lunedì 30 aprile 2018

I ricci di mare proteggono il cuore. Dal mare nuove prospettive per la cura e la prevenzione dei disturbi cardiovascolari

I ricci di mare proteggono il cuore. Dal mare nuove prospettive per la cura e la prevenzione dei disturbi cardiovascolari Scoperte nei ricci di mare le molecole ‘amiche’ del cuore: neutralizzano i radicali liberi e favoriscono la funzionalità del sistema cardiovascolare e il flusso del sangue nei vasi. Si chiamano Ovotioli e potrebbero essere usate come integratori alimentari. Gli Ovotioli sono stati studiati da Imma Castellano e Anna Palumbo, due ricercatrici della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, in collaborazione con il gruppo di Assunta Pandolfi, dell’università di Chieti. I ricercatori hanno sperimentato le molecole sulle cellule endoteliali umane, ossia quelle che rivestono la superficie interna dei vasi sanguigni, dei vasi linfatici e del cuore. Le cellule sono state isolate dalla vena di cordone ombelicale di donne affette da diabete gestazionale e di donne sane. Con la somministrazione delle molecole di Ovotiolo si è riscontrata nelle cellule una notevole riduzione dei livelli di radicali liberi e un aumento dei livelli di una piccola molecola (ossido nitrico) nota per favorire il flusso del sangue e la funzionalità del sistema vascolare. Lo studio, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Oxidative Medicine and Cellular Longevity.

Batterio killer in pistola giocattolo ad acqua. Ministero della salute lancia l'allarme consumatori: contaminata da "Pseudomonas Aeruginosa". Ritirata dal mercato

Batterio killer in pistola giocattolo ad acqua. Ministero della salute lancia l'allarme consumatori: contaminata da "Pseudomonas Aeruginosa". Ritirata dal mercato Fate attenzione mamme. Il Ministero della salute, con una circolare datata 30 aprile, ha annunciato il ritiro immediato dal mercato della Pistola giocattolo contenente acqua " DESERT EAGLE" di fabbricazione cinese. Per la precisione si tratta di 10 cartoni pari a Kg 165: confezioni di sfere ad acqua con pistole giocattolo, esportati da Franco Vago Air & Sea Service Ltd – g/f., Fortune Industrial Bulduing - Kwun Tong, Kowloon – Hong Kong e importate e distribuite da Tridente Com S.r.l. Via Minte Bernadia 36, 33053 Latisana (Udine). Le analisi di routine eseguite sul giocattolo dall’Istituto Superiore di Sanità, hanno evidenziato una contaminazione batterica da Pseudomonas Aeruginosa, un microrganismo che può causare gravi infezioni oculari, infezioni del tratto urinario, gastrointestinale e del sistema respiratorio, dermatiti, batteriemia, infezioni a livello osseo, articolare e dei tessuti molli ed una varietà di infezioni sistemichei. Dal momento che il prodotto è un giocattolo che spruzza acqua, c’è la possibilità che esso se puntato a occhi o al viso, possa essere inavvertitamente introdotta negli occhi e, di conseguenza, indurre l’insorgenza di gravi infezioni oculari e, anche se raramente, comportare cecità. Le autorità sanitarie italiane hanno tempestivamente informato il RAPEX circa la contaminazione ed hanno provveduto ad ordinare il ritiro del giocattolo contaminato. Ad oggi non si conoscono casi di infezione correlati all'uso del giocattolo in questione. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” invita immediatamente le autorità competenti ad attivare una azione di controllo del mercato italiano, per il tipo di rischio cui è esposto il consumatore. Infatti, in Italia che ha delle norme rigidissime in merito, è vietata la commercializzazione e l’importazione di prodotti che contengano alti contenuti di batteri aerobi mesofili. Il prodotto oltre a rappresentare un rischio microbiologico dannoso per la salute umana, inoltre non è conforme al regolamento sui relativa alla sicurezza giocattoli, in Italia D. lgs. 11 aprile 2011 n. 54. questo comunicato riporta i dati inseriti direttamente nel sistema GRAS RAPEX della UE.

Svizzera: italiano in contromano sulla Mendrisio-Chiasso

Svizzera: italiano in contromano sulla Mendrisio-Chiasso. Fermato domenica al valico di Brogeda un 24enne italiano che ha continuato a guidare anche dopo l’urto contro il guardrail. Si è immesso in autostrada all'altezza di Mendrisio Un 24enne italiano è stato fermato domenica mattina, poco dopo le 6.00, alla dogana autostradale di Chiasso-Brogeda. Si era immesso sull’autostrada A2 in contromano all’altezza dello svincolo di Mendrisio e, nonostante essere andato a sbattere contro la barriera di contenimento, ha continuato a guidare fino a poco prima del confine. Il giovane, residente nel varesotto e a bordo di una vettura immatricolata in Italia, è stato denunciato per infrazione alla legge federale sulla circolazione stradale, esposizione a pericolo della vita altrui e perturbamento della circolazione. E' stato un caso che non ci siano state conseguenze gravi, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Grazie alla nuova centrale comune di allarme che ha favorito la collaborazione con le guardie di confine, il valico doganale è stato subito chiuso, “misura che ha ridotto notevolmente il numero di veicoli in transito su quella tratta e quindi il pericolo di eventuali vittime”. La sua patente e l’auto sono state immediatamente sequestrate.

Truffe online. Occhio ai falsi messaggi che indicano il conto o la carta di credito sospesi. Anche Paypal nel mirino degli hacker.

Truffe online. Occhio ai falsi messaggi che indicano il conto o la carta di credito sospesi. Anche Paypal nel mirino degli hacker. Lo “Sportello dei Diritti”: non cliccate sui link che possono portarvi su siti clone ed accedete ai conti online solo dai portali istituzionali degli istituti bancari di vostro riferimento. L’allerta anche su Commissariato di PS On Line della Polizia Postale Quanti messaggi riceviamo ogni giorno che ci allarmano sul fatto che il nostro conto corrente o la carta di credito possono essere o risultano sospesi? Si tratta di un’infinità di frodi che hacker e truffatori telematici tentano nei nostri confronti e che approfittano di una nostra minima disattenzione per accedere abusivamente ai nostri conti correnti o carte di credito e sottrarci, così, del denaro. Noi dello “Sportello dei Diritti”, ormai quotidianamente mettiamo in guardia i cittadini da questi messaggi che possiamo ricevere sulle nostre email o sulle app di messaggistica e che possono indurre a seguire le istruzioni contenute che poi alla fine si rivelano un modo per fregarci. Come ricorda la Polizia Postale attraverso un post pubblicato ieri sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” con lo screenshoot di una di queste tipiche comunicazioni: “Non ti fidare di questi link. Se proprio hai necessità accedi nella tua area personale con le credenziali evitando di farti indirizzare da link che possono inoltrarti a siti clone.” Si tratta, quindi, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, di osservare delle semplici regole prudenziali che tutti noi che utilizziamo sistemi telematici di pagamento o che semplicemente andiamo a verificare il nostro conto online, dovremmo osservare. Dunque, è bene ripetere: non cliccate sui link che possono portarvi su siti clone ed accedete ai conti online solo dai portali istituzionali degli istituti bancari di vostro riferimento. Nel caso siate comunque incappati in una di queste frodi potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le più opportune soluzioni per evitare pregiudizi.

domenica 29 aprile 2018

Richiamo europeo per noto formaggio francese con escheria coli

Richiamo europeo per noto formaggio francese con escheria coli. Un lotto specifico di Camembert de Normandie prodotto da Fromagerie du Plessis, pericoloso: la contaminazione da escherica coli produce pericolose tossine. L’allerta da Rasff riguarda molti paesi europei tra cui l’Italia. Lo “Sportello dei Diritti”: occhio al lotto Arriva direttamente dal RASFF, il sistema d’allerta rapido dell’UE, la segnalazione di un grave episodio di contaminazione alimentare che, purtroppo, riguarda numerosi paesi europei per la diffusione di un noto prodotto tipico francese. Questa volta si tratta di un richiamo di un lotto specifico di formaggio Camembert de Normandie prodotto dalla società francese Fromagerie du Plessis contaminato dal pericolosissimo batterio escheria coli che ha prodotto la pericolosa tossina shigatoxin. Con la nota ufficiale del RASFF numero 2018.1135 del 25 aprile 2018 è stato anche disposto che il formaggio sia immediatamente ritirato dal mercato. Il severo provvedimento di richiamo dal commercio si è reso necessario per tutelare la sicurezza dei consumatori in quanto, secondo l’ente che fa capo direttamente alla Commissione Europea il rischio per la salute è serio. I livelli del microrganismo patogeno escheria coli rilevato al campionamento è di 140 CFU/G, considerato molto alto. Per di più tale batterio all’interno del Camembert de Normandie in questione sarebbe stata rilevata, come detto, la pericolosa tossina shigatoxin di tipo stx1+, stx2+, eae+ nei valori di /25g che sarebbe rilasciata dal batterio. Il lotto specifico, è relativo al prodotto Camembert de Normandie AOP 250g – Camembert Excellence AOP 250g aventi scadenza 29/04/2018, 02/05/2018; 05/5/2018 ed è il numero 260218 con codice di identità FR14608001CE. L’azienda produttrice, peraltro, ha attivato un numero di telefono 0033624491912 per le informazioni sul caso. Il particolare livello di allerta si sarebbe reso necessario perché l’alimento sarebbe già stato immesso in commercio e ha creato particolare attenzione anche all’estero per l’ampia diffusione del Camembert di questo marchio. La prima segnalazione è venuta dalla Germania e dopo essere stata rilanciata dal RASFF è emerso che il formaggio, oltre al paese d’origine, è stato distribuito in Austria, Repubblica Ceca, Danimarca, Irlanda, Olanda, Spagna, Thailandia ed anche in Italia. L’estrema espansione del prodotto rende difficoltose le operazioni di richiamo. In proposito il RASFF segue la vicenda attraverso i follow-up provenienti dai paesi coinvolti. Non è da dimenticare che proprio di recente è stato segnalato un caso simile per una contaminazione da Listeria in formaggio brie dalla Francia che aveva comportato analoga procedura di ritirato dagli scaffali dei supermercati di numerosi paesi europei. Ma questa vicenda appare ancor più grave non solo per la presenza del batterio escheria coli ma anche per la produzione della tossina shiga. È noto, infatti, che le conseguenze per la salute possono essere anche assai serie con disturbi gastrointestinali, parzialmente febbrili, con possibile sanguinamento. Ciò può avvenire tra i 2 e i 7 giorni dal consumo del formaggio contaminato. Sono possibili gravi complicazioni renali, specialmente nei bambini. Al verificarsi di tali sintomi in concomitanza del consumo del prodotto è opportuno l’immediato intervento medico rendendo noto il consumo dell’alimento in questione. La stessa ditta produttrice del formaggio suggerisce ai consumatori che hanno acquistato il loro prodotto di non consumarlo e restituirlo al negozio. Non è la prima volta, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, che viene segnalata la presenza di questo pericoloso batterio in prodotti alimentari e quindi dannosi per la salute. Ecco, perchè è necessario mantenere sempre alta l'attenzione ed il sistema di allerta europeo, in questo senso, ci aiuta a segnalare tempestivamente i pericoli per i consumatori. Pertanto, si raccomanda ai consumatori, che hanno acquistato questo prodotto di far attenzione al marchio ed al lotto. Se corrisponde a quello evidenziato dal RASFF è indispensabile che non si consumi e che venga prontamente riconsegnato presso il punto d’acquisto, dove l’esercente o i suoi addetti dovranno adoperarsi per restituirne il prezzo.

venerdì 27 aprile 2018

Kaminwurzen insaccato crudo affumicato richiamto per rischio "chimico". L’avviso del Ministero della salute

Kaminwurzen insaccato crudo affumicato richiamto per rischio "chimico". L’avviso del Ministero della salute Arriva dal ministero della Salute l'allarme alimentare con cui ha dato comunicazione del richiamo di un lotto del Kaminwurzen insaccato crudo affumicato confezionato dal 6 al 24.04.2018 con marchio Sarnerspeck des Stauder Johann Stofnerhof . Il ritiro immediato dell' insaccato crudo, che viene affumicato e poi stagionato, è stato disposto dalla stessa azienda produttrice, in via precauzionale, dopo che i controlli a campione sulla carne trattata hanno segnalato la presenza fuori norma di alcuni idrocarburi. Nel dettaglio, il motivo del richiamo è il superamento dei limiti di IPA (Idrocarburi policiclici aromatici) e benzoApirene, previsti dal regolamento CE 1881-2006. Si tratta delle confezioni sottovuoto con solo etichetta bilancia con data di scadenza minima 24-7-2018. L'annuncio è stato diffuso sul sito internet del sito del dicastero nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza". Nell’ottica d’informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte alimentari, lo “Sportello dei Diritti” ricorda che la nota dei tecnici ministeriali segnala la "cessazione immediata della vendita al pubblico del solo lotto in questione". Secondo il ministero, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, c'è un rischio "chimico" che ne ha costretto il richiamo dal commercio che potrebbe procurare "gravi" reazioni allergiche.

Truffe online con finti buoni “H & M”. Falsi messaggi per buoni da 100 euro sui nostri dispostivi.

Truffe online con finti buoni “H & M”. Falsi messaggi per buoni da 100 euro sui nostri dispostivi. Lo “Sportello dei Diritti”: non rispondete a fantomatiche proposte di regali e cestinate questi messaggi anche se provengono dai nostri contatti. L’allerta anche su Commissariato di PS On Line della Polizia Postale Da tempo lo “Sportello dei Diritti” mette in guardia i cittadini da una delle più classiche frodi online: quella della promessa di un falso buono da spendere presso grandi esercizi commerciali delle catene più note. Il problema più frequente deriva dal fatto che il messaggio che può giungere sulle nostre app di messaggistica o email, può provenire dai nostri contatti noti, e questo crea l’illusione di una parvenza di veridicità della comunicazione, con la conseguenza che è facile cascare nella trappola. Per fare un esempio la Polizia Postale attraverso un post pubblicato sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” ha voluto sottolineare cosa possa accadere dalla sottovalutazione di messaggi pervenuti dai nostri contatti: “A volte i nostri problemi derivano proprio dalla involontaria superficialità dei nostri contatti. Un buono spesa, un affare o comunque un vantaggio per noi non è tale solo perché ci proviene da un contatto sicuro.” È facile, infatti, scambiare come vero un invito di “H & M”, - assolutamente estranea nella fattispecie come quella pubblicata dalla Polizia Postale - a cliccare un link per ricevere un buono della multinazionale dell’abbigliamento che poi non solo si rivela falso, ma anche un modo per intrufolarsi nel nostro dispositivo e carpire i nostri dati sensibili o effettuare operazioni non desiderate. Ancora una volta, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il modo migliore per difendersi, è quello di non rispondere mai a questi messaggi dal contenuto truffaldino e quindi di non cliccare sui link cui solitamente conducono o rispondere alle richieste di dati personali o bancari anche se provengono dai nostri contatti più fidati. È sufficiente cancellare immediatamente queste comunicazioni dal proprio dispositivo e non contribuire a diffonderle, evitando di inoltrarle ulteriormente ai nostri amici o conoscenti. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgersi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

Listeria nel formaggio “Brillat Savarin le Vignelait”. Il prodotto è venduto presso diversi rivenditori di formaggio e presso i grossisti. Lo “Sportello dei Diritti” raccomanda di non mangiarlo

Listeria nel formaggio “Brillat Savarin le Vignelait”. Il prodotto è venduto presso diversi rivenditori di formaggio e presso i grossisti. Lo “Sportello dei Diritti” raccomanda di non mangiarlo Nel formaggio francese a base di latte crudo «Brillat Savarin le Vignelait», venduto presso diversi rivenditori di formaggio e grossisti, è stata rilevata la presenza di listeria. Non è possibile escludere rischi per la salute. A lanciare l'allerta è il sistema di allerta rapido europeo per alimenti e mangimi ( RASFF ) che raccomanda di non consumare il prodotto in questione. Il produttore francese ha immediatamente ordinato un richiamo ai punti vendita interessati. I dettagli dell’articolo in questione sono: Brillat Savarin le Vignelait au lait cru, Confezioni da 500 g, Numero di lotto: 77432 – D57, data di consumo fino al 05.05.2018, venduto presso diversi rivenditori di formaggio e presso i grossisti. Lo “Sportello dei Diritti” raccomanda di non consumare questo prodotto. La listeria, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, può ripercuotersi negativamente sull’organismo. In singoli casi, dopo aver consumato un prodotto contaminato, possono insorgere sintomi influenzali (febbre, mal di testa, nausea). Alle donne incinte e alle persone con immunodeficienza che presentano i sintomi descritti si raccomanda di consultare un medico.

Allarme Methylisothiazolinone: Pierre Fabre ritira prodotti cosmetici a risciacquo dal mercato italiano

Allarme Methylisothiazolinone: Pierre Fabre ritira prodotti cosmetici a risciacquo dal mercato italiano La Società Pierre Fabre Italia comunica che in seguito alle modifiche delle condizioni di utilizzo del Methylisothiazolinone (MIT) nei prodotti cosmetici a risciacquo, disposte dal Reg. 2017/1224, dal 27 aprile 2018 ne viene interrotta la vendita o la cessione gratuita al consumatore finale. Attualmente, tutti i prodotti commercializzati dalla Società Pierre Fabre Italia sono conformi al regolamento citato. Inoltre la suddetta società ha predisposto un elenco, di prodotti a marchio Ducray, Klorane, Galénic e René Furterer allegato in pdf al comunicato stampa sul sito www.sportellodeidiritti.org, con il dettaglio di numeri di lotto e codice EAN dei prodotti (vendita, tester, gratuiti) che devono essere ritirati dal mercato. Il metilisotiazolinone, in breve MIT o MI, è un potente antimicrobico sintetico utilizzato in numerosi prodotti per la cura personale come conservante ed in una vasta gamma di applicazioni industriali. Al solito, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, di queste cose da noi proprio non si parla o si parla con negligente ritardo. Oggi il methyisothiazolinone ( in breve MI ) è presente in migliaia di diversi prodotti cosmetici. Visto che varie ricerche oltre ad indicare l’MI come un potente allergene a contatto lo segnalano come potenziale neurotossina, come è possibile che un ingrediente così problematico abbia avuto una così ampia diffusione ed utilizzo nonostante le severe e rigorose norme europee sulla sicurezza ?

giovedì 26 aprile 2018

Antisettico richiamato volontariamente dal mercato. Ecco il lotto

L’Agenzia Italiana del Farmaco, ha comunicato il ritiro volontario dal mercato, a scopo precauzionale, disposto dalla ditta Sanitas Farmaceutici SpA del lotto n. 3495ES0201 scadenza 12/2018 della specialità medicinale CLOREXIDINA e ALCOOL ETILICO SANITAS 1 lt AIC 033260011. La clorexidina è utilizzata nella disinfezione e pulizia della cute lesa, nella preparazione del campo opera-torio e antisepsi delle mani e nella disinfezione di strumenti sanitari. Il provvedimento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è reso necessario a seguito della comunicazione pervenuta dall’Officina di produzione Ecolab Production Italy concernente “deviazione critica emersa durante sopralluogo ispettivo da parte di Aifa”. La ditta Sanitas Farmaceutici SpA ha comunicato l’avvio della procedura di ritiro che il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è invitato a verificare.

mercoledì 25 aprile 2018

Parabrezza in frantumi mentre viaggia a 12.000 piedi: volo Flybe costretto ad atterraggio d'emergenza.

Parabrezza in frantumi mentre viaggia a 12.000 piedi: volo Flybe costretto ad atterraggio d'emergenza. Il volo Flybe BE801 è stato costretto a tornare indietro dopo aver lasciato l'aeroporto di Newquay per Londra Gatwick ieri mattina quando il danno è apparso all'improvviso attraverso la finestra principale della cabina di guida Il volo BE801 della Flybe è stato costretto ad un atterraggio di emergenza all'aeroporto di partenza. L'aereo, decollato da Newquay e diretto all'aeroporto di Gatwick a Londra, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha subito un grave danno al parabrezza della cabina di pilotaggio: il vetro si è frantumato. Un testimone, Ray Ellis, 40 anni, di Helston, in Cornovaglia, che è stato tra i viaggiatori che ha scattato una foto all'interno dell'abitacolo mentre lasciava l'aereo, ha riferito che l'aereo è decollato come previsto e l'aereo era a 12.000 piedi quando il pilota è stato costretto ad abbandonare il viaggio e tornare all'aeroporto di Newquay. Il signor Ellis, ha dichiarato: "L'aereo ha rallentato un po ', poi hanno annunciato che c'era una crepa nel parabrezza e hanno dovuto tornare a Newquay. Il jet Embraer 195 trasportava 92 passeggeri. Le immagini del danno sono state postate sui social. Il portavoce della Flybe, una compagnia aerea a basso costo regionale britannica che fa parte della European Low Fares Airline Association basata a Exeter, Devon in Inghilterra ha dichiarato: "La sicurezza dei nostri passeggeri e dell'equipaggio è la nostra priorità numero uno e ci scusiamo per l'inconveniente riscontrato."

Cannabis (legale) al supermercato. Lidl “apre” alla marjuana in Svizzera. Tre grammi di erba con principio attivo nei limiti costano poco meno di 17 euro

Cannabis (legale) al supermercato. Lidl “apre” alla marjuana in Svizzera. Tre grammi di erba con principio attivo nei limiti costano poco meno di 17 euro La catena di supermercati Lidl ha deciso di vendere la cannabis come succedaneo del tabacco nelle filiali svizzere. Il tipo venduto negli scaffali della catena di discount contiene solo piccole quantità di sostanze psicoattive e può essere acquistato liberamente. In Svizzera la cannabis può essere commercializzata ufficialmente con un contenuto di THC inferiore all'1 %. Ciò che rende l'erba della compagnia "The Botanicals" attraente per molti è l'alta concentrazione di cannabiddiolo (CBD), che si dice abbia un effetto calmante e anti-infiammatorio. Secondo il comunicato stampa diffuso dalla multinazionale della distribuzione alimentare, gli impianti elaborati nei prodotti Lidl provengono esclusivamente dalla Svizzera. "Le piante sono coltivate in serre semi-automatizzate e strutture interne appositamente progettate", dice. Il produttore fa affidamento sull'agricoltura sostenibile e si astiene interamente dall'aggiunta di sostanze chimiche, sintetiche o geneticamente modificate. I fiori di canapa sono disponibili dallo scorso 19 aprile. Tre grammi costano circa 20 franchi svizzeri ossia poco meno di 17 euro. Una notizia che, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, farà senz’altro discutere mezza Europa e forse vuole rappresentare un ulteriore segnale per leggi più liberali sulle droghe leggere?

Operazione Opson VII dell’Europol: sventata maxifrode alimentare, arrestate 749 persone.

Operazione Opson VII dell’Europol: sventata maxifrode alimentare, arrestate 749 persone. Sequestrate oltre 3'600 tonnellate di cibi e bevande avariati o contraffatti in decine di Stati, europei e non. Sequestrate pure migliaia di bottiglie di vino contraffatto molto dannoso. Latte in polvere per neonati fasullo, tonno "colorato" chimicamente, carne avariata, vino contraffatto molto dannoso per la salute creato con polverine scadenti. Sono solo alcuni degli alimenti sequestrati dalle autorità di 67 nazioni, 24 delle quali in Europa, nell’ambito di un’indagine svoltasi tra il dicembre 2017 e lo scorso marzo e resa nota mercoledì. Ritirate dal mercato oltre 3’600 tonnellate di prodotti e 9,7 milioni di litri di bevande, contraffatti e pericolosi, nell’ambito dell’operazione Opson VII dell’Europol. In quattro mesi sono stati svolti controlli in più di 41'000 esercizi commerciali, ma pure su navigli o in impianti di trasformazione degli alimenti, arrestando 749 persone, e le indagini continuano. In particolare, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, un’inchiesta specifica sul tonno colorato, estremamente nocivo per la salute, è stata condotta in undici nazioni dell’Unione Europea (ma pure in Italia) con la collaborazione del network contro le frodi della Commissione europea. Un rapporto con i vari dettagli dell'operazione sarà pubblicato "nei prossimi mesi" dall’Europol.

Gli scienziati identificano una nuova struttura del DNA all'interno delle cellule umane viventi

Gli scienziati identificano una nuova struttura del DNA all'interno delle cellule umane viventi. Per la prima volta, un team di ricercatori ha identificato una nuova struttura del DNA all'interno di cellule che ha una forma completamente diversa dall'iconica forma a "doppia elica" scoperta da Watson e Crick nel 1953. La struttura, che è stata chiamata i-motif, è un "nodo" contorto del DNA. È stato precedentemente osservato e studiato in vitro, ma questa è la prima volta che gli scienziati lo hanno identificato all'interno di cellule viventi. In precedenza, i ricercatori sul campo discutevano se la struttura esistesse affatto all'interno delle cellule viventi. Quando la maggior parte di noi pensa al DNA, pensiamo alla doppia elica. Questa nuova ricerca ci ricorda che esistono strutture di DNA completamente diverse e che potrebbero essere importanti per le nostre cellule ".Le nuove scoperte, che provengono dal Garvan Institute of Medical Research in Australia, sono state recentemente pubblicate sulla rivista Nature Chemistry . Nell'i-motif, le lettere C situate sullo stesso filo si legano l'una all'altra, che è diversa dalla struttura a doppia elica, dove le lettere su fili opposti si legano a ciascuna e dove C si lega a Gs. Utilizzando tecniche di fluorescenza per individuare gli i-motif, i ricercatori hanno scoperto la loro posizione in una serie di linee cellulari umane. Ciò che ci ha eccitato di più è che abbiamo potuto vedere i punti verdi - i-motivi - apparire e scomparire nel tempo, quindi sappiamo che si stanno formando, dissolvendo e formando di nuovo ".Lo studio, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” , ha mostrato che i-motif si formano generalmente durante la fase finale G1 del ciclo di divisione cellulare, la fase in cui il DNA viene attivamente "letto".Ha anche mostrato che le strutture appaiono in alcune regioni promotrici, aree del DNA che controllano l'attivazione o la disattivazione dei geni e nei telomeri, le sezioni terminali dei cromosomi coinvolti nel processo di invecchiamento. L'autore della ricerca, Mahdi Zeraati, ha dichiarato: "Pensiamo che l'andirivieni degli i-motif sia un indizio di ciò che fanno. Sembra probabile che siano lì per aiutare a cambiare i geni, e per influenzare se un gene è attivamente letto o no. "Il team ritiene che la natura transitoria di i-motif sia la ragione per cui in precedenza erano così difficili da rintracciare nelle cellule viventi. È emozionante scoprire una nuova forma di DNA nelle cellule - e queste scoperte metteranno le basi per una nuova spinta per capire a cosa serve realmente questa nuova forma di DNA e se avrà un impatto sulla salute e sulle malattie " ha infine dichiarato il co-autore Marcel Dinger,

martedì 24 aprile 2018

Audi richiama 1,16 milioni nel mondo: rischio incendio per problema alla pompa del liquido refrigerante. I modelli coinvolti sono l'A4, l'A5 e il Q5 degli anni compresi fra il 2013 e il 2017

Audi richiama 1,16 milioni nel mondo: rischio incendio per problema alla pompa del liquido refrigerante. I modelli coinvolti sono l'A4, l'A5 e il Q5 degli anni compresi fra il 2013 e il 2017 Audi ha annunciato un maxi richiamo nel mondo di 1,16 milioni di auto per rischio d'incendio, per via di un difetto alla pompa del liquido refrigerante. I modelli coinvolti sono l'A4, l'A5 e il Q5 degli anni compresi fra il 2013 e il 2017. Lo ha reso noto il portavoce di Audi in Germania Udo Rugeimr. Audi ha dichiarato che la pompa del liquido refigerante può surriscaldarsi fino a causare incendi. Finora pur essendosi verificati diversi episodi, non ci sono stati feriti. Secondo le informazioni fornite al National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) negli Stati Uniti, la pompa sarà sostituita dai concessionari, ma la società non ha detto per quanto tempo le parti saranno disponibili. NHTSA ha riferito che oltre 3 milioni veicoli da richiamare in officina sono solo negli Stati Uniti. La società ha dichiarato di non avere la cifra dei veicoli interessati dai paesi. Questa è la seconda auto che Audi ha richiamato a causa della pompa. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari o ai Concessionari Audi Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.

Falsi rimborsi del Canone Rai con mail truffaldine. L’allerta anche su Commissariato di PS On Line della Polizia Postale.

Falsi rimborsi del Canone Rai con mail truffaldine. L’allerta anche su Commissariato di PS On Line della Polizia Postale. Lo “Sportello dei Diritti”: fate attenzione e non cliccate sui link Un'altra subdola truffa corre sulla rete. Migliaia di messaggi inviati alle mail d’ignari cittadini invitano a cliccare su un link per ottenere un fantomatico rimborso del canone Rai di 37 euro da parte dell’Agenzia delle Entrate. Nulla di più falso. Si tratta di comunicazioni finte anche per come evidenziato dalla Polizia Postale con un post sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia”, nel quale ha ricordato “…email fraudolente promettono rimborsi del canone #RAI Il profilo Twitter @illegalFawn ha segnalato la distribuzione di email malevole che spoofano l’Agenzia delle Entrate in merito ad un fantomatico rimborso del canone RAI. Il messaggio di posta elettronica riporta come oggetto “Rimborso canone RAI”, è datato 21/04/2018 ed è stato spedito dall’indirizzo no-replay@servizitelematici.it. Nel testo si comunica il riconoscimento di un rimborso di 37 euro, per il quale è necessario compilare un form con i propri dati anagrafici e gli estremi di una carta di credito. Le vittime sono invitate, quindi, a cliccare sul link https://www.rimborso.rai.it/ per completare la procedura. Il sito di phishing, che risulta ospitato sui sistemi di Aruba, sembra sia stato disattivato.”. Ancora una volta, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, bisogna prestare attenzione perché un semplice click su un link può portare conseguenze dannose per i nostri dispositivi o i nostri portafogli per la possibilità non remota d’illecite e occulte intrusioni nei nostri sistemi. È sufficiente, quindi, non dar retta a queste fantomatiche iniziative e cestinare i messaggi di tal tipo, senza cliccarci sopra. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare tempestivamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

Possibili eventi avversi per gli animali. Segnalati lotti specifici del Medicinale veterinario Osurnia gel auricolare per cani.

Possibili eventi avversi per gli animali. Segnalati lotti specifici del Medicinale veterinario Osurnia gel auricolare per cani. Il Ministero della Salute segnala reazioni avverse per animali e uomini che entrano a contatto e invita a seguire le dovute cautele In data odierna il Ministero della Salute ha segnalato sul proprio sito alcuni rischi connessi a lotti del Medicinale veterinario Osurnia gel della Elanco Europe Ltd. In particolare, sono segnalati possibili eventi avversi per gli animali. Si tratta di alcuni lotti contrassegnati dai numeri 104813011 - 104813023 - 104813035 – 104813047 del farmaco in questione Medicinale veterinario Osurnia gel auricolare per cani. Il Ministero della Salute segnala reazioni avverse e invita proprietari di animali e i veterinari a seguire le seguenti cautele: “Il veterinario deve consigliare ai proprietari di animali di fare attenzione nell’applicazione del medicinale per evitare che il gel auricolare Osurnia possa entrare in contatto con gli occhi delle persone che applicano il medicinale o di altre persone vicine e/o con quelli del cane trattato. È quindi opportuno contenere la testa del cane durante l'applicazione, per evitare che l'animale, scuotendo la testa, schizzi il medicinale. In caso di esposizione accidentale degli occhi di persone o cani, sciacquarli accuratamente con acqua per 10-15 minuti e consultare rispettivamente il medico o il veterinario. Le reazioni avverse relative a Osurnia, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, devono essere segnalate al Ministero della salute seguendo la procedura: Segnalazione di casi di sospetta reazione avversa per la farmacovigilanza veterinaria o alla società che commercializza Osurnia, Elanco Italia SpA.

IKEA informa i clienti che è necessario riparare il piano cottura a gas Eldslåga, poiché le emissioni di CO sono superiori ai limiti stabiliti dall’UE

IKEA informa i clienti che è necessario riparare il piano cottura a gas Eldslåga, poiché le emissioni di CO sono superiori ai limiti stabiliti dall’UE Come misura precauzionale, IKEA informa i clienti che è necessario riparare tutti i piani cottura a gas ELDSLÅGA acquistati prima del 1° gennaio 2018. La decisione è stata presa in seguito ad una investigazione condotta dall’autorità belga di controllo del mercato. I prodotti interessati sono stati venduti solo in Europa. I piani cottura devono essere riparati con l’intervento di un tecnico a domicilio. Il servizio è gratuito. A causa di un errore umano presso il fornitore, nel bruciatore rapido è stato installato l’iniettore di gas sbagliato. Di conseguenza, i livelli di emissione di monossido di carbonio (CO) sono superiori ai valori stabiliti dall’Unione Europea. Le indagini hanno dimostrato che non sono presenti elevati rischi di incendio o esplosione. IKEA non ha ricevuto segnalazioni di incidenti. I clienti che hanno acquistato un piano cottura a gas ELDSLÅGA prima del 1° gennaio 2018 sono invitati a non utilizzare il bruciatore rapido in alto a destra finché non sarà effettuata la riparazione necessaria. Tutti gli altri bruciatori sono sicuri da usare. Chiediamo pertanto ai nostri clienti di contattare il numero verde 800 92 46 46, dalle 9 alle 20, da lunedì a domenica per fissare un appuntamento con l’assistenza tecnica. Non è richiesto lo scontrino fiscale. "Faremo il possibile per ridurre al minimo i tempi di attesa" ha dichiarato nel comunicato stampa l'azienda. I prodotti interessati sono stati venduti in Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia, Islanda, Repubblica Ceca, Croazia, Lituania, Serbia, Russia, Slovacchia, Ungheria, Polonia, Spagna, Regno Unito, Irlanda, Italia, Portogallo, Austria, Germania, Belgio e Francia. IKEA si scusa per eventuali inconvenienti e ringrazia i clienti per la comprensione. Nell’ottica d’informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte, lo “Sportello dei Diritti” nella persona del presidente Giovanni D'Agata, ricorda che la procedura di richiamo riguarda solo i lotti in questione. Sulla base delle conoscenze attuali, tutti gli altri prodotti Ikea non comportano alcun rischio.

lunedì 23 aprile 2018

Nuovo scandalo sulla carne in Italia? In carne di manzo venduta in macelleria trovati residui di medicinali veterinari. RASFF lancia l'allerta sanitaria

Nuovo scandalo sulla carne in Italia? In carne di manzo venduta in macelleria trovati residui di medicinali veterinari. RASFF lancia l'allerta sanitaria Nuovo scandalo sulla carne in Italia? In data 23 aprile 2018, attraverso il sistema di allerta RASFF, è stata pubblicata la NEWS 2018.1116 riguardante il ritiro volontario per misura precauzionale di carne di manzo refrigerata prodotta in Italia. Tale informazione è stata diramata in relazione al campionamento avvenuto in Italia. I prodotti ritirati sono stati distribuiti in alcuni Paesi europei tra cui oltre l’Italia, Monaco e Romania. Nell’avviso, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si parla solo nella voce carne e prodotti a base di carne (diversi dal pollame) della "carne di manzo refrigerata" senza che siano stati comunicati i riferimenti della filiera alimentare del distributore in Italia. Il prodotto (presumibilmente) non è più sul mercato anche se il paese notificante è l'Italia cioè il nostro Ministero della salute. Il nostro dicastero ha, perciò, avvisato i Paesi membri della UE coinvolti nelle liste di distribuzione oltre gli Assessorati alla Sanità, per la verifica sulla distribuzione dei prodotti e per l’adozione delle misure sanitarie di competenza ritenendo il rischio grave. Le evidenze prodotte dalle indagini condotte in Italia, e che sono state oggetto del follow-up utilizzando il RASFF, sono state decisive per rivelare la natura e la fonte che ad oggi non è stata ancora resa pubblica sul nuovo portale del Ministero della salute dedicato ai richiami dei prodotti alimentari da parte degli operatori nella sezione "Avvisi di sicurezza". Le indagini, effettuate sull’alimento hanno confermato il sospetto avanzato dagli operatori della ASL circa la probabile presenza di residui di medicinali veterinari nella carne di manzo refrigerata. Per tali evidenti ragioni il Sistema di Allerta Rapido per Alimenti e Mangimi (RASFF), un sistema di scambio rapido di informazioni creato nel 1979 all’interno della Comunità Europea, ha diramato un avviso di sicurezza, a scopo precauzionale, rivolto ai consumatori.

Illegittima segnalazione alla centrale rischi: condannata una Banca a risarcire i danni morali subiti da un imprenditore illegittimamente segnalato al Crif

Illegittima segnalazione alla centrale rischi: condannata una Banca a risarcire i danni morali subiti da un imprenditore illegittimamente segnalato al Crif Con un’innovativa sentenza, pubblicata il 23.4.2018, il Tribunale di Brindisi (Giudice Dott. Antonio Ivan Natali) ha condannato una primaria Banca a risarcire 6.000,00 euro a titolo di danno non patrimoniale patito da un imprenditore salentino, titolare di un conto corrente presso la filiale di Brindisi. La segnala Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. La vicenda traeva origine nel 2014, allorquando l’imprenditore si è rivolto alla propria banca, presso la quale aveva già acceso un mutuo regolarmente pagato alle scadenze prestabilite, per chiedere un finanziamento. La Banca sorprendentemente negava il prestito richiesto sulla scorta di una asserita segnalazione al CRIF, di cui tuttavia l’imprenditore salentino non aveva mai ricevuto alcuna comunicazione. Pertanto, l’imprenditore era costretto a rivolgersi, per il tramite del proprio legale, l’Avv. Alfredo Matranga, al Tribunale di Brindisi, competente per territorio, al fine di vedersi risarciti tutti i danni non patrimoniali subiti a causa della illegittima segnalazione alla Centrale Rischi che aveva leso la propria onorabilità e reputazione. Il Tribunale di Brindisi con recentissima e innovativa sentenza ha accolto in pieno le tesi dell’attore, rigettando l’eccezione di incompetenza territoriale sollevata dai difensori della Banca e stabilendo che “….nella fattispecie, emerge dagli atti di causa l’illegittimità della segnalazione al CRIF da parte dell’Istituto di credito che ha omesso di inviare all’attore la lettera di preavviso dell’iscrizione sui SIC onde consentire a quest’ultimo di poter addurre i propri chiarimenti ed, eventualmente, rimuovere l’inadempimento”. In particolare, il Tribunale ha condiviso l’orientamento giurisprudenziale minoritario e meno recente secondo cui l’accertamento di una lesione della onorabilità della persona determina in re ipsa anche l’accertamento di un danno risarcibile, da liquidarsi equitativamente indipendentemente dalla prova di un concreto nocumento agli interessi commerciali e patrimoniali del soggetto leso. La portata innovativa della sentenza sta proprio nella circostanza che, come riconosciuto nella stessa pronuncia, sino ad oggi la prevalente e più recente giurisprudenza non ha riconosciuto nei casi come quello di specie, e quindi in assenza di una prova del danno, il risarcimento dei danni non patrimoniale. Per il Giudice, infatti, l’illegittimo trattamento dei dati dell’attore è idoneo di per sé a ledere la reputazione dell’attore e ad integrare una violazione degli obblighi sul trattamento dei propri dati personali. Il Tribunale ha altresì condannato la Banca alla refusione delle spese legali del giudizio liquidate in € 2.000,00 oltre accessori di legge.

Passeggero su un aereo American Airlines infastidisce e insulta una donna. La polizia lo spara con il taser

Passeggero su un aereo American Airlines infastidisce e insulta una donna. La polizia lo spara con il taser Un brutto momento per i passeggeri su un volo di linea. Un passeggero viene fermato e sparato con il taser dalla polizia a bordo di un aereo. Il caso si è verificato questa mattina su un volo della American Airlines AA2246 in partenza da Miami e diretto a Dallas. La polizia è stata chiamata prima del decollo. Secondo quanto si apprende, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, avrebbe presumibilmente infastidito un passeggero di sesso femminile di fronte al suo fidanzato, rivolgendo anche insulti razzisti. Dopo i continui attacchi verbali, però, l’equipaggio ha chiamato la sicurezza. L'incidente è andato avanti per circa 15 minuti fino a quando la polizia ha deciso di accompagnare il passeggero lontano dall’aereo, impedendogli di partire. Sebbene un altro passeggero sia rimasto coinvolto, nessuno è rimasto ferito. Tutti i passeggeri a bordo del volo sono stati costretti a scendere dall'aereo. La folla ha applaudito quando l'uomo è stato portato via dagli agenti della sicurezza. Non si conoscono ancora né l’identità né le intenzioni dell’assalitore, nè la compagnia aerea ha emesso una nota spiegando quanto avvenuto.

Allerta del Ministero della Salute per rischio fisico: soia non dichiarata in etichetta in farina Dolce Soffice dei Molini Spigadoro

Allerta del Ministero della Salute per rischio fisico: soia non dichiarata in etichetta in farina Dolce Soffice dei Molini Spigadoro Un nuovo richiamo di prodotti alimentari è stato lanciato in queste ore dal Ministero della Salute in una nota pubblicata come al solito sul sito nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione “Avvisi di sicurezza”. Interessato dal provvedimento un lotto di farina Dolce Soffice a marchio Molini Spigadoro per la presenza dell’allergene soia non dichiarato in etichetta. La farina coinvolta è venduta in confezioni da 1 kg con il numero di lotto 31800714 e scadenza 19/07/2019. Nello specifico si tratta di un mix per dolci con farina di tipo 1 e germe di grano prodotto da Molini Spigadoro nello stabilimento di via 4 Novembre 2/4, a Bastia Umbra (PG). Si raccomanda ai consumatori allergici alla soia di non utilizzare il mix Dolce Soffice con il numero di lotto segnalato e di restituirlo al punto vendita. La farina evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,è sicura per i soggetti che non soffrono di allergia alla soia. Nell’avviso si specifica che è stato chiesto il ritiro del prodotto dai Grandi Magazzini Fioroni di Perugia.

domenica 22 aprile 2018

Disabilità e passioni negate. Un tifoso del Liverpool costretto a saltare la partita contro la Roma dopo che la compagnia aerea Jet2 ha detto che la sua sedia a rotelle è troppo grande per stare in aereo

Disabilità e passioni negate. Un tifoso del Liverpool costretto a saltare la partita contro la Roma dopo che la compagnia aerea Jet2 ha detto che la sua sedia a rotelle è troppo grande per stare in aereo Disabilità anche negli anni duemila può far sinonimo con passioni negate. A confermarlo la vicenda di un tifoso del Liverpool FC disabile che molto probabilmente, salvo miracoli dell'ultima ora, sarà costretto a saltare la trasferta del club inglese a Roma dopo che gli è stato detto che non potrà volare perché la sua sedia a rotelle è "troppo grande". Desideroso di vedere la partita del Liverpool contro la Roma il 2 maggio, Daniel Wakefield, 31 anni, ha dichiarato di aver prenotato un volo charter di andata e ritorno con la compagnia aerea Jet2 attraverso la società Sport Options. Ma il giovane Wakefield, di Allerton, un sobborgo di Liverpool, afferma di essere stato lasciato con un messaggio del tipo "nessun modo di viaggiare" per vedere la sua squadra giocare nella semifinale. Jet2 avrebbe affermato che la sua sedia a rotelle elettrica "non aderisce alla loro politica". Il sito Web del vettore aereo afferma che "gli ausili per la mobilità elettrica che superano 81 cm di altezza saranno trasportati solo se l'altezza può essere ridotta piegando / rimuovendo il sedile per consentirne il passaggio attraverso la porta dell'aeromobile". La sedia a rotelle del signor Wakefield è alta 120 cm. Soffre di una condizione di indebolimento muscolare noto come atrofia muscolare spinale - dove i muscoli si indeboliscono nel tempo e può portare a problemi connessi al sedere, camminare o muoversi, riporta il Liverpool Echo. Wakefield ha bollato la decisione come un "disonore" e ha detto "è un enorme errore della compagnia aerea". Tuttavia, i rappresentanti della compagnia hanno ripetutamente affermato che l'ausilio è "troppo grande per andare oltre le porte". L'azienda Sport Options ha rilasciato a Daniel un rimborso, ma questi è rimasto senza mezzi per recarsi a Roma per guardare la squadra del cuore a causa di quello che ritiene essere una "scappatoia" nella legge. Wakefield ha dichiarato: "Indipendentemente dal ragionamento che Jet2 ha fornito, non mi hanno ancora spiegato in dettaglio. "La legge dice che gli aeroporti possono rifiutarsi di accettare sedie a rotelle se l'aereo non è adatto a causa delle sue dimensioni, o per altri motivi che rendono fisicamente impossibile trasportare le persone su sedia a rotelle. "Questa è ovviamente una scappatoia che i vettori possono sfruttare. Come detto sul sito Web di Jet2 afferma che "gli ausili per la mobilità elettrica che superano gli 81 cm di altezza saranno trasportati solo se l'altezza può essere ridotta piegando / rimuovendo il sedile per consentirne l'inserimento attraverso lo sportello dell'aeromobile". "Tutto quello che voglio fare è avere la possibilità di vivere la vita e viaggiare senza problemi senza dover far salti mortali, proprio come tutti gli altri. "Non sono il tipo di persona che piagnucola, ma sento che è giunto il momento di parlare apertamente, perché le cose sembrano peggiorare, piuttosto che migliorare, e situazioni come questa stanno diventando sempre più diffuse in tutti i settori della società. Ciò è inaccettabile e le cose devono cominciare a cambiare". Il signor Wakefield dice di aver viaggiato spesso e di non aver mai avuto problemi con la sua sedia a rotelle. Ha aggiunto: "Ho viaggiato molto in Europa e negli Stati Uniti su tutti i tipi di aeromobili e non ho mai avuto alcun problema. "Sospetto che si tratti solo di una scusa perché non possono preoccuparsi del fastidio di trasportare una sedia a rotelle elettrica e rendono ciò impossibile a causa delle loro irragionevoli condizioni di trasporto. "Anche se è stato dimostrato che la sedia non può stare nella stiva - cosa che penso non corrisponda al vero - il punto più ampio è che le leggi devono cambiare per dare una migliore protezione alle persone disabili come me per impedire che ciò continui ad accadere". Un portavoce di Jet2 ha dichiarato: "Siamo stati in contatto con Dan per scusarci, perché purtroppo la sua sedia a rotelle è troppo grande per passare attraverso le porte da carico sui nostri aerei". Una vicenda emblematica ma anche una pubblica denuncia, che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” costituisce un grido d'allarme alle istituzioni che si occupano di trasporti, perchè non è tollerabile che situazioni analoghe si possano più verificare in futuro.

sabato 21 aprile 2018

Camminare velocemente riduce il rischio di ospedalizzazione nei pazienti con problemi cardiaci.Ad affermarlo uno studio pubblicato sull'European Journal of Preventive Cardiology e realizzato dall'Università di Ferrara

Camminare velocemente riduce il rischio di ospedalizzazione nei pazienti con problemi cardiaci.Ad affermarlo uno studio pubblicato sull'European Journal of Preventive Cardiology e realizzato dall'Università di Ferrara Camminare velocemente riduce il rischio di ospedalizzazione nei pazienti con problemi cardiaci, secondo una ricerca presentata oggi a EuroPrevent 2018, un congresso della Società Europea di Cardiologia, e pubblicata sull'European Journal of Preventive Cardiology. Lo studio durato tre anni è stato condotto su 1.078 pazienti ipertesi, di cui l'85% era affetto anche da malattie coronariche e il 15% aveva anche una malattia valvolare. Ai pazienti è stato quindi chiesto di camminare per 1 km su un tapis roulant con un'intensità moderata. I pazienti sono stati classificati come lenti (2,6 km / ora), intermedi (3,9 km / ora) e veloci (5,1 km / ora medi). Un totale di 359 pazienti erano camminatori lenti, 362 erano intermedi e 357 erano camminatori veloci. I ricercatori hanno registrato il numero di ospedalizzazioni per tutte le cause e la durata del ricovero nei successivi tre anni. I partecipanti sono stati segnalati dal Registro Sanitario Regionale della Regione Emilia-Romagna, che raccoglie dati sul ricovero per tutte le cause. L'autrice dello studio, dottoressa Carlotta Merlo, ricercatrice presso l'Università di Ferrara, ha dichiarato: "Non abbiamo escluso cause di morte perché la velocità del cammino ha conseguenze significative per la pubblica salute. E' un precursore della disabilità, della malattia e della perdita di autonomia".Durante il triennio, 182 dei "lenti" (51%) hanno avuto almeno un ricovero in ospedale, rispetto a 160 (44%) dei camminatori intermedi e 110 (31%) dei camminatori veloci. I gruppi a movimento lento, intermedio e veloce hanno trascorso rispettivamente un totale di 4.186, 2.240 e 990 giorni in ospedale nel corso del triennio. La durata media della degenza ospedaliera per ciascun paziente era rispettivamente di 23, 14 e 9 giorni per i camminatori lenti, intermedi e veloci. Ogni km / orario di aumento della velocità di deambulazione ha comportato una riduzione del 19% della probabilità di essere ospedalizzati durante il triennio. Rispetto ai pedoni lenti, i camminatori veloci avevano una probabilità di ospedalizzazione inferiore del 37% in tre anni. La dottoressa Merlo ha affermato: "Più è veloce la velocità di camminata, minore è il rischio di ospedalizzazione e più breve è la durata della degenza ospedaliera, poiché la ridotta velocità di marcia è un indicatore di mobilità limitata, che è stata collegata alla diminuzione dell'attività fisica. Ed ha proseguito: "Camminare è il tipo di esercizio più popolare negli adulti: è gratuito, non richiede un addestramento speciale e può essere svolto praticamente ovunque. Pur brevi, ma regolari, le passeggiate hanno notevoli benefici per la salute. Il nostro studio dimostra che i benefici sono ancora più grandi quando aumenta il ritmo del camminare ". Insomma, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” un consiglio da prendere alla lettera che richiede solo un pò di buona volontà.

Anatocismo, usura e commissione di massimo scoperto nel conto corrente: banca condannata a restituire oltre 70mila euro ad azienda salentina che stava per chiudere i battenti

Anatocismo, usura e commissione di massimo scoperto nel conto corrente: banca condannata a restituire oltre 70mila euro ad azienda salentina che stava per chiudere i battenti Più di un sospiro di sollievo per un’azienda salentina che stava per chiudere i battenti perché non ce la faceva più a causa del proprio indebitamento e che comunque aveva pensato di rivolgersi allo “Sportello dei Diritti” in quanto riteneva di aver pagato troppi interessi e spese eccessive alla banca con la quale intratteneva da lungo tempo un rapporto di conto corrente e che pretendeva il pagamento di un notevole debito, in realtà poi rivelatosi inesistente. Conto corrente che agli esperti dell’associazione e dopo una consulenza contabile era apparso sin da subito come illegittimo in una serie di pattuizioni. Proprio per questo, e per riprendersi il maltolto, aveva agito in giudizio innanzi al Tribunale di Lecce contro l’istituto di credito assistito dai legali dell’associazione, tra cui l’avvocato Francesco Toto. Con una significativa e recentissima sentenza, il Tribunale salentino ha ritenuto aderire agli esiti della consulenza tecnica disposta dal magistrato, ritenendo che nel contratto di conto corrente in questione vi fosse stata capitalizzazione degli interessi che ha comportato il ricomputo della situazione debiti/crediti con un credito in favore della società correntista. Il consulente, in particolare ha rilevato che la capitalizzazione trimestrale degli interessi, nel caso di specie, non fosse stata pattuita dalle parti, ed aveva effettuato il ricalcolo degli interessi in base ai criteri dell'art. 117 co. 7 lett. D) D. Lgs. n. 385/93 accertando, infine, un saldo a favore dell’utente bancario di oltre 70mila euro. Pertanto, si legge in sentenza: «il pagamento degli interessi ultra legali "comprensivi anche delle commissioni di massimo scoperto, giorni di valuta, spese e commissioni" non appare giustificato e si versa in un’ipotesi di pagamento dell'indebito come previsto dall'art. 2033 c.c. da cui sorge il diritto alla ripetizione nel limite prescrizionale decennale, a decorrere dalla data di chiusura dell'intero rapporto. Ne consegue, pertanto, la piena legittimità della richiesta di restituzione di dette somme.» La decisione in questione, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è l’ulteriore conferma che le banche nonostante le numerose decisioni susseguitesi negli ultimi anni in materia, hanno continuato a violare la legge e a pretendere interessi e costi maggiori di quelli legali, con ciò causando un notevole ed ingiustificato aggravio per imprese e consumatori che troppo spesso si sono trovate rispettivamente a chiudere i battenti o a vedersi sottoposti ad ingiuste procedure esecutive quando addirittura avrebbero potuto vantare un credito nei confronti delle prime. Ciò dovrebbe far riflettere chiunque ha operato con un conto corrente in rosso e a far verificare l’eventuale sussistenza d’illegittimità nella durata del rapporto bancario al fine di una puntuale ricostruzione di quanto effettivamente si deve dare o addirittura avere.

Elogio del "Mais Viola", straordinario contro l'ipertensione e per prevenire il cancro

Elogio del "Mais Viola", straordinario contro l'ipertensione e per prevenire il cancro. Il contenuto di antocianina che si trova in questi cereali rappresenta una potentissima barriera anti-cancro. La sua coltivazione tradizionale si restringe all’antica area di influenza Inca. Il Mais morado (viola) un vero regalo della creazione, é essenzialmente una pianta subtropicale, si coltiva nelle bassi valli delle Ande. Li viene chiamato “Kculli” (voce quechua) e si sta usando come alimento, da mille di anni. Fino ad ora, questi cereali erano stati propagandati come cibi con nutrienti superiori alla media per la nostra salute costituiti da 85% di grano e 15% di corona. Questa forma o varietá del mais é stata usata dalla gente delle Ande per dare colore ad alimenti e bibite, qualcosa che il mondo industrializzato solo recentemente sta sfruttando. Attualmente, nella stessa maniera che gli antichi peruviani, si prepara anche una bibita a partire della pannocchia intera e la chiamano chicha morada. Con questo mais si prepara anche un dolce abastanza popolare chiamato mazamorra morada. Contiene anche una sostanza chiamata antocianina che gli conferisce il colore viola, essendo presente principalmente nella corona. Di recente, un team di scienziati della Scuola di Medicina dell’Universitá di Nagoya, in Giappone, ha dimostrato in uno studio che il pigmento porpora presente nello Zea mays L. ‘Kculli’ é capace di modificare lo sviluppo del cancro del colon in topi F344/DuCrj maschi trattati inizialmente con 1,2-dimetilidrazina (DMH). Nel loro studio sugli animali, il gruppo analizzato ha ricevuto cibo mischiato con 2-amino-1-metil-6-fenilimidazo [4,5-b] piridina (PHIP), una sostanza cancerogena naturale presente nelle parti carbonizzate della carne e nel pesce alla griglia. Dopo di una inizziazione con DMH, uno di questi gruppi in ossevazione ha ricevuto anche il 5% del pigmento di Zea mays L. ‘Kculli’ in conbinazione con 0.02% di PhIP fino alla settimana 36. Le incidenze e moltiplicitá di colonrettali e carcinomi in topi avviati con DMH sono state chiaramente incrementate per il PhIP. In contrapposizione, l’amministrazione del colorante Zea mays L. ‘kculli’ ha soppresso lo sviluppo di lesioni. Come c’era da aspettarsi, si sono ridotti tanto i segni precoci del cancro colonrettale come il nuero di tumori benigni e maligni che si sono formati nel colon dei topi che hanno ricevuto il pigmento porpora nella loro dieta, e non si sono visti effetti contrari (cambi nei segnali clinici, peso corporale e consumo di alimento). Nel gruppo che ha ricevuto la sostanza cancerogena, l'85% sviluppó il cancro del colon, comparato con solo il 40% che ha ricevuto anche il pigmento."Il colore del Mais viola, può essere un agente chemioterapico promettente, dal momento che le antocianine ha una grande antiossidante naturale per contrastare gli effetti dannosi dei radicali liberi, lo stress ossidativo e la carcinogenesi (formazione di cellule tumorali), dando un effetto protettivo contro il cancro o nella prevenzione", ha evidenziato l'autore dello studio. Altre proprietà, secondo lo scienziato, anche gli antociani nel mais viola sono in grado ritardare il processo di invecchiamento, di stabilizzare e proteggere le vene e le arterie della azione dei radicali liberi, promuovere la buona circolazione sanguigna e ridurre i livelli di colesterolo, dando un potere antinfiammatorio naturale. Inoltre, recenti test sperimentali tanto in animali come in umani, hanno dimostrato che l’incremento nel consumo di polifenoli puó diminuire la pressione sanguínea in persone ipertense, ridurre la tendenza del sangue a coagularsi ed elevare la capacitá antiossidante totale del sangue. Considerando che la materia porpora presente in Zea mays L. ‘Kculli’ é ricca in polifenoli, l’ingestione regolare di questa pianta potrebbe essere utile alle persone che soffrono di ipertensione. Infine, il consumo di alimenti con antociani come il mais viola, potrebbe migliorare l'acuità visiva ". Questi effetti, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, suggeriscono che le antocianine offrono proprietá antiossidanti interessanti, e potrebbero perció rappresentare una promettente categoria di composti utili nel trattamento di patologie dove la produzione di radicali liberi gioca un ruolo principale. Se ne dovrebbe incoraggiare il consumo di questo ottimo cibo con molteplici benefici per la salute, consumandolo nelle bevande analcoliche, nei dolci, ecc...

venerdì 20 aprile 2018

Truffe online. Arrivano i ponti festivi e piovono finti regali di biglietti gratis per voli aerei

Truffe online. Arrivano i ponti festivi e piovono finti regali di biglietti gratis per voli aerei. Anche Emirates nel mirino. L’allerta anche su Commissariato di PS On Line della Polizia Postale. Lo “Sportello dei Diritti”: nessuno regala niente per niente. Non cliccate né rispondete a questi messaggi All’avvicinarsi dei ponti festivi e delle ferie aumentano i tentativi di truffa con falsi regali di biglietti aerei che appaiono come per incanto sulle nostre messaggerie istantanee o nelle nostre caselle email. Si tratta di messaggi, come quelli che ha pubblicato la Polizia Postale con un post sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia”, con tanto di eloquente screenshot del tipo di comunicazione che possiamo ricevere. Posti in business class che verrebbero regalati dall’Emirates a chiunque clicchi su un link. Ovviamente si tratta di una trappola. Come tiene a precisare la Polizia che ha invitato a diffidare “da queste offerte ed informarsi direttamente nei siti ufficiali delle compagnie aeree”. È bene ricordare ancora una volta, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che nessuno regala niente per niente e che le compagnie aeree utilizzano i canali ufficiali per promozioni e per le loro comunicazioni. È sufficiente, quindi, non dar retta a queste fantomatiche iniziative e cestinare i messaggi di tal tipo, senza cliccarci sopra o rispondere ai quesiti che vengono proposti. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare tempestivamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

Richiamato dal mercato il salame Spianata Romana per rischio microbiologico

Richiamato dal mercato il salame Spianata Romana per rischio microbiologico E' per il rischio microbiologico derivato dalla presenza di Listeria monocytogenes, un batterio solitamente presente nel suolo, sull'acqua e nella vegetazione, che è stato richiamato un lotto di salame fresco "Spianata Romana" dal mercato per opera del Ministero della salute. Il richiamo oggi segnalato dal dicastero, lo ha anticipato Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, in data 18 aprile. L'Italia, infatti, ha attivato il Sistema rapido di allerta europeo (Rasff n° 1053.2018 del 18.04.18) avvisando le autorità sanitarie di Bulgaria, Germania, Moldavia, Polonia e Romania circa la presenza di Listeria monocytogenes. Il batterio individuato è responsabile della listeriosi, malattia che porta a infezioni del sistema nervoso centrale (meningite, meningoencefalite, ascesso cerebrale, cerebrite) e batteriemia nei soggetti immunocompromessi, in donne in gravidanza e in soggetti come neonati e anziani; provoca gastroenterite in persone sane che sono state gravemente infettate. Il lotto di produzione in questione è il numero 4817, commercializzato dalla STELLA 81 Spa. Il marchio di identificazione dello stabilimento del produttore del lotto contaminato è CE IT 1342 L. Il produttore è STELLA 81 Spa, che ha sede a Concarise (VR) via Volta n 45. La data di scadenza del lotto è fissata al 05/05/2018, e l'unità di vendita è di 2 chili e due. Chiunque abbia acquistato quindi il prodotto descritto ha l'obbligo di riconsegnarlo al punto vendita in cui l'ha preso.

Un "tatuaggio biomedico" per identificare possibili tumori. L'impianto è stato ideato da un team del Dipartimento dei biosistemi del Poli di Zurigo

Un "tatuaggio biomedico" per identificare possibili tumori. L'impianto è stato ideato da un team del Dipartimento dei biosistemi del Poli di Zurigo Nuovo sistema di allerta rapida dei tumori: è un "tatuaggio biomedico" che si forma sulla pelle quando nel sangue sono presenti a lungo livelli elevati di calcio tipici delle prime fasi dei quattro tumori più frequenti. Il sistema che genera il tatuaggio, che ha l'aspetto di un normale neo, è stato prodotto grazie all'ingegneria genetica e impiantato sotto cute. Nei primi test ha, infatti, dimostrato su animali di riconoscere precocemente i tumori di prostata, polmone, colon e mammella. Ci vorranno almeno una decina di anni affinché questo "tatuaggio biomedico" possa essere usato sull'uomo, ma le premesse sembrano incoraggianti. Il sistema si basa sull'impianto sotto cute di alcune cellule umane geneticamente modificate che agiscono come un sensore per monitorare la concentrazione di calcio nel sangue. Livelli troppo alti nel tempo (ipercalcemia), scatenano una cascata di segnali che porta alla produzione del pigmento melanina e alla comparsa del neo. Il "tatuaggio biomedico" si colora molto prima che il tumore possa essere riconosciuto dalle tradizionali tecniche diagnostiche. "Quando appare il neo, la persona che porta l'impianto dovrebbe farsi vedere da un medico per ulteriori accertamenti", ma senza panico, indica Fussenegger, citato nella nota. "Il neo non significa che la persona stia per morire", ma soltanto che bisogna fare approfondimenti e, se necessario, delle cure, aggiunge il professore. L'obiettivo infatti è quello di aumentare le probabilità di guarigione, puntando proprio sulla diagnosi precoce. Dato che i controlli verrebbero effettuati dal paziente stesso, il sistema avrebbe anche effetti assai positivi sui costi. Per le persone più ansiose, che rischiano di fissare ossessivamente la pelle nell'attesa che compaia qualche segno, i ricercatori assicurano che è possibile progettare anche un neo artificiale visibile solo se esposto alla luce rossa. In questo caso "il controllo regolare potrebbe essere fatto dal medico".Oltre ai tumori, il "tatuaggio biomedico" potrebbe essere usato per rilevare altre anomalie legate a malattie neurodegenerative o disordini ormonali. Nel frattempo il sistema dovrà essere ulteriormente migliorato, perché al momento sembra funzionare sotto cute soltanto per circa un anno. Lo ha segnalato in un comunicato stampa, il Politecnico federale di Zurigo (ETH) che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” riporta. Lo studio è pubblicato su Science Translational Medicine dai ricercatori del gruppo diretto dal professor Martin Fussenegger del Dipartimento dei biosistemi dell'ETH, che ha sede a Basilea.

Autovelox da ridere. A 52 km/h quando il limite era di 30. Ma niente multa: era un’anatra

Autovelox da ridere. A 52 km/h quando il limite era di 30. Ma niente multa: era un’anatra. Il volatile è stato immortalato da un radar mentre volava radente al suolo nei pressi di una strada belga del comune di Köniz Beccata a 52 chilometri orari dove il limite era fissato a 30. Un bel guaio se fosse capitato a una persona alla guida. Ma così non è stato. Perché ad essere immortalata da un radar, lo scorso weekend in Belgio su una via residenziale di Oberwangen nel comune di Köniz, non è stata una "pirata della strada" bensì dell'aria. Il dispositivo installato dalla polizia comunale in zona 30, ha infatti ripreso un'anatra che volava radente al suolo oltrepassando il limite di velocità di ben 22 chilometri orari. Un superamento che per un conducente avrebbe comportato una multa (salata) e in Italia la decurtazione di tre punti dalla patente di guida. Ma non per il volatile ovviamente. Nessuna sanzione per la velocissima anatra, solo uno "scatto" (di radar) verso la celebrità che alla stampa nordica ha voluto dare alla risibile notizia ma, che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la dice ancora tutta su quanto continuino ad essere fallaci i sistemi di rilevazione elettronica delle infrazioni, nonostante i progressi della tecnica. Insomma, un motivo in più per continuare nella lotta contro l’abuso che si fa di questo tipo di accertamenti, tra la risata che inevitabilmente ingenera la notizia e la miriade di ricorsi che continuiamo a predisporre contro le rilevazioni effettuate con queste macchinette infernali.

giovedì 19 aprile 2018

Avaria al motore dell’aereo: video choc dell’atterraggio di emergenza di un Airbus Delta Airlines con un motore in fiamme

Avaria al motore dell’aereo: video choc dell’atterraggio di emergenza di un Airbus Delta Airlines con un motore in fiamme Ancora problemi con il motore: dopo l'atterraggio di emergenza di un South West Airlines Boeing, oggi un Airbus della Delta Airlines ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza ad Atlanta. Uno dei motori era in fiamme. Un passeggero ha filmato l'incidente. Dalle puntuali notizie di stampa gli ultimi episodi degli ultimi tre giorni, non sarebbero casi isolati. E' evidente, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che ci sono troppi incidenti sfiorati e troppi atterraggi d’emergenza.

Le sostanze inquinanti ambientali hanno peggiorato l'artrite reumatoide

Le sostanze inquinanti ambientali hanno peggiorato l'artrite reumatoide. Gli scienziati hanno scoperto un legame tra il rischio di sviluppare l'artrite reumatoide e gli inquinanti ambientali, come il fumo di sigaretta L'artrite reumatoide è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca erroneamente le articolazioni. È caratterizzato da dolore, gonfiore e rigidità delle articolazioni, più comunemente quelli delle mani, dei piedi e dei polsi. Anche se i sintomi possono essere gestiti con il trattamento, i pazienti comunemente sperimentano riacutizzazioni imprevedibili e debilitanti durante le quali il dolore e il gonfiore peggiorano significativamente. La probabilità di sviluppare l'artrite reumatoide è stata a lungo nota essere determinata dalla presenza dell'antigene leucocitario umano (HLA). È stato anche osservato che, tra i portatori della variante del gene HLA, coloro che fumano hanno maggiori probabilità di sviluppare l'artrite reumatoide e sperimentare sintomi più gravi. Vivere in aree urbane, dove ci sono livelli più alti di fumi di scarico, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”è stato anche associato ad un aumentato rischio di sviluppare l'artrite reumatoide. Si ritiene che la componente degli inquinanti ambientali responsabili di questo aumento del rischio sia la diossina, che ha già dimostrato di aumentare la gravità in un modello sperimentale di sclerosi multipla (anche una malattia autoimmune). I ricercatori della Michigan University hanno studiato la relazione tra il gene HLA e la diossina in un modello murino di artrite reumatoide. Hanno scoperto che la combinazione di diossina e variante del gene HLA determina un aumento del numero di osteoclasti iperattivi che portano a un'eccessiva distruzione ossea. Il professore Joseph Holoshitz della The School of Medicine dell'Università del Michigan, ha illustrato: "In questo studio abbiamo dimostrato che l'interazione tra la diossina e la variante del gene HLA attiva eventi noti per essere associati all'artrite reumatoide. E abbiamo dimostrato in modo abbastanza convincente che questo facilita la distruzione delle ossa ... La diossina è solo una delle molte sostanze chimiche che attivano in modo simile questo percorso. " La scoperta che la distruzione ossea nell'artrite reumatoide è aumentata dagli inquinanti ambientali evidenzia un nuovo potenziale bersaglio per i trattamenti di artrite reumatoide. Gli attuali interventi agiscono riducendo l'infiammazione delle articolazioni, ma può essere possibile ottenere una maggiore efficacia con farmaci che riducono specificamente la distruzione ossea. Il team di ricerca ha già identificato alcuni potenziali candidati ai farmaci che bloccano il percorso attivato dal gene HLA e prevengono il danno alle ossa. Questi composti hanno dimostrato di inibire completamente l'artrite reumatoide nei modelli sperimentali di topi.

Le sostanze inquinanti ambientali hanno peggiorato l'artrite reumatoide.

Le sostanze inquinanti ambientali hanno peggiorato l'artrite reumatoide. Gli scienziati hanno scoperto un legame tra il rischio di sviluppare l'artrite reumatoide e gli inquinanti ambientali, come il fumo di sigaretta L'artrite reumatoide è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca erroneamente le articolazioni. È caratterizzato da dolore, gonfiore e rigidità delle articolazioni, più comunemente quelli delle mani, dei piedi e dei polsi. Anche se i sintomi possono essere gestiti con il trattamento, i pazienti comunemente sperimentano riacutizzazioni imprevedibili e debilitanti durante le quali il dolore e il gonfiore peggiorano significativamente. La probabilità di sviluppare l'artrite reumatoide è stata a lungo nota essere determinata dalla presenza dell'antigene leucocitario umano (HLA). È stato anche osservato che, tra i portatori della variante del gene HLA, coloro che fumano hanno maggiori probabilità di sviluppare l'artrite reumatoide e sperimentare sintomi più gravi. Vivere in aree urbane, dove ci sono livelli più alti di fumi di scarico, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”è stato anche associato ad un aumentato rischio di sviluppare l'artrite reumatoide. Si ritiene che la componente degli inquinanti ambientali responsabili di questo aumento del rischio sia la diossina, che ha già dimostrato di aumentare la gravità in un modello sperimentale di sclerosi multipla (anche una malattia autoimmune). I ricercatori della Michigan University hanno studiato la relazione tra il gene HLA e la diossina in un modello murino di artrite reumatoide. Hanno scoperto che la combinazione di diossina e variante del gene HLA determina un aumento del numero di osteoclasti iperattivi che portano a un'eccessiva distruzione ossea. Il professore Joseph Holoshitz della The School of Medicine dell'Università del Michigan, ha illustrato: "In questo studio abbiamo dimostrato che l'interazione tra la diossina e la variante del gene HLA attiva eventi noti per essere associati all'artrite reumatoide. E abbiamo dimostrato in modo abbastanza convincente che questo facilita la distruzione delle ossa ... La diossina è solo una delle molte sostanze chimiche che attivano in modo simile questo percorso. " La scoperta che la distruzione ossea nell'artrite reumatoide è aumentata dagli inquinanti ambientali evidenzia un nuovo potenziale bersaglio per i trattamenti di artrite reumatoide. Gli attuali interventi agiscono riducendo l'infiammazione delle articolazioni, ma può essere possibile ottenere una maggiore efficacia con farmaci che riducono specificamente la distruzione ossea. Il team di ricerca ha già identificato alcuni potenziali candidati ai farmaci che bloccano il percorso attivato dal gene HLA e prevengono il danno alle ossa. Questi composti hanno dimostrato di inibire completamente l'artrite reumatoide nei modelli sperimentali di topi.

"Dio di reni me ne ha dati due, tanto basta": dona il rene all'ex-compagno di liceo. L'incredibile storia di un gesto di altruismo.

"Dio di reni me ne ha dati due, tanto basta": dona il rene all'ex-compagno di liceo. L'incredibile storia di un gesto di altruismo. Loro sono uno bianco, l'altro afroamericano e non volevano che si sapesse. La storia è la stessa. Due amici. Una dona il suo rene all’altro. In comune non avevano praticamente niente, a parte l'anno di nascita e il fatto di aver percorso gli stessi corridoi di liceo per quattro anni. Charlie Ball e Kenneth Walker si erano entrambi diplomati nel 1969 all'Archbishop Caroll Hig School a Washington- praticamente non parlandosi mai e poi avevano preso strade completamente diversi: uno era finito in Sudafrica a lavorare per la radio nazionale e l'altro in California. 50 anni dopo si sono ritrovati, in un ospedale di D.C., e in circostanze decisamente eccezionali. Walker, gravemente malato, era da tempo in cerca di un rene che avrebbe potuto salvargli la vita. Come ultima spiaggia - riporta la Cnn - aveva deciso di scrivere alla sua ex-scuola in cerca di aiuto: «È inconcepibile per me anche solo pensare a quello che vi sto scrivendo, sto cercando un possibile donatore per un rene». L'istituto aveva girato l'appello, titolato semplicemente «Una richiesta per la vita», a una mailing list di ex-allievi. Fra questi c'era anche Charlie Ball che ha subito riconosciuto il nome del suo ex-compagno e ha risposto di lì a 15 minuti: «Domani vado in ospedale, faccio il test e ti faccio sapere. Prego vada tutto bene». Walker: «Quando ho letto la risposta ho pensato, ma chi è questo matto?». Malgrado l'età avanzata il 60enne è stato poi ritenuto un donatore accettabile per via della sua eccezionale forma fisica. Inizialmente contraria alla decisione, la famiglia Bell ha poi dovuto piegarsi alla scelta dell'uomo, filantropo convinto e impegnato in diverse attività di volontariato e il cui eroe dichiarato è San Francesco d'Assisi. I due uomini, riportano i media americani, sottopostisi all'intervento settimana scorsa sono entrambi in buona salute e si apprestano a lasciare l'ospedale dove sono in convalescenza. «Una coincidenza? Non credo», ha dichiarato Bell ai media, «Io credo piuttosto ai miracoli. Alla fine Dio mi ha dato due reni, per me tanto basta». Una bella storia d’amore e altruismo che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” suscita ammirazione senza riserve.

mercoledì 18 aprile 2018

Aumentano le vittime di sextorsion. I ricattati online sono sempre di più. L’allerta della Polizia Postale sulla pagina Facebook “Commissariato di PS Online”.

Aumentano le vittime di sextorsion. I ricattati online sono sempre di più. L’allerta della Polizia Postale sulla pagina Facebook “Commissariato di PS Online”. Lo “Sportello dei Diritti” rilancia i consigli della Polizia: “Anche se allettanti non accettate mai offerte di conversazioni o altro in cam con sconosciuti”. E se cadete nella trappola denunciate prontamente Sta raggiungendo numeri da capogiro, quello che, purtroppo, sta diventando un fenomeno criminale di massa e del quale lo “Sportello dei Diritti” ha parlato più volte: la cosiddetta sextorsion. Non si contano più, infatti, le segnalazioni online e i fatti di cronaca che riguardano questo tipo di ricatto che viene effettuato attraverso l’adescamento e il coinvolgimento di ignari utenti della rete che diventano vittime, loro malgrado di tentativi o vere e proprie estorsioni di denaro o favori sessuali. E a fronte della miriade di denunce ricevute dall’autorità, vi è la certezza che altrettante vittime preferiscano il silenzio per vergogna e per non far sapere che si è caduti nella trappola. A ricordarci costantemente di prestare la massima attenzione ai messaggi che riceviamo da sconosciuti e che ci propongono allettanti conversazioni che diventano via via sempre più “piccanti” è la Polizia di Stato sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia”. Proprio in data odierna, la Polizia Postale ha pubblicato un post con tanto di screenshot di uno dei messaggi tipo che possono giungere sulle nostre messaggerie istantanee come Messenger di Facebook da parte di contatti ignoti e che ci propongono chat erotiche. Solitamente si presentano con immagini carpite da altri profili di belle ragazze o ragazzi e che proprio per questo diventano ancor più allettanti. Ovviamente, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di malintenzionati di ogni tipo che nascondono la loro vera identità dietro profili virtuali quasi sempre falsi e il cui unico scopo è quello di estorcerci del denaro o prestazioni sessuali. L’unico modo di evitare di cadere nella trappola, come ricorda la Polizia Postale, è quello di non rispondere mai o attivare le nostre cam quando riceviamo messaggi di questo tipo da parte di sconosciuti. E se purtroppo si è incappati nel tranello e quindi nel ricatto, è sempre opportuno provvedere a sporgere prontamente denuncia all’autorità giudiziaria che, è bene ricordare, ha sempre un obbligo di riservatezza nei confronti delle vittime di reati e quindi anche in questo particolare tipo di estorsione.

Salame fresco italiano ritirato dai mercati di mezza europa. RASFF segnala l'allerta sanitaria per presenza Listeria monocytogenes nel salame specialità "Spianata Romana". L’allerta partita dall'Italia

Salame fresco italiano ritirato dai mercati di mezza europa. RASFF segnala l'allerta sanitaria per presenza Listeria monocytogenes nel salame specialità "Spianata Romana". L’allerta partita dall'Italia Salame fresco proveniente dall'Italia e distribuito nei mercati di altri Paesi europei è stato ritirato dal commercio. L'Italia, infatti, ha attivato il Sistema rapido di allerta europeo (Rasff n° 1053.2018 del 18.04.18) avvisando le autorità sanitarie di Bulgaria, Germania, Moldavia, Polonia e Romania circa la presenza di Listeria monocytogenes nel salame fresco "Spianata Romana" prodotto e commercializzato in Italia e venduto anche all'estero. Attualmente le informazioni sulla distribuzione non sono ancora disponibili. Il motivo del ritiro è una contaminazione da Listeria monocytogenes, un batterio che può dare origine a disturbi gastrointestinali e in alcuni soggetti a rischio può sfociare in malattie sistemiche più gravi come la meningite. Secondo quanto riporta l’Istituto superiore della sanità, la listeriosi fa parte del gruppo di malattie definibili come tossinfezioni alimentari e prende il nome dall’agente patogeno che la causa, il batterio Listeria monocytogenes. La listeriosi è particolarmente pericolosa per le persone immunodepresse, malati di cancro, diabete, Aids, persone anziane, neonati e donne in gravidanza. La listeriosi può assumere due forme: diarroica, più tipica delle tossinfezioni alimentari, che si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione; invasiva o sistemica, che attraverso i tessuti intestinali e il flusso sanguigno si diffonde sviluppando forme più acute di sepsi, encefaliti e meningiti. In questo caso, tra l’ingestione del cibo a rischio e la manifestazione dei sintomi possono passare anche periodi di tempo piuttosto consistenti, talvolta fino a 90 giorni. Dato il rischio grave che si corre in seguito alla contaminazione del batterio particolarmente patogeno, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda massima allerta, in attesa che il Ministero della salute comunichi sul suo sito web, nella sezione "Avvisi di sicurezza" i lotti, il produttore ed il nome del salame fresco "Spianata Romana" interessato dal richiamo dal mercato europeo e non solo.

Patente a punti: nessuna sanzione 126-bis codice strada se il proprietario del veicolo comunica di non sapere chi fosse alla guida. Innovativa ordinanza della Cassazione per le infrazioni al Cds.

Patente a punti: nessuna sanzione 126-bis codice strada se il proprietario del veicolo comunica di non sapere chi fosse alla guida. Innovativa ordinanza della Cassazione per le infrazioni al Cds. L’importante decisione che si riporta per la validità del procedimento logico argomentativo seguito, costituisce un prezioso precedente per quanti vorranno ricorrere a questo tipo di sanzioni amministrative che in effetti non denotano una particolare trasparenza nella loro emissione. L’automobilista proprietario del veicolo che sia stato sanzionato se comunica, ancorché in termini negativi, di non sapere chi fosse alla guida, non è soggetto a nessuna sanzione 126-bis codice strada. Deve reputarsi che, resta in ogni caso sanzionabile la condotta di chi semplicemente non ottemperi alla richiesta di comunicazione dei dati personali e della patente del conducente. Resta, comunque, devoluta alla valutazione del giudice di merito la verifica circa l’idoneità delle giustificazioni fornite dall’interessato ad escludere la presunzione di responsabilità che la norma pone a carico del dichiarante. Lo ha stabilito la Cassazione Civile con l'ordinanza n. 9555 del 18-04-2018 che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” riporta. Nel caso di specie il Tribunale di Bari, esercitando appunto tale discrezionale potere di apprezzamento in fatto, ha ritenuto di escludere la responsabilità della opponente valorizzando da un lato il decorso del tempo tra la data dell’infrazione contestata e quella della richiesta di informazioni, oltre tre mesi, e, dall’altro, la riferita presenza nel nucleo familiare anche di altri soggetti ordinariamente fruitori dell’autovettura, reputando in tal modo giustificata la mancata indicazione del nominativo del conducente. Tant’è che nel merito sottolineando la legge applicabile afferma che: "Ai fini dell’applicazione dell’art. 126-bis del codice della strada occorre distinguere il comportamento di chi si disinteressi della richiesta di comunicare i dati personali e della patente del conducente, non ottemperando, così, in alcun modo all’invito rivoltogli, contegno per ciò solo meritevole di sanzione, e la condotta di chi abbia fornito una dichiarazione di contenuto negativo, sulla base di giustificazioni, la idoneità delle quali ad escludere la presunzione relativa di responsabilità a carico del dichiarante deve essere vagliata dal giudice comune, di volta in volta, anche alla luce delle caratteristiche delle singole fattispecie concrete sottoposte al suo giudizio, con apprezzamento in fatto non sindacabile in sede di legittimità".

martedì 17 aprile 2018

Allerta aflatossine: anche Auchan richiama un lotto di Farina di Nocciole.

Allerta aflatossine: anche Auchan richiama un lotto di Farina di Nocciole. Avviso ai consumatori IPER di tutta Italia, SUPER di tutta Italia Sicilia esclusa Attenzione a questa farina se l'avete acquistata, dopo i supermercati Simply Market anche quegli Auchan l'hanno ritirata dagli scaffali dei propri punti vendita per un elevato livello di aflatossine, tra le più pericolose per la salute umana. Si tratta di una misura precauzionale. A essere stata incriminata è la "Farina di Nocciole 250g", della società LIFE srl con sede dello stabilimento a Sommariva Perno (CN) in via Aie n 28. Il lotto pericoloso è il L.236.17. Il problema riguarda solo questo lotto venduto in tutti i supermercati Simply Market e Auchan nei supermercati IPER di tutta Italia e SUPER di tutta Italia Sicilia esclusa. Le aflatossine sono micotossine prodotte da due specie di Aspergillus, un fungo che si trova in particolare nelle aree caratterizzate da un clima caldo e umido. Poiché le aflatossine sono note per le loro proprietà genotossiche e cancerogene, l'esposizione attraverso gli alimenti deve essere il più possibile limitata. Le aflatossine possono essere presenti in prodotti alimentari, quali arachidi, frutta a guscio, granoturco, riso, fichi e altra frutta secca, spezie, oli vegetali grezzi e semi di cacao, a seguito di contaminazioni fungine avvenute prima e dopo la raccolta. Diversi tipi di aflatossine sono presenti in natura. L'aflatossina B1 è la più diffusa nei prodotti alimentari ed è una delle più potenti dal punto di vista genotossico e cancerogeno. È prodotta sia dall'Aspergillus flavus sia dall'Aspergillus parasiticus. Pertanto se avete acquistato questo prodotto, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, controllate prima di tutto il lotto. E, in caso di corrispondenza, non consumate e a riportate il prodotto nel punto vendita per la sostituzione o il rimborso.Per ulteriori informazioni contattare LIFE SRL tel. 0172/46221 e mail laboratorio@lifeitalia.com.

Truffe online a gogo. Ancora messaggi con pericolosi allegati. L’ultimo una finta comunicazione TIM

Truffe online a gogo. Ancora messaggi con pericolosi allegati. L’ultimo una finta comunicazione TIM. L’allerta su Commissariato di PS On Line della Polizia Postale. Lo “Sportello dei Diritti”: non cliccate sugli allegati. Si rischiano virus e pericolose intrusioni nei nostri dispositivi Ormai è un’attività quotidiana, tra le tante dello “Sportello dei Diritti” a tutela degli utenti della rete e dei possessori di dispositivi comunque connessi, quella dell’informazione circa i potenziali rischi che si nascondono nella miriade di messaggi che giungono sulle nostre email e che troppo spesso nascondono insidie che possono causare danni ai nostri sistemi o pericolose intrusioni. In tale ottica, segnaliamo quanto postato in data odierna dalla Polizia di Stato sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” in merito ad un fantomatico messaggio di Tim con tanto di screenshot che c’invita ad aprire un allegato. Dietro quest’ultimo, in particolare, si cela il pericolo per l’utente. Ecco perché la Polizia Postale c’invita a prestare attenzione e ci ricorda: “Allegati pericolosi. Dedicare una manciata di secondi in più ci può far evitare dei problemi” Insomma, ancora una volta, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è l’attenzione di chi riceve messaggi di questo tipo a costituire il miglior modo per evitare qualsiasi tipo di conseguenza negativa. È sufficiente, infatti, non aprire allegati di questo tipo e cestinare prontamente il messaggio. Nel caso siate comunque incappati in frodi analoghe potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

Esplode motore in volo, paura sull'aereo Southwest Airlines. Passeggera risucchiata

Esplode motore in volo, paura sull'aereo Southwest Airlines. Passeggera risucchiata Un aereo è stato costretto a fare un atterraggio di emergenza dopo che uno dei suoi motori si è disintegrato mentre era in volo. Il Boeing 737-700 della Southwest Airlines, che secondo quanto riferito era partito dall'aeroporto LaGuardia di New York, diretto a Dallas, era a oltre 8 mila metri quando è avvenuto l'incidente che ha costretto il pilota a fare una tappa imprevista a Philadelphia. Centoquarantatre i passeggeri a bordo, terrorizzati, oltre 5 membri dell'equipaggio che hanno riferito di aver sentito prima un forte boato e poi tantissime vibrazioni. Secondo le informazioni diffuse dai media, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, il motore di sinistra del Boeing è esploso in volo. I frammenti hanno colpito e distrutto un finestrino: una donna, a quanto pare, è stata risucchiata. Si ritiene che la depressurizzazione abbia causato il passaggio del passeggero femminile attraverso l'apertura. Un passeggero, Marty Martinez, ha publicato su Facebok un video dei concitati attimi dell'incidente. Il giovane, in particolare, ha cercato di trasmettere in diretta i momenti prima dell'atterraggio: «Qualcosa non va con il nostro aereo, sembra che stiamo andando giù. Atterraggio d'emergenza... Volo Southwest da New York a Dallas...». In un commento sul suo post di Facebook Live, ha scritto: "Gli assistenti di volo hanno richiesto l'aiuto dei passeggeri per aiutarli a coprire il buco mentre si rompevano i finestrini e hanno cominciato a piangere incontrollabilmente e ad apparire inorriditi mentre guardavano fuori". Un video girato in diretta mostra diversi veicoli antincendio che circondavano il jet sull'asfalto. Una grande quantità di liquido è stata vista sotto il lato sinistro dell'aereo.

Simply Market richiama un lotto di Farina di Nocciole per presenza di aflatossine oltre i limiti. Avviso ai consumatori IPER di tutta Italia, SUPER di tutta Italia Sicilia esclusa

Simply Market richiama un lotto di Farina di Nocciole per presenza di aflatossine oltre i limiti. Avviso ai consumatori IPER di tutta Italia, SUPER di tutta Italia Sicilia esclusa Simply Market ha diffuso l’avviso del richiamo di un lotto di farina di nocciole per la presenza di micotossine oltre i limiti. Si tratta della farina prodotta dall'azienda LIFE srl con sede dello stabilimento a Sommariva Perno (CN) in via Aie n 28. Le confezioni richiamate sono: farina di nocciole 250g lotto L.236.17. A seguito di verifiche analitiche, su questo prodotto sono stati riscontrati micotossine fuori dai limiti di legge previsti. Le aflatossine sono micotossine prodotte da due specie di Aspergillus, un fungo che si trova in particolare nelle aree caratterizzate da un clima caldo e umido. Poiché le aflatossine sono note per le loro proprietà genotossiche e cancerogene, l'esposizione attraverso gli alimenti deve essere il più possibile limitata. Le aflatossine possono essere presenti in prodotti alimentari, quali arachidi, frutta a guscio, granoturco, riso, fichi e altra frutta secca, spezie, oli vegetali grezzi e semi di cacao, a seguito di contaminazioni fungine avvenute prima e dopo la raccolta. Diversi tipi di aflatossine sono presenti in natura. L'aflatossina B1 è la più diffusa nei prodotti alimentari ed è una delle più potenti dal punto di vista genotossico e cancerogeno. È prodotta sia dall'Aspergillus flavus sia dall'Aspergillus parasiticus. Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, consiglia ai consumatori che fossero in possesso del lotto richiamato a non consumarlo e a riportarlo nel punto vendita per la sostituzione o il rimborso.Per ulteriori informazioni contattare LIFE SRL tel. 0172/46221 e mail laboratorio@lifeitalia.com.

Il papà alla figlia "Basta con quel cellulare" e lei per protesta si taglia il polso. Il caso è successo a Lecce.

Il papà alla figlia "Basta con quel cellulare" e lei per protesta si taglia il polso. Il caso è successo a Lecce. Lei, a 12 anni, dipendente dal suo cellulare, litiga con il papà che le chiede di lasciare il cellulare e si taglia un polso, procurandosi una lieve ferita. Una lesione superficiale, medicata con una pomata ed un cerotto. La medicazione viene notata da una insegnante che chiede spiegazioni alla 12enne la quale racconta del litigio con il padre a causa del cellulare e anche dello schiaffo ricevuto dal genitore durante il litigio e del suo tentativo di tagliarsi un polso. L'insegnante segnala tutto al Tribunale per i minorenni e interviene l'autorità giudiziaria che decide l'allontanamento dalla famiglia della ragazzina che ora si trova in una comunità gestita da suore. Il padre è indagato per maltrattamenti. L'episodio è avvenuto la settimana scorsa a Lecce. Il padre della 12enne, è un commerciante. Gestisce un negozio di alimentari dove lavora tutto il giorno. Papà e mamma avevano già da tempo manifestato la loro disapprovazione nei confronti di quel modo della figlia 12enne di vivere in simbiosi con il cellulare, sempre in chat e sui social, anche quando la ragazzina era in compagnia con le sue amiche. Qualche giorno fa il rimprovero del padre e la minaccia di 'sequestrarle' il cellulare e poi, nel turbinio di parole, è volato anche uno schiaffo del genitore alla figlia. Si scherza spesso sul fatto che i nostri figli siano inseparabili dal cellulare, ma la dipendenza da smartphone, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è diventato un problema serio per gli adolescenti. Questa forma di dipendenza dallo smartphone è spesso alimentata dalla "sindrome da disconnessione". Anche se si tratta solo di un cellulare, vi è un cambiamento che interessa la regione preposta al “controllo dell’attenzione, al controllo esecutivo e all’elaborazione delle emozioni”. Questo spiegherebbe perché ha reagito così la 12enne di Lecce: l'impossibilitata ad accedere al proprio cellulare le ha generato infelicità e depressione.

I Miracoli del muschio svedese: digerisce l'arsenico in appena un'ora rendendo l'acqua nuovamente potabile.

I Miracoli del muschio svedese: digerisce l'arsenico in appena un'ora rendendo l'acqua nuovamente potabile. Si chiama "Warnstofia fluitans" e ha proprietà che non si conoscevano. I ricercatori dell'Università di Stoccolma hanno scoperto un muschio capace di eliminare l'80% dell'arsenico dalle acque contaminate in appena un'ora, rendendo l'acqua nuovamente potabile. Il muschio acquatico capace di questo "miracolo" si chiama Warnstofia fluitans e cresce nel nord della Svezia. La scoperta, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", apre la strada a una modalità amica dell'ambiente per purificare l'acqua. Un possibile scenario futuro è quello di far crescere questo muschio in torrenti e altri corsi d'acqua che contengono alti livelli dell'inquinante. I risultati delle sperimentazioni sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Environmental Pollution.

lunedì 16 aprile 2018

Cadmio e piombo nei bicchieri prodotti in Italia. RASFF lancia l'allerta: "tossici per la salute"

Cadmio e piombo nei bicchieri prodotti in Italia. RASFF lancia l'allerta: "tossici per la salute" Allarme cadmio e piombo in bicchieri di vetro che, se non adeguatamente colorati, trattati e sottoposti a successiva cottura, possono cedere questi metalli pericolosi per la salute. L’allerta arriva dalla notifica 1007.2018 del 13 aprile del Sistema rapido di allerta europeo (RASFF) e chiama in causa proprio il nostro Paese che si merita un bollino nero per la tutela dei consumatori in prodotti di esportazione: nel lotto di set di bicchieri, dipinti, prodotti in Italia e destinati anche al mercato di Austria, Croazia, Germania, Italia, Slovacchia, Slovenia e Spagna sono stati rinvenuti cadmio e piombo oltre i limiti. L’allerta è comunque importante perché il prodotto è stato distribuito in molti paesi europei. Naturalmente, è stato disposto che gli oggetti siano ritirati dal mercato. I livelli di metalli pesanti riscontrati sono: piombo in alta concentrazione, 7,41 mg per oggetto e cadmio in quantità di 0,67 mg. Usato nelle vernici, disciolto per evitare la corrosione delle parti metalliche, presente anche nelle batterie, il cadmio è da sempre presente negli oggetti usati dai bambini. Con un “piccolo” problema: a contatto con la saliva si scioglie e può venire ingerito. Ed è un materiale tossico, può avere effetti dannosi sui reni oltre che procurare diarrea, nausea e vomito e per questo l’UE prima e l’Italia dopo, sono corse ai ripari con una legge. Nello specifico gli studiosi hanno spiegato che si entra in contatto con le sostanze tossiche, utilizzate per la lavorazione del vetro, facilmente, utilizzando gli acidi, contenute ad esempio nelle bevande zuccherate e nell’aceto. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Science of The Total Environment. L’immissione sia sul mercato europeo di tali oggetti è pertanto condizionata al rispetto dei relativi limiti. Il RASFF non ha rivelato dettagli sui bicchieri sotto accusa. Si presume, data la natura del problema, che siano oggetti presumibilmente decorati con smalti e piombo sia nel vetro che intorno al bordo. Non è la prima volta, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che viene segnalata la presenza di questo pericolosi metalli in eccesso in prodotti che possono entrare a contatto con gli alimenti e quindi con il corpo umano. Ecco, perchè è necessario mantenere sempre alta l'attenzione ed il sistema di allerta europeo, in questo senso, ci aiuta a segnalare tempestivamente i pericoli per i consumatori. Resta però alle autorità nazionali che, in questo caso non danno alcun cenno sulla vicenda, ed europee attivarsi immediatamente per prevenire e per bloccare sul mercato i prodotti a rischio come nel caso di specie e solo accurati controlli ed analisi concederne la reimmissione in commercio.

Giappone: asta record per una coppia di manghi. Valgono come l'oro massiccio!

Giappone: asta record per una coppia di manghi. Valgono come l'oro massiccio! I giapponesi non guardano alla spesa quando si tratta di offrire frutti. Una confezione contenente due manghi è stata venduta 400’000 yen (corrispondenti a 3.340 euro). Lunedi in Giappone durante la prima asta della stagione a Miyazaki, sull'isola di Kyushu (sud-ovest), è stato raggiunto un prezzo record per il secondo anno di fila. Il fortunato acquirente è un grande. Il prezzo sborsato equivale su per giù al salario mensile medio del Paese. Il peso minimo di 350 grammi e alto contenuto di zucchero: questi manghi label "Taiyo no Tamago" ("uovo del Sole") sono soggetti a rigorosi criteri di selezione. Altri frutti popolari, come i meloni hanno un flusso delle tariffe annualmente deliranti. Il record assoluto del 2008, quando due meloni erano stati venduti per la somma di 2,5 milioni di yen (19.500 euro al cambio attuale). Le fragole non hanno nulla da invidiare. Un marchio di lusso, particolarmente popolare quest'anno, appare come 390 euro ... l'unità. Pur pagando tali somme, i giapponesi non guardano al costo di acquisto, in particolare quando offrono la frutta, un dono prezioso nell'arcipelago. Nei reparti dei grandi magazzini dedicati o negozi specializzati, le opere d'arte della natura sono esposte come gioielli, protette da una rete bianca. Spesso vendute singolarmente, mele, pere, pesche, uva presentano forme perfette e lasciano un gusto squisito al palato. Anche nei supermercati di base, la frutta è ancora costosa: una sola mela spesso costa l'equivalente di 2 euro. Eppure osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” in Italia diciamo che la frutta è cara. Se amate la frutta e non potete farne a meno… beh, cominciate ad ipotecare casa vostra, come avviene in un qualunque supermercato “Tokyo food show”. Godiamo la frutta noi che possiamo!

domenica 15 aprile 2018

Svizzera: italiano in contromano per 100 km sull'A3 attraverso quattro cantoni. Si tratta di un 46enne residente a Rüschlikon. Il conducente è stato arrestato.

Svizzera: italiano in contromano per 100 km sull'A3 attraverso quattro cantoni. Si tratta di un 46enne residente a Rüschlikon. Il conducente è stato arrestato. Una pattuglia della polizia cantonale nella notte fra sabato e domenica, ha fermato una vettura a Horgen, sull'autostrada A3 ed arrestato il conducente. L'uomo, un italiano di 46 anni residente a Rüschlikon, ha percorso circa 100 chilometri in contromano, senza accorgersene, attraversando i quattro cantoni di Glarona, Svitto, San Gallo e Zurigo. La segnalazione della vettura che si stava avvicinando a Zurigo, è arrivata alle forze dell'ordine verso le 2.15 circa quando si trovava nella zona di Trübbach/Sargans, mentre viaggiava sull’A13. Attraverso la visione dei filmati delle telecamere delle autostrade è stato appurato che l’uomo, con una guida tutt'altro che sicura e a velocità sostenuta, ha messo più volte in pericolo gli altri conducenti. All'arresto, è stato subito chiaro che lo spericolato non era in condizioni di guidare. Durante il tragitto si sono verificate diverse situazioni estremamente rischiose, fa sapere la polizia. Miracolosamente, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato un caso che non ci siano state conseguenze gravi, grazie agli agenti che sono riusciti a fermalo prima che provocasse un incidente. Al 46enne sono state contestate diverse infrazioni del codice della strada, che hanno comportato oltre il pagamento di multe per alcuni migliaia di franchi anche l'arresto.

Acquari a rischio. Tante specie tossiche e spesso sottovalutate nei nostri micromondi acquatici

Acquari a rischio. Tante specie tossiche e spesso sottovalutate nei nostri micromondi acquatici. Un giovane inglese pulisce l’acquario di casa e la sua famiglia finisce intossicata a causa di una tossina rilasciata da coralli ornamentali Esteticamente sono bellissimi e diventano degli oggetti di arredamento unici e al di là delle condivisibili polemiche che vanno dal fatto che può rappresentare una crudeltà tenere in bella mostra esseri viventi che normalmente vivono liberi e quelle dell’importazione di specie esotiche rare e addirittura a rischio estinzione, gli acquari possono diventare anche molto pericolosi se non manipoliamo con cura alcune specie animali o vegetali che riteniamo innocue e che in realtà possono manifestare anche elementi di tossicità, a volte letale. Ne sa qualcosa un giovane inglese e la sua famiglia che nei giorni scorsi ha rischiato letteralmente la vita. Mancanza di respiro, tosse e febbre: sembravano sintomi da influenza. Ma non era così per Chris Matthews del Regno Unito. Voleva solo pulire il suo acquario, ma lo stesso ha rilasciato una sostanza altamente tossica ed è stato costretto a ricorrere al pronto soccorso il giorno successivo. Proprio come tutta la sua famiglia. Come riporta il portale britannico del celebre "The Independent", il ventisettenne Matthews ha commesso un errore fatale mentre puliva il suo acquario. Durante le operazioni di manutenzione, aveva anche pulito una pietra che era ricoperta di coralli. Coralli, che hanno però rilasciato una delle sostanze organiche più tossiche: la palitossina. Alcuni coralli, è noto, producono sostanze tossiche dal plancton assimilato. Lo fanno per proteggersi dai predatori. Il veleno può causare grande sofferenza e in alcuni casi portare alla morte in pochi minuti. Ovviamente, il fatto che il veleno si fosse diffuso nell'appartamento era sfuggito al ragazzo secondo quanto riportato sul The Independent. È non era stato notato fino al mattino seguente quando si sono manifestati i sintomi simil-influenzali. Durante il giorno anche sua madre, sua sorella e il suo fidanzato si erano ammalati. Ma solo quando anche i due cani della famiglia hanno mostrato sintomi analoghi, Matthews ha chiamato il numero delle emergenze. La famiglia probabilmente non sarebbe sopravvissuta un'altra notte nella loro casa, secondo Matthews. Tutte le vittime sono state ricoverate in ospedale e alcune di esse sono rimaste lì durante la notte. Nel frattempo, gli esperti chimici dei vigili del fuoco hanno attuato ogni operazione utile per ventilare la casa di famiglia ed eliminare i resti del corallo. Nonostante l'incidente, Matthews, come ogni acquarofilo che si rispetti non ha la benchè minima intenzione di liberarsi del suo acquario. Ha detto all'Independent: "Abbiamo preso più precauzioni e assicurato di ventilare adeguatamente la stanza [...] Sarò molto più attento in futuro." Sì certamente dovrà stare molto più attento, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti”, così come molto attenti devono stare coloro che si approcciano all’acquarofilia e pensano di poter manipolare specie esotiche senza alcuna precauzione.