giovedì 30 novembre 2017

WhatsApp bloccato tra America ed Europa. L'applicazione di messaggistica ha smesso di funzionare giovedì

WhatsApp bloccato tra America ed Europa. L'applicazione di messaggistica ha smesso di funzionare giovedì Milioni di persone nel panico giovedì: in diverse parti del mondo oggi gli utenti hanno rilevato problemi nell'utilizzo di WhatsApp. L'applicazione di Facebook pare essere rimasta fuori uso per alcune decine di minuti. Difficoltà sono state segnalate in Messico, Brasile, Los Angeles, San Francisco, nell'est degli Stati Uniti e a ovest a New York. E anche in molti Paesi europei fra i quali la Svizzera, l'Italia, l'Austria, il Belgio, la Germania, la Spagna e l'Inghilterra. Chi tentava di inviare un messaggio, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rimaneva diversi minuti a guardare il simbolo dell'orologino prima di accorgersi che il servizio non funzionava.

Anatocismo e massimo scoperto. Banca condannata anche se la rettifica per anatocismo e massimo scoperto è richiesta a conto aperto.

Anatocismo e massimo scoperto. Banca condannata anche se la rettifica per anatocismo e massimo scoperto è richiesta a conto aperto. La Cassazione boccia il ricorso dell’istituto di credito dopo che la Corte d’Appello di Lecce aveva rideterminato il saldo in favore del cliente sanzionando l’illegittimo comportamento della banca È vero che crediti e debiti nei contratti bancari di conto corrente si possono accertare solo alla fine del rapporto, ma ciò non impedisce al correntista di agire quando il conto è ancora aperto per ottenere una rettifica delle risultanze e, quindi, dell’effettivo saldo. E la prescrizione è sempre da ritenersi decennale dalla chiusura in assenza di versamenti di natura solutoria. Il cliente ha la facoltà di agire per far determinare a suo favore il saldo nel conto anche prima della chiusura eliminando gli effetti dell’anatocismo e della commissione di massimo scoperto illegittimamente applicati, insieme agli interessi addebitati in base agli usi su piazza. A stabilire questi principi che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” costituiscono un altro significativo colpo alle prassi illegittime delle banche in materia di conti correnti, è la sentenza 28819/17 depositata il 30 novembre dalla Cassazione civile. Nella fattispecie, è stato rigettato il ricorso di un istituto di credito avverso la sentenza della Corte d’Appello di Lecce che aveva riconosciuto un saldo di circa 104 mila euro a favore del correntista. Per i giudici della prima sezione civile della Suprema Corte è corretta la decisione della corte territoriale in virtù del principio secondo cui la circostanza che la domanda di rideterminazione del saldo non sia stata proposta dopo la chiusura del conto corrente non costituisce un fattore impeditivo per tale tipo di azione anche al fine di restituire al cliente le somme indebitamente addebitategli a titolo di interessi e commissione di massimo scoperto, ma incide soltanto sulla prescrizione del diritto azionato. L’azione di ripetizione del cliente è sempre soggetta all’ordinario termine decennale che decorre dalla chiusura del conto, a meno che non risultino effettuati versamenti a carattere solutorio. In corso di rapporto, infatti, sono qualificabili come pagamenti soltanto i versamenti eseguiti in presenza di uno scoperto e per ricondurre il saldo entro i limiti del fido, laddove il saldo non sia immediatamente esigibile prima della chiusura del conto se non entro la soglia dell’affidamento concesso al correntista. Peraltro, il pagamento effettuato a estinzione di un debito in tutto o in parte inesistente, perché frutto di una clausola nulla, fa sorgere il diritto alla ripetizione con la conseguente decorrenza del termine di prescrizione. Compete allora all’istituto di credito che eccepisce la prescrizione del credito dimostrare in corso di causa l’avvenuta effettuazione di rimesse solutorie.

mercoledì 29 novembre 2017

Le interpretazioni ai fini fiscali non hanno rilievo penale. La sentenza del Tribunale di Brindisi.

Le interpretazioni ai fini fiscali non hanno rilievo penale. La sentenza del Tribunale di Brindisi. Con un’importante sentenza, n. 2216 del 22/11/2017, il Tribunale di Brindisi ha assolto due imprenditori dai reati di cui agli articoli 4 e 5 del D. Lgs. 10 marzo 2000, n. 74 perché il fatto non costituisce reato. Come noto, l’art. 4 D. Lgs. n. 74/2000, rubricato “Dichiarazione infedele”, punisce chi al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, indica in una delle dichiarazioni annuali relative a dette imposte elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo od elementi passivi inesistenti, quando, congiuntamente: a) l'imposta evasa è superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte, a euro centocinquantamila; b) l'ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti all'imposizione, anche mediante indicazione di elementi passivi inesistenti, è superiore al dieci per cento dell'ammontare complessivo degli elementi attivi indicati in dichiarazione, o, comunque, è superiore a euro tre milioni. L’art. 5 del D. Lgs. n. 74/2000, invece, rubricato “Omessa dichiarazione”, punisce chi al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, non presenta, essendovi obbligato, una delle dichiarazioni relative a dette imposte, quando l’imposta evasa è superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte ad euro cinquantamila. In particolare, nel caso di specie, i due imprenditori venivano imputati per avere, in unione e concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, entrambi nella qualità di responsabili legali della società: - omesso di indicare nella dichiarazione dei redditi mod. unico 2010 per l’anno d’imposta 2009, maggiori componenti positivi di reddito per un importo pari ad un milione e mezzo di euro; - omesso di presentare la dichiarazione annuale Iva, relativa all’anno d’imposta 2009, omettendo di dichiarare ai fini Iva un importo a debito per oltre centomila euro. Ebbene, il Tribunale di Brindisi ha accolto le tesi difensive degli Avvocati Maurizio Villani e Giampiero Iaia, soprattutto in riferimento alla non rilevanza penale delle interpretazioni fiscali in assenza di un dolo di evasione da parte degli imprenditori contribuenti. Ed infatti, il giudice penale, a seguito dell’istruttoria dibattimentale e delle argomentazioni poste a base delle tesi difensive a discarico degli imputati, ha ritenuto di escludere la sussistenza di una responsabilità penale derivante “in maniera immediata e diretta dalle mere scelte interpretative adottate dal contribuente in ordine al metodo di contabilizzazione di elementi attivi o passivi oggettivamente esistenti, ovvero, comunque, da scelte interpretative in ordine a norme tributarie del tipo di quelle in oggetto (contraddistinte da percettibili condizioni di incertezza sulla loro portata e sul loro ambito di applicazione); scelte idonee eventualmente ad integrare irregolarità di natura strettamente fiscale, ma non a consentire in particolare di ritenere integrato il reato di dichiarazione infedele, ovvero di omessa dichiarazione IVA, di cui rispettivamente agli artt. 4 e 5 decreto legislativo 74/2000”. A ciò si aggiunga che, è stato messo in evidenza dal giudice - come dalla stessa difesa sostenuto - evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la rilevanza di quanto previsto dal comma 1-bis dell’art. 4 D. Lgs. n. 74/2000 che stabilisce che, ai fini della configurabilità del delitto di dichiarazione infedele, non si debba tenere conto della non corretta classificazione, della valutazione di elementi attivi o passivi oggettivamente esistenti rispetto ai quali i criteri concretamente applicati sono stati comunque indicati in bilancio o in altra documentazione rilevante ai fini fiscali, della violazione dei criteri di determinazione dell’esercizio di competenza, della non inerenza di elementi passivi reali, della non deducibilità di elementi passivi reali. Infine, è stato altresì ritenuto applicabile l’art. 15 del D. Lgs. n. 74/2000 che, come noto, evidenziano gli Avv. Maurizio Villani e Avv. Alessandra Rizzelli, prevede espressamente che le violazioni “dipendenti da interpretazione delle norme tributarie” non danno luogo a fatti punibili, nella misura in cui dipendono da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della normativa vigente. Alla luce di tanto e dei problemi interpretativi emersi durante l’istruttoria, nella quale era stato peraltro ascoltato anche un funzionario dell’Agenzia delle Entrate, il Tribunale di Brindisi ha quindi correttamente ritenuto non sussistente il dolo di evasione in capo agli imputati, in considerazione della operatività della esimente di cui agli artt. 4, comma 1 bis, e 15 del D. Lgs. 74/2000, da ricondursi alla categoria delle cosiddette “scusanti”, rientrante in quelle situazioni che incidono sull’elemento soggettivo, facendo venir meno la colpevolezza.

WhatsApp, nuovo aggiornamento consente di registrare messaggi vocali senza il dito. Basta un tocco verso l'alto e si potrà parlare senza tenere premuta l'icona del microfono

WhatsApp, nuovo aggiornamento consente di registrare messaggi vocali senza il dito. Basta un tocco verso l'alto e si potrà parlare senza tenere premuta l'icona del microfono Gli sviluppatori di WhatsApp, la celebre e diffusissima applicazione di messaggeria istantanea, lanciano una novità per gli amanti dei messaggi vocali. Con il nuovo aggiornamento basterà tenere premuto qualche secondo all'inizio e poi con un tocco verso l'alto si bloccherà la registrazione. Sarà così possibile registrare messaggi audio senza tenere premuto il dito sull'icona del microfono. In molti gioiranno per questa vera e propria rivoluzione dell'App di messaggistica, altri si staranno già mettendo le mani nei capelli. Anche su Twitter gli utenti si sono divisi. C'è chi esulta perché, grazie all'aggiornamento, "finisce l'era dei mille messaggi di 9 secondi", ma c'è anche chi commenta ironicamente: "È un piccolo passo per l'uomo e un grande passo per la logorrea". La novità non ha alcuni paletti, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”: per avere ripensamenti si avranno, anche per i messaggi vocali, a disposizione i 7 minuti per cancellarli. La procedura per rimuoverli è sempre la stessa, si selezionano e si cancellano tramite l'icona del cestino.

Uomo si suicida in tribunale: Paesi Bassi sotto shock. Era appena stato condannato a 20 anni di prigione

Uomo si suicida in tribunale: Paesi Bassi sotto shock. Era appena stato condannato a 20 anni di prigione Una scena da film quella svoltasi oggi all’Aia, presso il tribunale penale internazionale per l’ex-Jugoslavia (ICTY). Slobodan Praljak, 72enne, uno dei sei leader croati della Bosnia-Erzegovina, prima di bere il contenuto di una fiala estratta in quel momento dalla tasca, ha urlato «Praljak non è un criminale». Nel 2013 è stato condannato a 20 anni per crimini a Mostar. L’avvocato dell’imputato ha in seguito dichiarato che il suo cliente, condannato a 20 anni di prigione, «si è avvelenato». L’udienza, che in quel momento stava condannando sei ex dirigenti e capi militari dei croati di Bosnia, è stata momentaneamente sospesa. Il Tribunale ha confermato la pena di 25 anni di prigione contro l’ex dirigente dei croato-bosniaci Jadranko Prlic. L'uomo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”si era dichiarato innocente ma i giudici non lo hanno creduto. Tutti e sei i leader politici e militari presenti in aula, sono stati condannati nel 2013 per avere perseguitato, espulso ed ucciso musulmani durante la guerra in Bosnia.

martedì 28 novembre 2017

Pokemon Go causa incidenti. Secondo uno studio americano il videogame per smartphone potrebbe aver causato oltre 100.000 scontri stradali negli USA in cinque mesi

Pokemon Go causa incidenti. Secondo uno studio americano il videogame per smartphone potrebbe aver causato oltre 100.000 scontri stradali negli USA in cinque mesi Il videogame per smartphone Pokemon Go potrebbe aver causato oltre 100.000 incidenti stradali nei soli USA nell'arco di cinque mesi, dal lancio della app nel luglio 2016 fino al novembre dello stesso anno. A rivelarlo un studio della Purdue University, secondo cui il popolare gioco di realtà aumentata avrebbe generato fino a 7 miliardi di dollari di danni. I due professori che hanno effettuato la stima, hanno preso in esame una contea dell'Indiana, incrociando i dati sugli incidenti stradali con la posizione dei Pokestop, cioè i luoghi di interesse delle città dove è possibile raccogliere ricompense del gioco. In base alle statistiche raccolte, la probabilità che un incidente accadesse nel raggio di 100 km da un Pokestop era del 26,5% più alta. Gli autori hanno quindi esteso i risultati su scala nazionale, arrivando a calcolare che negli Stati Uniti "l'aumento degli incidenti attribuibile a Pokemon Go è di 145.632, con un aumento associato del numero di feriti pari a 29.370 e di morti pari a 256". Sempre secondo i docenti, i costi economici correlati sono compresi tra 2 e 7,3 miliardi di dollari. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, se è pur vero che si tratta di stime, sono tuttavia dati che fanno riflettere per la sottovalutazione che si è dato a quello che è un fenomeno di massa e che meriterebbe più attenzione proprio da parte degli utenti che spesso si trovano in preda ad una sindrome da gioco difficilmente controllabile. Ovviamente la soluzione nel nostro Paese è già nel codice della strada ed in particolare all’articolo 173 comma 2 che fa divieto espresso di utilizzo di apparecchi che non richiedono per il loro funzionamento l'uso delle mani, sanzionando non solo con una sanzione pecuniaria da euro 81 a euro 326 il trasgressore nonché con la decurtazione di sei punti dalla patente di guida, ma anche con la sospensione della stessa da uno a tre mesi qualora si compia un'ulteriore violazione nel corso di un biennio. L’invito, quindi, quello di giocare con moderazione e mai alla guida di veicoli.

Un nuovo studio rivela le proprietà dell'aglio per combattere le infezioni

Un nuovo studio rivela le proprietà dell'aglio per combattere le infezioni Una ricerca condotta da un team di scienziati dell'Università di Copenaghen (Danimarca) rivela che l'aglio ha la capacità di combattere i batteri resistenti come terapia per combattere le infezioni croniche come la fibrosi cistica, o lesioni subite dai pazienti diabetici. L'aglio è stato tradizionalmente considerato un alimento favorevole per prevenire e curare le infezioni nel corpo umano. Ippocrate, considerato il padre della medicina nella Grecia antica, ne raccomandava l'uso come terapia contro varie malattie e infezioni, e certamente in più di un'occasione si è parlato dell'aglio come un rimedio naturale per vari disturbi, come ad esempio quello di eliminare l'herpes labiale. La ricerca è stata svolta da un team guidato da Michael Givskov, uno scienziato che ha analizzato gli effetti dell'aglio sui batteri dal 2005. Questi ricercatori hanno identificato il responsabile di questa azione antibatterica nel 2012. È un composto solforoso attivo chiamato ajoene che è in grado di distruggere componenti importanti nei sistemi di comunicazione dei batteri che coinvolgono le molecole regolatrici dell'RNA. Inoltre, attacca anche lo strato protettivo che copre il microrganismo, chiamato biofilm. Il nuovo studio, pubblicato su diverse riviste scientifiche, ha rivelato attraverso un esame più approfondito e documentato, la capacità che hanno le piccole molecole di inibire l'ajoene RNA normativo in due tipi di batteri, Staphylococcus aureus e Pseudomonas aeruginosa. La sostanza dell'aglio può combattere contemporaneamente e pertanto potrebbe essere usata per rafforzare l'effetto degli antibiotici. "Crediamo davvero che questo metodo possa portare al trattamento di quei pazienti che altrimenti hanno poche prospettive", afferma Tim Holm, uno dei membri del team. "Abbiamo abbastanza conoscenze per continuare a sviluppare un farmaco a base di aglio e testarlo nei pazienti". Nel caso in cui gli studi clinici avranno buoni risultati, è possibile iniziare a commercializzare il farmaco. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” questa scoperta potrebbe dare agli scienziati un nuovo bersaglio contro cui sviluppare farmaci anti-infettivi in particolare i batteri multi-resistenti.

Obesità (forse) battuta. Scienziati svizzeri hanno scoperto i meccanismi che regolano la resistenza all'insulina. Una proteina alla base dell’accumulo eccessivo di grasso

Obesità (forse) battuta. Scienziati svizzeri hanno scoperto i meccanismi che regolano la resistenza all'insulina. Una proteina alla base dell’accumulo eccessivo di grasso Dalla Svizzera è arrivata in data odierna la notizia di una scoperta molto importante nel campo della lotta all’obesità che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è opportuno divulgare per ridare speranza a quanti combattono con la propria condizione cui sino ad oggi la scienza medica non ha saputo dare risposte definitive. Scienziati dell'Università di Ginevra sarebbero riusciti a svelare i meccanismi cellulari e molecolari che collegano l'eccessivo accumulo di grasso corporeo alla resistenza all'insulina, aprendo così la strada a possibili strategie terapeutiche. L'obesità è una vera e propria piaga che coinvolge ben 650 milioni di persone in tutto il mondo e uno dei suoi effetti nocivi è quello di aumentare il rischio di sviluppare malattie metaboliche, soprattutto diabete di tipo 2, come ha evidenziato l’Università svizzera nel comunicato pubblicato per segnalare l’importante scoperta. Mentre gli stretti legami tra obesità e diabete di tipo 2 sono già conosciuti, i meccanismi cellulari e molecolari con cui l'obesità predispone allo sviluppo della resistenza all'insulina sono ancora poco compresi, ma con i risultati resi noti in data odierna dall’istituto ginevrino si fa un passo avanti. I ricercatori — guidati dal coordinatore del Centre du diabète della facoltà di medicina, Roberto Coppari — hanno scoperto che le cavie prive di una particolare proteina (chiamata PTPR-gamma) e che seguivano una dieta ipercalorica, sono diventate obese, ma non hanno sviluppato resistenza all'insulina.

AIFA: antigotta ritirato dalle farmacie. Non rispetto al test di quantity uniformity dei due lotti coinvolti

AIFA: antigotta ritirato dalle farmacie. Non rispetto al test di quantity uniformity dei due lotti coinvolti La Società Acarpia Farmaceutici, ha comunicato il ritiro volontario dal mercato di due lotti della specialità medicinale COLCHICINA LIRCA. Nello specifico, si tratta delle confezioni dei lotti n° 6L3591 con scadenza minima Agosto 2021 e del 7J5573 con scadenza minima Agosto 2022 della COLCHICINA LIRCA 60CPR DIV 1MG – AIC009964038. Il richiamo volontario precauzionale, comunicato dall'AIFA, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è dovuto al non rispetto al test di quantity uniformity (EP 2.9.40) dei due lotti coinvolti. Il medicinale Colchicina Lirca è utilizzato nel trattamento di attacco acuto di artrite gottosa, nel trattamento profilattico dell'artrite gottosa ricorrente e nel trattamento della pericardite acuta e della pericardite ricorrente.

lunedì 27 novembre 2017

Cozze vive pericolose per la salute: allerta in tutta Italia, potrebbero essere contaminate.

Cozze vive pericolose per la salute: allerta in tutta Italia, potrebbero essere contaminate. Lo Sportello dei diritti: "Mangiate le cozze ben cotte evitando il consumo di prodotti crudi" Per le cozze vive è stata appena diramata in tutta Italia un'allerta massima perchè potrebbero contenere il pericoloso batterio Escherichia Coli "oltre i limiti di legge". L’allarme che riguarda l'intero territorio nazionale, da nord a sud, è stato lanciato dal RASFF, il sistema di allerta europeo rapido per la sicurezza alimentare. Il rischio si estende a macchia d'olio e sembrerebbe riguardare gran parte delle cozze vive vendute sul mercato italiano. Il Rasff, ha già inviato un documento sugli alimenti a rischio per il ritiro dei prodotti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica. E lo sono davvero se contengono questo batterio molto insidioso presente in acque inquinate da feci che può essere una bomba per l'apparato digerente e provocare nausea, forti crampi addominali, diarrea, vomito. L’allerta in questione è del 27 novembre rif. 2034.2017, non si conoscono i lotti coinvolti anche perchè riguardano non solo la Grande distribuzione ma pescherie e mercati. Quello che è certo è che il ritiro (presumibilmente) è stato già avviato in tutta Italia, misura a tutela della salute dei consumatori. L'invito da parte del Sistema di allerta invita tutti a prestare la massima attenzione e a non consumare questo tipo di bivalvi senza prima sottoporli al controllo dal Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della Asl locale. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti, ricorda che il consumo dei molluschi Bivalvi è considerato uno dei principali responsabili di trasmissione all’uomo di diverse malattie d’origine batterica e virale nonché intossicazioni da enterobatteri. Pertanto, invita chiunque avesse acquistato questo prodotto a consumarlo ben cotto evitando il consumo di prodotti crudi.

Listeria e Staphylococcus aureus in prosciutto cotto italiano a fette ritirato dal mercato europeo. RASFF avvisa i consumatori: rischio grave

Listeria e Staphylococcus aureus in prosciutto cotto italiano a fette ritirato dal mercato europeo. RASFF avvisa i consumatori: rischio grave Questa settimana tra le esportazioni italiane in altri Paesi che sono state ritirate dal mercato, Svizzera e Italia hanno attivato il Sistema rapido di allerta europeo (Rasff n° 2039.2017 del 27.11.17) avvisando le autorità sanitarie dei diversi Paesi europei circa la presenza in eccesso di Listeria monocytogenes, Staphylococcus aureus, piastre aerobiche e Enterobacteriaceae in prosciutto cotto a fette prodotto in Italia e commercializzato anche in Svizzera. Attualmente le informazioni sulla distribuzione non sono ancora disponibili. Il motivo del ritiro è in particolare una contaminazione da microrganismi patogeni come la Listeria monocytogenes e lo Staphylococcus aureus e da microrganismi non patogeni come le piastre aerobiche e l'Enterobacteriaceae. In particolare la Listeria monocytogenes è un batterio che può dare origine a disturbi gastrointestinali e in alcuni soggetti a rischio può sfociare in malattie sistemiche più gravi come la meningite. Si ricorda che la listeriosi fa parte del gruppo di malattie definibili come tossinfezioni alimentari e prende il nome dall’agente patogeno che la causa, il batterio Listeria monocytogenes. La listeria può avere gravi ripercussioni sulla salute: in alcuni casi, può scatenare sintomi analoghi a quelli dell'influenza (febbre, emicrania, nausea). Si consiglia alle donne incinte e alle persone affette da un'immunodeficienza di rivolgersi a un medico qualora presentassero tali sintomi. Proprio oggi in Svizzera la catena di supermercati Denner, la terza impresa svizzera per dimensioni nel campo del commercio al dettaglio dopo Migros e Coop, dopo il richiamo preventivo della scorsa settimana da parte dei supermercati Migros Ticino, ha ritirato dagli scaffali dei supermercati alcune confezioni di prosciutto cotto in dadini proveniente dall'Italia per motivi di sicurezza. Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda massima allerta, in attesa che il Ministero della salute comunichi sul sito del dicastero, nella sezione "Avvisi di sicurezza" i lotti, il produttore ed il nome del prosciutto interessato dal richiamo dal mercato europeo e non solo.

Lotta alle ludopatie. Il Comune può limitare gli orari d’apertura delle sale da gioco per tutelare i cittadini dalla dipendenza

Lotta alle ludopatie. Il Comune può limitare gli orari d’apertura delle sale da gioco per tutelare i cittadini dalla dipendenza. Per il TAR della Lombardia è legittima l’ordinanza del sindaco che salvaguarda la salute dei propri concittadini dopo i dati allarmanti del Sert che individuano un aumento degli ammalati da GAP (Sindrome da Azzardo Patologico) nella propria comunità. Lo “Sportello dei Diritti”: tutti i comuni adottino analoghe restrizioni Nella lotta alle ludopatie arriva un’importante decisione della giurisprudenza amministrativa che statuisce la legittimità della riduzione dell’orario di apertura delle sale da gioco con apposita ordinanza del sindaco. Il Comune può emettere provvedimenti restrittivi perché atti del genere non investono la materia dell’ordine pubblico riservata allo Stato ma quella della salute pubblica perché va a tutelare la comunità locale in cui il fenomeno del gioco d’azzardo ed in particolare degli ammalati da Gap, la sindrome da gioco d’azzardo patologico, ha raggiunto percentuali drammatiche come rilevabile dai dati del Sert. A stabilire questi importanti principi è la sentenza 2180/17, pubblicata il 16 novembre dalla prima sezione del Tar Lombardia. Nella fattispecie è stato rigettato il ricorso di una società che gestisce una sala giochi: per i giudici amministrativi, fra l’altro, il diritto alla libera iniziativa economica può essere limitato in nome dell’utilità sociale anche perché il comune ha solo deciso che l’attività deve funzionare fra le 10 e le 22. Ricorda la corte lombarda che la raccomandazione 2014/478/Ue ha tracciato la rotta sulla tutela dei consumatori dai rischi della ludopatia, mentre il decreto Balduzzi 158/12 ha inserito le misure di contrasto alla sindrome Gap tra i livelli essenziali di assistenza del sistema sanitario nazionale. Nel comune in questione, inoltre, E l’Asl ha aperto uno sportello d’ascolto presso il centro anziani raccogliendo le confessioni dei giocatori incalliti e le proteste delle famiglie sul territorio. In definitiva, l’ordinanza del sindaco è volta solo a salvaguardare la salute dei cittadini esercitando il potere stabilito dall’articolo 50 comma 7 del Tuel (Testo Unico Enti locali). Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la decisione in questione è un precedente significativo che legittimerà i sindaci di tutti i comuni italiani a prendere analoghe decisioni perché anche la riduzione degli orari d’apertura delle sale giochi può dare un significativo contributo ad una piaga sociale che purtroppo è in continua espansione. Ed allora, la nostra associazione rivolge l’invito a tutti i sindaci ad adottare analoghe ordinanze per dare un segnale forte alle proprie comunità.

Denner richiama i dadini di prosciutto cotto. Allerta anche per i frontalieri italiani.

Denner richiama i dadini di prosciutto cotto. Allerta anche per i frontalieri italiani. Nel corso di controlli di routine in un articolo è stata rilevata la presenza del batterio listeria Denner richiama alcuni dadini di prosciutto cotto per motivi di sicurezza: nel corso di controlli di routine in un articolo è stata rilevata la presenza del batterio listeria. Non si possono escludere del tutto eventuali rischi per la salute, informa un comunicato odierno della catena di negozi alimentari discount. Il richiamo riguarda le confezioni 2x80 g con data di scadenza fino al 02.12.2017 compreso, precisa un comunicato odierno della catena di negozi alimentari discount. La listeria può avere gravi ripercussioni sulla salute: in alcuni casi, può scatenare sintomi analoghi a quelli dell'influenza (febbre, emicrania, nausea). Si consiglia alle donne incinte e alle persone affette da un'immunodeficienza di rivolgersi a un medico qualora presentassero tali sintomi. Non sussiste alcun rischio invece se i dadini sono stati cotti o cucinati al forno prima del consumo, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. I clienti possono riportare il prodotto indicato qui sopra presso le filiali Denner: riceveranno il rimborso del prezzo di vendita. Si raccomanda anche ai numerosi frontalieri italiani, massima allerta.

Carrefour richiama dagli scaffali porchetta di Ariccia Igp affettata Fa.Lu.Cioli. Presenza del batterio listeria

Carrefour richiama dagli scaffali porchetta di Ariccia Igp affettata Fa.Lu.Cioli. Presenza del batterio listeria Dopo che il Ministero della salute ha diffuso l’avviso di richiamo e dopo i supermercati Auchan e Simply anche Carrefour richiama dagli scaffali dei punti vendita la porchetta di Ariccia affettata per motivi di sicurezza: nel corso di controlli è stata rilevata la presenza del batterio listeria. Non si possono escludere del tutto eventuali rischi per la salute, informa un comunicato odierno la catena di negozi alimentari discount. Il richiamo riguarda le confezioni del lotto numero 021017 con scadenza al 31/12/2017 di porchetta di Ariccia Igp a marchio Fa.Lu.Cioli srl. Il prodotto in questione è venduto in confezioni sottovuoto da circa 150g. La porchetta richiamata è stata prodotta da Fa.Lu.Cioli Srl nello stabilimento di via delle Cerquette 50-56 ad Ariccia (Roma). La listeria può avere gravi ripercussioni sulla salute: in alcuni casi, può scatenare sintomi analoghi a quelli dell'influenza (febbre, emicrania, nausea). Si consiglia alle donne incinte e alle persone affette da un'immunodeficienza di rivolgersi a un medico qualora presentassero tali sintomi. Ad evidenziarlo, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che raccomanda ai clienti a non consumare il prodotto e a riportarlo in un qualsiasi negozio Carrefour, dove riceveranno il rimborso del prezzo di vendita. Per eventuali informazioni, è possibile contattare l'ufficio qualità al numero 06-9330125.

domenica 26 novembre 2017

La cannella può aiutare ad attaccare il grasso e combattere l'obesità. A rivelarlo uno studio americano

La cannella può aiutare ad attaccare il grasso e combattere l'obesità. A rivelarlo uno studio americano Da tempo alcuni scienziati hanno sospettato che la cannella potesse aiutare a prevenire i picchi di zucchero nel sangue e proteggere contro la resistenza all'insulina, un fattore di rischio per il diabete. Ma le modalità in cui agisse è rimasto da sempre un mistero. Una ricerca dell'Università del Michigan ha scoperto un olio essenziale derivato dalla cannella e potrebbe essere usato come trattamento per combattere l'obesità. La ricerca ha scoperto che la cinnamaldeide contenuta nell'olio aumenta l'attività del metabolismo stimolando le cellule di grasso a iniziare a bruciare energia - un processo chiamato termogenesi. "La cannella ha fatto parte delle nostre diete per migliaia di anni e la gente generalmente ne ha tratto beneficio", ha affermato Jun Wu, ricercatore universitario presso l'Istituto di scienze biologiche dell'Università del Michigan. "Quindi, se può aiutare a proteggere dall'obesità, può offrire un approccio alla salute metabolica più efficace per i pazienti". Il nuovo studio, pubblicato nel numero di dicembre sulla rivista Metabolism, ha verificato se un simile effetto si sarebbe verificato nell'uomo. Usando cellule di grasso di alcuni volontari, i ricercatori hanno trattato le cellule - chiamate adipociti - con cinnamaldeide. I risultati hanno rivelato una "maggiore espressione" di geni ed enzimi che aumentano il metabolismo incrementando le proteine utili alla termogenesi. Il professor Wu suggerisce che la cinnamaldeide potrebbe essere utilizzata per combattere l'obesità attivando la termogenesi. Ma ha continuato a sostenere la cannella come trattamento per la perdita di peso fino a quando non saranno compiuti ulteriori studi. Tuttavia, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è lo stesso studio a far rilevare che sono necessarie ulteriori ricerche per scoprire i benefici e gli effetti collaterali della cinnamaldeide.

Truffe online. Finti messaggi "bancari" che comunicano il blocco del conto.

Truffe online. Finti messaggi "bancari" che comunicano il blocco del conto. L’allerta anche su Commissariato di PS On Line della Polizia Postale. Lo “Sportello dei Diritti”: non credere a messaggi generici che invitano a cliccare entro 48 ore su un link per vedersi attivato un fantomatico account bancario Quanti messaggi si ricevono al giorno sui propri dispositivi attraverso email, messaggi delle messaggerie istantanee o semplici sms, che c'invitano fraudolentemente a verificare i nostri dati bancari o ancor peggio a sbloccare il nostro conto che sarebbe stato sorprendentemente bloccato? Ormai è una vera e propria tempesta, quella scatenata da hacker e truffatori telematici che su migliaia e migliaia di messaggi messi in circolazione, alla fine riescono a trovare qualche utente disattento che ci casca, clicca su un link o segue le istruzioni indicate e poi si trova il conto prosciugato o la carta di credito utilizzata. Perchè come ricordiamo costantemente noi dello “Sportello dei Diritti” è la disattenzione dei cittadini, più che la bravura dei criminali telematici a causare tali conseguenze. In quest'ottica, pare utile rilanciare anche oggi l’allerta della Polizia Postale che con un altro post inserito sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” ha pubblicato l'ennesimo screenshot di uno dei tanti messaggi truffaldini di questo tipo. Messaggi generici che nell'invitare ad attivare un fantomatico account entro 48 ore per sbloccare il nostro conto, riportano ad un link di una banca, nella fattispecie Unicredit, che poi si rivela essere un falso sito ed un modo per appropriarsi delle nostre credenziali o per intrufolarsi nei nostri dispositivi. Ovviamente, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la Polizia Postale continua a rilanciare l'invito a prestare attenzione a questi messaggi generici perchè è solo con una maggiore consapevolezza dei rischi che possiamo correre con i nostri dispositivi connessi, ormai indispensabili nella vita quotidiana per le operazioni più disparate dalle transazioni finanziarie ai pagamenti di ogni tipo, che ci si può effettivamente tutelare da questi malintenzionati, È sufficiente, quindi, non dar retta a questo tipo di comunicazioni e cestinare i messaggi di tal tipo, senza cliccarci sopra o rispondere ai quesiti che vengono proposti. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare tempestivamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

Alchechengi, la bacca ricca di vitamina C e dalle eccellenti capacità astringenti e diuretiche

Alchechengi, la bacca ricca di vitamina C e dalle eccellenti capacità astringenti e diuretiche Nel percorso dello “Sportello dei Diritti” tra i vegetali di stagione, questa volta vogliamo ricordare un frutto, che è in realtà una bacca, che conosciamo visivamente, ma del quale molti ignorano le proprietà. Parliamo delle bacche di alkekengi o alchechengi o alchechengio, una pianta di origini orientali, ma che sta progressivamente arrivando anche sulle nostre tavole. L’unica parte commestibile della pianta in questione in genere matura da settembre e fino a novembre ed ha la forma di una piccola ciliegia. Il gusto ricorda quello del lampone o quello del pomodoro. Dalle bacche si può ricavare un'ottima marmellata. Si possono mangiare da sole o aggiunte alle insalate. Se seccate leggermente si possono mettere sott'aceto o in salamoia. Vengono preparate candite o ricoperte di cioccolato fondente. Oltre a essere un alimento molto gustoso e saporito, l'alchechengi è un frutto ricchissimo di vitamine in particolare di vitamina C (pensate, a parità di peso l'alchechengi vanta il doppio di vitamina C rispetto a un limone), e per tale ragione ha una funzione protettiva per il nostro fegato, il nostro stomaco, l'intestino e i reni, oltre a rinforzare il nostro sistema immunitario. Grazie alla grande quantità di acido citrico, è un ottimo reintegratore nonché un buon antiossidante. Si segnala, inoltre, anche un alto livello di tannini e mucillagini: e per tale ragione l'alchechengi ha anche proprietà astringenti e diuretiche, qualità già note in erboristeria, senza contare che gli stessi acidi sono perfetti per prevenire la formazione di nuovi calcoli renali, nonché aiutano a disciogliere quelli già esistenti all'interno delle nostre vie urinarie. Ancora una volta, quindi, un prodotto della natura che può essere sottovalutato, per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, può essere un prezioso alleato della nostra salute.

Fisco: come difendersi dagli studi di settore. Ecco la giurisprudenza della Corte di Cassazione

Fisco: come difendersi dagli studi di settore. Ecco la giurisprudenza della Corte di Cassazione Grazie al prezioso aiuto di un esperto in materia, l'Avv. Maurizio Villani, di seguito pubblichiamo un vademecum a sua firma, che elenca pratici consigli su come difendersi dagli studi di settore. La Corte di Cassazione ha affermato, con orientamento consolidato, che i parametri o studi di settore, rappresentando la risultante dell'estrapolazione statistica di una pluralità di dati settoriali acquisiti su campioni di contribuenti e dalle relative dichiarazioni, rivelano valori che, quando eccedono il dichiarato, integrano il presupposto per il legittimo esercizio da parte dell'Ufficio dell'accertamento analitico-induttivo, ex art. 39, comma 1, lett. d, del DPR n. 600 del 1973. Lo studio di settore deve essere necessariamente svolto in contraddittorio col contribuente, sul quale, nella fase amministrativa e, soprattutto, contenziosa, incombe l'onere di allegare e provare, senza limitazioni di mezzi e di contenuto, la sussistenza delle condizioni che giustificano l'esclusione dell'impresa dall'area dei soggetti cui possono essere applicati gli "standards" o la specifica realtà dell'attività economica nel periodo di tempo in esame, sì da giustificare un reddito inferiore a quello che sarebbe stato normale secondo la procedura di accertamento tributario standardizzato. All’ente impositore fa carico, invece, dimostrare l'applicabilità dello standard prescelto al caso concreto oggetto di accertamento, con le ragioni per le quali sono state disattese le contestazioni sollevate dal contribuente (S.U. n. 26635 del 2009; n. 14288 del 2016; n. 3415 del 2015; n. 12631 del 2017). L'esperimento del contraddittorio col contribuente e la puntuale valutazione delle relative risultanze costituiscono, dunque, elementi essenziali ed imprescindibili della validazione, da parte del giudice, dell'accertamento fiscale basato sugli studi di settore, in quanto l'elaborazione statistica dei parametri, di per sé soggetta alle approssimazioni proprie dello strumento statistico, deve essere adeguata alla realtà reddituale del singolo contribuente, solo così potendo emergere gli elementi idonei a commisurare la presunzione alla concreta realtà economica dell'impresa. Con la conseguenza che la motivazione dell'atto di accertamento non può esaurirsi nel mero rilievo dello scostamento dagli studi di settore, ma deve essere integrata, anche sotto il profilo probatorio, con le ragioni per le quali sono state disattese le contestazioni sollevate dal contribuente in sede di contraddittorio, soltanto così potendo emergere la gravità, precisione e concordanza attribuibile alla presunzione basata sugli studi di settore e la giustificabilità di un onere della prova contraria a carico del contribuente (Cass. n. 27822 del 2013).La giurisprudenza di merito, confermata dalla Corte di Cassazione con i principi sopra esposti, ha così ritenuto direttamente riconducibile all'accertamento presuntivo basato sugli studi di settore anche la determinazione della percentuale di ricarico, senza valutare le giustificazioni addotte dalla ricorrente e le circostanze ed elementi di fatto proposti per dimostrare l'eventuale allontanamento della sua attività dal modello normale, incorrendo così in un evidente vizio logico ed in un sostanziale travisamento degli oneri probatori gravanti ex lege sulle parti. Ciò in quanto l'accertamento basato sugli studi di settore non può esaurirsi nel mero rilievo dello scostamento del reddito dichiarato rispetto ad essi, ma deve essere integrato (anche sotto il profilo probatorio) con le ragioni per le quali sono state disattese le contestazioni sollevate dal contribuente in sede di contraddittorio, solo così emergendo la gravità, precisione e concordanza attribuibile alla presunzione basata sui suddetti studi di settore e la giustificabilità di un onere della prova contraria (ma senza alcuna limitazione di mezzi e di contenuto) a carico del contribuente (Cass. n. 15633 del 2014; n. 27822/2013; n. 25929/2017). La giurisprudenza di merito, confermata dalla Corte di Cassazione con i principi sopra esposti, ha così congruamente motivato, dando rilievo ad una serie di elementi forniti dal contribuente, idonei a superare le presunzioni dell'accertamento basato sugli studi di settore, quali: l'assenza di irregolarità contabili per quanto attiene alla fatturazione dell'attività espletata; il contesto economico-sociale degradato, con conseguente ridotta capacità di guadagno compatibile con il reddito dichiarato; la clientela con scarse capacità reddituali; la mancanza di indizi di evasione fiscale non enunciati nella parte motiva dell'accertamento. I contribuenti, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, possono contestare gli studi di settore citando la suddetta giurisprudenza della Corte di Cassazione.

sabato 25 novembre 2017

Como al centro di maxi frodi. Valigette con soldi veri scambiate con quelli falsi per grosse transazioni. Ripetuti episodi sulle rive del Lago perchè i truffatori approfittano della vicinanza alla Svizzera

Como al centro di maxi frodi. Valigette con soldi veri scambiate con quelli falsi per grosse transazioni. Ripetuti episodi sulle rive del Lago perchè i truffatori approfittano della vicinanza alla Svizzera Attenzione al raggiro sulle rive del lago di Como. All'improvviso il bel capoluogo nel nord della Lombardia si sta rivelando una tra le città nelle quali la truffa è dietro l'angolo ed in questi mesi, secondo quanto riportato da numerosi articoli sulla stampa elvetica, si sta rivelando tra le più esposte a mega frodi. L'ultimo caso dopo i 650mila euro in diamanti soffiati a una coppia di gioiellieri spagnoli, quella del nano nel mobile, vittime rispettivamente un cittadino austriaco, che ha venduto orologi per 160mila euro ottenendo in cambio banconote false, quindi un tedesco, salvato in extremis dall'intervento dei militari dell'Arma. Poi da quella da 400mila euro con i Bitcoin che ha visto frodati due bielorussi, giunti a Como a quella del “reap-deaf” per diverse centinaia di migliaia di euro per l'acquisto di immobili, l'ultima ad essere stata segnalata oggi è stata quella di un facoltoso ottantenne svizzero. L'uomo è stato alleggerito di ben 200mila franchi in contanti da tre truffatori professionisti riusciti a rifilargli l'equivalente in euro... falsi. I truffatori, per quanto riferito dalla stampa locale, hanno attirato nella trappola il pensionato, che arrivava dal lucernese, fingendosi intenzionati ad acquistare una villa di pregio che l’anziano aveva messo in vendita. Teatro della truffa è stato un hotel della zona del lungolago di Como. Qui l’ottantenne a bordo della sua Ferrari, accompagnato dal figlio, è arrivato convinto di concludere la vendita della sua villa vista lago con i sedicenti acquirenti. I primi contatti erano già avvenuti e le due parti si erano accordate sulla cifra finale per l’acquisto della villa. I truffatori, però, avevano avanzato un'altra richiesta: cambiare della valuta. Avrebbero spiegato al facoltoso pensionato che per il buon esito delle trattative avrebbero avuto bisogno di 200mila franchi svizzeri in contanti, così da essere in grado di pagare i primi lavori di ristrutturazione della casa. Spiegando le difficoltà nel cambiare in così breve tempo la grande somma di denaro, hanno chiesto al pensionato di arrivare alla trattativa con i 200mila franchi che avrebbe dovuto cedere per l'equivalente in euro, più una piccola percentuale per il disturbo. Un doppio affare, insomma, che si è rivelato una doppia fregatura. Una valigetta piena di euro veri è stata effettivamente mostrata all’uomo, che ha anche avuto il tempo di controllare e contare il denaro. Peccato che, dopo aver terminato, l'anziano si sia trovato in mano altro. Al momento dello scambio, la ventiquattrore piena di euro veri è stata appoggiata accanto a un mobiletto dentro il quale, probabilmente, si nascondeva un complice che ha sostituito le valigette. Un trucco ormai noto, che, purtroppo, continua a mietere vittime. Oltre al danno anche la beffa. Perché il pensionato, con gli euro ricevuti, ha cercato di pagare l'hotel nel quale aveva soggiornato. Solo in quel momento si è scoperto che il denaro era falso. Insomma, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la vicinanza al confine svizzero è una delle cause per le quali le autorità giudiziaria e le forze di polizia dovrebbero innalzare i livelli di guardia per evitare che questi furbi malintenzionati perseverino con artifizi e raggiri per spolpare vittime convinte di fare succulenti affari.

Rischio grave, Ministero salute allerta RASFF: corpi estranei in verdure surgelate provenienti dalla Spagna. Ritirate dal mercato europeo

Rischio grave, Ministero salute allerta RASFF: corpi estranei in verdure surgelate provenienti dalla Spagna. Ritirate dal mercato europeo Tra le importazioni di prodotti alimentari in Italia, scatta di nuovo un’allerta alimentare per verdure surgelate con conseguente comunicazione di richiamo immediato da parte del distributore. Il sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi europeo (RASFF), infatti, poche ore fa, ha attivato un avviso di sicurezza per presenza di corpi estranei in verdure surgelate provenienti dalla Spagna, segnalando l'allerta sul sito web del sistema di allarme rapido europeo oltre ad avere diffuso un comunicato stampa. Nell’avviso 2027.2017 del 24 novembre però, si parla solo di “verdure surgelate provenienti dalla Spagna e distribuite in Italia" senza che siano stati comunicati nè il produttore nè il distributore in Italia, evidenzia lo “Sportello dei Diritti”. In attesa che il Ministero della salute comunichi sul suo sito web, nella sezione "Avvisi di sicurezza" la provenienza della verdura in questione con la corretta identificazione del prodotto, si coglie l'occasione per ricordare che è sempre bene prestare attenzione quando si apre una confezione di verdure surgelate. Infatti, ingerire un corpo estraneo, può costituire sempre un pericolo per la salute umana. I sintomi sono differenti a seconda del tipo di corpo estraneo ingerito e del posto in cui il corpo si è fermato (esofago, stomaco, intestino). Se il corpo estraneo è molto piccolo (tra i 2 cm centimetri e i 2 cm e mezzo di diametro) non è appuntito, non è tossico, in genere non ci sono problemi, ed entro due-quattro giorni viene eliminato con le feci. Se l'oggetto è grande dai 2 cm e mezzo ai 3 cm di diametro, può fermarsi nell'esofago causando difficoltà a deglutire, dolore allo sterno, salivazione. Se il corpo si ferma nello stomaco o nell'intestino, le conseguenze sono dolori all'addome e vomito. Se l'oggetto ingerito è appuntito, come può accadere nel caso di corpuscoli come le pietre, queste possono fermarsi dappertutto: se si fermano nell'esofago causano dolore, difficoltà a deglutire e fastidio dietro allo sterno; se si fermano nello stomaco o nell'intestino, facilmente causano ferite o perforazioni, causando sanguinamento o peritonite. In ogni caso, per chi si trova in cucina, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è sempre bene verificare visivamente il contenuto dei prodotti acquistati per evitare qualsiasi tipo di conseguenza di questo tipo.

Made in Italy: HTP Elibas richiama seggiolino bici da bambino. Rischio lesioni. Lo segnala RAPEX, il sistema europeo di allerta per i consumatori

Made in Italy: HTP Elibas richiama seggiolino bici da bambino. Rischio lesioni. Lo segnala RAPEX, il sistema europeo di allerta per i consumatori Il RAPEX, il sistema europeo dedicato al monitoraggio e alla denuncia del commercio di articoli pericolosi, periodicamente segnala ai vari Stati membri dell'Unione Europea quali beni necessitano di un ritiro immediato dal commercio. La segnalazione di oggi (A11 / 0141/17) lanciata dal Ministero dell'Ungheria, riguarda un seggiolino per bicicletta per bambini da montare al portapacchi, prodotto in Italia dalla HTP Elibas.In seguito ad alcuni controlli, il seggiolino bici da bambino è risultato poco sicuro. In particolare, è stato riscontrato un problema di potenziale debolezza: "Il sistema di fissaggio è inappropriato. Di conseguenza, il sedile potrebbe non rimanere correttamente in posizione sulla bicicletta e causare un incidente" riferisce RAPEX. Nello specifico si tratta del seggiolino Made in Italy per bambini modello A22 - Elibas, per trasportatore con cintura che ha una chiusura a tre punti con proteggi-gambe per evitare che il bimbo le infili nei raggi. Il seggiolino in questione ha un peso di 2 kg, sostiene il peso del bambino tra 9 kg e 22 kg. Contrariamente a quanto ci si sarebbe aspettato, la comunicazione è stata data solo a chi ha acquistato i seggiolini e ha utilizzato la carta fedeltà. La comunicazione non è stata ampia e non si è avvalsa di tutti i canali del produttore, come ad esempio il sito web ma tramite solo il sistema Rapex (il sistema europeo per l’allerta rapido per la segnalazione dei prodotti pericolosi). Quindi, per tutti gli altri clienti non possessori di una carta fedeltà, l’unico modo di essere avvisati è leggere l'allerta lanciata dallo “Sportello dei Diritti”. Il prodotto non è, quindi, conforme al Regolamento (CE) sui prodotti "Per l'infanzia e attrezzature per bambini" e per questo è stato bandito e ritirato dal mercato. Nei fatti però ciò non sempre avviene, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” e può accadere che alcuni di questi prodotti vengano banditi solo in alcuni Paesi e continuino ad essere venduti illegalmente in altri o immessi direttamente nel Web per essere smerciati con più facilità. Se il tuo seggiolino rientra tra questo modello, non utilizzarlo. Riportalo in un punto vendita per ottenere il rimborso.

Auchan e Simply ritirano dagli scaffali porchetta di Ariccia Igp sottovuoto Fa.Lu.Cioli per la presenza di Listeria monocytogenes

Auchan e Simply ritirano dagli scaffali porchetta di Ariccia Igp sottovuoto Fa.Lu.Cioli per la presenza di Listeria monocytogenes Dopo che il Ministero della salute ha diffuso l’avviso di richiamo, i supermercati Auchan e Simply ritirano dagli scaffali dai punti vendita SUPER e IPER d'Italia, il lotto numero 021017 con scadenza al 31/12/2017 di porchetta di Ariccia Igp a marchio Fa.Lu.Cioli srl. Il motivo: non conformità microbiologica del prodotto per la presenza di Listeria monocytogenes rilevata in un campione analizzato. Il prodotto in questione è venduto in confezioni sottovuoto da circa 150g. La porchetta richiamata è stata prodotta da Fa.Lu.Cioli Srl nello stabilimento di via delle Cerquette 50-56 ad Ariccia (Roma). Interessati dal richiamo tutti i supermercati e gli ipermercati italiani. Ad evidenziarlo, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che raccomanda a chiunque sia in possesso del prodotto richiamato di non consumarlo e riportarlo al punto vendita dove verrà effettuato il cambio. L’azienda Fa.Lu.Cioli srl ha diffuso un avviso di richiamo, che sarà affisso nei punti vendita interessati dal provvedimento per la comunicazione ai consumatori. L’avviso di richiamo e ritiro è stato diramato dai punti vendita degli Iper Auchan e Simply anche sui siti internet. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare l’azienda al numero 06-9330125 oppure all’indirizzo email info@falucioli.com.

venerdì 24 novembre 2017

"Car trasporter" giocattolo ritirato dal Ministero: può provocare soffocamento.

"Car trasporter" giocattolo ritirato dal Ministero: può provocare soffocamento. Il Ministero della Salute ha disposto il divieto di commercializzazione, il ritiro e il richiamo sul territorio nazionale, del giocattolo “autotrasportatore di automobili”" marca " NEW CLASSIC TOYS" dopo l'accertamento eseguito dai NAS di Trento in data 16/11/2017 presso il distributore Coala S.r.l. che ha eseguito il richiamo dell’articolo in oggetto. L’avviso è stato pubblicato sul sito ufficiale del Ministero e, secondo un esame di campionamento, il prodotto è risultato non conforme alla direttiva 2009/48 sicurezza dei giocattoli, decreto legislativo n 54/11. Nel dettaglio si tratta della bisarca giocattolo denominato "CAR TRASPORTER". Le prove eseguite dall’Istituto Superiore di Sanità, sono state effettuate come previsto dalla norma UNI EN 71-1:2011. Le conclusioni sono il distacco di piccole parti. Pertanto il giocattolo non è conforme poichè destinato ad età inferiore a tre anni secondo le linee guida sulla determinazione dell’età UNi CEN ISO /TR 8124-8. Il Ministero nella notifica spiega che il Paese notificante è l'UNGHERIA. Pertanto, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è consigliabile che le mamme prestino la massima attenzione in quanto il giocattolo sottoposto a test di resistenza alla trazione, si è rotto formando dei frammenti facili da ingerire per un bambino. L’avviso di richiamo è stato pubblicato sul nuovo portale dedicato agli allarmi consumatori e reazioni a notifiche di prodotti non alimentari pericolosi del Ministero della salute nella sezione "Avvisi di sicurezza" ed inserito direttamente nel sistema GRAS RAPEX (il sistema di allerta rapido europeo sulle allerte per i consumatori) e quindi a valenza europea.

Schegge di vetro nella fondue: Migros richiama la "Fondue al formaggio delle Alpi" e la "Fondue Höhlengold pronta". Allerta anche per i frontalieri italiani

Schegge di vetro nella fondue: Migros richiama la "Fondue al formaggio delle Alpi" e la "Fondue Höhlengold pronta". Allerta anche per i frontalieri italiani Migros, per motivi di sicurezza, ha deciso di richiamare la "Fondue al formaggio delle Alpi" e la "Fondue Höhlengold pronta" a causa di un errore verificatosi nel processo di produzione. Nello specifico si tratta dell' Art. 2104.276.00000 Fondue Höhlengold, 600 g, Fondue fresca pronta, self-service, Tutte le date precedenti o uguali a quella dell'indicazione «da consumare entro il 06.01.2018» e Art. 2101.626.00000 Fondue al formaggio delle Alpi, 600 g, Fondue fresca pronta, self-service, Tutte le date precedenti o uguali a quella dell'indicazione «da consumare entro il 23.12.2017». Non si può escludere, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rilanciando l'allerta dell'azienda, che in un numero limitato di confezioni possano trovarsi delle schegge di vetro di una bottiglia di vino bianco. Consumando i prodotti sussiste quindi il pericolo di ferimento. I clienti possono richiedere il rimborso in tutte le filiali. raccomanda anche ai numerosi frontalieri italiani, massima allerta. I clienti possono riportare il prodotto indicato qui sopra presso le filiali Migros: riceveranno il rimborso del prezzo di vendita.

Truffe online. Iniziano quelle di Natale. Fantomatici regali di biglietti gratis per voli aerei Ryanair

Truffe online. Iniziano quelle di Natale. Fantomatici regali di biglietti gratis per voli aerei Ryanair. L’allerta anche su Commissariato di PS On Line della Polizia Postale. Lo “Sportello dei Diritti”: nessuno regala niente per niente. Non cliccate né rispondete a questi messaggi Ci avviciniamo al Natale che per eccellenza sta divenendo anno dopo anno il periodo per eccellenza delle truffe online. Sarà l’aumento del fabbisogno di denari degli hacker e truffatori della rete in occasione delle imminenti festività, sarà l’esponenziale crescita delle transazioni via internet in questo periodo, sta di fatto che bisogna innalzare la soglia dell’attenzione quando si naviga con l’intenzione di fare acquisti. A sottolineare quest’esigenza, è lo “Sportello dei Diritti” che rilancia anche l’allerta della Polizia Postale che l’ultimo post pubblicato sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” con tanto di screenshot di uno dei tanti messaggi truffaldini che promettono regali. Oggi è la volta dei viaggi aerei per una tanto agognata vacanza nel periodo natalizio. Nel mirino una delle principali compagnie di voli low cost che ovviamente è ignara della proposta di due biglietti aerei per voli gratis. È bene ricordare ancora una volta, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che nessuno regala niente per niente e che le compagnie aeree utilizzano i canali ufficiali per promozioni e per le loro comunicazioni. È sufficiente, quindi, non dar retta a queste fantomatiche iniziative e cestinare i messaggi di tal tipo, senza cliccarci sopra o rispondere ai quesiti che vengono proposti. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare tempestivamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

Apnee notturne aumentano il rischio Alzheimer. A rischio i soggetti che soffrono di questa sindrome

Apnee notturne aumentano il rischio Alzheimer. A rischio i soggetti che soffrono di questa sindrome . A dirlo uno studio condotto dai ricercatori della University school of medicine di New York che hanno affrontato la connessione tra la malattia e le placche amiloidi, ammassi proteici che fanno accrescere il declino cognitivo. Nella ricerca sono state coinvolti 208 tra uomini e donne con un'età tra i 55 e i 90 anni e che non soffrivano di demenza. Del campione analizzato, più del 50% aveva apnee notturne. I ricercatori, nel corso dei due anni di analisi, hanno raccolto campioni del fluido spinale dei pazienti per misurare una proteina che indica lo sviluppo della placca e hanno eseguito tomografie ad emissioni di positroni (Pet) per misurare la quantità di placca nel cervello. È stato hanno notato come a fronte di una apnea più grave apparivano nel liquido spinale segni che indicavano lo sviluppo della stessa placca. Lo studio, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato pubblicato sull'American Journal of Respiratory and critical care medicine.

Etichetta italiana incompleta: Lidl ritira tortine all'arancia e cioccolato per allergeni non dichiarati. Il prodotto è stato distribuito solo in alcuni punti vendita in Lombardia e Emilia Romagna

Etichetta italiana incompleta: Lidl ritira tortine all'arancia e cioccolato per allergeni non dichiarati. Il prodotto è stato distribuito solo in alcuni punti vendita in Lombardia e Emilia Romagna A causa di un errore logistico, sono state distribuite in alcuni punti vendita di Lombardia ed Emilia Romagna delle confezioni di “Sondey” Jaffa Cake senza le diciture obbligatorie in lingua italiana, tra cui gli allergeni. Il prodotto non ha altri problemi qualitativi. Nello specifico si tratta delle tortine “Sondey” Jaffa Cake, 300g Pflaume EAN 2070 6791 Orange EAN 2000 5573 Kirsch EAN 2000 5566 fornito da Bisquiva e riguarda solamente confezioni prive di etichettatura in lingua italiana. A scopo precauzionale, Bisquiva, azienda leader nel commercio e nella produzione di dolci da pasticceria nel mondo, invita i consumatori che avessero acquistato il prodotto con l’etichetta errata a riportarlo al punto vendita per il rimborso, anche senza presentazione dello scontrino. Per informazioni è possibile chiamare il numero verde di Lidl Italia Srl 800 48 00 48. Bisquiva e Lidl Italia Srl si scusano per gli eventuali disagi causati. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” avverte che sono a rischio i soggetti intolleranti in quanto il prodotto si deve considerare dannoso per la salute. Il consumatore allergico, per il quale la presenza in un prodotto di un allergene NON dichiarato in etichetta costituisce un fattore di rischio per la sua salute, così come per tutti i soggetti allergici a quell’allergene, rischio che nei casi più severi può rivelarsi addirittura letale. Possiamo quindi dedurne che anche gli alimenti contenenti allergeni non dichiarati in etichetta siano da ritenersi Alimenti a Rischio. Tanto è vero che, se una società immette in commercio un prodotto alimentare con un allergene non dichiarato, il Food Safety Inspection Service dell’USDA, il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti d'America, considera il richiamo come un fallimento del sistema di sicurezza alimentare.

mercoledì 22 novembre 2017

"Sbranato e dilaniato il mio cane": allarme animali pericolosi nell'agro del Comune di Lecce. La denuncia di un cittadino rilanciato dallo Sportello dei diritti che invita le istituzioni ad indagare sul fenomeno

"Sbranato e dilaniato il mio cane": allarme animali pericolosi nell'agro del Comune di Lecce. La denuncia di un cittadino rilanciato dallo Sportello dei diritti che invita le istituzioni ad indagare sul fenomeno Nella serata di ieri un professionista leccese rientrando presso la propria abitazione in località "Masseria Grande", in via Madre Speranza, a nord del centro urbano di Lecce, si è trovato di fronte ad una scena raccapricciante: il suo bellissimo pastore tedesco completamente sbranato e dilaniato giaceva in una pozza di sangue. Sul corpo del povero animale morsi e squarci che ne hanno sconvolto l'aspetto. Le lesioni ed i trami subiti dal cane, hanno fatto immediatamente pensare ad un branco di animali selvatici o un grosso felino. Alla luce di questa segnalazione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, esprime profonda preoccupazione per i pericoli connessi al fatto che animali evidentemente pericolosi, possano girare indisturbati mettendo a repentaglio l'incolumità di persone, animali domestici e d'allevamento. Ecco perchè invitiamo le autorità preposte, ad indagare immediatamente sul fenomeno verificando l'origine di tale assalto e ad alla cittadinanza a prestare la massima attenzione soprattutto per chi si aggira nelle campagne limitrofe.

Digestivo ritirato dalle farmacie. Ecco i lotti

Digestivo ritirato dalle farmacie. Ecco i lotti La Società Alfasigma, ha comunicato il ritiro volontario dal mercato, di alcuni lotti della specialità medicinale BIOCHETASI. Il richiamo volontario precauzionale dei lotti fabbricati controllati e rilasciati nella propria officina sita in Pomezia Km. 30,400 si è reso necessario, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, a seguito di un problema di qualità. Nello specifico si tratta dei lotti N. Confezioni Scadenza PP161318 7681 Novembre 2019 e PP161319 7707 Novembre 2019 del medicinale BIOCHETASI*OS GRAT EFF 20BUST – AIC 015784034. Biochetasi è un farmaco che viene usato per trattare disturbi allo stomaco come ad esempio vomito, insufficienza epatica, iperacidità gastrica e/o una difficoltà di digestione.Le confezioni dei succitati lotti presenti in farmacia dovranno essere rese ad Assinde che provvederà al rimborso con tranche straordinaria.

«Cinquant'anni che giocano con la nostra salute» : nuove prove industria sapeva danni zucchero da anni '60.

«Cinquant'anni che giocano con la nostra salute» : nuove prove industria sapeva danni zucchero da anni '60. L'industria americana dello zucchero non solo aveva pagato negli anni '60 i ricercatori di Harvard per negare legami con le malattie cardiovascolari, che invece esistono, ma aveva anche commissionato e poi insabbiato una ricerca che ne aveva trovato il meccanismo molecolare. Cinquant'anni che ci prendono in giro: ma la verità, adesso, pare essersi fatta strada. Attraverso La seconda "puntata" di un'inchiesta dell'università di San Francisco basata su documenti dell'epoca che è stata appena pubblicata su Plos Biology, dopo che la prima era invece uscita su Jama. Entrambi gli studi sono basati su documenti riservati ritrovati da Cristin Kearns dell'università di San Francisco. Secondo i documenti nel 1968 la Sugar Research Foundation, che oggi è nota come Sugar Association, aveva finanziato un progetto per uno studio sugli animali sulle connessioni tra consumo di zucchero e di altri carboidrati e salute cardiaca, basato su alcune ricerche precedenti che avevano trovato che lo zucchero è più dannoso, probabilmente per la differente metabolizzazione rispetto ai carboidrati. Dai risultati dell'analisi su cavie senza microbiota intestinale emerse che gli animali nutriti con saccarosio producevano alti livelli di un enzima chiamato beta-glucuronidasi, associato all'indurimento delle arterie e ai tumori della vescica. "Questa - si legge in una relazione interne - è una delle prime dimostrazioni di una differenza biologica tra saccarosio e amido". Lo studio, che era stato affidato all'università inglese di Birmingham, fu interrotto prima della conclusione, e i risultati mai pubblicati. L'atteggiamento è lo stesso riscontrato nell'analisi pubblicata da Jama. In quel caso si dimostrava che l'industria aveva finanziato due ricercatori di Harvard perché producessero una revisione delle ricerche sullo zucchero per il New England Journal of Medicine in cui venissero minimizzati quelli più negativi. Solo lo scorso anno, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, un articolo del New York Times ha svelato come Coca Cola avrebbe versato milioni di dollari e così persuaso diversi scienziati a negare il legame fra bevande zuccherate e obesità. Lo scorso giugno, Associated Press ha riferito invece che i produttori di caramelle avrebbero finanziato un'indagine per provare come i bambini che consumano dolciumi siano più magri degli altri. "Studi scientifici" che non hanno ancora smesso di condizionarci e che, nel frattempo, hanno devastato la salute di milioni di persone. Nulla di diverso da quanto si è continuato a fare poi.

Etichetta italiana incompleta: richiamati spaghetti all'uovo con basilico per allergeni non dichiarati. RASFF comunica il ritiro dal mercato europeo

Etichetta italiana incompleta: richiamati spaghetti all'uovo con basilico per allergeni non dichiarati. RASFF comunica il ritiro dal mercato europeo Questa settimana tra le esportazioni italiane in altri Paesi, scatta di nuovo un’allerta alimentare per un lotto di pasta fresca all'uovo italiana, etichettata come spaghetti con basilico, distribuita ad altri paesi membri. Il sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi europeo (RASFF), infatti, poche ore fa, ha attivato un avviso di sicurezza per allergeni dichiarati in modo errato, avviando una campagna di ritiro e di richiamo con avviso pubblicato sul sito web del sistema di allarme rapido europeo oltre ad avere diffuso un comunicato stampa. Nell’avviso 2005.2017 del 21 novembre si parla di rischio grave “Per la presenza di indicazioni incomplete in lingua italiana degli ingredienti e della dichiarazione nutrizionale e l’indicazione errata in italiano degli allergeni nella pasta fresca con uova (etichettata come spaghetti con basilico) proveniente dall'Italia”. L’allarme in questione proviene dal Ministero della salute olandese. L’avviso però non riporta il nome del produttore, chiarisce Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. In attesa che il Ministero della salute comunichi sul suo sito web, nella sezione "Avvisi di sicurezza" la provenienza della pasta nel mirino delle autorità sanitarie dei Paesi Bassi, si evidenzia che sono a rischio i soggetti intolleranti all'uovo in quanto il prodotto si deve considerare dannoso per la salute. Il consumatore allergico, per il quale la presenza in un prodotto di un allergene NON dichiarato in etichetta costituisce un fattore di rischio per la sua salute, così come per tutti i soggetti allergici a quell’allergene, rischio che nei casi più severi può rivelarsi addirittura letale. Possiamo quindi dedurne che anche gli alimenti contenenti allergeni non dichiarati in etichetta siano da ritenersi Alimenti a Rischio. Tanto è vero che, se una società immette in commercio un prodotto alimentare con un allergene non dichiarato, il Food Safety Inspection Service dell’USDA, il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti d'America, considera il richiamo come un fallimento del sistema di sicurezza alimentare.

Rimborsi Tari per il Comune di Lecce.

Rimborsi Tari per il Comune di Lecce. Lo “Sportello dei Diritti”: “Semplicistici ed eccessivi entusiasmi, dopo la nota del MEF, ma è sufficiente il deposito di un modulo scaricabile sul sito del comune di Lecce per il rimborso” La questione dei “rimborsi Tari” ha causato, purtroppo, semplicistici ed eccessivi entusiasmi per l’erronea comunicazione effettuata che ha fatto apparire come universale la possibilità di ricevere la restituzione d’importi che spesso ammontano a poche decine di euro. È apprezzabile, quindi, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, l’intervento dell’amministrazione comunale di Lecce che nell’ottica di necessaria trasparenza e di buon andamento ha messo a disposizione sul proprio sito istituzionale all’indirizzo http://www.comune.lecce.it/news/2017/11/21/rimborso-tari le modalità e il modulo scaricabile per ottenere il rimborso di quanto dovuto. Proprio in data odierna anche il consigliere Antonio Rotundo, con una propria comunicazione ha ricordato che “I moduli sono a disposizione dal 22 novembre sul sito del Comune nella news relativa ai rimborsi Tari e nella pagina del settore Tributi e Fiscalità locale e possono essere inoltrati 1) a mezzo raccomandata all'indirizzo del Comune di lecce-settore tributi- via Rubichi 16, 73100 lecce. 2) a mezzo di poeta elettronica ai seguenti indirizzi: adriana.depascalis@comune.lecce.it ufficio.tares@pec.comune.lecce.it 3) consegnate direttamente all'ufficio Protocollo di Palazzo Carafa oppure direttamente al Settore Tributi in Piazza Partigiani 40 negli orari di apertura al pubblico.” Insomma, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è sufficiente seguire le istruzioni indicate nella circolare del MEF che alleghiamo e consegnare nelle modalità suesposte il modulo di rimborso che per opportunità mettiamo a disposizione sul sito dello “Sportello dei Diritti” e presso la sede di Lecce alla via Luigi Sturzo n. 40 dove sarà possibile ricevere assistenza nella compilazione ogni martedì e giovedì dalle 17.30 alle 20.00.

martedì 21 novembre 2017

Il Ministero dell’Istruzione deve risarcire i danni allo studente colpito a sorpresa dal compagno. Per la Cassazione il Miur va condannato in solido con i genitori del minore

Il Ministero dell’Istruzione deve risarcire i danni allo studente colpito a sorpresa dal compagno. Per la Cassazione il Miur va condannato in solido con i genitori del minore: anche un evento improvviso come un pugno nel basso ventre determina la responsabilità della scuola se non vi è prova di misure di sorveglianza idonee per evitare il pericolo Anche un evento repentino e improvviso accaduto a scuola come un pugno sferrato da uno studente al basso ventre e che causa danni al malcapitato compagno, può determinare la responsabilità dell’istituto scolastico e quindi del Ministero della Pubblica Istruzione. Perché l’amministrazione scolastica deve sempre predisporre idonee misure di sorveglianza tali da poter evitare anche fatti repentini e improvvisi, perché non è sufficiente la sola dimostrazione di non essere stata in grado di adottare un intervento correttivo o repressivo, ma è necessario anche dimostrare di aver adottato, in via preventiva, tutte le misure disciplinari o organizzative idonee ad evitare il sorgere di una situazione di pericolo favorevole al determinarsi dell’evento dannoso dell’alunno. A stabilire tali principi, che confermano l’orientamento consolidato in materia, è la terza sezione civile della Cassazione con l’ordinanza 27571/17, pubblicata il 21 novembre e che per lo “Sportello dei Diritti” costituisce un ulteriore arresto giurisprudenziale che rafforza gli obblighi in capo agli istituti scolastici e a tutti coloro cui sono affidati gli studenti. La vicenda giudiziale trae origine dalla richiesta di risarcimento danni dei genitori di uno studente che aveva subito la torsione di un testicolo a seguito di un pugno sferrato da un compagno. A chiamare a manleva il Miur nella causa avviata innanzi al Tribunale di L’Aquila erano stati i genitori dell’autore del gesto, che erano stati poi condannati, in solido con lo stesso Miur, dalla Corte d’Appello del capoluogo abruzzese, al risarcimento dei danni subiti dallo studente. Con il proprio ricorso incidentale in Cassazione il Miur ha cercato di declinare la propria responsabilità nonostante l’opinione contraria della Corte territoriale, per la quale, l’amministrazione scolastica non aveva fornito la prova liberatoria richiesta dall’articolo 2048 Cc (quella di «non aver potuto impedire il fatto») dal momento che non aveva allegato e dimostrato in concreto le misure di sorveglianza adottate nei confronti degli alunni. Deducono gli ermellini, sul punto, che “Nel ricorso, d’altra parte, non si deduce affatto che erano state predisposte idonee misure di sorveglianza con particolare riguardo alla condotta degli alunni nei corridoi, e che nonostante la corretta attuazione di tali misure, non era stato possibile impedire il fatto. L’amministrazione controricorrente si limita a sostenere, del tutto apoditticamente, che il colpo al basso ventre era stato inferto da un alunno all’altro «da brevissima distanza, improvvisamente e di sorpresa», e quindi era «per definizione un accadimento repentino ed imprevedibile», non evitabile in alcun modo con adeguate misure di vigilanza”. Ricordano, infine, i giudici di piazza Cavour che per consolidato orientamento di legittimità, «non è sufficiente la sola dimostrazione di non essere stato in grado di spiegare un intervento correttivo o repressivo, dopo l’inizio della serie causale sfociante nella produzione del danno, ma è necessario anche dimostrare di aver adottato, in via preventiva, tutte le misure disciplinari o organizzative idonee ad evitare il sorgere di una situazione di pericolo favorevole al determinarsi di detta serie causale». Insomma, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, con la decisione in commento vengono da una parte rafforzate le tutele nei casi di danni subiti dagli alunni all’interno dei plessi scolastici e dall’altra s’innalza il livello degli obblighi in capo ai responsabili dell’insegnamento e dell’educazione scolastica degli studenti.

Word Office di Microsoft a rischio hacker. Una falla nell’applicazione potrebbe consentire l’installazione di un malware nel pc senza che gli antivirus possano far nulla.

Word Office di Microsoft a rischio hacker. Una falla nell’applicazione potrebbe consentire l’installazione di un malware nel pc senza che gli antivirus possano far nulla. Lo “Sportello dei Diritti” rilancia l’allerta della Polizia Postale. Il campanello d’allarme per l’utente è fornito dagli avvisi che vengono riprodotti su schermo all'apertura di un nuovo documento. Avvisi strani o non scontati possono celare l'installazione di un codice malevolo Ormai gli utenti della rete devono stare veramente attenti a tutto. Non ci stancheremo mai, noi dello “Sportello dei Diritti”, nell’invito costante a prestare la massima attenzione nell’utilizzo di pc e dispositivi connessi come smartphone e tablet. Perché nonostante antivirus di vario tipo e precauzioni di sistema, il rischio di veder violati o danneggiati irrimediabilmente i propri hardware continua ad essere sempre più dietro l’angolo. Basti pensare che anche l’applicazione di scrittura più diffusa, Word Office di Microsoft, sarebbe a rischio hacker. Infatti, sarebbe stata scoperta una falla nel programma che potrebbe consentire l’installazione nel nostro pc di un malware – ossia un qualsiasi programma informatico usato per disturbare le operazioni svolte da un computer, rubare informazioni sensibili, accedere a sistemi informatici privati, o mostrare pubblicità indesiderata – senza che gli antivirus possano far nulla. A lanciare quello che può definirsi come un vero e proprio allarme è la Polizia Postale con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” che ha testualmente evidenziato i rischi dell’applicazione e la necessità di prestare attenzione nell’affermare quanto segue: “WORLD. Secondo quanto affermato da Trend Micro, sembra che un gruppo di ricercatori e hacker, attraverso documenti di Office e sfruttando una feature Dynamic Data Exchange possano istallare malware in un pc senza che gli antivirus possano far nulla. Il campanello di allarme per l’utente è fornito dagli avvisi che vengono riprodotti su schermo all'apertura di un nuovo documento. Avvisi strani o non scontati possono celare l'installazione di codice malevolo. Prestiamo attenzione agli avvisi a schermo.” Quindi, ancora una volta, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, risulta evidente che è il nostro livello d’attenzione a rappresentare la scriminante tra maggior o minor rischio di subire conseguenze pregiudizievoli dalla navigazione in rete e dall’utilizzo di applicazioni e programmi che sono diventati insostituibili nelle nostre attività quotidiane, come per l’appunto Word.

Listeria monocytogenes in Porchetta di Ariccia I.G.P. a marchio FA.LU.CIOLI. Avviso alimentare del Ministero della Salute per il richiamo di un lotto

Listeria monocytogenes in Porchetta di Ariccia I.G.P. a marchio FA.LU.CIOLI. Avviso alimentare del Ministero della Salute per il richiamo di un lotto. Lo “Sportello dei Diritti”: non consumare il prodotto del lotto indicato in caso di acquisto e restituirlo presso il punto vendita per ricevere la restituzione del prezzo In data odierna il Ministero della Salute ha dato comunicazione del richiamo di un lotto di Porchetta di Ariccia I.G.P. a marchio FA.LU.CIOLI. della FA.LU.CIOLI S.r.l. con sede in Ariccia (Rm) alla via della Cerquette 50-63. In particolare, il lotto interessato è il “021017” relativo alla confezione sottovuoto di peso medio pari a 150 grammi e con data di scadenza o termine minimo di conservazione 31.12.2017. Il motivo del richiamo espressamente indicato nell’apposito modulo è: “Presenza di Listeria monocytogenes su campione di Porchetta IGP di Ariccia Lotto di Produzione 02102017 scadenza 31/12/2017”. Il richiamo, si legge nell’avviso pubblicato dal Ministero della Salute, è stato trasmesso alle aziende per la divulgazione ai consumatori mediante affissione. È bene, quindi, ricordare per una corretta informazione dei consumatori, di non sottovalutare mai gli avvisi ufficiali pubblicati dagli enti che tutelano la salute. La listeria, infatti, può avere ripercussioni sulla salute. In alcuni casi, il consumo di prodotti contaminati da questo batterio, può scatenare sintomi analoghi a quelli dell’influenza (febbre, emicrania, nausea). Qualora si presentassero tali sintomi, si consiglia alle donne incinte e alle persone affette da un’immunodeficienza di rivolgersi a un medico. Dato il rischio per la salute che si corre in seguito alla contaminazione del batterio particolarmente patogeno, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” raccomanda di evitarne il consumo. Nel caso si fosse acquistato prima del richiamo e non consumato, i clienti possono riportare il prodotto indicato presso il punto d’acquisto e ricevere il rimborso del prezzo di vendita.

lunedì 20 novembre 2017

Taxi, confermato sciopero nazionale per domani

Taxi, confermato sciopero nazionale per domani I tassisti italiani confermano lo sciopero nazionale proclamato per domani, dalle 8 alle 22. Ci sarà un presidio a Roma, dalle 10:30 alle 18 a Porta Pia, al quale parteciperanno delegazioni provenienti da tutte le regioni. La decisione, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” è stata presa dopo l'incontro al Ministero dei Trasporti.

RASFF: allarme larve vive negli sgombri dalla Francia e venduti in Italia. Ordinato il ritiro

RASFF: allarme larve vive negli sgombri dalla Francia e venduti in Italia. Ordinato il ritiro. Larve di parassiti Anisakis sono state trovate nel pesce. Il Ministero della salute italiano è stato già informato. L’anisakidosi può portare a dolore addominale, nausea, vomito, distensione addominale, diarrea, sangue e muco nelle feci, febbre lieve. Larve vive di parassiti Anisakis sono state scoperte in grosse quantità all’interno di una partita di sgombri refrigerati provenienti dalla Francia e venduti in tutta Italia. Per questo motivo il Sistema rapido di allerta europeo per alimenti (RASFF) ha già informato con la notifica 1994.2017 del 20.11.2017 il Ministero della salute italiano. La scoperta è arrivata dai controlli effettuati dal dipartimento di sanità pubblica e sicurezza alimentare nazionale. L’anisakis è un verme parassita del pesce crudo che è capace di annidarsi nelle pareti dello stomaco e che può essere ingerito semplicemente mangiando del pesce crudo o, comunque, poco cotto, marinato o in salamoia. L’anisakidosi è una malattia diffusa soprattutto in quei Paesi del mondo in cui si consuma maggiormente il pesce crudo: come il Giappone, ma anche in Europa e USA da quando è impazzata la passione per il sushi, che può essere anche causa della sindrome sgombroide. Questo parassita è visibile a occhio nudo: si tratta, infatti, di vermi lunghi e somiglianti a capelli bianchi. I sintomi dell’anisakidosi includono dolori addominali, diarrea, sangue e muco nelle feci, nausea, vomito, meteorismo, distensione addominale e febbre. Nei casi più gravi, possono, poi, verificarsi forti mal di pancia, ostruzione dell’intestino tenue e perforazioni intestinali e dello stomaco. Consumare pesce crudo o poco cotto è quindi, in tal senso, molto rischioso: la cottura del pesce deve avvenire almeno a una temperatura di 63 °C per poter uccidere eventuali parassiti; mentre, il congelamento dovrebbe avvenire almeno a meno 18 °C per 24 ore: sia le alte che le basse temperature sono nemiche di questo verme. Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, consiglia alle ditte di prodotti ittici e ai titolari delle rivendite all’ingrosso di prodotti alimentari di bloccare la vendita di questo lotto. La segnalazione diffusa dal Sistema rapido di allerta europeo, classificata come decisione di rischio non serio, è stata inviata dal Ministero della salute italiano ma non pubblicata sul sito del nuovo portale dedicato alle allerte alimentari del nostro dicastero.

Migros richiama prosciutto cotto nostrano per listeria. Allerta anche per i frontalieri italiani

Migros richiama prosciutto cotto nostrano per listeria. Allerta anche per i frontalieri italiani Migros Ticino richiama preventivamente il prosciutto cotto affettato dei "Nostrani del Ticino", venduto in tutte le filiali. In seguito a un controllo interno del produttore, nel prosciutto in questione è stata rilevata la presenza di listeria. Il richiamo riguarda gli articoli 2315.020.960.00 e n° di lotto 17018619, da vendersi entro il 26.11.2017 e da consumarsi entro il 28.11.2017. L’azienda ha ritirato immediatamente le confezioni in questione dagli scaffali e invita da subito i clienti a non consumare il prosciutto interessato dal richiamo. La listeria può avere ripercussioni sulla salute. In alcuni casi, il consumo del prodotto contaminato può scatenare sintomi analoghi a quelli dell’influenza (febbre, emicrania, nausea). Qualora si presentassero tali sintomi, si consiglia alle donne incinte e alle persone affette da un’immunodeficienza di rivolgersi a un medico. Se il prosciutto cotto affettato è stato cucinato al forno prima del consumo, non sussistono invece problemi, dato che eventuali batteri della listeriosi presenti nell’alimento vengono uccisi dal calore della cottura.Dato il rischio per la salute che si corre in seguito alla contaminazione del batterio particolarmente patogeno, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda anche ai numerosi frontalieri italiani, massima allerta. I clienti possono riportare il prodotto indicato qui sopra presso le filiali Migros Ticino: riceveranno il rimborso del prezzo di vendita.

AIFA: anticolesterolo ritirato dalle farmacie. Parametri fuori specifica. Ecco il lotto

AIFA: anticolesterolo ritirato dalle farmacie. Parametri fuori specifica. Ecco il lotto L’Agenzia Italiana del Farmaco, ha disposto il ritiro della specialità medicinale della ditta Pfizer Italia Srl. Nello specifico, si tratta delle confezioni del lotto n. T30141 scad. 31/01/2020 della specialità medicinale ATORVASTATINA PF*30CPR RIV20MG – AIC 041443437. Il provvedimento, comunicato dall'AIFA, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è reso necessario a seguito della notifica di allerta da parte dell’agenzia tedesca e della ditta concernente fuori specifica per i parametri TAMC e TYMC, riscontrato durante il test di stabilità di un lotto al tempo zero. Il medicinale ATORVASTATINA PFIZER è indicato in aggiunta alla dieta per ridurre i livelli elevati di colesterolo totale, colesterolo LDL, apolipoproteina B e trigliceridi in soggetti adulti, adolescenti e bambini di età uguale o superiore ai 10 anni affetti da ipercolesterolemia primaria, incluse ipercolesterolemia familiare (variante eterozigote) o iperlipemia combinata (mista) (corrispondente ai Tipi IIa e IIb della classificazione di Fredrickson), quando la risposta alla dieta e ad altre misure non farmacologiche è inadeguata. ATORVASTATINA PFIZER è anche indicato per ridurre il colesterolo totale ed il colesterolo LDL in soggetti adulti con ipercolesterolemia familiare omozigote in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti (ad esempio, LDL aferesi) o se tali trattamenti non sono disponibili. La Pfizer Italia Srl ha comunicato l’avvio della procedura di ritiro che il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è invitato a verificare.

domenica 19 novembre 2017

False offerte online per film o calendari “hot”. Dietro messaggini, email ed sms ci sono malintenzionati che vogliono solo le immagini del vostro corpo.

False offerte online per film o calendari “hot”. Dietro messaggini, email ed sms ci sono malintenzionati che vogliono solo le immagini del vostro corpo. L’allerta su Commissariato di PS On Line della Polizia Postale. Lo “Sportello dei Diritti”: massima attenzione a non accettare proposte del genere I malintenzionati della rete le pensano tutte per provare ad ingannare o approfittare di chiunque cada nelle loro maglie dietro false promesse. Lo diciamo da tempo noi dello “Sportello dei Diritti” che tra le nostre molteplici attività, quotidianamente vigiliamo per mettere in allerta l’utenza dai rischi cui in continuazione siamo sottoposti. Purtroppo basta essere connessi e poco attenti per cascarci. Proprio nelle scorse ore la Polizia Postale con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” ha segnalato uno dei messaggi che corre sulla rete attraverso social, email o sms che riguarda la proposta di “lavoro” per film o calendari “hot” in Giappone dietro il corrispettivo di 4000 euro. La falsa promessa della selezione truffaldina, sta anche nel fatto che si tenta di lusingare la platea di giovani ragazze, sulla cui credulità si specula, attraverso l’ipotesi che “nessuno ti vedrebbe MAI in Italia”. Niente di più falso. Come ricorda la Polizia Postale, ogni contenuto multimediale che rilasciamo non può essere ristretto in confini fisici, che siano il Giappone, l’Italia o qualsiasi altro paese, perché in un solo istante può essere scaricato dall’altro capo del mondo ed utilizzato nei modi più disparati. Ecco perché, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è bene che i nostri ragazzi stiano sempre molto attenti perché, purtroppo, tra la miriade di proposte che si ricevono ogni giorno, qualcuno ci potrebbe cascare ed esibirsi in pose osè o addirittura hot davanti una cam del proprio pc o smartphone. Un invito che è quindi anche rivolto ai genitori o a coloro cui sono affidati i più giovani perché sovente l’incoscienza porta a non comprendere la portata di azioni che a loro possono apparire innocue, come quella di spogliarsi e di fare un finto provino virtuale. Nel caso in cui si fosse caduti nella trappola, potrete tuttavia rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare tempestivamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

Falsi sms per il cambio di password Facebook? Attenti perché potrebbe essere un tentativo di truffa

Falsi sms per il cambio di password Facebook? Attenti perché potrebbe essere un tentativo di truffa. L’allerta su Commissariato di PS On Line della Polizia Postale. Lo “Sportello dei Diritti”: diffidiamo da messaggi di questo tipo se non abbiamo chiesto di cambiare le credenziali Anche un messaggio che ci comunica un codice per il cambio di credenziali quali username o password d’accesso a Facebook potrebbe nascondere un tentativo di truffa o d’intrusione nei nostri dispositivi. A invitarci a prestare attenzione a questo tipo di comunicazioni che possono giungere sotto forma di sms sui nostri smartphone o tablet è la Polizia Postale con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia”. Questo il testo dell’allerta della Polizia Postale corredata dallo screenshot del messaggio che è possibile ricevere e che è bene conoscere: “Se non abbiamo richiesto di reimpostare la password dell’account di Facebook diffidiamo da questi messaggi”. Insomma, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è solo sufficiente innalzare la soglia della nostra attenzione quando si ricevono messaggi di questo tipo per evitare di cadere nella trappola di hacker o truffatori telematici e cancellarli immediatamente. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare tempestivamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

Frutta e verdura di stagione: la verza depura le vie respiratorie ed è un toccasana per la pelle

Frutta e verdura di stagione: la verza depura le vie respiratorie ed è un toccasana per la pelle Nel percorso sulle qualità di frutta e verdura di stagione che settimanalmente affronta lo “Sportello dei Diritti", non potevamo non soffermarci sulla verza, prodotto tipico del mese di novembre. Come ricorda Wikipedia, la verza o cavolo verza (Brassica oleracea var. sabauda L.), detta anche cavolo di Milano (o cavolo lombardo e cavolo di Savoia), è una varietà di Brassica oleracea simile al cavolo cappuccio, ma a differenza di questo presenta foglie grinzose, increspate e con nervature prominenti. Pianta biennale con radice fittonante non molto profonda, possiede fusto eretto, di lunghezza raramente superiore ai 30 centimetri. La palla, verde o rosso-violacea, non è molto compatta; le foglie interne sono bianco-giallastre. Viene coltivato in varie zone d'Italia ed è un ortaggio molto conosciuto ma forse non tutti sanno che si tratta di un alimento preziosissimo per la nostra salute dal momento che tra le sue proprietà benefiche può vantare tanti effetti curativi, diuretici e nutritivi importantissimi per il nostro organismo. Basti pensare che gli antichi greci la consideravano addirittura una pianta sacra. Fonte inesauribile di sali minerali e vitamine, è un ottimo ricostituente per il nostro organismo, nonché un importante alleato del nostro sistema immunitario: può essere associata come alimento nei periodi in cui si soffre di patologie respiratorie come bronchiti, allergie, tosse e asma, ma anche per le malattie dell'apparato digerente, dal momento che è ricca di folato. Ma i grandi benefici della verza sono ravvisabili anche dai suoi decotti: l'acqua derivata dalla cottura, infatti, ha importanti proprietà analgesiche e antinfiammatorie per la nostra epidermide, perfetta per lenire infiammazioni e riassorbire i brufoli. Infine, l'alta presenza di vitamina K rende la verza un alimento incredibile per la cura dell'aterosclerosi e della pressione alta. In definitiva, un prodotto della natura che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti, è un toccasana che vale la pena degustare proprio nel corso di questa stagione.

India, neonato gettato nella fogna a cielo aperto: i passanti lo tirano fuori.

India, neonato gettato nella fogna a cielo aperto: i passanti lo tirano fuori. Un bambino appena nato è riuscito a sopravvivere dopo essere stato gettato nella fogna dalla madre. Il video postato online E' successo in un villaggio dell'India: un neonato, avvolto ancora nella placenta e gettato nelle pestilenziali fogne a cielo aperto, che scorrono tra il marciapiede e le case. Questa la scena agghiacciante che si sono trovati di fronte, alcuni passanti che avevano ascoltato urla di neonato provenire dalla fogna. I soccorritori in tutti i modi hanno tentato di rianimarlo. E' stato un miracolo che sia sopravvissuto. Quando è stato tirato fuori aveva ancora il cordone ombelicale. L'episodio risale a ieri. Ora il video girato con un telefonino e "postato" da un utente online è diventato virale suscitando orrore e indignazione nei social network. La cronaca, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ci offre di continuo queste terribili storie. Quello che ci colpisce di più è che spesso quegli autori sono proprio i loro genitori, ovvero le persone che si dovrebbero prendere cura di loro. L'infanticidio è un delitto che ci provoca forti emozioni per la sua crudeltà e per la sua apparente mancanza di senso.

Elogio del caffè: una tazzina per cuore e cervello. Uno studio statunitense dimostra l'efficacia della bevanda nel prevenire ictus e problemi cardiaci

Elogio del caffè: una tazzina per cuore e cervello. Uno studio statunitense dimostra l'efficacia della bevanda nel prevenire ictus e problemi cardiaci Più volte lo “Sportello dei Diritti”, ha riportato studi che hanno affrontato le qualità del caffè e i suoi benefici o controindicazioni per la nostra salute. L'ultima ricerca degna di nota condotta presso la University of Colorado School of Medicine Aurora ha evidenziato ancora una volta che bere caffè potrebbe proteggere da ictus e da scompensi cardiaci, problemi oggi sempre più diffusi nel mondo e responsabili di tanti decessi. Gli esperti hanno analizzato con un algoritmo i dati dello studio Framingham - ampio studio epidemiologico di lunga durata - e scoperto l'associazione tra consumo di caffè e ridotto rischio di scompenso cardiaco e ictus. In particolare gli esperti hanno rilevato che il rischio si riduce rispettivamente del 7% e dell'8% per ogni tazzina di caffè in più che si beve settimanalmente. Hanno infine ripetuto lo studio su altri due set di dati, relativi a pazienti coinvolti nel "Cardiovascular Heart Study e nel Atherosclerosis Risk In Communities Study", trovando anche in questo caso l'associazione tra consumo di caffè e protezione da scompenso e ictus. Lo studio in questione, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che è stato presentato gli scorsi giorni in occasione delle Scientific Sessions 2017 della Heart Association che si svolgono fino a mercoledì in California, presso Anaheim, rappresenta quindi un'ulteriore conferma che bere caffè non fa male: basta non esagerare.

sabato 18 novembre 2017

Tabagismo. Sondaggio su 3000 fumatori: i poveri fumano più dei ricchi.

Tabagismo. Sondaggio su 3000 fumatori: i poveri fumano più dei ricchi. Lo "Sportello dei Diritti": ulteriori aumenti sul prezzo di sigarette e tabacchi lavorati una soluzione per la lotta al fumo Il numero di fumatori tra quelli con meno istruzione o guadagni minimi è aumentato negli ultimi due anni da un quarto a un terzo. In tutti gli altri gruppi sociali, questo numero è in diminuzione, secondo un sondaggio condotto dalla Fondazione contro il cancro belga su un campione rappresentativo di 3.000 partecipanti e riportato sabato dai giornali fiamminghi Het Nieuwsblad e De Standaard. Un confronto tra l'indagine sul tabacco pubblicata lo scorso ottobre dalla Cancer Foundation con la stessa indagine risalente al 2015 ha già dimostrato che il numero complessivo di fumatori non diminuisce più. Proprio come due anni fa, un belga su cinque di età compresa tra 15 e 75 anni fuma sigarette. Ma dietro questo status quo, c'è un'evoluzione sorprendente. "Il fumo sta diventando sempre più una prerogativa dei poveri", afferma Suzanne Gabriëls della Fondazione. La soluzione prospettata dalla Fondazione contro il cancro è la stessa che da tempo lo “Sportello dei Diritti”, sostiene: l'aumento del prezzo di sigarette e tabacchi lavorati. "Questo è l'unico modo per ridurre significativamente il numero di fumatori tra le classi sociali svantaggiate", ha evidenziato la Fondazione belga e che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ritiene utile rilanciare per l'ennesima volta anche in Italia giacché tutte le misure adottate sinora attraverso gli strumenti di comunicazione e dissuasione non hanno comportato alcuna significativa riduzione della platea dei fumatori, soprattutto tra le classi meno abbienti.

Malattia di Newcastle alle porte d'Italia. Casi di pseudopeste aviare sono stati registrati al confine con la Svizzera.

Malattia di Newcastle alle porte d'Italia. Casi di pseudopeste aviare sono stati registrati al confine con la Svizzera. Lo "Sportello dei Diritti": le autorità sanitarie monitorino la situazione Pseudopeste aviare o Malattia di Newcastle alle porte d'Italia. Il pericoloso virus è stato scoperto in un allevamento ticinese di galline ovaiole. Lo ha comunicato l'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria svizzero. Si tratta di una malattia virale altamente contagiosa che colpisce numerose specie di uccelli. In base all’ordinanza sulle epizoozie (OFE), tutte le galline presenti nell’azienda dovranno essere abbattute. La malattia di Newcastle colpisce principalmente i gallinacei ma interessa anche oche, anatre, piccioni, uccelli ornamentali e selvatici. È considerata una zoonosi perché può contagiare, anche se raramente, gli esseri umani. Nella maggior parte dei casi si tratta di avicoltori. Un contagio può avere un decorso privo di sintomi ma anche ripercussioni gravi sulla salute degli animali infetti. Le infezioni nell’essere umano sono rare e riguardano solitamente avicoltori, personale di laboratorio e veterinari. Il contagio avviene per via aerea o attraverso la congiuntiva dopo il contatto diretto con pollame infetto, soprattutto polli. I sintomi sono congiuntivite monolaterale o bilaterale e, spesso, gonfiore dei linfonodi preauricolari. Finora, non è chiaro se il virus è arrivato in Europa attraverso uccelli selvatici, mangimi o commercio di pollame. Chi dovesse rinvenire una carcassa è pregato di non toccarla e di rivolgersi alla polizia o a un guardiacaccia. In situazioni del genere, rileva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” è comunque sempre utile che le autorità sanitarie a livello europeo e nazionale monitorino la situazione per evitare il diffondersi di contagi, che nel caso della Malattia di Newcastle nel gran parte dei casi non riguardano l'uomo ma possono causare ingenti danni alla filiera alimentare. .

Cede la strada: tragedia sfiorata. Pullman carico di studenti e pendolari fuori strada a causa del maltempo e cattiva manutenzione delle strade nel Sud Salento

Cede la strada: tragedia sfiorata. Pullman carico di studenti e pendolari fuori strada a causa del maltempo e cattiva manutenzione delle strade nel Sud Salento. Il fatto, sulla provinciale Casarano - Ugento. Lo “Sportello dei Diritti”: colpa della scarsa manutenzione a causa dei tagli alle province Non solo crolli nelle scuole. E' bastato un pò di maltempo nel Basso Salento per far sfiorare l'ennesima tragedia ad un bus carico di studenti e pendolari se la prontezza di riflessi del conducente non l'avesse impedita. Colpa le copiose piogge che da giorni insistono sull'estremo lembo del Tacco d'Italia e certamente la scarsa manutenzione delle strade, alle 14 di oggi la corriera delle FSE che percorreva la strada provinciale 72 Ugento - Casarano, subito dopo il ponte della statale 274 Leuca-Gallipoli, si è inclinata sul fianco sinistro e si è letteralmente appoggiata su un muro di cinta che la costeggia dopo che la banchina della carreggiata inondata d'acqua, ha ceduto. A segnalarci quest'ennesimo accadimento che possiamo commentare tirando un sospiro di sollievo è stato ancora una volta il consigliere comunale di Ugento Gianfranco Coppola che si è prontamente recato in loco a documentare l'evento anche attraverso le fotografie che alleghiamo. Un fatto che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti, costituisce l'ennesima prova che i tagli voluti dai governi susseguitisi sulle province hanno causato come diretta conseguenza che la manutenzione ordinaria sulle strade stia diventando un vero e proprio miraggio. Non è in alcun modo tollerabile, in tal senso, che per un periodo di pioggia, seppur copiosa e comunque in linea con gli eventi temporaleschi che si verificano da anni a questa parte, si possa mettere a repentaglio la sicurezza della viabilità stradale e la pubblica incolumità.

Screening del cancro con un semplice test delle urine

Screening del cancro con un semplice test delle urine Un test delle urine che identificherà quindici forme tumorali in una fase iniziale, sarà disponibile nel giro di pochi anni a venire. Lo ha rivelato oggi Bob Pinedo, un oncologo olandese, sul giornale De Telegraaf, il principale quotidiano, nonché uno dei più antichi quotidiani, dei Paesi Bassi. Questo specialista impegnato nella cura del cancro, sta sviluppando un nuovo metodo, in collaborazione con gli scienziati della VU Medisch Centrum (Università di Amsterdam, Free University Hospital) e dell'Università di Twente. Insieme, stanno sviluppando un test delle urine che mostrerà in pochi minuti, se c'è una comparsa di cancro nella persona sottoposta a screening. Una volta che questo metodo è efficace, qualsiasi tumore può essere rilevato rapidamente, il che ridurrà la sua diffusione. I pazienti saranno effettivamente supportati più rapidamente di quanto non lo siano ora. Questa tecnica, inoltre, avrà anche il vantaggio di essere meno costosa a lungo termine. Il test, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che è in grado di individuare la presenza del cancro attraverso un semplice esame delle urine, viene considerato come una vera e propria ‘biopsia liquida’. La normale biopsia prevede il prelievo di un pezzetto di tessuto da analizzare per la successiva diagnosi; si tratta di una procedura che, molto spesso, risulta essere altamente invasiva e dolorosa, e che naturalmente richiede la presenza di una massa sospetta dietro la quale potrebbe celarsi un tumore. La biopsia liquida è invece una semplicissima analisi delle urine, che permette di individuare potenziali tracce del tumore. Il test, dunque, potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione nella diagnosi precoce, potendo individuare la presenza del cancro anni prima della sua manifestazione sintomatologica.

venerdì 17 novembre 2017

Chiasso, sardo fermato in stazione con assegno da 50 milioni di euro.

Chiasso, sardo fermato in stazione con assegno da 50 milioni di euro. L’uomo, un 46enne, stava viaggiando da Zurigo a Milano. L’ipotesi di reato per il momento è di riciclaggio Stazione, fermato con un assegno da 50 milioni di euro, intestato ad un’altra persona, non dichiarato mentre tentava di attraversare il confine con l’Italia. Il 46enne sardo di professione broker fermato dalla Guardia di Finanza alla stazione di Chiasso, viaggiava in treno da Zurigo in direzione di Milano. L'uomo ha dichiarato di essere il consulente finanziario del beneficiario del titolo bancario che era nascosto nel bagaglio. L’ipotesi di reato nei suoi confronti per il momento è quella di riciclaggio. L’indagine, coordinata dalla Procura di Como, riferisce Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è scattata su più fronti. Verificata l’esistenza dell’istituto di credito francese che dovrebbe aver emesso l’assegno, le autorità dovranno ora controllare se questo sia stato effettivamente emesso per quell’importo e risalire al destinatario. Sempre che il titolo risulti reale.

Coop richiama set pentola Swiss Fondue rosso di Style’n Cook. Non è da escludersi che il caquelon possa rompersi ad alte temperature

Coop richiama set pentola Swiss Fondue rosso di Style’n Cook. Non è da escludersi che il caquelon possa rompersi ad alte temperature Il set adatto alla preparazione della fondue di formaggio Swiss Fondue rosso venduto con il marchio Style’n Cook viene richiamato in via precauzionale. Questo ritiro concerne non solo lo shop on-line ma anche Coop. Il prodotto è in vendita dal 6 novembre 2017. Non è da escludersi che il caquelon possa rompersi ad alte temperature. Per evitare qualsiasi rischio per la sicurezza, riferisce Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non utilizzare la pentola in questione, oggetto del richiamo, e di riportarla in un punto di vendita. Il prezzo di acquisto sarà rimborsato. Il set è venduto anche dai negozi online come eBay e Amazon.

Landi richiama le stufe elettriche EH3000 della Einhell. Rischio incendio a causa di un difetto di fabbricazione

Landi richiama le stufe elettriche EH3000 della Einhell. Rischio incendio a causa di un difetto di fabbricazione. Un sovraccarico delle prese elettriche potrebbe causare un incendio La catena di negozi Landi ha richiamato le stufe elettriche EH3000 della Einhell vendute tra il 23 ottobre e il 3 novembre 2017. A causa di un difetto di fabbrica, un sovraccarico delle prese elettriche potrebbe causare un incendio. L'allerta è stata comunicata con una nota dall'Ispettorato federale degli impianti a corrente forte svizzero (ESTI) e dalla Landi. Per evitare qualsiasi rischio per la sicurezza, riferisce Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, Landi raccomanda di staccare al più presto la stufa in questione dalla presa della corrente. I clienti che ne possiedono una di quelle interessate da questo richiamo devono contattare il prima possibile Landi. L'azienda provvederà gratuitamente all'immediata sostituzione o a rimborsare il prezzo d'acquisto. Siamo soddisfatti del provvedimento adottato dall'azienda, soprattutto perché è un segnale verso il mercato italiano del ‘mordi e fuggi’. Ora ci aspettiamo, che sia intimato il ritiro anche in Italia del lotto di produzione della stufa risultato pericoloso.