domenica 31 luglio 2016

Apologia del fascismo è istigazione all'odio razziale. Lo "Sportello dei Diritti" ai gestori ed all'autoritá giudiziaria: chiudere subito la pagina Facebook "Benito Mussolini"

Apologia del fascismo è istigazione all'odio razziale. Lo "Sportello dei Diritti" ai gestori ed all'autoritá giudiziaria: chiudere subito la pagina Facebook "Benito Mussolini" Nel silenzio generale una pagina Facebook italiana ha raggiunto oltre 103 mila iscritti, nonostante i chiari messaggi di apologia del fascismo, che facciamo sempre bene a ricordare é sempre un reato dal '52, e di istigazione all'odio razziale e religioso specie contro i musulmani in Italia. Ed il suo nome é altrettanto eloquente: "Benito Mussolini". Basta solo "sfogliarla" un istante per essere immediatamente colpiti dal fatto perché nessuno abbia ancora mosso un dito, perché qui non si tratta di "mettere il bavaglio" a qualcuno che dovrebbe esercitare legittimamente il proprio pensiero o il diritto di cronaca, qui va evidenziato che con la scusa di mantienere vivo il culto di una personalità che ha portato al disastro l'Italia e all'onta delle leggi razziali, si fomentano sentimenti di odio e si getta benzina sul fuoco in un momento in cui sull'onda emotiva dei problemi connessi alle migrazioni di massa ed al terrorismo di matrice islamica, una parte della popolazione crescente si sente attratta da messaggi di tal tipo e li potrebbe tramutare in gesti concreti. Ecco perché Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si rivolge ai gestori del social network nonché all'autorità giudiziaria per la chiusura immediata della pagina in questione.

Antichi mestieri. Lo scalpellino quasi scomparso che sopravvive nel Salento. La necessaria rivalutazione della Pietra Leccese e di questi artigiani-artisti.

Antichi mestieri. Lo scalpellino quasi scomparso che sopravvive nel Salento. La necessaria rivalutazione della Pietra Leccese e di questi artigiani-artisti. Sono rimasti in pochi in tutt'Italia coloro che con pazienza e grandissima abilità, conseguenza sovente di un'"arte" tramandata di padre in figlio, modellano la pietra per farne oggetti, spesso di grande bellezza estetica e che vediamo nelle nostre case: gli scalpellini, maestri di un'arte che sta scomparendo, ma che vive ancora per quel legame insopprimibile ed ancestrale con la pietra e per la loro capacità di ricavarne, - col sudore della fronte, frutto di intensissime ore di colpi ripetuti e precisi e della propria ispirazione - un innumerevole quantità di forme che siano quelle di un bene di uso comune come un posacenere o un elemento decorativo per l'edilizia. Nel Salento, terra dove ancora si estrae pietra, quest'arte sopravvive forse perchè è lo stesso elemento base che lo consente. Di origine calcarea e tufacea, la pietra leccese, è nota per la sua nota duttilità, ma anche fragilità se non si è tanto abili da scalfirla con la maestria ed esperienza che solo la tradizione tramandata di generazione in generazione e poi trasmessa anche in alcune scuole del luogo può consentire di non danneggiarla irrimediabilmente perdendo il lavoro di ore per non dire di giorni.Ed allora, questi abilissimi artigiani sono stati troppo spesso sottovalutati e relegati a ruolo di comprimari degli scultori in senso stretto, ma il loro mestiere, messo a dura prova dal progressivo abbandono dei lavori artigianali per la loro scarsa remuneratività, ma anche dal progresso tecnologico e dalle macchine come i potentissimi e rapidissimi torni che avrebbero dovuto sostituirli, riesce a sopravvivere perchè nessuna apparecchiatura artificiale può sostituire il prezioso ed irripetibile tocco umano che porta ad un pezzo unico, come uniche sono la miriade di opere d'arte che ornano la città di Lecce e gli altri centri del Salento, dal più grande al più piccolo, dove è possibile toccare con mano e realizzare un'esperienza visiva unica grazie al lavoro di centinaia di mani, molto spesso anonime, che con lo scalpello hanno lasciato scritto per sempre nella pietra il segno indelebile di quella che è ritenuta una vera e propria arte con la creazione di uno stile altrettanto unico quale il Barocco leccese.Non vi è dubbio, quindi, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da sempre si è impegnata anche nella tutela degli artigiani e degli artisti, che sia necessaria da parte delle istituzioni una maggiore attenzione verso quest'arte attraverso iniziative sia di sostegno economico - finanziario verso i giovani talenti che si approcciano, ma anche favorendo la promozione di periodiche mostre ed esposizioni per tutti coloro che intendano esporre le proprie opere.

sabato 30 luglio 2016

Migranti, un parto in mezzo al mare: bimba congolese nasce su nave italiana

Migranti, un parto in mezzo al mare: bimba congolese nasce su nave italiana Anche se oggi il Mediterraneo è un mare di morte, non si ferma la vita! Una nave militare è oggi sulla strada verso l'Italia con due passeggeri supplementari, una bambina che è nata durante la notte e un corpo trovato in mare. Lo rendono noto fonti ufficiali della Guardia Costiera. La neo mamma si trovava insieme ad un gruppo di 300 persone recuperate da due gommoni nel Mediterraneo. I genitori congolesi sono stati salvati in mare da una nave della marina irlandese, ma sono stati subito trasferiti sulla nave Bettica della Marina Militare Italiana quando la madre è andata in travaglio. La piccola Joy Aurora è nata poco dopo le 5 del mattino, nel reparto medico della nave, dove questa estate sono nati anche altri due bambini: François Manuel il 27 giugno e Manuela 5 luglio. Il parto si è svolto senza problemi e mamma e bambina stanno bene. La nave Bettica che trasporta la bambina e i suoi genitori è diretta al porto di Augusta in Sicilia orientale. Tra le tante storie dolorose, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”quella di una giovane congolese che ha partorito tra le onde, alle porte d’Europa, Joy Aurora, sulla nave Bettica della Marina Militare, mentre stavano attraversando il Mediterraneo.

Pianta con xylella scoperta in Germania. “E' emergenza europea"

Pianta con xylella scoperta in Germania. “E' emergenza europea" La presenza della Xylella, nota ai più come il batterio killer in grado di far morire le piante e contro il quale per il momento non sembrano esservi rimedi, è stato per la prima volta individuato in territorio tedesco, dove è stato accertato un focolaio in un giardino di un privato. Lo rendono noto fonti ufficiali del Bund Deutscher Baumschulen, la più importante associazione dei vivaisti tedeschi, citata da diversi media transalpini. Il portavoce ha riferito che la pianta è stata immediatamente distrutta insieme agli arbusti presenti entro un raggio di 100 metri. Il batterio e' stato individuato grazie ai controlli rinforzati messi in atto da qualche settimana, su una pianta di oleandro che è stata portata a casa da un turista al ritorno da un viaggio nel Salento. Inoltre è stata imposta una zona cuscinetto. Il clima tedesco è considerato tradizionalmente troppo freddo per ospitare i batteri, che è probabilmente il motivo per cui non è stato trovato fino ad ora. Con la prospettiva dell'aumento delle temperature, però, accresce la preoccupazione che Xylella fastidiosa sarà in grado di sopravvivere anche qui. Lo ha dichiarato il presidente Helmut Selders, presidente del Bund Deutscher Baumschulen che ha concluso: " Ci sono troppi canali che possono causare un'infezione della malattia causata da Xylella fastidiosa che ha devastato gli oliveti in Italia e minaccia i produttori di vino della California, ". E lanciando un appello si rivolge preoccupato in particolare a chi viaggia: " I turisti in questo momento sono potenzialmente il vettore del maggior rischio di infezione". La presenza del batterio killer xylella fastidiosa anche in Germania, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, dimostra quello che abbiamo sempre detto: l’emergenza xylella e’ di carattere sovranazionale e la risposta si deve generare da pareri unitari. E' inoltre una dimostrazione che tutti dobbiamo sentirci impegnati a combattere questa particolarissima problematica, nessuno escluso, dell’emergenza fitosanitaria che sta minacciando gli ulivi salentini. Perche' questi alberi sono amati da tutti. E tutti vogliamo proteggerli!

venerdì 29 luglio 2016

Richiamo lotti "ACQUA DI SIRMIONE"

Richiamo lotti "ACQUA DI SIRMIONE" La Società Takeda Italia, in qualità di distributore esclusivo del prodotto ACQUA DI SIRMIONE, comunica che è stato disposto il richiamo in regime autotutela da parte del produttore, Terme di Sirmione Spa, del prodotto: ACQUA SIRMIONE MIN NAT 15ML 6F – cod. paraf. 909089031 lotti dal n. M177 a M296. Tale richiamo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato disposto a causa della perdita del caratteristico odore sulfureo collegata ad una riduzione del volume all’interno del flacone dovuta a problemi produttivi, oggi risolti. Nel chiarire che l’anomalia non compromette la sicurezza del prodotto e non comporta rischi per la salute dei consumatori, la Takeda invita a porre in area sicura i lotti eventualmente presenti in farmacia e a comunicare, solo in caso di acquisto diretto il numero di pezzi in giacenza e il documento di trasporto, all’indirizzo mail: antonella.ricci@takeda.com. Qualora le farmacie avessero eventuali campioni gratuiti dei suddetti lotti, conclude la nota, sono invitate a comunicare all’apposito indirizzo mail james.macdonald@takeda.com il numero di campioni in giacenza e i numeri di lotto compresi tra M177 e M296. Acqua di Sirmione è un'acqua minerale naturale che può avere proprietà coadiuvanti di tipo anticatarrale e fludificante. Può essere utilizzata per la detersione quotidiana del naso e della gola dalle secrezioni catarrali negli adulti e nei bambini. Il prodotto è venduto in tutte le farmacie italiane dal partner Takeda.

Canada, pubblicità petrolio grazie alle lesbiche. Polemica su vendita della principale compagnia petrolifera

Canada, pubblicità petrolio grazie alle lesbiche. Polemica su vendita della principale compagnia petrolifera: ''E' sessista, razzista e omofobo tutto in una volta ''. Un post apparso su Facebook invita a boicottare il petrolio saudita e acquistare quello canadese usando due lesbiche Non è una novità il fatto che il richiamo sessuale sia uno degli escamotage più usati nella pubblicità. Nella rete è caduta anche una compagnia petrolifera canadese, la "Canada Oil Sands", che ha invitato a boicottare il petrolio saudita ed ad acquistare quello canadese usando due lesbiche con un post apparso su Facebook. Qualcosa però è andato storto perché non sono piaciuti alla comunità di Facebook e subito è scoppiata la polemica. A finire sotto accusa in particolare le note della copertina che vede come protagonisti due lesbiche in un post che suonava più o meno così: “In Canada le lesbiche sono considerate fiche! In Arabia Saudita se sei lesbica MUORI!”. E proseguiva: “Perché compriamo il petrolio da paesi che non pensano che le lesbiche siano fiche!?”. Il tutto corredato da un’ammiccante immagine con due ragazze che si baciano. Il post in questione è apparso sulla pagina Canada Oilsands Community, dedicata a promuovere la produzione petrolifera canadese e a scoraggiare l’approvvigionamento energetico da paesi, come l’Arabia Saudita, nei quali i diritti umani, inclusi quelli dei gay, sono poco rispettati. La comunità LGBT si è però divisa sull'azione della Oil Sands. Da una parte Dallas Barnes di InterPride, secondo cui la pubblicità è mirata unicamente a maschi eterosessuali per attirare l'attenzione e promuovere le vendite, mentre secondo altri difensori della causa qualsiasi metodo è valido per attirare l'attenzione sulla questione dei diritti LGBT nei paesi arabi. Provocare è diventato lo spot preferito dei pubblicitari, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Mentre la nostra associazione si aggiunge alle altre forze che combattono il fenomeno diseducativo della pubblicità sessista, e al tempo stesso si pone come catalizzatore di quelle forze. In questo caso, l’estrema e palese oggettificazione della donna e della sua sessualità è sconcertante e, non fosse per la fama progressista del Canada e del suo nuovo giovane e smagliante primo ministro Justin Trudeau, indurrebbe a formarsi un’opinione poco lusinghiera di un paese nel quale il marketing, anche quello volto a promuovere una buona causa, deve puntare su un pubblico di uomini eterosessuali e sulle loro fantasie erotiche. Niente male, non c’è che dire. Fatto sta che nel frattempo la campagna pubblicitaria, in seguito alla sua grottesca iniziativa è stata interrotta e l'immagine incriminata rimossa, ancora una volta grazie all’attenta comunità di Facebook che si erge spesso a pubblica accusa e giuria.

Agenzia delle Entrate stoppata dalla Commissione Tributaria Regionale di Lecce

Valutazioni degli immobili e accertamenti dell'imposta di registro. Agenzia delle Entrate stoppata dalla Commissione Tributaria Regionale di Lecce, se il Comune non aveva approvato il piano particolareggiato e la stima è effettuata su ipotetici parametri dell'Agenzia del Territorio. Una dei più odiosi atti di accertamento dell'Agenzia delle Entrate riguarda senz'altro gli avvisi di rettifica delle compravendite di immobili, che comportano troppo spesso richieste di esborsi non giustificati dal reale valore di vendita dei beni da parte del contribuente, perchè effettuati solo sulla base di ricalcoli ipotetici e non fondati su elementi obiettivi.Un caso molto importante è stato risolto positivamente per due contribuenti salentini da parte della Commissione Tributaria Regionale di Bari - Sezione staccata di Lecce, che con la recentissima sentenza 1992/2016 depositata in cancelleria il 26 luglio scorso, in accoglimento delle eccezioni formulate dall'avvocato Maurizio Villani che difendeva l'acquirente, ha rigettato l’appello dell’Agenzia delle Entrate di Lecce in merito alla valutazione di un immobile. In particolare, i giudici leccesi hanno chiarito che nella valutazione di un immobile si deve tenere conto del fatto che il Comune non aveva ancora approvato il piano particolareggiato, sicché, in assenza dei necessari parametri, non era possibile elaborare, su basi realistiche, l’ipotetico valore di trasformazione dell’area da cui ricavare poi il relativo valore di mercato. In conclusione sostiene, infatti, la Corte territoriale "nessun concreto riscontro probatorio supporta la stima effettuata sulla base di ipotetici parametri dell'Agenzia del Territorio e recepita nell'impugnato avviso di rettifica".Questo principio, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è importante non solo per le imposte erariali ma anche per le imposte locali ai fini dell’IMU.

Ritirato lotto specialita’ medicinale "TAVOR" per riduzione del periodo di validità

Ritirato lotto specialita’ medicinale "TAVOR" per riduzione del periodo di validità. La Pfizer invita a sospendere immediatamente la dispensazione del suddetto lotto La Società Pfizer Italia Srl, con propria nota del 29 luglio 2016, ha comunicato di aver iniziato la procedura di ritiro del lotto n. 4040 scad. 31/1/2017 della specialità medicinale TAVOR*INIET 5F 1ML 4MG/ML – AIC 022531139. Il TAVOR è utilizzato per il trattamento dell' ansia, tensione ed altre manifestazioni somatiche o psichiatriche associate con sindrome ansiosa. Tale ritiro, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è reso necessario a seguito della riduzione del periodo di validità, da 21 a 15 mesi, del farmaco in questione. Pertanto la Pfizer invita a sospendere immediatamente la dispensazione del suddetto lotto, immagazzinare eventuali giacenze in area sicura e predisporle per il ritiro.

giovedì 28 luglio 2016

Furto di medicinali in Polonia, pericolo contraffazione. Allerta di AIFA in Italia per i pazienti: "Non vanno utilizzati"

Furto di medicinali in Polonia, pericolo contraffazione. Allerta di AIFA in Italia per i pazienti: "Non vanno utilizzati" Ci sono farmaci rubati e farmaci contraffatti che immessi nel mercato nero da criminali che speculano e prosperano sulla pelle della gente, sono venduti nei paesi che su quei prodotti, molto richiesti, riconoscono un prezzo più alto. Il business rende molto bene tant'è vero che il fenomeno negli ultimi anni è cresciuto in modo drammatico, con conseguenze anche gravi per la salute. L'ultima allerta arriva dall'AIFA che ha ricevuto una segnalazione di furto avvenuto l'11 luglio 2016 in Polonia relativo a diversi medicinali. I prodotti potrebbero essere commercializzati in Italia da distributori non autorizzati, spiega l’Aifa in una nota, che non possono essere ritenuti sicuri e efficaci, pertanto sono da considerarsi medicinali “falsificati” e non devono essere utilizzati. ” Qualora dovessero verificarsi anomalie nell'offerta dei medicinali presenti nella lista fornita dalle autorità polacche riportanti il numero di lotto oggetto di segnalazione, l'Aifa invita le farmacie a contattare l'ufficio qualità prodotti e contraffazioni all'indirizzo mail: medicrime@aifa.gov.it per consentire ogni controllo utile ad accertare la legittimità delle forniture/proposte di fornitura”. Tra i distributori illegali c'è poi l’altro lato della medaglia: la vendita online di questi prodotti contraffatti o rubati che non stancano mai gli italiani. Le statistiche, infatti, riportano che in cinque milioni hanno scelto i canali online, prevalentemente clandestini, per reperire quei farmaci che un medico non prescriverebbe mai, perché inutili o vietati, o che si vergognano di chiedere. Circa 750mila sono i più affezionati a questi acquisti pericolosissimi. Si stima che siano 40mila i siti che vendono medicinali, di cui appena lo 0,6% in regola. Circa il 20% dei 24 milioni di italiani tra i 18 e i 64 anni che va su internet almeno un’ora alla settimana ha comprato medicinali online. Il 3% lo fa spesso. E’ ovvio, spiega Giovanni D'Agata, residente e fondatore dello “Sportello dei Diritti” che se ci sono furti, vuol dire che esiste un mercato parallelo per la vendita dei “bottini”, mercato che ovviamente non può fornire le garanzie e le prescrizioni dovute per gran parte dei farmaci e nella fattispecie quelli particolari di cui si parlava. Giova, quindi, raccomandare ai pazienti: di seguire solo le vie ufficiali per accedere ai farmaci. Nessuna altra forma di approvvigionamento, online o su mercati paralleli, può garantire la necessaria sicurezza, oltre che configurarsi come reato. Infatti, i farmaci rubati, potrebbero essere contraffatti e rimessi in circolazione su mercati paralleli, in Italia o all’estero, senza le dovute garanzie.

Nuovo ritiro di Ikea del cioccolato. Allergeni non sufficientemente dichiarati in etichetta, ritirati sei prodotti nel mondo

Nuovo ritiro di Ikea del cioccolato. Allergeni non sufficientemente dichiarati in etichetta, ritirati sei prodotti nel mondo Nuovo ritiro di Ikea del cioccolato poiché la presenza di latte e nocciole è dichiarata in modo insufficiente sulla confezione dei prodotti. Il richiamo riguarda tutte le date di scadenza. Il motivo del ritiro, segnala Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, stando a una nota diffusa oggi da Ikea è la presenza di sostanze non sufficientemente dichiarate in etichetta. Sei mesi fa era toccato alla linea di cioccolata "Mörk" sparire dall'offerta alimentare di Ikea, oggi la stessa sorte è riservata ad altri 6 prodotti, sempre a base di cioccolato. Tavolette, croccanti, cialde e simili verranno tolti dal mercato. La causa? Sono alimenti considerati pericolosi per gli allergici. A trarre in inganno i consumatori sarebbero le etichette presenti sulle confezioni. Le informazioni sulle quantità di mandorle e nocciole contenute nei prodotti non risultano infatti essere abbastanza chiare: la formulazione "possono contenere" è troppo fuorviante e puo' non essere interpretata come conforme alle leggi vigenti. Il colosso svedese ha così fatto sapere in un comunicato che il provvedimento verrà preso a livello globale e che chiunque può ritornare i prodotti anche senza scontrino, venendo rimborsato al momento della restituzione. I clienti allergici al latte o alle nocciole o altrimenti interessati sono invitati a riportare i prodotti in questione presso il punto vendita più vicino, dove verranno interamente rimborsati. Il prodotto potrebbe infatti scatenare allergie nei consumatori per la presenza accidentale di tracce indesiderate di questi componenti nella cioccolata messa in vendita ma non riportati nella lista degli ingredienti. I sintomi che potrebbero essere scatenati in caso di allergia includono prurito e gonfiore a labbra, palato e gola, nausea o vomito, crampi e gonfiori addominali, diarrea, flatulenza, orticaria, difficoltà respiratorie e mal di testa. In caso di reazione allergica grave si può avere a che fare con uno shock anafilattico, situazione caratterizzata da seri problemi respiratori e brusche cadute di pressione che può portare anche alla perdita di coscienza. Nel caso in cui compaiano sintomi di questo tipo è importante cercare subito l'aiuto di un medico. In particolare, lo shock anafilattico è una situazione di emergenza che richiede il ricovero ospedaliero e in cui temporeggiare può risultare fatale. Da un punto di vista sanitario si tratta di una non conformità con un elevato indice di rischio per gli allergici o colori i quali presentano un’intolleranza alle nocciole ed al latte. Mentre non ci sono problemi per tutte le altre persone che possono consumare senza problemi il cioccolato.

lunedì 25 luglio 2016

Ong Oxfam: "Africa saccheggiata di 500 mld".

Ong Oxfam: "Africa saccheggiata di 500 mld". Secondo Panama Papers i paradisi fiscali e la complessità dei meccanismi con cui le offshore fanno i loro affari, impediscono ai paesi in via di sviluppo di ricevere la giusta quota di reddito proveniente dalle loro risorse naturali "Cinquecento miliardi di dollari sono depositati in paradisi fiscali, mentre i governi perdono 14 miliardi di tasse l'anno: quanto basta a salvare la vita di 4 milioni di bambini africani e 200.000 madri". Lo denuncia l'organizzazione umanitaria Oxfam, una delle più importanti confederazioni internazionali nel mondo specializzata in aiuto umanitario e progetti di sviluppo, composta da 17 organizzazioni di Paesi diversi che collaborano con quasi 3.000 partner locali in oltre 90 paesi per individuare soluzioni durature alla povertà e all'ingiustizia. Uno dei filoni dei documenti sullo scandalo dei Panama Papers, pubblicati dal consorzio di giornalisti investigativi (Icij), secondo Oxfam, rivelano infatti come, "attraverso società anonime offshore, l'Africa venga derubata di miliardi di dollari di gettito fiscale proveniente dalla gestione delle sue risorse naturali quali l'estrazione di diamanti, petrolio e altre materie spostando così miliardi di dollari intorno al mondo grazie a società schermo registrate a Panama, alle Isole Vergini britanniche e altri paradisi fiscali. Secondo Winnie Byanyima, direttrice esecutiva di Oxfam International, "i paradisi fiscali, cui fanno ricorso privati e aziende, procurano danni enormi alle comunità più povere del mondo. In Africa un bambino su 12 muore prima dei 5 anni di età, 34 milioni non vanno a scuola e 40 milioni di giovani sono senza lavoro". È un saccheggio che deve finire, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,perché sottrae risorse essenziali per istruzione, sanità e lavoro. Una situazione che, secondo l'ong con sede in Gran Bretagna, "sta ampliando sempre di più la forbice tra ricchi e poveri in Africa". La segretezza dei paradisi fiscali e la complessità dei meccanismi con cui le offshore fanno i loro affari, impediscono ai paesi in via di sviluppo di ricevere la giusta quota di reddito proveniente dalle loro risorse naturali. "Nonostante tutta la retorica e le buone intenzioni, i governi semplicemente non stanno facendo abbastanza per fermare i flussi illeciti, l'evasione e l'elusione fiscale", conclude Byanyima nella nota di Oxfam.

UE: 1'048 casi di Zika, più di metà in Francia, 52 in Italia. Le ultime informazioni dall'ECDC relative alla diffusione del virus in Europa.

UE: 1'048 casi di Zika, più di metà in Francia, 52 in Italia. Le ultime informazioni dall'ECDC relative alla diffusione del virus in Europa. Nell’ottica della tutela della salute e nella costante attività d’informazione per turisti e viaggiatori Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, comunica l'aggiornamento di valutazione rapida del rischio dell'ECDC (Ente Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie) che fornisce opzioni per la riduzione del rischio e sottolinea la necessità di prepararsi per l'individuazione tempestiva e adeguata gestione dei casi che possono manifestarsi tra i viaggiatori dopo un periodo di incubazione asintomatico. Dato gli eventi delle ultime settimane, l'ECDC ha aggiornato la sua valutazione rapida del rischio del virus Zika. Sono 1048 in 18 paesi i casi di Zika documentati nell'Unione Europea nel 2016, nella stragrande maggioranza dei casi dovuti a viaggiatori di ritorno dai paesi infetti confermati in Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito. Il paese con più segnalazioni, si legge nella mappa interattiva, è la Francia, che ha riportato 616 casi, seguita dall'Olanda con 63 e dall'Italia con 52. Nel 4% dei casi ad essere infetta era una donna incinta. Il 99,2% dei pazienti ha contratto il virus viaggiando nei paesi colpiti e nel resto dei casi si è trattata di una trasmissione sessuale. "Casi di Zika in arrivo da paesi con una trasmissione locale continuano a verificarsi nel'Ue, e ci aspettiamo che il trend prosegua durante l'estate - scrive l'Ecdc nel suo 'risk assessment' aggiornato -. Il rischio di trasmissione locale via zanzare è considerato da basso a moderato".In Europa non è presente la zanzara Aedes Aegypti, considerata il vettore principale del virus, ma c'è la Aedes Albopictus, la cosiddetta 'zanzara tigre', che potrebbe essere comunque una fonte di trasmissione, anche se molto meno efficace. Le donne in gravidanza, spiega l'agenzia, sono considerate ad alto rischio e dovrebbero evitare viaggi nei paesi colpiti, mentre altre misure vanno prese per evitare il contagio attraverso rapporti sessuali. "I viaggiatori che tornano da aree con una trasmissione in corso - scrive l'Ecdc -, dovrebbero usare il condom per almeno 8 settimane dopo il rientro. Se in questo periodo si manifestano i sintomi di Zika si dovrebbero considerare l'astinenza o il sesso sicuro per almeno sei mesi".

domenica 24 luglio 2016

Orrore in Libia! Trovati 41 migranti cadaveri su una spiaggia di Sabrata

Orrore in Libia! Trovati 41 migranti cadaveri su una spiaggia di Sabrata La spiaggia di Sabrata, città costiera occidentale della Tripolitania, in Libia, si è riempita improvvisamente di cadaveri, secondo quanto riferito dal notiziario online di Mail. I corpi di 41 migranti sono stati rinvenuti sabato da volontari. «Non è chiaro, quando queste persone siano annegate, ma la maggior parte dei cadaveri presenta segni di decomposizione avanzata che farebbero pensare che le morti potrebbero risalire a cinque o sei giorni fa. Un fonte locale ha riferito che i corpi sono stati trasferiti in un centro di medicina legale per il prelievo del DNA e poi saranno sepolti. La stessa fonte ha specificato che si tratta di in un numero di corpi "eccezionalmente alto". Numeri che ci fanno comprendere la gravità dell’ennesima strage che non si ferma, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. “Anche se oggi il Mediterraneo è un mare di morte, non si ferma la vita!”.

A 19 anni costretta a vivere in un catino. La famiglia chiede aiuto

A 19 anni costretta a vivere in un catino. La famiglia chiede aiuto. Rahma è completamente priva degli arti e attualmente vive in una bacinella di plastica, insieme alla sua famiglia, a Kano, in Nigeria. E' il triste destino di Rahma Haruna, 19 anni, ma è poco più grande di una neonata, una ragazza nigeriana costretta a vivere in un catino. A sei mesi il suo processo di crescita si è arrestato senza alcuna spiegazione «Cominciò tutto con una febbre, poi arrivarono i dolori allo stomaco, alle gambe, alle braccia», ha raccontato la madre Fadi al quotidiano inglese «The Telegraph», e da quel momento non è più cresciuta. Rahma non è mai stata in grado di muoversi ed è quindi dipendente completamente dai suoi genitori, che la spostano all'interno del catino in cui vive. La ragazza è profondamente grata alla sua famiglia. In modo particolare si dice contenta di suo fratello, che si occupa di lei, la lava e cerca di integrarla nella vita sociale del piccolo villaggio nigeriano. Finora nessuno sa esattamente quali siano state le cause che hanno causato l'arresto della crescita dei suoi arti. Il padre ha raccontato al quotidiano inglese di «avere trascorso 15 anni a cercare un rimedio farmacologico», ma senza successo. L'uomo ha speso circa 3.100 euro per trovare un medicinale che potesse aiutare sua figlia, ma invano. «Ho venduto quasi tutto quello che avevo», ha raccontato. Senonché, di recente, in un supermercato, uno sconosciuto l’ha vista e prendendo a cuore la sua storia le ha donato una sedia a rotelle e realizzato degli scatti che hanno fatto il giro del mondo, permettendo che questa triste storia diventasse di dominio pubblico. Ora, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” la famiglia di Rahma ed anche noi, desideramio soltanto che la sofferenza quotidiana che accompagna la vita della loro figlia sia in qualche modo mitigata e spera che le organizzazioni di aiuto internazionale si accorgano del suo caso.

venerdì 22 luglio 2016

Sabato caos nei cieli per lo sciopero dei controllori di volo. Il Tar annulla il deferimento

Sabato caos nei cieli per lo sciopero dei controllori di volo. Il Tar annulla il deferimento Per il trasporto aereo in Italia, sabato è un giorno di sciopero. Infatti saranno cancellati decine di voli. Ricordiamo che il Tar del Lazio ha annullato l'ordinanza con la quale il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, aveva differito ad altra data lo sciopero proclamato per il 23 luglio dai sindacati dei controllori di volo: lo sciopero durerà 8 ore, a partire dalle 10:00 di sabato, ed è stato indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt, Ugl-Ta Anpcat, Unica e Fata-Cisal. «La motivazione dell'atto, si legge nel decreto del Tar, adottato su ricorso di uno dei sindacati, non appare idonea a rappresentare ragioni eccezionali, tali da consentire una limitazione del diritto di sciopero». Per questo “l’istanza cautelare deve essere accolta”. Soltanto 24 ore prima, Delrio aveva ordinato lo stop agli scioperi. "Il provvedimento si è reso necessario ed urgente allo scopo di evitare un pregiudizio grave ed irreparabile al diritto di libera circolazione costituzionalmente garantito", spiegava il Mit garantendo "voli regolari" per la giornata di sabato, che a questo punto torna ad essere a rischio disagi. Le ripercussioni potrebbero anche manifestarsi sulla linea ferroviaria. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” una vera e propria dichiarazione di guerra che ha generata preoccupazione per le conseguenze dello sciopero. La protesta, infatti, è di quella che possono mettere in ginocchio il traffico aereo. Pertanto vi consigliamo di controllare sul sito ufficiale lo stato del vostro volo per restare indenni gli ultimi giorni prima delle ferie oppure proprio durante il trasferimento verso o dalle vacanze.

Vacanze online: "Attenti alle truffe". Lo "Sportello dei diritti" raccomanda chi ha l'abitudine di prenotare le vacanze su internet a tenere alta la guardia

Vacanze online: "Attenti alle truffe". Lo "Sportello dei diritti" raccomanda chi ha l'abitudine di prenotare le vacanze su internet a tenere alta la guardia Ci si avvicina al periodo delle vacanze e per gli italiani prenotare una villa, un albergo o un appartamento su internet è divenuto ormai una pratica comune negli ultimi tempi. Tante sono le offerte che pullulano sul web, ma alcune volte nel prezzo è compreso l’imprevisto o addirittura la truffa che vi rovinerà le tanto meritate vacanze. Una situazione comune, forse troppo, in questa estate. È Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, a lanciare l'allarme, in ragione del significativo numero di denunce presentate da utenti della rete rimasti vittime di truffa in occasione dell’affitto di appartamenti per vacanze. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i vacanzieri, per evitare che gli utenti in procinto di fruire di un periodo di ferie, subiscano l’amara esperienza di trovarsi di fronte ad un alloggio inesistente o non conforme a quanto si era pattuito. Ogni giorno oltre 300 mila nuovi annunci vengono pubblicati sulla piattaforma di diversi siti di annunci gratuiti sotto la responsabilità dell’utente. La vittima ignara inserisce le proprie coordinate bancarie, convinta di aver prenotato il posto giusto, e invece si ritrova con il conto pesantemente alleggerito. Massima attenzione, perciò, onde evitare brutte sorprese, è di tenere alta la guardia, controllando accuratamente la presentazione del sito. La truffa 'on line' è sempre ben architettata, con invitante annuncio, prezzo conveniente per periodi anche brevi ed il corredo di diverse foto. Le informazioni di contatto e gli errori d'ortografia in particolare, però, sono spesso un ottimo indice per capire se il sito che si sta visitando è genuino o meno. Prestigiose località balneari italiane come Rimini, Riccione, Alassio, Gallipoli ma anche note zone sciistiche di Courmayeur, Livigno e Bormio erano il terreno di una banda specializzata in truffe online di case-vacanza che è stata sgominata dalla Polizia di Stato, che ha denunciato 22 persone. Gli indagati avevano messo in piedi un articolato sistema di raggiri per affittare appartamenti inesistenti, o di cui non avevano la disponibilità, locandoli persino a più famiglie contemporaneamente. Le indagini, condotte dal Compartimento della Polizia postale e delle comunicazioni di Milano, a seguito di alcune denunce, sono riuscite a risalire dal web ai responsabili reali, a cui sono contestati almeno 600 casi di raggiro, 254 dei quali a Milano, utilizzando inserzioni sui veri portali di annunci per gli affitti di appartamenti. Le indagini hanno svelato l'esistenza di tre gruppi: il primo, formato da italiani ritenuti i capi dell'associazione, si occupava di inserire progressivamente gli annunci in rete, seguire le trattative telefoniche con le vittime e, infine, incassare i proventi della frode; il secondo, composto da cittadini romeni, si occupava di procacciare numerosi prestanome per i pagamenti; il terzo, infine, rappresentava la "manovalanza" dei primi due, ed era composto da cittadini italiani e stranieri che, appunto, dietro un corrispettivo si recavano presso le banche per attivare quanti più conti correnti possibili, fornendo successivamente ai promotori i codici dispositivi per i servizi di home banking e le tessere bancomat necessarie al prelievo delle caparre e degli affitti anticipati ottenuti fraudolentemente via web senza dover scoprire la propria identità. Cautela e scaltrezza, durante la trattativa contrattuale, non devono perciò mancare mai, per non incappare in truffe.

giovedì 21 luglio 2016

La petizione dei leccesi in rete: “Regolarizziamo l'incrocio tra Viale dell' Università e Viale Gallipoli a Lecce! @Paolo_Perrone”

La petizione dei leccesi in rete: “Regolarizziamo l'incrocio tra Viale dell' Università e Viale Gallipoli a Lecce! @Paolo_Perrone” E’ una petizione online sul sito specializzato change.org a rilanciare un annoso problema che le amministrazioni comunali della città di Lecce susseguitesi negli anni non sono riuscite inspiegabilmente a risolvere: la regolarizzazione della famigerata e pericolosissima intersezione fra viale dell’Università, viale Gallipoli e via Diaz. Sono così stanchi, infatti, tutti coloro che si trovano a passare da quest’importante crocevia col rischio della propria incolumità che un cittadino ha deciso di farsi portavoce di questa legittima istanza rilanciando la questione sulla rete perché sinora tutti gli appelli per la messa in sicurezza sono caduti nel vuoto mettendo a nudo una sorta d’impotenza del governo cittadino attuale e di quelli passati in merito alla possibilità di trovare una soluzione che renda meno rischioso il transito in quell’incrocio e che nuovamente lo “Sportello dei Diritti” invoca. Ed il testo della petizione dal titolo “Regolarizziamo l'incrocio tra Viale dell' Università e Viale Gallipoli a Lecce! @Paolo_Perrone” , che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, condivide e riporta è assai eloquente: “Ogni giorno migliaia di auto passano per il fatidico incrocio tra viale dell'Università e viale Gallipoli e puntualmente ogni giorno centinaia di persone rischiano di incidentare la propria auto o peggio ancora investire pedoni. Tutto questo a causa del disordine incredibile che viene a crearsi in quell'incrocio nella nostra cittadina pugliese. Vi chiedo di firmare questa petizione perché non se ne può più dei semafori perennemente gialli! Che le amministrazioni facciano qualcosa!”

mercoledì 20 luglio 2016

Borracce al piombo per bambini: società americana annuncia il richiamo di thermos contaminati

Borracce al piombo per bambini: società americana annuncia il richiamo di thermos contaminati. I test dimostrano che è stata utilizzata saldatura al piombo per sigillare le bottiglie. Lo “Sportello dei Diritti”, si occupa di segnalare prodotti non idonei che rappresentano un grave rischio per la salute del consumatore, al fine di poter stimolare gli istituti preposti ai controlli per interventi a garanzia e protezione della salute dei cittadini. La notifica di oggi riguarda la società americana LLBean, azienda leader nel mondo nel settore della vendita online di abbigliamento e attrezzatura outdoor, che ha annunciato il richiamo di un modello di Thermos per bambino a causa di una potenziale preoccupazione per la contaminazione da piombo. La Consumer Product Safety Commission (CPSC) degli Sati Uniti, ha spiegato che le bottiglie stati importate dalla GSI dall'estero (Cina) e vendute negli USA con il marchio LL Bean, attraverso la rete dei negozi, via internet o tramite catalogo, a partire da luglio 2015 fino maggio di quest'anno. Nel sito delle vendite LLBean, le bottiglie termiche sono state inviate anche in Italia. Le bottiglie sono riconoscibili tramite cinque stampe di etichette adesive personalizzate: squalo, scheletro di dinosauro, maschere, fiori e farfalle. Il rivenditore, con sede nel Maine, aveva assicurato che i thermos non erano di piombo, ma i test di routine hanno scoperto che la saldatura per sigillare la parte inferiore di alcune delle bottiglie è stata effettuata con il piombo. Oggi un portavoce della LLBean ha comunicato che l'azienda sta procedendo ad un richiamo volontario dei thermos come misura preventiva. I consumatori dovrebbero smettere di usare i thermos e restituirli per essere rimborsati. La Consumer Product Safety Commission ha confermato che la saldatura utilizzata sulla base esterna del flacone contiene alti livelli di piombo, prodotto tossico che, se ingerita dai bambini può causare problemi di salute. Ad oggi, non vi è alcuna traccia di qualsiasi problema di salute collegato al prodotto negli Stati Uniti. Alla luce di tale notizia, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ritiene utile da parte delle autorità sanitarie ma anche dei NAS dei carabinieri, un’indagine a campione sul territorio al fine di vietare la vendita di borracce per bambini provenienti dalla Cina contaminate da metalli dannosi per la salute. La sicurezza alimentare riguarda la collettività intera che molto spesso, presa dagli impegni quotidiani e da una pressoché generalizzata noncuranza in tema di alimentazione trascura i possibili rischi per la salute umana in particolare quando gli interessati sono direttamente i bambini.

Strage di Nizza, su internet rivendeva gli oggetti rubati alle persone morte sulla Promenade des Anglais

Strage di Nizza, su internet rivendeva gli oggetti rubati alle persone morte sulla Promenade des Anglais "Senza vergogna" un uomo di 39 anni residente a Nizza sul sito “Le Bon Coin” ha pubblicato un annuncio in cui affermava di voler vendere “oggetti recuperati sulla Promenade des Anglais”. Il nizzardo è stato fermato dalla polizia francese, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”. Nel suo alloggio sono stati trovati numerosi braccialetti, occhiali, bandiere, un ed un anello, la cui origine è «sospetta». Il trentanovenne è stato convocato oggi davanti a un giudice. Secondo un ultimo bilancio comunicato dal presidente Hollande, la strage di Nizza ha causato «84 morti e 331 feriti», di cui «15 ancora in pericolo di vita».

Applicazione per Smartphone "mette in guardia" contro eventuali focolai di Xylella

Applicazione per Smartphone "mette in guardia" contro eventuali focolai di Xylella Un'applicazione "intelligente" per smartphone sviluppato dall'Ionian Università con sede a Corfù, Grecia, nell'ambito del programma IRA Grecia-Albania 2007-2013 e, in particolare, del progetto "Migliorare la produzione di olive utilizzando ICT innovative". Il sito ufficiale è e-oliva. Premendo la scheda Xylella Alert si scarica e si installa il relativo link. L'utente ha la possibilità di scattare foto degli insetti sospetti dell'oliva o di malattie vettoriali che vengono inviati automaticamente al database con un report degli avvistamenti. Il rapporto deve includere il record della varietà e la storia dell' oliveto e viene inviato al database, che fornisce automaticamente le coordinate geografiche degli oliveti, a condizione che l'utente ha attivato il GPS sullo smartphone. Si tratta per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, di un'app che appare veramente utile in agricoltura e che ci auguriamo possa essere resa fruibile anche in Italia per monitorare in modo capillare i focolai di Xylella anche sul nostro territorio.

lunedì 18 luglio 2016

Fca nel mirino dell'autorità USA. Fbi e la Securities and Exchange Commission indagano per frode su vendite. Il segreto dietro il "boom" di vendite

Fca nel mirino dell'autorità USA. Fbi e la Securities and Exchange Commission indagano per frode su vendite. Il segreto dietro il "boom" di vendite Secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg, il Dipartimento di Giustizia sta indagando su Fca per frode. Le autorità, spiegano alcune fonti, stanno esaminando un'eventuale infrazione delle leggi su valori mobiliari. Si legge in una nota che "Fca conferma che sta collaborando con un'indagine della Sec sulle vendite di auto ai clienti finali negli Stati Uniti. Nei comunicati finanziari trimestrali e annuali, Fca riporta i ricavi basati sulle consegne ai concessionari e ai clienti e non riporta le vendite delle auto ai clienti finali. Domande su temi simili sono state presentate anche dal Dipartimento di Giustizia. Stiamo cooperando con queste indagini". Le autorità americane potrebbero avvalersi nelle indagini delle informazioni che emergeranno nella causa civile avviata da un concessionario di Napleton, vicino a Chicago. A gennaio ha accusato Fca di aver gonfiato le vendite mensili offrendo incentivi finanziari, registrando falsamente i trasferimenti di proprietà, premiando così i concessionari per dichiarare vendite più alte di quelle realizzate, falsificando i dati nell'ultimo giorno del mese, per poi correggerli l'indomani. Secondo l'accusa del concessionario, un manager di Fca gli avrebbe offerto 20'000 dollari per dichiarare vendite false su 409 veicoli. Fca nei mesi scorsi ha già bollato la causa come "infondata" e "promossa dal legale interno del concessionario proprio nel momento in cui Fca Us discuteva con il gruppo del concessionario della necessità che quest'ultimo rispettasse i propri impegni in base a taluni dei contratti di concessione. La società ha piena fiducia nella integrità dei suoi processi di business e dei suoi rapporti con la rete e intende difendere vigorosamente il caso". Fca, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, non è l'unica casa automobilistica a essere stata accusata di aver gonfiato le vendite. Accuse simili sono state mosse a Bmw che, secondo indiscrezioni, avrebbe pagato fino a 1'750 dollari ai concessionari che avessero inserito i loro nuovi modelli nelle flotte di servizio, ovvero quelle usate dai proprietari di auto quando la loro vettura è sottoposta a riparazioni. Eppure sembrava un bel periodo per Fca. Le vendite in Europa ed in Italia non sono mai andate meglio.

Zika, è allarme dalla Svizzera: 28 casi tra cui molte donne incinte. A rischio Italia e Francia fra i Paesi più in pericolo nell'Ue

Zika, è allarme dalla Svizzera: 28 casi tra cui molte donne incinte. A rischio Italia e Francia fra i Paesi più in pericolo nell'Ue. Per l'Oms il rischio è concreto Quello che gli esperti europei e americani profetizzavano e temevano è accaduto. In realtà il 18 maggio, un rapporto dell'ufficio europeo dell'Oms, affermava che vi era un rischio concreto della probabilità dell'arrivo di focolai di virus Zika in Europa. Lo studio aveva spiegato come la stessa Tigre sarebbe potuta diventare un vettore per la Zika. classificando il pericolo «da lieve a moderato» a seconda del paese, con l'Italia che, insieme alla Francia, è considerata tra quelli più a rischio. Ora la notizia è stata confermata solo che l'allarme viene dalla vicina Svizzera dove sono stati segnalati finora 28 casi di persone affette dal virus Zika. Lo ha comunicato oggi l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), nel suo ultimo bollettino. Tra i contagiati vi sono diverse donne incinte. L'UFSP precisa che si tratta del numero registrato da quando è stato introdotto l'obbligo di comunicazione, in marzo, e che "corrisponde più o meno a quanto ci attendevamo", ha detto il capo della divisione malattie trasmissibili dell'UFSP Daniel Koch al Blick. La settimana scorsa i casi registrati erano 27 e all'inizio di maggio erano 16. Normalmente il virus Zika è relativamente innocuo, ma è motivo di preoccupazione se contratto dalle future mamme. Le donne incinte che in Svizzera sono affette da Zika si trovano tutte in cura, ha aggiunto Koch senza fornire informazioni precise sulle condizioni di salute delle pazienti. Difficile dire come evolverà la situazione in Svizzera a livello di casi, ha puntualizzato. Intanto nelle ultime ore un caso di contagio si sospetta anche in Italia a Modena. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sempre puntuale nell’avvisare i cittadini, ricorda che il virus Zika, si trasmette principalmente dalle punture della zanzara del genere Aedes aegypti ma la paura è che Zika possa adattarsi nel tempo a essere trasmesso attraverso la zanzara tigre. In questo caso la malattia si potrebbe diffondere rapidamente anche dalle nostre parti. A questo punto diventa ancora più importante la prevenzione. La zanzara tigre vive all’aperto e predilige deporre le uova in aree aperte, come parchi, ma anche cortili, deponendo le uova in piccole raccolte d’acqua. Per questo, è necessario monitorare tutte le zone in cui l’acqua ristagna, come i sottovasi di piante e fiori, le aiuole e le vasche e fontane ornamentali, qualsiasi contenitore lasciato all’aperto, le grondaie. Bisogna assolutamente evitare di lasciare ristagni di acqua. Se si hanno fontane nei propri giardini si dovrebbe mettere all’interno dei pesci rossi, che sono grandi predatori delle larve di zanzara. In commercio inoltre vi sono dei prodotti larvicidi specifici che si acquistano in farmacia. Nella maggior parte delle persone l'infezione da Zika è asintomatica. Nel 20-40% dei casi possono manifestarsi febbre, eruzioni cutanee, mal di testa e dolori articolari. Se ad aver contratto il virus è una donna incinta, esiste invece il pericolo che il bimbo partorito sia affetto da microcefalia o presenti altre malformazioni del cranio e del cervello.

Lo sai mamma che troppa TV fa male alle ossa del bambino?

Lo sai mamma che troppa TV fa male alle ossa del bambino? Guardare la televisione per troppe ore a settimana mette a rischio la salute delle ossa che saranno più fragili da grandi. Secondo un nuovo studio australiano guidato dall'Università di Perth i bambini che guardano troppa televisione, da grandi avranno ossa più fragili. L'abitudine a trascorrere molte ore davanti a uno schermo da piccoli porta ad avere un livello di massa ossea inferiore alla media negli anni più critici e importanti, quelli successivi all'adolescenza, con un fattore di rischio per il futuro sviluppo di osteoporosi e fratture degli arti, spiegano gli scienziati. Lo studio ha analizzato la quantità di ore trascorse di fronte alla Tv in un campione di 1181 partecipanti di 5, 8, 10, 14, 17 e 20 anni di età. Considerando fattori come altezza, massa corporea, livello di vitamina D, abitudini come alcol e fumo, è emerso che coloro che avevano guardato costantemente la TV per più di 14 ore a settimana durante l'infanzia e l'adolescenza avevano anche un livello inferiore di minerali nelle ossa rispetto alla media, rispetto a quelli che trascorrevano meno tempo di fronte allo schermo. Più vulnerabili sono ancora una volta i bambini che passano molto tempo davanti allo schermo. Sempre più ricerche scientifiche, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” puntano il dito contro uno stile di vita sedentario, dal momento che il raggiungimento della massa ossea ottimale è protettivo contro l'insorgenza dell’osteoporosi più avanti nella vita: ridurre i livelli di sedentarietà nei bambini può avere effetti benefici a lungo termine per le ossa.

AIFA dispone ritiro lotti medicinale antistaminico specialità "CERCHIO".

AIFA dispone ritiro lotti medicinale antistaminico specialità "CERCHIO". Errore nella denominazione presente negli astucci del suddetto farmaco L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ha disposto il ritiro,su tutto il territorio nazionale, dei lotti nn. A1504 scad. 6-2017, A1601 scad. 7-2017, A1602 scad. 8-2017 e A1603 scad. 10-2017 della specialità medicinale CERCHIO*OS GTT 20ML 10MG/ML – AIC 037736028 della ditta Mediolanum Farmaceutici Spa. Il provvedimento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è reso necessario a seguito delle segnalazioni pervenute e della successiva comunicazione della ditta, concernente un errore nella denominazione presente negli astucci del suddetto farmaco. CERCHIO è divisibili in Gocce orali e soluzione. Gocce orali: adulti e pazienti pediatrici a partire dai 2 anni di età Cetirizina è indicata per il trattamento dei sintomi nasali e oculari della rinite allergica stagionale e perenne. Cetirizina è indicata per il trattamento sintomatico dell’orticaria cronica idiopatica. I lotti del medicinale in questione non potranno essere utilizzati e la ditta Mediolanum dovrà assicurarne l'avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione del provvedimento.

domenica 17 luglio 2016

Sardegna, furti di sabbia. Contro il fenomeno mobilitazione anche della stampa del Regno Unito

Sardegna, furti di sabbia. Contro il fenomeno mobilitazione anche della stampa del Regno Unito. Subito una legge contro i ladri di sabbia nelle spiagge sarde Basta furti di sabbia nelle spiagge sarde. A mobilitarsi è anche la stampa inglese con uno dei principali quotidiani "The Telegraph" che dedica un articolo ai furti di sabbia in Sardegna. Una vera e propria tirata d’orecchie agli amministratori sardi: non si spiega come sia possibile che le istituzioni non riescano a tutelare un inestimabile patrimonio naturale, dopo che, solo all'aeroporto di Cagliari, circa cinque tonnellate di sabbia sono stato intercettate la scorsa estate ed una simile quantità è stata confiscata finora quest'anno. "Tutti conoscono la meraviglia e il candore delle spiagge che circondano la Sardegna, gioiello al centro del Mediterraneo. Purtroppo da parecchi decenni queste spiagge sono oggetto di continue ed incessanti predazioni da parte dei milioni di turisti che ogni anno vi trascorrono le vacanze." L'imbarazzo della scelta di ricchezze naturali e culturali ha reso per anni l'Italia un bersaglio allettante per i visitatori senza scrupoli. Frammenti di affreschi e cocci di ceramiche sono spesso rubate da siti archeologici come Pompei, mentre pezzi di pietra sono state presi dal Colosseo a Roma. " conclude l'articolo inglese. A poco servono gli avvisi presenti in molte spiagge dell’Isola e i controlli effettuati dalla polizia locale,osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti. Spesso ad intervenire sono gli abitanti del luogo che invitano i vacanzieri più indisciplinati a tornare sui propri passi oppure segnalano gli episodi ai vigili. L’impressione, però, è che quello che si riesce a scoprire sia solo la punta dell’iceberg di un fenomeno che ha proporzioni molto più estese. La sabbia non si forma da un giorno a l'altro, i soffici e candidi arenili che calpestiamo oggi si sono formati in milioni di anni di paziente lavoro da parte del mare, correnti, sole, vento. E' necessaria, dunque, subito l’emanazione di una apposita legge Regionale, oltre un'adeguata e incisiva campagna informativa stagionale, da divulgare attraverso mezzi di stampa, tv, radio e web con la creazione di idonei cartelloni divulgativi multilingue lungo le principali strade che portano alle località di mare ed in tutte le zone arrivi e partenze degli scali aerei e marittimi della Sardegna, riguardanti il divieto assoluto di asportare sabbia, sassi, conchiglie da tutta la fascia costiera isolana.

sabato 16 luglio 2016

Gli italiani lasciano il Bel Paese: quasi un milione gli emigrati degli ultimi 10 anni.

Gli italiani lasciano il Bel Paese: quasi un milione gli emigrati degli ultimi 10 anni. L'Italia un Paese che non riesce a rappresentare un’opportunità per crescere e realizzarsi. Gli italiani sono sempre al primo posto tra le popolazioni migranti comunitarie seguiti da portoghesi, spagnoli e greci. Se la matematica ed i numeri non sono un’opinione il Rapporto del Centro studi ImpresaLavoro, realizzata su elaborazione di dati Eurostat non lascia spazio a dubbi: la crisi inverte i flussi migratori e l’Italia da Paese dell’immigrazione sta diventando Paese non più attrattivo e addirittura d’emigrazione. A sostenerlo, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, nel commentare lo studio statistico che rappresenta una fotografia sui movimenti migratori in uscita dall'Italia nel decennio compreso tra il 2005 e il 2014. Negli ultimi dieci anni gli italiani emigrati all’estero sono stati complessivamente 896.510, di cui 136.328 soltanto nel 2014 (+8,42% rispetto all’anno precedente): una cifra più che raddoppiata rispetto ai 65.029 connazionali che avevano lasciato il Paese nel 2005. È il dato principale che emerge da una analisi del Centro studi ImpresaLavoro, realizzata su elaborazione di dati Eurostat. Nel periodo 2005-2014 ben 114.341 connazionali si sono trasferiti in Germania (17.236 nel 2014, +25,74% rispetto all’anno precedente), 84.955 nel Regno Unito (14.991 nel 2014, +6,65% rispetto all’anno precedente), 62.902 in Francia (10.334 nel 2014, +8,62% rispetto all’anno precedente), 73.613 in Svizzera (11.051 nel 2014, +4,88% rispetto all’anno precedente) e 39.687 in Spagna (4.701 nel 2014, +3,61% rispetto all’ anno precedente). Nello stesso periodo di tempo 44.528 nostri connazionali hanno invece preferito stabilirsi negli Stati Uniti (5.951 nel 2014), 19.305 in Cina inclusa Hong Kong (2.944 nel 2014), 11.510 in Australia (1.873 nel 2014) e 9.479 in Canada (1.307 nel 2014). A trasferirsi all’estero nel 2014 sono stati soprattutto giovani tra i 15 e i 34 anni: in tutto 51.906, con un incremento del 10,33% rispetto al 2013 e in numero più che raddoppiato rispetto al 2005 (quando erano stati 24.832). Le loro mete preferite sono state il Regno Unito (7.675 emigrati, +4,65% rispetto al 2013), la Germania (7.453, +27,49%), la Svizzera (4.242, +8,08%) e la Francia (3.714, +3.80%) e gli Stati Uniti (2.162, +10,48%). Alla luce dei dati fin qui elencati, cresce costantemente negli ultimi anni il numero degli emigrati italiani e quel che preoccupa è l’elevato numero di giovani che scelgono di costruirsi un futuro lontano dal nostro Paese. Negli ultimi dieci anni il numero di italiani under 35 che cercano fortuna altrove è più che raddoppiato: è certamente un segno di un mondo sempre più globale ma anche e soprattutto di un Paese che non riesce a rappresentare un’opportunità per crescere e realizzarsi.

Pilota Alitalia si rifiuta di volare: "Sono troppo stanco".

Pilota Alitalia si rifiuta di volare: "Sono troppo stanco". I passeggeri costretti a scendere dall'aereo e sopportare un ritardo di 16 ore. Aveva raggiunto la quota massima di ore di volo e ha deciso di rispettare il riposo obbligatorio. La nostra compagnia di bandiera fa spallucce e incassa le figuracce Così un pilota di un super-jumbo dell’Alitalia del Volo AZ827, programmato per decollare da Beirut alle 4.25 del mattino ora locale in Libano diretto a Roma, si è rifiutato di volare. I passeggeri erano già saliti a bordo dell'aereo quando il pilota ha preso questa decisione e successivamente sono stati costretti a scendere. Il viaggio per Roma sarebbe durato circa tre ore, il che significa un tempo di arrivo alle 07:00 ora locale in Italia. I passeggeri inferociti hanno dovuto attendere fino a sedici ore nello scalo che li portasse nella capitale italiana. Sull'aereo volava, Joseph Calleja, un cantante dell'Opera di Malta, che ha sfogato la sua rabbia a più di 200.000 fan sulla sua pagina Facebook, definendo il trattamento dei viaggiatori "deplorevole". "Mentre io non conosco le normative precise questo trattamento dei clienti, senza rispetto per la vita delle persone, è deplorevole. Ogni volta che ho usato questa compagnia aerea c'è sempre qualche problema. Mai più volerò su Alitalia" ha inoltre dichiarato. La nostra compagnia di bandiera fa spallucce e incassa le figuracce. Con la crisi anche nel mondo dell'aviazione le cose sono cambiate, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti. Sono arrivati i tagli e la qualità del lavoro è peggiorata, questo su un volo significa meno sicurezza. Mentre sulle tecnologie ci sono standard elevatissimi, sui lavoratori è aumentato il ritmo, accumulando così stress fisico e psicologico. Per legge il riposo minimo di chi lavora in volo è uguale al periodo di servizio. Ma se un tempo i limiti normativi venivano ulteriormente abbassati dalle aziende, oggi non è più così: i limiti sono rispettati ma non andrebbero mai raggiunti. Il lavoro di pilota comporta variabili in corso d'opera e spesso hanno necessità di smaltire jet leg dovuti ai fusi orari. Quella di lavorare e riposare per le stesse ore dovrebbe essere una situazione limite, invece è la norma.

Simply Market ritira i "Pistacchi Wonderful" contaminati da aflatossine. Avviso ai consumatori

Simply Market ritira i "Pistacchi Wonderful" contaminati da aflatossine. Avviso ai consumatori I supermercati Simply Market ritirano dagli scaffali dei punti vendita a titolo precauzionale le confezione di "PISTACCHI WONDERFUL" della società Solines Sas. I lotto, quello pericoloso è il B6055, da consumare entro il 31/03/2017. Il motivo? Un tenore elevato di aflatossine B1, tra le più pericolose per la salute umana. Il problema riguarda solo questo lotto venduto in tutti i supermercati Simply Market. Le aflatossine sono micotossine prodotte da due specie di Aspergillus, un fungo che si trova in particolare nelle aree caratterizzate da un clima caldo e umido. Poiché le aflatossine sono note per le loro proprietà genotossiche e cancerogene, l'esposizione attraverso gli alimenti deve essere il più possibile limitata. Le aflatossine possono essere presenti in prodotti alimentari, quali arachidi, frutta a guscio, granoturco, riso, fichi e altra frutta secca, spezie, oli vegetali grezzi e semi di cacao, a seguito di contaminazioni fungine avvenute prima e dopo la raccolta. Diversi tipi di aflatossine sono presenti in natura. L'aflatossina B1 è la più diffusa nei prodotti alimentari ed è una delle più potenti dal punto di vista genotossico e cancerogeno. È prodotta sia dall'Aspergillus flavus sia dall'Aspergillus parasiticus. Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita i consumatori a non consumarli e a riportare il prodotto nel punto vendita per la sostituzione o il rimborso.

Ai giudici tributari dev'essere riconosciuta la tassazione separata degli arretrati.

Ai giudici tributari dev'essere riconosciuta la tassazione separata degli arretrati. La Corte Tributaria Provinciale di Lecce accoglie il ricorso avverso il silenzio in merito ad un'istanza di rimborso richiesta da un giudice Un giudice tributario che si rivolge alla Giustizia Tributaria per venirsi riconosciuto un diritto respinto dall'Agenzia delle Entrate suona quantomeno come singolare.Ma è accaduto a Lecce dove una sentenza della Sezione 3 della locale Commissione Tributaria, la numero 1732, depositata in segreteria il 13 luglio 2016, tra le prime in Italia, ha riconosciuto ad un giudice tributario di Lecce la tassazione separata degli arretrati relativi agli anni 2011, 2012, 2013 e 2014, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 142/2014. La sentenza è importante perché il Ministero dell’Economia e delle Finanze non riteneva corretta l'applicabilità del regime della tassazione separata. Alla luce della significativa decisione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rileva che la stessa costituirà un importante precedente per tutti i giudici tributari in Italia per chiedere ed ottenere i rimborsi fiscali per gli anni dal 2011 al 2014.

venerdì 15 luglio 2016

Ikea ritira cancelletti per bambini perchè poco sicuri. La segnalazione di rischio per gli States arriva dalla US Consumer Product Safety Commission (CPSC)

Ikea ritira cancelletti per bambini perchè poco sicuri. La segnalazione di rischio per gli States arriva dalla US Consumer Product Safety Commission (CPSC) Nuovo richiamo per i prodotti targati "IKEA". Dopo il maxi richiamo in Cina delle cassettiere della popolare linea Malm, ora tocca alle porte di sicurezza e cancelletti di protezione anche a soffietto ed estendibili per i bambini, utilizzati dai genitori per circoscrivere delle aree interdette ai più piccoli. Il motivo? Il meccanismo di bloccaggio è in grado di aprirsi in modo imprevisto, rappresentando un rischio di caduta per i bambini e degli altri consumatori. Il ritiro volontario di IKEA del 14 luglio, evitando così il sequestro dal mercato statunitense, riguarda il modello classico a ringhiera PATRULL FAST estendibile che si adatta a vani di porte e scale, ma non alle finestre, PATRULL KLÄMMA anche estendibile con fissaggio a pressione e PATRULL SAFETY GATE anche estendibile. Da Ikea, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, costa tutto poco e l’installazione si fa da soli. Peccato sapere che la sicurezza non venga garantita! La porta di sicurezza o cancelletto infatti non è da comperare se avete intenzione o la necessità di circoscrivere delle aree da interdire ai bambini, magari a una scala che dà accesso alla cantina o al piano superiore ed è a vista, sprovvista di porte. Il cancelletto a pressione ha il grande vantaggio di poter essere installato con molta facilità senza intervenire su porte e scale con viti, trapani e quant’altro. Ci si impiega 10 minuti e non si rovinano muri e stipiti. Il cancelletto a pressione è infatti uno dei più richiesti, oltre al fatto che costa poco. Inoltre il suo utilizzo è temporaneo e solitamente viene disinstallato quando il bambino cresce e non corre più il rischio di farsi male o cadere dalle scale. E’ proprio questo il problema e cioè l'apertura in modo imprevisto del meccanismo di chiusura che rappresenta un rischio di caduta per i più piccoli. Ikea restituisce la somma se si presenta lo scontrino fiscale al momento della riconsegna. Buono a sapersi, ma cosa comprare per essere certi di proteggere il bimbo dalle scale? Sul mercato esistono cancelletti a pressione simili a quelli Ikea ma, per un uso così specifico è più corretto spendere qualcosa in più e optare per il cancelletto più sicuro.

Errori giudiziari: in carcere ingiustamente per 18 anni.

Errori giudiziari: in carcere ingiustamente per 18 anni. Solo oggi 56enne di Nuoro scagionato da un sequestro di persona. Il caso di un altro detenuto che non ha commesso nessun reato Dopo 18 anni trascorsi dietro le sbarre per essere stato condannato ingiustamente a trent'anni per con l'accusa di essere la mente del sequestro di Vanna Licheri avvenuto nel 1995, solo oggi si è però arrivati a stabilire la sua innocenza. Pietro Paolo Melis è stato assolto "per non avere commesso il fatto" dalla Corte d'appello di Perugia che ne ha ordinato la scarcerazione. Sentenza arrivata al termine del processo di revisione chiesto e ottenuto dai suoi difensori. L'allevatore di Mamoiada (Nuoro), oggi 56 anni, venne arrestato nel dicembre del 1998. Per l'accusa era stato uno degli organizzatori del sequestro di Vanna Licheri, possidente di Abbasanta (Oristano), rapita il 14 maggio del 1995 poi morta durante la prigionia. Forse nel mese di ottobre di quello stesso anno, ipotizzarono gli inquirenti, quando cessarono i contatti tra rapitori e familiari. Melis, che si è sempre proclamato estraneo al sequestro, finì in carcere anche sulla base di una perizia fonica che individuava come sua la voce in un'intercettazione ambientale in auto con un altro imputato. Venne quindi condannato a 30 anni di reclusione con una sentenza divenuta definitiva il 13 dicembre del 1999. I suoi difensori non si sono però mai arresi. Hanno quindi chiesto e ottenuto la revisione del processo davanti alla Corte d'appello di Perugia, per questioni procedurali. Con una consulenza di parte per la quale sono stati utilizzati software sofisticati sono infatti riusciti a mettere in discussione la perizia fonica che all'epoca identificò la voce. E il nuovo processo d'appello ha dato loro ragione, concludendosi con l'assoluzione di Melis. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è il caso che, dimostra come l’infallibilità dei giudici non è che un mito poichè gli uomini sono condannati all’errore, e i giudici, sono uomini. L’errore giudiziario diventa sempre meno un episodio isolato per diventare un fenomeno collettivo, che può minacciare qualsiasi individuo del corpo sociale. La fretta nelle indagini, l’eccessiva fiducia accordata ai testimoni non sempre attendibili, la troppa importanza data alle presunzioni di colpevolezza e agli indizi sono tra i fattori che predispongono all’errore, ai quali va ad aggiungersi la pressione esercitata dall’opinione pubblica che desidera ad ogni costo trovare un colpevole, anche in mancanza di certezze irrefutabili. Come in questo caso, dove pur tardivamente, Pietro Paolo Melis ha avuto la fortuna di imbattersi in un giudice capace di affermare la verità dopo anni di carcere, certificando così un errore che si poteva e che si doveva evitare prima.

Autovelox e Tutor vanno tarati ogni tanto altrimenti la multa è nulla.

Autovelox e Tutor vanno tarati ogni tanto altrimenti la multa è nulla. Dopo la sentenza della Consulta tutti i misuratori di velocità devono tutti essere soggetti a tarature periodiche. L' omologazione e conformità non possono sostituire le verifiche di funzionamento. L’importante decisione che si riporta per la validità del procedimento logico argomentativo seguito, costituisce un prezioso precedente per quanti vorranno ricorrere a questo tipo di sanzioni amministrative che in effetti non denotano una particolare trasparenza nella loro emissione. Multa nulla se Autovelox e Tutor non sono soggetti a tarature periodiche gli apparecchi che sulle strade rilevano la velocità dei veicoli. Lo ha sancito la sentenza 14543/16 della seconda sezione civile della Cassazione, pubblicata venerdì 15 luglio. Accolto il ricorso dell’automobilista multato per la violazione dell’articolo 142, nono comma, Cds: oltre il verbale risulta illegittimo anche il conseguente stop alla patente decretato dal prefetto. Ma venendo alle motivazioni in dettaglio, secondo gli “ermellini”, la velocità dei veicoli costituisce un elemento valutabile e misurabile e devono dunque essere svolte verifiche a intervalli regolari di tempo sugli apparecchi che rilevano l’andatura dei mezzi sulle strade e consentono alle autorità di sanzionarli: si tratta di un incombente che non può essere sostituito dalla produzione di certificazioni su omologazione e conformità, che nulla dicono sul corretto funzionamento degli strumenti. Cassata la sentenza di merito che fa riferimento alle meglio specificate «operazioni di calibratura» rispetto all’adempimento di verifica che incombe sull’amministrazione; senza controlli a scadenze fisse, si arriverebbe a risultati paradossali: «una qualunque bilancia nel mercatino rionale» dietro l’angolo «è soggetta a periodica verifica della taratura» e per gli anni scorsi non lo sono stati complessi apparecchi che svolgono «un accertamento irripetibile e producono gravi conseguenze per il cittadino proprietario o conducente di un veicolo». Non fa evidemtenente distinzioni la sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionale l’articolo 45 Cds nell’interpretazione che ne aveva dato la giurisprudenza di legittimità, dopo una questione di legittimità sollevata dalla stessa Suprema corte. Il tutto benché subito dopo l’intervento del giudice delle leggi il Viminale abbia fornito una lettura meno restrittiva della sentenza costituzionale (cfr. “Lo stop della Consulta vale solo su Telelaser e Provida. Sì alle multe di Autovelox, Tutor e Vergilius”, pubblicato l’8 luglio 2015; “Gli autovelox devono essere sottoposti a verifiche periodiche di funzionalità e taratura”, pubblicato il 18 giugno). Questa sentenza, spiega Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, fà finalmente luce su una materia che coinvolge migliaia di automobilisti che si sono visti notificare verbali anche a raffica, per la presunta violazione del limite di velocità imposto in determinati tratti di autostrada e rilevati con l’ormai famigerati Autovelox e SICVE (Sistema informativo per il controllo della velocità) o meglio noto come “Safety tutor” o ancora nella forma più breve “tutor” che misura per l’appunto, la velocità media tenuta dall’automobilista, su definite parti di autostrada che spesso coincidono con i territori di più comuni in successione così determinando l’oggettiva difficoltà di individuare quale sia il giudice del luogo della commessa violazione. Sarebbe paradossale che «siano controllate le bilance dei mercatini» e non «gli accertamenti irripetibili» sule strade .

giovedì 14 luglio 2016

Pezzi di metallo in alcuni prodotti Mulino Bianco della Barilla. Ritirati in via precauzionale dagli scaffali dei supermercati Pan Bauletto e Granbauletto

Pezzi di metallo in alcuni prodotti Mulino Bianco della Barilla. Ritirati in via precauzionale dagli scaffali dei supermercati Pan Bauletto e Granbauletto In seguito ai risultati emersi dai controlli di qualità interni, Barilla ha deciso di ritirare, a titolo precauzionale e al fine di garantire la sicurezza, Pan Bauletto e altri prodotti della Mulino Bianco e Pavesi. Il motivo? Possibile presenza di frammenti metallici, in una partita di sale utilizzata per la produzione. A comunicarlo sono le stesse aziende, del gruppo Barilla: " "Pur essendo il rischio di contaminazione del tutto remoto, si è voluta adottare la massima precauzione. Abbiamo provveduto a bloccare la distribuzione e contestualmente abbiamo attivato le procedure di richiamo dei prodotti dal mercato", hanno scritto nel comunicato. Il suo consumo può portare a lesioni. Una decina in tutto i prodotti "a rischio", specifica l'industria dolciaria, relativi alla Gran Pavesi Maxi Burger (lotto 065896) e alla Mulino Bianco: Granbauletto grano tenero; Granbauletto rustico; Pagnotta grano duro; Pagnotta integrale; Pagnottelle classiche; Pan Bauletto ai cereali e soia; Pan Bauletto al grano duro; Pan Bauletto Bianco; Sfilatini; Torta Cacao; e Torta limone. Le aziende mettono a disposizione un numero verde, 800615477 ed il seguente indirizzo email: assistenzarichiamoprodotti@consumer-care.it, e invitano "i consumatori che siano in possesso dei prodotti appartenenti ai lotti sopra indicati a non consumarli". "Si precisa che questo richiamo si riferisce solo ai prodotti menzionati e limitatamente ai lotti indicati", prosegue la nota, "Mulino Bianco e Pavesi hanno effettuato questa scelta in coerenza con le scelte qualitative di sempre, pensando alla massima tutela dei propri consumatori. Ci scusiamo per l'inconveniente causato ai nostri Consumatori e Clienti". Di seguito i prodotti e i lotti interessati dalla comunicazione: Gran Pavesi: Maxi Burger 065896 D 31/08/16 - Mulino Bianco: Granbauletto grano tenero 055896 D 31/08/16 055906 D 01/09/16 - Mulino Bianco: Granbauletto rustico 055906 01/09/16 - Mulino Bianco: Pagnotta grano duro 055876 D 04/09/16 - Mulino Bianco: Pagnotta integrale 055876 D 04/09/16 - Mulino Bianco: Pagnottelle classiche 065886 D 30/08/16 - Mulino Bianco: pagnottelle hot dog 065896 D 31/08/16 - Mulino Bianco: Pan Bauletto ai cereali e soia 095886 D 30/08/16 095896 D 31/08/16 - Mulino Bianco: Pan bauletto al grano duro 095886 D 30/08/16 - Mulino Bianco: pan bauletto bianco 095866 D 28/08/16 095876 D 29/08/16 095886 D 30/08/16 095896 D 31/08/16 095906 D 01/09/16 - Mulino Bianco: sfilatini 065896 D 31/08/16 - Mulino Bianco: torta cacao 075896 09/09/16 - Mulino Bianco: torta limone 075886 20/09/16 075896 21/09/16. Questo dato si trova sul retro della confezione, nell'area dedicata alla data di scadenza. Pertanto chi ha già acquistato i prodotti o chi ne avesse a casa delle confezioni, spiega Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, può riportarli in negozio dove il prezzo d’acquisto sarà naturalmente rimborsato anche in assenza dello scontrino di cassa.

Lecce, aria irrespirabile per miasmi del depuratore. I residenti esasperati chiedono provvedimenti: a rischio la salute dei nostri figli

Lecce, aria irrespirabile per miasmi del depuratore. I residenti esasperati chiedono provvedimenti: a rischio la salute dei nostri figli. L'aria in zona in alcuni giorni diventa irrespirabile Anche questa sarà un'estate da passare con le finestre chiuse per i numerosi residenti che vivono sulla Lecce–San Cataldo dopo lo stadio. I miasmi del depuratore continuano ad assediarli: ormai a nessuno viene in mente di andare in giardino la sera, ad esempio i bambini a giocare. In alcune zone l’odore è davvero insopportabile nelle ore serali, notturne e durante le prime ore del mattino ed è più persistente ed acuto durante le giornate di scirocco, non se ne può davvero più. A nulla sono serviti i ripetuti appelli degli ultimi anni al Comune. Ora i cittadini esasperati chiedono che sia garantita un’adeguata manutenzione al depuratore in questione, situato piuttosto vicino alle abitazioni: "Non riusciamo a respirare tanta e la puzza questa e una vera e propria emergenza ambientale, denunciano i residenti." La puzza proviene dalla vasca di decantazione del depuratore e dalla condotta dei due impianti, non in funzione, di fitodepurazione di cui uno doveva servire l’orto botanico situato in adiacenza. Quest'ultimo realizzato dalla città di Lecce negli anni 2004 – 2006, col residuo del finanziamento comunitario, doveva convogliare attraverso una nuova condotta ed un impianto di spinta dal collettore principale, in apposita derivazione, una parte dei reflui provenienti da Ciccio Prete in località “Càcari” in territorio di Vernole, a ridosso de “Le Cesine” dove era stato costruito un ulteriore impianto di depurazione, a ridosso della struttura ricettiva “Santi Cuti” e dell’impianto sportivo “Acaya Golf Club”, per l’affinamento di una parte di quegli stessi reflui col sistema di fitodepurazione, rimanendo invariato il recapito finale della maggior parte dei reflui, canalizzati e spinti in mare, sott’acqua, a distanza dalla costa. Sarebbero proprio queste operazioni a generare l'odore insopportabile. Per tali evidenti ragioni Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” associazione da sempre impegnata sul fronte della salute e della prevenzione, rivolge un ulteriore appello a nome dei residenti, alle istituzioni preposte, nella speranza che una soluzione venga presto trovata. E' chiara e improrogabile la funzione del depuratore per la nostra città, ma se le conseguenze, ovvero le controindicazioni, sono l'obiettiva impossibilità di soggiornare all'esterno delle abitazioni e la paura di incorrere in taluna patologia derivante dalla presenza di agenti esterni patogeni, se non cancerogeni che minano la salute, allora si eliminino i problemi connessi all'emissione dei miasmi odorigeni che da tempo vengono segnalati dai cittadini residenti nei dintorni dell'impianto, attraverso un’attività manutentiva ordinaria e il consumo di materiali chimici che eliminino la puzza durante i processi di depurazione

mercoledì 13 luglio 2016

Statale Maglie-Otranto in tilt per numerosi incidenti. Indice puntato contro politici salentini. Dopo 5 anni ancora incompiuti i 17 km.

Statale Maglie-Otranto in tilt per numerosi incidenti. Indice puntato contro politici salentini. Dopo 5 anni ancora incompiuti i 17 km. L'associazione “Sportello dei Diritti” denuncia lo stato comatoso in cui versa la SS Maglie-Otranto a causa dei lavori in corso ormai da 5 anni. Inutile ribadire l'elenco dei tanti sinistri segnalati alla Nostra Associazione nelle ultime 24 ore. Per fortuna non abbiamo decessi anche se vi sono feriti dovuti anche ad alcuni ribaltamenti delle autovetture, i cui conducenti questa volta, di certo, non erano ubriachi, non violavano il codice della strada, non erano distratti ma erano automobilisti che percorrevano la famigerata SS Maglie-Otranto. Lo “Sportello dei Diritti”, rileva il presidente Giovanni D’Agata, ritiene responsabile una intera classe politica salentina che ancora oggi è incapace di ottenere una rapida conclusione dei lavori di un'opera che appare come l'ennesima incompiuta per la quale, è doveroso che si conosca una risposta visto che anche quest'anno la stagione turistica è alle porte ed ampi tratti sono ancora impraticabili con tutte le conseguenze del caso in termini di traffico e di sicurezza stradale. Una statale che ci continuano a segnalare i cittadini con messaggi del tipo "Politici. Maglie Otranto -la vergogna continua- tanto fetore per il catrame per mettere a dura prova i polmoni nostri e dei turisti che a loro insaputa hanno scelto Otranto. Mi meraviglio degli operatori otrantini che non stanno facendo nulla per contestare i lavori realizzati proprio nei mesi estivi."

AIFA: ritiro precauzionale lotto specialita’ medicinale omeopatico CUORE. Segnalazione di “sapore salato” in confezioni

AIFA: ritiro precauzionale lotto specialita’ medicinale omeopatico CUORE. Segnalazione di “sapore salato” in confezioni L’Agenzia Italiana del Farmaco, ha disposto il ritiro,a scopo cautelativo, del lotto n. 16C01002 scad. 3/2021 del prodotto omeopatico per uso umano CUORE SP 20F F - cod. n. 801637113 della ditta OTI Srl, Officine Terapie Innovative sita a Carsoli (L'Aquíla) via Tiburtina V . Km 69+300. Il provvedimento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è reso necessario a seguito della comunicazione della ditta concernente la segnalazione di “sapore salato” in confezioni del suddetto lotto di prodotto. Il lotto del prodotto omeopatico in questione non potrà essere utilizzato e la ditta OTI dovrà assicurarne l’avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione del provvedimento. ll Comando Carabinieri per laT utela della Salute è invitato a verificarle' lavvenuto ritiro e in caso di mancato adempimento da parte della ditta interessata procederà al sequestro del lotto del medicinale.

La birra diminuisce il rischio di cancro al seno? L'estratto del luppolo attiva una sostanza chimica nelle cellule che impedisce i tumori al seno

La birra diminuisce il rischio di cancro al seno? L'estratto del luppolo attiva una sostanza chimica nelle cellule che impedisce i tumori al seno. Lo ha scoperto una ricerca americana Il luppolo ha proprietà protettive contro il cancro al seno. I risultati dello studio, di una ricerca dell’Università di Chicago, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Chemical Research in Toxycology. La pianta contiene infatti l’opeina, conosciuta anche con il nome di 8-prenilnaringenina, che è un fitoestrogeno molto potente. Per essere efficace, però, si deve assumere come integratore alimentare, quindi in capsule. La ricerca in qualche modo è partita al contrario. Da tempo l’opeina è utilizzata contro il nervosismo, i disturbi del sonno, per stimolare l’appetito o ancora per combattere le vampate di calore tipiche della menopausa. Queste capacità della pianta sono state confermate da diversi studi clinici, tanto che l’utilizzo del luppolo per la cura di questi problemi è universalmente riconosciuto, grazie all’azione sedativa esercitata dal lupulone e dall’umulone contenuti nel luppolo. I ricercatori americani volevano capire se questa sostanza fosse un fattore di rischio per il tumore al seno, perché la terapia ormonale sostitutiva in alcuni casi è ritenuta un fattore di rischio. I ricercatori hanno applicato l'estratto del luppolo a due diverse linee di cellule del seno per monitorare l'effetto sul metabolismo degli estrogeni delle cellule. Le loro ricerche però hanno dimostrato esattamente il contrario. Secondo i loro risultati il luppolo ha un effetto protettore e diminuisce il rischio di sviluppare il cancro al seno, poichè lo stesso processo potrebbe attivare le sostanze chimiche che impediscono i tumori in via di sviluppo. Secondo il professor Bolton, a capo del team di scienziati, la ricerca ha dimostrato che il luppolo sarebbe particolarmente efficace per tenere lontano il cancro al seno nelle donne sottoposte a trattamento ormonale sostitutivo (HRT) durante la menopausa.

USA: richiamo volontario lotto Seravit PEDIATRIC non aromatizzato. Possibile presenza di elevati livelli di aminoacidi, minerali e grassi

USA: richiamo volontario lotto Seravit PEDIATRIC non aromatizzato. Possibile presenza di elevati livelli di aminoacidi, minerali e grassi Nutricia Medical Ireland Limited, azienda attiva anche in Italia nel settore della nutrizione medica ha avviato un richiamo volontario di un prodotto a base di vitamine, minerali ed oligoelementi formulato per lattanti e bambini nella gestione alimentare di diete terapeutichedi, evitando così il sequestro dal mercato statunitense. L'azienda ha richiamato un lotto di SERAVIT PEDIATRICO 200G data di scadenza massima: 05/10/2017 codice 100547289 Paese d'origine Regno Unito. Questa decisione è stata presa in seguito alla possibile presenza di livelli elevati di aminoacidi, minerali e grassi che rimettono in discussione il profilo rischio-beneficio del prodotto per alcuni pazienti. Questa prodotto è disponibile presso le farmacie e alcuni ospedali. Un avviso di richiamo punto di vendita sarà visualizzata nelle farmacie che possono aver fornito il lotto implicato. Alla luce di tale comunicazione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rivolge un invito al Ministero della Salute affinché avvii tutte le iniziative opportune per monitorare la consistenza del richiamo anche in Italia ed eventualmente prendere le misure idonee sulla falsariga di quanto sta facendo la USFDA in America.

martedì 12 luglio 2016

Scontro tra due treni, almeno 10 morti e diversi feriti. Tragedia dopo le 11,30 nel binario unico tra Corato-Andria

Scontro tra due treni, almeno 10 morti e diversi feriti. Tragedia dopo le 11,30 nel binario unico tra Corato-Andria. Quasi sicuro l'errore umano. Non è stata segnalata la presenza dei convogli nella stessa tratta. E' una disgrazia che si poteva evitare? Il rombo degli elicotteri che volano basso sotto un cielo a tratti coperto da una cappa di afa insopportabile e lo strillo delle sirene. Un odore soffocante di gasolio che toglie il respiro ai tanti che si sono addentrati nell'uliveto dove affluiscono tutte le ambulanze del 118, per prestare i soccorsi. La scena è raccapricciante. Quei due vagoni, l'uno dentro l'altro, due treni locali, si sono scontrati frontalmente sulla linea monobinario Corato-Andria che collega il Nord Barese a Bari. Uno scontro terribile, con almeno 10 morti. Tre le inchieste sulla tragedia: una della Procura della Repubblica di Trani (sostituto procuratore Francesco Giannella), una interna di Ferrotramviaria che gestisce la linea, e una del ministero dei Trasporti. A causare l'incidente la mancata comunicazione della presenza di due treni in quella stessa tratta ferroviaria di un solo binario. Non ci sono indagati, per il momento il fascicolo aperto dalla Procura di Trani per omicidio plurimo colposo è a carico di ignoti. I treni passeggeri sono utilizzati in prevalenza da lavoratori ma anche da turisti. A quanto si apprende da Ferrovie del Nord Barese, su quel tratto sono anche in corso i lavori di raddoppio ma non ci sarebbe nessuna connessione con l'incidente. L'impatto è stato violentissimo, perciò tutti i passeggeri sono stati scaraventati come proiettili in avanti. E' assurdo sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che nel 2016 avvengano ancora tragedie simili, soprattutto se si considerano i continui aumenti delle tariffe ferroviarie. L'associazione fa sapere che promuoverà una class action contro i responsabili, se i passeggeri non verranno automaticamente risarciti, non solo "per i danni fisici subiti", ma anche per "la paura provata al momento dello scontro".

lunedì 11 luglio 2016

Scoperto l'elisir di lunga vita nel Melograno. Secondo uno studio del Politecnico di Losanna il frutto ha proprietà taumaturgiche finora insospettabili

Scoperto l'elisir di lunga vita nel Melograno. Secondo uno studio del Politecnico di Losanna il frutto ha proprietà taumaturgiche finora insospettabili I ricercatori del Politecnico federale di Losanna (EPFL) hanno scoperto che una molecola del melograno, trasformata dall'intestino, permette di lottare efficacemente contro la senescenza muscolare. I risultati sono definiti "spettacolari". Lo studio è stato pubblicato da "Nature Medicine". Con l'invecchiamento, i mitocondri delle cellule, che funzionano come generatori in miniatura di energia, perdono progressivamente la loro efficacia. Il loro cattivo funzionamento si ripercuote negativamente sull'attività muscolare. Un gruppo di ricercatori dell'EPFL, fra i quali il suo ex presidente Patrick Aebischer, nonché la società Amazentis, sono all'origine di una scoperta spettacolare, afferma oggi il Politecnico in un comunicato. La scoperta è avvenuta analizzando il melograno, e più precisamente una molecola del frutto. Dopo essere stata trasformata dalla flora batterica intestinale, la molecola in questione, l'urolitina A,, è in grado di ripristinare il funzionamento dei mitocondri difettosi, affermano gli autori dello studio. Sul verme nematode C. elegans, la molecola ha prolungato la sua durata di vita di oltre il 45%. Il test è poi stato condotto sui topi e sui ratti. "I topi senior, di circa 2 anni, hanno dimostrato capacità di resistenza alla corsa superiori del 42% rispetto al gruppo di controllo". Il fatto che due specie estremamente lontane una dall'altra reagiscano in modo analogo alla medesima sostanza "dimostra che si tratta di un meccanismo essenziale alla vita", sottolinea il co-autore dello studio Johan Auwerx, citato nel comunicato. È dunque molto probabile che il meccanismo funzioni anche per l'uomo, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. L'urolitina A non è direttamente contenuta dal melograno, ma si tratta di un precursore le cui concentrazioni dipendono dalla flora intestinale di ogni singolo individuo, umano o animale, sottolineano i ricercatori. Lo studio ritiene che l'approccio nutrizionale costituisca una "quasi rivoluzione", o perlomeno "un vero e proprio cambiamento di paradigma scientifico": aiutando il corpo a rigenerarsi da solo, "l'urolitina A potrebbe riuscire là dove i candidati dei gruppi farmaceutici hanno fallito". L'approccio nutrizionale, il cui obiettivo è di curare o prevenire patologie per mezzo di nutrimenti "migliorati", è al centro delle attuali strategie dei grandi gruppi industriali e farmaceutici.

Sportello dei diritti: Bisceglie, ottenuto annullamento cartella Tosap a seguito di ricorso.

Sportello dei diritti: Bisceglie, ottenuto annullamento cartella Tosap a seguito di ricorso. In molti ricorderanno la pioggia di avvisi di accertamento TOSAP notificati ai cittadini biscegliesi nel mese di novembre-dicembre 2015 dalla Andreani Tributi s.r.l., società concessionaria di accertamento e riscossione per il Comune di Bisceglie. L’agente di riscossione richiedeva il pagamento di tasse per l’occupazione di suolo pubblico “per interruzione marciapiede” relative all’anno 2010 con annessa sanzione per omessa dichiarazione. Da subito la nostra associazione – rileva Giuseppe Papagni, referente locale dello Sportello dei Diritti - ha evidenziato perplessità a riguardo. Sono stati numerosissimi i cittadini che si sono rivolti allo sportello locale, anche se, in pochi, hanno ritenuto di portare la questione dinanzi alla Commissione tributaria. La scelta è stata dettata, nella maggior parte dei casi, dalla “esiguità” dell’imposizione tributaria a fronte dei possibili costi derivanti dall’alea del giudizio. Tuttavia vi è chi ha anteposto le proprie legittime ragioni ad un atto di desistenza aprioristico. Un contribuente, in particolare, si è rivolto alla nostra associazione e, con il patrocinio dell’avvocato tributarista Cosimo Angarano, ha ottenuto dalla Andreani Tributi srl un provvedimento di annullamento dell’atto di accertamento Tosap. La desistenza da parte del concessionario è avvenuta solo dopo l’iscrizione al ruolo della causa presso la Commissione Tributaria di Bari, mediante un provvedimento di revoca dell’atto impositivo che recepiva le argomentazioni di merito avanzate nell’atto giudiziario dal ricorrente. E’ la dimostrazione che nei casi in cui si configurano ipotesi di lesione dei diritti e ne sussistono i presupposti è sempre opportuno ricorrere. Lo Sportello dei Diritti, da sempre attento alla questione dei tributi locali, invita i cittadini a prestare particolare attenzione agli atti impositivi notificati ed a valutare, con l’ausilio dei professionisti, eventuali profili di illegittimità degli stessi. Lo Sportello dei Diritti continuerà ad ascoltare i cittadini che ne facciano richiesta. Contatti: e- mail:sportellodeidiritti.bisceglie@gmail.com - tel. 3471029974.

domenica 10 luglio 2016

Torre San Giovanni: una profonda buca squarcia il marciapiedi. Cade turista tra l'imbarazzo e la vergogna degli ugentini intervenuti per aiutarla

Torre San Giovanni: una profonda buca squarcia il marciapiedi. Cade turista tra l'imbarazzo e la vergogna degli ugentini intervenuti per aiutarla, è stata trasportata in ospedale. Inoltre il cartello della strada sbagliato scatena ilarità dei cittadini Cade in un pozzetto della luce, si ferisce turista: è accaduto domenica mattina in Corso Versilia a Torre San Giovanni in provincia di Lecce. La ragazza, italiana, a causa di cedimento della griglia di un pozzetto, e' caduta in una buca profonda più di un metro, rimanendo incastrata. Amici hanno chiamato i soccorsi. Una volta estratta, la ragazzina, ferita, e' stata trasportata all'ospedale di Gallipoli. Ferita lacerocontusa alla gamba, abrasione alla coscia, punti di sutura, profilassi antitetanica e giorni di prognosi. Giornata rovinata per la turista. A segnalare la situazione di pericolo sono alcuni cittadini allo “Sportello dei Diritti” che hanno inviato delle eloquenti foto sullo stato di pericolosità per i passanti, un’insidia per chi non guarda dove mette i piedi. Inoltre a renderla ancora più pericolosa è la presenza di fili elettrici probabilmente dell'alta tensione. Questa circostanza per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, richiede un intervento urgente per la messa in sicurezza dei cavi elettrici scoperti e la chiusura della buca, ma anche perchè situazioni di incuria e malgestione vengano sanate così da rendere questa zona ad alta vocazione turistica, più fruibile. Inoltre nel segnalare l'accaduto, i cittadini intervenuti hanno evidenziato che il cartello in questione indicante la strada, riporta in bella evidenza: ‘Versiglia’, invece di Versilia, segnalando così il refuso del cartello indicante la denominazione della via che chiediamo all'Amministrazione Comunale di sostituito in tempi brevi, per evitare la facile ilarità dei tanti turisti che affollano la zona interessata.

sabato 9 luglio 2016

A città del Messico, un fischio contro le molestie sessuali.

A città del Messico, un fischio contro le molestie sessuali. Un giorno quando la metropolitana di città del Messico era affollata, Angelica Hernandez, 30 anni, sentì con disgusto delle mani che la toccavano. Ora, se succede daccapo, utilizzerà la sua nuova arma: un fischietto, distribuito questa settimana dal comune. In coda all'ingresso di una stazione della metropolitana, questa psicologa aspetta il suo turno appena prima di un appuntamento con un paziente. Questa volta lei non compra il biglietto ma distribuisce uno dei 15.000 fischi offerti dalla città come parte della sua campagna contro le molestie sessuali. L'obiettivo è "di spostare dal silenzio sulla violenza sessuale, al rumore", spiega Patricia Mercado, Segretario del governo della capitale messicana. Il fischietto è uno degli ultimi tentativi del sindaco per combattere le molestie sessuali nella metropolitana e di altri spazi pubblici nella capitale caotica che conta 5,5 milioni di persone al giorno. Nella prima fase del programma lanciato questa settimana 15.000 fischietti di plastica saranno distribuiti sotto lo slogan "Vivi sicura".Angelica Hernandez non ha dimenticato il giorno in cui fu palpeggiata nelle zone intime" del suo corpo, in una carrozza affollata della metropolitana. Furiosa per il gesto subito, aveva avuto però l'impressione di essere sola. Ora, con il fischio, "Mi auguro che le autorità, che spesso non intervengono, nonostante la presenza di 1.885 agenti di polizia nella metropolitana, lo facciano. Consapevole del problema, il comune ha già creato vetture riservate alle donne, ma nonostante questo, in certe stazioni e nelle ore di punta, gli assalitori riescono ancora a sgattaiolare. Quando il sindaco, Miguel Angel Mancera, ha annunciato il programma di distribuzione gratuita dei fischetti, centinaia di utenti di Internet lo hanno schernito sui social network. Ma il presidente municipal ha persistito, consapevole che la campagna potrebbe essere utilizzata anche per rendere visibile il problema delle molestie di strada. Intervistate dalle televisioni nella metropolitana, diverse utenti hanno riferito di sentirsi più sicure con questo piccolo oggetto in plastica, anche se, in questo paese dove ogni giorno le donne scompaiono o vengono uccise, sono ben consapevoli che questo strumento non è sufficiente a proteggerle dalla violenza sessuale. Quando una donna chiede aiuto in uno spazio pubblico, "nessuno la ascolta, ma se fischio, forse sì, vorrei attirare più attenzione se si tratta di aiutarmi". Dal gennaio 2014 al giugno 2015, in Messico sono stati commessi 274 omicidi di donne, secondo il report nazionale dell'osservatorio del femminicidio. Secondo un'indagine ufficiale nell'anno 2015, sono state denunciate 1.800 aggressioni sessuali in uno spazio pubblico, il 24% nella metropolitana. Il numero effettivo di violenze potrebbe essere molto più alto perché molte vittime hanno paura di denunciarle. Margarita Argott, portavoce del governo locale ha dichiarato: Questo problema "è legato alla struttura delle società dove si stabilisce che le donne hanno meno valore". Oltre alle vetture della metropolitana riservate per le donne e i fischetti, la città del Messico ha applicato un'altra misura per combattere questo flagello: la distribuzione di gilet rosa nel sottosuolo della alle poliziotte, che sono così più facilmente identificabile dalle donne che desiderano denunciare un aggressore. Geniale secondo Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”: un nuovo ed innovativo strumento che consente alle donne di potersi difendere in caso di aggressioni e violenze. La violenza sulle donne è un tema scottante, molto attuale, purtroppo, e del quale ci si occupa ogni giorno. Purtroppo sono ancora tante, troppe, le donne vittima di violenze in tutto il mondo. Nonostante i tanti servizi messi a disposizione per le donne in situazioni di pericolo, spesso anche il più tempestivo degli interventi può non riuscire ad evitare violenze. Per risolvere questo problema un fischietto per richiamare l'attenzione in uno spazio pubblico, può consentire alle donne di potersi difendere dalle aggressioni.

Dieta mediterranea tradita ed abbandonata.

Dieta mediterranea tradita ed abbandonata. E’ in calo il numero di persone che seguono il regime basato su prodotti della terra per il cibo spazzatura comunemente chiamato “junk food”. Lo dicono gli esperti riuniti a Milano dalla fondazione internazionale che si batte per la sua diffusione. Dal 2010 è patrimonio immateriale dell’umanità La dieta mediterranea perde terreno. Nuovi stili di vita e la recente crisi hanno contribuito a modificare in peggio le abitudini alimentari della famiglie italiane. Lo dicono una trentina di esperti riuniti a Milano dalla fondazione internazionale che si batte per la sua diffusione. In Spagna solo il 15% della popolazione segue questo regime alimentare in modo continuo. In Grecia il consumo di prodotti che si possono definire mediterranei è calato del 70% rispetto agli anni ’80. Una tendenza analoga si riscontra in Italia e Portogallo. I motivi del disinteresse sono la globalizzazione delle abitudini alimentari, indotta soprattutto dal turismo. Lungo le coste si assiste al dilagare della nutrizione veloce (fast food) che ha come conseguenza un aumento del consumo di carne, di suoi derivati, di prodotti a base di latte, di farine raffinate. Nelle regioni rurali, nelle campagne, la gente predilige ancora legumi, frutta, cereali, olio vergine d’oliva mangiando raramente carne, uova, pesce. Questo mutamento ha conseguenze a lungo termine sulla salute: sono infatti in aumento l’obesità soprattutto tra i giovani, le malattie cardiovascolari, il diabete e i tumori proprio nelle aree dove la dieta mediterranea viene progressivamente dimenticata. Il tutto nel 'disinteresse' dei genitori, che sembrano sottovalutare il problema. Un cambiamento preoccupante, sostiene Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da anni sostiene l'incentivazione a tutte quelle iniziative che propongono la "dieta mediterranea" e i suoi alimenti base quale vero e proprio toccasana per la salute, che segna il crollo del consumo di frutta e verdura e l’aumento di carne, salumi, uova, latticini grassi e zuccheri raffinati, che ci allontana sempre più dalla dieta mediterranea abbandonata per il cibo spazzatura comunemente chiamato “junk food”. Un duro colpo, che conferma che tutti quelli stili di vita che da decenni noi italiani abbiamo importato da oltreoceano, sono entrati prepotentemente nella quotidianità delle famiglie italiane a partire dalle diete di matrice nordeuropea e nordamericana.

AIFA dispone il divieto di utilizzo per lotti specialita' medicinali DIAPATOL – DIDERGOT – EKUBA - INDAMOL – STEMETIL

AIFA dispone il divieto di utilizzo per lotti specialita' medicinali DIAPATOL – DIDERGOT – EKUBA - INDAMOL – STEMETIL L’Agenzia Italiana del Farmaco con propria e-mail del 7 luglio 2016, ha disposto l’immediato divieto di utilizzo su tutto il territorio nazionale, in attesa del completamento delle analisi, dei lotti delle seguenti specialità medicinali della ditta Teofarma: AIC DESCRIZIONE LOTTO SCADENZA 021972017 DIAPATOL 30 capsule 1501T - 30/12/2019 021972017 DIAPATOL 30 capsule 1201 - 28/02/2017 003946047 DIIDERGOT 20 cpr 3 mg 1201 - 31/12/2016 003946047 DIIDERGOT 20 cpr 3 mg 1301T - 31/05/2018 003946047 DIIDERGOT 20 cpr 3 mg 1501T - 30/04/2020 032059014 EKUBA LAVANDA 12 bust. 10 ml 1201-28/02/2017 032059014 EKUBA LAVANDA 12 bust. 10 ml 1301T- 01/12/2018 024619049 INDAMOL 50 CONF. 2,5 mg 1201-30/06/2017 014284018 STEMETIL 20 CPR 5 MG 1501T-31/12/2017 014284018 STEMETIL 20 CPR 5 MG 1401T-31/03/2017 Il provvedimento si è reso necessario, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, a seguito del sopralluogo ispettivo effettuato da ispettori dell’AIFA e trasmesso dall’Ufficio Attività Ispettive GMP ed in particolare alla deviazione critica relativa alla mancanza di convalida di analisi per i medicinali sopraindicati. La ditta Teofarma dovrà assicurare l’immediata comunicazione del divieto d’uso a tutti i destinatari dei lotti in questione, nel più breve tempo possibile, e non oltre 48 ore dalla ricezione del provvedimento.

venerdì 8 luglio 2016

Una vipera sconosciuta scoperta nelle montagne delle Alpi biellesi: è già in pericolo d’estinzione

Una vipera sconosciuta scoperta nelle montagne delle Alpi biellesi: è già in pericolo d’estinzione I ricercatori dell'Università di Basilea hanno scoperto una nuova specie di biscia, denominandola vipera Walser. Il rettile, individuato in due aree delle vallate biellesi, in Piemonte, è stato analizzato sotto tutti gli aspetti e sia la sua morfologia sia il suo patrimonio genetico ne dimostrano l'unicità. La vipera Walser rispetto alle specie affini, la si può riconoscere dal numero delle scaglie disposte attorno agli occhi e sulla testa. Allo stato attuale delle conoscenze, la nuova specie sembra essere presente solamente in alcuni piccoli frammenti di territorio, essendo il suo habitat molto circoscritto, poichè sembra prediligere ambienti aperti e rocciosi, mentre diserta quelli boscosi. Nel corso del diciannovesimo secolo ha probabilmente approfittato delle ampie superfici destinate al pascolo, che però, al giorno d'oggi, vanno riducendosi a vista d'occhio essendo invase dalla vegetazione ad alto fusto. Importante rinvenimento da un punto di vista evolutivo, questa nuova specie è stata trovata in un’area lontana dalle altre zone di presenza di specie simili, avvalorando l’ipotesi di un hotspot di speciazione di serpenti. Appena identificata, la vipera Walser, dal nome della popolazione che vive nelle valli, è già esposta ad un non trascurabile rischio d’estinzione, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. La sopravvivenza di questa specie, infatti, è già in pericolo a causa della ristrettezza dell’areale in cui è presente e del potenziale prelievo che potrà subire da parte di chi alimenta il mercato illegale degli animali da detenzione a fini commerciali, il cosiddetto wildlife trade o «commercio di specie selvatiche», considerato il secondo mercato illegale al mondo dopo quello della droga, con un giro d’affari stimato di circa 160 miliardi di dollari l’anno. I rettili rappresentano una componente cospicua delle specie commerciate illegalmente, e una nuova specie di vipera, vivacemente colorata e rara, potrebbe valere migliaia di euro sul mercato dei serpenti da terrario, inducendo commercianti senza coscienza naturalistica ad organizzare devastanti spedizioni di prelievo in natura.. Ciò ne mette in grave pericolo la sopravvivenza.

Guanti medici contaminati da batteri prodotti in Italia. Swissmedic lancia l'allarme: si tratta di uno dei prodotti più usati negli ospedali

Guanti medici contaminati da batteri prodotti in Italia. Swissmedic lancia l'allarme: si tratta di uno dei prodotti più usati negli ospedali In molti ospedali svizzeri si sono verificate gravi infezioni a causa di guanti preimbevuti monouso contaminati da batteri. L'istituto svizzero per gli agenti terapeutici Swissmedic ha richiamato oggi il prodotto "incriminato" di un fabbricante italiano. A Swissmedic sono noti casi di "gravi infezioni", ha detto all'ats il suo portavoce Lukas Jaggi, precisando che finora è stato possibile curarli ed evitare decessi. L'istituto svizzero per gli agenti terapeutici non ha reso noto quali siano gli ospedali interessati e non ha fornito informazioni sui singoli casi. Swissmedic avrebbe ricevuto alla fine di maggio la prima notifica di sospetto sui guanti preimbevuti monouso "Sinaqua Dermal Glove" della WELCARE INDUSTRIES S.p.A.. Il 27 giugno un secondo ospedale ha inoltrato un'altra segnalazione, sempre relativa allo stesso prodotto. In totale, attualmente ci sono stati meno di dieci casi, ha detto Jaggi. Questi guanti sono utilizzati fra l'altro per la pulizia locale della cute prima e dopo le operazioni o per l'igiene di aree delicate del corpo. Secondo Jaggi si tratta di uno dei prodotti più usati negli ospedali. I batteri riscontrati sono del tipo Burkholderia cepacia. Questi possono causare infezioni gravi e potenzialmente letali, ha detto Jaggi. Come avvenga la contaminazione non è ancora noto, indica Swissmedic, aggiungendo che al momento sono in corso le relative indagini presso il fabbricante italiano. Il distributore elvetico ha deciso di ritirare tutti i lotti potenzialmente interessati, consegnati in Svizzera fra novembre 2015 e maggio 2016, e di riprendere le forniture solo quando la merce sarà di nuovo qualitativamente sicura. Swissmedic ha inoltre informato tutte le persone di riferimento negli ospedali. Altra cosa da dire, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che il nostro Ministero della Salute, organo di riferimento principale, non ha ancora reso pubblica l'allerta specialmente al personale degli ospedali.