giovedì 27 settembre 2007

Dalla parte dei lavoratori infortunati

Italia dei Valori dalla parte dei lavoratori: depositata dall’on. Felice BELISARIO un’importante interrogazione parlamentare riguardante le tutele in termini d’indennizzi per i lavoratori danneggiati sul luogo di lavoro e teso a porre fine alla fase sperimentale delle tabelle INAIL e del concetto di danno biologico.
Serve un intervento urgente, completo e definitivo in materia finalizzato a fornire maggiori garanzie per il lavoratore anche in termini di indennizzo del danno!

Il deputato e responsabile dell’organizzazione di Italia dei Valori, on. Felice BELISARIO ha depositato un’importante interrogazione parlamentare riguardante la grave piaga sociale degli infortuni del lavoro, delle malattie professionali e delle tutele approntate dall’ordinamento in termini di indennizzi per i lavoratori danneggiati, cogliendo il monito lanciato di recente dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rivolto a tutte le forze politiche e tendente ad ampliare le garanzie per quei centinaia di migliaia di lavoratori infortunati sul lavoro.
L’interrogazione a risposta scritta rivolta ai Ministri della Salute e del Lavoro, che trae spunto da un’importante studio svolto dai leccesi prof. Giuseppe CERFEDA, medico–legale e già dirigente medico INAIL nonché dal collega dott. Ivano MARCHELLO, rappresenta un importante passaggio per tentare di porre fine alla perdurante fase di sperimentazione prevista dall’art. 13 del D.L. n. 38/2000 e ad una modifica delle tabelle e dei criteri di valutazione medico – legale.
Come è noto infatti, il citato articolo definiva “in via sperimentale” nell’ormai lontano 2000 ai fini della tutela dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, il danno biologico come “lesione dell’integrità psicofisica suscettibile di valutazione medico-legale della persona”.
Poiché il significato giuridico e medico-legale di “danno biologico” è stato ampiamente illustrato sia dalla nota Sentenza della Corte Costituzionale, sia da quelle della Magistratura ad ogni livello, nonché dall’approfondimento scientifico delle scuole medico-legali, l’on. Belisario ha chiesto al Governo quale è la finalità dell’aggettivo “sperimentale” e se tale sperimentazione iniziata nell’anno 2000, ove effettivamente giunta a conclusione, sia arrivata a dei risultati definitivi.
Non è ancora chiarito, peraltro, se anche la tabella promulgata successivamente per l’indennizzo delle menomazioni conseguenti le lesioni psico-somatiche da infortunio lavorativo, sia anch’essa a carattere “sperimentale”.
Il deputato ha inoltre ritenuto opportuno specificare che l’anzidetta tabella è ritenuta incongrua ed inaccettabile – così come attualmente formulata – sia da parte di tutte le scuole medico-legali, sia da parte delle organizzazioni professionali, nonché da parte dei sindacati e degli enti di patrocinio dei lavoratori.
Alla luce della gravità del fenomeno degli infortuni dei lavoratori e degli indennizzi, che sono percepiti come irrisori dalla stragrande maggioranza dei lavoratori e dei cittadini anche a fronte degli spaventosi utili dell’ente previdenziale, il sottoscritto Giovanni D’AGATA, tra i promotori dell’iniziativa, ribadisce la necessità già espressa dall’on. BELISARIO, che l’attuale Governo dirima ogni dubbio sull’effettività delle tutele apprestate nei confronti dei lavoratori infortunati e delle vittime del lavoro a seguito del D.lgs n. 38 del 2000 e se sia quindi opportuno un più incisivo, completo e definitivo intervento in materia teso a garantire maggiori garanzie per il lavoratore anche in termine di indennizzo del danno subito.
Di seguito il comunicato stampa dell’on. BELISARIO di presentazione dell’interrogazione a risposta scritta n. 4-04933 del 25 settembre 2007 ed il testo completo (scaricabile dal sito www.camera.it).
Lecce, 27 settembre 2007
Il Componente del
Dipartimento Tematico Nazionale
“Tutela del Consumatore”
Giovanni D’AGATA
INFORTUNI SUL LAVORO, BELISARIO (IDV): URGE INTERVENTO, PRESENTATA INTERROGAZIONE

“Basta con le mezze risposte ed i tentennamenti, gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali sono un problema sociale gravissimo a cui dobbiamo rimediare il più in fretta possibile seguendo il monito del capo del Presidente Napolitano”. A dichiararlo è stato l’On. Felice Belisario, Coordinatore Nazionale dell’Italia dei Valori, dopo la presentazione di un’interrogazione parlamentare indirizzata ai ministri del lavoro e della salute in cui si chiedono chiarimenti sugli effettivi provvedimenti in favore dei cittadini che subiscono infortuni o contraggono malattie sul lavoro.
“Non è pensabile che l’ultima tabella dell’INAIL sui risarcimenti risalga al 2000 e sia oltretutto considerata sperimentale. Altrettanto vale per quanto riguarda la definizione del “danno biologico” -ha continuato-. A ormai sette anni dall’inizio di questa c.d. sperimentazione la condizione drammatica dei lavoratori che si sono ammalati o infortunati è ancora più evidente, e se si considerano oltretutto le disponibilità finanziarie di cui dispone l’INAIL è chiaro che le valutazioni ed i risarcimenti proposti sono assolutamente scandalosi”.
“I tempi sono maturi -ha concluso Belisario- per un’azione più decisa che dia maggiori garanzie al cittadino lavoratore sia in termini previdenziali che di risarcimento del danno subito”.


ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04933
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15Seduta di annuncio: 210 del 25/09/2007
Firmatari
Primo firmatario: BELISARIO FELICEGruppo: ITALIA DEI VALORIData firma: 25/09/2007
Destinatari
Ministero destinatario:
MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE
MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE delegato in data 25/09/2007
Stato iter:
IN CORSO
Atto CameraInterrogazione a risposta scritta 4-04933 presentata da FELICE BELISARIO martedì 25 settembre 2007 nella seduta n.210
BELISARIO. -
Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che: l'articolo 13 del decreto-legge n. 38/2000 definisce «in via sperimentale», ai fini della tutela dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, il danno biologico come «lesione dell'integrità psicofisica suscettibile di valutazione medico-legale della persona»; il significato giuridico, e quello della dottrina medico-legale, di «danno biologico» è stato chiaramente illustrato sia dalla nota sentenza della Corte Costituzionale, sia da quelle della Magistratura ad ogni livello, nonché dall'approfondimento scientifico delle scuole medico-legali; in relazione a quanto previsto dall'articolo 13, comma 2, del decreto legislativo n. 38 del 23 febbraio 2000 è stata promulgata una tabella per l'indennizzo delle menomazioni conseguenti le lesioni psico-somatiche da infortunio lavorativo; l'anzidetta tabella è ritenuta incongrua ed inaccettabile - così come attualmente formulata - sia da parte di tutte le scuole medico-legali, sia da parte delle organizzazioni professionali, nonché da parte dei sindacati e degli enti di patrocinio dei lavoratori -: se tale fase sperimentale, iniziata nell'anno 2000, possa ancora definirsi tale e, ove effettivamente giunta a conclusione, abbia portato a dei risultati definitivi; quale sia l'effettività delle tutele apprestate nei confronti dei lavoratori infortunati e delle vittime del lavoro a seguito del decreto legislativo n. 38 del 2000; se la sopra citata tabella debba considerarsi anch'essa a carattere sperimentale e vada quindi debitamente modificata, e se non sia opportuno - in generale - un più incisivo, completo e definitivo intervento in materia teso a fornire maggiori garanzie per il lavoratore anche in termini di indennizzo del danno subito.(4-04933)

venerdì 14 settembre 2007

I cittadini-consumatori esasperati: troppo contenzioso con le compagnie telefoniche

Troppe controversie fra società telefoniche ed utenti. Alcuni cittadini hanno segnalato allo “Sportello dei Diritti” della Provincia di Lecce che la Polizia Postale non riesce a ricevere le denunce per la notevole mole di lavoro.
Il Componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA propone un intervento dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni che favorisca la creazione di Commissioni di conciliazione per le controversie su base provinciale.

Aumenta vertiginosamente la mole di controversie fra gestori di telefonia sia fissa che mobile ed utenti, in particolar modo privati.
Infatti, secondo alcune segnalazioni giunte allo “Sportello dei Diritti” della Provincia di Lecce il cui delegato è l’Assessore Carlo MADARO, sembrerebbe che la Polizia Postale non sia in grado di ricevere le denuncie relative a tali controversie, tanto è grande il numero di privati-cittadini-consumatori che si sono rivolti agli uffici di tale sezione di Polizia e così considerevole che gli stessi uffici si sono dotati di apposita modulistica per la segnalazione delle questioni all’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni) e per promuovere il rituale tentativo di conciliazione innanzi al Comitato Regionale per le Comunicazioni (CORECOM) competente, prima d’intraprendere qualsiasi azione giudiziaria, anche in via penale.
Tale tentativo obbligatorio di conciliazione introdotto il 19 aprile 2007 dal nuovo regolamento in tema di procedura per la soluzione delle controversie tra utenti ed operatori di comunicazioni elettroniche, nato allo scopo di favorire la composizione delle liti fra gli utenti che intendano agire in giudizio per la violazione di un proprio diritto, può essere svolto solo dinanzi al Co.Re.Com. (Comitato Regionale per le Comunicazioni) che ha sede solo in alcuni capoluoghi di regione e nella Provincia Autonoma di Trento, mentre, ad oggi, in Italia mancano gli uffici periferici che rendano più agevole per i privati cittadini la possibilità di tentare la conciliazione (obbligatoria).
La distanza fra la sede regionale dei CORECOM ed i privati cittadini specie nelle grandi regioni - per fare un esempio un utente di Gagliano del Capo (le) al quale è stato tagliato il telefono di casa dovrà obbligatoriamente percorrere circa 220 Km per un tentativo dall’esito sempre incerto, prima di avviare un’azione innanzi al Giudice di Pace della vicina Alessano -, ha quindi snaturato la funzione semplificatoria della procedura, che mirava in via principale a facilitare la composizione preventiva delle liti fra utenti e grandi aziende di telefonia fissa o mobile ed evitare i gravosi costi e le lungaggini dell’azione in giudizio, che prima poteva quantomeno essere spiegata direttamente innanzi alla vicina Autorità Giudiziaria competente per territorio.
Per queste ragioni e per tentare di comporre il naturale squilibrio tra le posizioni dominanti assunte dalle grandi società di telefonia avvantaggiate da questa nuova situazione e gli utenti – consumatori, pare opportuno un intervento dell’AGCOM, al quale il Componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA rivolge un appello, affinché provveda con un’apposita delibera alla creazione di uffici periferici su base provinciale per la promozione del tentativo obbligatorio di conciliazione oggi previsto innanzi ai CORECOM.
Lecce, 15 settembre 2007
Il Componente Nazionale del
Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore”
Giovanni D’AGATA

venerdì 7 settembre 2007

aumenti tariffari rc auto ed indennizzo diretto

Quali benefici per gli assicurati - danneggiati dall’introduzione della procedura d’«indennizzo diretto»? Un aumento del 4% delle tariffe R.C.Auto e minori tutele per i sinistrati.
Il Componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA invita le associazioni dei consumatori a prendere atto del “flop” e a modificare la disciplina.

Come comunicato di recente da alcune associazioni dei consumatori, in particolare dall’ADUSBEF con il comunicato del 04 settembre c.m., le tariffe R.C.Auto subiranno un aumento medio del 4,1 % nell’anno 2007 rispetto al precedente.
E’ sotto gli occhi di tutti, quindi, che ad oggi, gli obiettivi auspicati in termini di riduzione delle tariffe dalla tanto agognata procedura d’indennizzo diretto, introdotta dall’art. 149 del Codice delle Assicurazioni, regolamentata D.P.R. 254/06 ed in vigore per i sinistri avvenuti dal 01 febbraio 2007, sono stati del tutto disattesi, come avevano previsto la gran parte degli esperti del settore e degli stessi assicuratori.
A causa di questi aumenti e delle tariffe esorbitanti, sono giunte segnalazione da parte di agenti ed esperti del settore di un aumento delle autovetture con il premio scaduto e senza copertura assicurativa.
E’ opportuno ribadire che la procedura in vigore ha comportato, peraltro, un notevole compressione del diritto ad una compiuta difesa da parte dei danneggiati costretti ex lege ad essere risarciti dal proprio assicuratore che è anche colui che, infine, deciderà il quantum del danno e quindi senza l’assistenza di un esperto che gli possa guidare ad una piena e completa soddisfazione di tutti i danni subiti, consulenza che altrimenti resterebbe a totale carico dell’assicurato – danneggiato.
Questo al di là delle difficoltà procedurali venutesi a creare a causa della naturale farraginosità del corpo delle nuove norme ed in particolare con la naturale difficoltà d’integrazione nel sistema del diritto civile italiano, tant’evvero che alcuni esperti segnalano un aumento delle lungaggini per ottenere gli indennizzi ed esempi di apertura di più posizioni sullo stesso sinistro e quindi un’inutile duplicazione dei procedimenti, legalizzando, di fatto, le alterazioni dei dati che sono oggetto di indagini presso la Procura di Lecce e di Milano.
Pertanto, è auspicabile che le Associazioni dei Consumatori che appoggiarono e promossero l’introduzione della procedura d’indennizzo diretto prendano atto dell’evidente “flop” e facciano pressing sull’Esecutivo per una definitiva riforma del sistema assicurativo che garantisca maggiori tutele per i danneggiati e per le vittime della strada e che mini una volta per tutte l’oligopolio dei grandi Gruppi assicurativi affinché si favorisca un’effettiva concorrenza sul territorio nazionale.
Lecce, 08 settembre 2007
Il Componente Nazionale del
Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore”
Giovanni D’AGATA