sabato 31 ottobre 2015

Azienda perde 500 mila euro e denuncia la banca. L'Istituto mette in ginocchio imprenditore:"all'asta beni per 10mln di euro".

Azienda perde 500 mila euro e denuncia la banca. L'Istituto mette in ginocchio imprenditore:"all'asta beni per 10mln di euro". Il caso della Pierre Srl di Galatina. Lo Sportello dei diritti lancia un appello ai Ministri dell'Interno e della Giustizia Lo strumento dei derivati in campo azionaria ha mandato in rovina più di un risparmiatore. Più che un contratto il derivato somiglia più a un costoso biglietto della lotteria o a una puntata sul rosso o il nero in un tavolo verde della roulette. Pochi incassano, altri ci lasciano la camicia. C’è chi perde e batte in ritirata e chi invece cerca la rivincita attraverso le vie giudiziarie. E' questo il caso dell'azienda di Galatina in provincia di Lecce, la Pierre Srl, impegnata in attività di ricerca e sviluppo per la produzione di antiossidanti naturali privi di solventi chimici, che ha presentato ricorso contro uno dei primari istituto di crediti italiani. Così l'azienda denuncia in procura per gli elevati tassi di interesse applicati sui rapporti, il direttore generale ed alcuni funzionari dell' istituto di credito ai quali la società da anni si rivolgeva con fiducia. Il pubblico ministero riconosce che i tassi sono usurai, e li rinvia a giudizio anche per estorsione. La banca aveva convinto l’amministratore della società a sottoscrivere un'assicurazione che in realtà si è rivelata essere un contratto di “interest rate swap” che, a detta dei promotori, avrebbe consentito alla ditta di gestire l’impatto dell’andamento dei tassi di mercato sugli oneri finanziari derivanti dalle proprie posizioni debitore. In realtà, come avrebbe appreso il cliente a proprie spese, si trattava di un’operazione finanziaria estremamente rischiosa che peggiorava però ulteriormente la situazione finanziaria dell’azienda, tanto che l’esposizione ammonta a circa 500 mila euro, cui devono esserne aggiunti altrettanti, fra importi già versati e commissioni occulte percepite dalla banca. Tutto questo fino a quando l'azienda, si è rivolta al Tribunale di Lecce per essere tutelata. Intanto l'azienda rimasta senza liquidità, non ha potuto far fronte ai pagamenti. Quindi a causa della burocrazia e dei tempi inaccettabili della giustizia, l'azienda è colpita anche da un procedimento esecutivo ai suoi danni per morosità nei confronti dell'istituto di credito che la società stessa individua come suoi usurai. Ora a novembre sarà messo in vendita all'asta l'immobile sede dell'azienda e se il bene dovesse essere acquistato, l'ammontare della vendita verrebbe incassato dalla banca e l'azienda si ritroverebbe senza una sede fisica. Un'azienda innovativa che nel corso degli ultimi 10 anni, ha effettuato notevoli investimenti in ricerca, nel settore delle biotecnologie, per la messa a punto di procedimenti di estrazione di antiossidanti naturali con una tecnologia innovativa, che fa uso di anidride carbonica (CO2) in condizioni sub o supercritiche al posto dei tradizionali solventi chimici tossico-nocivi. Inoltre le attività di ricerca sono state effettuate in collaborazione con importanti partner pubblici, quali l’Università del Salento ed il CNR ISPA (istituti di Lecce e Bari). La tecnologia sviluppata consente l’estrazione di principi attivi da matrici solide o liquide ed il frazionamento degli estratti in diverse frazioni. Dal 2007 la Società è impegnata nella industrializzazione dei risultati ottenuti dalla ricerca ed in particolare nello sviluppo del progetto del licopene biologico. Il licopene biologico trova immediata ed importante applicazione per la preparazione di integratori alimentari utili per la riduzione del rischio cardiovascolare, dell’osteoporosi e di alcune forme di tumore. Assieme ai suoi Partners, pubblici e privati, la Società prosegue nel suo impegno in attività di ricerca per la messa a punto di prodotti e di protocolli terapeutici per il trattamento di gravi patologie, quali quelle cardiovascolari. Altre importanti applicazioni del licopene biologico riguardano il settore oftalmico e quello cosmetico. Ci si chiede come sia possibile in un territorio così flagellato dalla crisi e con un tasso di disoccupazione tra i più alti d'Italia, fare morire nell'indifferenza un'azienda innovativa che da lavoro a molte decine di persone ed è un vanto per la provincia di Lecce? Per tale ragione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si rivolge al Ministro dell'Interno e al Ministro della Giustizia, dato che è stato messo in vendita all'asta il bene della presunta vittima in concomitanza con un procedimento per usura nei confronti dei funzionari della banca, se invece non sia necessario predisporre un concreto meccanismo che consenta la sospensione delle procedure esecutive per i casi di usura in cui i presunti usurai ricorrano esecutivamente alla riscossione dei crediti.

Voluntary disclosure: via libera per i contribuenti italiani ai prelievi da conti in nero svizzeri

Voluntary disclosure: via libera per i contribuenti italiani ai prelievi da conti in nero svizzeri. Per il Tribunale federale i contribuenti italiani con relazioni bancarie elvetiche possono prelevare fondi I contribuenti italiani potranno prelevare dai loro conti in Svizzera non dichiarati al fisco italiano. La decisione è del Tribunale federale, che ha respinto il ricorso della BNP Paribas di Lugano. A marzo il Tribunale d'Appello aveva accolto il ricorso di un cittadino italiano che si era visto bloccare i conti da una banca ticinese in seguito alla possibilità di regolarizzare i capitali italiani in Svizzera non dichiarati. un cittadino italiano che si era visto bloccare i conti a seguito. Le nuove norme previste dalla voluntary disclosure, cioè la possibilità di regolarizzare - attraverso autodenuncia - i capitali d'oltre confine depositati in Svizzera e finora non dichiarati, avevano portato le banche elvetiche a inasprire i criteri per il prelievo dei fondi depositati. Il Tribunale d’Appello aveva sentenziato che per potersi opporre al prelievo, un istituto bancario deve dimostrare concretamente di incorrere in seri rischi legali e reputazionali. In altre parole, deve provar il pericolo di diventare punibile per concorso nel reato di autoriciclaggio. La decisione di Mon Repos, giunta venerdì alle parti, pone fine alla vertenza, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, autorizzando di fatto i clienti italiani a prelevare i fondi dai loro conti in Svizzera.

venerdì 30 ottobre 2015

Volkswagen: emissioni truccate causano decessi prematuri. L'Europa più esposta

Volkswagen: emissioni truccate causano decessi prematuri. L'Europa più esposta Le emissioni truccate dei motori diesel della casa automobilistica Volkswagen possono aver causato la morte prematura di 59 persone negli Stati Uniti. L'analisi emerge dai calcoli dei ricercatori delle prestigiose università statunitensi del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston e della Harvard University che delinea nuove responsabilità della Volkswagen, peraltro ammesse pubblicamente e ripetutamente dopo la denuncia dell’Environmental Protection Agency Epa. La ricerca spiega che le maggiori emissioni del quasi mezzo milione di auto tedesche accorcia la vita tra i 10 ed i 20 di 60 persone. Le conseguenze in Europa potrebbe essere molto più alte perché il software in questione è stato montato sui motori diesel alcuni anni prima rispetto gli Stati Uniti. La ricerca rivela come alle maggiori emissioni dei 482.000 veicoli diesel sui quali era montato il software che manipolava le emissioni sarebbe ascrivibile il “contributo diretto a 59 morti premature negli Stati Uniti e costi sociali di 450 milioni di dollari (407 milioni di euro). L’analisi, informa una nota, è stata condotta in maniera rigorosa e scientifica: sono stati calcolate le emissioni in eccesso, fino a 40 volte oltre il limite consentito, moltiplicate per il numero di veicoli venduti tra il 2008 ed il 2015 e per la loro percorrenza; il dato è stato incrociato con la densità della popolazione ed i vari fattori di rischio. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters. Questo studio, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si applica solo agli Stati Uniti, anche se 11 milioni di vetture del gruppo Volkswagen sono state dotate di questo software in tutto il mondo, con una maggiore concentrazione in Europa.

Peste bubbonica nuovo caso negli States. A 16enne diagnosticata la malattia dopo il quarto decesso avvenuto in aprile.

Peste bubbonica nuovo caso negli States. A 16enne diagnosticata la malattia dopo il quarto decesso avvenuto in aprile. E' allarme peste negli Stati Uniti. Dopo il quarto decesso dell'anziano dello Utah nel mese di aprile, una ragazza di 16 anni della contea di Crook nell'Oregon, è stata diagnosticata la peste bubbonica. A confermarlo sono stati i medici. Sembra che la ragazza abbia contratto la malattia in seguito al morso delle pulci avvenuto durante una battuta di caccia nei pressi di Heppner, nella zona nord-orientale dello stato. La teenager si è sentita male, dopo 5 giorni è stata ricoverata, e ora si trova in terapia intensiva. Negli ultimi dieci mesi la malattia ha provocato già undici contagi e tre decessi in Colorado, Arizona, New Mexico, California, Georgia e Oregon. Il timore è che siano i primi segni di una nuova epidemia. L'ultima vittima aveva contratto la peste ai primi di agosto. Gli altri morti di peste nel corso dell'anno avevano 16, 52 e 79 anni. La peste è molto rara e curabile con gli antibiotici se presa in tempo, ma le autorità federali sono preoccupate per l'aumento dei casi quest'anno. Se non viene trattata, la malattia è fatale in una percentuale che va dal 66% al 93% dei casi. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, invece, se curata la mortalità è ridotta a circa il 16%. La peste bubbonica colpisce i linfonodi, mentre altri due tipi di peste setticemica causano una l'infezione del sangue, e la forma più contagiosa infetta i polmoni. A seguito della notizia, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, senza voler ingenerare alcun senso di panico, ma solo per semplice precauzione, invita tutti i turisti che si sono recati in particolare nei parchi degli USA negli ultimi due mesi a sottoporsi a profilassi, recandosi in primo luogo dal proprio medico curante e se dovessero avvertire sintomi influenzali ad andare presso le strutture sanitarie ospedaliere più vicine comunicando immediatamente e senza remore anche di essere a rischio di contagio. Per chi parte ed ha intenzione di recarsi comunque nei grandi parchi americani, invece, è chiaro che l’assenza di conoscenze specifiche e di cure certe sulla malattia deve comportare la massima attenzione per evitare di entrare a contatto con i roditori e con la loro saliva ed urine, pretendendo presso gli operatori turistici un’accurata pulizia e disinfezione delle tende - cabine e dei bungalow.

PORSCHE richiama in officina 60'000 auto in tutto il mondo.

PORSCHE richiama in officina 60'000 auto in tutto il mondo. Porsche richiama in officina 60'000 vetture in tutto il mondo. Si tratta dei modelli del tipo Macan S e Macan Turbo. Lo ha comunicato un portavoce della casa automobilistica. Il problema è legato al tubo che trasporta il carburante al motore e che potrebbe non essere a tenuta stagna. Le auto coinvolte in Germania sono 3.641.Secondo il portavoce, il difetto non comporta pericoli diretti: "Gli automobilisti possono continuare a utilizzare le auto", ha detto, "ma se dovessero avvertire odore di benzina, farebbero bene a rivolgersi alla più vicina officina di Porsche". L'azione di richiamo è una delle più grandi operata nella storia di Porsche, non la più grande, ha detto il portavoce. La casa di Stoccarda fa parte del gruppo Volkswagen, coinvolto di recente nello scandalo della manipolazione dei motori diesel. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. Per il presidente Giovanni D’Agata dello “Sportello dei Diritti”, anche se Porsche non ha sino ad oggi registrato incidenti a causa di questo problema, il rischio è sempre latente. Pertanto i consumatori e i proprietari di veicoli a motore interessati devono quindi prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari della Porsche nel caso in cui la propria autovettura corrisponda ai modelli in questione. Gli uomini della rinomata casa automobilistica tedesca dovranno apportare i dovuti correttivi e risolvere un problema non certo grave, che durerà mezz'ora, ma destinato comunque a suscitare non poca preoccupazione per la difettosità segnalata che è ancora più rischiosa se si pensa alla potenza di accelerazione che hanno questi modelli.

giovedì 29 ottobre 2015

È strage d’elefanti in Zimbabwe: immagini shock degli elefanti uccisi e decapitati

È strage d’elefanti in Zimbabwe: immagini shock degli elefanti uccisi e decapitati Continua la strage di elefanti nello Zimbabwe: nel Hwange National Park sono stati trucidati alcuni esemplari di elefanti, trovati appunto privi di vita e brutalmente mutilati dai bracconieri avidi delle loro preziose zanne d’avorio. La portavoce del Parco, Caroline Washaya-Moyo, ha affermato di essere quasi certa che sia opera dei bracconieri e questo spiegherebbe infatti perchè molti degli esemplari sono stati decapitati una volta deceduti. Purtroppo, l’avorio alimenta un mercato troppo ghiotto e ricco: insieme a quello dei corni di rinoceronti, pellami e legnami pregiati, le zanne di elefante rientrano fra quelle merci rare e preziose che alimentano, secondo il Wwf, un giro d’affari di 23 miliardi di dollari l’anno, il quarto dopo quello della droga, delle armi e degli esseri umani, un business che vale più degli stupefacenti. Così in cinque anni gli elefanti rischiano di scomparire, denuncia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Nel 2013 ben 300 elefanti sono morti nel Hwange National Park nella stessa modalità. Molti predatori hanno avuto la stessa sorte dopo essersi nutriti delle carcasse degli animali avvelenati.

Turchia: bevono alcol adulterato, 12 morti ad Istanbul

Turchia: bevono alcol adulterato, 12 morti ad Istanbul Almeno 12 persone sono morte dopo aver bevuto alcol adulterato negli ultimi quattro giorni a Istanbul. Lo riferiscono le tv locali. Dopo aver bevuto una bevanda alcolica hanno accusato forti dolori allo stomaco e sono stati ricoverati, ma per molti di loro non c'é stato scampo. Le autorità hanno avviato un'inchiesta e sono state arrestate 15 persone per produzione e contrabbando degli alcolici. Il ministro della salute Mehmet Muezzinoglu ha dichiarato alla stampa che altre "nove persone che hanno consumato l'alcol sono ricoverate in uno stato critico", esortando i turchi ad acquistare solo bevande legali in un paese dove continuano ad aumentare le tasse sull'alcool. Inoltre ha aggiunto che cinquantanove persone sono state ospedalizzate in questi giorni a Istanbul. Tutte le vittime avevano bevuto il raki, una bevanda altamente alcolica all'anice di consumo quotidiano in Turchia e l'autorità sospettano l'aggiunta nella bevanda dell'alcool metilico, una sostanza mortale. Preoccupazione per gli europei che visitano quella zona della città maggiormente interessata. È una prassi antica, quella di adulterare, modificare, annacquare liquidi per lucrarci su qualche soldo in più dalla vendita al dettaglio, ma in questo particolare momento, in cui ogni attività commerciale è colpita dalla crisi, nessuna esclusa, non essendo esenti quelle del tempo libero come i bar, pub, lounge, pare che il fenomeno sia in rapida ascesa. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, questi fatti c’inducono ad invitare tutti i nostri connazionali che si trovano in quell'area del Paese a prestare molta attenzione a cosa viene versato nel bicchiere.

Salute & Benessere. Sanofi richiama negli Stati Uniti tutti i dispositivi salva vita utilizzati per le reazioni allergiche

Salute & Benessere. Sanofi richiama negli Stati Uniti tutti i dispositivi salva vita utilizzati per le reazioni allergiche Sanofi sta richiamando centinaia di migliaia di iniettori epinefrina usati per il trattamento di gravi reazioni allergiche perché non possono fornire la giusta quantità di farmaco salvavita. Il richiamo comprende tutti gli auto-iniettori Auvi-Q attualmente presenti sul mercato statunitense, ovvero circa 490.000 confezioni del dispositivo, ha riferito la società in un comunicato stampa. La maggior parte dei dispositivi includono due iniettori. L’Auvi-Q™ (adrenalina autoiniettabile) è utilizzato per il trattamento di emergenza di reazioni allergiche potenzialmente letali in persone che sono a rischio o hanno una storia di anafilassi. Questo è un auto-iniettore compatto in grado di guidare passo-passo per l’iniezione i pazienti ed i soccorritori con segnali sonori e visivi. Il dispositivo dovrebbe essere un valido aiuto al corretto utilizzo dell’adrenalina che avviene, spesso, utilizzata in situazioni stressanti legate all’emergenza.L’Auvi-Q contiene adrenalina, il trattamento di prima linea per le gravi reazioni allergiche potenzialmente letali che possono verificarsi in seguito all’esposizione ad allergeni alimentari (es. arachidi, crostacei, latticini, uova), punture di insetti, lattice della gomma, etc.. Circa 200.000 persone negli Stati Uniti sono in possesso dell'iniettore di Sanofi, secondo le stime della società. Il produttore francese ha riferito di aver ricevuto 26 segnalazioni di malfunzionamenti degli iniettori. Secondo il comunicato stampa della società nessuno dei pazienti coinvolti è morto. I consumatori possono chiamare per informazioni al n° 1-866-726-6340 o visitare il sito web del prodotto per informazioni su come restituire l'iniettore. I pazienti interessati possono contattare il proprio medico di fiducia per ottenere una prescrizione di un dispositivo alternativo. Gli Auvi-Q auto-iniettori sono stati distribuiti in tutto gli Stati Uniti attraverso le farmacie, ospedali e grossisti. La società che a sede in Francia, a Parigi, ha comunicato di avere avvisato del ritiro tempestivamente la Food and Drug Administration. L'agenzia americana aveva approvato il dispositivo Auvi-Q nel mese di agosto del 2012. Alla luce dell'allerta del gruppo farmaceutico francese, i pazienti anche in Italia che avessero acquistato i dispositivi salva-vita su internet tramite i negozi on line, avverte Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono invitati a prestare la massima attenzione e di non usarli.

Filetti di acciughe "Orlando" ritirati da COOP per la presenza di istamina superiore ai limiti di legge.

Filetti di acciughe "Orlando" ritirati da COOP per la presenza di istamina superiore ai limiti di legge. COOP ha ritirato dagli scaffali i filetti di acciughe" Orlando". I filetti di acciughe sonostati richiamati a seguito delle analisi condotte, che hanno rilevato un’eccessiva presenza di istamina. Il lotto oggetto del ritiro è il numero 15-21, codice EAN 8005559401027, in confezione da scatolette da 48 grammi, con scadenza 31/01/2017, commercializzate dalla ditta Olasagasti già Salvatore Orlando & C. L’avviso di richiamo è presente anche sul sito di COOP, dove si invitano gli acquirenti del lotto in questione a restituire le confezioni presso il punto vendita, con la fattura, per la sostituzione. La presenza di quantità elevate di istamina non è un elemento da sottovalutare, riferisce Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,perché può causare reazioni allergiche anche gravi. L'istamina è un composto azotato ampiamente diffuso nell'organismo, dove ricopre un ruolo di primo piano nelle risposte infiammatorie ed allergiche, nella secrezione gastrica ed in alcune attività cerebrali. Oltre che dall'uomo, l'istamina può essere prodotta anche da altri organismi - più o meno complessi - per semplice decarbossilazione dell'amminoacido istidina. Gli alimenti direttamente o indirettamente ricchi di istamina, quando assunti in grande quantità possono provocare sintomi simili a quelli di un'allergia alimentare; tecnicamente, però, si tratta di un'intolleranza, poiché il sistema immunitario non viene coinvolto (si parla in genere di reazioni pseudoallergiche da intossicazione di istamina). Prurito, arrossamento del viso e del collo, orticaria, nausea, vomito, diarrea, cefalea e vertigini, sono i sintomi più comuni dell'intolleranza all'istamina; questi sintomi, variabili in base alla concentrazione della sostanza e alla sensibilità individuale, tendono a svanire abbastanza rapidamente, ma nei casi più gravi possono arrivare a produrre un brusco calo della pressione arteriosa, fino al collasso cardio-circolatorio. Particolarmente a rischio sono i soggetti intolleranti all'istamina (circa l'uno per cento della popolazione; soprattutto le donne di mezza età) e le persone con insufficienza primaria o secondaria di DAO (ad esempio per assunzione di farmaci particolari). L'enzima diaminossidasi (DAO) partecipa infatti ai meccanismi endogeni di degradazione dell'istamina a livello intestinale. L’avviso è presente anche sul sito dell’azienda. Per i consumatori è attivo il numero 0102512950.

Mesa Surgelati srl richiama dal mercato trance di spese spada. Rischio mercurio nel prodotto congelato venduto nella catena di supermercati Auchan

Mesa Surgelati srl richiama dal mercato trance di spese spada. Rischio mercurio nel prodotto congelato venduto nella catena di supermercati Auchan Mesa Surgelati srl ha richiamato dal mercato trance di spese spada congelato. Rischio mercurio nel pesce spada congelato, con un alto tasso della pericolosa sostanza, venduto nella catena di supermercati Auchan.. La partita di pesce spada è stata richiamata dalla vendita perché contaminata da una percentuale di mercurio superiore alla di 1 milligrammo per chilo di pesce: il quantitativo riscontrato, per l’esattezza, sarbbe stato pari a 2 mg per chilo. Quindi il doppio del massimo consentito. Nello specifico si tratta del lotto n° L 1509247901 che riporta sull'etichetta la data di scadenza 24/03/2017. L'annuncio è stato diffuso dal sito internet della catena di supermercati Auchan. Le trance di pesce congelato non si trovano più sugli scaffali e i consumatori che le hanno acquistate, riferisce Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono invitati a non consumare il prodotto e a riportarlo al punto vendita per la sostituzione. Attualmente, sono in vigore le tolleranze fissate dal regolamento CE n. 466/2001 in tutta Europa: 0,5 milligrammi per chilo di pesce fresco in tutte le specie, tranne alcune come il pesce spada, gli squali, il tonno, la spigola, l’aguglia, lo storione, lo scorfano, eccetera, per le quali il limite è di 1 milligrammo per chilo. Nello stesso Regolamento comunitario si osserva che il mercurio può comportare alterazioni del normale sviluppo cerebrale dei bambini e, «a un livello più elevato, può causare alterazioni neurologiche negli adulti». L’avviso è presente anche sul sito dell’azienda. Per i consumatori è attivo il numero 070/247154.

mercoledì 28 ottobre 2015

Ripetitori “4G” e interferenze. In via Cesare Battisti a Lecce alcuni canali del digitale terrestre oscurati ed i cittadini costretti ad interventi a proprie spese

Ripetitori “4G” e interferenze. In via Cesare Battisti a Lecce alcuni canali del digitale terrestre oscurati ed i cittadini costretti ad interventi a proprie spese per installare filtri che consentano di vedere la TV. Intervenga l’ARPA e i gestori e proprietari dei ripetitori risarciscano i cittadini Non è la prima volta che cittadini residenti nel centro urbano di Lecce nelle adiacenze della centrale piazza Mazzini vengano a lamentarsi per problemi di serie interferenze con i propri dispositivi determinate quasi certamente dai ripetitori di telefonia “4G” che tutti i gestori telefonici hanno deciso di installare qua e là sul territorio. L’ultima denuncia dopo quella delle autovetture bloccate e con le centraline in panne nell’ex piazza Trecentomila, arriva quella di un residente di via Cesare Battisti che ci ha segnalato che da qualche settimana molti canali del digitale terrestre risultano essere disturbati e non visibili. Contattato un antennista, lo stesso ha imputato il problema, guarda caso, all'accensione di un ripetitore per telefonia “4G”. Per ovviare al problema non resta che installare a proprie spese un apposito filtro per schermare le interferenze e consentire la visione di tutti i canali del digitale terrestre. Giustamente viene da chiedersi perché dovrebbe pagare il cittadino e non i proprietari e gestori dei ripetitori per i danni che creano, al di là delle possibili conseguenze per la salute che miriadi di onde ad alta frequenza potrebbero determinare e sui quali, com’è noto, la scienza è tuttora divisa. In ogni caso, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sarebbe utile un intervento urgente dell’ARPA per verificare se i livelli di onde nella zona di via Cesare Battisti siano nella norma. In ultimo, una volta individuata la fonte di tale interferenze, sarebbe utile che la cittadinanza venisse adeguatamente informata dalle istituzioni, in primis il comune, su chi rivolgere le proprie legittime pretese risarcitorie sui danni che le vengono arrecati.

Farmaco HIV/AIDS: ritiro lotto specialita' medicinale "NEVIRAPINA TEVA"

Farmaco HIV/AIDS: ritiro lotto specialita' medicinale "NEVIRAPINA TEVA" AIFA, l'Agenzia italiana del farmaco, con comunicazione del 27 ottobre 2015, ha disposto il ritiro volontario dal mercato del lotto n. 0090714 scad. 7/2016, della specialità medicinale NEVIRAPINA TEVA*60CPR 200MG – AIC 042019012 della ditta Teva Italia Srl. Il provvedimento si è reso necessario visto il parere non favorevole dell’Istituto Superiore di Sanità a seguito del campionamento del medicinale in questione. Il lotto in questione non potrà essere utilizzato e la ditta Teva Italia dovrà assicurarne l’avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione del provvedimento. Nevirapina Teva è indicato in associazione con altri medicinali anti-retrovirali per il trattamento di adulti, adolescenti e bambini di ogni età infetti da virus HIV-1. In virtù di tale comunicazione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai pazienti in trattamento con il medicinale di verificare il numero di lotto e, nel caso corrispondesse a quello ritirato, di sospenderne l'uso e di rivolgersi al proprio medico per una nuova prescrizione. Sempre al medico di famiglia gli assistiti potranno rivolgersi per ottenere qualunque tipo di chiarimento sul provvedimento e per avere maggiori informazioni sui motivi che hanno portato al ritiro dal mercato del lotto in questione.

Allerta per i celiaci: Eurofood ritira dal mercato patatine "Go-tan grupuk chips di gamberetti ".

Allerta per i celiaci: Eurofood ritira dal mercato patatine "Go-tan grupuk chips di gamberetti ". Presentano un errore di etichettatura: non è indicata infatti la dicitura "contiene glutine". Potrebbe causare gravi rischi per la salute a chi è affetto da allergia o intolleranza al glutine Eurofood ha ritirato dal mercato le patatine " Go-tan grupuk chips di gamberetti " perchè le confezioni riportano un errore di etichettatura: non è indicata infatti la dicitura "contiene glutine". Nello specifico si tratta del lotto n° L 5211-4 che riporta sull'etichetta la data di scadenza 15/03/2016. L'annuncio è stato diffuso dai siti internet delle catene di supermercati Auchan e Simply. Le confezioni non si trovano più sugli scaffali e i consumatori, affetti da allergia o intolleranza al glutine che le hanno acquistate, riferisce Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono invitati a non consumare il prodotto e a riportarlo al punto vendita per la sostituzione. Infatti a chi soffre di allergie potrebbe causare reazioni come prurito in bocca o nausea. In casi estremi, lo shock anafilattico non può essere escluso. Il prodotto richiamato non costituisce ovviamente alcun rischio per chi non è affetto da allergia o intolleranza al glutine. L’avviso è presente anche sul sito dell’azienda. Per i consumatori è attivo il numero 02/44876.

Allergia alle mandorle e noci. Alnatura annuncia ritiro "Tofu affumicato" non refrigerato

Allergia alle mandorle e noci. Alnatura annuncia ritiro "Tofu affumicato" non refrigerato. Presenza accidentale di tracce di sostanze non dichiarate in etichetta. "Potrebbe causare gravi rischi per la salute". Lo segnala oggi l'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco Attraverso un avviso pubblicato sul sito web, l'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco ha annunciato che è stato disposto il ritiro dalla vendita del preparato da montare " Tofu affumicato " gr. 20. Il motivo del ritiro, segnala Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,è la presenza di sostanze non dichiarate in etichetta, emerso nel corso di un controllo di routine interno da parte degli esperti dell' azienda alimentare. Il prodotto potrebbe infatti scatenare allergie nei consumatori che soffrono di ipersensibilità alle mandorle e noci, per la presenza accidentale di tracce indesiderate di questi componenti nel prodotto messo in vendita ma non riportato nella lista degli ingredienti. Ad essere coinvolto è il Lotto prodotto: AAN: 133.448 con scadenza 20/04/2016, che è stato distribuito nei punti vendita dei supermercati in Europa. Come si legge sul sito, ALNATURA Produktions precauzionalmente hanno già attivato le procedure di ritiro del prodotto dalla vendita. I consumatori allergici alle mandorle e alle noci sono però invitati a non consumare il prodotto. I sintomi che potrebbero essere scatenati in caso di allergia includono prurito e gonfiore a labbra, palato e gola, nausea o vomito, crampi e gonfiori addominali, diarrea, flatulenza, orticaria, difficoltà respiratorie e mal di testa. In caso di reazione allergica grave si può avere a che fare con uno shock anafilattico, situazione caratterizzata da seri problemi respiratori e brusche cadute di pressione che può portare anche alla perdita di coscienza. Nel caso in cui compaiano sintomi di questo tipo è importante cercare subito l'aiuto di un medico. In particolare, lo shock anafilattico è una situazione di emergenza che richiede il ricovero ospedaliero e in cui temporeggiare può risultare fatale. Da un punto di vista sanitario si tratta di una non conformità con un elevato indice di rischio per gli allergici o colori i quali presentano un’intolleranza alle arachidi. Mentre non ci sono problemi per tutte le altre persone che possono utilizzare senza problemi il prodotto. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” invita i consumatori di astenersi dall’acquisto dei lotti interessati ricordando a chi soffre di allergie, che in caso di ingestione accidentale può andare incontro a gravi reazioni anafilattiche che possono mettere in pericolo la vita. Inoltre per chi ha già effettuato la relativa spesa a non utilizzare il prodotto e a riconsegnare le confezioni al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione.

martedì 27 ottobre 2015

Fisco. Iva e reverse charge. La CTP di Lecce annulla accertamento del Fisco di quasi 200mila euro e stabilisce due importanti principi

Fisco. Iva e reverse charge. La CTP di Lecce annulla accertamento del Fisco di quasi 200mila euro e stabilisce due importanti principi: l’Agenzia deve provare che il dirigente che ha firmato l’atto impugnato sia stato nominato previo esperimento di un pubblico concorso e nel merito il diritto alla detrazione non può mai essere negato nei casi in cui il contribuente non ha applicato, o non ha applicato correttamente, la procedura dell’inversione contabile Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, segnala un’importante sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce, la 3523/2015 depositata il 21.10.2015, che, intervenendo in materia di “reverse charge”, ha accolto il ricorso proposto dalla società GERMANY EDIL SHOW S.R.L., esercente attività di amministrazione e gestione di beni immobili per conto terzi, difesa dall’avvocato Maurizio Villani, contro un avviso di accertamento notificato ai fini Irap, Ires e Iva. In particolare, la vicenda ha ad oggetto l’impugnazione di un avviso di accertamento relativo alla annualità 2009 con il quale l’Ufficio, a seguito di una verifica fiscale effettuata dalla Guardia di Finanza, contestava alla società un maggior reddito di impresa ed un maggior volume di affari, con conseguente rettifica ai fini IRES, IRAP ed IVA, il tutto per una pretesa impositiva pari a euro 192.907,26. La società in sede di stipula della compravendita di un immobile aveva esercitato, in qualità di cedente, il diritto al reverse charge, per la vendita dell’immobile strumentale per natura non suscettibile di diversa utilizzazione, manifestando l’opzione per l’imposizione al regime Iva, ai sensi e per gli effetti dell’art. 10, primo comma, numero 8-bis, 8-ter del D.P.R. n. 633/1972. Come noto, il termine reverse charge o “inversione contabile” fa riferimento ad una modalità di assolvimento dell’IVA derogante le usuali regole che designano il cedente quale soggetto debitore dell’imposta. In caso, quindi, di inversione contabile è l’acquirente a dover assolvere l’IVA e non il cedente come prevedono i principi generali dell’IVA. Per l’Ufficio la fattispecie in oggetto non rientrava nell’ambito applicativo del reverse charge ed assoggettava, pertanto, ad Iva la cessione di fabbricato. La società, nel costituirsi in giudizio, eccepiva la nullità dell’atto impositivo sia perché sottoscritto da soggetto non legittimato, sia perché, al contrario di quanto sostenuto dall’Agenzia delle Entrate, alla fattispecie era stato correttamente applicato il regime del reverse charge (inversione contabile). Alla luce delle giustificazioni fornite dalla società contribuente, i giudici hanno accolto il ricorso e annullato l’avviso di accertamento impugnato. La sentenza rileva perché ribadisce due importanti principi. Infatti, con riferimento alla questione dei dirigenti illegittimi nominati per concorso, i giudici hanno affermato che in caso di contestazione, l’Amministrazione Finanziaria ha l’onere di provare che il dirigente che ha firmato l’atto impugnato sia stato nominato previo esperimento di un pubblico concorso. In caso contrario va dichiarata la illegittimità dell’atto, in linea con quanto statuito dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 37 depositata il 17 marzo 2015. Con riferimento, poi, alla corretta applicabilità del regime del reverse charge, i giudici, in perfetto adeguamento a quanto statuito dalla giurisprudenza di Cassazione, hanno precisato che: - l’Agenzia delle Entrate dispone di tutte le informazioni necessarie per accertare la sussistenza o meno dei requisiti sostanziali, con la conseguenza che il diritto alla detrazione non può mai essere negato nei casi in cui il contribuente non ha applicato, o non ha applicato correttamente, la procedura dell’inversione contabile, detto anche reverse charge, <>; - non bisogna mai compromettere la neutralizzazione bilaterale dell’IVA (come peraltro riconosciuto dalla stessa Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 56/E/2009), nel senso che eventuali inadempienze accertate a carico del contribuente che non hanno generato danni erariali, poiché il risultato fiscale sarebbe stato comunque identico sul piano impositivo per effetto della prevista neutralizzazione bilaterale dell’IVA, non devono mai far cadere il meccanismo del reverse charge; - per quanto attiene alle sanzioni, le eventuali omissioni formali, concernenti l’omessa, intempestiva o irregolare applicazione del meccanismo dell’inversione contabile (c.d. reverse charge) non cagionano alcun pregiudizio alle ragioni erariali, configurandosi unicamente come semplici violazioni formali, per cui, in tema di sanzioni, è applicabile l’art. 10, comma 3, della Legge n. 212 del 27/07/2000 (c.d. Statuto dei diritti del contribuente), in base al quale le sanzioni non sono comunque irrogate quando la violazione si traduce in una mera violazione formale senza alcun debito di imposta (in tal senso, Cass. - Sez. Trib. – sentenza n. 7576/15).

Ritiro di alcuni lotti del medicinale veterinario "FELEX" pasta antiparassitaria uso orale per gatti.

Ritiro di alcuni lotti del medicinale veterinario "FELEX" pasta antiparassitaria uso orale per gatti. Le siringhe hanno le tacche di dosaggio posizionate in maniera non corretta Zoetis Italia srl sta eseguendo un richiamo volontario di cinque lotti di "FELEX" pasta per uso orale per gatti, confezione da 1 siringa graduata contenente 2,56 gr. di pasta. I lotti interessati dal richiamo sono: n° 217 scadenza 12/2015, 1029 scadenza 06/2016, 1938 scadenza 01/2017, 1946 scadenza 01/2017 e 2091 scadenza 01/2017. Le siringhe graduate, utilizzate per confezionare i suddetti lotti, hanno le tacche di dosaggio posizionate in maniera non corretta sulla siringa, il che potrebbe portare a confusione nel dosaggio, con un potenziale sovradosaggio del prodotto nei gatti. Le reazioni avverse causate da un sovradosaggio sono indicate nel foglietto illustrativo: "Il componente Pyrantel, pur essendo ben tollerato a dosaggi superiori, puo' causare nei gatti effetti collaterali rappresentati, occasionalmente, da vomito, da modica scialorreae lieve stato di eccitazione. La componente niclosamide a dosaggi doppi rispetto alla dose terapeutica, determina la sola comparsa di transitorio rammollimento delle feci nei cani e nei gatti, mentre a dosaggipari a 5 volte la dose terapeutica, determina lieve distrofia locale del fegato e presenza di essudato a livello dei glomeruli renali." L'annuncio è stato diffuso dal sito internet della catena di supermercati COOP. Si prega pertanto, riferisce Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,di non utilizzare le confezioni in vostro possesso con i numeri sopra indicati e di renderle presso la struttura dove sono state acquistate.

Spagna. Infermieri potranno prescrivere farmaci anche con ricetta e dispositivi medici.

Spagna. Infermieri potranno prescrivere farmaci anche con ricetta e dispositivi medici. In Italia la prescrizione infermieristica resta un mito anche se sulle navi della Marina militare gli infermieri europei prescrivono regolarmente i farmaci, e non solo sulle navi NATO. Tra breve anche in Spagna gli infermieri potranno prescrivere farmaci e dispositivi. Il Consiglio dei Ministri spagnolo, su proposta del Ministro della Salute, Alfonso Alonso, ha approvato il 23 ottobre il progetto di Regio Decreto concernente l’indicazione, l’uso e l’autorizzazione di distribuzione dei farmaci e dispositivi medici per uso umano da parte degli infermieri. La proposta era in discussione dal 2009 e già a marzo aveva avuto un prima via libera dal Consiglio interterritoriale del Ssn spagnolo.. Il provvedimento, in sostanza, autorizza gli infermieri a prescrivere tutti i farmaci attualmente senza obbligo di ricetta medica più una ristretta selezione di medicinali etici, per i quali dovranno essere emanati protocolli e linee guida concordati tra ordini dei medici e della professione infermieristica. La novità, inoltre, comporterà la modifica dei requisiti per l'accreditamento degli infermieri: i professionisti abilitati alla prescrizione, in particolare, dovranno essere in possesso della laurea in infermieristica e, per le cure specialistiche, anche del titolo di infermiere specializzato. Gli infermieri forniti dei requisiti richiesti, avranno cinque anni di tempo per acquisire le competenze formative necessarie alla prescrizione. Mentre in Italia non c’è ancora barlume di una simile apertura per la professione infermieristica eccezione per le navi militari. Infatti, anche se dovrebbe essere impraticabile in virtù della normativa italiana, da tempo sulle navi militari in cui non è presente un medico, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, gli infermieri che nel loro Paese sono abilitati alla prescrizione di farmaci, in virtù del recepimento di norme comunitarie, esercitano legittimamente tale facoltà e non solo sulle imbarcazioni NATO. Una situazione a cui l’Italia si trova a dover affrontare quando si trova di fronte alla normativa di altri Paesi, all’interno di convenzioni internazionali, che invece riconoscono maggiore autonomia agli infermieri, anche nel campo delle prescrizioni di farmaci e dispositivi medici, anche e soprattutto in considerazione del fatto che “secondo la vigente normativa, le ricette mediche rilasciate da un professionista sanitario abilitato in un altro Stato membro saranno riconosciute anche in Italia ed i medicinali ivi prescritti o i dispositivi medici saranno dispensati solo se autorizzati al commercio nel nostro Paese. Questo vorrebbe significare che un farmaco prescritto da un infermiere spagnolo in Italia viene regolarmente dispensato.

Cibo contaminato con idrocarburi. Dopo la carne rossa, l'imballaggio degli alimenti come riso e pasta è nocivo

Cibo contaminato con idrocarburi. Dopo la carne rossa, l'imballaggio degli alimenti come riso e pasta è nocivo. Lo dice uno studio condotto dall' ONG Foodwatch, secondo cui molti alimenti di base contengono idrocarburi. I principali responsabili potrebbero essere le confezioni e invita le autorità per imporre nuove regole. Si vigili sul territorio nazionale In questi giorni è difficile mangiare senza mostrare troppa diffidenza. Dopo il rapporto choc dell'OMS che classifica alcune carni come cancerogene, l'ONG Foodwatch ha pubblicato uno studio che, anche, fa rabbrividire. Secondo l'organizzazione dei consumatori, molti alimenti di base sono contaminati da idrocarburi. Secondo lo studio condotto da Foodwatch in Francia, quasi la metà dei 120 prodotti di riso e pasta testati in laboratorio contengono idrocarburi aromatici di olio minerale. I prodotti sottoposti alle prove sono consumati quotidianamente dagli europei francesi: riso, pasta, cereali ... E la Francia non è da meno in questo studio. "Sei su dieci prodotti testati acquistati in Francia presentano un rischio cancerogeno", ha riferito l'organizzazione di difesa dei consumatori. Il principale responsabile dell'imballaggio? Nel suo studio, Foodwatch sottolinea che gli idrocarburi aromatici oli minerali possono essere contaminati nella catena alimentare durante la produzione o durante la conservazione. Ma i principali responsabili potrebbero essere le confezioni. "L' imballaggio con fibre riciclate presentano un rischio per la salute reale se gli alimenti non sono adeguatamente protetti", dice lo studio. "Questo problema è noto ai produttori, politici ed esperti da molti anni", ha dichiarato un funzionario di Foodwatch sulla stampa francese. "Ma né la Francia né l'Unione europea hanno emanato una legge a tutela dei consumatori. Le soluzioni esistono per impedire la migrazione di sostanze tossiche nel nostro cibo". Per cercare di sensibilizzare le istituzioni su questo tema, l'associazione Foodwatch ha deciso di avviare una petizione. Alla luce di tale notizia, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ritiene utile da parte delle autorità sanitarie ma anche dei NAS dei carabinieri, un’indagine a campione sul territorio al fine di verificare l’utilizzo corretto di confezioni per gli alimenti. Per esempio nel cartone riciclato anche della pizza, infatti, non è raro trovare tracce di piombo, ftalati e altre sostanze tossiche.

lunedì 26 ottobre 2015

Lecce: topi ed erba in città."Nelle strade troppa incuria".

Lecce: topi ed erba in città."Nelle strade troppa incuria". Proteste contro il degrado e l'incuria dal quartiere Salesiani a Piazza Mazzini. In centro città e nei quartieri esplode l’indignazione della gente per l’incuria in cui si trovano marciapiedi, strade e giardini, con sterpaglie non tagliate e foreste di cespugli con erba alta, rifugi, protestano gruppi di cittadini allo “Sportello dei Diritti” proprio per i topi che sgattaiolano tra i piedi dei passanti e fanno sobbalzare di paura i clienti di bar. Sono talmente tanti che solo lunedì siamo stati inondati di proteste e foto di ratti morti e vivi che correvano per le strade. E ai Salesiani in molti girano alla larga dal cassonetto giallo per la raccolta dei vestiti usati già perché è diventata la casa dei ratti e da lì di giorno ne spuntano decine. Ci sono intere colonie - racconta il gestore del bar di fronte alla Basilica. Escono anche di giorno, tanto che ho quasi paura a buttare la spazzatura". La situazione è gravissima anche al centro dove in prossimità di Piazza Mazzini, in via F. Bacile i commercianti lunedì mattina hanno inseguito un topo di grosse dimensioni, riuscendo nell'impresa della cattura e lasciandolo in strada in bella vista dinanzi ad una attività commerciale. Allarmati i cittadini ne fanno una questione di decoro e igiene pubblica, racconta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”."Lo stato delle cose è diventato vergognoso, non si può più vivere in qualcosa che assomiglia sempre più a una giungla". Al momento le zone più interessate dal problema, secondo le indicazioni arrivate direttamente da alcuni cittadini, sono l'area circostante i Salesiani, Piazza Mazzini e via Imperatore Adriano. Non si tratterebbero di casi isolati visto che negli ultimi giorni diverse segnalazioni relative alla presenza di topi sono arrivate anche da altre zone della città. Come ogni anno infatti con l'arrivo del freddo, i ratti cercano riparo nei luoghi chiusi, diventando indesiderati ospiti. In questi giorni, infatti, le temperature si sono abbassate rispetto alla media.

OMS: i salumi sono un rischio per la salute. Salumi, carne rossa e carne di maiale nella lista dei prodotti cancerogeni

OMS: i salumi sono un rischio per la salute. Salumi, carne rossa e carne di maiale nella lista dei prodotti cancerogeni Il consumo di salumi, insaccati e, più generalmente, di carni lavorate, può provocare il cancro e quello della carne rossa (agnello, maiale e vitello compresi) probabilmente pure. E' la conclusione cui giunge uno studio dell'Organizzazione mondiale della sanità.Il fatto d'includere questi alimenti nella lista che comprende anche tabacco e amianto non vuol comunque dire che siano altrettanto pericolosi, commentano gli autori della ricerca.Il rischio di ammalarsi, si sottolinea ancora, è proporzionale al quantitativo assunto. Il carcinoma del colon-retto, una delle forme tumorali più diffuse, può essere una delle conseguenze. "Per un individuo, il rischio di sviluppare il cancro del colon-retto a causa del suo consumo di carni lavorate rimane bassa, ma il rischio aumenta con la quantità di carne consumata," sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Il consumo di carne è probabilmente uno dei molti fattori che contribuiscono ad alti tassi di cancro intestinale osservati nelle Americhe, in Europa e Australia occidentale. Tuttavia, si osserva che "non vi è prova del fatto che i vegetariani nel mondo hanno un minor rischio di cancro al colon rispetto ai mangiatori di carne. Possiamo e dobbiamo mangiare carne, ma dobbiamo farlo in modo ragionevole.

Ricercatori e medici del Regno Unito lanciano l’allarme. Scoperta nuova malattia da puntura di zecche resistente agli antibiotici.

Ricercatori e medici del Regno Unito lanciano l’allarme. Scoperta nuova malattia da puntura di zecche resistente agli antibiotici. La malattia senza nome causa mal di testa, dolori muscolari, stanchezza e febbri ricorrenti, sintomi simili alla malattia di Lyme. I ricercatori presso il laboratorio di sanità pubblica a Wiltshire hanno scoperto un numero limitato di zecche in tutta l'Inghilterra meridionale che trasportano i batteri della Borrelia miyamotoi, che diffonde la malattia. Mentre in Gran Bretagna non sono confermati casi della malattia, negli Stati Uniti ha già colpito decine di persone. Scienziati e medici sono preoccupati dalla mancanza di effetto degli antibiotici che hanno sulla malattia, così come per un apparente somiglianza di sintomi con altre sarebbero confuse insieme e credute simili. Intanto anche alcuni ricercatori della “School of Public Health and Medicine” dell’Università di Yale hanno riferito sulla presenza di questa nuova infezione trasmessa da zecche negli Stati Uniti. E’ stata chiamata in causa come agente eziologico una nuova Borrelia, classificata come miyamotoi, scoperta in Giappone nel 1995 ed associata ad un caso di infezione nell’uomo, avvenuta in Russia nel 2011. E’ noto che le zecche del genere Ixodes servono da vettori di Borrelia burgdorferi, l'agente della malattia di Lyme. A livello globale, appare però evidente che queste zecche sono portatrici anche di B. miyamotoi, una spirocheta (cioè Borrelia) che dovrebbe essere classificata nel gruppo delle Borrelie della febbre recidivante. Anche se l’esposizione degli esseri umani a B. miyamotoi è, a seguito di queste esperienze, altamente probabile, sussistono ancora dati troppo limitati per affermare con certezza che una determinata malattia sia attribuibile ad essa. È probabile però che B. miyamotoi costituisca effettivamente una causa sottostimata di malattia, specialmente in luoghi dove la malattia di Lyme è endemica. Il trattamento instaurato per le infezioni da B. burgdorferi essendo ugualmente efficace per entrambe le forme, e quindi anche per la miyamotoi potrebbe negli anni aver nascosto quella di più recente evidenziazione. Uno studio pubblicato nel numero del 17/1 sul New England Journal of Medicine, (N Engl J Med 2013; 368:240-245January 17, 2013 DOI: 10.1056/NEJMoa1209039), relativo ad una donna di 80 anni, immunodepressa per linfoma non-Hodgkin in trattamento e con declino progressivo delle condizioni mentali, perdita di peso, deambulazione malferma e difficoltà nell’udito, mette in evidenza che l’esame del liquor cerebro-spinale ha mostrato tale Borrelia alla microscopia diretta, insieme alla positività della PCR per tale batterio. Anche se i postulati di Koch non apparivano rispettati alla lettera, ciò non di meno i sanitari persuasi che la sintomatologia presentata dalla paziente fosse attribuibile al predetto nuovo microrganismo hanno sottoposto la paziente ad un trattamento antibiotico con drammatica remissione della sintomatologia. Lo studio dei ricercatori di Yale, di tipo epidemiologico (DOI: 10.1056/NEJMc1215469), è stato compiuto su tre gruppi di individui scelti fra popolazioni residenti in aree degli USA endemiche per la malattia di Lyme, altra malattia da Borrelie, stavolta burgdorferi, trasmessa da zecche, presente negli Stati Uniti, ma ben rappresentata anche da noi, in Italia, specie nelle regioni del Nord-Est. Un gruppo era composto da 584 persone sane provenienti dal Rhode Island e dal Massachusetts, il gruppo due, da 277 persone provenienti dal Sud del New England con sospetto di malattia di Lyme, e un terzo gruppo di 14 persone, affette da forme febbrili a tipo infezione virale, contratte nel corso della stagione estiva in zone a Sud di New York. I ricercatori hanno trovato le prove di una infezione da B. miyamotoi (attraverso la presenza di anticorpi diretti contro i batteri) in ciascun gruppo. L’uno per cento del primo gruppo (584 soggetti sottoposti a test) ha mostrato evidenza di infezione da B. miyamotoi, il 3,2 per cento nel secondo (quello da 277), e il 21 per cento nel terzo (su 14). Tutti quei pazienti, che accusavano una sintomatologia ed un’evidenza sierologica (in tre anche la sieroconversione) di un’infezione recente da B.miyamotoi sono stati trattati con lo stesso schema terapeutico applicato alla Lyme disease: terapia associata di amoxicillina e doxiciclina, con apparente successo. La sua scoperta, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, giunge in un momento quando la malattia di Lyme è in crescita nel Regno Unito, con migliaia di nuovi casi segnalati ogni anno. A differenza della nuova malattia, il primo sintomo della malattia di Lyme è un'eruzione cutanea rossa che si diffonde verso l'esterno dal morso di una zecca.Se non è rilevata e trattata precocemente, può sviluppare sintomi debilitanti a lungo termine. I sintomi della malattia da punture di zecche, includono febbre alta, forte mal di testa, dolori muscolari e nausea.

Stop alla multa per chi risponde al cellulare mentre guida. Se la chiamata è davvero urgente scatta lo stato di necessità.

Stop alla multa per chi risponde al cellulare mentre guida. Se la chiamata è davvero urgente scatta lo stato di necessità. Esimente per l’automobilista raggiunto dalla telefonata della struttura sanitaria che gli comunica il grave peggioramento della salute dello stretto congiunto, poi deceduto L'automobilista può accampare scuse per evitare la multa se viene sorpreso alla guida mentre sta parlando cellulare in caso di chiamata urgente e per un familiare in pericolo di vita. Se la telefonata è davvero urgente si ravvisa lo stato di necessità e quindi per l’automobilista che mentre guida viene sorpreso al telefono dalle forze dell’ordine si cancella la sanzione prevista dal codice della strada. È quanto emerge dalla sentenza 507/14 della sezione civile del giudice di pace di Perugia che si è pronunciato sul ricorso di una donna che ha spiegato che in occasione dell’accertata infrazione veniva raggiunta da una telefonata da parte del personale della casa di riposo ove era ricoverata la nonna le cui condizioni di salute erano notevolmente peggiorate. La ricorrente, a sostegno di quanto esposto aveva prodotto anche il certificato di morte dell’anziana, deceduta subito dopo. Per questo motivo chiedeva di appellarsi all’articolo 4 legge 689/81 che recita: «non risponde delle violazioni amministrative chi ha commesso il fatto nell’adempimento di un dovere o nell’esercizio di una facoltà legittima ovvero in stato di necessità o di legittima difesa». Secondo il gdp «lo stato di necessità invocato dai ricorrenti è compatibile con quanto richiesto dalla legge presentando i requisiti più volte chiariti e specificati anche dalla Suprema corte». Proprio la Cassazione ha più volte spiegato che « l'esclusione della responsabilità per violazioni amministrative derivante da 'stato di necessità' ovvero da 'adempimento del dovere' secondo la previsione della L. n. 689 del 1981, art. 4 postula, in applicazione degli artt. 54, 51 e 59 c.p., che fissano i principi generali della materia, una effettiva situazione di pericolo imminente di danno grave alla persona, non altrimenti evitabile, ovvero l'avere agito in esecuzione di un ordine non macroscopicamente illegittimo, nonché l'erronea persuasione di trovarsi in tali situazioni, persuasione provocata da circostanze oggettive". Presupposti necessari per appellarsi a tale norma sono quindi: l’effettiva situazione di un pericolo imminente; il danno grave alla persona; l’azione lesiva agiatamente necessaria per salvare sé o altri senza tuttavia che ci sia per il trasgressore la possibilità di compiere un’azione alternativa lecita. Nel caso specifico il pericolo non era altrimenti evitabile. L’art. 173 del Codice della Strada, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, vieta l’uso del telefonino al volante senza dispositivi viva voce o auricolare che non richiedano l’uso delle mani. E’ chiaro che parlare al cellulare mentre si guida può indurre in distrazione il conducente e causare incidenti anche gravi. Eppure questa è, forse perché se ne sottovalutano gli effetti, una delle infrazioni del Codice della Strada più frequenti. Alzi la mano chi non ha mai risposto ad una telefonata urgente o veloce mentre era alla guida, magari bloccato nel traffico.

domenica 25 ottobre 2015

Fisco batostato. CTR Bari- Sezione staccata di Lecce: l’Agenzia delle Entrate che non si adegua alla legge ed alle direttive del Ministero delle Finanze

Fisco batostato. CTR Bari- Sezione staccata di Lecce: l’Agenzia delle Entrate che non si adegua alla legge ed alle direttive del Ministero delle Finanze in materia di tassazione dei bonus commerciali ed insiste nelle proprie illegittime pretese anche in appello va condannata alle spese di lite Finalmente possiamo dire che anche la giustizia tributaria inizia a bastonare l’Agenzia delle Entrate quando persevera in comportamenti illegittimi anche nel corso di giudizi che la vedono impegnata in pretese del tutto infondate. E così è opportuno segnalare, un’importante sentenza della Commissione Tributaria Regionale di Bari, sezione staccata di Lecce, la 2175/24//15 depositata lo scorso 20 ottobre, con la quale l’Agenzia delle Entrate è stata condannata al pagamento delle spese di giudizio liquidate in complessive € 18.000,00 oltre accessori in favore dell’avvocato Maurizio Villani che aveva difeso una nota concessionaria di autovetture salentina che si era vista recapitare avvisi di accertamento per quasi 400mila euro a seguito di verifiche della Guardia di Finanza. Nella fattispecie, già in primo grado la Commissione Tributaria di Lecce aveva ritenuto corretto l’operato del contribuente sia in materia di applicazione di IVA agevolata per soggetti disabili - in quanto si era uniformata sia alla legge vigente che alle direttive ministeriali - che per ciò che concerne la mancata tassazione dei bonus commerciali. Al di là del merito della questione, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta comunque di una sentenza esemplare che per ciò che riguarda la condanna alle spese di lite trova pochi precedenti simili e che quindi potrebbe tracciare il solco per un cambio di orientamento da parte della giurisprudenza tributaria che sinora si era dimostrata fin troppo clemente nei confronti degli uffici fiscali anche quando gli stessi, come nel caso di specie, avevano insistito finanche in due o tre gradi di giudizio in pretese che fin dall’inizio erano apparse del tutto infondate alle stesse corti tributarie anche perché contrarie alla legge ed alle stesse direttive ministeriali.

sabato 24 ottobre 2015

Due condomini ex Iacp (ora ARCA) della 167/A a Lecce senza gas. Famiglie con bambini e anziani al freddo e senza la possibilità di cucinare.

Due condomini ex Iacp (ora ARCA) della 167/A a Lecce senza gas. Famiglie con bambini e anziani al freddo e senza la possibilità di cucinare. Intervenga il Prefetto Per colpa della morosità perdurante di alcuni, dovuta soprattutto alla crisi economica che per la verità ha colpito tutti, non possono rimanere senza riscaldamento e la possibilità di cucinare ai fornelli intere famiglie con bambini e anziani a carico, ciò senza che le istituzioni intervengano per ripristinare la fornitura di gas. Così Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, dopo aver appreso che ben due interi stabili ex IACP ora Arca della zona 167/A di Lecce in particolare in via Machiavelli al civico 3 ed in via Bari si sono visti tagliare la fornitura di gas a ridosso della stagione invernale con tutti i disagi e pericoli che sta causando questa drammatica situazione venutasi a creare. In questi due condomini, infatti, il gas non viene fornito in via autonoma e quindi la morosità di alcuni dei residenti non è stata sanata dall’ARCA che com’è noto è il nuovo ente che ha sostituito lo IACP, ha determinato il gestore della rete ad interrompere la fornitura per tutti gli abitanti con i prevedibili danni in capo alle famiglie. E’ evidente, quindi, che occorra un intervento pubblico nell’immediato per ripristinare il gas almeno per quest’avvio della stagione invernale quantomeno per garantire il riscaldamento nelle ore più fredde e di avviare lavori a carico del proprietario degli stabili, appunto l’ARCA, per rendere autonomi ed indipendenti gli appartamenti per evitare che in futuro si verifichino nuove interruzioni su scala generale. In questo senso, rivolgiamo un appello al Prefetto affinché nell’esercizio dei suoi poteri intervenga immediatamente presso gli enti competenti per trovare una soluzione perlomeno in via d’urgenza al problema.

Svolta nella cura del morbo di Alzheimer, scoperta una possibile cura?

Svolta nella cura del morbo di Alzheimer, scoperta una possibile cura? Medicinale per curare la Febbre da fieno ringiovanisce il cervello ed inverte processo di invecchiamento. I risultati sono abbastanza significativi da giustificare una sperimentazione clinica su persone. Difficile dire se per l'Alzheimer sia arrivata l'ora delle malattie iscritte all'albo di quelle curabili con una semplice terapia, come fosse una bronchite, ma lo studio pubbllicato sul Journal of American Medical Association lascia ben sperare per una futura terapia. Un farmaco comunemente prescritto per l'asma potrebbe contenere la chiave per rallentare o addirittura invertire il deterioramento delle cellule nel cervello, segna un significativo passo avanti nella lotta per battere la demenza. La ricerca pionieristica di un team austriaco di scienziati ha scoperto in uno studio sul cervello dei ratti, il medicinale "Montelukast" che è venduto sotto il nome di "Singulair" e viene utilizzato per trattare l'asma e le allergie compresa la febbre da fieno reagisce, effettivamente invertendo il processo di invecchiamento. I risultati sono abbastanza significativi da giustificare una sperimentazione clinica su persone affette da morbo di Parkinson. Nei test sulla memoria e cognizione, i ratti più vecchi hanno ricevuto una dose orale equivalente a quello assunto da persone con asma così come per i ratti più giovani. Il neuroscienziato Ludwig Aigner, dell'Università di medicina di Paracelso a Salisburgo e i suoi colleghi hanno individuato una serie di recettori nel cervello che attivano l'infiammazione, che è legata alla malattia di Alzheimer e malattia di Huntingdon. Il team del Dr Aigner ha scoperto che Montelukast ha bloccato quei recettori, significa che c'era meno infiammazione. Grandi quantità di quegli stessi recettori si trovano anche nelle parti del cervello dove si formano nuovi neuroni. Il team ha scoperto che i vecchi ratti a cui era stato somministrato il Montelukast avevano l'80 per cento in meno d'infiammazione e avevano anche un livello avanzato di nuova crescita del neurone. Il Dr Aigner ha dichiarato "strutturalmente, il cervello si presentava rigenerato... Penso che il medicinale inverte il danno connesso con l'invecchiamento." Nello studio, sono stati utilizzati animali di cui i più vecchi avevano 20 mesi - l'equivalente compreso tra 65 e 75 in anni umani - mentre i ratti più giovani erano di 4 mesi - corrispondenti a circa 17 in anni umani. Gli animali sono stati alimentati con il farmaco ogni giorno per oltre un periodo di sei settimane, mentre ad un altro gruppo di giovani e vecchi ratti non è stato somministrato il medicinale. Al termine delle sei settimane, gli animali sono stati testati sul loro apprendimento e memoria.In un test, i ratti sono stati collocati in una pozza d'acqua con una piattaforma con la fuga nascosta per individuarne l'uscita.Prima che il farmaco fosse somministrato, i ratti più giovani hanno percorso la loro strada fuori dall'acqua molto più rapidamente. Ma dopo un ciclo di sei settimane di Montelukast, i ratti più vecchi hanno eseguito il test altrettanto bene. Il Dr Aigner ha commentato: "Abbiamo ripristinato l'apprendimento e la memoria al 100 per cento, ad un livello comparabile con i giovani." Lo scienziato austriaco ha presentato i suoi risultati in un convegno a Chicago. I ricercatori hanno anche scoperto che la barriera sangue - cervello - la membrana che smette di infezioni di raggiungere il cervello e che si deteriora con l'età - era più forte in ratti che hanno ricevuto il farmaco. Il Montelukast è un farmaco antiasmatico con attività antagonista sui recettori per i leucotrieni. In Italia il farmaco è venduto dalla società farmaceutica Merck Sharp and Dome con il nome di Singulair nella forma farmacologica di compresse masticabili, ad uso pediatrico, di colore rosa contenenti 5 mg di principio attivo e di compresse rivestite da film di colore beige, da 10 mg. Essendo scaduto il brevetto sulla molecola il farmaco è prodotto da numerose altre società farmaceutiche come medicinale equivalente. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che si occupa anche della tutela degli ammalati di tali malattie neurodegenerative, ricorda che circa 35 milioni di persone in tutto il mondo sono affette da demenza senile, ed il morbo di Alzheimer è il tipo più comune.L’inesistenza di una cura, poiché le medicine attuali possono solo temporaneamente alleviare i sintomi, comporta il fatto che non solo chi è colpito dalla malattia ne subisce le conseguenze che lo portano ad un decadimento progressivo sino alla morte, ma anche i propri familiari che devono assisterli. È difficile, quindi stimare, per la loro enormità, i costi sociali che la malattia porta ai sistemi di welfare, ma è ovvio che la scoperta di una cura efficace potrebbe da una parte portare sollievo a milioni di persone nel mondo, ma anche ridurre notevolmente la spesa pubblica sanitaria a livello globale.

Ora solare 2015, domenica si potrà dormire un'ora in più.

Ora solare 2015, domenica si potrà dormire un'ora in più. Domenica alle 3.00 lancette indietro un'ora. Attenzione alla strada il cambio d'orario influisce sull'aumento di incidenti stradali. Lo dice uno studio Tra sabato 24 e domenica 25 ottobre si torna all'ora solare: alle 3.00 le lancette degli orologi saranno spostate sulle 2.00. Lo ha ricordato oggi l'Istituto federale di metrologia (METAS), precisando che si dovrà aspettare il prossimo 29 marzo 2016 per ritrovare l'ora legale. Non si tratta solo di un’ora di sonno in più e la necessità di risparmiare globalmente energia ma, com’è noto, il cambio d’orario provoca una serie di conseguenze sui normali bioritmi che sono stati anche di oggetto di studio per alcune conseguenze negative non difficilmente percepibili: tra tutte, un aumento del rischio d’incidenti stradali. Alcune ricerche hanno stabilito che ad aumentare la frequenza dei sinistri sarebbero la maggiore possibilità di colpi di sonno cui sono soggette molte persone stressate o cronicamente stanche. Basti pensare che secondo l’Inselspital di Berna (l’Università ufficiale di medicina della capitale elevetica) che si rifà ad uno studio canadese, il giorno dopo il cambiamento di orario gli incidenti sulle strade aumentano di ben l'8%. A tali dati sono giunte anche analoghe statistiche americane ed un’indagine condotta dall'Ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni (UPI), che ha analizzato tutti i sinistri stradali fra il 1981 e il 2005 avvenuti la settimana dopo il passaggio all'ora estiva o invernale, arrivando a concludere che aumentano del 7% sia i sinistri, sia il numero dei feriti.La ricerca più completa in relazione agli effetti dell’ora legale sulla frequenza dei sinistri è stata però pubblicata il maggio dello scorso anno in Gran Bretagna. Secondo lo studio britannico, nelle quattro settimane dopo il cambio dell’ora i feriti aumentano del 19% fra gli automobilisti e del 43% fra i motociclisti.Sulla scorta di quanto sostengono tali ricerche, le cause di queste preoccupanti statistiche, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, stanno nel fatto che nella nostra società si tende a dormire troppo poco rispetto al necessario ed in tal senso anche un’ora in meno può comportare effetti evidenti sui nostri comportamenti. Peraltro, v’è da sottolineare che il nostro organismo ha bisogno di almeno un giorno per regolare l'orologio interno biologico. In tal senso i medici che si sono occupati della questione consigliano di andare a dormire un'ora prima del solito il sabato o, ancora meglio, di cominciare ad anticipare i tempi già una settimana prima.

Gemelli Quarta di Merine di Lizzanello. Ritardi anche nelle emergenze. Il 118 risponde al telefono solo dopo l’intervento dei carabinieri

Gemelli Quarta di Merine di Lizzanello. Ritardi anche nelle emergenze. Il 118 risponde al telefono solo dopo l’intervento dei carabinieri nonostante una pericolosa crisi neurovegetativa di uno dei due ragazzi. Nuovo appello alle istituzioni dopo che quello al direttore generale dell’Asl è rimasto inascoltato E’ trascorso poco più di un mese dall’ultimo appello, caduto nel vuoto, al Direttore Generale dell’ASL di Lecce per un incontro relativo al caso noto anche a livello nazionale dei gemelli Quarta i due giovani di Merine di Lizzanello, portatori della sindrome di Duchenne e che da anni vivono in un letto tra ospedali e la propria abitazione. Ancora una volta, però, siamo costretti a tornare sull’argomento per un fatto grave accaduto lo scorso 22 ottobre quando a seguito di una crisi neurovegetativa di uno dei due, Sergio, il padre tentava più volte di contattare telefonicamente il “118” i cui operatori per ben dieci minuti non rispondevano e che solo una provvidenziale chiamata dei carabinieri allertati al “112” ne consentiva l’intervento in autoambulanza, peraltro, non munita di personale medico. Anche nelle emergenze, quindi, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, i due giovani per il tramite del padre e della nostra associazione sono costretti a segnalare la perdurante inerzia delle istituzioni che sinora hanno fatto troppo poco, quantomeno per alleviare il calvario e le sofferenze dei due giovani e di un’intera famiglia che si sente abbandonata. Ci auguriamo, quindi, che episodi come quello descritto non si verifichino più e che i (prossimi) nuovi vertici dell’ASL sin dal loro insediamento consentano quell’auspicato incontro per chiarire le necessità di due giovani così attaccati alla vita.

venerdì 23 ottobre 2015

Spagna: uccide il cavallo. Condannato per maltrattamento di animali. 8 mesi di carcere vero per l'imputato reo di aver pestato a morte l'animale

Spagna: uccide il cavallo. Condannato per maltrattamento di animali. 8 mesi di carcere vero per l'imputato reo di aver pestato a morte l'animale. Non si possono applicare attenuanti generiche Comportamento "bestiale" che dev'essere punito esemplarmente: chi uccide un animale non se la può cavare né pretendere alcuna attenuante. Lo sostiene Giovanni D'Agata, presidente dello“Sportello dei Diritti” , che plaude alla sentenza con cui Eugenio Sanchez Maria, 41 anni, è diventato questa settimana la prima persona condannata in Spagna per maltrattamento ad animali a scontare effettivamente una pena di carcere. L'uomo era stato condannato da un giudice di Palma di Majorca per avere bastonato a morte il cavallo Sarky das Pont dopo una gara di trotto nell'ippodromo di Manacor, nelle Baleari, nella quale l'animale aveva cambiato passo facendosi squalificare. L'uomo era stato condannato a otto mesi di carcere, ma la difesa sperava che la pena fosse sospesa. Invece questa settimana è finito in prigione, dove rimarrà per otto mesi. Secondo El Pais, che titola "mano dura contro i maltrattamenti animali" la vicenda evidenzia la sensibilità crescente dei giudici spagnoli verso i responsabili di brutalità contro gli animali. Lo stesso giudice di Palma, rileva il quotidiano, ha condannato negli ultimi giorni ad un anno di carcere un uomo per avere lasciato morire di fame il suo cane. La sentenza non è stata ancora posta in esecuzione.

Facebook e Social network. E' reato di istigazione alla violenza per motivi razziali a chi sul profilo Fb incita allo stupro

Facebook e Social network. E' reato di istigazione alla violenza per motivi razziali a chi sul profilo Fb incita allo stupro. Condannata una donna a un anno e un mese di carcere per un messaggio su web indirizzato all'ex ministro Kyenge E' reato di istigazione alla violenza commessa per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi anche se postati sulla bacheca “Fb” si lasci andare ad esternazioni forti nei confronti di qualcuno. Facebook è una gigantesca piazza immateriale con oltre cento milioni di utenti nel mondo, che comunicano in settanta lingue diverse: la community internet, dunque, ben può rientrare nella nozione di «luogo pubblico» ex articolo 660 Cp. Lo ha sancito la prima sezione penale della Corte di cassazione che, con la sentenza n. 42727/15, pubblicata il 23 ottobre. Il tutto nasce da un messaggio pubblicato da una donna sul profilo facebook, a commento di un articolo apparso su un sito e nel quale si parlava di uno stupro di una ragazza da parte di uno straniero. Destinataria del commento dai toni accessi era l'allora Ministro all'integrazione del Governo Letta, Cécile Kyenge. L'imputata, condannata dalla Corte d'appello a un anno e un mese di carcere, oltre al risarcimento in favore delle parti civili costituite, scriveva sul suo personale profilo: “mai nessuno che se la stupri, così tanto per capire cosa può provocare la vittima di questo efferato reato, vergogna!”, messaggio corredato della fotografia dell'ex ministro e che in tal modo, incitava alla violenza per motivi razziali. La ricorrente giustificava la forte esternazione perché era rimasta particolarmente scossa dalla notizia della violenza sessuale su una ragazza, negando le intenzioni malevole nei confronti dell'ex ministro. La Cassazione, però, non si lascia intenerire: il ricorso è infondato.Come ricorda la prima sezione penale, «la fattispecie che sanziona l'istigazione alla violenza commessa per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, delineata all'art. 3 comma 1 lett. b) della l. n. 654/75, come successivamente modificato, configura un reato di pericolo a dolo specifico, ove l'agente opera con coscienza e volontà di offendere la dignità e la incolumità della vittima in considerazione di fattori etnici, religiosi o razziali e si perfeziona indipendentemente dalla circostanza che l'istigazione sia raccolta dai destinatari». La capacità di istigazione alla violenza della condotta può assumere anche le forme dell'incitamento, dell'induzione e dell'inneggiamento e va valutata con riferimento allo specifico contesto, cosa che ha ben fatto la Corte territoriale nell'escludere le giustificazioni della ricorrente. Inoltre, precisa il Collegio, bisogna tener conto anche del mezzo dove il messaggio è apparso, vale a dire un social network, «che assicura una capillare diffusione» e del contesto nel quale ciò è avvenuto, caratterizzato da un acceso dibattito relativo all'episodio di violenza sessuale che molto clamore suscitò nell'opinione pubblica. La frase, poi, non può «oggettivamente rappresentare espressione di manifestazione del pensiero, garantita dall'articolo 21 Costituzione». Infine, quanto ai motivi razziali, la Corte territoriale ha ritenuto evidente che il commento alla notizia dell'aggressione sessuale a opera di un somalo in presenza della fotografia del ministro «rende esplicito il collegamento tra l'autore della violenza e la donna; così che, il contenuto del commento pubblicato non può che estrinsecare un pregiudizio razzista in forza del quale è stata auspicata la violenza». Alla luce di questa ulteriore sentenza attenzione a dare libero sfogo ai pensieri,commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” , soprattutto su un social network, poichè si rischia una condanna penale anche in termini di ristoro dei gravi pregiudizi subiti in conseguenza di condotte antigiuridiche, quali come l'incitazione alla violenza, ritenute gravi anche dal punto di vista sociale.

Al largo della Turchia pescatori salvano un bimbo di 18 mesi.

Al largo della Turchia pescatori salvano un bimbo di 18 mesi. Il piccolo di nazionalità siriana si trovava su un barcone naufragato durante il viaggio verso le coste greche Una tragedia annunciata, l’ennesima quella accaduta nelle acque al largo di Kusadasi, sulla costa egea della Turchia dopo il naufragio del barcone carico di profughi su cui viaggiavano verso le coste greche, avvenuto mercoledì. Un barcone carico di rifugiati si è ribaltato. Alcuni di loro sono stati tratti in salvo da una barca di pescatori turchi. Tra i naufraghi un bimbo siriano di 18 mesi che risultava disperso. Il salvataggio è documentato da un video dell'agenzia Dogan visionabile anche sul sito dello “Sportello dei Diritti” che mostra il piccolo, rimasto a galla grazie al giubbotto salvagente, portato a bordo dai pescatori, che inizialmente temevano fosse morto per ipotermia. La bella notizia sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che il bimbo, Mohammed, è ora in buone condizioni.

Granaloro ritira dal mercato il "Mascarpone ", data di scadenza errata

Granaloro ritira dal mercato il "Mascarpone ", data di scadenza errata Granarolo ha ritirato dal mercato il formaggio "Mascarpone" gr. 500 perchè la confezione riporta una data di scadenza errata. Il lotto riporta sull'etichetta la data dell'08/12/2016, ma in realtà il formaggio scadeva un anno prima l'08/12/2015. L'annuncio è stato diffuso dai siti internet della catena di supermercati COOP e Auchan. Le confezioni non si trovano più sugli scaffali e i consumatori che lo hanno acquistato, riferisce Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,sono invitati a non consumarlo e a riportarlo al punto vendita per la sostituzione. Scheda del prodotto: Mascarpone gr. 500 di Granarolo S.p.A. lotto N5278C3. Per info contattare il numero verde Granarolo 800-848015.

Scandalo dieselgate: ora tocca ad Opel?

Scandalo dieselgate: ora tocca ad Opel? Un modello non rispetterebbe i limiti della norma Euro 6. Opel respinge le accuse: "Dati non giustificabili" Secondo l'associazione tedesca per l'ambiente e la tutela dei consumatori Deutsche Umwelthilfe (Duh) le emissioni di alcune auto sarebbero fortemente violate in alcune situazioni di guida. Il test, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato commissionato dall'associazione a un laboratorio indipendente in Svizzera, che ha provato un Zafira con motore 1.6 litri diesel. Dalla prova emergerebbe che, a seconda del metodo di misurazione di ossido di azoto, le emissioni possono arrivare fino a 17 volte il limite consentito per un Euro 6. Opel respinge le accuse lanciate stamani a Berlino da Deutsche Umwelthilfe: "i risultati dei test presentati per noi non sono giustificabili", ha affermato la casa in una nota.

Violenza sessuale su donne e bambini?

Violenza sessuale su donne e bambini? Le donne e i bambini migranti pagano con la violenza il peso della libertà Donne e bambini, sulla strada dell'esilio in Europa, soggetti a violenze sessuali. Lo ha denunciato venerdì a Ginevra Melissa Fleming, portavoce dell'UNHCR, (Alto Commissariato per i rifugiati), citando "fonti credibili". Queste testimonianze, ha dichiarato, parlano che " Negli ultimi tempi dai racconti delle donne emerge un aumento esponenziale del clima di violenza anche se non si conosce la vera dimensione del fenomeno". Tuttavia, l'UNHCR ha deciso di "lanciare l'allarme e a mettere sotto pressione tutti i paesi interessati al fine di lottare contro questa violenza," ha aggiunto. Donne e bambini costituiscono circa un terzo delle centinaia di migliaia di migranti che giungono da mesi in Europa, spesso in fuga dalla guerra in Siria, Iraq o in Afghanistan. Secondo la signora Fleming, la violenza si sarebbe consumata in particolare a Lesbo, un'isola greca sopraffatta dal massiccio afflusso di profughi provenienti dalla Turchia. "Le persone sono solite dormire nei parchi, in coda per ore e sono in situazioni molto vulnerabili", ha inoltre detto. "I bambini, che viaggiano da soli, si ritrovano senza soldi e hanno pagato i trafficanti rendendoli favori sessuali", ha aggiunto, facendo riferimento alle testimonianze. Per non parlare poi delle donne, che hanno accettato di fare sesso con i trafficanti senza avere ottenuto in cambio finora di essere imbarcate per l'Europa. Chi esercita il potere durante i “viaggi della speranza”, trafficante o “smuggler” che sia, abusa della propria supremazia sui più deboli. Le donne migranti pagano con la violenza il peso della libertà, commenta Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”. Anche i minori non accompagnati, gli adolescenti maschi, subiscono violenze. Testimonianze sconvolgenti anche se in realtà, da indagini realizzate tra i profughi, nessuno avrebbe mai immaginato che il viaggio sarebbe stato così duro. Eppure la percentuale di chi non tornerebbe indietro è altissima: la situazione di partenza nel Paese da cui partono spesso è ancora peggiore.

giovedì 22 ottobre 2015

Curiosità: rubano una gamba umana che è stata donata per trapianto. E' successo a Los Angeles

Curiosità: rubano una gamba umana che è stata donata per trapianto. E' successo a Los Angeles. L'arto era custodito in un dispositivo di raffreddamento in un camioncino. L'autista ha smesso di mangiare e tornando ha scoperto il furto La polizia di Los Ángeles sta indagando sul furto di una gamba umana che era in un camioncino di proprietà di un'organizzazione di organi e tessuti a scopo di trapianto. L'arto è stata rubato durante la notte di lunedì quando i dipendenti di una associazione, la "One Legacy", un un'organizzazione ONLUS, si sono fermati per mangiare in un ristorante nel centro, ha riferito il giornale Los Angeles Times. Quando sono tornati al veicolo, il produttore di ghiaccio in cui era sistemata la gamba era sparito. Immediatamente è stato lanciato un appello anche su facebook, per convincere il ladro a restituire il contenuto del dispositivo di raffreddamento. Speriamo che il ladro, commenta Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, si metta una mano sulla coscienza e restituisca l'arto per il trapianto.

USA: raddoppiato in dieci anni il consumo di cannabis

USA: raddoppiato in dieci anni il consumo di cannabis Allarme negli Stati Uniti con il consumo di marijuana che è raddoppiato in dieci anni. In particolare il consumo è cresciuto tra le persone di mezza età e quelle con oltre 65 anni secondo l'ultimo studio pubblicato sulla rivista dell'associazione dei medici americani JAMA (Journal of the American Medical Association). Tra il 2001 e 2013 le persone che fanno uso di marijuana sono passate dal 4,1% al 9,5% della popolazione, e tre persone su dieci hanno sviluppato dipendenza.Secondo Deborah Hasin, docente di epidemiologia alla Columbia University e tra le autrici dello studio, osserva Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, l'aumento del consumo è da attribuire in parte al fatto che secondo la percezione comune la marijuana non fa male, oltre al cambio delle leggi con la legalizzazione della marijuana medica in 23 Stati.

Scandalo medicinale Mediator, "Laboratori Servier riconosciuti responsabili"

Scandalo medicinale Mediator, "Laboratori Servier riconosciuti responsabili" Dopo otto anni l'annuncio dello scandalo del farmaco Mediator, la giustizia francese ha riconosciuto per la prima volta giovedì la responsabilità civile dei laboratori Servier per aver lasciato sul mercato un farmaco "difettoso", di cui non potevano non "ignorare i rischi". Si tratta della prime richieste di risarcimento di due pazienti di 67 e 72 anni, a cui il tribunale di Nanterre ha ravvisato in modo del tutto inedito, che alla data della prescrizione del farmaco, nel 2003 e nel 2006, "Lo stato delle conoscenze scientifiche non doveva ignorare il rischio di ipertensione arteriosa polmonare (PAH) e rischio di infarto indotto dal benfluorex". Secondo i giudici "Solo per un solo sospetto di questi rischi" Servier doveva "informare i pazienti e i medici", in particolare nel bugiardino del farmaco. Il farmaco antifame, è stato accusato di aver provocato la morte di 2.100 persone. Per più di trent'anni, il Mediatore è stato prescritto, in primo luogo contro i grassi in eccesso nel sangue e quindi come coadiuvante per i diabetici in sovrappeso. Ma Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” si chiede come mai in Italia sia stato consentita la commercializzazione sino al 2003, ossia a circa sei anni di distanza dalla forte presa di posizione della FDA, e quali effetti abbia potuto causare sui pazienti che ne hanno fatto uso sino a quell’anno. Forse le risposte potrebbero essere date da un’inchiesta da parte del Ministero della Salute. Nel frattempo, qualsiasi cittadino che può darci la sua personale testimonianza in merito agli effetti anche presunti relativi all’utilizzo del farmaco, può contattare lo “Sportello dei Diritti”agli indirizzi reperibili sul sito www.sportellodeidiritti.org.

Aspirina: maxistudio studio clinico per usarla contro il cancro nel Regno Unito.

Aspirina: maxistudio studio clinico per usarla contro il cancro nel Regno Unito. Si può prendere un' aspirina al giorno per impedire o ritardare una recidiva di cancro? Il più grande studio clinico mai tenuto sulla questione è stato lanciato giovedì nel Regno Unito. Lo ha annunciato la BBC che sta per avere il via, nel Regno Unito, la più grande sperimentazione clinica al mondo per sapere se l’ aspirina può prevenire i tumori. Saranno coinvolte circa 11.000 persone cui è stato diagnosticato un cancro intestinale precoce, o della mammella, della prostata, dello stomaco o esofageo. Lo studio è finanziato dall’Associazione Cancer Research e dal Servizio sanitario nazionale e consisterà nell’assunzione da parte dei pazienti di una compressa d’aspirina al giorno per cinque anni.Come dichiara Fiona Reddington del Cancer Research l’obiettivo è quello di “trovare un modo economico ed efficace per prevenire” i tumori.La ricerca verrà seguita in 100 centri del Regno Unito ed avrà una durata di 12 anni. Dunque l’aspirina, il cui principio attivo è l’acetilsalicilico, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è una pillola inventata molti anni fa e più passa il tempo e più si sta rivelando un vero e proprio farmaco miracoloso. Inoltre chi ha problemi cardiocircolatori non può fare a meno della cardioaspirina perché rende più liquido il sangue e quindi combatte il rischio di infarto e ictus e scusate se è poco. Certo, c’è il rischio che alla lunga possa creare ulcere allo stomaco, ma questo pericolo è contrastato da un’altra pillola protettiva. Dunque, aspirina uguale farmaco salvavita.

Oms: tre gas killer uccidono 7 milioni di persone all'anno.

Oms: tre gas killer uccidono 7 milioni di persone all'anno. Metano, ozono troposferico e fuliggine, uno dei principali componenti delle polveri sottili, sono tra le cause principali di 7 milioni di morti all'anno nel mondo per l'inquinamento atmosferico, oltre a contribuire fortemente al riscaldamento globale. Lo ricorda l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in un rapporto che individua quattro azioni da mettere in pratica per ridurre gli effetti di questi 'inquinanti a vita breve'."Ogni giorno queste sostanze minacciano la salute di uomini, donne e bambini - spiega Flavia Bustreo, assistente direttore generale dell'Oms -. Per la prima volta questo rapporto raccomanda azioni che i Paesi, i ministri della sanità e dell'ambiente e le città possono intraprendere per ridurre le emissioni, proteggere la salute ed evitare morti e malattie".Se messe in pratica, spiega il rapporto, le politiche suggerite potrebbero salvare 3,5 milioni di persone l'anno nel 2030, e fino a 5 milioni l'anno nel 2050. Le azioni sono ridurre le emissioni dei veicoli implementando standard sempre più alti, mettere in campo politiche e investimenti che incentivino l'utilizzo di mezzi pubblici e che proteggano pedoni e ciclisti, fornire mezzi alternativi per cucinare ai 2,8 miliardi di persone che nei Paesi a basso reddito dipendono da stufe a legna o a carbone e incoraggiare lo spostamento verso una dieta basata sulle piante e non sulla carne, per ridurre le emissioni di metano legate agli allevamenti."I benefici da questo tipo di azioni sono molto maggiori di quanto si pensasse in precedenza - sottolinea Maria Neira, del dipartimento di Salute pubblica dell'Oms -, e si possono vedere immediatamente e a livello locale". Alla luce di questi dati, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, bisogna fare della lotta all'inquinamento atmosferico una priorità politica.

mercoledì 21 ottobre 2015

"Le creme solari uccidono i coralli". Lo dice uno studio americano

"Le creme solari uccidono i coralli". Lo dice uno studio americano Il 'killer' delle barriere coralline si chiama 'oxybenzone'. È un'ingrediente contenuto nella stragrande maggioranza delle creme solari e può essere letale per i baby-coralli ed altamente tossico per i coralli adulti. A sostenerlo è un nuovo studio americano, che individua nel prodotto chimico uno tra i primi responsabili del declino delle barriere coralline negli oceani dopo che i ricercatori hanno individuato la più alta concentrazione di oxybenzone intorno alle barriere coralline più affollate di turisti.. In particolare alle Hawaii e nelle isole caraibiche. L'oxybenzone, spiega il rapporto, altera il Dna dei coralli, e ne distrugge il sistema endocrinologico, inducendo i piccoli coralli a chiudersi in se stessi e morire. Secondo lo studio, tra le 6.000 e le 14.000 tonnellate di lozioni solari finiscono nelle barriere coralline e la maggior parte di queste contiene oxybenzone. Il rapporto è stato messo a punto da un gruppo di scienziati internazionali guidati dalla organizzazione 'Haereticus Environmental Laboratory' in Virginia. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista "Archives of Enviromental Contamination & Toxicology". Alla luce di tale studio, rileva Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, non si può, quindi, restare ancora una volta in silenzio di fronte ad uno scempio del genere e sottacere a queste continue violazioni dell’ambiente che ci circonda da parte di chi ritiene di poter fare tutto ciò che vuole a proprio piacimento.

Privacy: la denuncia "individuale" contro Facebook è considerata ammissibile in Austria

Privacy: la denuncia "individuale" contro Facebook è considerata ammissibile in Austria. Il social dovrà rispondere in tribunale Dopo Lussemburgo ed Irlanda, oggi anche l'Austria ritiene ammissibile la denuncia contro Facebook. La Corte d'appello austriaca mercoledì ha dichiarato ammissibile "su base individuale" la denuncia del giurista austriaco Max Schrems contro il social network Facebook, aprendo la strada ad un processo civile sull'uso dei dati personali. La Corte d'appello di Vienna contraddice la sentenza di un tribunale di primo grado, che aveva considerato la denuncia irricevibile nella sostanza ed è stato dichiarato di essere incompetente sull'ammissibilità del ricorso collettivo. Lo studente di legge viennese vuole difendere i dati personali degli europei dai giganti del web come Facebook dall'occhio della National Security Agency. Ma sin dal 2011, e fino a due settimane fa, il suo è sempre stato un percorso a ostacoli. L'Authority per la privacy d'Irlanda si era rifiutata di aprire un'indagine sul trasferimento dei dati verso gli Usa, nonostante le rivelazioni di Edward Snowden sul programma di sorveglianza Prism. Intanto Schrems nella sua Austria: nel 2014 è riuscito a imbastire la più grande class action europea contro Facebook, raccogliendo sotto l'unica bandiera della privacy ben 25mila ricorrenti. Ma la sua corsa è stata piena di frenate e di stop. Nella sua sentenza nel mese di luglio, il Tribunale di primo grado ha trovato che la denuncia era irricevibile perché il denunciante aveva fatto un uso "professionale" del suo account di Facebook e quindi potrebbe non essere considerato un "utente". Per questo motivo è stato respinto il ricorso. E se alla giustizia austriaca Schrems si rivolge contro l'utilizzo dei dati personali a scopo di profitto, in Irlanda torna in campo la battaglia contro la sorveglianza. La Corte di giustizia dell'Ue con la sentenza del 6 ottobre ha conferito alle authority degli Stati membri il potere di valutare se i dati dei cittadini sono in mani sicure. E allora l'Alta Corte d'Irlanda, sottolinea Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, ieri ha ordinato che l'autorità per la protezione dei dati personali irlandese faccia il suo dovere.

Il tuo smalto per le unghie potrebbe farti ingrassare

Il tuo smalto per le unghie potrebbe farti ingrassare. In questo prodotto cosmetico i ricercatori hanno scoperto la presenza di una sostanza tossica, il trifenile fosfato. Entrando cronicamente nel flusso sanguigno è nocivo alla nostra salute ed anche legato all'obesità. I ricercatori americani mettono in guardia contro la manicure Avete mai guardato la composizione del vostro smalto? I ricercatori della Duke University hanno deciso di farlo ed il risultato non è davvero rassicurante. In collaborazione con l'Environmental Working Group, un'organizzazione americana specializzata nell'ambiente, hanno condotto uno studio sull'argomento e trovato la presenza di trifenile fosfato (TPHP) in molti smalti. Questa sostanza tossica, è un prodotto chimico usato anche nella fabbricazione della plastica, utilizzato per rendere la vernice più resistente. "È molto inquietante vedere che un prodotto per donne adulte e adolescenti contenga ciò che è pensato essere un interferente endocrino. È ancora più inquietante essere a conoscenza che il loro corpo assorbe rapidamente questo prodotto chimico dopo che hanno applicato uno strato di smalto, " ha dichiarato il Dr. Johanna Congleton portavoce del gruppo di lavoro ambientale. Per il loro studio, i ricercatori hanno selezionato dieci diversi smalti. Otto di essi contenevano il TPHP e tra queste bottiglie, due non menzionavano la presenza del prodotto sull'etichetta. Gli scienziati hanno analizzato anche l'urina di 26 donne volontarie che avevano applicato lo smalto. In 24 di loro sono stati rilevati anormalmente alti tassi di fosfato di difenile, un prodotto chimico creato quando il nostro corpo metabolizza il TPHP. Secondo il Dr. Heather Stapleton presso la Duke University, il fosfato di trifenile può influenzare la regolazione ormonale, il metabolismo, la riproduzione e lo sviluppo. Questo prodotto chimico è stato collegato anche all'obesità in un recente studio. Tuttavia c'è bisogno di ulteriori ricerche per stabilire dati certi. Questo non significa che un uso dello smalto sporadico comporta rischi gravi per la salute, ma è consigliabile usarlo con parsimonia. Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” evidenzia cha anche una delle università più famose e più prestigiose degli Stati Uniti, ha emesso un resoconto, confermando l'allarme dei altri studi al fine di porre chiarezza sulla pratica dell'uso degli smalti per unghie. Le Agenzie governative dovrebbero effettuare dal canto loro controlli per assicurarsi che i prodotti venduti per la manicure siano conformi alla regolamentazione e che le prestazioni proposte dai centri specializzati in questa pratica estetica presentino la giusta sicurezza che il consumatore può legittimamente richiedere. Lo “Sportello dei Diritti”, inoltre, prosegue richiamando l’attenzione del pubblico sui rischi legati alle pratiche o all’utilizzo dei prodotti che non rispettano le disposizioni legislative e regolamentari in vigore, soprattutto nel caso in cui i consumatori desiderino ricorrere all'uso di smalti per le unghie acquistando il prodotto su internet. Si ricorda, infine, di evitare un uso ripetuto troppo frequentemente.

Razzismo in diretta, la TV Svizzera licenzia l'opinionista Eranio, ex calciatore italiano

Razzismo in diretta, la TV Svizzera licenzia l'opinionista Eranio, ex calciatore italiano. E' stato licenziato dalla Rsi per frasi ritenute razziste. Con un comunicato stampa diffuso quest'oggi, la RSI ha comunicato di aver deciso di interrompere, con effetto immediato, la collaborazione con Stefano Eranio. Il "fattaccio" è avvenuto ieri sera. L'ex centrocampista del Milan è stato più volte ospite in studio durante le dirette televisive delle partite di Champions League. Ieri sera, durante la pausa del match Bayer Leverkusen-Roma, l’ospite, pronunciava le frasi incriminate soffermandosi su un gol della squadra tedesca. Come comunicato dalla televisione stessa, riferendosi all’errore di un difensore della Roma, Eranio ha sostenuto che “i giocatori di colore, quando sono sulla linea difensiva, spesso certi errori li fanno perché non sono concentrati. Sono potenti fisicamente (…) però, quando c’è da pensare (…) spesso e volentieri fanno questi errori”. Pare che tra l'altro questo non sia il primo passo falso del già nazionale italiano: "Dopo avere attentamente valutato la portata di questo commento, del tutto incompatibile con le regole e la deontologia del Servizio pubblico e preceduto da un’altra affermazione dello stesso tenore fatta da Eranio durante l’incontro Manchester City-Juventus del 15 settembre scorso, la Direzione della RSI ha deciso di interrompere immediatamente la collaborazione con Eranio stesso." I personaggi esposti all'opinione pubblica, secondo Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, devono mantenere un comportamento esemplare specie quando si tratta di opinioni che fomentano anche implicitamente sentimenti di disuguaglianza e quindi è corretto che siano puniti quando tengono questi comportamenti.

Capitali nascosti all’estero. Boom rientri voluntary disclosure in Italia, l'85% dalla Svizzera.

Capitali nascosti all’estero. Boom rientri voluntary disclosure in Italia, l'85% dalla Svizzera. Secondo le stime, da 100 a 200 miliardi di euro sarebbero stati depositati dai contribuenti italiani nelle banche svizzere. In vista dello scambio automatico d’informazioni fiscali, a cui anche la Svizzera aderirà prevedibilmente dal 2018, vi è stato un boom di rientro di capitali in Italia nell'ambito della voluntary disclosure. Secondo i dati elaborati da Generale Servizi Amministrativi (Gsa), su circa 3 miliardi di asset lavorati, l'85% proviene dalla Svizzera. Poco meno del 10% di quanto rientrato a fine settembre 2015, il 53,7% ha riguardato patrimoni inferiori al milione di euro, il 21,1% tra 1 e 2 milioni, il 15,9% tra 2 e 5 milioni, il 5,5% tra 5 e 10 milioni e il 3,8% oltre 10 milioni di euro.-Il 7,3% degli asset è rientrato poi dal Lussemburgo, il 2,3% dal Liechtenstein, il 2% da Monaco e l'1% da Guernsey, il rimanente è frammentato tra altri paradisi fiscali, tra i quali le isole Bahamas, specifica Gsa, joint venture tra il Gruppo MutuiOnline e Generale Fiduciaria.A livello di asset finanziari i rimpatri curati da Gsa hanno riguardato per il 60% azioni e fondi armonizzati, per il 24,4% obbligazioni e per il 16% fondi non armonizzati e altri investimenti. La voluntary disclosure rappresenta l’ultima spiaggia per migliaia di contribuenti che intendono regolarizzarsi ed evitare pesanti sanzioni penali. Comunque non è facile tracciare un identikit preciso di queste persone. Tra loro ci sono pensionati, imprenditori, persone che lavoravano all’estero, famiglie che hanno dato vita a trust. Di natura altrettanto diversifica risultano essere gli importi da regolarizzare: possono partire da alcune centinaia di migliaia di euro a salire fino a diversi milioni sotto forma di depositi, titoli, polizze vita, gestione patrimoniali, oro e metalli preziosi. La voluntary disclosure non concerne però solo soldi o metalli preziosi. Consente anche ai contribuenti italiani che detengono opere d’arte all’estero di dichiararle, pagando una sanzione. I contribuenti che non hanno ancora regolarizzato la loro situazione fiscale, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, avranno tempo fino al 30 novembre per presentare la domanda di voluntary disclosure (adesione spontanea), ossia per far emergere i capitali detenuti all’estero, e fino al 31 dicembre per inoltrare la relativa documentazione.

martedì 20 ottobre 2015

Razzismo antiItaliano in Svizzera. Espulso nostro connazionale dalla Svizzera per debiti.

Razzismo antiItaliano in Svizzera. Espulso nostro connazionale dalla Svizzera per debiti. Il Tribunale federale dà ragione al Canton Ticino Sono tanti gli episodi d'intolleranza a carico d'italiani che si verificano al di là delle Alpi e che lo "Sportello dei Diritti" ha sempre prontamente segnalato per denunciare il razzismo diffuso che pare sia troppo spesso tollerato da alcune istituzioni elvetiche. Questa volta sono stati i giudici federali di Losanna a dar ragione al Canton Ticino, che voleva espellere un cittadino italiano reo di aver accumulato 18 procedure esecutive (per oltre 3 milioni di franchi) e 21 attestati di carenza beni (per altri 1,7 milioni). L'uomo dal 2010 aveva beneficiato dell'assistenza pubblica e dopo una lunga serie di peripezie giudiziarie, nel novembre 2014 ha tentato la sua ultima chance per restare in Svizzera, quella del Tribunale federale, presentando ricorso e ottenendo in via d'urgenza la sospensione del decreto d'espulsione. La sentenza definitiva, tuttavia, ha respinto il ricorso e ha posto tutte le spese giudiziarie (2'500 franchi) a carico dell'uomo, che dovrà quindi lasciare la Svizzera, paese in cui viveva dal lontano 1988.Una storia che sta assumendo i contorni dell'ordinario in Svizzera, rileva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, dove gli italiani che hanno sempre contribuito al miglioramento delle condizioni di vita di quel Paese con il proprio sudore della fronte, si ritrovano spesso umiliati e costretti a subire il volere delle autorità che si uniformano più che ai diritti umani, al sentire comune che in questo momento assume particolari contorni d'intolleranza.

Allarme violenza sessuale. Onu: l'ha subita 35% donne nel mondo.

Allarme violenza sessuale. Onu: l'ha subita 35% donne nel mondo. Non può restare inosservata la presentazione del rapporto 'Donne nel mondo 2015' delle Nazioni Unite Nel mondo che fotografa la "violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia". Secondo la ricerca statistica, il 35% delle donne ha subito una violenza fisica o sessuale dal proprio partner oppure una violenza sessuale da un'altra persona ad un certo punto della loro vita. È l'allarme lanciato martedì dall'ONU che sottolinea che anche che due terzi delle vittime degli omicidi commessi all'interno dell'ambito familiare sono donne. Dalla ricerca Onu arriva anche la conferma che prosegue la discriminazione in ambito lavorativo tra uomini e donne. I tassi di disoccupazione rimangono più elevati per le lavoratrici, e le donne occupate a tempo pieno nella maggior parte dei Paesi hanno uno stipendio che va dal 70% al 90% di quello dei colleghi maschi. I dati sui cui riflettere, osserva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” sono molti. Interrompere questo ciclo di violenza e la discriminazione sui posti di lavoro oggi e fondamentale per non trasferirla nel futuro, tenendo bene a mente che i dati di questo rapporto sono il sunto non di numeri, ma di milioni di vite reali di donne e dei loro bisogni, i loro timori, le loro paure, i loro desideri di avere una opportunità, una, di poter ricominciare a vivere nel rispetto e con dignità.

Allergia alle arachidi, Auchan ritira con urgenza dagli scaffali "MUESLI SUPER FARRO BIO e MUESLI SUPERFRUTTA BIO".

Allergia alle arachidi, Auchan ritira con urgenza dagli scaffali "MUESLI SUPER FARRO BIO e MUESLI SUPERFRUTTA BIO". Presenza accidentale di tracce di arachidi non dichiarate in etichetta. "Potrebbe causare gravi rischi per la salute" La nota catena di supermercati ha disposto il ritiro da tutti i punti vendita della gamma di prodotti Vivibio "MUESLI SUPER FARRO BIO e MUESLI SUPERFRUTTA BIO" gr 500 dell'azienda "La finestra sul cielo S.p.A" . Il motivo del ritiro, segnala Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,è la presenza di arachidi non dichiarati in etichetta, emerso nel corso di un controllo di routine interno da parte degli esperti dell' azienda alimentare. Nello specifico si tratta di due lotti: "MUESLI SUPER FARRO BIO" EAN 8032077001330 scadenze: 28/01/217 - 29/01/2017 - 11/03/217 e "MUESLI SUPERFRUTTA BIO" lotto EAN 8032077001804 scadenze: 16/12/2016B -17/12/2016- 08/01/2017- 29/01/2017 - 11/03/2017. A chi soffre di allergie potrebbe causare reazioni come prurito in bocca o nausea. In casi estremi, lo shock anafilattico non può essere escluso. I due prodotti richiamti non costituiscono ovviamente alcun rischio per chi non è allergico alle arachidi. L’avviso è presente anche sul sito dell’azienda. Per i consumatori è attivo il numero 0161/455511.