martedì 31 maggio 2016

Listeria killer: Lidl ha ritirato dagli scaffali gli affettati del fabbricante tedesco Sieber contaminati dal batterio.

Listeria killer: Lidl ha ritirato dagli scaffali gli affettati del fabbricante tedesco Sieber contaminati dal batterio. In Germania si registra un morto. Nuovo scandalo della carne anche in Svizzera Potrebbe contenere un batterio molto pericoloso, addirittura potenzialmente mortale: Listeria Monocytogenes. Per questo motivo, a titolo precauzionale, il fabbricante di prodotti a base di carne e sostitutivi della carne, la Sieber Gmbh, che ha sede in Baviera, ha ritirato dal mercato 200 prodotti nei quali sarebbe stata rilevata la presenza del batterio della listeria, dotato di grande mobilità e capace di produrre alcune tossine. Intanto oggi si è appreso che una persona è morta in Baviera a causa della listeriosi, malattia infettiva trasmessa in genere con determinati prodotti, soprattutto crudi, ma anche per contatto diretto e nel processo di macellazione di animali infetti. Lo ha confermato l'Ufficio regionale per la salute tedesca. Che la morte sia stata causata dallo scandalo listeriosi non è ancora certo. Sarebbero stati contaminati prodotti a base di carne come affettati, carne di fegato, prosciutto, così come prodotti non contenenti carne. In Svizzera la catena Lidl ha proceduto al ritiro dai suoi scaffali di affettato vegetale della ditta bavarese. Il direttore dell'azienda, la Sieber Gesellschaft für Wurst-und Schinkenspazialitäten GmbH, Dietmar Schach, ha dichiarato in conferenza stampa oggi che non si sa ancora come questi batteri siano stati trasmessi all'interno della ditta, che ha sede nei pressi di Monaco di Baviera. Lidl Svizzera offre tre prodotti alimentari di produzione Sieber. Si tratta di «My best Veggie», prodotti di affettato per vegetariani sostitutivi della carne. I consumatori che hanno acquistato questi prodotti può restituirli dietro risarcimento. La Listeria monocytogenes è un batterio Gram positivo, asporigeno, aerobio-anaerobio facoltativo, mobile a 28 °C per la presenza di flagelli peritrichi (da 1 a 5), catalasi positivo ma ossidasi negativo. Il microrganismo cresce in un range di temperatura molto largo (tra i + 3 °C e i 45 °C) con un Optimum tra i 30 °C e i 38 °C. Presenta buona resistenza a condizioni di pH (tra 4,4 e 9,6) e temperatura, caratteristiche che lo rendono un potenziale contaminante di alimenti, anche se conservati in frigorifero. Il genere Listeria appartiene all'ordine Bacillales, che include anche i generi Bacillus e Staphylococcus, del phylum Firmicutes.La sua denominazione deriva dal quadro di monocitosi ematica tipico dell'infezione, causata attraverso un meccanismo non completamente noto. È un parassita intracellulare, riuscendo a evadere efficacemente dal fagosoma. Possiede una peculiare proteina con attività enzimatica polimerizzante l'actina (ActA): il batterio si crea una "coda" di actina che gli dà la propulsione necessaria a superare la membrana plasmatica della cellula ospite, passando così direttamente nella cellula adiacente. I quadri patologici dai quali è più comunemente isolato sono batteriemia e meningite. Le donne in gravidanza sono, secondo i dati dei Cdc americani, 20 volte più suscettibili alla malattia, che può causare aborto spontaneo o parto prematuro, morte in utero o infezione del feto. I sintomi però, nel caso delle donne incinte, sono molto simili a quelli di una influenza leggera. Il ritiro dei prodotti è avvenuto in Germania ed in Svizzera, ma data l'ampia risonanza che l'accaduto ha avuto nei notiziari in lingua tedesca, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha ritenuto opportuno diffondere la notizia anche in italiano, per aiutare i nostri connazionali o i frontalieri che potrebbero trovarsi all'estero ed in particolare in Svizzera e non conoscere bene il tedesco.

Dubai: tenta di violentare una donna italiana dopo aver fatto finta di offrirle un lavoro. Uomo arrestato e condannato ad un anno di carcere

Dubai: tenta di violentare una donna italiana dopo aver fatto finta di offrirle un lavoro. Uomo arrestato e condannato ad un anno di carcere I casi di violenza sulle donne riempiono le cronache qui come all'estero. Un uomo che ha cercato di violentare un'italiana in cerca di lavoro dopo aver fatto finta che voleva assumerla trascorrerà un anno in carcere. A Dubai la Corte penale Martedì 31 maggio ha condannato un uomo di 41 anni, rappresentante di commercio indiano, per tentato stupro, che aveva cercato nel corso di un'audizione nel mese di gennaio. La vittima dell'aggressione è una donna italiana di 29 anni che era a Dubai con un visto di soggiorno, quando ha iniziato a cercare un lavoro che le è stato offerto dal venditore. Secondo quanto raccontato con l’ausilio di un interprete dalla donna, i due si incontrarono il 2 agosto dello scorso anno in una stanza dell' hotel Marriott per firmare un contratto. Dopo aver ottenuto che la donna si recasse nella sua stanza per firmare le carte, il venditore ha preso la sua vittima di sorpresa e l'ha attaccata. Tuttavia, la donna è riuscita a respingerlo fuori e presa dal panico a correre fuori dalla stanza. La donna ha presentato denuncia dell'accaduto alla polizia il giorno successivo. Un ufficiale degli Emirati, controllò i filmati a circuito chiuso dell'albergo, che hanno mostrato che i due effettivamente si sono portati in camera d'albergo dell'uomo e, in meno di un'ora, la donna è stata vista correre fuori dalla camera d'albergo piangendo Quando sono giunti sul posto racconta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” gli agenti di polizia hanno subito notato che la donna presentava delle lesioni minori compatibili con il tentativo di violenza. Il rappresentante di commercio sarà espulso dopo aver scontato la sua pena in prigione.

AIFA: ritirato lotto specialita’ medicinale "CAMPTO" della Pfizer Italia SpA.

AIFA: ritirato lotto specialita’ medicinale "CAMPTO" della Pfizer Italia SpA. Il ritiro è dovuto alla riduzione del periodo di validità del farmaco La Società Pfizer Italia SpA, con propria nota del 30 maggio 2016, ha comunicato che, come concordato con l’Aifa, procede al ritiro dal mercato, del lotto JH23B scad. 31/5/2017 della specialità medicinale CAMPTO*INFUS 40MG 2ML 20MG/ML – AIC 032949048. Il ritiro di tale lotto è dovuto alla riduzione del periodo di validità del farmaco in oggetto da 36 a 24 mesi. La Società Pfizer invita pertanto, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,a sospendere immediatamente la dispensazione del suddetto lotto, ad accantonare le eventuali giacenze in area sicura e predisporle per il ritiro.. CAMPTO, Pfizer, è un farmaco antineoplastici indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma avanzato del colon-retto: in combinazione con 5-fluorouracile e acido folinico in pazienti che non sono stati trattati precedentemente con chemioterapia per malattia avanzata; come monoterapia in pazienti nei quali un trattamento convenzionale contenente 5-fluorouracile non ha avuto successo; in combinazione con cetuximab, invece, CAMPTO è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma metastatico del colon-retto esprimente il recettore per l’epidermal growth factor (EGFR) dopo fallimento di terapia citotossica contenente irinotecan.

lunedì 30 maggio 2016

Appello dal Canada per Mira, la bimba siriana scomparsa. “Aiutateci a trovare la nostra bambina”.

Appello dal Canada per Mira, la bimba siriana scomparsa. “Aiutateci a trovare la nostra bambina” Nell'estate del 2014, fu imbarcata, assieme ai suoi genitori e fratelli ad altri profughi, su un peschereccio in rotta verso l'Italia. Nel naufragio finirono in acqua I parenti canadesi di una famiglia siriana, chiedono aiuto per ritrovare una bambina, persa nel naufragio di una barca che si è capovolta al largo delle coste d'Italia nel mese di agosto del 2014. C'è una possibilità che la bimba non sia sopravvissuta al naufragio che ha ucciso i suoi genitori e fratelli osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti". Ma Noor Al Jawabreh, un rifugiato siriano che vive a Kitchener, Ontario, sperando che sua nipote sia viva, non si da per vinto e non lascia nulla di intentato per trovare la bambina, anche se sino ad oggi la Croce Rossa, il governo e la polizia italiana non hanno dato alcuna informazione utile. La piccola si chiama Mira Akram Al Jawabreh ed aveva tre anni e mezzo quando i parenti hanno perso ogni contatto con i suoi genitori ad agosto del 2014 quando la nave su cui avevano lasciato la Siria ha fatto naufragio. Da allora i parenti che vivono in Canada, li cercano indefessamente e hanno chiesto anche a questa associazione, di lanciare un appello per il suo ritrovamento. Il signor Noor Al Jawabreh spera che Mira sia in Italia. La sua foto non compare né tra i sopravvissuti al naufragio, né tra i morti. "Nel mio cuore, sento che è viva", ha dichiarato in arabo tramite un interprete.

Ergastolo per l'ex dittatore del Ciad colpevole di crimini di guerra e contro l'umanità

Ergastolo per l'ex dittatore del Ciad colpevole di crimini di guerra e contro l'umanità. E 'la prima volta che un autocrate africano è condannato per reati così gravi in un tribunale locale Il tribunale speciale africano riunito a Dakar per giudicare l'ex presidente del Ciad Hissène Habré, in carica dal 1982 al 1990, anno in cui fu deposto, lo ha condannato all'ergastolo per criminidi guerra e contro l'umanità. Per la corte, è stato autore fra l'altro di stupri e torture. Habré, rifugia osi in Senegal, venne arrestato nel 2013. Hissène Habré è sospettato di essere responsabile della morte di migliaia di persone, il numero esatto è sconosciuto. Nel novembre 1990, poco prima del rovesciamento del suo regime, 300 detenuti politici sono stati sommariamente giustiziati. Nel gennaio 1992, dopo il rovesciamento di Habré, diverse fosse comuni sono state scoperte a 25 km dalla capitale, le tombe contenevano gli scheletri di 150 detenuti giustiziati dalla famigerata polizia politica. La relazione della commissione d'inchiesta riconosce circa 80.000 orfani prodotti dal terrore del regime di Habre. Alcuni procedimenti giudiziari sono stati intentati contro di lui in Belgio in applicazione della legge di competenza universale che, sebbene abrogata nel 2003, si applica in questo caso preciso (alcuni denuncianti avevano nel frattempo acquisito la nazionalità belga). Un mandato d'arresto internazionale, insieme ad una richiesta d'arresto immediato, è emesso dai giudici belgi il 19 settembre 2005 e trasmesso alle autorità senegalesi. Dopo il suo arresto il 15 novembre ed una sorveglianza a vista di qualche giorno, Hissène Habré è stato rilasciato, la giustizia senegalese si è dichiarata alla fine incompetente e il caso portato dinanzi all'Unione africana. Nel luglio del 2006 il Senegal ha ricevuto un mandato dall'Unione Africana per processare Hissène Habré per crimini contro l'umanità, crimini di guerra e tortura. Il Senegal ha quindi iniziato una serie di riforme in ambito legislativo ed ha adottato un emendamento alla costituzione per poter giudicare l'anziano dittatore del Ciad. Le autorità senegalesi hanno tuttavia sospeso i procedimenti giudiziari in atto fino a quando la comunità internazionale e l'Unione Africana si saranno fatte carico dei fondi destinati al processo, stimati in 27,4 milioni di euro. Il 15 agosto 2008 è stato condannato a morte in contumacia per crimini contro l'umanità da un tribunale di N'Djamena. Per la prima volta un presidente africano, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", è stato giudicato nel continente africano dai giudici in base al principio di giustizia universale e grazie alla perseveranza delle sue vittime, in quanto “Orchestratore della repressione nel Ciad, dove impunità e terrore dettavano legge”. Con queste parole Gberdao Gustave Kam, magistrato del tribunale speciale di Dakar, lo ha condannato all’ergastolo. Una sentenza accolta con soddisfazione in aula da vittime e militanti per i diritti umani.

Voli low cost: penale di 105 euro per i passeggeri EasyJet che non si presentano con almeno 30 minuti di anticipo

Voli low cost: penale di 105 euro per i passeggeri EasyJet che non si presentano con almeno 30 minuti di anticipo Brutte sorprese per i passeggeri che viaggiano su voli low cost. Dopo il bagaglio a bordo, uno solo, non di più e che non sfori le misure, oppure fanno 65 euro, ecco il ritardo: chi non si presenterà ai controlli di sicurezza trenta minuti prima dell'orario di partenza di un aereo EasyJet, rimarrà a terra. A meno di sborsare 80 sterline, poco più di 105 euro e solo per poter tornare al desk e cambiare il proprio volo con quello successivo. Addio dunque all'opportunità di arrivare all'ultimo minuto: concessa fino all'altro giorno almeno a quanti non portassero con sé bagagli da stiva. Anche loro saranno soggetti alle nuove norme. Secondo la stampa inglese, la compagnia avrebbe già chiesto all'aeroporto di Gatwick, la più grande base EasyJet con 15 milioni di passeggeri l'anno, di adeguarsi. Poi, "fatta la legge, trovato l'inganno": per così dire. Al momento della prenotazione, sarà offerta una copertura assicurativa: con 7,50 sterline, una decina di euro, i costi di un eventuale ritardo saranno rimborsati. Un'occasione sempre meno economica, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti" fra servizi aggiuntivi a pagamento e penalità per chi non si adegua a regolamenti sempre più fiscali con il risultato di fare perdere l'entusiasmo di una nuova meta da scoprire.

domenica 29 maggio 2016

Punizione choc: bambino abbandonato sulle montagne dai genitori. 150 persone lo cercano da due giorni nell'isola settentrionale di Hokkaido

Punizione choc: bambino abbandonato sulle montagne dai genitori. 150 persone lo cercano da due giorni nell'isola settentrionale di Hokkaido Il Giappone è sotto shock per la storia di un bambino di sette anni, abbandonato per punizione dai suoi genitori sulle montagne dell'isola settentrionale di Hokkaido. Oltre 150 persone lo stanno cercando da due giorni. I genitori avevano inizialmente riferito che il piccolo, Yamato Tanooka, si era perso durante un'escursione della famiglia alla ricerca di erbe selvatiche, ma messi alle strette hanno dovuto ammettere la verità. Un portavoce della polizia giapponese ha spiegato: «I genitori lo hanno lasciato sulle montagne per punizione. Hanno detto che sono tornati immediatamente sul posto, ma il bambino non si trovava più lì». Nella zona si trovano vari animali selvatici, tra i quali anche gli orsi. Il padre di Yamato ha dichiarato a un reporter della tv Asahi che non ha voluto ammettere la verità, nel momento in cui ha richiesto aiuto. In Giappone, commenta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non sono pochi i casi di violenze ai danni di bambini. Si stima che il Centro per la protezione dei minori gestisca circa 89 mila casi l’anno. Solo poco tempo fa una bambina di 3 anni è morta dopo che sua madre le ha deliberatamente gettato una pentola di acqua bollente addosso. La piccola è deceduta a causa delle gravi ustioni sul volto e i medici non hanno potuto fare nulla per salvarla. Non sono solo i bambini, però, a essere vittime di folli violenze ma anche gli alunni delle scuole: L’ultimo tragico caso di appena qualche giorno fa è quello relativo al suicidio di un giovane, capitano della squadra di basket della sua scuola, che si è impiccato nella sua stanza il giorno successivo all’ennesimo maltrattamento da parte di un insegnante. Il ragazzo veniva, infatti, continuamente punito dal suo allenatore per i suoi errori in campo: da parte sua il coach ha ammesso i suoi particolari “metodi” che a suo dire rappresentano un modo per ispirare gli atleti.

"Da H & M preferiscono l'aborto piuttosto che perdere il posto di lavoro". Nuovo scandalo si nasconde dietro gli abiti di H&M

"Da H & M preferiscono l'aborto piuttosto che perdere il posto di lavoro". Nuovo scandalo si nasconde dietro gli abiti di H&M: rischio per le operaie cambogiane e indiane di perdere il lavoro in caso di gravidanza. Lo scandalo potrebbe riguardare decine di brand. Ecco come vengono prodotti gli abiti che troviamo nei negozi di tutto il mondo e ai quali ormai siamo affezionati perché sempre alla moda e a un prezzo accessibile Un preoccupante studio del salario di Alliance Asia Floor (afwa) pubblicato sul suo sito, sottolinea che è meglio non rimanere incinta per le operaie delle fabbriche di H & M che si trovano in Cambogia e India, due dei paesi dove l’azienda produce la maggior parte dei capi. Il colosso svedese H & M Hennes & Mauritz AB, comunemente conosciuta come H&M, è inoltre proprietario dei marchi Cheap Monday, COS, Monki, Weekday e & Other Stories. In Cambogia e India oltre che in Bangladesh e Turchia si trovano uno dei principali poli di produzione di articoli di abbigliamento per le grandi catene internazionali, insieme a quelli di Cina. L' Asia floor wage alliance, una rete di sindacati e organizzazioni non governative di tutta l’Asia, ha intervistato 251 dipendenti circa le loro condizioni di lavoro svelando situazioni “scioccanti”. Lo scopo è stato quello di dimostrare che dietro agli abiti che indossiamo tutti i giorni c'è tanta gente sfruttata e trattata al limite del rispetto dei diritti umani. Non è una novità che nei paesi del sud-est asiatico milioni di persone lavorano anche per 16-18 ore al giorno con uno stipendio molto al di sotto di quello che considereremmo “salario minimo”, in condizioni igienico-sanitarie spesso molto precarie e senza tutela alcuna. E le grandi catene dell’abbigliamento, da Zara a Primark passando per Gap e appunto anche per la stessa Hennes & Mauritz, ne approfittano. In tutti questi paesi i lavoratori dell’abbigliamento sono in gran parte donne: di solito provenienti da zone rurali o comunque dagli strati più vulnerabili della società. Tutte hanno riferito di orari di lavoro massacranti, maltrattamenti e insulti, o di straordinari non contati nella busta paga. Molestie sessuali, miserie quotidiane, perfino le pause per la toilette negate, anche nei giorni mestruali: impressionante sentire giovani operaie che sfidano pregiudizi e intimidazioni per testimoniare cosa significa consumarsi in fabbrica. Ma in particolare "Secondo il rapporto, in 11 fabbriche cambogiane su 12, i dipendenti sono stati testimoni di situazioni di interruzione della gravidanza o ne sono state vittime. Tutti i 50 dipendenti delle fabbriche indiane intervistati hanno anche svelato che per le donne era comune essere licenziate durante la gravidanza ". Inoltre, i contratti interinali di uno a tre mesi prevedono che se qualcuno prende un giorno di assenza per malattia, arriva in ritardo o si rifiuta di lavorare fuori orario, corre il rischio di non vedere rinnovato il contratto ". Le condizioni di lavoro, spingono molte giovani donne, che rappresentano oltre l'85% del numero dei dipendenti, all'aborto per evitare di perdere il lavoro. L’industria dell’abbigliamento, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è un sistema globale in cui, da un lato, ci sono imprese di paesi industrializzati che vendono abiti e abbigliamento sportivo, di solito con marchi noti; dall’altro, ci sono i produttori di quegli abiti. Le note marche occidentali in effetti non producono più nulla. Hanno smesso da tempo di avere fabbriche proprie; si limitano a commissionare i loro modelli a fabbricanti sparsi in paesi a basso reddito e basso costo del lavoro, per lo più in Asia: una decina di paesi dell’Asia meridionale e del sudest oggi sforna il 60 per cento dell’abbigliamento mondiale, secondo dati dell’Organizzazione mondiale del commercio. Questo significa che l’impresa europea o statunitense non ha alcuna responsabilità verso gli operai che cuciono i suoi vestiti: non sono suoi dipendenti. Tra le belle vetrine in Europa e le fabbriche asiatiche dunque c’è una rete complicata. L’impresa occidentale fa la sua ordinazione a un certo numero di imprenditori con cui ha un rapporto diretto; questi producono in proprio, in grandi stabilimenti con migliaia di operai, oppure subappaltano a piccole fabbriche. Un singolo marchio occidentale dunque può avere centinaia di fornitori. In mezzo ci sono intermediari, la catena si allunga, le connessioni sono opache. Alla luce di questo studio ci auguriamo che grazie al tam tam del web, la denuncia di Alliance Asia Floor cominci a prendere il largo, diventando virale insieme alla sua iniziativa di boicottare H&M e i suoi abiti, spingendo l H&M, a prendere provvedimenti nei confronti dei laboratori tessili a cui commissiona la realizzazione degli abiti.

Migranti: un barcone con 400 persone a bordo sarebbe colato a picco dopo aver lasciato le coste libiche

Migranti: un barcone con 400 persone a bordo sarebbe colato a picco dopo aver lasciato le coste libiche Dopo l'ultimo naufragio avvenuto questa settimana al largo delle coste libiche, si teme ora una nuova tragedia del mare. E' notizia di domenica che un barcone con 400 migranti è naufragato nel Mediterraneo. Lo segnala Giovanna Di Benedetto, portavoce di Save the Children. Secondo le testimonianze ricevute Sabato dall'ONG nel porto siciliano di Pozzallo da alcuni dei 500 sopravvissuti, questo barcone, insieme ad una barca da pesca e un gommone, avrebbe lasciato Sabratha, in Libia, mercoledì sera. Stando alle testimonianze raccolte il gommone aveva un proprio motore, mentre la barca da pesca più piccola che portava i circa 400 migranti era in avaria, tanto da essere stata rimorchiata dal peschereccio più grande, che trasportava circa 500 persone. Tutti e tre sono poi affondati, ma se i sopravvissuti delle prime due sono stati recuperati, non si hanno tracce né notizie del terzo. La polizia avrebbe intanto fermato il capitano del peschereccio, mentre continua la raccolta di informazioni tra i superstiti. I migranti che sono stati tratti in salvo questa settimana nel Mediterraneo (circa 500 persone) hanno dichiarato di aver visto un natante colare a picco giovedì. Ancora poveri migranti vittime dell’ennesima tragedia del mare, dichiara Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, colpevoli solo di aver tentato l’ennesimo viaggio della speranza alla ricerca di un futuro migliore. Stando alle cifre ufficiali, almeno tre imbarcazioni che trasportavano profughi sono affondate negli ultimi 7 giorni. Finora sono stati recuperati 60 corpi, tra i quali quelli di tre neonati, mentre i dispersi sono diverse centinaia.

sabato 28 maggio 2016

Divorzio all'italiana: pizzaiolo paga gli alimenti all'ex moglie con pizze e calzoni, il giudice lo assolve.

Divorzio all'italiana: pizzaiolo paga gli alimenti all'ex moglie con pizze e calzoni, il giudice lo assolve. Un cinquantenne divorziato non era riuscito a far fronte al versamento di 400 euro al mese “Alla ex ha offerto pizze, ma lei ha rifiutato”. Se un padre divorziato non può pagare gli alimenti della figlia all'ex moglie previsti nella sentenza di divorzio, ovvero 400 euro, fa il pizzaiolo, può fare fronte in natura alla mancanza di denaro, come nel caso di specie, offrendo capricciose, calzoni, prosciutto e funghi, diavole e quattro stagioni. La coppia (Nicola Toso e Nicoletta Zuin) divorziata nel 2002 per molti anni hanno osservato tutte le clausole dell'accordo della separazione. Ma nel 2008, a causa della profonda crisi economica che ha colpito l'Italia il padre, che nel frattempo si era risposato e ha avuto altri tre figli con la sua nuova compagna, non è riuscito a far fronte al versamento di 300 euro al mese (poi maggiorati a 400) e si è trovato sul banco degli imputati. L'ex moglie, infatti, non ha accettato le pizze dell’ex marito e lo ha denunciato. Così il cinquantenne padovano di Villafranca, si è trovato a giudizio con l’accusa di aver omesso di corrispondere l'assegno di mantenimento a favore della figlia. Ebbene, il giudice monocratico del tribunale penale di Padova, dr.ssa Chiara Bitozzi, ha assolto il pizzaiolo, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ritenendo che “l’affermazione di responsabilità penale per la condotta omissiva non può prescindere dalla valutazione anche dell’effettiva possibilità dell’obbligato a provvedere alla corresponsione dei mezzi di sussistenza, giacché l’inadempimento incolpevole comporta l’insussistenza del reato”. L’uomo non poteva pagare, avendo perfino offerto le pizze per far fronte ai suoi obblighi.

Ex conservatorio Tito Schipa a Lecce: a spasso tra i cantieri fantasma che fanno brutta la città

Ex conservatorio Tito Schipa a Lecce: a spasso tra i cantieri fantasma che fanno brutta la città. Un viaggio tra degrado e abbandono che inizia proprio dall'eterno cantiere abbandonato nel centro cittadino che adesso è il regno di topi. Uno dei più suggestivi esempi di neoclassico in città, l''ex liceo Tito Schipa, qualcuno l’ha già ribattezzato il “cantiere fantasma”. Si trova nel cuore di Lecce, a metà strada di viale Dell'Università, a poca distanza tra Porta Napoli e Porta Rudiae. Il “cantiere fantasma”, a ridosso della mura che cingono il centro storico, che si affaccia su di un viale ad alta densità di traffico, percorso obbligato per chi entra o esce dalla città che collega le periferie, non può certo passare inosservato. È un edificio storico che è stato oggetto di un intervento di riqualificazione iniziato ormai da cinque anni. Il problema è che i lavori non sono mai stati conclusi ed inevitabilmente il luogo è diventato vittima del degrado, una sorta di simulacro decaduto, circondato da erbacce, coperto da impalcature che abbracciano l'intero edificio e che ormai da anni è cinto dalle decadenti recinzioni di un cantiere che smaschera cinicamente lo stato dei lavori. Non ci sono scuse, né rimpalli di competenze, né patti di stabilità che tengano quando gli emblemi della storia e della cultura di una città o di un'intera provincia vengono abbandonati a loro stessi, quasi a rappresentare il simbolo del fallimento di una politica e di istituzioni che appaiono troppo spesso impotenti di fronte all'incompiutezza di opere avviate e mai terminate ed allo scorrere del tempo. Un altro pugno nell'occhio per chi si trova a visitare la città che per assunti problemi relativi al famigerato Patto di Stabilità sarebbe relegato nelle condizioni che tutti possono verificare, ma che non trovano alcuna giustificazione visto che sono orami trascorsi oltre cinque anni dall'avvio dei lavori che dovevano terminare il 27 agosto 2012, ossia ben quattro anni fa. Sarà anche che forse per l'edificio non s'intravede uno scopo, quando ne potrebbe avere molteplici come quello di un museo della musica, dedicato proprio al celeberrimo tenore, sarà che l'amministrazione provinciale non trova un fine per sè alla luce della recente riforma, fatto sta che la comunità leccese non può più sottostare all'inerzia e ai continui rimpalli d'(in)competenze dei propri rappresentanti istituzionali. Insomma, al di là delle molteplici segnalazioni dei cittadini che hanno portato alla nostra attenzione quest'ennesima "incompiuta", per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è ora per l'amministrazione cittadina leccese di suonare la carica sollecitando le altre istituzioni, anche perchè le informazioni sui lavori del cantiere sono lapidarie sotto gli occhi di tutti, e rischia quel cartello di diventare proprio una lapide su di una delle più belle cittadine d'Europa.

venerdì 27 maggio 2016

Telefonini rischio tumori. Un nuovo maxi studio ha infatti trovato un legame tra l’utilizzo dei telefonini e lo sviluppo di tumore al cervello

Telefonini rischio tumori. Un nuovo maxi studio ha infatti trovato un legame tra l’utilizzo dei telefonini e lo sviluppo di tumore al cervello. L'esposizione alle radiofrequenze tipiche dei cellulari aumenta i casi di alcuni tipi di cancro L'utilizzo del cellulare sembra essere legato allo sviluppo di tumori al cervello. Proprio quando gli studi sul presunto legame tra uso del telefonino e tumori sembravano escludere la possibilità, la più grande ricerca di laboratorio fatta negli Usa su questo tema aggiunge nuovi elementi di allarme. Secondo lo studio durato due anni del National Toxicology Program (Ntp)statunitense, una agenzia federale, infatti, l'esposizione alle radiofrequenze tipiche dei cellulari aumenta i casi di alcuni tipi di cancro, almeno nei ratti maschi. Lo studio, costato 25 milioni di dollari, è stato condotto su oltre 2500 ratti e topi esposti a varie quantità di radiofrequenze in 21 camere progettate appositamente. La decisione di pubblicare i risultati preliminari sui ratti è venuta dopo che il sito microwave.com ne aveva anticipato i risultati, mentre il rapporto completo, che è stato controllato e verificato da autorità indipendenti, sarà pubblicato l'anno prossimo. Il piccolo aumento, si legge nel rapporto, è stato visto solo negli esemplari maschi, e sia in quelli sottoposti a frequenze Gsm che del tipo Gdma. Per i topi esposti alle radiazioni in utero si è visto un leggero calo del peso medio alla nascita. "Lo studio ha trovato una bassa incidenza di gliomi maligni nel cervello e schwannomi nel cuore dei ratti maschi esposti - scrivono gli esperti -. Dato l'ampio uso a tutte le età delle tecnologie per la comunicazione mobile anche un piccolo aumento che dovesse risultare dall'esposizione potrebbe avere grandi implicazioni per la salute pubblica".Il tema del legame fra cellulari e tumori è tutt'ora molto dibattuto. L'Oms nel 2011 ha classificato le radiofrequenze nel gruppo 2b dei 'possibili cancerogenì, lo stesso ad esempio della caffeina, basandosi su alcuni studi in laboratorio e su ricerche epidemiologiche che davano un aumento della frequenza proprio dei tumori riportati dalla ricerca dell'Ntp. Altri studi però, l'ultimo dei quali pubblicato pochi giorni fa e condotto in Australia, hanno escluso connessioni, e anche il grande progetto europeo Interphone, almeno nella sua prima fase, aveva escluso aumenti del rischio anche per gli utilizzatori maggiori. Gli stessi autori del rapporto statunitense poi sottolineano che le conclusioni di uno studio condotto sugli animali non sono applicabili automaticamente all'uomo. "Se prima però qualcuno diceva che non c'era nessun rischio - commenta al Wall Street Journal Ron Melnick, a capo del progetto fino al pensionamento nel 2009 e uno dei revisori del rapporto - penso che questi risultati non lo rendano più possibile". Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, nell’altalena tra gli studi che periodicamente gettano sospetti sul fatto che l’uso diffuso ed esteso dei cellulari possa favorire il cancro e quelli che invece non trovano riscontro pratico a questi timori, non c’è dubbio che, anche prima di questa ulteriore conferma, occorre chiarire che i telefonini non emettono radiazioni ionizzanti come quelle usate per le radiografie, capaci di provocare mutazioni del DNA, ma solo onde radio con frequenze vicine a quella utilizzata dai forni a microonde. Anzi alcuni studi condotti dai ricercatori dell’Istituto di Neurologia dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma, diretti da Paolo Maria Rossini, hanno spiegato che i telefonini avrebbero la capacità di accrescere l’eccitabilità dei neuroni, soprattutto di quelli che si trovano in prossimità dell’antenna ed alla prevenzione di alcune patologie cerebrali come l'Alzheimer. In pratica, “elettrizzano” il cervello e modificano l’attività cognitiva, facendo in modo che alcuni processi addirittura migliorino. In conclusione quando si parla di scienza e medicina, è difficile dare risposte definitive. Quella uscita in queste ore della National Toxicology Program (Ntp) statunitense non è ancora una condanna definitiva per i cellulari.

Prima causa in appello per lo scandalo degli estimi catastali a Lecce. La Commissione Tributaria Regionale di Bari, sezione staccata di Lecce non accoglie la richiesta dell’Agenzia delle Entrate.

Prima causa in appello per lo scandalo degli estimi catastali a Lecce. La Commissione Tributaria Regionale di Bari, sezione staccata di Lecce non accoglie la richiesta dell’Agenzia delle Entrate. In data odierna, si è discusso il primo appello sulla nota questione degli estimi catastali innanzi alla Commissione Tributaria Regionale di Bari, sezione staccata di Lecce. Nell’occasione l’Agenzia del Territorio ha chiesto la sospensione del processo in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato. L’avvocato Villani si è opposto perché i due giudizi, tributario ed amministrativo, sono autonomi e non necessariamente collegati tra di loro, tanto è vero che in sede tributaria ho proposto eccezioni, tra cui il difetto di motivazione, che nulla hanno a che fare con il giudizio pendente presso il Consiglio di Stato. I giudici della CTR di Lecce con l’allegata ordinanza notificata in questo momento hanno accolto l’eccezione pregiudiziale ed hanno rigettato l’istanza di sospensione del processo avanzata dall’Agenzia del Territorio, fissando a data da destinarsi la prossima udienza di merito dell’intera questione. In particolare, “La Commissione, sciogliendo la riserva di cui al verbale di udienza odierna, osserva: l'art. 39, comma 2, D. Lgs. 546/92, postula evidentemente che il procedimento pregiudiziale, penda dinanzi alla stessa Commissione Tributaria o ad altre Commissioni, fermo restando, tuttavia, che esso sia di competenza del Giudice Tributario, mentre nelle specie l'atto generale (inteso alla revisione delle microzone catastali, ex art.1 comma 335 L. 311/04), pende dinanzi al plesso giurisdizionale amministrativo; l'istanza, peraltro, rientrando nei poteri del giudice cui e' stata diretta, puo' da questo essere qualificata, in relazione alla norma di cui all'art. 295 c.p.c., applicabile anche ai rapporti tra giurisdizioni diverse, che richiede, per farsi luogo alla sospensione necessaria del processo pregiudicato, la influenza necessaria su quest'ultimo, della decisione pregiudiziale; nella specie, tuttavia, il concreto articolarsi delle difese delle parti, impone di considerare prioritario, nell'ordine logico, la decisione su altro profilo di legittimita' dell'avviso la cui decisione non dipende dall'esito del giudizio pendente dinanzi al Consiglio di Stato. P.Q.M. rigetta l'istanza di sospensione e rinvia, nella prospettiva della riunione del presente procedimento ad altri officiati dallo stesso difensore, a data da destinarsi.”. Insomma, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” un altro smacco nell’annosa vicenda degli “estimi catastali” a Lecce per l’Agenzia del Territorio, che si conferma un vero e proprio scandalo come sta continuando ad emergere anche in sede giudiziale.

Muffa nei biberon antigoccia: richiamati 3 milioni di biberon di plastica con beccuccio antigoccia per bambini prodotte dall'azienda "Tommee Tippee“

Muffa nei biberon antigoccia: richiamati 3 milioni di biberon di plastica con beccuccio antigoccia per bambini prodotte dall'azienda "Tommee Tippee“. Anche dall'Italia segnalati numerosi casi La società Mayborn Group, proprietaria del marchio "Tommee Tippee", l'azienda britannica che produce prodotti per bambini, finita nel vortice delle polemiche dopo le numeroso foto denuncia sui social, ha deciso di avviare un richiamo volontario di oltre 3 milioni di biberon di plastica con beccuccio antigoccia per bambini tra i 4 ei 12 mesi di età. La decisione è stata presa dopo che, è stata scoperta che quella parte specifica del biberon che non può essere smontata, tenda ad accumulare acqua e sapone impossibile da rimuovere durante il lavaggio, con il rischio di fare annidare muffa e residui all'interno del beccuccio del biberon antigoccia. La Mayborn ha ricevuto più di 3.000 segnalazioni per la presenza di muffa nel biberon, tra cui 68 segnalazioni di bambini che hanno avuto problemi di salute, tipo diarrea, vomito o altri sintomi associati con il bere da una tazza con la muffa presente nella valvola. Il biberon del marchio britannico Tommee Tippee, infatti, a differenza della maggioranza di altri modelli in commercio non è completamente smontabile per la pulizia. Ciò significa che, anche lavandola con cura, la valvola può mantenere dell’umidità che favorisce lo sviluppo della muffa. Tanto che diversi genitori hanno scoperto la presenza indesiderata solo rompendone il dispositivo. Questo richiamo coinvolge cinque tipi di biberon di plastica con beccuccio antigoccia della "Tommee Tippee Sippee", tutti aventi un unico pezzo di valvola bianco rimovibile. L'azienda intanto ha diffuso una nota sulla questione. "Desideriamo che tutti siano soddisfatti dei nostri prodotti e cerchiamo sempre di essere all’altezza delle vostre aspettative. Per questo abbiamo ascoltato i nostri clienti e lanceremo una nuova tazza nei prossimi mesi". Il nuovo prodotto avrà "una valvola con 2 pezzi che potrà essere utilizzata con differenti tipi di liquidi, e sarà più semplice da pulire". Inoltre, ha aggiunto l'azienda, "stiamo producendo una valvola trasparente disponibile per tutte le mamme e i papà che hanno riscontrato problemi". La valvola trasparente consentirà di guardare all'interno e avere "la certezza che la valvola sia pulita". Tutti i dettagli sono disponibili sulla pagina Facebook ufficiale di Tommee Tippee anche Italia, che infine ha precisato: "i problemi riscontrati sono relativi solo alla valvola monopezzo presente nella nostra gamma di tazze e non riguardano nessuno degli altri prodotti Tommee Tippee". Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, chiude il comunicato stampa dell'allerta pubblicata sul sito istituzionale statunitense con una raccomandazione:" I genitori che hanno acquistato questo prodotto dovrebbero immediatamente portarli lontano dalla portata dei bambini".

Airbag difettoso: BMW richiama 120mila veicoli

Airbag difettoso: BMW richiama 120mila veicoli L'elenco dei veicoli richiamati dai costruttori, a causa dei malfunzionamenti causati dall'airbag prodotto dalla Takata Corp, si allunga. E' la volta della casa automobilistica tedesca BMW che ha annunciato un nuovo richiamo negli Stati Uniti. Il gruppo ha annunciato Venerdì di aver richiamato 120mila veicoli a causa di questi airbag difettosi. Il richiamo include i modelli X5 e X6 dagli anni 2006 al 2011. Con questo richiamo l' elenco dei veicoli interessati dalla possibile perdita di valore delle loro airbag realizzati da Takata sale a più di 50 milioni di veicoli richiamati nel 2015. Si tratta del più grande richiamo automobilistico nella storia degli Stati Uniti, e il governo si aspetta ulteriori provvedimenti simili. Le componenti difettose, accertate nel deterioramento del gas propellente degli airbag prodotti dalla Takata, hanno causato 11 incidenti mortali e provocato 139 feriti a livello mondiale. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari o ai Concessionari BMW Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.

Carrefour richiama " BARBECUE A GAS", rischio sicurezza

Carrefour richiama " BARBECUE A GAS", rischio sicurezza Il Gruppo Carrefour ha richiamato a titolo precauzionale e volontario, al fine di garantire la sicurezza, i " BARBECUE A GAS" con marchio LE BARBECUE, venduti tra il 1° gennaio 2014 e il 26 gennaio 2016 (Vari modelli e colori). Motivo del richiamo: " Nel corso di controlli effettuati per verificare la conformità dei prodotti, abbiamo rilevato che alcuni articoli potrebbero essere difettosi; tale anomalia riguarda il connettore del tubo del gas. Può esserci il rischio di fuoriuscita di gas. " In particolare si tratta dei modelli "Premiun Plus" inox 4 fuochi mod. 720-0670-CI, 3 fuochi Classic mod. 720-0737-CB e 4 fuochi Premium 720-0697-CB. I clienti che hanno acquistato questi articolii, riferisce Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono pregati di riportarli presso il punto di vendita Carrefour abituale, per essere interamente rimborsati. Per eventuali domande, potete contattare il numero verde : Da rete fissa: 800 650 650 (chiamata gratuita) Da rete mobile: 0110706181 (il costo della chiamata varia a seconda del piano tariffario dell'operatore telefonico prescelto)

giovedì 26 maggio 2016

Tonno in olio di oliva a marchio SIMPLY ritirato dai supermercati. Risultato non conforme per la presenza di corpo estraneo nel prodotto

Tonno in olio di oliva a marchio SIMPLY ritirato dai supermercati. Risultato non conforme per la presenza di corpo estraneo nel prodotto Scatta l'allarme sul tonno in scatola. I supermercati SIMPLY Market, a titolo precauzionale e al fine di garantire la sicurezza, stanno infatti ritirando un lotto di tonno 80g x 3 marchio SIMPLY Lotto: LP035 TMC: 31/12/2020 EAN: 8033209005844 da tutte le filiali SIMPLY Market che fa capo al gruppo Auchan. Il motivo? Risultato non conforme per la presenza di corpo estraneo nel prodotto. Come si legge sul sito di SIMPLY, " A titolo precauzionale e al fine di garantire la Vostra sicurezza, si procede ad un richiamo del prodotto in quanto vi è una possibile presenza di un corpo estraneo". Il suo consumo può portare a lesioni. Pertanto chi ha già acquistato il prodotto o chi ne avesse a casa delle confezioni, spiega Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, può riportarlo in negozio dove il prezzo d’acquisto sarà naturalmente rimborsato anche in assenza dello scontrino di cassa. Per qualsiasi informazione si può contattare il numero verde 800824039.

mercoledì 25 maggio 2016

Discorso choc dell'A.D. di Enel: “Bisogna ispirare paura nei dipendenti”.

Discorso choc dell'A.D. di Enel: “Bisogna ispirare paura nei dipendenti”. Nel corso di una lezione alla Luiss, Francesco Starace ha illustrato come si guida un'azienda Lo Sportello dei diritti invoca le dimissioni “Bisogna distruggere fisicamente i centri di potere che si vuole cambiare”. “Creare malessere all’interno di questi”, e poi “Colpire le persone opposte al cambiamento, nella maniera più plateale possibile, sicché da ispirare paura”. Sono solo alcune delle affermazioni fatte da Francesco Starace, amministratore delegato di Enel, agli studenti dell’Università LUISS durante una lezione a Roma di alcuni giorni fa. Questa è in sintesi la sua ricetta, per garantire il cambiamento all’interno di un’azienda, in risposta ad una domanda circostanziata fatta da uno studente: "Ispirando paura", e inducendo il malessere, dando potere a un manipolo di persone fedeli alla visione del capo e poi punendo in maniera esemplare chi si oppone. È una spiegazione che fa paura anche per il contesto in cui è stata fatta, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, lì dove avviene la formazione della nuova classe dirigente che andrà a sedersi nei consigli d’amministrazione di domani. Di seguito riportiamo l'intervento dell'A.D. Starace: “Per cambiare un’organizzazione ci vuole un gruppo sufficiente di persone convinte di questo cambiamento, non è necessario sia la maggioranza, basta un manipolo di cambiatori. Poi vanno individuati i gangli di controllo dell’organizzazione che si vuole cambiare e bisogna distruggere fisicamente questi centri di potere. Per farlo, ci vogliono i cambiatori che vanno infilati lì dentro, dando ad essi una visibilità sproporzionata rispetto al loro status aziendale, creando quindi malessere all’interno dell’organizzazione dei gangli che si vuole distruggere. Appena questo malessere diventa sufficientemente manifesto, si colpiscono le persone opposte al cambiamento, e la cosa va fatta nella maniera più plateale e manifesta possibile, sicché da ispirare paura o esempi positivi nel resto dell’organizzazione. Questa cosa va fatta in fretta, con decisione e senza nessuna requie, e dopo pochi mesi l’organizzazione capisce perchè alla gente non piace soffrire. Quando capiscono che la strada è un’altra, tutto sommato si convincono miracolosamente e vanno tutti lì. È facile”. Le grandi trasformazioni socio-culturali degli ultimi secoli, che da una società agricola hanno condotto alla società industriale e post industriale, hanno prodotto diversi e vari cambiamenti nella politica, nell’economia, nella giustizia, nella sanità. Cambiamenti che a loro volta hanno portato alla modifica dello stile di vita, delle regole, dei ruoli, dei compiti e responsabilità svolti dall’uomo e dalla donna nella famiglia, nella scuola, sul lavoro, nell’intera struttura della società; in sintesi a comportamenti diversi che non hanno ancora oggi trovato una equilibrata composizione all’interno dei singoli individui e delle comunità. Inoltre la rapidità con cui si sono succeduti i progressi scientifico-tecnologici negli ultimi 50 anni non ha permesso un altrettanta rapida crescita consapevole delle persone ed un veloce adeguamento interiore al cambiamento esterno. Non sempre quindi il progresso ha promosso benessere e salute, ma anche squilibrio, malessere, involuzione; non sempre ha rispettato valori etici e culturali, ma spesso distorcendo in peggio l’innovazione ha prodotto degrado ambientale, politico, culturale ed etico. Ci troviamo allora, in un momento storico in cui la stessa vita umana ha poco valore, dove prevaricazione, sopruso, aggressività e violenza non solo fanno da padroni, ma vengono anche premiati dai Media e non solo. Come diceva E. Fromm in “Anatomia della distruttività umana“ le pulsioni a controllare, sottomettere, torturare , il sadismo, la necrofilia, le guerre, le molteplici sembianze in cui si manifestano le tendenze distruttive dell’uomo sono legate e condizionate da fattori storico - culturali. Per Giovanni D'Agata, quelle di Starace, infatti, sono idee abbastanza diffuse fra i manager e si può tranquillamente definire "mobbing". Il termine Mobbing deriva da quello inglese “to mob”, che vuol dire aggredire, accerchiare, assalire in massa, malmenare; ed è stato usato da K. Lorenz proprio per descrivere il comportamento di alcuni animali che si coalizzano contro un membro del gruppo, lo attaccano, lo isolano, lo escludono dal gruppo, lo malmenano fino a portarlo anche alla morte. In pratica è la condizione in cui vengono a trovarsi gli esseri umani sofferenti per Mobbing o come Leymann ed Hege riportano per "terrore o violenza psicologica sul luogo di lavoro”. Ossia una modalità di comportamento volta al malessere della vittima designata, finalizzata a destabilizzarla, a farle perdere l’autocontrollo, ed il benessere psicofisico, con conseguente allontanamento / dequalificazione dal/nel posto di lavoro. Pertanto quello che ha dichiarato Starace è chiarissimo. In altri Paesi per molto meno l’amministratore di un gruppo pubblico sarebbe stato immediatamente sospeso dal suo incarico.

Regno Unito: biscotti "Special K Biscuit Moment Cioccolato" della Kellogg's ritirati per componenti non dichiarati

Regno Unito: biscotti "Special K Biscuit Moment Cioccolato" della Kellogg's ritirati per componenti non dichiarati. Gravi rischi per la salute. Lo segnala oggi Food Standards Agency (FSA) Attraverso un avviso pubblicato sul sito web, l'Ufficio federale della sicurezza alimentare inglese (FSA) ha annunciato che è stato disposto il ritiro dalla vendita dei biscotti "Special K Biscuit Moments Cioccolato" firmati Special K. Il motivo del ritiro, segnala Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è la presenza di sostanze non dichiarate in etichetta, emerso nel corso di un controllo di routine interno da parte degli esperti dell'azienda alimentare. Il prodotto potrebbe infatti scatenare allergie nei consumatori che soffrono di ipersensibilità per la presenza accidentale di alcuni allergeni nel prodotto messo in vendita ma non riportati nella lista degli ingredienti, . La società britannica Heron Foods, una catena di vendita al dettaglio alimentare che ha sede nello Yorkshire (UK), che sta già procedendo al richiamo dagli scaffali dei 243 suoi supermercati di Melton in East Riding nello Yorkshire ed in tutto il nord dell'Inghilterra e le Midlands, ha lanciato sul proprio sito web, un'allerta informando le associazioni che si occupano di intolleranze alimentari sugli eventuali pericoli. Il ritiro potrebbe assumere dimensioni mondiali visto che i biscotti con le etichette sbagliate sono stati distribuiti in diversi Paesi, tra cui l’Europa. Ad essere coinvolti sono i lotti Preconfezionati da 125g (mini biscotti) data di scadenza: 09/07/216 e 14/07/2016 che sono stati distribuiti nei punti vendita dei supermercati in Inghilterra. I consumatori allergici sono però invitati a non consumare il prodotto. I sintomi che potrebbero essere scatenati in caso di allergia includono prurito e gonfiore a labbra, palato e gola, nausea o vomito, crampi e gonfiori addominali, diarrea, flatulenza, orticaria, difficoltà respiratorie e mal di testa. In caso di reazione allergica grave si può avere a che fare con uno shock anafilattico, situazione caratterizzata da seri problemi respiratori e brusche cadute di pressione che può portare anche alla perdita di coscienza. Nel caso in cui compaiano sintomi di questo tipo è importante cercare subito l'aiuto di un medico. In particolare, lo shock anafilattico è una situazione di emergenza che richiede il ricovero ospedaliero e in cui temporeggiare può risultare fatale. Da un punto di vista sanitario si tratta di una non conformità con un elevato indice di rischio per gli allergici o colori i quali presentano un’intolleranza alimentare. Mentre non ci sono problemi per tutte le altre persone che possono utilizzare senza problemi il prodotto. Quest'ultimo richiamo, arriva due anni dopo che Kellogg aveva ritirato dal mercato 36.000 confezioni del suo K alle bacche rosse e cereali per il rischio che potessero contenere pericolosi frammenti di vetro. Il ritiro dei prodotti è avvenuto nel Regno Unito, ma data l'ampia risonanza che l'accaduto ha avuto nei notiziari in lingua inglese, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha ritenuto opportuno diffondere la notizia anche in italiano, per aiutare i nostri connazionali che potrebbero trovarsi all'estero e non conoscere bene l'inglese.

L'uovo di cioccolato"Kinder" e l'Happy Meal di McDonald vietati in Cile

L'uovo di cioccolato"Kinder" e l'Happy Meal di McDonald vietati in Cile. Kinder sorpresa, il piccolo uovo di cioccolato che nasconde un giocattolo all'interno e l'Happy Meal, un pasto specificatamente creato per i bambini, e venduto esclusivamente presso le catene di fast food McDonald's, hanno le ore contate nel mercato cileno. Il Ministero della Salute cileno, infatti, ha vietato i prodotti alimentari con nutrienti essenziali che includono giocattoli all'interno, come il caso dei Kinder Sorpresa e i giocattoli nell'Happy Meal di McDonald. Il prossimo 27 giugno entrerà in vigore la nuova legge sulla etichetta nutrizionale che porterà con sé l'eliminazione dal mercato di prodotti alimentari, con nutrienti essenziali, contenenti oggetti che esercitano "attrazione" sui bambini che li consumano. Secondo per il quotidiano Il capo del dipartimento tematico del Ministero della Salute, Tito Pizarro, ha spiegato che per esempio il "Kinder" con sorpresa è un "gancio" e non può essere venduto nel nostro paese. Così come il pasto di McDonald che ha un'elevata quantità di nutrienti essenziali, dove i bambini vengono attirati dentro (trascinandosi i genitori dietro di loro) con la promessa di giocattoli e altri aggeggi. La legge approvata dal Governo cileno, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ci fa rendere conto di quanto siano i bambini già attirati dal mondo dei consumi; ad esempio, riconoscono e si affezionano ai personaggi dei cartoni animati e amano sfoggiare il merchandising legato ai loro beniamini, declinato sotto forma di calzature, abiti, astucci e altri accessori, così come dai giocattoli contenuti da questi prodotti. Per spiegare questa tendenza occorre ricordare che i bambini, fin dalla tenera età, sono sommersi da una moltitudine di messaggi pubblicitari con l’obiettivo di avere una fidelizzazione alla marca il più possibile precoce. Infatti, l’infanzia sta diventando sempre di più un target privilegiato dalle imprese che riconoscono i bambini sia come futuri consumatori di domani, sia come soggetti economici che già oggi possono influire sulle scelte familiari. Il bambino diventa così un apprendista consumatore sempre più giovane, entrando a far parte della domanda di beni e servizi. Molto spesso questo precoce percorso di socializzazione al consumo è sollecitato proprio dai genitori, seppur in maniera inconsapevole.

La povertà altera il Dna. A dirlo uno studio statunitense che associa la depressione alla miseria.

La povertà altera il Dna. A dirlo uno studio statunitense che associa la depressione alla miseria. La miseria è associata malattie mentali, tra cui ansia, depressione e dipendenza, in quanto rende le persone più inclini a sviluppare ansia e depressione e consumare droghe. Lo ha dimostrato uno studio condotto dai ricercatori della Duke university sugli adolescenti negli Stati Uniti. La ricerca è stata pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry. "Il nostro è il primo studio a dimostrare che la povertà può arrivare a cambiare il Dna", commenta Johnna Swartz, coordinatrice dello studio.Nei ragazzi cresciuti in un contesto di privazioni, secondo i risultati pubblicati, aumenta l'attività di un gene presente in un'area del cervello, l'amigdala, che è coinvolta negli attacchi di panico e quando si deve decidere se attaccare o fuggire. Inoltre i livelli di serotonina, noto anche come l'ormone della felicità, sono più bassi. In particolare nello studio sono state analizzate le mutazioni di un gene specifico, chiamato SLC6A4, in 132 adolescenti tra gli 11 e 15 anni per due anni. Questi cambiamenti, che si producono a livello genetico, possono essere trasmessi alle generazioni successive. Il che spiegherebbe, secondo i ricercatori, perché la depressione è più frequente in alcune famiglie più povere. La povertà, rileva lo studio, è associata a un quadro di salute generale peggiore, e ad un maggior rischio di malattie mentali, tra cui ansia, depressione e dipendenza. Quando si vive in un contesto di privazioni c'è un maggiore stress, cui si aggiunge il rischio ambientale per la peggiore qualità dell'abitazione, l'inquinamento acustico e l'esposizione a violenza. Non c’è dubbio che eventi negativi, legati alla perdita del lavoro o al fallimento economico, commenta Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”,possano indurre la depressione. Questo stato, secondo la scienza, affonda le sue radici proprio in povertà e sottosviluppo, non a caso, essa è più diffusa tra i cosiddetti developing countries. Inoltre, nei Paesi meno sviluppati le patologie psichiche, accentuate da povertà e conflitti, politici o socioeconomici, sono più diffuse che altrove. Il fenomeno rilevato dalla ricerca, probabilmente, però, non è legato solo a condizioni economiche e sociali estreme. La maggiore incidenza della depressione nei paesi in via di sviluppo è anche dovuta ad una minore sensibilità sociale e culturale alla salute mentale. Questo implica la scarsità di percorsi medici, di diagnosi e di cura adeguati, con il risultato che solo il 20 per cento delle persone che soffrono di depressione viene curato. Quindi è evidente che non si tratta solo di un disturbo psicologico, con ricadute negative nella sfera individuale o familiare, ma anche di un fenomeno sociale che ha conseguenze di natura economica. La depressione, infatti, rendendo le persone che ne soffrono incapaci di avere una vita attiva nella loro sfera relazionale e cognitiva, le rende di fatto improduttive per la famiglia e la società. In casi come questi, curare la malattia significa anche migliorare la produttività complessiva delle comunità a cui appartengono.

martedì 24 maggio 2016

Usa: dimenticata in auto muore bimba di 11 mesi.

Usa: dimenticata in auto muore bimba di 11 mesi. Con il caldo in arrivo lo “Sportello dei diritti” raccomanda ai genitori di non lasciare mai i bambini soli in macchina Tragedia della distrazione in Florida dove una bimba di soli 11 mesi è morta asfissiata dal gran caldo mentre era chiusa nella macchina di famiglia. L'auto peraltro era parcheggiata proprio davanti a casa. Nel frattempo la polizia ha avviato un’inchiesta, anche se in un comunicato il dipartimento di polizia parla di «tragico incidente». Il fatto è accaduto in una opulenta comunità di ville chiamata 'Argon': gli investigatori stanno indagando sugli eventi che hanno portato alla morte della piccola, in quanto non è ancora chiaro quanto a lungo la bimba sia rimasta in auto. Ma nel pomeriggio di ieri, quando si è consumato il dramma, si sono registrati 32 gradi di temperatura massima all'aperto. Purtroppo, con l’arrivo del caldo, le notizie di bambini lasciati soli in auto sotto al sole, sono sempre più frequenti e la maggior parte di loro vengono ritrovati morti dopo alcune ore. Come i bambini, a rischio sono anche gli animali, in poche parole tutti coloro che non sono in grado di difendersi e che si fidano di chi li lascia in queste situazioni. Negli ultimi 10 anni nel mondo sono quasi 700 bambini morti per ipertermia. Una recente indagine ha inoltre rivelato che circa il 20% dei genitori ha dimenticato nel veicolo proprio figlio, anche solo per un minuto. Una situazione che può rapidamente diventare pericolosa, dal momento che la temperatura in un'auto lasciata al sole può salire di 10-15 gradi ogni quarto d'ora, fino a raggiungere i 50 gradi. E questo anche se la colonnina di mercurio all'esterno tocca a malapena i 25 gradi. Ogni volta che la cronaca riporta questo tipo di tragedie, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sembra impossibile che possa succedere. Eppure i casi di bambini piccoli che muoiono dimenticati in auto sui sedili o legati al seggiolino non sono così rari e capitano in famiglie normalissime ed a genitori apparentemente impeccabili e incapaci di fare del male ai propri figli.

lunedì 23 maggio 2016

Yogurt "Kefírer" con l’immagine di Hitler: la trovata di tre giovani designer cechi

Yogurt "Kefírer" con l’immagine di Hitler: la trovata di tre giovani designer cechi che hanno in programma di lanciare un marchio di un tipo di yogurt tradizionale in Europa orientale con l'immagine sull'etichetta del dittatore nazista Adolf Hitler. Ha suscitato non poca sorpresa l’ultima trovata di tre giovani designer che, hanno deciso di porre sulle etichette del proprio yogurt in commercio, l’immagine in primo piano di Adolf Hitler. L'idea di 'Kefírer', una combinazione dei termini "kefir"' e "Führer", è iniziata come uno scherzo, ma dopo il grande impatto che ha avuto sui social network, il prodotto, infine, è andato sugli scaffali dei negozi della Repubblica Ceca. La denuncia mediatica è arrivata dal Simon Wiesenthal Centre che ha sede in Israele, attivista dell’antisemitismo internazionale, già promotore di campagne di “caccia” agli ultimi criminali nazisti viventi e collaboratore delle autorità della recente cattura di alcuni di essi. "Non dobbiamo dimenticare la seconda guerra mondiale e le lezioni che ci ha dato. Il nostro prodotto è solo un modo per ricordarlo ai nostri cittadini", hanno spiegato i creatori del prodotto, Dave, Luca e Thomas che si difendono sostenendo che Hitler è un personaggio della storia, seppur di una pagina negativa. I giovani hanno chiarito che sono preoccupati per il crescente estremismo in Repubblica Ceca, ed in questo modo cercano di far ricordare il passato. "Utilizziamo esagerazione e umorismo per combattere l'estremismo", hanno chiarito i giovani sulla pagina del prodotto lattiero-caseario di Facebook. Insomma, non si finisce mai di scoprire quanto male aleggia intorno alla figura di uno dei dittatori più feroci della storia umana, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da anni si batte anche contro ogni tipo di rievocazione del nazifascimo. La notizia, infatti, è preoccupante per gli effetti che un tale prodotto potrebbe avere sull’incremento dell’antisemitismo e del negazionismo e non si possono accettare come sufficienti le giustificazioni dell’azienda che si accompagnano ad una dichiarata consapevolezza dello sfruttamento delle critiche per incrementare le vendite.

Scoperta una nuova malattia genetica ereditaria. " Non ha ancora un nome".

Scoperta una nuova malattia genetica ereditaria. " Non ha ancora un nome". Un team di genetisti dell'Università di Losanna hanno identificato un nuovo gene che causa gravi ritardi nello sviluppo e nella crescita delle ossa Una nuova malattia genetica è stata scoperta da un gruppo di genetisti di Losanna. Lo studio, pubblicato su "Nature Genetics", ha dimostrato che a scatenare la malattia è un disturbo nella sintesi dell'acido sialico, sostanza presente soprattutto nel cervello umano. Questa patologia, che non ha ancora un nome, causa gravi ritardi nello sviluppo celebrale e nella crescita ossea. L'osservazione di alcuni pazienti portatori di questi sintomi ha portato Andrea Superti, docente alla Facoltà di biologia e medicina dell'Università di Losanna (UNIL) e caposervizio all'ospedale dello stesso istituto (CHUV), a chiedersi se questi sintomi non potessero nascondere una causa comune. "Nel giro di cinque anni abbiamo scoperto delle mutazioni genetiche su otto pazienti dai 3 ai 46 anni provenienti da Canada, Gran Bretagna, Francia e Giappone", ha spiegato lo specialista in un comunicato diffuso lunedì dall'UNIL. Questo lavoro aggiunge un tassello alla comprensione delle basi genetiche dei ritardi nello sviluppo celebrale e nella crescita ossea, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti". Lo studio del gene potrà aprire nuove linee di ricerca per una migliore comprensione dei meccanismi alla base dello sviluppo e della funzione del cervello e per una cura per via orale.

Cibo spazzatura: a rischio la salute dei nostri preziosissimi reni

Una ricerca pubblicata nella rivista scientifica Experimental Physiology ha spiegato che mangiare al fast-food ed eccedere con i dolci non fa solo ingrassare, ma mette a repentaglio la salute dei nostri preziosissimi reni. Lo studio è stato sviluppato da un equipe di studiosi della Anglia Rusking University del Regno Unito, secondo cui obesità e resistenza all’insulina hanno un impatto enorme sul trasporto di glucosio a livello renale. Il gruppo di ricercatori ha individuato un campione di ratti suddivisi in due gruppi sottoposti a due diete diverse: la prima un’alimentazione formaggio, cioccolato e dolci, per 8 settimane, mentre al secondo gruppo è stata «prescritta» una dieta ad alto apporto di grassi per 5 settimane. Gli scienziati hanno poi comparato gli effetti delle diete a quelli relativi ad un gruppo di ratti con il diabete di tipo 1 e 2. I risultati hanno rivelato che alcuni tipi di trasportatori di glucosio e le loro rispettive proteine erano maggiori nei ratti affetti dal diabete di tipo 2. Questa malattia si sviluppa quando l’organismo non produce abbastanza insulina e l’accumulo di zucchero nel sangue crea dei grossi problemi agli organi interni, come la nefropatia diabetica, causa di insufficienza renale terminale. «Nel nostro studio il diabete di tipo 1 e 2 può causare delle alterazioni nel trasporto di glucosio ai reni, ma il cibo malsano e l’eccessivo consumo di grassi inducono cambiamenti assai simili a quelli che si osservano nel diabete di tipo 2», ha spiegato la dottoressa Havovi Chichger. «Comprendere gli effetti di una determinata dieta sui livelli di zucchero gestiti dai reni, e al contempo capire se l’uso di nuovi inibitori sia in grado di invertire le alterazioni, può aiutarci a proteggere questi organi da un ulteriore danneggiamento». Alla luce di questo studio che va a colmare un vuoto informativo scientifico, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", sgranocchiare patatine o snack mentre si è davanti alla tv, mentre si legge il giornale o si gioca al pc è divenuta un’abitudine fin troppo diffusa. E come si legge a pagarne le spese è la salute dell’uomo. Un tempo i fast food erano uno standard solo americano, con il progresso le cose sono cambiante e gli italiani possono “vantare” alti livelli di obesità, soprattutto nelle zone del meridione. Il cosiddetto “cibo spazzatura” è ampiampente diffuso tra le persone di ogni età. Il cibo spazzatura ha enormi effetti negativi sulla nostra salute, si tratta di grassi e zuccheri trasfromati per assumere un gusto e un aspetto appetibile. Pensiamo che i consumatori ed in particolare i bambini non dovrebbero essere sottoposti a pubblicità di cibo malsano e presumiamo che i governi debbano fare di più per proteggerli in merito.

Mattoncini Lego sono sempre più diseducativi. Lo Sportello dei diritti: «Costruzioni eroi ammazza-cattivi sono diseducative, incitano alla violenza»

Mattoncini Lego sono sempre più diseducativi. Lo Sportello dei diritti: «Costruzioni eroi ammazza-cattivi sono diseducative, incitano alla violenza» La nota casa di giocattoli è sotto accusa per le costruzioni che riproducono eroi ammazza-cattivi e gli scenari di combattimento e guerra. Uno studio rivela come le armi e i comportamenti minacciosi siano aumentati esponenzialmente nei kit, allontanando la Lego dagli intenti educativi degli albori. Secondo una ricerca neozelandese, il catalogo del produttore danese è infatti sempre più pieno di violenza. Christoph Bartneck, il direttore della ricerca presso la University of Canterbury spiega che «I prodotti della Lego non sono più innocenti come erano una volta». Secondo lo studioso, in particolare, gli omini dalla testa gialla «presentano aumenti del livello di violenza esponenziali e significativi». Lego ha iniziato a distribuire i suoi mattoncini nel 1949, ma ha introdotto le prime armi solo nel 1978, sotto forma di spade, asce e lance nel kit di un castello. L’analisi dei ricercatori neozelandesi rivela come, adesso, il 30% delle confezioni della casa danese contenga delle armi. La violenza è aumentata stabilmente anche nei cataloghi del produttore: «Adesso come adesso circa il 40% delle pagine contiene qualche forma di violenza, in particolare scene di sparatorie, e i comportamenti minacciosi sono aumentati negli anni». Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si chiede come un nome prestigioso come la Lego possa aver partorito l’idea di produrre costruzioni diseducative di questo livello. I bambini penseranno che sia "naturale" e "normale" vedere "eroi ammazza cattivi" usare la violenza. Un prodotto diseducativo che incita alla violenza e instilla il concetto del superuomo giustificando l'annientamento dell'avversario. Chiediamo alla Lego che faccia un passo indietro, si renda conto dell'enorme danno che fa e ritiri dal mercato le confezioni aberranti.

domenica 22 maggio 2016

I pomodori proteggono la nostra prostata con l'invecchiamento.

I pomodori proteggono la nostra prostata con l'invecchiamento. Il principio attivo può essere la chiave per i problemi prostatici. Lo rivela uno studio britannico pubblicato su Oncology and Cancer Case Reports. Da tempo il re della cucina mediterranea è studiato per le sue proprietà terapeutiche, soprattutto per uno dei suoi componenti, il licopene. Ora però, uno studio britannico sostiene che, il problema sofferto dagli uomini più grandi di dover fare i loro bisogni più volte specialmente di notte, potrebbe essere trattato mangiando più pomodori. I ricercatori hanno scoperto che il licopene, una sostanza nutritiva, che dà ai pomodori il loro colore rosso, potrebbe potenzialmente ridurre la sofferenza subita da milioni di persone. Una revisione di 67 studi di ricerca, pubblicata sulla rivista Oncology and Cancer Case Reports, suggerisce che la sostanza nutritiva può essere usata per rallentare l'allargamento della prostata, che causa questa imbarazzante condizione. Con l'età la maggior parte degli uomini soffrono di un'espansione inspiegabile della prostata , che è avvolta intorno al tratto urinario. La prostata restringe il tubo e può bloccarla del tutto, causando una condizione chiamata iperplasia prostatica benigna (BPH). A guidare il team di ricercatori che ha esaminato lo studio è il Professor Hiten Patel, da Bart's in collaborazione con il Royal London Hospital. "Sapevamo che il licopene sembra rallentare lo sviluppo del cancro alla prostata, ma ora sembra che può rallentare l'allargamento della prostata come pure lo sviluppo del BPH ", ha spiegato. "Abbiamo bisogno di fare ulteriori ricerche prima di poter dire con certezza che dovrebbe essere raccomandato come profilassi di routine per tutti, ma il risultato di questa revisione è molto promettente." I risultati sembrano corroborare studi precedenti condotti in Cina, dove alle diete tradizionali che includono un elevato consumo di frutta e verdura corrisponde un tasso più basso di BPH nei pazienti. Altre ricerche degli scienziati della Bristol University, hanno appurato che una dieta arricchita con pomodoro intero, specie se cotto e con la buccia, come accade nelle più tipiche preparazioni della cucina mediterranea, riduce lo sviluppo dei tumori della prostata e i fattori infiammatori coinvolti nel processo tumorale. Molto più di quanto può accadere assumendo un solo componente, come il licopene. Lo studio ha simulato su topi da laboratorio, manipolati geneticamente, gli stadi di un tumore della prostata umano. Una parte degli animali è stata nutrita con estratto di pomodori cotti della varietà "ciliegino", in quantità pari al 10 per cento della dieta giornaliera. In questo gruppo di soggetti la sopravvivenza è aumentata (dall'11 al 67 per cento), il tumore è evoluto più lentamente, c'è stata una maggiore attività antiossidante. Il Dr Athene Lane, autore principale dello studio di Bristol, ha dichiarato: "C'è sicuramente qualcosa nel licopene da indagare ulteriormente in modo che possiamo capire come funziona il meccanismo." Nonostante la scoperta del licopene come un fattore potenzialmente utile per controllare l'espansione della prostata, il trattamento può essere più complicato di una semplice mangiare più pomodori. Questo perché il licopene non è facilmente assorbibile nel sangue. Tuttavia, i ricercatori ritengono che questo problema può essere aggirato con la somministrazione della sostanza nutritiva, sotto forma di un supplemento di pillola LactoLycopene. Doversi alzare una volta durante la notte per andare in bagno è normale, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ma doverlo fare più volte ogni notte può essere estremamente frustrante e farvi sentire stanchi durante il giorno. Questo può anche essere un segno di avvertimento di problemi di salute più gravi. La nicturia, è un fenomeno assolutamente normale in molti uomini con più di 70 anni in quanto la capacità della vescica tende a diminuire con l’età, oppure per persone che assumono farmaci perché può essere un effetto collaterale di diuretici ed altri farmaci usati per trattare condizioni cardiache e disturbo bipolare. Qualunque sia la causa, gli effetti del sonno interrotto regolarmente possono andare dai sintomi della depressione ad una ridotta qualità di vita a causa dell’affaticamento costante che può essere devastante e se ne deve sicuramente discutere con il proprio medico di famiglia se è un problema ricorrente. Pertanto alla luce di questi risultati dove gli esperti concordano sugli effetti protettivi di una dieta equilibrata e varia, ricca di frutta e verdura, riveste importanza il consumo oltre ai pomodori, anche dei nutrienti più spesso studiati in relazione ai tumori prostatici come il tè verde (ricco di polifenoli antiossidanti), la soia, la melagrana, oltre a singoli nutrienti come il selenio, la vitamina D e la vitamina E.

sabato 21 maggio 2016

La Curcuma un nuovo alleato per proteggere il cervello contro l'Alzheimere e l'Ictus

La Curcuma un nuovo alleato per proteggere il cervello contro l'Alzheimere e l'Ictus. Un composto bioattivo della spezia asiatica blocca le proteine anomale che scatenano le malattie Direttamente dalla natura arrivano alcune risposte alla domanda di salute che spesso vengono confortate anche dagli studi della medicina. Esistono, infatti, piante che utilizzate nelle cucine o nelle tradizioni mediche di alcuni paesi anche da migliaia di anni, possono apportare benefici sufficientemente conclamati anche a livello della ricerca scientifica. Questa volta, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti, vuol parlare dei benefici ed usi di una pianta, utilizzata come medicina, spezia e colorante da oltre 5.000 anni in India denominata “Curcuma“ o nota anche come “Zafferano d‘India“, perché i suoi rizomi, che sono la parte della pianta che contiene i principi attivi, vengono bolliti per diverse ore, poi essiccati in appositi forni, ed infine pestati fino ad ottenere una polvere di color giallo-arancione che viene comunemente utilizzata come spezia nella cucina del Sud Asia. La polvere di curcuma è l'ingrediente che dà il colore caratteristico al curry; il sapore è molto volatile mentre, al contrario, il colore si mantiene inalterato nel tempo. Per questo motivo è una sostanza che viene largamente impiegata nel ramo alimentare come colorante alimentare (la sigla internazionale è: E 100), come sostanza colorante per lana e seta e come indicatore acido-base visto che in ambiente basico il colore si trasforma in rosso. Tale spezia, contiene centinaia di componenti tra cui potassio, vitamina C, amido pari al 26 %, oltre ad oli eterici ed oli amari che sono in grado rispettivamente di stimolare l'appetito e la formazione di enzimi digestivi, ma quello che ha più destato l’attenzione degli studiosi è la “curcumina” ed in particolare la sua particolare natura antitumorale ed antiossidante, disintossicante ed antiinfiammatoria. Inoltre una recente indagine scientifica, ha fornito nuove speranze per la cura dell'Alzheimer: un composto presente nella curcuma, la spezia che conferisce al curry il suo tipico colore giallo, stimola la proliferazione e il differenziamento delle cellule staminali neurali presenti nel cervello adulto. Lo studio è stato pubblicato su British Journal of Nutrition. I ricercatori, hanno sperimentato l'effetto del turmerone aromatico, che insieme alla curcumina è una delle due molecole bioattive presenti nella curcuma, sia in vitro che in vivo. Gli esperimenti condotti su cellule staminali neurali di ratto coltivate in laboratorio hanno dimostrato che questa molecola non ha nessun effetto sulla morte cellulare, ma a concentrazioni opportune stimola la proliferazione delle cellule staminali neuronali fino all'80% e ne accelera il differenziamento. Studi di imaging sul cervello di ratti adulti ha invece dimostrato che la somministrazione di turmerone è associata a una maggiore ampiezza della zona subventricolare e a un'espansione dell'ippocampo. In entrambe queste aree avvengono fenomeni di neurogenesi, cioè di produzione di nuove cellule nervose. Studi precedenti hanno associato al turmerone la capacità di bloccare l'attivazione delle cellule della microglia che porta alla neuroinfiammazione associata a diversi disturbi neurologici. Tuttavia, l'impatto di questa sostanza sulla capacità di autoriparazione del cervello era rimasto fino ad oggi sconosciuto. A beneficiare di auspicabili risvolti in termini di nuove cure a disposizione potrebbero essere non solo i pazienti affetti da Alzheimer, ma anche chi ha a che fare con altri disturbi neurologici, ad esempio l'ictus.

venerdì 20 maggio 2016

Tumori, la ricerca shock: ne causa più un cattivo stile di vita. A dirlo è uno studio Harvard

Tumori, la ricerca shock: ne causa più un cattivo stile di vita. A dirlo è uno studio Harvard In molti casi ammalarsi di cancro è solo un fatto di stile di vita. Riassunta così, la conclusione della ricerca condotta dalla prestigiosa Harvard Medical School che ha esaminato i dati sulla salute di 140.000 persone. Secondo i ricercatori, metà delle morti per tumore e tra il 20% ed il 40% dei casi totali di cancro sarebbero prevenibili se solo i cittadini adottassero stili di vita più sani. Alla ricerca hanno partecipato alcuni volontari scelti tra professionisti della sanità, infermieri e medici, quindi cittadini teoricamente con abitudini più igieniste della media. Per i ricercatori, guidati da Edward Giovannucci e Mingyang Song, sono quattro i fattori chiave, non fumare, mantenere un peso sano, evitare di bere alcol pesantemente e fare esercizi fisici, che influenzano fortemente la prevenzione delle neoplasie. I ricercatori hanno diviso i volontari semplicemente in due gruppi: uno che seguiva lo stile di vita sano corrispondente ai quattro fattori più importanti, l'altro no. Gli esperti sottolineano come le neoplasie i cui rischi aumentano maggiormente sulla base di obesità, fumo, bere e mancanza di movimento, risultano quelle legate a colon, seno, polmoni esofago, pancreas. "Il cancro si può prevenire - hanno scritto in un'analisi di commento alla ricerca Graham Colditz e. Siobhan Sutcliffe, esperti della Washington University School di Medicina a St. Louis, addirittura nell'80-90% dei casi per quello dei polmoni evitando di fumare. E nel 60% dei casi per altri tumori comuni come quello del colon o della vescica".Lo studio di Harvard non ha nemmeno incluso tra i fattori di prevenzione l'attenersi ad una dieta con molta frutta e verdura, ma i due autori hanno sottolineato che questo è generalmente presente nelle abitudini dei più salutisti. Gli studi scientifici e in particolare lo studio odierno, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, puntano l’attenzione sul ruolo significativo dello stile di vita. È bene infatti sottolineare l'importanza delle abitudini quotidiane nell'abbassamento del rischio di sviluppare la malattia, e delle relative regole di prevenzione. In particolare, l'utilizzo di rilevanti strumenti quali screening, diagnosi precoci, e i progressi della ricerca e delle terapie, insieme all'adozione di stili di vita salutari, tra cui una corretta alimentazione, lo svolgimento di attività fisica, l’abbandono dell’abitudine al fumo o all’abuso di alcol.

Fumo, stop da UE ad aromatizzate e pacchetti da 10

Fumo, stop da UE ad aromatizzate e pacchetti da 10 A due anni dalla sua approvazione entra in vigore in tutta l'Unione europea la direttiva sui prodotti del tabacco che porterà a drastici cambiamenti. Immagini espliciti e messaggi sui rischi legati al fumo sul 65% della superficie esterna dei pacchetti, oltre alla scomparsa delle confezioni da dieci e delle sigarette aromatizzate. Sono infatti scaduti i termini concessi agli Stati membri per trasporre la direttiva Ue nel diritto nazionale, ma non tutti sono in linea con i tempi. Solo cinque Paesi hanno implementato la direttiva (Germania, Italia, Malta, Portogallo e Slovenia), mentre altri quattro l'hanno fatto in maniera parziale (Belgio, Estonia, Lituania e Regno Unito). Ecco cosa cambia con la nuova direttiva europea: AROMATIZZANTI - La direttiva sancisce la graduale scomparsa dal mercato di sigarette e tabacco aromatizzati. Passato un periodo di transizione di 4 anni, sugli scaffali non si troveranno più, ad esempio, le sigarette al mentolo. CONFEZIONI - Il 65% della parte anteriore e posteriore dei pacchetti di sigarette dovrà essere coperto da immagini e scritte con avvertimenti sanitari sulla pericolosità del fumo. Anche il 50% dei lati sarà occupato da scritte come "il fumo uccide", che sostituiranno le attuali indicazioni su catrame, nicotina e monossido di carbonio. Regole analoghe saranno valide anche per i pacchetti di tabacco da arrotolare. PACCHETTI - Saranno vietate confezioni considerate accattivanti per i consumatori, e in particolare per i giovani. Ogni pacchetto dovrà essere di forma parallelepipeda e dovrà contenere minimo 20 sigarette. Scompariranno quindi le confezioni da 10. SIGARETTE ELETTRONICHE - La direttiva stabilisce un tenore massimo di concentrazione di nicotina, un volume massimo delle cartucce, dei serbatoi e dei contenitori di liquidi, che dovranno anche avere una chiusura a prova di bambino. Sarà obbligatorio l'inserimento di avvertimenti sanitari sulle confezioni, e non saranno ammessi elementi promozionali. I produttori dovranno invece notificare i nuovi prodotti agli Stati membri prima di immetterli sul mercato. Diverse decisioni sulle sigarette elettroniche verranno comunque lasciate nelle mani dei singoli Paesi. Scatta l'offensiva della UE, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, contro il tabagismo, che prevede tra l'altro, la proibizione di vendere confezioni considerate accattivanti come ad esempio i pacchetti da dieci, la graduale scomparsa degli aromatizzanti e norme più severe riguardanti le sigarette elettroniche. Il provvedimento avrà per principale conseguenza la diminuzione del consumo da parte dei giovani, ma anche una, talvolta drastica, riduzione sul piano generale. Il divieto, poi, nei cinque paesi europei, Belgio, Finlandia, Francia, Gran Bretagna e Irlanda, dove la promozione è totalmente proibita, non sembra nuocere più di tanto a stampa, edicole, festival ed eventi sportivi.

Tragedia sul lavoro: giù dal ponteggio, muore dopo tre giorni di agonia operaio 65enne. La riforma Fornero ha inciso su queste morti

Tragedia sul lavoro: giù dal ponteggio, muore dopo tre giorni di agonia operaio 65enne. In Italia un terzo dei lavoratori morti ha oltre 60 anni. La riforma Fornero ha inciso su queste morti, non avendo fatto nessuna distinzione nell’allungamento dell’età pensionabile, tra chi svolge un lavoro pericoloso e usurante e chi uno d’ufficio. Troppe profonde le ferite alla testa provocate da una caduta da circa 6 metri. Cosi dopo 3 giorni di agonia ha cessato di battere il cuore dell’operaio di Noha Eugenio Coluccia, 65 anni, rimasto grave mente ferito in un incidente sul lavoro avvenuto in via Achille Grandi ad Aradeo, quando, assieme ad altri colleghi di lavoro, stava effettuando dei lavori di riqualificazione all’interno di un cantiere edile. L'operaio si trovava ricoverato presso il “Vito Fazzi”. Secondo le indagini, a causare la caduta sarebbe stata la perdita di equilibrio e l’impatto al suolo è stato fatale. I colleghi hanno allertato il 118 che giunto sul posto ha prestato le prime cure, necessario poi il trasporto in ospedale in codice rosso. Nel giorno della tragedia, sono giunti sul posto i carabinieri e il personale dello Spesal per le verifiche e accertare se siano state rispettate tutte le norme e gli accorgimenti in materia di sicurezza dettati dalla normativa vigente. Subito dopo, tuona Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, tutti a spargere lacrime false e retoriche: i padroni, i politici, i sindacati confederali. Oggi in Italia un terzo dei lavoratori morti ha oltre 60 anni. La riforma Fornero ha inciso su queste morti, non avendo fatto nessuna distinzione nell’allungamento dell’età pensionabile, tra chi svolge un lavoro pericoloso e usurante e chi uno d’ufficio. Al contrario, nonostante la crisi in proporzione assistiamo ad un aumento del fenomeno che ci vede primi in Europa in rapporto al numero di abitanti, il solo parametro valido per valutare l’andamento delle morti in una provincia o in una regione. In realtà, se ai dati Inail si aggiungono gli incidenti dei lavoratori, italiani e stranieri, che lavorano in nero e le morti causate dalle malattie professionali, il numero dei morti sul lavoro e di lavoro supera l’indegna cifra di 10 morti al giorno. Occorre che la questione della sicurezza ridiventi una battaglia di civiltà.

giovedì 19 maggio 2016

L’aspirina presa immediatamente dopo un ictus riduce il rischio di complicanze, come la spasticità o di incorrere in un ictus secondario

Scoperti nuovi benefici dell'aspirina. L’aspirina presa immediatamente dopo un ictus riduce il rischio di complicanze, come la spasticità o di incorrere in un ictus secondario Nell'ultimo anno sono stati condotti diversi studi che hanno rivelato l'effetto protettivo dell'aspirina nei principali tumori del tratto digestivo, cioè, cancro dell'intestino, stomaco ed esofago. Anni fa, inoltre, si è associato ad una diminuzione del rischio di ictus non-fatale nella misura del 36 per cento. E ora una nuova ricerca offre nuove conferme sul più noto e diffuso farmaco da banco. L'assunzione immediata di aspirina dopo un "mini-ictus" potrebbe ridurre notevolmente il rischio di complicanze, come la spasticità o di incorrere in un ictus secondario (recidive). L’Aspirina rappresenta un’opzione di trattamento utile per i pazienti che non possono rivolgersi ai farmaci anticoagulanti a causa del costo o per l’aumento del rischio di emorragia associato con gli anticoagulanti. In questo studio i ricercatori dell'Università di Oxford hanno dimostrato che l'auto-trattamento immediato e continuato nelle settimane dopo aver sperimentato i sintomi di un attacco ischemico transitorio o in caso di allerta di ictus, potrebbe ridurre il rischio di ben l' 80 per cento. Le persone che soffrono di TIA o ictus sono attualmente trattate con l' aspirina, ma fino ad ora si pensava che il farmaco riduceva le conseguenze di circa il 15 per cento. Il professor Peter Rothwell ha spiegato che "Il trattamento immediato con l'aspirina può ridurre notevolmente il rischio di recidiva precoce dell'ictus". Il ricercatore ha inoltre chiarito che le persone che hanno subito un TIA la probabilità di subire un ictus in futuro è molto elevata di almeno 1000 volte. "Abbiamo dimostrato in precedenza che il trattamento medico urgente con un cocktail di diversi farmaci potrebbe ridurre il rischio di una settimana dall' ictus da circa il 10 per cento a circa il 2 per cento, ma non sapevamo quale componente del cocktail era più importante", ha inoltre dichiarato. "Uno dei trattamenti che abbiamo usato era l'aspirina, ma sappiamo da altri studi che il beneficio a lungo termine dell' aspirina nella prevenzione dell'ictus è relativamente modesto. "Abbiamo il dubbio che il primo vantaggio potrebbe essere maggiore. "Se è così, l'assunzione dell' aspirina nell'immediatezza dopo i primi sintomi potrebbe essere molto utile." Gli scienziati hanno esaminato i dati di 16.000 pazienti provenienti tutti da dodici prove con l'aspirina per la prevenzione secondaria a lungo termine, nonché i dati provenienti da tre studi di aspirina nel trattamento dell'ictus acuto su circa 40.000 persone. Nella maggior parte dei casi, come spiegano i ricercatori, l'aspirina ha ridotto il rischio nelle prime settimane delle recidive, nonchè la gravità degli eventi. Piuttosto che la riduzione complessiva del 15 per cento del rischio a lungo termine riportato in precedenza, l'aspirina ha ridotto il rischio precoce di ictus fatale o la recidiva di circa il 70-80% nel corso dei primi giorni e settimane. "I nostri risultati confermano l'efficacia di un trattamento urgente dopo TIA e dimostrano che l'aspirina è il componente più importante", ha dichiarato il professor Rothwell. "Il trattamento immediato con l'aspirina può ridurre notevolmente il rischio e la gravità di recidiva precoce. "Questa scoperta ha implicazioni per i medici, che dovrebbero dare l'aspirina immediatamente al minino sospetto d un ictus, invece di aspettare il parere dello specialista." L’aspirina dunque si dimostra ancora una volta un farmaco dalle molte potenzialità, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. E' una pillola inventata molti anni fa e più passa il tempo e più si sta rivelando un vero e proprio farmaco miracoloso. Questi i risultati che rivelano come un semplice farmaco da banco possa a volte essere competitivo come altri più specifici, però con altri costi, non solo in termini di denaro, ma anche in termini di effetti collaterali. Difatti, come spiegano i ricercatori, i farmaci anticoagulanti a lungo termine sono costosi e scomodi, dato che richiedono frequenti e regolari esami del sangue e adeguamenti del dosaggio. Inoltre, vi è un elevato rischio che il trattamento possa causare emorragie in alcuni pazienti.

AIFA dispone il divieto di utilizzo per lotti specialita' medicinali ENALAPRIL (TEVA, MYLAN, ZENTIVA) NAPRILENE E LANEX

AIFA dispone il divieto di utilizzo per lotti specialita' medicinali ENALAPRIL (TEVA, MYLAN, ZENTIVA) NAPRILENE E LANEX L’Agenzia Italiana del Farmaco ha disposto l’immediato divieto di utilizzo su tutto il territorio nazionale, in attesa del completamento delle analisi, dei • lotto n. 16130315 scad. 04/2018 della specialità medicinale ENALAPRIL TEVA 5 mg 28 cpr – AIC 042121020 della ditta Teva Italia Srl, • lotto n. 8022810 scad. 02/2017 della specialità medicinale ENALAPRIL MYLAN 5 mg 28 cpr – AIC 036488334 della ditta Mylan Spa. • lotto n. 4V001 scad. 05/2017 della specialità medicinale ENALAPRIL ZENTIVA 5 mg 28 cpr – AIC 039914015 della ditta Zentiva Italia Spa • lotto n. 141118 scad. 02/2017 della specialità medicinale NAPRILENE 5 mg 28 cpr AIC 025725045 della ditta Sigma-Tau Industrie Farmaceutiche Riunite Spa • lotto n. 350179 scad. 09/2016 della specialità medicinale LANEX 5 mg 28 cpr AIC 036596029 della ditta So.Se.Pharm Srl: si rileva che il provvedimento relativo a tale lotto sarà oggetto di prossima rettifica in quanto l’AIC indicata non corrisponde al dosaggio da 5 mg riportato nel provvedimento dell’Aifa ma individua la diversa confezione da 20 mg con 14 cpr. Presumibilmente, il lotto sopra indicato riguarda, invece, la confezione con AIC 036596017. I provvedimenti si sono resi necessari, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, a seguito delle analisi condotte nell’ambito del programma annuale di controllo della composizione dei medicinali per l’anno 2015, visto il parere non favorevole espresso dall’Istituto Superiore di Sanità. Le ditte farmaceutiche interessate dovranno assicurare l’immediata comunicazione del divieto d’uso a tutti i destinatari dei lotti in questione, nel più breve tempo possibile, e non oltre 48 ore dalla ricezione del provvedimento.

mercoledì 18 maggio 2016

Paracetamolo: l'antidolorifico smorza la nostra compassione

Paracetamolo: l'antidolorifico smorza la nostra compassione. Il paracetamolo ci rende indifferenti verso gli altri esseri umani. Lo dimostra un nuovo studio sull' antidolorifico più venduto. Il paracetamolo (Tachipirina), l'antidolorifico più venduto in Italia, diminuisce il dolore, la febbre, ma anche l'empatia! A dirlo uno studio condotto dai ricercatori dell'Università dell'Ohio (USA) e pubblicato sulla rivista " Social Cognitive Affective Neuroscience" che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”riporta.Per raggiungere queste conclusioni, hanno studiato 820 studenti volontari che sono stati divisi in due gruppi: uno che assumeva il paracetamolo mentre il secondo gruppo è stato trattato con un placebo. Un'ora più tardi, ogni studente doveva leggere otto storie in cui i personaggi hanno sofferto fisicamente o sopportato un calvario come la morte di una persona cara. Poi ad ogni studente è stato chiesto di valutare il dolore dei protagonisti delle storie, dando un punteggio da 1 (assenza di dolore) a 5 (massimo dolore). I ricercatori hanno poi scoperto che le persone che avevano preso il paracetamolo sentivano meno intensamente la sofferenza degli altri. In secondo luogo, i ricercatori hanno rivolto a 114 altre persone, equamente suddivisi in due gruppi (uno aveva ricevuto paracetamolo o placebo). I pazienti sono stati poi invitati ad ascoltare suoni diversi, che vanno da 75 e 105 decibel. A ogni partecipante è stato poi chiesto di trascrivere questi suoni su una scala da 1 (pessimo) a 10 (estremamente spiacevole). Poi, hanno dovuto immaginare che cosa potrebbe sentire un estraneo all'ascolto di questi suoni. Il primo gruppo che ha ingerito il paracetamolo, ha scoperto che questi suoni erano meno inquietanti per gli altri che per se stessi. Dominik Mischkowski, uno degli autori dello studio, ha spiegato che "Il paracetamolo è un antidolorifico, ma può anche diminuire l'empatia che proviamo per gli altri nel momento in cui sperimentano le stesse situazioni dolorose". Baldwin Way, uno dei ricercatori che poi continuerà la ricerca ha inoltre dichiarato: "Non sappiamo perché il paracetamolo causa questo effetto collaterale, ma è preoccupante.

Ritiro volontario lotto specialita’ medicinale "LANEX".

Ritiro volontario lotto specialita’ medicinale "LANEX". La Società So.Se.Pharm Srl ha comunicato di aver disposto il ritiro volontario dal mercato del lotto n. 350179 scad. 9/2016 della specialità medicinale LANEX*28CPR 5MG – AIC 036596017. LANEX è indicato nel trattamento dell’ ipertensione, nel trattamento dell’insufficienza cardiaca sintomatica e la prevenzione dell’insufficienza cardiaca sintomatica in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra asintomatica. Le confezioni invendibili, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,dovranno essere ritirate dal canale distributivo e rese entro e non oltre il 31 agosto 2016. I prodotti restituiti saranno oggetto di cambio.

Zika: Italia e Francia fra i Paesi più in pericolo nell'Ue. Per l'Oms il rischio è concreto

Zika: Italia e Francia fra i Paesi più in pericolo nell'Ue. Per l'Oms il rischio è concreto Un rapporto dell'ufficio europeo dell'Oms diffuso oggi, afferma che vi è un rischio concreto della probabilità dell'arrivo di focolai di virus Zika in Europa. Nello studio si legge che il pericolo è classificato «da lieve a moderata» a seconda del paese, con l'Italia che, insieme alla Francia, è considerata tra quelli più a rischio. Il livello di contagio è stato definito sulla base di un punteggio dato dalla presenza di vettori, da eventuali precedenti focolai di malattie come Chikungunya, Dengue, e West Nile Virus causate da patogeni 'parenti' di Zika, dalla connettività con gli altri paesi e dalla densità della popolazione. Nella Regione Europea dell'Oms, che comprende 53 paesi, tre zone sono considerate ad alto rischio per la presenza della zanzara Aedes Aegypti, il vettore principale del virus, e sono l'isola portoghese di Madeira e le aree che si affacciano sul mar Nero della Georgia e della Russia. Diciotto paesi dell'area mediterranea hanno un rischio moderato dovuto alla presenza della zanzara tigre, e fra questi Francia e Italia hanno il punteggio più alto. In Italia, le zone colpite hanno riguardato soprattutto Emilia-Romagna, Veneto e Sardegna. Il resto dei paesi europei ha un rischio basso o nullo, data l'assenza di vettori. Il rapporto contiene una serie di raccomandazioni per i paesi a rischio alto o moderato, dal rafforzamento del controllo dei vettori all'aumento delle capacità di effettuare test rapidi per individuare eventuali casi. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sempre puntuale nell’avvisare i cittadini, ricorda che il virus Zika, si trasmette principalmente dalle punture della zanzara del genere Aedes aegypti e sta colpendo in modo massiccio soprattutto l’America del Sud, ma con l'avvento dell'estate ci si attende una ”ulteriore diffusione internazionale” del virus, e ciò considerando che attualmente le popolazioni “non presentano alcuna immunità” rispetto a questo virus. Inoltre casi eccezionali di trasmissione per via sessuale sono stati già riportati all'inizio di febbraio negli Stati Uniti. Un caso di contagio via sessuale è stato confermato anche in Italia, con uno studio retrospettivo dell'Istituto superiore di sanità (Iss) e si riferisce all'estate-autunno del 2014. Attualmente non esiste un vaccino contro Zika e la maggior parte delle persone colpite dal virus si trovano in Brasile e Colombia dove sono stati registrati casi di microcefalia, grave malformazione pre parto. Le nuove evidenze ci dicono che c'è un rischio che la malattia da virus Zika si diffonda, afferma Zsuzsanna Jakab, direttore regionale per l'Europa dell'Oms che concludendo ha inoltre dichiarato: "Chiediamo ai paesi con il rischio più alto di rafforzare la preparazione".

lunedì 16 maggio 2016

Corte Suprema respinge appello Philip Morris: indennizzerà famiglia di una donna morta di cancro

Corte Suprema respinge appello Philip Morris: indennizzerà famiglia di una donna morta di cancro La Corte suprema degli Stati Uniti ha confermato la sentenza della Corte d'Appello dell'Oregon rifiutato di trattare il ricorso della Philip Morris, che ora dovrà versare 25 milioni di dollari in danni punitivi e interessi alla famiglia di una donna morta di cancro. Trova così conferma definitiva il verdetto emesso lo scorso luglio da un tribunale d'appello dell'Oregon in favore di Paul Schwarz, vedovo di Michelle, uccisa nel 1999, quando aveva 53 anni, da un tumore al cervello legato a quello sviluppatosi nei polmoni. Fumatrice da quando era 18enne, la vittima era passata a una marca a basso tenore di catrame commercializzata dal gigante del tabacco, che la giustizia locale ha riconosciuto colpevole di frode e negligenza. La giuria aveva chiesto inizialmente una condanna di 150 milioni di dollari in danni punitivi, poi abbassati a 25 milioni di dollari dopo ulteriori procedimenti. La Corte d'Appello ha accolto le richieste risarcitorie della famiglia, sentenziando "condotta incredibilmente riprovevole" da parte di Philip Morris nel frodare la Schwarz ed altri per invogliarli al fumo. Un'ordinanza della Corte suprema degli Stati Uniti, tuona Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione da sempre impegnata contro il tabagismo, che con il riconoscimento del danno punitivo, ha definitivamente affermato il principio secondo cui le sigarette rappresentano un prodotto pericoloso per la salute umana e, in quanto tali, chi le produce e vende è responsabile dei danni prodotti ai fumatori e dei rischi da questi corsi.

domenica 15 maggio 2016

Estate: rischi per la salute derivanti dall'esposizione al sole non solo in spiaggia, ma anche in auto

Estate: rischi per la salute derivanti dall'esposizione al sole non solo in spiaggia, ma anche in auto. Anche se siamo nella primavera, l’estate si avvicina ed aumentano i rischi per la salute derivanti dall'esposizione al sole. Uno studio pubblicato da Jama Opthalmology ha dimostrato che la prolungata esposizione ai raggi UVA non riguardano solo le classiche spiagge, che tra poco saranno di nuovo prese d'assalto, o i lettini abbronzanti. Serie precauzioni vanno prese anche in auto, visto che i finestrini, al contrario di diversi tipi di parabrezza, non sono generalmente in grado di fermarli, esponendo il guidatore a una serie di rischi per la salute. Nello studio, condotto da Brian Boxer Wachler del Boxer Wachler Vision Institute di Beverly Hills sono state testate 29 auto di 15 diverse case, prodotte tra il 1990 e il 2014. Il parabrezza in tutti i casi si è mostrato in grado di fermare circa il 96% dei raggi UVA, mentre i finestrini laterali si sono mostrati molto meno efficienti, con percentuali tra il 44 e il 96%, e con solo quattro modelli sopra il 90%. "E non c'è nessuna correlazione, con il costo dell'auto, se è di lusso o economica".Il fenomeno, scrive in un articolo di commento Jayne Weiss della Louisiana State University, potrebbe essere direttamente legato a conseguenze per la salute. "Gli effetti avversi dei raggi UV mentre si guida sono stati già documentati. Pubblicazioni precedenti hanno documentato una aumentata prevalenza di cataratte e tumori della pelle sul lato sinistro causati dall'esposizione asimmetrica dovuta al fatto che il guidatore è sul lato sinistro dell'automobile". Emblematica è la foto choc, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, a corredo di un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista medico-scientifica statunitense New England Journal of Medicine. E' il caso del paziente, che ha denunciato un ispessimento graduale e asintomatico della pelle solo sul lato sinistro del viso, insieme a un progressivo aumento delle rughe, che è stato ritenuto rappresentativo da due ricercatori della Northwestern University di Chicago, che hanno divulgato la sua foto anche per diffondere le prove concrete dell'invecchiamento precoce della pelle causato dai raggi UVA. Da un lato del volto dimostra i suoi 69 anni, dall'altro almeno due lustri in più. Eppure quelle che vedete sono le guance della stessa persona: un uomo che per 28 anni ha guidato camion, esponendo solo metà della faccia ai raggi solari filtrati dal finestrino.

Salviamo i limoneti della Costiera amalfitana e della penisola sorrentina. L'appello dello "Sportello dei diritti": a rischio idrogeologico la splendida Costiera Amalfitana

Salviamo i limoneti della Costiera amalfitana e della penisola sorrentina. L'appello dello "Sportello dei diritti": a rischio idrogeologico la splendida Costiera Amalfitana, Patrimonio dell'Umanità. Gli agrumeti patrimonio storico della famiglia da generazioni vengono abbandonati, lasciati incustoditi dagli agricoltori più anziani assediati dalla concorrenza estera e dalle importazioni a basso costo. I geologi avvertono: " la costiera amalfitana potrebbe perdersi per sempre senza un intervento urgente" L'incantevole litorale di Amalfi è da tempo dimostrato che è una fonte di ispirazione per artisti e autori allo stesso modo, ma ora rischia di essere sradicato per sempre sbriciolandosi in mare, a seguito di un abbandono dei famosi limoneti della regione e i crescenti effetti del cambiamento climatico. Per secoli, le famose terrazze di limoni di Amalfi, cresciuti in montagna e protetti da muri in pietra a secco, sono stati mantenuti da un gruppo qualificato noto nel mondo come i "flying farmers", i "contadini volanti ", che scalano le vette scoscese per visitare gli agrumeti. Ma la concorrenza estera e le importazioni a basso costo, hanno di conseguenza abbassato i prezzi a tal punto che gli agricoltori di Amalfi sono stati costretti ad abbandonare i boschi di proprietà delle loro famiglie da generazioni. Da anni ormai si sta chiedendo di intervenire: i pochi terrazzamenti che sono rimasti intatti in Costiera amalfitana rischiano di crollare con un conseguente rischio idrogeologico. Da qui il grido di allarme dei geologi che avvertono: città come Positano, sulla pittoresca Costiera Amalfitana, potrebbe sgretolarsi e scomparire in mare a causa del calo dei terrazzamenti di limoni della regione e dei crescenti effetti dei cambiamenti climatici. In molti territori italiani costieri o vallivi, la coscienza, acquisita nei secoli, dell’elevato rischio di dissesto, ha prodotto un sistema di difesa del territorio che ne ha profondamente influenzato il paesaggio e la storia socio-economica: il sistema dei terrazzamenti. I migliori esempi si riscontrano proprio in Costiera Amalfitana dove hanno contribuito a definire paesaggi tra i più suggestivi del mondo. I terrazzamenti sono una sistemazione idraulico-agraria adatta a terreni declivi; essi rappresentano l’unica soluzione idonea a rendere coltivabili territori altrimenti impervi e improduttivi. Elemento chiave del sistema è quindi il “muro a secco” che sostiene il terrapieno; in Costiera Amalfitana è detto “macerina” che ed è eretto utilizzando pietrame di risulta dalla sistemazione stessa dei terreni e, in qualche caso, dallo scavo della pendice rocciosa. I terrazzamenti, in altre parole, trasformano un pendio acclive in una sequenza di ripiani gradonati coltivabili, le “terrazze” appunto. I ripiani sono poi integrati con altre strutture, in particolare canali di sgrondo e cisterne di raccolta, realizzati ancora con pietrame di risulta. La caratteristica saliente del muro a secco è proprio la permeabilità all’acqua che consente alla terrazza di invasare considerevoli quantità di acqua piovana e di smaltire in maniera controllata quella in eccesso che, convogliata nelle cisterne, diviene una preziosa scorta da usare per fini irrigui. Da opere di sistemazione idraulico-agraria, quindi, i terrazzamenti assurgono alla dignità di vero e proprio sistema ambientale, che nasce per la gestione ecocompatibile della attività agrarie (in un’epoca in cui questo termine era ben lungi dall’assumere significato). La loro realizzazione sui versanti collinari e montani non solo ha consentito di ricavare superfici coltivabili in ambienti naturali altrimenti impossibili, ma anche favorito il governo delle acque piovane, regimentandone lo scorrimento superficiale, conferendo stabilità e riducendo l’erosione naturale dei versanti; in tal modo ha contribuito in maniera determinante all’equilibrio ambientale ed alla salvaguardia dei territori. Il loro abbandono, con la conseguente sospensione delle normali pratiche agricole, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, determinerebbe il prevalere delle dinamiche naturali con l’effetto che il dilavamento delle acque, non più controllate, crei, in successione, instabilità, frane, degrado ambientale con ripercussioni sulla stessa identità paesistica del territorio.Con questa diserzione viene a caro prezzo: i muri di pietra non vengono mantenute, aumentando il rischio di frane e l'erosione.Ora i geologi d'Italia, hanno lanciato l'allarme e messo in guardia dei rischi per il paese che si perdere questo paesaggio Patrimonio dell'umanità. In una riunione il mese scorso, hanno stimato il rischio di frane in Costiera che è ora pari all' 88 per cento mentre per Minori e Maiori, comuni limitrofi è pari al 77 per cento. Le qualità estetiche di questi interventi, la bellezza dei materiali utilizzati e la razionalità delle architetture e degli spazi, creano una relazione organica, inscindibile con il paesaggio delle antiche città sorte in questi stessi luoghi. In Costiera Amalfitana gli insediamenti abitativi si sono sviluppati secondo la medesima logica delle sistemazioni agrarie, definendo un modello unico nel suo genere di integrazione tra paesaggio agrario e paesaggio urbano: l’abitato di Positano ne è l’esemplificazione forse meglio riuscita.I terrazzamenti sono il più forte marcatore del paesaggio di questo lembo di costa, che, a sua volta, ne rappresenta il patrimonio più ingente, insieme a quello artistico. Un paesaggio fortemente antropizzato, quindi un paesaggio culturale poiché le opere che lo caratterizzano costituiscono la cristallizzazione delle conoscenze dei suoi abitanti, il segno profondo della relazione tra il territorio e suoi abitatori. Pertanto sono indispensabili urgenti interventi per il ripristino, il recupero, la manutenzione e la salvaguardia degli agrumeti caratteristici del territorio insulare e delle fasce costiere di particolare pregio paesaggistico e a rischio di dissesto idrogeologico. Questi agrumeti infatti, vengono via via lasciati incustoditi dagli agricoltori più anziani.