martedì 31 marzo 2020

No ai pesci d'aprile sul coronavirus.

No ai pesci d'aprile sul coronavirus. L’appello del ministero della Salute tedesco che invita a non scherzare su un problema così drammatico e a non diffondere pericolose fake news È arrivato il 1° aprile e dovrebbe essere giunto anche tempo di “pesci d’aprile”. Ma a differenza degli altri anni, oggi viviamo un momento così tragico a causa del “coronavirus” che qualsiasi notizia falsa sul tema, anche solo per scherzo, potrebbe causare pericolosi effetti e diffondersi attraverso i media ed i social determinando ulteriori paure o fallaci aspettative. A questo ha pensato anche il ministero della Sanità tedesca che ha invitato espressamente la cittadinanza a evitare di creare e diffondere "pesci d'aprile" sul tema coronavirus per non far circolare fake news pericolose su un tema così delicato per la salute di tutti. «Storie inventate e scherzi d'aprile sul tema coronavirus possono portare insicurezza ed essere usati per diffondere informazioni false». Ed è addirittura un messaggio postato sull’account Twitter ufficiale del ministero teutonico a farci riflettere. «Per favore non scherzate sul tema coronavirus e aiutateci a evitarne la diffusione». Vi è da dire, per la verità, che già da un po' il ministro della Salute Jens Spahn è apertamente impegnato nella battaglia contro le fake news sul tema Covid-19 e sulle teorie del complotto che spesso le accompagnano. Un’iniziativa, questa twittata in data di oggi, che non potremmo definire più seria, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che si augura che ne sia colto il senso per ingenerare analogo spirito di responsabilità da parte di tutta la cittadinanza, non solo per il primo aprile, ma anche per tutta la durata dell’emergenza.

La Russia ha sviluppato un metodo per trattare i malati di COVID-19 con medicinali contro la malaria

La Russia ha sviluppato un metodo per trattare i malati di COVID-19 con medicinali contro la malaria. L’Agenzia Federale Medico Biologica della Russia ha sviluppato un trattamento efficace basato nel farmaco antimalarico meflochina. Specialisti dell’Agenzia Federale Medico Biologica della Rusia (FMBA, la sigla in russo) hanno presentato un nuovo trattamento per l’infezione con coronavirus, sviluppato un trattamento basato nel farmaco antimalarico meflochina.Il Centro dell’Investigazione e Produzione Pharmzaschita della FMBA ha creato lo schema del trattamento, «considerando l’esperienza degli specialisti cinesi e francesi», ha informato il servicio stampa di Rusia Today in un comunicato. Il trattamento è stato sviluppato in accordo con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ed è già proposto per la sua inclusione tra le raccomandazioni metodologiche del Ministero di Salute della Russia per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento del Covid-19. «Il farmaco ha un’alta seletività e blocca l’effetto citopatico [il danno cellulare] del coronavirus nella coltivazione cellulare e inibisce la loro replica e l’effetto immunosoppressore della meflochina che previene l’attivazione della risposta infiammatoria causata dal virus», hanno spiegato dalla FMBA. Inoltre la presenza di «antibiotici macrolitici e penicilline sintetiche, non solo previene la formazione di una sindrome di batteri virale secondaria, ma aumenta la concentrazione di un agente antivirale nel plasma nei polmoni».Secondo la FMBA, questo permetterà un trattamento efficace per i pazienti con Covid-19 che si trovano vari stadi. Con base nella meflochina attualmente si sta sviluppando uno schema efficace e sicuro per la prevenzione del contagio con il coronavirus, conclude il comunicato. Precedentemente gli specialisti dell’Ospedale Universitario Méditerranée Infection di Marsiglia (Francia) hanno annunciato risultati favorevoli delle prime prove cliniche di un rimedio contro il Covid- 19.Si tratta di una combinazione di due medicinali che esistono: la idroxiclorochina (un farmaco contro la malaria) e l’antibiotico di amplio spettro azitromicina.Gli effetti di questo cocktail di medicinali, , evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si stanno studiando nella cornice dei saggi clnici a Nuova York. Lo ha annunciato il presidente statunitense Donald Trump, che ha assicurato al principio di questa settimana, che questa combinazione potrebbe essere una buona forma per lottare contro il coronavirus.

Nessun reato per chi offende nella chat video o vocale di gruppo

Nessun reato per chi offende nella chat video o vocale di gruppo. È possibile la configurazione della sola ingiuria. Ma è stata depenalizzata Ormai le chat di gruppo sono diventate uno degli strumenti più utilizzati per la comunicazione fra più soggetti. Uno dei problemi principali che si pone però, non è solo l’utilizzo eccessivo di queste forme di nuova interlocuzione fra persone che sta comportando interrogativi di ordine sociologico circa la smisurata amplificazione della “virtualità” rispetto ai rapporti della vita reale, ma è purtroppo l’insussistenza di regole certe, se non quelle del sentire comune o di quelle più generali stabilite dalla legge che c’invita a riflettere sulla necessità di adottare comportamenti corretti e comunque che non travalichino le condotte che si dovrebbero avere normalmente. Anche se nel mondo dei social, troppi, nascosti dietro lo schermo di un dispositivo, perdono i freni inibitori. A ciascuno di noi, quindi, più che dalle norme vigenti è imposto dal buon senso e dalla buona educazione, evitare insulti nei confronti degli altri. Una sentenza, la n. 10905, pubblicata oggi 31 marzo 2020 dalla Corte di Cassazione, si muove proprio in tal senso nel momento in cui ha stabilito che offendere qualcuno nell’ambito di un chat video o vocale di gruppo non integra alcuna fattispecie di reato. Nella fattispecie, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la Suprema Corte nel ribaltare le sentenze di primo grado del Tribunale di Monza e di secondo, della Corte d’Appello del capoluogo di regione lombardo, ha assolto un giovane che aveva pubblicamente offeso un membro della chat video alla quale avevano preso parte. Tutt’al più, nel caso in questione si sarebbe potuta configurare un’ingiuria che, però, com’è noto, è stata di recente depenalizzata. Nella succinta, ma oltremodo chiara motivazione, i giudici di Piazza Cavour hanno rilevato che è «stato accertato che le espressioni offensive sono state pronunciate dall'imputato mediante comunicazione telematica diretta alla persona offesa, e alla presenza, altresì, di altre persone “invitate” nella chat vocale. Ciò posto, va rammentato che l'elemento distintivo tra ingiuria e diffamazione è costituito dal fatto che nell‘ingiuria la comunicazione, con qualsiasi mezzo realizzata, è diretta all’offeso, mentre nella diffamazione l'offesa resta estraneo alla comunicazione offensiva intercorsa con più persone e non è posto in condizione di interloquire con l'offensore». Nel caso in questione, dunque, «il fatto, così come accertato dai giudici di merito, deve essere qualificato come ingiuria aggravata dalla presenza di più persone, ai sensi dell'art. 594, c.p., c.p., che, ai sensi dell’art. 1, comma 1, lett. C), d.lgs. 15.1.2016 n. 7, è stato depenalizzato; la sentenza impugnata va dunque annullata senza rinvio, perché il fatto, così riqualificato, non è più previsto dalla legge come reato». L’ovvia conseguenza è l’assoluzione dell’imputato da ogni accusa.

Migliaia di meduse rosa riconquistano la spiaggia deserta a causa del coronavirus.

Migliaia di meduse rosa riconquistano la spiaggia deserta a causa del coronavirus. Da ex zona turistica a paradiso della biodiversità, quando la natura si riappropria del territorio Lunedì 23 marzo, migliaia di meduse rosa sono state avvistate vicino a Corong Corong Beach sull'isola tailandese di Palawan. Questa spiaggia sabbiosa è solitamente invasa da barche che sbarcano molti turisti che vengono a godersi questo scenario idilliaco. Ora è abbandonata a causa della pandemia di coronavirus e la natura ha logicamente riacquistato i suoi diritti. Un vero e proprio patrimonio della biodiversità. I pescatori locali hanno filmato l'incredibile scena mentre navigavano in acque vuote la scorsa settimana. Uno di loro, Alimar Amor, ammette di non aver mai visto uno spettacolo simile prima. Le meduse in questione sono il Crambione, appartenenti alla famiglia dei Catostylidae. Nel linguaggio comune, sono chiamate "meduse al pomodoro" o "labong-labong", a seconda del termine locale. Ogni tanto, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la natura vince e si riappropria di territori che prima erano ad uso e consumo esclusivo (o quasi) dell’uomo. E’ quello che è avvenuto sull'isola tailandese di Palawan, dove una spiaggia ex zona turistica, frequentatissima da turisti e locali, in questo periodo di pandemia, è tornata ad essere un luogo particolarmente amato da animali, pesci e qunat'altro. Un vero e proprio patrimonio della biodiversità. Ecco il video: https://youtu.be/nUX6XPtrdjM

45 paesi sollecitano l’interferone contro il COVID-19.

45 paesi sollecitano l’interferone contro il COVID-19. Considerando le loro provate proprietà antivirali, le differenti varietà di interferoni sviluppati nel mondo continuano ad apparire nelle liste dei farmaci più utilizzati nei protocolli di molti paesi per affrontare la pandemia globale del Covid- 19. Nel caso particolare del Interferone Alfa 2b Umano Ricombinante, creato da scienziati del Centro d’Ingegneria Genetica e Biotecnologia (CIGB) nella seconda metà degli anni ‘80 del secolo scorso, sino al 26 di marzo sono giunte a questa istituzione che appartiene al gruppo d’imprese Bio CubaFarma le richieste di 45 paesi di diverse zone geografiche del pianeta con il fine di incorporarlo ai loro arsenali terapeutici contro la pericolosa malattia, considerando i positivi risultati del suo uso osservati in Cina, Cuba e altre nazioni. Dalla sua introduzione, tre decenni fa, nel sistema nazionale di salute di Cuba, questo prodotto, , evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha mostrato la sua efficacia e sicurezza nella terapia delle malattie virali come l’Epatite B e C, l’Herpes Zoster e il VIH/Aids. La sua scelta, fatta dalle autorità mediche della Cina, d’usarlo contro il nuovo coronavirus, obbedisce al fatto che in maniera generale questi virus diminuiscono la produzione naturale d’interferone nell’organismo umano e il farmaco cubano è capace di supplire qualsiasi deficienza, rinforzando il sistema immunologico dei pazienti colpiti dalla malattia respiratoria. Grazie a un trasferimento tecnologico fatto dal CIGB al paese asiatico, nel 2003 fu creata l’impresa mista cinese - cubano Chang Heber, con sede nella città di Changchun. Dieci anni dopo è stato inaugurato un moderno impianto che attualmente fabbrica un ampio assortimento di prodotti biotecnologici, creati nell’Isola Grande delle Antille, includendo l’Interferone Alfa 2b Umano Ricombinante. Questo farmaco ha ricevuto nel 2012 il Premio Nazionale d’Innovazione Tecnologica assegnato dal Ministero di Scienza, Tecnologia e Ambiente (Citma), e il Premio Nazionale di Salute nel 2013.

Pasta e farina regine della tavola nell’emergenza.

Pasta e farina regine della tavola nell’emergenza. Chiusi in casa riscopriamo tradizioni alimentari ovunque smarrite per ritrovare una normalità perduta. Raddoppiata la produzione nei pastifici. Lo “Sportello dei Diritti”: inutile e dannosa la corsa all’accaparramento. I nostri pastifici continueranno a produrre Chiusi a casa a causa delle giuste restrizioni determinate dal virus, con le finanze che scarseggiano e che, purtroppo, per molti sono già tragicamente finite, noi italiani riscopriamo tradizioni alimentari che i ritmi sociali, la linea, nuove mode gastronomiche ci avevano fatto trascurare. Su tutte trionfano i rinnovati e accelerati consumi di pasta e farina. A documentare qualcosa che stiamo vivendo personalmente, non solo la miriade di fotografie postate sui social, ma anche la produzione nei pastifici del paese, che risulta praticamente raddoppiata ovunque, passando da una media di 400 tonnellate giornaliere a ben 800. Gli stock però si assottigliano e gli ordini, in arrivo da tutto il mondo, sono triplicati così come riferito dalla Gran Bretagna dove già prima del lockdown si registrava un tutto esaurito di prodotti nostrani sugli scaffali dei supermercati. A quanto pare, risulta pressochè impossibile far fronte alle richieste di tutti i clienti; per cui alcuni pastifici hanno introdotto una sorta di regime di razionamento. Ma proprio per tali ragioni, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita tutti ad evitare inutili accaparramenti che sono dannosi per la collettività perché i nostri pastifici continuano e continueranno a produrre sempre per consentirci di avere un piatto di pasta italiana, ogni giorno, sulle nostre tavole.

Arenicola, il super-verme di mare, un rimedio per curare le persone colpite da Covid-19?

Arenicola, il super-verme di mare, un rimedio per curare le persone colpite da Covid-19? Una scoperta importante quanto la penicillina. Questo noto piccolo verme di mare contiene una molecola capace di miracoli in termini di ossigenazione. Sarà l’arenicola, il comune verme marino, a salvare l’uomo? Il dottor Franck Zal, co-fondatore della società Hemarina e medaglia di bronzo al CNRS (il centro nazionale di ricerca scientifica francese) per i suoi studi sull’emoglobina degli anellidi, non ha dubbi. "Stiamo aspettando a breve la decisione del Patient Protection Committee (CPP) sapendo che l'ANSM ha già convalidato il processo", ha dichiarato Zal. La soluzione, destinata ai pazienti affetti dalla sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), è prodotta dall'emoglobina nell'arenicola. Misura tra 10 e 15 cm, questo verme che ha 450 milioni di anni, è noto soprattutto per i piccoli colpi di scena visibili sulle spiagge con la bassa marea. Nel corso delle ricerche, gli scienziati hanno scoperto due incredibili proprietà del sangue di questo invertebrato: – ha una capacità di trasporto di ossigeno 50 volte superiore rispetto al sangue umano. – è compatibile con ogni genere di gruppo sanguigno. Una caratteristica che suggerisce future applicazioni in campo medico, in primis la conservazione degli organi in attesa di trapianto. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of American Transplantation. Le caratteristiche del superverme sono determinate dal fatto che la sua emoglobina è extra-cellulare, a differenza di quella umana che è “costretta” dentro ai globuli rossi. "Penso che questa sia una scoperta assolutamente importante , almeno importante quanto la penicillina. La penicillina proviene da un fungo e qui prendiamo un verme" ha aggiunto il professore Zal. La sua emoglobina, una molecola presente nei globuli rossi e che ha il ruolo di trasportare ossigeno nel corpo, è in grado di fornire 40 volte più ossigeno dell'emoglobina umana. "L'obiettivo è utilizzare questa molecola come una specie di respiratore molecolare prima che i pazienti entrino in un pesante processo di rianimazione", ha affermato Franck Zal, ricordando l'attuale mancanza di respiratori artificiali.Il prodotto dell'azienda biotecnologica, chiamato HEMO2life, è già stato testato negli Stati Uniti su persone con ipossia cerebrale. "Il principio rimane lo stesso", ha assicurato Franck Zal. Il laboratorio di biotecnologia è attualmente in attesa di autorizzazione per commercializzare il suo prodotto. Con sede a Morlaix, si sta preparando a inviare cento dosi del suo prodotto iniettabile agli ospedali parigini Georges Pompidou e de la Pitié-Salpêtrière, dove si svolgerà il test. La società, che ha una propria fattoria di vermi marini in Vandea, ha immediatamente disponibili 5.000 dosi e ne potrebbe produrre altre 15.000 "abbastanza rapidamente".Quando vedete un’arenicola marina in spiaggia, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non scappate schifati, né tantomeno schiacciatela, e pensateci bene prima di innescarlo sul vostro amo. In futuro, potrebbe salvarvi la vita.

lunedì 30 marzo 2020

Coronavirus e truffe raccolta fondi e beneficienza.

Coronavirus e truffe raccolta fondi e beneficienza. L’allerta della Polizia Postale. Lo “Sportello dei Diritti”: uniamoci sempre più nella solidarietà, ma nel donare controlliamo sempre i canali ufficiali Se qualsiasi crimine contro il patrimonio è un atto sbagliato e da censurare, alcuni lo sono particolarmente, specialmente quando riguardano la beneficienza e gli aiuti ai più bisognosi o ad istituzioni che svolgono la loro opera a servizio degli altri. In un momento così grave nel quale la solidarietà e la carità sono sentimenti indispensabili per salvare il Paese dalla catastrofe a noi dello “Sportello dei Diritti” c’è parso a dir poco utile segnalare quanto ha fatto la Polizia Postale di Savona che è riuscita a scoprire un modo subdolo per truffare una raccolta fondi organizzata dal Sindaco del Comune di Pietra Ligure in favore del reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Santa Corona impegnato in prima linea nella lotta al Covid19. Riteniamo utile riportare il post pubblicato sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” che non solo descrive l’operazione eseguita dalla Polizia Postale, ma c’invita anche a prestare attenzione alle donazioni ed in special modo a quelle attraverso le piattaforme online: “Grazie ad una tempestiva operazione della Polizia Postale di Savona, è stata sventata una truffa in danno della raccolta fondi organizzata dal Sindaco di Pietra Ligure in favore del reparto di terapia intensiva del locale Ospedale Santa Corona. I criminali avevano dato vita ad un ingegnoso piano creando sulla piattaforma "gofundme.com" una pagina clone molto simile all'originale in grado di intercettare le somme messe a disposizione da generosi benefattori. Con una costante attività di monitoraggio sul sito, gli operatori della Polizia Postale hanno segnalato agli amministratori del portale la pagina fake, scoprendo la truffa ed evitando ai malfattori di percepirne le somme donate. Si consiglia pertanto, prima di effettuare eventuali donazioni di denaro, di consultare i siti ufficiali delle strutture ospedaliere interessate o dei Comuni. Per fare ciò digita direttamente quello ufficiale nella barra degli indirizzi, evitando di cliccare quelli inseriti nella cronologia del tuo browser pensando di velocizzare l’operazione. Tieni sempre a mente che in qualsiasi tipo di truffa l’utente rimane sempre l’anello più debole. Quindi non avere mai fretta nell’eseguire operazioni in Rete, perché è proprio la fretta a farci commettere degli errori”. In un momento in cui c’è bisogno di solidarietà e di donazioni, in questo periodo in cui tutti dobbiamo metterci il cuore in mano e dare qualcosa ai più bisognosi, alle istituzioni e agli enti impegnati in prima linea nella lotta a questo nemico invisibile, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non dobbiamo aver paura di metterci le mani in tasca per aiutare gli altri sol perché ci sono subdoli soggetti senza scrupoli. Perché è sufficiente seguire gli accorgimenti ricordati dalla Polizia Postale e nel dubbio di contattare i responsabili delle raccolte fondi che potranno darci tutte le delucidazioni prima di effettuare la donazione.

Coronavirus e truffe online a gogo con falsi buoni spesa. L’allerta della Polizia Postale

Coronavirus e truffe online a gogo con falsi buoni spesa. L’allerta della Polizia Postale: «Attenzione! Sito esca falsi buoni supermercati sta girando sui social network». Lo “Sportello dei Diritti”: diffidate e non fornite dati personali, sono solo tentativi di frode Sono giorni che noi dello “Sportello dei Diritti” invitiamo i cittadini a prestare la massima attenzione a tutti i messaggi che giungono sui nostri dispositivi e che dietro l’emergenza e la crisi determinata dal “Coronavirus” nascondono tentativi di frode da parte di subdoli approfittatori che stanno cercando di cogliere il momento per perpetrare i loro crimini. In questo periodo, infatti, si assiste ad una recrudescenza delle truffe online ed, in particolare, quella tipica dei falsi buoni spesa. A segnalarcelo anche la Polizia Postale che con un nuovo post con tanto di screenshot del tipico messaggio-truffa sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” ci ricorda di prestare la massima attenzione: “#Messaggi tipo "Ehi, a causa di questa crisi i supermercati offrono buoni da 200 €. Prendi uno qui finché dura" si stanno diffondendo nei vari social soprattutto WhatsApp. In realtà il sito ingannando gli utenti fa raccolta dati personali per altri scopi e non eroga nessun tipo di buono spesa! Non compilare moduli online con i tuoi dati personali, te ne potresti pentire. NESSUNO REGALA NIENTE”. Se già sono anni che segnaliamo simili tentativi di frode che utilizzano metodi del tutto analoghi, tuttavia, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la scelta di operare in questo particolare periodo appare ancor più spregevole perché si tenta di approfittare con modi a dir poco subdoli, dell’emergenza e della gravissima crisi che vivono gli italiani anche per la spesa alimentare. Il modo migliore per difendersi, è quello di seguire le indicazioni della Polizia Postale e di cestinare questi messaggi. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

Si maschera da cespuglio per sfuggire a controllo anti Covid-19 - VIDEO

Si maschera da cespuglio per sfuggire a controllo anti Covid-19 - VIDEO. Le immagini parlano chiaro: l'uomo per uscire dal suo isolamento senza essere controllato si traveste da cespuglio Ai tempi del Covid-19. I residenti di Stevenage in Inghilterra hanno filmato il metodo ingegnoso del loro vicino per sfuggire alla quarantena. Come mostrano le immagini, quest'ultimo si è travestito da cespuglio per evitare i controlli delle forze dell'ordine, probabilmente approfittando della giornata di sole. Nicholas Murray e Madeline Mai-Davies, una giovane coppia inglese, con stupore e incredulità, affermano di avere ripreso l'uomo che correva lungo la strada, vestito dalla testa ai piedi da cespuglio. Meglio travestirsi che multato dalla polizia. Deve essere stato questo, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il ragionamento dell'uomo. Ecco il video: https://youtu.be/r_i6Xv-zsVI

Coronavirus: modifiche fiscali urgenti.

Coronavirus: modifiche fiscali urgenti. L’invito al governo del professor avvocato Maurizio Villani, impegnato da anni nelle riforme del fisco e della giustizia tributaria Il professore e avvocato Maurizio Villani, con un articolo/invito al Governo, in piena emergenza “Coronavirus” ha lanciato un appello all’esecutivo circa le molteplici problematiche che si stanno verificando e che si verificheranno sia in materia fiscale che per la giustizia tributaria che lo “Sportello dei Diritti”, nella persona del suo presidente Giovanni D’Agata, ritiene utile rilanciare affinché giungano quanto prima i tempestivi correttivi e non sia troppo tardi: INVITO AL GOVERNO CORONAVIRUS – MODIFICHE FISCALI URGENTI In questo particolare e delicato momento storico causato dal Coronavirus (Covid-19), secondo me, purtroppo, il Governo in materia fiscale si sta comportando in maniera confusionaria e contraddittoria. Infatti, con gli ultimi provvedimento governativi: - non è prevista alcuna sospensione dei pagamenti per gli avvisi bonari, che costringono, quindi, i contribuenti a pagare alle naturali scadenze, con il rischio di sanzioni amministrative del 30%; - è prevista la sospensione di tutti i pagamenti sino al 31 maggio 2020, con il rischio che dall' 01 giugno 2020 i contribuenti non riescano a pagare a causa della nota crisi finanziaria in atto; - è prevista la sospensione di soli 38 giorni (da lunedì 09 marzo a mercoledì 15 aprile 2020) di tutti i termini processuali in sede di contenzioso tributario, compresi gli appelli, anche se ci sono state difficoltà interpretative sull'argomento ed inoltre molti studi professionali sono rimasti chiusi; - invece, in maniera assurda, è stata prevista la proroga di due anni di tutti i termini di accertamento fiscale, a partire dal periodo d'imposta 2015, il cui accertamento scadrà il 31 dicembre 2022, rispetto al naturale termine del 31 dicembre 2020. A tal proposito, tenuto conto della grave crisi finanziaria ed economica in atto non trovo giustificazione a concedere l'assurda proroga biennale dei termini di accertamento, quando, invece, ai contribuenti è stata concessa soltanto una breve sospensione di giorni 38 per i termini processuali e sino al 31 maggio c.a. per i termini di riscossione, ad eccezione come detto degli avvisi bonari. Secondo me, in sede di conversione del Decreto Legge "Cura Italia" ed in sede di redazione del prossimo Decreto Legge di aprile, il Governo dovrebbe inserire ai fini fiscali le seguenti urgenti e necessarie modifiche: - innanzitutto, abrogare la proroga biennale degli avvisi di accertamento, lasciando le naturali scadenze dei termini di decadenza; - sospendere sino al 30 settembre 2020 i pagamenti di tutti gli avvisi bonari; - sospendere sino al 30 settembre 2020 tutti i pagamenti di riscossione, comprese le iscrizioni provvisorie degli accertamenti esecutivi; - sospendere tutti i termini processuali sino al 30 settembre 2020 senza alcuna eccezione; - prevedere una "PACE FISCALE" per definire tutte le controversie in atto nonchè tutti i pagamenti sino ad oggi non eseguiti o parzialmente eseguiti. La definizione con la "pace fiscale" è giustificata dalla necessaria ed urgente riforma fiscale generale, che deve ridurre sensibilmente l'imposizione fiscale perchè i contribuenti, le aziende ed i professionisti non possono continuare a pagare il 60 o 70% tra imposte e contributi, macigno fiscale che impedirà qualsiasi ripresa economica, nonostante i necessari interventi finanziari dello Stato o, si spera, della Comunità Europea, sino ad oggi rimasta indecisa. Infine, la pace fiscale è giustificata dalla contemporanea riforma della giustizia tributaria, all'interno della riforma fiscale, perchè non si può come oggi consentire che le cause fiscali siano gestite da giudici nominati dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) contrariamente a quanto previsto dall'art. 111, secondo comma, della Costituzione, che prevede che il processo deve svolgersi nel contraddittorio tra le parti in condizioni di parità, davanti a giudice terzo ed imparziale; la legge ne assicura la ragionevole durata. A tal proposito, faccio presente che oggi presso le Commissioni Seconda e Sesta del Senato sono in discussione sei progetti di legge di riforma della giustizia tributaria che hanno ripreso molte mie proposte modificative, come evidenziato nel mio sito (www.studiotributariovillani.it). In definitiva, secondo me, se dopo questo difficile e delicato momento storico l'Italia potrà ripartire, come si spera, tra le misure urgenti, oltre quelle sopra citate, sono necessarie riforme strutturali di natura fiscale, di riduzione sensibile delle tasse e di garanzia del diritto di difesa dei cittadini - contribuenti.

La Russia possiede tre antivirali per combattere il Covid-19.

La Russia possiede tre antivirali per combattere il Covid-19. Ad affermarlo è il vicepresidente del Dipartimento di Scienze biomediche, Vladimir Chekhonin. L'Accademia delle scienze russa ha sviluppato tre farmaci antivirali utilizzabili per il trattamento dei pazienti affetti da Covid-19. Lo afferma Vladimir Chekhonin, vicepresidente del Dipartimento di Scienze biomediche. Come riporta l'agenzia di stampa russa governativa Sputnik, stando alle parole dell'esperto, l'antivirale triazavrin è stato brevettato alcuni anni fa dall'Istituto di sintesi organica ed è attualmente in fase di testing da parte degli scienziati cinesi: "Ad oggi un farmaco da inalazione adatto per le infezioni virali è già pronto. Sono sicuro che si rivelerà più che adatto per curare il Covid-19. Ovviamente, avere un'alternativa di questo genere è estremamente importante considerate le circostanze attuali", ha spiegato Chekhonin. Un altro medicinale, derivato dall'antivirale di produzione giapponese favipiravir, è stato invece realizzato dall'Istituto di Sintesi organica in collaborazione con l'Istituto di Chimica organica Zelinsky di Mosca."A quanto so, il medicinale è già pronto per essere testato in cliniche specializzate in Russia", ha spiegato il vicepresidente del Dipartimento di Scienze biomediche. Il terzo preparato, il fortepren, ha già passato i test clinici e dovrebbe essere considerato per il trattamento dei pazienti malati di coronvirus: "Il fortepren ha passato tutti i test clinici ed è anche stato testato sugli esseri umani. Stiamo attendendo che sia registrato, dopodiché dovrebbero essere iniziate le verifiche per valutarne l'efficacia contro il Covid-19", ha dichiarato Chekhonin, ribadendo che l'individuazione di una cura efficace per il nuovo coronavirus cinese è una delle priorità dell'Accademia delle Scienze russa. Alla fine del suo intervento Chekhonin, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ha poi spiegato che in Russia sono già tre i vaccini in fase di lavorazione e che essi dovrebbero riuscire a coprire una vasta gamma di infezioni da coronavirus, incluso il Covid-19: "Sono certo e spero che riusciremo ad avere un vaccino con un ampio spettro di utilizzo. Non solo per questa patologia, ma anche per tutta una serie di altre infezioni da coronavirus", ha concluso lo scienziato, chiarendo che due dei vaccini sono a base proteica e che uno di essi utilizza le proteine ricombinanti del coronavirus.

domenica 29 marzo 2020

Paesi Bassi: maxi richiamo di mascherine protettive per il viso difettose prodotte in Cina

Paesi Bassi: maxi richiamo di mascherine protettive per il viso difettose prodotte in Cina. Non è l'unico paese ad aver importato apparecchiature mediche difettose dalla Cina per affrontare la malattia. I Paesi Bassi hanno ritirato centinaia di migliaia di mascherine protettive per il viso per Coronavirus importate dalla Cina dopo che sono state trovate difettose. Lo ha annunciato sabato il ministero della salute. Le autorità olandesi hanno ricevuto 1,3 milioni di maschere dalla Cina il 21 marzo e ne hanno distribuite centinaia di migliaia a operatori sanitari in lotta contro la diffusione della mortale pandemia di COVID-19. Ma il ministero della salute "ha ricevuto una segnalazione che, al momento dell'ispezione, la qualità di questa spedizione non ha soddisfatto gli standard richiesti"."Un secondo test ha anche dimostrato che le maschere non soddisfacevano gli standard di qualità richiesti. Ora è stato deciso di interrompere l'uso dell'intera spedizione. Le maschere avevano una certificazione KN95 che indicava che dovevano filtrare oltre il 95% delle particelle. Non è l'unico paese ad aver importato apparecchiature mediche difettose dalla Cina per affrontare la malattia, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Anche la Spagna ha annunciato giovedì che avrebbe restituito 640.000 kit di test rapidi acquistati da una società cinese dopo che i test su un lotto già importato li avevano trovati con un tasso di rilevamento del 30%. Il governo ha sottolineato che i kit erano certificati CE che indica la conformità alle norme europee e che erano stati acquistati tramite un intermediario spagnolo. L'ambasciata cinese a Madrid ha dichiarato su Twitter che Shenzen Bioeasy Biotechnology, il produttore dei kit, non era stato autorizzato ufficialmente dalle autorità del paese a vendere prodotti medici.

Covid-19, ciclista entra in mare con la sua bici per cercare di evitare il controllo - VIDEO

Covid-19, ciclista entra in mare con la sua bici per cercare di evitare il controllo - VIDEO Per contenere la pandemia del Covid-19 sono state introdotte dall'organo esecutivo multe salate (dai 400 ai 3000 euro) e la denuncia per scoraggiare gli irresponsabili ad andare a zonzo senza una valida motivazione. Eppure c’è anche chi, senza un valido motivo, le trasgredisce e nell'inutile tentativo di sottrarsi al controllo, pur di evitare la multa salata, a cavallo della sua bici, preferisce mettersi a mollo a mare, piuttosto che aprire il portafogli. È quanto accaduto in mattinata sul litorale di Otranto, dove le forze dell’ordine hanno sorpreso un ciclista intento a non rispettare le prescrizioni del Dpcm “Io resto a casa”. Invitato più volte dagli agenti di polizia ad uscire dal mare per essere identificato, l’avventuroso ed irresponsabile ciclista ha preferito restare in acqua, con tutta la bicicletta, per diversi minuti, giustificandosi dicendo che “non ha fatto nulla di male”. Inevitabile la denuncia, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, e una multa di 400 euro. E, probabilmente, anche un raffreddore. Ecco il video: https://youtu.be/B9c3k7vB55s

Commmissione Salute Pechino, la diffusione del Covid-19 è stata arrestata

Commmissione Salute Pechino, la diffusione del Covid-19 è stata arrestata. Oggi, le autorità sanitarie cinesi, nel corso del briefing, hanno comunicato che la pandemia di Covid-19 nella Cina continentale è stata fermata. "Al 28 marzo, il numero di casi confermati di infezione è inferiore a 3000 e la diffusione dell'epidemia in cina è stata fondamentalmente arrestata", lo ha riferito in un comunicato il portavoce della commissione per la salute pubblica di Pechino Mi Feng in un briefing odierno. Nella Cina continentale la pandemia di Covid-19 è stata sostanzialmente bloccata. Stando ai dati riferiti dal governo cinese, il bilancio delle vittime del coronavirus in Cina è fermo a 3300, mentre il numero di casi registrati dall'inizio dell'epidemia è pari a 81439. Le autorità di Pechino hanno tuttavia avvertito che l'aumento dei casi di contagio 'd'importazione' dovrà essere tenuto costantemente sotto controllo, in quanto potrebbe portare ad una nuova ondata epidemica. Dopo che nelle scorse settimane si è assistito alla ripresa dei lavori nelle maggiori attività produttive della città, ieri a Wuhan, primo focolaio al mondo della pandemia di Covid-19, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la metropolitana è stata parzialmente riaperta al traffico passeggeri.

STOP rette asili nido, scuole dell’infanzia e scuole private per chiusura “emergenza coronavirus”.

STOP rette asili nido, scuole dell’infanzia e scuole private per chiusura “emergenza coronavirus”. Lo Sportello dei Diritti: pagamento mai dovuto in caso di servizio non erogato. Se la prestazione è fornita online, si ha diritto ad una proporzionale riduzione. Gli istituti, anche privati chiedano le risorse al governo e non alle famiglie stremate dalla crisi La chiusura delle scuole determinata dall’emergenza epidemiologica causata dal nuovo coronavirus, ha portato alla sospensione ex lege di tutte le attività scolastiche per le scuole di ogni ordine, compresi asili nido e scuole dell’infanzia. La conseguenza immediata per i genitori e i responsabili di bambini e ragazzi è che cosa fare con le rette da pagare e con quelle già pagate, con le scuole chiuse chissà fino a quando e le risorse familiari che scarseggiano o che sono già finite, per tanti, troppi. Perché la gran parte degli istituti, senza distinzione fra asili nido, scuole dell’infanzia e scuole private stanno, comunque, continuando a richiedere il pagamento delle spettanze contrattualmente o statutariamente stabilite, riferendosi principalmente e nella quasi generalità dei casi a clausole contrattuali che appaiono a dir poco vessatorie, in special modo nella situazione emergenziale che stiamo vivendo, nonostante l’assenza delle prestazioni e servizi scolastici se non quelli che si riescono a consentire online e con i bambini e ragazzi a casa. Sussistono pochi dubbi interpretativi in questi casi, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, perché se il servizio non è erogato, nessun corrispettivo economico è dovuto. Mentre se è reso solo parzialmente fruibile, come nel caso delle lezioni online anche il prezzo pattuito va proporzionalmente ridotto. È bene ricordare e fare presente che nei contratti a prestazioni corrispettive, se la prestazione non è erogata, anche se non è colpa della scuola, la retta non va pagata. Mentre se lo è solo parzialmente, l'altra parte - e quindi i genitori e coloro che hanno la responsabilità degli scolari - ha diritto a una corrispondente riduzione della prestazione da essa dovuta e quindi ad una proporzionale riduzione della retta. In ogni caso, per informazioni, segnalazioni e assistenza è possibile contattare lo “Sportello dei Diritti” scrivendo al nostro contatto email info@sportellodeidiritti.org. Ovviamente ad asili nido, scuole dell’infanzia e scuole private l’invito a non pretendere il pagamento delle rette in un momento così grave nel quale tantissime famiglie sono allo stremo ed il solo tirare a campare diventa quasi impossibile così come ha cristallinamente ammesso anche il Governo cui, siamo convinti, ogni richiesta di sostegno dovrà essere rivolta anche dagli istituti.

sabato 28 marzo 2020

Dalla Russia un farmaco per la cura del Covid-19.

Dalla Russia un farmaco per la cura del Covid-19. A dare la notizia è stata l'Agenzia federale di biologia medica della Federazione Russa. Il nuovo medicinale potrà essere utilizzato per curare pazienti affetti da Covid-19 indipendentemente dalla gravità delle loro condizioni di salute L'Agenzia federale di biologia medica della Federazione Russa ha annunciato di aver elaborato un farmaco per il trattamento del Covid-19 basandosi sui principi attivi della Meflochina, utilizzata per combattere la malaria. Nel comunicato si specifica che l'elaborazione del medicinale è stata effettuata presso il centro scientifico Farmzashita con l'ausilio di dati provenienti da Cina e Francia. "Il farmaco blocca con un alto grado di selettività l'effetto citopatico del coronavirus, impedendo la sua riproduzione; inoltre l'azione immunosoppressiva della Meflochina impedisce eventuali reazioni infiammatorie causate dal virus. L'aggiunta di antibiotici macrolidi e di penicillina sintetica non solo neutralizza l'insorgenza di un'infezione batterica ma permette anche di incrementare la concentrazione di antivirale nel sangue e nei polmoni", ha riferito la direttrice dell'Agenzia Veronika Skvortsova. La Meflochina, si precisa inoltre nel comunicato, verrà impiegata per la realizzazione di un preparato efficace per la profilassi. Secondo l'esperta, il nuovo medicinale potrà essere utilizzato per curare pazienti affetti da Covid-19 indipendentemente dalla gravità delle loro condizioni di salute. La scorsa settimana il Ministero della Salute di Mosca ha reso noto che un gruppo di scienziati russi dell'Istituto Smorodintsev di San Pietroburgo è riuscito ad effettuare la sequenziazione completa del genoma del nuovo coronavirus cinese. Contestualmente, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, l'agenzia federale russa per la difesa dei consumatori ha annunciato che hanno già avuto inizio le prime sperimentazione sul vaccino per il nuovo coronavirus cinese. Il preparato è stato messo a punto "nel minor tempo possibile" dal Centro statale di virologia e biotecnologie Vector e, stando a quanto riportato, gli scienziati avrebbero già dato il via ai primi test sull'immunogenicità su degli animali, tra cui anche le scimmie.

Un test americano sarebbe in grado di rilevare il coronavirus in cinque minuti.

Un test americano sarebbe in grado di rilevare il coronavirus in cinque minuti. Una società americana ha rivelato di aver creato un dispositivo "portatile" in grado di avvisare in cinque minuti se una persona ha il coronavirus e in 13 minuti se i risultati sono negativi. Abbot Laboratories ha dichiarato in una nota che l'agenzia federale farmaceutica statunitense (FDA) ha concesso l'autorizzazione per iniziare a produrre questi test, che sarà in grado di fornire agli operatori sanitari già dalla prossima settimana. I test verranno eseguiti utilizzando un dispositivo portatile, delle dimensioni di un piccolo tostapane, dotato di tecnologia molecolare. La pandemia Covid-19 sarà combattuta su molti fronti, e le cellule molecolare saranno in grado di fornire risultati di prova in pochi minuti ", ha detto un funzionario dell'azienda, Robert Ford. Grazie alle sue dimensioni ridotte, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il dispositivo può essere utilizzato al di fuori degli ospedali, ha affermato il direttore. Tuttavia, questo dispositivo non ha ricevuto ancora il via sull'utilizzo su larga scala dalla FDA. Al momento è stato approvato per l'uso di emergenza solo da laboratori e fornitori di assistenza sanitaria approvati, ha affermato Abbot Laboratories. Ad oggi, oltre tre miliardi di persone sono confinate in tutto il mondo a causa della pandemia di coronavirus, che ha già causato oltre 25.000 vittime.

Ora legale 2020, domenica 29 marzo si passa all'ora estiva. Potrebbe essere l’ultima volta

Ora legale 2020, domenica 29 marzo si passa all'ora estiva. Potrebbe essere l’ultima volta Domenica 29 marzo, alle 02:00 del mattino, lancette avanti di un’ora perché scatta l’ora legale. Ovviamente fino al 25 ottobre quando ritorneremo a quella solare. Si tratta di un’ora di sonno in meno e la necessità di risparmiare globalmente energia. Questa però, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, potrebbe essere l’ultima volta che spostiamo le lancette perché il Parlamento Europeo si è detto favorevole a sospendere dal 2021 la convenzione che vuole che si spostino in avanti o indietro le lancette dell’orologio ogni anno a marzo e ottobre per sfruttare al massimo le ore di luce a disposizione e ridurre i consumi energetici. La Commissione aveva già chiesto la soppressione del cambio d’ora già dal 2019, con il mantenimento per tutti dell’ora legale, l’orario estivo, per intenderci, ma la richiesta è stata bocciata e l’abolizione del cambio rimandata al 2020, lasciando ad ogni Paese la facoltà di decidere a quale dei due “fusi orari” attenersi.

Serbia, condannato via Skype per violazione dell'obbligo dell'auto isolamento per il coronavirus

Serbia, condannato via Skype per violazione dell'obbligo dell'auto isolamento per il coronavirus. Per contenere il virus, in Serbia la giustizia ha scelto di utilizzare la tecnologia In Serbia la prima sentenza di condanna per violazione dell'obbligo dell'auto isolamento per il coronavirus, è stata pronunciata via Skype. Un uomo 38enne di Nis (sud) è stato condannato in primo grado a tre anni di reclusione per non aver rispettato l'auto-isolamento impostogli al suo ritorno dall'estero nei giorni scorsi. Il collegamento video è avvenuto tra il tribunale di Dimitrovgrad e il carcere della vicina Pirot. Giudici e avvocati da una parte e imputato dall'altro erano collegati in video tramite skype. Una procedura questa raccomandata dal ministero della giustizia serbo nell'ambito delle misure per contenere la diffusione del contagio da Covid-19. Imputato e difesa hanno diritto a presentare ricorso contro la sentenza di condanna. Finora in Serbia, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, 112 persone sono state arrestate per violazione dell'obbligo di auto-isolamento per 14 o 28 giorni al quale sono tenuti tutti coloro che tornano dall'estero.

Svizzera, identificati anticorpi efficaci contro il Covid-19

Svizzera, identificati anticorpi efficaci contro il Covid-19. A rivelarlo la Humabs Biomed che è riuscita a identificare e modificare degli anticorpi che saranno testati entro l'estate. In Svizzera i laboratori di Humabs avrebbero identificato alcuni anticorpi monoclonali in grado di neutralizzare il SARS-CoV-2. A comunicarlo è la stessa Humabs Biomed, filiale dell’americana Vir Biotechnology. “"Siamo orgogliosi della rapidità con cui abbiamo raggiunto promettenti risultati ed entusiasti di poter sviluppare in clinica due nostri anticorpi in tempi molto brevi", ha affermato Filippo Riva, Direttore Generale di Humabs. “Il contenimento di questa malattia sarà possibile solo attraverso una combinazione tra prevenzione e cura. Nei nostri laboratori a Bellinzona, abbiamo iniziato sin da gennaio, prima che l’epidemia si diffondesse in Europa, a lavorare per identificare anticorpi per la cura di COVID-19. Abbiamo rapidamente identificato un anticorpo prodotto dalle cellule B di un paziente guarito da SARS nel 2003 in grado di cross-reagire con SARS-CoV2”. L’anticorpo ora è stato trasferito a due aziende per la produzione, in Cina e negli Stati Uniti. I test clinici di fase 1 e fase 2 potrebbero iniziare già entro 3-5 mesi, spiega l’azienda. “La capacità di questo anticorpo di neutralizzare il virus SARS-CoV-2 è stata confermata in due laboratori indipendenti”, ha spiegato Davide Corti, SVP e Direttore della ricerca sugli Anticorpi, “l'anticorpo si lega a un epitopo su SARS-CoV-2 che è condiviso con SARS-CoV (noto anche come SARS). Proprio l’abilità di legare un epitopo cosi conservato rende questo anticorpo di estremo interesse, dal momento che potrebbe essere più difficile per il virus mutare in questa regione”. L’anticorpo identificato, , evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato modificato in laboratorio per migliorare le sue qualità, in particolare la sua “durata di protezione” e per conferirgli delle “caratteristiche vaccinali”. L’azienda sta valutando quattro scenari di utilizzo: quello preventivo, quello preventivo di eventuali aggravamenti, quello di trattamento dei casi gravi e infine lo sviluppo di vaccini.

venerdì 27 marzo 2020

Il contributo di Cuba nella lotta contro il COVID-19

Il contributo di Cuba nella lotta contro il COVID-19. COVID-19 si è manifestato nella città cinese di Wuhan a fine di dicembre 2019. Nel gennaio 2020 aveva colpito la provincia di Hubei come un'onda di marea, turbinando sulla Cina e diffondendosi all'estero. Lo Sportello dei Diritti: Il tempo dirà se l'Interferone Alfa 2b si rivelerà come il farmaco miracoloso per contrastare COVID-19. COVID-19 si è manifestato nella città cinese di Wuhan a fine di dicembre 2019. Nel gennaio 2020 aveva colpito la provincia di Hubei come un'onda di marea, turbinando sulla Cina e diffondendosi all'estero. Lo stato cinese è entrato in azione per combattere la diffusione e prendersi cura delle persone infette. Tra i trenta medicinali selezionati dalla Commissione nazionale per la salute cinese per combattere il virus c'era un farmaco antivirale cubano, l'interferone Alpha 2b. Questo farmaco è stato prodotto in Cina dal 2003, dall'impresa ChangHeber, una joint venture cubano-cinese. L'interferone cubano Alpha 2b si è dimostrato efficace per virus con caratteristiche simili a quelle di COVID-19. Lo specialista cubano di biotecnologie Dr. Luis Herrera Martinez ha spiegato, "il suo uso previene nei pazienti l'aggravamento e le complicazioni che alla fine possono portare alla morte". Cuba ha sviluppato e utilizzato per la prima volta gli interferoni per arrestare un focolaio mortale del virus della dengue nel 1981, e l'esperienza ha incoraggiato lo sviluppo dell'industria delle biotecnologie, di cui l'isola è ora leader a livello mondiale. La prima impresa biotecnologica al mondo, Genetech, è stata fondata a San Francisco nel 1976, seguita da AMGen a Los Angeles nel 1980. Un anno dopo è stato istituito a Cuba, il Fronte biologico, un forum interdisciplinare professionale per sviluppare l'industria dell'isola. Mentre la maggior parte dei paesi in via di sviluppo ha avuto scarso accesso alle nuove tecnologie (DNA, terapia genica umana, biosicurezza), la biotecnologia cubana si è ampliata e ha assunto un ruolo sempre più strategico sia nel settore della sanità pubblica sia nel piano di sviluppo economico nazionale. Lo ha fatto nonostante il blocco degli Stati Uniti abbia ostacolato l'accesso a tecnologie, attrezzature, materiali, finanziamenti e persino lo scambio di conoscenze. Come dimostra la storia dell'interferone cubano, sospinto dalla domanda di salute pubblica, lo studio delle biotecnologie a Cuba ha avuto una corsia preferenziale dalla ricerca e innovazione ai test e applicazione. Gli interferoni sono proteine "sentinella" prodotte e rilasciate dalle cellule in risposta alle infezioni, che avvisano le cellule vicine di aumentare le loro difese antivirali. Furono identificati per la prima volta nel 1957 da Jean Lindenmann e Aleck Isaacs a Londra. Negli anni '60 Ion Gresser, un ricercatore statunitense a Parigi, mostrò che gli interferoni stimolano i linfociti che attaccano i tumori nei topi. Negli anni '70, l'oncologo americano Randolph Clark Lee iniziò una ricerca sistematica. Sulla scia del miglioramento dei rapporti del Presidente degli Stati Uniti Carter con Cuba, il Dr. Clark Lee visitò Cuba, incontrò Fidel Castro e lo convinse che l'interferone era un medicamento miracoloso. Poco dopo, un medico cubano e un ematologo trascorsero del tempo nel laboratorio del Dr. Clark Lee, tornando con le ultime ricerche sull'interferone e altri contatti. Nel marzo 1981, sei cubani passarono dodici giorni in Finlandia con il medico finlandese Kari Cantell, che negli anni '70 aveva isolato l'interferone dalle cellule umane e aveva condiviso la svolta rifiutando di brevettare la procedura. I cubani impararono così a produrre grandi quantità di interferone. Nell'arco di quarantacinque giorni dal loro ritorno sull'isola, avevano prodotto il loro primo lotto cubano di interferone, la cui qualità era stata confermata dal laboratorio di Cantell in Finlandia. La scoperta arrivava appena in tempo. Qualche settimana dopo Cuba fu colpita da un'epidemia di dengue, una malattia trasmessa dalle zanzare. Era la prima volta che questa malattia particolarmente virulenta, che può scatenare la febbre emorragica pericolosa per la vita, appariva nelle Americhe. L'epidemia colpì 340.000 cubani con 11.000 nuovi casi diagnosticati ogni giorno al suo apice. 180 persone morirono, tra cui 101 bambini. I cubani sospettarono che la CIA avesse diffuso il virus. Il Dipartimento di Stato americano negò, anche se una recente indagine cubana afferma di avere prove che l'epidemia sia stata introdotta dagli Stati Uniti.Il Ministero della Sanità pubblica di Cuba aveva autorizzato l'uso dell'interferone cubano per fermare l'epidemia di dengue. Venne fatto con grande rapidità. La mortalità diminuì. Nel loro resoconto storico, gli scienziati medici cubani Caballero Torres e Lopez Matilla scrissero: "È stato l'evento di prevenzione e terapia più esteso con l'interferone realizzato nel mondo. Cuba ha iniziato a tenere simposi regolari, che hanno rapidamente attirato l'attenzione internazionale". Il primo evento internazionale nel 1983 fu prestigioso; Cantell tenne il discorso di apertura e Clark partecipò con Albert Bruce Sabin, lo scienziato polacco-americano che ha sviluppato il vaccino orale contro la poliomielite. Il governo cubano, convinto del contributo e dell'importanza strategica della scienza medica innovativa, istituì il Fronte biologico nel 1981 per sviluppare il settore. Scienziati cubani sono andati all'estero per studiare, molti nei paesi occidentali. La loro ricerca ha intrapreso percorsi all'avanguardia, mentre sperimentavano la clonazione dell'interferone. Quando Cantell tornò a Cuba nel 1986, i cubani avevano sviluppato l'interferone umano Alfa 2b ricombinante, che da allora ha curato migliaia di cubani. Con ingenti investimenti statali, Cuba apri nel 1986 il Centro per l'Ingegneria Genetica e la Biotecnologia (CIGB). A quel punto Cuba fu sommersa da un'altra crisi sanitaria, un grave scoppio di meningite B, che stimolò ulteriormente il settore biotecnologico di Cuba. Nel 1976, Cuba fu colpita da focolai di meningite B e C. Dal 1916 sull'isola sono stati visti solo pochi casi isolati. A livello internazionale, esistevano vaccini per la meningite A e C, ma non per la meningite B. Le autorità sanitarie cubane ottennero un vaccino da una società farmaceutica francese per immunizzare la popolazione contro la meningite di tipo C. Tuttavia, negli anni seguenti, i casi di meningite di tipo B iniziarono ad aumentare. Venne istituito un team di specialisti di diversi centri di scienze mediche, guidati da una donna biochimica, Concepción Campa, per lavorare intensamente alla ricerca di un vaccino. Nel 1984 la meningite B era diventata il principale problema di salute a Cuba. Dopo sei anni di intenso lavoro, il team di Campa produsse nel 1988 il primo vaccino di successo contro la meningite B. Un membro del team di Campa, il dott. Gustavo Sierra, ha ricordato la loro gioia: "questo è stato il momento in cui potevamo dire che funziona e funziona nelle peggiori condizioni, sotto la pressione di un'epidemia e tra le persone nell'età più vulnerabile".Durante il 1989 e il 1990 sono stati vaccinati tre milioni di cubani, i più a rischio. Successivamente, 250.000 giovani vennero vaccinati con il vaccino VA-MENGOC-BC, per la prevenzione combinata per meningite B e C. Ha registrato un'efficacia complessiva del 95%, con il 97% nella fascia di età ad alto rischio da tre mesi a sei anni. Il vaccino contro la meningite B di Cuba è stato insignito della medaglia d'oro delle Nazioni Unite per l'innovazione globale. Questo è stato il miracolo conseguente alla meningite di Cuba. "Dico ai colleghi che si può lavorare trenta anni, quattordici ore al giorno solo per godersi quel grafico per dieci minuti", mi disse Agustin Lage, direttore del Centro di Immunologia Molecolare (CIM), riferendosi a un'illustrazione dell'ascesa e improvvisa caduta dei casi di meningite B a Cuba. "La biotecnologia è iniziata per questo. Ma poi si sono aperte le possibilità di sviluppare un'industria di esportazione e oggi la biotecnologia cubana esporta in cinquanta paesi".Fin dalla sua prima applicazione per combattere la febbre dengue, l'interferone di Cuba ha dimostrato la sua efficacia e sicurezza nella terapia delle malattie virali tra cui epatite B e C, fuoco di Sant'Antonio, HIV-AIDS e dengue. Poiché interferisce con la moltiplicazione virale all'interno delle cellule, è stato utilizzato anche nel trattamento di diversi tipi di carcinoma. Il tempo, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, dirà se l'Interferone Alfa 2b si rivelerà come il farmaco miracoloso per contrastare COVID-19.

Cani per aiutare a diagnosticare il coronavirus. Dall’Inghilterra un'organizzazione specializzata valuta la possibilità di "catturare" l'odore dai pazienti

Cani per aiutare a diagnosticare il coronavirus. Dall’Inghilterra un'organizzazione specializzata valuta la possibilità di "catturare" l'odore dai pazienti Il migliore amico dell’uomo potrebbe essere un prezioso ausilio in un momento eccezionale come quello che stiamo vivendo. Ed uno dei migliori sensi dei cani, l’olfatto, potrebbe tornarci a dir poco utile. Non solo per ritrovare persone scomparse, fuggitivi, o sostanze pericolose, da tempo, infatti, i nostri fidi vengono anche impiegati per identificare alcune molecole legate a determinate malattie, come ad esempio alcuni tipi di cancro o il Parkinson. In ragione di tale possibilità e della necessità di utilizzare ogni strumento utile per risolvere l’emergenza globale che è in corso, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, vale la pena sottolineare quanto ha pensato l'organizzazione inglese "Medical Detection Dogs": allenare i propri cani per riconoscere i pazienti affetti dal coronavirus. Un’idea non campata in aria che nasce dalla collaborazione con la London School of Hygiene and Tropical e la Durham University. In pratica, lo stesso team che recentemente aveva collaborato per dimostrare che i cani sono in grado di rilevare la malaria. Secondo quanto anticipato, i cani potrebbero essere addestrati in sei settimane, e saranno disponibili per prestare il loro lavoro verso la parte finale dell'epidemia. L’ausilio dei cani potrà servire a fornire una diagnosi rapida e non invasiva. È noto, in tal senso che sono già in grado di rilevare lievi variazioni della temperatura della pelle umana, e potrebbero dunque individuare le persone con la febbre. L'organizzazione propone di introdurre l'utilizzo dei cani anche per identificare i viaggiatori provenienti da altri paesi o essere impiegati in spazi pubblici. «In linea di massima siamo sicuri che i cani possano rilevare il Covid-19. Stiamo ora cercando di trovare il modo per "catturare" l'odore del coronavirus dai pazienti e sottoporlo ai cani» ha riferito Claire Guest, ceo e co-fondatrice di Medical Detection Dogs. «L'obiettivo è che i cani siano in grado di controllare chiunque, comprese le persone asintomatiche, in modo da segnalarle. Sarebbe un metodo veloce, efficace e non invasivo, e farebbe sì che i test clinici vengano utilizzati solo dove sono realmente necessari». Anche James Logan, professore della London School of Hygiene & Tropical Medicine, ha tenuto a precisare che «I nostri lavori precedenti hanno dimostrato che i cani possono rilevare gli odori delle persone affette da malaria con estrema precisione, al di sopra degli standard dell'OMS. Sappiamo che altre malattie respiratorie come il Covid-19 cambiano l'odore del nostro corpo, quindi c'è un'alta possibilità siano in grado di rilevarlo. Questo nuovo "strumento diagnostico" potrebbe rivoluzionare la nostra risposta alla lotta contro il coronavirus».

Il bambino cade nel parco giochi e si fa male? Il Comune deve risarcirlo sempre se il danno era “inevitabile”.

Il bambino cade nel parco giochi e si fa male? Il Comune deve risarcirlo sempre se il danno era “inevitabile”. Non occorre la dimostrazione dell’insidia dello scivolo ossia che sia un pericolo non visibile e prevedibile. L’ente locale deve provare che l’evento era evitabile con l’ordinaria diligenza Non sempre i parchi giochi comunali sono “sicuri”, nel vero senso della parola. Accade sovente, infatti, che i bambini si facciano male non a causa di loro gesti, ma per fatti dipendenti dai giochi ivi installati. In questi casi e quindi quando i danni riportati siano dipendenti da questi manufatti, il proprietario o gestore del parco giochi, che sia il Comune o qualsiasi altro soggetto custode, deve rispondere sempre dei danni patiti dai fanciulli. A precisare questo principio, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stata l’ordinanza n. 7578 della Corte di cassazione, pubblicata il 27 marzo 2020 dalla terza sezione civile, secondo cui non è necessario che sia provata l’insidia dello scivolo, ossia che vi sia un pericolo non visibile e prevedibile. Ma è l’ente locale che deve dimostrare che il danno era evitabile secondo le regole dell’ordinaria diligenza. Nella fattispecie, infatti, i giudici di legittimità hanno accolto il ricorso dei genitori di un ragazzino che quando aveva nove anni, cadendo dallo scivolo, si era provocato la frattura dell’omero - per quanto evidenziato da mamma e papà - a causa di un difetto di una pedana. Per gli ermellini dev’essere cassata la sentenza della Corte d’Appello di Milano perché ha errato nel ritenere il Comune non responsabile. Ricordano a tal proposito i giudici di Piazza Cavour che la responsabilità da cose in custodia non richiede che quest’ultima costituisca un’insidia, ossia un pericolo non visibile e prevedibile, attenendo semmai questo aspetto alla evitabilità del danno da parte del danneggiato. Invero, la responsabilità da cose in custodia presuppone soltanto che il danno sia avvenuto per il dinamismo di una cosa che era soggetta al controllo del convenuto, spettando a quest’ultimo la prova che il danno era evitabile dal danneggiato usando l'ordinaria diligenza, ossia la prova che la cosa presentasse una insidia visibile ed evitabile dal danneggiato.

Un gatto contaminato dal suo proprietario in Belgio, "un caso isolato".

Un gatto contaminato dal suo proprietario in Belgio, "un caso isolato". Un gatto è stato infettato da Covid-19 in Belgio dopo che il suo proprietario lo ha contratto. Durante la loro revisione quotidiana del coronavirus, il Crisis Center e l'FPS Public Health hanno sollevato il caso di un gatto contaminato da Covid-19 dopo che il suo proprietario lo aveva contratto, come evidenziato dalla facoltà di medicina veterinaria di Liegi. L'animale presentava sintomi come diarrea e difficoltà respiratorie. "Non c'è motivo di abbandonare il tuo animale". Questo è un caso di trasmissione dall'uomo agli animali e non dagli animali all'uomo, ha detto il virologo Emmanuel André durante il briefing quotidiano sulla stampa sull'evoluzione dell'epidemia di Covid. -19 in Belgio. È un "caso isolato" che si è verificato dopo un "stretto contatto" tra il gatto e il suo proprietario. "Non c'è motivo di credere che gli animali siano vettori dell'epidemia." "Finora sono noti solo tre casi (due cani a Hong Kong e un gatto in Belgio) in cui l'animale domestico è stato infettato da esseri umani", conferma l'Agenzia federale per la sicurezza della catena alimentare sul suo sito web. "Gli animali non sono vettori dell'epidemia, quindi non c'è motivo di abbandonare il tuo animale", ha evidenziato il Consiglio nazionale per la protezione degli animali (CNPA). Al fine di proteggere gli animali, gli esperti hanno comunque suggerito di adottare una serie di precauzioni per le persone infette che hanno un animale domestico. "Si raccomanda vivamente di continuare ad applicare le regole igieniche classiche (evitare il contatto ravvicinato con l'animale, soprattutto se si è malati, lavarsi le mani dopo aver maneggiato un animale, non lasciare che l'animale si lecchi il viso). Questo da un lato ti impedisce di trasmettere il virus al tuo animale domestico e, dall'altro, di impedirgli di diventare portatore del virus stesso e di trasportarlo attraverso la contaminazione ambientale ”, spiega Afsca. Il CNPA, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, consiglia inoltre ai malati di "rispettare le solite regole di igiene" e in particolare di lavarsi le mani prima di accarezzare i propri animali e dopo e di "non strofinarsi il naso". “Lascia che tutti si prendano cura di se stessi, degli altri e dei loro animali! “, Conclude il Consiglio nazionale per la protezione degli animali.

giovedì 26 marzo 2020

Coronavirus e truffe digitali: arriva il finto “Corona Antivirus”.

Coronavirus e truffe digitali: arriva il finto “Corona Antivirus”. La Polizia Postale invita alla massima allerta su un sito web che commercializza falso antivirus digitale: è un prodotto fake che nasconde un pericoloso malware che può fare il bello e cattivo tempo sui nostri dispositivi e dati. Lo “Sportello dei Diritti”: diffidate da simili messaggi e non scaricate questo tipo di applicazioni o aprire allegati L’offensiva del crimine che approfitta dell’emergenza mondiale determinata dalla pandemia è solo all’inizio. Lo abbiamo già ribadito noi dello “Sportello dei Diritti” che abbiamo anche segnalato come si sia particolarmente attivato il cybercrime a causa dell’aumento esponenziale degli utenti connessi in numero crescente in ragione della quarantena cui siamo sottoposti. Fortunatamente a proteggerci e ad invitarci a prestare la massima attenzione è la Polizia Postale che anche in data odierna ha lanciato un nuovo allarme sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” con un nuovo post circa un pericoloso falso antivirus che è in grado di controllare i nostri dispositivi una volta infettati: “Scoperto un sito web (antivirus-covid19[.]site) che pubblicizza un prodotto fake chiamato “Corona Antivirus”, un antivirus digitale che promette di proteggere dall’attuale virus COVID-19. Una volta installata, l’applicazione scarica sul PC della vittima un malware identificato come BlackNET, nascosto all'interno di un programma commerciale, in grado di aggiungere la macchina compromessa ad una botnet, cioè ad una rete di pc controllati da remoto da un amministratore occulto che così è in grado di lanciare attacchi DDoS, fare screenshot, scaricare file, rubare dati, sottrarre password salvate, fungere da keylogger, eseguire script e rubare da wallet di criptomoneta. L’invito della Polizia Postale è di diffidare da questi e da simili messaggi, evitando di scaricare applicazioni o aprire allegati. Per ogni utile informazione, la Polizia mette a disposizione il proprio “commissariato virtuale”, raggiungibile all’indirizzo www.commissariatodips.it https://www.commissariatodips.it/notizie/articolo/coronavirus-blacknet-rat-distribuito-tramite-falso-corona-antivirus/index.html ”. L’ennesima truffa virtuale che viene segnalata in questi giorni e che ha come ovvio tema il “Coronavirus”, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Non ci resta, quindi, che contribuire a diffondere questa nuova allerta per evitare che nessuno cada nella trappola di questi delinquenti e approfittatori.

Presenza di Listeria: richiamati altri due lotti di filetti di Aringa Sciocca affumicati a freddo.

Presenza di Listeria: richiamati altri due lotti di filetti di Aringa Sciocca affumicati a freddo. Il Ministero della Salute ha pubblicato il richiamo di altri sette lotti di aringa sciocca a marchio Borgo del Gusto e Friultrota per la presenza di Listeria monocytogenes, che è stata rilevata in campioni prelevati in autocontrollo. I prodotti coinvolti sono filetti di aringa affumicati a freddo, venduti in confezioni da 150 g e 2 kg, con i numeri di lotto 500121 e 500122 che si aggiungono ai lotti 500100, 500103, 500110, 500115 e 500120 richiamati in precedenza. Le scadenze interessate vanno dal 13/04/2020 al 15/05/2020. Il richiamo che riguarda solo l’aringa sciocca a marchio Borgo del Gusto in formato da 150 grammi, si riferisce al numero di lotto 500103 con scadenza 13/04/2020 e il lotto 500121 con scadenza 20/04/2020. I filetti di aringa sono stati prodotti da Friultrota di Pighin Srl, nello stabilimento di via Aonedis, 10 a San Daniele del Friuli, in provincia di Udine (IT 540 CE). Nell’ottica d’informazione quotidiana in materia di allerte per i consumatori, Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, a scopo precauzionale, raccomanda ai clienti che hanno acquistato il lotto sopra indicato, di non consumarlo e a consegnarlo al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale. Si ricorda che l’autorità, in questo caso il Ministero della Sanità, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.

mercoledì 25 marzo 2020

Coronavirus e truffe online. Altra allerta della Polizia Postale: nuova campagna di phishing che propone falsi aggiornamenti delle assicurazioni sanitarie per la copertura da covid19

Coronavirus e truffe online. Altra allerta della Polizia Postale: nuova campagna di phishing che propone falsi aggiornamenti delle assicurazioni sanitarie per la copertura da covid19. Lo “Sportello dei Diritti”: cancellate questo tipo di messaggi ed email L’abbiamo già detto noi dello “Sportello dei Diritti” che il crimine coglie l’emergenza come una possibile fonte di lauti guadagni. Ed è, in particolare, il cybercrime ad essere particolarmente attivo a causa dell’aumento esponenziale degli utenti connessi in numero crescente in ragione della quarantena cui siamo sottoposti. A lanciare una nuova allerta è la Polizia Postale che sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” c’invita all’attenzione con un nuovo post del seguente tenore: “Un’altra delle numerose campagne di phishing che stanno cavalcando cinicamente l’onda della pandemia da Coronavirus finge di fornire un’assicurazione sanitaria per poi sottrarre credenziali di login di Microsoft Office365. Le vittime ricevono un’email che propone l’aggiornamento della loro attuale polizza assicurativa sanitaria mirato a comprendere anche la copertura per il COVID-19. Cliccando sul pulsante che consente di completare il pagamento dell’importo, le vittime, sono reindirizzate a un sito di phishing. In alcuni casi i Cyber criminali hanno imitato una comunicazione del Direttore esecutivo di una Azienda relativa a nuovi piani assicurativi con copertura per il nuovo virus. Cliccando sul bottone per la visualizzazione del documento informativo gli utenti sono stati reindirizzati a un sito malevolo. L’invito della Polizia Postale è di diffidare da questi e da simili messaggi, evitando accuratamente di aprire gli allegati che essi contengono. Per tutte le informazioni e segnalazioni gli utenti possono consultare il commissariato virtuale della Polizia Postale raggiungibile all’indirizzo www.commissariatodips.it”. Se già sono anni che segnaliamo analoghi tentativi di frode che utilizzano metodi del tutto simili, tuttavia, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la scelta di operare in questo particolare periodo appare ancor più spregevole perché si tenta di approfittare con modi a dir poco subdoli, dell’emergenza e delle paure dei cittadini ancor più acuite in questo momento storico. Il modo migliore per difendersi, è di non dare retta a questi messaggi, non cliccarci mai sopra, non fornire mai dati personali e cancellarli immediatamente.

martedì 24 marzo 2020

Air Dolomiti garantisce un orario di volo minimo dall'Italia a Francoforte

Air Dolomiti garantisce un orario di volo minimo dall'Italia a Francoforte Air Dolomiti, la compagnia aerea italiana del gruppo Lufthansa, annuncia di aver pianificato un numero minimo di voli dall'Italia a Francoforte. Dopo la sospensione temporanea dei suoi collegamenti, comunicata qualche giorno fa, la compagnia aerea aggiorna il suo piano di volo e opererà, per conto della società madre tedesca, un collegamento giornaliero sulla rotta Milano Malpensa - Francoforte garantendo un ponte tra Italia e Germania. Il volo partirà da Milano Malpensa in mattinata per tornare da Francoforte nel primo pomeriggio e sarà l'unico collegamento tra il nord Italia e la Germania. Nel rispetto delle restrizioni previste, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la Società desidera offrire un servizio essenziale a tutti coloro che, anche in caso di emergenza, devono spostarsi o tornare nel loro Paese.

Covid-19: Antitrust avvia provvedimenti cautelari su pratiche commerciali sleali.

Covid-19: Antitrust avvia provvedimenti cautelari su pratiche commerciali sleali. L'Autorità garante della concorrenza ha comunicato, il 24 marzo, nell’ambito della sua attività di controllo su pratiche commerciali sleali relative ad attività di e-commerce inerenti all’emergenza di covid-19, di avere emesso due provvedimenti urgenti in data 22 marzo 2020. Nel primo provvedimento l’Antitrust ha intimato, in via cautelare, alla piattaforma www.gofundme.com, attraverso la quale è possibile effettuare raccolte di fondi a scopo benefico, di modificare la parte relativa alle commissioni percentuali che ogni utente può aggiungere alla somma donata. Tali commissioni, inserite dalla piattaforma in via automatica, vengono devolute per il finanziamento della piattaforma stessa. In pratica, all’utente che stabilisce di effettuare una donazione per una ben definitiva campagna di raccolta fondi (oggi soprattutto per aiutare gli ospedali in prima linea nella battaglia contro il covid-19), viene in automatico aggiunta una commissione del 10 %, come detto, per il funzionamento della piattaforma. L’utente può modificare tale percentuale solo scegliendo nel menu a tendina la locuzione “altro” per poi azzerare la commissione richiesta. L’Autorità ha ritenuto che tali modalità di acquisizione delle commissioni, reclamizzate come facoltative, siano tali da esercitare un indebito condizionamento nei confronti dei soggetti donanti, che potrebbero non rendersi conto della possibilità di modificare o annullare la cifra preimpostata dalla piattaforma, o ritenerla necessaria per il suo funzionamento. Ciò appare particolarmente insidioso in un momento come questo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, dove i consumatori impegnati a versare versamenti in beneficienza potrebbero ridurre le loro attenzioni rispetto ai meccanismi di funzionamento del sito. Anche i ripetuti claim che propongono attività di finanziamento gratuite e senza costi hanno pesato sulla valutazione finale dell’Antitrust che nota come, oltre alle suddette commissioni di finanziamento, siano previsti anche costi connessi alle transazioni con carte di credito e debito.Il sito italiano in questione risponde ad una società di diritto irlandese (GoFundMe Ireland Ltd.) proprietaria di una delle più grandi piattaforme mondiali per la raccolta fondi, il c.d. crowfunding. L’Antitrust ha pertanto disposto che la società irlandese disattivi tale meccanismo automatico di pagamento di commissioni per il funzionamento della piattaforma e presenti, entro 3 giorni, una relazione relativa all’ottemperanza del provvedimento. La mancata ottemperanza comporta una sanzione pecuniaria da 10.000 a 5.000.000 di € e, in caso di reiterata inottemperanza, una sospensione non superiore a 1 mese dall’attività di impresa. La seconda misura è stata presa nei confronti del sito carlita shop. In questo caso l’Antitrust ha avviato un procedimento e, contemporaneamente disposto in via cautelare l'eliminazione di ogni riferimento all'efficacia preventiva contro la COVID-19 di detergenti, prodotti cosmetici e integratori pubblicizzati e commercializzati sia sul suddetto sito che sulla relativa pagina Instagram. Sia sulla homepage del sito che attraverso il profilo Instagram sono pubblicizzati e venduti prodotti (quali l’”Olio Essenziale di Manuka Antivirale Purificante Antibatterico Optima Naturalis”, l’”Integratore antivirale Manuka Defense Plus Optima Naturals”) di cui si decantano infondate capacità “antivirali”, antibatteriche e antisettiche nonché di rafforzamento del sistema immunitario e di protezione delle vie respiratorie, grazie a principi attivi che combatterebbero microorganismi in grado di scatenare infiammazioni nelle vie respiratorie e nei polmoni. Si vantano, inoltre, proprietà disinfettanti e capacità di contrastare il contagio da parte di detergenti e creme cosmetiche. Nessuna delle suddette affermazioni di carattere terapeutico ha alcun riscontro nella letteratura scientifica, mentre, per quanto riguarda le proprietà disinfettanti, nessuno di questi prodotti è stato registrato come dispositivo medico, classificazione obbligatoria per prodotti che posseggano tali proprietà. Considerando, prima facie, tali affermazioni particolarmente gravi ed insidiose - in virtù dell’alterata capacità del consumatore di valutare correttamente tali pubblicità in un momento come l’attuale, dove il continuo aumento dei contagi rende oggettivamente difficile la capacità di discernimento - l’Antitrust ne ha disposto l’eliminazione. Anche in questo caso, la Carlita Shop S.r.l.s. titolare dei siti in questione dovrà presentare entro 3 giorni una relazione relativa all’ottemperanza del provvedimento. La mancata ottemperanza comporta una sanzione pecuniaria da 10.000 a 5.000.000 di € e, in caso di reiterata inottemperanza, la sospensione non superiore a 1 mese dall’attività di impresa.

Belgio, razionamento idrossiclorochina potenziale trattamento contro il coronavirus

Belgio, razionamento idrossiclorochina potenziale trattamento contro il coronavirus. La Federal Medicines Agency (FAMHP) riserva l'idrossiclorochina ai pazienti che ne hanno davvero bisogno, secondo le informazioni fornite da Vif / L'Express martedì. Il farmaco commercializzato come Plaquenil è entrato in studi clinici in Francia e negli Stati Uniti. I suoi risultati contro il Covid-19 sono promettenti. L'Agenzia federale per i medicinali e i prodotti sanitari del Belgio (FAMHP), ha chiesto ai distributori del prodotto di riservarlo agli ospedali che trattano pazienti affetti da Covid-19 e farmacie, dove le persone con prescrizione medica potranno ottenerlo. "L'uso delle scorte limitate di questi farmaci per trattamenti preventivi non necessari o ingiustificati mette a rischio la disponibilità per i pazienti che ne hanno bisogno: pazienti cronici e pazienti ospedalieri gravemente colpiti da Covid-19", spiega l'agenzia. L'antimalarico è infatti anche usato contro malattie come il lupus e l'artrite reumatoide. L'agenzia ha ottenuto una riserva strategica per il trattamento di quasi 22.000 pazienti con il nuovo coronavirus. Sarà distribuito ai vari ospedali da martedì 24 marzo. Il FAMHP, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, controllerà le scorte più volte alla settimana. "Da giovedì verranno distribuiti anche 50 chili di clorochina fosfato negli ospedali", ha aggiunto l'agenzia. Questa è un'altra formula chimica per il prodotto.

Mamma ascolta cuore figlia trapiantato ad una bambina - VIDEO

Mamma ascolta cuore figlia trapiantato ad una bambina - VIDEO Una mamma ascolta il cuore della figlia morta tornare a battere e ritorna ad essere felice. Sembra una follia eppure è successo davvero. Gli Stati Uniti il mondo intero, si stanno commuovendo da giorni dopo la pubblicazione di un video su internet diventato subito virale, in cui una donna, Emmy Taylor Hamlin, 40 anni di St Louis, Missouri, ha incontrato la bambina a cui è stato trapiantato il cuore della sua unica figlia Alydia, 15 anni, dopo essersi tolta la vita nell'aprile dello scorso anno. Le sue azioni disinteressate hanno salvato la vita a Brooklyn Konerman, ora sedicenne, che aveva un disperato bisogno di un nuovo cuore dopo essere nata con un raro difetto chiamato sindrome del cuore sinistro ipoplasico, il che significa che la parte sinistra del cuore non si sviluppa. Emmy evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha voluto conoscere colei che ha ricevuto l'organo che ha deciso di donare alla morte della sua bambina, non solo. Con uno stetoscopio ha voluto ascoltarlo e ha abbracciato caramente la per averle offerto questa possibilità e si sente più serena. Ecco i video: https://youtu.be/BHWe9vN1msg - https://youtu.be/nnhbVRLhpV4

Coronavirus e farmaci. Roche accelera la produzione di Actemra per la sperimentazione

Coronavirus e farmaci. Roche accelera la produzione di Actemra per la sperimentazione. Il farmaco è stato già sperimentato, in Cina, su alcuni colpiti, da Corona virus, dando riscontri positivi. Nella lotta al coronavirus si assiste anche un continuo dibattito nella comunità scientifica circa gli effetti di farmaci su particolari categorie di pazienti. A tal proposito, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, segnala che Roche accelera la produzione e fornitura del farmaco Actemra, nome commerciale del tocilizumab. In una nota odierna, il colosso farmaceutico ha annunciato il potenziamento con l'obiettivo di massimizzare la disponibilità del farmaco in ottica di una sua ulteriore sperimentazione nell'ambito delle cure per la malattia Covid-19. La stessa azienda farmaceutica lo scorso 19 marzo ha confermato di aver dato il via a uno studio randomizzato in "doppio cieco" controllato verso placebo a livello globale in collaborazione con Biomedical Advanced Research and Development Authority (BARDA). L'obiettivo dei test - si legge nella nota - è di valutare gli effetti delle cure nei pazienti ricoverati con gravi forme di polmonite interstiziale da Covid-19. In Italia otto ospedali veneti, come ha segnalato la Regione Veneto, hanno aderito alla sperimentazione del farmaco Tocilizumab - Actemra, per curare affetti da polmonite da Corona virus. Lo studio, sul trattamento con Tocilizumab, coordinato dall’Istituto Nazionale Tumori Pascale di Napoli, è stato approvato, il 18 marzo 2020, dall’Agenzia Italiana del Farmaco - AIFA.

lunedì 23 marzo 2020

OMS: la pandemia avanza in tutto il mondo. Onu: 'Fermate le guerre'

OMS: la pandemia avanza in tutto il mondo. Onu: 'Fermate le guerre'. Il coronavirus mette a dura prova la sanità di paesi ricchi e pacifici figuriamoci quella di nazioni già devastate dalla guerra Il numero di casi di coronavirus nel mondo ha superato quota 350 mila: lo riporta l’ultimo bollettino diffuso dalla Johns Hopkins University, secondo cui le persone guarite sono ora 100.182. Per l’esattezza, i contagi hanno raggiunto le 350.536 unità. Finora i morti sono 15.328. Intanto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel suo punto stampa da Ginevra ha dichiarato che «la pandemia sta accelerando, ci sono voluti 67 giorni per arrivare ai primi centomila contagi, 11 giorni per 200 mila e 4 giorni per trecentomila». Il numero dei contagi da coronavirus negli Stati Uniti ha superato i 40 mila casi. Almeno 472 le vittime. È quanto emerge dagli ultimissimi dati delle autorità sanitarie federali e locali. Secondo Tedros Adhanom Ghebreyesus, «risolvere questo problema richiede un coordinamento politico a livello mondiale»: «Mi rivolgo ai leader del G20 per chiedere di lavorare insieme a rafforzare la produzione, evitare il bando dell'export e assicurare la distribuzione dei materiali protettivi», ha dichiarato. A stretto giro di posta, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, i presidenti di Francia e Cina, Emmanuel Macron e Xi Jinping, hanno effettivamente chiesto la convocazione di un G20 straordinario. Lo si apprende dall'Eliseo. Il vertice straordinario dovrebbe essere dedicato, secondo quanto si apprende dalla presidenza francese, agli aspetti sanitari ed economici della crisi del Coronavirus. «I due presidenti - ha fatto sapere l'Eliseo - si sono accordati sul fatto che la tenuta di questo vertice sia utile soprattutto sul piano sanitario, associando l'Oms per lavorare insieme sui trattamenti e il vaccino, e sul piano economico (stabilizzazione dell'economia mondiale con misure coordinate sul piano finanziario e monetario e sostegno agli stati più vulnerabili)». Anche la voce del segretario generale dell'Onu Antonio Guterres si leva in un appello senza precedenti: “La furia del coronavirus mostra la follia della guerra. Ecco perché oggi chiedo un cessate il fuoco globale e immediato in tutti gli angoli del mondo”. La progressione coinvolge praticamente tutti i Paesi del pianeta e continua ad accelerare anche se i guariti sono oltre 100.000. E Guterres ammonisce: “È tempo di bloccare i conflitti armati e concentrarsi sulla vera lotta delle nostre vite. Alle parti in guerra dico: ritiratevi dalle ostilità”. Senza preavviso, il mondo si è scoperto vulnerabile al nemico invisibile e geneticamente nuovo ma capace di colpire con gli echi sinistri delle antiche epidemie. Un disastro che sembra non interessare miliziani, fazioni e brandelli di Stati in guerra tra loro, dall'Africa al Medio Oriente, dove sistemi sanitari già deboli sono piombati da decenni nel caos e i tamponi per stanare il coronavirus sono un lusso per ricchi. L'Oms invierà nel nord-ovest della Siria oltre 2.000 test per il Covid-19 nell'ambito degli sforzi dell'Onu di monitorare la situazione in una delle regioni più vulnerabili del Medio Oriente: i civili in emergenza umanitaria sono 4 milioni. In Libia i miliziani di Haftar e le truppe di al-Sarraj si lanciano accuse reciproche di violazioni di una finta tregua incuranti di tutto. I 40 casi in Afghanistan riportati dalla Johns Hopkins University sono assai poco verosimili, mentre il bilancio dell'intera Africa parla di poco più di 1.600 contagi e una cinquantina di morti. L'unico caso censito in Uganda o i 2 del Sudan e gli altri 2 del Niger rischiano di essere la rappresentazione beffarda di una tragedia di cui è impossibile conoscere i numeri reali.

Coronavirus e farmaci. La raccomandazione del CTS del Ministero della Salute: “Nessun motivo per cambiare la terapia anti-ipertensiva in tempi di Covid-19”.

Coronavirus e farmaci. La raccomandazione del CTS del Ministero della Salute: “Nessun motivo per cambiare la terapia anti-ipertensiva in tempi di Covid-19”. FEDERFARMA la rilancia con una circolare Nella lotta al coronavirus si assiste anche un continuo dibattito nella comunità scientifica circa gli effetti di farmaci su particolari categorie di pazienti. A tal proposito, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, senza voler commentare, si limita a riportare integralmente quanto comunicato dal Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute e ripreso nelle scorse ore da una circolare di FEDERMARMA, circa alcune terapie antipertensive, in particolare medicinali appartenenti alla categoria degli ace-inibitori ed ai sartani, e dei loro possibili effetti in merito alla trasmissione o all’evoluzione della SARS-CoV-2 (Covid-19) che restituiamo integralmente: «Questa Federazione ha cura di trasmettere il comunicato stampa del Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute riguardante il tema di alcune terapie antipertensive, in particolare medicinali appartenenti alla categoria degli ace-inibitori ed ai sartani, e dei loro possibili effetti in merito alla trasmissione o all’evoluzione della SARS-CoV-2 (Covid-19). A tale riguardo il Comitato Scientifico fornisce pieno supporto all’AIFA ribadendo, nel proprio comunicato, che su tale questione non esistono evidenze scientifiche derivate da studi clinici o epidemiologici, ma solo ipotesi molecolari verificate con studi in vitro. Pertanto, prosegue il comunicato, in base alle conoscenze attuali, il CTS raccomanda “di non modificare la terapia in atto con anti-ipertensivi (qualunque sia la classe terapeutica) nei pazienti ipertesi, in quanto esporre pazienti fragili a potenziali nuovi effetti collaterali o a un aumento di rischio di eventi avversi cardiovascolari non appare giustificato”. Inoltre, il comunicato fornisce indicazioni rispetto all’ipotesi di utilizzare farmaci ACE-inibitori e sartani anche in persone sane a fini profilattici, ricordando che questi farmaci vanno utilizzati esclusivamente per il trattamento delle patologie per le quali esiste un'autorizzazione all'immissione in commercio. Il CTS, infine, sottolinea che “non vi sono prove scientifiche che stabiliscano una correlazione tra l’impiego d’ibuprofene e il peggioramento del decorso della malattia da COVID-19. Studi epidemiologici nel merito potranno fornire utili informazioni a meglio definire l'eventuale effetto, semmai esistente, sia d’ibuprofene, sia di altri farmaci anti-infiammatori non-steroidei. Il CTS, infine, sottolinea che non vi sono prove scientifiche che stabiliscano una correlazione tra l’impiego d'ibuprofene e il peggioramento del decorso della malattia da COVID-19.”.» Di seguito anche il Comunicato Stampa integrale del Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute dall’eloquente titolo: CTS: “Nessun motivo per cambiare la terapia anti-ipertensiva in tempi di Covid-19”: «"Pieno supporto alla posizione assunta dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), in merito al presunto effetto di terapie a base di medicinali anti-ipertensivi appartenenti alla classe degli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE inibitori), o degli antagonisti del recettore per l’angiotensina II (sartani), sulla trasmissione e sull’evoluzione in termini di gravità della malattia da SARS-CoV-2 (Covid-19)". Lo scrive in una nota il Comitato tecnico scientifico. "Nello specifico - prosegue la nota - si ribadisce che, ad oggi, non esistono in merito evidenze scientifiche derivate da studi clinici o epidemiologici, ma solo ipotesi molecolari verificate con studi in vitro. Pertanto, in base alle conoscenze attuali, il CTS raccomanda di non modificare la terapia in atto con anti-ipertensivi (qualunque sia la classe terapeutica) nei pazienti ipertesi, in quanto esporre pazienti fragili a potenziali nuovi effetti collaterali o a un aumento di rischio di eventi avversi cardiovascolari non appare giustificato". "Per le stesse motivazioni, rispetto all’ipotesi di utilizzare farmaci ACE-inibitori e sartani anche in persone sane a fini profilattici, il CTS ritiene opportuno ricordare che questi farmaci vanno utilizzati esclusivamente per il trattamento delle patologie per le quali esiste un'autorizzazione all'immissione in commercio. Il CTS, infine, sottolinea che non vi sono prove scientifiche che stabiliscano una correlazione tra l’impiego d'ibuprofene e il peggioramento del decorso della malattia da COVID-19. Studi epidemiologici nel merito potranno fornire utili informazioni a meglio definire l'eventuale effetto, semmai esistente, sia d'ibuprofene, sia di altri farmaci anti-infiammatori non-steroidei, sulla severità dei quadri di COVID-19", conclude la nota stampa.»

Ministero della salute: bacche di Goji, si allarga ad altre marche il richiamo per pesticidi oltre i limiti

Ministero della salute: bacche di Goji, si allarga ad altre marche il richiamo per pesticidi oltre i limiti Il ministero della Salute oggi, 23 marzo 2020, ha comunicato un nuovo richiamo di 3 lotti di bacche di Goji commercializzate dalla DI NUNZIO Srl per rischio chimico: è stata riscontrata la presenza oltre i limiti consentiti dal regolamento Ce 396/95 dell’insetticida carbofuran e del fungicida esaconazolo. Tutti i prodotti risultano confezionati in Cina nello stabilimento della SHANDONG FARMER LAND FOODSTUFF CO., LTD, room 203 no.3 Poyanghu Rd. - Shinan District / QINGDAO-SHANDONG / CHINA. La scorsa settimana un analogo e articolato richiamo (5 i provvedimenti pubblicati dal ministero della Salute) avevano riguardato diversi lotti confezionati dalla ditta Mainardi Nicola Srl. Ora il nuovo provvedimento di richiamo riguarda i lotti 19 / 00161 - 00162 - 00163 con data di scadenza 30-12-2020 venduti in scatola di cartone da kg 20 - busta da kg 5. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai clienti di non consumare le confezioni con i numeri di lotto segnalati e di restituirli al punto vendita d’acquisto. L'ocratossina A è una micotossina, prodotta da specie dei generi Aspergillus e Penicillium, quali A. ochraceus e P. viridicatum.Si ritrova principalmente nei cereali, nel caffè, nella frutta secca e nel vino. L'ocratossina A (OTA) ha un'attività essenzialmente nefrotossica. L'ocratossina A è un accertato cancerogeno per gli animali, ma non esistono dati sufficienti per dimostrarne la cancerogenicità per l'uomo. Inoltre si accumula nei tessuti, rendendo tossiche e carcinogene anche le carni di animali che si siano nutriti di cibi contaminati. Alcuni studi indicano che viene assorbita principalmente nello stomaco, e poi del digiuno, il tratto di intestino tra ileo e tenue.L'ocratossina A può provocare danni all'intero organismo, essendo capace di legarsi alle siero-albumine del sangue: tale interazione è responsabile della diffusione sistemica della tossina.

domenica 22 marzo 2020

Butta centinaia di migliaia di euro dal balcone dopo un incendio al secondo piano di un appartamento a Den Bosch nei Paesi Bassi. Si scatena il caos - VIDEO

Butta centinaia di migliaia di euro dal balcone dopo un incendio al secondo piano di un appartamento a Den Bosch nei Paesi Bassi. Si scatena il caos - VIDEO Scoppia un incendio al secondo piano di un appartamento, e lui inizia a lanciare soldi dal balcone. È quanto accaduto la notte tra sabato e domenica a Den Bosch, nei Paesi Bassi. Protagonista dell’inconsueto gesto un uomo di 43 anni che, a seguito di una discussione con una donna di 65 anni che è rimasta ferita, ha lanciato dal balcone centinaio di migliaia di euro. È bastato per scatenare il caos in una civile città europea, e laddove nessuno si dà cura se vede una persona sofferente o un ferito da soccorrere, ecco che invece ci si è accalcati sotto quel balcone con insolita foga ad afferrare quella manna dal cielo: i soldi erano dappertutto, sull'erba sotto le macchine parcheggiate, tra i cespugli e sul tetto dell'ingresso dell'appartamento. Alle due e un quarto sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, dopo un'ambulanza giunta dieci minuti prima. La polizia era presente in gran numero. È stato stimato che c'erano circa dieci macchine della polizia. Gli agenti hanno provveduto a riportare la calma, evitando che la situazione potesse degenerare ulteriormente, recuperando, a dire dei testimoni, borsoni pieni di euro. Restano ancora da accertare le cause del gesto che dovranno essere chiarite dagli inquirenti che stanno indagando sull'origine del denaro e sull'eventuale coinvolgimento del riciclaggio di denaro. Secondo la polizia, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di soldi veri, non di denaro contraffatto. Alcuni dei passanti si sono resi conto della situazione ed hanno restituito i soldi agli agenti intanto giunti sul posto per sbrogliare la matassa. Tuttavia la Polizia ha lanciato un appello sui social "Hai trovato denaro nell'area di Klokkenlaan a Den Bosch? Ti chiediamo di segnalarlo alla stazione di polizia Bossche a Vogelstraat 41." Ecco il video: https://www.youtube.com/watch?v=lkzF9PdwGCE

Coronavirus e soldi falsi. Lo “Sportello dei Diritti”: il caos e le consegne a domicilio riducono le possibilità di controllo

Coronavirus e soldi falsi. Lo “Sportello dei Diritti”: il caos e le consegne a domicilio riducono le possibilità di controllo. Il video emblematico di un macellaio lombardo del Varesotto. Ma si segnalano altri casi anche altrove. In particolare, occhio alle banconote di piccolo taglio da 10 e 20 euro Quando ci sono emergenze, come quella che stiamo vivendo, spuntano come funghi anche gli approfittatori e coloro che pensano di poter commettere reati ritenendo che è più semplice rimanere impuniti. Perché tanto nel torbido e nel caos, è più difficile essere scoperti. Ne sa qualcosa perché ne ha subìto le conseguenze, un macellaio lombardo, in particolare del comune di Sesto Calende nel Varesotto, che dopo una giornata di consegne a domicilio, esausto, si è voluto sfogare sui social con un video alquanto eloquente perché accortosi di aver ricevuto, fra i tanti clienti cui aveva portato a casa i suoi prodotti, una banconota da 10 euro falsa. Ma l’amarezza e le espressioni di sdegno dell’esercente del Nord non sarebbero l’unico segnale di un fenomeno che non si sopisce mai, quale quello della contraffazione e spaccio di soldi falsi, ma che conosce recrudescenze in periodi come questo, quando a causa del cambiamento repentino e imprevedibile nelle nostre abitudini, alla moltiplicazione delle consegne a domicilio, le possibilità di controllo – per esempio, con le apposite macchinette anticontraffazione - si riducono inevitabilmente. Casi analoghi pare siano accaduti in questi giorni anche altrove, uno segnalato anche a Lecce, in un supermercato del centro cittadino, dove questa volta ad arrivare nelle mani di una cassiera sarebbe stata una banconota da 20 euro. Un’ulteriore prova, quindi, che il crimine non conosce confini geografici e che approfitta della contingenza per esprimere la sua maggior carica, scegliendo gli strumenti più immediati e subdoli per nutrirsi. In particolare, nel periodo che viviamo, la contraffazione e lo spaccio di soldi falsi riguarderebbe, nello specifico, le banconote di piccolo taglio da 10 e 20 euro, ovviamente non escludendo le altre. Alle forze dell’ordine, ma a cittadini ed esercenti prima di tutto, dunque, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è richiesto un innalzamento della soglia d’attenzione in un momento in cui, è naturale, stress, ansie e paure c’inducono spontaneamente ad abbassarla. È però d’obbligo ricordare a chiunque si accorga di aver ricevuto in pagamento una banconota o moneta falsa, che la sola intenzione di spenderla o farla comunque circolare è un reato punito dall’articolo 457 del codice penale. Ecco il video: https://www.youtube.com/watch?v=m8HZfePQbyY

Austria, rapporto della clinica di Salisburgo: ''Il nuovo farmaco riduce il coronavirus del 90 percento''

Austria, rapporto della clinica di Salisburgo: ''Il nuovo farmaco riduce il coronavirus del 90 percento''. Il Direttore della Clinica universitaria di medicina interna, Prof. Dr. Richard Greil fa il punto sulle sperimentazioni cliniche. Dopo che i due preparati sono già stati utilizzati in Cina, ora vengono utilizzati anche in un programma di test presso le cliniche statali di Salisburgo. Il governo tedesco ha messo a disposizione altri 22 milioni di euro per la ricerca nella lotta contro il coronavirus. Lo scopo principale del finanziamento è di fornire studi clinici per la sperimentazione di farmaci e sostanze attive contro la malattia del Covid 19 e progetti di ricerca per mantenere sterili gli ospedali. Le Cliniche dello Stato di Salisburgo, in Austria, hanno già riportato i primi successi nel trattamento del virus Covid 19. Il Direttore della Clinica universitaria di medicina interna di Salisburgo, Prof. Dr. Richard Greil, riferisce che ci sono due nuovi farmaci e parla cautamente di "buone notizie". "Un farmaco può rallentare la cosiddetta tempesta infiammatoria. I dati corrispondenti non sono ancora stati pubblicati. Tuttavia, saranno presto pubblicati. Mostrano che ciò può ridurre la gravità della malattia del 90 percento", spiega Greil. Dopo che i due preparati sono già stati utilizzati in Cina, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ora vengono utilizzati anche in un programma di test presso le cliniche statali di Salisburgo. Dovrebbero essere usati nei casi più gravi nei prossimi giorni. Secondo Primar, i farmaci sono infusi. Nel frattempo, una "Covid House" è stata istituita nell'ospedale statale. Il reparto di dermatologia è stato convertito per questo. Solo venerdì, 50 pazienti sono stati curati in regime ambulatoriale e 16 di loro sono stati ricoverati in ospedale. Ci sono tre persone nel reparto di terapia intensiva.

Coronavirus: quasi un miliardo di persone confinate nel mondo!

Coronavirus: quasi un miliardo di persone confinate nel mondo! Una mappa consente di seguire in tempo reale l'evoluzione del numero di casi di coronavirus nel mondo, paese per paese, con dettagli su decessi e recuperi. Sviluppata da ricercatori americani (Johns Hopkins University), elenca minuto per minuto tutti i casi sospetti e confermati in tutto il pianeta, nonché il numero di morti e cure. "L'Europa è attualmente all'epicentro della pandemia di Covid-19", ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), venerdì 13 marzo. In effetti, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,quando l'epidemia iniziò a retrocedere in Cina, la sua fonte di origine, si diffuse nel resto del mondo e in particolare all'interno del continente europeo. Intanto in Italia si fermano le fabbriche. Lo ha annunciato, ieri sera, il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa. Nella lotta al coronavirus il presidente del Consiglio dei ministri italiano ha concordato con i sindacati la chiusura di quasi tutte le fabbriche sull’intero territorio nazionale, escluse quelle alimentari, della sanità e quelle d'importanza strategica per il paese. Rimarranno aperti anche tutti i supermercati, farmacie e parafarmacie, senza restrizioni sui giorni di apertura. Assicurati anche i servizi bancari, postali, assicurativi e finanziari, così come i trasporti e tutte le attività funzionali a quelle essenziali. Per tutto il resto, verrà consentito solo il telelavoro. L'annuncio è arrivato in tarda serata da parte dello stesso Conte e avviene per decreto, il terzo in cinque giorni, giustificato dalla crescita incontrollata del contagio. Le restrizioni, da quanto si apprende, saranno valide fino al 3 aprile. Un’ipotesi di zona rossa limitata al solo Nord Italia è stata giudicata inapplicabile e quindi le misure annunciate da Conte riguarderanno l’intero territorio nazionale. "Rallentiamo il motore produttivo del paese, ma non lo fermiamo. Non è una decisione facile, ma si rende necessaria oggi per poter contenere quanto più possibile la diffusione dell'epidemia" ha detto Conte. “La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni volta si rinnova. Quelle che piangiamo non sono semplici numeri, sono storie di famiglie. Ci vuole tempo prima di vedere gli effetti delle misure adottate, ma ci vuole fiducia”. In Francia, semaforo verde per il progetto di legge sull'emergenza sanitaria: la Francia sta vivendo il suo sesto giorno di confino domenica 22 marzo. Durante la notte, i deputati hanno dato il via libera al disegno di legge sullo stato di emergenza, testo che autorizza in particolare il governo a prendere con le ordinanze una serie di misure a sostegno delle aziende.

sabato 21 marzo 2020

Austria, italiano morto in una residenza per studenti. Ordinato il tampone per sospetto coronavirus

Austria, italiano morto in una residenza per studenti. Ordinato il tampone per sospetto coronavirus. Un cittadino italiano di 38 anni, è stato ritrovato morto nel Living Campus di Leoben, un comune austriaco nell'omonimo distretto, in Stiria questo sabato 21 marzo. Secondo una dichiarazione ufficiale rilasciata dall'autorità medica in una trasmissione, non è possibile escludere un'infezione da coronavirus, motivo per cui è stato ordinato un test corrispondente. Il risultato del test non è ancora disponibile. La salma è stata subito trasportata nella camera mortuaria dell'ospedale del luogo, con tutte le cautele adottate in questo momento, nel pieno della pandemia da coronavirus e per i casi sospetti di contagio. La direzione ospedaliera, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, in accordo con la Procura austriaca e con il medico legale, ha deciso di sottoporre il cadavere del 38enne all'autopsia per chiarire l'esatta causa della morte dell'uomo. Un caso sul quale si dovrà fare luce.

Fiat 500X richiamate per un difetto: frenata a rischio – Ecco quali sono

Fiat 500X richiamate per un difetto: frenata a rischio – Ecco quali sono. Il SUV prodotto dalla casa automobilistica italiana FIAT è stato segnalato per un serio “warning” dal Rapex – Rapid Alert System for non-food dangerous products La Fiat 500X, è stata segnalata per un serio “warning” dal Rapex – Rapid Alert System for non-food dangerous products. L’avviso con “Livello di rischio serio” è inserito dalla Germania nel bollettino n° 12 del 20 marzo 2020. Il richiamo che sta per essere attuato dalla casa italiana, riguarda l’esemplari delle Fiat 500X prodotte tra il 14 novembre 2019 e il 17 dicembre 2019: numero di omologazione: e3 * 2007/46 * 0318 * 23, Tipo: 334 con codice di richiamo Fiat: 6277. La segnalazione ”A12 / 00416/20 ″, nel bollettino Rapex si riferisce alle “Pinze dei freni che potrebbero essere incrinate. Di conseguenza ciò può comportare una perdita delle prestazioni di frenata, aumentando il rischio di incidenti. Questo potrebbe aumentare il rischio di un incidente”.E il bollettino Rapex conclude sinteticamente ”non si possono escludere condizioni di guida non sicure”. Pur non essendoci stati incidenti - segnala Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” - è consigliabile che i proprietari di queste auto prestino la massima attenzione e che si rivolgano subito alle autofficine autorizzate o ai Concessionari FIAT nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. FIAT non ha indicato quanti modelli sono stati identificati in Italia. Segnalazione presentata dal Ministero dei trasporti di Germania.

“Rischio incidenti!” Rapex segnala un richiamo per le Jeep Renegade. Difetto di livello grave ai freni

“Rischio incidenti!” Rapex segnala un richiamo per le Jeep Renegade. Difetto di livello grave ai freni Uno dei SUV medio-piccolo prodotto dalla casa automobilistica statunitense Jeep (FCA US), è stato segnalato per un seria “allerta” dal Rapex – Rapid Alert System for non-food dangerous products, un organismo dell’unione europea impegnato nella vigilanza sul corretto funzionamento di tutti i prodotti in vendita nell’unione europea. L'avviso con "Livello di rischio serio" è inserito dalla Germania e dalla Polonia nel bollettino del 20 marzo 2020 al paese di origine, l'Italia. Il richiamo che sta per essere attuato dalla casa italo statunitense riguarda le Renegade prodotte tra il 14 novembre e il 13 dicembre 2019.: Numero di omologazione: e3 * 2007/46 * 0300 * 26, Tipo: BU. La segnalazione con il codice di richiamo dell'azienda "VE8" numero A12/00412/20, nel bollettino Rapex pubblicato ieri si riferisce a “un difetto delle pinze dei freni che potrebbero essere incrinate. Di conseguenza ciò può comportare una perdita delle prestazioni di frenata, aumentando il rischio di incidenti. E il bollettino Rapex conclude sinteticamente ''non si possono escludere condizioni di guida non sicure''. Pur non essendoci stati incidenti - segnala Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” - è consigliabile che i proprietari di queste auto prestino la massima attenzione e che si rivolgano subito alle autofficine autorizzate o ai Concessionari Jeep Italia nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. Jeep non ha indicato quanti modelli sono stati identificati in Italia. Segnalazione presentata dal Ministero dei trasporti di Germania e Polonia.