sabato 31 luglio 2021

Americana arrestata con i corpi dei nipoti nel bagagliaio della sua auto.

Americana arrestata con i corpi dei nipoti nel bagagliaio d
ella sua auto. Una donna americana è stata con i corpi senza vita di due bambini nel bagagliaio della sua auto. Lo ha riferito venerdì la polizia di Baltimora, negli Stati Uniti orientali, che ha fatto la raccapricciante scoperta durante un controllo stradale di routine. Nicole Johnson, 33enne residente nella città portuale, è stata accusata di "maltrattamenti che hanno portato alla morte" dei suoi due nipoti, una bambina di sette anni e un bambino di cinque. Secondo il quotidiano Baltimore Sun, già nel maggio 2020 aveva riposto il corpo di sua nipote nel bagagliaio, chiudendolo in una valigia, e aveva continuato a utilizzare normalmente il suo veicolo. Un anno dopo, aveva aggiunto il cadavere del bambino, questa volta in un sacchetto di plastica. Mercoledì sera, la polizia l'ha arrestata perché guidava troppo veloce e non aveva documenti adeguati. All'agente che l'ha informata che la sua auto sarebbe stata sequestrata, ha risposto: "Non mi interessa, non sarò qui tra cinque giorni", "Sto per fare il mio debutto in prima pagina. ! ” I due nipoti gli erano stati affidati nel 2019 dalla sorella. Durante l'interrogatorio, ha confessato che sua nipote è morta perché le aveva sbattuta ripetutamente la testa a terra, ma non ha dato spiegazione per suo nipote. Per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, una violenza brutale che la costringerà a vivere il resto della sua esistenza dietro le sbarre con il rimorso di aver spezzato la vita di due piccoli angeli. Quello che ha fatto a due bambini indifesi è inimmaginabile, spregevole e aldilà di ogni comprensione.

Pesticidi nello yogurt, il ministero della Salute segnala richiamo di decine di prodotti

Pesticidi nello yogurt, il ministero della Salute segnala richiamo di decine di prodotti E' allarme per i prodotti alimentari contaminati da ossido di etilene, il fumigante cancerogeno e genotossico contenuto nei prodotti a base di farine vegetali. Sono ormai centinaia in tutta Europa gli alimenti ritirati dagli scaffali contenenti il pericoloso pesticida. Tracce di ossido di etilene sono state inizialmente trovate in prodotti contenenti farina di sesamo, additivo E410 e farina di semi di carrube.L'allerta ricade su yogurt, gelati, salse, condimenti, creme e prodotti a base vegetale, come carne veg e tofu. Nello specifico ecco tutti i prodotti segnalati al 30 luglio 2021 dal ministero della Salute oggetto di richiamo dagli scaffali: Pam & PANORAMA - BURGER VEG. C/SEMI DI QUINOA Pam & PANORAMA - COTOLETTE VEG. SURG. BIO DESPAR VEGGIE - MINIBURGER MIGLIO E CAROTE BIO FRESCO DESPAR VEGGIE - MINIBURGER QUINOA E ZUCCHINE FRESCO VIVI VERDE - COTOLETTE DI TOFU FRESCO BIO DESPAR VEGGIE - BURGER CLASSICO BIO FRESCO AMARSI E PIACERSI - MINIBURGER CAROTE E QUINOA AMARSI E PIACERSI - BURGER SPINACI E TOFU Martini Food Service - Crema vegetale bivalente Gold Master Martini - Bravo Crem da cucina Master Martini - Bravo Crem da cucina Carrefour - Crema da cucina vegetale Master Martini - Gioia per preparazioni di cucina OraSì - OraSi' Soia Cacao OraSì - OraSi' Castagna OraSì - OraSi' Soia da cucina Martini Food Service - Crema vegetale bivalente OraSì - OraSi' Noce OraSì - OraSi' Nocciola Martini Food Service - Crema vegetale per preparazioni di cucina Martini Food Sevice - Crema vegetale per preparazioni di cucina Martini Food Service - Crema vegetale per preparazioni di cucina Martini Food Service - Crema vegetale per preparazioni di cucina Qualità Più - Bianca gourmet Martini Food Service - Crema vegetale bivalente Martini Food Service - Crema vegetale per preparazioni di cucina Bene sì COOP - Crema vegetale da cucina UHT Per la stessa ragione i supermercati Unes ed Esselunga e il discount Penny Market hanno il richiamo precauzionale di lotti di Yogurt di diverse marche, contenenti farina di semi di carruba: Yogurt magro tè verde e zenzero Mila in confezioni da 2×125 grammi, con le date di scadenza 01/08/2021, 17/08/2021 e 25/08/2021. Yogurt magro Esselunga Equilibrio gusti misti con frutta in pezzi in confezione da 8×125 grammi con le date di scadenza 02/08/2021, 08/08/2021 e 15/08/2021. Yogurt magro Esselunga Esquilibrio alla fragola in confezione da 2×125 grammi con le date di scadenza 04/08/2021 e 12/08/2021. Yogurt intero al pistacchio con granella di nocciola Bontanova in confezioni da 150 grammi, con le date di scadenza 31/08/2021 e 06/09/2021. Tutti gli Yogurt richiamati sono stati prodotti da Latte Montagna Alto Adige Soc. Agr. Coop., nello stabilimento di Bolzano, nell’omonima provincia autonoma (marchio di identificazione IT 41 7 CE). Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, evidenzia che sono stati richiamati anche per ragioni precauzionali tutti i sostituti della panna da cucina a marchio Qualità Più, Martini Food Service e Master Martini,che sono stati prodotti dall’azienda Unigrà Srl, nello stabilimento di via Gardizza 9/B a Conselice, in provincia di Ravenna. Non essendo possibile stabilire un livello di esposizione sicuro per i consumatori, esiste un potenziale rischio per la salute umana. Di conseguenza, è necessario richiamare e ritirare tutti i prodotti che contengono l’additivo contaminato dal mercato europeo, anche se in piccole quantità. La decisione del ministero della Salute è stata presa con l’intento di tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini ed è stata accolta con favore dall’associazione “Sportello dei Diritti”.

venerdì 30 luglio 2021

Amazon, maxi multa da 746 milioni di euro

: ha infranto la norma UE sulla protezione dei dati. La notizia della sanzione e i dati della trimestrale hanno fatto precipitare il titolo E’ la più grande multa della storia dell'Ue per vicende legate alla privacy. Tutto è partito nel 2018, dopo una denuncia presentata dal gruppo francese per i diritti alla privacy “La Quadrature du Net” a cui ha fatto seguito un’indagine da parte della Commissione Nazionale della Protezione dei Dati del Lussemburgo (Cndp). Ora, tre anni dopo, per Amazon è arrivata una multa salatissima: 746 milioni di euro per aver violato le regole vigenti nell'Unione Europea in materia di protezione dei dati personali. L'autorità lussemburghese ha ritenuto di fatto colpevole il gigante dell'eCommerce di aver violato la Gdpr. La notizia è stata diffusa dalla stessa Amazon, che in una breve nota si è detta «fortemente in disaccordo con la sentenza dell'Autorità lussemburghese» annunciando ricorso.A far discutere è sicuramente la cifra record. Perché una multa da 746 milioni di euro, per violazione dei dati personali, non era mai stata comminata. Basti pensare che prima di ieri, il record europeo per una sanzione di questo tipo riguardava Google, con la multa da 50 milioni comminata dalla Cnil francese nel gennaio del 2019. Il vero punto è che oggi, i poteri in mano alle autorità Ue, sono aumentati in modo significativo. E questo, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, grazie alle regole contenute nella Gdpr, entrate in vigore nel maggio 2018. Regole che consentono alle autorità di vigilanza di imporre multe fino al 4% delle vendite globali annuali di un’azienda.

RC auto, estesa la garanzia alla circolazione nelle aree private.

RC auto, estesa la garanzia alla circolazione nelle aree private. Lo ha stabilito una sentenza innovativa delle Sezioni unite. Con l’azione diretta l’assicurazione risarcisce anche il sinistro in luogo privato. Sì al ricorso nel caso del bambino investito in manovra all’uscita del garage Pesa la Corte Ue. Nozione di circolazione estesa a qualunque uso di un veicolo che sia conforme alla sua funzione abituale. Lo stabiliscono le Sezioni unite civili della Cassazione con la sentenza 21983/21, pubblicata il 30 luglio che ha stabilito che la vittima dell’incidente può vantare l’azione diretta per il risarcimento nei confronti dell’assicurazione del responsabile anche se il sinistro è avvenuto in un luogo privato. Pesano le direttive europee e la giurisprudenza della Corte di giustizia europea: nella nozione di circolazione stradale è estesa a qualunque uso di un veicolo che sia conforme alla funzione abituale del mezzo. Trova ingresso il ricorso dei parenti dopo la morte del bambino investito dal camper in manovra all’uscita del box. Trovano ingresso due motivi dell’atto di impugnazione proposto dai genitori della vittima, difesi dall’avvocato Alessandro Gracis: il bimbo trova la morte mentre il nonno materno sta spostando dal garage il veicolo attrezzato a roulotte per parcheggiarlo nel cortile di casa. Sbaglia la Corte d’appello a escludere il risarcimento sul rilievo che la copertura assicurativa sarebbe garantita soltanto su strade pubbliche o equiparate: queste ultime sono sì aree private ma nelle quali è consentita la circolazione a un numero indeterminato di persone, che hanno la possibilità «giuridicamente lecita» di accedervi anche se non possono vantarvi diritti (e non conta che possano entrarci solo perché appartengono a uno o più categorie specifiche oppure per particolari finalità o condizioni). Risulta decisiva la Corte di giustizia nell’interpretazione delle norme eurounitarie: per la sentenza C-162/13 conta soltanto l’uso del veicolo ai fini dell’Rc auto, mentre non hanno alcun rilievo le caratteristiche del terreno su cui il mezzo è utilizzato. La disciplina posta dall’articolo 2054 Cc e quella in tema di assicurazione obbligatoria Rc auto risultano connesse in modo imprescindibile. E la conclusione è che rientrano nella circolazione su aree equiparate alle strade in uso pubblico i movimenti effettuati in ogni spazio in cui il veicolo possa essere utilizzato in modo conforme alla sua funzione abituale. Non si può quindi escludere, ad esempio, l’azione diretta contro l’assicurazione per l’incidente sulla rampa d’accesso del garage condominiale, solo perché vi accede un numero determinato di persone. E neppure si può negare il risarcimento per il sinistro avvenuto nel cortile di casa, come nella specie. Invece la copertura è esclusa quando si utilizza un mezzo che non rientra fra i veicoli disciplinati dal codice della strada. Oppure quando si fa un uso anomalo del veicolo, ad esempio quando lo si impiega come arma per investire e uccidere persone. Per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, l’interpretazione estensiva dell’articolo 122 Cda oltre che costituzionalmente orientata risulta conforme al diritto dell’Unione europea.

Ancora richiami per l’ossido di etilene, interessati altri burger e cotolette vegetali

Ancora richiami per l’ossido di etilene, interessati altri burger e cotolette vegetali Sono ormai decine i prodotti ritirati dal Ministero della salute in Italia, e da altre autorità sanitarie nel resto d’Europa. Un’emergenza senza fine, quella dell’ossido di etilene, il fumigante cancerogeno e genotossico al centro di ritiri dal mercato in tutto il mondo da diversi mesi. Dopo aver sconvolto il mercato dei prodotti da forno, dei dolciumi e di molti altri alimenti contenenti sesamo trovato contaminato e proveniente soprattutto dall’India, le autorità europee pensavano forse di aver risolto il problema. Invece oggi, il ministero della Salute ha diffuso gli avvisi di richiamo di alcuni lotti di burger vegetali vendute con i marchio Despar Veggie e Pam Panorma Bio per la “presenza di ossido di etilene in materia prima utilizzata riscontrata a seguito di analisi di autocontrollo”. I prodotti in questione sono: Burger classico bio fresco Despar Veggie in confezioni da 160 grammi, appartenenti ai lotti F600317 con scadenza 04/08/2021, F600359 con scadenza 06/08/2021, F600419 con scadenza 11/08/2021, F600465 con scadenza 13/08/2021, F600535 con scadenza 18/08/2021, e F600568 con scadenza 20/08/2021. Miniburger quinoa e zucchine fresco Despar Veggie in confezioni da 160 grammi, appartenenti ai lotti F600418 con scadenza 11/08/2021, F600464 con scadenza 13/08/2021, F600534 con scadenza 18/08/2021, F600567 con scadenza 20/08/2021, e F600207 con scadenza 28/07/2021 Miniburger miglio e carote bio fresco Despar Veggie, in confezioni da 160 grammi, appartenenti ai lotti F600315 con scadenza 04/08/2021, F600254 con scadenza 30/07/2021, F600357 con scadenza 06/08/2021, F600417 con scadenza 11/08/2021, F600463 con scadenza 13/08/2021, F600533 con scadenza 18/08/2021, e F600566 con scadenza 20/08/2021 Cotolette vegetali surgelate Pam Panorama Bio in confezioni da 200 grammi con il numero di lotto FP00568 e la data di scadenza 27/05/2023 Burger vegetale con semi di quinoa surgelati Pam Panorama Bio in confezioni da 150 grammi con il numero di lotto FP00600 e la data di scadenza 09/06/2023 I burger vegetali richiamati sono stati prodotti per Despar Italia Carl e Pam Panorama Spa da Kioene nello stabilimento di via Caltana 43 a Villanova di Camposampiero, in provincia di Padova. Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai consumatori che avessero acquistato i prodotti sopra indicati a non utilizzarli e a restituirli al punto vendita per il rimborso.

Brindisi, l'aereo per Torino-Caselle tarda la partenza e per i passeggeri è un'odissea

: circa tre ore di ritardo per ora. Passeggeri imbufaliti. Il volo sarebbe dovuto partire alle 11,00 ma forse decollerà alle 14,00 per "problemi tecnici". Il racconto di uno dei passeggeri a bordo Tre ore di ritardo accumulate dal volo FR 8826 Brindisi-Torino Caselle di Ryanair, oggi. E non per maltempo o avaria: i continui posticipi del decollo sono stati dovuti a "problrmi tecnici". E così, per un volo che sarebbe dovuto partire alle 11,00, i passeggeri stanno attendendo ancora ora alle 13,45. Il rischio di perdere la coincidenza con altri voli e saltare la giornata di lavoro, con una evidente perdita economica, è piuttosto elevata. Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, evidenzia che, secondo quanto stabilito dalla normativa europea, i passeggeri che subiscono un ritardo aereo all’interno dell’Unione europea hanno diritto a un risarcimento compreso tra 250 e 600 euro, oltre a servizi di assistenza in aeroporto. La normativa UE in materia di diritti dei passeggeri del trasporto aereo sancisce che le compagnie aeree sono tenute al pagamento di un risarcimento in caso di ritardi superiori alle 3 ore. L’unica condizione a tal fine è che la compagnia aerea sia la diretta responsabile del ritardo.

Stop al mantenimento del figlio quarantenne che non cerca un’occupazione

: stop al mantenimento del figlio quarantenne che non cerca un’occupazione Quando due persone decidono di mettere al mondo un figlio, sono consapevoli di addentrarsi in una selva di responsabilità, diritti, doveri strettamente legati alla qualità di genitori e al, legislativamente tutelato, rapporto di filiazione. Tra i tanti, i genitori sono chiamati al dovere di mantenere la prole, garantendole un adeguato sostentamento economico. Ed è questo un obbligo consolidato che ritroviamo, oltre che nel codice civile, anche nella nostra Costituzione. Dunque ritenuto fondamentale al pari di quello di educare, di istruire e di assistere la prole.I genitori, in altre parole, sono chiamati a mantenere i figli, anche dopo il raggiungimento della maggiore età, fintanto che non diventino economicamente autosufficienti, vale a dire sino a che non siano titolari di redditi corrispondenti alla professionalità acquisita, in relazione alle normali e concrete condizioni di mercato. Se si guarda alla giurisprudenza consolidata l’interpretazione del dovere di mantenimento gravante sui genitori e l’individuazione dei suoi limiti hanno, sempre ruotato esclusivamente intorno al concetto di indipendenza economica “del discendente”. Improvvisamente, però, in questo immutato contesto interpretativo, si è inserita una pronuncia della Cassazione di seguito riportata. Il genitore divorziato non è tenuto a mantenere il figlio quarantenne che non cerca un’occupazione. Non basta infatti dichiarare di svolgere lavori saltuari per ottenere l’assegno. Al contrario spetta al beneficiario dimostrare di essersi adoperato per rendersi autonomo economicamente, tenuto conto dell’età elevata.Sono queste le conclusioni raggiunte dalla prima sezione civile della Cassazione nell’ordinanza 21817/21 del 29 luglio che ha accolto il ricorso di un uomo che aveva chiesto la revisione delle statuizioni economiche conseguenti alla pronuncia di divorzio. Il tribunale di Roma, in parziale accoglimento della domanda, dichiarava cessato l’obbligo di corrispondere l’assegno divorzile alla ex moglie e al figlio maggiorenne. La corte d’appello ha però accolto l’impugnazione riconoscendo nuovamente l’assegno alla donna e al figlio, anche se la somma spettante al figlio era stata ridotta. La vertenza è così giunta in Cassazione dove il ricorrente ha contestato entrambe le conclusioni. In merito alla donna ha sostenuto che il collegio non avrebbe tenuto conto del fatto che dallo scioglimento del matrimonio erano trascorsi oltre dieci anni. Per quanto riguarda, invece, il figlio maggiorenne la pronuncia sarebbe stata assunta su conclusioni del tutto generiche e assertive, essendosi la corte basata sulle sole dichiarazioni della madre la quale aveva affermato che il figlio frequentava «un corso gratuito per arricchire il suo curriculum» e che - pur non essendo riuscito a trovare un lavoro stabile - aveva svolto «lavori temporanei e precari», il tutto in assenza di qualsiasi prova. La Suprema corte, nel decidere la questione, ha ricordato che nel procedimento di revisione dell’assegno in favore dell’ex coniuge non basta allegare il trascorrere del tempo ma spetta al ricorrente provare la sopravvenienza di fatti nuovi idonei a evidenziare un’alterazione dell’equilibrio economico tra le parti. In merito invece all’assegno per il figlio la Cassazione ha affermato che il figlio divenuto maggiorenne ha diritto al mantenimento a carico dei genitori soltanto se, ultimato il prescelto percorso formativo scolastico, dimostri, con conseguente onere probatorio a suo carico, di essersi adoperato effettivamente per rendersi autonomo economicamente, impegnandosi attivamente per trovare un'occupazione. Ebbene, nel caso in esame,evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, la corte d’appello si è limitata a recepire le dichiarazioni della madre circa, non meglio precisati, lavori saltuari che il figlio svolgerebbe, “senza alcuna specifica indagine circa l'impegno profuso da quest’ultimo nella ricerca effettiva di un'occupazione, tenuto conto dell'età elevata (circa trentanove anni), e del fatto che il medesimo ha terminato gli studi da circa dieci anni”.

giovedì 29 luglio 2021

Salmone bollito vivo dal calore dell'acqua

: “Come se stessero cercando di lasciare un edificio in fiamme”. Il video impressionante mostra come un salmone lotta con il calore dell'acqua nel fiume Columbia. Nel corso dei secondi, le sue ustioni in realtà diventano sempre più importanti. La sua morte è tutt'altro che un caso isolato. “È come se stessero cercando di uscire da un edificio in fiamme”. Brett VandenHeuvel, ricercatore per un'associazione che monitora il fiume interessato, ha cercato di descrivere come vivono i pesci in questione. Questi, che si trovano nel fiume Columbia, sono vittime dell'elevata temperatura dell'acqua, causata dall'ondata di caldo che attualmente infuria nel nord-ovest degli Stati Uniti. La temperatura dell'acqua era di circa 21°C, una temperatura micidiale per questi pesci se esposti per lunghi periodi di tempo. Uno di loro è anche coperto di ferite. Secondo il team di ricerca, il pesce non è sopravvissuto. E non sarebbe l'unico a morire in queste condizioni. “Nuotare in un'acqua così calda è come un essere umano che corre una maratona a temperature superiori a 40 ° C. La differenza è che un umano ha una scelta, ma questi salmoni devono. O ci riescono o muoiono", riassume Brett VandenHeuvel. “È uno sguardo triste al nostro futuro. Ma è anche un invito all'azione”. Se questo video non ti fa pensare, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, non so cosa lo potrà fare”. Ecco il video: https://www.itemfix.com/v?t=e2a6vi https://www.dailymotion.com/video/x831ei5

Ossido di etilene, richiamato altro YOGURT a marchio BONTANOVA, Coinvolti i supermercati PENNY MARKET

Sono ormai decine i prodotti ritirati dal Ministero della salute in Italia, e da altre autorità sanitarie nel resto d’Europa. Un’emergenza senza fine, quella dell’ossido di etilene, il fumigante cancerogeno e genotossico al centro di ritiri dal mercato in tutto il mondo da diversi mesi. Dopo aver sconvolto il mercato dei prodotti da forno, dei dolciumi e di molti altri alimenti contenenti sesamo trovato contaminato e proveniente soprattutto dall’India, le autorità europee pensavano forse di aver risolto il problema. E invece la vicenda, tra ritardi e rincorse alla presenza del pesticida, si è allargata ad altre materie prime e ad altri ingredienti come l’E410, la farina di semi di carrube. Come questa volta il richiamo ha coinvolto anche uno YOGURT con le caratteristiche indicate per presenza di ossido di etilene in un ingrediente (farina di semi di carrube): - YOGURT INTERO AL PISTACCHIO CON GRANELLA DI NOCCIOLA 150g lotto 31.08.21+06.09.21 prodotto dall’azienda LATTE MONTAGNA ALTO ADIGE Soc. Agr. Coop. (IT 41 7 CE) nello stabilimento di BOLZANO. Coinvolti i supermercati PENNY MARKET. Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai consumatori che avessero acquistato il prodotto sopra indicato a non utilizzarlo e a restituirlo al punto vendita per il rimborso.

Ossido di etilene, richiamato YOGURT MAGRO a marchio Esselunga

Sono ormai decine i prodotti ritirati dal Ministero della salute in Italia, e da altre autorità sanitarie nel resto d’Europa. Un’emergenza senza fine, quella dell’ossido di etilene, il fumigante cancerogeno e genotossico al centro di ritiri dal mercato in tutto il mondo da diversi mesi. Dopo aver sconvolto il mercato dei prodotti da forno, dei dolciumi e di molti altri alimenti contenenti sesamo trovato contaminato e proveniente soprattutto dall’India, le autorità europee pensavano forse di aver risolto il problema. E invece la vicenda, tra ritardi e rincorse alla presenza del pesticida, si è allargata ad altre materie prime e ad altri ingredienti come l’E410, la farina di semi di carrube. Come questa volta il richiamo ha coinvolto anche uno YOGURT con le caratteristiche indicate per presenza di ossido di etilene in un ingrediente (farina di semi di carrube): - YOGURT MAGRO esselunga equilibrio 8x125g lotto 02.08.21+08.08.21+15.08.21 prodotto per Esselunga dall’azienda LATTE MONTAGNA ALTO ADIGE Soc. Agr. Coop (IT 41 7 CE) nello stabilimento di BOLZANO. Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai consumatori che avessero acquistato il prodotto sopra indicato a non utilizzarlo e a restituirlo al punto vendita per il rimborso.

Facebook richiama la schiuma facciale del visore Oculus Quest 2.

Facebook richiama la schiuma facciale del visore Oculus Quest 2. Facebook ha comunicato martedì 27 luglio che sta richiamando i suoi visori Oculus Quest 2 e che sono interessati circa quattro milioni di dispositivi nel mondo. In linea con il richiamo, la società tecnologica sta anche interrompendo la vendita del suddetto gadget di realtà virtuale. Facebook sta richiamando volontariamente l'Oculus Quest 2 per un problema con il suo componente. L'avviso di richiamo è stato pubblicato anche dalla US Consumer Product Safety Commission. Secondo CNN Business , l'azienda tecnologica ha emesso l'avviso di richiamo per le interfacce facciali in schiuma rimovibili del visore VR. E’ questa infatti la parte che entra in contatto con la pelle vicino agli occhi e al naso dell'utente, posizionata lì per fungere da cuscino quando si utilizza l'attrezzatura. Ora, il CPSC ha affermato che il richiamo derivava dalle oltre 5.000 segnalazioni di irritazione della pelle causate dal suddetto inserto in schiuma parte dell'Oculus Quest 2. Delle migliaia di segnalazioni, 45 hanno avuto bisogno di cure mediche. I disagi e le irritazioni riportati vanno dal gonfiore, prurito, bruciore, eruzioni cutanee e orticaria. La schiuma facciale è inclusa in ogni acquisto del visore Oculus Quest 2 di Facebook, che costa da 300 a 400 euro. Può anche essere acquistato separatamente, in confezioni singole, in modo che gli utenti possano avere ricambi quando hanno già bisogno di cambiare questa parte. Ora, invece di chiedere agli utenti di restituire la parte in schiuma facciale di Oculus Quest 2, Facebook ha evidenziato nel richiamo che possono semplicemente richiedere una protezione in silicone gratuita che possono mettere sopra l'interfaccia facciale in schiuma e prevenire le irritazioni. I clienti che desiderano acquistare il visore VR, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, dovranno attendere diverse settimane poiché Facebook ha sospeso temporaneamente le vendite in modo da poter includere la cover in silicone nella confezione del dispositivo. Le vendite riprenderanno il 24 agosto.

mercoledì 28 luglio 2021

Il leone scappa dal parco nazionale e semina il panico: ecco il video della cattura

Un leone ha seminato il panico in una zona residenziale di Nairobi mercoledì, in piena ora di punta mattutina, dopo essere fuggito dal parco nazionale della capitale keniana. Il giovane maschio è stato visto dai residenti in preda al panico in un fosso a Ongata Rongai, una zona residenziale a sud della città, che confina con il parco. Il Kenyan Wildlife Service (KWS), un ente statale di gestione della fauna selvatica, è intervenuto sulla scena, dove una folla si è radunata per osservare l'animale. "Il leone è stato colpito da una freccia, immobilizzato e trasferito in sicurezza in strutture veterinarie per osservarlo e indossare un collare prima di essere rilasciato nel parco", ha detto KWS in una nota. "Il panico causato da questo leone è stato enorme, i bambini erano in ritardo per la scuola, così come le persone per il loro lavoro".ha reagito Roselyn Wangare, una studentessa. Jackson Mwangi, residente a Ongata Rongai, ha affermato che KWS deve migliorare la sicurezza intorno al parco. "Alla fine, si tratta della nostra sicurezza, il parco non è ben protetto ed è per questo che gli animali scappano", ha osservato.Il parco è parzialmente circondato da recinzioni elettrificate ma non completamente, consentendo la tradizionale migrazione degli animali in cerca di pascolo. Dista solo sette chilometri dal centro di Nairobi e non è la prima volta che gli animali vagano per la città di oltre quattro milioni di persone.Nel dicembre 2019, un leone ha ucciso un uomo dopo essere fuggito, mentre nel marzo 2016 un animale è stato ucciso dopo essere uscito dal parco e aver attaccato e ferito una persona.Nel febbraio 2016, due leoni hanno vagato per un giorno a Kibera, una baraccopoli densamente popolata situata nelle vicinanze, prima di tornare al parco. Oltre ai leoni, nel parco, sullo sfondo dei grattacieli, vivono specie in via di estinzione come leopardi, rinoceronti e bufali. I grandi felini sono sottoposti a crescenti pressioni mentre Nairobi, una delle città africane in più rapida crescita, si estende nelle ex zone di migrazione e caccia. Per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” i leoni abitavano in questa zona prima dell’uomo e quindi non "scappano" dal parco e non "si perdono" in città: sono gli uomini che invadono il loro habitat. Ecco il video della cattura: https://www.itemfix.com/v?t=ajapxc https://www.dailymotion.com/video/x830ex0

Troppo THC nella tisana, il produttore richiama il prodotto. La tisana alla canapa ritirata dal mercato

Troppo THC nella tisana, il produttore richiama il prodotto. La tisana alla canapa ritirata dal mercato La tisana alla canapa «Traumfänger» potrebbe avere effetti stupefacenti indesiderati poiché contiene livelli elevati di THC. Alcuni lotti del prodotto della marca Mano de Santo non dovrebbero quindi essere consumati. Durante un controllo, le autorità hanno scoperto che alcune partite di questa tisana contenevano quantità del principio attivo psicotropo tetraidrocannabinolo (THC) superiori alle norme legali. Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita quindi a non consumare il prodotto e a restituirlo. Sarà rimborsato anche senza scontrino.

Ossido di etilene, altri 3 alimenti richiamati dal Ministero della salute:

: pericolo pesticida tossico. L’allerta che non finisce più: coinvolti i supermercati IPER Sono ormai decine i prodotti ritirati dal Ministero della salute in Italia, e da altre autorità sanitarie nel resto d’Europa. Un’emergenza senza fine, quella dell’ossido di etilene, il fumigante cancerogeno e genotossico al centro di ritiri dal mercato in tutto il mondo da diversi mesi. Dopo aver sconvolto il mercato dei prodotti da forno, dei dolciumi e di molti altri alimenti contenenti sesamo trovato contaminato e proveniente soprattutto dall’India, le autorità europee pensavano forse di aver risolto il problema. E invece la vicenda, tra ritardi e rincorse alla presenza del pesticida, si è allargata ad altre materie prime e ad altri ingredienti come l’E410, la farina di semi di carrube. Come questa volta il richiamo ha coinvolto anche una bevanda di castagna, crocchette vegetali a base di spinaci e tofu e infine la crema di soia da cucina: - Bevanda di castagna a marchio OraSì lotti di produzione21076,21085 e 21061 nella confezione da 1 L con scadenza 12/12/2021 prodotta da Unigrà srl nello stabilimento di Conselice (RA). - Burger spinaci, tofu e miniburger carote Amarsi&Piacersi lotti di produzione F600453,F600391,F600348,F600310 e F600219 confezioni da 200 gr, con scadenza 06/08/2021, prodotti da KIOENE nello stabilimento di via Caltana 43, Villanova di Camposampiero (PD) - Crema di Soia da cucina a marchio OraSì 200 ml lotto 21068 con scadenza 04/03/2022 prodotta da Unigrà srl nello stabilimento di Conselice (RA). Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai consumatori che avessero acquistati i prodotti sopra indicati a non utilizzarli e a restituirli al punto vendita per il rimborso.

La foca Kostis, mascotte di una piccola isola greca, è stata uccisa con un arpione

La foca Kostis, mascotte di una piccola isola greca, è stata uccisa a distanza ravvicinata con un fucile ad arpione. Gli abitanti di una piccola isola greca sono in lutto e arrabbiati. La ragione? Un uomo, probabilmente un pescatore, ha arpionato deliberatamente la foca monaca Kostis, che era diventata la figura essenziale dell'isola. Il sigillo di Kostis era una figura chiave sull'isola di Alonissos, situata nel Parco Nazionale di Alonissos e Sporadi settentrionali, una delle più grandi aree marine protette d'Europa. Il mammifero marino era regolarmente presente vicino alla riva, sdraiato sulle barche nel porto e in posa per le foto. Aveva conquistato il cuore degli abitanti. Ma Kostis ha pagato con la vita la sua permanenza nella regione. "Il sigillo innocente è stato ucciso a bruciapelo con un arpione", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Dimitris Tsiakalos alla stazione televisiva britannica BBC. "Possiamo supporre che sia successo da una barca". Per ora non sono chiare le ragioni della morte di Kostis, ma l'autorità portuale ha aperto un'inchiesta. In corso anche la ricerca dei colpevoli. Poiché l'isola fa parte di un parco nazionale, i danni alla flora e alla fauna possono essere puniti con multe. I residenti dell'isola sono rimasti scioccati dalla notizia della morte di Kostis. Hanno condiviso in massa la vignetta che la mamma ha postato sui social media dopo la morte della foca: “Non andate nelle secche, ci sono gli umani”. Circa 700 foche monache, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, rimangono allo stato brado in tutto il mondo, quasi la metà delle quali vive in Grecia.

Ministero della Salute: acqua minerale naturale PLOSE richiamata per non conformità

Ministero della Salute: acqua minerale naturale PLOSE richiamata per non conformità C'è il sigillo del ministero della Salute, competente sul tema, nel ritiro di di alcuni lotti e formati di acqua minerale naturale Plose per una non conformità non specificata. Le bottiglie interessate dal richiamo sono vendute in vetro da 100 cl imbottigliate il 13/07/2021 con il termine minimo di conservazione (Tmc) 13/07/2023, il 14/07/2021 con il Tmc 14/07/2023 e il 21/07/2021 con il Tmc 21/07/2023, quelle da 75 cl imbottigliate il 20/07/2021 con il Tmc 20/07/2021, e quelle da 50 cl imbottigliate il 21/07/2021 con il Tmc 21/07/2023. L’acqua minerale naturale richiamata è stata imbottigliata da Fonte Plose Spa, a Bressanone, nella provincia autonoma di Bolzano,nello stabilimento di via J. Durst 12. Per precauzione, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non bere l’acqua con i lotti e le scadenze segnalati e restituirli al punto vendita d’acquisto per il rimborso. Tuttavia l'autorità, in questo caso il Ministero della Salute, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.

GIULIANI richiama fette biscottate per ossido di etilene

GIULIANI richiama fette biscottate per ossido di etilene. L’allerta che non finisce più Un’emergenza senza fine, quella dell’ossido di etilene, il fumigante cancerogeno e genotossico al centro di ritiri dal mercato in tutto il mondo da diversi mesi. Dopo aver sconvolto il mercato dei prodotti da forno, dei dolciumi e di molti altri alimenti contenenti sesamo trovato contaminato e proveniente soprattutto dall’India, le autorità europee pensavano forse di aver risolto il problema. E invece la vicenda, tra ritardi e rincorse alla presenza del pesticida, si è allargata ad altre materie prime e ad altri ingredienti come l’E410, la farina di semi di carrube. Come nel caso del richiamo di oggi della Società Farmaceutica GIULIANI riguardante il richiamo delle FETTE BISCOTTATE SG 250 grammi gusto senza glutine, codice paraf 904648995 lotto n. TMC, scadenza 01/12/2021, richiamate per presenza “di ossido di etilene in un ingrediente, la farina di semi di carrube”. GIULIANI con sede legale in Via P. Palagi, 2 - 20129 Milano, precauzionalmente ha già ritirato il prodotto dalla vendita. Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai consumatori che l’avessero acquistato a non utilizzare il prodotto e restituirlo al punto vendita per il rimborso.

La periferia della città di Lecce invasa dalle erbacce

. Ecco la città a luglio. Incuria e degrado segnalati in via G. Zimbalo a San Pio. Non siamo in aperta campagna ma nella periferia della città di Lecce dove il degrado manifestato dalla presenza di erbacce, la fanno da padrona sui marciapiedi destinati al transito pedonale. Siamo in via G. Zimbalo dove alcuni cittadini hanno voluto segnalare la situazione in cui si trova una città che appare destinata a vivere solo sugli allori di un passato glorioso. Come associazione rileva infatti Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, da tempi non sospetti rilanciamo le denunce dei cittadini esasperati e alla decadenza di una intera città che al di qua del perimetro delle vecchie mura urbiche manifesta un disagio al pari delle peggiori realtà del mezzogiorno ponendo i cittadini in una discriminatoria classifica tra cittadini di serie A e B. E' giunta l'ora che il sindaco prenda atto dello sfacelo che vive il centro "non storico", le periferie e le marine e faccia conoscere alla città quali sono le sue intenzioni quale guida di una comunità che non vuole e non può più aspettare.

Ritirato lotto medicinale veterinario  ROCORTIN B12

Ritirato lotto medicinale veterinario ROCORTIN B12 La Società Zoetis, ha comunicato il richiamo immediato del lotto n. 471701 scad. 31/10/2022 del farmaco per uso veterinario ROCORTIN B12*IM EV SC FL 100ML – AIC 101451033. Il provvedimento si è reso necessario a seguito di una discrepanza relativa alla descrizione dell’eccipiente “fenolo” sull’astuccio, etichetta e foglio illustrativo. Pertanto la Società Zoetis, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”invita a sospendere immediatamente la vendita del lotto sopra menzionato. ROCORTIN B12 è utilizzato per il trattamento di stati morbosi correlati a turbe del metabolismodel calcio (decalcificazione, rachitismo, osteoporosi, tetania, paresipuerperale); sindromi asteniche (anemia, astenia, convalescenza, anoressia, affaticamento negli animali sportivi, febbre da trasporto); stentato accrescimento.

martedì 27 luglio 2021

Il Canone Rai non più in bolletta elettrica: “onere improprio”.

Il Canone Rai non più in bolletta elettrica: “onere improprio”. Lo ha imposto l’Unione Europea all’Italia. Per riscuotere il tributo bisognerà trovare un altro modo Il Canone Rai, sarà scorporato dalla bolletta elettrica degli italiani per volere dell’Unione Europea. Eppure doveva essere la soluzione per risolvere l’annoso problema del mancato pagamento da parte di molti, inoltre la rateizzazione automatica che distribuiva il peso della tassa televisiva durante l’anno la rendeva anche meno “dolorosa”. Tutto questo all’Unione Europea non è piaciuto e ha chiesto al governo italiano di scorporare il Canone Rai dalla bolletta elettrica perché considerato un “onere improprio”. Lo scorporo voluto dall’Unione Europea, sarà previsto nella prossima legge sulla concorrenza, di cui il presidente del Consiglio Mario Draghi e il suo staff se ne starebbero occupando direttamente. Nello specifico, secondo l’Ue, i 9 euro prelevati per dieci mesi all’anno, hanno sì eliminato l’evasione del tributo, ma hanno fatto apparire le bollette più care agli occhi degli italiani. Tuttavia il Canone Rai, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, non è l’unico onere improprio che si trova in bolletta, in esso troviamo anche quello sulla messa in sicurezza del nucleare e misure di compensazione territoriale. Troviamo, inolre,le agevolazioni riconosciute al settore ferroviario e il sostegno alla ricerca di sistema.Insomma, l’Ue vuole che i cittadini possano vedere quanto effettivamente pagano di corrente elettrica, scorporando le altre tasse.

Integratore alimentare, "ossido di etilene oltre i limiti": ecco i lotti del prodotto da evitare

Integratore alimentare, "ossido di etilene oltre i limiti": ecco i lotti del prodotto da evitare Un nuovo richiamo diffuso dal ministero della Salute. In questo caso, i prodotti interessati dallo stop sono 5 lotti dell'integratore alimentare Emacrit Bustine commercializzato da Pharma Line srl. Il richiamo è dovuto alla "presenza accertata di ossido di etilene oltre i limiti consentiti dalla normativa vigente per l’utilizzo negli integratori alimentari. I prodotti interessati dallo stop diffuso dal dicastero hanno queste caratteristiche: - Emacrit, integratore alimentare in confezione da 30 bustine da 5976 mg, con il numero di lotto SG20003 e il termine minimo di conservazione (Tmc) 28/02/2022 - Emacrit, integratore alimentare in confezione da 30 bustine da 5976 mg, con il numero di lotto SG20004 e il termine minimo di conservazione (Tmc) 28/02/2022 - Emacrit, integratore alimentare in confezione da 30 bustine da 6480 mg, con il numero di lotto SG20005 e il termine minimo di conservazione (Tmc) 30/06/2023 - Emacrit, integratore alimentare in confezione da 30 bustine da 6516 mg, con il numero di lotto SG20006 e il termine minimo di conservazione (Tmc) 30/06/2023 - Emacrit, integratore alimentare in confezione da 30 bustine da 6552 mg, con il numero di lotto SG20007 e il termine minimo di conservazione (Tmc) 30/06/2023 E ancora, si rende noto che gli integratori soggetti a richiamo sono stati prodotti da Sigmar Italia (Fareva Group), nello stabilimento di via Sombreno 11 a Almè, in provincia di Bergamo. Questo prodotto dell'azienda Pharma Line è un integratore alimentare a base di Ferro Saccarato, Acido Folico e Vitamine C, B6 e B12, utile in caso di carenza di ferro causata da insufficiente apporto tramite la dieta, aumentato fabbisogno o ridotto assorbimento Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda come sempre in questi casi, di non consumare il prodotto interessato dal numero di lotto e dai termini di conservazione indicati, bensì di restituirlo al punto vendita in cui sono stati acquistati per ottenere la sostituzione oppure il rimborso.

Noto formaggio irlandese ritirato per presenza di Listeria, allarme per la salute

Ennesimo richiamo alimentare da parte del Ministero. Questa volta, oggetto di richiamo è il noto formaggio irlandese Cahill's Irish Porter Cheddar a marchio Cahill’s prodotto da CAHILL FARM CHEESES LTD il cui stabilimento pare si trovi in Cork Road, Newcastle West - CO. Limerick in Irlanda ma commercializzato dalla ditta DAN CAHILL - CAHILL FARM CHEESES LTD. Questo formaggio è stato ritenuto pericoloso per la salute e per questo motivo il ministero della Salute ha segnalato ancora una volta il ritiro dal mercato per possibile presenza di listeria monocytogenes. Il lotto di produzione sarebbe il 21118 con marchio di identificazione del produttore IE 1811 EC e data di scadenza riportata nella confezione, 28-10-2021. Il prodotto viene venduto frazionato da una forma che originariamente ha un peso di 2,27 kg, quindi Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda a chiunque avesse acquistato il prodotto in una gastronomia di un negozio o catena di supermercato con questa marca, di chiedere riscontro al punto vendita riguardo la corrispondenza o meno del lotto. La Listeria monocytogenes è un batterio che può contaminare diversi alimenti crudi, tra cui latte, verdura, formaggi molli e sopratutto carni crude e poco cotte. È il responsabile della listeriosi, una malattia infettiva che può provocare nausea, vomito, crampi addominali e diarrea, ma anche infezioni molto più gravi come setticemia o meningite. Inoltre gli alimenti contaminati da Listeria monocytogenes potrebbero non sembrare o avere un odore avariato, ma possono farti ammalare.

CARREFOUR richiama crema da cucina vegetale per ossido di etilene.

CARREFOUR richiama crema da cucina vegetale per ossido di etilene. L’allerta che non finisce più e ora fa paura l’E410 Un’emergenza senza fine, quella dell’ossido di etilene, il fumigante cancerogeno e genotossico al centro di ritiri dal mercato in tutto il mondo da diversi mesi. Dopo aver sconvolto il mercato dei prodotti da forno, dei dolciumi e di molti altri alimenti contenenti sesamo trovato contaminato e proveniente soprattutto dall’India, le autorità europee pensavano forse di aver risolto il problema. E invece la vicenda, tra ritardi e rincorse alla presenza del pesticida, si è allargata ad altre materie prime e ad altri ingredienti come l’E410, la farina di semi di carrube. Come nel caso del richiamo di ieri ma implementato oggi dalla catena dei supermercati CARREFOUR sul suo sito internet il richiamo della CREMA DA CUCINA VEGETALE UHT A LUNGA CONSERVAZIONE, a marchio Carrefour VEG per presenza “di ossido di etilene in un ingrediente, la farina di semi di carrube”. Il lotto in questione è il n° 21090 in confezione da 20 ml, con scadenza minima del 26/12/2021, commercializzata da GS S.p.A ma prodotta da Unigrà srl con sede dello stabilimento a Conselice, in provincia di Ravenna. CARREFOUR precauzionalmente ha già ritirato il prodotto dalla vendita. Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai consumatori che l’avessero acquistato a non utilizzare il prodotto e restituirlo al punto vendita per il rimborso. Come riporta la storica rivista “Il Salvagente”, leader nei Test di laboratorio contro le truffe ai consumatori, l’ossido di etilene viene utilizzato per controllare gli insetti come fumigante per spezie, condimenti e prodotti alimentari. In sostanza viene sparso nei silos e nelle stive delle navi per disinfestare. L’uso è però escluso dalle leggi comunitarie. La sostanza viene anche utilizzata dall’industria delle spezie degli Stati Uniti (e in alcuni casi anche in Europa) con effetto biocida, per prevenire contaminanti microbici come Salmonella ed E. coli, ridurre la carica batterica, lieviti e muffe, coliformi e altri agenti patogeni. Purtroppo l’ossido di etilene è un cancerogeno genotossico dopo un consumo regolare. E per questa ragione non dovrebbero esserci residui in prodotti alimentari in vendita nei mercati europei se non in bassissime dosi.“Per i prodotti che contengono l’additivo E410 noto per essere contaminato con ossido di etilene non può essere definito alcun livello di esposizione sicuro per i consumatori e quindi qualsiasi livello a cui i consumatori possono essere esposti presenta un potenziale rischio per i consumatori”, hanno concluso i coordinatori di crisi che rappresentano gli Stati comunitari assieme a quelli di Islanda e Norvegia. La farina di semi di carrube – nota anche come gomma di carruba – è una gomma vegetale estratta dai semi del carrubo e utilizzata come addensante, stabilizzante e gelificante negli alimenti. Ha applicazioni comuni in gelati, yogurt, formaggi, bevande, salse e condimenti e prodotti da forno. L’8 giugno, la Spagna ha emesso una notifica di allerta RASFF relativa alla presenza di ossido di etilene nello stabilizzatore Lygomme FM 4605 dalla Turchia e utilizzato nel gelato prodotto in Spagna. I coordinatori della crisi alimentare e dei mangimi della CE hanno tenuto una serie di tre riunioni – il 29 giugno, il 30 giugno e il 13 luglio, fa sapere il portale specializzato Foodnavigator – per “migliorare il coordinamento tra gli Stati membri”. E hanno deciso che non esiste limite tollerabile e dunque qualunque presenza deve portare al ritiro delle partite contaminate. La mossa è stata accolta con favore dall’organizzazione dei consumatori Foodwatch, che ha affermato che “dopo settimane di discussioni” la Commissione ha “finalmente messo ordine nei suoi ranghi” e ha fornito una “forte risposta politica”. Tuttavia, ha osservato Foodwatch, la contaminazione da ossido di etilene rimane un continuo motivo di preoccupazione, con potenziali problemi di contaminazione tra altri ingredienti.Già a metà novembre 2020, a due mesi e mezzo dalle prime segnalazioni, l’Europa aveva deciso misure drastiche, rafforzando i controlli sui semi di sesamo provenienti dall’India. Era stato appurato che l’ossido di etilene è stato utilizzato per inibire la crescita della salmonella durante la conservazione dei semi di sesamo. A ricostruire l’origine della contaminazione per diversi lotti di semi di sesamo di cinque produttori indiani è stata l’Autorità olandese per la sicurezza dei prodotti alimentari e di consumo.La stretta della Ue è una misura che viene adottata raramente ma è stata resa inevitabile proprio dal numero di notifiche di prodotti contaminati, oltre 50 al momento dell’intervento della Commissione, secondo cui la contaminazione costituisce un grave rischio per la salute umana. Con le nuove misure, i prodotti dovevano essere accompagnati alle frontiere europee da un certificato ufficiale che attesta i risultati di campionamento e analisi sui residui di pesticidi in conformità con la legislazione della Ue.La frequenza dei controlli fisici e di identità, però, era relativa alla sola materia prima trovata contaminata: i semi di sesamo provenienti dall’India. Eppure, nonostante ciò, in molti pensavano si trattasse della classica chiusura del recinto a buoi già scappati, come del resto lasciava già intuire il fatto che le autorità olandesi, sempre a metà novembre, avevano segnalato di aver individuato residui di ossido di etilene non solo sul sesamo, ma anche su partite di semi di cumino e timo essiccato, provenienti dalla Turchia, e di pepe nero dalla Tanzania, come aveva denunciato Roberto Pinton, esperto di esperto di politiche e legislazione alimentare. Una scoperta che faceva presagire altre ondate di richiami, cosa puntualmente arrivata.

Caldo in città, emergenza blatte. Il caso viale Dell’Università, via Saponaro e Salesiani a Lecce

Caldo in città, emergenza blatte. Il caso viale Dell’Università, via Saponaro e Salesiani a Lecce Numerose segnalazioni rilanciano quella che é una vera e propria emergenza che si rinnova ogni estate con i primi veri "caldi": blatte sembrano invadere letteralmente i centri urbani con strade e condomini presi d'assalto da questi insetti, con i conseguenti rischi per la salute e l'igiene pubblica. Questa volta la maggior parte delle denunce dei giorni scorsi di cittadini viene dalla zone di viale Dell’Università, via Saponaro e Salesiani di Lecce, dove le annunciate disinfestazioni pare abbiano portato l'effetto contrario al desiderato. Nei giorni scorsi, infatti, al di là degli scarafaggi apparsi negli androni dei palazzi, ma anche negli appartamenti di alcuni condomini centralissimi, praticamente in pieno centro, erano le strade ed i marciapiedi che sembravano, come d'incanto, muoversi al passaggio dei pedoni, tanto era il numero di questi fastidiosi blattodei. In particolare curiosa la segnalazione di un automobilista che si è fermata in presenza della luce semaforica rossa di viale Dell’Università, che la dice tutto sulla diffusione di scarafaggi, quando si è vista assalire l’auto da questi insetti striscianti. Gli scarafaggi sono sinonimo di sporcizia e malattie. La presenza degli scarafaggi può essere portatrice di salmonellosi e di reazioni asmatiche. Per questo la diffusione di scarafaggi negli ambienti abitati può essere particolarmente fastidiosa e pericolosa, soprattutto sapendo che gli scarafaggi sono in grado di volare e raggiungere diverse superfici. Senz'altro il caldo la colpa della proliferazione, ma altrettanta responsabilità va ricercata nella palese inefficacia delle disinfestazioni che si manifesta sempre nei periodi di punta dell'afflusso turistico con gli inevitabili danni d'immagine per le città a maggiore attrazione turistica ed in particolare, il capoluogo leccese, ma che pone anche importanti interrogativi sulle questioni igieniche e di salute pubblica che riguardano un'intera comunità esposta comunque ai rischi connessi alla forzata convivenza con blatte e zanzare. In tale ottica, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non ci resta che inviare un richiamo agli amministratori comunali, a partire dai sindaci e dagli assessori all'ambiente, affinché agiscano non solo in via preventiva predisponendo adeguati piani di disinfestazione che alla luce dei risultati appaiono costantemente inefficaci, ma anche sul corretto svolgimento delle suddetta attività da parte delle partecipate e/o delle società appaltatrici.

lunedì 26 luglio 2021

Al via il primo spray nasale al mondo contro il coronavirus

. Lo spray nasale ha dimostrato di essere efficace contro SARS-CoV-2 nei test clinici. È già sul mercato in Israele, con altri paesi a seguire. Un nuovo spray nasale come nuovo barlume di speranza alla fine del lungo tunnel della pandemia? Forse perché uno spray nasale chiamato "Enovid" sviluppato in Canada da una startup biotecnologica canadese e prodotto in Israele si dice che riduca la carica virale nei casi confermati di Covid-19 del 95% in 24 ore e del 99% in 72 ore. Test clinici in Gran Bretagna lo avrebbero dimostrato. "Enovid fornisce una barriera fisica e chimica per proteggersi dai virus. Enovid rilascia una piccola dose di ossido nitrico (NO), una nanomolecola naturale con comprovate proprietà antimicrobiche, anche contro SARS-CoV-2 ,il virus che causa il COVID-19. Quindi i virus nei passaggi nasali vengono uccisi", afferma il comunicato stampa dell'azienda produttrice Sanotize. Commercializzato come "igienizzante per le mani per il naso", i test di laboratorio Enovid di SaNOtize hanno scoperto che può uccidere il 99,9% dei virus vivi in due minuti. "Quando è stato messo in vendita questo mese, la sua fornitura iniziale è stata esaurita in due giorni dalle farmacie israeliane ", afferma il co-fondatore di SaNOtize, il dott. Gilly Regev. Con interesse per Enovid da tutto il mondo, SaNOtize si prepara ad espandere la produzione. Regev prevede che il prodotto sarà approvato per la vendita in molti altri paesi nei prossimi mesi, afferma. Secondo il produttore, "Enovid" può essere utilizzato fino a cinque volte al giorno dopo il contatto con i virus. È approvato per le persone dai 12 anni in su. Ogni bottiglia, che costa circa 42 dollari, contiene spray nasale sufficiente per un adulto da usare due volte al giorno per un mese. La Nuova Zelanda ha anche concesso alla preparazione un'approvazione limitata nel tempo per la vendita. Con la diffusione della variante delta, Enovid potrebbe offrire una soluzione promettente per rallentare la trasmissione tra persone vaccinate e non vaccinate. "Dato l'attuale aumento delle infezioni dovuto alla minore efficacia del vaccino con la variante Delta, la combinazione dello spray nasale con il vaccino fornirà alle persone una protezione molto maggiore", ha affermato Regev. SaNOtize non ha ancora testato Enovid specificamente sulla variante Delta. Regev, tuttavia, si aspetta che lo spray nasale funzioni contro di esso. “È un comune antivirale. L'abbiamo testato per l'influenza, l'abbiamo testato per il rinovirus, l'abbiamo testato per l'RSV ", afferma. “Funziona con tutti questi virus e le loro varianti. Non c'è assolutamente motivo di credere che non sarà efficace neanche contro la variante Delta".Regev vede lo spray antivirale nasale come parte di una tipica routine di igiene, proprio come ha fatto il disinfettante per le mani. "Alcune persone lo useranno solo quando sono con molte persone su un volo, a un concerto o su un treno, ma alcuni lo adotteranno davvero come routine quotidiana per non ammalarsi". Avendo usato lui stesso lo spray nasale negli ultimi anni, Regev aveva prove aneddotiche della sua efficacia prima degli studi clinici. “Mi ammalavo dopo ogni volo. Ho appena iniziato a usarlo come routine quando sono salito e sceso dall'aereo e ho smesso di ammalarmi ", afferma lo scienziato. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non sarebbe più necessario ricorrere a professionisti per la somministrazione e il prodotto potrebbe essere distribuito su larga scala, "sarebbe una rivoluzione per il mondo intero".

La star di TikTok muore in diretta facendo un selfie dopo una caduta da 43 metri

La star di TikTok muore in diretta facendo un selfie dopo una caduta da 43 metri. Xiao Qiumei, una donna cinese di 23 anni molto popolare sui social media TikTok, è morta di recente dopo essere caduta da una gru. La giovane donna, gruista di professione, è caduta mentre si riprendeva mentre ballava. Il tragico incidente è avvenuto il 20 luglio a Quzhou, nella provincia cinese di Zhejiang. Xiao Qiumei ha lavorato lì come gruista. La giovane donna pubblicava regolarmente video e foto in cima alle gru su TikTok, un social network su cui aveva più di 100.000 iscritti. Il giorno dell'incidente, Xiao Qiumei si stava fotografando e riprendendo dal vivo mentre era in cima a una gru di 43 metri. Nel video, Xiao Qiumei può essere vista mentre esegue alcuni passi di danza. Improvvisamente, la telecamera ruota, si sentono urla e il suo cellulare filma la caduta mentre cade anche lei nel vuoto. I testimoni hanno assicurato che Xiao Qiumei teneva in mano il suo smartphone al momento dell'incidente. La sua famiglia confuta questa versione, dicendo che era "molto professionale e che teneva sempre il telefono in borsa quando lavorava". Secondo i suoi parenti, Xiao Qiumei è morta "dopo una caduta mentre mancava un passo" mentre tornava a casa dal lavoro. Con il decesso di questa giovane, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti" c’è una strage silenziosa da selfie. Video e diretta Facebook, una strage continua, una messa in fila di vite sprecate, che davvero è difficile da decifrare con qualsiasi parametro riconducibile al buonsenso della persona umana. Una follia che, come rileva il Rapporto Italia 2019 di Eurispes, in sei anni, nel periodo compreso tra il mese di ottobre 2011 e quello di novembre 2017, ha contato ben 259 vittime, giovanissimi che hanno perso la vita nel tentativo di scattarsi un selfie “pericoloso” per poi condividerlo sui social.Ovviamente la macchina della follia dei selfie ha alle spalle un’industria, fatta di fatturati e utili. I selfie scattati ogni giorno sono circa 100 milioni. L’82 per cento dei giovani americani, tra i 18 e i 34 anni, sono soliti farli. E l’aumento della spesa legato a questa attività è pari a circa il 5 per cento. Dal Rapporto, che rilancia uno studio dell’India Institute of Medical Sciences di Nuova Delhi, emerge inoltre che la fascia d’età maggiormente coinvolta è quella di età compresa tra i 20 e i 29 anni (e per la quale si contano 106 vittime), a cui segue quella relativa alla fascia 10-19 anni dove le vittime sono ben 76. Altre 20 vittime si contano nella fascia tra i 30 e i 39 anni, 2 tra i 50 e i 59 anni e 3 tra i 60 e i 69 anni. In totale, delle 259 persone rimaste vittime dei selfie estremi, 153 sono uomini, 106 donne. La maggior parte degli incidenti sono avvenuti a causa di cadute dall’alto di palazzi ma anche montagne e scogliere e dall’investimento da parte di treni: in molti casi, nel tentativo di farsi un selfie sui binari.

Incuria e degrado nella periferia a Lecce. L'inferno alle spalle dell'ospedale “Vito Fazzi”

, del nuovo “DEA” e del Polo Oncologico “Giovanni Paolo II” che poteva causare il peggio. Se ne sta parlando in queste ore, dopo che un incendio divampato ai alle spalle dell'ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, del nuovo “DEA” e del Polo Oncologico “Giovanni Paolo II” a Lecce, ha messo ko anche la Statale Lecce-Gallipoli in entrambe le direzioni e isolato la Tangenziale cittadina, dove il traffico è rimasto paralizzato ed è impossibile procedere a causa del fumo e del pericolo. Le fiamme hanno distrutto rapidamente e con un vastissimo fronte di fuoco tutto il verde incontaminato tra Lecce, San Cesario di Lecce e Lequile, in mezzo a queste tre realtà cittadine, alle spalle come detto del polo ospedaliero che serve la città. Anche recarsi in ospedale, è stato del tutto impossibile costringendo i mezzi di soccorso a riversare eventuali emergenze in altri ospedali a Nord di Lecce, anche perchè tutti gli ospedali a Sud del capoluogo sono rimasti tagliati fuori dall'incendio in corso. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da anni denuncia anche il degrado e l'abbandono delle periferie del capoluogo salentino si tratta dell'ennesima dimostrazione dello scempio, della trascuratezza e la mancanza di prevedibilità da parte deli enti preposti dovuta alle alte temperature di questi giorni. Per tali ragioni, non possiamo che rivolgere un vero e proprio monito verso le amministrazioni responsabili perchè se dovesse accadere una qualsiasi conseguenza negativa sulle persone a causa dell'incuria e del disinteresse che viene quotidianamente dimostrato, uniche responsabili dovranno ritenersi esse stesse.

Allerta alimentare per la fontina, lotto ritirato dal ministero della Salute

. Coinvolti i supermercati Eurospin C'è il sigillo del ministero della Salute, competente sul tema, nel ritiro di un lotto di Fontina Dop considerato a rischio per la presenza del batterio Escherichia coli STEC (produttore di tossina Shiga). L'avviso di richiamo, pubblicato dal ministero della Salute sul suo sito internet e in gazzetta ufficiale, è relativo al prodotto denominato "Fontina Dop", con il marchio de "Pascoli Italiani", venduda da Eurospin. Il batterio sarebbe presente in un'unità commercializzata su cinque. Il formaggio interessato dal richiamo viene venduto in confezione del peso di 250 grammi. Il lotto di produzione che compare sull'etichetta è il C154 con scadenza del 05/08/2021 ed è prodotto dalla COOPERATIVA PRODUTTORI LATTE E FONTINA SOC. COOP. A.R.L. (IT 02 2 CE) in un'azienda con sede a Saint-Christophe, in provincia di Aosta in Loc. La Croix-Noire - rue Croix-Noire, 19. Per precauzione, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare la fontina Dop con il numero di lotto segnalato e restituirla al punto vendita d’acquisto. Si ricorda che l'Escherichia Coli è un batterio che si trova frequentemente nell'intestino sia degli uomini che degli animali, costituendone parte integrante della normale flora intestinale. Nella maggior parte dei casi sono innocui, ma ne esistono di alcuni tipo che possono mettere a rischio la salute provocando nei casi più lievi crampi addominale, vomito e diarrea, fino a quelli più gravi che possono portare a serie infezioni, causate da acqua o cibo contaminati, soprattutto da alimenti come frutta e verdura, che vengono spesso consumati crudi, ma anche da latte non pastorizzato e carne non cotta, risultando pericoloso soprattutto per i bambini piccoli e gli anziani. L'E.coli è sensibile al calore, per cui generalmente cottura dei cibi permette di neutralizzarlo. Tuttavia l'autorità, in questo caso il Ministero della Salute, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.

Bagaglio a mano Easyjet si paga, non farti trovare impreparato

. Da febbraio la classica valigia da viaggio breve non è più inclusa nel prezzo del biglietto standard. Secondo lo Sportello dei Diritti, essendo «una parte essenziale del viaggio aereo», il bagaglio a mano non dovrebbe essere assoggettato a supplementi. Si torna a prendere il volo. Le misure del bagaglio a mano Easyjet, sono uno dei pensieri che più preoccupa i viaggiatori low cost. In realtà, dimensione, peso e prezzo dei bagagli preoccupa ormai chi vola. Il motivo? Non esiste una regola univoca da seguire per il bagaglio a mano quando si viaggia in aereo. Ciascuna compagnia aerea adotta una propria policy sui bagagli da portare in cabina. E le regole su borse e valigie con Easyjet non fanno eccezione. Per gli amanti dei viaggi low-cost, infatti, c’è una brutta sorpresa. Da febbraio, la compagnia aerea Easyjet ha di fatto eliminato la gratuità dei bagagli a mano, permettendo, senza supplementi di prezzo, unicamente il trasporto di uno zaino o una borsa che entri nello spazio sotto il sedile anteriore. Ma per il classico bagaglio a mano che permette di soddisfare le esigenze di un viaggio breve si deve sborsare, con costi aggiuntivi che possono variare tra i 10 e i 60 euro circa a persona. Per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, il bagaglio non è un’opzione facoltativa. Se si parla di viaggi aerei, il prezzo effettivo da pagare è inteso come il prezzo totale, comprensivo di tasse pubbliche, tasse aeroportuali, tasse di entrata e uscita, tasse di sicurezza e supplementi». Il bagaglio a mano nel senso comune del termine è una parte essenziale del viaggio aereo. Di conseguenza, il supplemento per tale bagaglio costituisce un surplus non facoltativo e deve quindi essere compreso nel prezzo effettivo da pagare. Si richiama inoltre una sentenza della Corte di Giustizia Europea del 2014: «Per quanto riguarda il bagaglio non registrato, ossia il bagaglio a mano, si precisa (…) che tale bagaglio deve essere considerato, in linea di principio, come un elemento essenziale del trasporto, trasporto che quindi non può essere assoggettato ad un prezzo addizionale...»

Pronti per il volo da Malpensa nascosti nel detersivo 96'000 euro in contanti

. Un ingente somma di denaro è stata sequestrata dalla Guardia di finanza Due persone sono state sanzionate all'aeroporto di Malpensa poiché in possesso di 96'240 euro in contanti non dichiarati, nascosti all'interno di diversi fustini di detersivi. Lo hanno reso noto i funzionari dell'Agenzia Dogane e Monopoli e i militari del Gruppo Malpensa della Guardia di Finanza. I due soggetti, di nazionalità nigeriana, erano diretti a Lagos. I contenitori si trovavano nei bagagli da stiva. Uno dei passeggeri aveva dichiarato somme inferiori a 10'000, ma un controllo dei bagagli ha permesso di rinvenire 55'150 euro nei fustini, il 50% dei quali è stato sequestrato. Il secondo passeggero, invece, aveva dichiarato di non conoscere gli obblighi in materia valutaria. Anche in questo caso il controllo ha consentito di rinvenire somme totali per complessivi € 41'085, ma al passeggero è stata concessa la facoltà di avvalersi dell'oblazione immediata, così lo stesso ha estinto il contesto amministrativo pagando una multa di € 4'662 Euro. L'Agenzia, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha infine ricordato il proprio impegno nel contrasto dei fenomeni illeciti transfrontalieri.

Presenza di Listeria monocytogene: richiamato salume Stortina di nonna Maria

a marchio L'Artigiano del Salame Il Ministero della Salute ha pubblicato l’avviso di richiamo di un lotto di salame “Stortina di nonna Maria” a marchio L'Artigiano del Salame per la presenza di Listeria monocytogenes. Il salume interessato è venduto in confezioni di pezzatura di 300 grammi con il numero di lotto avente data 30 aprile 2021. Il salame richiamato è stato prodotto da Mantovani Pierluigi (IT 9 - 957/L), nello stabilimento di via C.so C. Battisti 16 a Sanguinetto, in provincia di Verona. Nell’ottica d’informazione quotidiana in materia di allerte per i consumatori, Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, a scopo precauzionale, raccomanda ai clienti che hanno acquistato il lotto sopra indicato, di non consumarlo e a consegnarlo al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale. Si ricorda che l’autorità, in questo caso il Ministero della Sanità, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.

"Salviamo l’ex Cappella della Madonna del Latte", l'appello per salvare l'antica chiesetta di Lecce

"Salviamo l’ex Cappella della Madonna del Latte", l'appello per salvare l'antica chiesetta di Lecce Un gioiello d’arte, di architettura e di fede da riportare a un antico splendore. E’ questa la sfida che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, e con lui un nutrito gruppo di cittadini propongono alla città di Lecce. L’obiettivo è il restauro della vecchia cappella della Madonna del Latte chiusa al culto, sconsacrata e quindi adibita a magazzino e fabbrica di terrecotte. L’utilizzo improprio, ha «devastato» la vecchia chiesetta, ridotta ad un forte degrado. Eppure si tratta di uno degli edifici più antichi di Lecce, che si cominciò a costruire il 7 ottobre 1707 a spese del signor Giuseppe D’Ippolito, cittadino leccese. Si trova vicino alla Torre di Bello Luogo all’interno del deposito carburanti Semeraro di via Taranto. Il culto della Madonna del Latte si diffuse in tutta Europa e soprattutto nelle campagne dove i contadini le attribuirono una forte valenza e dove le donne più umili sentivano più forte la necessità di allattare e crescere i propri figli. L' associazione “Sportello dei Diritti” si fa carico di una lotta mediatica, affinché un bene di tale bellezza e valore culturale venga preso in custodia dalla Soprintendenza ai beni culturali, sottraendolo all'incuria cui è abbandonato, chiedendo, dunque, che la chiesetta venga riconosciuta come bene archeologico e venga quindi attivata una procedura di recupero e messa in sicurezza.

domenica 25 luglio 2021

Lasciò morire di parto la cagna condannata per maltrattamenti a sette mesi

. La donna, proprietaria di un bulldog francese, si era rifiutata di far partorire la cagna con un parto cesareo, soffrendo un'agonia di trenta ore con un cucciolo bloccato nel canale del parto La proprietaria di un bulldog francese è stata condannata dal Tribunale cantonale di Zurigo a sette mesi di detenzione sospesi per maltrattamento di animali. Si era rifiutata di far partorire la cagna con un parto cesareo, lasciandola morire tra atroci dolori. La 35enne serba aveva inoltre importato illegalmente in Svizzera l'animale. La donna era stata prosciolta in prima istanza dal Tribunale distrettuale di Bülach, che aveva ritenuto poco chiare le cause della morte della bestia. Di parere opposto i giudici cantonali. La cagna soffriva da diverse ore e la 35enne aveva chiamato il veterinario, ma non l'aveva portata all'ospedale per animali, anche se lo specialista lo aveva esplicitamente raccomandato. Secondo la procuratrice, la trentenne non lo ha fatto per evitare di dover pagare tra i 2'000 e i 3'000 franchi per un parto cesareo d'urgenza. La priorità, ha aggiunto, era di guadagnare soldi vendendo i cuccioli invece di spenderli per salvare la cagna. Proprio per questo aveva importato illegalmente l'animale dalla Croazia, assieme a un cane maschio. La nascita dei bulldog francesi, evidenzia Giovanni presidente D'Agata dello “Sportello dei Diritti”, è problematica, poiché molto spesso il bacino delle femmine è troppo stretto per far nascere i cuccioli, a causa delle grandi dimensioni della loro testa. La cagna in questione ha sofferto un'agonia di trenta ore, con un cucciolo bloccato nel canale del parto.

Sanzioni per omessa estinzione dei libretti al portatore. Il Tribunale di Lecce annulla l’ordinanza ingiunzione

Sanzioni per omessa estinzione dei libretti al portatore. Il Tribunale di Lecce annulla l’ordinanza ingiunzione perché spetta alla Ragioneria Territoriale dello Stato dimostrare che il soggetto che ha subìto l’accertamento sia l’effettivo intestatario del rapporto I libretti al portatore sono stati per decenni uno strumento diffusissimo di risparmio in mano agli italiani. Tanti, infatti, spesso hanno continuato a scoprire e trovano ancora nel cassetto della nonna un libretto con l’indicazione “al portatore” o senza alcun nominativo contenente cifre che, in realtà, rappresentavano denaro. Ma molti non sanno ancora che recarsi in banca o presso la filiale delle Poste per recuperare quelle somme può comportare sanzioni pecuniarie fino a 500 euro sol perché si è riscosso quello che è dovuto perché quasi sempre frutto di risparmi e del proprio sudore o quello dei propri cari. Ciò perché l’articolo 49 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231 concernente misure di contrasto al riciclaggio ha previsto che entro il 31 dicembre 2018 i libretti al portatore, bancari o postali, ovvero i libretti non nominativi e, quindi, non riconducibili ad alcun soggetto specifico, dovevano essere estinti. L’obbligo di estinzione era già stato previsto già a decorrere dal 4 luglio 2017, con il recepimento nella normativa italiana della IV direttiva europea antiriciclaggio, banche e Poste italiane devono emettere esclusivamente libretti di deposito nominativi. Dalla stessa data i libretti bancari o postali al portatore non possono più essere trasferiti da un portatore ad un altro.E non sono pochi i risparmiatori che per cifre anche inferiori, del tutto ignari delle conseguenze, si siano visti attinti dalle sanzioni della Ragioneria Territoriale dello Stato cui incombe la verifica dell’estinzione entro il 31 dicembre del 2018, su segnalazione delle banche o delle Poste Italiane, che hanno l’obbligo di indicare chi si reca presso le proprie filiali per riscuotere o estinguere con questo tipo di titoli. In tal senso ed è un punto a favore dei risparmiatori, è significativa la recentissima sentenza 2193/2021 emessa lo scorso 19 luglio dal Tribunale di Lecce che nell’effettuare un ampio excursus sulla materia, ha annullato l’ordinanza ingiunzione della Ragioneria Territoriale dello Stato di Bari nei confronti di un cittadino che aveva eccepito tempestivamente e già in sede di scritti difensivi al verbale di contestazione, la carenza di propria legittimazione in quanto dichiaratosi non intestatario di libretti al portatore per i quali aveva subito la sanzione pecuniaria per mancata estinzione entro il termine del 31 dicembre 2018. Ricorda il giudice del tribunale salentino, come «Non è superfluo rilevare che nel procedimento di opposizione al provvedimento irrogativo di una sanzione amministrativa pecuniaria va mantenuto il principio secondo il quale l’Amministrazione, pur essendo formalmente convenuta, assume sostanzialmente la parte di attrice spettando quindi ad essa, ai sensi dell’art. 2697 c.c., fornire la prova dell’esistenza degli elementi di fatto integranti la violazione contestata e della loro imputabilità all’intimato, mentre compete all’opponente che assume formalmente la veste di convenuto la prova dei fatti impeditivi od estintivi della contestata violazione (Cfr. Cass. civ. Ord. n. 4424/2018).» Nel caso in questione, la pubblica amministrazione non ha provato, con certezza giuridica, che i libretti di deposito al portatore fossero intestati al soggetto sanzionato, non ricavandosi dalle stampe dei documenti prodotti in atti elementi chiari ed univoci per individuare nel ricorrente il titolare dei rapporti bancari. Insomma, in fattispecie simili, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non è sufficiente la comunicazione della banca ad individuare l’effettivo intestatario di questo tipo di rapporti bancari, ma occorrono prove documentali certe che ne attribuiscano la titolarità al fine della validità del procedimento sanzionatorio e, quindi, dell’ordinanza ingiunzione.

sabato 24 luglio 2021

Francia, Gorgonzola italiano richiamato per la presenza di listeria.

Francia, Gorgonzola italiano richiamato per la presenza di listeria. RASFF, ha annunciato il ritiro di un lotto di gorgonzola venduto nei supermercati di tutta la Francia, a causa della presenza del batterio Listeria monocytogenes. Il richiamo non riguarda al momento il mercato italiano Si tratta del Gorgonzola della marca "Nuova Castelli" prodotto nello stabilimento di via T. Galimberti 4 a Reggio Emilia con la data di scadenza del 16/07/2021. Tale lotto venduto in vassoio sottovuoto da 200 g, è stato posto in vendita nei supermercati e nei negozi di medie dimensioni, nonché presso alcuni distributori di ristorazione, di tutta la Francia. Lo comunica il distributore APPRIEU INTERMARCHE, raggiungibile allo 0476668560 (in Francia) in una nota. Alcuni di questi prodotti sono stati commercializzati prima della misura di ritiro. Si raccomanda a chi li detiene di non consumarli e distruggerli, o di essere rimborsati. La Listeria è un batterio che può causare complicazioni nei soggetti più fragili: bambini piccoli, anziani, pazienti con basse difese immunitarie, donne in gravidanza. Il periodo di incubazione per la listeriosi può essere fino a otto settimane.. L'Italia al momento non è interessata dal richiamo. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rilanciando l’allerta riportata dal portale del governo francese, invita i cittadini italiani che si recano per motivi turistici o che vivono in Francia a prestare la massima attenzione astenendosi dall’acquisto del prodotto interessato che potrebbe essere assunto anche con la pizza. L’allerta di rischio serio, è stata lanciata anche dal sistema RASFF, con la notifica 2021.3738 del 14 luglio 2021, che comunica una tossinfezione alimentare avvenuta in Francia causata da Listeria monocytogenes, probabilmente correlata dal consumo di Gorgonzola a marchio "Nuova Castelli". Al momento non si hanno notizie su lotti spediti verso il nostro Paese, in quanto le Autorità francesi non hanno indicato nelle note RASFF l’Italia tra i Paesi destinatari del lotto contaminato, anche se il Ministero della Salute, a titolo precauzionale, ha già avviato interlocuzioni con la Commissione europea e con le Autorità francesi, per sollecitare ulteriori informazioni su Paesi e lotto interessato.

Lecce, l’asfalto all’incrocio in pieno centro città cede: buco in strada

Lecce, l’asfalto all’incrocio in pieno centro città cede: buco in strada Una piccola voragine nel bel mezzo della strada, in pieno centro urbano. Un buco dovuto a un improvviso cedimento dell’asfalto, e che si è aperto nella giornata di ieri all’incrocio tra via Oberdan e via Zanardelli, tra le aree a più alta percorrenza dell’abitato di Lecce. Dopo le segnalazioni del pericolo allo “Sportello dei Diritti” da parte di alcuni cittadini che hanno immortalato il cedimento stradale con un telefonino, il presidente dell’associazione Giovanni D'Agata invita l’ente preposto a mettere in sicurezza la porzione di manto stradale interessata per evitare il rischio incidenti.

venerdì 23 luglio 2021

Froneri richiama singoli lotti di gelati Nuii, Milka e Smarties per ossido di etilene

Froneri richiama singoli lotti di gelati Nuii, Milka e Smarties per ossido di etilene oltre i limiti. Dopo il sesamo è la volta dei gelati Dopo i semi di sesamo, e alcuni gelati dell’azienda statunitense Mars, anche la grande azienda Froneri Ltd del gruppo inglese R&R Ice Cream plc, e della multinazionale svizzera Nestlé, sta richiamando tre dei suoi gelati in Europa a causa dell'aumento della concentrazione dell’ossido di etilene. Particolarmente colpiti sono i singoli lotti di gelato in stecca Nuii, Milka e Smarties, ciascuno disponibile in confezioni da 6. L'ossido di etilene viene inalato sotto forma gassosa ed è tossico e cancerogeno per l'uomo, ma viene utilizzato anche come disinfettante per alimenti a causa del suo effetto battericida. Froneri sottolinea che mangiare i gelati interessati non è "dannoso" in quanto contengono solo "una piccola quantità di questo ingrediente". Il contenuto totale di ETO è "minimo" ed è "molto al di sotto dei valori limite legali per l'Europa". Tuttavia, Froneri Austria ha effettuato un richiamo dei prodotti interessati in collaborazione con le autorità per la sicurezza alimentare in Austria. Questa situazione riguarda anche altri produttori. L’allarme è una diretta conseguenza della contaminazione dei semi di sesamo dall’India nel settembre 2020 che ha fatto scattare il richiamo di diversi prodotti alimentari compresi i gelati che contengono additivi come la farina di carrube e la gomma di guar, molto utilizzati nell’industria del gelato, contaminati da questa sostanza classificata come mutagena, cancerogena e tossica. Il loro uso nel gelato migliora la loro consistenza mentre rallenta la loro fusione a temperatura ambiente”, spiega Antoine Haentjens, ingegnere alimentare presso il National Consumer Institute. Ovviamente questi additivi non vengono utilizzati solo nel gelato. "Froneri Austria desidera sinceramente scusarsi con tutti i consumatori per l'inconveniente", ha affermato la società venerdì. I prodotti interessati non saranno più venduti e verranno rimossi dagli scaffali con effetto immediato. Il richiamo in Austria riguarda solo i prodotti dei seguenti lotti: Bastoncino di nocciole al cioccolato Milka (4x100ml), numero di lotto: MI1106, MI1107 Mini ghiacciolo Milka (6x50ml), numeri di lotto: MI1081, MI1120, MI1135, MI1136 Gelato alla vaniglia al cioccolato Milka (4x100ml), numeri di lotto: MI0111, MI0112, MI0146, MI0147, MI1112, MI1113, MI11141 NUII Gelato al cioccolato bianco al caramello e pecan texano (3x90ml), numero di lotto: MI1040 NUII Gelato al cioccolato fondente e frutti di bosco nordici (3x90ml), numeri di lotto: MI1126, MI0060 NUII Gelato al caramello salato e ghiacciolo australiano alla macadamia (3x90ml), numeri di lotto: MI1079 NUII Gelato al cocco e mango indiano (3x90ml), numeri di lotto: MI1022, MI1116 NUII Gelato alla Nocciola Salata e Caffè della Tanzania (3x90ml), numero di lotto: MI1081, MI1080 Gelato pop-up SMARTIES (5x85ml), numeri di lotto: AR0189, AR1113". Altri marchi e prodotti Froneri, codici batch o date di scadenza non sono interessati", ha affermato la società. I consumatori che sono in possesso di uno dei prodotti interessati sono pregati di non restituire il prodotto ai rivenditori o di rispedirlo a Froneri. L'azienda, informa che il prezzo di acquisto verrà rimborsato anche senza prova di acquisto. Dunque, ossido di etilene ancora sotto i riflettori in Europa. Questa volta però non è il sesamo al centro dell’attenzione, bensì la farina di semi di carrube e la gomma di guar, molto utilizzati nell’industria del gelato, contaminati da questa sostanza classificata come mutagena, cancerogena e tossica. che ha già provocato decine e decine di richiami di gelati confezionati in Francia. E ora c’è la possibilità che i provvedimenti si diffondano in tutta Europa, dopo che la Commissione ha stabilito il richiamo di tutti i prodotti che contengono l’additivo alimentare contaminato, perché non è possibile stabilire un livello di esposizione sicuro per i consumatori. La farina di semi di carrube è un additivo alimentare, identificato dal codice E410, utilizzato come addensante e stabilizzante in molti prodotti, tra cui i già citati gelati. Ma può essere trovato negli alimenti più disparati, dalle creme alle confetture, dalle carni trasformate ai dolcificanti da tavola. Lo scorso 8 giugno 2021, sul Sistema di allerta rapida Rasff è stato notificato per la prima volta il ritrovamento di farina di semi di carrube contaminata da ossido di etilene sostanza il cui uso alimentare è vietato da anni in Europa perché è considerata cancerogena e mutagena, ma che è ancora ampiamente utilizzata in molti Paesi extra-UE. In particolare in India, dove è stato impiegato illecitamente per trattare i semi di sesamo e altri alimenti destinati al mercato europeo allo scopo di prevenire contaminazioni microbiologiche In Italia per ora sono stati segnalati ai consumatori circa 240 prodotti tra semi, prodotti da forno, piatti pronti, snack, dolci, olio e molto altro, contenenti sesamo, zenzero, psyllium e peperoncino contaminati. Ora, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, dopo quasi un anno dall’inizio della vicenda, dobbiamo aspettarci una nuova ondata di richiami. Froneri Ltd presente in più di 20 nazioni, possiede tra i suoi brand gli storici marchi Gelati Motta e Antica Gelateria del Corso in Italia.