martedì 31 gennaio 2017

La povertà accorcia la vita. A dirlo uno studio condotto da Lifepath, un progetto finanziato dalla Commissione europea: "Può rubarti fino a 2 anni di vita"

La povertà accorcia la vita. A dirlo uno studio condotto da Lifepath, un progetto finanziato dalla Commissione europea: "Può rubarti fino a 2 anni di vita" La povertà "Può rubarti fino a 2 anni di vita". A sostenerlo uno studio svolto sull'arco di 13 anni pubblicato su Lancet, secondo cui vivere in condizioni sociali ed economiche svantaggiate, per esempio avendo un basso profilo professionale, può privare una persona di 2,1 anni in media. La ricerca, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stata condotta da Lifepath, un progetto finanziato dalla Commissione europea. Lo scopo è individuare i meccanismi biologici alla base delle differenze sociali nella salute, un basso status socioeconomico può essere letale quanto fumare, avere il diabete o condurre una vita sedentaria, associati rispettivamente alla perdita di 4,8 anni di vita, 3,9 e 2,4. Si vive, in media, un anno di meno se si fa abuso di alcol. «Ci siamo sorpresi quando abbiamo scoperto che vivere in condizioni sociali ed economiche povere può costare caro quanto altri potenti fattori di rischio come il fumo, l'obesità e l'ipertensione, commenta Silvia Stringhini, ricercatrice al Centro ospedaliero universitario vodese (CHUV) di Losanna e coordinatrice dello studio. Queste circostanze possono essere modificate con interventi politici e sociali mirati, per questo dovrebbero essere incluse fra i fattori di rischio su cui si concentrano le strategie globali di salute pubblica». I ricercatori hanno raccolto e analizzato dati da 48 coorti, insieme di individui che hanno sperimentato uno stesso evento in un periodo definito, indipendenti di Gran Bretagna, Italia, Portogallo, Stati Uniti, Australia, Svizzera e Francia, per un totale di più di 1,7 milioni di partecipanti, seguiti per una media di tredici anni. «È noto che educazione, reddito e lavoro possono influire sulla salute, ma pochi studi avevano cercato di valutare quale fosse il peso effettivo di questi fattori. Per questo abbiamo deciso di confrontare l'impatto dello status socioeconomico sulla salute mettendolo a confronto con quello di sei fra i principali fattori di rischio», spiega Mika Kivimaki, professore all'ateneo britannico University College di Londra e co-autore dello studio. Un basso livello socioeconomico, secondo l'equipe, può quindi essere un efficace indicatore di un calo nell'aspettativa di vita. «Lo status socioeconomico è importante perché include l'esposizione a diverse circostanze e comportamenti potenzialmente dannosi, che non si limitano ai classici fattori di rischio come fumo e obesità, su cui si concentrano le politiche sanitarie», conclude Paolo Vineis, professore all'ateneo Imperial College di Londra e coordinatore di Lifepath. L'obiettivo è «fornire accurate prove scientifiche a istituzioni sanitarie e decisori politici, che a loro volta potranno migliorare l'efficacia delle loro strategie di intervento sulla salute pubblica». Lo studio è il primo a confrontare l'aspettativa di vita fra persone appartenenti a diverse categorie socioeconomiche, correlando queste differenze con quelle dovute a sei noti fattori di rischio per la salute.

domenica 29 gennaio 2017

Cartelli stradali “antiprostituzione” nei pressi della stazione di Lecce.

Cartelli stradali “antiprostituzione” nei pressi della stazione di Lecce. Va bene la lotta al fenomeno dello sfruttamento, danni d’immagine e perdita di valore immobiliare di un intero quartiere con la pubblicizzazione Sono spuntati come funghi i cartelli stradali per il “Contrasto alla prostituzione” nella zona adiacente alla stazione di Lecce, area arcinota ai leccesi per la presenza sui marciapiedi, da tempo immemorabile, di lucciole e transessuali di ogni provenienza. Non si tratta di un’assoluta novità perché tale prassi è mutuata da esperienze di altre realtà urbane ove il problema è ben più radicato è diffuso, ma non è neanche un bel messaggio quello lanciato con la segnaletica in questione da parte di un’amministrazione che governa una città a vocazione turistico – culturale perché la lotta allo sfruttamento della prostituzione non si attua con la pubblicizzazione delle zone in cui il fenomeno si manifesta alla cittadinanza – e ne sono prova gli scarsi risultati manifestati dalla permanenza della problematica anche dopo il posizionamento dei cartelli - , ma con una costante vigilanza sul territorio da parte delle autorità di pubblica sicurezza e una guerra senza confini a tutti quei soggetti ed organizzazioni che utilizzano e segregano donne e transessuali di ogni età per trarne un illecito profitto. Per tali ragioni, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ne auspica la rimozione per l’evidente danno d’immagine alla città e per il concreto rischio di perdita di valore commerciale degli immobili del quartiere.

Eurostat: il cibo in Italia è più caro rispetto alla media Ue. I prezzi sono superiori rispetto a Germania e Belgio

Eurostat: il cibo in Italia è più caro rispetto alla media Ue. I prezzi sono superiori rispetto a Germania e Belgio Come di consueto, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, riporta le ultime rilevazioni Eurostat relative i prezzi provvisori al consumo e gli effetti sui consumatori nell’ultimo mese. Secondo l’ente statistico dell'Unione Europea, i prezzi medi per cibo, bevande non alcoliche e tabacco in Italia sono più alti del 9% rispetto alla media europea, sono superiori a quelli medi di Germania e Belgio mentre sono in linea con quelli francesi. È quanto emerge nelle statistiche dell'Eurostat appena pubblicate, secondo le quali nell'UE i prezzi più alti per cibo e bevande si pagano in Danimarca (145% rispetto al 100 della media UE a 28) e i più bassi in Polonia (63%). L'Italia, guardando al solo prezzo del cibo, è dell'11% sopra la media per tutti gli alimenti. Ma lo scarto diventa più alto, del 21% per il gruppo "latte, formaggio e uova" (121). Guardando fuori dall'Ue il Paese europeo più caro per i soli alimenti è la Svizzera, a quota 172 punti. “Dati preoccupanti –commenta Giovanni D’Agata, che manifestano l’aumento dei prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori e il contestuale impoverimento generale dei cittadini”.

Decreto Trump: si applica anche a piloti e assistenti di volo

Decreto Trump: si applica anche a piloti e assistenti di volo Il divieto di entrata degli Stati Uniti a persone provenienti da sette paesi musulmani sta colpendo anche gli equipaggi delle compagnie aeree. L'Air Transport Association è preoccupata per l'impatto che il provvedimento deciso dal presidente Trump avrà sul traffico aereo internazionale. Il Customs and Border Protection, vale a dire l’Agenzia per la dogana e la protezione delle frontiere statunitensi, ha già informato l'associazione di settore che non è più permesso entrare negli Stati Uniti ai piloti e assistenti di volo provenienti da paesi come l'Iraq e l'Iran, in base alle e-mail indirizzata ai membri dell'International Air Transport Association (IATA),organizzazione internazionale di compagnie aeree con sede a Montréal. La IATA è stata informato in tempi brevi. Ricordiamo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato al Pentagono un ordine esecutivo che prevede nuovi controlli estremamente accurati sull'immigrazione per impedire ai terroristi islamici di entrare negli Stati Uniti. Nel suo ordine esecutivo, il presidente americano ha sospeso per tre mesi il programma di ammissione di tutti i rifugiati e, a tempo indeterminato, l'ingresso di quelli siriani. Al Pentagono e al Dipartimento di Stato è stato chiesto un piano per creare "zone di sicurezza" dentro e intorno alla Siria per offrire protezione ai siriani che scappano dalla guerra. Dopo i 120 giorni di sospensione dell'ingresso, si darà priorità ai rifugiati appartenenti a minoranze perseguitate per motivi religiosi, in particolare ai cristiani. Per tre mesi sarà vietato l'ingresso negli Stati Uniti per i cittadini di sette paesi musulmani: Siria, Libia, Iran, Iraq, Somalia, Sudan, Yemen. Secondo il provvedimento, le autorità locali e statali dovrebbero avere un ruolo nel decidere se i rifugiati si possano insediare. Donald Trump ha poi tagliato di oltre la metà il numero dei rifugiati che gli USA prevedevano di accettare quest'anno, portandolo a 50mila. Per impedire l'ingresso di terroristi, il presidente americano ha inoltre ordinato di velocizzare il sistema biometrico per tracciare le entrate e le uscite di tutti i viaggiatori negli USA. Nel suo giro di vite, Trump ha sospeso con effetto immediato il programma Visa interview waiver, che consentiva ai cittadini stranieri titolati di chiedere il rinnovo del visto senza affrontare il colloquio personale con le autorità diplomatiche americane. Oggi una passeggera di un volo Swiss partito da Ginevra e diretto a New York è stata respinta appena atterrata negli States. La donna, che era partita sabato, è la prima e, per ora, unica persona a bordo di un volo della compagnia svizzera a subire gli effetti del nuovo controverso "decreto-Trump" sull'immigrazione. Sempre stando alle prime notizie sarebbe stato congelato anche un volo di rifugiati per gli Usa con 35 persone a bordo. Le compagnie che infrangono il divieto vengono multate. I cittadini degli stati "bloccati",avverte Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non possono quindi salire su nessun volo destinazione States.

Audi sta richiamando centinaia di migliaia di automobili per problemi con airbag, pretensionatori e surriscaldamento pompe dell'acqua

Audi sta richiamando centinaia di migliaia di automobili per problemi con airbag, pretensionatori e surriscaldamento pompe dell'acqua Il costruttore auto tedesco Volkswagen AG ha annunciato un richiamo di circa 600.000 veicoli negli Stati Uniti. Si tratta di problemi con l'airbag e di surriscaldamento delle pompe dell'acqua di veicoli sul mercato domestico. Secondo la US Transportation Security Administration (NHTSA), sono soprattutto colpiti i veicoli del marchio Audi. Il richiamo degli Stati Uniti arriva dopo una serie di incidenti in Cina e Israele nel 2016. La casa automobilistica tedesca ha dichiarato Sabato che il richiamo colpisce circa 234.000 modelli A5 costruiti per gli Stati Uniti negli anni dal 2011 al 2017. Un problema di corrosione, potrebbe impedire l'apertura corretta degli airbag. Altro difetto riguarda le pompe di raffreddamento difettose installate in più di 342.000 Audi A4s, A5s, A6s e Q5s prodotte dopo il 2012 che possono surriscaldarsi e causare incendi. Altri 5901 modelli di Audi A4, A6, Q7 e Q5 costruiti fra il 2017 e 2018 hanno problemi con le cinture di sicurezza difettose. Anche i marchi Volkswagen, come le Golf 2016 e 2017 così come il modello della Tiguan 2017 soffrono tutti degli stessi potenziali difetti. Gli airbag ed i pretensionatori delle cinture di sicurezza sono molto particolari, a partire dalla loro costruzione, che coniuga elettricità/elettronica, meccanica e pirotecnica. Essi devono rimanere stabili per anni, ad onta di vibrazioni, sbalzi di temperatura e invecchiamento, per poi funzionare, una sola volta ma al momento giusto. Se c'è qualche intoppo alcune volte la colpa è di questi componenti ed è proprio questo quel che è capitato a vari modelli del gruppo. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari o ai Concessionari AUDI Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.

A caccia del sapore perduto: stop pomodori senza gusto. Scoperti i geni che restituiranno sapore al frutto.

A caccia del sapore perduto: stop pomodori senza gusto. Scoperti i geni che restituiranno sapore al frutto. Per circa 50 anni gli agricoltori hanno selezionato i pomodori in base al loro aspetto, senza rendersi conto che il tipo più bello, quello dal colore rosso uniforme, era anche il più povero delle sostanze che gli danno sapore. Il pomodoro moderno ha così perso molte delle qualità organolettiche originarie, anche se matura in modo uniforme passando dal verde chiaro al rosso. Questa proprietà risponde alle aspettative estetiche del consumatore e permette ai produttori di capire quando i pomodori sono maturi e pronti per la raccolta. Ora ricercatori statunitensi hanno identificato varianti genetiche che permetteranno di ridare sapore ai pomodori coltivati industrialmente, spesso insipidi e senza profumo poiché poveri di zuccheri e di sostanze essenziali. Qualità che, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, come si precisa nello studio pubblicato dalla rivista Science, sono andate perse negli ultimi 50 anni mancando gli strumenti per adeguati controlli organolettici. Il genoma di questa solanacea non ha più segreti dal 2012 ed è osservandone le circonvoluzioni che s’è arrivati alla soluzione. La scoperta permetterà fra tre o quattro anni di potere avere in tavola varietà più gustose, consentendo al singolo produttore a scegliere se prediligere l'estetica o il gusto.

Germania, Lidl ritira alcuni alimenti dannosi per la salute. Lo segnala l'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco

Germania, Lidl ritira alcuni alimenti dannosi per la salute. Lo segnala l'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco La catena di supermercati Lidl ha ritirato di corsa da tutte le sue filiali tedesche una serie di prodotti spalmabili dannosi per la salute. Lo ha annunciato la stessa Lidl sabato mattina e lo riporta Lebensmittelwarnung.de, il sito dell'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco. Si tratta di creme da spalmare sul pane della linea Meine Käserei. Più precisamente sono interessate le confezioni da 175 grammi ai gusti erba cipollina, pomodoro e basilico e ananas e pesca. Al loro interno è stata rinvenuta la Listeria monocytogenes, un batterio molto diffuso nell’ambiente che però in concentrazioni più alte può causare infezioni gastro-intestinali molto gravi (la cosiddetta listeriosi, che tra il 2015 e il 2016 ha fatto tre vittime nelle Marche) e in soggetti immuno-compromessi encefaliti, meningiti, setticemie. I suddetti prodotti Meine Käserei, indipendentemente dalla data di scadenza, sono stati dunque ritirati di urgenza dal commercio e chi li avesse già acquistati è pregato di non consumarli. Le creme spalmabili, prodotte dall’azienda del Niedersachsen Smaak & Co., è stata venduta in diverse regioni della Germania, tra cui Baden-Württemberg, Bayern, Hessen, Nordrhein-Westfalen, Rheinland-Pfalz e Saarland.Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rilanciando l'allerta riportata dal portale del governo tedesco, invita i consumatori di astenersi dall’acquisto del prodotto interessato invitando chi lo ha già effettuato a non utilizzarlo e a riconsegnarlo al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione. L’altra cosa da ribadire è che le creme spalmabili tedeschi non coinvolti si possono mangiare con serenità.

sabato 28 gennaio 2017

Anche Alitalia applica il decreto di Trump?

Anche Alitalia applica il decreto di Trump? Le misure di Trump hanno avuto conseguenze già oggi. E' già attivo nei fatti il divieto di ingresso negli Stati Uniti. Anche la compagnia aerea Alitalia, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha l'obbligo legale di applicare il decreto di Donald Trump che vieta l'ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di sette Paesi a maggioranza islamica (Siria, Libia, Iraq, Iran, Somalia, Yemen, Sudan). Al Cairo a una famiglia di iracheni è stato impedito di salire a bordo di un volo EgyptAir per New York. Marito, moglie e due figli, già in possesso del visto, sono stati informati che le nuove regole non potevano consentire l'imbarco. Situazione analoga ai banchi delle compagnie internazionali a Teheran, dove la carta d'imbarco non viene rilasciata ai cittadini iraniani da compagnie come Etihad Airways, Emirates e Turkish Airlines. Da parte sua la Iran Aviation Organisation ha affermato di non aver rilasciato nuove direttive in merito alle compagnie del paese, che comunque non hanno voli diretti con gli Usa. Sul decreto di Trump avvocati e gruppi per la difesa dei diritti umani stanno attivando azioni legali.

Cavie umane per testare farmaci: scandalo in Svizzera, test illegali su pazienti

Cavie umane per testare farmaci: scandalo in Svizzera, test illegali su pazienti. Sandoz effettuò dei test di medicamenti su degenti in una clinica psichiatrica friburghese negli anni '50 Uno scandalo colpisce una delle più famose ditte farmaceutiche mondiali: SANDOZ. Secondo quanto rivela un'inchiesta del canale televisivo RTS, negli anni 50 questa società dette in appalto nuovi medicinali da testare su pazienti a loro insaputa. La clinica psichiatrica di Marsens nel canton Friburgo, all'epoca sovraffollata, accettò nel 1955 un'offerta di Sandoz ed effettuò dei test di farmaci sperimentali su pazienti ignari di servire da cavia. Fra questi anche un 34enne degente nella struttura dopo essere stato un bambino vittima di collocamento coatto. Articoli scientifici di quel decennio provano che nel 1958 non meno di una decina di sostanze sperimentali era già stata provata su "quasi un migliaio di persone". Due avevano dovuto essere abbandonate perché dannose per la retina, finché i medici decisero di concentrarsi sulla promettente tioridazina. Questa venne poi messa in commercio con il nome di Melleril, farmaco ritirato da Novartis, succeduta a Sandoz, nel 2005 dopo essere risultato troppo rischioso per le funzioni cardiache. Tanto la clinica quanto Novartis non hanno permesso alla RTS di consultare i loro archivi. Questo scandalo è sulla scia di un altro ben più grande sollevato nel 2012 dal Tagesspiegel di Berlino e la radio-tv Mitteldeutscher Rundfunk, che ha colpito le più famose ditte farmaceutiche mondiali: Bayer e Schering , Hoechst (oggi Sanofi), Boehringer Ingelheim e Goedecke (Pfizer), Sandoz (Novartis) Secondo quanto hanno scoperto negli anni 80 una cinquantina di queste società dettero in appalto a ospedali dell' allora Ddr più di 150 nuovi medicinali da testare su pazienti della Germania dell' Est. In questo altri casi di decessi in seguito alla sperimentazione si ebbero nel Madgeburgo dove la Sandoz (Novartis) testò un nuovo farmaco contro l' ipertensione, il cui principio attivo era denominato spirapril. Morirono sei pazienti su 17, dall'inchiesta emerse che lo spirapril provocò fin dall' inizio un peggioramento nei malati, tanto che alcuni si rifiutarono dopo qualche settimana di proseguire la cura. Dai documenti dell' ex ministero della Sanità della Ddr, non risulta che fosse stato richiesto ai pazienti nessun "consenso informato". A dir poco agghiacciante, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, in molti casi le persone volontariamente si mettono a disposizione di sperimentazioni per riuscire ad ottenere un “rimborso spese” notevole altre volte non sanno di essere cavie di laboratorio. E’ sconvolgente pensare agli effetti collaterali che si possono riscontrare a breve e lungo termine. Nel migliore dei casi si verificano lievi complicazioni, nei peggiori si può morire ed i soldi di certo non possono comprare un’altro corpo. Se ci pensiamo bene tutti noi assumiamo farmaci che creano dipendenza ed a loro volta curano una malattia e provocano un’altro tipo di patologia. Avere la conferma di essere cavie inconsapevoli è veramente terrificante.

venerdì 27 gennaio 2017

Picchiare moglie e figli non sarà più reato in Russia?

Picchiare moglie e figli non sarà più reato in Russia? Il Parlamento ha approvato un progetto di legge per depenalizzare i "maltrattamenti in famiglia" Approvato dalla Camera bassa del Parlamento russo, la Duma, in terza e ultima lettura un progetto di legge per depenalizzare i "maltrattamenti in famiglia" declassandoli a illecito amministrativo. Oggi, Venerdì, 380 deputati russi si sono espressi a favore della proposta di legge e solo tre hanno votato contro. Il disegno di legge deve ora essere presentato al Senato e quindi al presidente Vladimir Putin. La proposta, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stata aspramente criticata dagli attivisti per la difesa dei diritti dell'uomo. Nello specifico prevede che le violenze costituiscano reato solo se chi le ha commesse sia già stato condannato per lo stesso motivo, in caso contrario potranno essere punite con una multa. Il disegno di legge è stato avanzato dopo che una sentenza della Corte suprema ha depenalizzato le percosse che non infliggono danni fisici ma non ha toccato il carattere penale delle percosse contro i propri familiari facendo insorgere i conservatori come la senatrice Ielena Mizulina, secondo cui il reato di "maltrattamento in famiglia" è "anti-familiare". Secondo il presidente della Duma, Viaceslav Volodin, la depenalizzazione dei maltrattamenti in famiglia è una "condizione per creare famiglie forti". Stando a un sondaggio dell'istituto Vtsiom, controllato dallo Stato, il 59% dei russi è a favore del disegno di legge, mentre il 33% è contrario. Comunque, il 79% dei russi ha un atteggiamento negativo verso qualunque violenza in famiglia.

Contributi Arneo "richieste illegittime": annullate cartelle esattoriali. La Commissione Tributaria Provinciale di Lecce annulla gli avvisi di pagamento per l’anno 2014

Contributi Arneo "richieste illegittime": annullate cartelle esattoriali. La Commissione Tributaria Provinciale di Lecce annulla gli avvisi di pagamento per l’anno 2014 del Consorzio di bonifica ARNEO. "L'Arneo non ha alcun diritto a chiedere e riscuotere i contributi per l'anno 2014 perché non è stato dimostrato alcun intervento di manutenzione e di bonifica, tale da essere considerato come vantaggio specifico e diretto per gli immobili": questa è in sintesi la motivazione delle due sentenze con le quali la Commissione Tributaria Provinciale di Lecce, ha condannato il Consorzio di bonifica Arneo, totalmente annullando gli avvisi di pagamento. Ad evidenziarlo Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ancora più convinto che tale comportamento debba essere censurato dopo aver letto le interessanti sentenze depositata oggi Venerdì, dalla Commissione Tributaria Provinciale di Lecce – Sez. 4, accogliendo le eccezioni formulate da due contribuenti difesi dall’avvocato Maurizio Villani. Le pronuncie del giudice civile sembrano destinate a costituire un “precedente” importante nella vicenda tornata d’attualità negli ultimi mesi, sull’asse Lecce-Bari, dove i contributi per l’Arneo infiammano il dibattito politico, in aggiunta ai nodi sulla sanità e sull’ambiente che il governatore della Puglia, Michele Emiliano, dovrà sciogliere. Innanzitutto l’avvocato Villani ha sostenuto che l’onere della prova, alla base del processo, vale a dire la “dimostrazione degli interventi eseguiti” spetta non già agli attori ma all’Arneo, perché “per quanto concerne la manutenzione delle opere di prevalente uso ed interesse dei consorziati, la Regione concorre alla spesa sino all’80 per cento della stessa, sia che si tratti di opere realizzate a suo tempo dal Ministero dell’Agricoltura, delle foreste e della Cassa del Mezzogiorno, sia che si tratti di opere realizzate dalla stessa Regione. Nelle sentenze il giudice sottolinea che “il contributo viene graduato tenendo conto sia del beneficio ricavato dagli utenti, che del limite di sopportabilità dell’onere da parte della contribuenza”. E che “gli interventi da eseguire in ciascun esercizio finanziario sono deliberati dalla Giunta”. Di conseguenza, “in un sistema così regolato dal legislatore regionale, andrebbe contro ogni logica e coerenza, nonché con il principio di vicinanza della prova, imporre ai proprietari di dimostrare che opere oggetto di domanda di pagamento rientrino o meno tra quelle coperte integralmente dai finanziamenti regionali. Fatta questa premessa, il giudice è entrato nel merito della pretesa dell’Arneo, rammentando che “l’attività dei consorzi di bonifica è di supporto allo sviluppo dell’agricoltura” e che è “divenuta strumento di protezione e difesa del territorio agricolo e urbano attraverso il mantenimento in efficienza delle canalizzazioni che raccolgono acque reflue. Pertanto, si legge ancora, il beneficio fondiario, quale requisito dell’imposizione contributiva, deve intendersi anche come relativo a un’azione di prevenzione rispetto ai rischi di allagamento e di degrado ambientale in caso di ostruzione o malfunzionamento dei canali presenti sul territorio. Rischi che inciderebbero negativamente sullo stesso valore dei terreni interessati. Il vantaggio legato al pagamento del contributo dovrebbe essere “diretto e specifico, alla stregua di una vera e propria qualità del fondo e deve essere conseguito o conseguibile dal singolo bene a causa e per effetto di iniziative e attività del Consorzio”. Il giudice, quindi, è arrivato alla conclusione secondo cui va “dichiarata la insussistenza del diritto del Consorzio alla riscossione dei contributi relativi al 2014, come richiesti, non avendo per tale annualità, l’Arneo dimostrato di aver effettuato interventi di manutenzione a sue spese, direttamente e specificamente utili per i fondi, tali da costituire un vantaggio”. Quel che conta, ora, è l’assunto sul quale il civilista ha imbastito il ricorso da cui è scaturita la decisione del Tribunale.

Truffa da 2 milioni di euro al casino' di Montecarlo con assegni rubati

Truffa da 2 milioni di euro al casino' di Montecarlo con assegni rubati. Un italiano condannato a diciotto mesi di carcere senza condizionale e a risarcire il danno. Un milanese, il genio della truffa, è stato processato in contumacia e condannato per un colpo da 1,8 milioni di euro tentato e riuscito al casinò di Montecarlo. Sfrontato, faccia tosta, indubbia abilità, aplomb e una notevole predisposizione a truffare il prossimo, ingredienti lanciati sul tavolo dell'azzardo che hanno consentito a Paolo Gigli di giocare al casinò senza spendere un euro. E' il marzo del 2009. L'uomo, si presenta nell'ufficio della società che gestisce i fidi bancari e comunica che è sua intenzione di "giocare forte", qualificandosi come custode giudiziario, nominato dal Tribunale di Lodi, delegato alla vendita di alcuni beni di proprietà del suo defunto genitore. Doveva solo scambiare i titoli ricevuti con contante. Si fa consegnare a più riprese "fiches" per un ammontare complessivo di 1,8 milioni di euro e lascia al cassiere, come garanzia, diciotto assegni. Perde tutto e quando ritorna all'ufficio fidi compila gli assegni che aveva lasciato al cassiere. Ma, casualmente, commette un errore nello scrivere la cifra. E non ha altri assegni con se. Solo un caso? o una truffa studiata a tavolino? Non potendo saldare il conto assicura che appena rientrato in Italia coprirà il debito con un bonifico bancario. Ma, ovviamente, non solo non paga, fa perdere le sue tracce. Le ripetute richieste di saldare il debito da parte della casa da gioco monegasca si sono perse nel vuoto. E alla fine tre giorni dopo è stato denunciato alla procura del Principato. Al processo l'uomo non si è visto. Il presidente del Tribunale ha evidenziato come tutta l'operazione sia stata il frutto di un piano ben congegnato per truffare il casinò ed ha condannato l'italiano a diciotto mesi di carcere senza condizionale e al risarcimento del danno. Nel confronto del truffatore è stato spiccato mandato di cattura internazionale. Vincere soldi facili è il sogno di ogni gambler, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”. Un sogno talmente forte che alcuni sono disposti persino a tentare di barare o di truffare i casinò, pur di viverlo. In molti ci hanno provato, ma pochissimi sono quelli che possono vantarsi di avercela fatta senza conseguenze.

La truffa dell'imballaggio spesso incluso nel peso della merce.

La truffa dell'imballaggio spesso incluso nel peso della merce. Uno dei mille trucchi per far "pendere" la bilancia dalla parte del commerciante. Spesso i consumatori sono ingannati sul peso dei prodotti che acquistano. Basta poco ai truffatori del grammo e la regola è sempre quella, chi deve comprare, alleggerisce mentre chi deve vendere, appesantisce. Di fatto una delle violazioni più comuni nei supermercati, è quella di non sottrarre la tara, cioè il peso dell'involucro. Così si fanno pagare ai clienti anche dieci grammi di prodotto in più. Infatti c'è chi pesa con l'imballaggio, starature dolose, talvolta colpose, quasi sempre dolorose per chi passa alla cassa. A confermarlo i test effettuati lo scorso anno, nel 20% dei casi che dimostrano come il peso indicato include anche il materiale d'imballaggio. Una situazione che non si dovrebbe verificare dal momento che la vendita si deve effettuare sulla base della quantità netta. Inoltre, le bilance attualmente in uso permettono di regolare la funzione "tara", che permette di dedurre automaticamente, o con un semplice tasto, il peso del materiale d'imballaggio. Il guadagno si fa sui grandi numeri, non sul singolo caso evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”. Di fatto buona parte delle strutture commerciali per la vendita al dettaglio, praticano la vendita dei prodotti a peso lordo, senza la sottrazione della tara, né come pre-impostazione automatica né manuale al momento della pesata. Siamo certi che il materiale di incarto e di imballaggio sono un costo per le aziende, costo che comunque non può e non deve in alcun modo gravare sul consumatore. Queste “sviste” si sono riscontrate indistintamente sia al nord che al sud, sia nei piccoli negozi che nei grandi centri commerciali, con un evidente rischio di sanzione per il commerciante “distratto” e l’ipotesi di truffa ai danni del consumatore. Il consumatore deve sapere che vi è l’obbligo di indicazione del peso netto. Questo obbligo è previsto dalla Legge 441/81, che all’articolo 1 recita:“La vendita delle merci, il cui prezzo sia fissato per unità di peso, deve essere effettuata a peso ed al netto della tara. Si intende per tara tutto ciò che avvolge o contiene la merce da vendere o è unito ad essa e con essa viene venduto. Il successivo articolo 2, al primo comma, stabilisce che: “Nella vendita al minuto ed a peso delle merci allo stato sfuso, da chiunque effettuata, gli strumenti metrici utilizzati devono consentire la visualizzazione diretta ed immediata del peso netto della merce e devono essere collocati in modo che tale visualizzazione sia agevole per l’acquirente.” In base a questa legge i commercianti sono obbligati a fissare la tara davanti al cliente in modo chiaro e ben visibile, senza prodotti alimentari esposti sul bancone a copertura del display dell’apparecchio misuratore. A monte di tutto questo, però, la bilancia deve aver subìto la verifica periodica (ogni 3 anni) da parte dell’Ispettore metrico della Camera di Commercio competente, documentata da una fascetta adesiva di colore verde, incollata sull’apparecchio, riportante l’anno e il mese della successiva verifica. Alla luce di quanto sopra detto si consiglia di verificare la procedura di pesatura della merce quando si effettuano acquisti.

giovedì 26 gennaio 2017

La musica preferita agisce come l'LSD.

La musica preferita agisce come l'LSD. Secondo uno studio dell'Università di Zurigo entrano in azione nel cervello gli stessi recettori cui si legano le sostanze allucinogene I ricercatori dell'università di Zurigo, coordinati da Katrin Preller, hanno scoperto che se attribuiamo un significato particolare a una canzone o a un odore, questo accade perché entrano in azione nel cervello gli stessi recettori cui si legano le sostanze allucinogene, come l'LSD. Il risultato dello studio è stato pubblicato sulla rivista Current Biology. La scoperta è stata possibile grazie a un esperimento, condotto su un gruppo di volontari, che ha indagato come l'LSD influenza il modo in cui si percepisce l'ambiente e si attribuisce un significato alle cose. Nell'esperimento, ad alcuni volontari è stato dato l'LSD, seguita da un farmaco chiamato ketanserina che ha bloccato la capacità dell'LSD di agire sui recettori dell'ormone del buon umore, cioè la serotonina; ad altri è stato dato invece un placebo. Dopo l'assunzione di queste sostanze è stato chiesto ai partecipanti di ascoltare alcune canzoni ed è stato scoperto che i brani musicali che in precedenza, per i partecipanti, erano privi di significato, ne hanno assunto uno particolare sotto l'effetto dell'LSD. Tale effetto però è diminuito quando i partecipanti hanno assunto il secondo farmaco. Questo, inoltre, ha anche cancellato gli effetti psichedelici noti dell'LSD su stato di coscienza, umore, e ansia. «Ora - ha osservato Preller - sappiamo quali regioni del cervello e quali recettori sono coinvolti quando percepiamo il nostro ambiente come significativo».I ricercatori hanno così scoperto che il significato speciale che si attribuisce alle cose è legato agli stessi recettori che si legano all'LSD e, grazie alle immagini ottenute con la risonanza magnetica, è stato visto che il meccanismo coinvolge le strutture della linea mediana del cervello, che sono le stesse coinvolte nell'esperienza legata al significato che si dà a se stessi. La scoperta, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, potrebbe aiutare a mettere a punto nuove cure per il trattamento di malattie psichiatriche o fobie, che causano anomalie nel significato che si dà alle cose.

Insegnanti e studenti. Anche una “manata” è abuso dei mezzi di correzione.

Insegnanti e studenti. Anche una “manata” è abuso dei mezzi di correzione. Confermata dalla Cassazione la condanna di un professore che eccede nei sistemi educativi che creano turbamenti psichici negli alunni. Integrano il reato anche se non vi sono conseguenze fisiche. Non è mai stato facile il mestiere dell’insegnante, ma forse oggi lo è ancor di più con la crescita del fenomeno del bullismo e della graduale tendenza ad un’educazione sempre meno rigorosa da parte delle famiglie. Certo è, che è sempre eccessivo il ricorso a qualsiasi strumento correttivo violento, perché al di là delle conseguenze fisiche, a volte neanche visibili, può causare turbamenti psichici nei confronti dello studente che possono essere anche duraturi ed essere suscettibili di sanzione penale. E’ questo, in sostanza il caso preso in considerazione dalla Corte di Cassazione con la sentenza 3801/17 depositata il 25 gennaio che ha confermato la condanna per il reato di abuso di mezzi di correzione nei confronti dell’insegnante, autore di rimproveri, ingiurie e pacche sulla schiena ai danni dei suoi alunni. I giudici della sesta sezione penale, hanno infatti, hanno rigettato il ricorso di un professore che era stato condannato dalla Corte di appello a un mese di reclusione per abuso di mezzi di correzione. La vicenda traeva origine da una “manata” che sarebbe stata inferta dal professore nei confronti di uno studente e che era stata contestata dalla difesa del primo, in quanto ritenuto un fatto di scarsa rilevanza al fine dell’integrazione del reato in questione, stabilito dall’articolo 571 del codice penale. Per gli ermellini, la decisione della Corte territoriale che con «sintetica ma puntuale ricostruzione del complesso delle condotte contestate (rimproveri, ingiurie, offese verbali, grida, pacche sulla schiena, strattonamenti per la maglia, lancio di un banco) ha assolto al compito di fornire adeguata ed esauriente motivazione della sussistenza dei requisiti del reato contestato». Va, infatti, ricordato che in tema di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina, rileva la nozione di malattia non solo fisica ma anche della mente, di portata più ampia di quelle concernenti l’imputabilità o i fatti di lesione personale, estendendosi fino a comprendere ogni conseguenza rilevante sulla salute psichica del soggetto passivo, dallo stato d’ansia all’insonnia, dalla depressione ai disturbi del carattere e del comportamento». Insomma per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, tempi sempre più duri per gli insegnanti, che tra precarietà, classi pollaio e stipendi bassi, non devono mai dimenticare che hanno l’obbligo morale, oltreché giuridico di non perdere mai le staffe.

Lecce, ritardo nelle potature sulle vie cittadine. Pericoli per la circolazione e per i cittadini. Intervenga l’amministrazione

Lecce, ritardo nelle potature sulle vie cittadine. Pericoli per la circolazione e per i cittadini. Intervenga l’amministrazione Se non ci fosse la strada asfaltata ed il traffico veicolare qualche via cittadina, anche tra le arterie più importanti apparirebbe come una jungla. Solo per fare un esempio, su viale Otranto, una delle strade principali del centro cittadino, nessuna potatura degli alberi è stata ancora effettuata. E alcuni commercianti della zona si chiedono perché si debba aspettare la primavera, quando si dovranno peraltro eliminare i nidi, con la consequenziale strage “degli innocenti” tra gli uccelli. Nelle foto inviateci è evidente che i rami e le foglie stiano letteralmente invadendo i balconi e i segnali stradali con la conseguenza che molti ignari automobilisti, specie quelli non residenti nel capoluogo, vengono sanzionati dai vigili urbani, salvo poi comprenderne il perché. Per non parlare poi della pubblica illuminazione che sui marciapiedi è completamente ostruita dalla fitta vegetazione che impedisce alla luce di filtrare con tutte le conseguenze del caso per la sicurezza dei pedoni. Inerzia di “fine legislatura” o solita routine in attesa che accada qualche dramma? La risposta tocca sempre all’amministrazione che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si augura intervenga immediatamente dopo la nostra segnalazione.

mercoledì 25 gennaio 2017

Gli airbag non si aprono in un test: PORSCHE richiama in officina solo 85 vetture nel Mondo

Gli airbag non si aprono in un test: PORSCHE richiama in officina solo 85 vetture nel Mondo. Un cablaggio difettoso mette in crisi i sistemi di sicurezza di alcuni modelli Durante un test gli airbag di alcuni modelli di Porsche non si aprono, costringendo la casa automobilistica tedesca a predisporre un'azione di richiamo per assicurare la funzionalità dei dispositivi di sicurezza. La notizia è stata ribattuta e approfondita da alcuni magazine d'oltreoceano; ad essere interessati all'imminente richiamo sono i modelli 2017 Porsche 718 Boxster e Boxster S, 2017 Porsche 718 Cayman e Cayman S, 2017 Porsche 911 Carrera , Carrera S e Carrera 4S, 2017 Porsche 911 Carrera S Cabriolet e Carrera 4S Cabriolet, 2017 Porsche 911 Turbo , Turbo S e Turbo Cabriolet, il malfunzionamento sembra essere causato da un cablaggio difettoso. Si torna a parlare di richiami agli airbag ma questa volta non si tratta di una partita difettosa degli ormai famigerati palloni Takata Durante un test di routine, è stato riscontrato un problema grave ai sistemi di sicurezza di alcuni modelli; l'airbag laterale montato sul sedile non è stato attivato dall'urto. In una situazione reale tale anomalia aumenterebbe in maniera esponenziale il rischio di lesioni a conducente e passeggero. I tecnici PORSCHE hanno prontamente identificato il componente che ha causato l'anomalia, il nuovo cablaggio del sensore che trasmette l'impulso ai dispositivi di sicurezza. Ripetendo il test con un cablaggio di generazione precedente tutto è andato per il meglio e in conseguenza all'urto simulato airbag ha fatto il loro dovere. Il costruttore tedesco ha tenuto a precisare ad oggi non sono stati registrati incidenti o infortuni legati a questa recente anomalia. I proprietari degli esemplari spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, che dovranno essere sottoposti al richiamo tecnico saranno tempestivamente contattati al proprio domicilio e invitati a portare in officina l'auto per l'intervento gratuito

Penny Market ritira lotto caramelle ripiene. Possibili tracce di allergene non indicate in etichetta.

Penny Market ritira lotto caramelle ripiene. Possibili tracce di allergene non indicate in etichetta. Penny Market ritira le confezioni delle caramelle ripiene alla frutta da 500 grammi a titolo precauzionale a causa della possibile presenza di allergeni. Il richiamo riguarda la data di scadenza minima dell' 08/2018 cod. prodotto EAN 8024370054830 lotto n° L1621685 a marchio Penny prodotto dall'azienda Serra Industria Dolciaria srl via Nazioni Unite n° 2 Novi Ligure (AL). Il prodotto è stato ritirato dai punti vendita nelle regioni Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. Il motivo del ritiro, segnala Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, stando a una nota diffusa da Penny Market è "Possibili tracce di allergene (caseinati) non dichiarato in etichetta per contaminazione non intenzionale". L’azienda si scusa per il disagio e precisa che il provvedimento è stato preso in via precauzionale. Inoltre, invita i consumatori allergici o intolleranti ai caseinati a non consumare le caramelle e a riportarle presso un punto vendita Penny Market, per il rimborso. Il prodotto potrebbe infatti scatenare allergie nei consumatori per la presenza accidentale di tracce indesiderate di questo componente nelle caramelle messe in vendita ma non riportata nella lista degli ingredienti. Le caseine e i caseinati destinati all'alimentazione umana sono una categoria di lattoproteine (proteine presenti nel latte). Le loro caratteristiche di composizione e di fabbricazione sono armonizzate a livello europeo. La Commissione ha proposto una revisione della legislazione (direttiva 83/417/CEE) per creare un elenco degli enzimi autorizzati nella fabbricazione di caseine e armonizzare la loro etichettatura. Gli enzimi autorizzati nella fabbricazione di caseine devono essere conformi alle disposizioni previste dal regolamento (CE) n° 1332/2008 sugli enzimi alimentari. Ricordiamo inoltre che i sintomi che potrebbero essere scatenati in caso di allergia includono prurito e gonfiore a labbra, palato e gola, nausea o vomito, crampi e gonfiori addominali, diarrea, flatulenza, orticaria, difficoltà respiratorie e mal di testa. In caso di reazione allergica grave si può avere a che fare con uno shock anafilattico, situazione caratterizzata da seri problemi respiratori e brusche cadute di pressione che può portare anche alla perdita di coscienza. Nel caso in cui compaiano sintomi di questo tipo è importante cercare subito l'aiuto di un medico. In particolare, lo shock anafilattico è una situazione di emergenza che richiede il ricovero ospedaliero e in cui temporeggiare può risultare fatale. Da un punto di vista sanitario si tratta di una non conformità con un elevato indice di rischio per gli allergici o colori i quali presentano un’intolleranza ai caseinati. Mentre non ci sono problemi per tutte le altre persone che possono consumare senza problemi le caramelle.

Ufficio anagrafe a Lecce. Sportelli chiusi dal 23 gennaio. Poca informazione ai cittadini e connessi disagi

Ufficio anagrafe a Lecce. Sportelli chiusi dal 23 gennaio. Poca informazione ai cittadini e connessi disagi Poiché il Comune di Lecce ha dato poco risalto al trasferimento dell’Ufficio Anagrafe di via Lombardia a far data dal 23 gennaio, si stanno verificando non pochi disagi per l’utenza, come segnalatoci da alcuni cittadini che hanno dovuto “combattere” non solo per la cronica e pressoché assoluta inesistenza di posti di parcheggio in zona anche con un traffico a dir poco incredibile, salvo poi dover scoprire che gli sportelli erano inevitabilmente chiusi.Ovviamente, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” non tocca a noi farci portavoce dell’istituzione, ma in questo caso appare opportuno rilanciare quanto appare solo dopo un’accurata ricerca sul sito istituzionale del comune e su qualche giornale online locale che ha opportunamente voluto segnalare ai cittadini il trasferimento dell’importante Ufficio cittadino: “A causa del trasferimento degli uffici anagrafici in viale Aldo Moro civico 36, gli sportelli di via Lombardia resteranno chiusi a partire dal 23 gennaio. I cittadini interessati potranno rivolgersi presso le seguenti sedi: • viale della Repubblica, 84 (dal lunedì al venerdì - dalle ore 9.00 alle ore 12.00; martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00); • piazzetta Napoli, 27 (dal lunedì al venerdì - dalle ore 9.00 alle ore 12.00; martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00); • via Cosimo di Palma, 15 (dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00; martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00); • viale Luciano Pavarotti - Villaconvento (martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00); • piazzetta Leonardo Alberto, 4 - Frigole (martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00). Per le iscrizioni anagrafiche degli stranieri e dei comunitari, con provenienza da altro Comune o dall’estero, è operativo lo sportello presso la sede di via Cosimo Di Palma.”

Nuovo maxi richiamo batterie Laptop HP difettose: a rischio incendio. Nel mirino notebook venduti tra marzo 2013 e ottobre 2016

Nuovo maxi richiamo batterie Laptop HP difettose: a rischio incendio. Nel mirino notebook venduti tra marzo 2013 e ottobre 2016 Dopo l'ultimo richiamo di giugno 2016, HP, la multinazionale statunitense dell'informatica attiva sia nel mercato dell'hardware, ha annunciato nuovamente di aver avviato un programma di ritiro e sostituzione volontaria, in tutto il mondo e in collaborazione con vari enti governativi delle batterie che possono surriscaldarsi e prendere fuoco. La decisione del ritiro è maturata dopo che l'azienda ha ricevuto una segnalazione di incidente in cui la batteria ha preso fuoco liquefacendosi, causando un danno patrimoniale di almeno 1000 dollari. Alcune batterie, infatti, in dotazione a vari modelli di computer portatili della Hewlett-Packard (HP) sono difettose. I modelli chiamati in causa sono alcuni di quelli venduti in vari paesi tra marzo 2013 e ottobre 2016. Maggiori informazioni, riferisce Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sia sugli apparecchi difettosi e le modalità per verificare se il proprio notebook HP è interessato dal provvedimento sul sito della multinazionale HP. Nel frattempo, i clienti che hanno acquistato questo articolo, sono pregati di non utilizzare il prodotto.

martedì 24 gennaio 2017

Funghi porcini secchi "Oliveri" ritirati per salmonella

Funghi porcini secchi "Oliveri" ritirati per salmonella Funghi porcini secchi in busta "Oliveri" prodotti in Italia, ritirati in Germania perchè contaminati dalla salmonella. Lo segnala l'Ufficio federale della sicurezza alimentare del governo tedesco, come viene comunicato da Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Una contaminazione, rilevata durante il campionamento di routine da parte degli esperti. Nelle confezioni da 50 g dei funghi porcini secchi qualità commerciale in busta, prima del consumo, sono state trovate tracce di salmonella. Nello specifico si tratta del lotto L 350 161 in commercio da 50 grammi della ditta Oliveri Emilio Req. Fontane 56 15019 Strevi (IT) che riporta come termine ultimo di conservazione la data 15/12/2017 sul mercato tedesco. Sconosciute le cause di contaminazione. Secondo le prime indagini i prodotti sarebbero stati realizzati e commercializzati in piena conformità con i processi validati. La segnalazione è stata diffusa anche attraverso il sistema di allerta europeo, questo vuol dire che tutti i Paesi interessati hanno ricevuto la notizia e si sono attivati immediatamente per verificare che il produttore abbia ritirato il prodotto da tutti i punti vendita, informando i consumatori. La salmonella, come sottolinea lo “Sportello dei Diritti”, è l'agente batterico più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti, sia sporadiche che epidemiche. E' stata segnalata per la prima volta nel 1886, in un caso di peste suina, dal medico americano Daniel Elmer Salmon. La salmonella è presente in natura con più di 2000 varianti (i cosiddetti sierotipi) ma i ceppi più frequentemente diffusi nell'uomo e nelle specie animali, in particolare in quelle allevate per la catena alimentare, sono S. enteritidis e S. typhimurium. Le infezioni provocate da salmonella si distinguono in forme tifoidee (S. typhi e S. paratyphi, responsabili della febbre tifoide e delle febbri enteriche in genere), in cui l'uomo rappresenta l'unico serbatoio del microrganismo, e forme non tifoidee, causate dalle cosiddette salmonelle minori (come S. typhimurium e la S. enteritidis), responsabili di forme cliniche a prevalente manifestazione gastroenterica. I rischi. Le salmonelle non tifoidee, spiega ancora lo sportello, responsabili di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali, sono una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato. Le infezioni da salmonella possono verificarsi nell'uomo e negli animali domestici e da cortile (polli, maiali, bovini, roditori, cani, gatti, pulcini) e selvatici, compresi i rettili domestici (iguane e tartarughe d'acqua). I principali serbatoi dell'infezione sono rappresentati dagli animali, e i loro derivati (come carne, uova e latte consumati crudi o non pastorizzati) e l'ambiente (acque non potabili) rappresentano i veicoli di infezione. Rilanciando l'allerta riportata dal portale del governo tedesco su Lebensmittelwarnung.de, si invitano i consumatori a prestare la massima attenzione astenendosi dall’acquisto dei fungi porcini secchi provenienti dal lotto interessato dalla contaminazione. L’altra cosa da ribadire è che gli altri prodotti non coinvolti si possono mangiare con serenità.

Treni più cari, aumentano le tariffe internazionali. Nuovo salasso per i passeggeri e rischi per la politica di trasferimento delle merci

Treni più cari, aumentano le tariffe internazionali. Nuovo salasso per i passeggeri e rischi per la politica di trasferimento delle merci La circolazione dei treni internazionali in Italia dal 2018 costerà di più. L’aumento delle tariffe chilometriche per l’uso della rete sarà del 66% per i passeggeri (da 2,7 a 4,5 euro) e del 46% per i merci (da 2,15 a 3,15). Saranno più cari i biglietti (si ipotizza un +8-10% da Milano a Zurigo). Ma non solo. Anzi. A patire principalmente il rincaro, rischia infatti di essere il trasporto dei beni, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti". Tutti si dicono preoccupati dalle ripercussioni che la novità potrebbe avere sulla concorrenzialità dei binari rispetto alla strada. La partita è ancora in corso. Berlino e Vienna hanno attivato i canali diplomatici per convincere l’Italia a ripensarci. Le Ferrovie austriache (ÖBB) inoltre hanno fatto causa contro Rete ferroviaria Italia che si difende rilevando di avere tasse tra le più basse in Europa.

Muore per infezione dopo l'intervento Ospedale V. Fazzi, nuova denuncia.

Muore per infezione dopo l'intervento Ospedale V. Fazzi, nuova denuncia. L'esposto è stato presentato dai familiari di un uomo deceduto dopo un'operazione il 29 dicembre Un esposto è stato presentato alla procura di Lecce da parte dei familiari di un uomo deceduto all'ospedale "V. Fazzi" di Lecce, lo scorso 21 gennaio, dopo essere stato sottoposto ad un intervento chirurgico al cuore (tre bypass e due valvole plastiche), intervento risuscito. Gli avvocati Ivan Mangiullo e Fabio Accogli sono stati incaricati dai familiari di Corvaglia Giovanni, 77 anni, nato a Tricase il 22/01/1939, pensionato, di curare i loro interessi e aiutarli a fare luce su questo decesso. E così ieri è stato depositato l'esposto in Procura a Lecce che ha aperto un' inchiesta. Dalla prime notizie la morte sarebbe stata causata dai batteri "Pseudomonas aeruginosa o Klebsiella pneumoniae " che si anniderebbero nelle sale operatorie. I batteri appartengono al genere di quelli "eubatteriali" che vivono oltre che da parassiti anche liberi nel terreno e nell' acqua; sono batteri gram-negativi, producono un pigmento idrosolubile che si diffonde nell' ambiente in forma di pigmento verde, blu o gialliccio-verde. I batteri risultano presenti nelle deiezioni, sulla pelle, sulla mucosa orale. Possono diventare virulenti, secondo i medici, associandosi per lo più ad altri germi patogeni. I fatti risalgono al 29 dicembre quando il paziente, fu operato in Ospedale. Dopo l'intervento chirurgico ha avuto la febbre, ha sofferto uno stato confusionale e soporifero ed aggravandosi è stato sottoposto ad ossigenazione artificiale, il decesso è avvenuto il 21 di gennaio. Adesso i familiari intendono fare chiarezza su quanto accaduto. Sarà la Magistratura a dare tutte le risposte. Le cronache e non solo, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da voce ed assistenza alle vittime della malasanità, ovvero a coloro i quali hanno subito danni ascrivibili ad errori medici, spesso ricercando le verità, da tempo riportano casi di morti sospette di cui i responsabili spesso sono le Infezioni Ospedaliere; ma cosa sta succedendo negli ospedali Italiani, dove il meccanismo si è inceppato facendoci ripiombare nel medioevo sanitario? Se in merito a protocolli standardizzati e misure di prevenzione abbiamo fatto passi da gigante, qualcosa nella catena non funziona. L’unica pratica che dovrebbe essere messa in pratica negli ospedali per poter arginare il problema, ovvero quello di isolare in apposite stanze i pazienti con una équipe di infermieri dedicati che non trattino altri pazienti, in modo da non tramettere a questi ultimi i ceppi resistenti, oggi non è prevista se non i rarissimi casi. Mancano le stanze per gli isolamenti, manca il personale sanitario, mancano gli infermieri. L’esempio di come poco ci voglia per tenere sotto controllo l’epidemia da Klebsiella resistente ai carbapenemici arriva da Israele che ha provveduto con un isolamento a coorte ed uno staff dedicato. Il nostro governo risparmia, ma al solito risparmia laddove dovrebbe investire, in strutture e risorse umane, e questo modus facendi è la causa principale dell’aumento delle “morti sospette”. Quanto ci costerà ancora questo modo di fare, specie in vite umane? E’ arrivato il momento di invertire la rotta ed investire in maniera corretta nella nostra sanità, perché rischiamo di fare un grande passo indietro e di vanificare tutti i progressi fatti fino a qui che ci hanno permesso di sconfiggere le malattie infettive.

Ikea ritira dal mercato la sdraio Mysingsö. Rischio di caduta o di schiacciamento delle dita

Ikea ritira dal mercato la sdraio Mysingsö. Rischio di caduta o di schiacciamento delle dita Nuovo richiamo per i prodotti targati "IKEA". Questa volta si tratta della sdraio Mysingsö. Si legge nella nota: “Dopo aver lavato la parte in tessuto, c’è il rischio di rimontare la sdraio in modo scorretto provocando così un rischio di caduta o di schiacciamento delle dita. Ikea ha ricevuto cinque segnalazioni di incidenti in cui la sdraio Mysingsö è crollata durante l’uso perché non era stata rimontata correttamente. Tutti e cinque gli incidenti hanno provocato lesioni alle dita e hanno richiesto cure mediche. Gli incidenti segnalati si sono verificati in Finlandia, Germania, Stati Uniti, Danimarca e Australia”. Lo ha segnalato l'azienda sul proprio sito internet in un comunicato stampa, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che avvisa i clienti del pericolo. Il colosso dell’arredamento ha annunciato il difetto attraverso una nota in cui spiega che: “Dopo aver lavato la parte in tessuto, c’è la possibilità di rimontare la sdraio in modo scorretto provocando così un rischio di caduta o di schiacciamento delle dita”. “La sicurezza dei prodotti, continua il messaggio, è la massima priorità per Ikea. La sdraio Mysingsö ha superato con successo i test meccanici, chimici e sul tessuto. Non appena ricevute le segnalazioni degli incidenti, Ikea ha avviato un’indagine accurata che ha portato a una modifica del design del prodotto per ridurre ulteriormente il rischio di un riassemblaggio non corretto e dei conseguenti infortuni. La nuova versione della sdraio sarà disponibile nei negozi a partire da febbraio 2017”. Per sostituire l’oggetto o essere rimborsati non è richiesto lo scontrino fiscale. Per ulteriori informazioni, visita www.IKEA.it o contatta il Servizio Clienti al numero verde 800 92 46 46, dalle 9 alle 20, da lunedì a sabato. L'azienda si scusa per eventuali disagi provocati.

lunedì 23 gennaio 2017

Il birrificio Sierra Nevada ritira " Pale Ale " negli USA: la bottiglia di vetro può provocare gravi danni

Il birrificio Sierra Nevada ritira " Pale Ale " negli USA: la bottiglia di vetro può provocare gravi danni Sierra Nevada Brewing ha appena ritirato negli USA la birra ammiraglia della casa “Pale Ale” e molte altre varietà: c’è infatti il rischio che il vetro della bottiglia si rompa, possa provocare tagli e ferite e che i frammenti più piccoli possano finire negli alimenti. Tutta la birra è stato imbottigliata presso la struttura del North Carolina tra dicembre e il 5 e l'8 gennaio nel caso della birra chiara, e le atre varietà fra il 5 gennaio e il 13 per le altre. L’annuncio rivolto ai consumatori è stato diramato dalla stessa azienda che ha anche chiesto espressamente a chi avesse comprato il prodotto di riportarlo nel punto vendita in cui è stato acquistato per essere rimborsato. A una condizione però: che la bottiglia sia vuota. Particolare un po’ insolito visto il motivo del richiamo che riguarda proprio la possibilità di rottura del contenitore, ma si invitano comunque i clienti ad aprire la bottiglia con attenzione e a svuotarla prima di portarla al supermercato. Gli Stati inclusi nel richiamo sono Alabama, Arkansas, Connecticut, Delaware, Florida, Georgia, Iowa, Illinois, Indiana, Kansas, Kentucky, Louisiana, Massachusetts, Maryland, Maine, Michigan, Minnesota, Missouri, Mississippi, North Carolina, New Hampshire, new Jersey, new York, Ohio, Oklahoma, Pennsylvania, Rhode Island, South Carolina, South Dakota, Tennessee, Texas, Virginia, Vermont, Wisconsin, West Virginia e il Distretto di Columbia. Il consiglio che arriva dalla stessa azienda è comunque quello di non bere l’aranciata una volta stappata. Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, rilanciando l'allerta alimentare, consiglia ai clienti che hanno acquistato tale prodotto a non consumarlo. La Sierra Nevada Brewing Company è la seconda più grande industria della birra artigianale negli Stati Uniti. Il suo prodotto di spicco è la birra Pale Ale che è sbarcato anche sul mercato italiano anch’esso andata ad ampliare l’offerta Interbrau, a conferma della definitiva esplosione del fenomeno della birra speciale in lattina Oltreoceano.

Dramma in Tailandia: eroico pensionato italiano 91enne muore colpito dal ramo di un albero per salvare la vita alla moglie thailandese di 49anni.

Dramma in Tailandia: eroico pensionato italiano 91enne muore colpito dal ramo di un albero per salvare la vita alla moglie thailandese di 49anni. Giacomo Smedile è stato ucciso da un ramo mentre passeggiava sul lungomare Tragedia a Pattaya, una città sulla costa orientale del Golfo del Paese: un uomo di 91 anni, pensionato italiano, Giacomo Smedile, è morto colpito dal ramo di un albero per salvare la vita di sua moglie, una tailandese di 49 anni. Inutili i soccorsi. L’incidente è avvenuto, domenica, sul lungomare mentre era in compagnia della moglie. L’uomo vedendo il ramo cadere su di loro,ha spinto la moglie anteponendo il suo corpo ma colpito alla testa dal ramo, si è accasciato. All’arrivo dell’ambulanza, al personale sanitario non è rimasto altro da fare che dichiararne il decesso. Sul posto anche la polizia locale per i rilievi di rito. Il corpo è stato restituito ai familiari. Smedile era uno dei tanti italiani che hanno scelto di lasciare il Paese per godersi la pensione all'estero. E un pezzo, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, come le destinazioni preferite siano scelte dai nostri connazionali pensionati, magari con mete in cui il Fisco pesa molto meno. La questione finanziaria è naturalmente quella principale, anche perché i pensionati all'estero percepiscono un assegno lordo con ritenute fiscali applicate solo dai Paesi di residenza, con doppio smacco per il Tesoro italiano, che eroga soldi a chi, di fatto, non li spenderà in Italia sottraendo dunque altri introiti sotto forma di imposte su consumi e investimenti.

Dalla Svizzera. Segnalata una nuova truffa con l’oro falso. Alcuni cittadini stranieri residenti in Italia hanno truffato anche diversi uffici di cambio oro. Occhio agli imballaggi

Dalla Svizzera. Segnalata una nuova truffa con l’oro falso. Alcuni cittadini stranieri residenti in Italia hanno truffato anche diversi uffici di cambio oro. Occhio agli imballaggi È naturale che quando si acquistino beni preziosi si debba usare la massima accortezza perché le truffe nel settore sembra non conoscano tregua. Proprio nei giorni scorsi, infatti, sono stati arrestati tre cittadini stranieri residenti in Italia che secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti avrebbero realizzato delle trasferte oltre confine per truffare diversi uffici cambio oro. I venditori proponevano l’acquisto di “gioielli” che in realtà erano solo ricoperti da una leggera venatura dorata, traendo così in inganno alcuni compratori. Fortunatamente sono stati però scoperti e tratti in arresto così da fermare la loro redditizia attività. Appare singolare, però evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che la promessa di investimenti sicuri e altamente redditizi con un rendimento garantito come quelli in preziosi, non abbiano innescato particolari sospetti in alcuni degli acquirenti. A causa delle fluttuazioni delle quotazioni dell’oro, qualsiasi investimento in metalli preziosi è infatti spesso ad altissimo rischio e la certezza di una remunerazione sicura non può assicurala nessuno. Quando si acquista oro e lo si affida alla custodia del fornitore, è bene assicurarsi che sia possibile visionare il proprio metallo e che l’azienda venditrice tratti oro fisico e non certificati senza un sottostante fisico. Spesso articoli e monete d’oro sono confezionati in supporti ornamentali che impediscono all’acquirente di esaminare l’oro da vicino. Una tecnica utilizzata da molti truffatori è di presentare il metallo ricoperto da uno strato di plastica, che fa sembrare il metallo più puro e brillante, come fosse oro. È consigliabile evitare l’acquisto di oro con inutili imballaggi.

domenica 22 gennaio 2017

Fiat richiama in Brasile 113.500 Punto e Linea. Problemi all'asse posteriore

Fiat richiama in Brasile 113.500 Punto e Linea. Problemi all'asse posteriore Il gruppo italo americano Fiat Chrysler Automobiles ha annunciato un richiamo per i modelli Fiat Punto e Linea in Brasile. Sono esattamente 113,512 le unità delle due berline ad essere richiamate. Il richiamo riguarda i modelli realizzati negli anni che vanno dal 2009 al 2012 prodotte tra il 5 Gennaio 2009 e il 15 giugno 2011. Questi modelli devono fare ritorno in concessionaria da giorno 31 Gennaio 2017 allo scopo di procedere a un’ispezione e, se necessario, alla sostituzione dell’asse posteriore. Secondo il produttore automobilistico italo americano, le unità coinvolte di Fiat Punto e Linea possono avere una crepa sul bordo dell’asse posteriore. Questa situazione può comportare alcuni inconvenienti quali rumore eccessivo, disallineamento del volante e anche difficoltà nello sviluppare la velocità desiderata, e in alcuni casi potrebbe creare contatto tra lo pneumatico e lo scudo di plastica interno dal corpo e, in situazioni estreme, potenziare il rischio del verificarsi di incidenti con eventuali perdite e danni e lesioni agli occupanti del veicolo e dei terzi. Come riporta anche il sito www.ariquemesonline.com.br, Le unità coinvolte di Fiat Punto hanno numeri di telaio, non sequenziali, tra 9BD11812191065435 e il 9BD118181C1165352. Mentre per quanto riguarda Fiat Linea tra il 9BD11056991505203 e il 9BD11056CC1542284. Il tempo di riparazione stimato è di circa quattro ore e mezzo. Questi tempi però possono variare in base al flusso di servizio in concessionaria. La riparazione viene eseguita in loco. Maggiori informazioni possono essere ottenute tramite il Customer Service Center di Fiat, chiamando il numero 0800 707 1000, o dal sito www.fiat.com.br . Per Fiat Chrysler dunque prosegue una lunga stagione negativa che ne ha penalizzato l'immagine di costruttore votato alla qualità globale. Infatti, diversi problemi tecnici hanno costretto la casa italo-statunitense a richiamare migliaia di veicoli. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari o ai Concessionari FCA Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. L'intervento, consiste nella sostituzione dell'asse posteriore.

Un calcolo matematico dimostra l'esistenza di Dio. Due scienziati grazie ad un computer hanno confermato la teoria di un matematico che suggerisce che c'è un potere superiore

Un calcolo matematico dimostra l'esistenza di Dio. Due scienziati grazie ad un computer hanno confermato la teoria di un matematico che suggerisce che c'è un potere superiore. Secondo lo studioso tedesco Kurt Gödel si può dimostrare l'esistenza di Dio con un teorema matematico. "Se Dio è possibile, allora esiste necessariamente. Ma Dio è possibile. Quindi esiste necessariamente". Questo in estrema sintesi il Teorema, del quale due ricercatori, Christoph Benzmuller della Libera Università di Berlino e Bruno Woltzenlogel Paleo dell'Università Tecnica di Vienna, avrebbero dimostrato la correttezza grazie alla capacità di calcolo di un computer portatile. Il cosiddetto "Teorema di Dio" è una sorta di prova matematica dell'esistenza di un essere superiore ed è stato sviluppato alla fine del secolo scorso, che sulla base di principi di logica modale dovrebbe provare che deve esistere un essere superiore. Gödel sostenne che, per definizione, non può esistere niente di più grande di un essere supremo e propose un modello matematico per provare l'esistenza di un tale potere, fondato su alcuni assiomi: "Ax. 1. {P(φ)∧◻∀x[φ(x)→ψ(x)}] → (ψ) Ax. 2. p (¬φ) ↔¬P (φ) Th. 1.P(φ)→◊∃x[φ(x)] Df. 1.G(x)⟺∀φ[P(φ)→φ(x)] Ax. 3. p (G) Th. 2.◊∃xG (x)Df. 2.φ ess x⟺φ(x)∧∀ψ{ψ(x)→◻∀y[φ(y)→ψ(y)]} Ax. 4. p (φ) →◻P (φ) Th. 3. g (x)→G ess xDf. 3. e (x)⟺∀φ [φ ess x→◻∃yφ(y)] Ax. 5.P (E) Th. 4.◻∃xG(x) ". "Ogni proprietà positiva è necessariamente positiva. Per definizione Dio ha tutte e solo le proprietà positive. L'esistenza necessaria è una proprietà positiva. Quindi Dio, se è possibile, possiede necessariamente l'esistenza. Il sistema di tutte le proprietà positive è compatibile. Quindi Dio è possibile. Essendo possibile, Dio esiste necessariamente". Kurt Gödel nacque nel 1906 a Brünn, odierna Brno, in Moravia, all'epoca parte dell'Impero austro-ungarico, da famiglia di origine tedesca. Dopo gli studi all'Università di Vienna fisica, matematica e filosofia, prese la cittadinanza austriaca diventando docente. Sono gli anni in cui pubblicò "i teoremi dell'incompletezza". Nel 1933 attraversò l'Oceano per andare all'Institute of Advanced Study di Princeton nel New Jersey, su invito di Von Neumann. Qui incontrò Einstein di cui divenne amico. Pochi anni dopo il trasferimento negli Stati Uniti, la docenza allo IAS e, nel 1948, la cittadinanza statunitense. Morì a Princeton nel 1978, all'età di settantadue anni.E' importante aggiungere che Gödel era molto religioso, esattamente l'opposto di Albert Einstein che vedeva Dio come un'entità impersonale da cogliere con la sola ragione. Finché visse Gödel non rese nota mai la prova ontologica di Dio, forse perché temeva di essere frainteso. Venne pubblicata soltanto nove anni dopo la sua morte negli Stati Uniti. Dunque, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, questo il succo della teoria dello studioso tedesco che oggi due scienziati sempre del suo paese hanno riportato in auge grazie all'uso del computer. Di fatto, nonostante i titoli che in questi giorni vengono ripresi dalla stampa tedesca, i due non avrebbero tanto dimostrato l'esistenza di Dio quanto la possibilità dei risultati che si possono raggiungere in campo scientifico usando una tecnologia superiore, quella cioè del computer.

Quartiere San Pio a Lecce. Piazzale San Michele e via Vergine alle spalle delle “Case Magno”. Storie di ordinario degrado urbano

Quartiere San Pio a Lecce. Piazzale San Michele e via Vergine alle spalle delle “Case Magno”. Storie di ordinario degrado urbano. Strade e marciapiedi dissestati ed il campetto dei ragazzi in stato di abbandono. Vent’anni di amministrazione che lasciano in eredità le periferie dimenticate. Sono anni che lo “Sportello dei Diritti” continua a denunciare la situazione di degrado delle periferie del capoluogo salentino documentando anche attraverso reportage fotografici inoltratici dai cittadini residenti, la permanente rappresentazione dell’abbandono di strade, piazze e luoghi, senza che a ciò siano seguiti piani e programmi che, al netto delle risorse messe in campo, per interventi anche dispendiosi - come la “Trax Road” solo per fare l’esempio più decantato - non hanno inciso sull’assetto economico e sociale e potessero quantomeno rappresentare un progetto di riqualificazione dei quartieri al di là della circonvallazione ed all’interno del limite rappresentato dall’anello della tangenziale.Vent’anni, infatti, sono passati di governo cittadino che indipendentemente da come la si pensi politicamente, ha letteralmente dominato il panorama amministrativo di una città senza lasciare alcun visibile segno di un cambiamento radicale in quelli che sono rimasti nient’altro che quartieri “dormitorio”, come San Pio ed in particolare la zona delle “Case Magno” dove vie e marciapiedi appaiono perennemente dissestati, il campetto dei ragazzi in stato di abbandono e pericoloso per i numerosi giovani che lo continuano ad utilizzare con tutti i rischi e pericoli connessi. Le fotografie postateci di piazzale San Michele e di via Vergine la dicono tutta, sulla pesante eredità che quest’amministrazione lascerà alla subentrante, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che si augura che la prossima possa essere più sensibile alle gravi problematiche delle zone che non fanno parte della ristretta area rappresentata dal centro cittadino. Anche se un intervento urgente di ripristino delle aree individuate dai fotogrammi, potrebbe salvaguardare nell’immediato la sicurezza stradale, dei pedoni e dei tanti ragazzi che continuano a giocare sul campetto.

sabato 21 gennaio 2017

Set da colazione per bambini "Disney Frozen" al cadmio e cobalto ritirato da PAGRO DISKONT.

Set da colazione per bambini "Disney Frozen" al cadmio e cobalto ritirato da PAGRO DISKONT. Allerta per i fan di Frozen. Il gruppo austriaco PAGRO DISKONT. ha annunciato il ritiro volontario del set da colazione per bambini in ceramica della principessa della neve, Olaf, Elsa e Annaper marchio"Disney Frozen" causa contenuto di cadmio e cobalto. Il ritiro è stato effettuato in via cautelativa in quanto, come afferma la stessa società, «i livelli sono molto bassi e non rappresentano un rischio per la salute». I vertici della catena austriaca della PAGRO DISKONT che dispone attualmente di 110 filiali ed è un discount che vende anche all’ingrosso,spiegano in un comunicato: “chiediamo alle persone che hanno acquistato questo set di sospenderne subito l’utilizzo e di riportarlo al punto accoglienza del negozio di riferimento. Il prodotto reso sarà totalmente rimborsato”. Il set oggetto del ritiro è stato venduto oltre nei supermercati anche su internet tramite i negozi on line come Amazon ed eBay. Il cadmio e il cobalto, contenuti nelle decorazioni esterne, avrebbero potuto essere trasferiti ai consumatori durante la normale movimentazione dei prodotti. Sullo stesso problema, c’è stata la segnalazione da parte della Commissione americana per la sicurezza dei consumatori (U.S. Consumer Product Safety Commission, Cpsc) relativa a bicchieri di Vandor raffiguranti personaggi dei fumetti e cartoni animati (Superman, Wonder Woman e personaggi della serie “Il mago di Oz”) destinati ai bambini e, sempre secondo la commissione, contenenti piombo nelle decorazioni in quantità mille volte superiore al limite di 0.03% previsto. Questi ritiri seguono la grande operazione, quando McDonald’s ritiro 12 milioni di bicchieri con le immagini del personaggio dei cartoni animati Shrek per l’eccesso di cadmio. La questione dei set da cucina decorati con eccesso di metalli pesanti trova riscontri anche in Italia, visto che ogni settimana il Rasff, il sistema di allerta europeo, segnala da mesi il ritiro di partite di apparecchiature da cucina o di posateria o di altri accessori, in genere provenienti dalla Cina, con quantità eccessive di nichel, cromo o di altri metalli che possono migrare negli alimenti rispetto a quanto previsto dall anormativa di legge. Non è la prima volta, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che viene segnalata la presenza di questo pericolosi metalli in eccesso in prodotti che possono entrare a contatto con gli alimenti e quindi con il corpo umano. Ecco, perchè è necessario mantenere sempre alta l'attenzione ed il sistema di allerta europeo, in questo senso, ci aiuta a segnalare tempestivamente i pericoli per i consumatori. Resta però alle autorità nazionali ed europee attivarsi immediatamente per prevenire e per bloccare sul mercato i prodotti a rischio come nel caso di specie e solo accurati controlli ed analisi concederne la reimmissione in commercio.

Inghilterra: paziente scambia l'ospedale per un hotel. Oltre due anni per sfrattarlo dal letto d'ospedale

Inghilterra: paziente scambia l'ospedale per un hotel. Oltre due anni per sfrattarlo dal letto d'ospedale. Il paziente era guarito, ma non ha lasciato il suo posto fino alla sentenza giudiziaria La vicenda accaduta in Inghilterra ha avuto come teatro il James Paget University Hospital, a Gorleston, nel Norfolk. Ad un paziente ci sono voluti quasi due anni e mezzo e una sentenza giudiziaria per costringerlo a sloggiare dall'ospedale inglese in cui si era stabilito. Ma alla fine l'odissea si è conclusa e il "paziente", dichiarato guarito da tempo, ha dovuto lasciare il suo posto letto. La direzione sanitaria ha fatto sapere di essersi rivolta a un tribunale solo come ultima risorsa e "non a cuor leggero". Ma di non aver potuto fare altro dopo che l'uomo, il cui ricovero, iniziato nell'agosto 2014, era da tempo considerato "non più necessario" dai medici, aveva rifiutato di farsi dimettere nonostante l'offerta di un alloggio esterno. Una donna, ospite per un periodo nello stesso reparto ha dichiarato alla Bbc: "Era il segreto di pulcinella. Usava l'ospedale come un hotel. Una cosa disgustosa". Una vicenda che appare curiosa, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, anche se non è dato conoscere le condizioni psicofisiche e sociali dell’uomo che probabilmente solo, non aveva alcun posto dove andare. Un fatto è però certo: in Italia non sarebbe mai potuto accadere qualcosa del genere perché i posti letto nei nostri nosocomi scarseggiano a tal punto che anche per i ricoveri necessari soventemente è difficile reperirne uno.

Passport Index 2017, la classifica dei Paesi col passaporto più potente: Italia al quarto posto. Sono 158 i Paesi visitabili con il passaporto più "potente"

Passport Index 2017, la classifica dei Paesi col passaporto più potente: Italia al quarto posto. Sono 158 i Paesi visitabili con il passaporto più "potente" Il sito Passport Index si occupa di stilare una classifica delle nazioni più importanti usando come particolare parametro di misurazione quanto è "potente" il passaporto dei propri abitanti, comparandolo in base al loro ‘potere’ di viaggiare nel maggior numero di Paesi senza necessità del visto. L’aggiornamento al 2017 della classifica del Passport Index vede in testa come già l’anno scorso il documento tedesco, che consente ai cittadini della Germania di entrare in 158 Paesi del mondo. Al 2° posto, a pari merito con 157 destinazioni raggiungibili senza visto, ci sono quelli di Svezia e Singapore mentre sul 3° gradino del podio troviamo Danimarca, Finlandia, Francia, Spagna, Svizzera, Norvegia, Regno Unito e Usa a quota 156. L’Italia resta sempre al 4° posto con 155 Paesi raggiungibili senza visto in compagnia di Olanda, Belgio, Austria, Lussemburgo, Portogallo e Giappone. I viaggiatori messi peggio, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono gli abitanti dell'Afghanistan, che offre la possibilità di visitare solo 23 Paesi senza la necessità di richiedere un visto; mentre sopra di loro, nella classifica, Pakistan, con soli 26 Paesi facilmente visitabili, o l'Iraq, con 28 Paesi.

venerdì 20 gennaio 2017

Boom psicofarmaci per i bambini e adolescenti: italiani primi in Europa. Gli scienziati e i medici in Germania mettono in guardia su un trend pericoloso

Boom psicofarmaci per i bambini e adolescenti: italiani primi in Europa. Gli scienziati e i medici in Germania mettono in guardia su un trend pericoloso Il problema di molti genitori spesso, è quello di avere un figlio che si sveglia mediamente la notte ogni 30-60 minuti, e non nei primissimi mesi, ma anche intorno all'anno e oltre. Parecchi genitori hanno riscontrano miglioramenti e sono tornati a dormire dopo aver somministrato ai piccoli 'insonni' farmaci a base di niaprazina. Ma questa settimana, i medici tedeschi e le autorità mettono in guardia su questo trend pericoloso, ovvero i sonniferi per i bambini. "Può provocare, anche in piccole dosi, un attacco respiratorio", spiega Hermann Josef Kahl, portavoce dell'associazione del lavoro dei pediatri in Germania, Berufsverband der Kinder- und Jugendärzte (BVKJ). Inoltre queste medicine, che hanno effetti sul cervello, potrebbero provocare dipendenza. Secondo uno studio dell'Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa Espad Italia (European school survery project on alchol and other drugs) i maggiori consumatori di psicofarmaci non prescritti in Europa sono proprio i ragazzi italiani. Il 10% dei ragazzini del nostro Paese dichiara infatti di averli usati, mentre la media europea è del 6%. In altre parole, un adolescente italiano su 10 fa uso di psicofarmaci senza che il proprio medico glieli abbia indicati con una regolare ricetta. Nel 2014 ad averli assunti sono stati 200mila ragazzini. Tra i medicinali più abusati vi sono i sonniferi: a fare uso di sonniferi sono sempre più ragazzine che ragazzini, l'8% contro il 4% dei coetanei maschi. Seguono i medicinali che aiutano lo studio, quelli che garantiscono concentrazione e iperattività: ad assumere questo genere di farmaci è circa il 3% dei ragazzi italiani. Più del 2% poi prende farmaci per regolarizzare l'umore e una simile percentuale assume quelli per far passare il senso di fame. Alla luce dell'allerta lanciata dagli esperti tedeschi che mettono in guardia contro "serie conseguenze sulla salute dei bambini", Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita a fermare questo trend pericoloso che stanno riscontrando i pediatri e gli scienziati, partendo anche dagli ospedali pediatrici anche se i trattamenti in cui si ricorre a questi rimedi farmaceutici, non si tratta però di disturbi del sonno comuni, ma piuttosto di disturbi dello sviluppo nei bambini autistici. Questi medicinali potrebbero rendere psicologicamente dipendenti e danneggiare gli organi interni come il fegato e i reni. L'alternanza sonno veglia rientra nella ritmicità biologica dell'uomo.

giovedì 19 gennaio 2017

Pesticidi nella camomilla: Kusmi Tea ritira tutti i lotti di camomilla dal mercato europeo. La decisione è a titolo cautelativo e volontario

Pesticidi nella camomilla: Kusmi Tea ritira tutti i lotti di camomilla dal mercato europeo. La decisione è a titolo cautelativo e volontario Residui di pesticidi sono presenti in quasi la metà del cibo consumato in Europa, ma soprattutto entro i limiti di legge e, probabilmente, non hanno nessun effetto sulla salute. Ma il marchio francese Kusmi Tea ha comunicato, Mercoledì, il ritiro cautelativo volontario dal mercato europeo delle sue famose scatole di camomilla anche da negozi on line di Internet, poichè potrebbero contenere un'alta concentrazione di alcaloidi pirrolizidinici, sostanza potenzialmente nociva se assunta nel lungo periodo. Un agente dannoso che può agire sull’uomo da cancerogeno genotossico, cioè può provocare il cancro e causare danni al DNA, il materiale genetico cellulare. Il portavoce della Orientis, holding che ospita il marchio "Kusmi Tea", ha dichiarato sulla scia delle valutazioni scientifiche dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), che gli obiettivi generali dell'azienda è un livello elevato di tutela della vita e della salute umana, per cui ha deciso di ritirare e richiamare a titolo cautelativo volontario i prodotti non conformi ai requisiti di sicurezza alimentare. Questa decisione è pedissequa la pubblicazione avvenuta Martedì dei risultati pre-test conferiti dalla Stiftung Warentest, organizzazione e fondazione tedesca per i consumatori che fa ricerche e compara prodotti e servizi senza pregiudizi, che dimostrano come la camomilla della Kusmi Tea contenga un'alta concentrazione di alcaloidi pirrolizidinici". Sul suo sito web, la Fondazione tedesca spiega che "una elevata concentrazione di questa sostanza può essere cancerogena e danneggiare il fegato umano." Fondata nel 1867 a San Pietroburgo, la maison Kousmichoff è una delle principali maison di tè in Russia, fornitrice presso la corte degli Zar. Dopo la rivoluzione del 1917 s’installa a Parigi e con il nome Kusmi Tea si diffonde presso gli indirizzi più prestigiosi d’Europa. L’ultimo erede della famiglia Kousmichoff ha venduto il marchio alla famiglia Orebi, che è nel mercato del tè sin dal 1935. Oggi, amato e ricercato da chi frequenta il mondo di moda, arte e design, possiede due boutique contemporanee a Parigi, una con ristorante e sala da tè, oltre a diversi punti vendita di prestigio a Milano ed in Europa e America. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il solo fatto che si trovino ancora prodotti alimentari messi in commercio sul mercato unico che presentano quantità di pesticidi oltre i limiti di legge deve far riflettere perché evidentemente gli sforzi fatti a partire dalla tracciabilità dei beni non sono ancora serviti, mentre tanti altri devono essere fatti per obbligare l'UE ad abbassare ulteriormente le soglie legali sulle dosi di prodotti e sostanze chimiche

Class action contro FCA. Aperte in Canada e negli USA procedura legale per il mancato rispetto delle emissioni

Class action contro FCA. Aperte in Canada e negli USA procedura legale per il mancato rispetto delle emissioni Le emissioni di gas di scarico di alcuni modelli del marchio FCA, con tecnologia "pulita" dei propulsori, supererebbero i limiti previsti dalla legge statunitense. Lo riportano diversi media, precisando che in Canada e negli Stati Uniti sono state avviate class action contro FCA. Secondo le citazioni in giudizio, FCA avrebbe presentato al grande pubblico i veicoli V6 3.0 Diesel di Jeep Grand Cherokee e RAM 1500 come in grado di ridurre le emissioni rispetto ai motori classici. L'azione legale è stata aperta al tribunale dallo studio legale Heninger Garrison Davis, alla quale si è poco dopo unito quello di Baron & Budd. FCA attraverso un portavoce della Casa automobilistica, ha respinto le accuse di manipolazione, ritenendo la denuncia non fondata. Entrambe però non hanno ancora stabilito l'ammontare dell'indennizzo da pretendere da parte dei proprietari delle vetture sotto inchiesta, a differenza dei canadesi di Sotos, che invece hanno già depositato alla Ontario Superior Court of Justice la loro richiesta: chiedono 250 milioni di dollari canadesi per «danni e perdite subite dai proprietari». In Italia per i diesel “truccati”c'è la multa ma è irrisoria: da 841 a 3.366 Euro. Per questo la nostra associazione, dichiara Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ove venissero confermate le accuse di manipolazione e se i motori diesel oggetto di contestazione da parte delle autorità statunitensi siano commercializzati anche in Italia, intende intentare una class action nei confronti del colosso italoamericano che ha utilizzato questa tecnologia "pulita", con l'obiettivo di ottenere un risarcimento del danno in favore di quei consumatori che sono stati costretti, loro malgrado, dopo l'acquisto dei dispositivi “incriminati”, a ridimensionarne notevolmente l'utilizzo rispetto a quello prospettato e garantito dalla casa.

Bambina di 14 mesi sbranata da rottweiler di casa. La tragedia nel nord della Francia, abbattuto il cane.

Bambina di 14 mesi sbranata da rottweiler di casa. La tragedia nel nord della Francia, abbattuto il cane. Una bambina di 14 mesi è stata sbranata questa mattina dal rottweiler di famiglia a Saint-Aubin nell'Aisne, nel nord della Francia. L'animale "sarebbe saltato addosso alla bambina e l'avrebbe morsa a livello della testa", hanno spiegato le autorità. Un'inchiesta è stata aperta per stabilire le circostanze del dramma. Secondo le prime ricostruzioni, la piccola si trovava in braccio alla mamma con la sorellina di quattro anni nel cortile di casa, quando uno dei due rottweiler della famiglia sarebbe saltato sulla piccola mordendola letalmente. Il rottweiler è stato poi abbattuto. In verità, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la colpa non è da attribuirsi al cane, bensì al genitore che ha permesso alla bambina anche se in braccio di entrare nel cortile che ospitava il molosso. Difatti, il cane stava facendo il suo lavoro: quello di proteggere il proprio territorio da un potenziale aggressore, tipico quando il bambino entra nel territorio del cane, per difesa indotta, il cane difende qualcosa di sua proprietà. In questo caso l’aggressione è scatenata dal fatto che il bambino inavvertitamente o volutamente è entrato nel suo territorio. Il cane potrebbe essere stimolato anche dalla presenza, attiva o passiva, di un componente del gruppo con il quale un rapporto sociale molto stretto; potrebbe essere il suo dominante oppure il subalterno. Il cane resterà sempre il migliore amico dell’uomo ma l’uomo resterà sempre l’irresponsabile animale che non riesce a gestirlo e nel migliore dei casi darà a lui tutta la colpa della sua imprudenza.

mercoledì 18 gennaio 2017

Carrefour ritira un lotto "FARINA DI GRANO TENERO TIPO ‘0’ MANITOBA" della SIMEC Spa. Possibili tracce di allergene Soia per contaminazione non intenzionale

Carrefour ritira un lotto "FARINA DI GRANO TENERO TIPO ‘0’ MANITOBA" della SIMEC Spa. Possibili tracce di allergene Soia per contaminazione non intenzionale Carrefour ritira le confezioni da 1 kg di farina di grano tenero tipo "O" Manitoba prodotta da SIMEC Spa. Il richiamo riguarda la data di scadenza minima del 07/2017 cod. prodotto EAN 8012666020430. Il motivo del ritiro, segnala Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, stando a una nota diffusa oggi da Carrefour è "Possibili tracce di allergene Soia per contaminazione non intenzionale". L’azienda si scusa per il disagio e precisa che il provvedimento è stato preso in via precauzionale. Inoltre, invita i consumatori allergici o intolleranti alla soia a non utilizzare il prodotto e a riportarlo presso un punto vendita Carrefour, per il rimborso. Per ulteriori informazioni, contattare SIMEC Spa - Mauro Vinci al numero 3471925098. I clienti allergici alla soia o altrimenti interessati sono invitati a riportare i prodotti in questione presso il punto vendita più vicino, dove verranno interamente rimborsati. Il prodotto potrebbe infatti scatenare allergie nei consumatori per la presenza accidentale di tracce indesiderate di questo componente nella farina messa in vendita ma non riportata nella lista degli ingredienti. I sintomi che potrebbero essere scatenati in caso di allergia includono prurito e gonfiore a labbra, palato e gola, nausea o vomito, crampi e gonfiori addominali, diarrea, flatulenza, orticaria, difficoltà respiratorie e mal di testa. In caso di reazione allergica grave si può avere a che fare con uno shock anafilattico, situazione caratterizzata da seri problemi respiratori e brusche cadute di pressione che può portare anche alla perdita di coscienza. Nel caso in cui compaiano sintomi di questo tipo è importante cercare subito l'aiuto di un medico. In particolare, lo shock anafilattico è una situazione di emergenza che richiede il ricovero ospedaliero e in cui temporeggiare può risultare fatale. Da un punto di vista sanitario si tratta di una non conformità con un elevato indice di rischio per gli allergici o colori i quali presentano un’intolleranza alla soia. Mentre non ci sono problemi per tutte le altre persone che possono consumare senza problemi la farina.

Il paradosso leccese. Allagamenti su via Leuca dopo i lavori di "miglioramento" dell'arredo urbano.

Il paradosso leccese. Allagamenti su via Leuca dopo i lavori di "miglioramento" dell'arredo urbano. Cittadini imbufaliti per la circolazione stradale e per i danni alle attività commerciali. Lo "Sportello dei Diritti": intervenga il comune anche sulla ditta appaltatrice Un vero e proprio paradosso quello che si sta verificando a Lecce sulla via Leuca i cui recentissimi lavori di "miglioramento" urbanistico, tanto decantati dagli amministratori comunali, sembra che abbiano portato, al contrario, un peggioramento della strada e di quelle adiacenti. E' bastato, infatti, un tipico acquazzone invernale per far allagare completamente l'importante arteria all'intersezione con via degli Stampacchia. E puntuali e giuste si sono rivelate le lamentele di tanti cittadini residenti e commercianti della zona che hanno denunciato allo “Sportello dei Diritti” l'assurda situazione manifestatasi fra ieri 17 e oggi 18 gennaio. Una mail di uno degli esercenti è eloquente e la riportiamo per far comprendere ai competenti uffici amministrativi dell'ente capoluogo cosa stia accadendo vista l'inerzia che sarebbe stata dimostrata alle richieste d'intervento: "l'acqua sta arrivndo dentro i locali dobbiamo andare con i gommoni sul viale abbiamo chiamato le autorità competenti ma non sono intervenute se continua a piovere sino a domani cosa succederà alle case ed ai locali . Siamo disperati da quando hanno rifatto via Leuca andiamo sempre peggio chiediamo aiuto". Insomma, per Giovanni D'Agata una legittima richiesta d'aiuto che meriterebbe un riscontro urgente da parte del Comune che dovrebbe intervenire immediatamente per riportare nella normalità la situazione ed evitare che con il perdurare delle piogge si verifichino ulteriori allagamenti in un'area della città in cui da pochissimo tempo sono stati eseguiti lavori in appalto che avrebbero dovuto migliorare l'arredo e la viabilità urbana, ma anche evitare che si verificassero gli inconvenienti accaduti in questi giorni. Ovviamente per i danni già causati la nostra associazione sta avviando tutte le opportune richieste risarcitorie nei confronti dell'amministrazione comunale per far ottenere il ristoro dai pregiudizi sin qui causati a coloro che hanno subìto dei danni.

Lotti di Paracetamolo, da Sandoz ritiro cautelativo volontario

Lotti di Paracetamolo, da Sandoz ritiro cautelativo volontario Sandoz comunica il ritiro cautelativo volontario dal mercato dei lotti della seguente specialità medicinale. Lo rende noto Federfarma Roma segnalando una con nota dell'azienda pervenuta in data 18.01.2017. I farmaci interessati evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono Paracetamolo Sand 20CPR 500MG - Aic 042360040 lotti 1760002C scad. 30.11.2017, 1760001C scad. 30.11.2017, 1760003° scad. 31.01.2018, 1760003F scad. 31.01.2018. E poi il Paracetamolo Sand 16CPR 1000MG - AIC 042360115 lotti 2850020A scad. 31.10.2017, 2850022 scad. 31.10.2017, 2850021B scad. 31.10.2017, 2850027 scad. 31.01.2018, 2850028A scad. 31.01.2018.

martedì 17 gennaio 2017

Canada, un italoamericano ha trascorso quattro giorni in prigione perché ama i suoi sei gatti.

Canada, un italoamericano ha trascorso quattro giorni in prigione perché ama i suoi sei gatti. L’ennesimo caso di animal hoarding sale agli onori della cronaca. Nella cittadina canadese di Francklin vige un regolamento piuttosto eccentrico che impone ai cittadini di non detenere più di un gatto in casa. Per questo, un uomo di 54 anni è stato condannato a 54 giorni di prigione in quanto era arrivata a sei gatti, tutti salvati dalla strada. La sentenza è stata emessa da un giudice della Corte municipale. Dal canto suo, l’uomo un italoamericano, Sylvain Brunette, condannato al carcere per amare troppo i gatti ha confidato di essere davvero sbigottito nel sentirsi trattato come un criminale: “Qui ci sono persone grosse,grandi e cattive. Tutto quello che desidero è occuparmi dei miei gatti e non farei mai del male ad una mosca”. L’uomo ha anche dichiarato di aver avuto paura in carcere, messo a confronto con dei veri criminali, spacciatori o assassini. Dopo quattro giorni di carcere, Brunette è stato liberato su cauzione, pagata dalla sua famiglia che ha sborsato circa mille euro per farlo uscire. L’uomo non si scoraggia ed è determinato più che mai a tenere i suoi gatti, tra i quali un esemplare anziano di 16 anni: “Mi preoccupo per loro, ho paura di morire prima dei miei gatti e non sapere cosa potrebbe accadere”, ha dichiarato l’uomo che da anni vive con i sussidi e che da solo ha imparato a leggere e a farsi strada in una società ostile, rinunciando molte volte a mangiare per alimentare e curare i suoi gatti. Lo stesso Brunette si dice sorpreso, spiegando di vivere in campagna dove tutti i vicini hanno diversi cani e gatti nei terreni. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, persone deboli e indifese contro le quali come sempre si accaniscono le istituzioni anziché tutelarle

Sigaretta elettronica esplode in bocca: uomo americano perde 7 denti e resta sfigurato

Sigaretta elettronica esplode in bocca: uomo americano perde 7 denti e resta sfigurato Cercava di togliersi il vizio del fumo con la sigaretta elettronica ma ha vissuto una bruttissima esperienza. Andrew Hall, un americano, è rimasto ferito gravemente nell'esplosione della sua sigaretta elettronica. L'uomo, infatti, è stato segnato per la vita dopo che la sua batteria della e-sigaretta è esplosa in bocca riportando dolorose ustioni di secondo grado e la perdita di sette denti. Lo scoppio si è verificato mentre l'uomo si preparava per andare a lavoro: 'Ieri mattina, ha scritto, mi stavo preparando per andare a lavoro quando è accaduto questo. Fumo la sigaretta elettronica da oltre un anno e vi assicuro che non ho mai fatto qualcosa che non dovevo, eppure mi è esplosa in faccia". L'uomo è stato immediatamente ricoverato in un'unità specializzata nelle ustioni. I medici hanno riferito che potrebbe essere necessario un innesto di pelle per riparare i danni da ustioni. Eppure secondo l'uomo, la batteria era carica e ho sempre seguito i consigli che l’esperto ha dato quando l’ho comprata E' stata aperta un'inchiesta per determinare se l'esplosione dello strumento è dovuto a una batteria difettosa o ad un uso improprio. Anche se è pur vero che un tale incidente è raro è anche vero che è sempre più diffusa tra gli utenti, soprattutto più giovani, l'aumento volontario della potenza della batteria, finalizzata ad aumentare il volume di inalazione del vapore. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta dell'ennesimo caso segnalato e rimbalzato alle cronache circa i rischi connessi all'uso della sigaretta elettronica che è diventata una valida alleata per i fumatori incalliti. Proprio per questo, è necessario che le case produttrici adottino maggiori accorgimenti, anche in termini d'informazione ai consumatori per evitare che si ripetano casi analoghi.

L'Università di Berna testa una nuova terapia contro la leucemia.

L'Università di Berna testa una nuova terapia contro la leucemia. Scienziati sviluppano un anticorpo specifico in grado di frenare l'evoluzione della malattia I ricercatori dall'Università di Berna in Svizzera, sono riusciti a identificare un anticorpo in grado di frenare la proliferazione di cellule staminali leucemiche che causano tumori del sangue. Se i test, che sono attualmente in corso, sono positivi negli esseri umani, questa scoperta, prima nel mondo, aprirà la strada ad un futuro farmaco che permetterà la lotta contro questa terribile malattia. Lo ha annunciato oggi Martedì il portavoce dell'Università. Le cellule staminali leucemiche resistono alla chemioterapia, alla radioterapia e alla maggior parte dei medicinali disponibili. L'équipe di Adrian Ochsenbein, dell'Università e dell'Inselspital di Berna, ha scoperto che l'interazione tra due molecole nominate CD70 e CD27 provoca una forte proliferazione di queste cellule staminali. I ricercatori rileva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, hanno quindi sviluppato un anticorpo specifico che inibisce questa interazione, hanno riferito i ricercatori sul "Journal of Experimental Medicine". Le cellule staminali ematopoietiche sane non vengono toccate. L'anticorpo ha mostrato risultati promettenti in occasione di test preclinici per frenare l'evoluzione della malattia. Uno studio clinico deve ora iniziare con un gruppo-pilota di pazienti, viene precisato.

Rapporto Ong Oxfam: aumenta il divario fra ricchi e poveri. In Italia la musica non cambia

Rapporto Ong Oxfam: aumenta il divario fra ricchi e poveri. In Italia la musica non cambia I nomi sono noti quasi a tutti: Bill Gates, Amancio Ortega, Warren Buffett, Carlos Slim, Jeff Bezos, Mark Zuckerberg, Larry Ellison, e Michael Bloomberg. 8 persone possiedono la stessa ricchezza dei 3.6 miliardi di persone più povere del mondo1 persona su 10 vive con meno di 2 dollari al giorno10 multinazionali hanno generato profitti superiori a 180 paesi nel mondo3 dollari è l’aumento del reddito medio annuale negli ultimi 20 anni del 10% più povero della popolazione mondiale. Il patrimonio di queste otto persone alla fine dl 2016 ammontava alla cifra astronomica di 426 miliardi di dollari. Gli otto uomini più ricchi del mondo possiedono tanto quanto la metà più povera della popolazione mondiale. A dirlo uno studio dell’ONG britannica Oxfam. Anche in Italia la ricchezza non è distribuita in modo equilibrato: un pugno di “paperoni” si ritaglia infatti gran parte della fetta del patrimonio. Dalla parte opposta dello spettro, 3,6 miliardi di persone dovevano spartirsi 409 miliardi di dollari (in media poco più di 113 dollari a persona). Sono tutte cifre che emergono dal nuovo studio Oxfam, “Un’economia per il 99%”, realizzato sulla base delle stime dell'istituto di credito elvetico Credit Suisse e dall'elenco dei milionari stilato dalla rivista Forbes. In Italia il 20% della popolazione più ricca detiene quasi il 70% della ricchezza del paese. Il 60% della popolazione meno fortunata possiede poco più del 13% della ricchezza. Detto anche in altri termini, la ricchezza dell’1% più ricco degli italiani supera di 30 volte la ricchezza del terzo più povero degli italiani. E chi sono questi super ricchi italiani? Tutte persone più o meno conosciute, della moda, dell'alimentazione e della farmaceutica. Seguono nella classifica i patrimoni della grandi famiglie, come i Benetton: i 4 fratelli vantano un patrimonio superiore agli 11 miliardi di dollari. Oppure i Barilla (8 miliardi). La ricchezza di pochi sta dunque crescendo a dismisura. Nel giro di 25 anni potremmo avere il primo "trilionario", ovvero una persona che potrà disporre di un patrimonio personale di mille miliardi di dollari. E tutto questo quando una persona su 9 soffre ancora la fame. Una persona su 10 vive con meno di 2 dollari al giorno... Non solo: 7 cittadini su 10 vivono in un paese in cui la disuguaglianza è sensibilmente aumentata negli ultimi 30 anni. Sempre secondo Oxfam, le cause di questa ingiustizia sociale sono da cercare, tra l'altro, nella massimizzazione dei profitti a favore degli azionisti, la compressione verso il basso dei salari dei lavoratori e l'elusione del fisco. La disuguaglianza economica non è più un fenomeno circoscritto ad alcune aree geografiche, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ma si è globalizzata: dal Ghana alla Germania, dal Sud Africa all'Italia, nessun governo può dichiararsi escluso. In Sud Africa c'è più diseguaglianza sociale ed economica oggi che ai tempi dell'apartheid, ma la forbice si sta allargando ovunque, dalla Gran Bretagna all'Italia. Povertà e disuguaglianza non sono figlie del destino, ma il risultato di consapevoli scelte politiche ed economiche. Le regole elementari di giustizia sociale vorrebbero che a dare di più siano quelli che più hanno. Non è così.

lunedì 16 gennaio 2017

Carne scaduta o infetta rimpacchettata, scandalo in Svizzera.

Carne scaduta o infetta rimpacchettata, scandalo in Svizzera. Parte della carne in vendita in una filiale di una catena di supermercati svizzeri non è a norma di legge. Dopo lo scandalo della carne di cavallo contraffatta che ha interessato la Francia e l'Europa, lo “Sportello dei Diritti”, mette in guardia su un rischio che potrebbe interessare anche il nostro Paese. Il problema sarebbe più esteso di quanto si pensa; per la frequenza con la quale tali fatti si verificano, sembra confermare che non siamo di fronte a fenomeni episodici che potrebbero interessare anche diversi Stati membri dell’Unione Europea. L'allarme riguarda una nota catena di distribuzione in Svizzera dove cinque collaboratori di una filiale sono finiti sotto inchiesta nel canton Argovia perché sospettati di aver cambiato le etichette a prodotti che avevano superato la data di vendita. Ma non solo. La truffa interesserebbe anche la vendita di carne prodotta convenzionalmente spacciata per bio, ha spiegato il capo della polizia criminale, Markus Gisin, durante una conferenza stampa. In tutto sarebbero stati individuati 3’920 casi di falsificazione di documenti e di infrazioni alla legge sulle derrate alimentari. Ogni settimana, nell’arco degli ultimi 5 anni, le persone inquisite avrebbero cambiato le etichette a migliaia di chilogrammi di carne. Ora "L'affare della carne" preoccupa i consumatori svizzeri e rimbalza da un sito web all’altro su internet. A tal proposito,Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” chiede al Ministero della Salute, controlli urgenti per evitare che tali fenomeni colpiscano anche il nostro Paese. Mentre invita i consumatori a scegliere prodotti di cui conosciamo la provenienza prestando attenzione a tutto ciò che di strano troviamo nelle etichette e nelle confezioni.

Punizione choc in Francia: genitori annegano bimbo di 8 anni nella basca da bagno. La Polizia:"Atti di tortura e barbarie"

Punizione choc in Francia: genitori annegano bimbo di 8 anni nella basca da bagno. La Polizia:"Atti di tortura e barbarie" La Francia è sotto shock per la storia di un bambino di otto anni, annegato per punizione dai suoi genitori nell'acqua gelata della vasca da bagno dove lo hanno immerso ripetutamente provocandone la morte. E' quanto hanno fatto una donna ed il suo compagno a David, un bimbo di otto anni, che hanno ucciso con crudeltà. Ora i due, sono sospettati di omicidio e tortura sul bambino, e si trovano detenuti in custodia cautelare. Il fatto è accaduto mercoledì in un edificio di quattro piani una zona tranquilla alla periferia di Nantes in via la Cremetterie a Saint-Herblain. La coppia aveva chiamato i vigili del fuoco mercoledì pomeriggio. Scattate subito le indagini, l'autopsia ha concluso che la morte è avvenuta per annegamento del ragazzo, "apparentemente in un contesto di violenza", ed il suo corpo presentava diverse contusioni, ha riferito una fonte giudiziaria. Per diversi mesi, il bambino avrebbe subito "regolarmente abusi. Mercoledì, il giorno della tragedia, il piccolo David, è stato nuovamente punito e colpito con un oggetto non identificato al suo ritorno da scuola prima di dover sopportare "la punizione della vasca", riempita con acqua fredda. Il corpicino del bimbo presentava evidenti segni di legature fatte con una corda che è stata trovata nell'appartamento, attorno a polsi e caviglie. David, nato in Costa d'Avorio e cresciuto dalla nonna, raggiunse sua madre in Francia nel tardo agosto 2016. La storia ha attirato l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica. Terrificante, barbarie inaudita, una vicenda che ha dell’incredibile commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”e che scuote profondamente la coscienza civile. La barbarie è tra di noi. La violenza aumenta vertiginosamente.