domenica 30 settembre 2018

Terrore in volo, guasto al motore aereo Jet Airways a 11000 metri: atterraggio d'emergenza

Terrore in volo, guasto al motore aereo Jet Airways a 11000 metri: atterraggio d'emergenza. Il Boeing 737 era decollato da Hyderabad diretto a Indore Un Boeing 737 della compagnia Jet Airways, partito da Hyderabad, in India meridionale, ha compiuto un atterraggio d'emergenza a Indore, nella parte occidentale dello stato federato del Madhya Pradesh, per un guasto a uno dei reattori. Il volo 9W 955 era decollato oggi domenica 30 settembre. L'atterraggio è avvenuto senza problemi. Nessun rischio per i 96 passeggeri tra cui 7 membri dell'equipaggio, ha assicurato un portavoce della compagnia aerea. A detta della compagnia, questi episodi sono piuttosto rari. Tanta paura sul volo Jet Airways, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, ma fortunatamente nessuno è rimasto ferito. Perché quel propulsore, improvvisamente, si è rotto? Per ora non si conoscono le ragioni dell'avaria al reattore. L'esperienza suggerisce che alla base del guasto potrebbe esserci la collisione con un uccello. Secondo i siti di monitoraggio del volo 9W 955, il B-737 stava viaggiando a un'altitudine di quasi 11 km ad una velocità di circa 850 mph quando il problema al motore si è verificato a metà strada. La procedura per tali situazioni è di spegnere il motore intasato e atterrare presso l'aeroporto più vicino. Alimentato da un altro motore funzionante, il B-737 è poi sceso e ha rallentato il percorso per effettuare un atterraggio di emergenza all'aeroporto di Indore, che è anche l'aeroporto più vicino. Il volo, decollato da Hyderabad alle 10.48, è atterrato a Indore in sicurezza alle 12.10. Non si segnalano feriti.

Dublino, guasto a un carrello: aereo torna indietro dopo il decollo

Dublino, guasto a un carrello: aereo torna indietro dopo il decollo. Il volo transatlantico è costretto a rientrare all'aeroporto di Dublino a causa di "problemi con il carrello di atterraggio" dopo avere girato per 90 minuti sul mare irlandese. Il volo DL45 della Delta Airlines è partito per New York poco prima delle 11.30 Atterraggio di emergenza questa mattina all'aeroporto di Dublino, dove un aereo della Delta Airlines, partito poco dopo le 11:30 diretto a New York è tornato indietro, dopo essere salito a 2200 metri, a causa di un problema tecnico a uno dei carrelli. Il velivolo, dopo avere girato per oltre 90 minuti sul Mare d'Irlanda per scaricare e bruciare carburante, è atterrato senza danni poco dopo le 13:00 e i passeggeri sono stati fatti scendere a terra. I vigili del fuoco hanno accompagnato l'aereo fino al terminal aeroportuale dopo che è atterrato. L’allarme, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è scattato a causa di problema tecnico all'impianto idraulico, collegato ai sistemi che guidano gli ordini, ad esempio, per manovrare il carrello di atterraggio. Ma si è trattato solo in un guasto tecnico. Il mezzo naturalmente è stato immediatamente sottoposto a controlli. Intanto lo “Sportello dei Diritti” chiede maggiori garanzie all'Agenzia europea per la sicurezza aerea (AESA) circa il livello di sicurezza dei voli e spiegazioni sulle cause che hanno prodotto il "problema tecnico" e determinato un nuovo atterraggio d'emergenza.

Sprechi, ritardi negli interventi e rischi per la circolazione a Lecce. Viale Giovanni Paolo II: da un tombino zampilla acqua ad ettolitri e i vigili non rispondono.

Sprechi, ritardi negli interventi e rischi per la circolazione a Lecce. Viale Giovanni Paolo II: da un tombino zampilla acqua ad ettolitri e i vigili non rispondono. Lo “Sportello dei Diritti”: più prontezza negli interventi da parte della Polizia Municipale Acqua che zampilla a fontane da un tombino nel bel mezzo di viale Giovanni Paolo II (già viale Dello Stadio) a Lecce, la strada si allaga, le autovetture frenano all'improvviso con grande pericolo per la circolazione e nessuno che interviene per almeno una mezz'ora, nonostante i tentativi di segnalazione telefonica. E' successo intorno alle 13 di oggi, nei pressi del noto Bar "Sensi", sulla semicarreggiata che conduce verso lo Stadio "Via del Mare". A segnalarcelo, cittadini indignati non tanto dallo spreco che può essere conseguenza di un'improvvisa ed imprevedibile rottura di qualche tubatura al di sotto del manto stradale, ma per i numerosi tentativi di contatto con il centralino della Polizia Municipale del capoluogo che metteva in attesa l'interlocutore senza alcuna risposta. Ed allora, come ci è stato comunicato, intorno alle 13.20, si è provveduto a contattare il "112" che passava a sua volta l'operatore del "113", al quale veniva segnalato l'evento ed il pericolo per la circolazione di chiunque transitasse per l'importante arteria cittadina, nonché la circostanza che il numero telefonico dei Vigili Urbani attivasse la solita voce registrata per le chiamate in attesa. Alle 13.45 circa, tuttavia, ancora non vi era l'ombra di alcun intervento da parte di nessuna autorità con i veicoli che passando, frenavano bruscamente, con tutti gli inevitabili rischi per la sicurezza stradale. E' vero che è accaduto di domenica, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ma ancora una volta siamo costretti a segnalare i ritardi che si susseguono in alcuni interventi da parte della locale Polizia Municipale, le cui pattuglie onnipresenti in ronda, sono sempre pronte a stanare i presunti "trasgressori" al Codice della Strada ma, evidentemente, lo sono meno quando si tratta di questo tipo di situazioni che richiedono la massima efficienza e prontezza di reazione per la messa in sicurezza dei tratti di strada ove si verificano.

India choc – video: un 28enne uccide l'amico, lo decapita e poi va a passeggio con la sua testa in mano fino alla stazione di polizia

India choc – video: un 28enne uccide l'amico, lo decapita e poi va a passeggio con la sua testa in mano fino alla stazione di polizia Un omicidio degno di un film horror quello che si è consumato in India. Come mostra il video diventato virale, un indiano di 28 anni del distretto di Mandya, nel Karnataka, ha decapitato il suo amico e poi è andato a passeggio con la sua testa in mano fino alla stazione di polizia dove si è arreso, secondo quanto riportato da The Hindu. L'uomo, Pashupathi, è stato arrestato. "Stiamo indagando sull'incidente, ma l'imputato e la vittima, Girish, erano buoni amici", ha dichiarato Mandya Soprintendente della polizia di Shivaprakash Devaraj. Devaraj ha detto che Pashupathi è entrato nella stazione di polizia di Malavalli con indumenti impregnati di sangue e con la testa tagliata intorno alle 10.15 di sabato. Secondo la polizia, Pashupathi e Girish vivevano nel vicino villaggio di Chikkabagilu. Il folle, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti", ha raccontato ai funzionari della polizia, alla quale ha confessato tutto quanto commesso, che Girish ha parlato male di sua madre, innescando uno scontro tra i due. Sotto choc i vicini e i passanti che hanno assistito alla macabra passeggiata del folle. «Ho visto un uomo che camminava in strada con una testa in mano: aveva i vestiti e i piedi sporchi di sangue ha raccontato, un testimone. Adesso il killer è ora accusato di omicidio di primo grado.

Ascensore all’IISS "E. FERMI di Lecce riparato “alla buona” dopo l’appello dello “Sportello dei Diritti” e subito rotto

Ascensore all’IISS "E. FERMI di Lecce riparato “alla buona” dopo l’appello dello “Sportello dei Diritti” e subito rotto. Una riparazione provvisoria non può risolvere il problema Dopo che lo scorso 28 agosto, lo “Sportello dei Diritti aveva lanciato l’appello per la riparazione dell’ascensore all’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore "E. Fermi” di Lecce che risultava rotto dal mese di maggio, vi sarebbe stato solo un intervento provvisorio da parte della ditta manutentrice che, peraltro, sarebbe stato anticipato economicamente dalla stessa azienda e che come tutte le opere parziali si è rivelato solo temporaneo. Tant’è che il problema si sarebbe puntualmente ripresentato proprio negli scorsi giorni. A segnalarcelo nuovamente la docente disabile che aveva già denunciato alla nostra associazione la questione e le difficoltà a superare le inevitabili barriere che esistono nell’istituto scolastico dove insegna e che potrebbero essere banalmente risolte da un intervento risolutivo sul montacarichi già esistente. Ed è per questo che Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti rilancia l’appello all’ente proprietario della struttura scolastica, la Provincia di Lecce, affinché ripristini definitivamente quest’ausilio indispensabile per personale scolastico e studenti che non possono avere normale accesso all’istituto. Un intervento non più differibile per quale è indispensabile che si trovino le risorse necessarie nell’immediato, data la fine della stagione estiva e la ripresa di ogni attività.

California: squalo di due metri azzanna un ragazzo di 13 anni.

California: squalo di due metri azzanna un ragazzo di 13 anni. L'adolescente si trova in ospedale in condizioni gravi ma stabili. L'incidente, ha riaperto il dibattito sulla pericolosità di questi pesci, ma la realtà è molto diversa: morire annegati in mare è 132 volte più probabile. Un adolescente è stato attaccato da uno squalo nelle acque di Beacon's Beach a Encinitas, a nord di San Diego, nella California meridionale intorno alle 6:45 ora locale (poco prima delle 16:00 ora dell'Italia) di sabato. Secondo testimoni, al momento dell'attacco la vittima era in immersione in cerca di aragoste, ha quindi urlato per attirare l'attenzione indicando di essere stato morso. Il ragazzo è stato a quel punto preso a bordo di un kayak e portato a riva mentre veniva seguito a poca distanza dallo squalo. Un solo morso al torace, sul lato destro. L'uomo, che non è ancora stato identificato, è stato portato immediatamente in ospedale: le sue condizioni sono gravi ma stabili. Questo tipo di attacco è molto raro, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” gli squali in California prendono molto raramente i nuotatori se non superano i limiti nelle zone consentite. Dal 1950 al 2014 le vittime degli squali sono 13, l'ultima nel 2012. L'episodio potrebbe ricordare a qualcuno il film "Lo Squalo", continua Giovanni D'Agata, ma in realtà questi pesci di solito non attaccano l'uomo, anzi, cercano di evitarlo, e in mancanza di "provocazioni" è estremamente raro che attacchino. Gli squali non rappresentano una minaccia ed è essenziale cambiare la percezione e l'immagine che abbiamo di loro come simbolo di terrore. E, ancor più importante, ad aumentare i rischi è in buona parte il comportamento umano. "Mano a mano che in tutto il mondo cresce il numero di persone interessate a fare attività ricreative in mare dobbiamo aspettarci un conseguente aumento di incidenti", spiega l'International Shark Attack File nel suo report del 2017. Al contrario sono gli squali a dover temere gli uomini. Nel 2017 i ricercatori hanno stimato che ogni anno nel mondo vengono uccisi 100 milioni di squali pari una percentuale della popolazione totale compresa tra il 6,4 e il 7,9%. Un tasso di mortalità che i biologi giudicano insostenibile.

sabato 29 settembre 2018

Passeggero assalta l'equipaggio di cabina a 10.000 metri. Caos a bordo di un aereo Thomas Cook

Passeggero assalta l'equipaggio di cabina a 10.000 metri. Caos a bordo di un aereo Thomas Cook. L'uomo è stato quindi ammanettato dopo essersi comportato in modo aggressivo sul volo da Belfast in Turchia prima di essere trascinato dalla polizia Una testata all’assistente di volo, l’intervento e il fermo dell'equipaggio di cabina davanti allo sguardo incredulo di oltre cento passeggeri seduti in aereo a 10.000 metri dal suolo e alla fine, una volta a terra, il trascinamento per alcuni metri dell’autore della violenza da parte della polizia turca. Momenti di tensione e di panico giovedì sera a bordo del volo Thomas Cook MT508 da Belfast diretto in Turchia. Alla base del gesto ci sarebbe probabilmente anche un alto tasso alcolico nel corpo del viaggiatore. Secondo diversi testimoni la tensione a bordo è iniziata 45 minuti prima dell'atterraggio all'aeroporto di Dalaman, in Turchia: "Quando l'equipaggio di cabina ha cercato di farlo sedere ha poi iniziato a camminare lungo il corridoio centrale, diventando aggressivo con gli altri passeggeri ed è diventato molto inappropriato con linguaggio scortese e commenti offensivi. Quando l'equipaggio di cabina ha cercato di farlo sistemare, ha iniziato a scagliarsi contro un assistente di volo dandogli una testa.e a lanciare pugni contro le signore e gli uomini del personale dell'equipaggio di cabina. Poi un tizio lo ha messo lo ha bloccato e il personale di bordo ha messo le manette e lo ha legato alla sedia" ha raccontato un altro passeggero alla stampa. Di fronte alle resistenze dell'individuo è stato chiesto l’intervento delle forze dell’ordine turche. Che hanno scortato l'uomo a terra. Quello che è certo è che nel video si sentono le urla di alcuni viaggiatori mentre i poliziotti placcano e trascinano il violento all’esterno del velivolo. Il volo è decollato da Belfast giovedì 27 settembre 2018 alle 18:00 ed atterrato a Dalaman alle 00:35, come confermato anche dal sito specializzato FlightStats. «Siamo a conoscenza dell’incidente che si è verificato a bordo di un nostro aereo durante il volo e che ha causato molto disagio al nostro personale e ai passeggeri», spiega un portavoce di Thomas Cook. «La polizia è stata chiamata per dare una mano agli assistenti di volo e portare via il viaggiatore violento. Non tolleriamo questo tipo di comportamento e faremo di tutto perché il caso finisca in tribunale». Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta dell'ennesimo caso segnalato e rimbalzato sulle cronache di viaggiatori ubriachi su voli di linea che, quindi, evidenzia un problema di non poco conto che riguarda la sicurezza in volo che si è accresciuto negli ultimi tempi con l'aumento costante del numero globale di passeggeri. Appare, dunque, del tutto evidente che debba essere urgentemente ripensata la disciplina della vendita e dell'utilizzo di alcol a bordo, con misure più drastiche come quella del divieto assoluto, come è già stato fatto da tempo per il fumo.

Connessione internet e telefonia, disservizi nel salento

Connessione internet e telefonia, disservizi nel salento Nonostante un investimento di 63 milioni di euro della Regione Puglia per creare una rete in fibra ottica moderna e capillare, sono ancora numerosi gli utenti pugliesi che lamentano disservizi su linee telefoniche e connessioni internet. In queste ultime settimane la rete, riporta l'agenzia di stampa italiana AGI,sembra andare ad intermittenza in un'ampia area dell'abitato di Gallipoli (LE), in particolare, nel popoloso quartiere Peep 3, dove gli utenti segnalano disfunzioni continue con distacchi completi che perdurano anche per intere giornate. Oggi pomeriggio l'assistenza tecnica Tim, raggiunta telefonicamente sul numero 187, ha rilevato malfunzionamenti della rete per 187 utenze collegate ad un'unica centrale nella città di Gallipoli. In molti casi è assente la telefonia e la connessione internet funziona ad intermittenza, in altri, invece, sono interrotti entrambi i servizi per un non meglio definito “guasto generalizzato”. I problemi riguardano, tuttavia, non solo la rete gestita da Tim, ma anche le utenze in mano ad altri gestori. Gli utenti segnalano improvvisi cali di potenza, rilevabili attraverso un semplice speed test, che spesso impediscono una navigazione fluida sul web rendendo necessario utilizzare i servizi a pagamento offerti dai negozi per il trasferimento di file o per altre operazioni che dovrebbero essere normalmente svolte da casa. Chi può aggira il problema utilizzando l'hot spot del proprio smartphone, operazione che non sempre riesce a causa della non perfetta copertura della rete mobile. Tutto questo accade in una regione come la Puglia che, sulla carta, risulta essere tra le più virtuose d'Italia quanto a diffusione della fibra ottica. I 63 milioni di euro spesi in questo settore dalla Regione sono stati, tra l'altro, integrati da fondi Telecom che hanno portato ad un investimento complessivo di 95 milioni di euro. Malgrado questo, però, i disservizi non mancano e in diverse zone la fibra resta ancora un miraggio, tant'è che agli utenti aziendali viene persino proposto un collegamento analogico con velocità massima di connessione a 20 megabit. Eppure, neppure un anno fa, nel novembre del 2017, l'allora assesore regionale allo Sviluppo economico, Michele Mazzarano, sottolineava in una nota il ruolo di battistrada della Puglia nella copertura territoriale con banda ultra larga, segnalando comel'87% delle unità immobiliari fossero state già connesse. Un dato, quest'ultimo, che avrebbe portato la regione a superare di 15,5 punti percentuali la media nazionale ferma al 72 % e ad oltrepassare perfino la media europea del 76%. Le soluzioni tecnologiche di nuova generazione legate alla connettività con banda ultra larga di cui la Puglia si vanta di essersi dotata, a giudicare dai disagi segnalati, non sembrano, però, assicurare a tutti i cittadini i servizi efficienti che erano stati promessi e che avrebbero dovuto essere diffusi anche nelle aree più periferiche. (Fonte AGI). Anche allo “Sportello dei Diritti”, si sono susseguite a far data da giovedì 30 agosto scorso e fino ad oggi, una serie di segnalazioni di cittadini e aziende, che hanno constatato una serie di disservizi da parte dei propri operatori di telefonia fissa che sono coincisi proprio con il rientro dalle ferie. In tilt sono finiti il servizio voce e l’adsl in molte parti d’Italia e ad essere coinvolti tutti gli operatori delle telecomunicazioni per servizi fissi. Ovviamente, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, in assenza di più precise indicazioni da parte delle stesse compagnie telefoniche, stiamo cercando di appurare l’entità del problema anche se a segnalarcelo non sono stati solo utenti “residenziali”, ma anche aziende e persino testate giornalistiche che, di fatto, si sono trovate isolate a causa della perdurante situazione. Ove non dovesse risolversi prontamente con il ripristino delle normali forniture, riteniamo utile procedere con un esposto all’AGCOM affinché sia svolta un’indagine su una problematica non degna di un Paese che dovrebbe essere all’avanguardia nella tecnologia e che, al contrario, dimostra sempre più il gap infrastrutturale anche nelle telecomunicazioni rispetto al resto d’Europa. Nel frattempo, tutti gli utenti interessati dal problema, potranno chiedere gli indennizzi previsti dai regolamenti vigenti oltre la possibilità di un risarcimento dei danni subiti a causa del disservizio ove documentabili.

Malta, giovane siciliano pugnalato all’alba a St Julian’s. Il fatto ha avuto luogo intorno alle 6 in un appartamento di Triq Forrest

Malta, giovane siciliano pugnalato all’alba a St Julian’s. Il fatto ha avuto luogo intorno alle 6 in un appartamento di Triq Forrest Un ventiduenne è rimasto ferito sabato mattina nel corso di un diverbio. Secondo quanto riferito dalla polizia il giovane, un cittadino italiano originario della Sicilia, è rimasto ferito nel corso di una discussione con un altro uomo in un appartamento a Triq Forrest, a St Julian’s. Il giovane si è presentato egli stesso alle 6 del mattino di sabato 29 settembre presso la stazione di polizia di St Julian’s, chiedendo aiuto e sostenendo di essere stato aggredito. La polizia ha chiamato un’ambulanza per trasferirlo a Mater Dei. Non si sa al momento quali siano i legami tra queste personalità, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Anche sul movente e sulla dinamica dei fatti vige tuttora uno stretto riserbo da parte della polizia e del Ministero pubblico.

Scattano le multe sulla Pedemontana per i mancati pagamenti del pedaggio. Previste sanzioni fino a 338 euro

Scattano le multe sulla Pedemontana per i mancati pagamenti del pedaggio. Previste sanzioni fino a 338 euro Giro di vite sui controlli per tutti gli automobilisti che utilizzeranno in futuro la Pedemontana. Come stabilito nell’accordo siglato tra l’azienda che gestisce l'infrastruttura e il Ministero dell’Interno scattano oggi infatti le misure di accertamento pagamenti dei pedaggi sull’A36, l’A59 e l’A60. In caso di mancato pagamento, da effettuare nei 15 giorni successivi rispetto al transito, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono previste sanzioni amministrative che variano dagli 85 ai 338 euro, oltre alla decurtazione di due punti della patente al trasgressore. L’autostrada Pedemontana è priva di caselli e si affida ad un sistema “free flow” per il pagamento del pedaggio. Il pagamento può essere effettuato online, nei punti autorizzati al termine di ogni singolo viaggio, utilizzando il Telepass o in adesione al sistema Conto Targa. La soluzione più semplice per pagare Pedemontana occasionalmente è affidarsi al servizio Paga il pedaggio, disponibile sul sito Web di Autostrada Pedamontana Lombarda. Con la creazione del proprio account e l’inserimento della targa del proprio veicolo, non solo è possibile pagare i singoli pedaggi ma anche eventuali solleciti e accedere alla cronologia dei pagamenti.

Lecce. Multe a raffica nell’ex Vito Fazzi ed ex Opis da parte della Polizia Municipale di Lecce

Lecce. Multe a raffica nell’ex Vito Fazzi ed ex Opis da parte della Polizia Municipale di Lecce. I dipendenti in rivolta per la scarsa informazione e per la disparità di trattamento con quelli della direzione sanitaria che possono parcheggiare in un’area riservata. Lo “Sportello dei Diritti”: multe illegittime anche per l’utenza. Il Comando dei Vigili annulli i preavvisi Sono tante le segnalazioni giunte allo “Sportello dei Diritti”, per la miriade di multe all’interno delle aree dell’ex Fazzi ed ex Opis, interessate di recente dall’attuazione di una convenzione dello scorso marzo tra Comune di Lecce e Asl e che in realtà sono andate a colpire i dipendenti dell’ente sanitario e l’utenza che parcheggia all’interno delle strutture. Il tutto nasce da un grande equivoco dovuto anche alla scarsa informazione riservata all’ordinanza della Giunta Comunale e alla suddetta convenzione tra i due enti che, nell’intenzione delle istituzioni interessate avrebbe dovuto garantire l’utilizzo delle due grandi aree a titolo di parcheggio pubblico nei fine settimana e nei festivi e regolamentarne la circolazione stradale anche nei giorni feriali, data la finalità di destinazione al pubblico di detta area privata. Ma la conseguenza di questa scelta, che negli intenti doveva migliorare la circolazione all’interno della proprietà dell’ASL ed essere indubbiamente utile alla città per consentire la sosta alla moltitudine di veicoli che affluiscono nella città capoluogo nel fine settimana e durante le festività, si è rivelata l’ennesimo strumento per “far cassa” durante i giorni feriali, dove decine e decine di veicoli, soprattutto dei dipendenti dell’ASL, ma anche di pazienti che si recano presso l’importante area della “Salute” ivi esistente, sono stati multati dagli agenti di Polizia Municipale, come se si trattasse di un’area pubblica normale e non una in convenzione per le finalità suindicate, con segnaletica seppur rinnovata, ma non completamente chiara e che genera per ciò stesso equivoci. Peraltro, i lavoratori dell’Asl lamentano anche la disparità di trattamento tra coloro che possono accedere nell’area riservata all’uopo recintata e munita di barre automatiche e coloro che non possono entrarvi, anche se è di qualche ora fa la notizia che sarebbero stati riservati dei badge a tutti i dipendenti anche se, tale scelta, oltrechè tardiva, si rivelerebbe un palliativo per il limitato numero di parcheggi “riservati”, con la conseguenza che si scatenerà una bagarre tra lavoratori a chi arriverà prima a prendere il posto. Alla luce di tali fatti, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, innanzitutto devono essere immediatamente annullati dal Comando di Polizia Municipale i preavvisi di verbale perché sussiste un’evidente illegittimità degli stessi, non solo in ragione della scarsa chiarezza della segnaletica, ma anche per il fatto che la convenzione tra comune e Asl e relativa delibera di attuazione, non possono legittimare in alcun modo i vigili urbani a ritenere d’improvviso pubblica un’area chiaramente privata, seppur in forza dei richiamati atti dei due enti. In secondo, è necessario un intervento da parte delle due amministrazioni, a partire dall’ASL per meglio regolamentare la sosta all’interno delle aree al fine di consentirne la migliore fruizione possibile ed evitare le conseguenze dannose sinora verificatesi per dipendenti e pazienti multati.

venerdì 28 settembre 2018

Facebook scopre una violazione della sicurezza: il tuo account è interessato?

Facebook scopre una violazione della sicurezza: il tuo account è interessato? 2018, annus horribilis per Facebook. Il famoso social network annuncia questo venerdì che un attacco alla sua rete ha rivelato i dati di quasi 50 milioni di utenti. Secondo il New York Times , la compagnia ha scoperto questo problema durante la settimana. Gli hacker hanno sfruttato un difetto di codifica che ha dato loro accesso a questi milioni di account. Gli hacker sono stati in grado di prendere i controlli dell'account utente. Facebook ha rilasciato una dichiarazione per indicare che ha identificato il difetto e ha avvertito le autorità giudiziarie. "Nel pomeriggio di Martedì 25 settembre il nostro team di ingegneri ha scoperto un problema di sicurezza che colpisce quasi 50 milioni di account. Noi prendiamo molto sul serio e vogliamo informare tutti che cosa passato e i passi immediati che abbiamo preso per proteggere la sicurezza delle persone. Le nostre indagini sono ancora agli inizi ", dice l'azienda.Facebook sta anche considerando che potrebbero essere interessati 40 milioni di account in più. "Stiamo anche prendendo le precauzioni necessarie per reimpostare i token di accesso a 40 milioni di account aggiuntivi che sono stati oggetto di una consultazione" Visualizza come "nell'ultimo anno." "Visualizza come" è una funzionalità che consente agli utenti di vedere come appare il proprio profilo. Se sei stato disconnesso dal tuo account e hai chiesto di tornare, è perché abbiamo scoperto un problema di sicurezza e stiamo prendendo provvedimenti immediati per proteggere le persone su Facebook. "Di conseguenza, circa 90 milioni di persone dovranno ora riconnettersi a Facebook o ad una delle loro applicazioni che utilizzano Facebook Login. Dopo ricollegato, gli utenti riceveranno una notifica nella parte superiore del loro news feed per spiegare cosa successo ", dice Facebook. Questa è un'altra delusione per Facebook che ha sofferto dello scandalo Cambridge Analytica e soffre di una disaffezione del 25% dei suoi membri negli Stati Uniti. Per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, ancora una volta è la prova che nessuno è immune agli attacchi informatici. La nostra preoccupazione che non venga compromessa ulteriormente la privacy e la sicurezza dei cittadini.

Forte turbolenza e panico in volo: persone a terra e bambini spaventati, feriti 45 passeggeri

Forte turbolenza e panico in volo: persone a terra e bambini spaventati, feriti 45 passeggeri Quarantacinque tra passeggeri e membri dell'equipaggio di un aereo della compagnia messicana Volaris sono rimasti feriti a causa di una forte turbolenza in volo. Gli incidenti sono avvenuti a bordo del volo 423 decollato giovedì da Guadalajara e diretto a Tijuana, in Messico. La compagnia aerea Volaris, una compagnia low cost messicana, ha confermato che alcuni passeggeri e membri dell’equipaggio sono rimasti feriti e sono stati medicati in aeroporto. Dei quarantacinque feriti confermati anche dalle autorità almeno sette sono andati in ospedale (sono stati dimessi tutti dopo qualche ora) mentre gli altri sono stati medicati sul posto. In totale a bordo dell’aereo c’erano 165 passeggeri e 5 membri dell’equipaggio. Le immagini diffuse sui social – Attraverso i social network diversi passeggeri hanno condiviso fotografie e video delle persone ferite e di scene di panico a bordo del velivolo. Si vedono passeggeri a terra, nel corridoio dell'aereo, e un uomo addirittura con una mano insanguinata. Nelle immagini, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si vedono anche bambini visibilmente preoccupati per la forte turbolenza e i genitori che cercano di tranquillizzarli. L’aereo ha subito anche dei danni: alcuni scompartimenti sulle teste dei passeggeri si sono rotti rimanendo sospesi nel vuoto.

Jet privato sbaglia l'atterraggio, esce fuori pista e si apre in due. Almeno due morti.

Jet privato sbaglia l'atterraggio, esce fuori pista e si apre in due. Almeno due morti. Un jet privato, è andato lungo sulla pista d’atterraggio dell’aeroporto di Greenville (USA), nel South Carolina, e si è aperto nel mezzo. Il pilota e il copilota sono morti, mentre due passeggeri sono rimasti gravemente feriti. Il jet privato, un "Dassault-Breguet Falcon 50", è finito fuori dalla pista e ha sfondato una barriera costituita da uno steccato di legno, finendo in un prato, spezzandosi in due tronconi. Secondo le autorità statunitensi, il "Dassault-Breguet Falcon 50" è precipitato alle 13:40 all'aeroporto di Greenville Downtown: non sono ancora chiare le dinamiche dell’incidente. I piloti hanno pagato per questo incidente con le loro vite. E' evidente, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che ci sono troppi incidenti e troppi atterraggi sbagliati.

Multato perché andava a 914 km/h

Multato perché andava a 914 km/h Guidare a quasi 914 km / h con un'auto, vi sembra possibile? La battaglia di Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, contro le multe seriali ed a raffica utilizzate dagli enti allo scopo di “far cassa” prima che per la sicurezza stradale, utilizzando strumenti di rilevazione elettronica tipo autovelox, telelaser, tutor e photored oggi trova una conferma in un altro caso alquanto singolare che è stato portato all’attenzione su internet. Il fatto ancora una volta in Belgio: un'auto è stata beccata dalla polizia di Auderghem, nella regione di Bruxelles, alla velocità, udite udite di ben 914 km/h (ma di fatto ridotta a Km/h 859,16 considerando la decurtazione del 5% applicata). Non ci credevamo finché non abbiamo visto con i nostri occhi il verbale che è stato notificato al proprietario del mezzo che risulta chiaramente non essere un aeroplano ma bensì una piccola berlina. La polizia non sembra nemmeno essere stata allertata da queste immagini vertiginose poiché la velocità è stata addirittura corretta automaticamente a 859,16 km / h. Se l'autista di nazionalità lussemburghese ha ammesso di aver superato un po' il limite dei 70 km / h previsti, non si aspettava però di dover andare davanti ai giudici per difendersi per tale eccesso di velocità. L'uomo, di nome Luc, ovviamente presenzierà in giudizio anche se ha pagato la multa. Intanto, ha avviato una procedura con il suo avvocato per contestare l'errore della polizia. La foto della sanzione è stata postata su Twitter sulla pagina " LaMeuse_be ", dove è stata condivisa migliaia di volte e ha ricevuto migliaia di commenti. Lo scorso maggio, un altro automobilista belga è stato vittima di un errore simile. Un autovelox pazzo aveva rilevato la velocità di una Opel Astra a 696 km / h. Mentre il vero record di velocità per un'auto di serie, è stato registrato nel 2017. La supercar Koenigsegg Agera RS è stata beccata alla velocità di 447 km / h. Ancora una volta appare sempre più evidente come questi strumenti elettronici e lo stesso sistema di gestione di questo tipo d’infrazioni faccia acqua da tutte le parti non consentendo la certezza fattuale, oltreché giuridica, di una sempre corretta rilevazione e contestazione delle infrazioni, poiché la necessità di rimpinguare i bilanci comunali, molto spesso spinge i comuni e gli alti enti locali a mettere al primo posto esigenze di cassa con conseguenti errori materiali, vizi di forma e violazioni della normativa e dei regolamenti per la contestazione delle infrazioni, piuttosto che la sicurezza stradale e la certezza delle verbalizzazioni ed il diritto alla difesa dei cittadini. Non ci resta che continuare a denunciare casi di errori simili, ormai decine per non dire centinaia non solo in tutta Italia ma anche all'estero e continuare a predisporre i ricorsi gratuitamente ai cittadini, sempre più beffati dalle pubbliche amministrazioni accertatrici.

Boeing 737 sbaglia l'atterraggio su un'isola sperduta e finisce in mare

Boeing 737 sbaglia l'atterraggio su un'isola sperduta e finisce in mare. A bordo 36 passeggeri e 11 membri dell'equipaggio, tutti salvi. L'ammaraggio nella laguna Chuuk, in Micronesia. Un aereo della Air Niugini, la compagnia di bandiera di Papua Nuova Guinea, è finito in mare durante la fase di atterraggio su un'isola sperduta del Pacifico, negli Stati federati della Micronesia. A tutti i passeggeri e i membri dell'equipaggio, che però hanno dovuto lasciare la fusoliera a nuoto, sono state fornite cure mediche in ospedale locale. Il Boeing 737 con 36 passeggeri e 11 membri dell'equipaggio a bordo, è finito fuori dalla pista e ha sfondato una barriera, finendo in mare, nella laguna Chuuk, dove ha subito cominciato ad affondare. Nelle foto e nei video postati sui social network, si vedono i pescatori, partiti dalla riva con barche, portare soccorso ai passeggeri. L'aereo volava tra Port Moresby e Pohnpei, la capitale della Micronesia, con scalo tecnico al Chuuk International Airport, sull'isola di Weno, nello Stato di Chuu. E' evidente, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che ci sono troppi incidenti sfiorati e troppi atterraggi sbagliati.

Rischio microbiologico,Ministero salute segnala richiamo lotto di cous cous pollo e verdure Gastronomia d’Italia venduto da Auchan e Simply.

Rischio microbiologico,Ministero salute segnala richiamo lotto di cous cous pollo e verdure Gastronomia d’Italia venduto da Auchan e Simply. Rischio microbiologico. Questo il motivo che ha spinto il Ministero della salute a diffondere un avviso di richiamo di un lotto di di cous cous pollo e verdure in confezione take away a marchio Gastronomia d’Italia venduto dalle catene Auchan e Simply. Come si legge nel comunicato pubblicato sul sito del dicastero, il prodotto in questione è è venduto in vaschette di plastica da 200 grammi, con il numero di lotto 18041 e la data di scadenza 07/10/2018. Il cous cous richiamato è stato prodotto per Sma Spa dall’azienda La Sorgente Srl nello stabilimento di via Aldo Moro 6, a Pessano con Bornaco, in provincia di Milano, con il marchio di identificazione CE IT358L. A scopo precauzionale e al fine di garantire la sicurezza dei consumatori, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto medesimo lotto di appartenenza, di NON consumarlo! Per ulteriori informazioni è possibile contattare il servizio clienti al numero 800 896996.

giovedì 27 settembre 2018

Dublino, perde l'aereo e lo insegue sulla pista: passeggero arrestato

Dublino, perde l'aereo e lo insegue sulla pista: passeggero arrestato La polizia irlandese ha arrestato un uomo che, dopo avere perso l'aereo all'aeroporto di Dublino, lo ha inseguito valigia in mano sulla pista. Il passeggero, che aveva un biglietto Ryanair per Amsterdam, dopo essersi reso conto di non essere entrato in tempo nell'aereo durante le operazioni di imbarco, è uscito da una porta anti-incendio dopo averla sfondata, è balzato sulla pista e si messo a rincorrere un velivolo. Il personale dell'aeroporto dallo staff di Ryanair lo ha intercettato e bloccato dalla polizia. La rincorsa dell'aereo è stata ripresa in un video che è finito su internet. L'uomo Patrick Kehoe, 23 anni, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato arrestato. L'aereo è decollato pochi istanti dopo con un ritardo minimo. L'uomo è stato portato alla stazione di polizia dell'aeroporto e poi alla stazione di polizia Ballymun Garda, dove è detenuto. L' incidente all'aeroporto di Dublino è avvenuto intorno alle 7 di oggi, 27 settembre 2018. Rischia una multa fino a 45mila euro.

"Dannata negra" dipendente McDonald's insulta cliente per il colore della pelle. Nuovo scandalo per la filiale svizzera di Volketswil.

"Dannata negra" dipendente McDonald's insulta cliente per il colore della pelle. Nuovo scandalo per la filiale svizzera di Volketswil. McDonald’s si trova nuovamente sotto i riflettori delle critiche. Questa volta l'incidente è accaduto al McDrive di Volketswil, in Svizzera, venerdì scorso e portato a conoscenza solo in queste ultime ore dalla stampa e dai social network e condiviso da milioni di consumatori nel mondo. Il fatto: "Il McMenù che voleva ordinare comodamente dalla sua auto è risultato un po' indigesto per EW, 36enne di Schwerzenbach (ZH), di passaggio lo scorso venerdì al McDrive di Volketswil con i suoi tre figli e la figlia di un vicino. «Abbiamo ricevuto dei buoni sconto per posta e volevo usarli», racconta a 20 Minuten la donna, una svizzera con origini della Repubblica Dominicana. «Al momento dell'ordinazione ho detto che avevo dei coupon».Dopo l'ordine la donna si è diretta con l'auto allo sportello per il ritiro del cibo. Ma l'impiegato a quel punto le ha chiesto di pagare una cifra più alta del previsto. «Voleva 40 franchi per l'ordine. Ma con i buoni avrei dovuto pagare molto meno».A quel punto inizia la discussione. «Ho spiegato il problema al dipendente. Mi ha risposto che avrei dovuto specificare al momento dell'ordine che avevo dei coupon. Peccato che l'avessi fatto. Ho chiesto di parlare con un suo supervisore».Il dipendente, a quel punto, perde le staffe: «Mi ha urlato "dannata negra". Non eravamo infastiditi solo io e i miei figli, ma anche gli altri dipendenti del McDonald's». A quel punto si è affacciato il capo turno che ha provveduto subito a rimborsare la donna. «Mi ha ridato dieci franchi. Velocemente, in modo da chiudere la faccenda. Ma non ho ricevuto scuse. Intanto il dipendente continuava a maledirmi».Il supervisore ha voluto invece rendere partecipe la donna del fatto che il contratto del dipendente era già stato sciolto e che erano i suoi ultimi giorni di lavoro. «Per me non è una scusa, prosegue la madre infastidita. Dopo un così doloroso episodio di razzismo, mi sarei aspettata altro da parte di McDonald's».Arrivata a casa la donna ha raccontato tutto al marito. Quest'ultimo, per iscritto, ha cercato di prendere contatto con un responsabile di McDonald's per riferirgli dell'incidente».«La discriminazione non è tollerata» McDonald's è a conoscenza dell'accaduto: «Il licenziatario ha informato il quartier generale in Svizzera», afferma la portavoce Deborah Murith. «Il direttore del ristorante ha contattato lunedì la donna per delle scuse». La famiglia insultata è stata anche invitata nel ristorante per un colloquio faccia a faccia. «McDonald's non tollera discriminazioni di alcun tipo e generalmente non accetta affermazioni offensive nei confronti di ospiti e dipendenti».Per la donna, che nel frattempo ha sporto denuncia contro il dipendente, il ristorante ha agito tardi. Ogni anno McDonald, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” spende in tutto il mondo oltre 3.000 miliardi di lire in pubblicità e promozioni commerciali. Il suo obiettivo è di dare un'immagine di se stessa come di un'impresa che ha a cuore i problemi sociali ed ambientali, e che è capace di offrire un posto piacevole per mangiare. Ma dietro la facciata sorridente della pubblicità si nasconde un'altra realtà: l'unico interesse di McDonald's è di far quattrini, di guadagnare in tutti i modi possibili come fa ogni altra multinazionale.

In volo passeggero tenta di entrare in cabina per “caricare il cellulare".

In volo passeggero tenta di entrare in cabina per “caricare il cellulare". Un passeggero indisciplinato ha cercato di entrare nella cabina di pilotaggio, affermando che il suo cellulare doveva essere caricato": era ubriaco L’ennesimo caso tra quelli già segnalati dallo “Sportello dei Diritti” fa riesplodere la polemica su un fenomeno che riguarda la sicurezza dei voli: l’ubriachezza a bordo dei velivoli di linea sta diventando un problema serio che merita la dovuta attenzione da parte delle autorità aereoportuali e quelle che regolamentano il traffico aereo e richiede misure urgenti per evitare che ci scappi la tragedia. Questa volta è accaduto al volo IndiGo in partenza da Mumbai con atterraggio previsto a Calcutta. Un passeggero dell'aereo ha tentato di entrare nella cabina di pilotaggio per caricare il suo telefono: è accaduto lunedì. “Mentre l’aereo era a terra, un passeggero indisciplinato ha cercato di entrare nella cabina di pilotaggio, affermando che il suo cellulare doveva essere caricato. A seguito delle procedure operative standard, il comandante ha deciso lo sbarco del passeggero per violazione della sicurezza“. Un funzionario dell’aeroporto ha dichiarato alla stampa che l’uomo, 35enne, sembrava ubriaco. La polizia lo ha interrogato e poi lo ha rilasciato senza accuse dopo poche ore. In India, il secondo paese più popoloso del mondo ( quasi 1,4 miliardi di abitanti ), molti passeggeri si imbarcano ogni giorno per la prima volta e i vettori devono spiegare le più elementari regole di base, come quelle relative all' "impiego dei servizi igienici", evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Perciò, incidenti di questo tipo non sono rari in India. Questa settimana, il passeggero di un volo da Nuova Delhi a Patna, ha provato ad aprire una porta dell'aeromobile in pieno volo. Presumibilmente ha confuso questa porta con quella del bagno.

Scandalo farmaci anticancro scaduti: due responsabili Alkopharma oggi a processo in Svizzera

Scandalo farmaci anticancro scaduti: due responsabili Alkopharma oggi a processo in Svizzera. La vicenda riguarda diversi paesi europei. Nonostante le sollecitazioni dello “Sportello dei Diritti”, Ministero della Salute italiano e Aifa non hanno ancora chiarito se in Italia sia stato commercializzato il Thiotepa oggetto dell’inchiesta Lo scorso gennaio lo “Sportello dei Diritti”, aveva segnalato quanto era stato oggetto di ampio dibattito in Svizzera ed in Francia circa la scoperta del commercio, tra il 2007 e il 2011, di farmaci anticancro scaduti da parte della società Alkopharma ed avevamo chiesto una verifica urgente in merito da parte del Ministero della Salute e all’AIFA (l’Agenzia Italiana per il Farmaco) per appurare se i medicinali in questione fossero stati acquistati da italiani o commercializzati anche in Italia. Proprio in data odierna, la stampa svizzera ha reso noto che due responsabili della società Alkopharma sono comparsi oggi davanti al Tribunale cantonale vallesano con l’accusa di aver smerciato questi farmaci. L'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici Swissmedic ha, infatti, presentato ricorso in appello contro la sentenza di primo grado del giugno 2016. È bene ricordare, che tra il 2007 e il 2011 Alkopharma avrebbe venduto circa 100.000 flaconi scaduti, per lo più in Francia. Circa 2000 dosi non conformi sono state però smerciate anche in Svizzera e somministrate ad almeno 27 pazienti: 23 all'Inselspital di Berna, tre in Ticino e uno al Centro ospedaliero universitario vodese (CHUV) di Losanna. L'autorità di controllo dei farmaci Swissmedic ritiene che gli imputati abbiano messo in pericolo la salute dei pazienti. Chiede dunque pene più pesanti di quelle - solo pecuniarie - inflitte dal Tribunale distrettuale di Martigny lo scorso gennaio. Fondata in Francia, Alkopharma si è insediata nel canton Ginevra alla fine degli anni Novanta e poi in Vallese, a Martigny, nel 2003. Nel 2011, Swissmedic ha aperto un procedimento penale amministrativo contro la società, che nel 2013 è stata dichiarata fallita. Il Tribunale distrettuale di Martigny aveva condannato nel giugno 2016 quattro dirigenti dell'impresa vallesana - la coppia proprietaria e due altri manager - a pene pecuniarie e multe per aver falsificato la data di scadenza di alcuni medicamenti contro il cancro. I giudici hanno però scartato il reato di esposizione a pericolo della vita o salute altrui. Questo punto è contestato da Swissmedic. In un'intervista apparsa lo scorso 16 gennaio sui giornali "24 Heures" e "La Tribune de Genève" Olivier Flechtner, incaricato presso Swissmedic delle indagini sul dossier Alkopharma, ha spiegato che il rischio per i malati era "concreto", anche se la questione resta complessa" e varia a seconda della patologia e del trattamento legato al farmaco incriminato, denominato Thiotepa. Durante la prima assunzione del prodotto, i flaconi scaduti provocano un dosaggio inferiore al dovuto che non ha conseguenze, in quanto il medico li somministra fino al limite tollerabile dal paziente in termini di effetti collaterali. Ma se durante la seconda assunzione la partita è cambiata e il medicamento è dosato correttamente, l'aumento inatteso del principio attivo può innescare una reazione pericolosa per la salute, ha spiegato Flechtner. Dal canto suo nella stessa intervista Matthias Stacchetti, capo della divisione penale di Swissmedic, ha sottolineato anche che l'inchiesta di Swissmedic mostrava come i lotti falsificati di Thiotepa fossero dieci, ma il tribunale vallesano ne ha presi in considerazione solo tre. Inoltre - a suo avviso - i giudici hanno negato la responsabilità del direttore dell'azienda, pur se in diritto penale amministrativo esiste una disposizione che permette di incriminarlo allo stesso modo di un dipendente "nel caso in cui non avesse fatto tutto il possibile per impedire a quest'ultimo di commettere delle infrazioni". In un'altra intervista, pubblicata in gennaio Martin Fey, responsabile del servizio oncologico dell'Inselspital di Berna, ha dichiarato ai due domenicali "Matin Dimanche" e "SonntagsZeitung" che il suo ospedale ha ricevuto 1452 flaconi di Thiotepa tra il 2007 e il 2011, la maggioranza dei quali non contenevano la dose minima del principio attivo. Secondo Fey, all'Inselspital il problema ha riguardato 23 pazienti, la metà dei quali bambini. Il caso avrebbe interessato però tutti i principali istituti elvetici: l'Ospedale universitario di Ginevra ha ad esempio ricevuto 422 flaconi, quello di Basilea 220 e l'ospedale di Bellinzona 162. Alla luce di questi dati, dell’evolversi della vicenda giudiziaria poco al di là delle Alpi e dei rischi per i pazienti che hanno assunto i farmaci in questione, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è assurdo che il Ministero della Salute italiano e l’Aifa non abbiano ancora chiarito se in Italia sia stato commercializzato o meno il Thiotepa oggetto dell’inchiesta. Ecco perché a tutela della salute pubblica e per dovere di correttezza verso la potenziale platea dei soggetti coinvolti, rivolgiamo nuovamente un appello alle due istituzioni competenti affinché facciano immediata chiarezza sulla vicenda e fughino ogni dubbio circa la commercializzazione nel Nostro Paese di questi prodotti.

Nuova ondata di phising del falso omaggio “Mediaworld”.

Nuova ondata di phising del falso omaggio “Mediaworld”. Lo “Sportello dei Diritti” dopo la miriade di segnalazioni ricevute da utenti che ci sono cascati rilancia la nuova allerta della Polizia Postale: non cliccate sul link che porta ad un sito clone per sottrarre credenziali e carta di credito Lo “Sportello dei Diritti” l’aveva già preannunciato come uno dei tentativi di frode telematica più in auge, e la conferma è arrivata dal numero di segnalazioni giunte a noi e alla Polizia Postale. Si tratta di uno spamming massivo di sms che dietro le mentite spoglie della catena della tecnologia e degli elettrodomestici “MediaWorld” - che è in realtà del tutto ignara - nasconde un meccanismo truffaldino che serve solo per sottrarre credenziali, dati personali e della carta di credito dietro la promessa del regalo di uno smartphone Samsung Galaxy S9. E l’allarme, per i numeri di utenti truffati, è stato rilanciato recentemente sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” della Polizia Postale che lo ritiene utile ribadire per allertare la platea di tutti coloro che sono connessi in rete, perché potenzialmente tutti nel mirino di questi criminali telematici. Ed il post della Polizia Postale è ancora una volta assai eloquente per i rischi che corriamo: « ATTENZIONE – NUOVA ONDATA DI “PHISHING” RIGUARDANTE MEDIAWORLD. In queste ore abbiamo potuto verificare, attraverso un’opera di monitoraggio, la presenza sul web di una nuova ondata di fenomeni di “phishing” che interessano una nota azienda operante nel campo della vendita, anche on line, di prodotti elettronici. Il fenomeno è stato già oggetto, alcuni giorni fa, di una nostra segnalazione per mettere in guardia dal pericolo gli utilizzatori della Rete e fornire loro dei consigli per evitare di cadere nella trappola, consegnando ai cybercriminali importanti dati personali. Potete trovare gli approfondimenti al seguente link: http://www.commissariatodips.it/notizie/articolo/phishing-sms-mediaworld.html ». Ancora una volta hacker e truffatori della rete cercano di approfittare della nostra ingenuità e della bramosia di possedere le ultime novità tecnologiche, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Ecco perché è utile seguire alcuni semplici consigli riportati anche sul sito istituzionale della forza di polizia specializzata nella lotta al crimine informatico: • Non “cliccare” sul link proposto; • Non fornire alcun dato personale o relativo alla propria carta di credito o conto bancario; • Effettuare la scansione del dispositivo con un antivirus aggiornato. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

Stranieri in Italia: nessuna sanatoria per gli irregolari dal “Decreto Sicurezza”.

Stranieri in Italia: nessuna sanatoria per gli irregolari dal “Decreto Sicurezza”. Lo “Sportello dei Diritti”: giungono segnalazioni di migranti non regolari che si sono presentati o si accingono a farlo presso Questure e Prefetture senza alcuna assistenza e si ritrovano con l’avvio del procedimento di espulsione o un rimpatrio volontario Una vera e propria bufala circola da tempo, ma dopo il Decreto Sicurezza e le innumerevoli modifiche apportate dal provvedimento in questione alle norme sull’immigrazione ancor di più: una sanatoria per stranieri irregolari che non esiste in nessuno dei commi e degli articoli riformati dal pacchetto normativo approvato lo scorso 24 settembre dal Governo in materia d’immigrazione e sicurezza. La cosa più assurda è che sono giunte allo “Sportello dei Diritti” numerose segnalazioni di migranti non regolari o in attesa di regolarizzazione che si sono presentati in questi giorni, o si accingono a farlo, presso Questure e Prefetture senza alcuna assistenza e rischiano di trovarsi in mano con l’avvio del procedimento di espulsione o un rimpatrio volontario anziché l’agognato permesso di soggiorno. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, questa è solo l’ultima delle conseguenze del clima da caccia alle streghe contro i migranti che ormai porta quotidianamente al diffondersi di notizie false che alimentano senza alcun fondamento i sogni e le speranze di migliaia di stranieri che in maniera del tutto legittima ambiscono a regolarizzare la propria posizione sul territorio nazionale per poter migliorare onestamente la propria condizione. È bene, quindi, che tutti coloro che vivono a contatto dei migranti forniscano una corretta informazione al fine di garantire la più ampia tutela per tutti quelli che reclamano il diritto a permanere sul territorio nazionale o UE e che sono nelle condizioni legittime per ottenere un regolare permesso di soggiorno.

Lecce, strisce blu sì, quelle pedonali no: vergogna!

Lecce, strisce blu sì, quelle pedonali no: vergogna! Proseguono le segnalazioni dello Sportello dei Diritti delle zone in cui gli attraversamenti non si vedono più. La rabbia dei cittadini: e’ pericoloso Continua il viaggio-denuncia dello “Sportello dei Diritti” nei quartieri della città dove gli attraversamenti pedonali sono segnalati da strisce sbiadite, “mangiate” dal tempo e dall’incuria dal centro alla periferia, coperte dalle riasfaltature o frammentate a causa del cedimento dell’asfalto sottostante. Criticità registrate anche in zona Mazzini a Lecce, su via 47° Rgt Fanteria. Questa mattina, all’alba, sono stati rifatti tutti gli stalli blu nelle vie intorno a Piazza Mazzini, ma la ditta incaricata avrebbe potuto dare una ripassata anche a quelle pedonali. Come sottolineano anche i residenti della zona, arrabbiati per questa situazione. La scarsa visibilità delle zebrature è un problema anche per chi guida e il disagio è evidente soprattutto quando deve attraversare una persona anziana. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sarebbe il caso di rimarcarle dove il bianco è quasi tutto cancellato per evitare che le auto e i motorini ti piombino addosso, soprattutto a chi non ha familiarità con il quartiere.

mercoledì 26 settembre 2018

Allarme mondiale dal Regno Unito: "illegali ma ancora in commercio cibi brucia-grassi killer a base di dinitrofenolo".

Allarme mondiale dal Regno Unito: "illegali ma ancora in commercio cibi brucia-grassi killer a base di dinitrofenolo". RASFF lancia l’allarme, in Italia il Ministero ha lanciato allerta tre anni fa. Ma la vendita in rete continua Una sostanza pericolosa per la salute è stata scoperta in alcuni alimenti dietetici e integratori alimentari. L’annuncio arriva dal Regno Unito attraverso ben 4 notifiche diverse del Rasff (2018.2666 - 2668 - 2674 e 2676 del 25-09-2018), ovvero il sistema di allerta europeo rapido per la sicurezza alimentare. Il composto incriminato è il 2,4 (Dnp), a lungo utilizzato dai bodybuilder agonisti e da consumatori in cerca di soluzioni miracolose per un dimagrimento facile e rapido. Nei giorni scorsi, il Department of health inglese ha segnalato la presenza del Dnp in alcuni prodotti messi in commercio come brucia-grassi e come integratori alimentari per il dimagrimento attraverso i canali di vendita on line di internet e ha diffuso l’allarme rivolgendosi a tutti i professionisti del settore sanitario. Oggi il 2,4 dinitrofenolo è illegale, ma non è difficile procurarselo, per esempio attraverso siti Internet che ne omettono o minimizzano la pericolosità. Oltre ai pericoli legati alla sostanza, i rischi sono amplificati dalla produzione illegale, in laboratori clandestini che espongono i consumatori al rischio di sovradosaggio e contaminazioni. Il dinitrofenolo, utilizzato per aumentare il metabolismo e favorire la perdita di peso, è stato ritirato a causa di diverse incidenti mortali. In rete però si può acquistare tranquillamente anche se viene mascherato con nomi di fantasia. Dal 2007 si sono registrati 24 casi di tossicità del Dnp e cinque di essi hanno avuto esito fatale: è quanto riporta David Walker, responsabile medico del dipartimento inglese della Salute in una lettera rivolta ai medici di base e ai professionisti che operano nei reparti di emergenza. «Nonostante tutti gli sforzi che sono stati fatti per rimuoverli dal commercio, questi prodotti sono tuttora disponibili», scrive Walker «e possono essere utilizzati da body builder e da coloro che cercano di perdere peso. In Italia il DNP non è notificato come integratore e non può essere venduto, ma in rete si compra tranquillamente. La sostanza inoltre dà luogo ad accumulo nell’organismo e non esistono antidoti in grado di salvare la vita del paziente dopo intossicazione con una dose letale. Ma il problema è nella rete visto che secondo MarkMonitor, azienda specializzata nella protezione del brand online, ci sono 165 che vendono “pillola dimagranti” a base di Dinitrofenolo (DNP). Molti di questi siti hanno sede in paesi stranieri, e questo complica molto l’azione delle autorità sanitarie. Gli esperti del Department of health ricordano tutti i possibili sintomi dell’avvelenamento acuto da Dnp, che nei casi più gravi possono portare al decesso: febbre, disidratazione, nausea, vomito, agitazione, arrossamento della pelle, sudore, vertigini, mal di testa, respiro affannoso e battito cardiaco accelerato o irregolare. Anche il consumo prolungato di piccole quantità di 2,4 dinitrofenolo si associa a numerosi effetti avversi al sistema nervoso e cardiocircolatorio, oltre a cataratta e lesioni cutanee. Gli esperti raccomandano di disporre un ricovero ospedaliero per i pazienti che manifestano sintomi di questo tipo. In Italia, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti, come in molti altri paesi Europei, è illegale vendere DNP come prodotto per la perdita di peso, ed è vietato per il consumo umano. Si raccomanda ai medici che dovessero entrare in contatto con individui sospettati di assumere questa sostanza, di informarli dei pericoli e consigliare loro di interromperne immediatamente l’assunzione. La segnalazione diffusa ieri dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti, farmaci e presidi medici (RASFF) è stata inviata dal Ministero della salute italiano.Nonostante l’allerta, questa sostanza pericolosa è ancora ampiamente venduta illegalmente online.

Spavento in volo. Falso allarme aereo in fiamme, volo American Airlines, Londra Heathrow - New York, fatto atterrare a Dublino

Spavento in volo. Falso allarme aereo in fiamme, volo American Airlines, Londra Heathrow - New York, fatto atterrare a Dublino. L'equipaggio ha deciso la deviazione allo scalo più vicino per un segnale del display di incendio al motore sinistro che ha fatto scattare l'allerta Un aereo della American Airlines proveniente da Londra è stato costretto a un atterraggio di emergenza all’aeroporto di Dublino in Irlanda, per un presunto incendio al motore sinistro. Fonti della compagnia aerea hanno confermato che tutti i 206 passeggeri a bordo stanno bene e non ci sono feriti. Il pilota ha chiesto la procedura di emergenza e l’aereo si è posato scivolando però sul lato della pista. Dopo l'atterraggio, l'equipaggio ha chiesto ai controllori del traffico aereo di verificare la presenza di fiamme fuoriuscite dal motore. I pompieri sono intervenuti subito dopo l’atterraggio, quando il velivolo è stato condotto verso un area di parcheggio, avvicinandosi al motore utilizzando l'apparecchiatura di imaging termico per verificare eventuali segnali di incendio. I controllori ed i vigili del fuoco hanno confermato che non vi è stato alcun segno di fumo e fuoco. È ormai chiaro che l'equipaggio ha ricevuto una segnalazione di incendio del motore, ma che in realtà non c'è stato nessun incendio. La compagnia aerea ha confermato che il volo è stato deviato a Dublino dopo che una spia nella cabina di pilotaggio ha indicato un possibile problema meccanico. Durante l’atterraggio di emergenza tutte le altre operazioni dell’aeroporto sono state sospese dall’autorità aeroportuali. Secondo il sito di informazione sull’aviazione, l’aereo è un Boeing 777-200 che operava il volo AA-101 da Londra Heathrow a New York ed era partito alle 10:14. L'aereo è atterrato in sicurezza a Dublino alle 11.47. L'incredibile fatto è stato confermato anche da American Airlines. Una volta a terra, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il velivolo è stato ispezionato per diversi minuti da tecnici della compagnia aerea senza che venisse trovata alcuna minaccia alla sicurezza. Un portavoce della American Airlines ha definito l’incidente un falso allarme.

Cassazione: dev’essere annullato il verbale che non indica l’avvenuta taratura dell’autovelox.

Cassazione: dev’essere annullato il verbale che non indica l’avvenuta taratura dell’autovelox. La mancanza d’indicazione della revisione periodica rende inaffidabile la rilevazione. Non basta la dicitura circa la taratura e verifica originaria Il verbale dell’autovelox deve indicare a pena di nullità che l’apparecchio è stato sottoposto a periodica taratura. Solo se nel verbale è indicata espressamente la revisione periodica e non solo la verifica originaria, la rilevazione può considerarsi affidabile. A stabilire questi principi è la Corte di Cassazione con l’ordinanza 22889/18, pubblicata in data odierna che, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, segna un altro punto a favore nella quotidiana battaglia di coloro che combattono a favore della cittadinanza e della certezza del diritto e quegli enti accertatori che utilizzano gli strumenti di rilevazione delle infrazioni per fare multe a gogo, non solo a scopo di sicurezza stradale, ma anche per esigenze di bilancio ed a volte principalmente per questo. Nella fattispecie, i giudici della seconda sezione civile hanno rigettato il ricorso di un comune abruzzese contro la sentenza del Tribunale di Chieti che, nel confermare la decisione del Giudice di Pace di Guardiagrele, aveva dato ragione a un automobilista, che si era visto notificare una multa per eccesso di velocità su un tratto di strada che prevedeva un limite di 50 chilometri orari. La sanzione veniva irrogata grazie al rilevamento di un’apparecchiatura elettronica della quale, fra le numerose doglianze portate in sede giurisdizionale dall’automobilista, non era stata data dimostrazione della sua sottoposizione a una regolare taratura che costituisce un’operazione imprescindibile ai fini dell’affidabilità della rilevazione, con la conseguenza della nullità del verbale in sua assenza. I Giudici di piazza Cavour nel respingere il ricorso dell’amministrazione comunale, ricordano come l’intervento della Corte Costituzionale con la sentenza 113/2015 sull’articolo 45, comma 6, Cds, ne abbia dichiarato la sua illegittimità per contrasto con l’articolo 3 della Costituzione. La Consulta ha rilevato, infatti, come l’assenza di verifiche periodiche di funzionamento e di taratura possa pregiudicare l’affidabilità a prescindere dalle modalità di impiego degli strumenti destinati alla rilevazione della velocità. La Corte Costituzionale, aveva già affermato il principio secondo cui l'esonero da verifiche periodiche, o successive ad eventi di manutenzione, appare per i suddetti motivi intrinsecamente irragionevole. Nella fattispecie al vaglio della Suprema Corte, «la taratura dell’apparecchiatura risultava necessaria e che solo a condizione che vi sia espressa indicazione nel verbale dell’avvenuto adempimento, il rilevamento può presumersi affidabile, con conseguente onere dell’opponente di contestare la cattiva fabbricazione, installazione e/o funzionamento del dispositivo». Non emerge dagli atti la prova che l’autovelox con la quale è stata rilevata l’infrazione contestata all’opponente fosse stata effettivamente sottoposta a revisione periodica, e, in ogni caso, di tale circostanza non c’è menzione nel verbale di contestazione impugnato.

Bambino di 11 mesi muore su un volo Doha - Hyderabad, atterraggio di emergenza all'aeroporto internazionale Rajiv Gandhi

Bambino di 11 mesi muore su un volo Doha - Hyderabad, atterraggio di emergenza all'aeroporto internazionale Rajiv Gandhi. Lo Sportello dei Diritti: dotare tutti i mezzi del trasporto pubblico di defibrillatori e di persone abilitate alla rianimazione cardiopolmonare L'atterraggio di emergenza a all'aeroporto internazionale Rajiv Gandhi non è servito a salvargli la vita. Un bambino statunitense di 11 mesi, è morto poco dopo l'arrivo del volo QR 500 della Qatar Airways all'aeroporto di Hyderabad, intorno alle 2,30 di mercoledì 26 settembre. L'aereo della compagnia di bandiera del Qatar, era decollato poco prima delle 19,10 (ora locale) dall'aeroporto internazionale di Doha, capitale del Qatar, ed era diretto a Hyderabad in India meridionale. Secondo una prima ricostruzione della compagnia aerea, il bambino è stato colto da una crisi respiratoria mentre era a bordo del velivolo, un Airbus A380. Il volo stava attraversando l'India quando, il comandante ha chiesto assistenza medica. Tutto inutile. Il bambino sarebbe già morto in volo: il personale medico dell'aeroporto, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. La salma si trova attualmente all'Apollo Medical Center dove è stata trasportata dopo lo sbarco all'aeroporto internazionale Rajiv Gandhi, in attesa che la magistratura decida se disporre l'autopsia. L'aereo è stato parcheggiato in uno stand remoto dell'aeroporto di Hyderabad. Come previsto dal Codice della navigazione aerea, il comandante, oltre ad essere ascoltato dall'autorità giudiziaria competente qualora ve ne fosse la necessità, dovrà rendere dichiarazioni al direttore territoriale nazionale indiano per l'aviazione civile, che sta seguendo la vicenda. L'equipaggio, alcuni passeggeri e altre persone intervenute per prestare i primi soccorsi sono stati sentiti come persone informate sui fatti dagli investigatori delegati di svolgere i primi accertamenti sul decesso del bimbo. La polizia di frontiera aeroportuale, ha raccolto testimonianze, fatto fotografie sul velivolo a bordo del quale viaggiava il piccolo statunitense con i genitori. Si pensa che il bambino sia nato nello stato americano del New Jersey e detenga un passaporto statunitense. Suo padre, Anil Varma, pare abbia un indiano. È urgentissimo, urgentissimo per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,dotare tutti i mezzi del trasporto pubblico di defibrillatori e di persone abilitate alla rianimazione cardiopolmonare. Non è possibile pensare che, nel 2018, a bordo dei mezzi pubblici manchino i defibrillatori e chi li sa usare.

Ikea ritira dal mercato la lampada da soffitto Calypso.

Ikea ritira dal mercato la lampada da soffitto Calypso. La catena di negozi di mobili richiama un lotto della plafoniera Calypso. C'è il rischio che il paralume cada. Nuovo richiamo per i prodotti targati "IKEA". Questa volta si tratta delle plafoniere del modello "Calypso". Ikea ha ricevuto una segnalazione di incidente in cui la la plafoniera è caduta andando in frantumi. L'incidente non ha provocato lesioni alle persone. L'incidente segnalato si è verificato in Austria. Lo ha segnalato l'azienda sul proprio sito internet in un comunicato stampa, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che avvisa i clienti del pericolo. Il colosso dell’arredamento ha annunciato il difetto attraverso una nota in cui spiega che: è interessato dal richiamo solamente il lotto (JJWW) 1625-1744 della plafoniera "Calypso" venduta dal 1° agosto 2016. Non appena ricevuta la segnalazione dell'incidente, Ikea ha avviato un’indagine accurata che ha portato a una modifica del design del prodotto per ridurre ulteriormente il rischio di caduta. La nuova versione è già disponibile nei negozi. Per sostituire l’oggetto o essere rimborsati non è richiesto lo scontrino fiscale. Per ulteriori informazioni, visita www.IKEA.it o contatta il Servizio Clienti. L'azienda si scusa per eventuali disagi provocati.

martedì 25 settembre 2018

Voltaren pericoloso per il cuore?

Voltaren pericoloso per il cuore? Uno studio danese pubblicao sul Bristish Medical Journal mette nel mirino uno degli antidolorifici più venduti al mondo: presenta un alto rischio di infarto È usato per alleviare il mal di testa, i dolori dentali, mestruali, articolari, dei legamenti, dorsali, legati alle lesioni e per abbassare la febbre durante le condizioni simil-influenzali. Stiamo parlando del farmaco antinfiammatorio non steroideo più utilizzato al mondo: il dicloflenac, conosciuto in Italia come Voltaren, uno dei "gioielli" del colosso farmaceutico Novartis. Diversi studi sono già giunti a dimostrare che l'uso di questo farmaco, soprattutto a lungo termine e in dosi elevate (da 150 mg al giorno), potrebbe aumentare l'insorgenza di un evento cardiaco, soprattutto in persone che hanno già fattori di rischio, come una storia di infarto o ictus, iperlipidemia, diabete o tabacco. Uno studio danese, pubblicato il 4 settembre scorso sull'autorevole Bristish Medical Journal, in risposta a una richiesta di rivalutazione del rapporto rischi / benefici dei trattamenti contenenti questa molecola dall'Agenzia europea per i medicinali nel 2016, ha confermato questo legame in modo particolarmente forte. Sulla base di un registro nazionale contenente i dati di 6,3 milioni di pazienti, utenti o non antinfiammatori tra il 1996 e il 2016, gli autori sono stati in grado di confrontare i pericoli dell'assunzione di diverse classi di farmaci di questa famiglia: diclofenac (Voltaren, Inflamac, Ecofenac ...), ma anche l'ibuprofene (Brufen, Irfen, Algifor ...), naproxene (Apranax, Proxen ...) e paracetamolo (Panadol, Dafalgan ...). I risultati dimostrerebbero che un trattamento con diclofenac per 30 giorni, indipendentemente dalla dose prescritta, sarebbe associato ad un aumento dell'incidenza di eventi cardiovascolari (disturbi del ritmo cardiaco, ictus, infarto, arresto cardiaco) in circa il 50% in più rispetto alle persone non in trattamento, 20% rispetto all'ibuprofene e il 30% rispetto al naprossene, indipendentemente dal sesso o dall'età dei soggetti studiati. Va notato che gel, unguenti o compresse contenenti diclofenac non sono interessati a causa del basso assorbimento della molecola attraverso la pelle. Con quali meccanismi i farmaci antinfiammatori possono essere dannosi per il cuore? "Queste molecole agiscono modificando la produzione di prostaglandine", afferma Thierry Buclin, Chief Medical Officer del Dipartimento di Farmacologia Clinica presso il CHUV di Losanna. Questi messaggeri chimici sono mediatori del dolore e dell'infiammazione, ma sono anche coinvolti nella coagulazione del sangue e nella protezione delle membrane mucose e dei vasi sanguigni. Pertanto, se calma il dolore, un antinfiammatorio può anche causare sanguinamento gastrico, ma facilita anche la formazione di coaguli che possono causare eventi cardiovascolari. Lodato inizialmente per la sua migliore tolleranza gastrica, l'anti-infiammatorio sviluppato da Merck, il Vioxx, è stato ritirato dal mercato nel 2004 a causa di un rischio cinque volte maggiore di un evento cardiovascolare rispetto ai suoi principali concorrenti. Morten Schmidt, autore principale dello studio, contattato dal celebre quotidiano The Times, ritiene che dovrebbero essere prese misure dalle autorità sanitarie per quanto riguarda l'uso di diclofenac, "Noi crediamo che sia il momento di riconoscere il potenziale rischio per la salute legato a questa sostanza e ridurre il suo uso. Questo farmaco non dovrebbe più essere disponibile senza una prescrizione e, quando prescritto, dovrebbe essere accompagnato da un chiaro foglio illustrativo che ne spieghi i potenziali pericoli ". Jules Desmeules, direttore medico del dipartimento di farmacologia clinica presso l'HUG, a Ginevra, è più moderato: "Sebbene gli autori ci ricordino giustamente che il rischio cardiovascolare con farmaci antinfiammatori esiste, non lo escludiamo. Tuttavia, non è possibile inchiodare il diclofenac alla gogna basandosi su questo studio perché si basa su registri e dosaggi che non sono sufficientemente dettagliati. Se il diclofenac è più rischioso di altre sostanze, può essere perché viene spesso usato al dosaggio massimo consentito, a differenza, ad esempio, dell'ibuprofene. Tuttavia, questo lavoro ci rafforza nell'idea che il paracetamolo sia certamente la migliore scelta analgesica per le persone a rischio ". Conoscere i possibili effetti collaterali dei farmaci che ingeriamo sembra tanto più significativo rispetto ad una revisione della prescrizioni sui prodotti terapeutici che possa ulteriormente facilitare l'accesso della popolazione agli anti-infiammatori. In ogni caso, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la nostra associazione che da anni, tra le sue attività si occupa di farmacovigilanza e di tutela dei pazienti dalle conseguenze dannose dei farmaci, ritiene utile un approfondimento delle verifiche da parte delle autorità di farmacovigilanza a partire da AIFA ed EMA alla luce di questa ricerca pubblicata su una rivista scientifica così autorevole ed effettuata sulla base di dati riguardanti milioni di soggetti. Nel frattempo, raccoglieremo tutte le segnalazioni che dovessero pervenirci in merito a casi anche e solo di sospette conseguenze negative sulla salute per coloro che hanno assunto farmaci contenenti il principio attivo in questione.

Aereo risucchia stormo di uccelli, danni al motore e rientro in aeroporto. Cancellato volo Atene-Zurigo

Aereo risucchia stormo di uccelli, danni al motore e rientro in aeroporto. Cancellato volo Atene-Zurigo L’airbus della Compagnia Swiss, con 243 passeggeri a bordo, in partenza dall’aeroporto di Atene per Zurigo con il volo svizzero LX1831, è stato costretto a rientrare dopo che un volatile è stato risucchiato da uno dei motori del velivolo. Il “birdstrike”, che letteralmente significa impatto con volatile, ha provocato danni al motore e, secondo quanto riferito dai vigili del fuoco, ha reso necessario il rientro dell’aeromobile dopo circa 10 minuti di rullaggio sulla pista di volo. Attualmente il velivolo è fermo per l’effettuazione dei controlli di sicurezza, con conseguenti disagi per i passeggeri diretti nell’aeroporto di Zurigo. Secondo quanto si è appreso, l’airbus rimarrà nello scalo ateniese in attesa dell’arrivo di alcuni pezzi di ricambio. La compagnia Swiss ha comunque riprenotato i passeggeri su voli alternativi, afferma il portavoce Stefan Vasic. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, una situazione non certamente ottimale che ha fatto arrabbiare e frustrare i passeggeri.

Febbre del Nilo, in aumento i casi nelle ultime tre settimane.

Febbre del Nilo, in aumento i casi nelle ultime tre settimane. Nel 2018 in Europa più segnalazioni che negli ultimi 5 anni: finora se ne contano 1'500, di cui un terzo dal 31 agosto. Morte 115 persone Sono più di 1'500 i casi di febbre del Nilo occidentale registrati quest'anno in Europa, di cui 530 tra il 31 agosto e il 20 settembre. Un terzo del totale in appena tre settimane. Il numero complessivo delle infezioni supera quello totale dei 5 anni precedenti. A segnalarlo è l'ultimo bollettino del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc). Dei 1'505 casi europei, 1'135 sono stati riportati in paesi dell'Unione europea e 370 in paesi limitrofi. All'interno dell'Ue è l'Italia a guidare la classifica del maggior numero di casi (453), seguita da Grecia (225), Romania (216), Ungheria (167), Croazia (36), Francia (16), Austria (15), Bulgaria (4) e Slovenia (3). Nei paesi limitrofi l'Ue, è invece la Serbia la più colpita (286), insieme a Israele (81) e Kosovo (3). Finora sono morte 115 persone a causa del virus, di cui 35 in Italia, 29 in Serbia, 25 in Romania, 24 in Grecia, 11 in Ungheria e 1 in Kosovo. Il tasso di mortalità (7,6%) di quest'anno non ha però superato quello dei due anni precedenti (11,1%). In generale tutti i casi registrati nel 2018 sono stati segnalati in paesi che erano già stati colpiti negli anni scorsi. Il virus viene trasmesso agli uccelli, ai cavalli, all’uomo e ad altri mammiferi tramite zanzare e zecche infette. È diffuso principalmente in Europa sudorientale, Asia centrale, Nord America e Africa. Circa l’80% degli individui infetti non manifesta sintomi visibili, mentre circa il 20% presenta sintomi lievi. In meno dell’1% delle persone infette il virus attacca il sistema nervoso causando encefalite e/o meningite. Il virus non può essere trasmesso direttamente da una persona all’altra. Se ci si reca in Paesi in cui è presente il virus della febbre del Nilo occidentale, viene raccomandato di proteggersi dagli insetti con un abbigliamento adeguato e l’utilizzo di prodotti repellenti. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, poiché gli esperti ritengono che il collegamento fra il ciclo rurale e quello domestico è determinato da alcune zanzare della macchia che potrebbero penetrare negli ambienti domestici infettando il pollame o altri animali d’allevamento e da compagnia, i quali poi potrebbero essere punti da zanzare nella fase della viremia, si raccomanda di evitare, in zone a rischio, il contatto con animali deceduti e di prevenire la proliferazione delle zanzare limitando le superfici umide tra le quali, rende bene l’idea, il classico esempio del sottovaso sempre pieno d’acqua. È evidente, inoltre, che ai primi sintomi, bisogna rivolgersi al proprio medico di famiglia. Si ricorda, a tal proposito che gli indici segnalati sono rappresentati da febbre moderata dopo pochi giorni di incubazione, che dura da tre a sei giorni, accompagnata da malessere generalizzato, anoressia, nausea, mal di testa, dolore oculare, mal di schiena, mialgie (dolori muscolari), tosse, eruzioni cutanee, diarrea, linfadenopatia e difficoltà a respirare. In meno del 15% dei casi, negli anziani e nei soggetti più deboli, possono aggiungersi gravi complicazioni neurologiche quali meningite o encefalite. Non esistono al momento vaccini o trattamenti specifici, vengono di norma usati farmaci per alleviare la sintomatologia tipica della malattia. É, peraltro, importante sottolineare che l'ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ogni settimana pubblica un rapporto informativo sulla febbre del Nilo occidentale che comprende mappe della attuale distribuzione geografica dei casi autoctoni umani nell'UE e nei paesi limitrofi, tra cui un confronto con i dati precedenti, un aggiornamento della situazione e una tabella del numero di casi di paese e zona. Esso è pubblicato sul sito dell’istituzione europea ogni venerdì pomeriggio. L'obiettivo del progetto è quello di informare le autorità competenti responsabili per la sicurezza della salute delle aree nelle quali risulta possibile il contagio del virus del Nilo occidentale agli esseri umani al fine di sostenere la loro attuazione della normativa sulla sicurezza della salute. Secondo la normativa europea sulla sicurezza della salute, gli Stati membri devono avviare misure di controllo per assicurare la sicurezza in caso di casi di febbre del Nilo occidentale. Una sfida importante per l'attuazione del presente regolamento è la raccolta tempestiva di informazioni accurate sulle zone colpite.

Unione Sportiva Lecce: la Commissione Tributaria Provinciale di Lecce annulla avviso di accertamento per oltre € 70.000 tra imposte, sanzioni ed interessi. Compenso al procuratore e non fringe benefits

Unione Sportiva Lecce: la Commissione Tributaria Provinciale di Lecce annulla avviso di accertamento per oltre € 70.000 tra imposte, sanzioni ed interessi. Compenso al procuratore e non fringe benefits Con sentenza n. 2826 del 20 settembre 2018, la Commissione Tributaria Provinciale di Lecce – Sezione 4 – (Presidente Romano Giovanni - Relatore Sartori Arturo – Giudice Tosi Sergio Mario) ha accolto il ricorso presentato dall’Unione Sportiva Lecce S.p.a., rappresentata e difesa dall’Avv. Maurizio Villani, avverso un avviso di accertamento per mancato versamento di ritenute. Ne dà notizia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. In particolare, la vicenda ha ad oggetto l’impugnazione di un accertamento con il quale l’Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di Lecce, adeguandosi a quanto contestato nel p.v.c. in sede di verifica fiscale, ha contestato alla società il mancato versamento di ritenute su compensi per lavoro dipendente, ritenendo che il compenso corrisposto dall’Unione Sportiva Lecce S.p.a. all’agente del calciatore Massimo Oddo, Sig. Alessandro Moggi, per l’importo di € 30.000,00 + IVA al 21% (€ 6.300,00), doveva considerarsi remunerazione in natura corrisposta al calciatore (fringe benefits) e, in quanto retribuzione erogata al dipendente, sottoposta al versamento delle ritenute d’acconto. La società, nel costituirsi in giudizio, oltre a sollevare una serie di eccezioni di diritto, eccepiva, nel merito, l’infondatezza dell’atto impositivo impugnato in quanto l’Amministrazione finanziaria, riprendendo acriticamente il contenuto del p.v.c. della Guardia di Finanza – Nucleo di Polizia Tributaria di Lecce, era giunta alla conclusione che il procuratore Moggi dovesse essere considerato il procuratore del giocatore Oddo, solo ed esclusivamente mediante presunzioni semplici, del tutto prive del carattere della gravità precisione e concordanza. Ed infatti, l’Ufficio aveva provveduto ad allegare soltanto il mandato con il quale l’Unione Sportiva Lecce S.p.a. incaricava il procuratore Moggi per il tesseramento del giocatore Oddo. Ebbene, i giudici tributari hanno accolto le tesi difensive dell’Avv. Maurizio Villani, sottolineando come l’Agenzia delle Entrate, contestando la fittizietà soggettiva dell’operazione (ovvero che il reale beneficiario di quanto corrisposto dalla società doveva essere considerato il calciatore, quale forma di retribuzione aggiuntiva corrisposta in suo favore, e non già quale onere economico della prestazione resa dal procuratore), avrebbe dovuto produrre la prova della divergenza tra la realtà dell’operazione e la sua espressione documentale, fornendo validi elementi, che potessero anche assumere la consistenza di attendibili indizi. Nel caso di specie, invece, affermano i giudici tributari “gli elementi probatori forniti, valutati sia singolarmente che complessivamente, si appalesano privi dei caratteri di gravità, precisione e concordanza e comunque inadeguati a dimostrare la reale sussistenza di una indennità aggiuntiva (fringe benefits) in favore del calciatore con le conseguenze fiscali applicate con l’atto in questione. L’atteggiamento elusivo addotto dall’Ufficio appare meramente indiziario, ma carente sotto il profilo probatorio, specie se considerato a fronte di una fatturazione e quindi ad un relativo pagamento delle imposte”.

Panico in volo: confonde la porta del WC con quella di uscita dell'aereo

Panico in volo: confonde la porta del WC con quella di uscita dell'aereo. Durante un volo GoAir un uomo ha tentato di aprire la porta del velivolo a 10'000 metri di altitudine. Ha affermato che voleva andare in bagno. Confonde la porta del WC con quella di uscita dell'aereo. Non è una barzelletta, ma quanto capitato a un passeggero, a circa 10mila metri d'altitudine. Il fatto è avvenuto durante un volo della compagnia aerea GoAir che collega Nuova Delhi a Patna. Una volta atterrati, il viaggiatore, un impiegato di banca, è uscito dall'aereo sotto scorta della polizia, ed è poi stato trattenuto per l'interrogatorio. "L'equipaggio, dopo avermi sopraffatto, mi ha ordinato di restare seduto al mio posto e mi ha detto che sarei stato arrestato quando saremmo atterrati" riferisce il diretto interessato, e aggiunge: "Ho tentato di dirgli che avevo fatto un errore, che si trattava di un malinteso. Ma la polizia mi ha arrestato lo stesso". Oltre a dover pagare una multa, il malcapitato non potrà più viaggiare con la compagnia aerea indiana GoAir per i prossimi cinque anni. Un portavoce della GoAir, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha confermato l'incidente, sottolineando che l'uomo non è stato in grado di aprire la porta dell'aeromobile in ogni caso a causa della forte pressione della cabina.

Taiwan, insegna "Berlin Hair" di un parrucchiere pubblicizzata con svastiche fa scandalo

Taiwan, insegna "Berlin Hair" di un parrucchiere pubblicizzata con svastiche fa scandalo. Il logo di un locale di Taiwan mostra i rasoi a forma di svastica. Era lì da tre anni ma la polemica è nata dopo la segnalazione di turisti stranieri all'Istituto tedesco di Taipei Un clamore "a scoppio ritardato", quello suscitato dalla scelta grafica di un salone di parrucchieri di Hsinchu City, località della zona nord di Taiwan. Tre anni fa il Berlin Hair Salon aprì i battenti e scelse di farsi pubblicità con due simboli che richiamano una svastica e la parola "Berlino" in caratteri cinesi. Tutto è andato bene per anni, poi l'insegna è stata notata da alcuni turisti stranieri, che hanno inoltrato una segnalazione all'Istituto tedesco di Taipei. I responsabili dell'istituzione hanno quindi chiesto al titolare del locale di rimuoverle, dato che potevano essere considerate offensive dalle vittime dell'Olocausto. Hsu Chen-yan, il proprietario, ha spiegato il significato del controverso simbolo concepito da uno studio di design: non una svastica ma quattro lame di rasoio. Nonostante questa precisazione ha spiegato che probabilmente rimuoverà le insegne, se troverà i soldi. A dire del proprietario molti sono stati i clienti provenienti dall'Europa. Si tratta dell'ennesima polemica scoppiata a Taiwan su simboli e riferimento al regime di Adolf Hitler: qualche tempo fa una scuola aveva trasformato la festa natalizia in una parata a tema nazista. Intanto sulla pagina Facebook gli internauti stanno spostando decine di commenti chiedendone l'immediata chiusura. Così come ci sono anche molte persone che fanno il tifo per il parrucchiere e che gli augurano una "lunga vita". Molti consigliano a Chen-yang di "esaminare i libri di storia". Se il logo non è stato effettivamente progettato in questo modo, "il tuo crimine è l'ignoranza". Secondo Wikipedia, la svastica ha un ruolo centrale in Asia. Soprattutto nell'induismo, la forma ad angolo retto si trova spesso, è considerata di buon auspicio e viene usata nei matrimoni e in altre feste. Nel buddismo, tuttavia, la svastica ad angolo sinistro è considerata un simbolo di perseveranza e un simbolo di abbondanza e prosperità. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da anni si batte anche contro ogni tipo di rievocazione dei due regimi che hanno determinato un passato nefasto per la storia europea e mondiale, evidenzia che nessuno sa se e quando l’attività commerciale verrà chiusa. Intanto ovviamente la comunità ebraica è insorta.

lunedì 24 settembre 2018

Allerta del RASFF. Cozze provenienti dalla Grecia, allarme escherichia coli in tutta Italia

Allerta del RASFF. Cozze provenienti dalla Grecia, allarme escherichia coli in tutta Italia E' di oggi 24 settembre la notizia di una nuova allerta alimentare: cozze vive (Mytilus Galloprovincialis) provenienti dalla Grecia sono risultate contaminate dal batterio dell’Escherichia Coli per valori oltre i limiti di legge (fino a 1300 MPN/ 100 g). L’allarme proviene dal Rasff, ovvero dal sistema di allerta europeo rapido per la sicurezza alimentare. L’allerta sembra riguardare tutto il territorio nazionale da Nord a Sud in quanto le cozze contaminate sarebbero già state messe nel mercato. Queste cozze vive e contaminate, infatti, sarebbero state già immesse sull'intero mercato nazionale. L'Escherichia Coli è un batterio davvero molto insidioso, presente in acque inquinate da feci e che può essere devastante per l'apparato digerente e provocare nausea, fortissimi crampi addominali, diarrea e vomito. A rendere ancor più spaventoso l'allarme, che risale al 24.09.2018, dettagli di notifica - 2018.2654 del 24.09.2018, c'è il fatto che non si conoscono i lotti con cozze contaminate perché riguardano non soltanto la Grande distribuzione ma pescherie e mercati di Italia. Il ritiro delle cozze contaminate è già stato avviato in tutta Italia: si tratta di una misura cautelare a tutela della salute dei consumatori. Il Sistema di allerta invita ad informare le autorità e a tutti a prestare la massima attenzione e a non consumare le cozze vive provenienti dalla Grecia senza prima sottoporle al controllo dal Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della Asl locale. Il rischio, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rilanciando le raccomandazioni del Servizio di Igiene degli Allevamenti e delle produzioni zootecniche, è che i mitili interessati dal richiamo possano esser commercializzati al di fuori dei canali legali, mettendo a grave rischio la salute dei consumatori. Mentre i molluschi acquistati esclusivamente attraverso "canali autorizzati all’interno di sacchetti con etichette che ne riportano la provenienza, possono essere acquistati in sicurezza".

Alzati e cammina: un paraplegico riesce a camminare con un piccolo elettrodo

Alzati e cammina: un paraplegico riesce a camminare con un piccolo elettrodo. Un giovane totalmente paralizzato dopo un incidente in motoslitta è riuscito a camminare negli Stati Uniti grazie all'impianto di un elettrodo Un giovane di 29 anni, completamente paralizzato dopo un incidente in motoslitta, è stato in grado di camminare con il solo sostegno delle sue braccia e un deambulatore attraverso l'impianto di un elettrodo nella sua spina dorsale. Una prima mondiale, secondo lo studio americano pubblicato questo lunedì da Nature Medicine. Negli Stati Uniti, un giovane che è diventato paraplegico dopo l'incidente in motoslitta che ha danneggiato il midollo spinale nel tratto centrale della schiena non è stato in grado di muoversi o sentire nulla sotto la ferita. È riuscito a camminare con l'unico sostegno delle sue braccia e di un deambulatore, grazie all'impianto di un elettrodo nella sua colonna vertebrale. Come parte di questo studio iniziato nel 2016, tre anni dopo l'incidente, i chirurghi presso la Mayo Clinic di Rochester, in Minnesota, hanno istituito un impianto portatore di un elettrodo nello spazio epidurale al di sotto della zona lesa della sua sezione spinale. Questo elettrodo collegato a un pacemaker impiantato nella regione addominale era collegato in modalità wireless a un controllo esterno. Il giovane, che ora ha 29 anni, ha seguito le sessioni di stimolazione elettrica e di esercizi combinati per 43 settimane. Alla fine di due settimane, poteva già alzarsi e prendere misure supportate da un'imbracatura, sotto stimolazione elettrica. Durante 113 sessioni di formazione di un anno, i ricercatori della Mayo Clinic e dell'UCLA University hanno regolato gli esercizi per dare al paziente la massima indipendenza. Il giovane paraplegico è riuscito a camminare senza un'imbracatura, con il supporto fornito dal deambulatore o stando sulle sbarre su un tapis roulant, e persino trovando l'equilibrio senza guardarsi le gambe allo specchio. In totale, in un anno, è riuscito a percorrere 102 metri, la lunghezza di un campo di calcio, ha detto lo studio guidato dalla dott.ssa Kristin Zhao e dalla dottoressa Kendall Lee. "Riacquistare il controllo volontario delle proprie gambe"."Questa è la prima volta che un uomo con la parte inferiore del corpo completamente paralizzata riesce a camminare su un tapis roulant o con un deambulatore", afferma la dott.ssa Kristin Zhao.In precedenti esperimenti, i volontari paraplegici erano stati in grado di muovere volontariamente fianchi, caviglie o dita dei piedi, ma non di camminare, sotto stimolazione elettrica. "Lo studio dimostra che dopo l'impianto e sotto stimolazione elettrica, il paziente è stato in grado di riprendere il controllo volontario delle sue gambe", ha detto Kendall Lee in una conferenza stampa, pur riconoscendo che "il meccanismo preciso che ha reso questo possibile rimane sconosciuto . "Lo studio dimostra che il sistema nervoso centrale può adattarsi dopo una lesione grave e che con interventi come la stimolazione epidurale, possiamo riprendere il controllo delle funzioni motorie" , afferma il dott. Zhao. "Funzioni che si pensava fossero perse".Tuttavia, "bisogna sottolineare che, nonostante i successi ottenuti durante lo studio, il paziente continua a condurre la sua vita quotidiana su una sedia a rotelle", afferma. Infatti, non appena la stimolazione elettrica si ferma, l'uomo torna al suo stato di paralisi iniziale e non riacquista la sensazione del corpo. Lo studio si concentra anche su un individuo e "sono necessarie ulteriori ricerche in questo settore per comprendere meglio chi può beneficiare di questo tipo di intervento", ha affermato il dott. Zhao. Questo lavoro rafforza, con altri esperimenti, l'idea che "le funzioni che pensavamo fossero definitivamente perse" potranno essere riavviate grazie alle nuove tecnologie. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la scoperta, pubblicata sulla rivista scientifica Nature Medicine, apre nuove speranze per la cura della paralisi anche se i ricercatori ricordano che serviranno ulteriori sperimentazioni.

"Scimmia con una faccia coperta di piercing": nauseante campagna online lanciata da un partito dell'estrema destra francese

"Scimmia con una faccia coperta di piercing": nauseante campagna online lanciata da un partito dell'estrema destra francese. Una campagna provocatoria lanciata dai Cattolici di Civitas Tolosa mostra una scimmia sogghignante con una faccia coperta di piercing Uno scimpanzé punk con una faccia coperta di piercing. È la strana immagine che sta diventando virale questo lunedì 24 settembre sui social network diffusa dalla nuova sezione di Tolosa, in Francia, del partito cattolico Civitas. Questo partito di estrema destra ha appena aperto un ufficio in questa città. L'immagine è sbarrata con lo slogan "francese de-cristianizzato = paese degenerato". Una campagna provocatoria sicuramente destinata a farsi conoscere. Civitas Tolosa sta ovviamente cercando di denunciare la secolarizzazione della società e la perdita di velocità della religione cattolica. E allo stesso tempo cerca di attirare nuove identità al suo interno. Ma l'illustrazione della presunta "degenerazione" del paese da parte di una scimmia sogghignante lascia pochi dubbi sulle posizioni del partito. Questo fotomontaggio sembra indirizzare i francesi dall'immigrazione africana e fa riferimento, senza nominare, alla controversa teoria del "Grande rimpiazzo", che l'estrema destra francese ama. Racchiude l'idea seguente: l'immigrazione considerata "massiccia" in Europa è un progetto politico che mira a sostituire la popolazione bianca europea. Altri dettagli presenti nell'immagine, in particolare la piramide del Louvre, di fronte al quale Emmanuel Macron è stato incoronato presidente, sono incerti. Una parte dell'estrema destra lo vede come un simbolo della Massoneria. I cattolici dell'estrema destra di Civitas si sono fatti conoscere al grande pubblico durante gli accesi dibattiti sul matrimonio per tutti nel 2013. Questa associazione nazionale è diventata un partito politico nel 2016 e sta cercando un nuovo futuro. Il mese scorso, Civitas ha organizzato la sua prima scuola estiva vicino a Poitiers. Ha aperto una nuova sezione a Tolosa il 15 settembre chiedendo ai residenti di "unirsi ai suoi ranghi per la salvezza della Francia", secondo il suo sito web. "L'apertura di questa sezione è quello di incoraggiare più cattolici in tutta la Francia per investire, non poche persone che gestiscono una festa per le loro ambizioni, ma per una festa veramente cattolica che vuole ripristinare il regno dei Cristo- Re in Francia e ridona al nostro Paese il suo orgoglio che i leader politici sporcano e hanno sporcato per troppo tempo", tuttavia, Civitas chiarisce sul suo sito ufficiale . Questo fotomontaggio scandaloso, presentato come un "originale" Civitas, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è a tutti gli effetti un'iniziativa che ha un riflesso di livello nazionale, in modo da assomigliare fortemente ad una campagna di comunicazione razzista.

Brexit, "black-out" dei voli? Niente più voli in caso di "no-deal".

Brexit, "black-out" dei voli? Niente più voli in caso di "no-deal". Le licenze aeree europee non sarebbero più valide. Ipotesi prospettata dal governo britannico in caso di mancato accordo con l'UE Un vero e proprio "black-out" dei voli potrebbe avvenire in caso di mancato accordo sulla Brexit tra Regno Unito e l'Unione Europea. È quanto ipotizza il governo britannico nelle sue ultime comunicazioni: in caso di un "no-deal" i collegamenti aerei tra il Vecchio Continente e la Gran Bretagna s'interromperebbero di colpo. Il motivo? Le licenze aeree europee non sarebbero più valide e le compagnie dovrebbero procurarsi di volta in volta i permessi per poter operare nei singoli Paesi. «Se la Gran Bretagna lasciasse l'Unione Europea nel marzo 2019 senza nessun accordo in corso, le compagnie autorizzate europee e britanniche perderebbero il diritto automatico di operare senza la richiesta di un permesso anticipato». In caso di "no-deal" potrebbero essere toccate anche le compagnie statunitensi che si appoggiano su partner britannici. «Non sarebbe nell'interesse di nessun paese europeo o del Regno Unito di restringere la scelta delle destinazioni che potrebbero essere servite». Londra ha fatto sapere, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che garantirà unilateralmente il permesso alle compagnie europee di atterrare negli aeroporti britannici, e spera che gli Stati europei facciano lo stesso.

Francia progetta pedaggio extra per camion italiani che attraversano il Paese

Francia progetta pedaggio extra per camion italiani che attraversano il Paese. Il ministro della Transizione Ecologica, François de Rugy, annuncia una eurovignetta per i veicoli industriali stranieri che attraverseranno il territorio francese: le associazioni dell'autotrasporto contrarie. Il Governo francese sta studiando una tassa specifica, versione dell'ecotaxe, per evitare la contrapposizione con gli autotrasportatori nazionali, solo per i veicoli stranieri che attraverseranno il Paese. Lo ha annunciato lunedì 23 settembre 2018 il ministro dell'Ambiente, precisando che la precedente ecotaxe, abortita nel 2014 prima ancora di essere applicata, è stata frutto di "una cattiva gestione della fiscalità ecologica" e che quindi non sarà riproposta in quei termini. Piuttosto, ha aggiunto François de Rugy, "stiamo lavorando, come altri Paesi europei, a una forma di vignetta che permetta di tassare in qualche modo i camion stranieri che attraversano la Francia, che ora non pagano l'usura delle strade". L'esclusione dei vettori nazionali non porta però consenso al progetto da parte delle principali associazioni francesi dell'autotrasporto: Fntr e Otre, infatti, hanno subito detto no alla proposta, sostenendo che già ora il trasporto stradale versa allo Stato 39 miliardi di euro, mentre ne vengono reinvestiti in infrastruttura solo 13,3 miliardi. Le due associazioni chiedono quindi che lo Stato aumenti l'investimento nelle strade. Secondo il ministro François de Rugy, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non si tratta di una vera e propria ecotassa sui mezzi pesanti ma di una tassazione che andrebbe a colpire esclusivamente camion stranieri che non si fermano sul territorio francese: ” Alcuni non fanno nemmeno il pieno, quindi non pagano le tasse sul carburante e neanche l’usura delle strade", ha dichiarato de Rugy.

Il Regno Unito indaga sullo scandalo del sangue infetto.

Il Regno Unito indaga sullo scandalo del sangue infetto. Al via lunedì un'inchiesta pubblica per far luce su un enorme scandalo di sangue contaminato nel Regno Unito che ha ucciso circa 2.400 persone negli anni '70 e '80 Avviata lunedì 24 settembre un'inchiesta sullo scandalo del sangue infetto che, negli anni '70-80 del secolo scorso, provocò la morte di almeno 2.400 persone colpite da epatite C e virus dell'Aids Hiv. L'inchiesta dovrà determinare in che modo può essere avvenuto lo scandalo, ma anche "se ci sono stati tentativi di nascondere" fatti tramite "la distruzione di documenti o il rifiuto di concedere informazioni". Esaminerà anche le risposte fatte al momento dal governo e dal Servizio sanitario nazionale. L'inchiesta dovrebbe durare almeno due anni e mezzo e sarà guidata dal giudice in pensione Brian Langstaff. La sua apertura è stata accolta da un rappresentante delle vittime, l'avvocato Des Collins. "Per le persone colpite, le loro famiglie e gruppi (che avevano fatto una campagna per questo), questo è un giorno che nessuno pensava che sarebbe successo", ha dichiarato. La decisione di aprire un'inchiesta pubblica è stata presa nel 2017 dal governo del Regno Unito. Un precedente sondaggio concluso nel 2009 aveva stabilito che il governo avrebbe dovuto agire prima per aumentare il flusso di sangue britannico e porre fine alla dipendenza dalle importazioni. Aveva portato all'istituzione di un sistema di compensazione delle vittime, ma non era stato avviato alcun processo e non erano state stabilite responsabilità. In base a un recente report parlamentare, furono circa 7.500 i pazienti che contrassero una malattia dopo essere stati sottoposti a infusioni di materiale contaminato proveniente dagli Stati Uniti sotto la supervisione del NHS, il servizio sanitario pubblico del Regno Unito. Molti erano malati di emofilia che necessitavano di somministrazioni regolari di fattore VIII della coagulazione del sangue. Il Regno Unito importò sangue ed emoderivati e alcuni prodotti risultarono infetti. Sembra che la maggior parte del plasma utilizzato, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, arrivasse da prigionieri reclusi nelle carceri americane, che hanno venduto sangue.

domenica 23 settembre 2018

Volo UA919 della United Airlines per gli Stati Uniti costretto a tornare indietro a Londra Heathrow e poi cancellato per una passeggera ubriaca.

Volo UA919 della United Airlines per gli Stati Uniti costretto a tornare indietro a Londra Heathrow e poi cancellato per una passeggera ubriaca. La donna di 43 anni è stata arrestata dopo l’atterraggio. I 209 passeggeri dovranno aspettare fino a domani per volare di nuovo. L’ennesimo caso tra quelli già segnalati dallo “Sportello dei Diritti” fa riesplodere la polemica su un fenomeno che riguarda la sicurezza dei voli: l’ubriachezza a bordo dei velivoli di linea sta diventando un problema serio che merita la dovuta attenzione da parte delle autorità aereoportuali e quelle che regolamentano il traffico aereo e richiede misure urgenti per evitare che ci scappi la tragedia. Questa volta è accaduto al volo UA919 della United Airlines, Londra Heathrow - Washington, decollato questo pomeriggio 23 settembre, che ha costretto i piloti a tornare indietro poco dopo e ha portato una passeggera ubriaca ad essere arrestata dopo l’atterraggio. La compagnia aerea ha riferito che i problemi sono iniziati subito dopo il decollo, con il radar che mostrava l'aereo che girava sopra l'aeroporto londinese. I testimoni, hanno riferito alla stampa che la donna aveva agito in modo strano. United Airlines ha confermato l'accaduto, evidenziando che la donna si è comportata “in modo distruttivo” a bordo del volo dopo aver bevuto dell’alcol acquistato all’aeroporto di Londra. La polizia ha confermato che una donna è stata arrestata ed accompagnata in una stazione di polizia di West London, ma questo arresto non è collegato al "terrorismo" ma con l'accusa di essere ubriaca a bordo di un aereo. Sarà interrogata il prossimo lunedì. L'incidente ha interrotto il viaggio di centinaia di passeggeri diretti oggi negli Stati Uniti. I 209 dovranno aspettare fino a lunedì mattina per un nuovo volo a causa dell'incidente, ha confermato la compagnia aerea. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, una situazione non certamente ottimale che ha fatto vivere attimi di panico ai passeggeri, mettendo a repentaglio l’incolumità dei passeggeri e la sicurezza del volo.

Quattro squali catturati e uccisi dopo gli attacchi.

Quattro squali catturati e uccisi dopo gli attacchi. I pesci sono stati uccisi per ordine delle autorità australiane dopo due attacchi di squali contro i turisti in un arcipelago ultra-turistico della Grande Barriera Corallina. Le due vittime, una ragazza di 12 anni e una donna di 46 anni, sono state ricoverate in ospedale domenica 23 settembre. Entrambi sono stati seriamente morsi alla gamba mercoledì e giovedì nell'arcipelago delle Whitsundays, al largo della costa dello stato del Queensland. Quattro squali tigre, uno dei quali lungo 3,7 metri, sono stati catturati con trappole d'acqua - una boa legata a uncini ed esca fili - ha detto domenica un portavoce del ministero. Pesca nel Queensland. "Gli squali di queste dimensioni sono potenzialmente molto pericolosi per gli esseri umani, ma non sappiamo se sono responsabili delle lesioni inflitte ai due nuotatori", ha aggiunto. Le carcasse devono essere gettate in alto mare. "C'è un numero significativo di squali attivi nelle nostre acque e chiediamo alle persone di astenersi dal nuotare", ha aggiunto il portavoce. Le trappole rimarranno sul posto per tutta la prossima settimana. Gli episodi degli attacchi ai turisti, potrebbero ricordare a qualcuno il film "Lo Squalo", evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ma in realtà questi pesci di solito non attaccano l'uomo, anzi, cercano di evitarlo, e in mancanza di "provocazioni" è estremamente raro che attacchino. Gli squali non rappresentano una minaccia ed è essenziale cambiare la percezione e l'immagine che abbiamo di loro come simbolo di terrore. E, ancor più importante, ad aumentare i rischi è in buona parte il comportamento umano. "Mano a mano che in tutto il mondo cresce il numero di persone interessate a fare attività ricreative in mare dobbiamo aspettarci un conseguente aumento di incidenti", spiega l'International Shark Attack File nel suo report del 2017. Al contrario sono gli squali a dover temere gli uomini. Nel 2017 i ricercatori hanno stimato che ogni anno nel mondo vengono uccisi 100 milioni di squali pari una percentuale della popolazione totale compresa tra il 6,4 e il 7,9%. Un tasso di mortalità che i biologi giudicano insostenibile.