domenica 31 maggio 2015

Musulmana discriminata sul volo United Airlines. La hostess si rifiuta di servire una lattina sigillata di Diet Coke : "Può usare la lattina come un'arma"

Musulmana discriminata sul volo United Airlines. La hostess si rifiuta di servire una lattina sigillata di Diet Coke : "Può usare la lattina come un'arma" United Airlines nella bufera dopo la denuncia di una donna musulmana. La compagnia aerea è stata accusata di discriminazione dopo aver rifiutato di servire una lattina sigillata di Diet Coke ad un passeggero femmina musulmano. Tahera Ahmad, sostiene sulla sua pagina di Facebook, di essere stata pesantemente discriminata dal personale di bordo della United Airlines: "Avevo chiesto solo una Coca Cola. L'islamofobia è reale". A quanto scrive su Facebook la giovane, una assistente di volo si sarebbe rifiutata di servirle una lattina di Coca Cola "perché avrei potuto utilizzarla come un'arma". La donna, direttrice di un centro interreligioso alla Northwestern University in Illinois, sostiene che il personale di bordo è stato "chiaramente discriminante contro di me", poichè subito dopo aver rifiutato la sua richiesta, la hostess avrebbe portato una lattina di birra ad un uomo seduto seduto accanto a lei. Ahmad, che sul suo profilo Facebook indossa uno hjiab, ha subito protestato, finendo però per essere zittita dagli altri passeggeri: "Sei una musulmana, dovresti star zitta", le avrebbe detto un passaggero. Tahera ha concluso la propria denuncia con un hastag: "L'islamofobia è reale". La compagnia aerea si è poi scusata con un messaggio sul proprio sito internet, sostenendo di aver contattato personalmente la signorina Ahamad per chiarire la questione. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”questo ulteriore episodio documenta l'impatto negativo della discriminazione nei confronti dei musulmani, basata sulla loro religione o sulle loro credenze, su diversi aspetti della loro vita.

La polizia americana uccide due persone al giorno

La polizia americana uccide due persone al giorno. Secondo una statistica gli agenti fanno più morti dei talebani La Polizia americana ha ucciso più di due persone al giorno in media quest'anno, una cifra, rivelata domenica dal Washington Post, molto superiore delle statistiche federali, incomplete e lacunose. Secondo il giornale, che ha esaminato gli omicidi in tutto il paese dal mese di gennaio, almeno 385 persone sono state uccise dalla polizia negli Stati Uniti. Questo calcolo viene pubblicato mentre il paese è scosso da un vivace dibattito sul livello della violenza della polizia, anche contro gli ispanici e la comunità nera. Sommosse urbane erano scoppiate dopo la morte ad agosto 2014 di Michael Brown, 18 nero, sparato dalla polizia, a Ferguson (Missouri). Il mese scorso, Baltimora (Maryland) è stata anche scossa dai tumulti dopo la morte di Freddie Gray, un nero di 25 anni, freddato dalla polizia. Il Washington Post indica nel rapporto che i neri sono tre volte di più vittime degli omicidi commessi dalla polizia fin dall'inizio di quest'anno. Secondo il sondaggio del Post, la maggior parte delle persone uccise dalle forze di sicurezza erano armati, principalmente con pistole, coltelli o altre armi letali. Solo il 16% non erano armati o portavano un'arma giocattolo. Il giornale ha anche scoperto che questi omicidi erano spesso il risultato di scontri minori degenerati tra la polizia e i membri della Comunità. Da mesi, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” le procedure di intervento della polizia statunitense sono sotto la lente d’ingrandimento dei media mondiali. Un'altra inchiesta di altri giornali, pochi giorni fa, ha evidenziato che la metà dei 375-500 cittadini che muoiono “di polizia” ogni anno negli Usa aveva problemi di salute mentale.

Sicurezza alimentare: Nestlé accusata in India per piombo in tagliatelle "MAGGI".

Sicurezza alimentare: Nestlé accusata in India per piombo in tagliatelle "MAGGI". Le analisi hanno rilevato la presenza anche di glutammato monosodico Le autorità dello stato indiano dell'Uttar Pradesh, sabato hanno presentato una denuncia penale contro Nestlè India dopo aver trovato livelli pericolosi di piombo in un lotto di tagliatelle istantanee "Maggi". L'Agenzia indiana della sicurezza alimentare e dei medicinali (FDA) ha ordinato da diverse settimane, il ritiro dal mercato del loro prodotto dopo un'ispezione di routine su una ventina di confezioni. Le analisi hanno rilevato la presenza anche di glutammato monosodico, un additivo alimentare controverso, secondo la FDA. La denuncia è stata proposta per informazione errata sul contenuto del prodotto e produzione di alimenti potenzialmente pericolosi. Nestlé, numero uno mondiale dell'alimentazione, che vende un gran numero di prodotti in India tra cui le tagliatelle cotte in due minuti, contesta le conclusioni della FDA e afferma di aver effettuato analisi in proprio. I funzionari di Nestle India, una filiale della sede in Svizzera della Nestle, sono stati invitati a comparire davanti al giudice il 1° luglio. Non è la prima volta, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che viene segnalata la presenza di questo pericolosi metalli in eccesso in prodotti che possono entrare a contatto con gli alimenti e quindi con il corpo umano. Ecco, perchè è necessario mantenere sempre alta l'attenzione ed i sistemi di allerta, in questo senso, ci aiutano a segnalare tempestivamente i pericoli per i consumatori. Resta però alle autorità nazionali ed europee attivarsi immediatamente per prevenire e per bloccare sul mercato i prodotti a rischio come nel caso di specie e solo accurati controlli ed analisi concederne la reimmissione in commercio.

Le diete possono causare depressione secondo uno studio canadese

Alcuni ricercatori dell'Università di Montreal, a seguito di un recente studio, sono arrivati a sostenere che seguire determinate diete potrebbe privare l'organismo di alcune sostanze nutritive innescare fenomeni depressivi. E’ noto, infatti, - ricorda anche Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” - che varie sostanze nutrienti possono influenzare i livelli del ormone dopamina, il famoso "ormone della felicità", nel corpo, con ciò rendendo il cervello più vulnerabile a subire episodi di tristezza, ansia e depressione. I nutrienti non dovrebbero mancare nel nostro organismo, secondo lo studio, sono: - la Vitamina C, equilibra l'umore così come mantiene elevati i nostri livelli di difesa; - gli Omega-3 acidi grassi, che riducono i sintomi della depressione, oltre ad essere potenti riduttori del malefico colesterolo; - la Vitamina D contribuisce alla sintesi della serotonina nel cervello che regola la domapina oltre l'umore, e i cicli sonno-veglia; - acido folico, in assenza di attività del cervello il corpo diventa più pigro. Mentre quelle di seguito, sono sostanze nutrienti chiave da tenere a mente durante una dieta per evitare fenomeni depressivi: niacina, tiamina, zinco, ferro e vitamina E. Il responsabile dello studio citato, ha ricordato che anche i medici avvertono che è importante un equilibrato consumo di carboidrati, così come anche una moderata assunzione di zuccheri, grassi e caffè di notte.

Il sale in eccesso ritarda la pubertà.

Il sale in eccesso ritarda la pubertà. Lo Sportello dei diritti richiama l'attenzione dei consumatori sui pericoli che si celano dietro a questo comune condimento Sale in eccesso uccide ogni anno più di 1,6 milioni persone nel mondo anche se tantissimi di noi non riescono a vivere senza. Eppure abusare del sale è dannoso per la nostra salute come un qualsiasi altro cattivo vizio. L'Istituto americano di medicina (IOM) ha concluso in un rapporto nel 2013 che la maggior parte delle osservazioni ha dimostrato un collegamento tra elevato consumo di sale e ipertensione, malattie del cuore, fino addirittura ad arrivare a infarti e ictus. E questo, secondo il parere di alcuni studiosi europei, sarebbe solo la punta dell’iceberg. Così una ricerca condotta presso il Congresso Europeo di Endocrinologia di Dublino ha messo in evidenza altri fattori allarmanti relativi al consumo del sale, i quali riguardano la pubertà nei più giovani e, di conseguenza, la qualità del loro futuro. L'equipe di ricercatori ha determinato durante un esperimento condotto in laboratorio su di un gruppo di ratti a cui era stato somministrato un quantitativo di sale pari a 3-4 volte quello normale, un netto ritardo nello sviluppo ormonale rispetto ai roditori a cui invece era stato somministrato un livello più basso dello stesso minerale. Nel caso la pubertà venga ritardata, i problemi che possono insorgere sono preoccupanti, e in età adulta possono avere un impatto negativo sulla fertilità e causare in questi individui forti problemi comportamentali e di stress. « Si è stabilito che il consumo di elevati livelli di cloruro di sodio e grassi ha un effetto dannoso sulla salute degli organi riproduttivi», ha spiegato la dottoressa Dori Pitynski, leader dello studio. Già da tempo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomanda alla popolazione mondiale di abbassare il consumo di sale fino a 5g al giorno. Si tratta di un problema reale, che purtroppo non viene risolto semplicemente evitando di condire le nostre insalate: un contenuto eccessivo di sale si può trovare anche nei pasti precotti e nei cibi preconfezionati. Secondo l’organizzazione Action on Salt, il 75% delle pizze surgelate, per esempio, contiene una quantità di sale nettamente superiore a quella a cui dovremmo limitarci quotidianamente. Purtroppo, la stessa cosa vale per tantissimi tipi di pane e di carni, prime tra tutte la pancetta. Da parte sua l'American Heart Association ha chiesto all'Agenzia Americana dei Farmaci (FDA), di limitare la quantità di sale consumato a 1,5 grammi al giorno. Secondo l'associazione, più del 75% del sale assorbito dagli americani proviene da ristoranti e dal cibo industriale.La cosa migliore da fare per evitare il consumo eccessivo di sale è controllare sempre, senza eccezione, l’etichetta di tutti gli alimenti che acquistiamo al supermercato. In linea generale, sono considerate eccessive le quantità che superano gli 1.5g di sale (o 0.6g di sodio) per 100g di cibo, mentre viene considerata bassa una quantità pari a 0.3g (o 0.1g di sodio). I risultati di questo studio mostrano la necessità di politiche vigorose per ridurre il consumo di sale in tutto il mondo. Anche se mancano statistiche e dati precisi, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, anche in Italia, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) raccomanda di ridurre il consumo di sale, perchè la connessione tra eccessivo consumo di sale e conseguenze negative sulla salute è un fatto ormai conclamato.

sabato 30 maggio 2015

Oltre 3800 casi di morbillo segnalati in UE/SEE negli ultimi 12 mesi

Oltre 3800 casi di morbillo segnalati in UE/SEE negli ultimi 12 mesi. In Italia il 70 per cento dei casi. Le ultime informazioni dall'ECDC relative alla diffusione della malattia infettiva. Nell’ottica della tutela della salute e nella costante attività d’informazione per turisti e viaggiatori Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, comunica l'aggiornamento di valutazione rapida del rischio dell'ECDC (Ente Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie) che fornisce opzioni per la riduzione del rischio e sottolinea la necessità di prepararsi per l'individuazione tempestiva e adeguata gestione dei casi che possono manifestarsi tra i viaggiatori dopo un periodo di incubazione asintomatico. In particolare secondo la relazione del monitoraggio del morbillo e rosolia negli ultimi 12 mesi, da aprile 2014 a marzo 2015, secondo l'ECDC, sono stati segnalati da 30 paesi UE e See 3809 casi. Sempre secondo il rapporto Germania e Italia hanno rappresentato quasi il 70 per cento dei casi. Una morte per morbillo è stata segnalata durante questo periodo e sei casi sono stati complicati dall'encefalite acuta di morbillo. A partire dal 22 aprile 2015, ha provocato il focolaio di morbillo a Berlino, che ha in corso dal ottobre 2014, con 1134 casi. Casi di morbillo associati a questo focolaio sono stati segnalati anche in Norvegia, Francia, Svezia e Croazia. Ci sono ulteriori focolai di morbillo in corso in Austria, Bosnia-Erzegovina, Russia, Serbia e Kyrgyzstan come Mongolia, la Repubblica del Congo, Guinea, Liberia, Sudan e Brasile. Mentre per la Rosolia nel periodo aprile 2014 a marzo 2015 sono stati segnalati 4394 casi in ventisette paesi della UE/SEE. La Polonia ha rappresentata il 96% di tutti i casi segnalati di rosolia nell'arco di 12 mesi. Il più alto numero di casi è stato osservato tra i soggetti fra i 5-9 anni e 1–4 anni. Trenta-due per cento dei casi sono state vaccinate. Tuttavia, questa figura deve essere interpretato con cautela come meno dell'1% dei casi sono stati confermati attraverso prove di laboratorio. Le Americhe sono state dichiarate immuni dalla rosolia e sindrome da rosolia congenita alla data del 29 aprile 2015. L’OMS, in stretta collaborazione con la UE, continua a seguire da vicino la situazione e a condurre la valutazione del rischio in base alle ultime informazioni. L’OMS raccomanda ai viaggiatori verso i Paesi con focolai noti di di seguire corrette pratiche di sicurezza . Inoltre incoraggia i Paesi a continuare a rafforzare la sorveglianza e di rivedere con attenzione eventuali casi insoliti, al fine di garantire la segnalazione delle infezioni umane come stabilito dal RSI (2005) e di continuare le azioni sanitarie nazionali di preparazione.

Pedaggio autostradale: Germania discrimina gli stranieri. Ue vuole denunciare la Germania alla Corte di giustizia europea.

Pedaggio autostradale: Germania discrimina gli stranieri. Ue vuole denunciare la Germania alla Corte di giustizia europea. Il ministro dei Trasporti tedesco Alexander Dobrindt (Csu) aveva dichiarato :"il pedaggio deciso è conforme al diritto europeo". Un annuncio, quello dell'introduzione della tassa autostradale solo per gli utenti stranieri prevista per il 2016 dato in conferenza stampa a Berlino, che arrivava dopo le riserve espresse a Bruxelles di fronte a una tassa che discriminerebbe gli stranieri e che ha sollevato molte discussioni in Germania. E' notizia di sabato che la Commissione Ue vuole denunciare la Germania alla Corte di giustizia europea per violazione di trattati sul pedaggio autostradale, varato dal governo della Grosse Koalition, e recentemente approvato anche dal Bundesrat. Secondo una fonte citata da Welt, la Commissione ritiene che la norma "discrimini gli stranieri". L'ammontare del pedaggio verrà infatti 'restituitò a chi risiede in Germania con uno sgravio sulla tassa di circolazione. Secondo la fonte non sono state fatte le modifiche chieste da Bruxelles. La procedura potrebbe essere avviata agli inizi di agosto e la tempistica dipenderà da quando il presidente della Repubblica Joachim Gauck sottoscriverà la legge, cavallo di battaglia della Csu bavarese di Horst Seehofer. Una disposizione che, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, al contrario, come avevamo ribadito lo scorso ottobre appare discriminatoria nei confronti degli automobilisti di altri Stati europei e confliggente con la normativa UE sulla libera circolazione di persone e beni. In tal senso è da ritenersi lodevole l'intervento urgente di Bruxelles per stoppare l'iniziativa.

Crudeltà sugli animali. Orrore e indignazione per foto che ritrae un cane con il muso nastrato. Potrebbe perdere la lingua.

Crudeltà sugli animali. Orrore e indignazione per foto che ritrae un cane con il muso nastrato. Potrebbe perdere la lingua. Le foto di un cane colore cioccolato, ripreso con un nastro telato intorno al muso, ha suscitato la rabbia di migliaia di utenti web nel mondo. Le immagini sono forti, ma è l’unico modo per suscitare la giusta indignazione, rabbia e orrore, per un episodio di maltrattamenti su animali. Il tutto è successo lo scorso venerdì, quando un cane di razza Staffie di 15 mesi di nome " Caitlyn "è stato trovato nella città di Charleston, nella Carolina del sud. Stando alle ricostruzioni della stampa, il cane aveva la bocca sigillata chiusa con nastro isolante, con la sua linguetta incastrata tra i denti taglienti. Avvistato da un buon Samaritano, è stato immediatamente trasportato in un pronto soccorso animale. Il nastro era legato intorno al suo muso così stretto che la sua lingua ha perso il normale flusso della circolazione sanguigna. Il Dr. Lucy Fuller, direttore della clinica veterinaria Charleston Animal Society, ha dichiarato che potrebbe essere necessario rimuovere chirurgicamente parte della lingua se il tessuto è morto a causa dalla mancanza del flusso sanguigno. L'intervento lo potrebbe fare restare gravemente sfigurato. Quindi si trova ora in clinica veterinaria per la convalescenza e il controllo di eventuali infezioni. "Questo è il caso più crudele di abusi sugli animali che ho visto in tutta la mia carriera", ha inoltre detto il direttore della clinica. " Lasciare questo cane nella sofferenza, incapace di mangiare o bere e ora è ancora più straziante sapere che la sua vita è in gioco perché può perdere la lingua ". La Humane Society, una casa rifugio per gli animali negli Stati Uniti sta offrendo una ricompensa di 5000 dollari per informazioni che possono portare all’arresto dei responsabili dell'abuso. Non è la prima volta, tuttavia, che si assiste a certe notizie di animali vittime di crudeltà e dell'idiozia da parte dell'uomo. E che dire poi dell'ultima, barbara pratica, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che si sta diffondendo nel nostro paese? E' il collare a punte, un collare di metallo che ha al suo interno degli spuntoni con le punte arrotondate che dovrebbero infilarsi nel collo del cane a fargli un pò male in modo da facilitarne il controllo ai padroni, specialmente se di grossa taglia. In realtà, si tratta di un vero e proprio strumento di tortura. Basti osservare le lesioni che il collare provoca nel collo dei nostri amici a 4 zampe per rendersi conto di quali crudeltà siano vittime i nostri animali.

Argentina pioniere per gli interventi di cambio di genere

Argentina pioniere per gli interventi di cambio di genere. I costi per il cambio di sesso saranno gratis coperti interamente dall'assicurazione sanitaria D’ora in poi per chi vuole cambiare sesso può farlo gratis: il costo dell’operazione non sarà più un problema. L'Argentina è il primo paese sudamericano ad avere deciso per la gratuità degli interventi e delle relative cure ormonali per coloro che vogliono un corpo sessualmente diverso. Infatti i costi saranno coperti interamente dall’assicurazione sanitaria di base. La decisione è stata presa dal Ministero della sanità venerdì che ha approvato il regolamento d’applicazione, tassello mancante alla concretizzazione del progetto, alla Legge sull’identità sessuale in vigore dal 2012. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” fa presente che chi vorrà assumere una nuova identità sessuale potrà farlo liberamente senza più necessitare di permessi amministrativi o giudiziari. La Legge in questione consentirà altresì di indicare sui documenti ufficiali il "nuovo" sesso. In Italia oggi si contano circa 2.000 transessuali, cioè uomini e donne infelici di appartenere al sesso donatogli geneticamente, ossia circa 1 uomo su 40.000 e 1 donna su 50.000. Si tratta di persone del tutto normali sotto il profilo biologico ed anatomico, ma che vivono con la convinzione di appartenere al sesso opposto. In genere, si definiscono “prigionieri in un corpo sbagliato”.

Multe a go go nella ZTL a Lecce scattate nella giornata FAI

Multe a go go nella ZTL a Lecce scattate nella giornata FAI ZTL Lecce. Segnalazioni da parte di cittadini e turisti allo “Sportello dei Diritti” in merito all’”equivoco” dello scorso 22 marzo, quando in occasione della Giornata FAI la protezione civile invitava a svoltare al varco di via Casale Fornello. E le multe (ingiuste) sono fioccate a go go. L’associazione invoca ancora una volta l’annullamento in autotutela I varchi della ZTL di Lecce, vera e propria trappola per automobilisti, ancora una volta nel mirino delle polemiche di cittadini e turisti che numerosi hanno segnalato allo “Sportello dei Diritti” l’ennesimo “equivoco” capitato a chi transitava lo scorso 22 marzo su viale De Pietro. In quella data, infatti, si teneva la giornata FAI (Fondo Ambiente Italiano) e molti automobilisti dopo aver percorso Piazza del Bastione con direzione “centro” si trovavano imbottigliati nel traffico determinato proprio dalla chiusura del centro storico affollato dai visitatori per l’importante evento. Giunti all'altezza di via Casale Fornello, ove è situato uno dei famigerati varchi protetti dagli occhi elettronici pronti a scattare le foto di chiunque vi transitasse e su indicazione della protezione civile presente su quel tratto di strada che regolava il traffico, venivano invitati a svoltarvi. Con grande sorpresa di tutti coloro che avevano transitato al varco in questione, a distanza di un paio di mesi sono giunti gli “immancabili” verbali per transito in ZTL nonostante le circostanze sopraindicate. Ancora una volta, rileva Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, i cittadini subiscono gli errori dell’amministrazione comunale leccese alla quale ci rivolgiamo affinché provveda all’annullamento delle multe in questione perché assolutamente illegittime ed ingiuste.

Sauna: benefici per la salute

Amata da chi è in cerca di un po' di relax, la sauna fa bene alla salute. Le temperature elevate a cui si espone il corpo durante la sessione di sauna migliora la circolazione, aumenta la flessibilità dei vasi sanguigni e regola la pressione e quindi non solo hanno un impatto sul cuore e sul sistema circolatorio ma anche migliorano l'aspetto della pelle, rendendola visibilmente meno unta e più sana, in particolare detossinando l'organismo. I benefici della sauna sono il risultato di una combinazione di effetti termici e biologici. Come spiegano gli esperti nella sauna, il calore permette il rilassamento dei muscoli e la vasodilatazione, ma causa anche un aumento di peptidi oppiodi in circolo che determinano il noto effetto antalgico. Infine sulle patologie infiammatorie croniche si è visto esservi un meccanismo biologico di regolazione del sistema immunitario. D'altra parte, gli effetti di questa pratica sul movimento hanno un impatto diretto sui muscoli e la capacità di allungamento del corpo che può essere usato come un preparazione prima della routine di allenamento o riabilitazione. Le qualità detossificanti di questa pratica sono state studiate da numerose ricerche, evidenziando le loro capacità di curare malattie croniche o che sono il prodotto dell'ambiente, così come ridurre il rischio di comparsa di tumori e rafforzare il sistema immunitario. È buona regola fare una doccia a temperatura ambiente per “aprire” i pori e rilassarsi; entrare poi bagnati per qualche minuto nella sauna, uscire nuovamente per fare un’altra doccia più fredda, quindi rientrare nella sauna stessa. Si consiglia di non superare i 15-20 minuti e comunque di adattarsi con gradualità, iniziando con tempi più brevi, per evitare disturbi della pressione arteriosa. Il “bagno di calore” fa eliminare, attraverso il sudore, le tossine ed i rifiuti della pelle, aumentando la traspirazione, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Spesso si utilizza per dimagrire, uno dei miti da sfatare: la sauna non ha un effetto dimagrante. Il peso che si perde durante la seduta è legato alla perdita di liquidi con il sudore; liquidi che vengono reintegrati bevendo all’uscita della sauna stessa.

BMW richiama la Serie 5 per problemi ai fanali posteriori

BMW richiama la Serie 5 per problemi ai fanali posteriori La BMW ha attivato la procedura di richiamo in officina per un difetto dei fanali posteriori. Ad essere soggette al richiamo è la Serie 5, prodotta tra il 30 gennaio 2013 e il 29 giugno dello stesso anno. Secondo il Ministero del Territorio, Infrastrutture e dei Trasporti della Corea, i fanali posteriori di questi veicoli non riflettono abbastanza luce, tale da rilevare la presenza di una macchina avanti durante la notte. Poiché per tale problema non è immediato e semplice accorgersi se i fanali posteriori funzionano regolarmente come per i fari anteriori, il difetto potrebbe innescare un tamponamento nel traffico. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari della BMW nel caso in cui la propria autovettura corrisponda ai modelli in questione. Al singolo proprietario, infatti, non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in cui la propria autovettura sia oggetto del richiamo, l’intervento previsto è a totale carico della casa automobilistica che dovrebbe fornire anche un’autovettura sostitutiva per il periodo necessario alla manutenzione straordinaria.

venerdì 29 maggio 2015

Unipolsai tiene fede all’impegno e licenzia in tronco 26 dipendenti

Unipolsai tiene fede all’impegno e licenzia in tronco 26 dipendenti. La prima volta in Italia che una compagnia assicurativa procede alla messa in mobilità collettiva. Una vergogna per Unipolsai, una vergogna per il governo che avalla queste politiche di smantellamento del diritto del ed al lavoro anche in settori sinora immuni da scelte umilianti per i lavoratori con la compiacenza dei sindacati confederali Ed alla fine sono arrivati. Erano stati annunciati per la prima volta nel settore delle assicurazioni i primi licenziamenti collettivi della storia ed Unipolsai ha voluto tenere fede alla promessa con l’avallo di un accordo sindacale sottoscritto dalle sigle delle organizzazioni confederali e repsinto fermamente da soli due sindacati autonomi FNA e SNFIA. 26 dipendenti della compagnia, 26 padri di famiglia, sono stati letteralmente messi alla porta “scortati” dalla security con un trattamento che non ha mai riguardato neanche i dipendenti infedeli e macchiatisi delle peggiori infedeltà. Per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, che di seguito riporta il comunicato dei due unici sindacati che non si sono genuflessi alla compagnia notoriamente vicina alla maggioranza dell’attuale governo, Unipolsai si macchia della peggiore onta così come l’attuale esecutivo che avalla queste politiche di smantellamento del diritto del ed al lavoro anche in settori sinora immuni da scelte umilianti per i lavoratori con la compiacenza dei sindacati confederali che hanno segnato uno dei momenti più tristi delle relazioni sindacali in ambito assicurativo. Risulta, quindi, emblematico il comunicato congiunto di FNA e SNFIA che ben rappresenta a che livello si è giunti con le politiche del governo Renzi che ha dato il là ad una sorta di “rompete le righe”, proprio a partire dalla compagnia già bollata come l’assicurazione “delle coop rosse”, con probabili ricadute anche negli altri gruppi assicurativi che ora avranno campo libero nel procedere a scelte analoghe se i lavoratori e le loro rappresentanze non avranno il coraggio di avvieranno una stagione unitaria di lotta e di ferma opposizione. “La tristissima vicenda dei licenziamenti collettivi non poteva avere un epilogo peggiore! Infatti ieri si è consumato l’ultimo atto della procedura dei licenziamenti, conseguenti all’accordo di inversione dei criteri sottoscritto dalle Organizzazioni Confederali, che prevedeva il licenziamento di 26 dipendenti ex Legge 223/91 dopo l’attivazione di una procedura finalizzata a scardinare il principio della volontarietà, peraltro utilizzando come pretesto un settore importante e sofferente come è quello dei Sinistri. L’Azienda, convocando i colleghi interessati dalla procedura “per comunicazioni inerenti il rapporto di lavoro”, ha consegnato la lettera di licenziamento “con effetto immediato” impedendo qualunque assistenza sindacale, negando l'ingresso nei colloqui ai rappresentanti presenti (tranne un caso dopo forte insistenza di una collega). Sono stati licenziati anche colleghi in malattia, nonostante ciò sia in pieno contrasto con la normativa vigente. La “procedura” imposta dall’Azienda ha obbligato i colleghi ad abbandonare immediatamente il luogo di lavoro, addirittura scortati dal servizio di sorveglianza, consentendo il solo ritiro degli effetti personali. Tale comportamento , non è stato riservato a dipendenti che hanno commesso gravi illeciti e che vengono licenziati in tronco ma è stato messo in atto con colleghi che per tutta la vita hanno lavorato fedelmente ed onestamente per l’Azienda. Ciò risulta gravemente offensivo per coloro che ne sono stati destinatari e denota un atteggiamento arrogante da parte dell’Azienda che ha agito in totale dispregio dei valori enunciati nel codice etico aziendale. Si conclude in questo modo la procedura di licenziamento dei 26 colleghi, fortemente voluta dall’Azienda, basata su un presupposto ingiusto ed ingiustificato in un Gruppo che dichiara - grazie all’impegno dei propri dipendenti – diverse centinaia di milioni di utile ed annuncia investimenti per circa 300 milioni di euro per la costruzione del primo polo alberghiero italiano. Le misure riorganizzative poste in atto dall’Azienda non hanno tra l’altro generato i risultati complessivamente attesi ed evidenziano una marcata flessione degli incassi ed inefficienze in vari settori aziendali. Non dimentichiamo inoltre l’annunciata chiusura di un significativo numero di centri di liquidazione sinistri che comporterebbe un peggioramento del servizio offerto ai clienti e notevoli disagi ai colleghi interessati che in alcuni casi dovrebbero trasferire la propria residenza. Rammentiamo che in tutte le imprese del comparto assicurativo il principio della volontarietà ha consentito di gestire tutte le ristrutturazioni del settore, che hanno interessato migliaia di lavoratori ed hanno evitato licenziamenti collettivi e trasferimenti coatti. Una grave preoccupazione nasce dalla ventilata mancata partecipazione del Gruppo Unipol alle trattative per il rinnovo del CCNL ANIA: ci chiediamo come tale comportamento, ove confermato, possa conciliarsi con gli impegni contenuti nella lettera del 29 dicembre 2014 nella quale il Gruppo dichiarava “la propria volontà politica” di continuare ad applicare il CCNL. Il comportamento di UnipolSai, che da sempre proclama di riservare una particolare attenzione ai propri lavoratori e alle ricadute sociali, appare ancora più grave vista la storica appartenenza della compagnia al Mondo cooperativo: questo non può che essere il preludio di un piano industriale con il quale l'azienda pretenderà di avere un potere assoluto sui lavoratori, se non adeguatamente contrastata dalle organizzazioni sindacali. Da parte nostra, come organizzazioni sindacali autonome del settore, abbiamo sempre lottato e continueremo a farlo per salvaguardare la dignità e i diritti di tutti i lavoratori e non ci piegheremo alla volontà dell’Azienda di disporre con arroganza del destino e della professionalità di migliaia di dipendenti Sedi, 27 maggio 2015 Coordinamenti FNA SNFIA”.

Allarme virus: il killer denominato "Zika" è stato isolato in Brasile e la regione del Pacifico.

Allarme virus: il killer denominato "Zika" è stato isolato in Brasile e la regione del Pacifico. Potenziali implicazioni per la salute umana in Stati membri dell'UE "Va aumentata la vigilanza verso l'individuazione di casi importati dell'infezione del virus (ZIKV) Zika in Stati membri dell'UE, paesi e territori d'oltremare e regioni ultraperiferiche dell'UE, in particolare dove sono presenti potenziali vettori". Questa è la conclusione principale della valutazione del rischio ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) pubblicata oggi. L'individuazione precoce dei casi è essenziale per ridurre il rischio di trasmissione autoctona nelle regioni dove sono stabiliti i potenziali vettori. La valutazione del rischio evidenzia anche che i medici e i Centri di Medicina Preventiva e Tropicale devono essere consapevoli dell'evoluzione delle zone colpite dal virus ZIKV in Brasile e la regione del Pacifico e dovrebbero includere l'infezione ZIKV nella loro diagnosi differenziale per i viaggiatori provenienti da quelle zone. E oggi all’elenco delle malettie infettive trasmesse dalla zanzara tigre come la febbre gialla, dengue e chikungunya, che ha colpito oltre duecento persone anche in Italia, se ne aggiunge: lo Zika virus, “parente” (cioè legato filogeneticamente) dei virus della dengue, è stato isolato per la prima volta negli esseri umani negli anni Settanta, ma la sua virulenza è emersa solo con le epidemie del 2007 in Micronesia (5 mila casi) e del 2013 in Polinesia (55 mila casi). La zanzara della specie Aedes aegypti è considerata il principale responsabile della sua diffusione. I ricercatori dell’Institut de recherche pour le développement di Marsiglia e del Centre International de Recherches Medicales de Franceville (Gabon) hanno analizzato il sangue 4.312 pazienti colpiti da dengue o chikungunya in Gabon, dal 2007 al 2010, anni in cui in questo Paese si sono verificati numerosi casi. Hanno analizzato anche 4.665 zanzare prelevate nello stesso periodo, appartenenti a nove specie. I risultati mostrano che lo Zika virus era presente in numerosi sieri, ed è quindi probabile che abbia avuto un ruolo importante, e sottovalutato, nelle epidemie attribuite alle altre febbri. Il virus è stato trovato anche nelle zanzare, e in particolare in numerosi campioni di Aedes albopictus, più nota come zanzara tigre. Un aspetto che merita attenzione, perché la zanzara tigre è sempre più diffusa in Asia e Africa, ma anche in America e in Europa, dove si pensa sia arrivata nel 2004.In Italia, la diffusione di questi virus è monitorata da programmi specifici, come indicato nella circolare del Ministero della Salute “Sorveglianza dei casi umani delle malattie trasmesse da vettori con particolare riferimento a Chikungunya, Dengue, Zika virus e West Nile Disease 2014“. Il 15 maggio 2015, il Ministero della salute del Brasile ha confermato l'esistenza di un focolaio del ZIKV nel paese in seguito all'identificazione del ZIKV in 16 campioni (otto da Bahia e otto da Rio Grande do Norte) dal laboratorio nazionale di riferimento. Il Ministero della salute sta studiando altri casi sospetti e ha rafforzato le misure di sorveglianza, prevenzione e controllo del paese. Questo è il primo rapporto dell'infezione autoctona di ZIKV in Brasile. Nel 2015, il dipartimento della salute di Vanuatu ha segnalato un numero imprecisato di casi confermati di ZIKV. Nelle Isole Salomone, è in corso dal febbraio 2015 una epidemia, probabilmente legata a recenti focolai in altri paesi dell'isola del Pacifico. A partire dal 20 maggio 2015, il direzione des Affaires Sanitaires et Sociales de Nouvelle-Calédonie ha segnalato 82 casi confermati di malattia ZIKV in Nuova Caledonia dal 1° gennaio 2015.Il territorio italiano è particolarmente interessato al problema della zanzara tigre, e pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sempre puntuale nell’avvisare i cittadini, invita il Ministro della Salute a fare monitorare attentamente la situazione.

Xylella: caccia all'untore. Sulla Xylella indagherà anche il generale Garofano.

Xylella: caccia all'untore. Sulla Xylella indagherà anche il generale Garofano. Quali interessi ci sono dietro la mattanza degli ulivi? Ci tanti interessi attorno al batterio killer che sta decimando gli ulivi salentini e che minaccia di colpire il territorio pugliese e non solo con potenziali protagonisti che hanno interesse a seccare gli ulivi del Salento. Coincidenze? La presenza del patogeno, considerato tra le cause della moria di alberi, “presenta aspetti che potrebbero andare oltre la fatalità”, lo dice Gian Carlo Caselli, ex procuratore capo di Torino e presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura. Che Xylella sia stata importata è un fatto, come pure che in questa storia paiono esserci tutti i presupposti di una guerra chimica o batteriologica. Di fatto nelle grandi multinazionali oramai la guerra non si combatte più in un consiglio di amministrazione, ma con atti atroci di terrorismo e bombardamenti di intelligenza sopraffina che riducono a deserto i deserti. Una fantasia? Mica tanto, almeno a leggere gli studi fatti nel 2008 dalla rete europea di batteriologi, costituitasi nell’ambito dell’iniziativa COST 873: “Di tutte le specie batteriche elencate, solo Ca. Liberibacter spp. e Xylella fastidiosa, entrambi patogeni per gli agrumi, potrebbero essere considerate tali da soddisfare i criteri proposti per le armi biologiche. E se l’ulivo, si sa è pianta protettissima, il cui abbattimento è legato da vincoli di legge spesso insuperabili, chi ha interesse ad estirparli prima del tempo per poter realizzare tracciati che richiederebbero autorizzazioni senza fine? Per questo Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” affiderà a giorni al generale Luciano Garofano, biologo ed ex comandante del Ris di Parma, l’incarico ufficiale di eseguire un’indagine scientifica sul batterio della Xylella, che sta distruggendo migliaia di ulivi nel Salento e non solo, arrecando seri danni al paesaggio e all’economia locale. L’incarico consisterà nell'accertare se il batterio sia stato importato (la Procura di Lecce ha aperto un fascicolo d’indagine, con l’ipotesi di diffusione di una malattia delle piante) oppure no. L’inchiesta sulla Xylella mosse i primi passi nel maggio di un anno fa, dopo la morìa di centinaia e centinaia di alberi d’ulivo segnalata in tutto il Salento, a seguito di tre esposti presentati in procura da alcune associazioni ambientaliste: il sospetto è infatti che la Xylella, segnalata in Europa circa quattro anni fa, possa essere stata introdotta per la prima volta nel corso di un workshop tenutosi a Bari nel 2010.

giovedì 28 maggio 2015

Dieta mediterranea riduce il rischio di cancro dell'utero. Lo dice uno studio finanziato dalla Lega svizzera contro il cancro

Dieta mediterranea riduce il rischio di cancro dell'utero. Lo dice uno studio finanziato dalla Lega svizzera contro il cancro Un importante studio ha stabilito che la dieta mediterranea può ridurre il rischio di cancro dell'utero nelle donne di circa il 57 per cento. La dieta mediterranea è considerata la più sana al mondo dal momento che come è noto è ricca di verdura, frutta, noci, olio d'oliva, pesce e cereali. Lo studio è stato finanziato dalla Lega svizzera contro il cancro, la Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro e la Swiss National Science Foundation. La ricerca ha riguardato l'esame di 5000 donne, su quella che era stata la loro dieta. La dieta mediterranea è stato poi suddivisa in diversi nove gruppi analizzando lo stato di salute delle stesse donne. È stato scoperto che il regime alimentare è stato utile per contrastare la nascita del cervico-carcinoma per cui migliaia di donne nel mondo soffrono. Tutto questo è dovuto al fatto che all’interno dei cibi consumati sono presenti i folati, ovvero degli alleati importantissimi del nostro corpo che non fanno altro che contrastare la nascita del tumore. Tra i cibi che conteggono maggiore contenuto di folati, grassi monoinsaturi, ci sono gli agrumi,aranci e mandarini, legumi,olio d'oliva, cereali, pesce, noci, frutta, ortaggi e patate, ma anche un po 'di latte e altri prodotti lattiero-caseari, carne e il consumo moderato di alcol. Si è constatato che le donne che hanno utilizzato la dieta più vicina e mangiavano almeno sette dei nove componenti hanno ridotto il rischio di cancro al seno del 57 per cento. Quelle donne che hanno consumato almeno sei dei nove componenti hanno ridotto il rischio del 46 per cento. Quelle donne la cui dieta comprende meno di cinque elementi della dieta DID si sono viste ridurre il rischio di cancro dell'utero significativamente. I risultati dello studio sono stati pubblicati sul British Journal of Cancer. È conclamato per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” , associazione che da anni sostiene l'incentivazione a tutte quelle iniziative che propongono la "dieta mediterranea" e i suoi alimenti base quale vero e proprio toccasana per la salute, che la dieta mediterranea sia importante per l’alimentazione quotidiana di intere popolazioni che contribuisce in maniera fondamentale al mantenimento di uno stato di salute sano anche in età avanzata.

Allerta per i consumatori ipersensibili al latte. Coop annuncia ritiro preparato da montare "IDEE DI SOIA": rischio allergie.

Allerta per i consumatori ipersensibili al latte. Coop annuncia ritiro preparato da montare "IDEE DI SOIA": rischio allergie. Attraverso un avviso pubblicato sul suo sito web ufficiale la Coop ha annunciato che ha disposto il ritiro dalla vendita del preparato da montare "IDEE DI SOIA" HOPLA' 500 ml e 200 ml. Il prodotto potrebbe infatti scatenare allergie nei consumatori che soffrono di ipersensibilità al latte, per la presenza accidentale delle proteine del latte nel prodotto messo in vendita ma non riportato nella lista degli ingredienti. Ad essere coinvolto è il Lotto prodotto 09/04/2015 con scadenza 09/04/2016 che è stato distribuito nei punti vendita Coop delle regioni Liguria, Lombardia, Piemonte, i 5 Ipercoop della Sicilia e l'Ipercoop di Foggia. Come si legge sul sito, Coop precauzionalmente ha già attivato le procedure di ritiro del prodotto dalla vendita. I consumatori allergici al latte sono però invitati a non consumare il prodotto. I sintomi che potrebbero essere scatenati in caso di allergia includono prurito e gonfiore a labbra, palato e gola, nausea o vomito, crampi e gonfiori addominali, diarrea, flatulenza, orticaria, difficoltà respiratorie e mal di testa. In caso di reazione allergica grave si può avere a che fare con uno shock anafilattico, situazione caratterizzata da seri problemi respiratori e brusche cadute di pressione che può portare anche alla perdita di coscienza. Nel caso in cui compaiano sintomi di questo tipo è importante cercare subito l'aiuto di un medico. In particolare, lo shock anafilattico è una situazione di emergenza che richiede il ricovero ospedaliero e in cui temporeggiare può risultare fatale. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” invita i consumatori di astenersi dall’acquisto del lotto interessato ricordando a chi soffre di allergie, che in caso di ingestione accidentale può andare incontro a gravi reazioni anafilattiche che possono mettere in pericolo la vita. Inoltre per chi ha già effettuato la relativa spesa a non utilizzare il prodotto e a riconsegnare le confezioni al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione.

Ricordi persi non sono così persi: recuperata per la prima volta la perdita di memoria attraverso la luce

Ricordi persi non sono così persi: recuperata per la prima volta la perdita di memoria attraverso la luce. La scoperta, basata su esperimenti su topi, potrebbe alla fine darci un modo per rilanciare ricordi nelle persone con morbo di Alzheimer o colpiti da amnesia. I ricordi perduti attraverso amnesia sono stati recuperati dagli scienziati attivando le cellule cerebrali usando la luce. Quando impariamo qualcosa, gruppi di neuroni nel cervello rafforzano le loro reciproche connessioni fissando ricordi duraturi. O almeno questa è la teoria. Susumu Tonegawa ed i suoi colleghi del Massachusetts Institute of Technology, hanno deciso di metterlo alla prova. Il team ha sviluppato una tecnica intelligente, chiamata optogenetics, per etichettare selettivamente i neuroni che rappresentano ciò che è noto come immagini mentali di tipo particolare, chiamate engram, in altre parole, le cellule cerebrali coinvolte nella formazione di una memoria specifica. I ricercatori hanno individuato l'omologo nel genoma del topo ottenendo così la clonazione in tutti i loro neuroni. Per osservare così intimamente il neurone senza perturbarlo, influenzarlo o danneggiarlo, gli scienziati hanno sviluppato un modello nel quale le molecole di RNA messagero (mRNA) sono state “colorate” con un reagente fluorescente. Quando i neuroni reagiscono di conseguenza come si forma un ricordo nel cervello, producono proteine rosse visibili al microscopio, permettendo ai ricercatori di dire che le cellule erano parte dell'immagine. Hanno anche inserito un gene che crea neuroni OGM che si illuminano come il fuoco quando viene illuminato da luce blu. Leggere scosse elettriche sono state poi utilizzate per instillare la paura nei topi di un particolare gabbia. Per simulare la perdita di memoria, alcuni dei topi hanno ricevuto un farmaco che blocca il rafforzamento delle connessioni tra i neuroni. Questo ha permesso agli animali di dimenticare la loro paura della gabbia. I risultati suggeriscono che una volta che abbiamo imparato qualcosa, una traccia di quella memoria si annida nel nostro cervello, anche se pensiamo di aver dimenticato perché non possiamo accedervi. Questo ha senso per James Bisby , neuroscienziato presso l'University College di Londra. La natura di amnesia è stata oggetto di dibattito per decenni. Alcuni hanno detto che è causata da danni alle cellule cerebrali specifiche, cioè la memoria che non può essere immagazzinata. Altri credono che l'accesso alla memoria archiviata viene bloccata dall'amnesia."La maggior parte dei ricercatori tendono a favorire la teoria dell'archiviazione, ma abbiamo dimostrato in questo lavoro che questa teoria probabilmente è sbagliata", spiega Tonegawa. Gli scienziati ritengono che le loro scoperte indicano che ci sono diversi processi che controllano la codifica della memoria e richiamo."La nostra conclusione è che in fase di amnesia retrograda, i ricordi del passato non possono essere cancellati, ma potrebbe semplicemente essere perduti e inaccessibili per il richiamo", ha inoltre dichiarato Tonegawa. "Questi risultati fanno comprendere della natura fugace dei ricordi, e stimoleranno la ricerca futura sulla biologia della memoria e il suo restauro clinico". Si spera osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, di essere in grado in futuro di sviluppare un modo per riattivare i ricordi dimenticati in questi individui colpiti da Alzheimer prima che il tessuto cerebrale si sia danneggiato , come spesso accade nella demenza.

martedì 26 maggio 2015

Fisco americano sotto attacco degli hacker. Rubati i dati di 100 mila contribuenti

Fisco americano sotto attacco degli hacker. Rubati i dati di 100 mila contribuenti Arriva dagli Stati Uniti la notizia secondo cui un attacco hacker avvenuto fra i primi di febbraio e metà maggio, avrebbe consentito di carpire i dati di oltre 100mila contribuenti, da un sito web della Internal Revenue Service (Irs, l'agenzia del fisco Usa). È stata, infatti, la stessa Irs, precisando che il sito web preso di mira, chiamato "Get Transcript", è stato sospeso. Si tratta di dati particolarmente importanti per poter procedere ad eventuali furti di identità. Infatti le informazioni trafugate, ha reso noto l'agenzia, comprendono dati personali 'sensibili' come data di nascita, indirizzi, e numeri di Social Security (una specie di codice fiscale), particolarmente importanti per poter procedere ad eventuali furti di identità. La Irs ha anche precisato, in un comunicato, che comunque la vicenda "non riguarda il suo sistema di computer principale, che gestisce la presentazione dei moduli per le tasse e che rimane sicuro", e ha anche aggiunto che sta già informando tutti i contribuenti a cui sono stati trafugati i dati. Un attacco sul quale sta indagando l’Fbi. Ancora una volta ritorna, quindi, il sistema della sicurezza nel campo della telefonia e della rete ed ancora una volta lo “Sportello dei Diritti”, ricorda ai consumatori di stare sempre attenti ai propri dati, e di adottare quelle semplici accortezze come quella di utilizzare password diverse per account diversi e di cambiarle regolarmente. Un altro consiglio è quello di tenere d’occhio sempre il proprio conto e di denunciare immediatamente all’autorità e alla propria banca ogni anomalia per ottenere restituzione dell’eventuale maltolto.

Farmacovigilanza. Ritirato lotto del farmaco DICLOFENAC HEXAL. Lo ha deciso l’Aifa, con decorrenza immediata

Farmacovigilanza. Ritirato lotto del farmaco DICLOFENAC HEXAL. Lo ha deciso l’Aifa, con decorrenza immediata Ritirato in via precauzionale il farmaco DICLOFENAC HEXAL a seguito della comunicazione della ditta concernente risultati fuori specifica per i parametri di dissoluzione e disgregazione. Lo ha deciso l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, con decorrenza immediata. Questa volta, sotto accusa è un medicinale "DICLOFENAC HEXAL 50 mg compresse gastroresistenti 30 compresse ”, AIC n. 032786028, Lotti n.BC4352 scad. 08/2015, n. BN0076 scad. 01/2016, n. cX1523 scad. 08/2015, n. DG2608 scad. 01/2016, n. DS0915 scad. 07/2016, n. DZ1085 scad. 09/2016, n. EF9757 scad. 12/2016, n.EN8272 scad. 05/2017, prodotto dalla ditta Hexal SpA, sita in Origgio (VA), Largo U.Boccioni (VA) e distribuito dal Concessionario SANDOZ SpA. Farmaco antiinfiammatorio ed antireumatico non steroideo contiene il principo attivo DICLOFENAC SODICO. I suoi impieghi più comuni riguardano trattamenti di natura: malattie reumatiche infiammatorie e degenerativequali: artrite reumatoide, spondilite anchilosante; artrosi; reumatismi non articolari. Stati dolorosi da flogosi di origine non reumatica oa seguito di un trauma. Trattamento sintomatico della dismenorrea primaria. Fiale. Nel trattamento sintomatico degli episodi dolorosi acutiin corso di affezioni infiammatorie dell'apparato muscolo-scheletricoe di spasmi della muscolatura liscia. Il comunicato dell'Agenzia italiana del farmaco cocnlude: " Il Comando Carabinieri perla Tutela della Salute è invitato a verificare l’avvenuto ritiro e, in caso di mancato adempimento da parte della ditta interessata, procederà al sequestro dei lotti del medicinale". Mentre le verifiche sono ancora in corso, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai pazienti in trattamento con il medicinale di verificare il numero di lotto e, nel caso corrispondesse a quello ritirato, di sospenderne l'uso e di rivolgersi al proprio medico per una nuova prescrizione. Sempre al medico di famiglia gli assistiti potranno rivolgersi per ottenere qualunque tipo di chiarimento sul provvedimento e per avere maggiori informazioni sui motivi che hanno portato al ritiro dal mercato del DICLOFENAC HEXAL. Per qualsiasi dubbio, chiamare il numero verde Aifa “Farmaci-line”: 800 571661 (dal lunedì al venerdì escluse le festività, 9-13 e 14-16; mail: farmaciline@aifa.gov.it).

Archeomafie e traffico illecito internazionale di reperti archeologici: recuperati dopo 58 anni tre affreschi rubati a Pompei

Archeomafie e traffico illecito internazionale di reperti archeologici: recuperati dopo 58 anni tre affreschi rubati a Pompei. L’Italia è la nazione che subisce più furti d’arte. Una delle piaghe che affliggono il Bel Paese è il furto di reperti archeologici e di opere d’arte. E' notizia di martedì che sono stati recuperati negli Stati Uniti dai carabinieri Tutela Patrimonio Culturale tre splendidi affreschi del I secolo a.C. razziati nel 1957 dai locali della Soprintendenza di Pompei. I dipinti erano stati razziati nel 1957 dall'ufficio Scavi della Soprintendenza Archeologica. Appartenevano alla collezione privata di un magnate americano deceduto e dovevano andare in asta. I tre affreschi raffigurano una giovane donna con amorino sulla spalla, una figura maschile e una figura femminile con oinochoe. Nel 1957 erano stati rubati dall'ufficio Scavi della Soprintendenza Archeologica di Pompei insieme con altri tre affreschi poi recuperati dai carabinieri dei beni culturali, nel corso degli anni, in Europa e negli Stati Uniti. Si tratta di un affresco con un pavone, ritrovato in Svizzera, di un ritratto di Dioniso che era finito in Gran Bretagna e infine di una Ministra sacrificante recuperata negli Usa. L’Italia detiene, da sola, circa il cinquanta per cento del patrimonio mondiale fra bellezze artistiche, naturali e archeologiche. Tuttavia a questo record va sommato anche un altro: siamo in assoluto la nazione che subisce più furti d’arte. Ogni anno il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri recupera centinaia di migliaia di reperti antichi e di opere d’arte. Il giro d’affari dei trafficanti è enorme, intorno ai sei miliardi di euro l’anno. Più redditizio persino della droga, e certamente meno rischioso: nessun cane è in grado di fiutare un vaso antico in un aeroporto. Con un libro nero disponibile nelle librerie, l’Arma dei Carabinieri ha dimostrato che gli scavi illegali connessi al furto di reperti antichi e di opere d’arte in Italia è ancora in pieno svolgimento. Non tutte le zone archeologiche possono essere sorvegliate ventiquattr'ore al giorno. I lavoratori notturni sono i cosiddetti tombaroli, come uno chiama quei ladri d'arte che saccheggiano le antiche tombe, di cui ce ne sono ancora molti in Italia.Dalle spiagge di mezz'Italia ai campi arati attorno le antiche necropoli. I tombaroli del terzo millennio non si fermano davanti a nulla. Metal detector in mano e cuffie in testa, i goldbuster sono alla continua ricerca di tesori perduti ora anche in mare. Il lavoro di «tombarolo» viene trasferito da padre a figlio. Un lavoro redditizio, perché in Italia sono molti ancora i tesori artistici sotterrati nel terreno ed in mare di cui il mercato dell'arte internazionale è vorace. Le procedure dei tombaroli sono sempre le stesse da secoli, da quando cioè alcuni uomini hanno cominciato a profanare le tombe ricche di oro dei faraoni egiziani. Statue, vasi, affreschi commercializzati illegalmente e acquistati non solo da rispettabilissimi musei, ma anche da grandi collezionisti privati. Troppo spesso le opere trafugate non vengono ritrovate e collocate nel loro legittimo posto. Scavi e ladri di oggetti ed oper d’arte hanno facile gioco in Italia. Non solo a causa dei molti tesori presenti facili ad essere ritrovati, ma anche grazie a una legislazione assurda. Gli accordi raggiunti nel recente passato con i musei svizzeri e americani per restituire le opere rubate sono risultati positivi, ma in Italia i criminali dediti ai furti di reperti archeologici e di opere d’arte ne escono sempre ancora impuniti. Se rubi una mela in un supermercato, si rischia una pena detentiva, ma chi ruba un vaso prezioso antico degli antichi greci e lo vende resta impunito. Tra i circa 70.000 detenuti italiani, secondo l'inchiesta dei Carabinieri, non si riesce a trovare anche un solo ladro di opere d’arte. Per questi criminali sono previste solo ammende di importi addirittura ridicoli. Nell'ultimo anno, circa sono state rubate 5.300 opere d'arte tra pezzi di antichità, rinascimentali e barocchi, sculture, dipinti, vasi ecc soprattutto di alto valore per musei, collezioni private. Gli scavi illegali sono il nostro problema più grande. Solo in Toscana e nel Lazio settentrionale, dove vissero gli Etruschi, ci sono ancora innumerevoli necropoli. Gli archeologi non hanno i fondi necessari per effettuare nuovi scavi sistematici. Solo i tombaroli hanno sufficienti risorse finanziarie grazie ai loro clienti benestanti che finanziano i criminali per la ricerca per settimane di tombe riccamente accessoriate ancora da scoprire. Per Giovanni D’Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" bisogna intervenire rapidamente dal punto di vista legislativo per fermare chi trafuga reperti archeologici. Al ministro per i Beni e le Attività Culturali rivolgiamo il nostro appello. E’ indecoroso che non ci sia un tombarolo che non sconti un giorno di carcere. L’Italia è il maggior fornitore mondiale per il traffico illecito di opere d’arte.

Il rumore del traffico fa ingrassare. Lo dice uno studio svedese

Il rumore del traffico fa ingrassare. Lo dice uno studio svedese Vivere accanto a una strada trafficata potrebbe aumentare il rischio di obesità: lo dimostra il primo studio sugli effetti dell'inquinamento acustico sulla vita. Gli scienziati hanno svolto una ricerca a proposito dell'inquinamento acustico di queste strade con traffico elevato ed i suoi effetti. Infatti, il rumore impedisce o interrompe il sonno di questi residenti che si sentono più stanchi e sfiniti di quando si è andati a letto. Per questo motivo il sonno non solo non è stato riposante, ma ha creato un senso di sfinitezza durante il giorno tanto da non avere l'energia per allenarsi. Lo studio, pubblicato sul British Medical Journal, sostiene che lo stesso dato viene sostanzialmente confermato con le persone che vivono nei pressi di un aeroporto. Di fatto hanno più probabilità di soffrire di sovrappeso a causa dei problemi di inquinamento acustico. Andrei Pyko, autore principale dello studio del Karolinska Institute della Svezia, una università medica svedese nella città di Solna, spiega che il rumore del traffico è un comune inquinamento ambientale che aumenta a causa dell'urbanizzazione. "L'impatto del rumore sulla salute è molto vario, ma i problemi principali sono correlati al sonno, che provoca cambiamenti nei livelli di ormoni dello stress e ha effetti negativi sul sistema cardiovascolare", aggiunge il dottor Pyko. I risultati suggeriscono anche che il rumore del traffico può anche interessare il sistema metabolico, che potrebbe portare a obesità e diabete di tipo 2. "Il rumore del traffico può influenzare le nostre funzioni cardiovascolare e metaboliche attraverso i disturbi del sonno, stress cronico". "Il sonno è un modulatore del rilascio di ormoni, della regolazione del glucosio e della funzione cardiovascolare". "Disturbi del sonno possono pertanto influire sulla funzione immunitaria, influenzare il controllo dell'appetito e l'energia spesa." In somma, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” una notte più breve può influenzare l'appetito e il dispendio energetico promuovendo a sua volta l'obesità.

L’estetista che eseguì male la pulizia del viso deve risarcire il cliente

L’estetista che eseguì male la pulizia del viso deve risarcire il cliente. Il gestore del centro è tenuto a rispondere di ogni lesione anche per colpa del dipendente. Maxirisarcimento di 40 mila euro per danno non patrimoniale Non solo la chirurgia estetica, ma anche un semplice trattamento dall'estetista mal eseguito può causare dei danni risarcibili. Per la Corte d'Appello dell'Aquila è, infatti, responsabile contrattualmente il soggetto giuridico che gestisce il centro, che è quindi tenuto a rispondere di ogni danno al cliente, anche nel caso di colpa del dipendente. Con la sentenza 48/15 - che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ritiene utile far conoscere al pubblico dei tanti utenti dei centri estetici - la corte abruzzese ha accolto l’appello dei genitori di una minorenne che si era sottoposta a dei trattamenti di pulizia del viso presso un centro estetico, e che dovrà risarcire più di 40 mila euro a titolo di danno non patrimoniale. Nella fattispecie, in particolare, al termine della terza seduta, sul viso della giovane era apparsa un’infiammazione cutanea, ragion per cui, i genitori sospesero i trattamenti. Effettuata una visita dermatologica, lo specialista diagnosticava un’«acne nodulo-cistica», patologia che era la diretta conseguenza del trattamento effettuato scorrettamente dall’estetista. I giudici di secondo grado, hanno precisato che la prestazione dell’estetista dev'essere individuata «nell’ambito di un contratto d’opera, disciplinato dagli articoli 2222 e seguenti del codice civile. In caso di trattamento non correttamente eseguito e di danni conseguentemente subiti dal cliente vi sarà una responsabilità contrattuale del soggetto il quale il contratto d’opera è stato stipulato». Precisamente che l’esercizio della professione di estetista, o di un centro, «è regolato dalla legge 1/90, al cui articolo 1 prevede espressamente che l’attività comprende tutte le prestazioni e i trattamenti eseguiti sulla superficie del corpo umano il cui scopo esclusivo o prevalente sia quello di mantenerlo in perfette condizioni, di migliorarne e proteggerne l’aspetto estetico». In tal senso, nel caso di trattamenti eseguiti in modo scorretto va aggiunta la generale responsabilità extracontrattuale «prevista dalla norma di cui all’articolo 2043 Cc che stabilisce che qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno, laddove, c’è una lesione del diritto alla salute, tutelato costituzionalmente dall’articolo 32 Costituzione». E' evidente, quindi, che nella fattispecie si configura una responsabilità contrattuale, proprio in virtù del fatto che i genitori e la minorenne si sono rivolti a un centro estetico «sulla base di un contratto intercorrente tra paziente e soggetto deputato a effettuare il trattamento di pulizia del viso, il cui adempimento non risiede in forme sacramentali o necessariamente codificate per iscritto ma dalle norme civilistiche che disciplinano l’attività professionale, in questo caso dell’estetista, nell’ambito di un contratto di prestazione d’opera professionale». Non vi è dubbio, peraltro, come correttamente sottolineato dal giudice del merito che la responsabilità contrattuale in questione ricada sul soggetto giuridico che gestisce il centro estetico, obbligato a rispondere «di ogni danno derivato al paziente, anche per colpa del dipendente».

lunedì 25 maggio 2015

Lo smalto per le unghie può essere un pericolo per la salute

Lo smalto per le unghie può essere un pericolo per la salute. Questo prodotto cosmetico per nail art ha sostanze chimiche che possono provocare problemi di salute, entrando cronicamente nel flusso sanguigno. I ricercatori americani mettono in guardia contro la manicure con lo smalto ripetuta periodicamente. La maggior parte delle donne ha utilizzato lo smalto sulle unghie per riflettere lo spirito libero, un uso le cui origini della nail art profumano di Oriente, India e Cina, intrise della storia di popoli antichi e civiltà millenarie. Questo prodotto cosmetico per colorare, proteggere le unghie o nasconderne i difetti è usato in colore uniforme o in colori e disegni messi assieme. È composto da una speciale lacca sintetica che va distribuita su tutta la superficie della lamina ungueale per proteggere e/o colorare l'unghia. Questa lacca contiene una miscela di pigmenti inorganici ed altri ingredienti funzionali: in base alla concentrazione di queste sostanze, lo smalto assume una tonalità più o meno carica, ma i componenti con cui sono prodotti possono essere dannosi per la salute e persino interferire nel trattamento di varie malattie. I rischi, naturalmente, aumentano per coloro che fanno uso quotidiano di questo tipo di prodotti cosmetici. Molti smalti per unghie, secondo una ricerca del dipartimento di controllo delle sostanze tossiche in California, USA, hanno tra i loro componenti toluene, formaldeide e ftalati, un trio che influisce direttamente sul sistema endocrino, quindi è importante leggere le etichette ed evitare prodotti contenenti queste sostanze chimiche. Tra gli effetti che questi prodotti di bellezza possono avere sul corpo sono: 1.Alti livelli di ftalati, soprattutto donne, tendono ad essere come trigger per diabete e irregolarità del sistema endocrino. 2.Irritazione agli organi sensibili della pelle e del viso, i loro forti profumi possono anche causare nausea o reazioni allergiche. 3.Toluene insieme alla p-fenilendiammina, è uno dei costituenti attivi delle tinture in modo che le unghie hanno un aspetto liscio dopo la pittura, ma infiltrandosi nel corpo colpiscono il sistema nervoso e gli organi riproduttivi. 4. Come il toluene interessano il sistema riproduttivo anche il ftalato che trattato insieme con l'altro per ottenere una maggiore flessibilità delle unghie aumentano il rischio di infertilità, parto pretermine e altri problemi durante la gravidanza. 5.La restante componente della miscela è la formaldeide, una sostanza chimica utilizzata per indurire le unghie e disinfettare gli strumenti usati nei cosmetici, centri di bellezza, che è altamente cancerogeno. Inoltre gli smalti lucidi "classici" vengono generalmente formulati con una base di nitrocellulosa (agente filmogeno pressoché onnipresente negli smalti) disciolta in un solvente (acetato di butile o acetato di etile). Oltre a nitrocellulosa e solventi, la base di uno smalto include anche altre sostanze: Smalto per unghieResine: combinate con gli agenti filmogeni, le resine conferiscono adesività, resistenza e brillantezza allo smalto (es. tosilamide-formaldeide). Plastificanti: si tratta di sostanze chimiche che fungono da ponte di unione tra le catene polimeriche, lasciandovi piccoli spazi importanti per rendere flessibile l'unghia e lo smalto dopo l'essiccazione del prodotto: oltre a garantire una certa flessibilità all'unghia, queste sostanze evitano che lo smalto e la lamina ungueale si spezzino o si sfaldino dopo la stesura dello smalto. Un agente plastificante molto utilizzato è la canfora.Addensanti/gelificanti (es. stearalkonium hectorite): utilizzati per mantenere in sospensione eventuali pigmenti colorati nella bottiglietta dello smalto.Stabilizzatori ultravioletti (es. benzofenone-1): queste sostanze sono impiegate per garantire che il colore dello smalto, una volta applicato sull'unghia, resista alla luce diretta del sole senza subire alterazioni. In altre parole, quando ci si espone al sole, il colore dello smalto distribuito sull'unghia non viene modificato grazie alla presenza di queste sostanze.Sostanze funzionali: alcuni smalti possono essere impreziositi con estratti naturali dalle proprietà emollienti, idratanti o nutrienti. Ad esempio, uno smalto può essere arricchito con olio jojoba, proteine idrolizzate del grano, vitamine e sostanze ammorbidenti come glicerina o lanolina.Agenti perlanti e Coloranti (pigmenti): donano effetti cromatici e sfumature allo smalto.Oltre alle sostanze appena descritte, uno smalto può contenere altri speciali diluenti specifici per disciogliere i principi attivi contenuti al suo interno. Questo non significa che un uso dello smalto sporadico comporta rischi gravi per la salute, ma è consigliabile usarlo con parsimonia. Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” evidenzia cha anche il DTSC della California ha emesso un resoconto, confermando l'allarme dei altri studi al fine di porre chiarezza sulla pratica dell'uso continuato della nail art. Le Agenzie governative dovrebbero effettuare dal canto loro controlli per assicurarsi che i prodotti venduti per la manicure siano conformi alla regolamentazione e che le prestazioni proposte dai centri specializzati in questa pratica estetica presentino la giusta sicurezza che il consumatore può legittimamente richiedere. Lo “Sportello dei Diritti”, inoltre, prosegue richiamando l’attenzione del pubblico sui rischi legati alle pratiche o all’utilizzo dei prodotti che non rispettano le disposizioni legislative e regolamentari in vigore, soprattutto nel caso in cui i consumatori desiderino ricorrere all'uso di smalti per le unghie acquistando il prodotto su internet. Si ricorda, infine, di evitare un uso ripetuto troppo frequentemente.

Elezioni: sconto sui biglietti per treni e aerei.

Elezioni: sconto sui biglietti per treni e aerei. Alitalia, Italo e Trenitalia per le Elezioni Regionali 2015 applicano tariffe agevolate per chi deve viaggiare per andare a votare. Il 31 maggio si terranno le elezioni Regionali 2015. Alitalia, Italo e Trenitalia mettono a disposizione biglietti con lo sconto riservato agli elettori fuori sede. Come sempre, quindi, in occasione delle frequenti tornate elettorali, le principali aziende di trasporto hanno predisposto una serie di sconti e tariffe agevolate per gli elettori che devono tornare nella città di residenza per adempiere al diritto di voto. Riepiloghiamo di seguito le tariffe applicate e le modalità per poterne usufruire. Alitalia: biglietti aerei scontati del 40%. Anche gli elettori che decidono di avvalersi dell'aereo per recarsi a votare potranno usufruire delle speciali tariffe previste da Alitalia che prevedono uno sconto sul biglietto del 40%, con il limite massimo di 40 euro sui viaggi di Andata e Ritorno effettuati sette giorni prima e sette giorni dopo le elezioni. Italo: biglietti scontati del 60%. Anche Ntv, la società che gestisce i treni ad Alta Velocità Italo, ha predisposto biglietti con lo sconto, per gli elettori che devono raggiungere la propria residenza in occasione delle elezioni Regionali 2015. Lo sconto per i treni Italo è del 60% sui biglietti di Andata e Ritorno in ambiente Smart ed Extra Large per viaggi da effettuare dal 21 maggio al 10 giugno. Anche per quanto riguarda Italo, il biglietto deve essere accompagnato dalla tessera elettorale e dal documento di identità. I biglietti Italo possono essere acquistati chiamando il Contact Center di Ntv al numero 06.07.08. Trenitalia: tariffa elettorale col 70% di sconto. Questa la tariffa riservata da Trenitalia agli elettori: Sconto 70% sulla tariffa di Seconda Classe o sul livello Standard dei treni Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca, Intercity, IntercityNotte e Espressi. Lo sconto si applica anche al supplemento per il servizio cuccette; Sconto 60% per i biglietti dei treni regionali; Sconto 70% sulla tariffa standard per gli elettori provenienti dall'estero (tariffa Italian Elector) sui treni provenienti da Svizzera e Austria. Per poter acquistare i biglietti con lo sconto sono necessarie le seguenti condizioni: I biglietti devono essere di Andata e Ritorno, con viaggio di andata da effettuare al massimo un mese prima dell'apertura dei seggi e quello di ritorno entro un mese dalla chiusura degli stessi. Il biglietto deve essere accompagnato dal documento di identità e dalla tessera elettorale che, per il viaggio di ritorno, deve riportare il timbro dell'avvenuta votazione. I biglietti Trenitalia con lo sconto elettorale possono essere acquistati direttamente alle biglietterie delle stazioni o presso le agenzie di viaggio abilitate. Tutti i biglietti con lo sconto, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, previsti per il voto del 31 maggio 2015, potranno essere acquistati anche per gli eventuali ballottaggi del 14 giugno 2015.

Anche in Gran Bretagna l’eco della xylella definita addirittura l’”ebola degli olivi” sui quotidiani inglesi

Anche in Gran Bretagna l’eco della xylella definita addirittura l’”ebola degli olivi” sui quotidiani inglesi La questione Xylella fastidiosa è ormai sulle pagine dei media di mezzo mondo. In Gran Bretagna addirittura la si è arrivata a definire l’”ebola degli olivi”, tanto per far comprendere a che livello è arrivata la psicosi per il misterioso “disseccamento degli ulivi”.Sull’Indipendent si può leggere la falsa affermazione secondo cui “Non esiste una cura per la malattia, che causa la "sindrome rapido declino dell’olivo", e tutti gli alberi colpite devono essere abbattuto” quando si parla delle principali zone colpite e si nomina un’area di 20 chilometri quadrati tra Lecce, Brindisi e Taranto, con un (in)immaginabile danno per tutta un’economia di un territorio che vede nell’ulivo il suo simbolo.Cosa serve, dichiara Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” di più alle autorità italiane ed europee per fermare quella che è una vera e propria psicosi che non porta a nulla se non a danni ben superiori agli effetti del disseccamento?

domenica 24 maggio 2015

Ricercatori affermano di aver trovato il modo per sconfiggere il cancro

Ricercatori affermano di aver trovato il modo per sconfiggere il cancro: un nuovo trattamento a base della combinazione di due farmaci che agisce sul sistema immunitario potrebbe salvare la metà di tutti i pazienti terminali La metà dei pazienti che soffrono di cancro in stato terminale potrebbero recuperare completamente grazie ad un nuovo trattamento che ha stupito i medici in conseguenza del successo ottenuto in fase sperimentale. In questi studi medici, persone affette da tumore avanzato della pelle cui è stata somministrata una combinazione di farmaci per "togliere i freni" dal loro sistema immunitario alcuni pazienti sono guariti prodigiosamente. Ciò in stadi avanzati del cancro del polmone e della pelle che erano stati precedentemente considerati terminali. Gli esperti ritengono che la combinazione di farmaci funzionerà anche su altri ceppi della malattia compreso il cancro della vescica e del rene. Gli stessi ricercato hanno predetto "sempre più rapidi progressi" nel campo. I risultati dei primi test della terapia su pazienti ammalati di cancro della pelle nel Regno Unito, USA, Israele e Francia sono stati pubblicati la scorsa settimana sul New England Journal of Medicine. Gli scienziati hanno studiato 142 pazienti, a 72 dei quali sono stati dati una combinazione di Nivolumab e Ipilimumab, due farmaci che agiscono sul sistema immunitario, mentre ad altri sono stati dati altri farmaci e un placebo. A quelli cui risultano somministrati entrambi i farmaci, il 61 % ha visto i loro tumori regredire nei successivi 12 mesi. Il professor Peter Johnson, capo clinico dell'istituto Cancer Research del Regno Unito, ha dichiarato: "questi risultati sono molto meglio di quanto ci aspettassimo e siamo rimasti sorpresi e colpiti da quanto sono positivi, anche mentre le prove sono ancora in corso."Pensiamo che questo trattamento sarà efficace allo stesso modo in altri tipi di cancro, compreso quello alla vescica, testa e collo, rene e alcuni tipi di cancro intestinale."Questa cura ha aperto un nuovo iter di trattamento per i pazienti per i quali in precedenza avevamo poco da offrire" ha aggiunto il professor Johnson: "Credo che tra i prossimi cinque a 10 anni vedremo che molti pazienti hanno fornito ottime risposte a questo trattamento e crediamo che fino alla metà di questi pazienti si rivelerà essere guarito". Le cellule tumorali, sopravvivono e si moltiplicano attraverso il rilascio di segnali che fermano il sistema immunitario dal suo compito di eliminarle. Il nuovo trattamento a base di Nivolumab e Ipilimumab comporta un'infusione di due diversi anticorpi che "toglie i freni" al sistema immunitario, permettendo così di cercare e distruggere le cellule maligne. Le precedenti ricerche su più di 4.000 pazienti in tutta Europa avevano scoperto che fino a un quinto dei pazienti che ricevevano una versione meno sofisticata della terapia utilizzando uno solo di questi farmaci che agisce sul sistema immunitario erano liberi dal cancro dopo 10 anni. Gli scienziati dicono che è necessario approfondire la ricerca prima che il trattamento che utilizza la combinazione dei due farmaci potrà essere disponibile per i pazienti al di fuori delle prove mediche. Ma il professor Johnson, che è anche capo della ricerca sul cancro presso l'Università di Southampton, ha detto: "questi risultati suggeriscono il trattamento sta funzionando in una proporzione elevata dei pazienti ed è efficace". I risultati delle prove in questione su pazienti con stadi avanzati di cancro del polmone o della pelle saranno presentati sabato prossimo nella conferenza dell'American Society Of Clinical Oncology a Chicago. I ricercatori sveleranno anche i risultati eclatanti raggiunti. Una notizia importante in campo scientifico, che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” sembra poter dare una speranza a milioni di persone che si ammalano del male del terzo millennio.

Richiamo Opel Antara per un difetto del blocchetto di accensione. Rapex segnala lotto prodotto con componente difettoso

Richiamo Opel Antara per un difetto del blocchetto di accensione. Rapex segnala lotto prodotto con componente difettoso Rapex, Rapid Alert System for non-food dangerous products, il sistema di segnalazioni istituito dalla Commissione Europea ha segnalato la Opel Antara per un grave problema tecnico che potrebbe potenzialmente creare 'situazioni di guida non sicure'. L'avviso è inserito nel bollettino del 22 maggio 2015. Il richiamo che sta per essere attuato da Opel riguarda la Antara costruita fra 2007 al 2010 e, come si legge alla segnalazione " n° 2 - A12/0633/15", si riferisce all’impianto di accensione che può portare ad un improvviso spegnimento del motore della macchina e un’interruzione dell’alimentazione che può provocare, tra le altre cose, la disattivazione degli airbag ma anche, per dire, del servosterzo e del servofreno, con conseguente perdita di comando dello sterzo. È come se qualcuno riportasse improvvisamente la chiave nella posizione off nel blocchetto di accensione. Pur non essendoci stati incidenti, segnala Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”- è consigliabile che i proprietari di questa auto prestino la massima attenzione e che si rivolgano subito alle autofficine autorizzate o ai Concessionari Opel Italia nel caso in cui la propria autovettura corrisponda ai lotti in questione.

"Franco" forte. Per gli Svizzeri la Germania più conveniente di Italia e Francia.

"Franco" forte. Per gli Svizzeri la Germania più conveniente di Italia e Francia. I cosmetici costano in Svizzera tra il 73 e l'80% in più che in Germania. La differenza con Italia e Francia è meno elevata In seguito all'abbandono della soglia minima di cambio franco-euro, i grandi distributori elvetici hanno abbassato i prezzi dei cosmetici e dei prodotti alimentari. Tuttavia la Svizzera rimane "un'isola dei prezzi elevati". È quanto emerge - sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” - dall'ultimo rilevamento dei prezzi pubblicato oggi dall'Alleanza dei consumatori che dal 2010, raggruppa le tre grandi associazioni del Paese: l'Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (ACSI), la Fédération romande des consommateurs (FRC) e la Stiftung für Konsumentenschutz (SKS). Così finisce un mito per i nostri transfrontalieri: il pieno carburante in Svizzera. Mentre per gli svizzeri continua ad esser conveniente far la spesa oltre confine. In questo ultimo settore le differenze tra la Confederazione e i Paesi vicini restano considerevoli: tra la Svizzera tedesca e la Germania lo scarto è del 76%, tra la Romandia e la Francia dell'80% e tra la Svizzera italiana e l'Italia addirittura del 142%. Inoltre, tra l'agosto del 2014 e l'aprile del 2015, le riviste vendute in Svizzera non hanno subito alcun calo dei prezzi, salvo nel Canton Ticino (-2,8% appunto), precisa l'Alleanza. In Romandia e nella Svizzera tedesca, le tariffe delle riviste sono persino aumentate rispettivamente dello 0,7% e dello 0,4%. Nel periodo in rassegna, le grandi catene di vendita al dettaglio hanno invece abbassato i prezzi dei prodotti cosmetici provenienti dalla zona euro: -8,5% presso Migros, -6,5% presso Coop e -5,8% presso Manor. Nell'alimentare, i cali sono un po' meno importanti: -5,1% nei negozi Denner, -3,7% in quelli Migros e -3,3% in quelli Coop. Questa flessione dei prezzi non colma tuttavia gli scarti tra la Svizzera e i Paesi vicini. I cosmetici sono infatti tra il 73% e l'80% più cari sul suolo elvetico rispetto alla Germania, tra il 28% e il 35% più elevati rispetto all'Italia e alla Francia. Nel settore alimentare, la differenza è del 40% con la Francia e la Germania e del 15% con l'Italia. Nell'abbigliamento, i consumatori pagano sempre il 46% di più rispetto agli Stati vicini. Da notare che quest'ultimo settore è maggiormente dipendente dal dollaro. E così gli svizzeri perseverano nell'abitudie di attraversare la frontiera per fare la spesa tanto che l'Alleanza dei consumatori ha sottolineato che "Tenuto conto delle differenze constatate, uno sforzo deve essere fatto per frenare il turismo degli acquisti". Per realizzare lo studio, sono stati paragonati i prezzi di vari prodotti venduti nei grandi magazzini a fine aprile/inizio maggio 2015, ovvero a 100 giorni dalla fine della soglia minima di cambio, con quelli dell'agosto 2014.

Cure dimagranti con le anfetamine. Arriva la richiesta di rinvio a giudizio

Cure dimagranti con le anfetamine. Arriva la richiesta di rinvio a giudizio e lo "Sportello dei Diritti" si costituirà parte civile innanzi al Gup del Tribunale di Roma con le famiglie delle vittime La battaglia per la Verità e la Giustizia del padre di una delle vittime arriva ad un importante capitolo dopo che è arrivata la fissazione dell'udienza preliminare prevista per il prossimo 12 maggio innanzi alla sezione del Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Roma come risulta dall'avviso di fissazione emesso dal Gup dottor Ebner per il Procedimento Penale n. 10725/13 su richiesta del P.M. dottor Dall'Olio. Tutto nasce a seguito della morte del figlio del signor Michele Marzulli, Luigi, e di Ombretta Rubeghi, deceduti secondo quanto emergerebbe a seguito delle indagini espletate da parte della Procura della Repubblica di Roma a causa di una dieta a base di fendimetrazina, una sostanza anoressizzante vietata dalla legge. Dopo la richiesta di ben undici rinvii a giudizio a vario titolo per il reato di "Rifiuto di atti d'ufficio. Omissione" di cui all'articolo 328 del codice penale tra farmacisti, funzionari ministeriali, direttori di Asl e l'ex comandante del Nas Marco Datti, il prossimo 12 maggio si terrà l'attesa udienza preliminare dove lo “Sportello dei Diritti”, già al fianco delle famiglie delle vittime in questa battaglia, si costituirà parte civile anche per tenere alta l'attenzione su un problema quale quello delle diete a base di sostanze cosiddette anoressizzanti che l'opinione pubblica e soprattutto le autorità sanitarie hanno da sempre sottovalutato nonostante i casi segnalati di decessi o gravi conseguenze per molti pazienti.

Psicosi Xylella: a rischio la coltivazione, la vendita e l'esportazione di fiori e piante da appartamento e da giardino

Psicosi Xylella: a rischio la coltivazione, la vendita e l'esportazione di fiori e piante da appartamento e da giardino. Le aziende florovivaistiche pugliesi verso la Bancarotta? La Xylella fastidiosa preoccupa anche i floricoltori pugliesi. Dopo aver danneggiato il comparto olivicolo della Puglia, l'"affaire Xylella fastidiosa" sta correndo precipitosamente verso l'epilogo più disastroso immaginabile. Un altro comparto strategico per l'agricoltura regionale e in particolare per l'economia pugliese è a rischio concreto visto che il settore florovivaistico subisce da molti anni l'invasione di merci provenienti da paesi extraeuropei, la cui sanità si rileva spesso non conforme alle normative fitosanitarie adottate dagli stati membri. Sino ad oggi si riscontrano focolai della malattia ma se il batterio dovesse contaminare anche le specie botaniche del settore florovivaistico, sarebbe un disastro al pari di quello che stanno vivendo le aziende olivicole e florovivaistiche salentine. Intanto, i primi danni già si avvertono: le aziende florovivaistiche pugliesi stanno subendo i primi danni commerciali da psicosi Xylella oltre che dai sempre più frequenti divieti di importazione di produzioni florovivaistiche locali da parte di alcuni paesi terzi ed anche europei (vedi Algeria, Marocco, Francia, Albania). Tutto ciò sta comportando inevitabili ripercussioni per il settore sui fatturati aziendali, sull'occupazione e sulla sostenibilità finanziaria delle aziende. Il settore del florovivaismo in Italia conta circa 38.000 aziende (dati Istat), operanti su una superficie aziendale totale di oltre 32.000 ettari per un numero totale di occupati superiore a 100.000 persone. Dal punto di vista del tessuto produttivo, tradizionalmente nel nostro Paese le aziende sono di dimensioni modeste (tipicamente famigliari). Il valore della produzione di base del florovivaismo ammonta a 2,4 miliardi di euro (fonte: ISMEA) ripartiti in 1,4 miliardi per fiori e piante da vaso, e circa 1 miliardo per i prodotti vivaistici. Effettuando considerazioni sulla ripartizione geografica delle produzioni, emerge una netta dominanza della regione ligure, con un valore della produzione di 523 milioni di euro, seguita a grande distanza da Campania (212 milioni), Sicilia (175 milioni), Lazio (139 milioni) e Puglia (134 milioni). La coltivazione di fiori è una risorsa vitale per le aziende del settore. Senza la vendita,i fiori sono destinati a diventare mangime per gli animali. Per questo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” per contrastare un eventuale effetto domino da parte di altri Paesi, che potrebbe causare restrizioni al commercio, a tutto vantaggio, magari, dei nostri concorrenti diretti, è necessario adottare subito controlli fitosanitari sulle produzioni che arrivano in Italia e nel contempo che vengano attivati idonei, intensi e tempestivi controlli all'origine tesi a certificare che le piante prodotte dai nostri florovivaisti sono esenti da dal batterio della Xylella.

sabato 23 maggio 2015

Irlanda legalizza il matrimonio gay in un referendum storico. Gli oppositori riconoscono la loro sconfitta. 21 i paesi al mondo che li riconoscono

Irlanda legalizza il matrimonio gay in un referendum storico. Gli oppositori riconoscono la loro sconfitta. 21 i paesi al mondo che li riconoscono L'Irlanda allarga il riconoscimento dei matrimoni gay: mentre prima di oggi un gay veniva considerato sposato solo se il suo matrimonio era riconosciuto nel suo Paese di origine, ora il riconoscimento sarà automatico. "I’m calling it. Key boxes opened. It’s a yes. And a landslide across Dublin. And I’m so proud to be Irish today. #MarRef— Aodhán Ó Ríordáin TD (@AodhanORiordain) 23 Maggio 2015, ha detto Aodhan O’ Riordan, ministro per le Pari Opportunità. Secondo le prime notizie, il fronte del “sì” si è attestato attorno al 62,11%, contro il 37.89 dei "no". Un risultato considerevole per un Paese a stragrande maggioranza cattolica e sino ad oggi ancora piuttosto timido sui temi etici, come dimostrato anche dalla legge sull’aborto del 2013, che ha concesso una parziale apertura sul tema ma solo a condizione che si tratti di una gravidanza a rischio. I diritti umani sono al cuore di Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che con l'occasione di questo referendum storico, lancia un appello a "tutti perché si uniscano nel rifiuto dell'omofobia". Si tratta di un passo avanti di notevole portata globale che dovrebbe costituire un riferimento da prendere immediatamente in considerazione anche da parte del legislatore del governo nazionale che non deve più perdere tempo per il riconoscimento definitivo della parità di diritti tra coppie di qualsiasi genere esse siano. Sono 21 i Paesi nel mondo nei quali è possibile il matrimonio fra persone dello stesso sesso. Si tratta di Olanda, Belgio, Spagna, Norvegia, Svezia, Finlandia, Portogallo, Islanda, Danimarca, Francia, Regno Unito, Lussemburgo, Canada, Stati Uniti, Argentina, Brasile, Uruguay, Sudafrica e Nuova Zelanda. L'ultimo a riconoscerlo, e il 13esimo in Europa, è stata lo scorso marzo la Slovenia. Inoltre in Israele, ad Aruba, Curacao e in Sint Maarten, pur non essendo consentito alle persone aventi lo stesso sesso di accedere all'istituto del matrimonio, vengono registrati i matrimoni fra persone dello stesso sesso celebrati altrove. In altri Paesi, infine, si può accedere a unioni civili, come in Svizzera. Dei 28 paesi della Ue solo nove, Italia, Grecia, Cipro, Lituania, Lettonia, Polonia, Slovacchia, Bulgaria e Romania, non prevedono nessun tipo di tutela per le coppie omosessuali.

Una donna di 65 anni partorisce quattro gemelli in Germania. La supermamma tedesca madre di altri 13 figli è anche nonna di 7 nipoti

Una donna di 65 anni partorisce quattro gemelli in Germania. La supermamma tedesca madre di altri 13 figli è anche nonna di 7 nipoti Un’altra mamma-nonna. A dare la notizia della nascita da Guinness i media tedeschi. Annegret Raunigk, insegnante in pensione, martedì 19 maggio ha partorito a Berlino tre maschietti e una femminuccia con parto cesareo, e godrebbero di buone condizioni di salute, anche se nati alla 26esima settimana e, quindi, a rischio complicazioni. Questa donna di 65 anni,è riuscita a dare alla luce i suoi bambini, grazie alla all'inseminazione artificiale eseguita fuori dalla Germania. L'ex insegnante tedesca Annegret Raunigk, già mamma di 13 figli, che è anche nonna di 7 nipoti, ha dichiarato di aver voluto accontentare l'ultima figlia, che ha 9 anni, e che chiedeva insistentemente un fratellino. Così oggi la piccola se ne ritrova ben 4. I medici che la seguivano, fino alla fine erano scettici che il corpo della donna avrebbe potuto portare avanti la gravidanza. Ma la volontà della mamma da record è stata più forte di tutto e di tutti. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” essere mamme è sicuramente una grandissima emozione e di conseguenza, tutti hanno la possibilità di valutare tutte le alternative migliori mai considerate fino ad ora, anche se la natura ha programmato una donna per poter restare incinta fino ai 46-47 anni. Questa storia non è stata un’avventura basata sull’irresponsabilità, ma di una coppia che ha lottato per questi risultati.

Conti dormienti in Svizzera: pronto un sito dall’Associazione svizzera dei banchieri (ASB)

Conti dormienti in Svizzera: pronto un sito dall’Associazione svizzera dei banchieri (ASB) per trovare i soldi dei risparmiatori ed anche verificare l'esistenza di vecchi capitali illeciti "dimenticati" A breve potrebbe essere messo in rete un sito internet sul quale dovrebbero essere pubblicate le generalità dei detentori di conti inattivi da 60 e più anni nelle banche svizzere. Gli eredi o chi presume di avanzare diritti sui conti dormienti avranno un anno di tempo per giustificare i propri interessi. Al termine di questo periodo se nessuno avrà reclamato gli averi in giacenza, i fondi finiranno nelle casse della Confederazione con buon pace per chi potrebbe avanzare in futuro pretese. La piattaforma, che dovrebbe essere attiva entro fine anno, è promossa dall’Associazione svizzera dei banchieri (ASB). A confermarlo un portavoce della stessa associazione dei banchieri come riportato sulla stampa elvetica. Una notizia importante che potrebbe riguardare anche migliaia di italiani ed i loro eredi che hanno ignorato l'esistenza di depositi oltre confine, ma che proprio per questo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, potrebbe essere anche un modo per verificare l'esistenza di vecchi capitali illeciti "dimenticati".

L'allattamento al seno può proteggere i bambini dall'inquinamento ambientale: lo studio.

L'allattamento al seno può proteggere i bambini dall'inquinamento ambientale: lo studio. Un nuovo studio condotto presso l'Universidad del País Vasco in Spagna, ha concluso che l'allattamento al seno può diminuire l'impatto negativo di alcuni inquinanti ambientali comuni alle zone ad alto traffico. La ricercatrice Aitana Lertxundi, ha considerato di studiare l'impatto sullo sviluppo dell'esposizione nei primi anni di vita al particolato (PM2,5), alle polveri sottili e ai composti azotati (NO2). Tra i risultati, ha scoperto una relazione inversa tra l'esposizione all'inquinamento e lo sviluppo motorio dei bambini. Ha anche studiato gli effetti del biossido di azoto (NO2) sullo sviluppo mentale. Nei bambini allattati al seno, né la materia di particelle PM2,5 né il NO2 sono stati additati di avere un effetto nocivo sui bambini per almeno quattro mesi, suggerendo che l'allattamento al seno ha un effetto protettivo. Finora sono stati presi in esame 638 Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, al di là della sorprendete statistica evidenziata dal sorprendete studio in questione, si aggiunge comunque un importante tassello alla certezza, più volte evidenziata dalla nostra associazione, che il latte materno sia un elemento importante per la salute e la crescita dei propri bambini.

Allerta viaggiatori: epidemia dengue in paradiso turistico nordest del Brasile

Allerta viaggiatori: epidemia dengue in paradiso turistico nordest del Brasile Lo “Sportello dei Diritti”, segnala che da mesi l'epidemia di dengue colpisce le principali città del Brasile ed ora ha raggiunto anche l'arcipelago di Fernando de Noronha, parco marino dal 1988, considerato uno dei paradisi del turismo nazionale. Secondo un rapporto delle autorità sanitarie sono stati già accertati 36 casi, contro i due dello scorso anno, mentre i casi sospetti sono 160, contro i 6 del 2014, mentre l'incidenza dei casi di dengue nell'arcipelago, situato a circa 300 chilometri dalle coste del Nordest, è di 1074,9 casi ogni 100 mila abitanti. L'Organizzazione mondiale della Salute (Oms) stabilisce la presenza di una epidemia quando i casi superano i 300 ogni 100 mila abitanti. Le autorità locali ritengono che l'epidemia si sia propagata a causa del notevole flusso di turisti provenienti da San Paolo, dove i casi accertati dall'inizio dell'anno sono quasi 800 mila, con la cifra record di decessi di 170. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita coloro che partono o rientrano dal Brasile, tradizionale meta dei viaggi, a non allarmarsi e a rivolgersi al proprio medico di base in caso di sintomi febbrili.

Psicosi Xylella e sicurezza alimenti, giapponesi chiedono olio garantito.

Psicosi Xylella e sicurezza alimenti, giapponesi chiedono olio garantito. Il Made in Italy ha un considerevole vantaggio competitivo a livello globale. Le emergenze connesse alla sicurezza alimentare hanno però innescato fra i cittadini, negli ultimi anni, una certa apprensione sulla qualità dei cibi consumati. In particolare la vicenda Xylella fastidiosa sta provocando inquietudine all'estero per quanto riguarda l'olio di oliva extra vergine esportato dai nostri produttori. E' notizia di oggi che nei giorni scorsi una cooperativa aderente al Cno, che da anni esporta olio biologico in Giappone, ha segnalato di aver ricevuto richieste da un proprio cliente di avere rassicurazioni circa l'assenza del batterio nelle partite di olio extra vergine di oliva esportate in quel Paese. Il presidente del Consorzio Nazionale Olivicoltori, il bitontino Gennaro Sicolo ha dichiarato: "Mi sono subito preoccupato, perché non immaginavo si potesse arrivare a tanto, dato che è evidente la mancanza di qualsiasi relazione tra la malattia delle piante di olivo e l'olio confezionato". Per questo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” per contrastare un eventuale effetto domino da parte di altri Paesi, che potrebbe causare restrizioni al commercio, a tutto vantaggio, magari, dei nostri concorrenti diretti, è necessario adottare subito soluzioni a livello europeo per chiarire cause e bloccarne gli effetti, anche con campagne mediatiche che sottolineano la mancanza di qualsiasi relazione tra la malattia delle piante di olivo e l'olio confezionato.

Problemi per la Porsche ancora richiami! Scatta il ritiro per la 918 Spyder, colpite 223 automobili negli USA. Il richiamo è globale

Problemi per la Porsche ancora richiami! Scatta il ritiro per la 918 Spyder, colpite 223 automobili negli USA. Il richiamo è globale «Nessuno è perfetto». Lo sa Porsche che sta richiamando la 918 Spyder, la supercar ibrida più veloce del mondo, dopo che la società ha scoperto un problema di cablaggio che potrebbe influenzare anche il controllo elettronico della stabilità. E 'un richiamo globale "precauzionale" che colpisce le auto prodotte fino alla fine di aprile di quest'anno, di cui 223 di questi veicoli si trovano negli Stati Uniti. Secondo la società tedesca, il problema deriva da un cablaggio elettrico per una ventola del radiatore che potrebbe finire per danneggiare un componente in fibra di carbonio. Porsche in un comunicato ha dichiarato "La causa è stata identificata a seguito di un esame tecnico approfondito. Sono state successivamente adottate misure correttive nella produzione". E il comunicato della casa automobilistica conclude sinteticamente ''non si possono escludere condizioni di guida non sicure''. La prestigiosa casa tedesca, che ha individuato tutte le unità che hanno questi problemi, ha raccomandato ai proprietari di rivolgersi al più presto presso le officine specializzate perché Porsche non ha indicato la data di produzione dei veicoli o il numero di serie di queste unità, né anche quanti modelli sono stati identificati in Italia. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. Per il presidente Giovanni D’Agata dello “Sportello dei Diritti”, anche se Porsche non ha sino ad oggi registrato incidenti a causa di questo problema, il rischio è sempre latente. Pertanto i consumatori e i proprietari di veicoli a motore interessati devono quindi prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari della Porsche nel caso in cui la propria autovettura corrisponda ai modelli in questione. Il relativo intervento non dovrebbe durare più di 30 minuti ed è a totale carico della casa automobilistica. Gli uomini della rinomata casa automobilistica tedesca dovranno apportare i dovuti correttivi e risolvere un problema non certo grave, che durerà mezz'ora, ma destinato comunque a suscitare non poca preoccupazione per la difettosità segnalata che è ancora più rischiosa se si pensa alla potenza di accelerazione che hanno questi modelli.

venerdì 22 maggio 2015

USA: allerta epidemia salmonella collegata al tonno crudo

USA: allerta epidemia salmonella collegata al tonno crudo. Lo segnala oggi l'Ufficio americano della sicurezza alimentare che raccomanda alla popolazione di non mangiarlo Il CDC, l'Ufficio federale della sicurezza alimentare della California, ha lanciato un'allerta alimentare. Nel tonno crudo, per lo più da sushi, prima del consumo sono state trovate tracce di salmonella che può essere al centro di una recente epidemia che si estende in nove stati. L'epidemia, che si è manifestata a marzo, secondo i centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha contagiato almeno 53 persone. Il batterio al centro del focolaio è la variante Salmonella paratyphi B. Confermati casi in nove stati, la maggior parte dei quali sono concentrati nel sud della California o in persone che hanno riferito di avere viaggiano in quell'area. Secondo il California Department of Public Health, la maggior parte delle vittime ha riferito di avere mangiato sushi contenente tonno crudo nella settimana prima che si ammalassero. Fino ad oggi 31 casi sono stati confermati in California. In Arizona i contagiati sono più di 10, sei in New Mexico, e uno ciascuno in Mississippi, Illinois, South Dakota, Virginia, Washington e Wisconsin. Non si ha notizia di decessi, ma l'epidemia è stata dichiarata preoccupante ed almeno 10 persone sono state ricoverate in ospedale, tra cui un bambino di un anno appena. La sfida è particolarmente difficile a causa della grande dispersione geografica dei casi. La Food and Drug Administration che sta effettuando rigorosi controlli con il fine di risalire alla fonte comune del tonno che ha scatenato l'epidemia, ha dichiarato in un comunicato stampa che si tratta di un " intenso e faticoso lavoro, che richiede la raccolta, la revisione e l'analisi di centinaia e a volte migliaia di fatture e documenti di trasporto," il che significa che ci vorrebbe più tempo prima che l'agenzia scopra la partita di tonno che sta facendo ammalare le persone. In conclusione la FDA ha inoltre specificato che c'è il concreto rischio che il prodotto è stato commercializzato in catene di supermercati o ristoranti, e non solo, e pertanto la FDA invierà un allerta alimentare avvisando la gente di non mangiarlo. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, è elevato il rischio che si diffonda anche in Europa, dove in alcuni aereoporti e dogane portuali è scattato il codice rosso. La salmonella è l’agente batterico più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti, sia sporadiche che epidemiche. È stata segnalata per la prima volta nel 1886, in un caso di peste suina, dal medico americano Daniel Elmer Salmon. La salmonella è presente in natura con più di 2000 varianti (i cosiddetti sierotipi) ma i ceppi più frequentemente diffusi nell’uomo e nelle specie animali, in particolare in quelle allevate per la catena alimentare, sono S. enteritidis e S. typhimurium. Le infezioni provocate da salmonella si distinguono in forme tifoidee (S. typhi e S. paratyphi, responsabili della febbre tifoide e delle febbri enteriche in genere), in cui l’uomo rappresenta l’unico serbatoio del microrganismo, e forme non tifoidee, causate dalle cosiddette salmonelle minori (come S. typhimurium e la S. enteritidis), responsabili di forme cliniche a prevalente manifestazione gastroenterica. Le salmonelle non tifoidee, responsabili di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali, sono una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato. Le infezioni da Salmonella spp. possono verificarsi nell’uomo e negli animali domestici e da cortile (polli, maiali, bovini, roditori, cani, gatti, pulcini) e selvatici, compresi i rettili domestici (iguane e tartarughe d’acqua). I principali serbatoi dell’infezione sono rappresentati dagli animali e i loro derivati (come carne, uova e latte consumati crudi o non pastorizzati) e l’ambiente (acque non potabili) rappresentano i veicoli di infezione. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rilanciando l'allerta riportata dal portale del governo statunitense, invita i consumatori a prestare la massima attenzione ed a evitare di mangiare tonno crudo. L’altra cosa da ribadire è che il pesce non coinvolto si può mangiare con serenità.

L'Olanda vieta il velo integrale. Consentito in strada, il divieto si applica solo in "situazioni specifiche" per motivi di sicurezza.

L'Olanda vieta il velo integrale. Consentito in strada, il divieto si applica solo in "situazioni specifiche" per motivi di sicurezza. "Il progetto di legge non ha nessuna radice religiosa" Il Governo olandese venerdì ha deciso di vietare il velo integrale in alcuni luoghi pubblici. Ora il progetto di legge per diventare operativo dovrà essere approvato dal Parlamento.In un comunicato il ministero dell'Interno ha scritto che i capi di abbigliamento che nascondono il volto saranno vietati nelle scuole, negli ospedali, negli edifici del governo e sui trasporti. Il divieto non si applica in strada, ma solo in "situazioni specifiche in cui è essenziale che le persone si possano guardare o per motivi di sicurezza." Lo ha dichiarato il primo ministro Mark Rutte, nella sua conferenza stampa settimana. "Il progetto di legge non ha nessuna radice religiosa", ha aggiunto..Chi sgarra riceverà una multa di massimo 400 euro. La tv pubblica, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, stima che nello stato europeo le donne coinvolte dalla misura siano tra 100 e 500.