domenica 31 gennaio 2016

Londra-New York in 11 minuti.

Londra-New York in 11 minuti. 5.500 chilometri separano Londra da New York. Tuttavia, ma un inventore canadese, Charles Bombardier, sta lavorando ad un progetto per collegare le due città in soli 11 minuti. Realtà o pura fantasia? I prototipi di questi vettori saranno capaci di viaggiare a una velocità 12 volte superiore a quella del Concorde. L'aeroplano del futuro farà il tragitto da Londra all'America, 5.500 chilometri di distanza, in 11 minuti: il tempo di consumare una colazione e sfogliare un giornale, e voilà, arrivati a destinazione. Un normale jumbo-jet può sfiorare i 900 chilometri orari di velocità. Il Concorde, l'aereo che collegava New York con Londra e Parigi in meno di tre ore, prima di essere sospeso perché costava e consumava troppo, raggiungeva quasi i 2 mila chilometri all'ora, forando la barriera del suono. Ma questo razzo andrà molto più forte. L'Ingegnere Bombardier ha immaginato un jet supersonico in grado di raggiungere una velocità di 24 Mac, o 20.000 km/h viaggiando 12 volte più velocemente rispetto al Concorde. Potrà congiungere un continente con un altro, l'America con l'Asia, l'Europa con il Sud Africa, in pochi minuti. Naturalmente non sarà un aereo come gli altri. Battezzato Antipode, questo aeroplano potrà trasportare solo una dozzina di persone. Il suo prezzo dovrebbe aggirarsi intorno 150 milioni di dollari. È ovviamente utopico pensare che questo aereo del futuro diventerà la norma nel prossimo futuro. Attualmente, ci sono due grandi problemi da risolvere. In primo luogo ridurre il rumore assordante quando si supera la barriera del suono. Quindi trovare materiali in grado di sopportare temperature estreme legate all'attrito dell'aria a questa velocità. Insomma garanti il giro del mondo in un'ora. Comunque si sta studiando una soluzione chiamata LPM (modalità lunga penetrazione). Il principio è quello di creare correnti sotto la fusoliera per ridurre il calore."Antipode potrebbe essere utilizzato come un business jet o un aereo militare che porterebbe i capi di stato a altra estremità del mondo in un'ora," ha dichiarato Charles Bombardier. Adesso sappiamo come viaggeranno le generazioni future osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Non è fantascienza, bensì scienza del presente, al massimo del domani prossimo venturo.

Virus Zika, minaccia per la salute globale: "Epidemia peggiore di Ebola".

Virus Zika, minaccia per la salute globale: "Epidemia peggiore di Ebola". A dirlo Jaeremy Farrar, capo del Wellcome Trust, Fondazione britannica di ricerca biomedica. La Colombia il secondo paese più colpito dopo il Brasile L'epidemia di virus Zika in America Latina "potrebbe essere una minaccia più grande per la salute globale che l'epidemia di Ebola che ha ucciso più di 11'000 persone in Africa". A dirlo alcuni esperti di Salute pubblica, riferisce The Guardian, in vista di una riunione d'emergenza dell'Organizzazione mondiale della sanità che si terrà domani per decidere se la minaccia Zika, che è legata ad un allarmante aumento dei casi di deformazione del feto chiamato microcefalia,deve essere valutato a livello globale crisi sanitaria. Jeremy Farrar, capo del Wellcome Trust, una Fondazione britannica di ricerca biomedica, ha spiegato che "per molti versi lo scoppio Zika è peggiore l'epidemia di Ebola di 2014-15". "La maggior parte dei vettori del virus sono asintomatica. È un'infezione silenzioso in un gruppo di persone altamente vulnerabili, donne incinte, che è associato con un risultato orribile per loro bambini". Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sempre puntuale nell’avvisare i cittadini, riporta anche le ultime cifre del report delle ultime 24 ore comunicato dalla Colombia, che informa di 20.297 casi confermati della malattia nel paese sudamericano, tra cui ci sono 2.116 donne incinte. Queste cifre lo rendono il secondo paese più colpito dopo il Brasile. Inoltre non c'è alcuna prospettiva di un vaccino per Zika allo stato attuale. "Il vero problema è che cercando di sviluppare un vaccino che avrebbe dovuto essere testato su donne in gravidanza è un incubo pratico ed etico," ha aggiunto Mike Turner, responsabile della Fondazione britannica di ricerca biomedica presso il Wellcome Trust.

Virus Zika: pericolo anche in Italia a causa della zanzara tigre che potrebbe diventare il vettore in Europa del virus.

Virus Zika: pericolo anche in Italia a causa della zanzara tigre che potrebbe diventare il vettore in Europa del virus. Sarebbe remota, ma non del tutto improbabile, la minaccia dell'arrivo del virus Zika, che si rivela pericolosa per le donne incinte.La zanzare tigre potrebbe diventare il vettore in Europa del virus. In Italia l'insetto è ormai presente da anni. Lo ha dichiarato il Prof. Peter Lüthy, esperto di zanzare tigre, in un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano svizzero "Zentralschweiz am Sonntag". Oggi sono 25 i Paesi in cui Zika è presente ma il numero è destinato ad aumentare .Venerdì, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha affermato che il rischio di propagazione del virus Zika in Europa è "estremamente bassa", a causa delle basse temperature invernali, ma potrebbe aumentare con il ritorno dell'estate. La zanzara tigre è presente in diversi paesi europei, non solo nell'Europa meridionale. Infatti, come ha aggiunto l'esperto, sarebbero stati individuati degli esemplari a Friburgo in Brisgovia ed ad Heidelberg, in Germania. Il comitato d'urgenza del regolamento sanitario internazionale dell'OMS dovrebbe riunirsi lunedì per decidere se decretare l'emergenza sanitaria internazionale. Anche i microbiologi clinici italiani hanno lanciato l’allarme al possibile incremento di casi di virus Zika nel nostro paese, che potrebbe essere causato dall’attività di sviluppo delle zanzare in Italia. Il problema più serio nel nostro Paese si porrà con l’inizio della stagione di attività biologica delle zanzare, perché se una persona torna con il virus Zika nel sangue e viene punto da una zanzara, questa diventa portatrice ed in grado di infettare la persona che punge dopo e via di seguito. Se questa catena non si ferma subito si può innescare un focolaio autoctono che può assumere anche dimensioni rilevanti o portare il Paese a diventare endemico. I sintomi sono rappresentati da: febbricola, eruzioni cutanee, congiuntivite, mal di testa e artralgie, che compaiono tra i 3 e i 12 giorni dopo la puntura della zanzara vettore e possono durare da 2 a 7 giorni. Una persona su quattro non sviluppa sintomatologia. Oggi questi piccoli insetti sono da considerare gli animali più pericolosi al mondo per la salute dell’uomo. E poichè il territorio italiano è particolarmente interessato al problema della zanzara tigre, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sempre puntuale nell’avvisare i cittadini, invita il Ministro della Salute a fare monitorare attentamente la situazione.

sabato 30 gennaio 2016

Celiachia: aumentano i casi diagnosticati, oltre 170mila nel 2014

Celiachia: aumentano i casi diagnosticati, oltre 170mila nel 2014 Un “esercito” quello dei celiaci che continua a crescere di anno in anno e in tutta Italia, tanto che nell’ultima rilevazione (2014) il ministero della Salute ne ha contati 172.197, cioè ottomila in più rispetto all’anno prima e oltre 23mila sul 2012. E i numeri potrebbero essere sottostimati, la conta, infatti, si ferma ai soli diagnosticati, perché le stime dicono che si potrebbe arrivare anche a 600mila. L’allarme arriva dal “report” clinico-statistico della Relazione annuale sulla celiachia che il Ministero ha inviato nei giorni scorsi al Parlamento. Per cominciare, la popolazione degli individui affetti dall’intolleranza mostra una netta prevalenza del sesso femminile: sul totale le donne sono più di 120mila, per un rapporto che supera abbondantemente il tasso di due a uno. Decisamente polarizzate anche la distribuzione per fasce di età (poco meno del 91% appartengono alla fascia adulta, il 9,3% da 5 a 10 anni e lo 0,17% da 0 a cinque anni) e quella geografica: il 48% circa dei celiaci vive nel nord Italia, il 22% al Centro, il 19% al Sud e l’11% nelle Isole. Se si scende a un livello di dettaglio ancora maggiore, poi, emerge che la regione con il maggior numero di celiaci è la Lombardia (quasi 30.500 celiaci), seguita dal Lazio con 17.355 e dalla Campania con 15.509. La celiachia, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è una infiammazione cronica dell'intestino tenue, scatenata dall'ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. La Dermatite Erpetiforme è una patologia scatenata in soggetti geneticamente predisposti dall’assunzione dietetica di glutine e caratterizzata da lesioni cutanee specifiche e distintive, che regrediscono dopo l’eliminazione del glutine dalla dieta. E’ considerata una variante della malattia celiaca, anche se molto raramente la Dermatite Erpetiforme si presenta con le caratteristiche lesioni della mucosa duodenale della celiachia. La celiachia può essere identificata con assoluta sicurezza attraverso la ricerca sierologica e la biopsia della mucosa duodenale in corso di duodenoscopia. Dopo la diagnosi, saper gestire la propria condizione di celiaco è il punto di partenza per poter organizzare la vita sociale in modo consapevole e sereno.

Stranieri in Italia e immigrazione. Va riconosciuto il permesso di soggiorno anche ai genitori extra UE irregolari per evitare traumi al bambino nato in Italia

Stranieri in Italia e immigrazione. Va riconosciuto il permesso di soggiorno anche ai genitori extra UE irregolari per evitare traumi al bambino nato in Italia Dev’essere riconosciuto il permesso di soggiorno a tempo determinato alla coppia straniera nel caso in cui abbia avuto figli nati e cresciti in Italia anche se in tenera età. La ragione giuridica va ricercata, infatti, nel fatto che da un lato i minori non possono essere espulsi dal nostro Paese e dall’altra è irrilevante che ben potrebbero tornare nel paese d’origine con i genitori: nel bilanciamento di interessi è più significativo il principio del “best interest”, cioè dell’interesse prioritario del minore, oltre che il diritti all’unità familiare garantito dalla convenzione europea dei diritti umani. L’Italia rappresenta, infatti, l’unico habitat ambientale che i bambini in età prescolare conoscono e il trasferimento sarebbe per loro un trauma laddove invece la relativa capacità di elaborazione è proporzionale alla crescita. A statuire questi interessanti e possiamo dire importanti principi – rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è la sesta sezione civile della Cassazione con l'ordinanza 1824/16, pubblicata il 29 gennaio. Nella fattispecie è stato accolto, dopo una doppia sconfitta nei due giudizi di merito, il ricorso di una coppia cinese che aveva avuto due figli in Italia che oggi hanno tre e sei anni. I genitori, infatti, per anni non avevano regolarizzato la loro posizione in Italia e poi hanno chiesto al tribunale dei minori il permesso di soggiorno a tempo per gravi motivi connessi con lo sviluppo psico-fisico dei minori. Carente la motivazione del giudice di seconde cure che non tiene conto delle caratteristiche dei piccoli: età, nascita, luogo di allontanamento dei genitori e concreta possibilità di contatti. Per i giudici di legittimità, infatti, un bambino nato da pochi anni nella comunità cinese, condivide con il proprio nucleo familiare quasi tutta la sua vita e non ha molti altri «poli affettivi» di riferimento. In Italia, invece, ha iniziato la sua esistenza e sta sviluppando la sua personalità. E il fattore del radicamento costituisce uno dei criteri Boultif per valutare se è legittima l’ingerenza dello Stato nell’incidere il diritto alla vita familiare ex articolo 8 Cedu (dalla sentenza omonima di Strasburgo pronunciata in materia di espulsione di stranieri). Per integrare i «gravi motivi» richiesti dalla legge sufficiente che il disagio psico-fisico connesso al no al permesso di soggiorno ai genitori sia rilevato anche in uno solo dei bambini: il giudice ben può affidarsi a un’indagine tecnica, se necessario. E se i genitori tornano in Cina il minore avrà poche possibilità di rivederli da così lontano: la circostanza non può essere ignorata.

Anche a Lecce Vigili urbani con tablet per fare multe e controlli? La segnalazione di alcuni cittadini

Anche a Lecce Vigili urbani con tablet per fare multe e controlli? La segnalazione di alcuni cittadini Sembra uno scherzo di carnevale, ma anche a Lecce sarebbero stati notati alcuni vigili urbani fare multe e controlli muniti di tablet. Insomma, un salto nell’era digitale che però non è previsto dal Codice della Strada o dal relativo regolamento attuativo o altre norme che merita un pubblico chiarimento da parte del Comando di Polizia Municipale. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta dell’ennesima prova che l’amministrazione comunale leccese sia interessata più a balzelli o ai lauti proventi rivenienti dalle migliaia di verbali che ogni anno vengono contestati, che al controllo del traffico e alla sicurezza stradale cui dovrebbe essere demandata l’attività delle polizie municipali, cui invece viene sottratto prezioso tempo per il solo costante accertamento di eventuali infrazioni spesso con modalità non ortodosse o addirittura non previste dalla legge.

venerdì 29 gennaio 2016

Arriva il primo disabile della Lego nel reparto giocattoli.

Arriva il primo disabile della Lego nel reparto giocattoli. Anche MATTEL aggiunge alla Barbie originale altre tre paffutelle. Il celebre marchio danese si appresta a commercializzare la figura di un giovane uomo in una sedia a rotelle, accompagnato dal suo cane guida. L'azienda danese Lego è stata recentemente criticata per aver ignorato la diversità umana nella produzione di giocattoli. Lego vuole attenersi alla diversità umana. Il famoso produttore danese ha presentato questa settimana alla Fiera del giocattolo di Norimberga un nuovo personaggio: un giovane disabile in sedia a rotelle, accompagnato dal suo cane guida. E' la risposta ad una recente polemica che aveva visto coinvolto il celebre marchio a cui veniva contestato che le persone con disabilità erano assenti dalla gamma di tipologie. Il movimento #ToylikeMe (giocattoli come me) aveva denunciato la mancanza di Lego disabili portando oltre 20mila persone a firmare una petizione online sul sito Change.org per invitare i vertici dell'azienda a cambiare rotta, in quanto aveva escluso oltre 150 milioni di bambini disabili, che non si vedono così rappresentati. L'obiettivo è quello di cambiare le percezioni culturali. A Lego viene chiesto di usare la sua grande influenza per trasmettere un messaggio positivo. Anche MATTEL evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, aggiunge alla Barbie originale altre tre dalle forme più pronunciate. Per la prima volta nei suoi 56 anni di vita, sono destinate a mutare, adeguandosi ai tempi e ai modelli attuali e nel tentativo di bloccare l'emorragia delle vendite. Nella nuova linea saranno quindi disponibili quattro diverse morfologie: a quella originale (le proporzioni del cui fisico non corrispondono a quelle di nessuna donna) se ne affiancheranno altre tre, con anche più tornite, vita meno sottile e curve piuttosto abbondanti. La capacità d'evolvere di questa bambola, pur restando fedele al suo spirito, contribuisce in modo determinante a fare di lei la numero uno al mondo, hanno spiegato i vertici della Mattel, l'azienda produttrice.

Scarpe tossiche made in China: contengono dimetilfumarato oltre i limiti di legge. L'allarme da RAPEX

Scarpe tossiche made in China: contengono dimetilfumarato oltre i limiti di legge. L'allarme da RAPEX Diffusissimi e a prezzi concorrenziali, da anni ormai i nostri mercati sono letteralmente invasi dalle importazioni cinesi. Ma diffusione e prezzi limitati nascondono talvolta problemi di illegalità, sfruttamento del lavoro, utilizzo di sostanze nocive alla salute. Un prodotto pericoloso su due è made in china, l’altro di provenienza europea. Sono questi i risultati di attente analisi condotte con il sistema d’informazione rapida Rapex che oggi, venerdì, lancia l'allerta su un lotto di scarpe. Grazie al sistema di controllo questo prodotto pericoloso è stato individuato e rimosso tempestivamente dal mercato. Nelle scarpe in questione sono state trovate una sostanza chimica, il Dimetilfumarato, ben al disopra dei limiti di legge che provoca irritazione della pelle ed è un sensibilizzante della cute quando ne viene a contatto.RAPEX ha inoltre segnalato che queste scarpe hanno causato un caso di dermatite da contatto. Le scarpe interessate dall'allerta sono da donna di colore nero, vendute in una scatola da scarpe bianca e dorata. Il dimetilfumarato o DMF è una sostanza, potenzialmente dannosa per l'uomo, in dosaggi particolari. E' utilizzato in ambito industriale, come essiccante e antimuffa per i prodotti in pelle ed attualmente è stato fortemente limitato negli Stati dell'Unione Europea per ragioni di tossicità. Ed è proprio grazie anche ai cittadini, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che come in questa 'battaglia' contro i prodotti rischiosi, hanno avuto un ruolo importante segnalando alle autorità il prodotto pericoloso. Il sistema che permette di bloccarli è composito. Da un lato, infatti, c'è proprio il Rapex (European Rapid Alert System for non-food consumer products) un sistema europeo di allerta rapida per i prodotti di consumo che mette in rete i diversi Paesi. Qualsiasi articolo, ad esclusione di farmaci, alimenti e presidi medici regolamentati attraverso agenzie specifiche, individuato come rischioso in uno Stato viene bloccato in tempo reale in tutti gli altri.

Celiachia, la Carrefour Italia ritira Crema di riso Alce Nero Baby Food.

Celiachia, la Carrefour Italia ritira Crema di riso Alce Nero Baby Food. Un avviso urgente ai consumatori è stato diffuso da Carrefour Italia relativo alle confezioni Crema di riso Alce Nero Baby Food 250 gr. lotto: 343/15 data minima di scadenza: 09-12-2016 della ditta Alce Nero SpA. La direzione della catena di grande distribuzione segnala che “è stata riscontrata una anomalia sul prodotto. La non conformità è inerente ad aspetti legati al confezionamento errato del prodotto all’interno della sua confezione”. Si tratta della mancata indicazione rivolta alle persone che soffrono di celiachia: "Possibile presenza di crema di farro (farina con GLUTINE) all’interno della confezione CREMA DI RISO". Evidentemente una dicitura che non si calza esattamente su una confezione di Crema di riso e non di “farro” come sottolineato nella spiegazione delle ragioni inerenti al ritiro dal commercio. Si suppone che nel corso di un’ispezione tra gli ingredienti di questo prodotto, siano state trovate gemme di farro (contenenti glutine), nonostante sulla confezione appaia la dicitura “senza glutine”. “Nel caso abbia acquistato il suddetto articolo Le chiediamo di poterlo restituire quanto prima al punto vendita”. Le confezioni non si trovano più sugli scaffali e i consumatori, affetti da allergia o intolleranza al glutine che le hanno acquistate, riferisce Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono invitati a non consumare il prodotto e a riportarlo al punto vendita per la sostituzione. Infatti a chi soffre di allergie potrebbe causare reazioni come prurito in bocca o nausea. In casi estremi, lo shock anafilattico non può essere escluso.

giovedì 28 gennaio 2016

Apple richiama un adattatore a rischio scossa una settimana dopo quello di Microsoft

Apple richiama un adattatore a rischio scossa una settimana dopo quello di Microsoft. Pericolo di incendio o di ustioni. Milioni di persone, compresi molti italiani, rischiano di avere in casa un adattatore per l'alimentatore dei computer e degli apparecchi mobili della Apple che potrebbe rompersi e dare la scossa a chi lo tocca. La casa di Cupertino oggi, giovedì, ha volontariamente deciso di sostituire gratis tutti i pezzi interessati dal problema. L'azienda si è mossa dopo aver appreso che, a livello mondiale, si sono registrati 12 incidenti. Quelli incriminati con presa a muro a due poli venduti con Mac e gli adattatori 10-watt forniti con iPad sono stati tra venduti il 2003 e il 2015in Europa continentale, Australia, Nuova Zelanda, Corea, Argentina e Brasile. La notizia arriva una settimana dopo il richiamo di Microsoft di alcuni cavi di alimentazione Surface Pro a causa di problematiche che possono portare al surriscaldamento del dispositivo ed all'improvvisa fusione o carbonizzazione dei componenti. I clienti che hanno acquistato questo articolo, riferisce Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono pregati di non utilizzare il prodotto.

Virus Zika, compagnie aeree rimborsano i biglietti per l'America Latina.

Virus Zika, compagnie aeree rimborsano i biglietti per l'America Latina. Le donne incinte che non vogliono riavere indietro i soldi possono chiedere di spostare il viaggio Diverse compagnie aeree che operano voli nelle zone più colpite dal virus Zika in America Latina stanno proponendo ai loro passeggeri di annullare o posticipare i loro viaggi, specialmente se si tratta di donne incinte, a causa del rischio che la malattia provochi malformazioni fetali. Per esempio la compagnia aerea dell'America latina Latam ha previsto il rimborso o lo spostamento di data delle prenotazioni sui voli verso Brasile, Colombia, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico, Paraguay, Venezuela, Ecuador, Bolivia e altre destinazioni. Anche British Aiways, American Airlines e United Airlines hanno adottato misure equivalenti, specialmente per i loro voli a destinazione del Brasile, la Colombia e il Messico. Cos’è il virus zika e perché è difficile fermarlo. Il virus zika, trasmesso dalle zanzare e arrivato in Brasile nel maggio del 2015, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha ormai raggiunto altri 17 paesi delle Americhe. Fino a ottobre non era ritenuto una grande minaccia: solo un quinto delle persone colpite si ammalava e in genere provocava solo un po’ di febbre, eruzioni cutanee, dolori articolari e arrossamento degli occhi.Dopo, però, sono cominciate a emergere prove di possibili malformazioni nei feti e problemi neurologici negli adulti. Il 15 gennaio i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc) negli Stati Uniti hanno consigliato alle donne incinte di non andare nei paesi in cui ci sono focolai d’infezione.Il virus, per cui non esiste un vaccino, è stato isolato per la prima volta nel 1947 in una scimmia della foresta di Zika, in Uganda. Da allora si sa che ha provocato piccole epidemie sporadiche in alcune regioni africane e del sudest asiatico. Invece in Brasile, per motivi ancora oscuri, subito dopo il suo arrivo avrebbe contagiato un milione e mezzo di persone.

Una sigaretta elettronica a volte è molto pericolosa.

Una sigaretta elettronica a volte è molto pericolosa. Ricoverato in ospedale dopo l'esplosione della sua sigaretta elettronica, ha rischiato di rimanere sfigurato. Incidenti simili rimangono isolati. Potrebbero essere causati dall'aumento volontario delle batterie per aumentare il volume del vapore prodotto. Ha rischiato di restare per sempre sfigurato Ty Greer, 16 anni, canadese, che è stato colpito dall'esplosione della sua sigaretta elettronica. La vittima era a casa sua e fumava normalmente quando l'oggetto è esploso improvvisamente ustionando gravemente il suo volto facendogli saltare otto denti. "L'incidente sarebbe potuto essere peggio," ha raccontato. Ha riferito inoltre: "la sigaretta elettronica è molto pratica ma adesso so che può ucciderti". "La sigaretta elettronica è "montata a pressione, ha sbuffato e mi è esplosa in faccia". In ospedale i sanitari di turrno hanno dovuto somministrargli la morfina tanto che il dolore era forte. E' stata aperta un'inchiesta per determinare se l'esplosione dello strumento è dovuto a una batteria difettosa o ad un uso improprio. Anche se è pur vero che un tale incidente è raro è anche vero che è sempre più diffusa tra gli utenti, soprattutto più giovani, l'aumento volontario della potenza della batteria, finalizzata ad aumentare il volume di inalazione del vapore. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta dell'ennesimo caso segnalato e rimbalzato alle cronache circa i rischi connessi all'uso della sigaretta elettronica che è diventata una valida alleata per i fumatori incalliti. Proprio per questo, è necessario che le case produttrici adottino maggiori accorgimenti, anche in termini d'informazione ai consumatori per evitare che si ripetano casi analoghi.

mercoledì 27 gennaio 2016

Xenofobia istituzionale elvetica. "Vietato toccare": ecco i volantini per i rifugiati del Canton Lucerna.

Xenofobia istituzionale elvetica. "Vietato toccare": ecco i volantini per i rifugiati del Canton Lucerna. Pubblicata una piccola guidata illustrata sul comportamento che i migranti devono tenere in Svizzera Non è un brutto scherzo di Carnevale quello che ieri è apparso a pochi chilometri dai nostri confini: le autorità del Canton Lucerna hanno lanciato una campagna di prevenzione destinata ai rifugiati a mezzo opuscoli che mostrano come devono comportarsi nei confronti delle donne svizzere.Nelle “maldestre” intenzione ci sarebbe la volontà di placare i timori dei cittadini, al fine di prevenire delle aggressioni dopo le presunte aggressioni della notte di San Silvestro Colonia. Uno dei disegni presente nell’opuscolo arriva a spiegare esplicitamente che il palpeggiamento non è un comportamento tollerato in Svizzera. L’immagine è accompagnata dalla seguente didascalia: "Il contatto fisico tra due persone si verifica solo quando le persone si conoscono e sono entrambe consenzienti. La violenza sessuale è vietata”. Un po 'più in basso c'è scritto anche che "gli atti sessuali sui minori di 16 anni sono vietati per legge". L'opuscolo affronta pure la tematica dell’uguaglianza fra i due sessi: "Le donne e gli uomini possono muoversi liberamente nello spazio pubblico. Se qualcuno vuole essere lasciato in pace, dobbiamo rispettarlo”. In tutto sono una ventina le vignette accompagnate da succinte didascalie in cui si elencano le regole fondamentali di un corretto stile di vita da tenere nella società elvetica. Il Canton Lucerna si è ispirato all’Austria per la creazione dei suoi volantini. Altri cantoni svizzeri avrebbero espresso interesse per il lancio di una campagna simile. In questi giorni il materiale informativo viene distribuito in tutti i centri del cantone che ospitano richiedenti asilo. Per ora sono state stampate 4000 copie, ha detto la portavoce del Dipartimento della socialità Silvia Bolliger. Diverse Guggen, che sono delle bande musicali che si esibiscono durante il periodo di Carnevale, hanno annunciato che accoglieranno tutte le donne che si sentiranno in pericolo nei giorni in questione. “Ne abbiamo discusso molto tra i componenti della banda - ha riferito nella trasmissione "20 Minuten" l'autore di questo pubblicazione, che ha voluto rimanere anonimo. Vogliamo dare alle donne un senso di sicurezza e mostrare loro che non sono sole". In caso d’aggressione le Guggen “lasceranno agire la polizia". Il loro scopo è quello di scoraggiare l’azione a potenziali abusatori e proteggere le vittime, "Con 60 persone intorno a loro, le donne si sentiranno più sicure”. Xenofobia istituzionale che ancora una volta trova conferma in gesti e atti censurabili, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che più volte ha segnalato cosa accade a poca distanza dall’Italia, con il rischio concreto che comportamenti del genere possano essere emulati anche da qualche “razzistello” del nostro Paese se le autorità internazionali, anche a partire Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, non faranno sentire le loro proteste ufficiali di fronte a queste manifestazioni di odio che nulla hanno a che vedere con il compito educativo che si vorrebbe far credere rappresentassero.

"Quel pasticciaccio brutto" delle multe notificate dal messo della Lupiae Servizi di Lecce “atto II”.

"Quel pasticciaccio brutto" delle multe notificate dal messo della Lupiae Servizi di Lecce “atto II”. Arrivano anche gli avvisi bonari per verbali mai effettivamente notificati. Avevamo avvisato il Comando di Polizia Municipale già il 12 luglio 2014 chiedendo l’annullamento degli accertamenti in questione, ma senza esito. Ora gli atti in Procura su denuncia di alcuni cittadini In tempi non sospetti ed in particolare oltre un anno or sono, il 12 luglio 2014 lo “Sportello dei Diritti” aveva segnalato con un pubblico comunicato le irregolarità nella notificazione a cura di messi notificatori della Lupiae Servizi, delle multe elevate a mezzo dei photored installati sulla circonvallazione cittadina nei pressi di viale Ugo Foscolo. Il pasticcio era stato scoperto solo dopo che erano arrivate a mezzo posta presso i domicili e le residenze dei malcapitati cittadini - si parla addirittura di decine e decine, forse centinaia - le salatissime multe notificate ad ignari automobilisti a causa dell'omessa indicazione delle generalità dei dati del conducente in riferimento al verbale principale contestato per il passaggio con il semaforo rosso.Avevamo, quindi, denunciato sui media la grave irregolarità amministrativa “di massa” dopo che moltissimi cittadini ci avevano segnalato le anomalie e dopo aver effettuato tutte le verifiche del caso anche presso il Comando di Polizia Municipale di Lecce.In tale sede avevamo potuto appurare che, effettivamente, lo "zelante" messo notificatore incaricato dalla partecipata cittadina dichiarava l'irreperibilità presso il domicilio dei presunti trasgressori e dopo aver depositato il plico contenente il verbale presso la Casa Comunale ometteva, almeno per le decine e decine di casi che erano già pervenuti alla nostra attenzione, di inviare la rituale raccomandata a.r. che comunicava l'avvenuto deposito come la normativa vigente prevedeva in tali fattispecie.Già all’epoca avevamo potuto verificare che molti cittadini su nostro suggerimento si fossero recati presso il Comando di Polizia Municipale per effettuare l'accesso agli atti e controllare l'eventuale irregolarità della procedura di notificazione dei verbali elevati con il photored. Ed in tutti i casi era stato constatato quanto da noi sospettato: nessuna notifica era risultata regolare.Alla luce di tali fatti avevamo rivolto un appello al Comandante della Polizia Municipale di Lecce per le opportune urgenti verifiche e per annullare immediatamente in via di autotutela sia i verbali principali (ossia quelli relativi al photored e mai ritualmente notificati), prima della iscrizione a ruolo delle relative somme a titolo di sanzione ed anche quelli che sarebbero stati emessi per l'omessa indicazione delle generalità e d'importo pari ad euro 284,00 caduno oltre spese di notifica ed accessorie.Nonostante ciò ed alla luce dei numerosi avvisi bonari giunti ai malcapitati cittadini in questi giorni che hanno letteralmente invaso gli uffici di viale Rossini in cerca di spiegazioni, il nostro invito pare sia caduto nel vuoto e sono numerosi gli automobilisti che stanno sporgendo denuncia presso le autorità di polizia per far luce sull’accaduto quando tutto si sarebbe potuto risolvere già all’epoca in cui segnalammo l’anomalia.Ora sarà la Procura della Repubblica di Lecce a valutare la sussistenza di responsabilità penali, mentre ancora una volta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” invita il Comandante della Polizia Municipale di Lecce a chiarire pubblicamente se i verbali in questione saranno annullati direttamente, con buona pace di cittadini e addetti allo sportello “verbali” dei Vigili Urbani.

Allerta viaggiatori. In Russia l'influenza con mutazione suina ha ucciso più di 70 persone. Chiuse scuole e annullati tutti gli eventi pubblici

Allerta viaggiatori. In Russia l'influenza con mutazione suina ha ucciso più di 70 persone. Chiuse scuole e annullati tutti gli eventi pubblici Lo “Sportello dei Diritti”, segnala che dall'inizio dell'anno più di 70 persone sono morte in Russia per complicazioni dell'influenza, di cui 44 nell'ultima settimana. Ma queste cifre possono risultare approssimative. Oltre 800 istituti scolastici e 600 asili sono stati chiusi in quarantena per impedire il dilagare del virus, e nella metropolitana di Mosca hanno deciso di disinfettare gli interni dei vagoni con i raggi ultravioletti. Annullati tutti gli eventi pubblici. Secondo le autorità sanitarie la situazione è totalmente sotto controllo. Inoltre il portavoce del Ministero della salute ha sottolineato che il sistema sanitario "è pronto, sia in termini di monitoraggio sia di assistenza medica". Inoltre, ha poi dichiarato che, circa un russo su tre è vaccinato contro l'influenza, cioè 45 milioni di persone, e in ogni caso nei reparti di malattie infettive del paese più grande del mondo ci sono 100.000 posti letto e altri 15.000 nei reparti di terapia intensiva per malattie infettive. Mentre Christian Lindmeier, dell'Organizzazione mondiale della Sanità, ritiene che non ci sia "nulla di insolito in questa diffusione dell'influenza" e che si tratti solo di un'epidemia "stagionale". Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita coloro che partono o rientrano dalla Federazione Russa, a non allarmarsi e a rivolgersi al proprio medico di base in caso di sintomi febbrili.

Diritti umani: HRW nel suo rapporto denuncia la crescita dell'islamofobia e le norme che limitano le libertà. La paura svilisce i diritti.

Diritti umani: HRW nel suo rapporto denuncia la crescita dell'islamofobia e le norme che limitano le libertà. La paura svilisce i diritti. Nel suo rapporto annuale pubblicato mercoledì l'ONG "Human Rights Watch" (HRW) sostiene che i diritti umani in Europa nel 2015 sono peggiorati. Secondo l’organizzazione le ragioni principali sono la paura di attentati terroristici e i timori dell’impatto potenziale dell’afflusso di rifugiati. Inoltre le misure adottate in diversi paesi "inquietano" gli analisti. Dopo gli attentati del 13 novembre a Parigi, ad esempio, i deputati francesi hanno approvato una legge per prolungare di tre mesi lo stato di emergenza, semplificare le procedure di perquisizione e regolare in maniera più severa le assegnazioni di residenza. Queste norme, secondo HRW, rischiano di limitare la libertà di associazione, espressione e spostamento. L’organizzazione denucia anche la "spudorata" crescita dell’islamofobia, nel vecchio continente come negli Stati Uniti. "Le preoccupazioni che dipingono i rifugiati come fonte di minaccia terroristica sono una distrazione pericolosa", ha detto il direttore di HRW Kenneth Roth, "gli assalitori di Parigi sono in maggioranza cittadini belgi e francesi". Una delle cause principali della radicalizzazione è, secondo lui, l’esclusione sociale nelle periferie delle città. Preoccupazione in tal senso esprime Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. L’esclusione sociale, la marginalità, la mancata integrazione, la crescente precarietà economica possono costituire il terreno fertile per la manifestazione di comportamenti razzisti e xenofobi, fino a sfociare in vere e proprie forme di guerriglia urbana, come è accaduto a Parigi nel 25 con la rivolta delle banlieus.

Ritiro lotto specialita' medicinale "FUROSEMIDE ITALFARMACO".

Ritiro lotto specialita' medicinale "FUROSEMIDE ITALFARMACO". L’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, con propria e-mail del 26 gennaio 2016, ha disposto il ritiro, su tutto il territorio nazionale, del lotto n. 15036, scad. 01/2018 della ditta Italfarmaco SpA sita in Milano, viale Fulvio Testi, 330. Il provvedimento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è reso necessario a seguito della segnalazione della Fondazione Teresa Camplani Casa di Cura Domus Salutis di Brescia concernente il ritrovamento di una fiale di DIAZEPAM ITALFARMACO 10 mg/2ml in un confezione del medicinale "FUROSEMIDE ITALFARMACO 20 mg/ml 5 flaIe" AIC n. 030160028. Resta inteso che, nelle more del ritiro, il lotto non potrà essere utilizzato. Entro 5 giorni la ditta fornirà all’AlFA le informazioni su eventuali altri lotti interessati ed azioni correttive adottate. La ditta ltalfarmaco SpA dovrà assicurare l'immediata comunicazione del ritiro entro 48 ore dalla ricezione della presente comunicazione. Il Comando Carabinieri perla Tutela della Salute è invitato a verificare l’avvenuto ritiro e, in caso di mancato adempimento da parte della ditta interessata, procederà al sequestro del lotto.

martedì 26 gennaio 2016

Ritiro lotto specialita' medicinale "DAKTARIN". Non conformità riscontrata nel sito di produzione francese delle capsule molli.

Ritiro lotto specialita' medicinale "DAKTARIN". Non conformità riscontrata nel sito di produzione francese delle capsule molli. L’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, con propria e-mail del 26 gennaio 2016, ha disposto il ritiro, su tutto il territorio nazionale, del lotto n. 5FV0641 scad. 31/5/2017 della specialità medicinale DAKTARIN*3CPS VAG 400MG – AIC 024957312 della ditta Janssen Cilag Spa. Il provvedimento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è reso necessario a seguito della comunicazione della ditta concernente la non conformità riscontrata nel sito di produzione francese delle capsule molli. Il lotto in questione non potrà essere utilizzato e la ditta Janssen dovrà assicurarne l’avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione del provvedimento.

Il teflon è cancerogeno?

Il teflon è cancerogeno? I cittadini di New York hanno così tanti casi di cancro che hanno cominciato a indagare e hanno scoperto che il materiale antiaderente delle pentole è nocivo. Nel 2013, il padre di Michael Hickey è morto di un cancro del rene all'età di 68. Quindi, Hickey ha fatto della sua vita una missione per scoprire perché così tante persone si ammalano nella località vicino al fiume Hoosac. Due anni più tardi, l'agenzia per la protezione ambientale (EPA) degli Stati Uniti ha avvertito i residenti di Hoosick Falls di non bere acqua dai pozzi comunali, accettando di fornire acqua in bottiglia e pagando 2 milioni di dollari per un nuovo sistema di filtrazione per l'impianto di trattamento dell'acqua della città. Hickey ha iniziato ad avere sospetti sull' inquinamento in questa città industriale dello stato di New York, vicino a Vermont. Suo padre aveva lavorato per 35 anni in un impianto che produce materie plastiche ad alte prestazioni simile al Teflon, così Hickey ha fatto una ricerca su internet circa la relazione tra cancro e il Teflon. Quello che ha trovato è stato il PFOA. L'acido perfluoroocatnoico, composti che rende resistenti al calore e possono essere utilizzati per rendere i materiali sia idrorepellenti sia resistenti agli oli e alle macchie. Queste proprietà speciali fanno dei fluorurati un ingrediente chiave per una vasta gamma di prodotti: vengono utilizzati sin dal 1940 in prodotti come pentole antiaderenti, cosmetici, materiali di imballaggio per alimenti (ad es. i sacchetti di popcorn per microonde), attrezzature impermeabili per svolgere attività all’aperto, tappeti e schiume antincendio. I produttori hanno deciso di ritirarlo progressivamente entro la fine del 2015, poco dopo la DuPont ha raggiunto un accordo economico di 16,5 milioni di dollari con l'EPA perché l'azienda non aveva informato dei potenziali rischi per la salute legati al PFOA. Un comitato scientifico che ha fatto studi sulla salute sull'insediamento dell'industria della DuPont, ha concluso che c'era "probabili legami" tra l'esposizione al PFOA e il cancro del rene, testicolare e della tiroide, colesterolo alto, colite ulcerosa e l'ipertensione prodotta durante la gravidanza. Nessuno non aveva mai documentato in modo scientifico che il villaggio di Hoosick Falls, ha un insolito tasso di cancro, ma Hickey e un medico locale avevano studiato abbastanza casi per pensare che bisognava affrontare il problema. Il dottore Marcus Martínez, il medico di famiglia dei 3.500 abitanti del villaggio, ha dichiarato che in realtà sembrava di essere di fronte ad un cancro nella zona, particolarmente aggressivo. Anche il Dr. Martinez, 44 anni, è in cura per un carcinoma della prostata aggressivo. Quando i due si propongono di analizzare l'acqua del villaggio, hanno rifiutato l'ausilio del sindaco David Borge. Lo Stato di New York classifica il PFOA come un "contaminante organico non specifico". Hickey ha utilizzato i propri soldi nell'estate del 2014 per analizzare l'acqua dal rubinetto delle cucine e altre fonti. I risultati hanno mostrato una concentrazione di PFOA superiore al limite consentito in casa Hickey. Le autorità comunali poi hanno analizzato il rifornimento locale e hanno trovato livelli simili. La Saint-Gobain Performance Plastics Company, che fa parte di una multinazionale con sede a Parigi, è diventata nel 1999 il quinto proprietario di una fabbrica di plastica a Hoosick Falls. Nell'estate del 2015 le analisi hanno registrato livelli di PFOA da 18.000 parti per trilione in acqua freatica sotto la superficie, a 500 metri di distanza dai pozzi principali di acqua del villaggio. Nel mese di marzo 2015, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,il comitato scientifico del California’s Environmental Contaminant Biomonitoring Program ha deciso all'unanimità di avviare il monitoraggio di tutte le classi di PFAS subito dopo aver appreso che i PFAS a "catena corta" utilizzati negli imballaggi dei prodotti alimentari sono stati rilevati nel sangue umano. A livello internazionale esiste la “Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti (POP)”, un accordo sulla regolamentazione delle sostanze chimiche promosso nel 2001 dalle Nazioni Unite ed entrato in vigore nel 2004 che gli Stati Uniti purtroppo non hanno ratificato. Tale accordo ha già imposto rigidi limiti ai PFOS e forse si potrà arrivare in tempi brevi alla loro completa eliminazione.

lunedì 25 gennaio 2016

Stick made in Cina che restringe la vagina in vendita sul web: "Non compratelo, è pericolosissimo".

Stick made in Cina che restringe la vagina in vendita sul web: "Non compratelo, è pericolosissimo". Promette di migliorare la vita sessuale in sole 72 ore Uno stick di produzione cinese che promette di pulire e restringere la vagina, con un conseguente netto miglioramento della vita sessuale è da qualche tempo possibile acquistarlo online, per esempio su Amazon. Lo stick "è pericolosissimo". Secondo i suoi produttori per raggiungere l'obiettivo basterebbe infilare tre bustine nella vagina e tenerle per 72 ore. Un prodotto che sta destando molta curiosità, ma contro il quale la sessuologa Jen Gunter punta l'indice: "Non compratelo, è pericolosissimo." "Promettono cose impossibili" scrive la sessuologa sul suo blog. "Ricordate che la vagina, al proprio interno, è in grado di igienizzarsi da sola. Inoltre, viene assicurato che basta un'applicazione di due minuti al giorno: questo significa che non ci sono solo erbe naturali all'interno di questo, ma anche dei componenti chimici non facilmente individuabili. Non vi fidate, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, questo prodotto non solo migliorerà la vostra vita sessuale, ma rischia di provocare danni, anche molto gravi", come per esempio lo shock anafilattico.

Sostanze chimiche pericolose in abiti, scarpe tende, zaini, corde e perfino sacchi a pelo per gli sport all'aperto

Sostanze chimiche pericolose in abiti, scarpe tende, zaini, corde e perfino sacchi a pelo per gli sport all'aperto. Messi sotto accusa i marchi The North Face, Patagonia, Mammut, Salewa e Columbia Lo dice uno studio di Greenpeace Abiti, scarpe, tende, zaini, corde e perfino sacchi a pelo dei principali prodotti per gli sport all'aperto di celebri marche contengono sostanze altamente tossiche. È quanto emerge da una serie di analisi realizzate da Greenpeace nel quadro della campagna denominata "Tracce nascoste nell'outdoor" presentate el corso dell'ISPO Monaco (la maggiore fiera del settore outdoor in Europa). I risultati mostrano elevate concentrazioni di acido perfluoroottanoico (PFOA), un composto perfluorurato (PFC) a catena lunga collegato a numerose patologie e malattie gravi come il cancro. The North Face, Patagonia, Mammut, Salewa e Columbia i marchi messi sotto accusa perché continuano a usare PFC per impermeabilizzare i loro prodotti nonostante "si dichiarino a parole sostenibili e amanti della natura". Greenpeace ha analizzato 40 prodotti, votati nei mesi scorsi dagli appassionati di tutto il mondo sul sito web dedicato, trovandovi PFC in elevate concentrazioni nel 90% dei casi. Solo in 4 prodotti (10%) non sono stati rilevati PFC, "dimostrazione del fatto che solo poche aziende si stanno muovendo nella direzione giusta". "Questa sostanza, fferma Giuseppe Ungherese, campagna inquinamento di Greenpeace Italia, già sottoposta a severe limitazioni in Norvegia. I PFC sono composti chimici che non esistono in natura. Una volta rilasciati nell'ambiente si degradano molto lentamente ed entrano nella catena alimentare, causando una contaminazione pressoché irreversibile. Sono stati trovati perfino nelle aree più remote del pianeta, in animali come delfini e orsi polari e nel sangue umano".E concludono: "negli ultimi anni molti marchi dell'outdoor hanno abbandonato i PFC a catena lunga a favore di quelli a catena corta, sostenendo che fossero un'alternativa meno dannosa. Eppure, recentemente, più di 200 scienziati da 38 Paesi, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,mato la Dichiarazione di Madrid che raccomanda di evitare l'uso di tutti i PFC, inclusi quelli a catena corta, nella produzione dei beni di consumo". Alcune sostanze presenti nei vestiti non solo inquinano i fiumi dei paesi di produzione ma hanno effetti sull'attività ormonale di chi li indossa o sono addirittura cancerogeni.

domenica 24 gennaio 2016

Nucleare: in Belgio diminuzione del carico del reattore Tihange 2 a causa di una piccola perdita d'acqua su un circuito ausiliario

Nucleare: in Belgio diminuzione del carico del reattore Tihange 2 a causa di una piccola perdita d'acqua su un circuito ausiliario. “Nessun inquinamento esterno” I sensori presso la centrale nucleare di Tihange hanno rilevato una perdita di acqua radioattiva. Lo ha confermato domenica il portavoce della società Electrabel, Dauby Serge, che gestisce la centrale. L'azienda ha dichiarato che il reattore Tihange 2 ha sofferto una diminuzione del carico "conseguente", a causa di una "piccola perdita d'acqua su un circuito ausiliario della sala macchine. "Ma è ancora in rete,". "Per non correre assolutamente nessun rischio, abbiamo volontariamente ridotto il carico al fine di intervenire sul circuito interessato" ha inoltre dichiarato. "Questo è un episodio molto minore che non ha nulla a che fare con l'area nucleare," ha detto infine il portavoce assicurando che "tutto è fatto nel pieno rispetto delle procedure". Lunedì, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti"le verifiche saranno estese anche ai vessels che sono quei grandi recipienti d’acciaio che contengono il nocciolo, le barre di controllo e il fluido refrigerante. Eppure secondo il quotidiano La Libre Belgique, da circa una decina d’anni, anche la piscina di disattivazione del reattore n1 della centrale nucleare di Tihange, ha delle fughe. Si sta gestendo il problema, ma ancora non è stato risolto. Già nell’ottobre del 2010 una fuga di olio e acidi corrosivi nella sala delle macchine dell’unità di produzione n3 aveva fatto tremare la centrale, che si trova peraltro in una zona a rischio sismico. Il governo del Belgio ha da poco reso nota la volontà di chiudere due dei sette reattori del paese entro il 2016, ma quello di Tihange, il n1 che è il più vecchio, dovrebbe restare attivo fino al 2025.

Stati Uniti e Canada: insalate DOLE contaminate da listeria, un morto e diversi intossicati

Stati Uniti e Canada: insalate DOLE contaminate da listeria, un morto e diversi intossicati. La CDC (Agenzia federale americana per la prevenzione e il controllo delle malattie) sta indagando per un focolaio di listeriosi legata alle insalate confezionate della multinazionale Dole. Una persona sarebbe morta e 12 ricoverate a causa di in un focolaio di listeriosi legata alle insalate confezionate Dole. Lo hanno annunciato nei giorni scorsi, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", i funzionari della CDC, l'Agenzia federale americana per la prevenzione e il controllo delle malattie, che ha evidenziato che l'epidemia era stata segnalata già dal settembre 2015."Gli esami epidemiologici e le prove di laboratorio disponibili ad oggi indicano che le insalate confezionate presso l'impianto di trattamento di Dole a Springfield, Ohio, e vendute con marchi diversi sono la probabile fonte di questa epidemia", secondo l'annuncio dato lo scorso 22gennaio dal Centers for Disease Control and Prevention. La comunicazione della CDC è venuta un giorno dopo l'Agenzia della sanità pubblica del Canada che aveva riferito che sette persone erano state ricoverati a causa di un focolaio di Listeria che aveva colpito cinque province. L'agenzia ritiene che vi sia un legame con l'epemia degli Stati Uniti, ma è in attesa di risultati finali di laboratorio, secondo i media. L'agenzia della sanità pubblica canadese ha detto che sono stati identificati tre casi in Ontario e uno ciascuno in Quebec, New Brunswick, Prince Edward Island, e Terranova. La maggior parte di loro erano donne con un'età media di 81 anni. I pazienti si sono ammalati tra il settembre 2015 e l'inizio di gennaio e uno di loro è morto. Non è stato accertato ancora se la Listeria abbia contribuito alla morte. In conseguenza di ciò Dole Food Co. ha emesso un ritiro dal mercato volontario di insalate confezionate da 23 stati e tre province canadesi un paio d'ore dopo l'annuncio della CDC. "I retailer e i consumatori che hanno il prodotto residuo con un codice di 'A' non dovrebbero consumarlo, e sono invitati a scartarlo", secondo la comunicazione di recesso sul sito dell'altra agenzia federale, ossia la Food and Drug Administration. Ed ancora, "I Retailer e consumatori possono porre domande sul ritiro volontario alla Dole Food Co Consumer Response Center al numero verde 800-356-3111." Rappresentanti del servizio clienti Dole Fresh Vegetables 'hanno contattato rivenditori e sono in procinto di confermare che il prodotto ritirato è stato rimosso dalla catena di fornitura" secondo quanto hanno affermato funzionari della società nella comunicazione di recesso. I funzionari della Dole Food Co. hanno segnalato al CDC che il 21 gennaio hanno cessato la produzione presso l'impianto di trattamento a Springfield, Ohio. La società ha inoltre riferito che è in corso il ritiro delle insalate confezionate attualmente sul mercato che sono state prodotte in questa struttura. "La CDC raccomanda che i consumatori non mangino, ristoranti non servano, e dettaglianti non vendano le insalate confezionate presso l'impianto di trattamento di Dole a Springfield, Ohio", afferma l'annuncio del focolaio. Le insalate confezionate possono essere identificati con la lettera 'A' all'inizio del codice di produzione che si trova sulla confezione. Le insalate confezionate e verdure a foglia verde sono state venduti sotto marchi diversi oltre a Dole. Il numero di persone malate segnalate da ogni stato americano è il seguente: Indiana 1, Massachusetts 1, Michigan 4, New Jersey 1, New York 4, e Pennsylvania 1. Le prove di laboratorio eseguite su dati clinici provenienti da tutti i 12 risultati ammalati hanno dimostrato che i casi sono altamente correlati geneticamente.Il Dipartimento della Salute e Servizi Umani del Michigan ha avvertito i consumatori che hanno mangiato le insalate confezionate in questione e che si sono sentite male, di rivolgersi al medico. "La listeria può causare una grave malattia potenzialmente letale. I sintomi della listeriosi comprendono febbre alta, forte mal di testa, rigidità del collo, dolori muscolari, nausea e, a volte diarrea o altri sintomi gastrointestinali ", secondo un comunicato stampa da parte del dipartimento del Michigan. "La malattia colpisce soprattutto le donne incinte, i neonati, gli anziani e gli adulti con un sistema immunitario indebolito. Il periodo di incubazione è normalmente compreso fra due e tre settimane, ma può essere finanche 70 giorni. Chi soffre di questi sintomi e che possono aver consumato questo prodotto insalata confezionato devono consultare immediatamente un medico".

Scialli di Shahtoosh: quando la moda veste di sangue

Scialli di Shahtoosh: quando la moda veste di sangue. La denuncia dello Sportello dei diritti. Per fare uno scialle di lana shatoosh possono essere uccise fino a 5 antilopi Gli accessori e capi in pelle sono una delle espressioni più palesi della crudeltà alla quale l’animale umano può arrivare, in assoluto una delle forme di sfruttamento e di violenza nei confronti della vita di altre creature tra le più inutili. Non esiste la necessità di vestirsi con capi di abbigliamento che fino a qualche giorno prima magari scorrazzavano liberi in natura, sono solo il lusso e la moda a spingere perché vengano acquistati determinati prodotti. Tra gli accessori di lusso in pelle ci sono quegli di animali esotici in via di estinzione che sono ancora molto diffusi, soprattutto in Italia, patria delle griffe di maggior grido del mondo e paese tra i massimi importatori di pelli. Un fenomeno, quello del traffico di specie protette destinate all’industria della moda, in netta crescita. Si tratta di un commercio planetario che coinvolge mercanti senza scrupoli e produce guadagni astronomici. Una realtà inquietante e ancora poco nota all’opinione pubblica. Basta leggere i più recenti casi di cronaca per rendersene conto. E' notizia di queste settimane che quest'inverno ed in particolare al confine di Castasegna (GR), nell'aeroporto di Samedan, in diverse boutique di St. Moritz ed al confine con l'Italia sono state sequestrate, prodotti di lusso illegali, in particolare sciarpe fatte di lana detta" shatoosh " di antilope tibetana, una specie altamente protetta. L’operazione conferma che l'Italia è "un mercato di sbocco per questi prodotti" anche se multe salate puniscono l’importazione illegale di questi scialli. Questi accessori di shahtoosh sono beni di lusso illegali prodotti con lana di antilope tibetana, una specie animale rigorosamente protetta. Per questo motivo, il bilancio di queste operazioni è inquietante se si pensa che per confezionare una scialle di pura lana Shatoosh, il cui valore varia fra i 3'000 e i 10'000 euro, bisogna uccidere tra le 2 e le 5 chiru. Questo è il nome dell'antilope tibetana che è un bovide di medie dimensioni, alto al garrese circa 1,2 metri. Il chiru ha sul petto e sulla gola un sottopelo finissimo, sottile una decina di micron, il 30% meno della seta e il 50% in meno della lana, nonche’ 8 volte piu’ sottile del capello umano medio. Questo pelo non e’ mai stato considerato utile a scopo tessile, perche’ troppo sottile, fino a che non e’ venuto nelle mani degli espertissimi tessitori del Kashmir e dell’attigua regione di Jammu, allenati a tessere la pashmina, la lana finissima di una capra che vive da quelle parti. Fino a qui, pero’, ancora tutto bene, perche’ venivano tessute e prodotte solo poche sciarpe, per le famiglie di alto rango: la stoffa che se ne ricava, detta shahtoosh, e’ cosi’ morbida e sottile che una intera stola puo’ passare attraverso una fede matrimoniale. Sshahtoosh in persiano significa “calore del re”. Poi arrivarono, nel XVIII e soprattutto XIX secolo, gli occidentali, che scoprirono questo tessuto straordinario e, come sempre, ne fecero un business. Negli anni ’80 del XX secolo esplose la moda: non eri nessuno, se non potevi permetterti una stola di questa lana, prezzo base da 2000 a 8000 dollari: nessun V.I.P. avrebbe potuto resistere al richiamo e vivere senza. Il problema e’ che il chiru non si puo’ allevare e non si puo’ tosare poichè morirebbe di freddo. Non si puo’ raccogliere a mano il pelo naturalmente perso dagli animali in primavera, perche’ viene disperso dal vento. Per avere il pelo, bisogna uccidere gli animali. Per tessere una sciarpa media da donna (1×2 m) del peso di 100 g sono necessari circa 3-400 g di lana grezza. Da un’antilope si ricavano circa 150 grammi di pelo. Occorre quindi il pelo di tre chiru. Per una sciarpa da uomo (3×1.5 m) occorre invece il pelo di 5 animali. Ad un recente sequestro in india, sono stati trovati 250 kg di lana shahtoosh. Il numero di antilopi tibetane e’ andato quindi di colpo drammaticamente diminuendo. Si calcola che ogni anno ne vengano uccisi circa 20.000, e che al momento ne restino solo 75.000, o meno. Siamo insomma sulla strada per replicare quello che successe al colombo migratore americano: all’attuale tasso di uccisione, tra meno di cinque anni la specie sara’ estinta.Dal 1979 la specie e’ protetta dalla convenzione CITES che ne blocca l’esportazione e il commercio delle pelli e dei manufatti, ma il problema sono i bracconieri, che uccidono gli animali in Tibet e li fanno passare attraverso il Nepal alla volta del Kashmir e di Jammu, dove vengono tessuti, e poi venduti agli occidentali. Da poco tempo anche la Cina ha messo un bando all’uccisione, vendita ed esportazione dell’antilope. In India qualunque attivita’ collegata al chiru e’ vietata e, se scoperta, severamente punita. In Kashmir invece, essendo una “regione a statuto speciale” non e’ illegale tessere questa lana ma tutti i prodotti devono essere dichiarati e corredati di certificato, pena 6 anni di carcere. Del resto i tessitori possono tranquillamente tessere la pashmina, che e’ bella ugualmente e costa altresi’ un occhio. Si pensa anche di mettere una specie di marchio DOC alle pashmine del Kashmir per proteggere e aiutare i tessitori, in modo che non si vendano al mercato illegale. Del resto, un bracconiere ricava circa 50 dollari per ogni animale ucciso. Un grossista di shahtoosh, che rischia la galera, per un chilo di lana, prodotta da circa10 animali, guadagna circa 1200 dollari. Per una stola, in occidente, si e’ arrivati a pagare anche 17.600 dollari circa 12.000 euro, il costo di un’utilitaria. Come sempre, il vero giro di soldi e’ qui da noi. Il bilancio delle operazioni è inquietante, osserva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, tanto più quando si pensa che per la confezione di uno scialle di pura lana shahtoosh bisogna uccidere diverse antilopi. Le partite illegali di queste pelli pregiate finiscono in maniera massiccia nell’indotto della moda legale grazie all’utilizzo di falsi certificati Cites che consentono di avere un margine di guadagno enorme. Gli acquirenti sono disposti a sborsare diversi migliaia di euro per uno scialle in shahtoosh, che è considerata la lana più soffice, più pregiata e più calda del mondo, non a caso indossata pubblicamente anche da qualche nostro politico.

sabato 23 gennaio 2016

Virus Zika, tre casi confermati in Italia nel 2014 importati dalla Polinesia

Virus Zika, tre casi confermati in Italia nel 2014 importati dalla Polinesia. La recente segnalazione di casi autoctoni di Zika virus in Svizzera potrebbe determinare un incremento dei casi importati. L'Italia non è immune dal virus Zika che suscita grande preoccupazione a causa delle gravissime conseguenze, tra cui la microcefalia, che provoca nei figli delle donne contagiate durante la gravidanza. Nel 2014 la Regione Toscana ha segnalato 3 casi confermati di febbre da Zika virus importati dalla Polinesia. Va sottolineata la recente segnalazione di casi autoctoni di Zika virus in Svizzera che potrebbero determinare un incremento dei casi importati. Ultimamente negli ospedali elvetici sono stati diagnosticati quattro casi tra persone rientrate da viaggi America latina dove la malattia, trasmessa con le punture di zanzara, si sta rapidamente diffondendo. Stando a quanto anticipato da RTS i malati, con sintomi lievi, sono stati individuati dal Policlinico universitario di Losanna (uno), da un medico vodese (uno) e dall’Istituto di medicina tropicale di Basilea (due). "Va aumentata la vigilanza verso l'individuazione di casi importati dell'infezione del virus (ZIKV) Zika in Stati membri dell'UE, paesi e territori d'oltremare e regioni ultraperiferiche dell'UE, in particolare dove sono presenti potenziali vettori". Questa è la conclusione principale della valutazione del rischio ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control). L'individuazione precoce dei casi è essenziale per ridurre il rischio di trasmissione autoctona nelle regioni dove sono stabiliti i potenziali vettori. La valutazione del rischio evidenzia anche che i medici e i Centri di Medicina Preventiva e Tropicale devono essere consapevoli dell'evoluzione delle zone colpite dal virus ZIKV in Brasile e la regione del Pacifico e dovrebbero includere l'infezione ZIKV nella loro diagnosi differenziale per i viaggiatori provenienti da quelle zone. E oggi all’elenco delle malettie infettive trasmesse dalla zanzara tigre come la febbre gialla, dengue e chikungunya, che ha colpito oltre duecento persone anche in Italia, se ne aggiunge: lo Zika virus, “parente” (cioè legato filogeneticamente) dei virus della dengue, è stato isolato per la prima volta negli esseri umani negli anni Settanta, ma la sua virulenza è emersa solo con le epidemie del 2007 in Micronesia (5 mila casi) e del 2013 in Polinesia (55 mila casi). La zanzara della specie Aedes aegypti è considerata il principale responsabile della sua diffusione. I ricercatori dell’Institut de recherche pour le développement di Marsiglia e del Centre International de Recherches Medicales de Franceville (Gabon) hanno analizzato il sangue 4.312 pazienti colpiti da dengue o chikungunya in Gabon, dal 2007 al 2010, anni in cui in questo Paese si sono verificati numerosi casi. Hanno analizzato anche 4.665 zanzare prelevate nello stesso periodo, appartenenti a nove specie. I risultati mostrano che lo Zika virus era presente in numerosi sieri, ed è quindi probabile che abbia avuto un ruolo importante, e sottovalutato, nelle epidemie attribuite alle altre febbri. Il virus è stato trovato anche nelle zanzare, e in particolare in numerosi campioni di Aedes albopictus, più nota come zanzara tigre. Un aspetto che merita attenzione, perché la zanzara tigre è sempre più diffusa in Asia e Africa, ma anche in America e in Europa, dove si pensa sia arrivata nel 2004.In Italia, la diffusione di questi virus è monitorata da programmi specifici, come indicato nella circolare del Ministero della Salute “Sorveglianza dei casi umani delle malattie trasmesse da vettori con particolare riferimento a Chikungunya, Dengue, Zika virus e West Nile Disease 2014“. Il 15 maggio 2015, il Ministero della salute del Brasile ha confermato l'esistenza di un focolaio del ZIKV nel paese in seguito all'identificazione del ZIKV in 16 campioni (otto da Bahia e otto da Rio Grande do Norte) dal laboratorio nazionale di riferimento. Il Ministero della salute sta studiando altri casi sospetti e ha rafforzato le misure di sorveglianza, prevenzione e controllo del paese. Questo è il primo rapporto dell'infezione autoctona di ZIKV in Brasile. Nel 2015, il dipartimento della salute di Vanuatu ha segnalato un numero imprecisato di casi confermati di ZIKV. Nelle Isole Salomone, è in corso dal febbraio 2015 una epidemia, probabilmente legata a recenti focolai in altri paesi dell'isola del Pacifico. A partire dal 20 maggio 2015, il direzione des Affaires Sanitaires et Sociales de Nouvelle-Calédonie ha segnalato 82 casi confermati di malattia ZIKV in Nuova Caledonia dal 1° gennaio 2015.Il territorio italiano è particolarmente interessato al problema della zanzara tigre, e pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sempre puntuale nell’avvisare i cittadini, invita il Ministro della Salute a fare monitorare attentamente la situazione dopo la conferma dei casi in Svizzera.

Al volante l'abbigliamento imbottito può essere fatale.

Al volante l'abbigliamento imbottito può essere fatale. A dirlo è uno studio commissionato da Axa Winterthur. Non è vietato ma attenzione ai pericoli. La quotidianità ci porta a non prestare la giusta attenzione a quelle piccole, almeno in apparenza, cose, che invece se correttamente osservate possono servire a ridurre i rischi per noi stessi e per la collettività. In tal senso, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, una delle questioni più dibattute fra gli esperti della sicurezza alla guida, è l’utilizzo di una giacca troppo spessa, quale per esempio un piumino, che nella stagione invernale prende il posto, già con i primi freddi, di un abbigliamento più confortevole quale quello estivo, ma almeno in apparenza più sicuro. Chi si siede in macchina durante una mattina d’inverno, sa che la temperatura è sempre molto bassa. Il riscaldamento ci mette sempre molto a rendere il clima piacevole, perciò molti non tolgono la giacca anche se la cintura è stata creata per delle condizioni ben specifiche, deve aderire bene al corpo. Questo però può essere altamente pericoloso: la cintura, infatti, è troppo distante dal corpo proprio a causa dello spessore del piumino. Anche se si tratta di pochi centimetri, per Bettina Zahnd, direttrice della ricerca sugli incidenti e della prevenzione di Axa Winterthur, sono decisivi per causare un infortunio. “Dopo l’ impatto, la cintura comprime dapprima la stoffa voluminosa e successivamente il corpo e si perdono preziosi millesimi di secondo” spiega l’esperta. Questo breve lasso di tempo è sfortunatamente sufficiente per causare una tragedia, da come mostrano i test effettuati con dei manichini. L’esperta di incidenti, mette in guardia: “Le giacche imbottite sono inadatte alla guida. Io consiglio di indossare dei materiali più sottili come il Fleece”. I piumini sono pericolosi anche perché spesso sono di un materiale liscio e quindi la cintura può scivolare. Questo è specialmente rischioso per i bambini: “Nella peggiore delle ipotesi, possono scivolare sotto o da parte alla cintura. Il rischio è minore se i bambini sono seduti nel seggiolino” spiega Zahnd.“Non sono da escludere le ripercussioni fatali”. Pertanto si sconsiglia di indossare delle giacche voluminose in macchina e di mirare a dei capi più leggeri. Non è da escludere che un incidente possa essere mortale, specialmente per i bambini.

venerdì 22 gennaio 2016

Cancro, studio Usa: contagio virus del papilloma aumenta rischio tumore della testa e del collo di almeno 7 volte

Cancro, studio Usa: contagio virus del papilloma aumenta rischio tumore della testa e del collo di almeno 7 volte. Rapporti sessuali orali principalmente responsabili della trasmissione Un nuovo studio Usa pubblicato su 'Jama Oncology', la rivista dei medici americani ha rivelato la pericolosità del virus del papilloma (HPV). La scioccante scoperta è stata effettuata da un team di ricercatori guidati da Ilir Agalliu dell'Albert Einstein College di Medicina di New York che ha analizzato i dati relativi a 96.000 volontari, sottoposti tutti al test per verificare l'eventuale infezione con il virus HPV. L'agente infettivo era già conosciuto per causare la maggior parte dei tumori della cervice uterina. Oggi a distanza di 4 anni dal test, 132 partecipanti all'indagine hanno sviluppato un tumore della testa o del collo: confrontando i dati tra i pazienti sani e quelli malati, gli studiosi hanno osservato un aumento delle probabilità di aver contratto il cancro tra le 2 e le 22 volte tra chi era stato infettato con il virus del papilloma.Gli esperti ritengono che circa il 70% dei tumori della testa e del collo siano legati al virus del papilloma, acquisito principalmente tramite rapporti sessuali orali. Per Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, oggi, le Malattie Sessualmente Trasmesse sono un’emergenza di cui si può e si deve parlare. Molti sanno che esistono, ma pochi le conoscono davvero e forse non tutti sanno che sono malattie infettive causate da batteri, virus, funghi o parassiti. Fondamentale, è la prevenzione che si attua attraverso il rispetto di alcune norme igieniche e comportamentali mentre la diagnosi precoce resta l’unica soluzione per favorire la riuscita delle terapie.

USA: richiamo urgente sciroppo tosse alla liquirizia di produzione cinese contente morfina

USA: richiamo urgente sciroppo tosse alla liquirizia di produzione cinese contente morfina. FDA mette in guardia: alcaloide non dichiarato in etichetta del prodotto. La morfina può essere mortale se è consumata inconsapevolmente Master Erbe, Inc. sta procedendo al richiamo di uno sciroppo per la tosse alla liquirizia, made in Cina, contenente morfina. Lo sciroppo è venduto negli Stati Uniti, nei negozi di alimentari cinesi della California, New Jersey, Hawaii, Illinois, Ohio e Nevada, forse anche in Europa, e venduto su internet sui negozi on line. Lo annunciato la Food and Drug Administration (FDA) sul suo sito istituzionale comunicando che l'alcaloide non è indicato nell'etichetta del prodotto. I consumatori che utilizzano questo prodotto non possono essere a conoscenza che stanno ingerendo morfina. Se è consumata inconsapevolmente, la morfina può essere mortale. Inoltre, può anche causare un pericoloso effetto collaterale che è rappresentato dalla sua potente azione depressiva sul centro del respiro, che in caso di intossicazione acuta può portare a coma e a morte per paralisi respiratoria. Per questo motivo la morfina è controindicata per i soggetti asmatici e per chi soffre di enfisema o di altre patologie caratterizzate da ridotta efficienza respiratoria. Altri effetti indesiderati comprendono nausea, prurito, miosi (pupilla puntiforme) e stipsi (un derivato della morfina, chiamato loperamide, è utilizzato come antidiarroico).Particolarmente pericolose sono le ripercussioni sulla psiche dell'individuo, vista la capacità della morfina di indurre stati carenziali o di astinenza (quando si interrompe bruscamente l'assunzione insorgono effetti opposti, come diarrea, malessere generale, depressione, aumento della temperatura corporea ed iperidrosi). Il bisogno di assumerne morfina in continuazione, a qualsiasi costo e, come vedremo, a dosi sempre maggiori, produce effetti devastanti sulla socialità e sulla salute mentale del tossicodipendente. L'assunzione cronica di morfina provoca assuefazione e, come tale, si accompagna ad una resistenza ai suoi effetti terapeutici. Per ovviare a questo fenomeno della "tolleranza" e mantenere la medesima azione, è quindi necessario aumentare gradualmente la dose (ecco perché i cerotti a base di un derivato della morfina, il fentanile, destinati ai malati terminali vengono periodicamente sostituiti con altri a maggior rilascio).Da non sottovalutare, infine, la vera e propria dipendenza fisica dall'alcaloide; quando l'assunzione viene interrotta bruscamente, il paziente lamenta infatti una forte mancanza dello stato euforico da esso prodotto. Alla luce di questo allarme con cui la FDA mette in guardia i consumatori, considerato che il fenomeno degli sciroppi per la tosse made in Cina, seppure in misura minore, interessa anche l'Europa e l'Italia, come emerge dai sequestri effettuati in particolare dai NAS, Giovanni D’Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", rivolge un invito al Ministero della Salute affinché avvii tutte le iniziative opportune per monitorare la consistenza del fenomeno anche in Italia ed eventualmente prendere le misure idonee sulla falsariga di quanto sta facendo la FDA in America.

Pezzi di vetro nel riso italiano "Carnaroli " della ditta "Carpi Riso". Il prodotto è stato ritirato in Germania

Pezzi di vetro nel riso italiano "Carnaroli " della ditta "Carpi Riso". Il prodotto è stato ritirato in Germania Tra le segnalazioni di esportazioni italiane in altri Paesi e ritirate dal mercato, la Germania segnala possibile presenza di frammenti di vetro nel riso. L'azienda Carpi Riso venerdì ha annunciato il ritiro a titolo precauzionale dal mercato del "Riso Carnaroli", perché sono stati trovati pezzi di vetro. Il lotto interessato è il numero "150012", venduto in confezioni da 1 kg che riportano il codice n° "80221" e la data di durata minima di scadenza del 10/02/2017, prodotto dalla Riseria Modenese s.r.l. Si raccomanda alle persone che detengono prodotti appartenenti al lotto sopra descritto di non consumare e distruggerli, o di chiederne il rimborso. L'allerta in questione, sottolinea Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti" risulta pubblicata sul sito istituzionale del governo tedesco http://www.lebensmittelwarnung.de/bvl-lmw-de/app/process/warnung/start/bvllmwde.p_oeffentlicher_bereich.ss_aktuelle_warnungen che si occupa di allerte alimentari. La nostra associazione, quindi, dato anche il risalto che ha avuto questa notizia al di là delle Alpi, ritiene utile informare anche i nostri connazionali che si trovano all'estero e che non potrebbero essere messi a conoscenza in virtù della circostanza che l'allerta è indicata in lingua tedesca. Il fatto è grave e merita un approfondimento. È chiaro che nell'episodio si può ravvisare un vero e proprio pericolo per la salute pubblica perchè non è certo il numero degli episodi o dei soggetti coinvolti. Per questo occorre che le autorità indaghino per evitare che altri consumatori, magari più disattenti, possano procurarsi seri danni fisici anche perchè non si è a conoscenza se il riso è distribuito anche in Italia.

Bruzzone rinviata a giudizio per diffamazione nei confronti del generale Luciano Garofano

Bruzzone rinviata a giudizio per diffamazione nei confronti del generale Luciano Garofano Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Genova in data di ieri 21 gennaio, ha deciso il rinvio a giudizio di Roberta Bruzzone nota per le sue apparizioni in TV ed in particolare a "Porta a Porta", per il reato di diffamazione a mezzo stampa nei confronti del generale Luciano Garofano, già comandante del Ris di Parma, da sempre amico dello “Sportello dei Diritti”. La stessa avrebbe pubblicato delle frasi offensive della reputazione del generale sul suo blog nel gennaio 2013 ritenute degne di approfondimento dibattimentale a far data dal prossimo 7 aprile quando si aprirà il giudizio penale nei confronti della Bruzzone. Una notizia che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, già commilitone del generale ai tempi della scuola ufficiali dell'Arma, seppur positiva, non rende ancora giustizia alla gravità delle affermazioni contenute nell'articolo incriminato che solo delle scuse plateali da parte dell'imputata potrà mitigare.

Naufragio nel mare Egeo: 44 migranti deceduti, tra loro 20 bambini. Sono 119 i morti dall'inizio dell'anno, mai così tanti.

Naufragio nel mare Egeo: 44 migranti deceduti, tra loro 20 bambini. Sono 119 i morti dall'inizio dell'anno, mai così tanti. Una tragedia annunciata, l’ennesima quella accaduta al largo dell'isola greca di all'isola greca di Kalolimnos. Un barcone carico di profughi si è ribaltato. Secondo quanto riferito dalla guardia costiera, sale a 44 in numero delle persone annegate, di cui 20 bambini, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Altre 26 sono state tratte in salvo in mare dalla guardia costiera. La precedente stima era di 14 vittime, tra i quali due bambini. Nel complesso, i due naufragi odierni davanti alle coste greche hanno causato almeno 44 morti. Prima ancora della scoperta dei 20 nuovi cadaveri, l'organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) ha dichiarato in un comunicato stampa: "un record di morti di migranti e rifugiati nel Mediterraneo a gennaio 2016 rispetto al mese di gennaio 2015" e del 2014, con almeno 119 persone decedute. Questa cifra è "superiore rispetto al numero totale delle vittime del gennaio 2015 (82 morti) e del gennaio 2014 (12)".Nonostante il clima invernale, gli arrivi sulle isole greche di migranti a bordo di mezzi di fortuna,continua senza sosta fin dall'inizio dell'anno. Fin dall'inizio dell'anno, l'OIM ha contato 36.000 arrivi sulle isole greche. Solo poche centinaia sono passati attraverso il Mediterraneo allo stesso tempo. Ancora una volta, oggi, un barcone pieno di persone è si è ribaltato forse per l’eccessivo carico, forse per le avverse condizioni del mare, e non è mai arrivato in prossimità della costa, dove era diretto, ed è stato avvistato dagli uomini delle squadre di soccorso, spezzando le speranze di stranieri che scappano via dalle loro drammatiche esistenze nei loro paesi d’origine per trovare rifugio in quelli che vengono definiti “paesi sviluppati”. Chi era a bordo parla di 100 occupanti a bordo della carretta del mare.

giovedì 21 gennaio 2016

Furti di biciclette, ecco come difendersi. Dalla Svizzera l’idea di dotare le biciclette di un chip per scovare la bici rubata.

Furti di biciclette, ecco come difendersi. Dalla Svizzera l’idea di dotare le biciclette di un chip per scovare la bici rubata. Al boom delle vendite di bici è seguito quello del più classico dei furti. Un vero e proprio flagello, se si pensa che è il mezzo di trasporto di 35 milioni di persone che utilizzano per spostarsi lasciando l'auto in garage. Dall'anno scorso nello stesso periodo che coincide anche con quello dell'aumento esponenziale dell'utilizzo di velocipedi riferito alla bella stagione, la percentuale di furti segnalati segna almeno il 30 % in più, 4mila al giorno ed a qualsiasi ora del giorno. Il numero esatto, peraltro, é pressoché impossibile da individuare giacché molti di questi fatti non vengono neanche denunciati, specie se ad essere rubata é una bicicletta vecchia ed obsoleta. Infatti secondo gli ultimi dati solo una persona su cinque ne denuncia il furto. E così il boom delle vendite e la mancanza di una cultura della bici ‘legale’ hanno dato il via a un circolo vizioso che favorisce i ladri. Ed allora come fare per fermare i ladri di biciclette? In Svizzera è stata escogitata una soluzione che sicuramente si rivelerà efficace. La Città di Losanna proporrà ai proprietari di biciclette e di motocicli di apporre ai loro mezzi un chip che permetterà di localizzarli più facilmente in caso di furto. Già testato a Yverdon-les-Bains (VD), il dispositivo potrebbe essere introdotto dalla prossima estate.Entro questa scadenza, la polizia municipale sarà dotata del materiale che le consentirà di individuare le biciclette rubate. Saranno in particolare messi in servizio nei parcheggi destinati a questi veicoli una settantina di apparecchi, di cui 50 mobili, indica oggi il municipale losannese Grégoire Junod. Il costo del chip oscillerà da 60 a 80 franchi. Il sistema di localizzazione sarà testato sull'arco di cinque anni. Le autorità ne valuteranno in seguito l'efficacia. Da alcuni anni, il furto di biciclette è in costante aumento in Svizzera: da 37'494 nel 2013, il loro numero è salito a 47'726 nel 2014. La progressione del 27% sarebbe dovuta principalmente alle biciclette elettriche. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” osserva come esperti di diritto hanno invitato a non banalizzare il fenomeno, paragonando il furto di biciclette a una droga leggera, preludio per delitti più gravi. Inoltre la diffusione del fenomeno del furto di bici è un grave ostacolo all'aumento dell'utilizzo di questo mezzo di locomozione verde. In tanti, infatti, per timore di subire il furto rinunciano ad usare quotidianamente una bici decente (cioè in piena regola col codice della strada) ed optano per mezzi "minimalisti" arrivando tal volta a mettere a rischio anche la propria sicurezza (mancanza di fanali, freni sgangherati, materiali pesanti e arrugginiti).

Ritiro lotti specialita' medicinale "EFRACEA". Errore di stampa presente sul confezionamento primario

Ritiro lotti specialita' medicinale "EFRACEA". Errore di stampa presente sul confezionamento primario La Società Galderma Italia SpA, ha comunicato all'Agenzia italiana del farmaco di avere ritirato, su tutto il territorio nazionale, i lotti EFRACEA 28CPS 40MG RM – AIC 039130024 – lotto n. S071 scad. 2/2017, EFRACEA 56CPS 40MG RM – AIC 039130012 – lotto n. S141 scad. 8/2017 della specialità medicinale "EFRACEA". Il ritiro di tali lotti è dovuto ad un errore di stampa presente sul confezionamento primario: il difetto coinvolge esclusivamente il blister in alluminio/PVC/aclar, il quale riporta erroneamente la dicitura “Campione gratuito di dimensione e contenuto ridotti, vietata la vendita”. Tale difetto non pone particolari rischi per la salute dei pazienti. Efracea è indicato per la riduzione delle lesioni papulo–pustolose nei pazienti adulti con rosacea facciale. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rilanciando la comunicazione dell'azienda farmaceutica, invita pertanto sospendere immediatamente la distribuzione/utilizzo dei lotti sopra indicati.

mercoledì 20 gennaio 2016

Influenza 2016: è epidemia. Picco in arrivo nelle prossime settimane

Influenza 2016: è epidemia. Picco in arrivo nelle prossime settimane. Il consiglio del medico. "Lavatevi le mani e state a casa ai primi sintomi per evitare il contagio" Starnuti, tosse e mal di gola e pacchi di fazzoletti che si consumano a vista d'occhio. Siamo nel pieno dell'ondata di influenza stagionale e il numero di persone ammalate è in crescendo. Lo dicono i dati inviati all’Istituto Superiore di Sanità dai medici “sentinella” (Medici di Medicina Generale e Pediatri di libera scelta) e raccolti nel database on line Influnet, gestito dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell'Istituto che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ritiene opportuno diffondere per metterci in guardia e per cogliere l’occasione per ricordare alcuni semplici consigli. Che quest'anno è, principalmente, il famigerato H1N1, in quella variante pandemica che aveva spaventato il mondo intero qualche anno fa. Tra le persone più a rischio vi sono gli anziani di età superiore a 65 anni, i bambini di età inferiore a 2 anni, le donne in gravidanza, le persone con patologie cronico-recidivanti e coloro che vivono a contatto delle comunità (ospedali, caserme, scuole, case di cura, ecc.). La capacità dell’influenza di mettere a rischio la salute viene troppo spesso sottovalutata da cittadini e operatori sanitari, basti pensare che, sempre secondo le stime dell’ISS, in Italia si verificano ogni anno in media da 5 a 8 milioni di casi.L’influenza, è opportuno ricordarlo, oltre a causare seri problemi di salute pubblica è responsabile dell’aumento dei tassi di assenza dal lavoro e di perdita di produttività nei Paesi sviluppati. Il rischio di trasmissione dell’infezione può essere ridotto applicando delle regole generali come evitare luoghi affollati, lavarsi regolarmente le mani con acqua e sapone, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o starnutisce ed evitare di esporsi a sbalzi di temperatura. Un toccasana indispensabile, è invece il riposo, per chi è malato: per tale ragione è opportuno rimanere a casa, evitando di intraprendere viaggi e di recarsi al lavoro o a scuola, in modo da limitare contatti potenzialmente infettanti con altre persone.

Bambina di tre anni muore soffocata dalla sorpresa dell'ovetto Kinder. La tragedia si è consumata in Francia

Bambina di tre anni muore soffocata dalla sorpresa dell'ovetto Kinder. La tragedia si è consumata in Francia. Nelle avvertenze la "Kinder " consiglia gli adulti di "sorvegliare" quando un bambino lo mangia. Una bambina francese di tre anni è morta, soffocata da un giocattolo che era contenuto in un ovetto di cioccolata della Kinder. La tragedia è avvenuta nella cittadina di Saint-Élix-le-Château, Tolosa. La piccola stava giocando con la madre al momento dell’incidente. A confermare le cause del decesso una autopsia effettuata il 19 gennaio. La testata francese Rtl spiega come è avvenuto l’incidente: "La bambina stava giocando con quella che sembra esser stata una macchinina. Una delle ruote dell’oggetto però si è staccata dal giochino e la piccola l’ha ingerita. Da quel momento in poi la piccola ha perso conoscenza. La madre ha chiamato immediatamente i soccorsi. Dopo mezz’ora di massaggi cardiaci e respirazione artificiale la bimba è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Pupan de Toulouse. L’elettroencefalogramma però non dava più segni vita. Troppa la mancanza di ossigeno ricevuta. Era il pomeriggio del 16 gennaio, la piccola è morta la notte stessa dopo il ricovero d’urgenza". Lo confermano i gendarmi: l'autopsia ha rilevato un decesso per «ostruzione delle vie respiratorie». Intanto la KINDER, fa sapere di aver «appreso ieri sera la terribile notizia» del decesso, «causato dell'ingestione di un giocattolo contenuto in un uovo di cioccolato. Non avendo avuto ad oggi alcun contatto con le autorità, non è in grado di confermare o smentire nè che si tratti effettivamente di una sorpresa Kinder nè la sua provenienza». Eppure negli Usa, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, l'ovetto Kinder era stato bandito dai supermercati dalla Consumer Product Safety Commission (CPSC) per le sorprese all'interno ritenute pericolose. L'Agenzia aveva lanciato l'allarme pubblicato sul suo sito istituzionale con una raccomandazione: "I consumatori che hanno acquistato questo prodotto dovrebbero immediatamente portarli lontano dalla portata dei bambini" "Consumers who have purchased this product should immediately take them away from young children".

Microsoft richiama gli alimentatori di alcuni modelli di Surface Pro. Pericolo di incendio o di ustioni.

Microsoft richiama gli alimentatori di alcuni modelli di Surface Pro. Pericolo di incendio o di ustioni. Microsoft, sta provvedendo a richiamare gli alimentatori di alcuni modelli di Surface Pro a causa di problematiche che possono portare al surriscaldamento del dispositivo ed all'improvvisa fusione o carbonizzazione dei componenti. Secondo quanto pubblicato dalla rivista Channelnomics, l'azienda di Redmond annuncerà il richiamo volontario nel corso dei prossimi giorni.. La procedura riguarderà i Surface Pro, Surface Pro 2 e Surface Pro 3 venduti prima di luglio 2015. In una nota inviata alla testata ZDNet, Microsoft ha confermato la necessità di sostituire alcuni alimentatori a causa di problematiche di surriscaldamento che possono insorgere durante l'utilizzo. "Come risultato di danni riportati dai cavi di alimentazione per essere stati avvolti, attorcigliati o schiacciati per un lungo periodo di tempo, una piccola parte di utenti ha riportato problemi con l'alimentatore del Surface Pro" si legge nella nota divulgata da Microsoft. "Rilasceremo presto ulteriori dettagli sulle modalità che consentiranno agli acquirenti di ottenere la sostituzione gratuita del cavo". L'azienda di Redmond avrebbe dovuto annunciare il programma di sostituzione il prossimo venerdì, ma ha dovuto accelerare i tempi a causa delle indiscrezioni rilasciate nel corso degli ultimi giorni. "Sarà un richiamo volontario a livello internazionale" ha spiegato un portavoce di Microsoft. "Il sito web con tutte le informazioni sul richiamo sarà disponibile online a breve". Non è stato chiarito quante siano le unità effettivamente coinvolte dal problema, anche perché Microsoft non ha mai rilasciato numeri precisi sulle vendite dei tablet della linea Surface. L'unico modello a non essere coinvolto dal richiamo volontario è il Surface Pro 4, l'ultima versione del tablet che, a quanto pare, non soffre dei problemi di surriscaldamento che invece affliggono l'alimentatore degli altri Surface Pro. I clienti che hanno acquistato questo articolo, riferisce Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono pregati di non utilizzare il prodotto.

lunedì 18 gennaio 2016

Allarme nei punti vendita Esselunga: ritirato sugo al basilico per possibile presenza di frammenti di vetro

Allarme nei punti vendita Esselunga: ritirato sugo al basilico per possibile presenza di frammenti di vetro. L'allerta sanitaria pubblicata sul sito della società L'avviso è apparso in queste ore sul sito internet della catena di supermercati Esselunga S.p.A. che ha ritirato dagli scaffali dei punti vendita di tutta Italia, il sugo al basilico confezionato in barattoli di vetro da 400 grammi con il proprio marchio. L’avviso che ha carattere di urgenza riguarda esclusivamente le confezioni che sull’etichetta riportano il numero di lotto L104S e indicano come termine minimo di conservazione il 04/2018. C’è la possibilità che nei barattoli di sugo, evidenzia Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” prodotti per la catena di supermercati dall’azienda Delfino S.p.A. VIA PAGLIARONE, 2 ACERRA (NA), siano finiti dei frammenti di vetro. Esselunga sul proprio sito internet nel lanciare l'appello urgente ha invitato i clienti a non consumare per chi lo avesse già comprato il prodotto e a riportarlo in negozio per la sostituzione o il rimborso. Per ulteriori chiarimenti o segnalazioni si può contattare il numero verde messo a disposizione da Esselunga: 800666555.

AIFA dispone ritiro lotti specialita' medicinale "PENTACOL".

AIFA dispone ritiro lotti specialita' medicinale "PENTACOL". L’AIFA, ha disposto il ritiro, su tutto il territorio nazionale, dei lotti lotto n. V0173 scad. 3/2017, lotto n. V0174 scad. 3/2017, lotto n. V0177 scad. 3/201, lotto n. V0178 scad. 3/2017, lotto n. V0179 scad. 3/2017 della specialità medicinale PENTACOL 400 60CPR 400MG RM – AIC 026925040 della ditta Sofar Spa. Il provvedimento si è reso necessario a seguito di notifica di allerta rapido e successiva comunicazione da parte della ditta, a causa di film non integro in una confezione del suddetto farmaco. Ciò significa che il farmaco ha perso le sue proprietà e/o può diventare tossico I lotti in questione non potranno essere utilizzati e la ditta Sofar dovrà assicurarne l’avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione del provvedimento. PENTACOL è somministrato con Compresse gastroresistenti a rilascio modificato per la cura : colite ulcerosa, morbo di Crohn, flogosi idiopatiche intestinali acute e croniche localizzate nell'ileo distale e nel colon. Gel rettale: proctiti ulcerose, morbo di Crohn, flogosi idiopatiche intestinali acute e croniche a localizzazione anorettale e perianale. Granulato per sospensione rettale: colite ulcerosa e flogosi idiopatiche intestinali acute e croniche a localizzazione rettosigmoidea. Schiuma rettale: colite ulcerosa e flogosiidiopatiche intestinali acute e croniche a localizzazione rettosigmoidea, colon sinistro e porzione distale del trasverso. Indicato sia neltrattamento delle fasi attive della malattia, sia nella prevenzione delle recidive. Nella fase attiva di grado severo e' consigliabile l'associazione con trattamento cortisonico.. PENTACOL soluzione iniettabile è inoltre indicato nel trattamento del dolore dovuto a coliche renali. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rilanciando la comunicazione dell'azienda farmaceutica, invita pertanto le farmacie a bloccare la vendita di tale lotto.

Pesce spada della marca Veneta Pesca ritirato da Simply a causa della presenza di Mercurio oltre il limite consentito

Pesce spada della marca Veneta Pesca ritirato da Simply a causa della presenza di Mercurio oltre il limite consentito. Ritirate le Trance di pesce spada sottovuoto Veneta Pesca Simply ha ritirato dagli scaffali le Trance di pesce spada sottovuoto (Xiphias Gladius) della marca Veneta Pesca. L’avviso è stato pubblicato sul sito internet dalla catena di supermercati il 18 gennaio e riguarda esclusivamente il lotto 201265. Il prodotto è stato richiamato dalla stessa azienda distributrice, la Veneta Pesca srl, per la presenza Mercurio oltre il limite consentito. Tutti i consumatori che avessero delle confezioni di questo prodotto in casa, sono invitati a riportarle presso il punto vendita dove l’hanno acquistato, che provvederà al rimborso o alla sostituzione. Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, consiglia i consumatori, quando si va in pescheria, di preferire pesci mediterranei di piccole dimensioni, come alici e sardine, ricchi di nutrienti e meno a rischio di estinzione. Il buonsenso e le linee guida dei nutrizionisti suggerirebbero di non superare i 100 grammi alla settimana di pesce spada o tonno, mentre per le altre specie complessivamente si può consumare fino a 300-400 grammi di pesce alla settimana, alla luce dei grandi benefici per la salute che ne derivano. L’importante è variare molto le specie da portare in tavola, seguendo la stagionalità anche per il pesce e preferendo il mercato ittico locale. Inoltre, per quanto riguarda questa partita di pesce, chiunque avesse acquistato questi prodotti è invitato a non consumarli e a consegnarli al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.

domenica 17 gennaio 2016

Microplastiche come contaminanti negli alimenti e nei cibi più comuni

Microplastiche come contaminanti negli alimenti e nei cibi più comuni Negli alimenti possono celarsi minuscoli residui di plastica, andati dispersi nell'ambiente. Le particelle di plastica finora riscontrate nei cibi sarebbero in quantità talmente esigua da non rappresentare un pericolo per la salute dei consumatori, poiché vengono eliminate rapidamente e non rimangono nell'organismo. Anche se, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, alcune istituzioni di diversi paesi si stanno muovendo per monitorare il fenomeno. Per esempio l'USAV, che è il centro di competenza della Confederazione Svizzera per la sicurezza alimentare, l’alimentazione, la salute animale, la protezione degli animali e la conservazione delle specie nel commercio internazionale, ha fatto sapere di tenere comunque sotto controllo l'evoluzione del fenomeno. Con il termine "microplastiche" ci si riferisce a particelle di materie plastiche di dimensioni minuscole, dell'ordine dei micrometri. Sotto forma di pellet, le microplastiche vengono utilizzate come materiale di base per la produzione di oggetti in plastica. Anche nei cosmetici come peeling, paste dentifrici e detersivi per il lavaggio a mano sono contenute microperle di materiale plastico. Inoltre, le microplastiche possono essere il prodotto della degradazione fisica, chimica e biologica di pezzi di plastica di dimensioni più consistenti. Attraverso le acque reflue, tali sostanze giungono nell'ambiente acquatico e una quantità esigua di residui può anche penetrare nella catena alimentare. Lo ha dimostrato recentemente uno studio condotto in Germania, nell'ambito del quale sono state individuate microplastiche nel miele e nell'acqua potabile. Tuttavia, non è stato possibile stabilire l'origine di tali particelle.Il rischio per la salute rappresentato dalla presenza di microplastiche negli alimenti e nei cosmetici viene classificato come lieve, in virtù del fatto che le ridotte quantità di microplastiche ingerite non vengono trattenute dall'organismo, bensì eliminate dall'azione dell'apparato gastrointestinale. Il materiale plastico utilizzato nei cosmetici, prevalentemente polietilene, risulta essere inerte e non tossico. Se la pelle non è lesa, le microperle presenti nei cosmetici non sono in grado di penetrare nell'organismo. In ogni caso, l'USAV ha comunicato che continuerà a tenere sotto controllo la situazione per quanto concerne la presenza di microplastiche nelle derrate alimentari e nei cosmetici.

sabato 16 gennaio 2016

Emergenza federale in Usa: acqua al piombo in Michigan

Emergenza federale in Usa: acqua al piombo in Michigan. Il procuratore generale del Michigan ha aperto un'inchiesta sull'emergenza, definendola una "tragedia umana". In Italia non esiste un censimento preciso dei tubi in piombo Inserire la previsione dello stato di emergenza federale sull'iniziativa del governatore del Michigan Rick Snyder ad Obama all'indomani della scoperta della contaminazione da piombo dell'acqua potabile a Flint, dove 100 mila residenti sono costretti ad usare l'acqua in bottiglia per bere, cucinare e lavarsi. Una richiesta accompagnata a quella di 31 milioni di dollari dal budget federale per far fronte a una crisi. Nel frattempo il procuratore generale del Michigan ha aperto un'inchiesta sull'emergenza, definendola una "tragedia umana". Nel mirino ci sarebbero dirigenti statali che non solo avrebbero ignorato le prime lamentele ma avrebbero mentito e nascosto le prove dell'avvelenamento dell'acqua. Il problema è sorto dopo che la città di Flint è passata dal rifornimento idrico del sistema di Detroit al fiume Flint, dove il piombo è filtrato dalle vecchie tubature. Finora elevate quantità di piombo, che avvelena il sistema nervoso e blocca lo sviluppo del cervello nei bambini, sono state trovate in oltre 40 persone. In Italia non esiste un censimento preciso dei tubi in piombo, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Il problema si presenta eventualmente nelle abitazioni più datate oppure in corrispondenza di qualche contatore. Qualche tubo di raccordo tra l'impianto ed il contatore è stato realizzato in piombo perché è un materiale particolarmente duttile: si tratta di raccordi, in genere, di 10-15 centimetri. Ai cittadini che scoprono di avere un impianto idrico con i tubi fatti in questo materiale consigliamo la sostituzione. Un racconto afferma che il declino dell'impero romano sia dovuto al piombo utilizzato per i loro acquedotti.

Agenzia delle Entrate condannata a Lecce in sede di istanza di sospensione.

Agenzia delle Entrate condannata a Lecce in sede di istanza di sospensione. La Commissione Tributaria Provinciale di Lecce accoglie le richieste del contribuente, per prima volta in Italia dall’entrata in vigore del nuovo processo tributario E’ certamente una buona notizia per tutti i contribuenti italiani: per la prima volta in Italia, in sede cautelare l’Agenzia delle Entrate viene condannata alle spese con il nuovo processo tributario entrato in vigore il 1° gennaio 2016, che ha ripreso le proposte legislative dell’avvocato tributarista leccese Maurizio Villani. Si tratta di due ordinanze di ieri 15 gennaio 2016 della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce nelle cause aventi ruolo generale 1489 e 1490 del 2015, che in accoglimento delle richieste di sospensione della riscossione da parte di un contribuente su istanza proposta dall’avvocato Villani, ha condannato in via equitativa l’Agenzia delle Entrate di Lecce alle spese. Per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da sempre ha sostenuto le modifiche legislative avanzate dal tributarista per un processo più equo e che tuteli i diritti del contribuente in sede processuale, si tratta di un importante presa d’atto da parte della Commissione Provinciale Tributaria leccese che amplifica il diritto alla difesa del cittadino che prima della riforma era costretto ad esborsi per potersi difendere che quasi mai vedevano il riconoscimento di un rimborso da parte dei giudici tributari anche quando aveva pienamente ragione.

venerdì 15 gennaio 2016

Nucleare, pastiglie di iodio per tutti i belgi.

Nucleare, pastiglie di iodio per tutti i belgi. Secondo l' Agenzia Federale per il controllo nucleare vanno distribuite a tutta la popolazione La distribuzione di compresse allo iodio, utilizzabili in caso di disastro nucleare, dovrà riguardare l'intero paese. È una delle misure proposte dal Consiglio scientifico per lo studio degli effetti delle radiazioni ionizzanti. L'Agenzia federale belga per il controllo nucleare (FANC) ha pubblicato venerdì la relazione del Consiglio sul suo sito Web. Attualmente, ai residenti che vivono entro un raggio di 10 km nei pressi delle centrali nucleari vengono distribuite delle pastiglie di iodio che in caso di incidente con fughe radioattive dovrebbero proteggere dal cancro alla tiroide. Lo iodio è stato concepito per ridurre le conseguenze delle radiazioni radiologica sulla salute umana in caso di incidente. Sulla base di diversi studi effettuati dopo il disastro nucleare di Fukushima, ora dovrebbe essere estesa l'area di distribuzione dello iodio su tutto il territorio, poichè la misura adottata sino ad oggi viene però ritenuta insufficiente: in caso di vento sfavorevole gli effetti delle radiazioni si spingono ben oltre i 50 km. Per questo motivo la distribuzione capillare delle pastiglie andrebbe esteso a tutta il Belgio. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” questa compresse di iodio non risolvono il problema delle altre patologie dovute alle radiazioni. Queste pastiglie permettono unicamente di lottare contro il cancro alla tiroide. La dicitura ufficiale secondo la quale le compresse di iodio sono una buona misura in caso di incidente è ingannevole. L'unica soluzione veramente efficace è spegnere in modo definitivo le centrali nucleari non solo belghe ma europee.

Batteri nelle bolle di sapone, allerta consumatori da RAPEX.

Batteri nelle bolle di sapone, allerta consumatori da RAPEX. Il liquido per sparabolle cinese nel mirino del ministero della Salute: il prodotto per le bolle di sapone ha una carica di microrganismi superiore al consentito e possono essere pericolosi Batteri pericolosi contenuti nel sapone liquido di produzione cinese utilizzato per "sparabolle" e venduto anche in Italia, vietato dall'autorità sanitaria dopo una serie di analisi eseguite dall’Istituto Superiore di Sanità e l'allerta lanciata dal Rapex (sistema comunitario di informazione rapida sui prodotti non alimentari) il 15 gennaio 2016 al n° 11 - A12/0013/16. Il prodotto "Bubble Liquid", non riporta codice a barre né alcuna autorizzazione da parte europea. È in una tanica di plastica da 5 litri. Questo liquido all'acqua è stato concepito appositamente per le macchine da bolle per produrre delle bolle d'aria trasparenti, per l'intrattenimento sul palco, in discoteca, per i giocattoli sparabolle o come effetto speciale, è compatibile con la maggior parte delle macchine da bolle. È proprio nel liquido la pericolosità osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” : le analisi hanno evidenziato una conta microbica totale aerobica superiore al valore-soglia raccomandato. Nelle analisi è stato isolato anche il microrganismo patogeno Staphylococcus warneri microrganismo opportunista patogeno che può occasionalmente causare infezioni in pazienti il cui sistema immunitario è compromesso. È dunque, spiega il ministero della Salute "evidente il rischio di acquisire infezioni in considerazione all’uso effettuato in quanto potrebbe essere inalato o venire a contatto con la pelle, mani e occhi. Il liquido è venduto spesso nei negozi cinesi e da ambulanti. Se avete questo prodotto in casa, nelle discoteche o in qualsiasi esercizio commerciale, il consiglio è quello di non usarlo più.

Farmaci falsi: cresce contraffazione. Secondo l’Ocse mercato che vale 200 miliardi di dollari

Farmaci falsi: cresce contraffazione. Secondo l’Ocse mercato che vale 200 miliardi di dollari. Un mercato illecito più redditizio del traffico di droga. Il 38% di tutti i prodotti sequestrati per irregolarità è costituto da medicinali falsificati, un mercato che vale addirittura 200 miliardi di dollari l'anno. E inoltre contiene medicinali il 36% dei colli postali sequestrati. Lo evidenzia l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico nel report “Illicit trade: convergence of criminal networks”, che scatta una fotografia del fenomeno negli Stati Ocse senza trascurare i numerosi furti negli ospedali italiani e nella filiera. Nel nostro Paese, recita il report citando il management di un’azienda, “spariscono” ogni mese cinque cargo per il trasporto di medicinali. Il Pharmaceutical Security Institute, citato dall'Ocse, afferma che se nel 2002 si erano registrati 196 eventi criminosi legati alla contraffazione e/o al commercio illegale o al furto di farmaci, nel 2014 questo numero è salito a 2.177. I dati più recenti di comparazione mostrano che sia a livello europeo (Commissione Europea) che a livello mondiale (WCO), la contraffazione continua a crescere parallelamente alla crescita della globalizzazione e del commercio via internet. E questo pur tenendo conto che si tratta in un caso come nell’altro di dati interdoganali, che quindi non includono le contraffazioni prodotte e consumate all’interno della stessa regione doganale. Per quanto concerne la casistica delle falsificazioni, il 32% dei farmaci contraffatti non contiene principio attivo, il 20% ne contiene quantità non corrette, il 21,4% è composto da ingredienti sbagliati, il 15,6% ha corrette quantità di principi attivi ma un packaging falso e l'8,5% contiene alti livelli di impurità e contaminanti. Internet, infine, resta la via più diffusa per vendere e comprare questi prodotti: oltre il 50% dei farmaci reperibili online è falso. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” cresce, quindi, il valore complessivo della contraffazione, ma crescono più che proporzionalmente i rischi per il consumatore perché i prodotti di uso quotidiano e prodotti potenzialmente dannosi per la salute e per la sicurezza dei consumatori ammontano al 38,6% dei sequestri effettuati nel 2014, confrontati con il 24,5% del 2013. Una situazione ancora più allarmante se si considera che circa il 24% dei sequestri ha riguardato farmaci e che tra i colli postali sequestrati (ovvero i piccoli acquisti effettuati direttamente dal consumatore) circa il 36% erano medicinali.