domenica 31 maggio 2020

Razzismo, nuove immagini dell'arresto di George Floyd mostrano tre poliziotti seduti sulla schiena.

Razzismo, nuove immagini dell'arresto di George Floyd mostrano tre poliziotti seduti sulla schiena. Sono state rilasciate nuove immagini dell'arresto George Floyd nella città americana di Minneapolis. Questo video di 18 secondi è stato girato da una prospettiva diversa e mostra come ben tre poliziotti siano seduti sul retro di un uomo di 46 anni. Migliaia di manifestanti hanno continuato a manifestare la loro rabbia per le strade giovedì. Alcuni hanno dato fuoco a una stazione di polizia la terza notte di scontri con la polizia. George Floyd, un afroamericano di 46 anni, è morto lunedì sera subito dopo essere stato arrestato dalla polizia, che sospettava di voler spacciare una banconota da 20 dollari contraffatta. Durante l'intervento, è stato attaccato a terra da un ufficiale che gli ha tenuto il ginocchio sul collo per lunghi minuti. "Non riesco più a respirare, mi fa male lo stomaco, mi fa male il collo", lo sentiamo dire in una registrazione della scena, diventata virale sui social network. Le nuove immagini, che sono state trasmesse dal canale di notizie americano ABC News, mostrano i fatti dall'altra parte della strada. Possiamo quindi osservare cosa sta succedendo dietro la macchina della polizia. Non solo il suo collo è bloccato dal ginocchio del poliziotto che abbiamo già visto nell'altro video, ma ci sono altri due poliziotti sull'uomo. Il giorno dopo (martedì 26 maggio) il video della morte di Floyd, che intanto aveva fatto il giro del web, è arrivato nelle mani dell’Fbi e del Bca (Minnesota Bureau of Criminal Apprehension). I quattro agenti sono stati licenziati, ma non ancora messi sotto accusa.Secondo quanto riportato dal Daily Mail, il poliziotto (bianco) che ha premuto il ginocchio sul collo di George, Derek Chauvin, 44 anni e in servizio da quasi vent'anni, era finito sotto indagine per una sparatoria con morti nel 2006. Mentre un altro degli agenti coinvolti, Tou Thao, avrebbe patteggiato una sanzione di 25mila dollari per uso eccessivo della forza nel 2017. La vicenda, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha riportato al centro del dibattito pubblico la questione razziale negli Usa. Il presidente Donald Trump ha assicurato di aver chiesto di accelerare le indagini: “Su mia richiesta, l'Fbi e il dipartimento di Giustizia stanno indagando su questa tragica morte in Minnesota di George Floyd”, ha detto. Ecco il video: https://youtu.be/WlN5jwMFlQo

sabato 30 maggio 2020

Nuova frode informatica. Si chiama "Vishing".

Nuova frode informatica. Si chiama "Vishing". La Polizia Postale: attenzione alle telefonate da parte di finti operatori di società emittenti carte di credito. Lo “Sportello dei Diritti”: non comunicare a nessuno i nostri dati sensibili o bancari Non passa giorno che il crimine informatico non ne inventi una. E proprio in questo periodo che è segnalato l'incremento di un nuovo tipo di frode informatica che è stata denominata "Vishing" perchè cambia poco dal phishing o dallo smishing se non nel metodo utilizzato per carpire nostri dati personali o quelli del conto corrente o della carta di credito. Questa volta è tramite una chiamata ricevuta sul telefono che si realizza la frode ma, come andiamo ripetendo da tempo noi dello “Sportello dei Diritti” è sempre e solo uno il motivo per cui veniamo presi "in castagna": la nostra disattenzione. A lanciare nuovamente l'allarme è la Polizia Postale che con l’ennesimo ma efficace post sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” che rimanda ad un articolo sul sito istituzionale Commissariato di Ps fa il punto su questa nuova modalità criminale. “La Polizia Postale e delle Comunicazioni informa che, nell’ultimo periodo, sono in aumento le denunce da parte di cittadini in relazione ad addebiti non autorizzati sulle proprie carte di credito, in conseguenza di raggiri via telefono noti alla polizia postale con il termine di “Vishing” (dall’inglese voice-phishing o phishing vocale). La vittima di tali frodi viene contattata telefonicamente da finti operatori bancari o di società emittenti carte di credito, i quali riferendo di presunte “anomalie” nella gestione della carta di credito o del conto corrente, avvisano la persona che, nel suo stesso interesse, è necessario attivare fantomatiche “procedure di sicurezza”. I truffatori richiedono quindi alla vittima di leggere a voce alta il “codice di conferma” che, proprio in quel momento, appare via messaggio sul display del telefono. Tale codice, tuttavia, altro non è che il codice autorizzativo di una transazione che in quel momento i truffatori stanno tentando di effettuare via web ai danni dell’ignara vittima. I cyber-criminali infatti, entrati precedentemente in possesso dei dati della carta di credito (numero di carta, data di scadenza e CVV), necessitano di conoscere tale codice di sicurezza per completare una transazione in corso, e sottrarre così il denaro della vittima. Questa, credendo in buona fede di aver agito correttamente per mettere in sicurezza il proprio conto o la propria carta di pagamento, si accorge solo successivamente (spesso, al momento della ricezione dell’estratto-conto) che vi sono in realtà movimentazioni in uscita non autorizzate, pari anche a diverse migliaia di euro, per l’acquisto di beni e servizi mai richiesti su piattaforme online. Si sottolinea ancora una volta l’importanza di non rivelare mai a nessuno, via telefono come via social o via email, i nostri dati più sensibili, le nostre password dispositive, i PIN o i nostri codici di accesso comunque denominati. È opportuno diffidare sempre di fronte a soggetti che richiedono tali dati, presentandosi come operatori di istituzioni pubbliche, importanti aziende o istituti bancari. Utile invece procedere a semplici ed attente verifiche, contattando l’ente coinvolto che potrà confermare i nostri sospetti. Al più presto, in caso di bisogno, è bene rivolgersi alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, a disposizione dei cittadini per ricevere denunce e per fornire ogni supporto e chiarimento, attraverso i propri uffici ed i propri canali virtuali (www.commissariatodips.it)." Cambia il metodo ma non lo scopo, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Il modo migliore per difendersi, è quello di seguire le indicazioni della Polizia Postale. Nel dubbio, bisogna consultare direttamente i siti degli istituti bancari presso cui siamo clienti digitando l’esatta indicazione nel browser o di accedere direttamente dalle app ufficiali. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

L’associazione "Teranga AIP" plaude la rete di solidarietà nata a Lecce dall'emergenza COVID19.

L’associazione "Teranga AIP" plaude la rete di solidarietà nata a Lecce dall'emergenza COVID19. Mascherine prodotte, spese e pasti distribuiti agli invisibili e ad tanti che rimangono fuori dai circuiti istituzionali della "crisi". L'emergenza ed il blocco di ogni attività poteva generare ancor più difficoltà di quante non ne abbiamo affrontate e ne stiamo affrontando in questo momento. Perchè in tanti, tantissimi tra gli "invisibili", tra coloro che hanno pochissime protezioni sociali, o non ne hanno proprio potevano rimanere completamente nell'ombra e cadere ancor più nella disperazione. Un'ombra che significa ancor più fame e lacrime se nella città di Lecce e nella provincia, in poco tempo e con i gap determinati dalle difficoltà del "lockdown" non si fossero attivate delle reti di solidarietà tra persone comuni e associazioni. Ecco perchè, per il tramite dell'associazione “Sportello dei Diritti” - da anni sempre attenta a dar voce ad iniziative che incoraggiano l'intercultura e la solidarietà - Ablaye Seye, senegalese, ma residente da anni a Lecce, vicepresidente dell’associazione Teranga A.I.P., vuole manifestare la gratitudine per quanto accaduto e far conoscere alla cittadinanza tutta, ciò che si è realizzato durante il periodo clou dell'emergenza e sperare che tutto ciò che è stato fatto possa costituire le basi per una grande rete di solidarietà ed integrazione permanente anche per il futuro. Attraverso una serie di partenariati che hanno visto come capofila la stessa Teranga A.I.P. e il Lions Club Santa Croce di Lecce e collaborazioni con la "Rete volontari Martano", il fattivo e costante sostegno dell'associazione Migrantes assieme ai Giovani per la Pace (della Comunità di Sant'Egidio) e all'associazione Laici Comboniani, l’associazione Popoli e Culture, si sono realizzate una serie di diverse iniziative che meritano di essere rese note. Basti pensare che per affrontare l'emergenza alimentare dal 22 marzo dal centro diocesano Migrantes di Via Tasselli partivano le "spese" che hanno raggiunto oltre duecento famiglie residenti nel comune di Lecce, non tutte leccesi, ma anche albanesi, colombiane, montenegrine, keniane, eritree, filippine, srilankesi, marocchine, ecuadoregne e senegalesi ed altre minoranze che vivono in città. Nel momento di massima difficoltà le donazioni ricevute hanno consentito di aiutare con oltre 750 spese le famiglie in difficoltà che riuscivano a contattare gli operatori attraverso Caritas parrocchiali o con il solo passa parola. Un impegno notevole che ha richiesto l’aiuto di una quarantina di volontari per poter garantire ogni giorno l’acquisto, la preparazione e la distribuzione delle spese. Ma anche il mercoledì e il venerdì la distribuzione di pasti ai senza fissa dimora e ad alcune famiglie segnalate all’ultimo , prima di poter consegnare la vera e propria spesa. I numeri fanno capire quant'impegno è stato profuso: 750 spese distribuite, 70 pasti preparati 70 per due volte a settimana il mercoledì e la domenica e distribuiti ai senza fissa dimora e alle famiglie in difficoltà segnalate durante le giornate. E poi, un ringraziamento speciale alla "Rete volontari Martano" che hanno realizzato il progetto della produzione di mascherine di prima emergenza "Covid". In un secondo momento il progetto è stato portato avanti dalla laboriosità e volontà d'animo delle operatrici e sarte che hanno raggiunto una produzione di ben 22000 mascherine in doppio strato tnt 100g idrorepellente con filtro in cellulosa intercambiabile sanificate e imbustate distribuite gratuitamente anche alle associazioni di stranieri e che si occupano d'intercultura presenti sul territorio. Tra queste: Associazione Donne Senegalesi “La Linguere", Associazione cubana Josè Marti, Africulture, Associazione La diaspora, Associazione Etiopia Eritrea Somalia, Associazione Noi Salento, Associazione Senegalese Guiguy, Associazione Teranga/A.I.P Non va dimenticata, infine, la numerosa serie di attività svolte durante la quarantena con la partnership creata tra Associazione Teranga/A.I.P, Associazione Senegalese Guiguy con il sostegno di Migrantes e il Lions Club Santa Croce di Lecce: - informazione e aggiornamento sulle normative e decreto relativi all'emergenza del covid 19; - compilazioni delle domande per il bonus 600 euro; - assistenza per l'accesso al call center Inps; - distribuzione di alimentari e altri prodotti igienici di prima necessità; - supporto all'identificazione e la distribuzione di buoni spesa; - mediazione e sensibilizzazione presso l'ambasciata senegalese per un sostegno ai cittadini senegalesi presenti nella regione Puglia; - informazioni, aggiornamento e compilazione delle domande di sostegno per i cittadini senegalese presso l'ambasciata del Senegal a Roma. Insomma, una serie d'iniziative che manifestano un grande impegno e spirito di comunità che per Ablaye Seye di Teranga AIP e Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, si augura possa avere creato legami, conoscenze tra i volontari e le famiglie e che serva a costruire una realtà cittadina migliore perché attenta alle necessità di tutti soprattutto a chi ha lasciato il proprio paese per cercare una vita migliore nel nostro.

venerdì 29 maggio 2020

Occhiali tossici, l'inquinamento addosso. L'allerta RAPEX per metalli pesanti

Occhiali tossici, l'inquinamento addosso. Metalli pesanti: per rendere belli e comodi i nostri accessori come gli strumenti ottici vengono usate spesso sostanze fortemente allergizzanti. L'allerta del RAPEX per sostanza tossica oltre i limiti nelle montature per occhiali a marchio Disney Princess, Bvlgari, DAY Birger et Mikkelsen, Ray Ban, Ivana Helsinki, Paola Suohonen perchè potrebbero non rispondere alle norme di sicurezza (possibile rilascio in quantità eccessiva di nichel). Ecco che cosa rischiamo e come possiamo difenderci Dal blocco delle auto all'allarme glifosato, dalle polveri sottili alle mozzarelle blu, la qualità dell'aria e del cibo sono spesso al centro delle nostre preoccupazioni. Oltre a respirare e mangiare c'è un'altra funzione della nostra vita quotidiana dalla quale non possiamo fare a meno che non gode però di altrettanta attenzione: indossare accessori e vestirci. Eppure le insidie nascoste in ciò che indossiamo ogni giorno, dall'intimo all'impermeabile, agli occhiali, purtroppo non sono inferiori al pericolo di "intossicarci" un po' alla volta che corriamo quando attraversiamo una città o quando ci sediamo a tavola per la cena. Negli abiti e negli accessori si nasconde infatti una subdola minaccia spesso sottovalutata rappresentata da elementi chimici dai nomi complicati: ftalati, formaldeide, metalli pesanti, solventi, coloranti tossici. Numeri allarmanti. Non è un caso che il Rapex, il sistema europeo di allerta rapido per i prodotti non alimentari, oggi ha lanciato 5 notifiche di allerte sanitarie dopo aver trovato elevati livelli di sostanze fortemente allergizzanti. I test condotti dai laboratori d'analisi, del Ministero della Finlandia hanno evidenziato concentrazioni di nichel più elevate di quanto raccomandato dalle linee guida nei bordi e nelle aste di alcuni modelli di occhiali prodotti rispettivamente in Cina da Disney Princess della linea Cenerentola, prodotti in Italia da Bvlgari colore: 2033, Modello: OBV2198B, a marchio DAY Birger et Mikkelsen, a marchio Ray Ban, a marchio Ivana Helsinki, Paola Suohonen. Queste sostanze, note per causare allergie, si trovano comunemente negli articoli che entrano in contatto diretto e prolungato con la pelle. Nello specifico i test di laboratorio hanno evidenziato che i cerchi, le aste e la barra di rinforzo del prodotto rilasciano una quantità eccessiva di nichel. Il consumatore può essere esposto quando il prodotto entra in contatto diretto e prolungato o ripetitivo con la pelle. Le autorità sanitarie europee hanno così allertato gli altri Paesi e il consiglio è di non utilizzare gli occhiali richiamati poichè potrebbero aumentare il rischio di allergie. I prodotti saranno ritirati dalle vendite a scopo preventivo, poichè non sono conformi al regolamento REACH. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ricorda che il Rapex è un sistema comunitario di allerta rapido per i prodotti pericolosi, grazie al quale le Autorità nazionali degli Stati membri notificano alla Commissione europea i prodotti ad eccezione degli alimenti, farmaci e presidi medici, che rappresentano un rischio grave per la sicurezza dei consumatori.

Smart working: investigatori privati sulle tracce di dipendenti indisciplinati

Smart working: investigatori privati sulle tracce di dipendenti indisciplinati. Sempre più imprese si rivolgerebbero ad agenzie investigative per sorvegliare i propri collaboratori. Più una segnalazione di lavoratori beccati a fare shopping o attività fisica durante l'orario di lavoro. Ma attenzione: in Italia lo Statuto dei Lavoratori vieta il controllo dei dipendenti L'esplosione dello smart working a seguito del lockdown conseguente all'emergenza globale del COVID-19, sta portando milioni di lavoratori a lavorare direttamente da casa con una tendenza già dichiarata anche dalle imprese e da varie associazioni di categoria di favorire la modalità di telelavoro direttamente dai domicili dei dipendenti anche dopo la fine di questo periodo. Tuttavia, in attesa di una più ampia e puntuale regolamentazione e normazione di questa modalità con un necessario intervento da parte del legislatore o comunque di accordi sindacali finalizzati a disciplinarla puntualmente, da qualche furbetto che non ha voluto cogliere le opportunità concesse, viene presa come una possibilità di far altro rispetto alle mansioni e ai compiti assegnati. Ed allora: chi a fare shopping, chi attività motoria o persino grigliate al posto di lavorare da casa, sono diversi ad essere stati pizzicati ad eludere l'attività lavorativa così come confermato da alcuni investigatori privati che sono stati incaricati a scovare i dipendenti indisciplinati. Sarebbero diverse, infatti, le imprese che si sarebbero rivolte ad agenzie investigative già dall'inizio dello scorso aprile che sono state costrette ad introdurre il lavoro a distanza per "seguire" i dipendenti che dovrebbero trovarsi a casa davanti al computer negli orari stabiliti. E per alcune aziende i sospetti sarebbero stati confermati dalle osservazioni. In Svizzera, per esempio, un dipendente trascorreva giornate intere in giro per negozi. Un'altra, invece, durante l'orario di lavoro si trovava nel giardino dei vicini per una grigliata. Se in altri Paesi questo tipo di controlli sono per così dire "normali" in Italia, non è consentita un'attività generica di sorveglianza da parte di soggetti anche abilitati. Nello specifico, è bene ricordare la recente sentenza 15094 del 2018 della Corte di Cassazione, sezione lavoro, che nei fatti ha stabilito un principio - che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ritiene sacrosanto - secondo cui un'azienda non può incaricare un investigatore privato di controllare se un dipendente svolge per davvero e in modo corretto il compito per il quale viene pagato. Quest'attività di controllo può essere effettuata solo dal datore di lavoro e dai suoi collaboratori per come stabilito dall'articolo 3 dello Statuto dei lavoratori. L'utilizzo dell'investigatore privato per il controllo del dipendente è ammesso solo in alcuni casi ed in particolare, nei confronti di colui che tiene comportamenti "penalmente rilevanti", che svolge, ad esempio, un'attività retribuita in favore di terzi durante il suo orario di lavoro, che compie "mancanze specifiche" (come vendere un prodotto e rubare la somma incassata), che, ancora, svolge un'attività extralavorativa violando il divieto di concorrenza.Solo in queste fattispecie è consentito incaricare un detective e le sue relazioni, le sue foto, i suoi filmati, le registrazioni audio possono assumere la dignità di prova a scapito del lavoratore. Al contrario, l'investigatore "non può sconfinare nella vigilanza dell'attività lavorativa vera e propria", che "è riservata dall'articolo 3 del dello Statuto dei lavoratori direttamente al datore di lavoro e ai suoi collaboratori". Peraltro, e più in generale è bene rammentare che l'occhio dei detective privati non può arrivare dappertutto: è consentito sorvegliare soltanto gli spazi visibili dalla strada, come balconi e giardini. È invece vietato guardare o addirittura filmare attraverso una finestra quanto accade all'interno, per esempio in soggiorno.

giovedì 28 maggio 2020

Lupi nel Salento. Gli avvistamenti si susseguono e la provincia di Lecce avvia un progetto con segnali stradali che ne avvertono la presenza per salvaguardarlo e proteggerlo

Lupi nel Salento. Gli avvistamenti si susseguono e la provincia di Lecce avvia un progetto con segnali stradali che ne avvertono la presenza per salvaguardarlo e proteggerlo Una notizia che per tutti gli ambientalisti e per chiunque ami la natura, non può non far piacere. Perché si susseguono a decine gli avvistamenti di lupi anche nel Salento che fanno ben sperare che questo canide selvatico si stia riappropriando definitivamente dei territori che una volta lo vedevano sicuramente presente - si pensi solo all’antico nome della città capoluogo Lupiae - e che le attività umane lo avevano fatto completamente sparire dal Tacco d’Italia. Ora la certezza della presenza non può che comportare una decisa opera di salvaguardia al fine di poter garantire la convivenza di quest’animale straordinario con l’uomo, gli animali domestici e i ridotti lembi di territorio che ne favoriscono l’habitat. Ed è proprio in questa esigenza che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che tra le prime ha segnalato la ritrovata presenza della specie, che s’inserisce un progetto che sta per avviare la Provincia di Lecce per la sua tutela e protezione. Sicuramente una delle positive novità riguarda l’installazione di una serie di segnali stradali su tutto il territorio provinciale che ricordano a chiunque transiti che il lupo è tornato ed è vivo. Non si tratta, quindi, solo di un sistema per attirare l’attenzione degli automobilisti che dovranno necessariamente stare più accorti per il rischio d’investimento di questi quadrupedi, ma anche di un modo per ricordare a chiunque che la natura si sta riappropriando lentamente e a fatica dei suoi spazi e che va tutelata per evitare di perdere nuovamente un patrimonio che non possiamo permetterci più di disperdere.

Pericolo per allergene non dichiarato in etichetta: Despar richiama Multigrain di riso e frumento integrale gr 375 perché contiene "lecitina di soia".

Pericolo per allergene non dichiarato in etichetta: Despar richiama Multigrain di riso e frumento integrale gr 375 perché contiene "lecitina di soia". Un pericolo per gli allergici. Il Ministero della Salute ha diffuso un'allerta per un rischio presenza di allergeni causato da un problematica di errato confezionamento. Nello specifico in occasione di un controllo interno a campione effettuato sul prodotto "MULTIGRAIN DI RISO E FRUMENTO INTEGRALE GR 375, a marchio DESPAR VITAL è stata riscontrata una "Problematica di errato confezionamento: l'astuccio in vendita non contiene la versione "classica" del prodotto, ma quella con "cioccolato fondente". Il "cioccolato" contiene "Lecitina di soia", allergene non dichiarato in etichetta.. Siccome il consumo di questo prodotto comporta un rischio per la salute nei soggetti allergici alla "Lecitina di soia", Despar, una delle aziende della catena di grande distribuzione del Paese, richiama il prodotto. Si tratta dell'art. P 16/04/2020 S 16/10/2021 con la data minima di conservabilità del 16/10/2021 prodotto dall'azienda MOLINO NICOLI S.p.A. nello stabilimento di via Antonio Locatelli n.°6 - 24060, Costa Di Mezzate (BG) e commercializzato con marchio Despar Vital da DESPAR ITALIA C.a.r.l. - CASALECCHIO DI RENO (BOLOGNA). La data di scadenza del prodotto, segnala Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,è stampata sulla patella superiore dell'astuccio. Il richiamo si riferisce solo al prodotto menzionato e limitatamente alla scadenza indicata (16/10/2021). I consumatori che avessero acquistato tale prodotto sono pregati di riportarlo e riconsegnarlo al punto vendita.

Razzismo, nuovo video di sorveglianza cattura i primi momenti dell'arresto di George Floyd, l’afro americano morto soffocato durante l’arresto

Razzismo, nuovo video di sorveglianza cattura i primi momenti dell'arresto di George Floyd, l’afro americano morto soffocato durante l’arresto. La clip dimostra che Floyd non si è opposto all’arresto Il caso di George Floyd, il 46enne afro-americano, bloccato violentemente a terra dalla polizia di Minneapolis portandolo a gridare `non riesco a respirare´ e successivamente morto in ospedale, ha provocato enormi proteste negli Stati Uniti. Ora un video integrale dell'arresto dimostra come l'afroamericano non abbia opposto nessuna resistenza agli agenti ma, al contrario, sia stato sempre collaborativo nei loro confronti. Oltre che dalle telecamere di videosorveglianza installate nella strada la scena è stata filmata da alcune persone. Tuttavia, il video oltre alla sofferenza del 46enne, mostra anche l'incredibile cinismo dell'agente Derek Chauvin, inginocchiato sul suo collo con una mano in tasca e incurante delle richieste d'aiuto dell'uomo che stava arrestando. Ebbene, il poliziotto che ha commesso l'omicidio è stato licenziato, così come i suoi tre colleghi presenti che non hanno mosso un dito per soccorrere Floyd. Eppure quello di Chauvin era da tempo il profilo di un uomo che probabilmente mai si sarebbe dovuto occupare di ordine pubblico: nei suoi 19 anni di carriera infatti l'agente ha collezionato numerose denunce per uso eccessivo della forza e almeno una causa relativa ad un’accusa di violazioni dei diritti costituzionali federali di un prigioniero. Già nel 2006 il nome di Chauvin compariva tra quelli dei poliziotti che dopo essere entrati in una casa di Minneapolis, nell’ambito del caso Reyes, aprirono il fuoco contro l'uomo, che aveva tentato la fuga a bordo del suo camion e non rappresentava più una minaccia per la loro incolumità. Nonostante quella controversa vicenda il poliziotto è rimasto in servizio e appena due anni dopo è stato protagonista di un altro episodio: dopo essere entrato in casa Ira Latrell Toles, una ragazza di 21 anni, ha ingaggiato con lei una colluttazione al termine della quale le ha sparato due colpi all'addome. Nel 2011, Chauvin è stato posto in congedo temporaneo dopo aver partecipato a un'altra sparatoria, ma sono anche molte altre le denunce elencate nel database dell’Ufficio di condotta della polizia di Minneapolis. I dettagli di questi casi sono stati resi “non pubblici” e non hanno comunque portato a nessun provvedimento disciplinare. La vicenda di Floyd, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, potrebbe riportare sotto i riflettori il movimento Black Lives Matter, nato nel 2013 dopo l’omicidio di Trayvon Martin. Il movimento è stato al centro del dibattito politico durante la presidenza Obama, soprattutto dopo i disordini di Ferguson del 2014. Ma negli ultimi anni, sotto la presidenza di Donald Trump, i suoi attivisti hanno trovato sempre meno spazio, anche se il razzismo contro i neri non è stato superato e gli omicidi della polizia sono ancora frequenti. Black Lives Matter svolge ancora un ruolo importante dove ce n’è più bisogno, cioè a livello locale, dove ha cercato di trasformare le proteste in campagne politiche per migliorare la condizione di vita dei neri. Ecco il video: https://youtu.be/yAq8bmrPKEM

mercoledì 27 maggio 2020

Nuove frodi online: falso sito del marchio GEOX nel mirino dei truffatori telematici

Nuove frodi online: falso sito del marchio GEOX nel mirino dei truffatori telematici. L’azienda ha denunciato e la Polizia Postale invita all’attenzione. Lo “Sportello dei Diritti”: diffidate da siti che vendono prodotti a prezzi irrisori. Sono truffe Dopo il falso sito civetta “Primigi” segnalato anche dallo “Sportello dei Diritti” nei giorni scorsi, anche il noto marchio di calzature e abbigliamento GEOX finisce incolpevolmente a diventare uno specchietto per le allodole. Un nuovo sito truffa è stato scoperto dalla Polizia Postale come segnalato sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” con un post eloquente: “Ennesimo tentativo di truffa sulla rete. Attraverso un falso sito internet viene pubblicizzata la vendita, a prezzi irrisori, di articoli del noto marchio di scarpe e abbigliamento “GEOX”. Il sito truffaldino “geoxoutlet.online” riporta logo e informazioni del tutto simili e sovrapponibili a quelli che compaiono sui canali ufficiali dell’azienda, inducendo l’ignaro utente finale a fare acquisti online nella convinzione di trovarsi su uno “store outlet” ufficiale del marchio “GEOX”. La società “GEOX”, ha già provveduto a disconoscere il falso sito. La Polizia Postale coglie l’occasione per ricordare alcuni semplici accorgimenti da adottare quando si acquista online: Utilizzare software e browser completi ed aggiornati: Il primo passo per acquistare in sicurezza è avere sempre un buon antivirus aggiornato all’ultima versione sul proprio dispositivo informatico. Non sempre il miglior prezzo è un buon affare: Diffida di un sito che mette in vendita articoli a prezzi irrisori. Accertati che non ci sia troppa differenza tra i prezzi proposti e quelli di mercato! Potrebbe essere un falso o rivelarsi una truffa. Dare la preferenza a siti certificati o ufficiali: Verificare sempre la presenza di certificati di sicurezza quali TRUST e VERIFIED / VeriSign Trusted che permettono di validare l’affidabilità del sito web. Un sito deve avere gli stessi riferimenti di un vero negozio: Prima di completare l’acquisto verificare che il sito sia fornito di riferimenti quali un numero di Partiva IVA, un numero di telefono fisso, un indirizzo fisico e ulteriori dati per contattare l’azienda. Un sito privo di tali dati probabilmente non vuole essere rintracciabile e potrebbe avere qualcosa da nascondere. I dati fiscali sono facilmente verificabili sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate. Leggere sempre i commenti e i feedback di altri acquirenti: Prima di procedere all’acquisto del prodotto, è buona norma fare una ricerca di informazioni sull’attendibilità del sito attraverso i motori di ricerca, forum o sui social. Utilizzare soprattutto carte di credito ricaricabili: Per completare una transazione d’acquisto sono indispensabili pochi dati come numero di carta, data di scadenza della carta ed indirizzo per la spedizione della merce. Se un venditore chiede ulteriori dati probabilmente vuole assumere informazioni personali (numero del conto, PIN o password) che, in quanto tali, dovete custodire gelosamente e non divulgare. Al momento di concludere l’acquisto, la presenza del lucchetto chiuso in fondo alla pagina o di “https” nella barra degli indirizzi sono ulteriori conferme sulla riservatezza dei dati inseriti nel sito e della presenza di un protocollo di tutela dell’utente, ovvero i dati sono criptati e non condivisi. Non cadere nella rete del phishing e/o dello smishing: Ovvero nella rete di quei truffatori che attraverso mail o sms contraffatti, richiedono di cliccare su un link al fine di raggiungere una pagina web trappola simile a quella originale.”. Un’altra truffa che merita la più ampia notorietà nella platea di chi acquista online, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Perché nonostante gli avvertimenti e gli inviti all’attenzione che continuamente rivolgiamo, sono ancora troppi i cittadini che attratti da offerte irrisorie reagiscono d’impulso e si fanno fregare facilmente. Il modo migliore per difendersi, è quello di seguire fedelmente le indicazioni della Polizia Postale. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

Allerta RASFF e Ministero salute per integratori alimentari pericolosi.

Allerta RASFF e Ministero salute per integratori alimentari pericolosi. Il Ministero della Salute oggi ha diffuso l'avviso che attraverso il sistema di allerta europeo per alimenti e mangimi, RASFF, è stato comunicato che gli integratori alimentari HYDROXYCUT HARDCORE NEXT GEN e HYDROXYCUT HARDCORE ELITE 110 a marchio MUSCLETECH conterrebbero Yohimbina, sostanza ad attività farmacologicamente attiva, vietata negli integratori alimentari, e che può avere serie ripercussioni sulla salute. Questi integratori non registrati in Italia risultano venduti attraverso numerosi siti Web. La yohimbina è un alcaloide con effetti stimolanti sul sistema nervoso centrale. È un bloccante del recettore alfa2-adrenergico, e si caratterizza per una breve durata d'azione. Il composto è anche dotato di effetto antidiuretico e produce un aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. La molecola presenta una spiccata azione psicoattiva ed è stato riportato che possa determinare risposte alterate del sistema nervoso centrale (SNC), fra cui ansia e reazioni maniacali. Altri effetti che, potrebbero spiegare la sua spiccata psicoattività e alcuni effetti collaterali (sebbene non sia stato ancora del tutto delucidato il ruolo neurobiologico dei seguenti effetti) sono: l' agonismo ai recettori della serotonina 5-HT1d e 5-HT2a e l' antagonismo dei 5-HT1b e 5-HT2b. n alcuni paesi è venduta dietro prescrizione medica per il trattamento della disfunzione erettile, per il trattamento del ridotto desiderio sessuale (riduzione della libido), ed è anche utilizzata per i suoi presunti effetti afrodisiaci ma non vi sono evidenze scientifiche conclusive che la yohimbina possa realmente giovare. A seconda del dosaggio assunto la yohimbina può comportare anche innalzamento della pressione arteriosa, che spesso si accompagna ad aumento della frequenza cardiaca. Gli eventi avversi a carico del tratto gastrointestinale comprendono nausea e vomito. Per i suoi effetti eccitatori a carico del SNC la molecola suscita spesso irritabilità, ansia generalizzata, eccitazione, iperattività motoria, reazioni maniacali, allucinazioni, insonnia, tremore e vertigine.E' controindicata in casi di ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti utilizzati nella formulazione farmacologica. È inoltre controindicata nell'insufficienza epatica e renale. Si tratta del principale alcaloide estratto dalla corteccia della Pausinystalia yohimbe e dalle foglie della Rauwolfia serpentina (nota anche come radice di serpente indiana), che la contengono naturalmente. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,raccomanda ai consumatori di non acquistare i summenzionati prodotti e di astenersi dal consumarli.

FLIXBUS riparte in Italia. Gli autobus verdi ritornano operativi dal 3 giugno

FLIXBUS riparte in Italia. Gli autobus verdi ritornano operativi dal 3 giugno FlixBus tornerà operativa in Italia a partire da mercoledì 3 giugno. La ripartenza avverrà nel rispetto delle linee guida predisposte dal Governo, con l’implementazione di tutte le misure volte a tutelare la salute dei passeggeri e del personale FlixBus, e coinvolgerà, per il momento, circa 70 città della Penisola. Prima dell’emergenza Covid-19 il network nazionale FlixBus contava 500 destinazioni. Nella penisola, gli autobus verdi ripartiranno da: Milano - Parma - Bologna - Firenze - Poggibonsi - Siena - Bettolle - Roma - Caserta-Casagiove - Napoli Treviso - Venezia - Padova - Prato - Firenze - Roma Milano - Bologna - Firenze - Siena – Roma Agrigento - Canicattì - Caltanissetta - Enna - Catania - Messina - Villa San Giovanni - Rende - Sala Consilina - Salerno - Napoli - Roma - Siena - Firenze - Milano - Torino Cariati - Mandatoriccio - Pietrapaola - Calopezzati - Mirto Crosia - Rossano - Corigliano - Bivio Cantinella - Sibari - Firmo - Mormanno - Fisciano - Roma Tiburtina Bus station - Perugia Torino - Milano - Bergamo (Aeroporto Orio al Serio) - Verona - Venezia Mestre - Udine Udine - Venezia (Marco Polo Aeroporto) - Venezia Mestre - Gardaland - Peschiera del Garda - Bergamo (Aeroporto Orio al Serio) - Cormano - Milano - Torino Bolzano - Trento - Bergamo (Aeroporto Orio al Serio) - Milano (Aeroporto Linate) - Milano - Genova Cariati - Mandatoriccio - Pietrapaola - Calopezzati - Mirto Crosia - Rossano - Corigliano - Bivio Cantinella - Sibari - Bologna - Milano - Bergamo - Brescia Crotone - Strongoli Marina - Torre Melissa - Cirò Marina - Torretta Crucoli - Cariati - Pietrapaola - Mirto Crosia - Sala Consilina - Roma Roma (Aeroporto Fiumicino) - Roma (Aeroporto Ciampino) - Roma - Benevento - Andria - Bari San Giovanni Rotondo - Manfredonia - Foggia - San Severo - Pescara - Roma - Roma (Aeroporto Ciampino - Roma (Aeroporto Fiumicino) Bari - Napoli Milano - Parma - Reggio Emilia AV - Bari - Monopoli - Fasano - Brindisi - Lecce. La riattivazione di alcune rotte si delinea, così, anche nei termini di un contributo al progetto di rilancio del Paese, che per la propria realizzazione necessita tuttavia di un supporto economico. La ripartenza in linea con le disposizioni di sicurezza del Governo: tutte le misure Nel programmare il ritorno su strada, FlixBus ha adeguato il proprio servizio alle disposizioni emanate dal Governo in materia di tutela della salute, allo scopo di proteggere i propri passeggeri e il proprio personale, garantendo così la serenità di chiunque si trovi a bordo per l’intera durata del viaggio. Le misure di sicurezza attuate dall’operatore, elencate nella relativa sezione all’interno del sito (visitabile qui), sono riportate di seguito: Pulizia e disinfezione dei mezzi: i veicoli saranno sanificati alla fine di ogni corsa; inoltre, nelle principali autostazioni il personale FlixBus effettuerà una sanificazione aggiuntiva. Misure di protezione implementate a bordo: Tutti i conducenti saranno dotati di kit di protezione costituito da mascherine e guanti. I passeggeri sono tenuti a portare con sé una mascherina di protezione da indossare sia durante l’imbarco che a bordo dell’autobus, e a mantenere per l’intera durata del viaggio la distanza minima di sicurezza. Ai passeggeri, verrà misurata la temperatura al momento del check-in. L’imbarco sarà possibile qualora i passeggeri non presentino una temperatura superiore ai 37.5°. L’imbarco sarà effettuato esclusivamente dall’entrata posteriore. I conducenti e il personale FlixBus presente nelle autostazioni forniranno istruzioni per garantire il mantenimento della distanza di sicurezza al momento dell’imbarco. Un dispenser con gel disinfettante sarà a disposizione dei passeggeri per l’intera durata del viaggio. Il check-in avverrà in forma digitale, con controllo touch-less di biglietti e documenti. Gli annunci effettuati dai conducenti all’inizio e alla fine di ogni corsa includeranno disposizioni di sicurezza aggiornate. Le toilette resteranno chiuse, e saranno previste soste aggiuntive durante il viaggio. Misure attuate nelle stazioni: nelle stazioni, il personale addetto si occuperà di garantire, con il supporto dei passeggeri, il mantenimento della distanza minima di sicurezza. Tutti i collegamenti operativi dal 3 giugno, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono già acquistabili sul sito www.flixbus.it, tramite la app FlixBus gratuita e presso i rivenditori autorizzati sull’intero territorio nazionale.

martedì 26 maggio 2020

Prelievi bancomat non autorizzati e conto svuotato? È la banca che deve provare che la carta è stata utilizzata dal titolare

Prelievi bancomat non autorizzati e conto svuotato? È la banca che deve provare che la carta è stata utilizzata dal titolare. Utenti bancari vincono contro l’istituto di credito in Cassazione e potranno vedersi rimborsati i soldi persi per i prelievi illegittimi Non si contano i casi di utenti bancari che si sono visti svuotati i conti correnti a seguito di prelievi bancomat effettuati illecitamente da terzi soggetti. Ma in casi simili non bisogna mai perdersi d’animo e disperare di aver perso quanto indebitamente prelevatoci, perché l’ordinamento e le norme a tutela dell’utenza spesso ci garantiscono e ci consentono di riavere il maltolto. A ricordarcelo, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la Corte di cassazione che con l’ordinanza n. 9721 pubblicata il 26 maggio 2020, ha ribadito il diritto dell’utente bancario a vedersi risarcito dall’istituto di credito quanto sottratto a causa di prelievi illeciti con il bancomat. Per i giudici di legittimità, spetta a quest’ultimo provare che a usare la carta sia stato il legittimo proprietario. Nella fattispecie, gli ermellini hanno accolto il ricorso dei due cointestatari di un conto corrente che se l’erano visto azzerare a seguito di prelievi non voluti per oltre 23 mila euro.Nel ribaltare la sentenza del Tribunale di Napoli Nord, i giudici della terza sezione civile della Suprema Corte, hanno ricordato che «in tema di responsabilità della banca in caso di operazioni effettuate a mezzo di strumenti elettronici, anche al fine di garantire la fiducia degli utenti nella sicurezza del sistema (il che rappresenta interesse degli stessi operatori), è del tutto ragionevole ricondurre nell'area del rischio professionale del prestatore dei servizi di pagamento, prevedibile ed evitabile con appropriate misure destinate a verificare la riconducibilità delle operazioni alla volontà del cliente, la possibilità di una utilizzazione dei codici di accesso al sistema da parte dei terzi, non attribuibile al dolo del titolare o a comportamenti talmente incauti da non poter essere fronteggiati in anticipo. Ne consegue che, anche prima dell'entrata in vigore del d.lgs. n. 11 del 2010, attuativo della direttiva n. 2007/64/CE relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno, la banca, cui è richiesta una diligenza di natura tecnica, da valutarsi con il parametro dell'accorto banchiere, è tenuta a fornire la prova della riconducibilità dell'operazione al cliente». Per i giudici del Palazzaccio, quindi, è la banca che deve fornire la prova della riconducibilità dell'operazione al cliente. Ma v’è di più: spiegando che il rapporto fra banca e cliente è di natura contrattuale, la Corte ha, quindi, precisato che la responsabilità della banca per operazioni effettuate a mezzo di strumenti elettronici, con particolare riguardo alla verifica della loro riconducibilità alla volontà del cliente mediante il controllo dell'utilizzazione illecita dei relativi codici da parte di terzi, ha natura contrattuale e, quindi, va esclusa se ricorre una situazione di colpa grave dell’utente, configurabile nel caso di protratta mancata attivazione di una qualsiasi forma di controllo degli estratti conto.

Video shock pubblicato su Facebook: la polizia blocca il collo con un ginocchio e muore soffocato

Video shock pubblicato su Facebook: la polizia blocca il collo con un ginocchio e muore soffocato Sono le ultime drammatiche immagini quelle postate su Facebook, di un afroamericano ucciso a Minneapolis da un agente di polizia che ha soffocato l’uomo bloccandolo a terra e premendogli il collo con un ginocchio. Un episodio che ricorda un altro caso simile e tristemente noto, quello del newyorchese Eric Garner nel 2014. Questa volta teatro della tragedia è Minneapolis, in Minnesota, e l’intera sequenza è stata filmata da una passante in un video shock, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che adesso scuote gli Usa. Secondo le prime ricostruzioni, alcuni agenti sono stati allertati sulla presenza di un uomo sospetto seduto in un’auto e che sembrava sotto l’influenza di sostanze stupefacenti. I poliziotti giunti sul posto gli hanno intimato di scendere ma l’uomo ha cominciato ad opporre resistenza. Gli agenti lo hanno così bloccato a terra e, mentre cercavano di ammanettarlo, uno di loro gli ha tenuto premuto il collo con un ginocchio. «Per favore non riesco a respirare» «Lasciatemi, non riesco a respirare....». si sente nel video. L’uomo implora più volte gli agenti ma invano, anche se visibilmente in sofferenza. Poi arriva un’ambulanza ma è troppo tardi. Morirà poco dopo. «Quello che ho visto è terribile. Quell’uomo non avrebbe dovuto morire. Essere un nero in America non dovrebbe essere una sentenza di morte», è stata la reazione di rabbia del sindaco di Minneapolis Jacob Frey. La polizia ha avviato un’indagine e gli agenti sono stati sospesi. Anche loro indossavano body-cam. Ecco il video: https://youtu.be/C-QJcyVTrqw

Incontro finito bene tra un orso ed un bambino in Trentino a Sporminore.

Incontro finito bene tra un orso ed un bambino in Trentino a Sporminore. Il video sta facendo il giro del web Paura e sangue freddo con un orso alle spalle per Alessandro, un ragazzo di prima media, che è uscito illeso da un incontro ravvicinato con un plantigrado in Trentino Alto Adige, nella zona sopra alla Contra, sopra Malga Prà da Giovo, a Sporminore, grazie alla calma con cui ha affrontato la situazione. Nella clip si vede che il bambino ha indietreggiato lentamente senza farsi notare dall'urside. Il bambino si era avvantaggiato di qualche metro rispetto al gruppo formato da persone adulte quando tra i cespugli è spuntato l’orso che ad un certo punto si è alzato in piedi. Il ragazzino ha indietreggiato fino a quando l’animale si è allontanato velocemente forse spaventato dalla presenza di persone. In Trentino, .evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, soprattutto nella zona del Brenta, cui sono tra gli 70 e i 75 orsi. Ecco il video: https://youtu.be/oVR5iK6f05s

Ryanair annuncia 1000 voli giornalieri su tutta Europa a partire dal 1 luglio.

Ryanair annuncia 1000 voli giornalieri su tutta Europa a partire dal 1 luglio. Biglietti a 29,99 euro per chi volerà in luglio e agosto Questa mattina la compagnia aerea low cost irlandese Ryanair, ha annunciato con un comunicato stampa che dal 1 luglio sarà operativa al 40% della sua capacità, con oltre 1000 voli giornalieri che collegheranno molti Paesi europei. La Spagna ha annunciato la fine delle restrizioni ai voli aerei proprio a partire dal 1 luglio, mentre Grecia, Italia, Portogallo e Cipro apriranno i loro aeroporti durante il mese di giugno. Si aggiungono alla lista la Germania, l’Irlanda, la Gran Bretagna, il Belgio e l’Olanda mentre altri Paesi sono pronti a unirsi alla lista man mano che i governi iniziano a rilassare le proprie norme anti coronavirus. Sebbene ci sia ancora incertezza sulle modalità di volo e del rispetto delle norme sul distanziamento sociale, Ryanair, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha annunciato che metterà in promozione i biglietti a 29,99 euro per chi volerà in luglio e agosto (la promozione sarà valida solo per chi acquista i biglietti entro il 28 maggio).

lunedì 25 maggio 2020

AIFA: "Divieto d’uso lotti specialità medicinale antisettico NEOXINAL".

AIFA: "Divieto d’uso lotti specialità medicinale antisettico NEOXINAL". L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), a seguito dell’allerta pervenuta dall’agenzia spagnola dei farmaci, ha disposto il divieto di utilizzo di quattro lotti di un medicinale antisettico e disinfettante, il NEOXINAL. Nello specifico il provvedimento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è reso necessario a seguito della comunicazione relativa a possibile contaminazione microbica da Serratia Marcescens in lotti con principio attivo Clorexidina Digluconato, a scopo precauzionale ed in attesa delle analisi dell’unico lotto di principio attivo potenzialmente coinvolto. I lotti sono i seguenti: • NEOXINAL*SOL CUT 400BUST 25ML – AIC 032812099 • NEOXINAL ALCOL*20FL500ML0,5+70 – AIC 037894033 • NEOXINAL ALCOL*24FL250ML0,5+70 – AIC 037894021 • NEOXINAL ALCOL*12FL 1L 0,5+70% - AIC 037894019 Il NEOXINAL è utilizzato nella pulizia e disinfezione della cute lesa (ferite, ustioni, etc). La ditta Nuova Farmec dovrà assicurare l’immediata comunicazione del divieto di utilizzo a tutti i destinatari dei lotti in questione nel più breve tempo possibile e comunque entro 48 ore dalla ricezione del provvedimento ministeriale e non dovrà rilasciare i lotti ancora giacenti nel proprio magazzino.

Mare del Salento sempre più sorprendente. All’amo di alcuni diportisti un grosso esemplare di squalo grigio.

Mare del Salento sempre più sorprendente. All’amo di alcuni diportisti un grosso esemplare di squalo grigio. Il video della cattura e della liberazione Non passa giorno che il Mare intorno alla penisola salentina, che sia Jonio o Adriatico non ci riveli sorprese. Come quella accaduta ad alcuni diportisti che ieri si sono ritrovati all’amo un grosso esemplare di squalo. Non un “pescecane” qualunque, ma un adulto di squalo grigio che risaliva in superficie attaccato alla lenza. Ciò che è stato ripreso dall’equipaggio al largo di Frigole, Marina leccese, a non più di un paio di miglia dalla costa per la profondità segnata sull’ecoscandaglio pari a 56,8 metri, è un altro evento raro che si manifesta nei nostri mari, dato il particolare stato di conservazione della specie, ritenuta a dir poco vulnerabile. Immagini che di solito si vedono ai tropici o negli hotspot internazionali di pesca d’altura. Fortuna ha voluto che il peso e la forza del pesce abbia determinato la rottura della lenza e la sua spontanea liberazione senza alcun danno per l’animale e per i membri dell’imbarcazione, cosicché abbia potuto riprendere a nuotare libero e apparentemente placido. Insomma, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti, un altro nuovo segnale che c’invita al massimo rispetto per le meraviglie dell’ambiente che ci circonda. Ecco il video: https://youtu.be/ruaxn3r5mIg

domenica 24 maggio 2020

Salento,sembra uno squalo ma è un grande pesce luna - VIDEO

Salento,sembra uno squalo ma è un grande pesce luna - VIDEO Secondo gli esperti è salito in superficie per farsi ripulire il corpo dai parassiti da parte degli uccelli A primo impatto, può sembrare uno squalo. Per le dimensioni importanti ma anche per la grossa pinna che esce dall'acqua. In verità quello incontrato oggi nelle acque di Ugento dagli occupanti di una piccola imbarcazione era un pesce luna (o mola mola), il più grande tra i pesci ossei viventi (lo squalo è un pesce cartilagineo). Bello e non pericoloso, a differenza degli squali. Il pesce luna si nutre di plancton, di piccoli pesci e di meduse. Il suo habitat naturale è rappresentato dalle acque costiere. Vive anche in acque tropicali e temperate fino a spingersi in acque fredde come quelle delle coste norvegesi. Può essere avvistato nel Mediterraneo e ed è diffuso a largo delle coste di Sudafrica e Australia. In Inghilterra è chiamato sunfish sia per le sue dimensioni sia perché durante le giornate di sole tende a salire in superficie. Si tratta di un evento eccezionale quello di avere ripreso il pesce luna in superficie, poichè quando sale dalle profondità, può passare molto tempo in attesa di ospitare, sul suo corpo, degli uccelli a caccia di piccoli organismi che si posano sul pesce per banchettare. Il pesce mola mola è spesso ricoperto da parassiti acquatici e per questo usa uccelli o altri piccoli pesci per ripulirsi! Nel Mediterraneo il pesce luna è presente fin dai tempi antichi. Il pesce luna è stato, in passato, oggetto di pesca (la sua carne è commestibile). E’ stato alla fine degli anni Novanta che la sua pesca è stata vietata dalla Comunità Europea e questo divieto ha permesso al pesce luna di moltiplicarsi gradualmente. Con questo nuovo avvistamento viene confermata la ripresa della natura che via via sta riconquistando gli spazi che l'uomo, abusando delle risorse marittime, si era illegittimamente appreso. Sembra quasi un invito di questo pesce placido ed innocuo a non disturbare un ambiente che a fatica ritrova il suo equilibrio. Le immagini spettacolari sono state girate da Gianfranco Coppola referente dello "“Sportello dei Diritti”. Immagini quelle del video, quantomeno rare per i mari nostrani, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti poichè in Italia è stato avvistato a largo della costa ligure dove ha intensificato la sua presenza dal 2014. In particolare a Portofino e nelle altre acque liguri poichè è il più grande predatore di meduse e, l’aumento delle temperature dell’acqua ha visto un forte incremento delle meduse che a loro volta hanno attirato il pesce luna sotto costa in Liguria!. Ecco il video: https://youtu.be/enDBAy3f-wA

sabato 23 maggio 2020

Presenza grande predatore nel Mediterraneo. Catturato grande squalo Mako al largo di Catania - VIDEO

Presenza grande predatore nel Mediterraneo. Catturato grande squalo Mako al largo di Catania - VIDEO Non hanno creduto ai loro occhi l'equipaggio di un piccolo peschereccio siciliano, quando hanno tirato su la rete. Anziché pesce azzurro, nel sacco hanno trovato un grosso squalo Mako, di quasi 3 metri ed oltre 500 kg di peso, che si dimenava nel tentativo di liberarsi. Il fatto è accaduto oggi (23 maggio 2020) a Ognina, nella zona nordorientale della città di Catania, in Sicilia. L’animale, ormai morto, è stato scaricato con un argano montato e adagiato su un pianale prima di essere portato nel piazzale del mercato ittico. Attorno molti curiosi e c’è chi ne ha approfittato per qualche scatto. Foto e video della spettacolare cattura, pubblicati oggi sui social, mostrano come il gigantesco predatore viene sollevato dalla barca da una gru nel porticciolo di Ognina. Secondo i resoconti dei media, l'animale è stato filettato e venduto. Imbattersi in uno squalo Mako nel mare Mediterraneo è molto raro, ma non impossibile, spiegano gli esperti. Certo è che la presenza di un così grosso esemplare quasi sotto costa, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, deve far riflettere. I commenti più indignati stanno facendo il giro dei social network, dal momento che gli squali Mako sono una specie in via di estinzione. Ecco il video: https://youtu.be/4hmbSreAZ2A

Nuova ondata di truffe online. L’allarme lanciato dalla Polizia Postale: massiva attività di phishing/smishing a nome di istituti bancari

Nuova ondata di truffe online. L’allarme lanciato dalla Polizia Postale: massiva attività di phishing/smishing a nome di istituti bancari. Lo “Sportello dei Diritti”: seguite i consigli e cancellate i messaggi. Le banche non mandano mai messaggi per chiedere credenziali e dati bancari Una nuova ondata di truffe online del tipo phishing e smishing è in corso in queste ore. In poche parole si tratta di messaggi trasmessi a mezzo email, sms o social network con i quali ignari utenti sono invitati a nome di istituti bancari a fornire proprie credenziali o dati bancari in siti civetta che alla fine li carpiscono e li utilizzano per svuotarci il conto o utilizzare la carta di credito. Ne abbiamo segnalati diversi tipi, noi dello “Sportello dei Diritti”, e anche questa volta non possiamo non rilanciare la nuova all’allerta della Polizia Postale che con l’ennesimo ma efficace post sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” comunica una notevole attività truffaldina di questo tipo: “Sono in atto in queste ore numerose campagne di comunicazione fraudolente a nome di Istituti Bancari con le quali si chiede di inserire i dati bancari in falsi siti internet. Nella circostanza i criminali informatici attraverso l’invio massivo di sms o email richiedono al destinatario di collegarsi attraverso il link contenuto nel messaggio all’apparente home page dell’Istituto bancario per procedere alla conferma dei propri dati e consentire l’aggiornamento dei sistemi di sicurezza. ALCUNE SEMPLICI INFORMAZIONI PER NON CADERE IN ERRORE - E' bene ricordare che le Banche non inviano MAI email, sms o ti chiamano al telefono per chiedere di fornire le credenziali di accesso all’home banking o all'app, i dati delle carte di credito o la variazione dei dati personali. - Se ricevi comunicazioni email, sms o telefonate che ti chiedono di fornire dati bancari chiama immediatamente la Tua Banca e rivolgiti alla Polizia Postale; - non aprire gli allegati o i link contenuti nelle e-mail o sms; - tieni sempre aggiornato l’antivirus e il Sistema Operativo; - per approfondimenti e segnalazioni su eventuali casi sospetti vai su: www.commissariatodips.it». Può sembrare assurdo che nonostante gli avvertimenti continui ad evitare di cadere in queste trappole siano ancora in tanti a cascarci, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Il modo migliore per difendersi, è quello di seguire le indicazioni della Polizia Postale, di non cliccare ed, anzi, di cancellare immediatamente questi messaggi. Nel dubbio, bisogna consultare direttamente i siti degli istituti bancari presso cui siamo clienti digitando l’esatta indicazione nel browser o di accedere direttamente dalle app ufficiali. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

Furgone perde la mucca per strada mentre corre in strada e il video inedito dell'assurdo incidente diventa virale.

Furgone perde la mucca per strada mentre corre in strada e il video inedito dell'assurdo incidente diventa virale. Sul web è diventata virale una clip in cui un furgone perde la mucca mentre corre in strada. E' il conducente che segue il mezzo che inizia a riprendere l'erbivoro mentre sporge la testa dal lunotto posteriore e poi mentre le porte si aprono e il mammifero cade dal furgone in corsa, che si è fortunatamente fermato evitando l'animale steso sull’asfalto, riuscendo tempestivamente a fermare. Fortunatamente, non è successo niente alla mucca. Poco dopo la caduta, l'animale si rialzò e vagò con calma dall'altra parte della strada. L'incredibile scena è stata girata con il cellulare vicino alla città di Srebrenik in Bosnia ed Erzegovina e postata sui social. E nessuno, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si sarebbe accorto di nulla se il conducente dell’auto che seguiva non avesse attirato l'attenzione con segnali acustici. L’incidente è accaduto la mattina del 17 maggio. Ecco il video: https://youtu.be/f-WHZaHarNQ

Coronavirus, negozio chiuso per lockdown "Non deve pagare l’affitto".La sentenza del Tribunale di Venezia

Coronavirus, negozio chiuso per lockdown "Non deve pagare l’affitto".La sentenza del Tribunale di Venezia: "L'azienda che è trovata nell'impossibilità di operare a causa del lockdown, non riuscendo ad utilizzare i locali presi in affitto per svolgere la propria attività commerciale, non è tenuta a versare i canoni di locazione per i mesi di chiusura, in quanto il blocco è dovuto a causa di forza maggiore per la quale non ha alcuna responsabilità". Non dovrà pagare l’affitto perché il suo negozio è stato chiuso a causa del lockdown imposto dal Coronavirus. A deciderlo è stato il tribunale civile di Venezia che ha accolto il ricorso presentato per una attività del settore abbigliamento. L’esercizio commerciale avrebbe dovuto pagare circa 50mila euro per tre mesi (febbraio, marzo e aprile) alla società che gestisce il centro commerciale del quale fa parte il negozio. Il giudice monocratico ha però disposto alla società di non riscuotere il pagamento dalla banca. L’istituto di credito aveva emesso fideiussioni per il versamento dell’affitto e ha visto sospendere l’attività di pagamento.Un primo provvedimento, quello del tribunale veneziano,evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che potrebbe diventare un importante precedente.

L'aeroporto è chiuso, Volo Eurowings arriva a Olbia e torna indietro.

L'aeroporto è chiuso, Volo Eurowings arriva a Olbia e torna indietro. Non è ancora stato il via libera ai voli commerciali in Sardegna Un Airbus A320-200 della Eurowings, partito questa mattina da Düsseldorf alle 6.20 con pochi passeggeri a bordo e diretto a Olbia, ha dovuto fare marcia indietro una volta arrivato sui cieli della Sardegna a causa della prolungata chiusura dell'aeroporto della Gallura. Dalla Geasar, la società di gestione dello scalo, fanno sapere che sono state fatte tutte le comunicazioni previste in caso di inattività dello scalo, in particolare il cosiddetto "Notam Notice to airmen", ossia l'avviso utilizzato dai piloti per le informazioni su un determinato aeroporto. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, un fatto curioso visto che, nonostante l'avvio della fase 2 dell'emergenza coronavirus, il Ministero dei Trasporti italiano e la Regione non hanno ancora dato il via libera all'apertura dei voli commerciali nell'isola, che riprenderanno a partire dal 3 giugno con i collegamenti in continuità territoriale con oneri di servizio pubblico, mentre il 15 sarà la volta dei voli nazionali e il 25 di quelli internazionali.

Categorie in crisi. L'appello dei tassisti leccesi rilanciato dallo "Sportello dei Diritti"

Categorie in crisi. L'appello dei tassisti leccesi rilanciato dallo "Sportello dei Diritti": intervenga la Regione con misure economiche straordinarie. Manifestazione a Bari il 26 In questo momento storico le categorie che hanno subito un duro colpo a causa della pandemia da Coronavirus non si contano più, ed alcune sono al collasso perchè non si vede nessun segnale di ripresa. Una tra queste è senza ombra di dubbio quella dei tassisti.In città come Lecce, in cui è innegabile che il turismo primaverile ed estivo rappresenti una delle risorse più importanti, anzi forse la principale, il danno per questa categoria è assai più ampio. Le disdette arrivate già da tempo e l'incertezza per l'avvio della nuova stagione turistica, lasciano senza troppe speranze tutti i lavoratori di questo settore del trasporto pubblico, che basano il proprio introito sul guadagno conseguito nei mesi estivi. A tutto questo si aggiunge anche la chiusura dell'aeroporto del Salento (Brindisi), per il quale, ad oggi, non si hanno notizie in merito alla riapertura. Visto questo quadro di estrema incertezza, i tassisti di Lecce chiedono al Governatore Emiliano di sostenere la categoria con una misura economica straordinaria così come avvenuto già in altre regioni che anche Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ritiene indispensabile per evitare il collasso definitivo di quest'insostituibile servizio pubblico.In tal senso, martedì 26 p.v. si terrà una manifestazione nella città di Bari, alla quale parteciperanno tassisti delle varie città pugliesi.

Richiamata anche la zuppa di legumi e cereali Zerbinati per sospetta presenza di botulino

Richiamata anche la zuppa di legumi e cereali Zerbinati per sospetta presenza di botulino Il Ministero della Salute ha diffuso il richiamo di un lotto di zuppa con legumi e cereali Zerbinati, per la sospetta presenza di botulino. Nello specifico il prodotto interessato è distribuito in monoporzioni da 310 grammi, con il numero di lotto 20-113 e la data di scadenza 01/06/2020.La zuppa richiamata è stata prodotta da Zerbinati nello stabilimento di via Salmazza 7 a Borgo San Martino, in provincia di Alessandria. Il richiamo è legato a quelli delle zuppe a marchio Esselunga e Consilia con lo stesso numero di lotto, prodotte sempre da Zerbinati. In tutti i casi, evidenzia. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il motivo del richiamo era la sospetta presenza di botulino. Per precauzione, si raccomanda di non consumare la zuppa con il numero di lotto richiamato e restituirla al punto vendita d’acquisto. Si ricorda che l’autorità, in questo caso il Ministero della Sanità, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.

venerdì 22 maggio 2020

Risparmio tradito. Nuova sentenza di condanna di “Poste Italiane” per gli investimenti nel famigerato Fondo “Europa Immobiliare 1”.

Risparmio tradito. Nuova sentenza di condanna di “Poste Italiane” per gli investimenti nel famigerato Fondo “Europa Immobiliare 1”. Due anziani rivedranno i risparmi di una vita rimborsati. Anche una decisione del Tribunale di Taranto dà ragione alla tesi dello “Sportello dei Diritti” che da anni ha avviato una battaglia per ristorare i cittadini dai pregiudizi subiti Altro pesante stop per “Poste Italiane”, ma anche una buona notizia per tanti piccoli risparmiatori e pensionati che con una nuova sentenza che consolida un orientamento già avviato dal Tribunale di Ragusa, potranno vedersi restituiti i risparmi investiti nel famigerato “Fondo Immobiliare 1”, uno strumento finanziario proposto a suo tempo dagli intermediari di Poste Italiane quale forma d’investimento rivelatasi, alla fine dei conti, altamente “tossica”. Anche il Tribunale di Taranto con la sentenza pubblicata lo scorso 15 maggio, la n. 898/2020, ha stabilito il diritto alla restituzione di una somma pari ad oltre 25000 euro, oltre interessi, ad una coppia di anziani coniugi di Palagiano (Ta) che si erano rivolti nel 2015 allo “Sportello dei Diritti” avendo appreso dell’avvio di un’azione collettiva per il risarcimento dai pregiudizi subìti a seguito della proposta d’investimento in questione. La premessa era la medesima in cui si sono ritrovati, loro malgrado, tanti cittadini, in particolare, tanti anziani anche ultraottantenni: il family banker nella filiale di Poste Italiane proponeva d’investire i risparmi “a favore di VEGAGEST EUROPA IMMOBILIARE 1 con durata di 10 anni” promettendo lauti utili, ma omettendo di riferire tutta una serie di dettagli essenziali che, tra l’altro, riguardavano le fondamentali circostanze che non solo il capitale non fosse garantito, ma che si trattasse di prodotti ad alto rischio. A distanza di anni, l’epilogo per tutti coloro che avevano aderito alla proposta, è stato vedersi il capitale investito pressoché polverizzato! Ma molti non si sono persi d’animo e sono stati costretti a rivolgersi alla Giustizia per vedersi riconosciuto il diritto a recuperare il “maltolto” con gli esiti positivi in favore dei risparmiatori ed in danno della proponente che vengono confermati in questi giorni anche dal Tribunale di Taranto. Una decisione a dir poco rilevante e che rincuora, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, perché nel rileggere la mail inviata poco più di cinque anni or sono nella casella della nostra associazione info@sportellodeidiritti.it da parte dell’anziano risparmiatore, all’epoca sconsolato e afflitto dal comportamento di “Poste Italiane”, non possiamo non esprimere soddisfazione nell’aver creduto e dato input ad una battaglia di Giustizia che riguarda una platea ampia di cittadini che meritano, anch’essi, di vedersi risarciti integralmente dalle perdite subite. La lotta, quindi, continuerà per tutti coloro che hanno subìto analoghe vicende e che da oggi, potranno sperare ancor di più nella tutela della Giustizia.

Disastro aereo a Karachi: aereo Pakistan International Airlines (PIA) si schianta al suolo - VIDEO

Disastro aereo a Karachi: aereo Pakistan International Airlines (PIA) si schianta al suolo - VIDEO A bordo decine di passeggeri. L'aereo proveniva da Lahore Un Airbus A-320 della compagnia di bandiera pakistana, con oltre 100 persone a bordo, si e' schiantato durante l'atterraggio all'aeroporto di Karachi, nel sud-est del Pakistan. Lo riportano i media internazionali mentre diversi video del disastro che mostrano fumo proveniente dall'aeroporto, sono stati messi in rete diventando virali. Secondo una prima ricostruzione, l'incidente potrebbe essere stato causato da un problema di estensione del carrello di atterraggio mentre stava per atterrare quando. Testimoni hanno riferito che l'Airbus A320 ha tentato di atterrare due o tre volte prima di schiantarsi in una zona residenziale vicino all'aeroporto internazionale di Jinnah. Sul posto diverse ambulanze. Numerose abitazioni, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono state distrutte dall'aereo. Non ci sono sopravvissuti a bordo dell'Airbus A320 della compagnia di bandiera pakistana e almeno dieci persone sono rimaste ferite a terra. Il volo era partito da Lahore. Ecco il video: https://youtu.be/IwO4GiGZEVA

ALDI richiama un popolare articolo da tavolo per bambini dopo che un bimbo di quattro anni ha individuato un errore imbarazzante

ALDI richiama un popolare articolo da tavolo per bambini dopo che un bimbo di quattro anni ha individuato un errore imbarazzante ALDI è stato costretto a rimuovere dagli scaffali dei supermercati un accessorio da tavolo per bambini dopo che un bimbo di quattro anni ha fatto notare un errore imbarazzante. Il tappetino sottomano per tavolo venduto dal 20 maggio, presenta una tabellina matematica, in modo che i bambini possano imparare mentre mangiano. Tuttavia, un bambino di quattro anni con gli occhi di un'aquila si è reso conto di aver incluso un'operazione errata nel grafico che riporta "12 x 12 = 60" invece di "12 x 12 = 144". Un portavoce di ALDI si è scusato per l'errore, confermando che è in procinto di rimuovere l'articolo dai negozi. La signora Melanie, mamma del bambino, ha segnalato l'errore su una popolare pagina Facebook, dicendo che era "delusa"."Controlla la tua lavagnetta, ragazzo", ha scritto Melanie sulla pagina Facebook di Aldi Mums . Un bambino di quattro anni ha notato che l'equazione '12 x 12 = 60 'sul tappetino ALDI da banco di scuola era errata. Un portavoce di ALDI ha invitato gli acquirenti che hanno acquistato il tappetino a restituirlo nel punto vendita più vicino. ALDI, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è scusata per l'errore e sta rimuovendo l'articolo dai negozi. “Facciamo ogni sforzo per garantire che i nostri prodotti siano della massima qualità e ci scusiamo con i bambini che imparano le tabelline (e i loro genitori) per questa svista. "Stiamo rimuovendo questo prodotto dai nostri negozi e incoraggiamo tutti i clienti che hanno acquistato questo prodotto a restituirlo al loro negozio più vicino per un rimborso completo."

giovedì 21 maggio 2020

Air Dolomiti torna a volare in Italia: dal 5 giugno riparte con rotte da Firenze a Catania, Palermo e Cagliari.

Air Dolomiti torna a volare in Italia: dal 5 giugno riparte con rotte da Firenze a Catania, Palermo e Cagliari. Air Dolomiti, la compagnia aerea italiana del Gruppo Lufthansa, riparte dall'Italia e annuncia la ripresa dei voli con collegamenti dall'aeroporto di Firenze a Catania, Palermo e Cagliari. Dopo un lungo blocco, i cittadini potranno tornare a volare liberamente verso le isole maggiori. A partire dal 5 giugno, la compagnia aerea offrirà quattro frequenze settimanali per la Sicilia e la Sardegna dall'aeroporto di Firenze. I voli saranno operati il lunedì, giovedì, venerdì e domenica con partenza da Firenze alle 11:55 per Palermo e alle 16:10 per Catania. I collegamenti con Cagliari saranno operativi dal 19 giugno alle 12:05, quattro volte a settimana il lunedì, giovedì, venerdì e domenica. Per tutti i voli, la compagnia aerea offre una tariffa a partire da 99 € solo andata (da 178 € andata e ritorno) tasse e supplementi inclusi. Durante il processo di prenotazione, sarà possibile bloccare la tariffa (opzione valida solo attraverso il sito Web www.airdolomiti.eu) ed effettuare il pagamento in un secondo momento dopo la prenotazione, entro sette giorni dalla partenza. Inoltre, se il passeggero non desidera più volare o desidera modificare la data di partenza, può scegliere di annullare la prenotazione gratuitamente, ricevendo un rimborso dell'intero costo del biglietto o riprenotando senza costi aggiuntivi; tali modifiche devono essere richieste anche entro sette giorni dalla data di partenza del volo. Queste agevolazioni consentiranno ai passeggeri di organizzare il viaggio con la massima flessibilità. “Siamo lieti di annunciare la ripresa delle operazioni e ancora di più per poter offrire voli che collegano il nostro paese. Air Dolomiti è una realtà molto dinamica e questo, insieme alla forte collaborazione con gli aeroporti toscani, ci consente di essere estremamente flessibili: Firenze è uno degli aeroporti strategici per noi, qui serviamo gli hub di Monaco e Francoforte ed è qui che abbiamo deciso di investire con il nostro nuovo centro di manutenzione. La possibilità di poter operare con Embraer 195 e la capacità dell'aeroporto di adattarsi rapidamente ai nuovi regolamenti ha accelerato le operazioni di riavvio. " Dice Joerg Eberhart, Presidente e CEO di Air Dolomiti. Negli ultimi mesi, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la Società ha preso provvedimenti per rimpatriare i cittadini italiani dall'estero e ha garantito un ponte con la Germania grazie al collegamento con l'hub di Francoforte da Milano Malpensa.

ZUPPA di LEGUMI e CEREALI CONSILIA con il botulino. Coinvolti i supermercati Cadoro.

ZUPPA di LEGUMI e CEREALI CONSILIA con il botulino. Coinvolti i supermercati Cadoro. Lo Sportello dei Diritti: "Non acquistare ne consumare ". Si torna a parlare di richiami alimentari, stavolta è Cadoro a ritirare dal mercato un prodotto, si tratta della zuppa di verdure con legumi e cereali.Consilia. Ci pare ora di avere una parvenza di normalità, e già perché nell’era del Coronavirus i richiami alimentari sono stati totalmente oscurati dall’emergenza sanitaria. Non che non ci fossero effettivamente stati casi del genere, ma indubbiamente la pandemia ha oscurato totalmente ogni altra notizia e le testate non se ne sono occupate. Ora però si torna a parlare di richiami alimentari, per questo motivo dicevamo forse la normalità sta lentamente ritornando. Nello specifico il richiamo di oggi si riferisce ancora ad un' allarme botulino per un prodotto in commercio. Questa volta l'alimento sotto accusa è la ZUPPA di LEGUMI e CEREALI CONSILIA, prodotta dall'azienda ZERBINATI SRL con sede dello stabilimento a Borgo San Martino in provincia di Alessandria alla via Salmazza n° 7. Nello specifico si tratta della confezione dea 620 gr del lotto 20-113 con data di scadenza minima del 01-06-2020. I consumatori che fossero in possesso di questo prodotto sono invitati a riportarlo in uno dei nostri punti vendita, che provvederà al rimborso. Il richiamo è stato disposto, in via precauzionale, per garantire la sicurezza dei clienti che hanno acquistato il prodotto sopraindicato. Per informazioni il Numero Servizio consumatori di Zerbinati Srl: 0142-429207. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non esclude che l’ingerimento del prodotto gastronomico possa provocare un pericolo per la salute, e mette perciò in guardia la popolazione poichè nelle tossinfezioni da botulino, l’unica cosa certa è che le spore sono già presenti nel vasetto quando il prodotto esce dallo stabilimento. Questo può verificarsi perché l’unico trattamento che neutralizza le spore è un riscaldamento a 121°C per tre minuti che le aziende non fanno. A riprova di quanto sia seria la situazione lo dimostra la stessa Zerbinati che in consiglia di “scaldare a fuoco vivo fino ad inizio ebollizione”. Portando il contenuto all’ebollizione, infatti, l’eventuale tossina del botulino presente nel minestrone o nella zuppa di verdure viene neutralizzata. Questa sicurezza non si ha invece scaldando la vaschetta a fuoco lento per alcuni minuti. Il problema non è marginale visto che questi prodotti classificati come REPFED (Refrigerated Processed Food with Extended Durability), ovvero cibi refrigerati pronti all’uso chiamati anche di quinta gamma, sono molto richiesti dal mercato perché non contengono conservanti e sono comodi da usare. “Tale trattamento termico non è in grado di eliminare le spore dei clostridi produttori di tossine botuliniche eventualmente presenti, precisano dal Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo dell’Istituto Superiore di Sanità, quindi al fine di garantirne la sicurezza microbiologica, questi prodotti devono essere necessariamente mantenuti in condizioni di refrigerazione per tutta la loro vita commerciale. Infatti, fino a quando le confezioni restano in frigorifero non ci sono problemi, perché le spore non sono in grado di germinare, moltiplicarsi e produrre le tossine. Il rischio si può manifestare quando la catena del freddo viene interrotta durante la vita commerciale del prodotto dalle fasi di post produzione fino alla conservazione domestica. Nonostante la temperatura media dei frigoriferi di casa sia maggiore di quella raccomandata (come emerge da studi effettuati a livello europeo) i casi di botulismo certamente correlati al consumo di questa tipologia di alimento sono rarissimi. In Italia, paese in cui la prevalenza del botulismo è tra le più alte in Europa, la malattia è comunque rara (circa 20 casi/anno) e quasi esclusivamente correlata al consumo di conserve alimentari di preparazione domestica. Alla luce della situazione ora descritta è assolutamente necessario – continuano gli esperti – leggere attentamente e applicare scrupolosamente le prescrizioni riportate in etichetta in merito alle modalità di conservazione e preparazione. Sarebbe, altresì, auspicabile che i produttori, nello studio dei loro processi tecnologici, considerando anche gli eventuali rischi associati all’inosservanza delle loro prescrizioni, implementassero strategie per ridurre ulteriormente o eliminare il già basso rischio botulismo”. Prendendo atto di queste considerazioni e notando che alcuni produttori consigliano la conservazione in frigorifero a + 2°C (standard molto difficile da garantire) è vivamente consigliato fare bollire la zuppa o la minestra prima di metterla nel piatto (come indica Zerbinati nelle etichette). Negli ultimi anni sono stati registrati due casi di botulino proprio su queste zuppe e il motivo è sempre lo stesso, la presenza delle spore nel vasetto confezionato perché le aziende non effettuano l’unico trattamento termico in grado di eliminare tutte le spore del botulino,121°C per tre minuti. Un’alternativa valida sarebbe aggiungere alla minestra un additivo come il sorbato di potassio (E 202) , ma questo inficerebbe la natura salutistica del prodotto pubblicizzato come minestre senza additivi. Infine un’ultima nota dell’Istituto Superiore di Sanità consiglia, dopo l’apertura, di conservare la zuppa in frigorifero e di consumarla entro due giorni.

"Taleggio DOP a rischio listeria", Coop richiama dal mercato due lotti di formaggio

"Taleggio DOP a rischio listeria", Coop richiama dal mercato due lotti di formaggio. Il taleggio che viene prodotto da Egidio Galbani S.r.l. è finito sotto la lente del Ministero della Salute per rischio batteriologico dovuto alla presenza di Listeria monocytogenes“. Non si può escludere un rischio per la salute COOP richiama dai supermercati due lotti di Taleggio DOP. Il formaggio preconfezionato che viene prodotto da Egidio Galbani S.r.l. (Marchio di identificazione stabilimento: IT 03 137 CE) è finito sotto la lente del Ministero della Salute per rischio batteriologico dovuto alla presenza di Listeria monocytogenes. Ad essere stato cestinato sono solo i lotti LA0403 200126 e LA0603 200127, identificati dalle scadenze 19/06/2020 e 20/06/2020 che riguardano la linea "Taleggio DOP Cademartori " venduto in confezioni da 200 grammi, commercializzato da biG S.r.l.. Ci sarebbe un rischio batteriologico dovuto alla presenza di Listeria monocytogenes rilevata in autocontrollo. COOP invita quindi i cittadini a controllare se a casa hanno il lotto interessato e, eventualmente, di non consumarlo ma di portarlo indietro. La listeriosi, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, può provocare nausea, vomito e diarrea, ma anche infezioni più gravi, come la meningite. Si tratta di una infezione che si trasmette per via alimentare e può essere pericoloso soprattutto per le persone con basse difese immunitarie come bambini ed anziani. L’avviso di richiamo dei lotti, è stato pubblicato sul portale dedicato ai richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori della COOP "Avviso ai consumatori".

Allerta UE: richiamo di regolatori di pressione tedeschi per bombola del gas.

Allerta UE: richiamo di regolatori di pressione tedeschi per bombola del gas. Sussiste il pericolo di incendio Si torna a parlare di richiami dei prodotti, stavolta si tratta dei regolatori di pressione tedeschi per bombola del gas. Ci pare ora di avere una parvenza di normalità, e già perché nell’era del Coronavirus i richiami dei prodotti sono stati totalmente oscurati dall’emergenza sanitaria. Non che non ci fossero effettivamente stati casi del genere, ma indubbiamente la pandemia ha oscurato totalmente ogni altra notizia e le testate non se ne sono occupate. Ora però si torna a parlare di richiami, per questo motivo dicevamo forse la normalità sta lentamente ritornando. Nello specifico il richiamo si riferisce ai regolatori di pressione per bombola del gas CFH 50 mbar. Purtroppo sono stati forniti per sbaglio modelli tedeschi non compatibili. Sussiste il pericolo di incendio. Il richiamo riguarda l'articolo seguente: Nome: regolatore di pressione CFH 50 mbar Numero d'articolo: 6117.065 Misura: controllare gli articoli acquistati dopo il 2 marzo 2020. Non collegare al grill i regolatori tedeschi non conformi e riportarli nel punto vendita. I clienti che hanno acquistato un regolatore di pressione per bombola del gas da Do it + Garden dopo il 2 marzo 2020 sono pregati di controllare se il loro articolo è conforme alla norma tedesca. I regolatori di pressione tedeschi non conformi, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ,non dovrebbero più essere utilizzati, perché sussiste il pericolo di incendio. I clienti interessati possono sostituire i regolatori di pressione non compatibili gratuitamente.

mercoledì 20 maggio 2020

Rara manta avvistata nel mare del Salento - VIDEO

Rara manta avvistata nel mare del Salento - VIDEO Avvistamento di una manta «gigante» di almeno 3 metri, come quella che si aggirava lunedì scorsa nelle acque di Torre San Giovanni, marina di Ugento. Si tratta di un evento eccezionale, anche se nel 2018 un branco di una decina esemplari è stato avvistato nelle acque di Palmi, in provincia di Reggio Calabria. Il video è stato postato in diretta su Facebook da un giovane che si trova su una barca da diporto, con alle spalle un mare olio per quant’è piatto. Il ragazzo esibisce con simpatia mista a stupore, la cattura e il rilascio dopo mezz'ora di combattimento, di uno splendido esemplare di manta nelle acque della perla dello ionio e del salento. Le mante, ovvero razze di grandi dimensioni, si vedono raramente nel Mediterraneo, perché sono pesci tropicali: la diceria popolare dà il curioso nome di diavoli di mare per le due creste cefaliche grandi e mobili e per la lunga coda armata di aculeo». Quelle che nuotano nel Mediterraneo raggiungono i 3 metri di lunghezza (ma alcuni individui arrivano a 6 e a 900 kg di peso) e sono la sola specie dei mobulidae (Mobula Mobular). Meno grande e meno feroce della manta tropicale, la nostra, detta anche mobula mediterranea, ha la bocca posta più in basso e una coda molto più lunga. Poco si sa di questo lontano parente dello squalo: ha abitudini semi-pelagiche o pelagiche (vive in alto mare) ed è di solito gregaria (in gruppi di 3/5 individui). Le acque di Ugento non sono nuove ad avvistamenti di rilievo riferisce Gianfranco Coppola referente dello "“Sportello dei Diritti” come i continui avvistamenti di delfini e tartarughe che dimostrano la purezza dell’ambiente. Immagini quelle del video, se non inedite, quantomeno rare per i mari nostrani, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”che c’inducono a pensare che poco oltre le rive delle nostre coste nuotino ancora indisturbati animali di notevoli dimensioni, come le mante. Ecco il video: https://youtu.be/WYIoWUmh-io

Nuove frodi online: falso sito del marchio Primigi di articoli per bambini nel mirino dei truffatori telematici.

Nuove frodi online: falso sito del marchio Primigi di articoli per bambini nel mirino dei truffatori telematici. L’azienda ha denunciato e la Polizia Postale invita all’attenzione. Lo “Sportello dei Diritti”: diffidate da siti che vendono prodotti a prezzi irrisori. Sono truffe Le compravendite online sono diventate uno strumento sempre più utilizzato dalla platea del pubblico. E contemporaneamente alla progressiva diffusione di queste modalità di transazione aumentano i tentativi di frode. Ciò non vuol dire che acquistare in rete sia da evitare perché ormai è un processo ineluttabile della nostra economia e società. Tuttavia, bisogna adottare semplici ma efficaci accortezze che noi dello “Sportello dei Diritti”, non finiremo mai di ripetere. Uno dei metodi più utilizzati dai delinquenti informatici è quello dei siti truffa. L’ultima frode rilevante di questo tipo in Italia è stata rilanciata nelle scorse ore dalla Polizia Postale sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” con un post dal seguente tenore: “Ennesimo tentativo di truffa sulla rete. Attraverso un falso sito internet viene pubblicizzata la vendita, a prezzi irrisori, di articoli per bambini e neonati del noto marchio “Primigi”. Il sito truffaldino riporta logo e informazioni del tutto simili e sovrapponibili a quelli che compaiono sui canali ufficiali dell’azienda inducendo l’ignaro utente finale a fare acquisti online nella convinzione di trovarsi sullo store ufficiale della PRIMIGI. La società IMAC, che gestisce il marchio commerciale “PRIMIGI”, ha già provveduto a sporgere denuncia alle forze di Polizia. La Polizia Postale coglie l’occasione per ricordare alcuni semplici accorgimenti da adottare quando si acquista online: Utilizzare software e browser completi ed aggiornati: Il primo passo per acquistare in sicurezza è avere sempre un buon antivirus aggiornato all’ultima versione sul proprio dispositivo informatico. Non sempre il miglior prezzo è un buon affare: Diffida di un sito che mette in vendita articoli a prezzi irrisori. Accertati che non ci sia troppa differenza tra i prezzi proposti e quelli di mercato! Potrebbe essere un falso o rivelarsi una truffa. Dare la preferenza a siti certificati o ufficiali: Verificare sempre la presenza di certificati di sicurezza quali TRUST e VERIFIED / VeriSign Trusted che permettono di validare l’affidabilità del sito web. Un sito deve avere gli stessi riferimenti di un vero negozio: Prima di completare l’acquisto verificare che il sito sia fornito di riferimenti quali un numero di Partiva IVA, un numero di telefono fisso, un indirizzo fisico e ulteriori dati per contattare l’azienda. Un sito privo di tali dati probabilmente non vuole essere rintracciabile e potrebbe avere qualcosa da nascondere. I dati fiscali sono facilmente verificabili sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate. Leggere sempre i commenti e i feedback di altri acquirenti: Prima di procedere all’acquisto del prodotto, è buona norma fare una ricerca di informazioni sull’attendibilità del sito attraverso i motori di ricerca, forum o sui social. Utilizzare soprattutto carte di credito ricaricabili: Per completare una transazione d’acquisto sono indispensabili pochi dati come numero di carta, data di scadenza della carta ed indirizzo per la spedizione della merce. Se un venditore chiede ulteriori dati probabilmente vuole assumere informazioni personali (numero del conto, PIN o password) che, in quanto tali, dovete custodire gelosamente e non divulgare. Al momento di concludere l’acquisto, la presenza del lucchetto chiuso in fondo alla pagina o di “https” nella barra degli indirizzi sono ulteriori conferme sulla riservatezza dei dati inseriti nel sito e della presenza di un protocollo di tutela dell’utente, ovvero i dati sono criptati e non condivisi. Non cadere nella rete del phishing e/o dello smishing: Ovvero nella rete di quei truffatori che attraverso mail o sms contraffatti, richiedono di cliccare su un link al fine di raggiungere una pagina web trappola simile a quello originale.”. Non ci stancheremo mai di segnalare questo tipo di truffe, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Perché nonostante gli avvertimenti e gli inviti all’attenzione che continuamente rivolgiamo, sono ancora troppi i cittadini che attratti da offerte irrisorie reagiscono d’impulso e si fanno fregare facilmente. Il modo migliore per difendersi, è quello di seguire fedelmente le indicazioni della Polizia Postale. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

Alnatura richiama i ceci secchi. Il prodotto in questione può contenere frammenti di vetro

Alnatura richiama i ceci secchi. Il prodotto in questione può contenere frammenti di vetro. Coinvolti anche i supermercati Migros e negozi on line come Amazon Alnatura richiama i ceci secchi. Nello specifico si tratta del lotto di produzione con codice a barre: 4104420022683 venduto in confezioni da 500 grammi, da consumare preferibilmente entro il 14.1.2021 e 27.1.2021. Il motivo del richiamo è dovuto alla possibile presenza di frammenti di vetro. Coinvolti i punti vendita di tutte le filiali Migros, LeShop, Alnatura e negozi on line come Amazon. L'azienda prega tutti i clienti di non consumare il prodotto interessato. Non possono essere esclusi rischi per la salute, nel caso il prodotto dovesse venir consumato. Per chiunque si accorga di avere tale alimento in casa, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,è naturalmente possibile provvedere ad un cambio oppure ad una sostituzione. Basterà recarsi al punto vendita dove è avvenuto precedentemente l’acquisto. Lì poi occorrerà scegliere se provvedere per una sostituzione con un altro prodotto oppure con un rimborso. In casi come questa l’esibizione dello scontrino di riferimento non è necessaria.

Supermercati IPER richiamano dagli scaffali la crescia sfogliata Il Viaggiator Goloso per soia non dichiarata.

Supermercati IPER richiamano dagli scaffali la crescia sfogliata Il Viaggiator Goloso per soia non dichiarata. Rischio per allergici La tutela de consumatore e la sua salute, prima di tutto. Cresce l’attenzione per la sicurezza alimentare ancora di più se ha a che fare con le allergie. Per questo IPER ha diffuso il richiamo di un lotto di crescia sfogliata di Urbino a marchio Il Viaggiator Goloso, per una contaminazione crociata da soia non dichiarata in etichetta. Il prodotto coinvolto è venduto in confezioni trasparenti da tre pezzi (450 grammi), con il numero di lotto 20.275 e il termine minimo di conservazione 20/06/2020. La crescia sfogliata coinvolta è stata prodotta da Il Panaro Food Srl nello stabilimento di via P. Mazzacchera 7, a Urbino. A scopo precauzionale Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda alle persone allergiche alla soia di non consumare il prodotto con il numero di lotto interessato dal richiamo e restituirla al punto vendita d’acquisto. La crescia richiamata è sicura per i consumatori che non sono allergici alla soia.

Zuppa di verdure con legumi e cereali a marchio Esselunga con il botulino

Zuppa di verdure con legumi e cereali a marchio Esselunga con il botulino. Lo Sportello dei Diritti: " non acquistare ne consumare " Allarme botulino per un prodotto Esselunga in commercio. L'alimento sotto accusa è la Zuppa di verdure con legumi e cereali a marchio Esselunga, prodotta dall'azienda ZERBINATI SRL con sede dello stabilimento a Borgo San Martino in provincia di Alessandria alla via Salmazza n° 7. Nello specifico si tratta della confezione dea 620 gr del lotto 20-113 con data di scadenza minima del 20-05-2020. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non esclude che l’ingerimento del prodotto gastronomico possa provocare un pericolo per la salute, e mette perciò in guardia la popolazione. A scopo precauzionale e al fine di garantire la sicurezza dei consumatori, dunque, si raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto di NON consumarlo e di riportarlo al punto vendita. La tossina botulinica è capace di provocare avvelenamento alimentare.

martedì 19 maggio 2020

Le api blu credute estinte esistono ancora!

Le api blu credute estinte esistono ancora! Gli scienziati fortunatamente si sbagliavano: le “api blu” (Osmia calaminthae) esistono ancora. Un rarissimo esemplare è stato avvistato lo scorso marzo in Florida Dal Museo di storia naturale della Florida, giunge una meravigliosa notizia inerente il mondo della natura, e nello specifico quello degli insetti: le api blu, credute estinte, sono in realtà vive, vegete e più abbondanti di quanto gli scienziati potessero immaginare e sperare. In realtà, non si tratta propriamente di un’ape, ma di un insetto appartenente alla specie Osmia calaminthae. Sono diffuse prevalentemente in Florida, deve la sua particolare colorazione blu alla preferenza per il polline del fiore violaceo della pianta Clinopodium ashei. “Ero consapevole del fatto che probabilmente non avremmo più rivisto queste osmie, quindi è stato molto emozionante vederne un esemplare”,ha raccontato Kimmel. “Stiamo cercando di colmare molte lacune su questa specie. Ciò dimostra quanto poco sappiamo della comunità degli insetti e quante scoperte possiamo ancora fare.” ha chiarito il ricercatore. Kimmel e il suo consulente, Jaret Daniels, direttore del McGuire Center for Lepidoptera and Biodiversity del Florida Museum che stanno lavorando a un progetto di ricerca di due anni per determinare l’attuale stato e la distribuzione della popolazione dell’ape calamintha blu, nonché le abitudini di nidificazione e alimentazione. I ricercatori stavano installando un condominio per api vicino a una specie di fiore chiamato Ashe's Calamine, che è una delle principali fonti di cibo per le api, e notò la strana creatura nelle vicinanze. e scattò una serie di fotografie per confermare l'identità dell'ape blu. Pare che viva soltanto nei pressi del Lake Wales Ridge, area conosciuta a livello mondiale per la sua incredibile biodiversità. La sopravvivenza di questa specie dipende strettamente dal Clinopodium ashei, una pianta originaria degli Stati Uniti, che rischia di scomparire. Durante l’impollinazione, fa oscillare la testa avanti e indietro per raccogliere più polline possibile. Daniels e Kimmel stanno tentando di determinare se si nutre esclusivamente del Clinopodium ashei o anche di altri fiori, studiando il polline raccolto e monitorando i suoi spostamenti. L’Osmia calaminthae è un insetto apoideo, che crea nidi individuali anziché alveari come le altre api. Infatti, tendono a utilizzare nidi fatti di terra o cavità degli alberi morti. Una delle sue principali minacce proviene dagli sviluppi umani che invadono il suo habitat, principalmente sotto forma di agrumeti commerciali. Attualmente è elencata nel Piano d'azione per la fauna selvatica dello stato della Florida tra le specie che necessitano di maggiore conservazione, Quella avvenuta in Florida, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è una bellissima scoperta che ci fa ben sperare per il futuro di questa affascinante e colorata specie di api, oltre che per il pianeta!

Hacker rubano i dettagli di viaggio e carta di credito di 9 milioni di passeggeri Easyjet.

Hacker rubano i dettagli di viaggio e carta di credito di 9 milioni di passeggeri Easyjet. La compagnia aerea low cost britannica EasyJet, ha ammesso che i dati personali di nove milioni di clienti sono stati esposti in seguito a un cyber-attacco informatico «altamente sofisticato» contro la compagnia aerea. Lo riportano diverse testate britanniche, in base alle dichiarazioni di Easyjet. La compagnia ha dichiarato di aver circoscritto gli indirizzi e-mail e i dettagli rubati e che avrebbe contattato direttamente i clienti interessati. Delle 9 milioni di persone colpite, 2'208 hanno subito il furto dei dati della propria carta di credito. Un lato positivo, ha sottolineato l'azienda, è che gli hacker non hanno ottenuto accesso ai dati dei passaporti. I clienti che hanno subito il furto dei dati della carta di credito sono già stati contattati, mentre tutti gli altri saranno informati entro il 26 maggio. EasyJet, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,non ha fornito immediatamente i dettagli di come si è verificata la violazione, ma ha dichiarato di aver già «bloccato questo accesso non autorizzato» e di aver segnalato l'incidente al National Cyber Security Centre e all'Information Commissioner's Office (ICO), le autorità di regolamentazione dei dati. Come riportato dal Guardian, l'amministratore delegato di easyJet, Johan Lundgren, si è rivolto ai propri passeggeri: «Vorremmo scusarci con i clienti che sono stati colpiti da questo attacco», «su raccomandazione dell'ICO, stiamo contattando i clienti le cui informazioni di viaggio sono state compromesse e consigliamo loro di essere molto vigili, soprattutto se ricevono comunicazioni non richieste».

Incredibile esperienza nel mare del Salento. Predatore predato

Incredibile esperienza nel mare del Salento. Predatore predato. Il video sui social di una cernia tranciata dal morso (presumibile) di uno squalo Più volte noi dello “Sportello dei Diritti” abbiamo segnalato particolari esperienze vissute nei Nostri Mari. Jonio e Adriatico che nonostante lo sfruttamento umano si dimostrano ancora generosi e anche terribili. Così come se terribile non è, ci manca poco, potremmo dire guardando il video postato su Facebook da un giovane che si trova su una barca da diporto, con alle spalle un mare olio per quant’è piatto. Il ragazzo esibisce con simpatia mista a stupore, pochi secondi dopo l’inizio della ripresa, la testa di una cernia bruna, noto pesce dei nostri mari dalle deliziose carni, che da predatore temibile e ricercato trofeo dei pescatori, si è trasformato in preda di un pesce di notevoli dimensioni se si osserva la cesura netta che ne ha tranciato, in apparenza di un colpo, il resto del corpo. Immagini quelle del curioso video, se non inedite, quantomeno rare per i mari nostrani, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”che c’inducono a pensare che poco oltre le rive delle nostre coste nuotino ancora indisturbati animali di notevoli dimensioni, come gli squali, che ci fanno ricordare che non sempre siamo noi umani l’ultimo anello di una catena alimentare da rispettare e preservare. Ecco il video: https://www.youtube.com/watch?v=T7XkcPg93Uw

Il paradosso e la beffa. Prende la buca, la segnala ai Vigili e si becca una multa

Il paradosso e la beffa. Prende la buca, la segnala ai Vigili e si becca una multa. Accade a Squinzano dove segnalare le buche in strada per salvare ciclisti e motociclisti può costare un verbale Si sente spesso parlare di buche stradali fino a diventare oggetto di cronaca perché molte pericolose e in qualche caso anche addirittura fatali, specialmente per gli utenti più deboli della strada quali ciclisti e motociclisti. Tuttavia, può accadere che segnalare le buche in strada alle autorità locali anche per denunciare il pericolo e così salvare altri, può costare addirittura un verbale. Il fatto è successo a Squinzano ed ha del paradossale. Un diligente automobilista ha chiesto l'intervento della Polizia locale dopo essere incappato con la ruota anteriore destra della sua auto in una buca stradale dovuta al cedimento del piano asfaltato di via Guido Rossa anche per comunicare la pericolosità del tratto di strada. Il racconto che segue lascia alquanto perplessi perché l’argomento principale è capire se a questo punto valga più il senso civico o se convenga rimanere inerti di fronte a fatti che riguardano anche i nostri concittadini e il dovere di comunità. L’intervento della locale Polizia Municipale per la verifica dello stato dei luoghi e dei danni riportati dal mezzo c’è stato ma, incredibilmente e con grande stupore, dopo alcuni giorni l’automobilista si è visto recapitare un verbale emesso dagli zelanti vigili perchè avrebbe circolato sulla carreggiata senza mantenersi in prossimità del suo margine destro. Un fatto a dir poco singolare che lascerebbe ancor più l’amaro in bocca se non assistessimo pressochè quotidianamente a polemiche che riguardano il comportamento a volte eccessivamente rigoroso degli agenti di polizia stradale, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Tuttavia, nella fattispecie, la scelta di provvedere alla contestazione di una multa al codice della strada a seguito della segnalazione di un pericolo per sé e per gli altri potrebbe costituire un precedente poiché potrebbe determinare comportamenti inerti emulativi nella cittadinanza del tipo “chi me lo fa fare?”.

lunedì 18 maggio 2020

Sanitari già positivi al COVID si vedono rifiutare gli esami diagnostici nonostante le prescrizioni dell’INAIL

Sanitari già positivi al COVID si vedono rifiutare gli esami diagnostici nonostante le prescrizioni dell’INAIL. Accade in Provincia di Lecce Fiumi di parole scritte sul bilanciamento tra Privacy e diritto alla salute durante questa pandemia ha portato alla conclusione che se l’art. 32 della Costituzione prevede la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, in presenza di un pericolo per la stessa, fa conseguire l’esigenza di tutela della collettività anche a discapito della libertà dell’individuo e del diritto alla riservatezza dei dati personali, che, non essendo diritti assoluti, devono necessariamente bilanciarsi con altri interessi pubblici. Il diritto alla privacy ed alla riservatezza, è noto, non trova una espressa tutela nella Carta Fondamentale e quindi soccombe innanzi alla preminenza del diritto fondamentale della salute della intera collettività, che ha rango costituzionale.E così, il Governo, attraverso l’art. 14, comma 2 del D.L. 14/2020, ha previsto che il diritto alla riservatezza dei dati personali non può prevalere sullo svolgimento delle attività sanitarie e non disposte per far fronte all’emergenza sanitaria anche allo scopo di contenere la pandemia. Paradossalmente, nel caso portato all’attenzione dello “Sportello dei Diritti” per il tramite dell’avvocatessa Emanuela Toscano e qui di seguito risaltato, conviene tutelare la privacy per vedersi garantito il diritto alla salute!! Difatti sanitari appartenenti all’Asl LE, che hanno contratto il virus COVID-19 proprio nell’intento di salvare vite umane, si vedono oggi negare il diritto ad eseguire esami diagnostici, nonostante l’accertamento dell’intervenuta negatività attraverso tre tamponi risultati negativi. Nella fattispecie sono stati respinti da un noto centro diagnostico del leccese perché “ex COVID”! Nel fatto, sanitari rientrati regolarmente in servizio presso le strutture sanitarie in cui espletavano il loro operato hanno, attraverso l’INAIL, ottenuto una specifica esenzione ticket di breve durata (31/05/2020) al fine di effettuare esami diagnostici consigliati dai propri medici curanti e scongiurare eventuali postumi di qualunque genere dopo l’infezione di COVID-19. Stante l’inoperatività asl al momento, i sanitari, per il tramite CUP hanno prenotato radiografie, tac, ecc presso un noto centro diagnostico convenzionato con Asl. Purtroppo, prima dell’esecuzione dell’esame diagnostico è stato sottoposto a ciascun “paziente” un questionario in cui veniva richiesta esplicitamente la posizione rispetto ad eventuale e (anche) passata positività. Perciò, all’ammissione di essere stati “ex COVID” i sanitari si sono visti negare il diritto ad eseguire il test diagnostico…in buona sostanza si sono visti negare il diritto alla salute!!..A questo punto la domanda è: per quanto perdurrà l’increscioso pregiudizio? Il diritto alla salute viene solo tutelato a coloro i quali ad oggi hanno avuto la fortuna di non incrociare COVID-19 sulla loro strada? Se per qualunque altra eventuale patologia o controllo questi sanitari o qualunque altro ex positivo necessita di assistenza, come e dove potrà diagnosticare e/o accertare eventuali altre patologie? Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si pone quasi un paradosso: forse è il caso che il Governo provveda a tutelare la privacy degli ex positivi.

Uomo aggredito da orso - VIDEO

Uomo aggredito da orso - VIDEO Un uomo è rimasto ferito per un attacco di un orso nella serata di oggi a Yaroslavl in Russia, porto sul fiume Volga, sede di università e di aeroporto. Una telecamera di sorveglianza ha immortalato il momento dell'attacco. Lo ha riferito il portale internet Yarnews che spiega che l'episodio è accaduto intorno alle 00:09 locale e che un tassista che ha salvato il passante suonando il clacson e lampeggiando con i fari, ha soccorso l'uomo, un 26enne del luogo, che è stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale e medicato per un morso alla coscia e altre ferite. Le sue condizioni non risultano gravi. In Russia, in uno studio specifico, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” sono stati documentati 704 incontri negli ultimi anni oltre questo "nuovo attacco"; nessuno di questi ha implicato aggressività o ferimenti. Da ultimo nel 2010, si è registrato un incidente mortale nella parte nord occidentale del Paese. Ecco il video: https://youtu.be/daeccatwFls