giovedì 31 maggio 2018

Troppa puzza in aereo: pilota costretto ad atterraggio di emergenza.

Troppa puzza in aereo: pilota costretto ad atterraggio di emergenza. Un volo partito dall'aeroporto di Schiphol nei Paesi Bassi e diretto a Gran Canaria in Spagna è atterrato in Portogallo a causa del cattivo odore emanato da un passeggero Con buone probabilità si è trattato dell'aereo più puzzolente del mondo. Potrebbe intitolarsi così l'avventura, finita bene, di un volo Transavia partito dall'aeroporto di Schiphol nei Paesi Bassi e diretto a Gran Canaria in Spagna. Destinazione che l'aereo non ha mai raggiunto. Perché a bordo c'era troppa puzza. Un passeggero ha infatti emanato odori quantomeno sgradevoli tanto da causare vomiti e svenimenti dei presenti. Un disagio che ha suscitato le proteste dei passeggeri e che ha convinto il pilota a richiedere un atterraggio di emergenza alla torre di controllo dello scalo di Faro, nel sud del Portogallo. Come riferito dal portavoce della Transavia la puzza proveniente dal passeggero aveva invaso la cabina di pilotaggio e tutto il velivolo in maniera talmente forte da non lasciare scelta. L'unica possibilità di continuare il volo e portare tranquillamente destinazione tutti i viaggiatori era provvedere a un'igienizzazione immediata. Secondo quanto riferito, il personale a bordo del servizio Transavia ha cercato di metterlo in quarantena in un bagno del Boeing 737 prima che i piloti fossero costretti a deviare il volo. Così dopo aver chiesto e ottenuto senza indugio l'autorizzazione alla discesa, il pilota è atterrato nell'aeroporto di Faro. E qui il wc e la cabina sono stati puliti e ventilati dopodichè l'aereo è ripartito verso la sua destinazione finale. Stranamente, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non è stato il primo incidente maleodorante su un volo della Transavia quest'anno. A febbraio, un aereo Transavia da Dubai ad Amsterdam è stato costretto a fare un atterraggio di emergenza nella capitale austriaca di Vienna, dopo che un passeggero non riusciva a smettere di scoreggiare , causando una rissa tra diversi passeggeri. Tutto è bene quel che finisce bene.

Epidemia di Salmonella in Europa, oltre 450 casi

Epidemia di Salmonella in Europa, oltre 450 casi. La contaminazione da Salmonella nelle Fiandre occidentali e orientali ha colpito 453 bambini di 44 scuole. Secondo l'ultimo rapporto dell'Agenzia fiamminga per la salute la situazione sarebbe comunque sotto controllo Focolaio di salmonellosi in Europa. Nel mese di maggio un Paese europeo ha segnalato casi - 453 confermati e 2 probabili - di Salmonella enteritidis in alcuni bambini di 44 scuole. I casi sono stati riferiti dal Belgio. La contaminazione da Salmonella è stata rilevata nelle Fiandre occidentali e orientali. Il sequenziamento dell’intero genoma, indagini su cibi e ambiente, nonché indagini sulla tracciabilità a monte non hanno stabilito ancora un legame tra il focolaio e le scuole interessate che sono tutte fornite da un singolo addetto al catering di Harelbeke. Nello specifico l'Agenzia federale per la sicurezza della catena alimentare (Afsca) ha prelevato 79 campioni da questo servizio di catering. Sessantacinque sono risultati conformi. La società è in attesa dei risultati più recenti. Per contenere l'epidemia e individuare tempestivamente eventuali nuovi casi, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l'Efsa raccomandano che gli Stati membri dell'Ue intensifichino le proprie attività di monitoraggio". Il Paese colpito, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, dovrebbe condividere informazioni sulle indagini epidemiologiche, microbiologiche e ambientali, compresa l'emanazione di notifiche del caso, utilizzando il sistema di allarme rapido per alimenti e mangimi (Rasff) e il sistema di allarme precoce e risposta (Arr). Quest’ultimo rappresenta il canale ufficiale di notifica per le gravi minacce transfrontaliere alla salute. Per monitorare l'entità e la gravità di questo evento, i nuovi casi dovranno essere segnalati anche all’Epidemic Intelligence Information System for food- and waterborne diseases". La situazione sarebbe comunque sotto controllo.

Passeggero accende una sigaretta nel bagno dell'aereo e fa scattare l’allarme. Panico sull’aereo diretto a Los Angeles

Passeggero accende una sigaretta nel bagno dell'aereo e fa scattare l’allarme. Panico sull’aereo diretto a Los Angeles Accende una sigaretta nel bagno dell'aereo, nonostante il divieto assoluto di fumo, e fa scattare l'intero sistema di allarme e di sicurezza del velivolo, gettando nel panico gli altri passeggeri. E' accaduto mercoledì pomeriggio, sul volo San Francisco - Los Angeles della Southwest Airlines. Protagonista dell'accaduto un uomo. Evidentemente il passeggero non sapeva affatto che sull'aereo non è ossibile fumare, neppure in bagno. Di nascosto probabilmente è andato in bagno e si è acceso una bella sigaretta. Ma dopo alcuni tiri, con il fumo che ha iniziato ad invadere il piccolo stanzino, è scattato l'allarme. Nella cabina dei due piloti si sono accese le spie che indicavano che a bordo del velivolo c'era fumo. Il comandante e il suo assistente hanno allertato il personale di bordo per capire cosa stesse accadendo, mentre tra i passeggeri, è subentrato il panico, temendo che qualcosa stesse andando storto, che l'aereo stesse prendendo fuoco. Non solo. Qualcuno ha infatti temuto che fosse in atto un attentato, che a bordo vi fossero dei terroristi. Il personale di bordo ha iniziato l'ispezione del velivolo e tutto sembrava in realtà a posto. Hanno chiesto chi fosse rinchiuso nel bagno e quando si sono visti l'uomo uscire come se nulla fosse, ma con il bagno saturo di una nube di fumo, il personale di bordo è andato su tutte le furie. L'aereo è stato fatto atterrare allo scalo di San Jose per avviare tutte le procedure di controllo e verifica della strumentazione. Mentre l'uomo è stato consegnato all'autorità. Fumare a bordo di un aereo, specialmente se è in volo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non è solo mette a repentaglio la propria vita, ma mettere in pericolo quella di tutti gli altri passeggeri e dell'equipaggio. Infatti, il rilevatore di fumo è presente in ogni bagno di ogni aereo, e certo non bastano due tiri per farlo attivare. Non vale la pena rischiare una multa salata o come in questo caso l'arresto e soprattutto mettere in pericolo il volo. Sin da prima di acquistare il biglietto si sa che la regola è che non si fuma, e se si sa di non poterla rispettare è preferibile rimanere a casa o in alternativa prendere il treno o la nave.

mercoledì 30 maggio 2018

Allerta in Europa per il formaggio pastorizzato di latte vaccino ungherese con Listeria venduto in Italia. La segnalazione partita dall'Italia

Allerta in Europa per il formaggio pastorizzato di latte vaccino ungherese con Listeria venduto in Italia. La segnalazione partita dall'Italia Il 30 maggio il Ministero della salute italiano ha notificato alla UE un’allerta alimentare per la presenza di Listeria monocytogenes (presenza / 25 g) in formaggi pastorizzati di latte vaccino provenienti dall'Ungheria. I formaggi (presumibilmente) non sono più sul mercato anche se sono stati venduti in diverse catene di supermercati. Il formaggio è stato esportato nei Paesi UE, compresa l'Italia. La segnalazione è stata diffusa attraverso il sistema di allerta europeo (dettagli di notifica - 2018.1486), questo vuol dire che tutti i Paesi interessati hanno ricevuto la notizia e si sono attivarti immediatamente per verificare che il produttore abbia ritirato il formaggio dagli scaffali di tutti i punti vendita, informando i consumatori. Il motivo del ritiro, dunque, è una contaminazione da Listeria monocytogenes, un batterio che può dare origine a disturbi gastrointestinali e in alcuni soggetti a rischio può sfociare in malattie sistemiche più gravi come la meningite. Secondo quanto riporta l’Istituto superiore della sanità, la listeriosi fa parte del gruppo di malattie definibili come tossinfezioni alimentari e prende il nome dall’agente patogeno che la causa, il batterio Listeria monocytogenes. La listeriosi è particolarmente pericolosa per le persone immunodepresse, malati di cancro, diabete, Aids, persone anziane, neonati e donne in gravidanza. La listeriosi può assumere due forme: diarroica, più tipica delle tossinfezioni alimentari, che si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione; invasiva o sistemica, che attraverso i tessuti intestinali e il flusso sanguigno si diffonde sviluppando forme più acute di sepsi, encefaliti e meningiti. In questo caso, tra l’ingestione del cibo a rischio e la manifestazione dei sintomi possono passare anche periodi di tempo piuttosto consistenti, talvolta fino a 90 giorni. Dato il rischio grave che si corre in seguito alla contaminazione del batterio particolarmente patogeno, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda massima allerta, in attesa che il Ministero della salute comunichi sul suo sito web, nella sezione "Avvisi di sicurezza" i lotti, il produttore ed il nome dei formaggi interessati dal richiamo dal mercato europeo e non solo.

Ciclista multato per eccesso di velocità: "era più veloce dei pedoni". Multa di 20 euro per l'uomo. La foto della multa diventa virale sui social network

Ciclista multato per eccesso di velocità: "era più veloce dei pedoni". Multa di 20 euro per l'uomo. La foto della multa diventa virale sui social network Una vicenda strana, ma vera, che sta spopolando in rete, quella accaduta ad un ciclista nella rigorosa città di Linz, un comune dell'Alta Austria. L'uomo è stato multato per eccesso di velocità, perché pedalava più veloce dei pedoni. Il fatto, confermato da David Furtner, funzionario addetto all'ufficio stampa della Polizia locale, è accaduto lunedì pomeriggio nel centro di Linz. Secondo quanto riportato sulla pagina Facebook, un ciclista si è visto contestare da una pattuglia della locale polizia, una multa di 20 euro per eccesso di velocità. L'uomo, con la sua bici, è stato infatti fotografato dall’autovelox mentre procedeva a 20 chilometri all’ora, in un tratto di strada dove il limite era di 10. Forse, spiega Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, se l'uomo fosse andato alla medesima velocità su uno skateboard o su dei pattini, non sarebbe stato multato perché “sarebbe stato considerato un pedone”. In rete si è diffusa subito la foto della multa che è diventata virale e il post su Facebook ha già migliaia di commenti.

Allergan ritira le pillole contraccettive Taytulla negli Stati Uniti. Rischio “gravidanza indesiderata”. La casa farmaceutica ha annunciato il ritiro delle pillole contraccettive Taytulla negli Stati Uniti

Allergan ritira le pillole contraccettive Taytulla negli Stati Uniti. Rischio “gravidanza indesiderata”. La casa farmaceutica ha annunciato il ritiro delle pillole contraccettive Taytulla negli Stati Uniti La casa farmaceutica Allergan ha annunciato il ritiro delle sue pillole contraccettive negli Stati Uniti, perché alcuni pacchetti contengono pillole placebo disposte nei giorni sbagliati del ciclo, che possono portare alla gravidanza. La marca di pillole coinvolte è Taytulla, in particolare le scatole la cui data di scadenza è maggio 2019. "Allergan ha recentemente identificato, attraverso un rapporto medico, che quattro pillole placebo sono state collocate nell'ordine sbagliato in un pacchetto Taytulla, In particolare, i primi quattro giorni di trattamento contengono quattro compresse placebo non ormonali invece di compresse attive. "Questo errore rappresenta un rischio di "gravidanza indesiderata" per gli pazienti, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Allergan, noto per il suo trattamento Box contro le rughe, consiglia agli utenti di Taytulla di contattare il proprio medico o di restituire il prodotto. Il ritiro sembra aver influenzato il titolo azionario di Allergan su Wall Street, dove ha perso oltre l'1% nei primi scambi.

Sprechi a Lecce. L’irrigatore si rompe, l’acqua zampilla a litri in pieno centro e i vigili non rispondono. Lo “Sportello dei Diritti”: cambino le cattive abitudini amministrative

Sprechi a Lecce. L’irrigatore si rompe, l’acqua zampilla a litri in pieno centro e i vigili non rispondono. Lo “Sportello dei Diritti”: cambino le cattive abitudini amministrative Una scena vista e rivista quella degli irrigatori degli impianti a servizio delle aiuole pubbliche a Lecce che si rompono in pieno giorno e continuano a far zampillare acqua per interminabili minuti prima di qualsiasi intervento. Ancora una volta le fotografie scattate questa mattina dai cittadini nei pressi della rotatoria di viale Leopardi, documentano l’ennesimo vero e proprio spreco della preziosa risorsa, quale è l’acqua - ma anche un pericolo per il traffico per il rischio acquaplaning cui sono soggetti i veicoli che percorrono quei tratti di strada - che si ripete ciclicamente e che dev’essere posto all’attenzione della nuova amministrazione che della lotta agli sprechi delle precedenti si è posta come alfiere. Il fatto più eclatante però, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è che l’intervento per porvi rimedio si è fatto attendere anche perché alcuni cittadini ci hanno riferito di aver tentato di chiamare telefonicamente la Polizia Municipale senza però riuscire a prendere contatto mentre, nel frattempo, l’acqua sgorgava copiosa e invadeva la sede stradale, creando non solo inevitabile curiosità, ma anche pericolo per la circolazione. Occorre, quindi, non solo maggiore tempestività negli interventi, pure manutentivi, ma anche una più compiuta oculatezza nella gestione da parte dell’ente della preziosa risorsa che è l’acqua, evitando categoricamente di procedere con l’irrigazione nelle ore diurne.

martedì 29 maggio 2018

Studio shock: cozze "positive" agli oppiacei.

Studio shock: cozze "positive" agli oppiacei. Una ricerca ha scoperto che parte dei molluschi analizzati in diverse parti del litorale della costa occidentale degli Stati Uniti conteneva tracce di questo tipo di droghe Gli Stati Uniti si trovano di fronte ad una vera e propria “crisi degli oppiacei” che è diventata una preoccupazione per il paese nordamericano. Un gruppo di scienziati, che hanno analizzato la contaminazione dell'acqua nella zona di Seattle, nello stato di Washington (USA), ha scoperto che il consumo di queste droghe può avere conseguenze inaspettate. Lo studio, sviluppato dal Puget Sound Institute, un'istituzione in cui collaborano scienziati dell'Università di Tacoma (Washington) e dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente, ha rivelato che diversi molluschi analizzati in diverse aree dello stretto di Puget contenevano tracce di oppiacei. I ricercatori hanno usato le cozze come una risorsa per misurare l'inquinamento delle acque del Puget Sound, una zona costiera con un elevato consumo di molluschi. Per lo studio, hanno depositato le cozze in 18 punti della costa e hanno scoperto che, almeno in tre dei luoghi scelti, le cozze risultavano positive agli oppiacei. Nello specifico, i ricercatori hanno scoperto tracce di ossicodone, un potente analgesico che può causare dipendenza. Una scoperta sorprendente, "ma non pericolosa per il consumo", chiariscono i ricercatori. Lo scopo dell'indagine non era quello di dimostrare che l'assunzione di questi molluschi era pericolosa, ma di mostrare che in alcune zone il consumo di oppiacei è così elevato che i resti del farmaco vengono rilevati nelle cozze. "Questo indica che ci sono molte persone che consumano ossicodone nell'area di Puget", afferma la biologa Jennifer Lanksbury del Dipartimento del Fish and Wildlife dello Stato di Washington. "Quello che mangiamo e ciò che espelliamo va al Puget Sound", ha detto alla televisione locale. È abbastanza probabile che i residui di oppiacei provengano da impianti di trattamento delle acque reflue: sebbene l'acqua residua sia filtrata, il sistema non lo fa in un modo specifico. Vale a dire che resti di medicinali, antibiotici o antidepressivi possono rimanere nell'acqua che viene sversata in mare. In effetti, le cozze sono risultate positive anche per molte di queste sostanze. La composizione genetica delle cozze è più semplice di quella del pesce, un motivo per cui sono "eccellenti" per la ricerca, secondo Lanksbury. I pesci sono in grado di metabolizzare alcune sostanze chimiche, ma le cozze non lo fanno, quindi in molti casi sono più bravi a rivelare le sostanze inquinanti nell'acqua. L’equipe ha iniziato l'analisi delle cozze nell'inverno 2013 e ha condotto due ulteriori studi nel 2016 e nel corso di quest'anno per determinare che i molluschi di quella regione soffrono di contaminazione a causa di una vasta gamma di farmaci. Gli scienziati hanno sottolineato che le cozze per il consumo provengono da acque pulite. Questa scoperta arriva in un momento in cui i casi di overdose dovuti all'uso di oppioidi continuano ad aumentare negli Stati Uniti e hanno già raggiunto un livello di morti mai visto fino ad oggi, secondo il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) l’agenzia federale che si occupa del controllo e la prevenzione delle malattie. In generale, i casi di overdose sono aumentati del 30% in 16 stati tra luglio 2016 e settembre 2017 in tutte le fasce di età, uomini e donne, con alcune variazioni tra aree urbane e rurali. Una ricerca shock, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che tuttavia può essere utile per verificare anche se il nostro Paese è soggetto a un consumo massivo di oppiacei o altre droghe.

"Nelle cozze biotossine oltre i limiti ad alta pericolosità per la salute umana": stop alla pesca dei molluschi a Santa Gilla dopo le analisi effettuate dall'Assl di Cagliari sulle cozze della laguna

"Nelle cozze biotossine oltre i limiti ad alta pericolosità per la salute umana": stop alla pesca dei molluschi a Santa Gilla dopo le analisi effettuate dall'Assl di Cagliari sulle cozze della laguna Allarme biotossine per le cozze provenienti dalla laguna di Santa Gilla (Sardegna). A lanciarlo è l'Ats Assl di Cagliari, all’esito di analisi effettuate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna su campioni di mitili prelevati nella laguna, nell’ambito del piano di monitoraggio predisposto dall’Assessorato regionale alla Sanità. Nello specifico sono stati rilevati elevati contenuti di biotossine algali di tipo PSP, ad “alta pericolosità per la salute umana". In questo momento la pesca da parte degli operatori autorizzati è già stata interdetta, limitatamente alla laguna di Santa Gilla. Il rischio, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rilanciando le raccomandazioni del Servizio di Igiene degli Allevamenti e delle produzioni zootecniche, è che i mitili prelevati abusivamente dalla laguna possano esser commercializzati al di fuori dei canali legali, mettendo a grave rischio la salute dei consumatori. Mentre i molluschi acquistati esclusivamente attraverso "canali autorizzati all’interno di sacchetti con etichette che ne riportano la provenienza, possono essere acquistati in sicurezza".

lunedì 28 maggio 2018

L'FBI lancia un allarme globale: è necessario riavviare i router. Rilevato un malware che registra le informazioni degli utenti

L'FBI lancia un allarme globale: è necessario riavviare i router. Rilevato un malware che registra le informazioni degli utenti Un allarme senza precedenti con un ambito che può essere considerato massiccio: l'FBI ha rilevato un attacco da parte di un hacker dalla Russia attraverso il quale sarebbe stato introdotto un malware che si sarebbe "appropriato" del router di casa. Le autorità statunitensi hanno identificato questo malware come VPNFilter e, come abbiamo sottolineato, prenderebbero il controllo del nostro router per diffondere attacchi globali coordinati e, naturalmente, registrare tutte le attività sulla rete di dispositivi connessi. La gravità di questo attacco è tale che gli hacker potrebbero cancellare completamente la connessione Internet in aree intere e ciò che è più preoccupante, eseguire massicci attacchi su obiettivi specifici. La portata di questo attacco è ancora sconosciuta, ma si stima che oltre mezzo milione di router domestici saranno colpiti in tutto il mondo e, data la configurazione di rete di questo tipo di attacco, si presume che questo numero sarà attivato in modo esponenziale in qualsiasi momento. L'operazione è la seguente: un router affetto da VPNFinder rimane in modalità letargica in attesa di ricevere istruzioni per effettuare un attacco coordinato contro un obiettivo determinato dagli hacker. Nel frattempo, registrerebbe tutte le informazioni provenienti dalla nostra attività sulla rete (sì, anche le password), ei ricercatori che hanno identificato l'hack hanno verificato l'esistenza di un "pulsante letale" attraverso il quale gli aggressori potevano disabilitare permanentemente il dispositivo. In un'azione coordinata su larga scala, VPNFinder potrebbe disabilitare la connessione Internet in quartieri o intere città, dato il gran numero di marchi interessati. L'FBI ha elencato le squadre interessate in un elenco, ma ha avanzato che ciò non significa che coloro che non compaiono nell'elenco non siano interessati o siano sensibili ad esso. In questo elenco troviamo produttori come Netgear, TP-Link o Linksys, anche se, come abbiamo sottolineato, i produttori interessati potrebbero essere molti di più. Cosa fare in ogni caso? Le autorità consigliano di eseguire qualcosa di molto semplice: riavvia il router (scollegalo e ricollegalo); con questo passo il malware sarebbe disabilitato nella maggior parte dei casi, anche se non ci sono garanzie neanche per questo. Gli esperti Cisco, l'azienda che avrebbe rilevato l'attacco in prima istanza, vanno oltre le loro raccomandazioni: ripristinare le impostazioni di fabbrica del dispositivo per garantire che non rimanga traccia del malware. Questa misura è più definitiva, ma non è consigliata a tutti coloro che non hanno un alto livello di conoscenza in questo tipo di apparecchiatura, dal momento che ci costringerà a riconfigurare il router internamente (la maggior parte dei router viene consegnata dal provider). Internet e sono configurati in fabbrica). Una misura aggiuntiva che è sempre consigliabile: cambiare la password del pannello di controllo che dà accesso al router. Gli esperti consigliano anche di assicurarsi che il router abbia già l'ultima versione del firmware (si spera che i produttori si siano messi al lavoro per risolvere il problema). Gli esperti raccomandano di riavviare il router come "disperato" ma la misura non risolve il problema sottostante: "il riavvio di un router può causare il ritorno a uno stato precedente alla sua infezione, ma non lo protegge da un nuovo ". Il router è sempre un dispositivo "più vulnerabile", secondo questo esperto, dal momento che viene solitamente commercializzato con le impostazioni di fabbrica "e in ambienti di piccole dimensioni non è protetto con strumenti come l'antivirus".Per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, ancora una volta è la prova che nessuno è immune agli attacchi informatici. La nostra preoccupazione che non venga compromessa ulteriormente la privacy e la sicurezza dei cittadini.

https://www.sportellodeidiritti.org/news/item/giappone-asta-record-per-una-coppia-di-meloni-valgono-25mila-euro

Giappone: asta record per una coppia di meloni. Valgono 25mila euro! I meloni giapponesi Yubari hanno raggiunto somme folli all'asta. Due meloni "Yubari", sono stati venduti sabato nelle aste di Sapporo sull'isola di Hokkaido, nel nord del Giappone per una somma record di 3,2 milioni di yen (oltre 25.000 euro). La coppia è stata la prima dell'anno ad essere messa all'asta al mercato all'ingrosso di Sapporo ed è stata acquistata da un'azienda locale di confezionamento frutta. Questa somma, che sarebbe sufficiente per acquistare una nuova auto in Giappone, soppianta i 3 milioni di yen ottenuti due anni fa per due meloni Yubari. I giapponesi hanno un culto della frutta di lusso e del melone Yubari, un melone Cantalupo coltivato sull'isola di Hokkaido e protetto da un'etichetta, un regalo molto popolare, come il buon vino. Pur pagando tali somme, i giapponesi non guardano al costo di acquisto, in particolare quando offrono la frutta, un dono prezioso nell'arcipelago. Nei reparti dei grandi magazzini dedicati o negozi specializzati, le opere d'arte della natura sono esposte come gioielli, protette da una rete bianca. Spesso vendute singolarmente, mele, pere, pesche, uva presentano forme perfette e lasciano un gusto squisito al palato. Anche nei supermercati di base, la frutta è ancora costosa: una sola mela spesso costa l'equivalente di 2 euro. Eppure osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” in Italia diciamo che la frutta è cara. Se amate la frutta e non potete farne a meno… beh, cominciate ad ipotecare casa vostra, come avviene in un qualunque supermercato “Tokyo food show”. Godiamo la frutta noi che possiamo!

Antisettico ritirato dalle farmacie. Ecco il lotto

Antisettico ritirato dalle farmacie. Ecco il lotto L’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha disposto il ritiro di un lotto di un antisettico della ditta Cantel Medical Italy Srl nella confezione: lotto n. 3216 scad. 12/2019 della specialità medicinale CLOREXAN SOLUZ CUT FL 1000ML – AIC 032534087. Il provvedimento si è reso necessario, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, a seguito della comunicazione della ditta Cantel Medica, successiva alla segnalazione della S.C. dell’Arcispedale Santa Maria Nova di Reggio Emilia, concernente la presenza di sedimento sul fondo. CLOREXAN è un antisettico disinfettante biguanido con azione battericida (che uccide i batteri) e batteriostatica (che blocca la crescita dei batteri). La ditta Cantel Medical ha comunicato l’avvio della procedura di ritiro che il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è invitato a verificare.

domenica 27 maggio 2018

Traffico aereo da e per il Regno Unito in tilt. La tempesta di fulmini che ha colpito la Gran Bretagna provoca il caos nell’aeroporto Londra Stansted

Traffico aereo da e per il Regno Unito in tilt. La tempesta di fulmini che ha colpito la Gran Bretagna provoca il caos nell’aeroporto Londra Stansted. Previsti rimborsi e benefit per i viaggiatori colpiti dai ritardi. Lo “Sportello dei Diritti”: ma vanno indennizzati anche i disagi. Al via le richieste di compensazione pecuniaria e risarcitorie L'eccezionale tempesta di fulmini che ha colpito Irlanda e Regno Unito nella nottata tra sabato e domenica, non solo ha reso spettacolari i cieli delle due grandi isole, illuminati da migliaia di scariche elettriche, almeno 20.000 stando alle rilevazioni, ma ne ha anche mandato in tilt il traffico aereo. Uno dei principali aeroporti della zona di Londra ha, infatti, riportato interruzioni dei voli nella giornata di domenica dopo che uno dei sistemi di rifornimento degli aerei è stato danneggiato. Le autorità dell’aeroporto di Londra Stansted hanno riferito che un fulmine ha bloccato il sistema di rifornimento "per un determinato periodo questa mattina. Gli ingegneri sono stati sul posto e ora hanno ripristinato il sistema, tuttavia i voli potrebbero ancora essere soggetti a deviazione, ritardo o cancellazione”. Sarebbero, infatti, più di 200 i voli ritardati nell’importante aeroporto londinese, divenuto uno dei principali hub della compagnia lowcost Ryanair. Altre 31 partenze e 18 arrivi sono stati annullati, secondo FlightStats, che fornisce dati sull'aviazione commerciale. Gli aeroporti della zona di Londra erano più affollati del solito, dal momento che la Gran Bretagna è nel bel mezzo di un lungo fine settimana festivo, e molti scolari hanno anche usufruito di una pausa per la metà della settimana. La compagnia aerea con sede in Irlanda si è scusata con le persone colpite, ma ha comunicato che le interruzioni erano al di fuori del controllo della compagnia. "Una serie di voli sono stati purtroppo annullati all'aeroporto di Stansted questa mattina a causa di un precedente guasto al sistema di rifornimento aeroportuale, causato da un fulmine", ha detto un portavoce di Ryanair. "Tutti i clienti interessati vengono contattati e informati sulle loro opzioni di rimborso completo, trasferimento gratuito al prossimo volo disponibile o trasferimento gratuito su un percorso alternativo." Al di là delle cancellazioni e dei ritardi, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è assai significativo che la grande compagnia lowcost si sia offerta di provvedere per alleviare le conseguenze del problema tecnico accaduto presso l’aeroporto, ma è bene ricordare che a termini del Regolamento CE n. 261/04, i rimborsi e i benefit come il diritto all’assistenza - pasti e bevande in relazione alla durata dell'attesa; sistemazione in albergo, nel caso in cui siano necessari uno o più pernottamenti per il riavvio quanto prima possibile in relazione all'operativo della compagnia aerea trasferimento dall'aeroporto al luogo di sistemazione e viceversa; due chiamate telefoniche o messaggi via telex, fax o posta elettronica - non sono sufficienti a risarcire i notevoli disagi patiti dalle migliaia di viaggiatori che si trovavano o dovevano partire rispettivamente in e da Londra. In tali casi, infatti, alla compagnia aerea spetta anche liquidare la cosiddetta compensazione pecuniaria variabile per i viaggi intracomunitari per tratte inferiori o pari a 1500 Km ad euro 250, superiori a 1500 Km ad euro 400, e per le tratte aeree extracomunitarie inferiori o pari a 1500 Km euro 250, comprese tra 1500 e 3500 Km euro 400, superiori a 3500 Km euro 600.

sabato 26 maggio 2018

Gli psicologi scoprono che la depressione accelera l'invecchiamento cerebrale

Gli psicologi scoprono che la depressione accelera l'invecchiamento cerebrale.Un nuovo studio dell'Università del Sussex ha rivelato un'associazione tra depressione e invecchiamento più veloce cerebrale. "Abbiamo bisogno di proteggere il benessere mentale dei nostri anziani e di fornire solidi servizi di supporto a chi soffre di depressione e ansia per salvaguardare le funzioni cerebrali in età avanzata " Gli scienziati hanno precedentemente dimostrato che il rischio di demenza in età avanzata è maggiore tra le persone con depressione o ansia, ma questo è il primo studio che mostra l'effetto negativo della depressione sulla funzione cognitiva generale nella popolazione generale. Come riportato nella rivista Psychological Medicine, gli psicologi hanno eseguito una revisione sistematica di 34 studi trasversali e hanno valutato le prove disponibili per 71.000 persone, comprese le persone che presentavano sintomi di depressione e quelle con diagnosi di depressione clinica. Lo studio ha valutato il tasso di declino della funzione cognitiva complessiva (comprendente perdita di memoria, velocità di elaborazione delle informazioni e funzione esecutiva) negli anziani. I ricercatori hanno scoperto che tra gli individui affetti da depressione c'era un declino maggiore nelle funzioni cognitive durante la maggiore età adulta, rispetto alle persone che non avevano la condizione. Dato il lungo periodo pre-clinico prima che la demenza venga tipicamente diagnosticata, il riscontro è significativo per gli interventi precoci, poiché attualmente non esiste una cura per la malattia. Gli autori principali Darya Gaysina e Amber John, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti " chiedono una maggiore consapevolezza di quanto sia importante sostenere la salute mentale per proteggere la salute del cervello in età avanzata. Questo studio è di grande importanza - le nostre popolazioni stanno invecchiando a un ritmo rapido e il numero di persone che vivono con capacità cognitive decrescenti e demenza dovrebbe crescere in modo sostanziale nei prossimi trenta anni ". Darya Gaysina, autore principale aggiunge che i risultati dovrebbero fornire al governo ulteriori motivi per prendere sul serio i problemi di salute mentale e garantire che le disposizioni sanitarie siano adeguatamente finanziate. Lo studio infine conclude: "Abbiamo bisogno di proteggere il benessere mentale dei nostri anziani e di fornire solidi servizi di supporto a chi soffre di depressione e ansia per salvaguardare le funzioni cerebrali in età avanzata "

Presenza grande predatore nel Mediterraneo. Catturato grande squalo bianco al largo dell'isola turistica tunisina di Djerba

Presenza grande predatore nel Mediterraneo. Catturato grande squalo bianco al largo dell'isola turistica tunisina di Djerba Non hanno creduto ai loro occhi l'equipaggio di un peschereccio tunisino, quando hanno tirato su la rete. Anziché pesce azzurro, nel sacco hanno trovato un grosso squalo bianco, di quasi 4 metri ed oltre 780 kg di peso, che si dimenava nel tentativo di liberarsi. Il fatto è accaduto giovedì (24 maggio 2018) a circa 65 chilometri dall'isola vacanza Djerba a sud della Sicilia. L’animale, ormai morto, è stato scaricato con un argano montato e adagiato su un pianale prima di essere portato nel piazzale del mercato ittico. Attorno molti curiosi e c’è chi ne ha approfittato per qualche scatto. Foto e video della spettacolare cattura, pubblicati giovedì anche dalla Guardia costiera tunisina, mostrano come il gigantesco predatore viene sollevato dalla barca da una gru nel porto di Zarzis. Secondo i resoconti dei media tunisini, l'animale è stato filettato e venduto. Si dice che i pescatori abbiano ricevuto 6.000 dinari (circa 2.000 euro). Imbattersi in uno squalo bianco nel mare Mediterraneo è molto raro, ma non impossibile, spiegano gli esperti. Certo è che la presenza di un così grosso esemplare quasi sotto costa, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, deve far riflettere. I commenti più indignati stanno facendo il giro dei social network, dal momento che gli squali bianchi sono una specie in via di estinzione.

Gli scienziati sono sorpresi dalla dichiarazione sui benefici delle radiazioni ultraviolette

Gli scienziati sono sorpresi dalla dichiarazione sui benefici delle radiazioni ultraviolette Scienziati cinesi hanno condotto uno studio sui topi e hanno scoperto che una piccola quantità di luce ultravioletta migliora le capacità cognitive di una persona. Inoltre, piccole dosi stimolano la produzione di glutammato, secondo la rivista Cell . Wei Xiong ei suoi colleghi dell'Università della Scienza e della Tecnologia della Cina hanno studiato piccole molecole nei neuroni del topo usando la spettrometria di massa, un metodo per determinare la struttura di una sostanza. Hanno trovato l'acido urico. Prima di questo, gli scienziati non erano a conoscenza della sua presenza nel sistema nervoso centrale. L'acido urocanico si forma nella pelle, la sua sintesi consente di proteggersi dagli effetti pericolosi dell'ultravioletto (UV). Gli scienziati per alcune ore hanno irradiato i topi con lampade UV. Successivamente hanno confrontato il contenuto di queste molecole nei neuroni con i dati preliminari, dimostrando che sono davvero cresciuti. I topi pre-irradiati mostrano risultati migliori nei test della memoria rispetto ad altri topi. La conclusione degli scienziati è che : a causa dell'azione dell'acido uroconico, i raggi UV possono stimolare il cervello. Tuttavia, l'irradiazione rimane un importante fattore di rischio per il cancro della pelle, ma a piccole dosi è ancora necessario. A proposito, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti "il Ministero della Salute avverte che sebbene l'esposizione prolungata ai raggi ultravioletti aumenti l'insorgenza di cancro della pelle, non rinunciare al sole.

Specie aliene: una misteriosa creatura sparata nel Montana. L'animale ucciso da un contadino del Montana lascia perplessi gli esperti statunitensi di fauna selvatica.

Specie aliene: una misteriosa creatura sparata nel Montana. L'animale ucciso da un contadino del Montana lascia perplessi gli esperti statunitensi di fauna selvatica. Madre Terra ha un nuovo abitante. Un allevatore di Denton ha sparato il 16 maggio una bestia che vagava a poche centinaia di metri dai suoi animali da fattoria, credendo che fosse un lupo. Ma dopo aver ispezionato la creatura, gli esperti non sono stati in grado di definire la sua specie. Dubitano che sia davvero un lupo perché i suoi denti sono troppo corti, le sue zampe anteriori anormalmente piccole e gli artigli troppo grandi. Sui social network, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti,”circolano teorie di tutti i tipi che potrebbero essere un lupo mannaro, un giovane orso grizzly o un parente del famoso Bigfoot. In un comunicato stampa, il Dipartimento di pesca, fauna selvatica e parchi del Montana afferma che si tratta di una giovane femmina non in allattamento, un membro della famiglia che include cani, volpi coyote e lupi. "Non sappiamo cosa sia, stiamo aspettando l'analisi del DNA", afferma Bruce Auchly, portavoce del dipartimento. I risultati sono attesi entro una settimana. Al quotidiano "Ty Smucker", un esperto di lupi ha spiegato che "la sua pelliccia è diversa da quella dei lupi". "Le orecchie sono troppo grandi, le gambe sembrano un po 'corte, le gambe sembrano un po' piccole e il vello è strano, c'è qualcosa che mi sfugge". La caccia al lupo è permessa nello stato del Montana. Ai residenti è permesso di uccidere un animale quando minaccia la loro proprietà.

Ubriachezza molesta sui voli. Un altro caso su un volo Ryanair da Manchester a Tenerife.

Ubriachezza molesta sui voli. Un altro caso su un volo Ryanair da Manchester a Tenerife. L’aereo "accelera" a destinazione dopo che "un gruppo di ubriachi tra i passeggeri" crea il caos a bordo. Arresti dopo l'atterraggio. Lo “Sportello dei Diritti”: urgono modifiche significative per vietare la vendita di alcolici negli aeroporti. L’ennesimo caso tra quelli già segnalati dallo “Sportello dei Diritti” fa riesplodere la polemica su un fenomeno che riguarda la sicurezza dei voli: l’ubriachezza a bordo dei velivoli di linea sta diventando un problema serio che merita la dovuta attenzione da parte delle autorità aereoportuali e quelle che regolamentano il traffico aereo e richiede misure urgenti per evitare che ci scappi la tragedia. Questa volta è accaduto al volo Ryanair FR4332 / RYR23AY del 24 maggio da Manchester a Tenerife, che ha costretto i piloti ad accelerare l’arrivo e ha portato un gruppo di passeggeri ubriachi ad essere arrestati dopo l’atterraggio. La compagnia aerea già ieri ha ufficializzato di aver chiesto un limite di due drink per i passeggeri prima dei voli dopo quanto avvenuto. I controllori del traffico aereo hanno rivelato di aver accorciato la rotta – e i "passeggeri difficili" sono stati arrestati dopo che l'aereo è atterrato. Ryanair ha confermato in data di ieri che un gruppo di persone ha scatenato il panico sul volo da Manchester a Tenerife lo scorso 24 maggio. L’annuncio pubblicato su Twitter, dai controllori del traffico aereo ha affermato che il personale dell'aereo aveva richiesto l'intervento della polizia, e ha aggiunto: "Abbiamo tagliato il percorso il più possibile per coordinare la richiesta". Un portavoce di Ryanair ha detto che l'incidente illustra il motivo per cui la compagnia aerea sta facendo pressioni sui limiti delle quantità di alcol che i clienti possono bere negli aeroporti. Ed ha affermato in una dichiarazione: "L'equipaggio di questo volo da Manchester a Tenerife (24 maggio) ha richiesto l'assistenza della polizia all'arrivo dopo che un gruppo di individui è diventato dirompente. "Non tollereremo comportamenti indisciplinati o distruttivi in qualsiasi momento e la sicurezza e il comfort dei nostri clienti, equipaggio e aeromobili sono la nostra priorità numero uno". Ed ha continuato: "Questo è adesso un problema per la polizia locale. Ed è esattamente il motivo per cui chiediamo modifiche significative per vietare la vendita di alcolici negli aeroporti, come un limite di due bicchieri per passeggero e nessuna vendita di alcolici prima delle 10:00. "Spetta agli aeroporti introdurre queste misure preventive per frenare l'eccessivo consumo di alcolici e i problemi che crea, piuttosto che consentire ai passeggeri di bere in eccesso prima dei propri voli". Sono queste delle proposte che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” devono essere immediatamente eseguite per evitare che si continuino a verificare situazioni del genere che mettono a repentaglio l’incolumità dei passeggeri e la sicurezza dei voli e ciò prima che possa accadere qualche tragedia determinata dal comportamento di singoli o interi gruppi che si ubriacano prima di prendere l’aereo. Il divieto di vendita di alcolici negli aeroporti, quindi, deve diventare una priorità per ogni autorità che si occupa del traffico aereo.

venerdì 25 maggio 2018

Nullita’ dell’avviso di accertamento notificato a mezzo posta, ma firmato digitalmente

Nullita’ dell’avviso di accertamento notificato a mezzo posta, ma firmato digitalmente CTP di Salerno, sez. VI, sentenza depositata il 14 maggio CTP di Pescara, sez. I, sentenza 926/01/2017 CTP di Treviso, sez. I, sentenza 55/01/2018 La CTP di Salerno, con una sentenza depositata lo scorso 14 maggio, ha dichiarato nullo, per difetto di sottoscrizione, l’avviso di accertamento firmato digitalmente e notificato in via ordinaria prima del 2018 (allorquando il d.lgs n. 217/2017 ha esteso l’obbligo digitale anche agli atti accertativi). La Commissione campana ha accolto il ricorso adducendo una motivazione innovativa e destinata a fare molto “rumore”. La pronuncia trae origine dall’impugnazione di un avviso di accertamento firmato digitalmente, stampato e poi notificato a mezzo posta, con cui veniva contestata una maggiore Irpef. Impugnato l’atto, il contribuente ne eccepiva l’illegittimità, perché sottoscritto digitalmente (e non mediante firma autografa) e perché inviato in formato cartaceo a mezzo posta. In buona sostanza, il ricorrente rilavava l’inesistenza giuridica dell’avviso erariale, stante l’inapplicabilità dell’art. 2, co.6, d.lgs n.82/2005 (Codice dell’amministrazione digitale, Cad) alla materia fiscale. Invero, il suddetto art.2, co.6, cit. contiene importanti eccezioni alla facoltà-obbligo per la pubblica amministrazione di firmare digitalmente i propri atti: esso, infatti, esclude, l’applicazione del Cad a tutti gli atti emessi nell’esercizio delle attività/funzioni ispettive e di controllo fiscale. Ebbene, costituitosi in giudizio, l’Ufficio insisteva per il rigetto del ricorso e la fondatezza della propria pretesa. La CTP di Salerno, chiamata a pronunciarsi sulla controversia, accoglieva il ricorso e dichiarava l’avviso di accertamento (emesso digitalmente prima del 2018) giuridicamente inesistente. Più nel dettaglio, i primi giudici precisavano che la firma digitale de qua risultava invalida, poiché estranea al paradigma legislativo e in totale violazione dell’art. 2, co.6, Cad. Orbene, sul punto occorre precisare che per quanto attiene alla firma digitale, la stessa è stata introdotta per dare validità ai documenti informatici, normalmente inviati solo via Pec o comunque per posta elettronica. Nello specifico, segnalano gli esperti avvocati tributaristi Avv. Maurizio Villani e Avv. Federica Attanasi, la firma digitale è disciplinata dal Codice dell’amministrazione digitale (d.lgs n.82/2005) e, in concreto, consiste in un particolare tipo di firma basato su un sistema di chiavi crittografiche, che consente al titolare firmatario e destinatario di verificare la provenienza e l’integrità di un documento informatico. Da tanto ne consegue che, la firma digitale non è solo l’indicazione del nome e cognome del sottoscrittore, bensì la creazione di un sistema di chiavi che consentono al ricevente di verificare l’autenticità dell’atto. Il Cad prevede, inoltre, che il documento firmato digitalmente sia inviato tramite pec in un formato specifico. A ciò si aggiunga che, il Cad non si applica all’esercizio delle attività e funzioni ispettive e di controllo fiscale (art. 2, comma 6, D. Lgs. n. 82/2005), con la conseguenza che l’utilizzo di tali procedure da parte dell’Agenzia delle Entrate è da considerarsi del tutto illegittimo. Peraltro, in senso conforme, ci sono state altre pronunce di merito, e in via del tutto esemplificativa, si cita: a) la sentenza 926/01/2017 emessa dalla CTP di Pescara, con cui è stata dichiarata la nullità di un avviso di accertamento sottoscritto digitalmente mediante l’indicazione a stampa del nominativo del capo ufficio (o del funzionario delegato) e inviato a mezzo posta raccomandata e non tramite Pec. La Ctp di Pescara ha innanzitutto precisato che «l’invalidità di un atto tributario, essendo quest’ultimo a formazione procedimentale progressiva, può derivare non solo da questioni sostanziali, ma anche da aspetti procedurali la cui mancanza o indeterminabilità può determinare l’illegittimità del provvedimento amministrativo. Tra i presupposti cosiddetti formali che il provvedimento tributario deve contenere e da cui conseguono rilevanti effetti sostanziale rientra l'obbligatorietà della sottoscrizione del capo dell'ufficio o del funzionario da lui delegato, le conseguenze derivanti dalla mancanza o dal difetto di sottoscrizione degli avvisi di accertamento, rappresentano una condizione non di mera irregolarità, ma di assoluta nullità dell'atto(…) Per gli accertamenti ordinari, quindi, la sottoscrizione, necessaria ai fini della validità può essere solo autografa ovvero dal 1˚ luglio 2017, in vigenza della Pec, attraverso firma digitale, atteso che il contribuente riceverà documenti informatici e non cartacei (…) In altre parole, solo la combinazione di firma digitale ed invio tramite Pec consentirà al contribuente un immediato controllo dell'autenticità del provvedimento notificato, oltre che l'accesso a tutte le informazioni ed atti correlati. L'utilizzo del Cad però, attualmente è escluso per le attività e funzioni ispettive e di controllo fiscale (articolo 2, Dlgs 82/2005) di cui l'atto di accertamento non è altro che la parte conclusiva». Per tale ragione, nel caso di specie, essendoci una sottoscrizione digitale (e soltanto l’indicazione a stampa del nominativo del capo ufficio/funzionario delegato) e non la firma autografa ed essendo stato notificato in modalità cartacea tramite posta ordinaria, l’atto impugnato è stato di fatto ritenuto privo di sottoscrizione e, dunque, nullo, atteso il chiaro tenore della norma di cui all’articolo 42, comma 3 del Dpr 600/73 secondo cui l’accertamento è nullo qualora l’avviso sia privo di firma. b) la sentenza 55/01/2018 emessa dalla CTP di Treviso, con cui è stato accolto un ricorso presentato da una S.r.l. avverso un avviso di accertamento notificato a mezzo raccomandata e contenente la dicitura “firmato digitalmente”. Anche in questo caso, i primi giudici hanno ritenuto giuridicamente inesistente l’avviso di accertamento, notificato dall’Agenzia delle Entrate tramite raccomandata, ma sprovvisto della firma autografa del Dirigente autorizzato e recante la dicitura “firmato digitalmente”. Secondo la Commissione Tributaria Provinciale di Treviso, è illegittimo per difetto di sottoscrizione l'accertamento tributario notificato al contribuente in modalità tradizionale, ossia cartacea, se lo stesso riporta solo la dicitura “atto firmato digitalmente” ed è assente la firma autografa del funzionario. Questo perché soltanto la notifica dell'atto a mezzo Pec consente all'amministrazione di inviare atti con firma digitale. Per contro, se la notifica avviene con modalità cartacea, è necessaria la sottoscrizione autografa, pena l'invalidità dell'atto, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, . Più nel dettaglio, l'atto notificato in maniera cartacea privo di sottoscrizione autografa non permette di verificare la presenza della sottoscrizione digitale, ossia di verificare la presenza delle chiavi crittografiche. Infatti, per essere considerato valido, deve recare la sottoscrizione autografa del funzionario, quale espressione della volontà dell'ente impositore. La sottoscrizione del funzionario rappresenta la cerniera tra volontà della persona fisica, che si immedesima nell'ente impositore, ed al quale tale volontà viene imputata. Nel caso esaminato, poiché l'amministrazione finanziaria ha notificato ad una società di persone in modalità cartacea un accertamento relativo all'anno 2011, in cui è apposta la dicitura atto firmato digitalmente, è stata dichiarata l'illegittimità dell'atto per assenza di sottoscrizione autografa. In conclusione, in considerazione del fatto che: - il Cad non si applica all’esercizio delle attività e funzioni ispettive e di controllo fiscale (art. 2, comma 6, D. Lgs. n. 82/2005); - l’avviso di accertamento se firmato digitalmente deve essere inviato, secondo quanto previsto dal Cad, tramite pec in un formato specifico; ne discendono le condivisibili e inevitabili pronunce di nullità degli avvisi di accertamento oggetto delle sentenze in commento, per assenza di idonea sottoscrizione. Sul punto, va però precisato che tanto è condivisile solo in ipotesi di notifiche di atti impositivi avvenute prima del 2018. Invero, l'art. 2, D.Lgs. 13.12.2017, n. 217 (con decorrenza dal 27.01.2018) ha aggiunto all’art 2, D.Lgs. n. 82/2005, il co.6 bis a norma del quale: “Ferma restando l’applicabilità delle disposizioni del presente decreto agli atti di liquidazione, rettifica, accertamento e di irrogazione delle sanzioni di natura tributaria, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro delegato, adottato su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, sono stabiliti le modalità e i termini di applicazione delle disposizioni del presente Codice alle attività e funzioni ispettive e di controllo fiscale”. L’art. 2, co.6 bis, D.Lgs. n. 82/2005, ha, dunque, esteso l’obbligo digitale anche agli atti accertativi emessi dopo gennaio 2018.

Listeria monocytogenes in Ciauscolo di Visso IGP: Ministero della Salute segnala il richiamo di un lotto!

Listeria monocytogenes in Ciauscolo di Visso IGP: Ministero della Salute segnala il richiamo di un lotto! Il Ministero della salute ha diffuso l’avviso di richiamo di un lotto di Ciauscolo di Visso IGP per la presenza di Listeria monocytogenes in 25 g. Il prodotto interessato è distribuito con il numero di lotto 18 04 03 e scadenza 03/08/2018. Il salame richiamato è stato prodotto da Vissana Salumi SRL nello stabilimento di via C. Battisti 57 Visso (Mc) – Sede Operativa: Via S. Pertini 25, Tolentino (MC). A scopo precauzionale e al fine di garantire la sicurezza dei consumatori, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto medesimo lotto di appartenenza, di NON consumarlo! Nel caso il prodotto sia stato consumato da DONNE IN GRAVIDANZA si consiglia di consultare immediatamente un medico!

Caciotta di pecora Moserhof richiamata per Salmonella. L'allerta del Ministero della Salute

Caciotta di pecora Moserhof richiamata per Salmonella. L'allerta del Ministero della Salute Il Ministero della salute ha diffuso il richiamo di un lotto di Caciotta di pecora Frischkäse marchio MOSERHOF AHRNTAL per la presenza di Salmonella. Il prodotto interessato è distribuito in forme di circa 190 g con il numero di lotto 03/05/2018 conf. 07/05/2018 e scadenza 06/06/2018. Il formaggio richiamato è stato prodotto da MICHAEL OBERHOLLENZER MOSERHOF nello stabilimento di via VALLE AURINA 39030 OBERDORF 19. A scopo precauzionale e al fine di garantire la sicurezza dei consumatori,, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto medesimo lotto di appartenenza, di NON consumarlo! Si precisa che il formaggio è commercializzato esclusivamente in Provincia di Bolzano!

Richiamato un lotto di Tartare di bovino adulto scottona per la presenza di Listeria monocytogenes. L’avviso del Ministero della salute

Richiamato un lotto di Tartare di bovino adulto scottona per la presenza di Listeria monocytogenes. L’avviso del Ministero della salute Il Ministero della salute Il Ministero della salute ha diffuso l’avviso di richiamo di un lotto di Tartare di bovino adulto scottona prodotto per LIDL Italia srl a marchio Bencarni Spa per la presenza di Listeria monocytogenes oltre i limiti di legge, a seguito sfavorevole di analisi riguardante una delle 5 unità campionarie di un campione oggetto di prelievo ufficiale dell'ULSS n. 1 Dolomiti . Il prodotto interessato è distribuito in confezioni in Skin, peso sinfola confezione 0,200 kg con il numero di lotto 379612 e scadenza 27/05/2018. Il salame richiamato è stato prodotto da Bencarni SpA nello stabilimento di via Adige n 15, a Nogarole Rocca in provincia di Verona. A scopo precauzionale, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”raccomanda di non consumare il prodotto con il numero di lotto segnalato.

"Gravi reazioni allergiche se strofinato": ritirato dal mercato UE deodorante per auto "Ambientair" al tè verde della marca italiana Little Joe. "Rischio serio"

"Gravi reazioni allergiche se strofinato": ritirato dal mercato UE deodorante per auto "Ambientair" al tè verde della marca italiana Little Joe. "Rischio serio" "Se strofinato possibile insorgenza di gravi reazioni allergiche". Con questa motivazione il RAPEX, il sistema di allerta rapido europeo, ha disposto il ritiro dal mercato UE (avviso A12 / 0710/18) del deodorante per auto "Ambientair" al tè verde della marca italiana Little Joe, modello LJ004TEAA lotto n° 8435474403316. Il deodorante per auto è sotto forma di una figura sorridente con un bottone nero sul retro. Imballato in un blister. La decisione, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è arrivata dopo che le autorità sanitarie spagnole hanno a loro volta approvato, in seguito a test clinici, la revoca in tutto il paese delle autorizzazioni all'immissione in commercio del deodorante a base di pentadecan-15 olide, che può produrre una reazione allergica. I test, infatti, hanno evidenziato che "Il design del prodotto potrebbe attrarre la curiosità attiva dei bambini che potrebbero strofinare gli occhi e / o mettere le dita in bocca dopo aver toccato il deodorante per ambienti". Di qui la decisione di togliere il deodorante per auto dal mercato.

Regno Unito, a Londra Stansted collisione tra due aerei in pista

Regno Unito, a Londra Stansted collisione tra due aerei in pista. L'ala di un volo Primera per Malaga ha tagliato la coda di un aereo Ryanair per Dublino mentre erano entrambi in movimento su di una via di rullaggio Venerdì 25 maggio, un aereo passeggeri Ryanair che trasportava dozzine di elettori irlandesi a casa per il referendum sull'aborto in corso nel paese, è stato colpito da un altro aereo in preparazione per il decollo all'aeroporto di Stansted. Entrambi gli aerei, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, erano in pista sulla via di rullaggio quando la coda dell'aereo Ryanair è stata tagliata dall'ala di un volo Primera per Malaga che era in movimento. Lo ha riferito un portavoce Ryanair: "Uno dei nostri aerei era stazionario al punto di tenuta designato sulla via di rullaggio all'aeroporto di Londra Stansted questa mattina, quando il parapetto di un aereo della Primera Air in fase di rullaggio ha raschiato il suo stabilizzatore di coda". "Entrambi i velivoli erano al momento sotto il comando del London Stansted Air Traffic Control. "L'aeromobile Ryanair è tornato per essere ispezionato dagli ingegneri Ryanair."Per ridurre al minimo il ritardo, i clienti trasferiranno su un aereo sostitutivo più tardi questa mattina." Non ci sono state vittime, né feriti.

Fca richiama 4,8 milioni di auto per un aggiornamento software.

Fca richiama 4,8 milioni di auto per un aggiornamento software. Fiat Chrysler Automobiles (Fca) richiama 4,8 milioni di veicoli per un aggiornamento del software Powertrain Control Modules. Il problema è stato riscontrato nel test della rete di computer dei veicoli. FCA ha riferito di non ha ricevuto segnalazioni di incidenti o feriti. Dopo che il test ha scoperto il problema, FCA ha affermato di aver esaminato i reclami dei clienti e ne ha trovato solo uno correlato. Il richiamo include 15 modelli di Jeep, Dodge, Chrysler e Ram da sei anni modello con motori a benzina e trasmissioni automatiche. Anche i modelli in Canada, Messico e altri paesi sono interessati, ma la società sta ancora valutando quali. I modelli interessati includono il pickup Ram 1500 2014-2019, così come i pickup Ram 2500, 3500, 4500 e 5500 del 2014-2018 e carrelli elevatori. Sono inoltre coperti Chrysler 200 2015-2017, Chrysler 300 del 2014-2018, minivan Chrysler Pacifica 2017 e 2018 Chrysler. I veicoli Dodge inclusi sono Challenger 2015-2018 e Charger, Journey e Durango dal 2014 al 2018, mentre le Jeep interessate includono Cherokee e Grand Cherokee dal 2014 al 2018 e Wrangler 2018. Lo annuncia l'azienda italo-statunitense in una nota. «Abbiamo deciso questa azione perché siamo impegnati per la sicurezza dei nostri veicoli» afferma Mark Chernoby, dirigente di Fca. L'aggiornamento sarà gratuito e Fca inizierà ad allertare i clienti interessati a partire dalla prossima settimana. L'autorità per la sicurezza stradale americana precisa che i veicoli sono richiamati per risolvere un "difetto" nel software. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari o ai Concessionari FCA Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.

Integratore alimentare Bio Chlorella Gse richiamato per la presenza di “Bacillus cereus”.

Integratore alimentare Bio Chlorella Gse richiamato per la presenza di “Bacillus cereus”. Il batterio può causare infezioni anche gravi. Nessuna comunicazione ufficiale delle autorità italiane. “Rischio di contaminazione batterica pericolosa”. Con questa motivazione l'Agenzia austriaca per la salute e la sicurezza alimentare (AGES) ha disposto il ritiro immediato dell'integratore alimentare realizzato con microalghe clorella. Si tratta del prodotto "Bio Chlorella", prodotto dalla multinazionale tedesca GSE e utilizzato anche in Italia. Il lotto ritirato è quello numero L1710971. Nell'integratore, grazie a un’analisi microbiologica, è stata rinvenuta la presenza di “Bacillus cereus”. Stando alle indicazioni del Ceirsa, Centro Interdipartimentale di Ricerca e Documentazione per la Sicurezza Alimentare, questo tipo di infezione ha un periodo di incubazione che va dalle 10 alle 16 ore e causa sintomi principalmente a carco del tratto gastrointestinale, con crampi e diarrea, ma anche vomito e febbre. La malattia dura uno o due giorni. La notizia del richiamo di questo integratore alimentare, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non è stata diffusa nel nostro paese attraverso canali ufficiali, perché l’Italia, al momento, non fa parte degli stati in cui è in atto il provvedimento. Si raccomanda, comunque, massima allerta poichè questi integratori alimentari sono generalmente venduti liberamente su internet da grandi e grandissimi operatori e-commerce.

giovedì 24 maggio 2018

Dramma negli Stati Uniti. Bimba di un anno muore dimenticata nell'auto.

Dramma negli Stati Uniti. Bimba di un anno muore dimenticata nell'auto. La polizia sta indagando sui genitori adottivi. Ancora e ancora, accadono casi simili in cui bambini e animali muoiono. I ricercatori statunitensi hanno recentemente studiato come questo possa accadere. Una bambina di un anno è morta per arresto cardiaco nella città americana di Nashville perché i suoi genitori l'hanno dimenticata in macchina sotto il sole cocente. La tragedia è accaduta oggi. La polizia ha avviato indagini contro i genitori adottivi. Ancora e ancora, ci sono casi simili in cui bambini e animali muoiono. I ricercatori statunitensi hanno recentemente studiato come questo possa accadere. Nel caso di Nashville, nel Tennessee , la polizia locale ha riferito che il padre adottivo ha dimenticato la bimba in macchina dopo aver consegnato sua sorella all'asilo. Di conseguenza, l'auto rimase al sole tutto il giorno prima che la madre adottiva scoprisse la ragazza la sera dopo il lavoro. La bambina è stata dichiarata morta in ospedale. La polizia ha iniziato le indagini. Le auto parcheggiate al sole possono diventare una trappola pericolosa per la vita dei bambini anche dopo un'ora. I ricercatori statunitensi riferiscono dopo i test al sole estivo dell'Arizona, già dopo questo breve periodo, per i bambini di due anni, la temperatura corporea può salire a 40 gradi Celsius, il che porta a colpi di calore nel lungo periodo. Nei test, le temperature esterne variavano da 36 a 41 gradi Celsius. Di conseguenza, le macchine di piccole dimensioni si surriscaldano molto rapidamente. In media, dopo 60 minuti sotto il sole cocente in tutti i veicoli sono stati misurati oltre 47 gradi. All'ombra le temperature interne delle auto parcheggiate abbassano dopo un'ora di quasi 40 gradi. Nel complesso, i ricercatori delle Università della California e dell'Arizona hanno analizzato ciascuno due auto piccole, berline di medie dimensioni e minivan. Il volante e i cruscotti erano in casi estremi fino a 85 gradi. Per determinare l'impatto sui bambini piccoli, gli esperti hanno utilizzato modelli matematici di calcolo. "Il nostro studio mostra non solo le differenze di temperatura all'interno delle auto parcheggiate al sole o all'ombra. Rende anche chiaro che persino un parcheggio all'ombra può essere mortale per un bambino piccolo ", afferma la climatologa e co-autrice Nancy Selover. Lesioni causate dal calore possono colpire un bambino anche al di sotto del limite di 40 gradi, aggiunge l'autore Jennifer Vanos. Alcune vittime del colpo di calore sono sopravvissute, ma con danni al cervello e agli organi. Sistemi di allarme necessari per le auto. Dimenticare un bambino o un animale domestico in auto potrebbe accadere a chiunque, indipendentemente dall'età, dal sesso o dalla personalità, ha dichiarato la psicologa e ricercatrice Gene Brewer. Succede spesso quando ogni giorno, le routine automatiche vengono interrotte da informazioni aggiuntive, come ad esempio una telefonata importante. "Funzionalmente, non è un grosso problema dimenticare il tuo bambino in macchina o le sue chiavi." I ricercatori sperano quindi che le loro scoperte ispirino anche le case automobilistiche a sviluppare sistemi di allarme per questi casi. Negli Stati Uniti, una media di 37 bambini muoiono ogni anno perché sono stati "dimenticati" nelle auto. Casi simili sono anche accaduti in Belgio, Brasile, Francia, Italia o Paesi Bassi . Ogni volta che la cronaca riporta questo tipo di tragedie, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sembra impossibile che possa succedere. Eppure i casi di bambini piccoli che muoiono dimenticati in auto sui sedili o legati al seggiolino non sono così rari e capitano in famiglie normalissime ed a genitori apparentemente impeccabili e incapaci di fare del male ai propri figli. Quest'ennesimo dramma però dev'essere da monito affinché non accada mai più.

La sigaretta elettronica gli esplode in tasca: "rischia di perdere la gamba". La brutta avventura di un viennese gravemente ferito

La sigaretta elettronica gli esplode in tasca: "rischia di perdere la gamba". La brutta avventura di un viennese gravemente ferito "Ho sentito un sibilo come quello di un fuoco d'artificio, poi la mia gamba è andata a fuoco". Un uomo di 43 anni, è stato ricoverato in ospedale con gravi ustioni a una gamba e sulla mano mentre si affrettava a tirare fuori le batterie dalla tasca e porterà le cicatrici per tutta la vita. “La sigaretta elettronica gli esplode in tasca: "Ho rischiato di perdere la gamba". L'uomo, - come racconta Andreas Huber del soccorso professionale viennese - era in strada quando la batteria dell'e-cig è scoppiata dentro la sua tasca. Ha tirato giù i pantaloni davanti alla folla inorridita. Una volta ricoverato gli hanno detto che saranno necessari innesti cutanei. Ma gli è andata bene: "Se non avessi abbassato i pantaloni così in fretta avrei rischiato di perdere la gamba". Ora l’uomo si dice "scioccato e traumatizzato" da quello che è successo. Del resto non è la prima volta che le e-cig, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono causa di spiacevoli incidenti, anche in Italia.

Fumo nocivo non solo per polmoni e cuore, danneggia anche muscoli.

Fumo nocivo non solo per polmoni e cuore, danneggia anche muscoli. Sarà colpa della lobby del tabacco, sarà perché le autorità non hanno voluto destare ulteriori allarmi perché ci guadagnano i governi e non solo, sarà infine perché gli studi circa le conseguenze del tabagismo non sono ancora completi, ma il fumo è una piaga sempre sottovalutata dalla gran parte della popolazione che non smette mai di sorprendere come più volte ha evidenziato Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. La conferma viene da un nuova ricerca, pubblicata su The Journal of Physiology, dimostra per la prima volta che il fumo diminuisce il numero di piccoli vasi sanguigni dei muscoli delle gambe. È noto che il fumo limiti la capacità di esercizio fisico ma è opinione diffusa che le minori prestazioni tipiche dei fumatori siano dovuta al fatto che i polmoni si infiammano, limitando quindi la loro capacità di assumere ossigeno. Tuttavia, oltre a questo potrebbe esserci dell'altro. I ricercatori dell'Università della California, San Diego, hanno esposto topi a fumo di sigarette di tabacco per otto settimane tramite inalazione o iniezione. I risultati suggeriscono che il fumo di sigaretta danneggia anche direttamente i muscoli, riducendo il numero di vasi sanguigni presenti in quelli delle gambe e riducendo così la quantità di ossigeno e di sostanze nutritive che possono ricevere. Lo studio non ha identificato quali dei circa 4'000 prodotti chimici presenti nel fumo di sigaretta siano responsabili di questo danno. Questo sarà oggetto di ulteriori ricerche, insieme alla comprensione del processo attraverso il quale si riduce il numero di vasi sanguigni.

A Lecce, Dok Supermercati ritira dagli scaffali alcune confezioni di latte Granarolo: “Non conformità negli aspetti organolettici del prodotto”

A Lecce, Dok Supermercati ritira dagli scaffali alcune confezioni di latte Granarolo: “Non conformità negli aspetti organolettici del prodotto” A Lecce, Dok Supermercati ha ritirato dagli scaffali, in via del tutto precauzionale e volontaria, alcune confezioni di latte parzialmente scremato da mezzo litro con scadenza di conservazione 07/2018 perché, a seguito di segnalazione di un consumatore, è stata evidenziata la non conformità negli aspetti organolettici del prodotto. Al momento, non sono emersi rischi per la salute dei consumatori. Granarolo ha comunque inviato una lettera di scuse al consumatore mettendo a disposizione 2 buoni omaggio. Dok Supermercati e Granarolo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non hanno pubblicato l’avviso di richiamo nei punti vendita della catena e sul sito dell’azienda. Resta sconosciuta, dunque, l’ indicazione del lotto di appartenenza.

Lidl richiama tartare di Scottona per la presenza di Listeria monocytogenes

Lidl richiama tartare di Scottona per la presenza di Listeria monocytogenes Lidl ha segnalato il richiamo di un lotto di tartare di bovino adulto Scottona per la presenza di Listeria monocytogenes. Il prodotto interessato dal richiamo è venduto in confezioni da 200g con lotto 379612 e da consumarsi entro il 27/05/2018. La tartare richiamata è stata prodotta dall’azienda Bencarni Spa nello stabilimento di via Adige 15, a Nogarole Rocca, in provincia di Verona, con il codice identificativo IT S2X49 CE. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare il prodotto con il numero di lotto segnalato e di restituirlo al punto vendita Lidl dove è stato acquistato, anche senza presentare lo scontrino. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il servizio clienti Lidl Italia al numero verde 800 480048. BENCARNI e Lidl Italia si scusano per gli eventuali disagi causati.

IKEA ritira dal mercato la bicicletta SLADDA.

IKEA ritira dal mercato la bicicletta SLADDA. Rischio di caduta causato dall'eventuale rottura della cinghia di trasmissione. Undici segnalazioni di incidenti a livello globale sono stati segnalati. In due casi hanno comportato lesioni lievi Un noto fornitore di componenti ha consigliato a IKEA di ritirare dal mercato la bicicletta SLADDA, a causa di problemi di sicurezza legati alla cinghia di trasmissione. Quest’ultima, infatti, potrebbe rompersi all’improvviso, facendo cadere chi sta usando la bicicletta. Per questo motivo, come misura precauzionale, IKEA ritira dal mercato tutte le biciclette SLADDA e invita i clienti a non utilizzarle. IKEA ha ricevuto undici segnalazioni relative a incidenti di questo tipo, in cui due delle persone coinvolte hanno riportato ferite lievi. La bicicletta SLADDA ha vinto il Red Dot Design Award ed è stata venduta in 26 mercati dal mese di agosto 2016, data d’inizio delle vendite. "Siamo orgogliosi del design di SLADDA e del nostro obiettivo di creare una soluzione sostenibile per spostarsi in città. Sappiamo che molti clienti vorrebbero continuare a usare la bicicletta SLADDA, ma per IKEA la sicurezza è la massima priorità. Invitiamo i clienti che hanno acquistato una bicicletta SLADDA a non utilizzarla e a riportarla in qualsiasi negozio IKEA, dove riceveranno il rimborso" ha dichiarato in un comunicato stampa l'azienda. Il rimborso si applicherà anche agli accessori appositamente progettati per la bicicletta SLADDA. Non è richiesto lo scontrino fiscale. IKEA si scusa per eventuali inconvenienti e ringrazia i clienti per la comprensione. Per ulteriori informazioni, contatta il Servizio Clienti al numero verde 800 924646, dalle 9 alle 20, da lunedì a sabato.. Nell’ottica d’informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte, lo “Sportello dei Diritti” nella persona del presidente Giovanni D'Agata, ricorda che la procedura di richiamo riguarda solo la bicilcetta in questione. Sulla base delle conoscenze attuali, tutti gli altri prodotti Ikea non comportano alcun rischio.

mercoledì 23 maggio 2018

Nove morti a causa di un Live di Facebook

Nove morti a causa di un Live di Facebook. Un autista rumeno ha causato un incidente stradale che ha ucciso nove persone a seguito di un video trasmesso in diretta su Facebook. Una sequenza di 37 secondi dell'autista mostra il furgone alcuni secondi prima che colpisca un camion che arriva nella direzione opposta da Budapest, in Ungheria. La polizia ungherese sta attualmente indagando sulle circostanze dell'incidente, verificatosi martedì pomeriggio. Le nove vittime sono cittadini rumeni. I passeggeri erano lavoratori agricoli che tornavano a casa dopo aver lavorato una stagione in Slovenia. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il cellulare resta la prima causa di distrazione alla guida, ormai più pericolosa dell’eccesso di velocità e della guida in stato di ubriachezza. Solo per inviare un brevissimo messaggio tramite sms o Whatsapp occorre prendere il cellulare, sbloccarlo, aprire l’applicazione, scrivere il testo; operazioni che richiedono circa 10 secondi di tempo, durante i quali si percorrono 300 metri senza prestare alcuna attenzione alla strada. Ancora peggio per i “selfie”: un autoscatto infatti distrae dalla guida per un tempo medio di 14 secondi, in cui si guida per oltre 400 metri praticamente alla cieca. Non parliamo poi di chi compone numeri di telefono, scrive email, o sostiene chat prolungate, magari a oltre 100 km all’ora. È evidente che siamo un popolo di cellulare-dipendenti.

Mangiare un uovo ogni giorno riduce il rischio di malattie cardiache. Per la scienza un uovo al giorno può aiutarci a prevenire il rischio di malattie cardiovascolari e di ictus.

Mangiare un uovo ogni giorno riduce il rischio di malattie cardiache. Per la scienza un uovo al giorno può aiutarci a prevenire il rischio di malattie cardiovascolari e di ictus. Un uovo al giorno aiuta a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, la principale causa di morte nel mondo pari al 20%. Secondo uno studio compiuto da un gruppo di scienziati del Centro di Scienze Sanitarie dell’Università di Peking University Health Science Center, seguendo una dieta a base di uova si può ridurre del 12% il rischio di ictus, malattie cardiache e infarti. Gli studiosi hanno analizzato le abitudini alimentari di ben 400 mila persone, con un’età compresa fra i 30 e i 79 anni. Il 13% dei partecipanti mangiava un uovo ogni giorno, mentre il 9,1% raramente. Nove anni dopo gli studiosi hanno scoperto che coloro che degli 84mila partecipanti che consumavano quotidianamente questo alimento, erano stati meno colpiti da patologie cardiovascolari. Mentre in passato l’uovo era stato additato come nemico della salute, accusato di causare il colesterolo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, oggi gli esperti sono concordi nell’affermare che dovrebbe essere inserito in modo stabile all’interno di una dieta equilibrata. Le uova infatti sono ricche di antiossidanti, aiutano a combattere le infiammazioni e costituiscono un’ottima fonte di proteine. Un uovo di medie dimensioni contiene circa 6 grammi di proteine, oltre a luteina, zeaxantina, vitamine E, D, e A. “La nostra analisi rileva che esiste un’associazione tra un livello moderato di consumo di uova e un tasso inferiore di eventi cardiaci – ha spiegato il dott. Liming Li, coautore della ricerca. Le nostre scoperte contribuiscono, con prove scientifiche, alle linee guida dietetiche circa il consumo di uova per un adulto cinese sano”. La ricerca scientifica è stata pubblicata sulla rivista BMJ.

Creme solari e melanoma. Per la Revue médicale suisse la protezione è un falso mito.

Creme solari e melanoma. Per la Revue médicale suisse la protezione è un falso mito. Un articolo scientifico smonta le credenze popolari sulla barriera dai melanomi: "non esistono prove". Efficaci contro le scottature, ma non contro i tumori della pelle. L'unico modo per difendersi: evitare colpi di sole, proteggere i bambini con mezzi naturali, ma soprattutto far controllare le macchie della pelle e i nei da uno specialista Arriva l’estate e la voglia tintarella diviene quasi irrefrenabile. E dietro questo desiderio vi è spesso la convinzione che le creme solari proteggano dal rischio di melanoma della pelle. Una credenza che però è destinata a rimanere tale, in quanto, secondo numerosi studi scientifici non troverebbe alcun fondamento. A ribadirlo è la Revue médicale suisse, la celebre rivista medica svizzera in lingua francese, in un articolo intitolato "il mito delle creme solari", pubblicato sull'ultimo numero, a firma del direttore Bertrand Kiefer. Questa tesi è fondata su un'analisi pubblicata in aprile che sintetizza ben 29 ricerche in cui sono state coinvolte oltre 300.000 persone. La conclusione è che non c'è alcun beneficio provato da parte dei filtri solari nella prevenzione del cancro alla pelle. "Le persone che applicano più creme non hanno avuto meno melanomi di altri", ha sottolineato Kiefer in un'intervista rilasciata alla televisione nazionale svizzera, non mettendo tuttavia in discussione l'efficacia della protezione contro le scottature causate dai raggi UVB. Secondo l’Istituto Superiore della Sanità, si stima che nell’ultimo decennio il melanoma cutaneo abbia raggiunto i 100.000 nuovi casi l’anno a livello mondiale: un aumento di circa il 15% rispetto al decennio precedente. Questo tumore è, in particolare, decine di volte più frequente nei soggetti di ceppo europeo (caucasici) rispetto alle altre etnie. I tassi di incidenza più elevati si riscontrano infatti nelle aree molto soleggiate e abitate da popolazioni di ceppo nordeuropeo, con la pelle particolarmente chiara. In Italia la stima dei melanomi, e dei decessi ad essi attribuiti, è tuttora approssimativa: si aggira attorno a 7.000 casi l’anno. Per quanto concerne la mortalità, sulla base della documentazione disponibile dalle strutture nazionali, esiste una difficoltà a distinguere, nei certificati di morte così come sono predisposti, il melanoma dagli altri tumori maligni della pelle. A questa carenza lo specialista può sopperire induttivamente, sapendo che: a) il decesso per tumore cutaneo di una persona al di sotto dei 45 anni è molto probabile sia dovuto a melanoma; b) al di sotto dei 65 anni, solo raramente non lo è. Nell’ultimo quinquennio, dunque, in Italia i decessi attribuiti a melanoma cutaneo sono stati 4.000 nei maschi e oltre 3.000 nelle femmine, corrispondenti a tassi medi di mortalità rispettivamente di 5 e 6 su 100.000 abitanti l’anno. Però con punte di incidenza superiori a 10 per 100.000 abitanti in ambedue i sessi a Trieste e superiori al 6-7 per 100.000 a Genova, in Veneto ed in Romagna. Nelle Regioni italiane settentrionali la mortalità per melanoma cutaneo è – per entrambi i sessi - circa il doppio di quella registrata nelle Regioni meridionali. Nelle popolazioni europee, o di origine europea, tra il 1980 e il 2000 l’incidenza del melanoma cutaneo è aumentata ad un ritmo dei 4-8 % l’anno. A livello delle diverse sedi anatomiche, il maggior aumento dell’incidenza è stato per i melanomi del tronco e minimo per quelli della testa e del collo, per quelli delle gambe gli incrementi sono stati più marcati nel sesso femminile. L'unico modo per difendersi - secondo la rivista di medicina - è evitare i colpi di sole e proteggere i bambini con mezzi naturali. Ma soprattutto, far controllare le macchie della pelle e i nei da uno specialista. Individuare il melanoma quanto più precocemente possibile, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rappresenta quindi la principale arma per tentare di ridurne la mortalità.

La Migros richiama il liquido per freni Miocar da 250 ml. Rischio di un funzionamento anomalo dei freni del veicolo

La Migros richiama il liquido per freni Miocar da 250 ml. Rischio di un funzionamento anomalo dei freni del veicolo Nel corso di un controllo è emerso che il contenitore del liquido per freni Miocar da 250 ml potrebbe contenere un liquido errato. Pertanto la Migros richiama tutti i prodotti acquistati dal 16 novembre 2017 a oggi. Si tratta del prodotto di seguito indicato. Nome: Liquido per freni Miocar, 250 ml Numero di articolo: 620807200000 Riguarda: tutti i prodotti acquistati dal 16.11.2017 a oggi. Il prodotto corrispondente ai dati importanti di cui sopra potrebbe contenere un liquido errato. Sono interessati tutti i flaconi acquistati a partire dal 16.11.2017. I clienti che hanno acquistato il liquido per freni Miocar prima del 16.11.2017, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, possono continuare a utilizzarlo per la loro auto. I clienti che hanno acquistato il liquido per freni Miocar a partire dal 16.11.2017, sono pregati di non utilizzarlo. 1.Clienti che hanno ancora a casa il liquido per freni Miocar Tali clienti possono riportare l'articolo in questione nella loro filiale Migros e ricevere il rimborso del prezzo di vendita pagato. 2.Il liquido per freni Miocar è già stato utilizzato per l'auto Non si può escludere il rischio di un funzionamento anomalo dei freni del veicolo. I clienti sono tenuti a guidare con cautela e a rivolgersi immediatamente a un'officina per far sostituire il liquido dei freni.

Stop al pignoramento dell’Agenzia delle Entrate - Riscossione (già Equitalia) sul conto corrente del pensionato.

Stop al pignoramento dell’Agenzia delle Entrate - Riscossione (già Equitalia) sul conto corrente del pensionato. Il giudice dell’esecuzione del Tribunale di Lecce sospende in via d’urgenza (con decreto) l’azione esecutiva dell’agente della riscossione che aveva bloccato il conto. Lo “Sportello dei Diritti”: chiederemo i danni all’Agenzia delle Entrate-Riscossione ed alla banca. Monito pure per gli istituti bancari che avallano la paralisi completa dei conti e libretti dei pensionati Un più che significativo stop a frequenti comportamenti illegittimi di banche ed all’Agenzia delle Entrate - Riscossione (già Equitalia), arriva dal Tribunale di Lecce con un decreto emesso in data odierna in materia di pignoramenti di conti correnti e libretti su cui vengono accreditate pensioni o trattamenti simili. Col provvedimento emesso dal giudice dell’esecuzione del tribunale del capoluogo della provincia di Lecce, in via d’assoluta urgenza, un pensionato salentino potrà tirare più di un sospiro di sollievo, visto che sarà libero di attingere alle proprie ed uniche modeste risorse rivenienti da una pensione di poco più di 800 euro al mese, dopo che si era presentato presso la filiale della banca su cui veniva versato il trattamento e si era visto opporre un secco rifiuto al prelievo, per l’avvenuto pignoramento dell’intero saldo del conto corrente da parte dell’Agenzia delle Entrate - Riscossione (già Equitalia). L’anziano cittadino, disperato, quindi, si era rivolto allo “Sportello dei Diritti”, che nei giorni scorsi attraverso i suoi legali ed in particolare l’avvocato Emanuela Toscano, ha provveduto a depositare un ricorso ed una successiva istanza cautelare perché ha ritenuto illegittimo il comportamento di banca e dell’agente della riscossione che inopinatamente, provvedendo al pignoramento dell’intero saldo di conto corrente, hanno nei fatti disapplicato il nuovo articolo 545 del codice di procedura civile per come riformato dal decreto legge n. 83/15, che ha stabilito i nuovi parametri della procedura di pignoramento presso terzi, che impedisce a qualsiasi creditore, e quindi anche all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, di poter pignorare gli importi a titolo di pensioni e stipendi entro i seguenti limiti: se l’accredito in banca avviene prima del pignoramento, le somme possono essere pignorate per l’importo eccedente il triplo dell’assegno sociale; se invece l’accredito in banca avviene nella stessa data del pignoramento o dopo, le predette somme possono essere pignorate nei limiti previsti dalla precedente legge ossia nella misura autorizzata dal giudice e, comunque, non oltre il quinto. Il giudice dell’esecuzione, evidentemente, ha rilevato l’insussistenza delle condizioni circa la pignorabilità del conto e prima di ogni eventuale udienza e della formazione del contraddittorio, ha deciso di sospendere l’azione esecutiva, con la conseguenza che al cittadino sarà possibile attingere all’unica sua fonte di sostentamento. Perché, come precisato, non è possibile, alla stregua della normativa suindicata, alcun pignoramento integrale del conto corrente o altro strumento finanziario su cui viene accreditata la pensione, con conseguente paralisi della possibilità di ogni prelievo, anche a titolo alimentare, che per motivi evidenti di giustizia ed equità, priva il debitore, specie se anziano e pensionato, dell’unica fonte di sussistenza. Ecco perché, per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, appare assurdo che banche e agenti della riscossione perseverino in comportamenti non consentiti che gettano nel più profondo sconforto la vita di anziani nostri concittadini, privandoli, seppur temporaneamente, di qualsiasi possibilità di far fronte ad ogni tipo d’esigenza, in particolare di quelle alimentari. In tal senso, se il primo round è vinto ed il pensionato potrà rifiatare, ciò non vuol dire che ci fermeremo, perché procederemo anche nel merito per un’azione risarcitoria che renda giustizia e che possa servire da monito nel futuro nei confronti di banche, degli agenti per la riscossione e dei creditori nel complesso, affinché non si ripetano più fatti del genere.

martedì 22 maggio 2018

India, allerta per un virus killer che sta preoccupando il paese indiano.

India, allerta per un virus killer che sta preoccupando il paese indiano. Finora, il Nipah ha provocato circa dieci morti in India, compresi i medici che cercavano di aiutare gli infetti In questi giorni una patologia sta generando preoccupazione in India. Secondo quanto segnalato oggi dalle autorità di questo paese, a causa del Nipah, un virus incurabile che è stato identificato nello stato indiano del Kerala, almeno 10 persone, tra cui medici, sono morte, mentre per altri si sospetta il contagio. Il virus è stato scoperto nei corpi dei membri defunti di una famiglia nella città indiana di Changaroth. I ricercatori hanno trovato esemplari di pipistrelli della frutta - i principali portatori dell'infezione - in un pozzo aperto di proprietà della famiglia. Ora, poiché il Nipah viene trasmesso attraverso la saliva degli infetti, le autorità proteggono le persone che potrebbero essere state in contatto con il defunto e sono a rischio di contrarre il virus. Le statistiche indicano che il Nipah ha il potenziale per provocare una pandemia mortale, motivo per cui l'Organizzazione Mondiale della Sanità considera prioritarie le ricerche urgenti sul virus, come nel caso dell'Ebola e della sindrome respiratoria acuta grave (SARS). I media sottolineano anche che il Kerala registra attualmente una trentina di persone ricoverate con il sospetto di essere infetti dal virus Nipah. Il Nipah virus (NIV) è una malattia zoonotica, che secondo l’informativa del Centers for Disease Control and Prevention, sarebbe difatti trasmissibile all’uomo dagli animali; in particolar modo i responsabili della trasmissione sarebbero i pipistrelli della frutta , una specie che risiede soprattutto nell’Africa Subsahariana, in India, in Cina e in Australia. La prima volta che è stata segnalata la malattia del Nipah era il 1999 in Malesia e a Singapore, dove il virus causò oltre 100 morti; in quel caso però furono i maiali i responsabili della trasmissione del virus. Secondo i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie i sintomi del virus Nipah possono iniziare con mal di testa e sonnolenza ma trasformarsi rapidamente in coma nel giro di pochi giorni. Tra le complicanze causate da questa malattia vi può essere l’encefalite, un'infiammazione del cervello, che può causare convulsioni e coma. Inoltre il Nipah virus può anche portare a gravi problemi respiratori. Secondo l'OMS, questi includono polmonite atipica e insufficienza respiratoria acuta, i cui sintomi includono rapida difficoltà respiratorie, difficoltà di respirazione, ipotensione e insufficienza d'organo.Non esiste un vaccino e il trattamento è limitato all'assistenza di supporto. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, anche se le istituzioni mondiali non hanno fatto scattare alcuna allerta, è ancora troppo presto per confermare la vera dimensione del problema.

La Migros richiama il filetto dorsale di salmone "Norway“. Etichettatura sbagliata della data di vendita e di scadenza

La Migros richiama il filetto dorsale di salmone "Norway“. Etichettatura sbagliata della data di vendita e di scadenza Nel quadro di un controllo interno la Migros ha notato che su un articolo a base di salmone è stata apposta una data di vendita e di scadenza errata. Una partita del filetto dorsale di salmone "Norway" reca date di vendita e scadenza più lunghe di un mese. Questo prodotto si conserva fino al 23 maggio 2018 e non fino al 23 giugno 2018 come indicato sulla data stampata. Per questa ragione la Migros ha deciso di richiamarlo. La data errata interessa il seguente articolo: Nome: filetto dorsale di salmone "Norway" Da vendere entro il: 21.6.18 Da consumare entro il: 23.6.18 Numero di articolo: 2513.641.000.00 Numero di lotto: L-15170025200155 Il prodotto con i dati di cui sopra reca una data di vendita e di scadenza errata. Invece di "Da vendere entro il“ 21.5.18, sul prodotto figura la data 21.6.18 e invece di "Da consumare entro il" 23.5.18, figura la data 23.6.18. Per i clienti che hanno già consumato il prodotto in questione prima del 23.5.18 non sussiste alcun rischio di salute. Consumando invece il prodotto dopo il 23.5.18 non è possibile escludere un eventuale pericolo per la salute. Questo richiamo di prodotto, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” non riguarda un difetto qualitativo. Si tratta in questo caso di un'etichettatura sbagliata della data di vendita e di scadenza. I clienti che hanno in casa questo articolo possono riportarlo nella loro filiale Migros e ricevere il rimborso del prezzo di vendita pagato.

Agenzia delle Entrate battuta. La Commissione Tributaria Provinciale di Lecce annulla due avvisi di accertamento per un totale di 500mila euro

Agenzia delle Entrate battuta. La Commissione Tributaria Provinciale di Lecce annulla due avvisi di accertamento per un totale di 500mila euro. Il contribuente aveva già vinto in un precedente giudizio. La Corte leccese: nel processo tributario può essere applicato il principio del «giudicato esterno» La Commissione Tributaria Provinciale di Lecce – Sezione 5 – con la sentenza numero 1692 pubblicata in data di ieri, in accoglimento delle eccezioni di diritto e di merito dell’avvocato Maurizio Villani, ha totalmente annullato i due avvisi di accertamento per gli anni 2010 e 2011 (per un totale di € 500.000 tra imposte, sanzioni ed interessi) notificati ad una S.r.l. da parte dell’Agenzia delle Entrate di Lecce. In particolare, i giudici tributari hanno annullato gli avvisi di accertamento sia perché la società aveva dimostrato, anche con una incontestata consulenza di parte, che erano stati utilizzati risparmi personali dei soci per finanziare la società sia, soprattutto, perché un precedente avviso di accertamento notificato alla stessa società per l’anno 2009 era stato totalmente annullato e la relativa sentenza, favorevole al contribuente, era passata in giudicato perché non impugnata dall’Ufficio fiscale. In definitiva, sottolinea l’avvocato Villani, i giudici tributari hanno confermato l’applicabilità, anche nel processo tributario, del principio del c.d. “giudicato esterno”, come più volte ribadito dalla Corte di Cassazione sia a Sezioni Unite (sentenza n. 13916/2006) sia a Sezione semplice (ordinanza n. 26260/2016). La suddetta sentenza rileva Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” è importante per contrastare efficacemente gli avvisi di accertamento dell’Agenzia delle Entrate.

Usa, fa pipì in pubblico in aereo, arrestato

Usa, fa pipì in pubblico in aereo, arrestato Nessuno sull'aereo poteva credere a quello che stava vedendo: tutto è successo su un volo partito da Denver a South Carolina (USA) e diretto verso Charleston. Secondo un rapporto della polizia, un passeggero ubriaco, tale Michael Haag, a bordo di un aereo della Frontier Airlines, ha iniziato ad andare in escandescenza iniziando a molestare le donne che dormivano sui sedili accanto a lui, toccandole. Alla fine l'uomo è stato bloccato da vari membri dell'equipaggio e messo a sedere in una delle file posteriori per calmare la situazione. All'improvviso, il passeggero ha urinato attraverso lo spazio tra i sedili di fronte a lui, sui passeggeri seduti davanti. Un passeggero ha ripreso la scena con il telefonino. A questo punto il pilota ha deciso di atterrare a Charleston, dove il passeggero ubriaco è stato arrestato. Ora rileva Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, rischia fino a 20 anni di carcere e il pagamento delle spese per l'atterraggio di emergenza.

Attenzione: l'aspirina può causare il cancro della pelle.

Attenzione: l'aspirina può causare il cancro della pelle. Secondo i ricercatori statunitensi, l'acido acetilsalicilico aumenta significativamente il rischio di cancro della pelle, ma non per tutti L'acido acetilsalicilico (ASA), meglio noto come aspirina, non solo elimina il mal di testa. Una mini dose al giorno dovrebbe proteggere da attacchi di cuore, ictus e forse anche il cancro. Molte persone, specialmente negli Stati Uniti, assumono regolarmente l'aspirina. Ma i ricercatori del team di Beatrice Nardoneder della Northwestern University (Illinois) hanno ora scoperto un effetto collaterale ASA precedentemente sconosciuto. "Gli uomini che assumono l'aspirina ogni giorno hanno quasi il doppio del rischio di sviluppare il melanoma rispetto agli uomini che non lo assumono", dice lo studio. Questo non è vero per le donne. Per lo studio pubblicato sul Journal of American Academy of Dermatology , i ricercatori hanno valutato i dati di circa 200.000 persone di età compresa tra 18 e 89 anni. Di questi, 1.187 persone avevano assunto ASA quotidianamente tra gennaio 2005 e dicembre 2006. Il resto non ha preso l'aspirina durante lo stesso periodo. Nessuno dei partecipanti ha sofferto di cancro della pelle nero al basale. Cinque anni dopo, i ricercatori hanno rivalutato i dati sulla salute. Risultato: tra i 1187 consumatori di aspirina, 26 (2,19%) avevano ricevuto nel frattempo una diagnosi di melanoma. Per i non utenti, era solo il 1676 (0,86%).Quando i ricercatori hanno incluso le diverse strutture di età e classificato la diagnosi per genere, il rischio di cancro della pelle per gli uomini nel gruppo aspirina era di 1,83 volte quello del gruppo di controllo. Nelle donne, l'effetto non è stato osservato. Chi usa ASS regolarmente non ha bisogno di farsi prendere dal panico. "Ciò non significa che gli uomini dovrebbero interrompere la terapia con aspirina per ridurre il rischio di cancro della pelle", afferma Nardoneder. Piuttosto, i pazienti che assumono l'aspirina al giorno dovrebbero guardare la loro pelle particolarmente bene. È anche immaginabile che gli uomini che l'assumono ogni giorno, vanno dal medico più spesso e quindi hanno maggiori probabilità di ricevere una diagnosi di melanoma, hanno detto i ricercatori. Forse la maggior parte degli uomini che assumevano ASA erano anche ad alto rischio di sviluppare il cancro della pelle. Le ragioni dell'aumento del rischio di cancro della pelle negli uomini non sono chiare. I ricercatori sospettano che potrebbe essere perché gli uomini hanno meno di un enzima specifico per la protezione della pelle rispetto alle donne, ha riferito il team. Nonostante le rassicurazioni di uno dei principali produttori, tuttavia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, alla luce delle indagini che gettano ombre sulla sicurezza dell'aspirina, ritiene utile una più accurata e approfondita revisione da parte delle autorità sanitarie europee e nazionali al fine di dirimere ogni dubbio in merito.

lunedì 21 maggio 2018

ENTEROGERMINA ritirata volontariamente dalle farmacie. Ecco i lotti

ENTEROGERMINA ritirata volontariamente dalle farmacie. Ecco i lotti La Società Sanofi, ha informato che sta provvedendo al ritiro volontario e precauzionale della specialità medicinale ENTEROGERMINA*12CPS 2MLD – AIC 013046053. Si tratta dei lotti 3029 con scadenza 08/2018, 2022 con scadenza 05/2019, 2034 con scadenza 10/2019, 2034A con scadenza 10/2019 e 3058 con scadenza 08/2020. Il ritiro dal mercato dei suddetti lotti, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato disposto come misura precauzionale al fine di rispondere ad un potenziale rischio, evidenziato da AIFA, nel caso di uso a lungo termine al di fuori di quanto riportato nel foglio illustrativo (off-label). Ad oggi, informa la Società Sanofi, nessun effetto avverso è stato segnalato in relazione alla motivazione del presente richiamo e ricorda che tutti i prodotti medicinali devono essere somministrati attenendosi alle istruzioni contenute nel foglietto illustrativo. Eventuali richieste di chiarimento potranno essere rivolte al Customer Service al numero 800 10 33 30. Enterogermina è un medicinale da banco, che non necessità cioè di prescrizione medica per essere acquiistato, facilmente reperibile in farmacie e parafarmacie, costituito da spore di Bacillus Clausii spore che dimorano abitualmente nel nostro intestino. Il preparato Enterogermina è indicato per il trattamento delle alterazioni della flora batterica intestinale e rientra nella categoria dei probiotici, definiti genericamente fermenti lattici.

domenica 20 maggio 2018

Hai un conto BancoPosta o una Postepay? Stai attento ai falsi messaggi che invitano a sbloccarli

Hai un conto BancoPosta o una Postepay? Stai attento ai falsi messaggi che invitano a sbloccarli. L’allerta sulla pagina Facebook della Polizia Postale. Lo “Sportello dei Diritti”: aumentano le frodi informatiche che coinvolgono gli utenti di Poste Italiane. I clienti facciano più attenzione ai messaggi fraudolenti, ma l’ente faccia qualcosa per migliorare le misure di sicurezza Sono quotidiane le segnalazioni che pervengono allo “Sportello dei Diritti” di titolari di conti correnti BancoPosta o di Postepay incappati in frodi informatiche che il più delle volte trovano la loro origine in semplici messaggi che in apparenza provengono da Poste Italiane, ma che in realtà invitano a cliccare su link che poi si rivelano un modo per sottrarre le credenziali ed accedere abusivamente ai nostri risparmi, per prosciugarli. A conferma di tanto un altro post pubblicato dalla Polizia Postale sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia che con lo screenshot di uno dei tipici messaggini ricevuti sui telefonini dei clienti di Poste Italiane invita ancora una volta a fare attenzione. Il rischio che hacker e truffatori telematici si insinuino nei nostri dispositivi, infatti, è ormai all’ordine del giorno è ad essere particolarmente nel mirino di questi malintenzionati sono i conti correnti e i prodotti creditizi di Poste Italiane per la loro diffusione tra la platea dei residenti in Italia e per la circostanza che molti tra coloro che hanno un qualsiasi rapporto con l’azienda in questione sono anziani, giovanissimi o stranieri e quindi più vulnerabili. Non passa istante, infatti, che sul territorio nazionale non si senta qualcuno che abbia ricevuto sulla propria mail o sul proprio dispositivo quale smarthpone, tablet o pc, un messaggio che inviti a mettere mano ai propri dati o a cliccare su qualche link che riguarda la propria Postpay, il proprio conto BancoPosta o prodotti similari. Come andiamo ripetendo da tempo, il modo migliore per difendersi è quello di prestare sempre attenzione ad ogni messaggio che ci giunge, leggendolo attentamente e cestinarlo subito dopo, una volta verificato il contenuto truffaldino. Ed è sufficiente non cliccare sui link cui solitamente conducono, non rispondere alle richieste di dati personali o bancari o aprire gli allegati che spesso sono contenuti, per evitare qualsiasi tipo di conseguenza pregiudizievole. È bene ricordare, ancora una volta, che Poste Italiane non utilizza mai queste modalità per le proprie procedure o comunicazioni destinate alla clientela. Ma l’aumento costante delle truffe di questo tipo, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è così preoccupante che è necessario che l’ente controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze intervenga con ulteriori misure per garantire ancor maggior sicurezza dei propri prodotti. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

Bucce d’arancia. Una ricerca spagnola ne ha chiarito vantaggi prima d’ora mai pensati: ottime per i filtri dell’acqua

Bucce d’arancia. Una ricerca spagnola ne ha chiarito vantaggi prima d’ora mai pensati: ottime per i filtri dell’acqua Secondo alcune statistiche, ogni anno vengono raccolti nel mondo 3,8 milioni di tonnellate di residue di agrumi, in particolare quelli derivanti dalla produzione di succo d'arancia. Alcuni scienziati si sono impegnati da lungo tempo a cercare di trovare un modo per riciclare le scorze di agrumi - al netto delle buone e gustose bucce d’arancia candita che possono essere recuperate - e da poco dei ricercatori spagnoli hanno scoperto che quello che è ritenuto un residuo praticamente inutilizzabile può essere usato come un filtro per l'acqua, perché i test hanno rivelato che eliminerebbero perfettamente i metalli pesanti dall'acqua. Le bucce verrebbero essiccate, fatte in polvere e aggiunte ai filtri per l'acqua. Per il momento, questo procedimento è in fase di test, ma gli scienziati sono convinti che il futuro dei filtri alle bucce di agrumi potrà essere di grande beneficio non solo alle famiglie che dispongono di filtri per l'acqua, ma anche ai grandi impianti di trattamento biologico. Insomma, per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, una nuova possibilità per non disperdere più, ciò che molti ritenevano un rifiuto.

Anche un sogno può farti finire in Tribunale.

Anche un sogno può farti finire in Tribunale. La storia assurda di un cittadino svizzero che aveva rivelato al suo psicoterapeuta di aver sognato l’omicidio della ex moglie e si è trovato imputato e poi assolto dal Tribunale distrettuale elvetico Quando si dice «fare il processo alle intenzioni» ossia giudicare qualcuno in base a ciò che si ritiene intendesse fare e non a ciò che ha realmente fatto, ci ricordiamo non solo deli tempi della Santa Inquisizione, ma anche a fatti di cronaca che sovente ritroviamo sui giornali, perché a volte la macchina della Giustizia arriva livelli di irragionevolezza tale da superare quelli della fantasia. Ciò solo perché alcune norme consentono delle forzature che, lungi dal rivelarsi effettivamente protettive di alcuni beni giuridici, alla fine si dimostrano lesive delle garanzie costituzionali e fondamentali della persona che poi viene sottoposta ad un procedimento investigativo ed infine, addirittura, ad un assurdo processo. Ma, addirittura, ritrovarsi indagato e processato per alcuni sogni è a dir poco incredibile. Ecco perché oggi lo “Sportello dei Diritti”, si occupa di un caso tanto sorprendente quanto pericoloso per le conseguenze che può avere il giustizialismo quando un clima da caccia alle streghe prende il sopravvento per una superficiale ed erronea valutazione delle prove ed utilizzo degli strumenti d’indagine. E la storia non è frutto della fantasia di uno sceneggiatore buontempone, ma è apparsa su alcuni giornali della vicina Svizzera che ne hanno dato un certo risalto. Un cinquantenne è, infatti, comparso giovedì davanti al Tribunale distrettuale di Winterthur a seguito dell’epilogo di un brutto caso di divorzio. Dopo la separazione dalla moglie avvenuta cinque anni prima, la situazione è andata peggiorando: il mantenimento non era stato definito in maniera chiara, la donna non aveva voluto lasciare la casa coniugale ed i figli non gli rivolgevano la parola. L’uomo, aveva quindi patito gravemente l’evolversi in peggio della situazione tanto che aveva subito ripercussioni psicologiche, che probabilmente lo avevano portato a fare “strani sogni” in cui si rivedeva nell’assassinare la sua ex moglie. Aveva, quindi, deciso di parlarne al suo psicologo, che poco dopo aveva deciso di denunciare queste confessioni alle autorità. Fatto che è stato ritenuto sufficiente per deferirlo innanzi ad un tribunale distrettuale. Davanti al giudice l’uomo ha spiegato di non avere mai avuto intenzione né di minacciare né tantomeno di uccidere la ex moglie. Ha anche confessato di essere rimasto «totalmente sorpreso» quando ha saputo che era stato il suo psicoterapeuta a rivolgersi alla polizia: «Ero convinto di essere tutelato dal segreto professionale». Dal canto suo il medico ha spiegato di avere temuto che il 50enne avrebbe presto agito fisicamente nei confronti della ex moglie, ma ha anche ammesso che «qualche seduta in più sarebbe forse stata più utile di una denuncia». L’epilogo, rileva Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato felice per entrambi gli ex coniugi, perché alla moglie non risulta essere stato toccato un capello ed alla fine il giudice ha assolto il 50enne: sognare un omicidio non costituisce una reale minaccia. Ovviamente, è giusto preoccuparsi per il pericolo di qualsiasi tipo di violenza ed anche indagare chi questa violenza potrebbe farla, ma è anche necessario che non si forzino le procedure investigative e gli strumenti della procedura penale fino ad arrivare ad un processo un cittadino addirittura per un sogno.