lunedì 30 novembre 2015

Cataratta e Astigmatismo: Novartis 'Alcon ritira lenti intraoculari

Cataratta e Astigmatismo: Novartis 'Alcon ritira lenti intraoculari. Secondo la FDA una progettazione difettosa comporta infiammazione post-operatoria Novartis 'Alcon ha ampliato il richiamo delle sue lenti intraoculari in Giappone, spingendo il numero di unità interessate a 89.042, a causa di un continuo aumento di casi di infiammazione postoperatoria tra i pazienti che hanno ricevuto le lenti toriche AcrySof IQ. La Food and Drug Administration (FDA) americana, ha inserito il richiamo in Classe 1 all'interno del suo database. Il richiamo della Classe A 1 significa che c'è una probabilità ragionevole che l'uso di un'unità causerà le conseguenze o la morte avverse di salubrità, cioè quando il prodotto può causare gravi problemi di salute..La FDA afferma che Alcon ha inviato una lettera il 1 ottobre ai pazienti in Giappone che hanno ricevuto le lenti interessati, al fine di avviare la rimozione del dispositivo. Al richiamo sono interessate 43,651 unità. Gli avvisi di richiamo elencano i numeri di modello interessato. Nel mese di agosto, Alcon aveva già ritirato 45,391 lenti in Giappone a causa di segnalazioni di casi di infiammazione post-operatoria e o sindrome del segmento anteriore tossico a seguito di chirurgia della cataratta. Quel richiamo (anche in Classe 1) è stato applicato alla sua lente intraoculare ReSTOR e ReSTOR toriche lente intraoculare. In entrambi i casi, la FDA ha segnalato che il problema è causato dal processo di progettazione difettosa di Alcon Fort Worth, TX. Le lenti specifiche AcrySof IQ Toric vengono usate per correggere una cataratta anche in presenza di un astigmatismo pre-esistente per garantire una qualità visiva migliore, senza necessità di dover portare le lenti a contatto o gli occhiali dopo la chirurgia. In virtù di tale comunicazione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai pazienti in trattamento con le lenti oggetto del richiamo, nel caso corrispondessero a quello ritirato, di rivolgersi al proprio oculista per ottenere qualunque tipo di chiarimento sul provvedimento e per avere maggiori informazioni sui motivi che hanno portato al ritiro dal mercato del prodotto in questione. Nel mese di giugno, Alcon ha ricevuto l'approvazione del marchio CE per la vendita nello Spazio Economico Europeo (SEE) della sua lente trifocale intraoculare AcrySof IQ PanOptix.

Listeria monocytogenes in lotti di "paté in gelatina" della ditta Terrani Carni

Listeria monocytogenes in lotti di "paté in gelatina" della ditta Terrani Carni. Il prodotto è venduto nella Svizzera italiana presso Coop, Manor e Migros Ticino La notizia arriva dalla Svizzera Italiana. In accordo con il Laboratorio Cantonale, la Ditta Terrani Carni ha richiamato il "paté in gelatina". Un problema nel flusso di produzione dell'impasto di carne, durante un controllo di routine, ha portato alla luce la presenza del batterio della Listeria monocytogenes in determinati lotti. Il consumo di questi prodotti non esclude un pericolo per la salute per determinate tipologie di consumatori, spiega l'azienda. Il richiamo precauzionale riguarda il "paté in gelatina" 150 grammi / 500 grammi / 1 Kg, marchi Volonté venduto presso Coop Ticino (incluso Roveredo GR), Manor Ticino e altri rivenditori; presso Migros con numero articolo 2367.113.702.00 venduto da Migros Ticino. Il prodotto oggetto del ritiro è ai gusti fegato/noci/all'aroma di tartufo/selvaggina/cacciatore/tonno, e con i seguenti lotti: 154411-154441-154521-154531-154541-154551-154621-154721-154741. Per tutti la data di scadenza è 09.12.2015. Il batterio della listeria può avere conseguenze sulla salute. In seguito al consumo potrebbero insorgere sintomi influenzali (febbre, mal di testa, malessere). Alle donne incinte e alle persone che soffrono di immunodeficienza e che accusano i sintomi descritti si consiglia di consultare un medico, precisano le autorità.. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rilanciando l'allerta riportata dal portale dell'azienda, invita i consumatori a non consumarlo, a gettarlo o riconsegnarlo presso il proprio rivenditore per il rimborso. Per ulteriori informazioni rivolgetevi a info@terrani.ch.

Via la Corte d'Appello di Lecce: per lo Sportello dei diritti effetto domino.

Via la Corte d'Appello di Lecce: per lo Sportello dei diritti effetto domino. Il trasferimento della Corte di Appello di Lecce a Bari rischia di far trasferire anche la Sezione Staccata di Lecce della Commissione Tributaria Regionale. A lanciare l'allarme è il noto Avvocato tributarista Maurizio Villani. L’ipotesi del Governo di un’unica Corte di Appello per ogni regione ha fatto scatenare la rivolta degli avvocati civilisti e penalisti a cui, in qualità di avvocato tributarista, mi associo al fine di predisporre una strenua battaglia volta alla non attuazione di tale organizzazione degli uffici giudiziari.Sarebbe, infatti, un drastico ritorno indietro nel tempo con un danno enorme per il cittadino-contribuente, considerato che ben venti anni fa fui promotore della battaglia per istituire la Sezione Staccata di Lecce della Commissione Tributaria Regionale, all’epoca esistente solo a Bari. Attualmente la legge ed in particolare l’art. 1., comma 1 bis de del Decreto Legislativo n. 545 del 31 dicembre 1992, prevede che nei comuni sede di corte di appello, o di sezioni staccate di corte di appello ovvero di sezioni staccate di tribunali amministrativi regionali o comunque capoluoghi di provincia con oltre 120.000 abitanti e distanti più di 100 chilometri dal comune capoluogo di regione è possibile istituire “Sezioni staccate” delle commissioni tributarie regionali.In particolare, con il D.M. 6 giugno 2000 è stata esercitata tale facoltà e si è proceduto ad istituire un certo numero di sezioni staccate, tra cui quella di Lecce che è stata istituita nel 2001, e l’entrata in funzione è stata disposta con decreto dei rispettivi presidenti di Commissione, pubblicato in Gazzetta Ufficiale.Tanto premesso, è inevitabile pensare e ritenere che il trasferimento della Corte di Appello di Lecce a Bari comporterebbe un serio rischio per la Commissione Tributaria Regionale di Lecce, che potrebbe essere così anch’essa trasferita a Bari. Si rileva come ad oggi le cause pendenti innanzi alla Commissione tributaria regionale di Lecce, che conta tre Sezioni, ovvero la n. 22, n. 23 e n. 24, sono all’incirca ben 8.000 e si stanno discutendo gli appelli relativi agli anni 2012 e 2013. Un trasferimento della C.T.R. significherebbe ovviamente andare incontro a grossi sacrifici sia per i professionisti che per i contribuenti, con il rischio per il cittadino-contribuente di dover pagare somme, ad oggi non dovute, a seguito della difficoltà ed onerosità del giudizio di appello. Ed infatti, le numerose cartelle esattoriali, gli avvisi di accertamento, le ipoteche, i fermi amministrativi che devono essere impugnati entro 60 giorni innanzi alla Commissione Provinciale di Lecce, in sede di appello creeranno serie difficoltà al professionista ed al suo cliente, favorendo così l’Amministrazione finanziaria in danno del contribuente. Alla luce di tanto, per l'Avv. Maurizio Villani e Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”è quanto mai auspicabile che la Corte di Appello rimanga a Lecce così da confermare la sede di Lecce anche della Commissione Tributaria Regionale. Avv. Maurizio Villani Giovanni D’AGATA

Dati shock dall'Agenzia europea dell'ambiente: 524'000 decessi prematuri. L'Italia lo Stato più inquinato

Dati shock dall'Agenzia europea dell'ambiente: 524'000 decessi prematuri. L'Italia lo Stato più inquinato L'inquinamento dell'aria è un killer silenzioso ma letale, che è più dannoso di qualunque chiacchierato batterio e rimane il rischio più elevato per la salute in Europa. Accorcia la durata della vita e contribuisce alla diffusione delle malattie cardiache, dei problemi respiratori e del cancro. A destare l'allarme il nuovo rapporto "Qualità dell'aria in Europa", reso noto lunedì dall'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) che stima, per il solo 2012, ben 524'000 decessi prematuri, rispetto alla normale aspettativa di vita.Gli inquinanti più pericolosi sono il particolato (PM), il diossido di azoto (NO2) e l'ozono a livello del suolo (O3). Stime di impatto sulla salute, associate all'esposizione a lungo termine al PM2.5, dimostrano che quest'ultimo è responsabile di 432'000 morti premature in Europa nel 2012, un livello simile a quello stimato negli anni precedenti. L'impatto stimato per l'esposizione a NO2 e O3 è rispettivamente di 75'000 e 17'000 decessi prematuri. Ancor più in Italia, dove i livelli di inquinamento raggiunti negli ultimi anni l'hanno classificata com il Paese europeo che segna il record del numero di morti (84'400), seguito da Germania (72'000), Francia (52.600), Regno Unito (52'430), Polonia (47'300), Spagna (33'200). La Svizzera è al 18esimo posto di questa triste classifica con 5'490 decessi prematuri. In particolare, i dati hanno assegnato la maglia nera all’Italia. In generale, dunque, in Italia la maglia nera va alle città del Nord, tra cui Milano, Monza, Novara, Bergamo e Padova, seguite da quelle del centro come Perugia e Terni e al sud da Siracusa e Taranto. Le categorie di popolazione particolarmente suscettibili ai rischi di esposizione ad ozono sono: i bambini, le donne in gravidanza, gli anziani, chi svolge attività lavorativa e fisica all'aperto e in particolare:i soggetti asmatici, i soggetti con patologie polmonari e cardiologiche. Secondo Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, è bene che queste persone evitino prolungate esposizioni all'aperto nelle ore più calde della giornata e riducano al minimo, sempre durante le stesse ore, lo svolgimento di attività fisiche affaticanti (passeggiate in bicicletta, gare, attività sportive in genere) che comporterebbero un aumento dell'impegno respiratorio. E' opportuno svolgere tali attività nelle prime ore della giornata (non oltre le ore 10 del mattino) oppure nel tardo pomeriggio o alla sera (dopo le 18).

domenica 29 novembre 2015

Attentati di Parigi: Israele, evitare gite scuole in Europa

Attentati di Parigi: Israele, evitare gite scuole in Europa Dopo gli attacchi a Parigi e le minacce a Roma per il Giubileo, nel timore di nuovi attentati il ministero israeliano dell'istruzione sconsiglia adesso vivamente alle scolaresche di recarsi in visita nelle maggiori capitali europee tra cui Roma. Lo ha riferito la Tv commerciale israeliana Canale 10. Una eccezione viene fatta per la Polonia. Secondo l'emittente, gli istituti scolastici israeliani che malgrado l'avvertimento ufficiale intendessero egualmente inviare scolaresche in Europa, faranno bene ad evitare le città maggiori, a non ricorrere ai trasporti pubblici e a non consentire in alcun caso agli allievi di spostarsi da soli. Questi provvedimenti, precisa Canale 10, non riguardano la Polonia dove proseguono invece le consuete visite studio di scolaresche israeliane nelle località dove si è compiuto lo sterminio di ebrei nella Seconda Guerra Mondiale. Dopo gli attentati di Chalie Hebdo, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, alcuni consiglieri regionali inviarono una lettera ai presidi per invitarli a evitare le gite in Francia. Stavolta però non è arrivato nessun monito ai presidi ma è chiaro che Parigi è in cima alla lista delle città a rischio, insieme a Roma, con il Giubileo ormai alle porte.

Luci di Natale in Italia sempre più cinesi. Elettrocuzione ed incendi i rischi più comuni connessi.

Luci di Natale in Italia sempre più cinesi. Elettrocuzione ed incendi i rischi più comuni connessi. Allerta da agenzie transfrontaliere per la tutela e assistenza al consumatore per stringhe di luce decorative di interni ed esterni con brand Taizhou Hongpeng Colour Lanterns o Ningbo EGO International Co. Ltd. E’ il tripudio di luci nelle strade e nelle case a rendere una calda atmosfera ma le norme sulla sicurezza non devono essere trascurate. Scossa elettrica ed incendio: sono questi i rischi maggiori associati ai materiali elettrici non a norma, oggetto in Europa di circa il 40% delle notifiche di rischio sui prodotti immessi in mercato. Materiali, quelli elettrici, estremamente diffusi nelle case come nei luoghi di lavoro e per i quali è importante garantire la conformità ai requisiti di sicurezza. Le Agenzie transfrontaliere che si occupano di tutelare la salute dei consumatori attraverso il controllo di varie tipologie di prodotti, hanno emesso un richiamo e avvertono i consumatori di un brand di luci natalizie che possono costituire un rischio per la salute e la sicurezza. Tutte le luci stagionali prodotte da Taizhou Hongpeng Colour Lanterns, noto anche come Ningbo EGO International Co. Ltd, vendute in vari negozi hanno mostrato pericoli in diversi prodotti, tra cui il surriscaldamento, così come il rischio di incendi e scosse elettriche. Le stringhe di luce decorative per interni ed esterni che si collegano al prodotto da Taizhou Hongpeng Colour Lanterns o Ningbo EGO International Co. Ltd. sono state ampiamente distribuite in numerose catene di vendita al dettaglio con una grande varietà di marchi. I materiali elettrici stagionali comprendono sia le luci di Halloween che di Natale. Sul mercato, purtroppo, si trova di tutto, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” . Alcuni set luminosi sono costruiti senza il minimo rispetto per la sicurezza, uno dei principali difetti che le rendono pericolose, sono i materiali utilizzati. L’utilizzo di un filo di rame troppo sottile, fa si che si surriscaldi eccessivamente fino a provocare una fiammata. Se l’albero di Natale è vero, la resina in esso contenuta può rendere facilmente infiammabile l’abete, ma se l’albero è ecologico e non è a norma antifiamma, l’incendio è assicurato. Anche se si ha la sicurezza della buona qualità delle luci acquistate, è buona norma spegnerle quando non è in casa e di notte. Il rapporto qualità prezzo deve essere adeguato, se le luci sono di fabbricazione italiana, sicuramente avranno un costo più elevato, le nostre fabbriche sono obbligate al rispetto delle norme comunitarie. Si possono trovare catene luminose a bassissimo costo di importazione orientale, in questo caso è necessario considerare l’assenza di norme da rispettare a cui non sono tenuti gli stati extra-comunitari.

Divorzio. All’ex coniuge spetta il TFR anche se il partner si risposa

Divorzio. All’ex coniuge spetta il TFR anche se il partner si risposa Un altra notizia che potrà allarmare mogli e mariti separati o in corso di separazione che pensano di poter "farla franca" nel momento in cui percepiscono il TFR o parte di questo e ritengono di non dover nulla all'ex coniuge. Una sentenza della Cassazione civile la numero 24184 pubblicata lo scorso 26 novembre - e che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ritiene meritevole di diffusione - ha chiarito, infatti, che al momento della cosiddetta "liquidazione" del proprio rapporto di lavoro, il marito divorziato deve corrispondere alla ex moglie una quota del proprio TFR ricevuto dal datore, anche se si è risposato una seconda volta. Stesso discorso vale anche per le anticipazioni al TFR richieste dal dipendente in costanza del rapporto di lavoro: anche in questo caso devono essere attribuite in parte alla ex moglie, salvo che il coniuge non dimostri di averle ricevute prima dell’inizio della causa di divorzio, oppure durante la convivenza matrimoniale o nel corso della separazione. Il coniuge, quindi, che alla fine del proprio rapporto di lavoro o durante l’esecuzione del rapporto, percepisca rispettivamente l’intero TFR o una semplice anticipazione, dovrà corrispondere alla prima moglie la percentuale (40%) a lei spettante. La normativa vigente, infatti, prevede che: “Il coniuge nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio [ossia di divorzio, n.d.r.] ha diritto (…) ad una percentuale dell’indennità di fine rapporto percepita dall’altro coniuge all’atto della cessazione del rapporto di lavoro anche se l’indennità viene a maturare dopo la sentenza”. Tale percentuale è del 40% della quota di TFR maturato solo negli anni in cui il rapporto di lavoro è coinciso con il matrimonio. Quindi, per le parti di TFR maturate dopo l’intervento del divorzio, nulla è dovuto. In ogni caso, il diritto a percepire il 40% del TFR scatta solo se sussistono due condizioni. In particolare il coniuge richiedente la quota di TFR: – deve essere titolare di assegno di mantenimento, liquidatogli dal giudice all’esito della causa di divorzio; – non deve essere passato a nuove nozze. Al contrario il secondo matrimonio del coniuge-lavoratore che percepisce il TFR non impedisce il pagamento della quota all’ex. Ai fini del calcolo della percentuale spettante all’ex moglie vanno conteggiate anche le anticipazioni da lui già percepite. L’unico modo per evitare tale pagamento è di dimostrare che tali anticipi siano stati ottenuti quando ancora la coppia era unita e non era stato avviato il giudizio di separazione.

USA choc: tentato infanticidio. Neonato sepolto vivo, salvato dalla Polizia.

USA choc: tentato infanticidio. Neonato sepolto vivo, salvato dalla Polizia. Un vero miracolo in America. Un neonato è rimasto sepolto vivo sottoterra lungo una pista ciclabile a Compton, in California. A salvarlo sono stati alcuni agenti di polizia. La madre non è stata trovata. Il neonato, una bambina, nata 24-36 ore prima della sua scoperta dalla polizia venerdì pomeriggio. Ora è in condizioni stabili. " Tutto fa pensare che la bambina è nata in una clinica o un ospedale," dice Marvin Jaramilla, portavoce dello sceriffo. Due ufficiali di polizia, hanno cercato l'infante, dopo essere stati avvertiti da alcuni ciclisti che percorrevano una pista ciclabile quando, all’improvviso, hanno udito degli strani rumori provenire dal terreno come un pianto di un bambino."Durante gli scavi nella zona, la polizia ha udito il grido soffocato di un bambino e alla fine hanno individuato la neonata che era appena nata, sepolta sotto blocchi di asfalto e macerie in una cavità lungo la pista". La bambina era avvolta in una coperta ma in ipotermia. La bimba, ancora viva, era in condizioni stabili ed è stata posta in un’incubatrice, ha inoltre dichiarato il portavoce. Ora la Polizia ha lanciato un appello tramite sulla pagina facebook https://www.facebook.com/LosAngelesCountySheriffsDepartment/posts/1233575083336069 per identificare la bambina. "Alcuni genitori di neonati possono trovarsi in situazioni estremamente difficili. Purtroppo accade che i bambini vengono maltrattati o abbandonati dai genitori che non si sentono pronti o in grado di crescere un bambino, ", ha concluso il portavoce. La cronaca, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ci offre di continuo queste terribili storie. Quello che ci colpisce di più è che spesso quegli autori sono proprio i loro genitori, ovvero le persone che si dovrebbero prendere cura di loro. L'infanticidio è un delitto che ci provoca forti emozioni per la sua crudeltà e per la sua apparente mancanza di senso.

sabato 28 novembre 2015

SOS giocattoli per Natale, attenti ai marchi falsi. In aumento il commercio 'nero' di falsi contraffatti e pericolosi.

SOS giocattoli per Natale, attenti ai marchi falsi. In aumento il commercio 'nero' di falsi contraffatti e pericolosi. La maggior parte dei prodotti contraffatti pericolosi dopo il tessile sono proprio i giocattoli Quest’anno si prospetta un Natale da crisi all'insegna delle ristrettezze per gli italiani. E come accontentare i desideri di tanti bimbi che aspettano le strenne sotto l’albero? Molti così rincorrono l’idea economica, acquistando merce che spesso proviene dal mercato orientale e, il più delle volte, senza particolari test di sicurezza. Alcuni dei falsi sono abbastanza convincenti, come il Lego Avengers, Hulk, Iron Man e Capitan America. Le confezioni giocattolo sono lucide e attraenti e sembrano davvero a prima vista l'originale, ma guardandoli un po' più da vicini ci si accorge che il logo non è LEGO ma è "LEBQ". Secondo gli esperti, le contraffazioni sono sempre più sofisticate, così, in alcuni casi, è facile dall'esterno della scatola confondersi, scambiando quello vero con quello taroccato, ma una volta aperto quello che troviamo è un prodotto che non soddisfa le norme di sicurezza. Riconoscere un prodotto contraffatto non è sempre facile, ma si possono tenere presenti alcuni segnali importanti possono essere riconosciuti: “nel prezzo, a volte molto basso, e nell’etichetta, che deve arrecare informazioni sulla provenienza, sulla composizione dei materiali utilizzati; devono esserci il foglio illustrativo in italiano ed il marchio CE, e in ogni caso non deve presentare fragilità anomale e pezzi piccoli che potrebbero staccarsi ed essere messi in bocca. L’intera Europa è invasa dai giocattoli pericolosi. La maggior parte arriva dalla Cina, ma i paesi produttori sono diversi, Italia compresa. Dietro la merce contraffatta e pericolosa c’è la criminalità organizzata in cui è coinvolta la malavita cinese, ma anche italiana, russa e sudamericana. È diventato un problema mondiale, non solo legato al settore dei giocattoli. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” invita tutti a prestare la massima attenzione nell’acquisto dei regali natalizi destinati ai bambini. Da evitare i prodotti contraffatti, senza tutte le indicazioni e le garanzie di legge. Nel dubbio avvisate le Forze dell’ordine.

Il generale Luciano Garofano allo Sportello dei Diritti: "Appello per i gemelli Quarta"

Il generale Luciano Garofano allo Sportello dei Diritti: "Appello per i gemelli Quarta" Un'appello che non può rimanere inascoltato quello che viene dal generale Luciano Garofano, già comandante del Ris di Parma ed oggi consulente e opinionista televisivo. Di seguito il testo della lettera che é pervenuta allo “Sportello dei Diritti” e che riteniamo meritevole di pubblicare integralmente confidando nella sensibilità dei media al fine di rilanciarla affinché il messaggio contenuto venga finalmente preso a cuore dalle istituzioni che sino ad oggi non hanno dato risposte concrete ai bisogni della famiglia Quarta di Merine di Lizzanello: "Martedì scorso ho ricevuto un grande insegnamento di vita: me lo hanno donato Sergio e Marco Quarta nati il 21/11/1978 a Lecce ma affetti sin dall’età di 4 anni, dalla sindrome di Duchenne, meglio conosciuta come distrofia muscolare. Oggi, all’età di 37 anni, vivono solo attraverso le macchine che gli consentono di respirare e di nutrirsi, ma soprattutto grazie all’amore immenso di Antonio e Adele Sciolti Quarta, i loro genitori, che hanno dedicato completamente la loro vita per assisterli e curarli, rinunciando a tutto ed a tutti: due eroi dei nostri miserevoli tempi! Marco e Sergio sono paralizzati a letto e riescono solo ad articolare le labbra con un linguaggio che soltanto la loro mamma capisce, ma hanno degli occhi meravigliosi con i quali valicano qualsiasi limite e riescono ad andare direttamente al cuore: il mio l’hanno colpito e nutrito meravigliosamente. Il breve tempo che ho trascorso in quella casa è stato un concentrato di sensazioni e di emozioni intense che mi hanno fatto capire quanto l’amore, quello vero, non abbia limiti e quanto la nostra vita, quella di persone normali, debba essere sempre considerata un grande dono ed un privilegio. Purtroppo, però, ho toccato con mano anche quanto sia grande, assurda, riluttante ed ingiustificata l’indifferenza e l’egoismo delle Istituzioni: per far vivere Marco e Sergio non basta l’amore, occorre costosa strumentazione medica, occorre personale specializzato, occorre denaro. Tempo fa, i coniugi Quarta, avevano richiamato l’attenzione delle istituzioni con una lettera nella quale denunciavano il mancato ricevimento del cosiddetto ‘assegno personalizzato’ stanziato dalla Regione Puglia nel 2010 e dei 300.000 euro (divisi in due tranche: 96.000 euro nel 2004 e 200.000 nel 2006) già concessi dalla stessa Regione al Comune di Lizzanello. Dopo l’ennesima richiesta di spiegazione agli enti preposti, Antonio Quarta, padre di Sergio e Marco, si è visto costretto a presentare denuncia alla Guardia di finanza e all’Autorità Giudiziaria. Marco e Sergio hanno bisogno di tutto e occorrono tanti soldi anche a causa delle bollette per il pagamento del metano, della energia elettrica e della tassa per i rifiuti speciali. A casa Quarta, ho trovato solo il conforto dell’Arma dei Carabinieri che con il comandante della stazione di Lizzanello ed i suoi uomini seguono costantemente la gravissima situazione di Marco e Sergio, adoperandosi con appassionata dedizione per risolvere i mille problemi economici di ogni giorno. Mi appello pertanto a tutte le Istituzioni, agli enti locali ed a quelli regionali, affinché escano da questa vergognosa latitanza e recuperino quel doveroso senso di responsabilità che gli permetta in tempi brevissimi di sostenere adeguatamente Sergio e Marco ed i loro eroici genitori!"

Nessun mantenimento alla moglie che non vuole lavorare

Nessun mantenimento alla moglie che non vuole lavorare e se percepisce Avviso a tutte le mogli - ma Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” aggiunge anche i mariti per par condicio - che dopo la separazioni non vogliono lavorare. Un intervento della Cassazione, in particolare la sentenza n. 24324 pubblicata in data di ieri ha evidenziato, infatti, che se il divario fra i redditi della ex moglie e quelli percepiti dal marito, ancora in attività, non è attribuibile ad oggettive difficoltà di reperimento di un lavoro da parte della prima, ma solo a una sua tendenziale pigrizia, allora non le si deve mantenimento.E' emblematico di quanto sovente accada il caso affrontato dalla Suprema Corte: la donna benchè già lavoratrice con due esperienze alle spalle, era poi rimasta disoccupata per non essersi presentata all’ufficio di collocamento ciononostante avesse ricevuto la "chiamata" per una nuova occupazione, ed aveva, quindi, voluto trasferirsi presso la casa materna.Ma v'è di più. Nella fattispecie è stato provato che l’ex moglie percepisce mensilmente redditi derivanti dai canoni di locazione di un immobile di sua proprietà. Anche questa è un'ulteriore circostanza che le ha fatto perdere l’assegno di mantenimento. Rilevano in tal senso i giudici di legittimità che l’entrata periodica derivante dagli affitti migliora le condizioni economiche della donna riportandole su un piano paritario a quelle dell’ex marito. L’assegno di mantenimento, infatti, è finalizzato a riallineare le condizioni di reddito dei due ex coniugi, facendo sì che anche quello meno benestante possa godere, dopo la separazione, dello stesso tenore di vita che aveva durante il matrimonio. È evidente che, se in astratto le somme da pagare all’ex coniuge non risultano elevate (perché scarse sono le effettive possibilità del soggetto obbligato e non particolarmente agiato era il tenore di vita della coppia durante il matrimonio), anche la periodica percezione di una somma di poche centinaia di euro, come un canone di locazione, potrebbe essere di per sé sufficiente a riequilibrare i due redditi e, quindi, ad escludere l’assegno di mantenimento.

AIFA: Johnson & Johnson ritira lotto specialita' medicinale "IMODIUM".

AIFA: Johnson & Johnson ritira lotto specialita' medicinale "IMODIUM". L'allerta diramata dall'Agenzia Nazionale Francese del Farmaco e la Sicurezza dei Prodotti Sanitari AIFA, l'Agenzia italiana del farmaco, ha disposto il ritiro dal mercato del lotto n° 0715001 scad. 30/06/2017, AIC n. 023673104 della ditta Johnson & Johnson SpA, Sita in Santa Palomba, Pomezia (Roma), via Ardeatina Km 23,500. Tale ritiro viene attivato a scopo precauzionale dal mercato a seguito della notifica di allerta proveniente dall'agenzia francese e relativa a non conformità riscontrate nel sito di produzione francese delle capsule molli. Entro 5 giorni la ditta fornirà all'AlFA le informazioni su eventuali altri lotti interessati ed azioni correttive adottate. IMODIUM è indicato per il trattamento sintomatico delle diarree acute. In virtù di tale comunicazione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai pazienti in trattamento con il medicinale di verificare il numero di lotto e, nel caso corrispondesse a quello ritirato, di sospenderne l'uso e di rivolgersi al proprio medico per una nuova prescrizione. Sempre al medico di famiglia gli assistiti potranno rivolgersi per ottenere qualunque tipo di chiarimento sul provvedimento e per avere maggiori informazioni sui motivi che hanno portato al ritiro dal mercato del lotto in questione.

Le "canne" ad alto contenuto di cannabis possono danneggiare significativamente il cervello secondo un nuovo studio britannico

Le "canne" ad alto contenuto di cannabis possono danneggiare significativamente il cervello secondo un nuovo studio britannico Sarebbero ordigni ad alto potenziale per il cervello, le canne di "skunk" o di varietà più potenti di cannabis. Il contenuto di thc, il principio attivo della marijuana, contenuto nei prodotti venduti per strada, si crede sia molto più alto rispetto a un decennio fa - con intorno un 20 % in più dei livelli e ciò comporterebbe una serie di rischi per la nostra materia grigia, o meglio bianca per come ha voluto spiegare uno studio britannico e che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ritiene necessario far conoscere anche nel nostro Paese per aumentare i livelli di consapevolezza tra la platea dei consumatori di "maria" e derivati. La "Cannabis forte" si ritiene, infatti, che contenga livelli elevatissimi del composto chiamato Delta-9 tetraidrocannabinolo (THC). I prodotti ad alti contenuto di THC potrebbero, infatti, indurre i sintomi psicotici e sono ora considerati la forma più comunemente usata di cannabis nel Regno Unito. La dottoressa Paola Dazzan, lettrice in neurobiologia delle psicosi dell'Istituto di psichiatria, psicologia e neuroscienze (IoPPN) del King College di Londra, ha dichiarato: "Abbiamo scoperto che l'uso frequente di cannabis ad alta potenza influenza in modo significativo la struttura delle fibre della materia bianca nel cervello, se si è soggetti a psicosi o no. Le canne ad alto potenziale possono causare malattie mentali e sintomi psicotici. Questo riflette una scala mobile dove più si fuma cannabis e maggiore sarà la potenza, peggiore sarà il danno." Un sistema di imaging noto come DTI è stato utilizzato per esaminare la materia bianca nel cervello di 56 pazienti che avevano segnalato un primo episodio di psicosi. La tecnica di Imaging a risonanza magnetica (MRI) ha testato anche 43 partecipanti in buona salute. La metà dei volontari sani con un'età media di 27 cannabis fumate ogni giorno - rispetto al 70 % dei pazienti psicotici che avevano un'età media di 29. I ricercatori hanno esaminato in particolare il corpo calloso - dove la materia bianca contiene grandi fasci di proiezioni di cellule nervose che collegano le diverse regioni del cervello, consentendo la comunicazione tra loro. Il corpo calloso è particolarmente ricco di recettori dei cannabinoidi, su cui, secondo i ricercatori, il contenuto di THC della cannabis agisce. Lo studio ha rivelato che l'uso frequente di cannabis forte era legato alla media significativamente più alta della diffusività (MD), un indicatore di danno nella struttura della materia bianca. Il dottor Tiago Reis Marques, un ricercatore senior dello stesso istituto ha detto: "questi danni della materia bianca era significativamente maggiori fra gli utenti di cannabis pesante ad alta potenza rispetto a utenti occasionali o bassa potenza ed erano inoltre indipendenti dalla presenza di un disturbo psicotico." I ricercatori hanno sollecitato maggiori indagini scientifiche circa i rischi connessi all'uso di cannabis. La dottoressa Dazzan ha detto: "c'è un urgente bisogno di educare i professionisti della salute, il pubblico e i politici circa i rischi connessi con l'uso di cannabis. "Come abbiamo suggerito in precedenza, nel valutare l'uso della cannabis è estremamente importante raccogliere informazioni sulla quantità e sul tipo di cannabis che viene utilizzata. "Questi dettagli consentono di quantificare il rischio di problemi di salute mentale e aumentare la consapevolezza sul tipo di danni che queste sostanze possono arrecare al cervello".

venerdì 27 novembre 2015

Solfiti nei gamberi congelati: allarme in Italia di Rasff, il sistema di allerta rapido comunitario

Solfiti nei gamberi congelati: allarme in Italia di Rasff, il sistema di allerta rapido comunitario. Ripercussioni sulla salute del consumatore Venerdì in una nuova segnalazione diffusa dal sistema di allerta rapido per alimenti mangimi (Rasff) figura la notifica inviata dal nostro Ministero della Salute (Rasff n° 2015.1501), di solfito non dichiarato nei gamberi rossi congelati. I solfiti sono additivi che hanno una duplice funzione: sono conservanti perchè rallentano la moltiplicazione di talune specie di microrganismi e sono anche antiossidanti; la normativa vigente ne ammette l'utilizzo in determinati alimenti e a determinate dosi massime. Nei gamberetti i solfiti vengono aggiunti per rallentare il processo di annerimento della testa che ne abbassa inevitabilmente il valore commerciale. Nei campioni esaminati sono stati riscontrati troppi casi di omessa dichiarazione di questo tipo di additivo. Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, consiglia i consumatori, quando si va in pescheria o nei supermercati, di preferire il prodotto fresco. Infatti è stato stimato che circa l' 1% della popolazione è sensibile ai solfiti e la sensibilità porta a sintomi abbastanza gravi come difficoltà respiratoria, fiato corto, asma, tosse. Inoltre, si possono manifestare altre sindromi più o meno gravi, ad esempio: orticaria, nausea, dolore al petto, rossore al volto, tipico di quando si beve un bicchiere di vino contenente una quantità eccessiva di solfiti.

Arabia Saudita: nel silenzio occidentale 52 uomini tra cui alcuni giovanissimi saranno decapitati in pubblico

Arabia Saudita: nel silenzio occidentale 52 uomini tra cui alcuni giovanissimi saranno decapitati in pubblico. Re Salman firma personalmente le condanne a morte. Silenzio in Occidente sulle gravi violazioni dei diritti umani in Arabia saudita. Saranno decapitati in pubblico: è la condanna inflitta in Arabia Saudita a 52 uomini. A riferire la notizia sono le testate internazionali "indipendenti", citando il giornale "Okaz". L'esecuzione di massa dovrebbe essere eseguita in diverse città, molto probabilmente oggi dopo la preghiera del venerdì, indicate dal Ministero degli interni Saudita. Gli uomini, che ora sono stati condannati a morte, sono sospettati di essere coinvolti in attività terroristiche. Le sentenze hanno suscitato l’indignazione del mondo interno, in parte perché tre dei condannati a morte al momento del loro arresto erano minorenni mentre sette uomini sono sciiti, che sono discriminati e oppressi dal governo sunnita. Tra i condannati vi è anche il popolare chierico sciita Sheikh Nimr al-NIMR, critico del regime e suo nipote Ali al-Nimr, che aveva solo 17 anni al momento del suo arresto. La sentenza si basa su dichiarazioni rese sotto "tortura", hanno dichiarato le madri dei cinque prigionieri sciiti in una lettera aperta pubblicata mercoledì. I loro figli hanno affrontato il processo senza avere la possibilità di nominare degli avvocati per difenderli ed i giudici non erano indipendenti. Amnesty International ha chiesto la sospensione delle pene capitali. Le condanne di oggi si aggiungono alle tragiche statistiche dell’Arabia Saudita, dove, tra il 2014 e l’inizio del 2015, quasi la metà delle esecuzioni hanno riguardato crimini che non hanno provocato altre morti. Almeno 175 persone sono state giustiziate, cioè una media di una ogni due giorni. Un ritmo che, di recente, ha obbligato l’Arabia Saudita a reclutare nuovi boia. In un anno, la frequenza delle esecuzioni è decisamente aumentata. Non è possible spiegare questo fenomeno, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che mette il regno saudita al terzo posto dopo Cina e Iran nella lista dei Paesi che praticano la condanna capitale. L’Arabia Saudita è uno Stato autocratico, governato da una sola famiglia. Sulla vita quotidiana vigono leggi severe e il diritto saudita è basato sulla shari’a, la legge islamica. Le esecuzioni vengono spesso eseguite in pubblico, decapitazioni, flagellazioni, lapidazioni. Pratiche che spingono a fare un paragone con il gruppo di Daesh (ISIS), anche se le autorità saudite se ne guardano bene dal farlo.

Sicurezza alimentare, avviso al pubblico: Listeria monocytogenes in 24 formaggi importati dalla Scozia

Sicurezza alimentare, avviso al pubblico: Listeria monocytogenes in 24 formaggi importati dalla Scozia. Lo segnala oggi l'Ufficio federale della sicurezza alimentare canadese La notizia arriva dalla "Food Inspection Agency", l'Ufficio federale della sicurezza alimentare canadese, che ha lanciato un'allerta alimentare. La Glen Echo Fine Foods sta richiamando 24 tipi di formaggi Inverloch importati dalla Scozia. I formaggi venduti in diversi negozi di Alberta, Saskatchewan, Ontario, Quebec, Terranova e in altre province, nonché altrove in Europa e tramite i supermercati online che consegnano a domicilio su tutto il territorio nazionale, sono stati richiamati nel timore di contaminazione da Listeria. L'avviso di richiamo dei prodotti è stato originariamente rilasciato da Food Inspection Agency canadese (CFIA) il 21 novembre, ma è stato aggiornato per includere Giovedi ulteriori informazioni sul prodotto. L'elenco dei 24 formaggi ritirati è disponibile sul sito web CFIA. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rilanciando l'allerta riportata dal portale del governo canadese, raccomanda alle persone che hanno acquistato il prodotto di non consumarlo. Il batterio della Listeria potrebbe provocare sintomi influenzali (febbre, mal di testa, malessere). Alle donne incinte e alle persone che soffrono di immunodeficienza e che accusano i sintomi descritti si consiglia di consultare un medico.

giovedì 26 novembre 2015

Multe a go go a Lecce. Polizia Municipale multa disabile con stampelle

Multe a go go a Lecce. L'ennesima prova dell'intolleranza della Polizia Municipale che multa con contestazione immediata il titolare di pass per invalidi che, stampelle alla mano, ha fatto notare anche che gli stalli per disabili erano occupati e che l'auto non intralciava la viabilità. Lo "Sportello dei Diritti": si è giunti al limite Questa volta si è giunti veramente al limite della sopportazione. Perché ne abbiamo denunciate tante noi dello “Sportello dei Diritti” in questi anni, di situazioni anomale in merito al proliferare di balzelli, tasse e multe nel comune di Lecce. Ma quando è troppo è troppo. Perché nel caso che andiamo a segnalare, non si tratta solo di riportare all'attenzione della Polizia Municipale di Lecce e del suo comandante la parola "tolleranza" che più volte abbiamo voluto ricordare come faro guida di un'amministrazione accorta ai problemi quotidiani della cittadinanza, ma anche di "sensibilità". Basta leggere, infatti, il verbale consegnato direttamente nelle mani di una cittadina munita di regolare pass per disabili e soprattutto di stampelle al momento dell'assunta violazione per capire che nessuna smentita o annullamento del verbale a seguito del ricorso che abbiamo preparato potrà sanare l'onta per un intera amministrazione che tollera che si verifichino ancora episodi del genere e riparare lo stress ed il disagio che la signora di mezz'età ha patito per il solo fatto di aver lasciato la propria macchina un "attimo" in una zona a divieto di fermata ed aver fatto notare ai solerti vigili che gli stalli per invalidi erano comunque al momento occupati e che soprattutto in una tale situazione l'autovettura non intralciava in alcun modo il traffico o la viabilità. Non si tratta, quindi, come accaduto in altri casi che il preavviso di verbale era stato lasciato sul parabrezza perché il titolare del pass non c'era, ma nel caso in questione l'automobilista con gravi difficoltà deambulatorie ha tentato invano di far rilevare queste circostanze, si ripete "stampelle e pass alla mano", che avrebbero senz'altro dovuto portare a più miti consigli gli operatori verbalizzanti e che invece hanno voluto continuare con la redazione della contestazione che riporta fra l'altro le chiarissime dichiarazioni del "trasgressore" e l'indicazione della presenza del contrassegno disabili. Ed allora, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ancora una volta non ci resta che segnalare pubblicamente fatti del genere che sono emblematici del clima da "caccia alle streghe" che vige nella città capoluogo del Salento da quando si è attuata la scelta politica delle multe a go go, tanto paga Pantalone, ossia il cittadino.

Cura dell’acne: ritiro lotto specialita' medicinale "ISORIAC". La società Società Pierre Fabre allerta le farmacie

Cura dell’acne: ritiro lotto specialita' medicinale "ISORIAC". La società Società Pierre Fabre allerta le farmacie AIFA, l'Agenzia italiana del farmaco, ha disposto il ritiro dal mercato del lotto n° HR066472 scad. 6/2018 della specialità medicinale ISORIAC 30CPS 20MG – AIC 037551076 della Società Pierre Fabre. Tale ritiro viene attivato a scopo precauzionale dal mercato a seguito dell’identificazione di non conformità rilevate nello stabilimento produttivo terzista responsabile della fabbricazione del prodotto, con il potenziale rischio di presenza di capsule molli estranee. ISORIAC viene usato per le forme gravi di acne (quali acne nodulare e conglobata o acne a rischiodi cicatrici permanenti) resistenti ad adeguati cicli di terapia standard con antibatterici sistemici e trattamento topico. In virtù di tale comunicazione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rilanciando la comunicazione della Società Pierre Fabre, invita pertanto le farmacie a bloccare la vendita di tale lotto di farmaco, conservare le confezioni identificate in luogo non accessibile e separato dagli stock disponibili ed a restituire al grossista di zona i quantitativi in giacenza.

Terapia eco-compatibile: dal carapace dei crostacei ricavate le protesi per curare le lesioni nervose.

Terapia eco-compatibile: dal carapace dei crostacei ricavate le protesi per curare le lesioni nervose. Poi l'organismo le riassorbe. Il guscio dei crostacei è preziosissimo per il genere umano Mini-protesi artificiali al chitosano saranno disponibili a fine ann. Il polisaccaride ricavato dal carapace dei crostacei, sarà utilizzabili nella cura delle lesioni nervose. Si tratta di una terapia del tutto naturale quanto eco-compatibile, già impiegata da sei mesi in Europa. La loro realizzazione deriva dalla rigenerazione degli scarti della pesca di crostacei, come granchi o gamberetti. Si calcola che sulle oltre 200’000 lesioni all'anno provocate in Europa da incidenti sul lavoro, sulla strada o in casa, circa il 5-10%, pari a 10-20'000 casi, potrebbe beneficiare di tali protesi. Queste ultime permettono un recupero funzionale dei nervi lesionati paragonabile a quello degli innesti autotrapiantati. Questi mini-apparecchi, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ,sostitutivi simili a tubicini sono del tutto assorbibili dall'organismo in sei mesi o un anno, senza alcun tipo di controindicazione o rischio di rigetto. Al momento ogni protesi è in grado di coprire una lesione fino a tre centimetri ma la ricerca si è orientata a chiudere lesioni fino a sei centimetri.

mercoledì 25 novembre 2015

Xylella, un primo focolaio scoperto nel dipartimento francese del Var.

Xylella, un primo focolaio scoperto nel dipartimento francese del Var. Anche la Francia è particolamente attenta al diffondersi del batterio che sta creando molti problemi in Puglia La presenza della Xylella, nota ai più come il batterio killer in grado di far morire le piante e contro il quale per il momento non sembrano esservi rimedi, è stata riscontrata anche nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra in Francia, dove è stato accertato un focolaio. Lo rendono noto fonti ufficiali della prefettura della regione francese del dipartimento del Var, stando alle quali si tratta di un focolaio che ha interessato un'arbusto, scoperto in una macchia della città di La Seyne-sur-Mer, del genere polygala a foglie di Mirto (Polygala myrtifolia), di un ceppo diverso da quello rilevato nel Salento, in Puglia, dove sta mettendo in serio pericolo l’esistenza di centinaia di ulivi secolari. La prefettura regionale ha circoscritto per 100 metri l'area contaminata intorno a quella pianta, all'interno della quale saranno sradicate tutte le piante ospiti. Nonostante ciò, ha vietato la vendita e il trasporto di una lista di 200 piante. Questa zona cuscinetto comprende 14 comuni di Toulon e la sua periferia. Un'indagine è in corso per determinare l'origine delle piante infette. Nelle ultime settimane, sono stati scoperti cinque focolai nelle Alpes-Maritimes (Nizza, Mandelieu La Napoule, Biot, Saint-Laurent-du-Var e Mentone). In queste zone sono state adottate misure analoghe. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, continua l'effetto domino da parte di altri Paesi, che stanno causando restrizioni al commercio, a tutto vantaggio, dei nostri concorrenti diretti. E' necessario adottare subito campagne mediatiche che sottolineano la mancanza di qualsiasi relazione tra la malattia delle piante di olivo e l'olio confezionato.

I ricercatori giapponesi scoprono una proteina umana inibitrice dell'HIV

I ricercatori giapponesi scoprono una proteina umana inibitrice dell'HIV. Le cellule in cui la proteina è latente non mostrano segni di infezione. Da questa scoperta ne trarrebbero vantaggio 36 milioni di persone Un gruppo di ricercatori giapponesi hanno scoperto che è un proteina trovata in esseri umani ha effetti inibitori sul virus dell' immunodeficenza umana (HIV). Secondo i risultati del team di ricercatori dell'Istituto nazionale delle infezioni del Giappone, in particolare, le celle in cui si trova questo tipo di proteina, chiamata MARCH8, non infettano le cellule individuali sane. Lo ha riferito oggi l'emittente pubblica giapponese NHK. Uno degli scienziati che hanno partecipato alla ricerca, Kenzo Tokunaga, sta sviluppando in laboratorio un farmaco che aiuterà il corpo umano per produrre questa proteina che potrebbe curare i pazienti con HIV. Lo studio dell'Istituto Nazionale di infezioni in Giappone si è basata sulla coltivazione del virus dell'AIDS utilizzando cellule MARCH8. Ad evidenziarlo Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. La scoperta migliora le probabilità che un vaccino diretto contro l’HIV sviluppato sulla base delle nuove scoperte sarebbe efficace. Secondo i dati dell' UNAIDS, il Joint United Nations Programme on HIV and AIDS cioè il Programma delle Nazioni Unite per l'AIDS/HIV, potrebbero beneficiare di questa scoperta medica straordinaria 36,9 milioni di persone che sono portatori del virus dell'immunodeficienza acquisita, di cui 15,8 milioni ricevono un trattamento antiretrovirale.

Otto anni, ha una forma rara di "Cancro al seno". La terribile diagnosi è rarissima e colpisce solo una persona su un milione

Otto anni, ha una forma rara di "Cancro al seno". La terribile diagnosi è rarissima e colpisce solo una persona su un milione A una bambina dello Utah di soli otto anni, è stata diagnosticata una rara forma di tumore al seno. Si tratta di un carcinoma secretorio e colpisce una persona su un milione. Chrissy Turner, questo il suo nome, è la più' giovane paziente finora diagnosticata. È stata lei stessa ad accorgersi di avere una protuberanza, secondo quanto detto dalla madre. "È venuta da noi una domenica - ha spiegato e ci ha detto: mamma, ho paura, ho questa protuberanza ed è li da diverso tempo". Poi i controlli in ospedale e la diagnosi shock, un cancro. Secondo i medici il carcinoma di cui è affetta Chrissy è curabile, tuttavia la piccola dovrà subire una mastectomia presso il Cancer Institute Huntsman, Utah. Chrissy non è l'unica della sua famiglia ad essere stata diagnosticata di cancro. Papà Troy Turner, un veterano dell'esercito, gli è stato diagnosticato un linfoma non-Hodgkin, un tumore del sangue, nel 2008. Ha subito la chemioterapia, ma la malattia è ricomparsa nel 2011 mentre la madre, Annette Turner, ha avuto un cancro della cervice dal quale è guarita. Una notizia così scioccante per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” di una malattia terribile e che purtroppo colpisce molte donne e persino pure le bambine. Per maggiori informazioni sulla lotta contro il cancro di Chrissy, si può visitare la pagina di facebook https://www.facebook.com/ChrissysAlliance.

" L'esercizio della felicità" il romanzo di Monica Conforti

Venerdì 27 novembre alle h. 18.30 presso la libreria LA FELTRINELLI di via Templari a Lecce Monica Conforti presenterà il suo romanzo " L'esercizio della felicità" Manni Editore Dialogherà con l'autrice Enrico Flavio Giangreco Un romanzo di un candore profondo. Dietro l'apparente linearità di questa storia si agitano correnti sotterranee, dolori sommersi, correnti che descrivono il dolore senza ostentazione, sussurrando. Ne esce una trama narrativa che nella semplicità trova un senso, una ragione, ma anche un modo tenace per superare il dolore e trasformare la memoria in un codice per interpretare e vivere il futuro. Roberto Cotroneo Monica Conforti è nata a La Spezia e vive a Lecce. Laureata in Lettere moderne e Conservazione dei beni culturali,è appassionata di storia dell'arte e critica cinematografica. Ha collaborato con Rai 3 per le trasmissioni Telefono giallo e Chi l'ha visto. Questo è il suo primo romanzo.

Allarme microcefalia in Brasile. Rischio malattie infettive per il viaggiatore provenienti dall’UE

Allarme microcefalia in Brasile. Rischio malattie infettive per il viaggiatore provenienti dall’UE. Esperti, serve prevenzione in alcune zone critiche contro epidemie virus Le zanzare, l'acqua, gli animali selvatici, sono le vie di trasmissione più a rischio per le malattie infettive, specie se si sceglie una meta esotica e interessata da focolai di virus. Tra le epidemie attualmente in atto è stata confermata tra gli autoctoni in Brasile, noto ai turisti anche europei, il possibile legame tra l'aumento osservato di microcefalia congenita in Brasile e la malattia febbrile acuta virale, epidemica del virus Zika ed i potenziali rischi connessi con l'infezione ZIKV per i viaggiatori UE e dai paesi d'oltremare e dai territori e regioni ultraperiferiche. Nella valutazione rapida del rischio pubblicata dall’ECDC, l’Ente Europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie, viene analizzato il rischio per i casi legati ai viaggi in Europa continentale e la probabile trasmissione in futuro da casi importati nell'UE. Attualmente vi è solo un'evidenza convincente di un'associazione fra i due eventi, mentre un eventuale associazione causale non può essere esclusa. In novembre il Ministero della salute brasiliano ha dichiarato una emergenza di sanità pubblica in relazione a un insolito aumento del numero di bambini nati con microcefalia nel 2015. Lo stato nord-brasiliano del Pernambuco ha segnalato 141 casi di microcefalia in neonati nel 2015, rispetto ad una media di 10 casi all'anno dal 2010 – 2014. Un aumento di dieci volte nell'incidenza di microcefalia fra i neonati è stato osservato in altri Stati del Brasile nord-orientale. Poiché l'aumento si è verificato contestualmente nei nove mesi con l'emergere del virus Zika, il Ministero della sanità del Brasile ha suggerito una possibile relazione tra l'aumento della microcefalia e lo scoppio dell'epidemia di Zika in corso. Mentre le indagini sono ancora in corso, le autorità hanno emesso raccomandazioni specifiche per le donne incinte relative alla protezione dalle punture di zanzara: come tenere porte e finestre chiuse o schermate, pantaloni e camicie a maniche lunghe e utilizzando repellenti. Il coinvolgimento diella ZIKV nella microcefalia non è documentato nella letteratura scientifica, tuttavia, altre infezioni da Flavivirus sono note per avere il potenziale di causare parto prematuro, difetti congeniti e microcefalia. Poiché i viaggi verso tale destinazione aumentano durante le vacanze di Natale, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la vigilanza deve essere mantenuta per i casi importati di Zika nell'UE, anche al fine di aumentare la consapevolezza tra i medici, gli operatori sanitari e le autorità di sicurezza del sangue. Il rischio di diffusione della malattia dal Brasile è alto. La prevenzione della Zika è attualmente basata sulla protezione contro le punture di zanzara, poiché l'esposizione alle zanzare infette è il principale rischio per sviluppare l'infezione. La febbre di Zika è una malattia virale trasmessa da una zanzara del genere Aedes. I sintomi sono simili a quelli di dengue e chikungunya, altre malattie trasmesse da zanzare Aedes, anche se più lievi: febbricola, dolori articolari e muscolari, eruzioni cutanee, congiuntivite. Un’infezione da virus Zika potrebbe quindi passare inosservata o essere attribuita a uno degli altri virus.Dopo una puntura di zanzara infetta, i sintomi compaiono solitamente dopo un periodo di incubazione dai 3 ai 12 giorni e possono durare da 2 a 7 giorni; la malattia raramente richiede il ricovero ospedaliero.I recenti focolai di febbre da virus Zika al di fuori dell'Asia e dell'Africa, le epidemie in Polinesia francese e Nuova Caledonia e la sua presenza incipiente nelle Americhe, mostrano che questo virus ha il potenziale per diffondersi in aree dove sono presenti zanzare Aedes, come ad esempio nella Regione delle Americhe.Le autorità sanitarie del Brasile hanno recentemente confermato la trasmissione del virus nella parte nord-orientale del Paese. l 3 marzo 2014, il Cile il Cile ha riferito a PAHO/OMS la conferma un caso di trasmissione indigena di febbre da virus Zika sull'Isola di Pasqua. Ciò ha coinciso con la presenza di altri focolai di trasmissione nelle isole del Pacifico della Polinesia francese, Nuova Caledonia e Isole Cook. Il 2 novembre 2015, il Focal Point Nazionale per il RSI del Suriname ha notificato 2 casi autoctoni di infezione da virus Zika. I test di laboratorio preliminari sono stati effettuati presso l'Academic Hospital di Paramaribo. Le indagini sono in corso e ulteriori informazioni sono in sospeso. Il 12 novembre 2015, il Focal Point Nazionale per il RSI del Suriname ha notificato a PAHO/OMS 4 ulteriori casi di infezione da virus Zika. I casi sono stati confermati dal laboratorio dell'Agenzia di sanità pubblica dei Caraibi (CARPHA). Inoltre, uno dei due casi segnalati in precedenza è stato riconfermato anche da CARPHA.Nel confronto, nella Polinesia francese c'era un aumento delle malformazioni del sistema nervoso centrale nei feti e nei neonati dopo un'epidemia di infezione ZIKV: almeno 17 tali casi sono stati segnalati durante il 2014-2015, in concomitanza con i focolai di Zika su isole della Polinesia francese, quattro donne testate sono state trovate positive per flavivirus. Microcefalia congenita è una diagnosi descrittiva per un disordine neurodevelopmental causando piccola testa del neonato. Può essere causato da una varietà di fattori, quali disordine genetico, trauma cranico, il consumo di farmaci teratogeni, esposizione a sostanze chimiche così come infezioni transplacentare. Anche l’OMS, data la maggiore trasmissione del virus Zika nella regione delle Americhe, PAHO/OMS raccomanda agli Stati Membri di stabilire e mantenere la capacità di individuare e confermare i casi di infezione da virus Zika, di preparare i servizi sanitari ad un potenziale onere aggiuntivo, a tutti i livelli di assistenza sanitaria e, di implementare una strategia di comunicazione pubblica efficace per ridurre le zanzare che trasmettono la malattia, in particolare nelle aree in cui questo vettore è presente. Pertanto lo “Sportello dei Diritti”, invita coloro che partono o rientrano dal Brasile, a non allarmarsi e a rivolgersi al proprio medico di base in caso di sintomi febbrili.

martedì 24 novembre 2015

Scandalo dieselgate: anche un modello Renault nel mirino

Scandalo dieselgate: anche un modello Renault nel mirino Anche Renault nella bufera per i valori di emissione dei suoi motori diesel. Sulla scorta di analisi effettuate da una scuola svizzera la Deutsche Umwelthilfe (DUH), una associazione non governativa tedesca di protezione dell'ambiente e dei consumatori, afferma che i modelli Espace del costruttore francese presentano valori ampiamente superiori ai limiti di legge. I test realizzati dalla Scuola universitaria professionale di Berna hanno messo in luce emissioni di ossidi d'azoto da 13 a 25 volte più elevate di quanto permesso dagli standard Euro 6, ha indicato oggi DUH. "La Renault Espace 1.6 dCi ha superato l'esame solo quando è stata preparata in modo ben preciso per l'analisi del giorno successivo", afferma nella nota il direttore dell'organizzazione, Jürgen Resch. In caso contrario sono state rilevate emissioni molto alte, a motore sia caldo che freddo. Frattanto, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, secondo il Financial Times, Audi avrebbe ammesso di aver truccato circa 85'000 motori. A proposito dello scandalo sulle emissioni che ha toccato il gruppo tedesco Volkswagen, di cui Audi è membro, il procuratore della repubblica di Braunschweig, Klaus Ziehe, ha reso noto di aver aperto indagini nei confronti di VW anche per evasione fiscale.

Fermiamo la strage delle palme! Incontro pubblico di mobilitazione a Ventimiglia

Fermiamo la strage delle palme! Incontro pubblico di mobilitazione a Ventimiglia Il prossimo sabato 28 novembre, dalle ore 10 alle ore 13, nella sala consiliare del Comune di Ventimiglia avrà luogo un incontro pubblico di informazione e mobilitazione per mettere in atto urgentemente una strategia di lotta collettiva per salvare le palme monumentali prima che scompaiano definitivamente. L'incontro è promosso dal "collettivo mediterraneo", un gruppo di cittadini e associazioni che fa riferimento al “Collectif Méditerranéen pour la Sauvegarde des Palmiers” (CMSP) costituitosi nell'aprile 2015, a Hyères-les-palmiers. L'evento è fortemente voluto e sostenuto dall'amministrazione comunale di Ventimiglia che ha dato il patrocinio e collabora fattivamente all'organizzazione e comunicazione dell'evento a cui presenzieranno gli assessori Gabriele Campagna (Lavori Pubblici) e Franco Faraldi (Bilancio). Relatori di eccezione di questo convegno e membri fondatori del collettivo saranno i ricercatori Michel Ferry (Institut National pour la Recherche Agronomique - France) e Susi Gomez Vives (Estación Phoenix de Elche - Spagna) che presenteranno con approccio rigorosamente scientifico ma anche operativo e concreto l’ultima possibilità di contrasto al punteruolo rosso responsabile dell’ecatombe delle palme. Altri interventi importanti: Daniel Chabernaud, membro del CMSP, di Fréjus; Francesca Antonelli di Sanremo attiva, consigliere comunale a Sanremo e Francesco D'Agata da Lecce, fondatore dello Sportello dei Diritti, che aprirà una finestra sulla situazione pugliese alle prese con l'infezione del batterio Xylella fastidiosa. Introdurrà gli interventi Silvia Alborno, referente del CMSP per l'Italia; il dibattito che seguirà le relazioni sarà introdotto e moderato da Giuseppe Uglietti. Michel Ferry, che dai primi anni ‘90 si occupa di punteruolo rosso a livello internazionale ed è perito FAO (organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura) nel dicembre 2013 aveva patrocinato a nome dell' INRA (Istituto nazionale ricerca agronomica francese) una dimostrazione gratuita di trattamento a tappeto per l’iniezione di emamectina benzoato su 1500 palme urbane a Bordighera, vista l'importanza simbolica di questa città, sede ormai a grande rischio del secondo palmeto storico di dattilifere in Europa, che però non si è mai potuta realizzare. L'attuale incontro persegue e aggiorna lo stesso percorso di lotta proposto dagli organizzatori per la salvaguardia di un paesaggio che si sta disfacendo sotto i nostri occhi, con costi altissimi legati alla perdita di un patrimonio verde pubblico e privato unico e insostituibile e al conseguente danno all'immagine turistica e culturale, oltre a comportare ingenti spese vive per l'abbattimento e lo smaltimento delle palme uccise. L'obiettivo degli organizzatori è quello di mettere in atto finalmente una strategia transfrontaliera, unendo le forze con la vicina costa azzurra e il Var che ha iniziato con successo la protezione delle palme con questo metodo. Infatti, l'incontro di Ventimiglia segue direttamente una analoga riunione a Fréjus il 26 Novembre. Entrambe si collegano alle tre petizioni lanciate indipendentemente ma in maniera coordinata all'inizio del mese di novembre dal collettivo mediterraneo, in Francia, Italia e Spagna e indirizzate ai ministri dell'agricoltura dei rispettivi Paesi. Infine, Michel Ferry e Susi Gomez hanno dato la propria disponibilità per intervenire, lunedì 30 novembre al liceo Aprosio di Ventimiglia, per un incontro divulgativo con gli studenti, un gruppo dei quali ha recentemente realizzato un interessante progetto che riguardava appunto il punteruolo rosso, anche dal punto di vista alimentare, coordinati dalla prof. Roberta Roggeri. Alle 13.30 di sabato 28 ci sarà un piacevole rinfresco al Bookaffé di Ventimiglia, al costo simbolico di 3 euro a persona (di cui 1 euro devoluto alla causa delle palme) rivolto a chiunque desideri partecipare.

lunedì 23 novembre 2015

Allerta per 31 bambini uccisi dai seggiolini auto

Allerta per 31 bambini uccisi dai seggiolini auto: i supporti potrebbero essere 'letali' se i bambini vengono lasciati a lungo e senza vigilanza I genitori britannici sono stati avvertiti ieri sera di non lasciare i bambini legati nei loro seggiolini per lunghi periodi dopo che è stato rivelato che 31 sarebbero morti. Perché loro vie respiratorie sono ancora in via di sviluppo e quindi i neonati a rischio di soffocamento quando i loro corpi vengono schiacciati, rendendone difficile la respirazione. Dei 31 bambini di due anni o meno, 15 soffocati mentre il resto erano addirittura stati strangolati dalle cinture secondo quanto rilevato da uno studio. Un’associazione che si dedica alla prevenzione delle morti infantili improvvise ha comunicato nuovi orientamenti consigliando i genitori affinché i bambini restino sotto la supervisione quando si trovano nei seggiolini e a non lasciarli sugli stessi per lunghi periodi. Il consigliere scientifico del trust, Justin Daniels, un pediatra consulente presso il North Middlesex University Hospital, ha detto: "i seggiolini auto sono straordinariamente importanti per salvare vite umane da incidenti d'auto. Tuttavia, le famiglie non dovrebbero lasciare i bambini nei seggiolini per lunghi periodi, o una volta che vengono rimossi dalla macchina." I bambini piccoli non hanno la capacità di sostenere le loro teste e questo studio dimostra che lo stare in posizione verticale in un posto a sedere è una posizione rischiosa per un lungo periodo di tempo." La ricerca, pubblicata su una rivista pediatrica, è stata effettuata da esperti del Penn State Medical Centre, Pennsylvania negli Stati Uniti. Hanno analizzato i certificati di morte e le autopsie, nonché interviste con testimoni e membri della famiglia. Lo studio, condotto dallo specialista dottor Erich Batra, ha detto: "neonati e bambini piccoli non devono essere lasciati senza sorveglianza quando si utilizza un dispositivo di seduta o di trasporto a causa del rischio di soffocamento e di morte." Ha aggiunto che tali dispositivi, "non sono consigliati per dormire a causa della potenzialità di ostruzione delle vie respiratorie superiore e desaturazione dell'ossigeno". Ed ha concluso: "neonati e bambini di due anni di età e più giovani devono essere adeguatamente trattenuti e non lasciati incustoditi così seduti e sui dispositivi di trasporto. " I seggiolini auto non deve essere utilizzato come “zona notte” all'esterno del veicolo e i bambini non dovrebbero mai rimanere in un seggiolino per auto con bretelle o con le fibbie slacciate anche parzialmente. "Molti genitori utilizzano questi dispositivi come lettini per i loro neonati o bimbi per farli dormire senza rendersi conto che ci sono potenziali pericoli coinvolti." I risultati sono confermati da una ricerca precedente che ha legato i bambini morti con l'uso prolungato di seggiolini auto e uno studio separato che mostra che i livelli di ossigeno del sangue nei neonati può abbassarsi quando i bambini restano seduti in questi posti per periodi prolungati. Lochlan Richards, di Shirrell Heath, vicino a Southampton, è rimasta soffocata in un seggiolino per auto nel dicembre dello scorso anno quando aveva appena 26 giorni. I medici ritengono che non è riuscita a respirare a causa della sua posizione sul sedile combinato con il fatto che aveva un disturbo cardiaco. Suo nonno, Steve Richards, 63, un consulente per la sicurezza è ora impegnato per una campagna per ridurre i rischi per le generazioni future. Jason McCullough, portavoce di Jane, uno dei più grandi produttori di seggiolino auto europei, ha detto: "i seggiolini auto salvano vite umane. Tuttavia, molte famiglie e badanti li utilizzano per fare shopping o semplicemente contenente i bambini. È tutto troppo comodo, ma potrebbe essere dannoso e anche mortale. I bambini dovrebbero essere sdraiati quando dormono, come facciamo noi." Dalla ricerca in questione, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, al di là delle tragedie avvenute, emerge tuttavia la necessità di maggiore attenzione da parte dei genitori e di coloro ai quali sono affidati i nostri piccoli. Non vi è dubbio, infatti, che quello che è diventato un abuso, ossia l’utilizzo prolungato e non appropriato dei seggiolini, può portare a conseguenze dannose che possono essere evitata dalle accortezze dei più grandi.

Kaufland una catena di ipermercati tedeschi ritira dagli scaffali il riso "CURTIRISO".

Kaufland una catena di ipermercati tedeschi ritira dagli scaffali il riso "CURTIRISO". E' allerta in Europa per riso contaminato con idrocarburi nelle confezioni di solo cartone. Lo segnala oggi l'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco L'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco ha lanciato un'allerta alimentare. Nel riso"Curtiriso brown riso" a grana lunga cottura confezione 4 x 125 g, prima del consumo sono stati trovati livelli elevati di minerali costituenti. Tutti i lotti in commercio contrassegnati con il n° GTIN 8017759644142 del "Curtiriso brown riso" a grana lunga cottura confezione 4 x 125 g dell'azienda CURTI s.r.l.. con sede in Italia e distribuito in Germania da GmbH & Co. KG, possono essere contaminati da oli minerali e per questo motivo la catena dei supermercati Kaufland ha immediatamente ritirato i prodotti interessati ancora esposti sugli scaffali da tutti i punti vendita. Kaufland inoltre si scusa e invita gli acquirenti a non consumare il prodotto e a restituire le confezioni ai punti vendita che provvederanno al rimborso o al cambio. Per ulteriori informazioni contattare il Servizio Clienti al numero 08: 00-1 52 83 52. È quanto ha scoperto uno studio condotto dall’organizzazione dei consumatori francese Foodwatch, che ha analizzato il prodotto alimentare rinvenendo nella metà di questi tracce di idrocarburi aromatici e oli minerali. Il responsabile numero uno della contaminazione sarebbe, secondo l’associazione, l’imballaggio. La causa molto probabilmente è da rintracciare nei colori di stampa utilizzati per la confezione. La segnalazione è stata diffusa anche attraverso il RAPEX, il sistema di allerta europeo, questo vuol dire che tutti i Paesi interessati hanno ricevuto la notizia e si sono attivati immediatamente per verificare che il produttore abbia ritirato il prodotto dagli scaffali di tutti i punti vendita, informando i consumatori. L’utilizzo di fibre riciclate per la confezione dei cibi, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, presenta un rischio per la salute reale se gli alimenti non sono adeguatamente protetti. Sarebbe necessario che le autorità sanitarie ma anche i Nas e i carabinieri, avviino un’indagine a campione sul territorio italiano al fine di verificare l’utilizzo corretto di confezioni per gli alimenti. Per esempio, nel cartone riciclato anche della pizza, infatti, non è raro trovare tracce di piombo, ftalati e altre sostanze tossiche.

Ford a rischio incendio: richiamo negli USA

Ford a rischio incendio: richiamo negli USA. Ford Motor Company sta richiamando quasi mezzo milione di vetture negli Usa per possibili perdite di carburante, con pericolo di incendio. Ford Motor Company ha annunciato un richiamo di 450.000 auto negli Stati Uniti a causa di una possibile perdita di carburante dovuta a un difetto del serbatoio, con conseguenti pericolo di incendio. La misura riguarda la Ford Fusion e la Mercury Milan. Mentre le comunicazioni stanno giungendo ai singoli proprietari, l'azienda ha reso noto che il provvedimento riguarda solo vetture le berline di medie dimensioni costruite fra il 21 luglio 2008 e il 4 marzo 2011 ed includono anche i modelli2010-2011 Ford Fusion e Mercury Milan. Il difetto, sta all'interno del sistema di alimentazione, in particolare, nella valvola di spurgo canister. Questa valvola di spurgo è responsabile dell'invio eccessivo dei vapori di carburante al motore per la combustione. Sui veicoli Ford summenzionati, questa valvola può funzionare in modo improprio, con conseguente modifica della pressioni del carburante all'interno del serbatoio stesso. Variazioni di pressione ripetute possono creare delle pericolose abrasioni del serbatoio del carburante causando delle perdite , aumentando il rischio di incendio. Anche se fino a oggi non si sono verificati incidenti legati a questo problema, l'azienda ha voluto correre ai ripari prima che ciò potesse accadere. Pertanto, sottolinea Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, è consigliabile che i proprietari di queste auto prestino la massima attenzione e che si rivolgano subito alle autofficine autorizzate o ai Concessionari in Italia nel caso in cui la propria autovettura corrisponda ai modelli in questione.

Lecce: siringhe davanti alla scuola d'infanzia Cantobelli. Ancora segnalazioni dei genitori, è allarme

Lecce: siringhe davanti alla scuola d'infanzia Cantobelli. Ancora segnalazioni dei genitori, è allarme Siringhe abbandonate vicino la scuola d'infanzia IV circolo di via Cantobelli a Lecce. Sono ancora i genitori, i residenti e gli stessi ragazzini che si lamentano del fenomeno. Le siringhe sono in bella mostra in appena un metro quadrato di marciapiede in prossimità della scuola, dove solitamente gli studenti sostano all'uscita da scuola in attesa di papà o mamma. Gli stessi genitori rimarcano, segnalando il fenomeno a Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che nelle settimane scorse il problema era stato segnalato all’amministrazione comunale ma, almeno finora, nessuno si è mosso. Uno dei genitori si è anche impegnato a ripulire la zona, che sembra essere diventata un punto di ritrovo per i tossicodipendenti che abbandonano poi le siringhe a poca distanza dall’istituto. Un problema e un rischio per i bambini. Sarebbero necessari maggiori controlli.

domenica 22 novembre 2015

Trepuzzi, la piscina pubblica abbandonata da anni e rifugio dei topi.

Trepuzzi, la piscina pubblica abbandonata da anni e rifugio dei topi. Divenuta una specie di supermarket dell’illecito sarebbe depredata con il continuo asporto di pezzi utili. Da occasione di rilancio ad abbandono più assoluto. È la triste parabola della piscina di Trepuzzi, regalata alla comunità con i soldi pubblici. La piscina doveva essere un volano per dotare il paese di qualcosa che mancava. E’ lo sconsolante destino a cui inevitabilmente è andata incontro la piscina precedentemente gestita dal consorzio Swinning Pool. A segnalare la situazione di degrado ed abbandono sono alcuni cittadini allo “Sportello dei Diritti” che si chiedono come sia possibile lasciare nel degrado un immobile di quel tipo. La struttura è in stato di abbandono da quasi quattro anni. Affacciandosi dal muro che circonda la piscina si può vedere l’erba cresciuta tutto intorno. Tutto è chiuso e, per giunta, in evidente carenza di manutenzione. Lo slargo è abbandonato a se stesso e c’è chi sostiene che la stessa struttura della piscina sia stata depredata, divenendo una specie di supermarket dell’illecito, con il continuo asporto di pezzi utili. Più tempo passa e più la situazione si aggrava e il rischio è che, poi, per riattarla siano necessari fondi rilevanti. Eppure la piscina aveva raggiunto un buon livello di utenza, richiamando utenti anche dai comuni limitrofi e dalla città di Lecce, che potevano usufruire a costi contenuti dell'impianto. La presenza della struttura aveva cominciato anche a radicare la passione del nuoto nei giovani. Nel corso di questi ultimi anni si è parlato più volte di un recupero della struttura, ma non si è mai arrivati a trasformare in realtà le buone intenzioni, ma di fatto la piscina non è più tornata in vita. Insomma una vicenda di sperpero di soldi pubblici. A questo punto, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è urgente che le amministrazioni interessate in particolare provincia e comune trovino una soluzione per salvare il salvabile, perchè è inaccettabile questo spreco di soldi dei cittadini.

Febbre del Nilo Occidentale 2015: in Italia il più alto numero di contagi, 60 a fronte dei 108 in tutta la UE. La provincia di Milano la più colpita.

Febbre del Nilo Occidentale 2015: in Italia il più alto numero di contagi, 60 a fronte dei 108 in tutta la UE. La provincia di Milano la più colpita. West Nile in Italy. Alta la soglia di attenzione per i diversi casi di contagio da febbre del West Nile, o virus del Nilo occidentale, in Italia. Al momento gli aggiornamenti dello “Sportello dei Diritti” circa i contagi della temibile febbre del Nilo Occidentale segnano purtroppo un nuovo record per l'Italia, posizionandola al vertice come numero di casi da contagio nella UE. Sino al 20 ottobre e dal 5 giugno 2015, sono 108 i casi di virus nell'uomo segnalati nell'UE di cui 60 in Italia. Le più colpite le Province con alta popolazione, in particolare Milano, una provincia senza una storia con precedente trasmissione locale. Il virus del West Nile, sottolinea Giovanni D’AGATA, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non si contagia tramite il contatto con le persone infette, ma è trasmesso da zanzare e zecche le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. La zanzara semplice (Culex) a sua volta viene infettata da volatili come cornacchie, corvi, gazze e piccioni. Il virus quindi, si sviluppa quando una zanzara o una zecca morde un uccello infetto e poi “pizzica” una persona o un animale, i quali sono “ospiti finali”, cioè non in grado di ritrasmettere il virus al vettore. Le zanzare portano la quantità massima di virus ad inizio autunno, mentre il rischio di contrarre la malattia diminuisce quando arriva il freddo intenso e le zanzare muoiono. Il virus era stato già isolato nel 1937 nel distretto di West Nile in Uganda, dove è stato isolato per la prima volta nel 1937 in una donna che soffriva di una febbre particolarmente alta. Negli anni '50 è stato riscontrato in uccelli, zanzare e moscerini in Egitto diffondendosi, infine, anche in altri Paesi e diventando noto solo nel 2002, per aver scatenato un’epidemia negli Stati Uniti.La maggior parte delle persone infette non mostra alcun disturbo o, al massimo, sintomi leggeri quali febbre, arrossamento degli occhi, mal di testa, dolori muscolari, nausea e vomito. Nei bambini è più frequente una febbre leggera. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave determinando, in extremis, casi di meningite. A causa dell’indisponibilità di un vaccino contro l'infezione umana WNV, la prevenzione clinica svolge un ruolo fondamentale nel ridurre la possibilità di esiti gravi della malattia. la popolazione, soprattutto nelle zone colpite, dovrebbe essere informata circa le caratteristiche tipiche della malattia ed agire attraverso strategie di controllo già a partire dall'ambiente domestico.

Mercoledì 25 debutta la nuova banconota da 20 euro. La nuova cartamoneta ha come tema lo stile gotico

Mercoledì 25 debutta la nuova banconota da 20 euro. La nuova cartamoneta ha come tema lo stile gotico Nuovi 20 euro da mercoledì in circolazione. Dal 25 novembre entrerà in circolazione la nuova banconota da 20 euro, la seconda della serie "Europa" dopo il taglio da 5 euro e dieci euro introdotto lo scorso anno. Dalla prossima settimana infatti i consumatori dei paesi della zona euro potranno avere tra le mani la novità ideata dalla Banca centrale europea (BCE). Come le precedenti, anche l’inedito biglietto di banca proporrà un motivo legato alla storia architettonica del Vecchio Continente. Se la cartamoneta da cinque euro evidenziava il periodo classico e quella da dieci l’epoca romanica, i 20 euro riportano lo stile gotico, in attesa della banconota da 50 euro con il Rinascimento e di quella da 100 con il Barocco e il Rococò. Sulle banconote da 20 sarà visibile in alcuni punti specifici la figura mitologica greca della principessa Europa, amata da Zeus, e da cui deriva il nome del continente. La cartina di quest’ultimo sulla nuova banconota vedrà pure Cipro e Malta, assenti su quelle da 5 e 10 euro. Per la BCE il 20 euro che debutta il 25 novembre sarà la cartamoneta più facilmente verificabile nella sua autenticità. Secondo Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non mancano le perplessità: come è già accaduto per le nuove banconote da 5 e 10 euro, si teme che anche per quella da 20 euro ci saranno problemi nel suo utilizzo, per esempio ai distributori automatici di benzina che inizialmente non riconoscevano le nuove banconote. La Bce si è comunque attrezzata a diffondere opuscoli informativi a tutte le aziende e agli esercizi commerciali in modo da permettere loro di riconoscere bene la nuova banconota e diffondere la loro conoscenza anche alla clientela, oltre che aggiornare i software delle macchinette.

Norman Atlantic: insignito della medaglia d'oro al merito di marina ufficiale leccese della Marina Militare

Norman Atlantic: insignito della medaglia d'oro al merito di marina ufficiale leccese della Marina Militare Ha contribuito al salvataggio di centinaia di vite umane mettendo a repentaglio la propria l'ufficiale leccese, tenente di vascello pilota d'elicotteri, Stefano Bernardini, che proprio nei giorni scorsi ha ricevuto comunicazione di essere stato insignito della medaglia d'oro al merito di marina dopo aver soccorso a bordo dell'elicottero della Marina Militare le centinaia di passeggeri rimasti nel rogo scoppiato nel Canale d'Otranto a bordo del traghetto Norman Atlantic e che attirò l'attenzione dei media di tutto il mondo. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di un riconoscimento che porta lustro non solo al militare ma a tutta la collettività salentina per un comportamento esemplare che dimostra valori ancora presenti tra i nostri concittadini che sono disposti a rischiare di sacrificare la propria esistenza gettandosi letteralmente nel fuoco per salvare altre vite umane. CITAZIONE Con il Decreto Ministeriale n. 196 del 3 luglio 2015, al Tenente di Vascello Stefano Antonio Bernardini, nato il 26 dicembre 1982 a San Pietro Vernotico (BR), è stata concessa la medaglia d’oro al merito di Marina con la seguente motivazione: “Ufficiale copilota di elicottero, veniva chiamato a operare a seguito di una richiesta di soccorso proveniente dalla motonave italiana “Norman Atlantic”, coinvolta da un violento incendio a bordo e alla deriva nel Canale d’Otranto. In proibitive condizioni meteorologiche e marine e con un denso fumo che avvolgeva l’imbarcazione, assisteva il Capo equipaggio nella conduzione della missione di soccorso, coadiuvandolo nell’individuazione delle modalità di recupero delle persone in pericolo e nel controllo del mezzo durante l’esecuzione delle operazioni di salvataggio e contribuendo fattivamente al felice esito dell’evento. Dimostrando non comune perizia professionale, eccellenti doti umane ed encomiabile dedizione al servizio, dava lustro all’Aviazione Navale, alla Marina Militare e al Paese”. Canale d’Otranto, 28 dicembre 2014.

sabato 21 novembre 2015

Attacchi Parigi: strano furto al Necker Hospital. Rubate 12 tute anti-ebola

Attacchi Parigi: strano furto al Necker Hospital. Rubate 12 tute anti-ebola Una dozzina di tute protettive, usate nei kit medici contro il virus ebola, una trentina di paia di stivali di polietilene, un materiale resistente agli agenti chimici, guanti, maschere antibatteri. Il materiale è scomparso questa settimana in un locale protetto dell'ospedale pediatrico Necker di Parigi. Al locale avrebbe accesso "molte persone per per l'approvvigionamento del materiale di pronto intervento." Un portavoce dell'Ospedale ha dichiarato che la scoparsa è stata scoperta mercoledì. Il furto è inquietante dopo la messa in guardia del primo ministro, Manuel Valls, su possibili attacchi terroristici chimici o batteriologici. Al locale dal quale è scomparso il materiale hanno accesso "molte persone per l'approvvigionamento di materiale di uso quotidiano", hanno detto fonti ospedaliere a media francesi. Truppe francesi sono state disposte nel frattempo, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, intorno alle recinzioni di protezione dell'impianti di stoccaggio dell'acqua, che sono anche dotate di sensori per rilevare intrusi. Per la prima volta, ospedali e servizi di emergenza in tutta la Francia sono stati forniti del più potente antidoto al Sarin e di altri prodotti chimici del gas nervino. Con un decreto di emergenza il 14 novembre, è stato ordinato al servizio medico dell'esercito anche di distribuire le scorte di farmaci a base di atropina.

Periti assicurativi a rischio cancellazione dall’albo dei Ctu

Periti assicurativi a rischio cancellazione dall’albo dei Ctu. Il voto del rappresentante Ivass ne blocca il mantenimento. Illegittima la procedura del comitato per il T.A.R. Lazio Tribunale in quanto l’autority non è l'organo dei professionisti ma solo un ente cui era affidata la vigilanza sul relativo ruolo Una notizia che metterà in allarme un’intera categoria. Corre, infatti, un serio rischio la presenza dei periti assicurativi nell’albo dei consulenti tecnici d’ufficio dei tribunali. La sentenza 9947/15, pubblicata dalla prima sezione del Tar Lazio ha infatti annullato la decisione di mantenere quei professionisti nel novero dei Ctu perché alla votazione ha partecipato un soggetto estraneo al comitato che doveva decidere, l’allora Isvap (oggi Ivass), vale a dire un’authority cui era affidata vigilanza sul relativo ruolo e non un ente rappresentativo degli interessi dei professionisti. Nella fattispecie è stato accolto nel merito il ricorso del collegio dei periti industriali e dei periti industriali laureati che ha fatto dichiarare illegittima la decisione del comitato costituito presso il Tribunale che aveva deciso di confermare l’iscrizione dei periti assicurativi nell’albo dei Ctu. I ricorrenti avevano difatti rilevato che i periti assicurativi non sono iscritti in un collegio o in un ordine professionale, i quali avrebbero a loro giudizio sostituito le associazioni professionali menzionate dalle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile. Per i giudici amministrativi, dunque, alla formazione della decisione partecipa il rappresentante Isvap che non è espresso da un ordine o un collegio ma dall’authority di vigilanza sul ruolo. Ciò quindi sarebbe sufficiente per annullare la decisione del collegio, perfetto o imperfetto che sia, laddove la partecipazione di un estraneo inficia il processo di deliberazione. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,si tratta di una decisione che rischia di portare allo sbando un’intera categoria di professionisti la gran parte dei quali hanno maturato un’esperienza notevole ed insostituibile quali ausiliari dei giudici in vicende quali quelle dei sinistri stradali dove è necessaria assoluta competenza per la ricostruzione di eventi e la quantificazione di danni che non è rinvenibile in altre categorie di ausiliari. Ecco perché probabilmente è giunto il momento dell’istituzione di un vero e proprio ruolo professionale anche per dirimere ogni possibile dubbio in merito alla loro permanenza nell’albo dei Ctu.

Lecce: una profonda buca squarcia il marciapiedi. A rischio l’incolumità dei passanti

Lecce: una profonda buca squarcia il marciapiedi. A rischio l’incolumità dei passanti Pericolo in viale Marche a Lecce a causa del marciapiede sprofondato. A causa dell'incuria, da mesi il tombino collegato al palo dell'illuminazione pubblica sul marciapiede all'altezza del civico 39, è sprofondato formando una profonda buca. Alcuni diligenti cittadini, vista la pericolosità, per evitare che i passanti finissero nella voragine, l'hanno ricoperta provvisoriamente con un'asse di legno. A segnalare la situazione di pericolo sono alcuni cittadini allo “Sportello dei Diritti” che hanno inviato delle eloquenti foto sullo stato di pericolosità per i passanti, un’insidia per chi non guarda dove mette i piedi. Inoltre a renderla ancora più pericolosa è la presenza di fili elettrici probabilmente dell'alta tensione. Questa circostanza per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, richiede un intervento urgente per la messa in sicurezza dei cavi elettrici scoperti e la chiusura della buca. Il caso segnalatoci, rappresenta una ulteriore conferma che i balzelli percepiti dal Comune di Lecce a titolo di multe e sosta a pagamento, non vengono utilizzati per la sicurezza stradale.

Scandalo Novartis: colosso farmaceutico multato per tangenti pagate alle farmacie.

Scandalo Novartis: colosso farmaceutico multato per tangenti pagate alle farmacie. Ancora una volta gli interessi delle case farmaceutiche prevalgono sul diritto alla salute dei cittadini. La giustizia americana ha inflitto una multa di 390 milioni di dollari alla divisione statunitense di Novartis, accusandola di aver pagato tangenti e offerto sontuose cene a medici per incoraggiarli a prescrivere le medicine contro l'ipertensione e altre malattie, invece che preparati della concorrenza.I pagamenti effettuati da Novartis Pharmaceutical erano iscritti come onorari per i dottori per la loro partecipazione a programmi educativi, nei quali dovevano mostrare slide e istruire altri medici sui medicinali usati. Il Dipartimento di giustizia statunitense aveva depositato, a fine giugno, ad una corte federale di Manhattan (New York) una causa che chiedeva al gigante farmaceutico pagamenti fino a 3,35 miliardi di dollari. La pena, inflitta, venerdì, è nettamente inferiore alla richiesta e mette le parola fine all’inchiesta USA. Le presentazioni, secondo le accuse, non erano però altro che uscite sociali per i medici. Inoltre Novartis, avrebbe incoraggiato dal 2005 i farmacisti a vendere il Myfortic, versando loro ristorni illegali. Queste commissioni occulte erano mascherate come ribassi e ristorni, si legge nella denuncia depositata presso un tribunale di Manhattan. Per spiegare l'intreccio di interessi che univa la Novartis alle farmacie coinvolte, il Dipartimento della Giustizia USA cita un caso emblematico: a Los Angeles per "spronare" il titolare di una farmacia a "convertire" tra i 700 e i 1000 pazienti al Myfortic, la Novartis gli avrebbe garantito il 5% sulla vendita del farmaco assicurandogli in tal modo proventi di milioni di dollari aggiuntivi all'anno.Il successo di questo tentativo avrebbe fatto capire alla Novartis che con questo metodo, anche pagando tangenti del 10% o del 20%, i suoi profitti sarebbero comunque aumentati. La logica era che i costi nel breve termine si sarebbero presto trasformati in guadagni nel lungo periodo. Il sistema americano dell’assicurazione malattia per gli over-65 (Medicare) e per i più poveri (Medicaid) ha dunque versato decine di milioni di dollari in rimborsi per questo medicamento, secondo la denuncia, milioni di dollari pagati di troppo, per un sistema di concorrenza sleale. Il ministero pubblico americano esigeva da Novartis una compensazione finanziaria e il pagamento di una multa a cui ora è stata condannata. Il Myfortic viene assunto nei casi di trapianto di rene, per impedire al sistema immunitario dell’organismo il rigetto. Questa condanna alla multa per un importo molto cospicuo, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” sottolinea la dicotomia profonda di come gli interessi delle case farmaceutiche prevalgono sul diritto alla salute dei cittadini.

venerdì 20 novembre 2015

Furti e aggressioni sui treni. Lo “Sportello dei Diritti” chiede più vigilanza all’interno dei treni

Furti e aggressioni sui treni. Lo “Sportello dei Diritti” chiede più vigilanza all’interno dei treni e diritto al pieno risarcimento del danno degli oggetti derubati: molte le segnalazioni di cittadini. Lo “Sportello dei Diritti”, ha ricevuto alcune segnalazioni da parte di cittadini che sono stati derubati a bordo di treni a lunga percorrenza ed in particolare nelle tratte notturne. Quello della sicurezza sui treni, che sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti, desta allarme sociale sui possibili rischi dei viaggiatori in particolare nelle ore notturne. Al di là dei problemi di tipo risarcitorio che derivano dalle “Condizioni di Trasporto” che all’art. 4bis escluderebbero la ristorazione dei danni patiti alle cose in custodia, norme che andrebbero a tutto vantaggio delle Ferrovie dello Stato che sulle tratte a lunga percorrenza esercitano un monopolio incontrastato, i cittadini hanno evidenziato problemi legati alla stessa incolumità delle persone stante la penuria o l’assenza di vigilantes all’interno dei vagoni e la prova che ci siano dei soggetti che girano indisturbati persino all’interno delle cuccette. Per quanto riguarda il risarcimento del danno, Trenitalia dovrebbe provvedere a garantirlo per il tramite di una polizza che coprirebbe anche i furti dei bagagli, anche se per avere un pronto risarcimento bisogna immediatamente denunciare il fatto all’Autorità e seguire la procedura indicata anche nel sito di Trenitalia: www.trenitalia.com alle pagine relative alle “Condizioni di Trasporto”. Quanto al problema più allarmante e che riguarda questioni di pubblica sicurezza, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, valutata l’indubbia necessità della presenza di vigilantes qualificati che siano costantemente presenti all’interno dei treni, auspica un intervento di Trenitalia se non addirittura una norma regolamentare del Ministero dei Trasporti che obblighi le Ferrovie dello Stato a disporre questa misura necessaria ai fini della sicurezza, quantomeno all’interno dei treni a lunga percorrenza.

Furto al museo civico di Castelvecchio di Verona: rubati 17 preziosi quadri.

Furto al museo civico di Castelvecchio di Verona: rubati 17 preziosi quadri. L’Italia è la nazione che subisce più furti d’arte. Una delle piaghe che affliggono il Bel Paese è il furto di opere d’arte. E' notizia di giovedì sera sono stati rubati 17 quadri di grande valore al museo civico di Castelvecchio di Verona. Si tratta di cinque dipinti del Tintoretto, di capolavori di Peter Paul Rubens, del Pisanello, di Mantegna, di Jacopo Bellini, di Giovanni Francesco Caroto, di Hans de Jode e di Giovanni Benini. Il valore delle opere si situa fra i 10 e i 15 milioni di euro. L’Italia detiene, da sola, circa il cinquanta per cento del patrimonio mondiale fra bellezze artistiche, naturali e archeologiche. Tuttavia a questo record va sommato anche un altro: siamo in assoluto la nazione che subisce più furti d’arte. Ogni anno il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri recupera centinaia di migliaia di reperti antichi e di opere d’arte. Il giro d’affari dei trafficanti è enorme, intorno ai sei miliardi di euro l’anno. Più redditizio persino della droga, e certamente meno rischioso: nessun cane è in grado di fiutare un vaso antico in un aeroporto. Con un libro nero disponibile nelle librerie, l’Arma dei Carabinieri ha dimostrato che gli scavi illegali connessi al furto di reperti antichi e di opere d’arte in Italia è ancora in pieno svolgimento. Non tutte le zone archeologiche possono essere sorvegliate ventiquattr'ore al giorno. I lavoratori notturni sono i cosiddetti tombaroli, come uno chiama quei ladri d'arte che saccheggiano le antiche tombe, di cui ce ne sono ancora molti in Italia. Dalle spiagge di mezz'Italia ai campi arati attorno le antiche necropoli. I tombaroli del terzo millennio non si fermano davanti a nulla. Metal detector in mano e cuffie in testa, i goldbuster sono alla continua ricerca di tesori perduti ora anche in mare. Il lavoro di «tombarolo» viene trasferito da padre a figlio. Un lavoro redditizio, perché in Italia sono molti ancora i tesori artistici sotterrati nel terreno ed in mare di cui il mercato dell'arte internazionale è vorace. Le procedure dei tombaroli sono sempre le stesse da secoli, da quando cioè alcuni uomini hanno cominciato a profanare le tombe ricche di oro dei faraoni egiziani.Statue, vasi, affreschi commercializzati illegalmente e acquistati non solo da rispettabilissimi musei, ma anche da grandi collezionisti privati. Troppo spesso le opere trafugate non vengono ritrovate e collocate nel loro legittimo posto. Scavi e ladri di oggetti ed oper d’arte hanno facile gioco in Italia. Non solo a causa dei molti tesori presenti facili ad essere ritrovati, ma anche grazie a una legislazione assurda.Gli accordi raggiunti nel recente passato con i musei svizzeri e americani per restituire le opere rubate sono risultati positivi, ma in Italia i criminali dediti ai furti di reperti archeologici e di opere d’arte ne escono sempre ancora impuniti. Se rubi una mela in un supermercato, si rischia una pena detentiva, ma chi ruba un vaso prezioso antico degli antichi greci e lo vende resta impunito. Tra i circa 70.000 detenuti italiani, secondo l'inchiesta dei Carabinieri, non si riesce a trovare anche un solo ladro di opere d’arte. Per questi criminali sono previste solo ammende di importi addirittura ridicoli.Nell'ultimo anno, circa sono state rubate 5.300 opere d'arte tra pezzi di antichità, rinascimentali e barocchi, sculture, dipinti, vasi ecc soprattutto di alto valore per musei, collezioni private. Gli scavi illegali sono il nostro problema più grande. Solo in Toscana e nel Lazio settentrionale, dove vissero gli Etruschi, ci sono ancora innumerevoli necropoli. Gli archeologi non hanno i fondi necessari per effettuare nuovi scavi sistematici. Solo i tombaroli hanno sufficienti risorse finanziarie grazie ai loro clienti benestanti che finanziano i criminali per la ricerca per settimane di tombe riccamente accessoriate ancora da scoprire. Per Giovanni D’Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" bisogna intervenire rapidamente dal punto di vista legislativo per fermare chi trafuga oper d'arte e reperti archeologici. Al ministro per i Beni e le Attività Culturali rivolgiamo il nostro appello. E’ indecoroso che non ci sia un tombarolo che non sconti un giorno di carcere. L’Italia è il maggior fornitore mondiale per il traffico illecito di opere d’arte.

La catena di giocattoli Toys"R" ritira dai negozi in Francia le armi giocattolo troppo fedeli alla realtà.

La catena di giocattoli Toys"R" ritira dai negozi in Francia le armi giocattolo troppo fedeli alla realtà. "Fonte di confusione" per le forze dell'ordine dopo gli attentati a Parigi. Toys"R"Us, è la più grande catena di negozi specializzati nella vendita di giocattoli e prodotti per l'infanzia con ipermercati del giocattolo sparsi in tutto il mondo e persino in Italia, dove si entra con enormi carrelli che vengono riempiti con tutti i tipi di giocattoli. Questo paese dei balocchi ha deciso di ritirare in Francia le armi giocattolo troppo fedeli alla realtà in modo che non sono "fonte di confusione" per le forze dell'ordine dopo gli attentati a Parigi, vista la loro somiglianza con quelle vere. Lo ha annunciato la direzione venerdì. La direzione di Toys"R" ha chiesto ai direttori dei magazzini in Francia di ritirare dagli scaffali 23 tipi di giocattoli assomiglianti ad armi da fuoco". "Questa decisione segue gli attacchi di Parigi ed è stata presa perché questi giocattoli erano simili ad armi da fuoco reali. Questo potrebbe causare confusione per le forze dell'ordine", ha spiegato la direzione. La direzione non ha indicato la durata del ritiro. E' il segno di una svolta. osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Proprio in questi giorni a Roma si erano vissuti momenti di terrore dopo l'allarme scattato in centro per alcune armi, alcuni kalashnikov, dentro un Suv. In pieno centro: in corso Vittorio Emanuele, la strada a cavallo tra piazza Navona e Campo de’ Fiori, la Polizia aveva intercettao un Suv sospetto con all’interno tre Kalashnikov. Armi da guerra esattamente uguali a quella utilizzata negli attentati di Parigi, solo che dopo un'attenta analisi è emerso che le armi erano dei giocattoli. E dunque la speranza di "Toy R Us" che ha introdotto il ritiro è che possa servire a diminuire il livello di violenza, evitando incidenti come quello di Roma.

Sportello dei diritti Bisceglie : le nostre perplessita’ sugli accertamenti Tosap a pioggia.

Sportello dei diritti Bisceglie : le nostre perplessita’ sugli accertamenti Tosap a pioggia. Negli ultimi giorni si stanno rivolgendo allo Sportello dei Diritti diversi cittadini e commercianti biscegliesi a cui sono stati notificati atti di accertamento dalla Andreani Tributi s.r.l., società concessionaria di accertamento e riscossione per il Comune di Bisceglie. In sostanza, l’agente di riscossione sta richiedendo – attenendoci ai casi a noi sottoposti - il pagamento di tasse dovute per l’occupazione di suolo pubblico “per interruzione marciapiede” relative all’anno 2010 con annessa sanzione per omessa dichiarazione; mentre in altri casi sono stati notificati avvisi di pagamento per l’imposta sulle insegne dei negozi. Appare evidente – rileva il dott. Giuseppe Papagni, referente locale dello Sportello dei Diritti - che la pioggia di accertamenti che ha colpito i cittadini biscegliesi dall’inizio del mese di novembre non fa altro che gravare oltremodo sulle tasche di privati e commercianti, che si vedono costretti entro 60 giorni dalla notifica a dover sborsare cifre consistenti in un’unica rata. Fermo restando che la TOSAP, al pari dell’imposta sulle insegne, è una tassa dovuta per legge, lo Sportello dei Diritti ha voluto fare proprie le perplessità dei cittadini in ordine ai modi e tempistiche con cui sono stati notificati gli atti, in un’ottica di rispetto del principio di leale collaborazione tra Pubblica Amministrazione e cittadino. Pertanto, al fine di valutare caso per caso gli atti di accertamento sottoposti ed individuare eventuali rimedi nel caso in cui emergano questioni pregiudiziali o di merito, lo Sportello dei Diritti offre ai cittadini il proprio aiuto, avvalendosi della consulenza del tributarista avv. Cosimo Angarano, il quale, interpellato, si è già reso disponibile. L’auspicio è che l’Amministrazione ascolti le doglianze dei biscegliesi coinvolti per fare maggior chiarezza, magari promuovendo una sospensione della riscossione in autotutela, senza costringere il cittadino, ove ne sussistano i presupposti, a ricorrere ad un giudice terzo. Lo Sportello dei Diritti continuerà ad ascoltare i cittadini che ne facciano richiesta. Contatti: e- mail:sportellodeidiritti.bisceglie@gmail.com - tel. 3471029974.

Cina: allerta per "potenziale epidemia".

Cina: allerta per "potenziale epidemia". Gli scienziati hanno scoperto nei campioni di routine da maiali e polli un gene resistente anche contro gli antibiotici altamente efficaci. Inoltre, la sua diffusione è quasi inarrestabile. Gli esperti sono ora in guardia contro potenziale epidemia. “Epidemie causate da nuovi ceppi influenzali resistenti agli antibiotici potrebbero minacciare la popolazione mondiale”. Lo scenario è inquietante: gli studiosi hanno ricercato i geni della resistenza agli antibiotici nel letame, nel suolo e nel compost di tre grandi allevamenti di maiali in Cina e hanno trovato 149 geni, alcuni dei quali rendono i batteri immuni a tutti i principali antibiotici e possono minare l'efficacia delle terapie usate dall'uomo. Il gene noto anche come MCR-1, si può diffondere facilmente a causa di un trasferimento genico orizzontale tra diversi ceppi batterici creando così "potenziale epidemia", scrivono gli esperti nello studio pubblicato giovedi nella rivista "The Lancet Infectious Diseases". "Questi risultati sono estremamente preoccupanti", ha detto l'autore principale dello studio, Liu Jian Hua. Ci sono buone probabilità che questo gene si possa diffondere a livello globale. " MCR-1 si sta diffondendo in tutto il mondo, è solo una questione di tempo. Inevitabilmente si collegherà con altri geni resistenti agli antibiotici. Poi ci sarà molto probabilmente l'inizio dell'era post-antibiotico", ha dichiarato Timothy Walsh da Cardiff University, che ha contribuito allo studio. In ulteriori studi, il gene MCR-1 si era scoperto nei batteri del 20 per cento degli animali testati e il 15 per cento dei campioni di carne cruda. Il gene è stato scoperto negli ospedali nelle province di Guangdong e Zhejiang su 16 dei 1322 campioni umani. Secondo gli scienziati, la pubblicazione rinnoverà il dibattito circa l'uso di antibiotici nella zootecnia. Finora, una tale resistenza si era verificata soltanto da mutazioni in singoli organismi, quindi la loro portabilità era estremamente limitata. A evidenziare l'allarme in Italia,Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Un fenomeno che potrebbe diventare nel giro di qualche decennio una vera e propria emergenza; nei prossimi venti anni i pazienti potrebbero morire a causa di banali infezioni causate da operazioni di routine per la mancanza di antibiotici efficaci. Troppo spesso si cade nella trappola dell'automedicazione o i medici tendono a prescrivere farmaci antimicrobici anche quando non ce ne sarebbe bisogno. Inoltre anche gli antibiotici somministrati quotidianamente agli animali permettono ai batteri di proliferare favorendo così il veloce sviluppo di ceppi resistenti ai farmaci. L'unico modo per gestire la resistenza ai farmaci e arginare il problema, oltre una maggiore regolamentazione dell'uso indiscriminato degli antibiotici negli allevamenti è studiare una strategia che coinvolga enti, medici e cittadini contro l'abuso di questi farmaci prima che l'antibiotico-resistenza possa trasformarsi in un'emergenza sanitaria mondiale.

giovedì 19 novembre 2015

Piccioni contro il cancro al seno. Uno studio dimostra che i volatili possono aiutare a identificare i tumori.

Piccioni contro il cancro al seno. Uno studio dimostra che i volatili possono aiutare a identificare i tumori. Uno studio congiunto tra l'Università di California, Davis e la University of Iowa ha scoperto che i piccioni hanno una capacità intrinseca di distinguere da diapositive digitalizzate con la mammografia tra un tessuto mammario sano e quello canceroso, cioè cose che alcuni medici trascorrono anni ad imparare. "Gli uccelli hanno dimostrato, con la giusta formazione, di avere una notevole capacità di poter identificare i segni della malattia nei campioni bioptici e scansioni dalla mammografia. Le due Università hanno deciso di collaborare allo studio dopo che l'autore e professore alla University of California Davis Medical Center in Sacramento, Dr. Richard Levenson, ha scoperto uno studio sui piccioni della University of Iowa. Il Professore di scienze psicologiche e del cervello Edward Wasserman ha scoperto che i piccioni hanno la capacità di catalogare e richiamare più di 1.800 immagini. "La ricerca negli ultimi 50 anni ha dimostrato che i piccioni possano distinguere le identità e le espressioni emotive sui volti umani, lettere dell'alfabeto, capsule farmaceutiche deformi, e anche dipinti di Monet o Picasso". Levenson ha quindi deciso di testare l'applicazione di questa abilità in campo medico facendo valutare le diapositive della patologia ai piccioni. Ai piccioni sono state mostrate immagini di risultati della mammografia e addestrati per identificarli come sane o cancerose, beccando un rettangolo blu o giallo su entrambi i lati dell'immagine. Una macchina distribuisce una pasticca di cibo se il piccione ha fatto la scelta giusta per rafforzare questo comportamento. Nel corso dello studio l'accuratezza dei piccioni è aumentata dal 50 per cento a una media dell' 84 per cento e addirittura ha raggiunto il 99 per cento quando i ricercatori ha utilizzato un gruppo di quattro uccelli per valutare le immagini. Alla fine dello studio Levenson e il resto del gruppo ha determinato che piccioni potrebbero servire come "imitatori fedeli" degli umani studiando i risultati della mammografia. "I piccioni hanno imparato a identificare correttamente il cancro rilevando micro calcificazioni nelle mammografie, ma hanno impiegato un tempo maggiore nel classificare le masse sospette sulle mammografie, un compito che è estremamente difficile, anche per gli osservatori umane qualificati", ha dichiarato Levenson. Una notizia che secondo Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che segna un ulteriore importante passo avanti, dunque, ma rimane ancora tanto da fare per debellare questa piaga che coinvolge milioni di ammalati nel mondo e che potrà essere combattuta solo con il sostegno costante da parte dei governi, a partire da quello italiano, nei confronti della comunità scientifica impegnata in questa lotta ormai da oltre un quarto di secolo.