domenica 31 agosto 2014

Longevità: se stai in città vivi più a lungo

Longevità: se stai in città vivi più a lungo. Secondo uno studio dell'Università di Berna svantaggiate le regioni di campagna e montagna. La speranza di vita si avvicina agli 83 anni Lo rivela uno studio svizzero coordinato dall'Istituto di medicina sociale e preventiva dell'Università di Berna, secondo cui il luogo di domicilio e lo status sociale giocano un ruolo importante. Dai dati emerge che abitare nelle vicinanze di una città o in riva a un lago allunga la vita, mentre le regioni di campagna e montagna sono meno fortunate. La speranza di vita si avvicina agli 83 anni . In particolare, meno favorevoli, risultano le regioni a nord del Lago di Neuchâtel, quella attorno a Bienne, le vallate alpine, l'hinterland lucernese e l'Emmental. L'indagine è stata condotta sulla base del censimento del 2000 e sui dati riguardati 400'000 decessi registrati fino al 2008. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, se ne potrebbe dedurre che la città garantisce non solo una buona qualità di vita ma anche un'ottima sanità in grado di intervenire in modo corretto e tempestivo.

Sperimentato con successo un nuovo farmaco per curare le malattie del cuore.

Sperimentato con successo un nuovo farmaco per curare le malattie del cuore. Per Novartis un risultato stupefacente il trattamento sperimentale messo a punto dal gigante farmaceutico basilese che riduce del 20% il rischio di decesso cardiovascolare e di ricovero Lo studio e' stata presentato presentato oggi a Barcellona durante la riunione annuale dello Società europea di cardiologia. Il trattamento sperimentale messo a punto da Novartis, gigante farmaceutico basilese, conosciuto con la sigla LCZ696, riduce del 20% il rischio di decesso cardiovascolare e di ricovero. I ricercatori hanno giudicato "stupefacenti" simili risultati. Infatti secondo quanto risulta dai risultati scientifici, Novartis ha sviluppato un nuovo farmaco contro l'insufficienza cardiaca che potrebbe sostituire buona parte dei preparati utilizzati da un quarto di secolo in qua. Alla Reuters, il direttore generale del settore pharma di Novartis, David Epstein, ha giudicato i risultati dei test migliori di "quanto avessimo mai potuto immaginare". Viste le premesse, il medicamento potrebbe diventare un nuovo "blockbuster", ossia essere in grado di generare ricavi annuali superiori al miliardo di dollari. Stando agli analisti, le vendite di LCZ696 nel 2019, ossia 4 anni dopo il lancio anticipato del farmaco, potrebbero salire a 1,9 miliardi dollari annui. Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, occorre cautela, anche se i risultati sono molto incoraggianti. Sottolineamo come il rischio che ogni persona ha di sviluppare la malattia cardiovascolare dipende dall’entità dei fattori di rischio; il rischio è continuo e aumenta con l’avanzare dell’età, pertanto non esiste un livello a cui il rischio è nullo. Tuttavia è possibile ridurre il rischio cardiovascolare o mantenerlo a livello favorevole abbassando il livello dei fattori modificabili attraverso lo stile di vita sano.

sabato 30 agosto 2014

Multe a raffica del Comune di Lecce. I varchi della ZTL sempre più trappole per automobilisti anche per disabili

Multe a raffica del Comune di Lecce. I varchi della ZTL sempre più trappole per automobilisti anche per disabili. E tra i tanti casi la stessa multa notificata due volte e l'ignaro cittadino pronto a pagarle entrambe fermato all'ultimo momento farà ricorso Lo abbiamo già detto più volte che i varchi elettronici nelle Zone a Traffico Limitato possono costituire delle trappole per automobilisti specie se le amministrazioni che le hanno installate non sono sempre "precise" nei procedimenti e nei sistemi di rilevazione e fanno cassa con i proventi derivanti dai verbali contestati. Un triste primato in questo campo pare lo stia raggiungendo la città di Lecce dove la ZTL del centro storico è presidiata da occhi elettronici ma, come segnalato già altre volte, la cartellonistica non sarebbe conforme ai puntuali dettami del Codice della Strada e del relativo regolamento d'attuazione presentando sul segnale installato all'ingresso fasce adesive posticce di diverso colore rispetto allo sfondo originale che inevitabilmente ingannano gli automobilisti meno accorti e tra essi tanti cittadini disabili costretti a fare ricorso appena arriva la notifica della multa perchè viene sempre eccepita l'impossibilità del ricorso al sistema amministrativo dell'autotutela nell'annullamento delle infrazioni al Codice della Strada. In questo marasma continuo di notifiche di multe per passaggio attraverso il varco fuori dell'orario in cui è consentito l'ingresso nel centro storico del capoluogo salentino, un sistema di verbali a dir poco a raffica, capita di tutto un pò. Al di là di chi verrebbe pizzicato per un solo minuto oltre l'orario, senza pensare che ci può essere un errore infinitesimale nel timer della strumentazione elettronica che accerta le infrazioni, proprio in data di ieri un automobilista disabile e titolare di apposito pass per invalidi in corso di validità si è visto notificare contemporaneamente ben sei verbali di questo tipo, ma tra di essi due riportanti lo stesso numero di verbale per la stessa violazione con due diverse spedizioni. Una gaffe del Comando di Polizia Municipale che per poco non costava il pagamento per ben due volte della stessa multa al malcapitato che solo per l'accortezza dei collaboratori dello “Sportello dei Diritti” cui si era rivolto, è stata evitata. Insomma se proprio non si vuole chiudere completamente il traffico nel centro storico tramite dissuasori mobili che consentano il passaggio dei soli residenti o degli autorizzati garantendo con apposite navette il transito ai portatori di handicap, allora per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non resta che invitare ancora una volta l'amministrazione comunale di Lecce ed il Comando di Polizia Municipale a prestare maggiore attenzione nella contestazione delle infrazioni per non continuare a fare le figuracce che siamo soliti portare all'attenzione dell'opinione pubblica e soprattutto per garantire maggiori tutele per gli automobilisti e per i loro trasportati.

"Dio ama il sesso", la Chiesa della Pennsylvania e il cartellone controverso

"Dio ama il sesso", la Chiesa della Pennsylvania e il cartellone controverso Una Chiesa aconfessionale di Wilkes-Barre, ha pagato per installare un cartellone gigante sulla Route 309 con un messaggio che afferma provenire direttamente dal cielo. La Congregazione spera così di attirare nuovi membri con una serie di sermoni basati interamente sul sesso. Il pastore di chiesa del paese della Pennsylvania spera di riempire i suoi banchi con una promessa allettante: Dio ama il sesso. La grande novità è apparsa su un lungo e grande cartellone che ha occupato la vista sulla Route 309 di Wilkes-Barre questa settimana, sperando di attirare nuova linfa alla Congregazione. "Il sesso è ovunque, ma tipicamente le chiese comunicano indirettamente sull'argomento al meglio. Il che è tragico — soprattutto perché Dio ha dedicato un intero libro della Bibbia alla sessualità, " ha detto il Pastore Dan Nichols Leader della Congregazione. "Dio è l'autore del sesso. Egli ama, e ha un disegno molto specifico per esso. La gravità e portata travolgente di questo argomento garantisce una risposta onesta e diretta dalla Chiesa." Attraverso la serie di messaggi il venticinquenne pastore sposato vuole incoraggiare gli altri ad abbandonare la vergogna per il sesso e capire come si può godere nel giusto contesto. Il pastore crede che Dio ha progettato il sesso per rimanere entro i confini di un matrimonio tra un uomo e una donna. Nonostante questi limiti, Nichols ha detto che la sua Chiesa non-confessionale è accogliente anche per la comunità LGBT. "Solo perché siamo in disaccordo non significa che non possiamo avere rapporti," ha detto. "Disaccordo non significa odio. Amiamo tutti, proprio come Dio ama tutti." Il cartellone rimarrà sulla Route 309 di Wilkes-Barre fino al 25 settembre. Prende come ispirazione il Cantico di Salomone, un capitolo della Bibbia che è pieno di eccitanti immagini e conversazioni tra due amanti. "Come l'albero della mela tra gli alberi della foresta è il mio diletto fra i giovani. Delizia sedersi nella sua ombra, e il suo frutto è dolce al mio gusto," si legge in un passaggio. "Il nostro obiettivo è quello di evocare una reazione," ha dichiarato Nichols. Dopo essere apparso in città il 25 agosto, il cartellone ha già attirato l'attenzione dei critici. Molti sono altri cristiani. Il pastore Vincent O'Boyle, della Chiesa sulla piazza di Wilkes-Barre, sostiene che il cartellone è "tragicamente fuorviante." Dice che il Cantico di Salomone è destinato ad essere interpretato come una riflessione del rapporto di Gesù con la Chiesa. "Il nostro Dio Santo non è una merce che deve essere commercializzata come una nuova linea di abbigliamento, un'auto nuova o una nuova attività; il mondo utilizza il sesso per vendere tutto. La chiesa dovrebbe essere diversa dal mondo," ha affermato O'Boyle. "Dio ti ama, non il sesso," ha continuato. Al di là delle interpretazioni date alla Bibbia, è evidente che il messaggio lanciato sia provocatorio, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ed è una piccola breccia nel mondo di alcune religioni che si nascondono dietro ad un dito, arrivando a mettere un fattore naturale come la sessualità nel novero dei tabù.

venerdì 29 agosto 2014

Il Wi-Fi è pericoloso?

Il Wi-Fi è pericoloso? Alcune associazioni per la difesa della salute europee consigliano di tenerlo acceso solo quando è necessario e spegnerlo di notte. Alcuni paesi stanno iniziando a rimuovere il servizio dalle città In Francia, Svezia e Inghilterra si comincia a disattivare il Wi-Fi gratuito da siti pubblici. La ragione starebbe nel fatto che fa male, specialmente ai bambini. L'Organizzazione per la Difesa della Salute, la Vita Sana Foundation e la Fondazione per la salute geo-ambientale in Spagna hanno lanciato una campagna per rimuovere il wi-fi nelle scuole e nei luoghi pubblici, in quanto garantiscono che porta enormi rischi per la salute, soprattutto per i bambini. "Il wi-fi emette una radiazione elettromagnetica di potenza molto elevata. Le conseguenze sono dannose per tutti, ma soprattutto per i bambini, più vulnerabili perché sono in pieno sviluppo", ha avvertito l'avvocato ambientalista Agustín Bocos durante un'intervista pubblicata sul giornale iberico La Vanguardia. In paesi come Inghilterra, Francia e Svezia alcuni comuni hanno "spento" il wi-fi gratuito nei luoghi pubblici. "È diffuso in scuole, musei, biblioteche e luoghi pubblici. La tecnologia wireless non è stata ancora controllata da alcun organismo che potrebbe dirci quale potenza debba essere emessa e come tale emissione è controllata", ha spiegato. Per non correre rischi, lo specialista ha consigliato il classico "cavo" perché assicura che non ci sono studi che "iperattività, mal di testa e problemi del sonno del bambino per chi utilizza la connessione con queste onde". Almeno, bisognerebbe disattivare il servizio in casa, quando la famiglia va a dormire. Il fondatore dei giuristi contro il rumore e professore di diritto ambientale ha detto che c'è un rapporto di pubblico accesso, Bioiniciative, che riassume più di 2.000 studi internazionali, dove l'esposizione ai campi elettromagnetici a lungo termine sarebbe legata all'insorgenza di tumori. "L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato ufficialmente questo tipo di radiazione come possibilmente cancerogeno", ha ricordato Bocos, uno dei pochi avvocati specializzati nell'inquinamento elettromagnetico in Spagna. Bocos ha anche sottolineato che l'inquinamento elettromagnetico sta aumentando progressivamente in brevissimo tempo. "Non sappiamo cosa accadrà, probabilmente si saprà che quando le conseguenze saranno irreversibili". L'Unione europea esorta gli Stati a ridurre i livelli. Il Wi Fi è una tecnologia divenuta quasi insostituibile per molti di noi, ed è difficile immaginare una società come la nostra sempre più desiderosa di essere interconnessa senza ingombranti fili intorno e con la possibilità di libertà di movimente, rileva Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”. In ogni caso, però il consiglio di tenerlo acceso solo quando è necessario e spegnerlo di notte può essere un modo per ridurre in maniera drastica i periodi di esposizione alle onde. Ovviamente i comuni, gli enti e tutte le attività che hanno deciso di dotare determinate zone di tecnologia wireless dovranno prestare la massima attenzione affinché i ripetitori utilizzati non interferiscano massicciamente con la vita dei propri dipendenti e dei residenti nelle stesse aree. Alle autorità cui spetta questo tipo di vigilanza ambientale il delicato compito dei controlli.

Le melagrane possono fermare l'Alzheimer?

Le melagrane possono fermare l'Alzheimer? Composti chimici nel frutto preverrebbero l'infiammazione delle cellule cerebrali Le melagrane potrebbero contribuire a fermare la diffusione del morbo di Alzheimer. A sostenerlo un'equipe di ricercatori dell'Università di Huddersfield in Gran Bretagna. Un composto contenuto nel frutto chiamato punicalagina aiuta a prevenire l'infiammazione che distrugge le cellule del cervello conosciuta come micrologia, secondo gli scienziati. Si spera che dei risultati possano beneficiare potenzialmente chi soffre di artrite reumatoide e del morbo di Parkinson, riducendo l'infiammazione dolorosa da queste condizioni. L'Alzheimer La demenza di Alzheimer oggi colpisce circa il 5% delle persone con più di 60 anni e in Italia si stimano circa 500mila ammalati con migliaia di nuovi casi diagnosticati ogni anno. La svolta chiave negli esperimenti di laboratorio sta dimostrando che la punicalagina - che è una forma di composto chimico noto come polifenolo - scoperta nel frutto del melograno, è in grado di inibire l'infiammazione nelle cellule cerebrali specializzate conosciute come micrologia. Questa infiammazione porta alla distruzione di un numero crescente di cellule cerebrali, rendendo la condizione dei malati di Alzheimer in progressivo peggioramento. Non vi è ancora alcuna cura per la malattia, ma la punicalagina della melagrana potrebbe prevenire o rallentare il suo sviluppo. Un nuovo studio è stato diretto dal dottor Olumayokun Olajide, che ha lavorato con i co-ricercatori del Dipartimento di Farmacia dell'Università di Huddersfield e alcuni scienziati dell'Università di Friburgo in Germania. Il team ha utilizzato cellule cerebrali isolate da ratti per testare i loro risultati, che sono stati pubblicati sulla rivista Molecular Nutrition & Food Research. Il dottor Olajide sta ancora lavorando sulle quantità di melagrane che sono necessarie, al fine di essere efficaci nella forma di un farmaco. Tuttavia, ha sottolineato che i prodotti a base di succo che sono al 100 % di melagrana contengono circa il 3,4 % di punicalagina ed ha continuato "ma sappiamo che l'assunzione regolare e il consumo regolare di melograno hanno un sacco di benefici per la salute - compresa la prevenzione della neuro-infiammazione correlata alla demenza". Il dottor Olajide sostiene che la maggior parte dei composti antiossidanti si trovano nella pelle esterna del melograno, non nella parte morbida del frutto. Anche se questo deve ancora essere scientificamente provato, la melagrana può essere utile in qualsiasi condizione per la quale l'infiammazione - non solo neuro-infiammazione del cervello - è un fattore, come l'artrite reumatoide, il morbo di Parkinson e il cancro. In ogni caso, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il frutto mediorientale usato per secoli nella medicina popolare è ritenuto da sempre efficace contro le malattie cardiache, l'alta pressione sanguigna, le infiammazioni e alcuni tipi di cancro, tra cui il cancro alla prostata.

Periferie di Lecce dimenticate. La denuncia dei residenti del complesso residenziale “Agave”

Periferie di Lecce dimenticate. La denuncia dei residenti del complesso residenziale “Agave”: Parte la petizione A distanza di ormai 10 anni dalla consegna dei primi appartamenti, il complesso edilizio “Agave” ubicato nei pressi della via della Cavalleria, la strada secondaria per la marina di San Cataldo, versa ancora, in stato di abbandono nonostante dovesse essere, almeno nell’intenzione dei costruttori, un miniquartiere modello della città capoluogo. Pochi giorni or sono lo “Sportello dei Diritti", che da anni riceve le denunce di coloro che si sentono trascurati dalla pubblica amministrazione e che sta documentando costantemente lo stato di degrado delle periferie cittadine, ha accolto le giuste lamentele di alcuni residenti dell’area residenziale in questione che hanno evidenziato il totale stato di abbandono in cui versa la zona ed i pericoli che la riguardano non da ultimo un incendio causato dalle sterpaglie dei terreni incolti e che ha lambito alcuni condomini come riportato anche da alcune testate locali. Ad oggi, abbiamo potuto appurare dopo un sopralluogo effettuato alla presenza di alcuni dimoranti, tra cui diversi tecnici, le opere di urbanizzazione risultano essere in larga parte incomplete o mal eseguite e la ditta lottizzante ha smesso ormai da tempo di occuparsi della manutenzione del complesso con gravi conseguenze, anche igienico-sanitarie, per le centinaia di famiglie residenti. Le aiuole e le aree a "Verde Attrezzato" (che di attrezzato non ha neanche le alberature) sono infestate dalla vegetazione spontanea ed i marciapiedi sono diventati impercorribili, e incompleti. Ci si chiede per quale motivo la cittadinanza debba farsi carico della manutenzione degli spazi pubblici quando questo dovrebbe spettare ad altri. Nel corso del tempo numerose sono state le richieste di intervento rivolte all’amministrazione per tramite di alcuni politici e dipendenti comunali. La risposta tra promesse d’intervento e inerzie varie alla fine sarebbe stata sempre la stessa: “abbiamo le mani legate, la manutenzione delle verde pubblico è di pertinenza della Ditta Lottizzante, non spetta a noi”. Mentre è noto che quando la ditta lottizzante non interviene, l’Amministrazione Comunale ha altri mezzi per risolvere il problema tra cui procedere nei confronti dei lottizzanti in attuazione della Convenzione. Di seguito solo alcuni dei problemi che ci sono stati sottoposti e che si vogliono porre all’attenzione dell’opinione pubblica e soprattutto del governo cittadino e che saranno oggetto di un’apposita petizione – raccolta di firme nei confronti degli amministratori cittadini, che come preannunciato da Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", sarà effettuata nei prossimi giorni tra le centinaia di residenti che anche in questo caso appaiono come cittadini di serie “B” nonostante le concrete e fattibili proposte formulate per porre fine a questa situazione: - le opere stradali sono incomplete per la mancata ultimazione della pavimentazione asfaltata. In alcune vie non è mai stato realizzato il tappeto da usura con conseguenti problemi di raccordo con le rampe di accesso ai locali interrati ed i pozzetti d’ispezione della rete fognante; - su un lotto prospiciente la Via principale Alberto Sordi è presente un fabbricato, ancora in corso di costruzione, che si sviluppa su due livelli e che, solo recentemente e dopo ripetute denunce, è stato messo in sicurezza con la realizzazione di una recinzione che impedisce l’accesso al suo interno; resta il problema del negativo impatto ambientale dell’opera in questione; - vi è, come detto, la totale assenza di manutenzione e pulizia delle aree a verde, delle strade e marciapiedi; - le vie Don Carlo Gnocchi e De Santis sono ancora oggi delimitate da una recinzione in blocchi di cemento (alte circa 1 mt.) sul confine con un’area di cantiere che versa in stato di abbandono da diversi anni; - Il complesso è mal collegato al centro della città. Ogni giorno diversi bambini percorrono, zaino in spalla, lo stretto marciapiede che conduce (solo per un tratto) verso l’abitato. La strada che questi fiancheggiano (Via della Cavalleria) è caratterizzata da traffico veicolare molto intenso, soprattutto nelle ore di punta, essendo ormai diventata una degli sbocchi privilegiati per la “Tangenziale Est”. E’ doveroso evidenziare che tale carreggiata, vista l’assenza di semafori o di rotatorie, viene percorsa dai veicoli in transito a velocità sostenuta. Sarebbe bene provvedere al più presto e risolvere questa situazione alquanto pericolosa, prima che accadano eventi cruenti, in sintesi si chiede di migliorare il collegamento pedonale con l’abitato e la sicurezza stradale; - totale assenza di pattugliamento, nell’intero quartiere, di Forze dell’Ordine di qualsiasi specie la Polizia Municipale e non con il conseguente comportamento incivile da parte dei fruitori degli spazi comuni (strade, parcheggi ecc.) e la generazione di attività poco lecite, di alcuni individui, svolte negli angoli più nascosti. In pratica si chiede: - che l’Amministrazione provveda direttamente all’esecuzione dell’ordinaria manutenzione del complesso rivalendosi, ove ritenga, sul lottizzante tramite la fidejussione assicurativa rilasciata in sede di Convenzione. Solo così l’Amministrazione si farebbe garante dei diritti dei propri cittadini che, a distanza di oltre dieci anni, ancora pagano carenze non dovute a coloro che hanno corrisposto il prezzo d’acquisto degli immobili e della stessa Amministrazione Comunale; - che l’Amministrazione provveda immediatamente ad ultimare le opere di urbanizzazione rimaste incomplete così da poter definitivamente collaudarle. Valgano in tal senso le norme urbanistiche vigenti che pongono un termine ultimo per la consegna ed ultimazione delle opere appaltate nonchè per il successivo collaudo tecnico ed amministrativo delle stesse; - che si provveda alla rimozione e/o ultimazione delle opere incompiute ed alla chiusura definitiva delle aree di cantiere ancora aperte; - che, fra le opere da ultimare, si dia completamento alle aree destinate a verde attrezzato, le quali attualmente risultano dei lotti di terreno liberi ed incolti, dove cresce soltanto vegetazione infestante; situazione, questa, indecorosa per un quartiere cittadino; - che, finalmente, si dia una regolamentazione alla circolazione veicolare ed al parcheggio (finora selvaggio) all’interno dell’intero comparto; magari con la presenza periodica di pattuglie della polizia municipale e di altre Forze dell’Ordine (finora praticamente mai viste) per ovviare ai problemi su esposti.

"Stepchild adoption". In Italia riconosciuto primo caso di adozione per una coppia omosessuale

"Stepchild adoption". In Italia riconosciuto primo caso di adozione per una coppia omosessuale. La bimba è figlia biologica di una sola delle due conviventi Il Tribunale per i Minorenni di Roma ha riconosciuto l'adozione di una bimba che vive in una coppia di lesbiche, figlia biologica di una sola delle due conviventi, che sono libere professioniste. Le due donne si sono sposate all'estero. Si tratta del primo caso in Italia di "stepchild adoption". La coppia, che vive a Roma dal 2003, ha avuto una bimba all'estero anni fa con procreazione assistita eterologa per realizzare un progetto di genitorialità condivisa. Il Tribunale ha accolto il ricorso presentato per ottenere l'adozione della figlia da parte della mamma non biologica, la "stepchild adoption", già consentita in altri Paesi. Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” la capacità di crescere un figlio non è una prerogativa esclusiva della coppia eterosessuale, ma riguarda anche le coppie omosessuali e i single. Ciò che è veramente importante è che l'adozione venga disposta nell'esclusivo e prioritario interesse del minore. Una coppia omosessuale può crescere un bambino senza per questo compromettere il suo equilibrio psico-fisico. Infatti il genitore gay non perde per questo l'affido del minore.

Aggiornamento epidemiologico: stato dell'epidemia di Ebola in Africa occidentale e Repubblica democratica del Congo

Aggiornamento epidemiologico: stato dell'epidemia di Ebola in Africa occidentale e Repubblica democratica del Congo L'8 agosto 2014, l'organizzazione mondiale della sanità dichiarò l'evolversi in Africa occidentale del focolaio della malattia del virus di Ebola (EVD). Dal dicembre 2013 e a partire dal 26 agosto 2014, 071 3 casi di EVD, compreso 1 553 decessi sono stati segnalati dall'OMS. Questo è il primo focolaio di EVD in Africa occidentale che è senza precedenti nella sua dimensione e la distribuzione geografica e nell'influenzare aree urbane densamente popolate. Lo scoppio è attualmente in una fase di rapido aumento e non ha ancora raggiunto il picco. Le aree ufficialmente segnalate sono generalmente ritenute sotto-stimate rispetto alla grandezza reale del focolaio. Durante le ultime tre settimane (settimana 33-35), quasi il 53% dei casi sono stati segnalati da tre contee in Liberia: Monserrado (20,6%) nei pressi della capitale Monrovia, l'adiacente contea di Margibi (19,3%) e Lofa (13.0%), confinanti con la Sierra Leone e Guinea. Durante lo stesso periodo in Sierra Leone, nei distretti di Kenema e Kailahun sono stati segnalati il 7,2% ed il 6,0% dei casi totali. In Guinea, la prefettura di Macenta è la località più colpita (6,0% del totale del caso in Africa occidentale durante settimana periodo 33-35). Pertanto, lo scoppio è attualmente in evoluzione nell'area transfrontaliera dei tre paesi e nella capitale liberiana Monrovia. Il 26 agosto 2014, il Ministero della salute, Repubblica democratica del Congo (RDC) ha segnalato un focolaio di EVD nella provincia di Equateur. Il ceppo che ha causato la diffusione è stato identificato come Zaïre ebolavirus, della stessa specie che è stata isolata in quello dell'Africa occidentale. Tuttavia, non esiste alcuna prova che lo scoppio nella RDC è direttamente collegato a quello dell'Africa occidentale. Lo stesso sforzo ha causato sei focolai nella Repubblica democratica del Congo, dal 1976, e gli antecedenti suggeriscono un'introduzione zoonotica indipendente. Nella tabella seguente viene visualizzato il conteggio dei casi sino al 26 agosto 2014. I dati si basano sulle migliori informazioni disponibili segnalate dai ministeri della salute, attraverso il mondo salute organizzazione ufficio regionale per l'Africa. Paese Nuovi casi e decessi segnalati fino al 26 agosto 2014 Morti e casi confermati Guinea Casi 648 Morti 430 Liberia Casi 1378 Morti 694 Sierra Leone Casi 1026 Morti 422 Nigeria Casi 19 Morti 7 Totale Casi 3071 Morti 1553 Il numero totale di casi è soggetto a modifiche a causa di riclassificazioni, indagine retrospettiva, consolidamento di casi e dati di laboratorio e rafforzata la sorveglianza. Nonostante gli sforzi per limitare la diffusione, un notevole numero di nuovi casi hanno continuato a essere segnalati da tutti i quattro paesi colpiti rispetto al precedente aggiornamento epidemiologico dell'ECDC del luglio 2014, dimostrando che l'epidemia non è ancora stata portata sotto controllo. Mentre la velocità di trasmissione rimane stabile in Guinea, sembra aver accelerato in Liberia e Sierra Leone. Il rischio di infezione per i viaggiatori in visita, Guinea, Liberia e Sierra Leone è considerato molto basso. Le Infezioni umane derivano maggiormente dal contatto diretto con i fluidi corporei o le secrezioni da un essere umano infetto, e i più alti rischi di infezione sono associati con la cura dei pazienti infetti, specialmente in ambito ospedaliero, non sicure procedure mediche, compresa l'esposizione ai dispositivi medici contaminati, come aghi e siringhe e non protetta esposizione ai fluidi corporei contaminati. L'ente raccomanda di non applicare per Guinea, Liberia, Sierra Leone e Nigeria sulla base delle informazioni attuali disponibili per questo evento o eventuali restrizioni di viaggio o commercio. L'ECDC evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ha comunicato di continuare a monitorare attentamente la situazione dello scoppio di epidemia di Ebola nella regione dell'Africa occidentale.

Anomalie del freno: Audi richiama 70.000 automobili. Sei modelli interessati

Anomalie del freno: Audi richiama 70.000 automobili. Sei modelli interessati Audi ha avviato il richiamo nel mondo di 70.000 vetture a causa di possibili problemi con il servofreno. I modelli interessati sono l'Audi A4, A5, A6, A7, Q5, Q7, che sono stati prodotte da marzo a dicembre 2012, e sono dotati di un motore diesel da 3,0 litri. Nel peggiore dei casi, potrebbe entrare nel servofreno un po 'di olio. "Le vetture sono infatti ancora lente, ma è necessaria una pressione molto più alta sul pedale del freno." I clienti potrebbero, tuttavia, guidare i loro veicoli fino alla sostituzione della parte colpita ulteriormente, l'azione sarebbe durato circa mezz'ora ed è gratuita. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle case motociclistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono un modello di auto tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari della Audi nel caso in cui la propria moto corrisponda al modello in questione. Al singolo proprietario, infatti, non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in cui la propria autovettura sia oggetto del richiamo, l’intervento previsto è a totale carico della casa automobilistica.

Italia: raggiunta a luglio disoccupazione record del 12,6%. Al Sud 6 donne su 10 sono senza lavoro

Italia: raggiunta a luglio disoccupazione record del 12,6%. Al Sud 6 donne su 10 sono senza lavoro L’emergenza occupazionale in cui ormai versa il Belpaese è confermata dalle stime dell’ISTAT sullo stato dell’occupazione a luglio che Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” riporta nude e crude all’attenzione della cittadinanza affinché l’opinione pubblica comprenda che non è più tempo di aspettare poiché anche se il governo latita ed è impegnato in ben altro, urgono interventi urgenti in campo economico che abbiano concreti effetti sulla ripresa del mercato del lavoro specie quello giovanile che appare il più colpito dalla crisi. Secondo le indagini dell’istituito nazionale di statistica la disoccupazione torna a salire e a luglio balzando al 12,6%, in rialzo di 0,3 punti percentuali su giugno e di 0,5 punti su base annua. Viene così cancellata la flessione del mese precedente, con il tasso che si riporta ai livelli di maggio, appena sotto i massimi storici. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è risultato pari al 42,9%, in calo di 0,8 punti percentuali su base mensile, ma in rialzo di 2,9 punti nel confronto annuo. Secondo l'Istat, sono in cerca di un lavoro 705 mila under25.

giovedì 28 agosto 2014

Mangiare pomodori riduce il rischio di cancro

Mangiare pomodori riduce il rischio di cancro. Secondo una ricerca britannica una dieta ricca di pomodori potrebbe essere la chiave per la lotta contro il cancro alla prostata. Alcuni scienziati inglesi hanno scoperto che gli uomini che mangiano più di 10 porzioni alla settimana di pomodori avrebbero un rischio più basso del 18 % di sviluppare il cancro alla prostata. Gli esperti credono che il cancro, che uccide circa 10.000 uomini in Gran Bretagna all'anno, è legato alla dieta e stile di vita. Lo studio sugli uomini, con e senza cancro alla prostata, avrebbe rivelato che chi aveva un apporto ottimo di selenio, calcio e licopene aveva un minor rischio di svilupparla. I pomodori, che contengono licopene – un antiossidante, che combatte le tossine che possono causare danni cellulari – sarebbero il cibo più vantaggioso. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista specializzata Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention e messo in evidenza in Italia da Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che sottolinea però quanto affermato dall'esperta Vanessa Er che ha ribadito che c'è "bisogno di ulteriori studi al fine di confermare i nostri risultati".

Un farmaco per la cura della sclerosi multipla passa la prima fase dei test.

Un farmaco per la cura della sclerosi multipla passa la prima fase dei test. La malattia sinora non ha cure ma solo terapie palliative La sclerosi multipla chiamata anche sclerosi a placche, sclerosi disseminata o polisclerosi, è una malattia degenerativa autoimmune cronica demielinizzante, che colpisce il sistema nervoso centrale causando un ampio spettro di segni e sintomi. La distruzione della mielina (rivestimento dei nervi) determinata da un funzionamento anomalo del sistema immunitario provoca segnali cerebrali che non raggiungono la loro destinazione. E così si manifesta in molti modi diversi (disturbi della vista, coordinazione, memoria, debolezza muscolare, tic). Non esiste una cura ma solo terapie palliative che possono essere prescritte per attenuarne i sintomi mentre alcuni trattamenti farmacologici sono disponibili per evitare nuovi attacchi e prevenire le disabilità. La prognosi è difficile da prevedere e dipende da molti fattori, mentre la speranza di vita è di circa da 5 a 10 anni inferiore a quella della popolazione sana. Quindi, un farmaco che ha completato la prima fase di sperimentazione umana è una buona notizia per coloro (compresi due milioni di europei) che ne sono colpiti. Ed è quello che è stato pubblicato ieri sulla rivista Neurology, Neuroimmunology e Neuroinflammation da un equipe una squadra American Neurological Association. Il lavoro è solo nella fase I, che misura la sicurezza del farmaco, ed ha un lungo iter davanti prima di arrivare all'uso clinico, ma è un nuovo approccio, spiegano gli autori. Finora, quello che è stato realizzato con le terapie per la sclerosi multipla è che nessun faceva regredire la malattia (la malattia non agisce continuamente, ma lo fa da episodi intervallati da periodi di stabilità). In questo caso è stato scoperto, almeno nei test sui ratti che può interferire con l'attività di una proteina chiamata Lingo-1, che blocca il processo di ricostruzione della mielina. L'anti-Lingo-1, come viene chiamato il farmaco impedisce questa azione, che ha portato negli animali da laboratorio ad un recupero della funzione del nervo. I test condotti sulle persone finora non hanno prodotto dati disponibili. In questa fase sono stati reclutato 72 soggetti sani e 47 che hanno avuto la malattia in una fase di inattività o bassa progressione, e, come al solito in questi studi sono stati divisi in gruppi a ricevere placebo o varie dosi del farmaco, che viene somministrato mediante iniezione. Il risultato principale è che non ci sono stati effetti collaterali significativi. Ma anche, la quantità di farmaco nel sangue ha permesso di mantenere il livello ottimale di anti-Lingo-1 che permette la rigenerazione della mielina che era stato visto negli animali. Così Diego Cadavid, un membro del laboratorio americano Neurological Association & Biogen che ha sviluppato il farmaco, è ottimista: "Con questi risultati possiamo iniziare studi per la fase II per vedere se questo farmaco è in grado di ripristinare la mielina e non ha alcun effetto sulla recupero delle funzioni fisiche e intellettuali ", ha detto. Allora sarà un grande passo per affinare i protocolli e misurarne definitivamente l'efficacia, che spesso richiedono anni. Insomma una ricerca che infonde nuova speranza per gli ammalati e per le loro famiglie, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che si augura che l'iter di sperimentazione possa portare ai risultati sperati già manifestati nella prima fase dei test.

Coppie meno violente se fumano erba insieme. Lo dice uno studio dell'Università di Buffalo

Coppie meno violente se fumano erba insieme. Lo dice uno studio dell'Università di Buffalo. L'uso di marijuana diminuirebbe i possibili casi di violenza domestica Fumare "erba" aiuterebbe la coppia o quantomeno renderebbe più "dolci" i rapporti quotidiani. Non sappiamo se é veramente così, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, però uno studio condotto dall'Università di Buffalo (Stato di New York) potrebbe far cambiare idea anche a qualche proibizionista. La notizia è stata data dal Washington Post e ripresa da Cosmopolitan. La ricerca in questione avrebbe evidenziato una minore propensione alla violenza domestica in quei partner che fanno uso di marijuana insieme. Per stabilirlo con un grado scientifico di obiettività, i ricercatori si sono avvalsi di 634 coppie dal 1996 a oggi. Monitorando le loro abitudini su alcol, droga e la loro tendenza all'aggressività nei confronti del partner. Già altri studi in passato hanno stabilito una minore propensione alla violenza domestica in quelle coppie che fumano erba. Ma questa ricerca è la prima a monitorare tale propensione in un lungo arco di tempo. Una correlazione tra il fumare cannabinoidi e un matrimonio senza conflitti sembra dunque esserci. Anche se i ricercatori stanno ancora cercando di stabilire il perché ciò accada. L'ipotesi più accreditata sembra essere quella per cui l'uso cronico di marijuana induca un continuo stato di, almeno apparente, felicità. Ciò renderebbe i consumatori contenti anche del loro matrimonio, pur essendoci cose che magari non funzionano.

Rubati dati bancari: hacker in azione sono riusciti ad appropriarsi di dati di banche statunitesi, tra cui la JPMorgan

Rubati dati bancari: hacker in azione sono riusciti ad appropriarsi di dati di banche statunitesi, tra cui la JPMorgan I furti informatici di dati sono ormai all'ordine del giorno. Non passa settimana, infatti, che non si legga sulle cronache la segnalazione da parte di qualche multinazionale della sottrazione d'informazioni riservate da parte di hacker come più volte evidenziato da Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Questa volta, però sono state prese di mira banche statunitesi, tra cui la JPMorgan. Diverse banche statunitensi sono state prese di mira da pirati informatici. L’FBI, come riporta la stampa americana, ha aperto un’indagine insieme ad altre agenzie federali. “Stiamo facendo verifiche”, ha affermato il portavoce Joshua Campbell, senza aggiungere ulteriori dettagli. Secondo l’agenzia Bloomberg News, l’istituto JPMorgan figurerebbe nella lista degli attacchi, avvenuti a metà agosto da parte di russi, che avrebbero causato “perdite di dati sensibili”. Cinque in totale gli istituti colpiti dagli hacker, afferma il New York Times. Il segretario al Tesoro Jack Lew, proprio recentemente, aveva messo in evidenza i crescenti rischi legati a potenziali “cyber attacchi". Proprio pochi giorni fa un'altra analoga notizia aveva destato preoccupazione se si pensa che era stato messo sotto attacco il sito web della Banca Centrale Europea (BCE), dal quale sarebbero stati sottratti indirizzi di posta elettronica e informazioni di contatto dei giornalisti e partecipanti ai seminari. Come anche la Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, sarebbe stata vittima di attacchi nel mese di luglio a tarda tramite e-mail anonime. Insomma, siamo tutti sotto attacco se anche le più alte istituzioni internazionali possono essere vittime di atti criminali del genere che possono mettere potenzialmente a repentaglio anche intere economie. Occorre, quindi, aumentare la vigilanza da parte delle autorità sul web e migliorare costantemente i protocolli di sicurezza per evitare alla radice che sottrazioni di dati sensibili possano portare gravi ripercussioni sui cittadini e sulle istituzioni.

Sciopero in tutti gli aeroporti tedeschi: venerdì 29 no voli

Sciopero in tutti gli aeroporti tedeschi: venerdì 29 no voli. Attenzione lo sciopero è di quelli che possono mettere in ginocchio il traffico aereo. Lo sciopero potrebbe arrivare tra le sei e le dodici in tutti gli aeroporti tedeschi Lufthansa, possibile sciopero venerdì dei piloti Germanwings. Nell'ambito del confronto sul rinnovo contrattuale per i piloti del gruppo Lufthansa, già domani potrebbe arrivare il primo sciopero, che riguarderà esclusivamente la consociata Germanwings. Se le trattative in programma oggi dovessero concludersi senza passi avanti, ha reso noto il sindacato di categoria Cockpit (Vc), domani i piloti Germanwings si asterranno dal lavoro tra le sei e le dodici in tutti gli aeroporti tedeschi. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” una vera e propria dichiarazione di guerra. Lo sciopero è di quelli che possono mettere in ginocchio il traffico aereo. Pertanto vi consigliamo di controllare sul sito ufficiale lo stato del vostro volo per restare indenni gli ultimi giorni prima delle ferie oppure proprio durante il trasferimento verso o dalle vacanze.

mercoledì 27 agosto 2014

Rischio di incendio: Suzuki richiama 19.000 vetture negli Stati Uniti. Il motivo un ragno nello sfiato del sistema di alimentazione

Rischio di incendio: Suzuki richiama 19.000 vetture negli Stati Uniti. Il motivo un ragno nello sfiato del sistema di alimentazione Suzuki ha avviato il richiamo di 19.000 vetture negli Stati Uniti. Il motivo, risiederebbe in un fatto assai curioso, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”: un ragno potrebbe costruire le sue tele preferibilmente nei tubi di sfiato del sistema di alimentazione che potrebbe causare danni. I giapponesi avevano già scoperto il problema causato da questi animali già quattro anni fa. Suzuki ha quindi deciso di sottoporre a questa procedura di richiamo negli Stati Uniti il modello della Kizashi. Secondo la US Transportation Security Administration (NHTSA), un tipo di ragno potrebbe tessere la propria tela nella linea di sfiato intrappolando i vapori di benzina che non possono essere eliminati poichè le ragnatele bloccano il tubo di scarico con un aumento del rischio di incendi attraverso una concatenazione di eventi. Gli animali sarebbero attratti dai fumi. Per risolverlo, una molla dovrebbe impedire agli animali in questione di fare tutto ciò. Interessate sono i veicoli Kizashi prodotte negli anni 2010 fino al 2013. Tuttavia, la casa automobilistica giapponese non è la prima casa automobilistica che lotta contro l'infestazione dei ragni. Le specie di ragno appartiene ai membri della famiglia dei ragni ciechi (Clubionidae). Essi sono da grandi cinque a otto millimetri, cacciatori notturni per lo più di colore scuro.

Casi di un’epidemia di Salmonella Enteritidis (S. Enteritidis) segnalata in Austria, Francia, Germania e Regno Unito

EFSA-ECDC: valutazione congiunta di un focolaio plurinazionale di infezioni da Salmonella Enteritidis associati al consumo di uova dalla Germania Casi di un’epidemia di Salmonella Enteritidis (S. Enteritidis) segnalata in Austria, Francia, Germania e Regno Unito, oltre a un caso segnalato in Lussemburgo in un paziente che risiede in Francia, sembrano essere legati da tempo dagli stessi sintomi e caratteristiche microbiologiche. I casi in Austria, Francia e Germania condividono una correlazione epidemiologica per lo stesso centro di imballaggio di uova nella Germania meridionale. Nonostante i severi regolamenti applicati alle uova per il consumo umano e il successo nel ridurre le infezioni umane e animali, negli ultimi anni all'interno dell'UE, le uova contaminate da salmonella enteritidis sono ancora state in grado di raggiungere il mercato. Le uova contaminate presumibilmente non sono più sul mercato e la loro durata probabilmente è scaduta. Tuttavia, a causa del ritardo nella segnalazione del caso, è ancora possibile che verranno notificati più casi relativi a questo evento. S. Enteritidis è il sierotipo di Salmonella più frequentemente riportato nell'UE ed è frequentemente associata a consumo di uova crude/sotto-cotte o ovoprodotti. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rileva che l'ECDC continuerà a monitorare attentamente l'occorrenza di casi umani.

Sicurezza alimentare: Rasff, sistema di allerta rapido comunitario. Sono 4 le segnalazioni diffuse dal sistema di allerta rapido comunitario per alimenti e prodotti per la casa

Sicurezza alimentare: Rasff, sistema di allerta rapido comunitario. Sono 4 le segnalazioni diffuse dal sistema di allerta rapido comunitario per alimenti e prodotti per la casa L’elenco italiano del sistema di allerta inviata dal Ministero della Salute italiano si riferisce a 4 notifiche e si apre con una segnalazione di allarme per la presenza di Norovirus in vongole congelate intere marroni cotti (Meretrix lyrata) dal Vietnam rif. 2014 BJO Nello specifico i prodotti contaminati per i quali le autorità hanno disposto il ritiro dal mercato sono: - oltre le Vongole congelate intere marroni cotte (Meretrix lyrata) provenienti dal Vietnam per contaminazione da Norovirus (rif. 2014 BJO) - la Farina di soia dall'Argentina per contaminazione da Salmonella spp. (rif. 2014.1185) - il Kebab congelato dalla Germania per contaminazione da Salmonella (presenza / 25g) (rif. 2014.1184). Tre i respingimenti alla frontiera effettuati dalle autorità italiane ieri: coltelli provenienti da Cina perchè ritenuti pericolosi in quanto il rivestimento esterno si stacca (rif. 2014BJP) Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita chiunque avesse acquistato questi prodotti a non consumarli e a consegnarli al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.

Antisemitismo. Stella di David sul petto delle maglie di Zara

Antisemitismo. Stella di David sul petto delle maglie di Zara. Gruppo tessile spagnolo ritira maglia con stella gialla a sei punte dopo critiche Una scia di polemiche è stata sollevata dal nuovo modello di pigiama per bambini lanciato da Zara. Il marchio spagnolo Zara ha ritirato oggi dal mercato una maglia da bambino con una stella gialla a sei punte sul petto dopo che erano state ravvisate similitudini con le casacche indossate dagli ebrei nei campi di concentramento. Fonti del gruppo tessile hanno assicurato che le maglie, a strisce blu su fondo bianco, erano ispirate "all'immaginario del west americano e ai film di cowboy". Tuttavia, sono state ritirate da tutti i punti vendita, non solo nei 22 negozi che Zara ha in Israele. "Ci scusiamo con i nostri clienti", ha detto un portavoce di Zara. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da anni si batte anche contro ogni tipo di rievocazione dei due regimi che hanno determinato un passato nefasto per la storia europea e mondiale, ritiene che la scelta del brand che ricorderebbero la divisa indossata dai prigionieri ebrei nei campi di concentramento durante la Seconda guerra mondiale è stata di cattivo gusto. Zara, non è nuova a simili critiche per i capi di abbigliamento che lancia. Recentemente è stata accusata di razzismo per aver messo in commercio una maglietta con un orsetto che promuoveva lo slogan: "Il bianco è il nuovo nero".

martedì 26 agosto 2014

Non riesci a dormire? Prova a mangiare più riso

Non riesci a dormire? Prova a mangiare più riso: aumenta i livelli di triptofano, un aminoacido usato per produrre la serotonina, nota per indurre il sonno. Lo dice una ricerca giapponese Se lo dicono i giapponesi, tra i più longevi al mondo, che il riso un alimento fondamentale della loro dieta base fa star meglio perchè migliora la qualità del sonno, allora c'è poco da dubitare. Mangiare riso potrebbe aiutare a dormire di più e meglio. Lo suggerisce una nuova ricerca della Kanazawa Medical University, in Giappone che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è meritevole di attenzione. In uno studio che ha riguardato quasi 2.000 persone, che mangiavano più riso, è stata valutata meglio la qualità del loro sonno. I ricercatori hanno confrontato anche quanto pane o pasta sono stati consumati, ma non sono stati trovato gli stesso livelli. Non è ancora chiaro il meccanismo che comporta questa piacevole conseguenza, ma il riso ha un alto indice glicemico o GI - una misura di quanto rapidamente sono suddivisi i carboidrati in zucchero nel sangue. Alimenti ad alto indice glicemico aumentano i livelli di un aminoacido chiamato triptofano la sua capacità di alzare il livello nel cervello della serotonina, sostanza dall'azione calmante se presente in dosi moderate, che è nota per la capacità d'indurre il sonno. Pane e pasta hanno un IG basso, il che può rappresentare la chiave, hanno concluso i ricercatori.

Inventato uno smalto che rileva la presenza della temibile "droga dello stupro"

Inventato uno smalto che rileva la presenza della temibile "droga dello stupro" Forse d'ora in poi le ragazze che amano divertirsi in discoteca o per locali bevendo un drink pare potranno letteralmente "dormire sogni tranquilli": un nuovo reagente presente in un particolare tipo di smalto per le unghie presto rileverà la presenza di droghe nei cocktail e nelle bevande. In moda da consentire di trascorrere una piacevole serata senza preoccuparsi. Infatti questo prodotto, chiamato Undercover Colors, cambierebbe colore entrando in contatto con la cosiddetta "droga dello stupro". Va detto che questi farmaci sono generalmente insapore, inodore, incolore e sono quindi difficili da rilevare nelle bevande. Con questo smalto, che è ancora in fase di sviluppo, basterà semplicemente scivolare discretamente la punta delle dita nel bicchiere per verificare che esso non contenga nulla di pericoloso. Naturalmente, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ciò non risparmierà nessun postumo di una sbornia. Quindi, il miglior modo per evitare conseguenze pregiudizievoli quando si esce di casa è semplicemente di evitare di bere alcolici.

Basta stragi di migranti. Le immagini scioccanti della "spiaggia dell'orrore" in Libia.

Basta stragi di migranti. Le immagini scioccanti della "spiaggia dell'orrore" in Libia. Dramma della migrazione, decine di cadaveri di uomini, donne e bambini sul bagnasciuga siano da monito per l'Europa I corpi senza vita di uomini, donne e bambini su una spiaggia libica che sembra peggio di un girone dell'Inferno dantesco: non è stata la fatalità di un'onda di Tsunami, ma è colpa della tragica sventura che venerdì ha fatto affondare il barcone che li doveva trasportare verso una nuova vita. Cadaveri sul bagnasciuga, altri a poca distanza dalla riva, altri ancora avvolti nella plastica dai soccorritori. Le immagini scioccanti della 'spiaggia dell'orrore' lasciano senza parole è vero, sottolinea per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ma devono essere l'ultimo monito per l'Unione Europea e per tutta la comunità internazionale perchè si metta la parola fine a questa costante ecatombe d'innocenti! Non una persona in più dovrà morire mentre cerca di attraversare il Mare Nostrum per realizzare la speranza di una vita migliore. Si tratta di una spiaggia nella zona di al Qarbouli, una cinquantina di chilometri a est di Tripoli. Davanti a quelle coste, venerdì scorso, un barcone con oltre 200 immigrati - 250 secondo i 16 superstiti - l'ennesimo dall'inizio dell'anno, ha segnato un'altro terribile dramma nel Mediterraneo. "Abbiamo 'liberato' 100 cadaveri che erano incastrati nel relitto, altri 70 sono stati portati via dalla marea", racconta Abdel Latif Ibrahim, l'ufficiale della Guardia costiera libica incaricato del recupero dei corpi. Intorno a lui, intanto, i soccorritori con una tuta arancione raccolgono i corpi. Tra le vittime sono stati identificati due eritrei e due etiopi. "Non ci sono falle nel relitto. Credo che la barca si sia rovesciata per il sovraccarico: per loro non c'è stato scampo, sono rimasti intrappolati sotto", prosegue l'ufficiale. Tra le vittime almeno cinque i bambini. Altri 15 cadaveri erano stati recuperati al largo tra venerdì e sabato, mentre i sopravvissuti sono 16. Ma questa e altre stragi non fermano la pressione migratoria dalla Libia: nonostante l'instabilità politica che caratterizza il Paese e l'allerta elevata ai confini da Egitto, Algeria e Tunisia, continuano ad arrivare in Libia migliaia di disperati in fuga dalla povertà e dalle guerre che attanagliano l'Africa sub sahariana. Ma anche dalla Siria o dall'Iraq. Solo nell'ultimo mese sono migliaia i migranti salvati nel Mediterraneo, con decine di barconi e gommoni che salpano dalle coste libiche. Le stesse insanguinate dai cadaveri di al Qarbouli. Dall'inizio dell'anno, 1.889 persone sono morte nel Mediterraneo mentre cercavano di giungere in Europa in modo irregolare, 1.600 delle quali dall'inizio di giugno. Lo ha stimato oggi l'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ribadendo la richiesta di un'azione "europea urgente e concertata". Di fronte alla drammatica situazione alle frontiere marittime dell'Europa, secondo l'Unhcr serve "un'azione urgente e concertata a livello europeo che preveda il rafforzamento delle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo". L'organizzazione esprime "apprezzamento" per l'operazione italiana Mare Nostrum "che ha permesso di salvare migliaia di vite" e traccia un bilancio: circa 124.380 gli arrivi via mare in Europa, di cui ben 108.172 in Italia (al 24 agosto) tra i quali almeno 14 mila minori di cui 8.600 non accompagnati. Gli ultimi giorni sono stati i più letali dall'inizio dell'anno, ha detto la portavoce dell'Unhcr Melissa Fleming, evocando almeno tre incidenti in mare. La situazione in Libia, principale Paese di partenza, e in particolare il peggioramento della situazione della sicurezza ha favorito la crescita delle operazioni dei trafficanti ed ha spinto rifugiati e migranti presenti nel Paese a rischiare il viaggio in mare piuttosto che rimanere in una zona di conflitto, ha aggiunto. L'Unhcr ha affermato che di fronte al crescente numero di rifugiati e migranti, per lo più eritrei, siriani e somali, servono alternative legali a questi viaggi pericolosi.

"Ice Bucket Challenge". La prima vittima della moda della doccia gelata nel Regno Unito

"Ice Bucket Challenge". La prima vittima della moda della doccia gelata nel Regno Unito In Gran Bretagna viene segnalata la prima morte che sarebbe legata alla moda e gara di solidarietà rappresentata dalla doccia gelata per la ricerca sulla Sla. Un ragazzo di 18 anni, Cameron Lancaster, ha perso la vita in una cava allagata nella regione del Fife, in Scozia orientale, dove avrebbe cercato di portare a termine l'Ice Bucket Challenge in modo fin troppo originale tuffandosi in una cava gelata. Secondo i media, il giovane si è tuffato nelle fredde e profonde acque e non è più riuscito a risalire: il suo corpo è stato poi trovato dai servizi di soccorso dopo quattro ore di ricerche, alle 9 di sera.La polizia è stata allarmata poco prima delle cinque del pomeriggio di domenica dove il giovane avrebbe trascorso la giornata con gli amici. Si scrive Ice Bucket Challenge ed è diventato l’hashtag più cool dell’estate, tra attori, sportivi, imprenditori e cantanti. Significa “gara della secchiata di ghiaccio” e sta letteralmente facendo impazzire il web. Questa “moda”, è arrivata dagli Stati Uniti. La sfida è cominciata a fine luglio, quando i primi sportivi statunitensi hanno iniziato a cimentarsi nella sfida della doccia ghiacciata, nominando ogni volta altre tre persone e facendo crescere esponenzialmente il numero dei video presenti online, hashtag compresi. A differenza però di tante mode passeggere che si diffondono viralmente su internet tra i cosiddetti “vip”, questa ha delle radici profonde ed importanti. Ogni secchiata di acqua ghiacciata serve a smuovere le coscienze ed ad aiutare la ricerca contro la SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica, la malattia neuogenerativa resa purtroppo famosa, in italia, dal caso dell’ex calciatore Stefano Borgonovo. Mentre per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” non basta la secchiata d'acqua per migliorare la qualità della vita degli ammalati di SLA presenti oggi in Italia. Si teme che dietro a tutto questo stia quella parte forse inconscia ma ben viva di esibizionismo che alberga in ciascuno di noi con il fine di essere consacrati vip e buoni. Perchè invece non dedicare il proprio tempo a chi è stato colpito dalla SLA magari donando una giornata per far vivere a queste persone dei momenti di svago e compagnia?

Una "supergonorrea" semina il panico.

Una "supergonorrea" semina il panico. Medici australiani e neozelandesi si preoccupano di affrontare la resistenza di un superbatterio sessuale isolato in un turista italiano. Antibiotici utilizzati solitamente nel caso di malattie sessualmente trasmissibili sono infatti inefficaci per eliminarla Il ceppo della gonorrea più resistente mai incontrato in Australia è stato rilevato su un turista europeo di nazionalità italiana che ha contratto una malattia venerea durante un suo viaggio a Sydney. Ad evidenziarlo Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che ritiene utile segnalare la notizia per riportare l'attenzione su una patologia sottovalutata ma ampiamente diffusa. La gonorrea o blenorragia (o "scolo" nel linguaggio popolare) è una malattia causata da un batterio, la Neisseria gonorrhoeae frequentemente chiamato infezione gonococcica urogenitale. Questa patologia è sessualmente trasmessa ed è diffusa particolarmente tra i giovani. I primi sintomi sono il dolore durante la minzione e lo scarico di pus dal genitali. Colpisce come qualsiasi malattia a trasmissione sessuale, i partner sessuali che hanno rapporti non protetti. A differenza di quello che crediamo, erroneamente, specialmente tra molti giovani, il non fare la penetrazione non causerebbe la trasmissione. In realtà anche il sesso orale è particolarmente favorevole alle infezioni da batteri, che si bloccano in gola e gli occhi come in organi genitali. Se viene ignorata o non trattata in tempo, la gonorrea può avere conseguenze gravi: infertilità, gravidanza ectopica, febbre, sintomi dermatite e artrite. Sono possibili anche complicazioni e in assenza di trattamento assistiamo a casi di meningite ed endocardite. Trasmessa al neonato, può portare a sepsi. Il dipartimento australiano della salute ha comunicato di aver individuato sul suo suolo un ceppo resistente di gonorrea, la A8806, in un turista italiano, e certificato che questa tipologia presenta somiglianze con un altro ceppo incurabile, il machines (0359-03.01-h041). Quest'ultimo è stato scoperto per la prima volta in Giappone nel 2009. Nel 2011, ceppo di casi di gonorrea resistente sono stati segnalati alle Hawaii, poi in California ed in Norvegia. L'Australia ha quindi raccomandato a tutti i medici di segnalare ogni caso di gonorrea per testare i pazienti. In Nuova Zelanda, inoltre, tutte le cliniche e gli ospedali sono in allerta. Per chi viaggia in queste regioni o non, non deve minimizzare i rischi del sesso non protetto, compreso il sesso orale e deve usare sempre il preservativo. Non appena si avvertono i primi sintomi dell'infezione, bisognerebbe consultare uno specialista.

lunedì 25 agosto 2014

L'iPhone 'miete' due nuove vittime in pochi giorni.

L'iPhone 'miete' due nuove vittime in pochi giorni. Mentre si parla solo del nuovo iPhone 6, due ragazze vengono ustionate dal 4 e dal 5. Ennesimi casi di apparecchi surriscaldati misteriosamente. Brutta disavventure in pochi giorni per una 24enne inglese ed una trentunenne cinese. Secondo quanto riferisce il Daily Mail, Dionne Baxter e Su Jing hanno infatti provato sulla loro pelle gli effetti degli iPhone surriscaldati. Addormentatasi a fianco di sua figlia Lily May, la ragazza di Purfleet (nell'Essex) è solita dormire nuda. Quella volta aveva però con sé anche il suo iPhone di quarta generazione. Il dispositivo era in carica e appoggiato sul materasso, proprio a fianco di Dionne. Che si è svegliata al mattino con un dolore lancinante al seno sinistro, dove si era formata una bruciatura lunga almeno 12 centimetri. Il telefono della Apple si deve essere surriscaldato nel corso della notte, mentre stava in carica. E Dionne ci si è probabilmente addormentata sopra senza accorgersene. Trovando la brutta sorpresa al mattino successivo. La ragazza racconta che ha poi provato a prendere il mano il telefonino. Ma che ha dovuto lasciarlo subito, perché era bollente. Alla Baxter non è rimasto altro da fare se non recarsi all'ospedale. Qui i medici le hanno subito prescritto una crema e degli antidolorifici per evitare che la bruciatura si infettasse. Ma così non accade. E la vescica scoppia, procurando dolori indicibili a Dionne. Oltre il dolore, la bruciatura - stando al Dr. Paul Banwell - potrebbe lasciarle una cicatrice permanente. E' invece Dionne a temere che quanto accaduto possa impedirle di allattare nel caso dovesse avere altri figli in futuro. E a proposito di Lily May dice: "Mi sento morire se penso che poteva esserci la mia bambina da quel lato del letto e che poteva così ritrovarsi con la faccia tutta bruciata".Insomma, l'unico lato positivo di tutta la faccenda è che la bambina ne è uscita illesa. Mentre ad una donna cinese, anche se a distanza di un mese, le bruciature causate dal suo iPhone 5S sono ancora ben visibili sul volto. Su Jing, 31, dalla città di Zhuzhou, nella provincia di Hunan sud-orientale della Cina, stava avendo una conversazione telefonica lunga con il suo fidanzato, quando ha sentito il dispositivo appoggiato sul suo volto molto caldo e sentito qualche fastidio sul suo viso. In quel momento ha pensato che il dolore era solo temporaneo, ma i segni ancora sono ben visbili pur essendo trascorso un mese. Ma quanto accaduto a breve distanza dal lancio ufficiale dell'iPhone 6 è solo l'ultimo di una serie di casi in cui il protagonista è lo smartphone di Cupertino. Ancora recentemente Jake Parker, 18enne inglese, si è addormentato con il suo iPhone 5 appoggiato al braccio. Il giorno dopo si è svegliato con una bruciatura la cui vescica, una volta scoppiata, ha lasciato al ragazzo un buco la cui profondità raggiungeva il muscolo. E' invece a febbraio che una ragazzina americana di 14 anni è finita all'ospedale con ustioni di secondo grado a coscia e schiena. Le era improvvisamente scoppiato l'iPhone 5C che teneva, come sempre, nella tasca posteriore dei pantaloni. Per quanto riguarda il caso di Dionne Baxter la Apple non ha rilasciato commenti, riservandosi il diritto di formulare un'ipotesi appena avrà un quadro più completo sull'accaduto. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta degli ennesimi casi segnalati e rimbalzati alle cronache circa i rischi connessi all'uso di telefonini e smartphone che sono diventati oggetti insostituibili nella vita di ognuno di noi. Proprio per questo, è necessario che le case produttrici adottino maggiori accorgimenti, anche in termini d'informazione ai consumatori per evitare che si ripetano casi analoghi anche se le aziende produttrici, consigliano ai clienti di non coprire mai uno smartphone a causa del rischio di surriscaldamento.

Attacco hacker su Playstation Network di Sony.

Attacco hacker su Playstation Network di Sony. John Smedley di Sony minacciato in volo. Sconosciuti uomini armati hanno paralizzato i servizi per ore con un attacco informatico su Playstation Network di Sony. Sotto il fuoco virtuale: i servizi online di Playstation. Aggressori sconosciuti hanno paralizzato i servizi online della rete di Sony Playstation con un attacco on-line per diverse ore. Lo ha riferito oggi l'azienda giapponese. La giornata di ieri è stata piuttosto turbolenta per Sony e per il suo PlayStation Network, sotto attacco DDoS da parte di un gruppo individuato col nome LizardSquad. Mentre l'azienda giapponese provava a riportare online il PlayStation Network, lo stesso gruppo di hacker inviava infatti via Twitter una minaccia al volo aereo numero 362 da Dallas a San Francisco, fatto atterrare a Phoenix in seguito alla segnalazione della presenza di esplosivi a bordo. Intanto l'FBI e le autorità hanno preso sul serio la minaccia, dando il via alle indagini per rintracciare i diretti responsabili dell'attacco. Sony ha diffuso il seguente comunicato: "Come altri grandi network in giro per il mondo, PlayStation Network e Sony Entertainment Network sono stati colpiti da un tentativo di sopraffare la nostra rete con un alto traffico generato artificialmente. Nonostante questo abbia colpito la vostra possibilità di accedere alla rete e ai nostri servizi, nessun accesso ai dati personali è stato effettuato." L'intervento di manutenzione programmata, previsto per oggi, è stato ufficialmente rimandato da parte di Sony. Il down temporaneo della piattaforma rileva Giovanni D'Agata, fondatore e presidente dello “Sportello dei Diritti”, non è un caso isolato rievocando i fantasmi del 2011, ma a vedersela ancora più brutta è stato John Smedley, attuale presidente di Sony Online Entertainment. Nel 2011 un altro attacco informatico ha consentito di rubare dal "Playstation Network" di Sony i dati di ben 77 milioni di account utente di cui 32 milioni in Europa. Ancora una volta ritorna, quindi, il sistema della sicurezza nel campo della telefonia e della rete ed ancora una volta lo “Sportello dei Diritti”, ricorda ai consumatori di stare sempre attenti ai propri dati, e di adottare quelle semplici accortezze come quella di utilizzare password diverse per account diversi e di cambiarle regolarmente. Un altro consiglio è quello di tenere d’occhio sempre il proprio conto e di denunciare immediatamente all’autorità e alla propria banca ogni anomalia per ottenere restituzione dell’eventuale maltolto.

domenica 24 agosto 2014

I cambiamenti climatici causeranno un aumento della febbre dengue?

I cambiamenti climatici causeranno un aumento della febbre dengue? In Inghilterra alcuni esperti sostengono che i turisti che visitano l'Italia e la Spagna potrebbero essere a rischio La dengue è un'infezione virale diffusa dalle zanzare. I sintomi includono una grave malattia simil-influenzale, febbre, mal di testa, dolori muscolari, eruzioni cutanee, nausea e vomito. Gli scienziati hanno detto che mentre il Messico ha meno cambiamenti metereologici durante le diverse stagioni rispetto all'Europa, in futuro si dovrà stare più attenti specie ai paesi del bacino del Mediterraneo. Nel mese di luglio, i funzionari della sanità britannici hanno detto che il numero di viaggiatori di ritorno in Inghilterra con la febbre dengue è in aumento. Tra il 2012 e il 2013, i funzionari hanno notato un aumento del 58 % nel numero di casi di febbre dengue riportati tra i turisti. Il Public Health England (PHE) l'agenzia esecutiva del Dipartimento della Salute nel Regno Unito ha detto che nel 2013, sono tornate un totale di 541 persone in Gran Bretagna con l'infezione da dengue da paesi colpiti, rispetto alle 343 persone nel 2012. La maggior parte dei casi sono stati segnalati di rientro da viaggi in India e Thailandia, ma PHE anche notato un aumento dei casi associati ai viaggi alle Barbados nel corso del 2013. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ricorda che le zanzare Aedes, responsabili del virus, hanno notevoli capacità di adattamento anche a climi temperati e relativamente freddi. Possono sfruttare per la riproduzione anche piccolissime raccolte di acqua piovana, quali quelle che si formano nei barattoli vuoti, nei sottovasi, nelle vasche ornamentali, nei pneumatici usati e sono ormai diffuse anche in Italia. Dopo essere state importate nel nostro paese nel 1990, si sono ormai distribuite in almeno 10 regioni italiane ma la loro presenza non è stata associata a casi di dengue indigena.

sabato 23 agosto 2014

Shock negli USA nel mondo dei concorsi di bellezza. Mamma americana ha alimentato la figlia adolescente con tenie in modo che potesse perdere peso per farla diventare una miss

Shock negli USA nel mondo dei concorsi di bellezza. Mamma americana ha alimentato la figlia adolescente con tenie in modo che potesse perdere peso per farla diventare una miss Cosa non farebbe una mamma per la propria figlia? Per realizzare i sogni della propria ragazza, o forse i propri, ci si può spingere oltre, così oltre che si può far rischiare la vita. É un episodio accaduto negli Stati Uniti a far ritornare l'attenzione sui concorsi di bellezza e che la dice tutta a che livello è arrivata una società dove l'arrivismo e la voglia di primeggiare può far sì che una madre faccia ingerire tenie alla propria figlia adolescente per aiutarla a dimagrire per renderla una miss degna di questo nome. A rivelarlo un'infermiera in un recente episodio di Untold Stories di ER e che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, porta all'attenzione dopo che anche le cronache americane ed internazionali ne hanno dato risalto. Maricar Cabral-Osori, questo il nome dell'operatrice sanitaria, ha raccontato la storia di questa ragazza giunta al pronto soccorso con forti crampi allo stomaco mentre inizialmente si era sospettato che fosse incinta - cosa che un'ecografia aveva immediatamente escluso. Tuttavia, la causa del dolore è diventata chiaro quando l'infermiera ha ritrovato l'adolescente che urlava su un water risultato pieno di tenie. La signora Cabral-Osori ha detto che la madre della ragazza originaria della Florida, ammise l'acquisto di uova di tenia in Messico e che le aveva fatte ingerire a sua figlia, giustificandone l'utilizzo al fine di farla trovare pronta per un concorso di bellezza. Le uova, quindi, si erano schiuse dopo che la ragazza le aveva ingerite. Le tenie sono state utilizzate per quasi 100 anni per aumentare la perdita di peso, ma i medici hanno avvertito che la pratica è estremamente pericolosa. L'anno scorso la dottoressa Patricia Quinlisk, Direttore Medico del Dipartimento della Salute dello Iowa, ha scritto: 'L'ingestione di tenia è estremamente rischiosa e può causare una vasta gamma di effetti collaterali instabili, tra cui anche decessi. A coloro che vogliono perdere peso, si consiglia di provare con metodi comprovati come consumare meno calorie e aumentare l'attività fisica". Le tenie si attaccano alla parete intestinale del proprio ospite e poi assorbono le sostanze nutritive e quindi le calorie. Alcuni tenie possono crescere fino a 10 metri di lunghezza e possono vivere all'interno di un "ospite" fino a 20 anni. La maggior parte delle persone affette da tenia non hanno sintomi, mentre altre possono provare dolori addominali, nausea, gonfiore addominale, diarrea, debolezza, perdita di appetito, perdita di peso, carenze di vitamine e malnutrizione.

Le donne incinte dovrebbero evitare tutti i tipi di tonno secondo Consumer Reports

Le donne incinte dovrebbero evitare tutti i tipi di tonno secondo Consumer Reports In un nuovo rapporto, i consumatori americani sono in disaccordo con la Food and Drug Administration e la Environmental Protection Agency secondo cui le conserve di tonno dovrebbero essere un'opzione di pesce a bassa concentrazione di mercurio per le donne in attesa. Salmone, gamberetti e tilapia sarebbero opzioni migliori. Il tonno in scatola è un prodotto molto popolare per molti negli Stati Uniti, ma Consumer Reports, la rivista della Consumer Union, una delle più importanti associazioni dei consumatori americane, ha affermato che le donne incinte non dovrebbero mangiarne. Ci sono un sacco di pesci nel mare, ma le donne incinte dovrebbero assicurarsi di mangiare quelle giuste. La Food and Drug Administration e la Environmental Protection Agency hanno proposto delle linee guida orientamenti che suggeriscono che le donne incinte potrebbero mangiare tra 8 e 12 once (circa due-tre porzioni) di pesce alla settimana a basso contenuto di mercurio. Il tonno in scatola è nell'elenco tra i prodotti con "basso livello di mercurio", ma Consumer Reports ora avverte che le donne incinte dovrebbero evitare quel pesce complessivamente". Consumer Reports non è d'accordo con le raccomandazioni dalla FDA ed EPA su quanto tonno possono mangiare donne e bambini". "Non pensiamo che le donne incinte dovrebbero mangiare qualsiasi tipo di pesce". Il Direttore Jean Halloran ha detto che Consumer Reports è "particolarmente preoccupato per il tonno in scatola, che è secondo solo ai gamberetti tra il pesce più comunemente mangiato negli Stati Uniti". L'FDA ed EPA hanno detto che mangiare pesce, tra cui crostacei, riporterebbe un certo numero di benefici per la salute perché è ricco di proteine e nutrienti, ma a basso contenuto di grassi saturi. "Il valore nutrizionale del pesce è particolarmente importante durante la crescita e lo sviluppo prima della nascita, nella prima infanzia per neonati allattati al seno e nell'infanzia," gli orientamenti proposti leggi. I dati di Consumer Reports analizzati da FDA su 20 specie di pesce hanno condotto alla raccomandazione "che può essere mangiato diverse volte alla settimana, anche da donne in gravidanza e bambini piccoli, senza preoccuparsi dell'esposizione al mercurio". Quasi tutti i frutti di mare contengono tracce di mercurio e se in eccesso può danneggiare il sistema nervoso e il cervello. Tuttavia, lo stress di agenzie che temono di mercurio non è un motivo per completamente tagliati fuori i pesci. "Evitare il pesce durante la gravidanza a favore di integratori di omega 3 significa che si vuole essere deficitari su molti altri importanti nutrienti contenuti nei pesci che sono necessari per la salute generale", si legge nelle linee guida. Entrambe le fazioni sono d'accordo che le donne incinte dovrebbero attenersi a mangiare soprattutto salmone, gamberetti e tilapia, che sono tra i pesci con i più bassi livelli di mercurio. Altre buone scelte includono pollock, pesce gatto e passere. Le due diverse scuole di pensiero concordano che sarebbe meglio evitare tutti i pesci grezzi ed tra cui il pesce spada, lo squalo ed il maccarello. Non è la prima nè l'ultima volta che le importanti associazioni di consumatori americane, che costituiscono gruppi di pressione all'interno del panorama socioeconomico statunitense, hanno opinioni divergenti con le agenzie federali che si occupano della salute, dell'alimentazione e dell'ambiente su temi importanti che le riguardano rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Resta comunque il fatto che è sempre meglio utilizzare la massima prudenza nella fase della gravidanza ed evitare d'ingozzarsi di prodotti alimentari che presentano un contenuto di mercurio anche basso.

venerdì 22 agosto 2014

Salame Felino della ditta Cavalier Umberto Boschi SPA ritirato in Italia perché individuata contaminazione da salmonella

Sicurezza alimentare. Salame Felino della ditta Cavalier Umberto Boschi SPA ritirato in Italia perché individuata contaminazione da salmonella. Il sistema di allerta rapido della Regione Valle d’Aosta segnala il 18/08/2014 il ritiro dagli scaffali dei supermercati del Salame Felino IGP 800 gr. Prodotto da Cavalier Umberto Boschi SPA. Si tratta del lotto L 078017 TMC 22/05/2014. A segnalarlo Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", nell’ottica di costante monitoraggio ed informazione dell’associazione a tutela e prevenzione della salute dei consumatori. L‘allerta è scattata in Italia perché a seguito di analisi di laboratorio sarebbe stato individuato il temibilissimo agente batterico della salmonella. Gli esercizi al momento interessati sarebbero la Lucky Market Srl Loc. Grand Chemin, 31 Saint-Christophe, Nicoletta Srl Via Selve, 1 bis Donnas e La Fenice Srl Via Viola, 71/A Pont-Saint-Martin. La Salmonella è un batterio che può provocare nell’uomo una malattia denominata salmonellosi. La salmonellosi è una zoonosi, ossia una patologia o infezione che può essere trasmessa direttamente o indirettamente tra animali ed esseri umani. Tra i sintomi più comuni di salmonellosi nell’uomo figurano febbre, diarrea e crampi addominali. Se il batterio si diffonde nel sangue può causare un’infezione pericolosa per la vita. Salmonellasi ritrova comunemente negli intestini di uccelli e mammiferi sani. Negli alimenti è rinvenuta più di frequente nelle uova e nella carne cruda di suini, tacchini e polli. Può trasmettersi all’uomo attraverso il consumo di cibi contaminati. La manipolazione sicura della carne cruda e di altri ingredienti alimentari crudi, una buona cottura e un’attenta igiene della cucina possono prevenire o ridurre il rischio posto dai cibi contaminati. Nell’Unione europea (UE) sono riferiti ogni anno oltre 100 000 casi di salmonellosi nell’uomo. L’EFSA ha stimato che il peso economico complessivo della salmonellosi umana potrebbe ammontare a 3 miliardi di euro l’anno. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, avvisa, a scopo precauzionale, i consumatori che avessero acquistato il prodotto a non consumarlo e contattare i Carabinieri NAS o la ASL competente per territorio. Mentre consiglia alle persone che presentano sintomi di intossicazione di consultare subito un medico.

giovedì 21 agosto 2014

Un antibiotico sospettato di aumentare il rischio di infarto.

Un antibiotico sospettato di aumentare il rischio di infarto. Ricercatori danesi mettono in guardia contro la claritromicina, un farmaco prescritto per il trattamento di tonsillite o bronchite. La Claritromicina, antibiotico ampiamente prescritto per trattare le infezioni batteriche comuni come la tonsillite o la bronchite, potrebbe aumentare il rischio di morte cardiaca, secondo uno studio pubblicato mercoledì sul sito della rivista medica British Medical Journal (BMJ). Ricercatori danesi che hanno condotto lo studio invitano alla prudenza e a non destare allarmismi dato che il rischio assoluto rimane basso e che le prescrizioni non devono essere modificate fino a quando i risultati non sono stati confermati da un altro studio. Claritromicina (Biaxin o Zeclar statunitense Abbott Lab e generico) è un antibiotico macrolide relativo alla eritromicina, usato soprattutto per trattare le infezioni delle vie respiratorie e della pelle e per eradicare l'Helicobacter pylori, responsabile di ulcere gastriche. I ricercatori hanno anche studiato la roxitromicina (Rulid di Sanofi-Aventis e generici), un altro antibiotico macrolide utilizzato nel trattamento delle infezioni respiratorie e della pelle. Gli stessi scienziati hanno preso in esame le recensioni di quasi 5 milioni di trattamenti antibiotici somministrati tra il 1997 e il 2011 ad adulti danesi di età compresa tra 40-74 anni, 4,3 milioni con penicillina V, 588.000 e 160.000 rispettivamente con Roxithromycin e con claritromicina. Confrontando i 285 decessi cardiaci che si sono verificati durante la somministrazione di questi trattamenti, i ricercatori hanno dimostrato che l'assunzione di claritromicina era associata ad un aumentato rischio di morte cardiaca del 76% rispetto all'utilizzo della penicillina V. Ma questo "eccesso di rischio" scompare quando il trattamento si conclude. Per la Roxithromycin, tuttavia, nessuna differenza è stata osservata durante o dopo il trattamento. I ricercatori danesi sottolineano che è il primo grande studio sulla sicurezza cardiaca dei macrolidi. Essi aggiungono che, sebbene il rischio assoluto è "molto basso", il numero totale di morte per complicazioni cardiache potenzialmente evitabile "non è trascurabile" nella misura in cui la claritromicina è uno degli antibiotici "più comunemente utilizzati in molti paesi". Altri ricercatori dal canto loro stati molto cauti circa l'interpretazione dei risultati. "Dal momento che il tasso di mortalità è molto bassa, non credo che dovremmo essere preoccupati", ha detto Kevin McConway, professore di statistica applicata. Mike Knapton, della British Heart Foundation, da parte sua, ha indicato che il rischio della claritromicina per i pazienti con problemi cardiaci era già noto e ha ricordato che i medici devono comunque essere cauti prima di prescrivere un antibiotico. Un suggerimento quest'ultimo che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non dev'essere trascurato poiché sono anni che andiamo ripetendo che comunque, l'eccesso di utilizzo di antibiotici sta causando una serie di effetti collaterali di svariata natura primo tra tutti una maggiore virulenza dei virus che appaiono sempre più resistenti ai trattamenti di questo tipo.

Il caramello è nocivo per la salute.

Il caramello è nocivo per la salute. Il colorante per cibi al caramello, il più diffuso e più utilizzato al mondo, può risultare essere nocivo per la salute. Confermati i risultati di uno studio pubblicato giovedì dall'Istituto scientifico della sanità pubblica belga (ISP). Dà al cibo un colore ambrato e per ricreare il gusto del grigliato, il caramello è usato nelle bevande analcoliche a base di cola, ma anche in molte materie prime come per esempio birre, salse, aceti, dadi, ghiaccio, ecc. La ricetta di base (E150a) è spesso modificata con l'aggiunta di ammoniaca (E150b), solfiti (E150c) o queste due sostanze combinate (E150d). Ottenuto per fusione, tra lo zucchero e l'acqua, il caramello per l'effetto del calore, produrrebbe queste sostanze chimiche. L'ISP ha rilevato quattro che avrebbero potenziale tossico: THI (sostanza che previene le reazioni immunitarie dell'organismo a funzionare correttamente), 5 - HMF (sostanza che presenta un alto potenziale tossicologico), 2 - MEI e il 4 - MEI (agenti che possono essere cancerogeni per gli esseri umani). In termini di normativa, l'Agenzia per la sicurezza alimentare europea basa il suo controllo "perché ha solo pochi dati relativi alle concentrazioni effettive delle sostanze nel prodotto alimentare finale neoformato. L'ISP inoltre ha segnalato che le concentrazioni delle sostanze sono solo controllate a livello della produzione del caramello". Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rileva che l'Istituto sottolinea il rischio di esposizione a queste sostanze neoformate, soprattutto tra i bambini. Esso intende anche sensibilizzare i consumatori e li incoraggia a cambiare le loro abitudini alimentari tenendo conto della menzione 'fuorvianti'del 'caramello nell'elenco degli ingredienti.

mercoledì 20 agosto 2014

Boom di turisti della morte in Svizzera

Boom di turisti della morte in Svizzera. Tra il 2008 e il 2012 è raddoppiato il numero di turisti giunti al di là delle Alpi per morire. L'eutanasia un problema che deve affrontare urgentemente il legislatore italiano Il numero dei "turisti del suicidio assistito" è raddoppiato in Svizzera tra il 2008 e il 2012. Lo rilevano ricercatori elvetici in uno studio pilota pubblicato sul "Journal of Medical Ethics". Nel periodo considerato 611 persone domiciliate all'estero si sono recate in Svizzera a morire. Tra queste, ben 44 sono giunte dall'Italia che rimane nelle posizioni alte della triste classifica dei 31 diversi paesi d'origine delle persone desiderose di porre fine alla loro vita e recatesi al di là delle Alpi. Quasi i due terzi, infatti, provengono dalla Germania (268) e dalla Gran Bretagna (126). Seguono Francia (66), come detto l'Italia (44), USA (21), Austria (14), Canada (12), Spagna e Israele (8 ciascuno). La ricerca in questione ha riguardato anche l'età, il sesso di coloro che si sono recati in Svizzera per sottoporsi alla "dolce morte", ma anche il metodo utilizzato e il genere di malattia di cui queste persone soffrivano. Per questo hanno analizzato i rapporti relativi agli esami medici e alle autopsie. È risultato che questi candidati al suicidio assistito erano di età compresa tra i 23 e i 97 anni, per una media di 69 anni, e che oltre la metà (58,8%) erano donne. In quasi la metà dei casi, le persone in questione soffrivano di malattie neurologiche, come paralisi e sclerosi laterale amiotrofica (SLA), Parkinson e sclerosi multipla (SM). Altre cause all'origine della decisione erano i tumori e le malattie reumatiche. Tutte queste persone tranne quattro hanno scelto di porre fine alla loro drammatica esistenza ed alle loro sofferenze con l'assistenza di Dignitas - l'organizzazione più nota, mentre Exit, ammette solo residenti in Svizzera - e quasi tutte sono morte con la somministrazione di pentobarbital sodico. Quattro con l'elio. Tale sistema ha richiamato una grande attenzione mediatica nel 2008 ed è stato descritto come lungo e penoso. Secondo gli autori dello studio ciò potrebbe essere il motivo di un calo del turismo del suicidio in Svizzera tra il 2008 e il 2009. Successivamente vi è però stato un forte incremento. Gli studiosi hanno inoltre considerato la situazione giuridica vigente relativa all'assistenza al suicidio negli Stati da cui provenivano i "turisti della morte". "Le cifre indicano che vale la pena andare a fondo di determinate questioni", ha detto all'ats il coautore Julian Mausbach del "Centro di Competenza Medicina - Etica - Diritto Helvetiae (MERH)" dell'Università di Zurigo. Gli autori non osano trarre conclusioni ma fanno supposizioni sui trend osservati. "Se consideriamo i tre più importanti Paesi di origine, rileviamo che in tutti e tre vi sono dibattiti sull'assistenza al suicidio", scrivono. In particolare Gran Bretagna e Germania confermano la loro ipotesi secondo la quale il turismo del suicidio può generare discussioni sulla situazione giuridica relativa all'assistenza nei paesi da cui provengono le persone desiderose di porre fine alla loro vita. Il processo di una inglese affetta da SM che voleva venire in Svizzera a morire ha portato secondo gli autori dello studio a nuove disposizioni e a modifiche nella prassi a livello di sanzioni. In Germania il dibattito relativo al "turismo del suicidio" ha avuto per effetto una nuova proposta di legge. "Non intendiamo giungere alla conclusione che il solo turismo del suicidio sia responsabile di ciò", ha precisato Mausbach. Ma è plausibile che questo abbia indotto a una maggiore attenzione sul tema. Questi dati, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono raccapriccianti e dovrebbero portare ad un dibattito più attento anche in Italia, dove solo in sporadiche occasioni ed a seguito di decessi o manifestazioni più o meno isolate si riaccende la questione. Il fatto che ora vi è la conferma con dati statistici alla mano che anche molti italiani abbiano scelto di percorrere pochi chilometri per recarsi oltre frontiera per farla finita con le proprie sofferenze, dovrebbe indurre il legislatore a riconsiderare urgentemente la normativa attualmente vigente in Italia che impedisce in ogni caso anche la sola scelta.

Microchip per la protezione contro le gravidanze sotto indesiderate

Microchip per la protezione contro le gravidanze sotto indesiderate Prevenzione a portata di mano: circuito integrato per la protezione contro le gravidanze sotto indesiderate. Anche i malati cronici potrebbero trarre vantaggio dalla tecnologia. Pillola, spirale, impianti contraccettivi, preservativi - l'elenco dei contraccettivi disponibili è lungo. Attualmente, però alcuni ricercatori americani stanno lavorando su un nuovo metodo che secondo Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, potrebbe risolvere l'annosa questione delle gravidanze indesiderate anche se non quella, ugualmente importante, delle malattie trasmesse sessualmente. Il principio, comunque, appare allettante: una volta impiantato sotto la pelle e attivato tramite telecomando, è un piccolo chip regolatore degli ormoni che proteggono contro la gravidanza a partire dai 16 anni d'età. Bloccare l'unità può essere altrettanto semplice tramite un controllo da remoto. L'idea dell'impianto a fini biomedicali deriva dal co-fondatore di Microsoft Bill Gates. La sua fondazione sostiene il progetto con l'equivalente di circa 3,4 milioni di euro. Di conseguenza, l'invenzione è diretta principalmente alle donne nei paesi in via di sviluppo, dove i contraccettivi sono spesso ancora rari. Ma anche nei paesi occidentali, i ricercatori sperano che il chip potrebbe essere un affidabile e soprattutto comoda alternativa. Il piccolo impianto di circa due centimetri quadri fornisce ogni mese allo stessa scadenza la stessa quantità di ormoni. "Il chip di prevenzione contiene dosi singole di un progestinico già ampiamente utilizzato," spiega Robert Farra della Firma MicroChips, fondata dagli scienziati del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Cambridge, Massachusetts, che ha sviluppato l'impianto. I progestinici sono ora inclusi nella pillola anticoncezionale, nei dispositivi intrauterini e negli impianti contraccettivi. Essi inibiscono l'ovulazione e quindi costituiscono una protezione contro la gravidanza. L'ormone può essere conservato in camere separate sul chip. "Un piccolo computer e un orologio sul chip garantiscono che proprio al momento giusto ogni mese è sempre data la stessa quantità di progestinico", ha detto Farra. Una batteria invia energia attraverso il chip che è sigillato con titanio e platino fuso, in modo che l'ormone dalla camera fluisce nel tessuto. Proprio per l'esatto dosaggio, gli sviluppatori sperano che vi siano meno effetti collaterali rispetto agli impianti contraccettivi o intrauterini. I metodi stabiliti di contraccezione forniscono l'ormone sessuale in continuazione, ma non sempre esattamente lo stesso dosaggio. Il chip inoltre dura molto più a lungo dei normali contraccetivi ormonali - e può essere spento con il telecomando se la donna vuole rimanere incinta. Il chip viene impiantato con un'operazione della durata di mezz'ora in anestesia locale. Il microchip è stato testato finora solo su otto donne con osteoporosi che nel 2012 hanno ricevuto un farmaco anti-osteoporosi sopra. La variante di prevenzione sarà testato sugli esseri umani per la prima volta nel 2016 e nel 2018 arriverà sul mercato. Fino ad allora, però, le questioni importanti devono ancora essere chiariti: "Resta da vedere se il chip funziona come desiderato nella forma attuale come un mini pillola o come pillola del giorno dopo", spiega Thomas Rabe, presidente della Società Tedesca di Endocrinologia Ginecologica e Medicina della Riproduzione (DGGEF). Decisivo per l'effetto è in ultima analisi, non è la quantità di ormone fornita, ma come il corpo l'assorbe. "Questo può anche variare tra gli individui."Inoltre, se una capsula cresce intorno all'impianto, possono alterare l'assorbimento, e quindi l'effetto dell'ormone". I problemi attualmente riguardano la sicurezza dei dati. Il chip e il controllo remoto comunicano via radio e questo segnale non è ancora crittografato. "Qualcuno potrebbe alterare l'impianto anche senza un telecomando o disattivarlo", dice Rabe. La Food and Drug Administration vuole impedire i test sul paziente fino a che la trasmissione dei dati non saranno al sicuro. I ricercatori sperano che questo sarà fatto entro il prossimo anno. Nel complesso, le aspettative del chip sono alte: "Non c'è dubbio che i microchip impiantabili andranno a sostituire i metodi convenzionali nel prossimo futuro," scrivono i ricercatori in uno studio dell'aprile 2014. Gli scienziati si aspettano che i chip contenenti farmaci saranno ulteriormente sviluppati nei prossimi decenni. Tanto che un giorno i farmaci nel corpo, se necessario si doseranno in maniera indipendente. Ciò è particolarmente interessante per il trattamento di malattie croniche. Si guarda soprattutto al grande potenziale nella somministrazione di insulina, che i diabetici devono iniettarsi di solito più volte al giorno. Un chip per questo scopo non è ancora disponibile, però. Il primo microchip del suo genere è già stato messo a punto negli anni novanta da un team guidato da Robert Langer del MIT. Tanto che i ricercatori hanno creato l'azienda Microchip Technology. Nel 2006 si è passati ai primi esperimenti su animali in cui ratti affetti da tumore al cervello ricevevano la chemioterapia tramite chip. Nel 2011, i ricercatori hanno testato l'impianto per la prima volta negli esseri umani ed ha riguardato gli otto pazienti con osteoporosi di cui abbiamo parlato. In tutti era cresciuta poco dopo una capsula di tessuto connettivo attorno all'impianto. Tuttavia, uno studio su otto pazienti non consente oggettive dichiarazioni statistiche. Nelle malattie che di solito sono trattate con farmaci da iniettarsi, il chip potrebbe rendere la siringa comune superflua e quindi proteggere la pelle e vasi sanguigni. Attualmente si sta lavorando con i microchip per il trattamento della sclerosi multipla.

Sicurezza alimentare: Rasff, allerta in Italia per salmonella spp. in origano fresco dalla Turchia

Sicurezza alimentare: Rasff, allerta in Italia per salmonella spp. in origano fresco dalla Turchia L'Italia ha attivato, il 18 agosto 2014, il Sistema rapido di allerta europeo (Rasff n° 2014.BIN) avvisando le autorità sanitarie dei diversi Paesi europei circa la presenza di salmonella spp. presente in origano fresco dalla Turchia e commercializzata in Italia. I batteri appartenenti a questo genere sono responsabili della “salmonellosi”, una delle più frequenti malattie a trasmissione alimentare. La Salmonella spp. ha come habitat il tratto intestinale dell’uomo e degli animali e la sua presenza nell’ambiente è conseguente a contaminazione fecale. Si distinguono salmonelle adattate all’ospite, responsabili di tifo e paratifo nell’uomo, diffuse nei paesi in via di sviluppo, e salmonelle non ospite-specifiche che possono infettare l’uomo e gli L’infezione si trasmette principalmente per via oro-fecale. In Europa la principale via di contaminazione dell’uomo è rappresentata dal consumo di alimenti contaminati: in particolare carne di pollo, tacchino e maiale, molluschi bivalvi, semi germogliati pronti al consumo, uova e ovoprodotti, prodotti lattiero-caseari a base di latte crudo, frutta e verdura crude. Gli animali domestici quali cani, gatti, uccelli, roditori e rettili (iguane e tartarughe d’acqua) possono rappresentare, seppur raramente, una fonte di infezione per l’uomo. Possono variare dai semplici disturbi del tratto gastro-intestinale ( dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, febbre) fino a forme cliniche più gravi (batteriemie e infezioni extra intestinali) soprattutto nei bambini, anziani e nei soggetti immunodepressi. I sintomi della malattia si manifestano comunemente tra le 12 e le 36 ore dall’ingestione degli alimenti contaminati e si protraggono per 4-7 giorni. Solitamente la malattia ha un decorso benigno e autolimitante. Sebbene il numero totale di infezioni sostenute dal genere Salmonella abbia subito un decremento nel corso degli ultimi anni, sia in Europa che in Italia, essa continua a rimanere l’agente di malattia trasmessa da alimenti più frequentemente isolato. In Europa, nel 2010 il numero totale di casi confermati di salmonellosi è risultato pari a 99,020 (21,5 casi su 100.000 abitanti), diminuiti dell’8,8% rispetto al 2009, mentre nel nostro Paese è stato di 2,730 (4,5 casi su 100.000 abitanti). Non è la prima volta, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che viene segnalata la presenza di questo pericoloso batterio in prodotti alimentari e quindi dannosi per la salute. Ecco, perchè è necessario mantenere sempre alta l'attenzione ed il sistema di allerta europeo, in questo senso, ci aiuta a segnalare tempestivamente i pericoli per i consumatori. Pertanto si raccomanda massima allerta e di rispettare le basilari norme igieniche.

Cyber mamma, blocca il telefono del figlio se lui non le risponde. Una texana ha inventato una app per evitare che il figlio la ignori

Cyber mamma, blocca il telefono del figlio se lui non le risponde. Una texana ha inventato una app per evitare che il figlio la ignori Figli che fanno disperare i genitori perchè non rispondono al telefonino. Se il cellulare, infatti, ha tolto qualche patema d'animo in più a mamma e papà perchè perlomeno è un mezzo istantaneo per conoscere lo stato dei propri figli, quante volte i propri pargoli fanno perdere la pazienza o un bello spavento ai genitori perchè ignorano le chiamate? Una mamma texana ha ben pensato di risolvere questo problema con un tecnologico quanto semplice stratagemma. Sharon Standifird, questo il nome della madre americana, ha messo a punto una app che rende inutilizzabile il telefono del figlio se questo non risponde alle sue telefonate e ai suoi messaggi. La signora, che ha prestato servizio nella guerra del Golfo, ha più di un'arma nella sua borsa quindi. Con "Ignore No More", progettato in pochi mesi con uno sviluppatore, l’apparecchio bloccato può essere riattivato solo con una password conosciuta solo dal genitore. Le uniche attività che rimangono fruibili sono le chiamate di emergenza, oltre il numero della madre, ovviamente. “Ho pensato fosse una buona idea – ha dichiarato il figlio Bradley alla CBS – ma per gli altri, non per me!”. La madre è soddisfatta: “Devo dire che ora mi risponde più velocemente”. L'applicazione è in vendita sullo store di Android, in quanto disponibile solo questo sistema operativo, ma una versione per iOS sarebbe già in arrivo. Una bella trovata, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che si augura possa essere presto conosciuta anche dalle mamme e papà italiani notoriamente da sempre molto apprensivi.

Farmaci difettosi. NAS nelle farmacie per il ritiro dal commercio di alcuni lotti di medicine

Farmaci difettosi. NAS nelle farmacie per il ritiro dal commercio di alcuni lotti di medicine: DIAXONE della ditta EuroPharma, MEPISOLVER della ditta Piramal Critical Care Italia SpA, TETRAMIL MONODOSE collirio della ditta Teofarma Srl, MONOXAR della ditta Progefarm Srl, CEFOTAXIMA ABC della ditta ABC Farmaceutici SpA, Ve|cade della ditta Janssen - Cilag SpA, VISUMETAZONE E DECONGESTIONANTE della ditta Visufarma, USTIOSAN crema della ditta Kelemata Srl e BUPICAIN della SIMS Continua senza sosta l'attività di controllo sulla sicurezza dei farmaci dell’Agenzia Italiana per il Farmaco. Con l’ennesimo allarme l'AIFA ha allertato i Carabinieri del Nas che si sono presentati nei depositi farmaceutici e nelle farmacie di tutta Italia per verificare l'avvenuto ritiro dal mercato dei medicinali: DIAXONE della ditta EuroPharma. Oggetto di ritiro perché ripartiti in locale non autorizzato e senza osservare le Norme di Buona Fabbricazione (GMP). DIAXONE di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da Gram-negativi "difficili" o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In pa rticolare il prodotto trova indicazione, nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi. Profilassi delle infezioni chirurgiche. MEPISOLVER della ditta Piramal Critical Care Italia SpA. Oggetto di ritiro perché etichetta esterna riportante composizione errata ovvero dosaggio dei principio attivo 10 mg/ml anziché di 20 mg/ml. MEPIsolver è indicata in tutti gli interventi che riguardano: chirurgia generale (piccola chirurgia); ostetricia e ginecologia; urologia; oculistica (blocco retrobulbare, ecc.); dermatologia (asportazione verruche, cisti, dermoidi, ecc.); otorinolaringoiatria (tonsillectomia, rinoplastica, interventi sull'orecchio medio, ecc.);ortopedia (riduzione fratture e lussazioni, ecc.);medicina generale (causalgie, nevralgie, ecc.);medicina sportiva (strappi muscolari, meniscopatie, ecc.). TETRAMIL MONODOSE collirio della ditta Teofarma Srl. Oggetto di ritiro perché ripartiti in locale non autorizzato e senza osservare le Norme di Buona Fabbricazione (GMP). Collirio Stati irritativi e congestizi della congiuntiva. TETRAMIL MONODOSE collirio è indicato per congiuntiviti di natura tossica e allergica ad andamento sub-acuto e cronico.Collirio Monodose Prevenzione e cura di stati irritativi, iperemici e congestizi del tratto anteriore dell'occhio anche se leso, o se presenti in portatori di lenti a contatto. MONOXAR della ditta Progefarm Srl in polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare. Non è dato sapere l'oggetto del ritiro. MONOXAR è utilizzato per uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da Gram-negativi "difficili" o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai più comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione, nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi. Profilassi delle infezioni chirurgiche. CEFOTAXIMA ABC della ditta ABC Farmaceutici SpA. Oggetto di ritiro perché ripartiti in locale non autorizzato e senza osservare le Norme di Buona Fabbricazione (GMP). CEFOTAXIMA ABC è utilizzato per uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da germi Gram-negativi “difficili” o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai più comuni antibiotici. In dette infezioni il prodotto trova indicazione, in particolare: nei pazienti defedati e/o immunodepressi. E’ indicato, inoltre, nella profilassi delle infezioni chirurgiche. VISUMETAZONE E DECONGESTIONANTE della ditta Visufarma. Oggetto di ritiro perché ripartiti in locale non autorizzato e senza osservare le Norme di Buona Fabbricazione (GMP). VISUMETAZONE E DECONGESTIONANTE è indicato per iperemie congiuntivali, congiuntiviti allergiche, congiuntiviti primaverili, episcleriti, scleriti e forme irritative oculari. USTIOSAN crema della ditta Kelemata Srl. Oggetto di ritiro perché ripartiti in locale non autorizzato e senza osservare le Norme di Buona Fabbricazione (GMP). USTIOSAN crema è utilizzato per Ustioni minori, eritemi solari, irritazioni cutanee da vari agenti chimico–fisici, lesioni cutanee quali ferite superficiali, escoriazioni, punture di insetti. BUPICAIN della SIMS. Non è dato sapere l'oggetto del ritiro. BUPICAIN si può utilizzare in ogni tipo di anestesia periferica: infiltrazione locale; blocco endovenoso retrogrado e blocco endoarterioso; tronculare; loco-regionale; peridurale sacrale; blocco simpatico; spinale sottoaracnoidea. Bupicain è quindi indicato in tutti gli interventi di chirurgia generale, ortopedia, oculistica, otorinolaringoiatria, stomatologia, ostetricia-ginecologia, dermatologia, impiegato sia da solo sia in associazione a narcosi. In virtù di tali comunicazioni, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita i pazienti a non utilizzare i medicinali in questione riferito ai lotti di cui ai comunicati istituzionali.

Spaghetti nazisti. Scandalo intorno a un piatto di pasta di un ristorante italiano

Spaghetti nazisti. Scandalo intorno a un piatto di pasta di un ristorante italiano. Scoppiano le polemiche E’ successo in un ristorante italiano a Taiwan. Rappresentanti diplomatici israeliani e tedeschi hanno espresso il loro sgomento dopo la scoperta di un piatto "nazista" nel menu di un ristorante italiano a Taiwan... La scoperta shock dell'incomprensibile iniziativa di un ristorante italiano nella capitale, pubblicata da Taipei Times, un quotidiano di Taiwan, è riuscita a trasformarla in un incidente diplomatico. L'origine dell'oltraggio: un piatto dal titolo "Viva gli spaghetti nazista"... L'intenzione del proprietario del ristorante era di attirare l'attenzione di potenziali clienti sfruttando le le lacune storiche degli abitanti di Taiwan sulla II guerra mondiale e l'Olocausto. Queste curiose spiegazioni non hanno però dissipare il disagio dei servizi diplomatici interessati. Il proprietario ha inoltre specificato motivando questa scelta per la presenza di salsicce tedesche nella composizione della ricetta... Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da anni si batte anche contro ogni tipo di rievocazione dei due regimi che hanno determinato un passato nefasto per la storia europea e mondiale, evidenzia che nessuno sa se e quando l’attività commerciale verrà chiusa. Intanto ovviamente la comunità ebraica è insorta.