sabato 30 giugno 2018

Latte senza lattosio al bar? Una chimera. Un test nel centro di Lecce

Latte senza lattosio al bar? Una chimera. Un test nel centro di Lecce ci dice che solo un "caffè" su 20 nelle città dispone di questo tipo di latte. Lo "Sportello dei Diritti": più attenzione agli allergici e intolleranti Sono decine le segnalazioni che ci giungono da cittadini che recatisi al bar per una cappuccino, un "latte macchiato" o qualsiasi prodotto a base di "latte vaccino" e che chiedono un prodotto senza lattosio, ricevono un secco "no", o la proposta di sorbire un'alternativa come quello a base di soia che però è una bevanda vegetale che non soddisfa il palato o il gusto di tutti. Nei giorni scorsi, dopo le lamentele da parte di diverse persone che ci avevano segnalato il problema, abbiamo girato numerosi "caffè" nel centro di Lecce e abbiamo potuto appurare che solo la media di uno su venti esercizi aveva nel proprio menù un prodotto senza lattosio, mentre gli esercenti erano pronti ad offrire alternative bio o vegetali che però non sostituivano in alcun modo il "latte senza lattosio". Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è la dimostrazione che l'attenzione verso chi soffre di qualche intolleranza o allergia alimentare è ancora troppo bassa nella nostra società. Non vi è dubbio, infatti, che statisticamente una delle più diagnosticate sofferenze di questo tipo è quella al lattosio, uno zucchero contenuto nel latte vaccino. L'enzima lattasi ha il compito di scomporlo in due zuccheri semplici, il galattosio e il glucosio, per favorirne la digestione. La carenza di questo enzima impedisce la digestione del lattosio. È in questi casi che si parla di intolleranza. I sintomi del disturbo sono gastrointestinali: gonfiore, crampi, meteorismo, diarrea. Chi ne soffre (stime recenti parlano di 4 italiani su 10) deve star lontano dal latte vaccino. Non è detto che chi deve rinunciare al latte vaccino debba privarsi di un buon cappuccino consumato al bar. Ai titolari di "caffè" il semplice compito di consentire anche a chi ha questi problemi, che rappresentano migliaia di cittadini, di conservare una confezione non solo di latte di soia, ma anche di una a lunga conservazione di latte senza lattosio del tipo che normalmente si trova sugli scaffali del supermercato. Al di là dell'aspetto commerciale da non sottovalutare in termini di ricadute economiche perchè attrarrà anche clientela che normalmente non si reca al bar per una colazione, è pure una forma di rispetto per chi soffre di patologie spesso sottovalutate ma che impediscono una vita normale.

Avvistato un grande squalo bianco a Maiorca, primo in 40 anni. Nel 1979 nel Salento fu catturato uno degli squali bianchi più grandi del mondo

Avvistato un grande squalo bianco a Maiorca, primo in 40 anni. Nel 1979 nel Salento fu catturato uno degli squali bianchi più grandi del mondo Per la prima volta in oltre 40 anni, un grande squalo bianco è stato avvistato ieri mentre nuotava al largo dell'isola spagnola di Maiorca. Lo ha filmato che un gruppo di conservazione della fauna selvatica intorno all'arcipelago di Cabrera. I ricercatori hanno spiegato che si tratta di un avvistamento importante, perché per molti anni non ci erano riusciti. In questa occasione, hanno visto lo squalo per oltre un'ora a circa tre metri dalla barca. I grandi squali bianchi possono pesare fino a due tonnellate e arrivare a lunghezze fino a sei metri, toccando velocità di oltre 60 chilometri orari. L'ultimo avvistamento del genere alle Baleari fu di un pescatore nel 1976. Secondo un documentario del 2007, 27 grandi squali bianchi furono catturati dai pescatori intorno alle Baleari tra il 1920 e il 1976. Questo avvistamento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, dimostra come reale è la presenza degli squali in tutti i mari del mondo, Mediterraneo compreso. Anzi, è proprio nel Mare Nostrum che è stato pescato l’esemplare di pescecane più grande della storia. Malta – Il 17 Aprile 1987 un piccolo peschereccio ‘aggancia’ uno squalo bianco (Carcharodon carcharias). Con l’aiuto di un secondo natante, l’animale è trinato verso riva. Sezionato, dal pesce escono un delfino, una tartaruga marina e un altro squalo. Al momento della misurazione sorpresa e meraviglia: 7,14 m vale a dire quasi un metro in più di quello catturato a Castillo de Cojimar (Cuba), nel maggio del 1945 ( 6.40 metri) che ne fa il più grande esemplare mai pescato. Lungo le coste italiane – Malta, ma anche Sicilia, Jonio e Adriatico mari dei quale i grossi “bianchi” hanno sempre incrociato le acque. Nel 1979 a Gallipoli (LE) sulla banchina del porto fa bella mostra uno squalo bianco di 6,20 metri, 20 cm in meno rispetto a quello cubano mentre, il 3 ottobre 1909, nei pressi di Rovigno (Istria, allora Impero asburgico) un peschereccio issò a bordo una bestia di 6,60 metri. Altri animali di dimensioni ragguardevoli sono stati spesso avvistati nello Stretto di Messina e nelle acque intorno a Favignana e Marettimo durante la “mattanza dei tonni”. Pare infatti che l’agitazione dell’acqua, il terrore dei tonni e il sangue che scorre alla chiusura delle reti siano elementi sufficienti ad attirare grossi predatori. I “cagnazzi” di Trieste Il record di squali cacciati nel Mediterraneo lo deterrebbe Trieste, con significative catture di Carcharodon carcharias avvenute tra il il 1872 e il 1909. Anche nel porto Adriatico, infatti, operavano tonnare e i “cagnazzi” (come usavano chiamarli i pescatori giuliani) facevano capolino nel corso della caccia al tonno. L’ ultimo avvistamento di un ‘bianco’ risale al 24 maggio 2018, a largo al largo all'isola turistica tunisina di Djerba a sud della Sicilia.. Il video dello squalo catturato, disponibile in rete, è una suggestiva testimonianza del fascino, dell’imponenza e nel contempo della fragilità di animali sempre più vittime dell’ignoranza popolare. E’ bene ricordare come queste creature siano non un pericolo, bensì una componente essenziale del millenario rapporto tra i popoli mediterranei e l’elemento marino.

L'aereo diretto a Palma di Maiorca fa ritardo: passeggero tira una testata allo steward e l'aeromobile viene evacuato per motivi di sicurezza

L'aereo diretto a Palma di Maiorca fa ritardo: passeggero tira una testata allo steward e l'aeromobile viene evacuato per motivi di sicurezza Un velivolo appartenente alla compagnia EasyJet ha dovuto essere evacuato venerdì sera all'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi in seguito a un violento comportamento tra un passeggero e membri dell'equipaggio. Il passeggero, dopo aver presumibilmente tirato una testata a uno steward di EasyJet è stato trascinato fuori dall'aereo. Alcuni testimoni hanno rivelato che le tensioni hanno avuto inizio quando il volo, in partenza dall'aeroporto Charles De Gaulle di Parigi e diretto a Palma di Maiorca, ha fatto diverse ore di ritardo a causa di restrizioni sul traffico aereo. La scena ripresa con il cellulare da alcuni passeggeri è stata postata immediatamente sui social. Le immagini mostrano gli agenti della sicurezza saliti sull'aereo trascinare via l'uomo, che tenta di divincolarsi urlando. Un testimone che ha raccontato l'accaduto ai media ha dichiarato:"Alcuni passeggeri avevano bevuto alcol al terminal, mentre aspettavano il volo". In considerazione del loro comportamento inappropriato, a un gruppo di uomini è stato quindi chiesto di lasciare l'aereo dai membri dell'equipaggio. Quattro di loro hanno accettato di uscire, mentre il quinto ha poi deciso di attaccare un membro dell'equipaggio tirando una testa allo steward, prima di essere portato con la forza fuori dall'aereo. Il volo è stato riprogrammato per la mattina successiva, a 13 ore di distanza dalla partenza prevista. "EasyJet è a conoscenza dell'episodio ed è estremamente dispiaciuta per l'equipaggio e i passeggeri", ha dichiarato un portavoce della compagnia aerea, "Non tolleriamo comportamenti minacciosi o violenti. Sicurezza e benessere delle persone sull'aereo sono nostra priorità". Si sa che l'estate è tempo di vacanze e di viaggi verso le destinazioni più varie. Molti sono quelli che per raggiungere la propria meta prendono l’aereo e non passa giorno senza che si registrino cancellazioni, sovraprenotazioni o ritardi superiori alle tre ore. Quando a farne le spese è il proprio volo si perde la pazienza, ci si arrabbia, ci si ripromette di inviare reclamo alla compagnia aerea ma, complice probabilmente anche il silenzio colpevole delle compagnie sui diritti dei passeggeri, e la poca pubblicità delle istituzioni europee in merito, solo l’1% dei passeggeri va fino in fondo per ottenere quanto gli spetta. Un vero peccato, visto che la posta in gioco è alta! Secondo il Regolamento CE 261/2004 e diverse sentenze della Corte di giustizia dell’Ue infatti, ogni passeggero il cui volo ha subito un ritardo di almeno tre ore (che non sia stato causato da circostanze eccezionali quali uno sciopero o condizioni meteorologiche eccezionali) ha infatti diritto ad un indennizzo che va da un minimo di 250 euro a un massimo di 600 euro a seconda della distanza percorsa. E ciò non solo per i voli interni all’Unione europea (indipendentemente dalla bandiera della compagnia), ma anche per quelli in partenza o in arrivo da un paese extra europeo, effettuati da una compagnia europea (o islandese, norvegese o svizzera). Per tali ragioni, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, consiglia di mantenere la calma e di agire legalmente una volta scesi dall'apparecchio, perchè piuttosto rimediare una denuncia a proprio carico è sempre meglio agire per un congruo indennizzo.

venerdì 29 giugno 2018

Austria ammette il terzo sesso sui documenti. L'alta corte ha riconosciuto "il diritto all'identità di genere individuale"

Austria ammette il terzo sesso sui documenti. L'alta corte ha riconosciuto "il diritto all'identità di genere individuale" L'Alta Corte austriaca ha dato luce verde alla registrazione del terzo sesso sui documenti e i certificati ufficiali, così riconoscendo "il diritto all'identità di genere individuale", in accordo con l'articolo 8 della convenzione europea dei diritti dell'uomo. La legge, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ammette un genere sessuale alternativo al genere maschile e femminile, questo il parere dei giudici austriaci. Non è ancora chiarito tuttavia come sarà registrato il terzo sesso sui documenti.

Bere alcol altera il metabolismo degli adolescenti e il volume della materia grigia.

Bere alcol altera il metabolismo degli adolescenti e il volume della materia grigia. Uno studio condotto nella Finlandia orientale ha dimostrato che il consumo moderato-pesante tra i giovani adulti è associato a cambiamenti nel loro profilo metabolico. La ricerca ha anche dimostrato che alcune delle concentrazioni di metaboliti alterate erano correlate con riduzioni del volume di materia grigia del cervello, in particolare tra le giovani donne che bevevano molto. I risultati fanno luce sulle implicazioni biologiche del consumo di alcol durante l'adolescenza e potrebbero contribuire allo sviluppo di nuove terapie. Lo studio ha coinvolto 37 giovani adulti che vivono nella Finlandia orientale con una storia di dieci anni di consumo di alcool moderato-pesante. L'autore dello studio Noor Heikkinen (Università della Finlandia orientale) e colleghi hanno utilizzato la spettrometria di massa con cromatografia liquida mirata per determinare i profili metabolici del siero e la risonanza magnetica (MRI) per valutare il volume di materia grigia nel cervello. Come riportato nella rivista Alcohol, i cambiamenti nel profilo degli aminoacidi e il metabolismo energetico sono stati osservati tra il gruppo di bere moderato-pesante, rispetto al gruppo di controllo. È stato riscontrato che il gruppo da moderato a pesante ha aumentato le concentrazioni sieriche di 1-metilistamina, un composto formato nel cervello dall'istamina. Inoltre, questo aumento di 1-metilistamina, così come un aumento della creatina (un composto coinvolto nella fornitura di energia) sono stati associati con una riduzione del volume di materia grigia di cervello tra le donne. Heikkinen ha speigato: "I nostri risultati suggeriscono che la produzione di istamina è aumentata nel cervello degli adolescenti che bevono alcolici. Questa osservazione può aiutare nello sviluppo di metodi che consentano di rilevare gli effetti avversi causati dall'alcol in una fase molto precoce. Forse, potrebbe anche contribuire allo sviluppo di nuovi trattamenti per mitigare questi effetti avversi ". Heikkinen sottolinea inoltre che le alterazioni nel profilo dei metaboliti sono state osservate anche tra gli adolescenti che consumavano alcolici a un livello socialmente accettabile e nessuno dei partecipanti era stato diagnosticato come dipendente dall'alcol. I risultati, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, suggeriscono che il consumo di alcol, anche a un livello basso può avere un effetto negativo sui giovani, sia sul loro metabolismo che sul loro volume di materia grigia.

Migranti, naufragio al largo delle coste della Libia. Un gommone diretto in Italia affonda, 100 dispersi in mare, morti 3 bambini. Porti italiani chiusi alle ong

Migranti, naufragio al largo delle coste della Libia. Un gommone diretto in Italia affonda, 100 dispersi in mare, morti 3 bambini. Porti italiani chiusi alle ong Dopo una pausa durata alcune settimane, è il pesante bilancio del naufragio di un gommone avvenuto al largo della Libia. I migranti tratti in salvo dai soccorsi sono 16 mentre sono stati recuperati 3 cadaveri di bambini di età inferiore ai 12 anni., almeno 100 i dispersi. I profughi erano stipati su un gommone che generalmente partono con un numero superiore di persone. Il sopravvissuto Amri Swileh, dello Yemen, ha detto ad AlAraby : "Quando ho visto il numero di persone sulla barca, ho rifiutato di salire a bordo, perché ci avevano detto che eravamo 20 passeggeri".Lo riferisce il sito Alwasat precisando che il gommone é affondato a sei chilometri dalla costa poche ore dopo una partenza prima dell'alba da Garaboulli, a est di Tripoli, a seguito di un'esplosione a bordo. Il Mediterraneo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, torna ad essere battuto dagli scafisti, pronti a traghettare migranti dall'Africa in Italia. E con i "viaggi della speranza" sono riprese le tragedie in mare anche se il traffico è rallentato dallo scorso luglio, quando le reti di contrabbando sulla costa mediterranea della Libia sono state parzialmente distrutte dalla pesante pressione italiana. Quest'anno solo poco più di 11.400 arrivi dalla Libia sono stati registrati dal ministero dell'Interno italiano, oltre l'80% in meno rispetto allo stesso periodo del 2016 e del 2017.

Pesticidi trovati in 35 birre vendute nei supermercati

Pesticidi trovati in 35 birre vendute nei supermercati. Gli esperti della rivista francese 60 Millions de Consommateurs hanno analizzato una quarantina delle birre più vendute nei supermercati. Queste bevande a base di cereali come orzo o malto, mostrano per 3/4 birre testate tracce di pesticidi. La rivista francese 60 Millions de Consommateurs, ha reso pubblico giovedì 28 giugno che tre birre su quattro, da una selezione dei supermercati dei marchi più venduti, hanno tracce di pesticidi. I test di laboratorio commissionati hanno scoperto circa 250 molecole di questi composti chimici in 45 birre, tra cui 39 bionde e 6 bianche. "Derivati da materie prime vegetali come orzo e malto, la birra può potenzialmente contenere residui" di queste sostanze, spiega la rivista nell'articolo. Alla fine dei test, 35 delle birre controllate rientrano in questa casistica e i grandi marchi non vengono risparmiati. In 25 birre, sono state trovate anche tracce di glifosato. Ma a livelli molto bassi. Secondo i calcoli, sarebbe necessario bere 2000 litri al giorno per superare l'assunzione giornaliera ammissibile (DGA) di glifosato, con la birra più contaminata del suo test. Inoltre, solo quattro molecole di pesticidi sono state identificate sul campione di prova, tra l'ampio spettro ricercato. Undici birre sono completamente esenti. Il loro elenco sarà pubblicato nella edizione di luglio-agosto 2018 della rivista. Se l'esposizione non è considerata pericolosa per i consumatori, "questo risultato dimostra ancora una volta l'ubiquità di questo erbicida nell'ambiente", insiste l'organizzazione. La rivista francese 60 Millions de Consommateurs, è nata nel dicembre 1970 ed è pubblicata dal National Institute of Consumption (INC), ente pubblico di natura industriale e commerciale evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. È un giornale senza pubblicità commerciale, per garantire la sua indipendenza nei confronti di produttori e distributori . Il suo sito web contiene articoli di notizie per i consumatori in versioni di riviste digitali e una varietà di strumenti come una guida interattiva ai mutui immobiliari.

giovedì 28 giugno 2018

Segnalata la prima infezione umana da virus Keystone

Segnalata la prima infezione umana da virus Keystone In questi giorni una patologia misteriosa sta generando preoccupazione nel mondo. Un altro virus mortale chiamato virus Keystone che potrebbe causare gravi infezioni cerebrali e viene trasmesso da punture di zanzara è stato trovato per la prima volta ha infettato gli umani. Fino ad ora si è notato che il virus infettava solo gli animali. Il virus keystone fu scoperto per la prima volta nel 1964 e fu trovato in popolazioni animali che vivevano in Texas fino alla baia di Chesapeake. Nelle loro ultime scoperte, i ricercatori dell'Università della Florida hanno confermato che il virus ha infettato un ragazzo di 16 anni in Florida. Il caso zero del ragazzo ha fornito una storia di frequentazione di un campo bandistico nel nord della Florida nell'estate del 2016. Aveva poi sviluppato febbre e eruzioni cutanee e aveva frequentato una clinica per lo stesso. Era passato più di un anno prima che la diagnosi potesse essere fatta con precisione. I ricercatori dell'Università della Florida hanno sequenziato il virus da agosto 2016 e all'epoca l'epidemia di virus Zika infuriava in Florida e nei Caraibi. Hanno notato che i campioni erano negativi per Zika o altri virus. Ci sono stati lievi sintomi nel ragazzo in quel periodo compresa la febbre. Non c'era alcun segno di encefalite o infezione cerebrale. Il virus Keystone è stato quindi rilevato nei campioni di laboratorio raccolti dal ragazzo. Al momento non esistono semplici test diagnostici per rilevare questo virus, ha affermato la dottoressa Glenn Morris, direttore dell'istituto Emerging Pathogens della University of Florida. Ma Morris ha aggiunto che ci sono diverse aziende biomediche che si sono offerte volontarie per sviluppare kit diagnostici per questo virus. L'infezione è comune in Florida, ma fino ad oggi nessun umano è stato infettato. Ha detto che il virus è in circolazione da cinque o sei decenni ed è originario della Florida. Il virus Keystone è noto per causare infezioni cerebrali o encefalite. Ora gli operatori sanitari sospettano che ci possano essere molti altri casi non identificati di questa infezione virale. Il controllo delle zanzare e la prevenzione dei bit sono di vitale importanza per impedire la trasmissione di questo virus, ha detto Morris. Il virus Keystone, un orthobunyavirus della California-sierogruppo, fu isolato per la prima volta nel 1964 dalle zanzare di Keystone, in Florida. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, anche se le istituzioni mondiali non hanno fatto scattare alcuna allerta, è ancora troppo presto per confermare la vera dimensione del problema.

Malta: noto chef italiano trovato morto ieri mattina a terra.

Malta: noto chef italiano trovato morto ieri mattina a terra. Secondo quanto appreso da fonti di stampa sarebbe di un italiano di 44 anni il cadavere trovato ieri mattina a Marsascala intorno alle 10.30, nei pressi di Zonqor Point. Si tratta dello chef Stefano Mascellani, originario di Badia Polesine in Provincia di Rovigo, nome noto della comunità italiana a Malta, il cui locale, l’Osteria.VE di Birgu, è considerato di grande valore. Mascellani evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sarebbe morto di infarto ieri mattina mentre faceva jogging assieme al suo cane.

Dopo i 105 anni la vita umana è senza limiti.

Dopo i 105 anni la vita umana è senza limiti. Passata quella soglia della longevità, pare essere senza limiti la vita umana, il rischio di morire si stabilizza. A dirlo per la prima volta una ricerca condotta nell'università Sapienza di Roma Per la prima volta la scienza è riuscita a dare una risposta certa a una questione dibattuta da tempo, il limite biologico alla vita umana. La ricerca condotta nell'università Sapienza di Roma dimostra per la prima volta che la soglia della longevità è a 105 anni, oltre la quale il rischio di morire si stabilizza. Questo significa che dopo questa età diventa impossibile dire quale sia il limite della durata della vita umana. "Se esiste un limite biologico alla vita umana questo non è ancora diventato visibile o non è stato raggiunto", ha detto all'agenzia di stampa italiana Ansa la coordinatrice della ricerca, Elisabetta Barbi, del dipartimento di statistica della Sapienza. I ricercatori, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si sono basati sui dati relativi a quasi 4000 italiani ultracentenari, raccolti fra il 2009 e il 2015. "Abbiamo verificato - ha aggiunto - che il rischio di morte accelera esponenzialmente con l'età fino a 80 anni, per poi decelerare progressivamente fino a raggiungere un plateau e a rimanere costante, o quasi, dopo i 105 anni". La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Science.

Anche il biglietto del metro di Milano si paga con la carta contactless

Anche il biglietto del metro di Milano si paga con la carta contactless. I cittadini potranno accedere pagando direttamente il biglietto al tornello con con lo smartphone, con lo smartwatch o la propria carta di credito. Diventa contactless anche la metropolitana a Milano. Da oggi infatti i cittadini potranno accedere pagando direttamente il biglietto al tornello con lo smartphone, con lo smartwatch o con la propria carta di credito, su cui sia stata prima digitalizzata la carta. La metropolitana milanese è la prima in Italia, e una delle prime in Europa e nel mondo, ad utilizzare questo tipo di sistema già in uso in altre città come Londra, Mosca, Singapore, Vancouver. Atm, l'azienda che gestisce i trasporti pubblici milanesi, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha dotato tutte le 113 stazioni della metropolitana, e 250 tornelli, di un passaggio dedicato con Pos, sia in entrata che in uscita, che consente ai passeggeri di avvicinare la carta contactless per fare scattare il passaggio. Il nuovo sistema calcola in automatico, in base alla tua entrata e alla tua uscita, qual è il costo del biglietto, addebitando la tariffa più conveniente, anche per le tratte extraurbane della metropolitana e per i biglietti giornalieri. Ad esempio, dopo il terzo viaggio in metropolitana sulla rete urbana, si attiva automaticamente il biglietto giornaliero urbano da 4,50€. Il servizio non prevede costi aggiuntivi. E’ quindi importante cercare di utilizzare sempre la stessa carta per sfruttare quanta convenienza. Attenzione che in caso di mancato passaggio/convalida in uscita viene applicata la tariffa massima. Il servizio è attivo al momento sull’intera rete metropolitana ma è necessario che il viaggio inizi in metro. È poi possibile proseguire il viaggio sui mezzi urbani di superficie fino alla validità oraria del biglietto e in caso di controlli è sufficiente presentare la carta di pagamento utilizzata al momento della convalida. ATM spiega anche che “nessun dato relativo alla tua carta bancaria viene memorizzato da ATM. Questo nuovo servizio soddisfa gli standard di sicurezza richiesti per qualsiasi operazione di pagamento contactless”. «Entro fine 2018 vogliamo attrezzare con questo sistema altri tornelli, fino ad arrivare a 500 - ha spiegato il direttore generale di Atm Arrigo Giana -. Oggi partiamo dalla metropolitana ma l'obiettivo è di estendere il sistema a tutta la rete di trasporto pubblico, anche ai mezzi di superficie, ma per questo aspettiamo di implementare la tecnologia 5G, in fase di sperimentazione a Milano». In tre anni Atm punta ad arrivare ad avere l'80% di transazioni digitali e il 20% su supporto fisico.

Coop Svizzera ritira un prodotto a base di tacchino per tracce di listeria. Non si può escludere un rischio per la salute

Coop Svizzera ritira un prodotto a base di tacchino per tracce di listeria. Non si può escludere un rischio per la salute La Coop ritira alcune partite dell'arrosto di tacchino affettato Qualité & Prix perché nell'ambito di controlli interni il grande dettagliante ha riscontrato tracce di listeria. Non si è potuto escludere un rischio per la salute, spiega una nota odierna di Coop. Gli imballaggi in causa sono quelli da 100 grammi, da consumare entro il 6 luglio. Coop raccomanda alla clientela che ha già acquistato tale prodotto di non mangiarlo e di riportarlo al posto di vendita. I batteri della listeriosi possono causare conseguenze sulla salute. In presenza di sintomi quali febbre, emicrania e nausea, le donne incinte o le persone immunodepresse che hanno consumato il prodotto dovrebbero rivolgersi al medico. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare, segnala che lo stesso prodotto è venduto anche da altri commercianti sotto un'altra denominazione. Non è escluso che l'ingerimento del prodotto gastronomico possa provocare un pericolo per la salute, e mette perciò in guardia anche i frontalieri. Il batterio della Listeria potrebbe provocare sintomi influenzali (febbre, mal di testa, malessere). Alle donne incinte e alle persone che soffrono di immunodeficienza e che accusano i sintomi descritti si consiglia di consultare un medico. Pertanto rilanciando l'allerta riportata dal portale della COOP, invita i consumatori di astenersi dall’acquisto delle confezioni dell'arrosto di tacchino affettato Qualité & Prix interessate invitando chi lo ha già effettuato e chi lo ha in casa a non utilizzarlo e a riconsegnarlo al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione.

mercoledì 27 giugno 2018

Viaggiare sicuri. Nuove disposizioni sul bagaglio a mano per chi vola negli Stati Uniti.

Viaggiare sicuri. Nuove disposizioni sul bagaglio a mano per chi vola negli Stati Uniti. La Transport Security Administration americana (TSA) ha dettato nuove regole sui bagagli a mano. Il consiglio è di imbarcarli in stiva. Dopo i liquidi, la TSA se la prende con i prodotti in polvere Tempo d'estate, mentre fervono i preparativi per le vacanze di molti italiani che stanno già preparando le valigie, nuove disposizioni sugli oggetti proibiti in aereo li complicano. Si tratta delle nuove disposizioni della Transport Security Administration americana (TSA) sui bagagli a mano, che va a colpire una categoria di prodotti che, finora, avevate forse sempre reputato innocui: quelli in polvere. Le nuove regole, in vigore da sabato 30 giugno, si applicano solo ai voli diretti verso gli Stati Uniti, dall'Italia o da un altro Paese del Vecchio Continente.. A essere banditi saranno i contenitori con prodotti in polvere più grandi di 350 ml, che dovranno tassativamente andare nel bagaglio in stiva. Per gli amanti della palestra potrebbe trattarsi di proteine, per chi va a visitare dei parenti oltre oceano del sacchetto di “farina bona”. I cosmetici, invece, non dovrebbero causare problemi, a meno di non portare con sé un barattolo di terra per il viso con all’interno una scorta per un anno. A seconda del prodotto, si può dire che i grammi riportati sulla confezione (g) corrispondono sommariamente al volume in millilitri (ml), ma questa indicazione molto generale non vale sempre. Se si è diretti verso gli Stati Uniti, il consiglio è di imbarcare i prodotti in polvere nel bagaglio in stiva, così da evitare eventuali ritardi ai controlli. Esclusi da queste limitazioni, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono i medicamenti, gli alimenti in polvere per bambini e le urne contenenti ceneri funerarie. Come per i liquidi, continuerà inoltre a essere possibile portare sull’aereo i prodotti in polvere e i granulati acquistati al duty free dell’aeroporto.

Falso allarme, pilota sbaglia tasto e segnala dirottamento. Panico all'aeroporto JFK di New York

Falso allarme, pilota sbaglia tasto e segnala dirottamento. Panico all'aeroporto JFK di New York. La polizia armata ha preso d'assalto un velivolo JetBlue dopo che il pilota ha riferito che il suo volo è stato dirottato passeggeri bloccati Falso allarme dirottamento aereo per un codice radio sbagliato. L'incredibile fatto è accaduto martedì 26 giugno all’aeroporto John F. Kennedy di New York. Il pilota del volo 1623 JetBlue diretto a Los Angeles delle 19.30 ora locale, ha pigiato il tasto che segna erroneamente un dirottamento a bordo. Decine di agenti di polizia, ambulanze, uomini dell’Fbi, del Dipartimento di Sicurezza Nazionale e vigili del fuoco hanno circondato il volo, salendo a bordo e intimando ai passeggeri già terrorizzati ad alzare le mani in alto, costringendoli a restare così per diversi minuti. Un portavoce della JetBlue ha definito l’incidente un falso allarme: “Mentre la comunicazione è stata ristabilita usando i canali radio alternativi, l’aereo è stato ispezionato per diversi minuti senza che venisse trovata alcuna minaccia alla sicurezza”. Il pilota, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, voleva solo comunicare di avere problemi radio e invece per errore ha usato il codice che segnala un dirottamento, allertando così, senza ragione, i mezzi di sicurezza e decine di poliziotti. Ci sono voluti 90 minuti prima che l’aereo potesse lasciare l’aeroporto di New York.

Instagram, consente già le videochiamate: ecco quello che devi sapere. L'applicazione consente anche comunicazioni di gruppo

Instagram, consente già le videochiamate: ecco quello che devi sapere. L'applicazione consente anche comunicazioni di gruppo Senza annunci ufficiali e basandosi unicamente sulla capacità degli utenti di trovare la funzione, sul profilo ufficiale di Instagram è arrivata la conferma: arrivano le videochiamate. Il famoso social network di fotografie e video acquisito da Facebook compie un passo da gigante che, nonostante ci si aspetti, è un salto qualitativo nella sua strategia e il suo impatto sarà notato tra i più giovani. L'idea è semplice: consiste nel contattare via video (o audio) con il nostro contatto o gruppo di loro all'interno di Instagram e senza dover lasciare l'applicazione. Questa potente funzione arriva proprio in un momento positivo per il servizio che IGTV, un canale video integrato che rappresenta un passo oltre le Storie, ha presentato solo pochi giorni fa. Nella stessa presentazione di questo nuovo strumento, Kevin Systrom, fondatore del servizio, ha annunciato di aver già accumulato un miliardo di utenti attivi, una cifra che senza dubbio aumenterà considerevolmente con il passare del tempo. Quali sono le videochiamate e perché sono importanti? In realtà, Instagram è l'unica applicazione di Facebook a cui mancavano le videochiamate: sia WhatsApp che Messenger offrivano già questo servizio da molto tempo e con notevole successo (Facebook sostiene che il numero di videochiamate è raddoppiato nel 2017). L'incorporazione di questa nuova funzione rappresenta un ulteriore salto nella strategia aziendale di mantenere gli utenti all'interno di un prodotto della casa senza doverla lasciare. Quindi, se un amico vuole incontrarne un altro per andare di sabato o organizzare una cena con molti di loro, invece di usare WhatsApp, puoi coordinare tutto dalla tua applicazione social senza lasciarlo. Il servizio consente che con un semplice tocco nell'icona della parte superiore, entrambi gli utenti possano entrare in contatto attraverso una chat video senza dover prendere ulteriori passaggi; un colpo alla giugulare di Snapchat che ha già offerto questo servizio. Nello specifico l’attesa funzione, rilasciata insieme canali topic su Explore, ci permetterà finalmente di accedere a videochat singole o di gruppo. Questa funzione si trova all’interno di Direct e può essere utilizzata per avviare videochiamate con i contatti con cui si sta chattando. Per le videochat di gruppo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il numero massimo di utenti è quattro. Durante la conversazione, sarà possibile ridurre la schermata del collegamento video, continuando ad avere accesso a tutte le funzioni della app.La funzione Esplora è dedicata a una sempre più accurata ricerca di contenuti inerenti ai propri interessi. Nel tab ricerca troveremo una serie di argomenti tra cui scegliere e orientarci per muoverci tra post scelti per tema. Un’altra novità in arrivo è la funzione Questions & Answers nelle Storie. Potremo farci fare delle domande dai nostri follower rispondendo in diretta o con altri contenuti, così come fare domande ai nostri contatti e visualizzare le loro risposte all’interno della storia. Le domande che condivideremo, non riporteranno il nome del nostro contatto al fine di assicurare la privacy degli utenti. E se viaggiando tra le storie altrui vedremo un effetto che ci piace, potremo aggiungerlo alla nostra libreria tramite un apposito tool. E per finire tra le innovazioni proposte da Instagram, anche una raccolta di filtri creati da celebrity e influencer. Come faccio a sapere se sono attivate le videochiamate? Accedi ai messaggi diretti e guarda in alto: se vedi un'icona di una fotocamera è che è disponibile. La cosa buona è che non solo consente le chiamate one-to-one, ma le chiamate possono essere effettuate in gruppi (fino a quattro utenti) e ai gruppi già creati o selezionando uno per uno gli utenti. Una volta che la chiamata è iniziata, l'utente può disattivare il video (nel caso in cui il segnale sia basso), o minimizzare la finestra per continuare ad esplorare il contenuto del social network. Il nuovo servizio avrà successo? Vedendo la grande adozione del social network e l'abitudine dei suoi utenti alle videochiamate, non c'è dubbio che sì, le videochiamate da Instagram cambieranno il modo in cui comunichiamo.

Il sardo è una lingua ufficiale. A dirlo una nuova legge.

Il sardo è una lingua ufficiale. A dirlo una nuova legge. E' la lingua neolatina che è rimasta più vicina alla base originaria La Regione Sardegna ha una legge di disciplina organica della lingua sarda e delle altre lingue parlate nell'isola: catalano, gallurese, sassarese e tabarchino. La finalità principale del testo unificato "Disciplina della politica linguistica regionale" varato oggi dal Consiglio regionale con 25 voti favorevoli e 20 contrari, oltre al maggior grado di tutela possibile, è quella di garantire uno status ufficiale all'idioma dell'Isola e riattivare la trasmissione intergenerazionale delle competenze linguistiche. Di fatto, ha commentato il padre del provvedimento e relatore di maggioranza Paolo Zedda (Mdp), «questa legge avvia un percorso verso una pubblica amministrazione bilingue come già avviene in altre comunità linguistiche meglio tutelate, a partire da Trentino e Val d'Aosta». Il sardo, , evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è una lingua neolatina (come italiano, francese, rumeno, spagnolo, portoghese), nata cioè dalla fusione del latino dei conquistatori romani con le parlate locali. In sardo, per esempio, l’articolo su/sa, proviene dal pronome latino ipsum/ipsa (“egli stesso”). Grazie alla situazione geografica della Sardegna, più isolata e quindi meno sottoposta a influenze straniere, il sardo è la lingua neolatina che è rimasta più vicina alla base originaria. Vi si trovano ancora elementi di greco (soprattutto nei nomi geografici, come Olbia) e di punico (Macomer viene da maqom, che significa città). Influenze iberiche. Tra le lingue straniere che hanno influenzato il sardo nelle epoche successive, lo spagnolo ha avuto un ruolo preponderante. Dal 1327 al 1720 la Sardegna è stata infatti dominata alla Spagna e lo spagnolo era lingua ufficiale nei tribunali e nelle scuole. Vocaboli come ventana (“finestra”) o calentura (“febbre”), tutt’ora in uso, sono stati adottati dal sardo proprio in quel periodo.

Nuovo studio: accumulare Miglia sui voli può aumentare il rischio di cancro.

Nuovo studio: accumulare Miglia sui voli può aumentare il rischio di cancro. Volare è facile come guidare un taxi oggi. Il problema: le persone che volano spesso contraggono il cancro più spesso delle persone che raramente siedono sull'aereo. I rischi da temere quando si pensa ai viaggi in volo sono legati ai seri effetti sulla salute soprattutto per chi, a motivo della propria professione, è costretto a passare molte ore ad alta quota. Gli equipaggi degli aerei statunitensi hanno maggiori probabilità di sviluppare varie forme di cancro rispetto alla popolazione media. Oltre al cancro della pelle, i tumori al seno, l'utero, l'intestino, la ghiandola tiroidea e la cervice si verificano più spesso nell'aviazione professionale, come riporta un rapporto pubblicato nella rivista "Environmental Health". I viaggi lunghi, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, destabilizzano l’orologio biologico e agiscono sui livelli ormonali portando così a squilibri chimici nel corpo e rendendolo vulnerabile all’insorgenza dei tumori. Inoltre, ad alta quota, l’aria è più rarefatta e questo offre minore protezione dalle radiazioni. I ricercatori hanno confrontato i dati di oltre 5.300 assistenti di volo per lo più donne sulla vita lavorativa e sullo stato di salute con i risultati di 5.000 partecipanti a uno studio nazionale sulla salute condotto dal Dipartimento della Salute degli Stati Uniti (CDC). Eileen McNeely e colleghi della Harvard School of Public Health hanno scoperto che poco più del 15% dell'equipaggio di cabina aveva ricevuto una diagnosi di cancro. Rispetto al corrispondente gruppo di età nello studio complessivo, i frequent flyer (termine inglese che si utilizza nell’ambito dell’aviazione civile per indicare i passeggeri che volano di frequente per lavoro o per svago), hanno mostrato un più alto tasso di tumori della mammella (3,4% rispetto al 2,3%), utero (0,15 / 0,13%), cervice (1,0 / 0, 7 percento), intestino (0,47 / 0,27 percento) e tiroide (0,67 / 0,56 percento). La differenza nel cancro della pelle è stata particolarmente chiara: più del doppio degli assistenti di volo (2,2%) hanno sviluppato melanoma e ben quattro volte il più (7,4%) altre forme di cancro della pelle. Persino gli uomini che volano di frequente, che sono stati intervistati solo dopo la diagnosi di cancro della pelle, hanno fatto di peggio, ma sono caduti molto meno rispetto ai loro colleghi. "Rispetto ai bassi tassi di sovrappeso e fumatori in questa professione, il risultato è sorprendente", afferma la co-autrice Irina Mordukhovich. I reperti hanno confermato precedenti studi sull'argomento. Durante la loro vita lavorativa ad alta quota, assistenti di volo e piloti sono esposti a una varietà di rischi di cancro - tra cui raggi cosmici e radiazioni UV, ritmi del sonno irregolari ed eventualmente sostanze chimiche nella cabina. È noto da tempo che, soprattutto, il tasso di neoplasia cutanea è più elevato tra l'aviazione occupazionale a lungo termine. A differenza degli Stati Uniti, quindi, l'esposizione alle radiazioni di piloti e Co. è monitorata e limitata in Europa, in modo che non venga superata un certo livello di radiazioni.

L'acqua minerale ha un cattivo odore: SoGeGross ritira bottiglie della San Benedetto Naturale 2 litri.

L'acqua minerale ha un cattivo odore: SoGeGross ritira bottiglie della San Benedetto Naturale 2 litri. Chi ha in casa acqua "San Benedetto", nel formato da 2 L PET Naturale, acquistato presso i Cash di Casale Monferrato e Lusignano D'Albenga dal 21/05/2018 al 27/06/2018 con numero di lotto A8141R - A8143T e data di scadenza 20/11/2019 e 22/11/2019, deve evitare di consumarla e riportarla al negozio dove è stata acquistata. Il richiamo è avvenuto su indicazione della stesso distributore: "Si garantisce l’assoluta purezza per tutti gli altri prodotti" L'acqua ha uno strano odore e SoGeGross decide di toglierla dai suoi scaffali. Il gruppo, operante nella grande distribuzione organizzata all'ingrosso ed al dettaglio con le insegne Basko, Doro Supermercati ed Ekom, invita chi ha in casa acqua “San Benedetto”, nel formato da due litri PET Naturale, con numero di lotto A8141R + A8143T e data di scadenza 20/11/2019 e 22/11/2019, acquistato presso i Cash di Casale Monferrato e Lusignano D'Albenga dal 21/05/2018 al 27/06/2018 a evitare di consumarla e a riportarla al negozio dove è stata acquistata. Il problema, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato segnalato da diversi clienti all'ipermercato perchè diversa dal solito: appena aperta fa cattivo odore. Ecco allora il ritiro e l'immediata sostituzione in via precauzionale. Sul sito della catena http://www.sogegrosscash.it/ritiro-prodotti/ si può vedere l'avviso ai clienti datato 27 giugno 2018. E il motivo del ritiro: "Possibile alterazione organolettica (odore non caratteristico). Mentre “si garantisce l’assoluta purezza per tutti i prodotti e i lotti non indicati nella comunicazione”.

martedì 26 giugno 2018

Scandalo “estimi catastali” a Lecce. La Cassazione rigetta il primo ricorso senza che il contribuente salentino si sia costituito o abbia esplicato difese, ma non blocca l'Agenzia delle Entrate.

Scandalo “estimi catastali” a Lecce. La Cassazione rigetta il primo ricorso senza che il contribuente salentino si sia costituito o abbia esplicato difese, ma non blocca l'Agenzia delle Entrate. Migliaia di altre cause pendenti anche in terzo grado. La Suprema Corte per alcune ha chiesto l’acquisizione alla CTR di Lecce dei fascicoli e si prospetta battaglia anche in sede di legittimità È ormai nota ed ha fatto giusto ed inevitabile clamore l’ordinanza della Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate nell’odiosa vicenda del riclassamento degli estimi catastali a Lecce, con compensazione delle spese perché nessuno si è costituito in giudizio, in quanto il contribuente salentino è rimasto soltanto intimato e non ha esplicato alcuna difesa innanzi alla Suprema Corte. In particolare, la Corte di Cassazione, richiamando propri precedenti nonché la pronuncia n. 249/2017 della Corte Costituzionale, ha annullato gli accertamenti dell’Agenzia del Territorio di Lecce perché privi di motivazione, in quanto si sono limitati soltanto allo scostamento dei valori senza tenere conto degli altri elementi importanti, come la qualità urbana del contesto nel quale l’immobile è inserito, la qualità ambientale della zona di mercato in cui l’unità è situata e le caratteristiche edilizie del fabbricato. C’è da sperare - rilevano l’avvocato Maurizio Villani e Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” - che questa sia la prima sentenza favorevole della Corte di Cassazione anche se, a differenza di quanto accaduto con la causa in questione nella quale, anche senza alcuna attività difensiva del contribuente nella sede di legittimità, è stata dichiarata l’inammissibilità del ricorso dell’Agenzia delle Entrate, è notizia dei giorni scorsi che numerosi fascicoli sono stati richiesti dalla cancelleria di Piazza Cavour alla Commissione Tributaria Regionale di Bari – Sezione di Lecce. Ciò, purtroppo, lascia presagire che la vicenda sia tutt’altro che conclusa in sede giudiziale e che molti dei ricorsi pervenuti in Cassazione verranno comunque discussi. D’altro canto, però, la decisione in commento rappresenta comunque un significativo precedente che censura anche in sede di legittimità l’operato dell’Agenzia delle Entrate e dell’amministrazione comunale che diede stimolo ad una procedura di riclassamento generalizzato degli estimi catastali che si dimostrò non solo illegittima, ma anche foriera di gravi danni in capo all’erario per le spese di lite cui è stata condannata la pubblica amministrazione in una miriade di processi che l’hanno vista già ripetutamente soccombente nei due gradi di merito della giustizia tributaria.

ISTAT, dilaga la povertà in Italia: oltre 5 milioni in povertà assoluta

ISTAT, dilaga la povertà in Italia: oltre 5 milioni in povertà assoluta. È il valore più alto registrato dall'Istituto nazionale di statistica (Istat) dall'inizio delle serie storiche, nel 2005. Il dato arriva dall'Istituto nazionale di statistica (Istat) che ha pubblicato oggi il report "La povertà in Italia" relativo al 2017. Se il numero di famiglie in povertà assoluta torna ai livelli del 2013 (quando erano 1 milione 615mila), il numero degli individui registra invece il valore più alto dal 2005: ciò è avvenuto - spiega l'Istituto di statistica - perché la povertà assoluta si è ampliata tra le famiglie con 4 componenti e oltre e tra quelle con almeno un minore. Le famiglie in povertà assoluta sono stimate in 1,778 milioni e vi vivono 5,058 miloni di individui. L'incidenza della povertà assoluta è del 6,9% per le famiglie (era 6,3% nel 2016) e dell'8,4% per gli individui (da 7,9%). Entrambi i valori sono i più alti della serie storica. I dati odierni hanno scatenato molte polemiche: associazioni di consumatori e per i diritti come lo “Sportello dei Diritti” osserva che il problema della povertà non affligge più solo l'Africa, e tutti gli altri paesi, che insieme a questo, godono di un aggettivo detto “paese del terzo mondo”. Non solo più queste zone sono afflitte da una povertà insaziabile ma anche nel nostro, vi sta sempre di più dilagando. E' proprio riguardo al nostro paese Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si fa portavoce del grande disagio sociale che colpisce intere famiglie con numeri elevati di figli o anziani che devono far conto solo sulla loro esigua pensione. Infatti, l'Italia è tra i paesi europei che, tra il 2008 e il 2017, hanno registrato i maggiori aumenti del rischio di povertà ed esclusione sociale. I bambini in povertà sono 1 su 8 e che i poveri sono quasi raddoppiati dall'inizio della crisi: erano 2.427.000 nel 2007. "Sono numeri enormi, la politica si muova".

Ikea, bimbo trova pistola e spara. Nessuno è rimasto ferito

Ikea, bimbo trova pistola e spara. Nessuno è rimasto ferito Momenti di terrore ieri vissuti dai clienti in un negozio Ikea dell'Indiana. Un bambino ha trovato una pistola carica su un divano ed ha sparato almeno un colpo. Nessuno è rimasto ferito, ma il centro è rimasto chiuso per un'ora. L'incidente, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è successo nella cittadina di Fishers, alla periferia di Indianapolis. Secondo la ricostruzione della polizia, il proprietario della pistola si è seduto sul divano e l'arma è scivolata tra i cuscini senza che lui se ne accorgesse. Poco dopo un gruppo di ragazzini si è seduto sullo stesso divano e uno di loro ha trovato la pistola e per gioco ha premuto il grilletto.

Ikea, bimbo trova pistola e spara. Nessuno è rimasto ferito

Ikea, bimbo trova pistola e spara. Nessuno è rimasto ferito Momenti di terrore ieri vissuti dai clienti in un negozio Ikea dell'Indiana. Un bambino ha trovato una pistola carica su un divano ed ha sparato almeno un colpo. Nessuno è rimasto ferito, ma il centro è rimasto chiuso per un'ora. L'incidente, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è successo nella cittadina di Fishers, alla periferia di Indianapolis. Secondo la ricostruzione della polizia, il proprietario della pistola si è seduto sul divano e l'arma è scivolata tra i cuscini senza che lui se ne accorgesse. Poco dopo un gruppo di ragazzini si è seduto sullo stesso divano e uno di loro ha trovato la pistola e per gioco ha premuto il grilletto.

Lo smartphone danneggia la vista! Adesso è confermato.

Lo smartphone danneggia la vista! Adesso è confermato. Tablet, smartphone e computer: fissiamo questi dispositivi molte ore al giorno. Il costante e breve fissare lo schermo e la tensione dei muscoli interni dell'occhio peggiora la circolazione sanguigna e rallenta il cambiamento della visione vicina e lontana. Ora gli esperti dell'associazione tedesca Verein Kuratorium gutes Sehen (KGS) confermano: la visione digitale è un enorme onere per il nostro corpo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti.” Utilizzarlo a letto, per esempio, può influire negativamente sulla qualità del sonno, ma non solo. La luce blu dei dispositivi elettronici è stata legata a gravi problemi di salute fisica e mentale. La luce blu fa parte dello spettro luminoso a cui siamo esposti ogni giorno. Tuttavia, l’esposizione notturna a questo tipo di illuminazione può danneggiare la vista causando la cecità temporanea da smartphone. Questa condizione è una forma speciale di cecità temporanea. È caratterizzata da una perdita della vista a breve termine e inoffensiva in un solo occhio. Tipicamente, questo fenomeno si verifica a letto la sera quando viene utilizzato un solo occhio durante la lettura sullo schermo mentre l'altro è coperto dal cuscino. Questo fenomeno non è basato sulla malattia organica ma sul normale adattamento dell'occhio alle mutevoli condizioni di luce. La cecità temporanea richiede solo un periodo di tempo limitato e può avere cause diverse. Cecità da un fulmine luminoso e improvviso, specialmente di notte, quando le pupille sono dilatate e molta luce colpisce la retina. Sulla retina dell'occhio sono le cosiddette aste e coni, che sono responsabili del vedere in diverse condizioni di luce. I picchi sono utilizzati per la visione a colori alla luce del giorno e le bacchette sono responsabili della visione crepuscolare (visione da oscurità). Nella transizione dal buio alla luce, vi è un passaggio dall'avvistamento da bastone a perno. La pigmentazione visiva rodopsina contenuta nelle aste, detta anche viola visiva a causa del suo colore, decade quando la luce cade e trasmette il segnale "luce" al cervello. Questo processo di adattamento alla luce intensa richiede solo pochi secondi a minuti. L'adattamento degli occhi all'oscurità richiede molto più tempo. Per essere in grado di percepire qualsiasi luce presente nell'oscurità, la prima rodopsina scomposta deve essere riassemblata. Questo processo (rigenerazione della rodopsina) dura fino a 20 minuti. La cecità temporanea dello smartphone è un fenomeno che viene sempre più osservato con l'avvento dell'uso intensivo di smartphone. Si verifica solo quando, al buio, la persona in questione sta leggendo con un occhio solo sullo schermo mentre l'altro occhio è coperto dal cuscino. Dopo aver utilizzato lo smartphone, l'occhio attualmente visibile viene percepito come "cieco" per un massimo di 15 minuti. La persona colpita ha l'impressione di una perdita della vista, che è completamente reversibile. Anche con ripetute occorrenze del fenomeno non si prevedono conseguenze a lungo termine. Può essere evitato solo indirizzando entrambi gli occhi sullo schermo. In posizione sdraiata, quando un occhio è coperto dal cuscino, vi è una diversa regolazione di entrambi gli occhi rispetto alle condizioni di illuminazione prevalenti. L'occhio rivolto verso il cuscino è adattato al buio, mentre l'occhio "leggente" è adattato alla luminosità dello schermo. Se lo smartphone è spento, quello precedentemente adattato alla luce si comporta come se fosse chiuso. Ci vuole un po 'di tempo perché la rodopsina riesca a rigenerarsi per attirare l'attenzione dell'oscurità. Le persone interessate sperimentano questo processo di adattamento come una perdita temporanea della vista. Gli oculisti raccomandano un uso moderato di smartphone e pc. Anche un uso eccessivo di telefoni e altri dispositivi, come computer, tablet e TV a schermo piatto, può portare a danni visivi a lungo termine e addirittura irreparabili. L’esposizione diretta può causare danni alla retina. L’American Macular Degeneration Foundation avverte che i danni retinici causati dalla luce blu possono portare alla degenerazione maculare, che provoca la perdita della visione centrale, ossia la capacità di vedere ciò che ci sta di fronte. Potrebbe anche esistere un legame tra cataratta e luce blu, anche se gli studiosi stanno ancora indagando su questo dato.

lunedì 25 giugno 2018

L'Algeria fa morire i rifugiati nel deserto.

L'Algeria fa morire i rifugiati nel deserto. 13'000 migranti abbandonati dopo averli espulsi nel corso degli ultimi 14 mesi, lasciandoli vagare nel deserto del Sahara I numeri della vergogna sono in continuo aggiornamento. L'Algeria negli ultimi 14 mesi ha abbandonato 13'000 migranti nel deserto del Sahara tra cui donne incinta e bambini. Lasciati al loro destino senza acqua né cibo, la loro unica possibilità è quella di camminare per miglia e miglia sotto il sole, cercando di raggiungere il Sudan o il Niger. È quanto riportato lunedì dall'Associated press. I sopravvissuti hanno raccontato di aver visto persone morire o semplicemente "sparire" nel deserto. "Ognuno in questa marcia è solo, si perde la cognizione del tempo", hanno spiegato. Ad esempio, Janet Kamara, una donna della Liberia espulsa dall'Algeria a maggio. "Le donne morte giacevano là, e gli uomini, tutti erano da soli." Kamara era incinta quando ha dovuto attraversare il deserto e ha perso la figlia. "Ho perso mio figlio", dice all'AP. Le espulsioni di massa dall'Algeria sono aumentate dall'ottobre dello scorso anno, quando l'Unione Europea ha rinnovato la pressione sui paesi nordafricani per dirottare i migranti diretti a nord verso l'Europa attraverso il Mar Mediterraneo o le barriere con la Spagna. A maggio 2017, hanno contato 135 persone che avevano raggiunto il confine con il Niger a piedi, scrive l'agenzia di stampa. Nell'aprile 2018, erano stati quasi 2.900.Un portavoce dell'UE ha dichiarato di essere a conoscenza di ciò che l'Algeria stava facendo, ma che i "paesi sovrani" possono espellere i migranti fintanto che si conformano al diritto internazionale. L'Algeria non ha voluto commentare le accuse dell'AP. Ancora poveri migranti vittime dell’ennesima tragedia, dichiara Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, colpevoli solo di aver tentato l’ennesimo viaggio della speranza alla ricerca di un futuro migliore.

Episodio di discriminazione sessista: ebrei ortodossi non vogliono sedere vicino a due donne in aereo.

Episodio di discriminazione sessista: ebrei ortodossi non vogliono sedere vicino a due donne in aereo. Il volo da New York a Tel Aviv della compagnia aerea israeliana El Al subisce un ritardo di oltre un'ora. La compagnia aerea ha chiesto alle donne di spostarsi dopo che gli uomini ultra-ortodossi si sono rifiutati di sedersi accanto a loro Spiacevole episodio di discriminazione sessista, oltretutto in uno dei luoghi più impensabili, a bordo di un aereo. Due donne, in viaggio su un volo New York -Tel Aviv operato dalla compagnia di bandiera israeliana, la El Al, si sono viste rivolgere dal personale di bordo la bizzarra richiesta di cambiare posto: due ebrei ultraortodossi si sono rifiutati di viaggiare accanto a loro solo perché donne. Le hostess le hanno gentilmente chiesto di spostarsi, proponendole un posto “migliore”, più vicino alla prima classe. Un passeggero, Khen Rotem, ha raccontato in diretta su Facebook la disavventura, senza nascondere tutto il suo dispiacere, segnalando gli eventi mentre si svolgevano. In un post, riportato dal Times of Israel , ha scritto: "Tutti gli uomini dell'equipaggio, tranne il capitano, ora si occupano solo di questo invece di prepararsi per il decollo e servire i passeggeri". Ha aggiunto che alla fine un anziano seduto nella fila riservata agli americani e ai giovani israeliani, ha cambiato posizione permettendo all'aereo di decollare. Il volo El Al è decollato un'ora più tardi dopo l'orario previsto. In un comunicato rilasciato al Times of Israel, la compagnia aerea El Al, scusandosi per l'"inconveniente", ha dichiarato: "Qualsiasi discriminazione contro i passeggeri è assolutamente vietata." La compagnia israeliana, inoltre ha difeso il suo staff, sottolineando il fatto che il personale è impegnato in prima linea tutti i giorni con un’ampia varietà di passeggeri, con differenti credenze e comportamenti. “In cabina, si legge nel documento, il personale riceve svariate richieste e cerca di soddisfarle il più possibile, avendo come obiettivo la partenza in orario del volo e l’arrivo di tutti i passeggeri alla loro destinazione, come da orari indicati”. L'inconveniente di questa settimana, segue un incidente simile accaduto lo scorso anno, quando una denuncia di discriminazione, è stata presentata contro la compagnia aerea da una donna che era stata spostata per lo stesso motivo dal suo posto designato. In quel caso, la Corte suprema israeliana ha stabilito che chiedere a un passeggero di cambiare sede in base al genere è una forma di discriminazione. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ai viaggiatori che s'imbarcano su questi voli, fa sapere che si è registrata una crescente tendenza, da parte di uomini ultraortodossi, a rifiutarsi di sedere accanto a una donna sugli aerei, cosa che provoca non pochi ritardi o cancellazioni. Tutto questo, nasce dalla convinzione, radicata in molti uomini che danno un’interpretazione rigida dei precetti religiosi, per cui è proibito avere contatti con una donna di cui essi non sono parenti o con cui non sono sposati.

Tastiere dei Macbook si bloccano, Apple riconosce il problema.

Tastiere dei Macbook si bloccano, Apple riconosce il problema. L'azienda sta rispondendo alle lamentele dei proprietari di notebook insoddisfatti e offre riparazione gratuita L'azienda di Cupertino, ha avviato una campagna di sostituzione delle tastiere difettose di Macbook e MacBook Pro. Il problema di inceppamento dei tasti, a quanto pare, è reale e da diritto alla sostituzione o riparazione gratuita. La situazione sulla problematica delle tastiere Apple era andata sempre più crescendo a causa di un sempre maggiore numero di utenti i quali si lamentavano dell'impossibilità di usare il proprio MacBook o MacBook Pro. Il problema, divenuto noto dopo qualche mese dall'uscita dei Macbook con la nuova tastiera a corsa ridottissima, pare essere relativo allo sporco che si concentra sotto i tasti. Lo spazio ridotto non permetterebbe infatti l'espulsione della polvere e di tutto quello che, inevitabilmente, finisce sotto i tasti. Apple, dunque, ha riconosciuto quindi che una piccola percentuale di tastiere presenta diverse problematiche sorte dalla ripetizione inaspettata di lettere e caratteri, ai tasti che risultavano duri o comunque con una risposta non uniforme per poi passare anche a caratteri o lettere che seppure usati non apparivano a schermo. I modelli per i quali Apple riconosce il problema, sono i seguenti: MacBook (Retina, 12 pollici, Inizio 2015), MacBook (Retina, 12­-pollici, Inizio 2016), MacBook (Retina, 12-­pollici, 2017), MacBook Pro (13­-pollici, 2016, 2 porte Thunderbolt 3), MacBook Pro (13-­pollici, 2017, 2 porte Thunderbolt 3), MacBook Pro (13-­pollici, 2016, 4 porte Thunderbolt 3), MacBook Pro (13-­pollici, 2017, 4 porte Thunderbolt 3), MacBook Pro (15-­pollici, 2016) e acBook Pro (15-­pollici, 2017). Per essere certi che il proprio MacBook rientri tra quelli che godranno di questa campagna di sostituzione, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, basterà quindi recarsi presso un Apple store o presso un reseller autorizzato. Gli addetti ai lavori eseguiranno dei test sul malfunzionamento della tastiera e dunque capire se la tastiera dovrà essere completamente sostituita o magari si dovrà ricorrere alla sostituzione di uno o più tasti. L'intervento non estenderà la garanzia del prodotto, mentre se si è già provveduto alla sostituzione a pagamento, Apple valuterà un risarcimento.

Gamberetto congelato richiamato per rischio presenza di allergeni oltre i limiti. Allerta del Ministero della Salute

Gamberetto congelato richiamato per rischio presenza di allergeni oltre i limiti. Allerta del Ministero della Salute Un nuovo richiamo di prodotti alimentari è stato lanciato in queste ore dal Ministero della Salute in una nota pubblicata come al solito sul sito nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione “Avvisi di sicurezza”. Interessato dal provvedimento il lotto n° 9009050817con scadenza minima dell' 01/01/2019 del "Gamberetto congelato (gambero rosa - Parapenaeus longirostris)" a marchio Medipesca S.R.L. Il motivo del richiamo dagli scaffali dei supermercati è il rischio "Superamento dei limiti previsti per i Solfiti" e quindi potenzialmente pericolosi per il consumatore soggetto ad allergie a causa di possibili shock anafilattici. Il richiamo riguarda il lotto attualmente sul mercato nelle buste da 500 grammi prodotto da Medipesca S.R.L, Contrada Serroni Cartubuleo Lotto 6, Mazara Del Vallo. In particolare, dichiara il dicastero della salute, è stata riscontrata la presenza indesiderata di solfiti (allergene) non dichiarati in etichetta durante controlli interni eseguiti. L'azienda, che ha già ritirato il prodotto dagli scaffali, raccomanda ai soggetti allergici all'anidrite solforosa e solfiti di non consumarlo. I solfiti rappresentano un ingrediente allergenico, gli unici tra l’altro ad essere soggetti a una soglia di tolleranza (pari a 10 mg/kg sul prodotto finito, in caso di alimenti in caso di alimenti solidi. 10 mg/l per i liquidi). Il difetto di comunicazione al consumatore, in etichetta o sul cartello di vendita dei prodotti venduti sfusi, della presenza di solfiti in quantità superiore alla soglia testè citata induce a qualificare l’alimento come pericoloso. L’operatore che rilevi la pericolosità dell’alimento da esso gestito, sia pure, limitatamente alla fase di distribuzione, deve attivare le azioni correttive previste dal regolamento CE 178/02 all’articolo 19. In difetto, l’Autorità sanitaria competente è tenuta a provvedere in sua supplenza a tali attività. L’Autorità sanitaria è quindi tenuta a disporre il sequestro sanitario delle merci a rischio, laddove esse siano ancora disponibili nei locali di vendita. Oltre all’informazione al consumatore sul ritiro e/o richiamo dei prodotti eventualmente già immessi in commercio. E all’irrogazione delle sanzioni previste dal d.lgs. 190/06.La comunicazione della notizia di reato alla Procura della Repubblica da parte del pubblico ufficiale risulta altresì necessaria, secondo quanto previsto dal codice di procedura penale. Potendosi configurare, nella fattispecie in esame, l’integrazione del reato procedibile d’ufficio di cui all’articolo 444 del codice penale, Commercio di sostanze alimentari nocive. Il prodotto, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, può essere restituito in qualsiasi punto vendita, dove sarà rimborsato anche in assenza dello scontrino.

Perché non dovresti mangiare la punta del tuo cono gelato.

Perché non dovresti mangiare la punta del tuo cono gelato. Secondo uno studio condotto da un chimico dell'Università di Utrecht, la punta della cialda di alcuni coni conterrebbe molto più grassi cattivi rispetto alla palla di gelato stessa. Cattive notizie per gli amanti dei coni gelato: la punta di cioccolato dei tuoi coni gelato, considerata da alcuni come la parte migliore, sarebbe dannosa per la tua salute. Secondo il chimico Bert Weckhuysen dell'Università di Utrecht, questo piccolo pezzo di cialda contiene una grande quantità di grasso saturo. Esistono due tipi di acidi grassi: acidi grassi saturi e insaturi. A livello molecolare, le prime sembrano catene completamente diritte. Inoltre, sono solidi a temperatura ambiente, come il burro. Se consumati in grandi quantità, questi grassi saturi fanno male alla salute. In particolare, causano problemi cardiovascolari e possono aumentare il livello di colesterolo cattivo nel sangue. Al contrario, gli acidi grassi insaturi, che sono considerati grassi "buoni", sono costituiti da catene che formano gomiti. Questi grassi hanno quindi un punto di fusione abbastanza basso e sono liquidi a temperatura ambiente, come l'olio d'oliva. I grassi insaturi possono essere convertiti in grassi solidi attraverso l'idrogenazione. I loro doppi legami vengono poi trasformati in singoli legami. Ma questa tecnica ha un inconveniente: trasforma gli acidi grassi insaturi in acidi grassi saturi. Questo ci porta alla punta della cialda dei coni gelato. Questa tecnica viene spesso utilizzata nella produzione di cioccolato per cambiare il suo punto di fusione, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. I produttori di gelato si trovano di fronte a un dilemma: non vogliono che questo cioccolato si sciolga troppo velocemente, o che rimanga totalmente solido. Per fare questo, aggiungono una quantità significativa di grassi saturi ... Tanto che questa piccola punta della cialda che spesso è di cioccolato contiene molto più della palla di gelato nella parte superiore del cono.

Galles:caso di vaiolo bovino in un ragazzo

Galles:caso di vaiolo bovino in un ragazzo. La rara vicenda è stata illustrata nel corso dell'incontro annuale della Società Europea di Dermatologia Pediatrica. Nessun allarmismo. Qualche mese fa un giovane è finito in ospedale per una serie di pustole sospette su mani e piedi: aveva contratto l'infezione accudendo alcuni vitelli. Il fantasma delle malattie arrivate da un lontano passato si alimenta in questi giorni in Europa. Alcuni mesi è stato diagnosticato nel Galles un raro caso di vaiolo bovino (gen. Orthopoxvirus), una zoonosi (malattia infettiva degli animali trasmissibile all'uomo) virale. Ad essere infettato un 15enne che è finito in ospedale: aveva contratto la malattia accudendo alcuni vitelli. Il ragazzo era ricoperto di pustole purulente su mani e piedi, curate con successo al Countess of Chester Hospital (Regno Unito e guarite nell'arco di qualche settimana. Sua madre ha dichiaarato: "Non sapevo veramente cosa fosse, quindi ero abbastanza preoccupata. La prima cosa che fai è guardare su internet e in quel momento ho scoperto che era piuttosto raro. "Mio figlio era piuttosto imbarazzato: eravamo tutti confusi, le lesioni non erano belle e non era piacevole per lui. "Ci sono volute settimane e settimane, molto tempo. Ha ancora qualche segno sulle sue mani. " La dottoressa Aysha Javed, che ha diagnosticato la malattia all'adolescente, ha detto che si trattava del primo caso di vaiolo bovino che avesse mai visto: "Penso che il ragazzo e la sua famiglia fossero piuttosto confusi quando glielo abbiamo detto, non penso che si aspettassero questa diagnosi. 'Penso che soffrisse molto il prurito, ma non era particolarmente doloroso.' L'ultimo caso di vaiolo bovino in Galles risaliva a oltre dieci anni fa, ma alla fine del '700 questa malattia era molto comune tra i mungitori, ed ebbe un ruolo determinante nella genesi di quella che è una delle maggiori conquiste della medicina moderna: la vaccinazione. Nel 1796 il medico britannico Edward Jenner si accorse che le donne addette alla mungitura delle vacche nell'Inghilterra rurale contraevano spesso il vaiolo bovino, ma sembravano protette da un altro e più temibile tipo di vaiolo: quello umano (Variola major o Variola minor), che nel 18esimo secolo uccideva, soltanto in Europa, 400mila persone all'anno, nella maggior parte dei casi bambini. Jenner ipotizzò allora una forma di immunizzazione derivante dal contatto con le lesioni da vaiolo bovino: raccolto materiale dalle pustole di una mungitrice, Sarah Nelmes, lo iniettò in un bambino di otto anni, il piccolo James Phipps, che risultò in seguito immune al vaiolo umano. (da vacca, il termine latino per mucca). Recenti studi hanno dimostrato che il preparato originale derivava forse, almeno in parte, dal virus del vaiolo equino, ma il risultato non cambia: grazie all'intuizione di Jenner, nel 1980 il vaiolo umano fu dichiarato ufficialmente debellato. Oggi si teme, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che qualcuno possa utilizzare il virus, di cui conosciamo bene il genoma, come possibile arma biologica sintetica, e si sta quindi studiando un trattamento di cura (poiché il virus è eradicato, da nessuna parte del mondo ci si vaccina più contro di esso): questa però è un'altra storia, che riguarda scenari di emergenza e bioterrorismo. Anche il virus del vaiolo bovino, meno aggressivo e incapace di trasmettersi da persona a persona, è oggi quasi del tutto scomparso, grazie all'avvento della mungitura automatizzata. A veicolarlo sono soprattutto gatti selvatici e roditori, e non i bovini: il caso del ragazzo è stato quindi particolarmente sfortunato. La vicenda, è stata illustrata nel corso dell'incontro annuale della Società Europea di Dermatologia Pediatrica. Il trend dell'incidenza, piuttosto oscillante a causa della bassa numerosità della casistica, non sembra destare preoccupazione: dal 1975 al 1992 in Galles sono stati registrati soltanto 29 casi di laboratorio di vaiolo bovino - da 0 a 4 casi all'anno.

domenica 24 giugno 2018

Paura su un volo United Airlines per gli Stati Uniti: costretto all'atterraggio d'emergenza per un guasto meccanico.

Paura su un volo United Airlines per gli Stati Uniti: costretto all'atterraggio d'emergenza per un guasto meccanico. Il volo UA-24 della United Airlines era partito da Shannon (Irlanda) per Newark, New Jersey alle 12.30 pm con 178 passeggeri e equipaggio a bordo Attimi di paura sul volo UA-24 della United Airlines partito da Shannon (Irlanda) per Newark, New Jersey. L'aereo è dovuto rientrare all'aeroporto irlandese dopo che i piloti hanno dichiarato di avere difficoltà a controllare il Boeing 757-200 con 178 persone a bordo. L'aeromobile, decollato alle 12:30 di ieri pomeriggio, poco dopo circa 90 minuti nel suo attraversamento transatlantico, ha iniziato a dare problemi e i piloti hanno immediatamente attivato le procedure di emergenza, comunicando ai passeggeri l'intenzione di ritornare a Shannon. «Accanto a me piangevano in molti, altri erano nervosi - ha raccontato, un passeggero – C'era qualcosa che non andava: ci sembrava di stare sull'acqua, eravamo come su una una nave».In comunicazione con la torre di controllo il pilota ha parlato di «problemi di imbardata e di difficoltà a controllare l'aereo». Prima di rientrare a Shannon, l'aereo ha girato per circa mezz'ora al largo della costa irlandese per “bruciare” più combustibile possibile e atterrare in modo più sicuro. L'aereo ha toccato terra alle 15.27. Nessun ferito tra i passeggeri, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, solo un grosso spavento e un sospiro di sollievo per essere tornati a terra sani e salvi. La United Airlines, in un comunicato, ha parlato di guasto meccanico e si è scusata con le persone a bordo per l'inconveniente. Il volo ha ripreso il suo viaggio il giorno successivo. All'inizio di questo mese un'altro volo United Airlines è stato deviato all'aeroporto di Shannon a seguito di una bomba. Il volo UA-971 stava viaggiando da Roma a Chicago quando un membro dell'equipaggio di cabina trovò due messaggi scarabocchiati sulle superfici di una toilette che contenevano la parola "bomba". Una meticolosa dell'aeromobile e di tutti i bagagli è stata effettuata mentre i passeggeri sono stati invitati a fornire campioni della loro calligrafia. Nessun arresto è stato fatto e il volo ha continuato il suo viaggio il giorno successivo.

Aereo costretto ad atterrare dopo un incendio del motore.

Aereo costretto ad atterrare dopo un incendio del motore. Un volo Air New Zealand con 71 persone a bordo ha effettuato un atterraggio drammatico dopo aver fatto il giro di un aeroporto con un motore in fiamme. Brutta avventura per i passeggeri di un volo della "AN AIR New Zealand". L'aereo è stato costretto a fare uno scalo tecnico nell'aeroporto di di Napier, sulla costa orientale dell'Isola del Nord perchè del fuoco usciva da un motore. Subito dopo il decollo, il pilota ha chiesto l'atterraggio di emergenza. A bordo del volo NZ5018 erano presenti 71 passeggeri e 5 membri dell'equipaggio. Sono intervenuti i vigili del fuoco, personale dello scalo neozelandese e i sanitari per verificare le condizioni dei presenti. La compagnia di bandiera ha garantito l'assistenza ai passeggeri. Fuoco e il fumo sono tra gli incidenti più pericolosi a bordo degli aerei, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,e sono quindi sempre trattati preventivamente dagli equipaggi come emergenza di alto livello, anche se successivamente si scopre che il problema è innocuo. Un atterraggio immediato è la procedura standard a meno che la fonte del fumo non possa essere localizzata e arrestata immediatamente.

Boss muore dopo l'esplosione del cellulare nel suo letto.

Boss muore dopo l'esplosione del cellulare nel suo letto. L'amministratore delegato di una società malese è morto in un tragico incidente. Uno dei suoi telefoni cellulari è esploso mentre dormiva. La notizia shock arriva dalla Malesia. Un uomo di 45 anni malese, è morto a causa di un incendio scoppiato nella sua camera da letto a metà giugno. Secondo i media, l'uomo in questione si sarebbe addormentato col il smartphone in carica sotto il cuscino quando ad un tratto, il cellulare è letteralmente esploso, facendo scoppiare l'incendio che ha provocato il tragico incidente. Il cognato del defunto ha commentato l'incidente sui social media, così come riportato da " The Malaysian Insight ": secondo lui, il quarantacinquenne aveva con se i suoi due smartphone, un dispositivo Huawei e uno Blackberry, in carica durante la notte. Uno si è surriscaldato ed esploso, provocando un trauma alla testa dell'uomo, ha raccontato. L'inchiesta è ancora in corso. Secondo le autorità locali, il quarantacinquenne potrebbe anche essere morto per avvelenamento da fumo che si sono sviluppati durante l'incendio. L’esplosione gli ha causato gravi ferite ed ustioni. L'uomo era il capo di una compagnia di investitori malesi. Lascia la moglie e quattro bambini. Nel post sui social media, suo cognato ha commentato l'incidente con un monito:"Lasciare il cellulare in carica sotto il cuscino è una pratica che molti usano spesso. Moltissime persone si addormentano con il cellulare in carica vicino, ma sarebbe meglio non farlo". L’incidente, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è accaduto mentre la batteria era in carica, caratteristica che sembra accomunare gli altri incidenti del genere avvenuti in in Cina a Shenzen, in Corea del Nord, in Nepal e in Brasile. Ora si attendono dichiarazioni ufficiali da parte delle aziende produttrici i due smartphone.

Nel bene e nel male: si prende cura di sua moglie da 44 anni.

Nel bene e nel male: si prende cura di sua moglie da 44 anni. La storia di Jules Appelmans, 83 anni, che vive a Gooik con sua moglie 84enne. Si prende cura di lei da 44 anni da quando a Simone Van Eeckhoudt è stata diagnosticata la SLA. Una grande storia d'amore, una vita di donazione Fu negli anni '70 che Simone iniziò a cadere regolarmente. Qualche mese dopo, la diagnosi: ha la SLA, la sclerosi laterale amiotrofica, una malattia mortale che colpisce i nervi e i muscoli. "I primi anni della malattia, riuscivo ancora a gestire alcune cose, ma dal 1984 sono diventata totalmente dipendente da mio marito, ha dovuto darmi da mangiare e tutto il resto perché ero già quasi paralizzata ", dice con calma Simone. "Le ho detto in quel momento che sarò sempre lì per lei, e sono ancora qui oggi", riassume il marito Jules con determinazione. Per svolgere tutti i compiti che gli capitano da solo, si alza ogni giorno alle quattro del mattino per andare al capezzale della moglie. "Intorno alle 7, l'infermiera della croce gialla e bianca passa e alle 8:30 mette Simone sulla sua sedia a rotelle e mangiamo uno yogurt per due, è ora di mangiare, e così via ogni giorno, ogni giorno. Non è facile, è vero, e non puoi contare su molto aiuto. Sei solo per la maggior parte delle cose ", dice l'ottuagenario con amarezza. Fortunatamente, un caregiver familiare gli dà una mano due volte alla settimana e suo figlio Luc vive nella stanza accanto se c'è un problema. "Sono molto felice che la mente di mia moglie sia così lucida e che possiamo sempre parlare insieme per far passare il tempo più velocemente, dimentico le date di nascita o i numeri di telefono, ma Simone li conosce tutti a memoria ". Lei approva: "Sì, la testa funziona ancora molto bene, peccato che il resto del mio corpo rovini la festa". Ai vecchi tempi, la coppia passeggiava ancora nei negozi del quartiere o nella cappella di Lennik. "Ma fare commissioni è davvero impossibile anche se mi piacesse confrontare i prezzi, ma quest'anno vorrei tornare di nuovo alla cappella di Saffelberg". Jules è stato premiato come miglior abitante di Gooik. Una storia che supera ogni ostacolo, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, come quello impervio chiamato Sla: la malattia più subdola e feroce che non lascia grande spazio alla speranza. Con la particolarità che questa volta non ci si piange addosso ma si combatte attraverso l'amore del compagno di una vita. E come in un romanzo si parla di amore, passione, gioie e, subito dopo, malattia e crolli incontrollabili: quelli di una sofferenza devastante, di un dolore compresso che non lascia spazio alla compassione, ma cerca la normalità nella difficoltà, l'ironia nella paura.

sabato 23 giugno 2018

Addio al celibato con rissa, ubriachi costringono aereo ad atterraggio d'emergenza

Addio al celibato con rissa, ubriachi costringono aereo ad atterraggio d'emergenza Si sono lasciati prendere un po' troppo dall'entusiasmo. Ieri pomeriggio volevano festeggiare, brindando, l'addio al celibato del loro amico sul volo Jet2, da Birmingham a Ibiza in Spagna. Famiglie con bambini piccoli erano tra i passeggeri del volo, che partiva alle 16:00.La comitiva, ha creato il panico in aereo, dopo che la hostess si è rifiutata di servire altri alcolici. Si sono messi a urlare, uno di loro ha addirittura affrontato il personale di bordo, tanto che il pilota non ha potuto che decidere per l'atterraggio d'emergenza. A Tolosa in Francia, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", i giovani hanno trovato la polizia ad attenderli. Come risultato della deviazione di tre ore, i passeggeri che viaggiano nell'altra direzione hanno dovuto affrontare lunghi ritardi. In un comunicato la compagnia aerea ha dichiarato: "Il nostro equipaggio aveva già preso la decisione di interrompere le vendite di alcol sul volo, dopo che a un membro del gruppo è stato rifiutato l'imbarco per essere ubriaco e aggressivo."Nonostante ciò, un certo numero del gruppo, ha continuato a comportarsi in modo deplorevole e aggressivo una volta sull'aereo, qualcosa che non può e non sarà tollerato."Dopo ripetuti avvertimenti, l'equipaggio ha preso la decisione di deviare l'aereo nell'interesse del comfort e della sicurezza di tutti". Un portavoce ha detto che le persone a bordo dell'aereo hanno elogiato il modo in cui l'equipaggio ha affrontato il problema. Jet2 ha chiesto limiti sulla quantità di alcolici che i passeggeri possono bere negli aeroporti prima di imbarcarsi sui voli. L'amministratore delegato Phil Ward ha dichiarato: "I compagni di viaggio e le famiglie che viaggiano per una meritata vacanza non dovrebbero essere sottoposti a questo comportamento e ora intraprenderemo ulteriori azioni a sostegno dell'equipaggio per garantire che i responsabili siano ritenuti responsabili delle loro azioni."Questa è la seconda volta che il comportamento di passeggeri turbolenti, ha causato la deviazione di uno dei nostri voli in poche settimane, quindi è sufficiente. "Sono necessarie misure adeguate da parte dell'industria e del governo per garantire che il nostro equipaggio e i nostri clienti possano volare in un ambiente sicuro e senza problemi. "Come una compagnia aerea amica delle famiglie che trasporta milioni di persone in vacanza ogni anno, chiediamo che vengano intraprese azioni adeguate per proteggere il nostro equipaggio e i nostri clienti da questo comportamento spaventoso." Ora dovranno sborsare 25mila euro a testa per ripagare i danni alla compagnia aerea.

Donare il midollo osseo per salvare gli altri. La storia del giovane Alessandro.

Donare il midollo osseo per salvare gli altri. La storia del giovane Alessandro. Sedicenne leccese che ha vinto la sua battaglia grazie ad un donatore anonimo che gli ha ridonato la vita. Incentivare la cultura della donazione può salvare migliaia di vite umane Alessandro aveva 12 anni quando una leucemia fulminante lo stava per portare via da questa vita strappandolo ai suoi cari. Ma proprio suo padre, giovane avvocato leccese, non aveva mai abbandonato la speranza, nonostante la diagnosi e l'assenza di donatori compatibili tra i parenti. Ed allora, come accade ormai troppo spesso in Italia decide di fare le valige ed andare a Roma. L'ultima fiammella accesa: trovare un donatore anonimo. L'attesa è tanta, la paura di una famiglia di non vedere più Alessandro è concreta e crea ansia e disperazione man mano che i giorni trascorrono. Ma alla fine la luce in fondo al tunnel. Il registro dei donatori dà responso positivo. Le cellule provenienti dal midollo di un tedesco, a migliaia di chilometri di distanza, si scoprono essere compatibili al 100 %. Il trapianto va bene: nessun rigetto e il ragazzo riprende gradualmente la sua vita. Una storia dall'esito felice che, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, deve diventare l'ennesimo simbolo della lotta contro queste malattie e deve far capire l'importanza della donazione di midollo osseo per ridare possibilità di vita ai pazienti affetti da patologie ematologiche. E' bene ricordare che la compatibilità si registra solo in un caso ogni 100mila, e pertanto è importante che avvenga una sensibilizzazione maggiore tra tutta la cittadinanza affinché si raggiunga consapevolezza che donare anonimamente il midollo può salvare la vita di un nostro caro e comunque ridare la possibilità di continuare ad esistere ad una persona che ne ha bisogno. Se si pensa che ogni anno si ammalano 5 bambini su 100mila, si comprende che, diventando donatori, si offre una possibilità di sopravvivenza in più al nostro gemello genetico ignoto, che potrebbe vivere dall'altra parte della Terra. Oggi l'80% dei pazienti in attesa di trapianto di midollo osseo trova il suo donatore: mentre il 20% non lo trova, perché è il 20% di famiglie che iniziano un calvario disperato senza nessuna speranza, che vedono ciò che hanno di più caro al mondo spegnersi giorno dopo giorno. Fin quando un solo paziente non troverà un donatore disponibile noi non abbiamo finito e noi non possiamo cantare vittoria. Ancora una volta, non solo è necessario informare e raccontare storie come questa, ma incentivare realmente una cultura della donazione nel nostro Paese. La Germania, ed il donatore tedesco di Alessandro, in questo, sono un esempio lampante da imitare.

Nuovo scandalo sulla carne avariata in Europa. In Spagna distrutte centinaia di tonnellate di prosciutti e salsicce scaduti o marci

Nuovo scandalo sulla carne avariata in Europa. In Spagna distrutte centinaia di tonnellate di prosciutti e salsicce scaduti o marci. Un'operazione iniziata a Badajoz ha portato a sequestrare i prodotti a Valencia e in altre comunità Nuovo capitolo dello scandalo di carne avariata in Europa. Centinaia di tonnellate di salsicce, salami e salsicce affettate e migliaia di pezzi di prosciutto sono stati sequestrati o distrutti per essere stati commercializzati scaduti o addirittura in uno stato di putrefazione. Un'inchiesta dell'ufficio del procuratore di Badajoz (Spagna) iniziata nel 2017 ha portato alla distruzione di 275.000 chili di prodotti a base di carne in condizioni precarie in Estremadura, nonché al ritiro di 490 tonnellate di affettati e 15.000 prosciutti in diverse località della Comunità Valenciana. I marchi interessati sono Ham Bodega Alto de Aitana, Sierra Gorda Winery Ham, Mariola Air, Serrania de Ameta, El Galán, Prosciutto Croval, Don Enrique e Oro la Ermita, secondo un'allerta sanitaria dell'Agencia Española de Consumo, Seguridad Alimentaria y Nutrición, che raccomanda di non consumare questi prodotti se qualcuno li ha già acquistati e li ha a casa. L'operazione di polizia continua a presentare nuovi sviluppi, dal momento che l'azienda valenciana che ha distribuito il prodotto ha legami con altri magazzini della Comunità Valenciana e Castilla y León, Catalogna, Madrid e Andalusia, in modo che non siano esclusi nuovi ritiri di prodotti. La truffa della vendita di prosciutti scaduti che ha colpito diverse comunità autonome ha portato al sequestro e alla distruzione di oltre 275.000 chili di prodotti a base di carne in cattive condizioni in Estremadura, come riportato dall'Ufficio del Procuratore di Badajoz. Tutto nasce da un'indagine partita nel maggio 2017 in una società di Cáceres, Malpartida de Plasencia, e il Ministero della salute e delle politiche sociali l'ha portato all'attenzione della Procura a settembre. L'operazione ha portato al sequestro e alla distruzione di 49.471 chilogrammi di prodotti a base di carne a causa della "putrefazione" e della perdita delle caratteristiche organolettiche richieste per la commercializzazione. Inoltre, fu concordato di confiscare e distruggere altri 48.519 chili per ragioni simili. Le indagini hanno portato a una società di Alzira (Valencia), dove all'inizio della settimana sono stati sequestrati cento tonnellate di prodotti a base di carne, per lo più prosciutti. Così, il Ministero della Salute Valencia ha bloccato 490,6 tonnellate di prodotti a base di carne, per lo più prosciutti, salumi, salami e salsicce provenienti da diversi stabilimenti della Comunità e ha proceduto alla sospensione dell'attività di altre tre società impegnate nella gestione di prodotti a base di carne per un totale di 5 commercianti a cui è stata sospesa l'attività, due a Alzira, uno a Bocairent, uno a Cheste e un altro a Real de Montroy, dopo due di questa settimana chiusi questa settimana. L'operazione Alzira, dove sono stati anche sequestrati 15.000 prosciutti, ha portato al ritiro di 4.302,76 kg di prodotti a base di carne affettata e di 363 pezzi di prosciutto e spalla nei negozi Family Cash e circa 20.000 pezzi di diversi prodotti a base di carne ( 7.358,25 Kg) della catena KUUPS, che ha collaborato attivamente al ritiro dei prodotti dai suoi punti vendita. Secondo l'inchiesta, diverse piccole aziende non hanno esitato a utilizzare sostanze vietate per mascherare odore e aspetto della carne avariata e al cambio di etichetta a prodotti arrivati oltre la data di scadenza, pratica abituale.Il panico non è ancora scattato ancora, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, perché probabilmente non ci sono state vittime accertate né infezioni diffuse. La preoccupazione delle autorità sanitarie è grande, perché è emerso un quadro di corruzione e di pratiche illegali evidenziate da una mega-inchiesta durata un anno e ch'è tuttora in corso.Il problema però non sembra essere una novità per le autorità sanitarie di Bruxelles, che da anni ricevono numerose segnalazioni da parte dei paesi europei per la carne non conforme.

"La mia vita non è il tuo porno": quando gli spioni filmano sotto le gonne

"La mia vita non è il tuo porno": quando gli spioni filmano sotto le gonne. In Corea del Sud, le donne si stanno mobilitando contro la "molka", l'odiosa pratica pornografica di spiare e riprendere in luoghi pubblici e poi pubblicarle sui social. Un fenomeno, noto anche come upskirt che ormai è globale Lo scorso 9 giugno più di 20.000 persone si sono mobilitate per le strade di Seoul per protestare contro la prassi di spiare sotto le gonne e nei luoghi pubblici con microcamere. In metropolitana, nei bagni pubblici, in strada: nella Corea del Sud, si starebbe assistendo ad una vera e propria esplosione del fenomeno di donne videoriprese di nascosto usando minuscole telecamere spia prima di finire su siti pornografici. Da diversi anni questa pratica, chiamata "molka" in Asia, è un vero problema nel Paese. Le foto pubblicate sui social network mostrano le porte dei bagni pubblici crivellate di buchi o di uomini che nascondono telecamere in una borsa o nei loro indumenti. Secondo Buzzfeed News, alcune donne avrebbero persino iniziato a coprire i loro volti come precauzione, nel caso in cui le immagini riprese senza la loro conoscenza sarebbero state pubblicate su Internet. "Non sono solo foto di sesso, ci sono video di donne che fanno pipì in bagno, foto di donne in bikini, a casa, che camminano per strada", ha detto Chang Dahye, ricercatore presso l'Istituto coreano di criminologia presso Korean Exposé . Secondo i dati forniti dall'Agenzia nazionale della Corea di Sorveglianza, nel 2014, quasi 18 casi di "molka" sono stati scoperti quotidianamente. Le vittime sarebbero per lo più donne. Per quanto riguarda gli autori, se scoperti, tutt'alpiù vengono condannati a una multa. L'evento del 9 giugno è stato il più grande evento femminile nella storia del paese. E lo scorso maggio, erano già 12.000 a sfilare per le strade. Questa ondata di proteste è stata scatenata dall'arresto di una donna che ha filmato e trasmesso l'immagine di un uomo che posa nudo per un corso d'arte alla Hongik University di Seoul. A differenza degli autori della "molka", questa donna è stata prontamente consegnata alla giustizia, e l'uomo vittima di questo caso è stato ascoltato dalla polizia. Il collettivo anonimo "Il Coraggio di essere scomodo", all'origine dell'immensa marcia del 9 giugno, ha spiegato in un comunicato stampa che il trattamento della vittima dell'Università Hongik ha perfettamente illustrato i problemi affrontati dal vittime di "molka": "Il modo in cui il pubblico reagisce a una vittima maschio o femmina è molto diverso. Mentre un video contro un uomo viene considerato un crimine, la ripresa di una donna viene considerata al massimo un porno. Purtroppo, rileva "Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il fenomeno, noto anche come upskirt, è ormai globale e merita la massima attenzione da parte dell'Autorità Giudiziaria che dovrebbe perseguire questi vigliacchi pseudocriminali non solo per la violazione della privacy delle donne che ne sono vittima che costituisce un'autonoma fattispecie di reato, ma anche per la sussistenza degli estremi di quello noto come "interferenze illecite nelle vita privata". E' ormai certo che gli organi di Polizia Giudiziaria, a partire dalla Polizia Postale, abbiano gli strumenti e le conoscenze tecniche per scoprire prontamente gli autori di questi cosiddetti reati "morbosi" ed assicurarli prontamente alla Giustizia.

Ancora una specie “aliena” invasiva. Lumache pericolose sono arrivate in Europa

Ancora una specie “aliena” invasiva. Lumache pericolose sono arrivate in Europa. Due specie di lumache esotiche e potenzialmente pericolose per l'uomo sono ora di casa anche in Europa. Gli scambi commerciali sempre più frenetici e il bisogno di mobilità dell’essere umano, accresciutosi esponenzialmente nell’ultimo secolo, hanno aperto nuove vie di colonizzazione di nuovi territori, su scala planetaria, a specie animali e vegetali alloctone, con caratteristiche eco-biologiche opportuniste, a comportamento invasivo. In pochi anni la mobilità dell’uomo e dei suoi beni ha abbattuto le barriere fisiche che durante milioni di anni l’evoluzione naturale delle cose ha eretto, circoscrivendo lo sviluppo delle comunità vegetali e animali. Catene montuose, oceani e grandi fiumi hanno limitato naturalmente la diffusione delle specie, originando il grande mosaico di biodiversità alla base della Grande Bellezza della Biosfera. Approfittando di un posto assegnato, oppure in veste di clandestini a bordo di uno dei tanti container che attraversano rapidamente mari e cieli, le specie alloctone fanno balzi di migliaia di chilometri in poche ore e se trovano le condizioni ideali, in qualche caso, diventano invasive e provocano danni miliardari all’ambiente e all’agricoltura, alle infrastrutture e alla salute. Questo è anche il caso della lumaca del fango Austropeplea viridis, che vive in Cina, in Mongolia e nel Sud-est asiatico e della Leberegelschnecke Galba cubensis che vive nei Caraibi e nel Sud America, due specie di lumache esotiche e potenzialmente pericolose. I ricercatori le hanno trovate per la prima in Europa, segnalandone la presenza giovedì al convegno organizzato dal Senckenberg Natural History Museum a Dresda. Entrambi i tipi di lumache non sono solo parassiti per le piante di riso, ma anche potenziali patogeni, perché servono come ospiti intermedi per la cosiddetta fasciolosi. Il parassita viene trasmesso attraverso il cibo. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in tutto il mondo, circa 2,5 milioni di persone sono affette da un'infezione da Fasciola epatica,il grande infarto del fegato. Il parassita, viene ingerito da ruminanti come bovini, capre e pecore. Ma a volte può anche attaccare il fegato umano. La trasmissione nell'uomo avviene mangiando insalate crude, verdure e piante selvatiche come il crescione. Le lumache sono state segnalate nelle risaie del Delta dell'Ebro catalano e le indagini genetiche molecolare sono state studiate dai ricercatori del Senckenberg Natural History Museum a Dresda. "Pensiamo che le lumache raccolte nelle risaie spagnole provenissero dalla vicina acquacoltura e si siano diffuse lì", ha dichiarato la scienziata Katrin Schniebs. Il delta dell'Ebro è considerato dai ricercatori come una specie di hotspot per le specie aliene dei molluschi. Dall’Italia, fino in tutta Europa la scoperta di queste due lumache, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti sta suscitando molta preoccupazione. Molti istituti di ricerca europei si sono mobilizzati per arginare l’avanzata di questi gasteropodi terrestri. Al momento i ricercatori stanno acquisendo le conoscenze di base sulla loro biologia e sulla conoscenza dei fattori che hanno determinato il successo in termini di conquista territoriale.

venerdì 22 giugno 2018

Malattie rare. La storia di una mamma e di un papà americani che curano il figlio di un anno affetto dall’ittiosi arlecchino.

Malattie rare. La storia di una mamma e di un papà americani che curano il figlio di un anno affetto dall’ittiosi arlecchino. Bagni nella candeggina e tanto amore sono riusciti a far sopravvivere un bambino dato per spacciato Jamison Stam è nato a maggio del 2017 nello stato di Washington affetto dall'ittiosi arlecchino, una rara malattia della pelle. Non gli era stata data alcuna speranza di vita. Ora però ha poco più di un anno. Lo continuano a tenere appeso al filo della vita la sua mamma, Alicia Barber, ed il suo papà Kolton Stam, che gli fanno fare il bagno nella candeggina due volte alla settimana, perché vogliono con tutte le loro forze che lui sfidi le probabilità di sopravvivenza per i bambini nati con la sua rara malattia genetica della pelle. La loro speranza è che viva una lunga vita. Le foto del neonato mostrano un bambino aggrappato alla vita coperto da un misto di pelle e piaghe. L'ittiosi arlecchino è una rara malattia genetica che copre la pelle del bambino con lastre a forma di diamante, dure e spesse, separate da profonde fessure, come descritto dalla US National Library of Medicine. La pelle limita il movimento e può influenzare la forma delle caratteristiche facciali. I bambini che soffrono del disturbo spesso hanno difficoltà respiratorie, problemi di regolazione della temperatura corporea e infezioni da decubito. Il disturbo colpisce circa uno su 500.000 persone, secondo l'Organizzazione Nazionale per i Disturbi Rari. I medici, come detto, dopo la nascita non hanno dato a Jamison nessuna speranza di vita. "Ero gravemente depressa", ha detto la signora Barber, che vive a Chattaroy, nella contea di Spokane. "Non sono andata a vederlo, mi sembrava che non potessi fornirgli le cure adeguate in quel momento." Jamison era in affidamento da agosto a dicembre dello scorso anno. La signora ha detto che si è recata presso i servizi sociali e ha preso la decisione di essere "la mamma che Jamison aveva bisogno che io fossi". La donna è anche mamma di un figlio di 7 anni e accudisce anche il fratellastro di 6 anni, ma è ora una badante a tempo pieno per Jamison, che richiede un'intensa assistenza 24 ore su 24, 7 giorni su 7. È un ruolo che richiede una pulizia costante. La pelle di Jamison non può eliminare i batteri nocivi normalmente - anche se un piccolo taglio lo rende vulnerabile alle infezioni potenzialmente letali. Le sue lenzuola e tutto ciò che tocca, inclusi i giocattoli, devono essere disinfettati ogni giorno. È anche emotivamente faticoso. I medici di Jamison consigliarono alla madre di lavarsi con la candeggina per tenere lontane le infezioni che potevano portarlo in ospedale. I bagni sono così dolorosi, tanto che la madre è costretta a dare morfina a Jamison con la preoccupazione costante dei rischi connessi perché rallenta il suo respiro già di per sè faticoso. Ultimamente, lei e il padre di Jamison si issano nella vasca da bagno per confortare il bambino. Devono strofinare via la sua pelle in eccesso con un guanto esfoliante. Il compleanno di Jamison è stato un momento di gioia per la sua famiglia, che non era sicura che sarebbe vissuto così a lungo. La madre del piccolo, spera che suo figlio cresca per correre e giocare con altri bambini. Il padre di Jamison, lavora nell’edilizia e aiuta la moglie a prendersi cura di Jamison più che può quando non è al lavoro. La donna ha detto che il supporto viene anche dalla sua fede. "Alcuni giorni mi sveglio e penso come farò a passare un altro giorno", ha detto. In questo momento, Alicia Barber sta raccogliendo denaro attraverso il crowfounding e spera che sarà in grado di partecipare a una conferenza a Nashville che potrebbe metterla in contatto con altri genitori di bambini affetti dalla stessa malattia. Ha anche detto che il denaro che riuscirà a raccogliere potrebbe aiutarla a trovare un modo più sicuro per fare il bagno usando un macchinario che esfolia la pelle utilizzando bolle piene di ossigeno. Una storia che dimostra amore e che pone ancora una volta l’attenzione sulle malattie rare, e sugli sforzi dei genitori e dei familiari dei piccoli che ne sono affetti, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Famiglie che in tutto il mondo sono spesso lasciate sole dalle istituzioni e che solo con la forza di volontà e la voglia di andare avanti, continuano a dare una speranza di vita ai propri piccoli.

Quattro tazze di caffè al giorno proteggono il muscolo cardiaco

Quattro tazze di caffè al giorno proteggono il muscolo cardiaco. Un nuovo studio ha dimostrato che bere quattro tazze di caffè al giorno può proteggere dai danni del muscolo cardiaco attraverso l'effetto della caffeina su una proteina chiamata p27. L'assunzione di caffeina è stata associata ad un minor rischio di diverse malattie metaboliche croniche come le malattie cardiovascolari (ictus e cardiopatia ischemica) e il diabete di tipo II. L'attuale studio, che è stato condotto presso l'Heinrich-Heine-University e l'IUF-Leibniz Research Institute for Environmental Medicine di Duesseldorf, Germania, mostra che la caffeina, a una concentrazione equivalente a quella in quattro tazze di caffè, lavora per migliorare il mitocondrio entrata di una proteina chiamata p27. Questa proteina promuove efficacemente la funzione mitocondriale. Protegge le cellule del cuore e dei vasi sanguigni dai danni. Lo studio è stato recentemente pubblicato nella rivista PLOS Biology . Ricerche precedenti condotte dagli stessi scienziati hanno rivelato che la caffeina migliora la funzione delle cellule endoteliali che rivestono il sistema cardiovascolare. Si è visto che questo si verificava a dosi normali e sicure ed era correlato ai mitocondri. A seguito dello studio, gli scienziati si sono concentrati sulla proteina p27, meglio conosciuta come inibitore del ciclo cellulare, e hanno scoperto che era presente nei mitocondri di tutti i principali tipi di cellule nel cuore. La proteina p27 previene la morte cellulare nelle cellule del muscolo cardiaco, incoraggia le cellule endoteliali a migrare e promuove la maturazione dei fibroblasti nelle cellule contrattili. Questi processi sono componenti vitali della riparazione del muscolo cardiaco a seguito di un attacco di cuore. La caffeina promuove questa riparazione facilitando il primo passo, cioè l'ingresso della proteina p27 nei mitocondri, a livelli fisiologici. Questo effetto protettivo contro i danni del cuore è presente nei topi anziani, obesi e prediabetici. I nostri risultati indicano una nuova modalità di azione per la caffeina, una che promuove la protezione e la riparazione del muscolo cardiaco attraverso l'azione del p27 mitocondriale. Questi risultati dovrebbero portare a strategie migliori per proteggere il muscolo cardiaco dai danni, inclusa la considerazione del consumo di caffè o della caffeina come fattore dietetico aggiuntivo nella popolazione anziana. " Dopo che studi avrebbero evidenziato che bere caffé riduce il rischio del diabete, il rischio del cancro del colon, inoltre protegge dalle malattie gengivali e dentali e sarebbe utile anche per la vista, ora si è scoperto che la nera bevanda ha un ulteriore effetto positivo. Secondo una nuova ricerca condotta dagli scienziati della O. J. Kennedy dell'Università di Southampton in Inghilterra, si è“scoperto che il consumo di due tazze di caffè al giorno può avere effetti protettivi contro le la cirrosi del fegato anche per il 44 per cento. Secondo quanto hanno dichiarato gli autori dello studio sulla rivista scientifica "Alimentary Pharmacology and Therapeutics", il consumo della bevanda, nota fin dall’antichità, è stato infatti associato a una significativa riduzione di sviluppare la cirrosi del fegato. I ricercatori sono giunti a tali conclusioni dopo aver esaminato i dati di 432.000 pazienti, raccolti durante visite effettuate durante otto dei nove studi. Bere caffé per protegge pure il fegato da malattie come la cirrosi. Con la cirrosi epatica il fegato si deteriora lentamente e non funziona più a causa di lesioni croniche. Il tessuto cicatriziale sostituisce il tessuto epatico sano, bloccando parzialmente il flusso del sangue diretto verso il fegato. Un fegato sano è in grado di rigenerare la maggior parte delle proprie cellule nel momento in cui esse vengono danneggiate; nel caso di cirrosi il fegato non può più efficacemente sostituire le cellule danneggiate. Un fegato sano è necessario per la sopravvivenza. La cirrosi epatica ha varie cause, nei paesi industrializzati il consumo di alcol e l’epatite C sono le cause più comuni. Anche l’obesità sta diventando una causa comune di danni epatici, o come causa unica oppure in combinazione con alcol o con l’epatite C, o entrambi. Molte persone che soffrono di cirrosi presentano più di una causa. Inoltre la cirrosi è la dodicesima causa principale di morte per malattia negli Stati Uniti, il che corrisponde a 27.000 morti ogni anno. La malattia colpisce più frequentemente gli uomini rispetto alle donne. Ma Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ricorda che è sempre meglio non esagerare con l'abuso di alcuna sostanza per gli effetti collaterali che comunque può comportare.