lunedì 31 agosto 2015

In Francia aperta prima agenzia di finanza islamica.

In Francia aperta prima agenzia di finanza islamica. Lo sportello per servizi assicurativi e bancari ha aperto i battenti a Chelles, nella banlieue di Parigi La start up francese NoorAssur, specializzata in finanza islamica, annuncia di aver aperto il suo primo sportello per servizi assicurativi e bancari a Chelles, nella banlieue di Parigi. Secondo l'azienda, si tratta della prima agenzia dedicata alla finanza islamica su territorio francese. NoorAssur, fondata nel 2012, finora operava solo online. Nella sua presentazione precisa di avere oltre 3'000 clienti, in gran parte privati, il 15% dei quali non sono musulmani, e 7 milioni di euro di risparmi in gestione. La finanza islamica, che opera in linea con i dettami della sharia, vieta la speculazione, i tassi d'interesse, i prodotti derivati a rischio eccessivo e gli investimenti in settori 'nocivi' per la società, come gli alcolici. Secondo gli ultimi dati della World Islamic Banking Conference, il suo giro d'affari mondiale era di 138 miliardi di dollari a fine 2013. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” dove la politica, in paesi come la Francia, non si perde in sterili dibattiti fondati su presupposti ideologici vetusti e senza alcuna apertura verso il futuro, si concretizza nella realizzazione di un polo economico in alternativa alla finanza convenzionale, che non si rivolge solo ai musulmani, ma anche a tutti quelli che desiderano investire, risparmiare o assicurarsi in modo diverso, essendo la finanza islamica un segmento della finanza responsabile, non speculativa ed etica, e l'etica non ha né colore né religione.

Stop ai gelati che si sciolgono subito.

Stop ai gelati che si sciolgono subito. Grazie ad una proteina naturale ricercatori britannici hanno scoperto un modo per rallentare lo scioglimento dei gelati, anche in occasione di temperature elevate. Niente più mani appiccicose! I ricercatori inglesi delle università di Edimburgo e Dundee, hanno scoperto una proteina naturale rispetto ai prodotti tradizionali che, legandosi ai grassi e all'aria presenti nella miscela del gelato, ne rallentano la fusione e lo rendono più morbido, permettendo di godersi il gelato più a lungo. I ricercatori delle università di Edimburgo e Dundee, nel Regno Unito, hanno infatti scoperto una proteina naturale che può essere usata per fare il gelato è che è più resistente alla fusione. La proteina, conosciuta come BSLA, è stata sviluppata con il sostegno del Consiglio per la ricerca di ingegneria e scienze fisiche e quello per le biotecnologie e scienze biologiche e potrebbe essere pronta per essere utilizzata nel gelato entro tre, al massimo cinque anni. La scoperta è decisamente importante anche per la salute poichè i prodotti potrebbero essere realizzati con meno grassi saturi e meno calorie, rendendoli più leggeri. Inoltre oltre a rallentare lo scioglimento del gelato nella stagione calda, la scoperta può evitare la formazione di cristalli di ghiaccio, dando una consistenza ai gelati morbida e liscia . L'ingrediente, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, potrebbe facilitare il lavoro dei produttori e distributori di ghiaccio consentendo lo stoccaggio a temperature basse, fornendo al contempo nuove opportunità per i consumatori.

Wockhardt richiama il medicinale contro l’ipertensione "Lisinopril" dal mercato statunitense

Wockhardt richiama il medicale contro l’ipertensione "Lisinopril" dal mercato statunitense. Wockhardt, azienda indiana produttrice di prodotti nutrizionali, ha avviato un richiamo volontario di lotti multipli di "LISINOPRIL " compresse USP, 5 mg e 20 mg, dal mercato statunitense utilizzato come medicinale in cardiologia contro l’ipertensione ed episodi di scompenso cardiaco, evitando così il sequestro dal mercato statunitense. Questa decisione è stata presa, in seguito a nuove scoperte effettuate con prove cliniche che mostrano una mancanza di efficacia e rimettono in discussione il profilo rischio-beneficio del prodotto. Secondo un comunicato diffuso dal USFDA, l'agenzia statunitense che regola alimenti, bevande ed integratori alimentari per il consumo animale ed umano, nessun trattamento deve essere iniziato a nuovi pazienti dopo che la ditta produttrice ha comunicato alcuni risultati fuori specifica per i parametri di dissoluzione e disgregazione. Si tratta di un farmaco moderno, approvato da tutte le organizzazioni necessarie in America e in Europa. In Italia il farmaco è venduto anche con il nome commerciale di PRINIVIL, ZESTRIL, nella forma farmaceutica di compresse. Gli effetti collaterali, relativamente bassi, sono a volte prendendo Lisinopril vertigini o dolore al petto sintomi che di solito scompaiono dopo il secondo o terzo giorno che si utilizza il farmaco. Le persone che soffrono di allergie dovrebbero essere attente, in quanto provoca reazioni allergiche e non solo. E' sconsigliato alle donne incinte e le donne che allattano. Il farmaco è facile da acquistare sulle farmacie online di internet. Alla luce di tale comunicazione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rivolge un invito al Ministero della Salute affinché avvii tutte le iniziative opportune per monitorare la consistenza del richiamo anche in Italia ed eventualmente prendere le misure idonee sulla falsariga di quanto sta facendo la USFDA in America.

Allarme Taravana il male dell'apneista. Boom di casi in Italia e mancano le camere iperbariche. Il caso di quella rotta a Lecce

Allarme Taravana il male dell'apneista. Boom di casi in Italia e mancano le camere iperbariche. Il caso di quella rotta a Lecce La pesca in apnea sta diventando uno sport sempre più praticato da chi si vuol dilettare e chi vuol sfidare le prestazioni personali arrivando anche ai propri limiti e oltre. Le conseguenze di performance sempre più allo spasmo stanno causando con maggior frequenza incidenti da decompressione nei praticanti questo sport, in particolare negli apneisti che scendono a quote medio alte, tra i 25 ed i 45 metri. Al di là di chi adotta metodi sempre più “sofisticati” di concentrazione per garantirsi tempi di durata sempre più lunghi, per la gran parte la metodica di discesa è quasi sempre la stessa: una iperventilazione di superficie, di tempo variabile tra i 2 ed i 4 minuti, quindi una discesa rapida, aspetto sul fondo con tempi compresi tra i 50 secondi ed un minuto e mezzo, quindi risalita più o meno veloce verso la superficie. Il tutto per uno svariato numero di ore di “sotto e sopra”. L’aumento del numero di pescatori subacquei che adottano queste tecniche e che si spingono “oltre” sta causando anche una crescita di quadri patologici molto gravi con sintomatologia praticamente sovrapponibile alla malattia da decompressione (MDD): emiparesi, paresi, disturbi della visione, dislalia sino all’afasia, danni permanenti anche molto gravi, tanto da rendere definitivamente invalido il malcapitato di turno ed in alcuni casi addirittura morte. Il quadro clinico definito “TARAVANA” era già conosciuto nel lontano 1947, epoca in cui si hanno le prime documentazioni su disturbi neurologici, a volte anche mortali, che colpivano i pescatori di perle Polinesiani delle isole Tuamotu, i quali effettuavano da 40 a 60 immersioni al giorno ad una profondità variabile tra i 20 ed i 42 metri. Questi scendevano verso il fondo con un peso tra i piedi, e risalivano arrampicandosi su di una fune a cui, da un lato, era ancorato il cesto per la raccolta delle perle mentre dall’altro il “pearls diver” era collegato con l’imbarcazione in superficie, da dove un barcaiolo recuperava e il cesto e il subacqueo, a forza di braccia. La discesa era di durata variabile tra i 30 e i 60 secondi, con un tempo totale d’immersione intorno ai 100 sec. (1.40 minuti), ed intervallo di superficie, tra una immersione e l’altra, di 1-2 minuti. Molti di questi pescatori di perle hanno presentato un grave quadro clinico che nella loro lingua è chiamato appunto Taravana, caratterizzato da disturbi comportamentali associati con uno scadimento delle condizioni generali. I sintomi del Taravana sono sovrapponibili a quelli della Malattia da Decompressione. Infatti immediatamente dopo l’emersione, i sub possono sviluppare un quadro caratterizzato da emiparesi sino alla paralisi, disturbi della visione, perdita dell’udito, vertigini, ed in alcuni casi morte. La maggior parte dei sub sopravvissuti hanno presentato poi danni permanenti sia a livello cerebrale che del midollo spinale. Sebbene il Taravana sia una forma di MDD, ci sono alcune caratteristiche che non combaciano con l’MDD e sono state ipotizzate altre cause etiopatogenetiche, come l’ipossia. Lo stesso quadro clinico è stato osservato nelle pescatrici di perle “AMA” Giapponesi e Coreane.Se i casi più eclatanti riguardano i professionisti dell’apnea profonda, non bisogna sottovalutare le decine e decine di dilettanti che ogni giorno, soprattutto in questo periodo dell’anno subiscono incidenti o addirittura muoiono a causa delle conseguenze della taravana. Molti pazienti, potrebbero però subire effetti meno drammatici se le ASL delle province rivierasche fossero dotate di un numero adeguato di camere iperbariche tutte funzionanti. Cosa che, per esempio, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non accade in quella di Lecce, dove la camera di decompressione presso l’Ospedale di Lecce risulterebbe da tempo guasta, mentre una sola, quella di Gallipoli, sarebbe operante in una provincia che ha conosciuto in quest’estate che volge al termine un afflusso turistico di centinaia di migliaia di presenze, e con essa centinaia di apneisti. Il nostro, quindi, è un invito alla sanità in genere di dotarsi preventivamente o riparare quelle già esistenti di queste “macchine salvavita”, che possono servire a ridurre drasticamente le vittime e le più gravi conseguenze per moltissimi pazienti.

domenica 30 agosto 2015

Sun Pharma richiama farmaco antidepressivo Bupropione dal mercato statunitense

Sun Pharma richiama farmaco antidepressivo Bupropione dal mercato statunitense. In Italia il farmaco è commercializzato come aiuto alla cessazione dell’abitudine al fumo di sigaretta Sun Pharma, società farmaceutica multinazionale con sede a Mumbai, in India, ha avviato un richiamo volontario di lotti multipli di "BUPROPIONE" cloridrato prolungato compresse USP (SR), 200mg, flacone da 60, dal mercato statunitense usato per trattare la depressione evitando così il sequestro dal mercato statunitense. Questa decisione è stata presa, in seguito a nuove scoperte effettuate con prove cliniche che mostrano una mancanza di efficacia e rimettono in discussione il profilo rischio-beneficio del prodotto. Secondo un comunicato diffuso dal USFDA, l'agenzia statunitense che regola alimenti, bevande ed integratori alimentari per il consumo animale ed umano, nessun trattamento deve essere iniziato a nuovi pazienti dopo che la ditta produttrice ha comunicato alcuni risultati fuori specifica per i parametri di dissoluzione e disgregazione. Si tratta di un farmaco antidepressivo atipico appartenente alla famiglia dei catinoni sostituti o sintetici (β-chetoamfetamine) e delle amfetamine sostitute. Il farmaco esercita una leggera attività psicostimolante. Si ritiene che bupropione eserciti a sua azione farmacologica inibendo la ricaptazione della dopamina e della noradrenalina. Il farmaco si lega selettivamente al trasportatore della dopamina (DAT), ma i suoi effetti sono stati spesso attribuiti al reuptake della noradrenalina.Agisce anche come antagonista dei recettori dell'acetilcolina di tipo nicotinico.Questa sua azione viene sfruttata come sostegno nella cessazione all'abitudine al fumo di sigaretta, poiché il farmaco diminuisce il craving ed il piacere indotto dalla nicotina (che invece è un agonista dei recettori colinergici). Il bupropione appartiene alla classe degli aminochetoni e la sua struttura è simile agli stimolanti catinone, dietilpropione e alle fenetilamine in generale. In Italia il farmaco è commercializzato come aiuto alla cessazione dell’abitudine al fumo di sigaretta dalla società farmacologica GlaxoSmithKline con il nome commerciale di Zyban, nella forma farmaceutica di compresse da 150 mg. La medesima società con la controllata Glaxo Allen commercializza la molecola come antidepressivo, in compresse a rilascio modificato da 150 mg e 300 mg, con il nome di Wellbutrin ed Elontril. Il bupropione abbassa la soglia convulsiva, e questa sua azione facilitante nel causare crisi epilettiche è stata ampiamente pubblicizzata. Tuttavia, alla dose raccomandata, il rischio di convulsioni è paragonabile a quello osservato per altri antidepressivi. Alla luce di tale comunicazione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rivolge un invito al Ministero della Salute affinché avvii tutte le iniziative opportune per monitorare la consistenza del richiamo anche in Italia ed eventualmente prendere le misure idonee sulla falsariga di quanto sta facendo la USFDA in America.

sabato 29 agosto 2015

Allarme alcol: aumenta il rischio di cancro al seno

Allarme alcol: aumenta il rischio di cancro al seno. Alcuni ricercatori hanno evidenziato un legame tra il consumo di alcolici e lo sviluppo di questo tipo di tumore. Un vecchio detto dice: «vino rosso fa buon sangue». Ma non solo: i bevitori di tutto il mondo assicurano anche che un bicchiere di vino al giorno faccia bene al cuore, alla mente e, ovviamente, anche ai sensi. Al contrario, una nuova ricerca condotta dalle università americane di Harvard e di Boston – rispettivamente la TH Chan School of Public Health e la Women’s Hospital – dimostra esattamente il contrario. Un semplice bicchiere di vino, infatti, sarebbe in grado di innalzare pericolosamente il rischio di tumore, e la preoccupazione si rivolge in particolare verso l’universo femminile. Il rischio di sviluppare un cancro al seno, infatti, aumenta del 13% per le donne che consumano alcol ogni giorno, anche se la quantità è ridotta al minimo. «Le persone che possiedono una storia familiare di tumore, e specialmente i donne che hanno avuto un cancro al seno, dovrebbero considerare l’idea di ridurre il consumo di alcol sotto i limiti raccomandati, oppure, ancora meglio, astenersi completamente dal bere», ha consigliato il dottor Jürgen Rehm, esperto in materia di dipendenza da alcol. I ricercatori hanno affiancato il rischio di sviluppo di un tumore anche al vizio del fumo. Ai fini dell'indagine sono state prese in esame oltre 88mila donne e quasi 48mila uomini, per un arco di tempo pari a 30 anni. Secondo i risultati, fumare sigarette non ha comportato nessuna differenza nella relazione tra la salute delle donne e il rischio di un cancro al seno. Per sottolineare l'importanza dello studio in questione, basato sull’analisi approfondita di varie ricerche appartenenti al database degli Stati Uniti, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, basti evidenziare che lo stesso è stato pubblicato sull'autorevole rivista scientifica British Medical Journal.

Allerta alimentare. CONAD ritira un lotto di "TONNO PINNA GIALLA" per livelli massimi di ISTAMINA

Allerta alimentare. CONAD ritira un lotto di "TONNO PINNA GIALLA" per livelli massimi di ISTAMINA Il sistema di allerta rapido della Regione Valle d’Aosta segnala il ritiro dagli scaffali dei supermercati CONAD di un lotto di TONNO PINNE GIALLE "DECONGELATO". Gli esercizi interessati in Valle D'Aosta sono in Loc. Grand Chemin, 31 Saint-Christophe. Si tratta del Lotto n. lotto 5/54269 importato da NEW SEA Via S. Teresa, 53 45010 – Rosolina (Rovigo) L’avviso di richiamo è presente sul sito della Regione Valle d’Aosta, dove si invita gli acquirenti del lotto in questione a restituire l'alimento presso il punto vendita, con la fattura, per la sostituzione. La presenza di quantità elevate di istamina non è un elemento da sottovalutare, perché può causare reazioni allergiche anche gravi. Ma cos'è l'istamina e quali rischi comporta? L'istamina, una sostanza che si forma in alcuni alimenti fermentati e nel pesce (soprattutto se mal conservato), in certi casi può causare malesseri molto simili a quelli che si manifestano in caso di allergia. Per alcuni tipi di pesce come tonno, acciughe e sgombri esistono precisi limiti di legge sul tenore massimo di istamina consentito. Si può evitare il rischio di intossicazione assicurando un'igiene impeccabile durante la lavorazione del pesce e conservandolo in condizioni di refrigerazione. Anche per il tonno in scatola, una volta aperto, la raccomandazione è quella di consumarlo rapidamente. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, avvisa, a scopo precauzionale, i consumatori che avessero acquistato il pesce a non consumarlo e contattare i Carabinieri NAS o la ASL competente per territorio. Mentre consiglia alle persone che presentano sintomi di intossicazione di consultare subito un medico.

Le bombole ossigeno sono difettose, Aifa ne dispone il ritiro dopo il controllo.

Le bombole ossigeno sono difettose, Aifa ne dispone il ritiro dopo il controllo. L'Agenzia Italiana del Farmaco ha disposto il ritiro di alcuni lotti delle bombole per ossigeno compresso della ditta Sapio Life e delle bombole di ossigeno Medicair gas medicinale compresso in bombole da 14 litri della ditta Medicair Sud srl sita a Taranto, potenzialmente pericolose per chi le utilizza. Il provvedimento si è reso necessario a seguito di un sopralluogo effettuato da ispettori Aifa e la segnalazione da parte della ditte. I lotti in questione, sottoliena Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”non potranno essere utilizzati e sia la ditta Sapio Life che ditta Medicair Sud srl dovranno assicurarne l’avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione del provvedimento mentre "Il Comando Carabinieri perla Tutela della Salute è invitato a verificare l’avvenuto ritiro e, in caso di mancato adempimento da parte delle ditte interessate, procederà al sequestro di tutte le bombole."

Shock su Facebook: postate le immagini dei bambini morti nel Mediterraneo. Un pugno alle coscienze con gli scatti dei cadaveri di bambine e bambini morti durante una traversata in mare

Shock su Facebook: postate le immagini dei bambini morti nel Mediterraneo. Un pugno alle coscienze con gli scatti dei cadaveri di bambine e bambini morti durante una traversata in mare. Non è la prima volta che alcuni internauti cercano di dare un volto a quei morti di cui leggiamo notizia quasi quotidianamente nelle cronache del Mediterraneo. Sono migliaia e migliaia di uomini, anziani, bambini e donne che fuggono continuamente dall’orrore nella speranza di trovare di meglio. Sì, anche i bambini e le bambine muoiono. E a galleggiare tra le onde o spiaggiati ci sono anche i loro cadaveri che di solito non li vediamo, non ce li fanno vedere, o per dirla tutta non li vogliamo vedere. Tutto avviene a pochi chilometri dalle nostre frontiere. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, le fotografie postate oggi su Facebook meritano di essere riprese perchè ognuno di noi guardandole, faccia i conti con la sua indifferenza e per vergognarsi di tutto questo senza se e senza ma. Perché siamo colpevoli. Lo siamo comunque. A quelle immagini non c'è bisogno di aggiungere altro.

Ztl Lecce. Notificati all'ingenuo residente 83 verbali per oltre 1900 euro di spese di notifica nonostante i verbali siano stati comunque notificati "a mani".

Ztl Lecce. Notificati all'ingenuo residente 83 verbali per oltre 1900 euro di spese di notifica nonostante i verbali siano stati comunque notificati "a mani". Urge una soluzione definitiva per la chiusura al traffico veicolare del centro storico. Lo "Sportello dei Diritti" rilancia ancora una volta la necessità dei dissuasori mobili 83 verbali per l'accesso nella Zona Traffico Limitato del centro storico di Lecce forse non sono un record, ma certamente lo sono per un residente che sicuramente per ingenuità e trascuratezza si è fatto sanzionare solo per essersi recato presso la propria abitazione senza aver richiesto la preventiva autorizzazione che gli avrebbe consentito di accedere anche nelle ore "off limits" per i non autorizzati. Ovviamente anche in questo caso anche l'amministrazione non é esente da colpe per almeno un paio di motivi di cui uno riguarda scelte di natura politica. Per l'ennesima volta dobbiamo, infatti, censurare il comportamento della Polizia Municipale che nonostante avesse deciso di notificare "a mani proprie" nei confronti del trasgressore le multe gli ha addebitato ben 1.989,60 Euro di spese accessorie e di notifica variabili da un minimo di a 16,20 Euro ad un massimo di 31,20 Euro a singolo verbale che altrimenti dovrebbero ritenersi come indebitamente percepite dalla p.a. ove dovessero essere pagate. Appare assai singolare, infatti, che per spese di accertamento e notifica di violazioni effettuate sulla stessa autovettura per violazioni identiche e peraltro comunicate nelle mani del proprietario del veicolo, si pretendano decine e decine di euro a singolo verbale. Ma questa é una storia che noi dello “Sportello dei Diritti” abbiamo già portato all'attenzione della Procura della Repubblica per accertare le anomalie dei procedimenti di accertamento, notificazione e postarizzazione prescelte in via generale da gran parte degli enti accertatori, non solo dalla Polizia Municipale di Lecce, che spesso si affidano a società appaltatrici per l'effettuazione di questi servizi. L'altra questione che da tempo andiamo ripetendo, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, riguarda, come dicevamo le scelte politiche dell'amministrazione comunale che, a parere della nostra associazione, avrebbe dovuto da tempo installare dei dissuasori mobili per evitare che soggetti non autorizzati accedessero nella Zona Traffico Limitato del Centro Storico di Lecce ed al contempo che si verificassero situazione limite come quella del residente ipermultato serialmente.

Farmaci difettosi. Aifa, richiamato un lotto del collirio EUCOMBIDEX della ditta Nicox Farma Srl

Farmaci difettosi. Aifa, richiamato un lotto del collirio EUCOMBIDEX della ditta Nicox Farma Srl Oggi l’ennesimo allarme sulla sicurezza dei farmaci è dilagato in tutta Italia. L'Agenzia Italiana del Farmaco, su segnalazione della ditta Nicox Farma Srl ha vietato l'utilizzo del medicinale EUCOMBIDEX con decorrenza immediata. Il collirio è usato per il trattamento delle Trattamento delle infiammazioni oculari quando è necessario un corticosteroide e quando esista un’infezione oculare o il rischio di infezioni oculari. Un comunicato dell’AIFA, l’Agenzia Italiana per il Farmaco è eloquente nel precisare che: " A seguito della segnalazione da parte della ditta, concernente anomalie su confezionamenti primario e secondario, ai sensi dell' art. 70 del D. L.vo 219/2006 e per la motivazione sopra evidenziata, si comunica il ritiro da parte della ditta, del medicinale “EUCOMBIDEX 0,3%+0,1% coilirio, soluzione 1 flacone cla 5 ml", AIC n. 039899012, lotto n. 690313 scad. 12/2016, della ditta Nicox Farma Srl, sita a Bresso (Milano), via Ludovico Ariosto, 21. Resta inteso che, nelle more del ritiro, il lotto sopra riportato non potrà essere utilizzato. La ditta Nicox Farma Srl dovrà assicurare l'avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione della presente comunicazione. Entro 5 giorni Ia ditta fornirà all' AIFA le informazioni su eventuali altri lotti interessati ed azioni correttive adottate. Il Comando Carabinieri perla Tutela della Salute è invitato a verificare l’avvenuto ritiro e, in caso di mancato adempimento da parte della ditta interessata, procederà al sequestro dei lotti del medicinale. In virtù di tale comunicazione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai pazienti in trattamento con il medicinale di verificare il numero di lotto e, nel caso corrispondesse a quello ritirato, di sospenderne l'uso e di rivolgersi al proprio medico per una nuova prescrizione. Sempre al medico di famiglia gli assistiti potranno rivolgersi per ottenere qualunque tipo di chiarimento sul provvedimento e per avere maggiori informazioni sui motivi che hanno portato al ritiro dal mercato del EUCOMBIDEX.

venerdì 28 agosto 2015

Bimbi schiavi in Thailandia, sotto accusa la Nestlé. La denuncia è stata inoltrata negli Stati Uniti

Bimbi schiavi in Thailandia, sotto accusa la Nestlé. La denuncia è stata inoltrata negli Stati Uniti Bimbi schiavi, sotto accusa le multinazionali Nestlé. Il colosso alimentare vodese è accusato di complicità in schiavitù in Thailandia. Stando a una denuncia inoltrata negli Stati Uniti, la Nestlè avrebbe consapevolmente sostenuto lo sfruttamento del lavoro degli schiavi nell'ambiente della pesca del Paese asiatico per le scatolette di cibo per gatti a base di pesce. Uno studio di avvocati ha avviato un procedimento collettivo."Acquirenti di prodotti per animali hanno sporto denuncia contro Nestlé, accusandola di sostenere un sistema di schiavitù e di tratta di esseri umani per produrre alimenti per gatti, e di nascondere la sua complicità con violazioni dei diritti umani", ha annunciato lo studio d'avvocatura Hagens Berman in una nota.La denuncia è stata inoltrata a un tribunale federale del centro della California. Nestlé importerebbe via un fornitore thailandese, Thai Union Frozen Products PCL, oltre 12'000 tonnellate di alimenti per animali a base di frutti di mare per grandi marche vendute in America, di cui una parte sono prodotti in condizioni di schiavitù.L'accusa è di quelle gravi: uomini e bambini venuti da Paesi più poveri della Thailandia, quali la Cambogia e la Birmania, sono venduti a capitani di battelli da pesca, che esigono da loro un lavoro pericoloso e massacrante della durata di 20 ore giornaliere, e pagato poco o nulla; in caso contrario sono picchiati o addirittura uccisi. Lo studio Hagens Berman, citato nella nota, invita i consumatori delle marche sopracitate a unirsi alla denuncia collettiva. Non è la prima volta che la Nestlé viene accusata di avvalersi dei servizi di aziende che fanno uso di schiavi. Qualche anno fa era esploso il caso dei bambini ridotti in schiavitù e costretti a raccogliere il cacao per la Nestlé. Accuse che avevano costretto la multinazionale a pubblicare una dichiarazione nella quale negava ogni addebito a proposito del ricorso al lavoro minorile nelle sue piantagioni. Nel testo del comunicato l’azienda diceva che il ricorso a certe forme di sfruttamento era “contrario a tutto quello in cui crede”. Nel 2014 però una sentenza aveva stabilito che la Nestlé (assieme a Cargill e ADM) può essere ritenuta responsabile dello sfruttamento del lavoro minorile nelle piantagioni di cacao in Costa d’Avorio. Grazie a questa sentenza le cause intentate contro le tre multinazionali possono procedere. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, quello dello sfruttamento dei minori e' un vergognoso segreto che sembra stare dietro molti altri prodotti. Parliamo di centinaia di migliaia di bambini. E’ chiaro che qualcosa occorre fare. E se nemmeno il Congresso americano è riuscito a fermare questo immondo traffico di schiavi, forse a riuscirci potrebbero essere i consumatori boicottando questi prodotti.

Gli antibiotici aumentano il rischio di diabete: Studio Shock rivelerebbe i rischi per quelli che ne prendono troppo.

Gli antibiotici aumentano il rischio di diabete: Studio Shock rivelerebbe i rischi per quelli che ne prendono troppo. Coloro che assumono troppi antibiotici possono essere a rischio di sviluppare il diabete Uno scioccante nuovo studio rivelerebbe che esiste un chiaro legame tra la malattia e il numero di volte che ad un paziente è stato prescritto questo tipo di farmaci. A quelli che avrebbero ricevuto cinque o più prescrizioni per un periodo fino a 15 anni avrebbero fino al 53 % più probabilità di sviluppare diabete di tipo 2 rispetto a quelli che hanno assunto antibiotici solo una volta o mai. Ricercatori danesi hanno monitorato i dati provenienti da 170.404 pazienti con diabete di tipo 2 e 1,3 milioni che non hanno avuti la malattia.Hanno trovato che il rischio di ammalarsi di diabete era più alta in quelli dato antibiotici che sono efficaci contro una gamma ristretta di batteri. L'autore dello studio, il dottor Kristian Mikkelsen ha spiegato: "Nella nostra ricerca abbiamo trovato persone che hanno il diabete di tipo 2 che avevano assunto significativamente più antibiotici fino a 15 anni prima della diagnosi rispetto ai sani." Il dottor Mikkelsen, dell'ospedale di Gentofte a Hellerup, Danimarca, ha detto tuttavia che maggiori studi sono necessari perché i risultati non hanno dimostrato che i farmaci innescano diabete. Gli antibiotici, costituiscono la principale modalità di trattamento delle infezioni da più di 60 anni, tra l'altro possono alterare la flora batterica che vive nell'intestino. Secondo alcune ricerche una vera e propria "epidemia" di diabete colpirà 8 milioni di britannici tanto da paralizzare il sistema sanitario del Regno Unito. Secondo alcuni ricercatori taluni virus possono contribuire ad alterare le capacità nei soggetti diabetici di metabolizzare lo zucchero. Ma una spiegazione alternativa potrebbe essere che le persone con diabete non diagnosticato possono essere più soggette ad infezione e pertanto utilizzare più antibiotici. L'influenza di altri fattori di rischio chiave non potrebbe essere eliminata e potrebbe essere che l'obesità e il diabete di tipo 2 siano causa di un maggiore uso di antibiotici, perché si ritiene che entrambi aumentino il rischio di infezione. Il dottor Richard Elliott, ricercatore responsabile delle comunicazioni presso il Diabetes UK, ha detto: "anche se noi non possiamo dedurre la causalità da questo studio, i risultati sollevano la possibilità che gli antibiotici potrebbero aumentare il rischio di diabete di tipo 2. "Il diabete è una delle più grandi sfide del moderno sistema di assistenza sanitaria, con un'incidenza crescente a livello globale. "Le indagini successive sull'effetto a lungo termine dell'uso di antibiotici potrebbe rivelare risposte preziose su come affrontare questa crisi di salute pubblica. Modelli nell'uso degli antibiotici possono offrire un'opportunità per prevenire lo sviluppo della malattia o per diagnosticarlo presto." Il Diabete di tipo 2 è la forma più comune della patologia e che riguarda il 90-95 % di tutti i casi. Basti pensare che nella sola Gran Bretagna la vita di 4 milioni di persone è ora segnata dalla malattia e l'epidemia sta costando al sistema sanitario di quel paese 10 miliardi di sterline all'anno. Il nuovo studio, pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & metabolism, ha scoperto che le persone con diabete di tipo 2 hanno ricevuto 0,8 prescrizioni di antibiotici all'anno in media. In confronto, i non- diabetici ne hanno ricevute 0,5 prescrizioni all'anno. Al di là della necessità di altri studi a lungo termine, questi dati per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, evidenziano l'ulteriore conferma dei rischi derivanti dall'abuso di antibiotici.

Dal 20 settembre il Frecciarossa arriva a Bari. L'Italia finisce nel capoluogo pugliese. Ancora una volta Lecce e il Salento tagliati fuori dai collegamenti

Dal 20 settembre il Frecciarossa arriva a Bari. L'Italia finisce nel capoluogo pugliese. Ancora una volta Lecce e il Salento tagliati fuori dai collegamenti. Per lo "Sportello dei Diritti": una vergogna che un'intera collettività non merita. Appello ad Emiliano ed al Ministero delle Infrastrutture affinché Trenitalia risolva il gap Un bell'annuncio per metà dei pugliesi, quello del Frecciarossa con partenza da Milano e ritorno che arriva in Puglia. Ma l'Italia ancora una volta finisce a Bari. Gli unici treni veloci, infatti, a far data dal 20 settembre collegheranno per ben due volte al giorno il capoluogo lombardo, ma si fermeranno in quello pugliese come se Lecce ed il Salento che in questi mesi estivi hanno dimostrato una capacità attrattiva ben superiore al resto di Puglia non esistono e la cartina geografica s'interrompe bruscamente nella stazione centrale di Bari.Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di una ennesima vergogna a danno di un'intera collettività che non merita una scelta scellerata ed escludente che contribuisce ad ampliare il gap infrastrutturale già esistente.L'invito diretto ed immediato ed anche l'appello é rivolto a Michele Emiliano che siamo certi non vuole essere solo il governatore dei foggiani e dei baresi, ma di tutti i pugliesi affinché per il tramite del Ministero delle Infrastrutture persuada Trenitalia non ad un passo indietro, ma ad uno in avanti, per garantire che i Frecciarossa colleghino anche il Tacco al resto d'Italia.

Aifa vieta lotti delle creme medicinale "BACTROBAN NASALE" e "BACTROBAN CREMA" della ditta BB Farma.

Aifa vieta lotti delle creme medicinale "BACTROBAN NASALE" e "BACTROBAN CREMA" della ditta BB Farma. L’Aifa ha annunciato il divieto di utilizzo di alcuni lotti creme medicinale "BACTROBAN NASALE" e "BACTROBAN CREMA" della ditta BB Farma, indicate rispettivamente per l'eradicazione degli Stafilococchi aurei a localizzazione nasale, compresi i ceppi di Stafilococco aureo meticillino resistenti e per il trattamento topico delle infezioni della cute, secondarie a lesioni traumatiche come, ad esempio, piccole lacerazioni, ferite suturate o abrasioni. Quanto ai motivi della decisione, l’Aifa ha comunicato che il provvedimento si è reso necessario a seguito della comunicazione della ditta concernente una non conformità riscontrata durante la produzione della sostanza attiva e riguarda esclusivamente i lotti Lotto n. C685355 scad. 6/2017, Lotto n. C690729 scad. 7/2017, Lotto n. C700829 scad. 10/2017,Lotto n. C723840 scad. 4/2018 ed un solo lotto n. C697124 scad. 3/2016 della specialità medicinale BACTROBAN*CREMA 15G 2%. Il divieto di utilizzo dei lotti della crema medicinale deve essere considerata una misura assolutamente precauzionale che non deve generare timore nei pazienti ma, semmai, rafforzare la certezza che vengono adottate tutte le misure atte a sorvegliare e garantire la sicurezza dei farmaci. La ditta BB Farma dovrà assicurare l'avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione della comunicazione da parte dell'AIFA mentre "Il Comando Carabinieri perla Tutela della Salute è invitato a verificare l’avvenuto ritiro e, in caso di mancato adempimento da parte della ditta interessata, procederà al sequestro del lotto del medicinale." In virtù di tale comunicazione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai consumatori di verificare il numero dei lotti e, nel caso corrispondesse a quello ritirato, di sospenderne l'uso.

giovedì 27 agosto 2015

Avviso per i celiaci: Coop ritira dal commercio "Grano Saraceno Biologico" Marchio Nuova Terra per errore di etichettatura

Avviso per i celiaci: Coop ritira dal commercio "Grano Saraceno Biologico" Marchio Nuova Terra per errore di etichettatura L'ingestione di glutine per una persona affetta dal morbo celiaco non è cosa da prendere alla leggera, perché potrebbe causare irritazione e infiammazione della mucosa intestinale, con conseguenti dolori addominali e diarrea; e anche in assenza di questi sintomi immediati e evidenti, assumere accidentalmente e comunque involontariamente particelle di glutine può, alla lunga, provocare tossicità e danni seri alla salute del paziente celiaco. E' facile capire quanto la "sicurezza" di un alimento sia fondamentale per un soggetto allergico al glutine … sicurezza che dovrebbe derivare dal scegliere prodotti indicati nel Prontuario degli alimenti dell'Associazione Italiana Celiachia e dalla lettura attenta delle etichette. La scritta "SENZA GLUTINE" sulla confezione di un cibo dovrebbe poi facilitare le cose, ma il recente avviso di ritiro dal mercato del lotto L20187P di "Grano Saraceno Biologico" Marchio Nuova Terra prodotto da Le Bontà srl per COOP dimostra che non può essere considerata una garanzia. Infatti la Coop ha oggi pubblicato sul suo sito un avviso con cui comunica il ritiro dai suoi scaffali di un lotto di questo alimento per un errore di etichettatura. I prodotti sono generalmente sottoposti a un rigido controllo a tutti i livelli della produzione, spiega il colosso della distribuzione e per tale ragione durante un'ispezione tra gli ingredienti di questo prodotto, sono state trovate germe di orzo (contenenti glutine), eppure sulla confezione appare la dicitura "senza glutine". Considerato l'elevato rischio per un consumatore allergico o intollerante al glutine rappresentato da questo alimento non conforme, la notizia del richiamo del prodotto dal commercio è giustamente evidenziata da Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Si raccomanda ai consumatori celiaci che l'avessero acquistato di non consumarlo e di restituire le confezioni in questione in qualsiasi punto vendita della catena dove verranno sostituite.

Kraft ritira 2 milioni di chili di pancetta in Usa. Occhio al bacon di tacchino proveniente dalla Turchia

Kraft ritira 2 milioni di chili di pancetta in Usa. Occhio al bacon di tacchino proveniente dalla Turchia. Un altro scandalo alimentare in America. Con un altro forte rischio di commercializzazione di cibi adulterati, che comunque a quanto pare non tocca l'Italia. È di questa settimana la notizia che la Kraft Heinz Company ha iniziato il ritiro dal mercato degli Usa, di 2 milioni di chili di pancetta di tacchino avariata proveniente dalla Turchia che può essere pericolosa per la salute. ll richiamo fa riferimento ad una nota della Food and Drug Administration e dell'Inspection Service con cui hanno dichiarato di aver ricevuto segnalazioni di malattie legate agli individui che hanno mangiano questo prodotto. A seguito della notizia, Kraft ha richiamato a scopo precauzionale circa 2 milioni di chili. La data di scadenza delle confezioni di bacon interessate è compresa tra il 31 maggio e il 6 agosto e sono state spedite negli Stati Uniti ed esportati in Bahamas e St. Martin dalla Turchia. La stessa multinazionale dell’alimentare ha fatto sapere che il problema, è stato immediatamente circoscritto. La carne è stata venduta negli Stati Uniti e in alcuni paesi nei Caraibi e in Sud America. Mentre risulta che nessuna segnalazione in tal senso è giunta in altri Paesi. Kraft Kraft Heinz Company ha segnalato che non è a conoscenza del numero dei consumatori ammalatisi. In ogni caso, ricorda Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è bene sottolineare che non esiste alcun rischio in Italia, anche se la notizia può avere un dannoso contraccolpo economico per le nostre aziende zootecniche. Da qui la necessità di un'informazione anche istituzionale a garanzia del consumatore.

Peste bubbonica fa una nuova vittima negli States. Da aprile quarto decesso

Peste bubbonica fa una nuova vittima negli States. Da aprile quarto decesso E' allarme peste negli Stati Uniti dopo che un anziano dello Utah, il quarto decesso da aprile, è morto per infezione di peste bubbonica. Negli ultimi quattro mesi la malattia ha provocato già undici contagi e tre decessi in Colorado, Arizona, New Mexico, California, Georgia e Oregon. Il timore è che siano i primi segni di una nuova epidemia. L'ultima vittima aveva contratto la peste ai primi di agosto. Charla Haley, del dipartimento statale per la salute, ha detto che è stata aperta un'inchiesta sulle origini del contagio. La persona, di cui non è stato reso noto nè il nome, nè il sesso o il luogo di origine, aveva passato tempo di recente in aree rurali. Gli altri morti di peste nel corso dell'anno avevano 16, 52 e 79 anni.A seguito della notizia, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, senza voler ingenerare alcun senso di panico, ma solo per semplice precauzione, invita tutti i turisti che si sono recati in particolare nei parchi degli USA negli ultimi due mesi a sottoporsi a profilassi, recandosi in primo luogo dal proprio medico curante e se dovessero avvertire sintomi influenzali ad andare presso le strutture sanitarie ospedaliere più vicine comunicando immediatamente e senza remore anche di essere a rischio di contagio. Per chi parte ed ha intenzione di recarsi comunque nei grandi parchi americani, invece, è chiaro che l’assenza di conoscenze specifiche e di cure certe sulla malattia deve comportare la massima attenzione per evitare di entrare a contatto con i roditori e con la loro saliva ed urine, pretendendo presso gli operatori turistici un’accurata pulizia e disinfezione delle tende - cabine e dei bungalow.

mercoledì 26 agosto 2015

Boom di eroina tra i giovani. La crisi e il ritorno agli anni '80. Lo Stato e le istituzioni non abbassino la guardia.

Boom di eroina tra i giovani. La crisi e il ritorno agli anni '80. Lo Stato e le istituzioni non abbassino la guardia. L'ultimo episodio è accaduto nella serata di martedì a Veglie comune del leccese dove i Carabinieri della locale stazione dopo aver notato movimenti sospetti di una coppia di fidanzati hanno scoperto nell'abitazione nella quale questi si stavano accingendo ad entrare, un gruppo di ragazzi in possesso di siringhe da insulina e che appena si sono accorti degli agenti hanno tentato di disfarsi del relativo contenuto. Sembra una scena vista e rivista negli anni '80, ma che dopo numerosi casi analoghi che quasi quotidianamente appaiono sulle cronache di tutto il Paese e quelli di punture da siringhe in spiaggia come segnalato dallo “Sportello dei Diritti” proprio nei giorni scorsi, fa tornare inevitabilmente indietro la memoria quando l'uso dell'eroina dilagava tra i giovani ed era divenuto un problema di ordine pubblico e di sanità in tutta Europa. Campagne massicce di sensibilizzazione contro i rischi connessi alla dipendenza da questo terribile oppiaceo e una normativa nazionale "anticonsumo" sempre più evoluta, avevano ridotto drasticamente il fenomeno che agli inizi di questo decennio del duemila sembrava relegato quasi nel dimenticatoio o a qualche nostalgico sopravvissuto. Ora, invece, l'abbassamento della guardia dello Stato nei confronti di questa piaga sta portando ai suoi effetti in negativo con continui sequestri che confermano le preoccupazioni di chi da sempre combatte per sconfiggerla, ossia che l'eroina, a causa della crisi e dei suoi bassi costi d'acquisto al dettaglio - per una dose sarebbero sufficienti 20 euro - che la rendono più abbordabile anche ai meno abbienti rispetto a cocaina e pasticche, è ritornata prepotentemente sulla scena, specie nella platea dei giovani a partire dai piccoli centri di provincia, con tutte le conseguenze per l'intera nostra società. Non si tratta, quindi, solo di lanciare un allarme, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Bisogna che le istituzioni prendano atto che le conseguenze di questa terribile e permanente crisi economica che porta inevitabili ripercussioni nella società, non costituisca anche la giustificazione per ridurre l'impegno delle stesse - anche attraverso una costante riduzione di uomini, mezzi e campagne di comunicazione - nell'affrontare battaglie contro fenomeni che si ritenevano vinti e che oggi, purtroppo, ritornano prepotentemente all'orizzonte. E' giunta nuovamente l'ora, quindi, che lo Stato e le amministrazioni dello stesso facciano sentire la loro voce e che si riprenda quella lotta capillare e quello spirito diffuso di prevenzione nei confronti e contro le droghe pesanti che aveva fatto vacillare il traffico di eroina fino quasi a farlo scomparire.

Documenti falsi, aumenta la contraffazione.

Documenti falsi, aumenta la contraffazione. La qualità delle contraffazioni è molto alta. Boom in Italia. La prova? Le guardie di confine in Svizzera ne hanno intercettati 520 nei primi otto mesi dell'anno Una crescita comprovata dal numero di sequestri. Sono 520, 200 in più rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, infatti, i documenti falsi scoperti da inizio 2015 durante i normali controlli delle guardie di confine della regione IV in Svizzera. La maggior parte di essi, 478, era contraffatta, gli altri falsificati nel contenuto o provenienti da furti in bianco, come segnalato dalla stampa del paese oltreconfine proprio in data di oggi. Ci sono titoli di viaggio per stranieri italiani, ma anche permessi di soggiorno che, per effetto degli accordi di Schengen, conferiscono il diritto di varcare molte frontiere europee. Un altro fenomeno riguarda i documenti autentici ma non appartenenti alla persona che li usa per identificarsi: i trafficanti di esseri umani, infatti, dispongono spesso di riserve e consegnano a clandestini passaporti con foto il più possibile somiglianti. La qualità delle contraffazioni, ha spiegato ai media elvetici lo specialista delle guardie di confine Fausto Buletti, è molto buona e sono già stati copiati anche i passaporti biometrici, dove solo il microchip rimane un ostacolo insormontabile. Il costo può arrivare alle migliaia di euro. Un vero e proprio boom, dunque, per quanto è dato da capire, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che impone alle forze dell'ordine una maggiore attenzione nei controlli poiché i documenti falsi non sono utilizzati solo per cercare di varcare i confini, ma anche per molteplici tipi di attività illecite, tra tutti le truffe nei confronti di ignari consumatori.

Botox per bambini: migliaia di giovani ricorrono alla chirurgia plastica prima di rientrare a scuola in America

Botox per bambini: migliaia di giovani ricorrono alla chirurgia plastica prima di rientrare a scuola in America. Una moda che colpisce sempre più ragazzi anche italiani Ci vediamo a settembre con un nuovo paio di seni! Potrebbe essere lo slogan del momento, in quanto l’imminente inizio dell'anno scolastico costituisce la fine non ufficiale della stagione estiva della chirurgia plastica, così gli studenti ritornano sui banchi di scuola con “tette” nuove, naso filiforme, ringiovanimento facciale e soprattutto botulino. In America ben circa 64.000 ragazzi ricorrono alla chirurgia plastica ogni anno, e la maggior parte degli interventi sono effettuati durante le vacanze estive per consentire uno spazio temporale sufficiente per recuperare o semplicemente per rimanere nascosti. La corsa alla chirurgia estetica ormai non ha età. Infatti, i pazienti dei chirurghi estetici sono sempre più giovani e due su tre hanno meno di 40 anni. Un'inversione di tendenza alla quale assistiamo da qualche anno. Nella sala d'attesa delle cliniche di chirurgia estetica si incontrano sempre più spesso donne che certo non hanno bisogno di lifting o di interventi invasivi per sembrare più giovani. E così i chirurghi estetici usano sempre meno il bisturi e sempre più la siringa. Il fenomeno che si sta diffondendo in quest’ultimo periodo negli Stati Uniti ha preso piede già da qualche anno anche in Italia. Come riferiscono gli esperti le donne americane sono molto preoccupate del loro aspetto fisico perché c'è una grande competizione, soprattutto negli ambienti di lavoro. Le donne, anche giovani, vogliono mantenersi in forma e va a ruba il lifting estetico della pausa pranzo tra punturine di Botox, filler e biorivitalizzanti. Esistono, ormai, molti prodotti iniettivi a base di acido jaluronico, capaci di stimolare i tessuti, idratarli e contemporaneamente veicolare altre sostanze quali aminoacidi, antiossidanti, sali minerali, vitamine. A questa età le donne chiedono naturalezza e maggiore lucentezza. Così i professionisti dell’estetica si occupano dei volumi del viso che iniziano a perdere consistenza. L'acido polilattico in questi casi gli aiuta molto. Lo iniettano sui punti del volto che hanno bisogno di riprendere volume. Il suo punto di forza è dato dalla morbidezza e naturalezza che lascia. Il materiale iniettato stimola, infatti, la formazione di nuovo collagene. Senza dimenticare filler liquidi che riempiono le rughe, dei fili che tirano la pelle e che si riassorbono e della tossina botulinica, molto efficace su alcuni tipi di rughe. Il rapporto tra chirurgo estetico e paziente, insomma, ormai è cambiato e il medico realizza un vero e proprio progetto di bellezza a seconda delle esigenze di chi si trova di fronte. Insomma, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di un pericoloso cambiamento nello stile di vita della società che da tempo è diventata quella dell’apparire, ma che sta degenerando in una vera e propria ossessione che merita un cambiamento di tendenza che solo attraverso una maggiore attenzione dei genitori e di coloro che hanno la custodia o che curano l’educazione dei giovani potrà essere attuato.

martedì 25 agosto 2015

E' giusto o sbagliato baciare sulla bocca i figli? Gli esperti prendono posizione dopo che il tema è tornato di attualità

E' giusto o sbagliato baciare sulla bocca i figli? Gli esperti prendono posizione dopo che il tema è tornato di attualità Sempre più spesso si vedono genitori che baciano sulla bocca i loro piccoli, il più delle volte dicendo loro anche un bel “ti amo“. Ma è giusto baciare i propri figli sulla bocca? Questo tema è tornato d’attualità dopo l’uscita del libro “The power of your child’s imagination” della psicologa americana Charlotte Reznick. La psicologa porta l’esempio di una bimba di 6 anni che, come prassi, col papà si scambia baci sulle labbra in senso di affetto. La bimba, una volta a scuola, bacia i suoi compagni sulle labbra perché per lei non c’è niente di sbagliato in quel gesto. Così non è. La bimba, infatti, nonostante baci senza malizia e sicuramente in modo innocente, potrebbe venire additata come “molestatrice sessuale”.Sempre Reznick, sul Thestir, spiega che i bambini crescendo acquistano una certa consapevolezza sessuale e quel casto bacio dato da parte dei genitori può stimolare le loro fantasie sessuali. Molti sono i bambini, che anche da molto piccoli, scoprono le loro parti intime masturbandosi e procurandosi piacere. Il bacio sulle labbra, quindi, è un gesto ad appannaggio degli innamorati. Se molti genitori, in particolare le mamme, la ritengono una bellissima dimostrazione d’affetto, la maggior parte degli esperti condivide la tesi che sia controproducente nell’educazione dei più piccoli. La bocca è una zona erogena: sarebbe bene che i piccoli capissero che la forma di piacere che si prova quando qualcuno ti bacia in quel punto del corpo non va ricercata con il proprio genitore ma con altre persone e, soprattutto, quando si è più grandi. Il problema è che i baci sulla bocca, il dire “ti amo”, sono tutte storture degli adulti che trattano i bambini come immagini di loro stessi in miniatura: attribuiscono degli schemi validi tra persone grandi ai bambini. Quindi questo gesto stimolerebbe sessualmente i bambini che avrebbero un approccio sessuale da adulti. I figli vedendo lo stesso gesto scambiato anche fra i genitori potrebbero anche porsi qualche dubbio sulla differenza dei ruoli e sulle relazioni interne alla famiglia. Quello che gli esperti sostengono è che ci debba essere una differenza fra affetto e sessualità. Ma si va oltre. Viene consigliato di evitare di farsi vedere nudi dai propri figli e, una volta che questi diventano indipendenti, evitare di toccare le loro parti intime. Anche le effusioni sarebbero da evitare davanti agli occhi dei piccoli. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, troppo spesso i figli diventano i bersagli di attenzioni un po’ troppo oppressive, asfissianti. Sarebbe bene porsi dei limiti anche nell’affettività con i propri figli, non esagerando per non dare vita a quello che si potrebbe definire “un incesto emotivo".

Oltre 4224 casi e 9 focolai di morbillo segnalati in UE/SEE negli ultimi 12 mesi

Oltre 4224 casi e 9 focolai di morbillo segnalati in UE/SEE negli ultimi 12 mesi. Le ultime informazioni dall'ECDC relative alla diffusione della malattia infettiva. Nell’ottica della tutela della salute e nella costante attività d’informazione per turisti e viaggiatori Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, comunica l'aggiornamento di valutazione rapida del rischio dell'ECDC (Ente Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie) che fornisce opzioni per la riduzione del rischio e sottolinea la necessità di prepararsi per l'individuazione tempestiva e adeguata gestione dei casi che possono manifestarsi tra i viaggiatori dopo un periodo di incubazione asintomatico. In particolare secondo la relazione del monitoraggio del morbillo e rosolia negli ultimi 12 mesi, da luglio 2014 a giugno 2015, secondo l'ECDC, sono stati segnalati da 30 paesi UE e See 4224 casi. Tuttavia il numero di casi è ancora elevato, soprattutto se si considera che il morbillo e la rosolia sono stati combattuti quest'anno al fine di eliminare in Europa queste malattie infettive. Sempre secondo il rapporto la Germania ha rappresentato quasi il 58.2% per cento dei casi. Una morte per morbillo di una bambina di 4 anni è stata segnalata durante questo periodo in Italia per una complicazione dall'encefalite acuta di morbillo. Casi di morbillo associati a questo focolaio sono stati segnalati anche in Austria, Bielorussia, Belgio, Danimarca, Francia, Lituania, Norvegia, Svezia e Regno Unito. Fuori dall'Europa, epidemie di morbillo sono segnalate dall'Algeria, Australia, Brasile, Camerun, Cile, Repubblica democratica del Congo, Guinea, Iraq, Malesia, Mali, Perù, Sud Sudan, Sudan e Taiwan. Mentre per la Rosolia nel periodo da luglio 2014 a giugno 2015, sono stati segnalati 2808 casi in ventisette paesi della UE/SEE. La Polonia ha rappresentata il 93.9% di tutti i casi segnalati di rosolia nell'arco di 12 mesi. Il più alto numero di casi è stato osservato tra i soggetti fra i 5-9 anni e 1–4 anni. Trenta-due per cento dei casi sono state vaccinate. Tuttavia, questa figura deve essere interpretato con cautela come meno dell'1% dei casi sono stati confermati attraverso prove di laboratorio. Le Americhe sono state dichiarate immuni dalla rosolia e sindrome da rosolia congenita alla data del 29 aprile 2015. L’OMS, in stretta collaborazione con la UE, continua a seguire da vicino la situazione e a condurre la valutazione del rischio in base alle ultime informazioni.L’OMS raccomanda ai viaggiatori verso i Paesi con focolai noti di di seguire corrette pratiche di sicurezza . Inoltre incoraggia i Paesi a continuare a rafforzare la sorveglianza e di rivedere con attenzione eventuali casi insoliti, al fine di garantire la segnalazione delle infezioni umane come stabilito dal RSI (2005) e di continuare le azioni sanitarie nazionali di preparazione.

lunedì 24 agosto 2015

30% degli italiani soffre di sindrome post-vacanza. Gli esperti l’hanno descritta come una sensazione di carenza di energia

30% degli italiani soffre di sindrome post-vacanza. Gli esperti l’hanno descritta come una sensazione di carenza di energia, motivazione o tristezza nel ritorno al lavoro Una percentuale altissima pari al 30 % dei lavoratori italiani soffrono o soffriranno la cosiddetta sindrome post-vacanza di tornare al lavoro dopo le vacanze estive. Sindrome o depressione post-vacanza caratterizzata da una sensazione di mancanza di energia, motivazione o tristezza che si verifica a cavallo del periodo del rientro, ed è causata dalla rottura del processo di adattamento o di transizione tra il tempo di svago e relax e la routine del lavoro. Questa sindrome si manifesta in forma peggiore in "ambienti dotati di particolare negatività sul lavoro, coloro che svolgono attività ripetitive o tra quelli che sono poco motivati. Persone con bassa tolleranza alla frustrazione e meno 'resilienza' sono le più suscettibili a questo tipo di depressione. D'altra parte, fare periodi di vacanza lunga anziché dividerle durante tutto l'arco dell’anno può anche portare alla sindrome post-vacanza, in quanto si verifica una disconnessione maggiore e un cambiamento delle abitudini di vita drammatico. Un'abitudine dura in media 21 giorni per essere attuata, e una vacanza di un mese è più che sufficiente per una persona per adattarsi alle nuove abitudini di vita. I principali sintomi della sindrome post-vacanza, che di solito durerà circa 15 giorni, sono apatia, affaticamento, mancanza di concentrazione, nervosismo, stress, tristezza e, talvolta, disturbi del sonno. In casi più gravi potrebbero verificarsi ansia, cefalea e malessere generale. Inoltre, molte persone che non soffrono di depressione post-vacanza hanno un’immagine di affaticamento o stress dopo le vacanze associata con il cambiamento delle abitudini. Alcuni semplici consigli che più che dagli psicologi vengono dal buon senso, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", possono essere utili per prevenire l’insorgenza di questo problema così diffuso. In primo luogo, è essenziale cercare di pensare positivo e vedere il ritorno al lavoro come una buona cosa e non un peso. In questo modo, sarà più facile tornare alla routine, se si pensa che riprenderanno le relazioni con i colleghi o la creazione di nuove motivazioni. In previsione della depressione post-vacanza, è più consigliabile eseguire le abitudini precedenti pochi giorni prima di entrare al lavoro. In questo modo, è preferibile tornare dalla destinazione di vacanza pochi giorni prima di riprendere. Inoltre, durante i primi giorni, gli esperti consigliano di andare al lavoro senza fretta e tornare a riprendere gradualmente le attività. Infine, sport e buon cibo possono rendere più facile il ritorno alla routine.

Altro colpo alla libertà di informazione in Russia: oscurato Wikipedia per un articolo sull'hashish.

Altro colpo alla libertà di informazione in Russia: oscurato Wikipedia per un articolo sull'hashish. L'ultimo schiaffo alla libertà d'informazione, che ha già duramente colpito non solo giornali e TV, ma anche internet, è stato annunciato lunedì: oscurata la versione russa di Wikipedia, reo di aver pubblicato un articolo sul charas, un tipo di hashish prodotto dall'estrazione della resina di cannabis. Roskomnadzor, l'agenzia federale per i mass media, le ha ordinato di bloccare la pagina incriminata ma l'enciclopedia universale ha spiegato che il protocollo protetto usato ('https') non lo consente e sarà costretta a bloccare tutte le risorse. Il sito è attualmente uno dei più visitati del Paese, circa 1,5 mln di collegamenti l'ora. L'articolo in questione era stato vietato a giugno da una corte di Astrakan, con una inedita sentenza censoria su un contenuto di Wikipedia. Nei giorni scorsi il direttore esecutivo di Wikimedia.ru, Stanislav Kozlovski, aveva difeso la pubblicazione sottolineando che si basa su informazioni riprese dal sito dell'Onu e su fonti accademiche. Che alle autorità russe non piacesse l'enciclopedia on line promossa da una fondazione Usa non era un mistero: alla fine del 2014 la Biblioteca presidenziale, intitolata al defunto presidente Boris Yeltsin, aveva annunciato il progetto di creare insieme alla Biblioteca nazionale di Russia e all'associazione russa delle biblioteche "una alternativa a Wikipedia", ritenendo che quella attuale non abbia "sufficienti informazioni dettagliate e affidabili sulle regioni russe e sulla vita del Paese".Già in primavera Roskomnadzor si era già scagliato contro contro Google, Facebook e Twitter minacciando multe e divieti se non avessero bloccato le pagine internet con quelli che le autorità russe considerano "contenuti estremisti" e non avessero condiviso le informazioni sul traffico online. E’ un nuovo attacco alla libertà di stampa, denuncia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Dirittiil più subdolo e iniquo. Quindi un duro, nuovo colpo alla democrazia, un ko finale a quella informazione “no profit” che è la voce più vicina alla comunità, strumento indispensabile di pluralismo, partecipazione, cultura. Un passo dopo l'altro, addio libertà di stampa in Russia.

Allergan richiama collirio con corpo estraneo dal mercato statunitense. Trovate impurità.

Allergan richiama collirio con corpo estraneo dal mercato statunitense. Trovate impurità. Avviso dato dall'azienda e non dagli organi di controllo Allergan, una società farmaceutica multinazionale con sede a Dublino, Irlanda, famosa soprattutto per il suo prodotto neurologico Botox, che si colloca tra le prime società farmaceutiche mondiali, ha avviato un richiamo volontario di uno specifico lotto dei colliri REFRESH Lacri-Lube, REFRESH PM, FML (fluorometolone pomata oftalmica) 0,1%, e Blephamide (sulfacetamide sodio e prednisolone acetato di pomata oftalmica, USP) 10%, evitando così il sequestro dal mercato statunitense. Questa decisione è stata presa, dopo che un numero limitato di clienti avevano reclamato di aver scoperto all’interno dei flaconi un “corpo estraneo color nero identificato come parte del tappo, quasi certamente creato dall'azione di svitamento del tappo del tubo di alluminio, e potenzialmente introdotto nel prodotto. Secondo un comunicato diffuso da Allergan, la multinazionale del farmaco ha scelto di avviare il presente richiamo per avere ricevuto un numero limitato di reclami di alcuni clienti. La particella di metallo, se introdotta nell'occhio, potrebbe arrecare eventi avversi quali dolore oculare, gonfiore oculare, ferita, disagio oculare o irritazione agli occhi Alla luce di tale comunicazione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rivolge un invito al Ministero della Salute affinché avvii tutte le iniziative opportune per monitorare la consistenza del richiamo anche in Italia ed eventualmente prendere le misure idonee sulla falsariga di quanto sta facendo l'azienda farmaceutica in America.

domenica 23 agosto 2015

Febbre del Nilo occidentale. Primi casi di contagio in Italia in provincia di Cremona, Parma e Reggio nell'Emilia

Febbre del Nilo occidentale. Primi casi di contagio in Italia in provincia di Cremona, Parma e Reggio nell'Emilia Nell'interesse della cittadinanza e in ausilio delle autorità preposte, lo “Sportello dei Diritti” non si ferma nell’attività informativa circa la diffusione di patologie o di possibili epidemie in relazione del monitoraggio effettuato a seguito dell'osservazione dei dati ufficiali che provengono dalle istituzioni sanitarie anche di carattere internazionale. Purtroppo, anche quest'estate siamo costretti a segnalare che dopo i casi a Sofia, Bulgaria, ulteriori casi umani del temibile virus della febbre del Nilo occidentale (WNF) sono stati rilevati nell'UE e nei paesi vicini. E non sono tardati ad arrivare anche i primi casi umani in Italia, complessivamente quattro(di cui uno asintomatica), che sono stati confermati a Cremona, Parma e Reggio nell'Emilia (2 casi), tre province già colpite quest'anno. Per quanto riguarda i paesi vicini la Romania ha riferito un caso di febbre del Nilo occidentale nella Contea di Sibiu recentemente colpita, un' area interessata anche l'anno scorso. L'Ungheria ha segnalato il primo caso di febbre del Nilo occidentale a Fejer County, un'area interessata già nel 2013. Israele ha segnalato due nuovi casi da distretti già colpiti, Tel Aviv e distretto centrale. Inoltre il virus del Nilo occidentale è stato rilevato in Russia nelle zanzare nell'area di Lipetskaja e Voronezhskaya Oblast. Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, ricorda che la segnalazione degli eventuali primi sintomi presso i pronto soccorsi può aiutare a prevenire le gravi conseguenze che il contagio può provocare specie nei soggetti più deboli ed esposti.In particolare, il virus in questione appare con febbre moderata dopo pochi giorni di incubazione, che dura da tre a sei giorni, accompagnata da malessere generalizzato, anoressia, nausea, mal di testa, dolore oculare, mal di schiena, mialgie (dolori muscolari), tosse, eruzioni cutanee, diarrea, linfadenopatia e difficoltà a respirare. In meno del 15% dei casi, negli anziani e nei soggetti più deboli, possono aggiungersi gravi complicazioni neurologiche quali meningite o encefalite. I sintomi più comunemente riportati da pazienti ospedalizzati con la forma più severa dell'infezione erano: febbre elevata, forte mal di testa, debolezza e paralisi flaccida, sintomi gastrointestinali, modificazione dello stato mentale con disorientamento, tremori, convulsioni e coma. Più rari casi di eruzione maculopapulare o morbilliforme sul tronco, collo, braccia o gambe; atassia, segni extrapiramidali come anormalità dei nervi cranici, mielite, neurite ottica, poliraciculite, attacchi epilettiformi.Generalmente il malato si rimette spontaneamente in 3-5 giorni, ma la malattia può essere anche mortale in individui anziani e immunodepressi.Ricordiamo, inoltre, che tra l'anno scorso e quello in corso numerosi paesi dell'UE avevano segnalato casi di febbre del Nilo occidentale, in particolare Bulgaria, Croazia (membro dell’Unione dal 1° luglio 2013), Ungheria, Romania e la Nostra Italia.É peraltro importante sottolineare che l'ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ogni settimana pubblica un rapporto informativo sulla febbre del Nilo occidentale che comprende mappe della attuale distribuzione geografica dei casi autoctoni umani nell'UE e nei paesi limitrofi, tra cui un confronto con i dati precedenti, un aggiornamento della situazione e una tabella del numero di casi di paese e zona. Esso è pubblicato sul sito dell’istituzione europea ogni venerdì pomeriggio. L'obiettivo del progetto è quello di informare le autorità competenti responsabili per la sicurezza della salute delle aree nelle quali risulta possibile il contagio del virus del Nilo occidentale agli esseri umani al fine di sostenere la loro attuazione della normativa sulla sicurezza della salute. Secondo la normativa europea sulla sicurezza della salute, gli Stati membri devono avviare misure di controllo per assicurare la sicurezza in caso di casi di febbre del Nilo occidentale. Una sfida importante per l'attuazione del presente regolamento è la raccolta tempestiva di informazioni accurate sulle zone colpite.

Apple richiama lo smartphone iPhone 6 Plus. La fotocamera è difettosa. Interessati al ritiro milioni di telefoni?

Apple richiama lo smartphone iPhone 6 Plus. La fotocamera è difettosa. Interessati al ritiro milioni di telefoni? Se dubitate che il vostro smartphone iPhone 6 PLUS scatta spesso foto sfuocate o mosse, potrebbe non essere colpa vostra. Apple ha infatti avviato un richiamo per la fotocamera dei modelli venduti approssimativamente tra settembre 2014 e gennaio 2015 poichè questi telefoni possono montare un componente difettoso nella fotocamera e quindi scattare le foto in modo sfocato. Se avete acquistato un iPhone 6 PLUS in quel periodo, ma anche successivamente, dato che i lotti di produzione vanno in giro per parecchio tempo, potete togliervi subito lo scrupolo inserendo il numero di serie sul sito che Apple ha adibito allo scopo. Infatti Cupertino ha specificato l’elenco dei codici seriali dei prodotti interessati sul suo sito all'indirizzo https://www.apple.com/it/support/iphone6plus-isightcamera/. Probabilmente si tratta di un numero enorme di unità interessate dal possibile difetto. I clienti che hanno acquistato questo articolo e non il modello normale che non ne è affetto, non avendo stabilizzazione ottica, riferisce Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, devono prestare attenzione in quanto non saranno contattati direttamente dagli operatori ma dovranno verificare il modello oggetto del richiamo sul sito sopra indicato. Ribadiamo che i proprietari possono verificare se il loro telefono è incluso nel richiamo immettendo un numero di serie su questo sito web. I numeri di serie si trovano sotto "Impostazioni> Generali> Info" su un iPhone. E 'anche sulla scatola originale del dispositivo che può essere consultato su iTunes.

Una tazza di caffè consuma 140 litri d'acqua, 1 chilo di tè, 8860 litri. Ecco il costo di acqua per produrre gli alimenti. Uno studio lo rivela

Una tazza di caffè consuma 140 litri d'acqua, 1 chilo di tè, 8860 litri. Ecco il costo di acqua per produrre gli alimenti. Uno studio lo rivela Quanta acqua ci vuole per produrre un caffè? Al Pianeta Terra una singola tazza costa 140 litri d'acqua, più 0,1 metri quadrati di terreno, più le perdite di foreste e biodiversità anche se dal nostro punto di vista il prezzo di un caffè è quello praticato dai baristi. I ricercatori dell'università del Kansas, per la tutela dell'acqua hanno realizzato un vademecum per raccontare quanto "costano" in termini di acqua le produzioni di alcuni beni di largo consumo, in particolare il caffè e quindi sensibilizzare sul potenziale spreco di una risorsa così preziosa. Lo studio ha esaminato il modo in cui la produzione di massa ha colpito la natura e le risorse economiche degli agricoltori. In nazioni come Colombia, Honduras, Guatemala, Brasile, Vietnam ed Etiopia, negli anni Settanta e Ottanta si è verificata una tecnicizzazione della produzione di caffè, volta a soddisfare la crescente domanda dell'Occidente. Questo processo, spiegano gli studiosi, ha reso i sistemi di coltivazione simili a quelli di frumento e soia: grandi campi soleggiati hanno preso il posto dei piccoli appezzamenti di terra all'ombra delle foreste; la varietà robusta, resistente al sole, ha preso il posto della più pregiata arabica; gli agricoltori sono stati spinti a coltivare esclusivamente caffè senza diversificare colture e fonti di reddito. La differenza tra i due metodi è innanzitutto nel consumo d'acqua: le nuove colture intensive, dalla resa maggiore, hanno un fabbisogno molto più elevato, tanto che per una singola tazza di caffè si possono calcolare 140 litri di impronta idrica, ossia di acqua necessaria alla produzione. A confronto una tazza di tè, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” richiede 29 litri e un quinto del terreno agricolo, cioè 8860 litri d'acqua per produrne un chilo, stando al rapporto recentemente diffuso da 'Friends of the Earth'. Non solo: per far posto alle piantagioni di caffè è stata portata avanti una massiccia deforestazione, che il Wwf alcuni anni fa ha quantificato in oltre 10mila km quadrati solo in America centrale, con conseguenze anche sulla biodiversità. Gli effetti delle deforestazione sono stati indagati l'anno scorso dai ricercatori dell'università del Texas: uccelli migratori e pipistrelli hanno perso il loro habitat, le api sono andate via e con loro la preziosa impollinazione, l'ecosistema ha rinunciato ai filtri che depurano aria e acqua, il terreno si è fatto meno ricco di nutrienti e meno resistente alle piogge. Infine per il vino, l'impronta idrica è di 610 litri per kg: significa che un solo bicchiere costa 110 litri d'acqua.

Otto Motivi per bere il caffè

Otto Motivi per bere il caffè. Allevia i dolori, allungando l'aspettativa di vita e riduce le probabilità di soffrire di depressione La maggior parte delle persone hanno consumato la bevanda più bevuta al mondo dopo l'acqua, il caffè, servito tutte le mattine per abitudine, piuttosto che per "svegliare". I dati più recenti fanno luce sul potere di questo elisir di alleviare il dolore, allungando l'aspettativa di vita e riducendo le probabilità di soffrire di depressione. In un solo anno in Italia circa 24,14 milioni, hanno consumato l'equivalente di600 dosi a persona. Tuttavia, solo pochi sono consapevoli del lungo elenco di vantaggi che può fornire l'apporto giornaliero. 1. caffè e cuore non sono incompatibili: la bevanda ha sempre occupato una posizione privilegiata nell'elenco degli alimenti che causano problemi cardiovascolari. Anche se gli studi recenti dimostrano che non è solo dannoso per il cuore, ma che, consumato con moderazione, il caffè riduce al minimo le probabilità di subire un attacco di cuore. Il motivo? Aiuta la riduzione di calcio nelle arterie evitandone l'ostruzione. 2. vita più lunga: fino al 10% nel caso degli uomini e il 15% delle donne. Uno studio effettuato tra 400.000 persone in un periodo di 15 anni ha concluso che bere un caffè al giorno migliora l'aspettativa di vita. I risultati non variano se si consuma decaffeinato, il che dimostra che la formula della gioventù non è direttamente associata con la caffeina, ma ad altre componenti del caffè. Lunga vita al caffè! 3. alleato della bellezza: molto tempo fa anche l'industria di bellezza ha scoperto le proprietà cosmetiche del caffè: creme anti-cellulite, contorno occhi ed esfolianti... Applicata sulla pelle la caffeina aiuta la circolazione, ma i vantaggi vanno oltre. Bere un caffè al giorno protegge l'organismo dai radicali liberi, principali responsabili dell'accelerazione dei processi d'invecchiamento della pelle. Il caffè aiuta a mantenere giovane il derma evitando la comparsa di rughe precoci e promuove l'elasticità e la vitalità della pelle. 4. mantiene la linea: combinato con una dieta equilibrata, il caffè risulta essere il perfetto alleato per tenere il grasso a bada. I nutrizionisti consigliano di berlo ogni giorno perché aiuta il corpo a sbarazzarsi del grasso accumulato. 5. antidepressivo: la scienza ha scoperto un valido concorrente al cioccolato come rimedio per alleviare le pene: ebbene sì, il caffè. Uno studio, condotto per 10 anni e che ha contato della collaborazione di più di 50.000 donne, dimostra che le persone che consumano caffè al giorno hanno fino al 20% in meno di probabilità di soffrire di depressione. La riduzione non si é osservata nelle donne che hanno consumato caffè decaffeinato. 6. ferma il dolore: medicina per l'anima e il corpo. Un rapporto pubblicato da BMC Research Notes assicura che il consumo di caffè può ridurre il dolore del collo e delle spalle fino al 14%. Questo potere analgesico si aggiunge al suo utilizzo per alleviare il mal di testa. 7. memoria a lungo termine: che il caffè aumenti le prestazioni intellettuali è un dato di fatto ma il consumo giornaliero di caffè promuove la memoria a lungo termine e riduce significativamente la probabilità di soffrire di malattie degenerative come il morbo di Alzheimer (- 65%) o morbo di Parkinson (- 50%), almeno secondo alcuni studi. 8. prima, durante e dopo lo sport: la caffeina aumenta i livelli di adrenalina generando una maggiore predisposizione e motivazione a praticare esercizi. Durante la pratica, promuove la contrazione muscolare che allevia la sensazione di stanchezza e aumenta le prestazioni sportive. La caffeina, inoltre accelera la guarigione e riduce il dolore muscolare dopo lo sforzo sono al 48%. Il caffè ed il movimento è il formato perfetto per combinarsi con attività sportive. Ovviamente queste virtù riguardano un consumo moderato della bevanda più bevuta dagli italiani e non solo, ma per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, in ogni caso non bisogna mai esagerare.

Campagna razzista per la donazione del sangue del Ministero della Salute in collaborazione con la Presidenza del Consiglio

Campagna razzista per la donazione del sangue del Ministero della Salute in collaborazione con la Presidenza del Consiglio.Cittadini segnalano allo "Sportello dei Diritti" il messaggio discriminatorio che sarebbe valido solo per i "630 mila italiani" che hanno bisogno di sangue. E gli altri "non italiani"? Il Ministero rettifichi immediatamente o intervenga l'AGCM Lo scorso 15 luglio il Ministero della Salute in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e d'intesa con il Centro Nazionale Sangue e il coordinamento C. I.V.I.S. delle associazioni maggiormente rappresentative del settore (AVIS, CRI, FIDAS, FRATRES) ha lanciato la campagna di comunicazione "Il tuo sangue, una botta di vita" che é visibile sui media ed anche sul canale YouTube al link http://youtu.be/RrFWExNYqK8. Un'iniziativa importante e che merita la massima attenzione - perché donare il sangue é sinonimo di solidarietà che può salvare veramente vite umane, salvo che per la natura razzista del messaggio lanciato nella parte in cui si parla di "630mila pazienti italiani che hanno bisogno di sangue..." come se, ci hanno fatto notare alcuni cittadini che ce lo hanno segnalato, tutti gli altri "non italiani" non ne abbiano bisogno. Una campagna di comunicazione, quindi, per così dire, escludente, che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, merita una rettifica immediata su ogni canale di comunicazione da parte del Ministero della Salute e della Presidenza del Consiglio dei Ministri o un intervento dell'autorità di vigilanza, l'AGCM, in caso di inerzia governativa.

sabato 22 agosto 2015

Alberghi spagnoli nel mirino Ue. Inglesi e tedeschi pagano di più.

Alberghi spagnoli nel mirino Ue. Inglesi e tedeschi pagano di più. Gli imprenditori del turismo spagnolo sono sospettati di praticare prezzi diversi a seconda della nazionalità degli ospiti. La denuncia di alcune associazioni di consumatori, amplificata da un'inchiesta del Mirror, ha messo in moto la Commissione europea. Gli alberghi spagnoli avrebbero fatto pagare un prezzo maggiorato a visitatori britannici e tedeschi, quindi sulla base della loro nazionalità. E questa condotta, nell’ottica di una campagna contro la ‘discriminazione dei prezzi’ in Europa, violerebbe il codice dell’Unione. Applicare prezzi diversi in mercati diversi non è illegale ma serve trasparenza. Ai consumatori non deve essere preclusa la possibilità di accedere alle offerte di altri mercati, almeno non senza una valida giustificazione. La discriminazione dei consumatori su base geografica, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è un tema di cui sempre più spesso l'Ue si sta interessando. Il giro di vite di Bruxelles ha implicazioni più ampie sul settore della vendita al dettaglio e su quello dei servizi: la Commissione ha in esame denunce contro Disneyland Paris, gli skilift austriaci, i musei e servizi di Venezia. Praticarla non è difficile, basta che un sito che riindirizzi automaticamente su un altro o l'introduzione di restrizioni ricavate dall'indirizzo IP o dalla carta di credito. Per la Spagna potrebbero esserci conseguenze molto critiche. Se il paese non adotta provvedimento alcuno contro il tour operator e imprenditori del turismo, la Commissione potrebbe decidere infatti di portare la Spagna dinanzi alla Corte europea.

Rasff, sistema di allerta rapido comunitario: vongole contaminate da alto numero di Escherichia coli vendute in tutta Italia e all'estero

Rasff, sistema di allerta rapido comunitario: vongole contaminate da alto numero di Escherichia coli vendute in tutta Italia e all'estero Attenti alle vongole che trovate nel piatto: potrebbero essere contaminate, e dunque pericolose per la salute. Immesse sul mercato delle vere e proprie bombe batteriologiche in grado di creare insidie sanitarie. E di uccidere. Lo dimostra ancora una volta un'allerta alimentare per le vongole di mare contaminate da Escherichia coli che ha riguardato tutta l'Italia e ora coinvolge i Paesi dell'area del Mediterraneo. A divulgare l'allarme, all'estero ed in Italia è Rasff, il sistema di allerta europeo per la sicurezza alimentare che ha appena rilasciato un documento sugli alimenti a rischio consentendo di ritirare prodotti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica in poco tempo attraverso la condivisione delle informazioni tra stati membri. Dal quadro che emerge dal sistema dei controlli ad essere evidenziato è ancora una volta per quest'anno è l'allerta inviata del 21 agosto, per la presenza di alto numero di Escherichia coli in vongole di mare (Venus gallina o Chamelea gallina - rif. 2015.1058 del 21/08/2015). Nello specifico, su ordine dell' autorità, è stato disposto il ritiro dal mercato dei prodotti contaminati in tutta Italia e all'estero. Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita chiunque avesse acquistato questi prodotti a non consumarli e a consegnarli al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale. La questione è abbastanza delicata perchè la contaminazione riguarda un batterio particolarmente patogeno ben noto ai microbiologi.

Il centro della città di Lecce invaso dalle erbacce. Ecco la città a Ferragosto

Il centro della città di Lecce invaso dalle erbacce. Ecco la città a Ferragosto. Incuria e degrado segnalati in via Cota, via Foscarini e via Torre Del Parco. Non siamo in aperta campagna ma nel pieno centro economico e commerciale della città di Lecce dove il degrado manifestato dalla presenza di erbacce altre più di un metro, la fanno da padrona sui marciapiedi destinati al transito pedonale. Siamo in via Cota, via Foscarini e via Torre Del Parco dove alcuni cittadini hanno voluto segnalare la situazione in cui si trova una città che appare destinata a vivere solo sugli allori di un passato glorioso ma che a causa di amministrazioni inerti succedutesi nel tempo non solo ha chiuso gli occhi verso il futuro ma che non guarda al presente dei propri cittadini. Come associazione rileva infatti Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, da tempi non sospetti rilanciamo le denunce dei cittadini esasperati e alla decadenza di una intera città che al di qua del perimetro delle vecchie mura urbiche manifesta un disagio al pari delle peggiori realtà del mezzogiorno ponendo i cittadini in una discriminatoria classifica tra cittadini di serie A e B. E' giunta l'ora che il sindaco prenda atto dello sfacelo che vive il centro "non storico", le periferie e le marine e faccia conoscere alla città quali sono le sue intenzioni quale guida di una comunità che non vuole e non può più aspettare.

venerdì 21 agosto 2015

Carlo Alberto Dalla Chiesa. Martire della Mafia dimenticato.

Carlo Alberto Dalla Chiesa. Martire della Mafia dimenticato. Lo "Sportello dei Diritti" rilancia l'appello della figlia contro l'oblio sulla morte del padre. Ha ragione Rita Dalla Chiesa ad essere triste e indignata per l'oblio caduto sulla morte del padre. Il genitore era il Generale dei Carabinieri inviato nel 1982 come Prefetto in Sicilia allo scopo di combattere la Mafia e che venne trucidato pochi mesi dopo il 3 settembre dello stesso anno in un terribile attentato a colpi di kalashnikov. Ed é ancor più triste e assurdo pensare che sulla sua lapide di via Isidoro Carini, a Palermo, non ci siano né fiori o biglietti di ringraziamento per il suo sacrificio nonostante quanto segnalato dalla figlia Rita qualche settimana fa. E mentre si discute dell'opulento funerale di Casamonica, celebrato a Roma in barba ad uno Stato sempre più complice della criminalità, anche Grazie a tutti». Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che da giovane ufficiale dell'Arma di stanza a Palermo ebbe modo di conoscere il Generale Dalla Chiesa, rilancia il sentimento d'indignazione che scaturisce dalle immagini dell'abbandonata lastra commemorativa postate da Rita Dalla Chiesa e non può più sfuggire alle autorità ma soprattutto ai tanti palermitani e siciliani onesti che certamente avranno modo di dimostrare sin da subito che il martirio di quell'uomo delle istituzioni non é stato invano.

GB: non vedente colpito con il taser dalla polizia. Lo Stato lo risarcisce

GB: non vedente colpito con il taser dalla polizia. Lo Stato lo risarcisce. Avevano confuso il suo bastone bianco con una spada da samurai. La polizia della contea di Lancashire, in Inghilterra, ha colpito con il taser, la pistola elettrica in dotazione alla polizia britannica, un disabile di 61 anni, confondendo il suo bastone con una spada da samurai. Il fatto è accaduto nel 2012. Alla vittima ora è stata offerta una somma a titolo di risarcimento per l'uso di 'forza eccessiva' da parte della polizia. L'uomo, la cui identità è rimasta sconosciuta, stava camminando per incontrare dei suoi amici in un bar, quando fu colpito alle spalle da un ufficiale di polizia. Dopo il grave errore, imbarazzato, il poliziotto si era scusato confermando che era stata fatta una segnalazione sbagliata. Giovedì è arrivata la proposta economica da parte della polizia di Lancashire che ha interrotto l'azione legale con un risarcimento dei danni. Il Sovrintendente Capo Stuart Williams, ha dichiarato al momento che la Polizia di Lancashire ha profondamente deplorato l'incidente nonostante il fatto che l'agente non fosse stato sospeso dal servizio. In questo caso in Inghilterra, la relativa impunità per l'uso eccessivo della forza da parte delle forze di polizia, nei confronti di un disabile, aveva fatto crescere l'indignazione pubblica e la frustrazione, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Con il risarcimento di giovedì giustizia è fatta.

Allerta europea per salmonelle nelle barrette al cioccolato Dr. Schär Twin Bar.

Allerta europea per salmonelle nelle barrette al cioccolato Dr. Schär Twin Bar. Lo segnalano oggi gli Uffici federali della sicurezza alimentare tedesco e svizzero che raccomandano alla popolazione di non mangiarle. Il prodotto è venduto anche in Italia I comunicati diffusi ieri ed oggi dagli Uffici federali della sicurezza alimentare tedesco e svizzero (USAV) sono molto chiari e non lasciano spazio a dubbi. Nelle barrette al cioccolato Dr. Schär Twin Bar è stata accertata la presenza di salmonelle. Non possono essere esclusi rischi per la salute. I supermercati a loro volta dovrebbero avere sbandierato un cartello per avvisare i clienti. Le autorità raccomandano di non consumare il prodotto, che è stato nel frattempo già stato ritirato dal mercato.L'USAV è stato informato tramite il Sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi dell'Unione europea (UE). Poiché le barrette in questione sono vendute anche in Svizzera, è stato subito disposto il loro ritiro dagli scaffali, puntualizza la nota.Il prodotto si presenta sotto forma di tre barrette da 21,5 grammi ciascuna il cui numero del lotto è 5142 e 5146, in vendita nei negozi di prodotti dietetici, negozi di prodotti biologici, drogherie, farmacie e negozi di alimentari al dettaglio, precisa l'USAV nel comunicato.Le salmonelle sono batteri che possono provocare problemi intestinali: entro le 6-72 ore causano dolori al ventre accompagnati da febbre, vomito e dissenteria. Alle persone che avessero già consumato questi prodotti e presentassero tali sintomi si consiglia di consultare il medico di famiglia. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rilanciando l'allerta riportata dai portali del governo tedesco su Lebensmittelwarnung.de e quello svizzero (USAV), invita i consumatori di astenersi dall’acquisto delle barrette al cioccolato Dr. Schär Twin Bar invitando chi lo ha già effettuato a non utilizzare il prodotto e a riconsegnarlo al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione.

giovedì 20 agosto 2015

Come una birra agisce sul nostro organismo 24 ore dopo averla bevuta

Come una birra agisce sul nostro organismo 24 ore dopo averla bevuta. Dopo gli effetti della Coca-Cola e di una Red Bull, vediamo quelli dell'alcol Molti di noi amano il gusto di una delle bibita in assoluto preferite, ma alcuni ricercatori stanno prendendo di mira la birra, raccontando cosa subisce il corpo nelle ore successive al consumo. E dopo la ricerca condotta dal dottor Niraj Naik, con la Coca Cola, che ha delineato alcuni problemi per la salute sul suo blog "Teoria della Verità" ed i risultati delle Energy Drink adesso, rileva, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il sito inglese alcoholgifts.co.uk ha deciso di indagare gli effetti della birra, e più in gnerale dell'alcol, sul nostro organismo. E spiega come agisce l'alcol una volta introdotto nel nostro corpo. Andando ad anlaizzare le varie fasi dai primi 5 minuti dall'assunzione stessa, fino al risveglio del giorno dopo. Il portale inglese ha anche redatto un'infografica a riguardo. Di seguito vediamo le varie fasi sull'azione dell'alcol una volta immesso nel nostro corpo: •Dopo 5 minuti. Una volta bevuto il primo sorso l'alcol arriva nello stomaco, da cui verrà assorbito e immesso nel flusso sanguigno. Entro 5 minuti l'alcol è già in circolo, arrivando a muscoli e cervello. •Dopo 10 minuti. Il corpo tende a rigettare l'alcol, percependolo come un veleno. •Dopo 15 minuti. Il desiderio dell'organismo di rigettare l'alcol induce il corpo a produrre l'enzima alcol deidrogenasi, che andrà a scomporre la bevanda alcolica ingerita in varie componenti chimiche. Una trasformazione utile a liberarsi anche della sbornia. E' infatti quando si beve più di quanto il fegato possa sopportare che ci si sente ubriachi. •Dopo 20 minuti. Si iniziano a sentire gli effetti dell'alcol. Che possono presentarsi come un senso di euforia o di testa leggera. •Dopo 45/90 minuti. In questo lasso di tempo l'alcol raggiunge il suo picco massimo all'interno del nostro sangue. •Dopo 1 ora. Si sente lo stimolo di andare in bagno. E' questo l'effetto disidratante che ha l'alcol sul nostro corpo. Se a questo punto si decide di smettere di bere, subentra un senso di stanchezza. Che porterà a un sonno disturbato a causa della disidratazione. •Dopo 12/24 ore. A dipendenza di quanto hai bevuto, il giorno dopo potrai risentire degli effetti più o meno marcati del dopo sbornia. Si avrà mal di testa, confusione, sete, tremore e pallore. Gran parte di queste conseguenze sono dovute proprio alla disidratazione vista nel punto precedente.

Usa buste di plastica per alimenti come preservativi per stuprare la figliastra centinaia di volte.

Usa buste di plastica per alimenti come preservativi per stuprare la figliastra centinaia di volte. Sacchetti per alimenti al posto del preservativo. Quarantenne condannato ieri a otto anni di carcere da un tribunale svizzero Probabilmente nessuno aveva ancora usato un sacchetto di plastica che contiene alimenti come preservativo, come invece ha fatto un quarantenne condannato ieri a otto anni di carcere da un tribunale svizzero. La protagonista di questa brutta storia è una ragazza, oggi 21enne, violentata dal patrigno tra le 400 e 1000 volte. Le aggressioni sessuali sarebbero state perpetrate ogni volta che la madre della giovane dormiva o quando era al lavoro, in un periodo che va dal 2007 al 2011. L'aggressore, inoltre, non avrebbe usato sempre un preservativo. A volte si proteggeva con un sacchetto per alimenti di plastica, a volte non usava nulla. La ragazza è rimasta incinta quando aveva solo 14 anni. Il 41enne, originario dei Caraibi, l'ha pure costretta ad abortire in una clinica dichiarando ai medici che aveva avuto rapporti non protetti con un tedesco. L'imputato, che è stato arrestato nel 2012, ha continuato a negare i fatti. Davanti ai giudici, ha anche cercato di mostrarsi come la vera vittima di tutta questa storia, sostenendo di essere il bersaglio di un complotto di famiglia. Ma nessuno gli ha creduto. Le indagini hanno rivelato che lo stupratore aveva legami con altre tre donne, oltre a quella con la moglie svizzera, madre della giovane. Oltre al carcere l'uomo dovrà pagare 50mila franchi di danni alla vittima. L'imputato ha assicurato però che ricorrerà in appello. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è una storia di disagio che lascia sconvolti tutti e che evidenzia come le istituzioni debbano essere vicine alle famiglie specie quando ci sono minori in casa.

Dalla Russia. 500 tonnellate di formaggio sequestrati per oltre 30 milioni di dollari di valore

Dalla Russia. 500 tonnellate di formaggio sequestrati per oltre 30 milioni di dollari di valore. Il FSB, il servizio segreto della Federazione, ha spezzato la catena di un contrabbando internazionale di formaggio dopo l'embargo imposto da Putin alle importazioni. I russi cercano di sopperire all'interruzione dell'importazione dei nostri prodotti che sta causando gravi danni all'economia italiana. Sanzioni alla Russia da ripensare Martedì scorso, il FSB, il servizio segreto della Federazione Russa, erede del KGB sovietico, ha annunciato di aver rotto con successo un "catena di contrabbando di formaggio" internazionale, che si stima essere in possesso di quasi 500 tonnellate di prodotto alimentare. La polizia ha riferito di aver sequestrato 30 milioni di dollari di prodotti caseari e arrestato sei persone in relazione a questo reato. Dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha vietato le importazioni di alimenti provenienti dagli Stati Uniti, l'Unione Europea, il Canada, l'Australia, e una manciata di altri paesi in rappresaglia per le sanzioni occidentali imposte alla Russia a causa del suo coinvolgimento in Ucraina, le operazioni di contrabbando cibo hanno cominciato a saltar fuori in tutto il paese, gestite da persone che mirano a fare qualche soldo extra fornendo parmigiano e altri beni illeciti al pubblico russo. Questa ultima operazione, tuttavia, sembra essere una delle più grandi e più complesse realizzate fino ad oggi, dicono gli osservatori, segnalando quanto i russi sono disposti a fare per procacciarsi questo bene che in periodi d'embargo appare come l'oro.Lo schema sembra essere più sofisticato di quanto dovrebbe essere la semplice importazione di formaggio bandito. La dichiarazione del ministero degli interni ha suggerito che il gruppo criminale aveva importato clandestinamente caglio o altri prodotti alimentari utilizzati per fare il formaggio, che sono anche vietati da quando ci sono le sanzioni. Avrebbero poi prodotto formaggi contraffatti economici in loco, aggiunto etichette false e fatti passare come prodotti di lusso europei vietati. I divieti hanno reso il formaggio straniero una merce molto ambita in Russia, tanto che le autorità locali hanno lanciato un vero e proprio piano d'attacco contro le importazioni illegali. Alla fine di luglio, la polizia ha riferito di aver arrestato un uomo che tentava di entrare dalla Polonia nella provincia russa di Kaliningrad, con 460 chilogrammi di formaggio vietato stipati sul sedile posteriore e il bagagliaio della sua auto. L'uomo poi aveva riferito che il formaggio non era destinato a scopi commerciali.In risposta alla proliferazione delle illegali tentativi di contrabbando di cibo, il 6 agosto il governo ha lanciato una nuova politica che prevede che il cibo proibito sia confiscato alla frontiera e distrutto pubblicamente. Numerosi video da allora sono emersi con i bulldozer che schiacciano grandi quantità di formaggio con un atteggiamento che é stato denominato come "formaggicidio". Durante il fine settimana, funzionari del settore di vigilanza alimentare hanno riferito che circa 600 tonnellate di cibo erano state distrutte dal momento che le nuove regole erano entrate in vigore.Nel frattempo, le autorità russe sono stati impegnate a spegnere e ad attivare azioni legali contro siti web sospettati di aver venduto merci americane ed europee bandite.Martedì scorso, un numero verde è stato anche stabilito in modo che i cittadini interessati possono anonimamente riferire su coloro che sospettano di spaccio di formaggio contrabbando e altri prodotti vietati.Sempre martedì scorso le autorità hanno effettuato sopralluoghi in 17 luoghi diversi, tra cui vari magazzini riforniti con formaggio. La notizia ha portato a qualche risatina nella stampa internazionale che ha descritto queste operazioni come vere e proprie retate in vecchio stile.Di fronte a una carenza di prelibatezze tradizionalmente importate, i caseifici locali hanno intensificato la produzione per colmare alcune delle lacune. Ma anche se la produzione di formaggi locali è aumentato del 30 % dall'inizio del 2014, sono molti in Russia a sostenere che i formaggi importati sono ancora difficili da sostituire. Nikolai Borisov, il titolare di tre ristoranti italiani a Mosca, intervistato da Bloomberg ha risposto che "Si può fare la pizza con il formaggio russo, ma non sarà assaggiare nulla come il cibo italiano,".Nel frattempo i prezzi del cibo, le sanzioni, divieti di importazione, e un rublo indebolito hanno causato un picco della crisi in Russia, un paese in cui milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà.Molti cittadini russi hanno utilizzato la rete per esprimere indignazione per la distruzione di questi alimenti sequestrati, e quasi 400.000 persone hanno firmato una petizione che chiede che questo cibo sia donato ai bisognosi.Ma i funzionari e le istituzioni russe non sembrano pronti a rinunciare alla guerra dalle importazioni alimentari. Ed anzi tre deputati della Duma hanno introdotto un disegno di legge che criminalizza la vendita di prodotti vietati nei negozi russi. I deputati hanno sostenuto che il divieto di vendita è necessario per migliorare la sicurezza nazionale della Russia. Secondo i funzionari russi, la banda criminale messa in arresto martedì ha spacciato i suoi prodotti illegali dal marzo 2015. Se condannati per frode, le sei persone arrestate rischiano fino a dieci anni di carcere. Quanto apparso sulla stampa internazionale, quindi, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la dice lunga, almeno indirettamente, sui pesanti danni alle nostre esportazioni di beni alimentari e non verso la Russia che fino a "ieri" era uno dei principali mercati cui erano destinati i nostri commerci esteri, che stanno causando l'assurdo embargo che ha interrotto un prezioso flusso di ricchezza che proveniva dall'Est europeo. É evidente, quindi, che bisogna ripensare ad una revisione immediata delle sanzioni e risolvere politicamente la cosiddetta "crisi Ucraina" che sta creando disastrose ripercussioni economiche nelle tasche dei nostri produttori.

Immigrazione. Emergenza “Europa”, 800'000 profughi in Germania. Secondo i media tedeschi, il fenomeno è stato sottovalutato

Immigrazione. Emergenza “Europa”, 800'000 profughi in Germania. Secondo i media tedeschi, il fenomeno è stato sottovalutato Dopo gli appelli lanciati dal Nostro Paese sullo stato di emergenza umanitaria nel territorio nazionale per l’eccezionale afflusso di cittadini provenienti dai Paesi del Nord Africa, ai più noto, almeno nella prima fase, come “Emergenza Nord Africa”, ieri anche il ministro dell'interno tedesco Thomans De Maizière ha presentato, le stime sul numero di richiedenti l'asilo attesi per il 2015. Secondo i media fino a 800'000, vale a dire il doppio rispetto a quanto stabilito in precedenza. Ad oggi il paese ha ricevuto il 43% delle richieste totali fatte in Europa quest'anno. Per la Germania si tratta di un primato assoluto, dato che le ultime previsioni parlavano di 500'000 persone. "Una sfida che riusciremo a gestire" - ha sottolineato il ministro. "È tempo di una soluzione europea", ha aggiunto. Secondo quanto riporta il giornale economico Handelsblatt, che ha citato fonti governative, il fenomeno, in crescita durante questi mesi estivi, è stato ampiamente sottovalutato dalla politica, che ha prodotto previsioni troppo ottimistiche: la testata riferisce pure del clima teso in cui il maggiore partito di governo, la CDU di Angela Merkel, tratta i dati sui profughi. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, una buona notizia in mezzo a tante tragedie anche se resta però la delusione che ad oggi non è dato comprendere il destino di queste migliaia di persone, letteralmente fuggite dai propri paesi per le gravi crisi che questi continuano ad attraversare e che probabilmente non potranno rientrare per i prossimi anni nello stato d’origine per il rischio di essere perseguitati per le più svariate ragioni.D'altro canto, quanto rilevato in Germania - che a questo punto si palesa come il paese più attrattivo d'Europa dimostrando che i nostri confini rappresentano per la gran parte dei migranti una barriera di transito - smentisce categoricamente le affermazioni di quei leader politici italiani che solo a fini populistici, agitano lo spauracchio dell'immigrazione quale primo dei nostri mali.Infine, i dati tedeschi rappresentano l'ennesima evidenza che é l’Europa intera a doversi assumersi una responsabilità collettiva e definitiva per garantire a questi migranti un futuro dignitoso, almeno dopo la fine dell’emergenza, al fine di poter dire basta ad un assistenzialismo che può essere condiviso solo in una fase critica, ma che non può durare all’infinito.

mercoledì 19 agosto 2015

Il Prosecco italiano per la prima volta batte lo Champagne in Gran Bretagna

Il Prosecco italiano per la prima volta batte lo Champagne in Gran Bretagna L'italiano spumante prosecco ha battuto lo champagne per la prima volta in Gran Bretagna, con un fatturato di gran lunga superiore al suo rivale francese, secondo una ricerca pubblicata Mercoledì. Le vendite di prosecco sono balzate del 72 per cento in valore durante l'anno a metà luglio, raggiungendo un valore stimato di un miliardo di sterline, secondo la società di ricerca statunitense IRI. "Il Prosecco è una bevanda alla moda che offre una eccellente alternativa più economica e nel contempo di qualità allo champagne", ha comunicato l'analista Toby Magill dell IRI alcoholic drinks. "Non c'è da meravigliarsi che ora superi lo champagne di valore così come il consumo e viene scelto soprattutto ai matrimoni al posto dello champagne. Sta rapidamente diventando una bevanda estiva della nazione." Al contrario, le vendite di champagne aumentato solo del 1,2 per cento di anno in anno, con un fatturato complessivo del valore di 250 milioni di sterline. Questa tendenza ha accelerato le vendite delle bottiglie di prosecco con un 78 per cento, pari a 37,3 milioni di litri rispetto al 0,4 per cento dello champagne di 9,8 milioni di litri. Tuttavia, i due marchi più popolari di champagne, Lanson e Moet, comunque sono riusciti ad aumentare le loro vendite. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, un risultato confermato anche sul mercato Usa, dove le bollicine italiane l’anno scorso hanno superato nell’off-premise lo Champagne anche in valore.

Amputata una gamba per uno shock tossico. La causa scatenante: un assorbente interno

Amputata una gamba per uno shock tossico. La causa scatenante: un assorbente interno. Lauren Wasser oggi ha una protesi al posto della gamba destra Una giovane modella di Los Angeles, Lauren Wasser, , ha rischiato di morire a 24 anni e ha dovuto subire l'amputazione di una gamba a causa di uno shock tossico dovuto ad un assorbente interno. Lei è figlia di due modelli, e a soli due mesi fa la sua prima comparsa su Vogue Italia con sua madre. Solo oggi trova il coraggio di raccontare la sua terribile storia. Tutto ha inizio il 3 ottobre 2012, quando Lauren inizia ad avvertire i primi segnali del ciclo mestruale e così va in farmacia a comprare gli assorbenti interni che usa sempre, quelli della Kotex Natural Balance, che usa da quando aveva 13 anni, cambiando l'assorbente ogni tre, massimo quattro ore. Quel giorno Lauren cambia l'assorbente mattina, pomeriggio e sera. Ma quella stessa sera si sente poco bene. Il giorno dopo i famigliari trovano l'adolescente riversa sul pavimento della sua stanza. La ragazza è portata urgentemente all'ospedale, ha la febbre altissima, i suoi organi interni stanno collassando e ha un grave attacco di cuore. I dottori non riescono a stabilizzarla, nessuno ha idea di cosa le stia succedendo finché un medico, esperto di malattie infettive, ha un’illuminazione e chiede se per caso la ragazza indossi un assorbente interno. L’assorbente è rimosso e spedito in laboratorio. Si scopre così che Lauren ha avuto una sindrome da shock tossico. La sindrome da shock tossico o TSS è un quadro clinico di particolare gravità, provocato da una tossina di origine batterica, toxic shock syndrome toxin o TSST, descritta per la prima volta nel 1978 come una gravissima tossiemia, talora rapidamente mortale, in donne durante il periodo mestruale. Molto rara, si può verificare in bambini, donne ed uomini, ma le donne mestruate che utilizzano assorbenti interni sono le più colpite; la sua incidenza negli anni si è rapidamente ridotta grazie all'ampia pubblicità e dopo il ritiro di alcune marche di tamponi dal mercato. Stime effettuate recentemente fanno pensare che l'incidenza sia ancora di circa 3 casi su 10000 donne mestruate, e che inoltre ci siano casi in donne che non usano tamponi e in donne nel periodo postoperatorio e post-partum (circa il 15%). La malattia è causata dall'enterotossina del batterio Staphylococcus aureus, che si trova comunemente nel naso e nella vagina. Negli stipiti di S. aureus isolati da casi di TSS è stata dimostrata la produzione di una nuova tossina che inizialmente è stata considerata un nuovo tipo di enterotossina. In effetti la tossina dello Shock Tossico (TSST-1) ha molti caratteri in comune con le enterotossine e, in particolare, il fatto di rappresentare un superantigene in grado di stimolare la produzione di una serie di citochine. Le manifestazioni cliniche della TSS presentano varie somiglianze con gli effetti prodotti nell'animale da esperimento con l'inoculazione delle cosiddette tossine pirogene di Staphylococcus Aureus a loro volta simili alla tossina eritrogenica prodotta da Streptococcus pyogenes. Non colpisce solo le donne, ma c'è un collegamento tra l'uso degli assorbenti interni e la sua insorgenza. Il solo uso di assorbenti interni, comunque, non giustifica l'insorgere della sindrome, il paziente deve già essere portatore di staphylococcus aureus. Circa il 20 percento della popolazione globale è portatrice di questo batterio. Prodotti simili agli assorbenti interni vengono usati dalle donne da centinaia di anni, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ma circa 50 anni fa la loro composizione è cambiata: se prima si usavano prodotti naturali come il cotone, oggi si usano prodotti sintetici come raion o derivati della plastica che, oltre a migliorare l'assorbimento, creano l'ambiente perfetto per la proliferazione dei batteri che causano la sindrome da shock tossico.