dosaggio. Smettere di colpo di assumere tali farmaci dopo averli presi per molto tempo può risultare problematico perché potrebbero provocare gravi sintomi da astinenza.

"Per salvare le palme, mobilitazione contro il monopolio di Syngenta". Riunione pubblica Organizzata dal "Collettivo Mediterraneo per la salvaguardia delle Palme" a Hyères-les-Palmiers, Francia, venerdì 26 Giugno 2015.

"Per salvare le palme, mobilitazione contro il monopolio di Syngenta". Riunione pubblica Organizzata dal "Collettivo Mediterraneo per la salvaguardia delle Palme" a Hyères-les-Palmiers, Francia, venerdì 26 Giugno 2015. Lo "Sportello dei Diritti" in prima fila per un parallelo sullo scottante caso "disseccamento degli ulivi" e xylella Venerdì 26 Giugno si terrà a Hyères Les Palmiers (Chapiteau de la Villette, Espace 3000, Rond Point du 18 Juin 1940) un'importante riunione - mobilitazione per riuscire a mettere finalmente in atto una strategia di lotta integrata per l'eradicazione del punteruolo rosso della Palma, che sta devastando il paesaggio storico inestimabile della Riviera Franco italiana e non solo. A partire dalle 17, infatti, Michel Ferry (INRA France), massimo esperto in materia, presenterà la strategia e le tecniche da lui messe a punto presso la stazione Phoenix di Elche e spiegherà le ragioni della mobilitazione contro la multinazionale Syngenta, che detiene il monopolio sul trattamento. La riunione è organizzata dal "collectif méditerranéen pour la sauvegarde des palmiers" una rete transfrontaliera, fondata a Hyères, che per ora vede presenze da Francia, Italia, Spagna e Tunisia. Presidente ad honorem del collettivo è Pierre Bergé, fondazione Pierre Bergé- Yves Saint Laurent. Alla riunione interverrà anche Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che aprirà un'importante finestra sulla salvaguardia degli ulivi alla luce di quanto sta accadendo nel Salento ed in Puglia per combattere il male silenzioso che sta facendo disseccare quello che è considerato un vero e proprio patrimonio di un intero territorio: l'albero di ulivo. Sono anni, infatti, che lo “Sportello dei Diritti”. associazione che si batte per la tutela dei diritti a 360° gradi e quindi anche per la tutela dell'ambiente e della biodiversità, porta avanti una battaglia di conoscenza contro i nemici invisibili delle piante e contro ogni forma di speculazione che su di essi è stata, troppo spesso, artatamente creata a danno dei nostri territori. Lo abbiamo fatto, tra i primi in Italia contro il "punteruolo rosso" che ha letteralmente cancellato paesaggi storici delle nostre regioni nel silenzio degli amministratori italiani e lo stiamo facendo accanto a decine e decine di associazioni e migliaia di cittadini del Salento contro il "nemico pubblico numero uno" del momento in Puglia: il disseccamento degli ulivi cui è stata attribuita, con insolita fretta, un'unica causa, la xylella fastidiosa. Oggi abbiamo, quindi, un comune obiettivo: far conoscere ai cittadini questi mali, e combattere ogni tipo di speculazione attraverso la consapevolezza che si può salvare il grande patrimonio floreale del Mediterraneo e quindi il nostro straordinario ed unico paesaggio, con le giuste competenze e senza soluzioni che lo vorrebbero cancellare definitivamente. Coscienza di popolo, dunque, per salvare le piante del Mediterraneo e la nostra storia.

Salmonelle nel prosciutto di Bayonne Aoste. Lo segnala oggi l'Ufficio federale della sicurezza alimentare svizzero

Salmonelle nel prosciutto di Bayonne Aoste. Lo segnala oggi l'Ufficio federale della sicurezza alimentare svizzero che raccomanda alla popolazione di non mangiarlo L'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) ha lanciato un'allerta alimentare. Nelle vaschette di prosciutto di Bayonne Aoste vendute presso Migros Vaud, LeShop e Aligro prima del consumo sono state trovate tracce di salmonella. I lotti in commercio avente n° 2695313; data minima di conservabilità: 18/08/2015 (confezioni da 320g) - Lotto: 2650087; data minima di conservabilità: 23/07/2015 (confezioni da 320g)- Lotto: 2650149; data minima di conservabilità: 08/07/2015 (confezioni da 120g) possono essere contaminati microbiologicamente e per questo motivo il produttore ha ritirato dai tutti i punti vendita i prodotti interessati ancora esposti sugli scaffali, non potendo essere esclusi rischi per la salute. I supermercati a loro volta dovrebbero avere sbandierato un cartello per avvisare i clienti. La segnalazione è stata diffusa anche attraverso il sistema di allerta europeo, questo vuol dire che tutti i Paesi interessati hanno ricevuto la notizia e si sono attivarti immediatamente per verificare che il produttore abbia ritirato i formaggi dagli scaffali di tutti i punti vendita, informando i consumatori. La salmonella è l’agente batterico più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti, sia sporadiche che epidemiche. È stata segnalata per la prima volta nel 1886, in un caso di peste suina, dal medico americano Daniel Elmer Salmon. La salmonella è presente in natura con più di 2000 varianti (i cosiddetti sierotipi) ma i ceppi più frequentemente diffusi nell’uomo e nelle specie animali, in particolare in quelle allevate per la catena alimentare, sono S. enteritidis e S. typhimurium. Le infezioni provocate da salmonella si distinguono in forme tifoidee (S. typhi e S. paratyphi, responsabili della febbre tifoide e delle febbri enteriche in genere), in cui l’uomo rappresenta l’unico serbatoio del microrganismo, e forme non tifoidee, causate dalle cosiddette salmonelle minori (come S. typhimurium e la S. enteritidis), responsabili di forme cliniche a prevalente manifestazione gastroenterica. Le salmonelle non tifoidee, responsabili di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali, sono una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato. Le infezioni da Salmonella spp. possono verificarsi nell’uomo e negli animali domestici e da cortile (polli, maiali, bovini, roditori, cani, gatti, pulcini) e selvatici, compresi i rettili domestici (iguane e tartarughe d’acqua). I principali serbatoi dell’infezione sono rappresentati dagli animali e i loro derivati (come carne, uova e latte consumati crudi o non pastorizzati) e l’ambiente (acque non potabili) rappresentano i veicoli di infezione. Le salmonelle possono causare rapidamente (6-72 ore dopo il consumo) malattie gastro-intestinali accompagnate da febbre, vomito, diarrea e dolori al ventre. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rilanciando l'allerta riportata dall'USAV, consiglia alle persone che hanno consumato il prosciutto di consultare il medico di famiglia qualora si presentassero questi sintomi. Invita i consumatori di astenersi dall’acquisto del lotto di prosciutto interessato invitando chi lo avesse già effettuato a non utilizzare il prodotto e a riconsegnarlo al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione. La nostra associazione, quindi, dato anche il risalto che ha avuto questa notizia al di là delle Alpi, ritiene utile informare anche i nostri connazionali che si trovano all'estero e che non potrebbero essere messi a conoscenza in virtù della circostanza che l'allerta è indicata in lingua tedesca. L’altra cosa da ribadire è che il prosciutto non coinvolto si può mangiare con serenità.

Nuovo scandalo sulla carne. Scoperte migliaia di tonnellate di carne vecchia di decenni.

Nuovo scandalo sulla carne. Scoperte migliaia di tonnellate di carne vecchia di decenni. Il valore della merce corrisponde a circa 430 milioni di euro. Le autorità italiane prestino la massima attenzione alle carni importate dall'Asia Nuovo scandalo sulla carne. Dopo diverse settimane di indagini, le autorità doganali cinesi hanno smantellato un traffico di tranci di carne in particolare di maiale, manzo e pollo confiscando oltre 100'000 tonnellate di carne surgelata illegale, in parte vecchia di oltre quarant'anni. La carne è stata sequestrata nell'ambito di una serie di retate condotte in tutto il paese. Stando alle autorità doganali, i contrabbandieri acquistano la carne a poco prezzo all'estero e la importano illegalmente attraverso Hong Kong o il Vietnam. Il suo valore corrisponde a circa 430 milioni di euro. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ricorda come l'inverno scorso, broker e imprenditori senza scrupoli avevano venduto la meno costosa carne di cavallo come manzo. Questa carne era stata immessa nel mercato attraverso piatti preparati, tra cui lasagne, che si supponeva contenessero solo carne di manzo. Per tale precedente, rileva Giovanni D’Agata, dello “Sportello dei Diritti”, è opportuno dare immediata attuazione al sistema d’identificazione e tracciabilità europeo di tutti gli animali da macello al fine di consentire una maggiore tutela per i consumatori. È ovvio, che al momento le autorità sanitarie italiane farebbero bene a monitorare la situazione dell’indagine in corso in Cina per evitare che carne non destinati al consumo umano vengano importati nel Nostro Paese.

martedì 23 giugno 2015

Allerta per i consumatori allergici alle arachidi. Conad e Coop annunciano ritiro "Aglio macinato": rischio allergie.

Allerta per i consumatori allergici alle arachidi. Conad e Coop annunciano ritiro "Aglio macinato": rischio allergie. Attraverso un avviso pubblicato sui loro siti web ufficiali la Coop hanno annunciato che hanno disposto il ritiro dalla vendita del preparato da montare " Aglio macinato " gr. 37. Il prodotto potrebbe infatti scatenare allergie nei consumatori che soffrono di ipersensibilità alle arachidi, per la presenza accidentale di tracce indesiderate di arachide nel prodotto messo in vendita ma non riportato nella lista degli ingredienti. Ad essere coinvolto sono i Lotti prodotti: L01087P - TMC 31/03/2018- LOTTO: L01124P - TMC 31/05/2018 prodotti per Conad e Coop da Drogheria e Alimentari Spa - Viale Nilde Iotti, 23/25 - 50038 Scarperia e San Piero (FI) che è stato distribuito nei punti vendita Conad e Coop in tutti i supermercati in Italia. Come si legge sui siti, di Conad e Coop precauzionalmente hanno già attivato le procedure di ritiro del prodotto dalla vendita. I consumatori allergici alle arachidi sono però invitati a non consumare il prodotto. I sintomi che potrebbero essere scatenati in caso di allergia includono prurito e gonfiore a labbra, palato e gola, nausea o vomito, crampi e gonfiori addominali, diarrea, flatulenza, orticaria, difficoltà respiratorie e mal di testa. In caso di reazione allergica grave si può avere a che fare con uno shock anafilattico, situazione caratterizzata da seri problemi respiratori e brusche cadute di pressione che può portare anche alla perdita di coscienza. Nel caso in cui compaiano sintomi di questo tipo è importante cercare subito l'aiuto di un medico. In particolare, lo shock anafilattico è una situazione di emergenza che richiede il ricovero ospedaliero e in cui temporeggiare può risultare fatale. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” invita i consumatori di astenersi dall’acquisto dei lotti interessati ricordando a chi soffre di allergie, che in caso di ingestione accidentale può andare incontro a gravi reazioni anafilattiche che possono mettere in pericolo la vita. Inoltre per chi ha già effettuato la relativa spesa a non utilizzare il prodotto e a riconsegnare le confezioni al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione.

Concorso giornalisti Rai: 5000 iscritti per 100 posti.

Concorso giornalisti Rai: 5000 iscritti per 100 posti. Avvisi di convocazione inviati via mail (non pec) appena 21 giorni prima. Si fa a Bastia Umbra mentre i candidati protestano (giustamente) poiché non ci sono collegamenti né posti letto a sufficienza né certezze sui controlli e su come verranno corrette le prove E va bene che per trasparenza la scelta dei futuri giornalisti della TV pubblica viene fatta con concorso, ma la modalità di convocare quasi 5000 iscritti per soli 100 posti da giornalista Rai a Bastia Umbra con soli 21 giorni di preavviso, peraltro effettuato solo via mail e non via pec o con altro mezzo certo, appare tutt'altro che improntata a linearità e razionalità. Il concorso in questione, infatti, si farà l'1 luglio mentre in rete e con una segnalazione pervenuteci monta la protesta di quanti candidati che evidenziano che nel paese prescelto non ci sono posti letto a sufficienza, né aerei né treni diretti. Peraltro, non sarebbe dato conoscere come verranno effettuati i controlli e le modalità di correzione delle prove. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, viene il dubbio che quanto descritto costituisca una sorta di nuovo modo per selezionare anche attraverso le procedure ed il luogo prescelto che comporterà - c'è da aspettarselo - probabilmente molte rinunce da parte di chi non troverà - e saranno tanti - posti adeguati in cui pernottare o tra tanti che avranno serie difficoltà a raggiungere la sede. Di certo, molti, penseranno anche che fare a priori ricorso non apparirà una scelta campata in aria.

lunedì 22 giugno 2015

Clamoroso. Fallimento “Alitalia”: il Ministero dell’Economia e delle Finanze condannato dal Tribunale a restituire i soldi agli azionisti di minoranza

Clamoroso. Fallimento “Alitalia”: il Ministero dell’Economia e delle Finanze condannato dal Tribunale a restituire i soldi agli azionisti di minoranza. Attesi migliaia di ricorsi dei risparmiatori Una notizia a dir poco clamorosa da parte dello “Sportello dei Diritti”. La nota vicenda del fallimento “Alitalia” giunge ad uno strepitoso quanto atteso epilogo per gli azionisti di minoranza che vedono condannato il Ministero dell’Economia e delle Finanze alla restituzione dei propri soldi a loro tempo investiti. A stabilirlo è il Tribunale Civile di Lecce con sentenza n. 2391/2015 del 14/05/2015, passata in giudicato, all’esito della causa n. 198/2012 intrapresa dall’avvocato Francesco Toto nell’interesse degli azionisti di minoranza e dei piccoli risparmiatori incappati nello scellerato dissesto della vecchia compagnia aerea di Stato. La sentenza è chiara in punto di fatto e di diritto. Accolta la domanda del capofila dei piccoli azionisti, il Tribunale ha ritenuto che, sia il danno per protrazione ingiustificata dell’attività di un’impresa in crisi irreversibile, sia soprattutto il danno da affidamento incolpevole nelle false dichiarazioni del Ministro dell’Economia e delle Finanze, in qualità di Presidente del CDA Aliatalia, tutte protese a rassicurare i creditori ed il mercato circa il salvataggio, il rilancio e il mantenimento della continuità aziendale della compagnia di Stato, debbano essere risarciti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze secondo l’articolo 2043 del codice civile, più gli interessi e la rivalutazione. Un’operazione che vale oggi circa 3,5 miliardi di euro e che è destinata a conseguenze epocali a danno del MEF per le migliaia di analoghe azioni che potrebbero approdare nei Tribunali d’Italia, in astratto circa 20.000 (perché tanti sono gli azionisti interessati). Nel corpo della motivazione troviamo l’encomiabile dovizia di particolari incontrovertibili del Magistrato del tribunale salentino. Egli ritiene infatti “…provata la sussistenza di tutti i presupposti necessari per configurare la responsabilità del MEF convenuto ai sensi dell’art. 2043 c.c., attesa la prosecuzione dell’attività aziendale di Alitalia Linee Aeree Italiane SpA pur in mancanza di prospettive industriali e determinando così l’affidamento incolpevole degli azionisti circa la volontà dello Stato di sostenere Alitalia e di evitare il fallimento e l’insolvenza della società.”. La prova offerta dall’avv. Francesco Toto, si legge, “...è versata in atti” e, segnatamente, (proprio!) in Relazioni e Bilanci del Gruppo Alitalia, nella Relazione del Commissario Straordinario, prof. Avv. Augusto Fantozzi, e in altra scottante documentazione che non lascia spazio a dubbi: gli azionisti di minoranza devono essere risarciti perché la compagnia di bandiera non doveva fallire, almeno così sosteneva il Ministro dell’Economia e delle Finanze oltre a tutti i politici allora in lotta per la Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2008. Che il Governo Prodi (va rammentato) e ancor di più l’ex cavaliere manifestassero il proprio appoggio al progetto di salvataggio della Compagnia di Stato si rivelò circostanza atta a rafforzare il convincimento degli investitori. A sostegno del principio di omogeneità ed univocità degli intenti di sostenere per poi privatizzare e rilanciare Alitalia, il premier uscente, d’intesa con il premier in pectore, varò un prestito cosiddetto “ponte” di 300 milioni di euro, all’espresso fine di evitarne il commissariamento, creando le premesse per una soluzione alternativa a quella francese. Come peraltro “pressantemente” imposto dall’ex cavaliere, che divenne poi di lì a poco Presidente del nuovo Governo anche grazie a questo “cavallo di battaglia”. Senonchè durante le operazioni e le trattative di vendita ad Air France KLM, il 06 giugno 2008 il titolo Alitalia, con sommo stupore degli azionisti di minoranza, veniva sospeso dalle contrattazioni in Borsa Italiana per non essere mai più riammesso. In violazione ad ogni principio e diritto ad avere corrette, precise e preventive informazioni a tal riguardo dal MEF. Le azioni da quel momento varranno zero. Il famoso “Piano Fenice” si rivelò da subito un “pasticcio” strumentale, utile a pochi (un manipolo di imprenditori chiamati a prendersi ad un prezzo irrisorio le parti produttive della compagnia di Sato) e non certo progettato per salvare la vecchia ma gloriosa Alitalia. Infatti, il 29/08/2008, con stupefacente sorpresa di tutti, tranne degli “addetti ai lavori” appunto, il neo Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, disponeva l’ammissione di Alitalia alla procedura di amministrazione straordinaria. Il Governo, dunque in data 29 agosto 2008 nonostante tutto, rinunciò improvvisamente e definitivamente alla ricerca di un compratore della quota di controllo avviando la procedura di amministrazione straordinaria contro ogni progettualità propagandata fino ad allora sia dai vertici della Compagnia (MEF) che dal neo Presidente del Consiglio di Forza Italia. Tutta questa attività, niente altro che artificiosa e teatrale messinscena, finì per provocare gravissimi danni non solo agli azionisti di minoranza, rimasti con un pugno di mosche in mano, ma a tutti coloro che avevano creduto alla promessa di salvataggio e rilancio della, unica vera, compagnia di Stato: Alitalia Linee Aeree Italiane Spa. Certo è che oggi è ancora “Pantalone” a dover pagare. Certo è che senza l’azione promossa da Toto e fortemente sostenuta dallo “Sportello dei Diritti” di cui è presidente Giovanni D’Agata, che attraverso i propri legali - per l’appunto Francesco Toto e Francesco D’Agata che ci hanno sempre creduto - nessun piccolo risparmiatore, azionista e creditore avrebbe oggi di che sperare nella possibilità di un concreto e sollecito risarcimento. Al riguardo poi ricordiamo che il 5 dicembre 2013 era stata depositata una pubblica denuncia dai legali dello “Sportello dei Diritti”, D’Agata e Toto, presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Lecce la quale rimane ad oggi lettera morta forse perché i vertici dell’Ufficio (prima di questa scottante pronuncia) non avevano rilevato alcun pubblico interesse ad accertare ulteriori responsabilità penali nella vicenda. Per opportuna conoscenza di tutto il pubblico ed al fine della massima diffusione, si trasmette, quindi, copia della sentenza integrale.

Volo Roma – Chicago United Airlines. Un passeggero italo americano da in escandescenza

Volo Roma – Chicago United Airlines. Un passeggero italo americano da in escandescenza e centinaia di viaggiatori costretti a dormire nell’aereporto di Belfast dove il volo è stato deviato Quasi 300 passeggeri del volo Roma – Chicago della United Airlines sono stati costretti a dormire durante la notte sul pavimento dell’International Airport Belfast nel fine settimana dopo che il loro volo era stato deviato a causa delle escandescenze di un viaggiatore quarantaduenne con doppio passaporto italo americano che avevano convinto l’equipaggio a far scalo in Irlanda del Nord per farlo scendere e prendere in carico alla autorità dello scalo. I disagi per gli occupanti dell’aereo sono stati evidenti, poiché gli addetti dell’aereoporto e della compagnia non avrebbero individuato alberghi disponibili ove far dimorare i malcapitati che sono stati costretti a rimanere nello scalo nordirlandese. Al di là dell’evento che ha costretto ad un forzato cambiamento di rotta, per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti”, resta il fatto che i viaggiatori hanno subito le conseguenze di un’anomalia che si sarebbero potuto evitare con una miglior organizzazione, ma che meritano di essere risarcite.

Maturità col cellulare sotto il banco o nei bagni. Esami a rischio?

Maturità col cellulare sotto il banco o nei bagni. Esami a rischio? È il telefonino il nuovo nemico dei professori impegnati nella sorveglianza degli esami di fine anno scolastico. Il cellulare mette sempre più in difficoltà professori ed esaminatori. Aumenta il numero dei ragazzi disperati che pensano di fare affidamento al cellulare disposti a correre il massimo rischio durante gli esami di maturità. Lo studente in aula scatta la foto di nascosto alle domande d'esame e la manda ai compagni della classe parallela che entreranno nel turno successivo. E poi ancora: ragazzi che col cellulare sotto il banco accedono a internet per trovare le risposte ai quesiti posti dalla prova scritta. Altri che lasciano addirittura l'iPhone in bagno per poi consultarlo quando si assentano dall'aula per fare i loro bisogni. Aneddoti, spifferi che provengono dai corridoi delle scuole italiane immerse negli esami di fine anno. Se si considera che la maggior parte dei giovani tra i 12 e i 19 anni possiede almeno un cellulare, si capisce come oggi a uno studente possa bastare un semplice click, e un po' di sangue freddo, per accedere a un universo di risposte. E potenzialmente sarà sempre peggio anche perchè sono in arrivo altri strumenti oltre il telefonino, come orologi, occhiali e altri ancora con dotazioni analoghe. Mentre in alcuni casi il docente chiede addirittura di spegnere e consegnare i cellulari prima dell'inizio della prova scritta, generalmente ci si affida soprattutto all'onestà degli studenti,anche perchè confiscare i cellulari, non risolve il problema completamente. Qualcuno potrebbe nascondere un apparecchio nei bagni o nei corridoi. Ma studenti fate bene attenzione! L'uso del cellulare è bandito dalla norma che prevede se il cellulare squilla durante la prova d’esame è legittima l’esclusione del candidato. In particolare la nota 11 maggio 2010, n. 3614 del Ministero dell’Istruzione determina i criteri da seguire sugli “adempimenti di carattere organizzativo e operativo relativi all’esame di Stato” ed ha ritenuto di tenere conto dell’evoluzione tecnologica nel settore dei mezzi di comunicazione, arricchendo le prescrizioni di condotta già contenute nella previgente disciplina. Lo si aspetta per cinque lunghi e faticosi anni e quando arriva, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non ci si può permettere di veder sfumare l'esame di Stato per una sciocchezza del genere. Comunque secondo un’indagine condotta da Skuola.net subito dopo la prima prova scritta, solo il 3% dei maturandi ha copiato attraverso internet. In ogni caso dobbiamo fare in modo che il concetto di esame mantenga la sua serietà anche se non sarà evidente, è una delle sfide per i prossimi anni.

Aerei bloccati in aeroporto dagli hacker.

Aerei bloccati in aeroporto dagli hacker. Lo scalo di Varsavia è stato bloccato per cinque ore. Piratati i voli e le operazioni della compagnia di bandiera polacca Voli LOT Dopo i siti dei media e dei ministeri ad essere colpiti sono anche contro i sistemi informatici delle compagnie aere. L'attacco hacker che ha preso il controllo del profilo della compagnia di bandiera polacca LOT ha inchiodato all’aeroporto Chopin di Varsavia oltre 1'400 passeggeri. La panne causata dai pirati è durata oltre 5 ore e una decina di voli tra nazionali e internazionali hanno dovuto essere cancellati. L’inizio dei problemi alle 17 di domenica (ora italiana). Il sistema informatico attaccato serve alla gestione dei piani di volo della compagnia; senza questo supporto nessun aereo può decollare. La situazione è tornata alla normalità poco dopo le 22. Un portavoce della compagnia ha dichiarato che quello di domenica è stato il primo pirataggio dei computer di LOT con effetti certo spettacolari ma che mettono a dura prova i nervi dei passeggeri e quelli dei responsabili informatici attaccati dagli hacker. Per ora , non è possibile collegare questo fatto con l'ondata di attacchi informatici che si sono verificati in Europa. Per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, ancora una volta è la prova che nessuno è immune agli attacchi informatici comprese le compagnie aeree. La nostra preoccupazione che non venga compromessa ulteriormente la privacy e la sicurezza dei cittadini.

domenica 21 giugno 2015

Con il caldo in estate l’automobile è una trappola mortale per gli animali.

Con il caldo in estate l’automobile è una trappola mortale per gli animali. Il caldo in arrivo metterà alla prova anche gli animali, particolarmente sensibili alle alte temperature. Per tale ragione non lasciate mai il cane solo in auto. La temperatura nelle auto raggiunge d'estate livelli altissimi in poco tempo al punto tale che in poco tempo i cani possono essere soggetti a gravi disturbi cardiovascolari fino ad avere un colpo di calore fatale. Se in estate il vostro cane per qualche motivo imprevisto dovete "per forza" lasciarlo in auto, assicuratevi di parcheggiare l'auto all'ombra, di abbassare i finestrini su entrambi i lati anche perchè non fa differenza se i finestrini sono aperti o chiusi, di aprire il portellone posteriore oppure, accendete l'aria condizionata. È l'unico modo per garantire una circolazione dell'aria sufficiente. Inoltre avete bisogno di un box di trasporto sicuro o di una griglia di protezione richiudibile. A ricordare che l’arrivo dell’estate può mettere in crisi i nostri animali domestici è Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che avverte come i colpi di calore siano frequenti soprattutto per gli animali trasportati in macchina nelle ore calde o addirittura lasciate in sosta. Anche per una breve sosta quando fa caldo i cani non vanno mai lasciati in macchina, come del resto indicano diverse normative e sentenze. In particolare la terza sezione penale della Corte di Cassazione ha depositato una sentenza che si può definire storica e che non potrà non vedere gli animalisti soddisfatti per la presa di posizione della giustizia nei confronti dei diritti degli animali. Gli ermellini hanno infatti sancito che, a certe condizioni, lasciare il cane chiuso in auto è una vera e propria azione di maltrattamento che va punita.

sabato 20 giugno 2015

Maxi operazione anti-bracconaggio.

Maxi operazione anti-bracconaggio. Una delle più grandi operazioni internazionali contro il traffico di animali ha inferto un duro colpo al bracconaggio. Nell'operazione sono state arrestate 300 persone vittime. Le vittime soprattutto elefanti, rinoceronti e pangolini Il personale composto di squadre di polizia e agenzie provenienti da 62 paesi partecipanti in Africa, Asia, Europa e America ha permesso l'arresto di trecento persone ed il recupero di dodici tonnellate di avorio, 119 corni di rinoceronte e 600 carichi di merce illegale provenienti da specie selvatiche, sequestrati in giro per il mondo. Un sequestro di zanne di elefante lo scorso marzo in Kenya. In Europa, tra i sequestri più clamorosi vi sono gli oltre 90 kg di corallo e più di 50 kg di parti di animali in Spagna, 50 kg di avorio grezzo in Francia, 10'000 cavallucci marini morti e oltre 400 tartarughe e testuggini vive nel Regno Unito. Ancora, l'operazione Cobra III ha permesso di sequestrare oltre 11'000 esemplari morti e vivi, quasi 2'000 parti o prodotti di animali, e oltre 6 tonnellate di legname e piante. Per Rob Wainwright, direttore di Europol - il bracconaggio e il commercio illegale di specie sono dominati da gruppi di criminalità organizzata, che operano in tutto il mondo e traggono enormi profitti da queste attività. La collaborazione e la condivisione di intelligence internazionale ha permesso questa maxi operazione. Ora l’auspicio è per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che ora la giustizia vada fino in fondo e che, qualora venissero confermati i pesanti capi di accusa, non vengano concessi sconti di pena per un illecito che spesso, purtroppo, non viene valutato per la sua reale gravità.

Cocaina liquida nelle protesi. Le mammelle farcite con droga in un ospedale clandestino in Colombia

Cocaina liquida nelle protesi. Le mammelle farcite con droga in un ospedale clandestino in Colombia Le protesi mammarie fanno sempre più gola ai trafficanti di droga. Nelle mammelle di una honduregna fermata in Colombia trovati 1,5 chili di cocaina liquida. La conferma giunge dalla Colombia. All’aeroporto di Bogotà è stata fermata una honduregna di 22 anni che negli impianti aveva 1,5 chili di cocaina liquida che doveva trasportare in Europa. Il nervosismo della giovane “mula” ha insospettito il servizio di sicurezza che l’ha sottoposta a controlli. I raggi X hanno svelato che di recente aveva subito un’operazione al seno. Messa alle strette ha confessato che nel petto le era stata impiantata una sostanza sconosciuta che le sarebbe stata tolta a Barcellona. Quanto emerso porta a ritenere che l’operazione sia stata eseguita in un ospedale clandestino di Pereira, nell’ovest della Colombia. L’honduregna è stata ricoverata a Bogotà dove i medici le hanno tolte le protesi e la curano per un’infezione. La piaga del traffico di stupefacenti conferma di non avere scrupoli e per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è pronta ad utilizzare la disperazione di persone che sono pronte a mettere a repentaglio la propria salute.

Allarme polio in India. Preoccupazioni per potenziale riemersione anche nell'UE

Allarme polio in India. Preoccupazioni per potenziale riemersione anche nell'UE Si riaccende la poliomielite in India. Le motivazioni dell’allarme sono a seguito della diffusione straordinaria del virus polio registrata nel 2014, del rischio di salute pubblica che questa pone a livello internazionale. Secondo le autorita' sanitarie del Paese più di 208 campioni sono risultati positivi a sintomi simil-polio. I campioni, provenienti da Baheri, Meergunj, Faridpur e Nawabgunj tra gli altri, sono stati inviati al laboratorio centrale di Mumbai per ulteriori test. La maggior parte delle nuove infezioni, sono state registrate nello Stato dell'Uttar Pradesh. La poliomielite colpisce principalmente i bambini fra i 5 ed i 15 anni e presentano paralisi e perdita della forza muscolare. Dopo anni di intense campagne in tutto il paese, l'ultimo caso di polio in India, è stato segnalato nel 2011 in un quartiere nel Bengala Occidentale. Tre anni dopo, il Paese è stato dichiarato libero dalla poliomielite. Ora l'esplosione di nuovi casi in India rappresenta una minaccia anche a livello globale. ''L'epidemia nell'Uttar Pradesh e' fonte di preoccupazione anche in Europa e in tutta l'Asia centrale -spiegano gli esperti del National Polio Surveillance Project, iniziativa nata dalla collaborazione fra autorita' indiane e l'Organizzazione mondiale della sanita'- Il virus puo' viaggiare facilmente e diffondersi tra la popolazione di una comunita' non vaccinata perche' ormai considerata 'polio-free'''. Inoltre l'ultima rilevazione nel 2013 del virus polio tipo 1 (WPV1) in acque luride e in portatori asintomatici in Israele solleva nuovi interrogativi sul rischio potenziale di un ritorno e il ristabilimento del temibile WPV nei paesi UE/SEE. In una nuova valutazione rapida del rischio, l'ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, conclude che attualmente non esiste la possibilità che il virus della poliomelite possa essere importato e ristabilito in UE/SEE. Tuttavia, sulla base delle limitate informazioni su sistemi di sorveglianza esistenti, c'è un rischio che la circolazione di poliovirus potrà restare inosservato se sarà introdotto.Il più alto livello di rischio è rappresentato dalla vicinanza e dallo spostamento di gruppi di popolazioni o non vaccinate o sotto-vaccinate, rispetto a grandi popolazioni vaccinate con vaccino antipolio inattivato (IPV). Scarse condizioni di igiene possono anche svolgere un ruolo nel facilitare la diffusione dell'infezione. I livelli di copertura di vaccinazione in UE possono essere considerati soddisfacenti e possono spiegare l'assenza di circolazione del WPV nella Nostra macroregione finora. Tuttavia, ci sono anche sacche di popolazione che sono non vaccinati o sotto-vaccinati che sono a maggiore rischio di infezione e malattia. Si stima che 12 milioni di persone nell'UE sotto l'età di 29 anni non sono stati vaccinati o hanno completato il calendario di vaccinazione raccomandata nazionale contro la polio. La valutazione dell’ECDC ha rilevato che se il WPV è riuscito a riemergere in Israele, con un sistema sanitario paragonabile a gran parte della copertura di vaccinazione UE e polio, allora dobbiamo accettare che c'è il rischio che potrebbe riemergere in UE/SEE. Il modo per evitare che questo accada non è facile, ma è noto: prevenire; rilevare; rispondere. Tuttavia, per Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” alla luce di quanto sostenuto dalla massima istituzione europea in tema di prevenzione e controllo delle malattie e dei focolai nei paesi limitrofi, i sistemi di sorveglianza devono essere rafforzati negli Stati membri per consentire il rilevamento tempestivo del temibile virus della polio.

Nuove terapie: via libera OMS per integrare lo yoga nell'assistenza sanitaria universale

Nuove terapie: via libera OMS per integrare lo yoga nell'assistenza sanitaria universale L'Organizzazione Mondiale della Sanità sta strettamente collaborando con centri in India e in tutto il mondo per sostenere la conoscenza unica di yoga con prove scientifiche e incorporarlo in approcci sanitari universali. Lo ha dichiarato Venerdì ai giornalisti Nata Menabde, direttore esecutivo, dell'ufficio OMS per le Nazioni Unite, alto funzionario dell'agenzia, in vista della Giornata Internazionale dello Yoga del 21 giugno: "Yoga è utilizzato in molti contesti in cui vengono affrontati i problemi di salute e ha un posto molto importante nell' approccio olistico attraverso la prevenzione e il controllo dei disturbi della salute." "L'antico regalo della civiltà vedica dell'India al mondo, deve essere studiato e sostenuto da evidenze scientifiche e poi ripreso nel percorso di avvicinamento all'assistenza sanitaria universale."OMS sta lavorando a stretto contatto con i centri in India e in tutto il mondo per portare questa "conoscenza unica" e per sostenerlo con prove scientifiche per comprendere e standardizzare alcune delle pratiche dello yoga. L'India si augura che attraverso la "divulgazione dello yoga saremo in grado di affrontare alcune delle più grandi sfide che l'umanità ha di fronte anche nel campo della salute globale ". Saranno circa due miliardi di persone di 192 nazioni che parteciperanno alla commemorazione della prima Giornata Internazionale dello Yoga prevista per il 21 giugno. Sono in corso preparazioni massive per festeggiare la prima Giornata Internazionale di Yoga prevista per Domenica. L'evento principale sarà presso la sede dell'ONU dove il Ministro Affari Esteri Sushma Swaraj dell'India sarà affiancato dal Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon, dal Presidente dell'Assemblea Generale Sam Kutesa, la deputata Tulsi Gabbard, dal leader spirituale Sri Sri Ravi Shankar e molti altri diplomatici. Il segretario generale terrà un discorso durante l'evento presso la sede delle Nazioni Unite. Lo Yoga è un simbolo fondamentale della civiltà indiana ed è un contributo molto importante per il futuro e il benessere delle persone. Lo yoga è stato inserito dall'OMS nel tentativo di promuovere metodi alternativi di medicina tradizionale e per il trattamento di malattie cardiovascolari, malattie mentali e per aiutare l'invecchiamento attraverso una vita sana della popolazione. L'esempio di come a Goa, lo yoga viene combinato con altre terapie per il trattamento di disturbi mentali e che si stava rivelando utile. Anche in Italia all’ospedale Fatebenefratelli, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, lo Yoga viene utilizzato come nuova terapia che utilizza lo “yoga antidepressivo”, per sconfiggere ansia, depressione e attacchi di panico, attraverso la sinergia e tecniche di respirazione. Finora, i pazienti in cura nella struttura milanese sono stati 40, e i risultati sono stati ottimi.“Le variazioni degli esiti dei test condotti,” afferma la psichiatra Stefania Doria, che segue il laboratorio dell’ospedale, “sono tutti in una diminuzione notevole della quantità d’ansia.”

venerdì 19 giugno 2015

Mononucleosi. Segnalati molti casi in provincia di Lecce.

Mononucleosi. Segnalati molti casi in provincia di Lecce. Diverse segnalazioni in provincia di Lecce di quella che è nota come “la malattia del bacio o dei fidanzati” anche se, a dire il vero, la mononucleosi può colpire chiunque, grandi e bambini. Non tutti, infatti, sanno che si tratta di una patologia infettiva contagiosa che si contrae attraverso le vie respiratorie o con lo scambio di saliva. Il virus responsabile è denominato Epstein Barr (EBV) e circola in modo diffuso soprattutto in autunno e primavera. Ed è per questo che nel periodo che stiamo trascorrendo aumentano i casi anche se non possiamo parlare di un vero e proprio allarme ma solo della necessità di stare attenti ai sintomi ed a prevenire la possibilità di diffusione. Non sempre, infatti, si riesce a riconoscere immediatamente la mononucleosi che molto spesso non dà sintomi e quando li dà, fanno pensare spesso all’influenza stagionale. Le manifestazioni più frequenti possono essere costituite da mal di gola con la presenza di placche, febbre intorno ai 38 gradi, ghiandole del collo, ascelle e linguine gonfie, soprattutto quelle del collo possono raggiungere volumi tali, da non riuscire a parlare bene. Dopo 4 -5 giorni si possono gonfiare anche fegato e milza, cosa che si può vedere dagli esami e dal valore delle transaminasi alte, così come dall’elevato numero di globuli bianchi nel sangue, di tipo monocita. La presenza di mononucleosi fa registrare nei globuli bianchi, circa il 10-12% di monociti, contro l’ 1- 2 % in condizioni di salute. Altri esami utili –spiegano gli infettivologi – sono quelli specifici degli anticorpi più recenti (Igm) contro il virus EBV. Per quanto riguarda la terapia, non ci sarebbe una cura specifica, così come non esiste un vaccino. Il consiglio degli infettivologi è quello di mantenere la bocca sempre ben lavata con un collutorio disinfettante. Vale la pena ribadire, infatti, che l’infezione avviene attraverso lo scambio di saliva, secrezioni di naso, bocca e faringe. Nei bambini il contagio avviene proprio con il passaggio in bocca di un gioco, negli adolescenti con il bacio. I medici si dividono sull’eventuale uso di cortisone o meno. Molti pediatri lo prescrivono per abbassare la febbre all’eventuale bambino che dovesse avere la mononucleosi, alcuni infettivologi sconsigliano il cortisone, perché, non solo abbasserebbe le difese immunitarie, ma favorirebbe la replicazione del virus EBV. Sono invece concordi un po’ tutti nell’eventualità di proteggere il fegato, laddove dovesse gonfiarsi, con soluzioni fisiologiche specifiche. E’ bene sapere –avvertono gli infettivologi –che le complicanze della mononucleosi possono determinare la rottura della milza, con il conseguente intervento chirurgico. Più gravi le conseguenze se il paziente ha avuto in passato la malaria o se ha un sistema immunitario debole, perché in tal caso la malattia può provocare anche il decesso. In Africa per esempio dove la malaria è molto diffusa, sono tanti purtroppo i bambini che muoiono per mononucleosi. Come ricordano gli esperti, dunque, la profilassi è il miglior modo per evitare il contagio, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che porta all’attenzione alcune semplici regole per non farsi colpire da questa patologia come non bere o mangiare nello stesso bicchiere o piatto di una persona malata che non dovrebbe essere baciata, ma anche pretendere che i bicchieri, le posate o le tazzine dei locali pubblici siano perfettamente pulite, lavarsi bene le mani prima di mangiare.

Multe: Corte Costituzionale, gli autovelox necessitano della taratura periodica per garantire la correttezza delle rilevazioni.

Multe: Corte Costituzionale, gli autovelox necessitano della taratura periodica per garantire la correttezza delle rilevazion.i Lo Sportello dei Diritti lo ha sempre ribadito: gli autovelox devono essere sottoposti a verifiche periodiche di funzionalità e taratura. Ed ora anche la Corte Costituzionale ci da ragione quando invitammo le amministrazioni accertatrici a sospendere le rilevazioni e i giudici di pace i giudizi in attesa della decisione della Consulta. L’illegittimità dell’interpretazione dell’articolo 45 comma 6 del Codice della Strada che escludeva l’obbligo dei controlli sugli apparecchi che rilevano il superamento dei limiti vuol dire che decine di migliaia di multe sono nulle L’8 agosto 2014 segnalavamo per primi in Italia la decisione della Corte di Cassazione che con l’ordinanza interlocutoria n. 17766 aveva ragionevolmente rimesso innanzi alla Corte Costituzionale una questione dibattuta da anni: ossia se gli autovelox necessitassero o meno della taratura periodica per garantire la correttezza delle rilevazioni. In tale sede, profeticamente prevedendo quanto sarebbe accaduto, avevamo rivolto un doppio appello alle amministrazioni accertatrici di sospendere le rilevazioni ed ai giudici di pace i giudizi, in attesa della decisione della Consulta che avrebbe potuto avere effetti devastanti per gli enti e avrebbe messo in seria discussione le sentenze dei magistrati che non avessero interpretato la norma secondo quella che poi sarebbe stata e poteva essere la sentenza della Corte Costituzionale. A distanza di quasi un anno, come è stato reso noto in data di ieri, è stato riconosciuto chiaramente dai giudici dell’Alta Corte, quanto da tempo andavamo lamentando anche nei nostri comunicati e ricorsi: gli autovelox e le apparecchiature elettroniche di rilevazione della velocità devono essere sottoposti a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura senza possibilità di eludere tale obbligo. Secondo la Corte Costituzionale, infatti, con la sentenza 113/15 (relatore il giudice Aldo Carosi) non è legittimo l’articolo 45, comma 6, Cds così come interpretato dalla giurisprudenza di legittimità, laddove non prevede i controlli per gli apparecchi elettronici che rilevano il superamento dei limiti di velocità sulle strade: in tal modo risulta irragionevole la presunzione di affidabilità degli strumenti, che come tutti gli altri sono soggetti a obsolescenza e deterioramento. Una decisione, che come evidenziato è sconvolgente, in quanto demolisce la consolidata e - a questo punto - erronea, interpretazione sedimentatasi sull’articolo 45, comma 6, Cds che per anni ha dato il via libera agli enti accertatori ed alle forze di polizia stradale di evitare ogni taratura e verifica successiva all’installazione lasciando, quindi, una sorta di libero arbitrio in capo alle amministrazioni e mortificando il diritto alla difesa ed alla certezza delle rilevazioni per gli automobilisti. Per i giudici della Consulta, infatti, - e per buon senso diciamo noi come ripetiamo da tempo - il controllo di conformità alla prescrizione tecniche ha senso solo se è esteso all’intero arco temporale nel quale gli strumenti di misura sono utilizzati. Tanto in virtù del fatto che la precisione delle misurazioni deve essere garantita al momento in cui avviene la rilevazione della velocità. L’articolo 142 del Codice della Strada che com’è noto prescrive il rispetto della velocità sanzionandone i trasgressori, realizza un bilanciamento fra interessi pubblici e privati: da una parte la sicurezza della circolazione stradale e l’integrità fisica delle persone, dall’altra la certezza dei rapporti giuridici e il diritto di difesa del sanzionato. La certezza, in qualche modo, risulta in qualche modo consegnata all’affidabilità degli strumenti. Non ci può però essere ragionevole affidamento nella funzionalità delle apparecchiature, ma soltanto assoluta incertezza, se non si accerta periodicamente che gli strumenti continuino a essere conformi alle relative specifiche tecniche. E in effetti la prescrizione dell’articolo 142, comma 6, Cds nella sua astratta formulazione risulta immune dai vizi di proporzionalità: è invece la prescrizione dell’articolo 45 Cds, comma 6, così come sempre interpretata dalla giurisprudenza di legittimità, che si colloca «al di fuori del perimetro della ragionevolezza» perché finisce con il comprimere in modo del tutto ingiustificato la tutela dei soggetti sottoposti all’accertamento. La conseguenza immediata e diretta della sentenza della Corte Costituzionale, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è, quindi, che tutti i verbali di accertamento della velocità a mezzo autovelox e simili effettuati con apparecchiature per le quali non è possibile dimostrare la sottoposizione a periodiche verifiche tecniche e taratura sono semplicemente nulli. E noi dello “Sportello dei Diritti” avevamo avvisato tutti in tempi non sospetti.

Liquore 'assassino' fa decine di morti in India. Sospetti su alcool adulterato

Liquore 'assassino' fa decine di morti in India. Sospetti su alcool adulterato Avvelenamento da alcool ha causato la morte di 41 persone fra ieri ed oggi, mentre altre 24 sono ancora ricoverati in gravi condizioni. Decine di indiani di una baraccopoli di Mumbai sono finiti in ospedale dopo aver acquistato in una rivendita governativa un liquore contraffatto. "L'ipotesi allo studio con ulteriori test tossicologici sui sopravvissuti è che le morti siano state provocate da metanolo". Il portavoce dello stato, ha spiegato che questo incidente, è avvenuto a Laxmi Nagar, nel quartiere nord di Malad, uno slum agli antipodi del lusso di Colaba e dello sfarzo dei set cinematografici di Bollywood, dove la vita degli abitanti scorre fra mille difficoltà. E dove quindi non si esita a risparmiare qualche rupia per comprare un liquore da dividere con gli amici. Sono decine gli indiani di una baraccopoli di Mumbai sono finiti in ospedale dopo aver acquistato in una rivendita governativa un liquore contraffatto. Per la verità questo tipo di episodi sono tutt'altro che insoliti in India, dove pure la vendita di prodotti alcolici dovrebbe svolgersi sotto uno stretto controllo delle autorità centrali e dei diversi Stati in specifici negozi forniti di licenze e sotto costante monitoraggio della polizia. I sintomi comprendono mal di testa, perdita di conoscenza e di peso, problemi visivi ma in India hanno scatenato timori di un nuovo micidiale focolaio di malattia infettiva. La polizia criminale ha arrestato i tre gestori del negozio per omicidio colposo, mentre otto agenti che avrebbero dovuto esercitare un controllo sulla rivendita, sono stati per il momento sospesi dal servizio. Il caso più clamoroso di liquore 'assassino' nella storia dell'India risale a 23 anni fa quando nello Stato centro-orientale di Orissa ci furono oltre 200 vittime. Più di recente, tre anni e mezzo fa, il prodotto di una distilleria clandestina immesso in commercio causò almeno 167 morti nel distretto di South 24 Parganas nello Stato del Bengala occidentale. Il metanolo è un veleno mortale. Alcune persone, osserva Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, ricorderanno che il metanolo causò in Italia, la morte e la cecità di molti consumatori di vino qualche anno fa. Il metanolo viene liberato gradualmente nel piccolo intestino (Tenue) quando il gruppo metilico dell'aspartame incontra l'enzima chimotripsina. L'assorbimento di metanolo nel corpo è accelerato considerevolmente quando viene ingerito metanolo libero. Il metanolo libero si forma nell'aspartame quando viene riscaldato oltre i 30° C. Questo avviene quando un prodotto contenente aspartame viene immagazzinato e conservato impropriamente o quando viene riscaldato (per esempio, come componente di un qualsiasi prodotto alimentare). All'interno del corpo il metanolo si trasforma in acido formico ed in formaldeide.La formaldeide è una neurotossina mortale, contenuta anche nei Vaccini.Il metanolo lo si puo' trovare anche negli alimenti industriali ! Viene spruzzato regolarmente all'interno delle singole confezioni sigillate di merendine per bambini, allo scopo di evitare lo sviluppo di muffe superficiale assorbendo l'umidità del prodotto. Si può facilmente riconoscere una merendina contaminata da metanolo, quando aprendone la confezione in bustina di plastica si senta un odore di alcool denaturato o spirito, quello comunemente usato in casa come disinfettante. Il consumo esagerato di queste merendine al metanolo produce distorsioni nello sviluppo psicofisico dell'infante che ne abusa, soprattutto alterandone il metabolismo e danneggiandone il fegato, favorisce alla lunga l'obesità e danneggia organi come l'occhio ed i reni, e per quanto riguarda la psiche favorisce la predisposizione all'alcolismo, aumenta l'aggressività e intorpidisce la mente.

Privacy: nasce un sito per proteggere i propri dati dalla criminalità informatica che è in aumento

Privacy: nasce un sito per proteggere i propri dati dalla criminalità informatica che è in aumento. Ricercatori del Politecnico federale di Losanna hanno sviluppato uno strumento per proteggere la sfera privata su internet. Crimini digitali, perdita di dati, privacy nei social network, accesso dei minori a internet... Il progresso tecnologico nasconde sempre nuove insidie e deve essere seguito da un adattamento delle regole sulla protezione dei dati. Gli utenti,osserva Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”,dovrebbero essere in grado di controllare i propri dati su internet; di sapere quali informazioni sono visibili, dove si trovano, come verranno utilizzate, e devono essere in grado di cancellarle o impedire a altri di raccoglierle. Per questo i ricercatori del Politecnico federale di Losanna (EPFL) hanno sviluppato un strumento gratuito per proteggere meglio la sfera privata su internet. Il sito “privyseal” consente di verificare quali dati personali vengono trasmessi quando si accettano le condizioni di uso di alcune applicazioni. Scaricando alcune app l'internauta, senza rendersene conto, quando dà l'OK a volte può dare accesso a foto, sistemi di geolocalizzazione e documenti PDF, rammenta venerdì l'EPFL.Il sito in questione informa “sulle conseguenze esatte dei differenti modelli di richiesta di permesso. Fra i dati accessibili si può ancora scoprire quali siano veramente necessari e quali siano superflui per far funzionare l'applicazione», indica l’alta scuola losannese. Per saperne di più e conoscere meglio il sito (disponibile al momento solo in inglese) si può visitare https://privyseal.epfl.ch

giovedì 18 giugno 2015

Un hamburger completamente rosso made Japan

Un hamburger completamente rosso made Japan. Mentre McDonald's dopo oltre 40 anni, avvia negli Stati Uniti un'ondata di chiusure mai vista di ristoranti Avviso per gli appassionati alla ricerca di nuove sensazioni. Mentre ieri l'amministrazione Obama ha annunciato la svolta nell’alimentazione degli americani, mettendo al bando i ‘trans fat‘, i cosiddetti grassi insaturi artificiali, in Giappone, la catena internazionale di ristorazione fast food "Burger King Corporation" lancerà un nuovo hamburger sul mercato di colore rosso. Dal prossimo 3 luglio sarà possibile acquistar il panino color rosso che sarà chiamato "Aka burger" che in Italiano significa appunto Rosso. L’Aka Samurai di pollo costerà circa 4,50 euro mentre quello di manzo circa 5,50 euro, però a luglio sarà disponibile solo in Giappone. Questa non è la prima volta che il marchio gioca la carta dell'originalità. Nel settembre 2014, Burger king aveva già stupito con il suo panino completamente nero, colorato con carbone di bambù e nero di seppia. Sarà pieno di coloranti? osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” . A quanto è dato sapere sembra di no! Il colore molto rosso del panino è ottenuto utilizzando della polvere di pomodoro. Intanto dall'altra parte dell'Asia, per la prima volta in oltre 40 anni quest'anno McDonald's chiuderà negli Stati Uniti più ristoranti di quelli aperti. Non accadeva dal 1970. Il gigante del fast food non ha precisato il numero dei ristoranti che chiuderà, ma ha detto che la riduzione sarà "minima" rispetto agli oltre 14'000 punti vendita che ha nel Paese. Tuttavia, la tendenza mostra come le difficoltà del gruppo siano crescenti, nonostante il tentativo di riorganizzarsi di fronte a una concorrenza molto aggressiva. Concorrenza portata avanti da gruppi come Chipotle o Five Guys Burgers, che offrono prodotti di maggiore qualità a prezzi competitivi. I tagli di McDonald's non interesseranno solo gli Stati Uniti, ma anche il resto del mondo con la chiusura di 700 ristoranti. Ciò nonostante McDonald's resta la catena di hamburger più grande del paese con più del doppio delle "location" della seconda in classifica, Burger King. A livello mondiale ha invece oltre 36'000 ristoranti.