venerdì 30 aprile 2021

Ossido di etilene oltre i limiti consentiti, richiamati Croccanti con sesamo

Il ministero della Salute ha comunicato il richiamo di numerosi lotti di croccanti Sesacrock e Cerealcrock sesamo a marchio iSiciliami, per la presenza di semi di sesamo con un contenuto di ossido di etilene superiore ai limiti di legge. I croccanti richiamati sono stati prodotti dall’azienda Il Gusto della Tradizione di G. Arnone & C. Snc, nello stabilimento di Via Francia 6A a Favara in provincia di Agrigento esono: Croccante di sesamo Sesacrock, in confezioni da 125 grammi con i numeri di lotto 275K81, 290K81, 322K81, 329K81, 338K81, 007K91, 029K91, 050K91, 075K91 e 099K91, e i termini minimi di conservazione (Tmc) 31/03/2021, 15/04/2021, 16/05/2021, 23/05/2021, 02/06/2021, 06/07/2021, 28/07/2021, 18/08/2021, 15/09/2021 e 08/10/2021. Croccante Cerealcrock sesamo, in confezioni da 40 grammi con i numeri di lotto 308N81, 323N81, 338N81, 342N81, 014N91, 033N91, 050N91, 083N91 e 099N91, e i Tmc 02/05/2021, 17/05/2021, 02/06/2021, 06/06/2021, 13/07/2021, 01/08/2021, 18/08/2021, 23/09/2021 e 31/12/2021.Per precauzione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti" raccomanda di non consumare il prodotto con i numeri di lotto segnalati e restituirlo al punto vendita d’acquisto. Per informazioni è possibile contattare il produttore al numero 0922 415275 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00, oppure all’indirizzo e-mail info@isiciliami.com. Tuttavia l’autorità, in questo caso il Ministero della Sanità, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.

“False positività dei test”, il Ministero della Salute dispone la sospensione dell’utilizzo del test AFIAS COVID-19 Ag

“False positività dei test”, il Ministero della Salute dispone la sospensione dell’utilizzo del test AFIAS COVID-19 Ag. Ecco info e lotti Il Ministero della Salute, ha disposto la sospensione dell’utilizzo, fino a nuova comunicazione, di due lotti del test SMFP-71 AFIAS COVID-19 AG. Nello specifico si tratta dei lotti n. SRQXA41G e n. SRQXA49G fabbricati da BODITECH MED INC, con sede in Corea del Sud e mandatario in Europa OBELIS S.A. Tale provvedimento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è reso necessario a seguito della comunicazione, dell’Ospedale di Jesolo concernente un alto numero di falsi positivi il cui esito non è poi stato confermato al test molecolare. Il test AFIAS COVID-19 Ag è un test in immunofluorescenza (IFA) per la determinazione qualitativa del nuovo coronavirus (per esempio, SARS-CoV-2, 2019-nCoV) in campioni nasofaringei umani.

Video shock: auto viaggia contromano sulla Statale 16, due morti e un ferito

Video shock: auto viaggia contromano sulla Statale 16, due morti e un ferito. L’incidente di due anziani, fratello e sorella, a Fasano ripreso da un camionista Epilogo drammatico di un incidente stradale avvenuto sulla Statale 16, che da Brindisi porta a Bari, con schianto tra due auto. Una di queste aveva imboccato la strada contromano per Bari: morti due anziani e ferito un ragazzo di 21 anni. Il giovane non sarebbe in gravi condizioni, ma sarebbe stato portato al Perrino di Brindisi. L’incidente si è verificato questa mattina intorno alle 8,30 all’altezza di Fasano. Stando ad una prima ricostruzione i due anziani, fratello e sorella di Alberobello, erano a bordo di una Hyundai e camminavano in senso opposto di marcia quando c’è stato l’impatto con una Mini condotta da un giovane di Bari. Traffico bloccato in direzione nord. Sul posto la polizia stradale e il 118. Per i due fratelli, lui di 74 anni e lei di 80 anni non c’è stato nulla da fare, il ragazzo è stato portato all’ospedale Perrino. L’impatto è stato violentissimo. Un camionista ha anche ripreso il momento dello scontro. A quanto pare, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, già da quando gli anziani avevano imboccato la S.S. 16 all’altezza dello svincolo per l’Assunta, alla polizia erano arrivate diverse segnalazioni. L’impatto è stato ripreso da un camionista, ecco il video schock: https://youtu.be/5Emeud1mOo4

giovedì 29 aprile 2021

Scienziati polacchi scoprono la prima mummia incinta

Scienziati polacchi scoprono la prima mummia incinta. Gli scienziati polacchi pensano di avere una prima mondiale con la scoperta di una mummia incinta. La gravidanza è stata scoperta da una scansione di un corpo di circa 2.000 anni. Un archeologo ha scoperto ai raggi X ciò che sembrava familiare ad una donna incinta: un piccolo piede. Gli investigatori in seguito hanno determinato che un feto era nel corpo della donna morta, che si credeva avesse un'età compresa tra i 20 ei 30 anni. Il feto avrebbe avuto tra le 26 e le 30 settimane quando la donna è morta. Perché il feto non è stato rimosso durante la mummificazione non è ancora noto. Uno dei ricercatori coinvolti ha avanzato l'ipotesi che potrebbe essere un tentativo di nascondere la gravidanza. Un'altra possibile spiegazione potrebbe essere un collegamento alla fede e alla rinascita nell'aldilà. Il team di ricerca parla di una scoperta unica. “Non siamo stati in grado di trovare casi comparabili. Ciò significa che la 'nostra' mamma è l'unica al mondo in cui è stato diagnosticato un feto “.La mummia è stata portata in Polonia nel XIX secolo ed è esposta in un museo a Varsavia. Inizialmente, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si pensava che fossero i resti di un sacerdote maschio che visse nel primo secolo prima o dopo Cristo. Gli scienziati ora tengono conto del fatto che il corpo è molto più vecchio. Non sono ancora chiare esattamente le cause della morte. I ricercatori sperano di poterlo scoprire.

Nulle le fatture ricalcolate dalla società elettrica se non vi è prova della presenza del magnete

. Vittoria dell’utente: il Giudice di Pace di Lecce accoglie l’opposizione e revoca il decreto ingiuntivo di quasi 4000 euro emesso a seguito di un ricomputo dei consumi dopo una verifica di E-Distribuzione Vittoria del consumatore dopo una lunga battaglia giudiziaria perché non vi è prova della presenza di un magnete e annullate fatture per quasi 4.000 euro emesse a seguito di un ricalcolo dei consumi di energia elettrica. La sentenza arriva in data odierna dal Giudice di Pace di Lecce dove un utente assistito dallo staff di avvocati dello “Sportello dei Diritti” si è visto riconoscere le proprie ragioni in merito ad un ricomputo effettuato a seguito di una verifica di addetti della società E-Distribuzione che ritenevano di aver rilevato delle anomalie nei consumi di energia elettrica, arrivando addirittura a ipotizzare la presenza di un magnete a ridosso del contatore dell’utenza in questione. In realtà, neanche durante il controllo improvviso presso la residenza del cliente nessun mezzo fraudolento era stato reperito e tale circostanza è stata dirimente unitamente alla prova di aver corrisposto, nel corso degli anni e regolarmente, ogni importo richiesto dalla società elettrica e ritualmente fatturato. Il magistrato onorario ha rilevato, infatti, che l’azienda di fornitura aveva sollevato “con la propria costituzione in giudizio vari motivi d'inammissibilità dell'opposizione che non possono essere accolti per totale assenza di prove in tal senso, costituendo semplici presunzioni in punto di fatto, come quella grave di sottrazione di energia elettrica con magnete rimasta priva di riscontro.” Peraltro, una consulenza tecnica ordinata dal giudice di pace nella persona dell’avvocato Franco Giustizieri, aveva confermato anche che i consumi successivi alla verifica della società di distribuzione erano in linea con quelli precedenti e che, quindi, non vi fosse alcuna prova di maggior utilizzo di energia elettrica rispetto a quella già pagata. In tal senso, ricorda il giudice di pace che “in punto di diritto la rilevazione dei consumi a mezzo il contatore è assistita da una mera presunzione semplice di veridicità (ord. Cassazione n. 2327/19), quindi, spetta all'ente fornitore dimostrare il buon funzionamento del contatore e la legittimità dei consumi richiesti, mentre al fruitore basta dimostrare, cosa fatta dall'opponente anche attraverso la ctu d'ufficio, che l'eccessività dei consumi sono andati fuori dal suo controllo. E che potrebbero essere collegati a fattori esterni ed allo stesso non imputabili. Non vi è dubbio che il credito vantato dalla parte opposta, nel presente giudizio, è restato presunto e non effettivamente e sufficientemente acclarato, letta l'insufficienza probatoria da parte dell'ente creditore, in conclusione, l'opposizione è accolta ed il relativo decreto ingiuntivo è revocato”. Insomma, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, una decisione assai significativa che riequilibra il rapporto tra società elettriche e consumatore finale nel non attribuire alcun crisma di veridicità assoluta alle fatture emesse anche dopo una verifica, se ritualmente contestate. Al colosso non resta che rimanere a bocca asciutta e pagare anche le spese di causa.

Migranti, nuova tragedia al largo delle Canarie: trainata a riva una barca con 24 cadaveri

Migranti, nuova tragedia al largo delle Canarie: trainata a riva una barca con 24 cadaveri. Solo tre i superstiti, che sono stati trasportati in ospedale Una barca di legno trovata alla deriva con 24 migranti morti a bordo è stata rimorchiata al porto di Los Cristianos, sull'isola di Tenerife (Canarie, Spagna), da una nave di soccorso marittima spagnola.. L'avvistamento dell'imbarcazione alla deriva da parte di un aereo militare è avvenuto a circa 500 chilometri di distanza dalle Canarie. A bordo sono stati trovati solamente tre superstiti, una donna e due uomini, che sono stati immediatamente trasportati in ospedale. Un primo conteggio dei cadaveri aveva fatto pensare che a bordo ci fossero 17 vittime, ma in un secondo tempo si sono rivelate essere 24, di cui anche due minorenni. Era dal 2006 che non si registrava un così alto numero di morti nella regione. I migranti cercano di raggiungere le Canarie via mare percorrendo in barca lunghe distanze, fino a 1'500 chilometri. Ma le acque attraversate sono caratterizzate da forti correnti. Solo l'anno scorso il numero di migranti che ha raggiunto le Canarie è aumentato di otto volte rispetto al 2019, superando i 20'000 arrivi. Tutti gli occupanti della barca provenivano dall'Africa subsahariana. Ancora poveri migranti vittime dell’ennesima tragedia del mare, dichiara Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, colpevoli solo di aver tentato l’ennesimo viaggio della speranza alla ricerca di un futuro migliore.

mercoledì 28 aprile 2021

Donna incinta muore di coronavirus a Bruxelles

Donna incinta muore di coronavirus a Bruxelles Una donna incinta ricoverata in terapia intensiva in un ospedale di Bruxelles è morta di Covid-19. Il decesso è stato confermato dal Cocom Hygiene Inspection Service (Commissione comunitaria comune) a Bruxelles, che non aveva dettagli sulla situazione personale della donna. Il giorno e il luogo esatti della morte non sono stati specificati. Due settimane fa, dieci donne incinte colpite dal coronavirus erano in terapia intensiva in diversi ospedali della capitale. Le donne incinte si sono recentemente aggiunte alla lista delle persone prioritarie per la vaccinazione. Lo ha ricordato martedì durante la conferenza stampa sul coronavirus Sabine Stordeur, della task force vaccinazioni. I maggiori rischi durante la gravidanza sono già noti a livello internazionale, ha commentato il portavoce interfederale Steven Van Gucht, che non era stato a conoscenza di un caso del genere prima in Belgio. Aumenta anche il rischio di parto prematuro. Rispetto alle donne della stessa età che non sono in attesa di figli, le donne incinte hanno un rischio maggiore di ospedalizzazione, ricovero in terapia intensiva, supporto vitale e persino morte, secondo il virologo. I rischi di ricovero e morte di una donna incinta, invece, restano inferiori rispetto agli anziani o a chi soffre di patologie sottostanti. Tutte le donne incinte dovrebbero essere vaccinate come priorità, secondo il Consiglio Superiore della Salute. Il CSS belga (Consiglio Superiore della Sanità) consiglia alle donne incinte di essere vaccinate. "Raccomandiamo vivamente che le donne incinte vengano vaccinate il prima possibile durante la gravidanza", insiste Van Gucht. “Il vaccino non rappresenta alcun rischio se vuoi una gravidanza o se stai allattando”, aggiunge lo specialista. Le donne incinte possono iscriversi in lista d'attesa a partire da martedì 4 maggio tramite il proprio medico di base (o un medico di base di loro scelta, un ginecologo non essendo in grado di farlo). Avranno quindi la priorità per la loro prima dose di vaccino contro il coronavirus. È meglio somministrare il vaccino già dal sesto mese di gravidanza. Il bambino viene quindi protetto alla nascita dagli anticorpi contro il Covid-19. Ci sono abbastanza vaccini disponibili in Belgio per dare la priorità alle donne incinte, secondo la task force sulla vaccinazione. Si stima che ciò riguarderà 300 future mamme per centro di vaccinazione, o circa 3.000 donne nella regione di Bruxelles. “Per ragioni etiche, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, le donne incinte non sono state incluse negli studi clinici. I dati attualmente disponibili sono quindi limitati per questo gruppo. Tuttavia, negli Stati Uniti, dove la vaccinazione è in anticipo rispetto all'Europa, quasi 87.000 donne hanno dichiarato di essere incinte al momento della vaccinazione e fino ad oggi non sono stati segnalati problemi di sicurezza", ha riferito martedì la signora Stordeur, della task force sulla vaccinazione. La vaccinazione non ha alcun impatto sulla fertilità delle donne o su quella degli uomini, ha anche rassicurato.

Ossido di etilene oltre i limiti consentiti, richiamati semi di sesamo nero

Ossido di etilene oltre i limiti consentiti, richiamati semi di sesamo nero Il ministero della Salute ha comunicato il richiamo di due lotti di semi di sesamo nero a marchio Bongiovanni perché “come comunicato dal fornitore, vi è un superamento di limite legislativo per quanto concerne il contaminante ossido di etilene.” Il prodotto interessato è venduto in confezioni da 1 kg e 250 grammi con i numeri di lotto L.9411 e L.L151220/4M1 con termine minimo di conservazione al 04/2022 (dodici mesi). I semi di sesamo nero richiamati sono stati prodotti per Bongiovanni Srl da DiGel Srl negli stabilimenti di via Monte Rosa 21 a Milano e via Brenta 4 a Rozzano (MI). Per precauzione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti" raccomanda di non consumare il prodotto con i numeri di lotto segnalati e restituirlo al punto vendita d’acquisto. Tuttavia l’autorità, in questo caso il Ministero della Sanità, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.

Covid, Giudice cancella l'obbligo di mascherina a scuola: indagato.

Covid, Giudice cancella l'obbligo di mascherina a scuola: indagato. Esplosiva sentenza pronunciata dal giudice distrettuale del tribunale di Weimar, in Germania, in tema di pandemia. Dà ragione a una madre che riteneva che danneggiasse i suoi figli. Una sentenza di un giudice distrettuale del tribunale di Weimar, in Germania condanna il “lockdown” mettendo sotto accusa il sistema politico tedesco, accusato per aver optato per alcune misure di confinamento, o di blocco che stanno mettendo letteralmente in ginocchio il Paese La giustizia tedesca ha aperto un'inchiesta contro un giudice che, a inizio mese, ha vietato a due scuole della Turingia d'imporre ai propri allievi l'obbligo di mascherina, test e distanza sociale. Il magistrato è accusato di abuso di autorità. Il giudice, attivo presso il Tribunale di famiglia della Pretura di Weimar, si esprimeva sulla richiesta di una madre che si opponeva alle prescrizioni sanitarie emanate dal Land. Sosteneva che il «benessere» dei suoi figli, di 8 e 14 anni, fosse messo «in pericolo» dalle restrizioni: «I bambini sono danneggiati dal punto di vista psichico, fisico e pedagogico senza che ciò abbia alcuna utilità per i bambini o per terze parti», recita il testo della sentenza riportando la querela della donna. Citando la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia, la Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti e la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, il giudice le ha dato ragione e ha ordinato ai due istituti di non imporre né ai suoi figli né agli altri alunni mascherina, test o distanze sociali. La sentenza, però, non è piaciuta né alle autorità delle Turingia né a diversi cittadini, che hanno denunciato il magistrato per abuso di autorità. In qualità di giudice di famiglia, infatti, l'uomo non sarebbe competente per la questione. Il Pubblico ministero di Erfurt ha così avviato un'indagine a suo carico. Come riporta la dpa, la sua abitazione e il suo ufficio sono stati perquisiti e gli inquirenti hanno sequestrato un cellulare e altri materiali probatori. La procura, evidenzi Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ritiene in particolare che il giudice di famiglia si sia attribuito la responsabilità di esprimersi sulla causa arbitrariamente. Il tema, infatti, è di diritto amministrativo. In Turingia, all'interno degli edifici scolastici vige l'obbligo di portare la mascherina a partire dai 6 anni. Durante le pause e le lezioni di educazione fisica la mascherina può essere tolta a patto che le distanze sociali siano garantite. In base a nuove disposizioni federali, da lunedì è inoltre obbligatorio un test negativo fai da te rapido per partecipare alle lezioni in presenza, che gli allievi possono fare direttamente a scuola. Finora era solamente facoltativo. Adesso quel giudice si trova a non troppi chilometri di distanza, sempre in Germania, e guarda caso alla procura di Weimar, un nome tragicamente noto per via nazista e ora – paradossalmente – simbolo di libertà.

Israele ha il suo primo arbitro transgender donna.

Israele ha il suo primo arbitro transgender donna. La 27enne transessuale Sapir Berman arbitrerà in prima divisione. Un arbitro di calcio israeliano fa la storia: dopo un cambio di genere, la donna trans di 27 anni arbitrerà nella prima divisione con il nome di Sapir Berman, dove ha debuttato come Sagi Berman all'inizio della precedente stagione. "Mi vedo come una donna da quando ero bambino", ha detto Berman ai giornalisti martedì. “Non voglio più nascondermi. Ho avuto molto successo come uomo. Ma alla fine ho deciso di mostrare chi sono veramente". È ancora all'inizio del processo di aggiustamento, ha detto Berman durante la conferenza stampa. "Non so quanto tempo ci vorrà." Ma non influenzerà la sua carriera di arbitro. La Federcalcio israeliana sta sostenendo con rispetto la transizione dell’arbitro nel suo cammino. Dovrebbe essere messo a sua disposizione anche uno spogliatoio separato dagli uomini. L'associazione degli arbitri ha anche affermato che Berman avrebbe continuato la sua carriera senza ostacoli dopo il trasferimento. L'amministratore delegato Jair Teper ha dichiarato: "L'identità di genere non è importante per noi, ciò che conta sono le competenze sul campo di calcio". Il capo dell'associazione, Ronit Tirosch, ha parlato del "passo storico" di Berman che sarebbe servito da modello per molti. Insomma, sui corpi, l'identità e la libertà delle persone transgender si gioca ancora una fondamentale battaglia che dovrebbe riguardarci tutti. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, da oggi, però, la comunità LGBT può contare su un'importante alleata, una prima arbitro di calcio che, in barba ai timori di inimicarsi le frange più conservatrici della popolazione, ha detto finalmente le cose come stanno.

martedì 27 aprile 2021

Verso un disastro ecologico nello Yemen?

Una nave cisterna abbandonata alla deriva suscita preoccupazione nel Mar Rosso Nello Yemen, una vecchia petroliera contenente 200 milioni di litri di petrolio è fonte di preoccupazione per le Nazioni Unite. La nave cisterna Safer non è manutentata da anni, il che potrebbe portare a un grave disastro ambientale. "È una bomba a orologeria", ha detto Peter-Derrek Hof, l'ambasciatore olandese in Yemen. "Non sappiamo esattamente quanto tempo abbiamo". La nave cisterna si trova al largo del porto di Al-Hodeidah, nella parte occidentale del paese. A causa di una guerra civile, che imperversa da anni nello Yemen, poca attenzione è stata prestata alla manutenzione della petroliera. "Più a lungo aspetti, maggiore è il rischio che la nave possa perdere, esplodere o affondare", afferma Hof. Già l'anno scorso la sala macchine della petroliera era allagata. In caso di problemi, quasi duecento milioni di litri di petrolio affluirebbero nel Mar Rosso, il che provocherebbe un disastro ecologico, ma anche umanitario. Le Nazioni Unite stimano che 30 milioni di persone che vivono in paesi che si affacciano sul Mar Rosso sarebbero colpite da una fuoriuscita di petrolio. Peter-Derrek Hof ha unito le forze con gli ambasciatori di altri paesi europei. Vuole trovare una soluzione temporanea il più rapidamente possibile. Nel frattempo l'Olanda ha stanziato 1,5 milioni di euro per la missione d'ispezione Onu, che costerà oltre 13 milioni di euro. Questa missione dovrebbe consentire di determinare quali sono i punti deboli della petroliera e di effettuare eventuali operazioni di emergenza. L'obiettivo è anche determinare come risolvere il problema a lungo termine."Il problema è chiaramente con gli Houthi", il gruppo ribelle contrario al governo yemenita. “Le Nazioni Unite e gli Houthi devono raggiungere un accordo sul lavoro da fare, ma gli Houthi hanno il diritto di veto in questo settore. La nave si trova in un territorio che controllano", dice Hof. In origine, la petroliera era di proprietà della Yemen Oil and Gas Corporation, di proprietà statale yemenita. Ma quando la guerra è iniziata nel 2015, è caduta nelle mani dei ribelli. Da allora questo gruppo sciita ha intrapreso una sanguinosa guerra contro la maggioranza sunnita del paese. I combattimenti sono stati aggravati dall'intervento diretto dell'Arabia Saudita e dell'Iran, che sostengono ampiamente i loro correligionari nel conflitto. L'Arabia Saudita sostiene i sunniti con la guerra aerea, mentre l'Iran fornisce armi agli houthi sciiti. Il potenziale disastro ambientale del Mar Rosso rischia di diventare una vera e proprio catastrofe. Il timore per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è quello di “Un enorme shock velenoso per il sistema”. Lo sversamento di petrolio in mare causerebbe la morte di pesci e uccelli, ma mette a repentaglio anche gli alberi e la barriera corallina. E per rimediare al danno “ci vorranno decenni”, ma potrebbe anche non bastare. L'urgenza è dovuta al fatto che la petroliera potrebbe concretamente esplodere da un momento all'altro perché, senza manutenzione, le caldaie hanno smesso di produrre gas inerte. Il gas inerte, che contiene una minuscola quantità di ossigeno in modo da non consentire la combustione, viene utilizzato per riempire lo spazio al di sopra del petrolio nei serbatoi di stoccaggio, spiega il Conflict and Environment Observatory (Ceobs). Senza gas inerte, è probabile che all'interno dei serbatoi si siano accumulati gas potenzialmente esplosivi. Un'esplosione o anche un semplice cedimento strutturale potrebbe portare a uno sversamento di 1,14 milioni di barili di petrolio nel Mar Rosso, con conseguenze disastrose sull'ambiente ma anche sull'economia mondiale, e la marea nera potrebbe raggiungere a nord il Canale di Suez, in Egitto, e potenzialmente arrivare fino allo stretto di Hormuz, tra Emirati Arabi Uniti e Iran. Il governo yemenita ha affermato che la catastrofe ambientale sarebbe quattro volte maggiore di quella provocata dalla fuoriuscita di petrolio di Exxon Valdez del 1989, in cui 260.000 barili di petrolio finirono nelle acque dell'Alaska, in quello che è considerato uno dei peggiori disastri ambientali della storia. Ma il disastro potrebbe avere un grave impatto anche sull'economia mondiale. In uno studio condotto dall'ente di ricerca italiano Srm si legge: "Il Canale di Suez si conferma uno snodo strategico per i traffici marittimi mondiali mercantili; oltre il 9 per cento del commercio internazionale del globo utilizza questa grande via di passaggio".

lunedì 26 aprile 2021

L'incredibile gesto di un passante per fermare uno spericolato pilota in Albania - VIDEO

Un uomo è stato neutralizzato domenica, giorno delle elezioni, dopo aver guidato il suo veicolo già gravemente danneggiato in una grande piazza pedonale della capitale Tirana. Il pilota spericolato è stato infine bloccato da un giovane passante, che ha sferrato un calcio di karate attraverso il finestrino dell'auto. La polizia ha detto che il pilota di 32 anni si era già schiantato contro altre tre auto in altre parti della città, prima di passare attraverso le transenne di Piazza Scanderbeg nel centro di Tirana, ed entrare nella piazza sgommando e facendo testa coda pericolosamente. I cittadini presenti hanno subito temuto un attacco, in quanto in piazza erano presenti in quel momento un gran numero di persone, comprese le persone che facevano la fila per farsi vaccinare. Le telecamere puntate sulla piazza nel contesto delle elezioni albanesi hanno registrato l'intero evento. Il filmato mostra i passanti che cercano di fermare l'auto, che sta viaggiando con un paraurti rotto, tirando fuori il guidatore dalla sua auto. L'uomo fa un passo indietro e riesce a sbarazzarsi dei passanti. Ma poi uno di loro balza in piedi e salta, con i piedi in avanti, per neutralizzare il guidatore. Le immagini di questo gesto ora stanno facendo il giro del mondo. “Pensavo stesse prendendo di mira il pubblico. Temevo un attentato ”, ha spiegato l '“ eroe ”di giornata, che ha già incontrato il premier del Paese, Edi Rama. Secondo la polizia, non è stato così. L'autista, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha detto che pensava di guidare su una strada. Era sotto l'effetto di droghe e alcol. Ecco il video dell’incredibile scena girata nella zona pedonale del centro di Tirana: https://youtu.be/9H532wKHln4

Mistero sul vitello con due teste nel villaggio dei Balcani.

Il vitello bifronte, una condizione estremamente rara chiamata dicefalia, vive nel comune settentrionale della Macedonia di Lažec. L'allevatore Vasko Petrovski ha un animale molto speciale nella sua stalla nel comune di Lažec proprio al confine con la Grecia, nella Macedonia del Nord: una delle sue mucche Holstein di razza francese, ha dato alla luce un vitello con due teste a metà aprile. Quando ha sentito i suoni tipici della vacca madre che partoriva, è corso subito nella stalla. Quando è arrivato, il contadino ha scoperto il giovane animale. I veterinari di una clinica vicina, subito avvisati, hanno esaminato il vitello e fatto una diagnosi fiduciosa: il vitello è sano. Può stare in piedi. Ha due bocche, ma entrambe terminano nello stesso esofago. Il vitello ha anche un solo cervello: "Quando beve il latte con una bocca, l'altra fa gli stessi movimenti. I segnali di comando provengono dallo stesso centro nervoso", spiega a Newsflash il veterinario curante Sasho Gjorgjievski. In ogni caso, dopo lo shock iniziale la piccola creatura ha conquistato il cuore del suo proprietario: "Voglio tenere il vitello finché vive. Non è così raro che i bovini nascano con due teste. Il fenomeno è chiamato “Dicefalia” ed è descritta come una forma speciale di gemelli siamesi. La cellula uovo nell'utero non si divide completamente, a seguito della quale i corpi dei gemelli identici si fondono insieme. Qualche anno fa, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è verificato un caso simile in Austria. Un vitello con due teste, due nasi e quattro occhi è nato a Stroheim nel 2012. All'inizio il vitello stava bene, ma circa due settimane dopo il parto, è morto improvvisamente durante la notte. Ecco il video della tenera creatura che ha conquistato il cuore di migliaia di utenti dei social nel mondo: https://youtu.be/iSMI0PDGa7M

domenica 25 aprile 2021

Imperdonabile negligenza ... Ambulanza “perde” corpo paziente Covid – 19 in strada durante la corsa dall’ospedale

Imperdonabile negligenza ... Ambulanza “perde” corpo paziente Covid – 19 in strada durante la corsa dall’ospedale. L’incidente è stato registrato in un video diventato subito virale sul web Il numero di pazienti affetti da Covid – 19 in India è in aumento. Allo stesso tempo, il bilancio delle vittime è in aumento. Questo sta mettendo a dura prova il sistema sanitario. Ora un incidente è venuto alla ribalta diventando subito virale sul web. Durante il tragitto appena uscito dall’ospedale, il corpo di un paziente morto per Covid – 19, è caduto da un’ambulanza nella corsa in curva ed è rimasto sdraiato sull’asfalto. L’incidente ha avuto luogo il 23 aprile nella città di Vidisha nel Madhya Pradesh, in India. Il conducente di un’auto che stava percorrendo la medesima strada sullo stesso senso di marcia, che si trovava subito dietro il mezzo di soccorso, ha ripreso l’intera scena con la sua videocamera posta sul cruscotto. La clip mostra l’auto che viaggia lungo la stessa strada dell’ambulanza, quando d’improvviso il portellone laterale del mezzo di soccorso si aprono, lasciando cadere qualcosa insieme alla lettiga. I residenti locali affermano che i cadaveri non vengono consegnati alle famiglie e vengono portati via senza permesso. E nessuno, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si sarebbe accorto di nulla se il conducente dell’auto che seguiva non avesse attirato l'attenzione con segnali acustici. Ecco il video dell’imperdonabile negligenza: https://youtu.be/oJwz3u0tlmQ

Squalo attacca un uomo e lo uccide in Nuova Caledonia.

Squalo attacca un uomo e lo uccide in Nuova Caledonia. Il corpo senza vita di un uomo è stato trovato sulla sua tavola per gli sport acquatici al largo di Noumea dopo essere stato vittima, secondo i primi elementi dell'indagine, di un attacco di squalo È un diportista che ha allertato i servizi di soccorso in mare sabato alla fine della giornata dopo aver scoperto in superficie un cinquantasettenne inanimato su una tavola "stand up paddle" (tavola da canottaggio), al largo di Nouville, penisola a nord - ovest di Noumea. Le autorità hanno bloccato l'accesso alla zona costiera nell'area dell'incidente fino a lunedì compreso, riporta il quotidiano locale Les Nouvelles calédoniennes. L'episodio su una delle isole della Nuova Caledonia si è verificato sabato sera. Secondo le ricostruzioni del giornale, lo squalo, presumibilmente, ha strappato una gamba all'uomo. Les Nouvelles calédoniennes fa notare che la vittima dell'aggressione è deceduta per arresto cardiaco. Il municipio di Numea, la capitale della Nuova Caledonia, è intervenuto dopo l'accaduto rendendo off-limits la spiaggia e il tratto di mare limitrofo. Le autorità hanno emesso un decreto che "vieta il nuoto e gli sport acquatici nella zona costiera fino a 300 metri intorno all'isola fino a lunedì compreso". Stando ad una ricerca dell'Università di Florida nel 2020 sono avvenuti 57 attacchi di squali ai danni dell'uomo. La maggior parte di essi si sono verificati negli Stati Uniti (33) e nell'Australia (18) mentre nella Nuova Caledonia questo attacco avviene dopo la morte alla fine di febbraio di un uomo di 57 anni, nei pressi di un isolotto turistico in una baia della capitale caledoniana. Era stato morso a una gamba da uno squalo tigre lungo più di quattro metri. Tra il 24 febbraio e il 2 marzo, la scomparsa di un nuotatore e poi di un diportista a Nouméa, in condizioni fino ad ora inspiegabili, potrebbe anche essere consecutiva agli attacchi degli squali, stanziali nelle acque vicino alla città, secondo gli esperti. A gennaio una ragazza è morta in mare nella Nuova Zelanda. Secondo la polizia, a provocare il decesso è stato l'attacco di uno squalo. Le altre spiagge non sono state chiuse, ma il comune ha invitato i bagnanti "ad essere estremamente vigili". Secondo i biologi marini gli attacchi in queste acque da parte degli squali sono incredibilmente rari. Vi sono poche cose che possono indurre uno squalo ad attaccare, ma per lo più è questione di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”. Sono animali curiosi per natura, quindi o si avvicinano a qualcosa per vedere cosa sia, o la mordono con l'intenzione di mangiarla, o sono provocati e mordono per difesa.

Mobilità a Lecce e diritti dei commercianti leccesi piegati all’esigenze della sosta a pagamento

Mobilità a Lecce e diritti dei commercianti leccesi piegati all’esigenze della sosta a pagamento. In via San Lazzaro tolti gli stalli per il “carico e scarico” per far posto alle “strisce blu”. Amministrazione “sorda”: nessun riscontro alle istanze scritte degli esercenti e dello “Sportello dei Diritti” Noi dello “Sportello dei Diritti” sono anni che abbiamo sollevato il problema dell’espansione delle aree a pagamento della sosta a Lecce che, nonostante il sistema adottato da oltre vent’anni, non ha comportato i miglioramenti che si ritenevano programmati sulla mobilità e sulla riduzione dei veicoli a quattro ruote circolanti. E la scelta di eliminare posti “gratis” o quelli necessari al “carico e scarico” delle merci per far posto a un tappeto di “strisce blu”, si è sempre scontrata con le esigenze dei commercianti che si trovano spesso a far i salti mortali per accedere nelle proprie attività e trasportarvi i prodotti da vendere in quanto gli spazi di sosta antistanti sono spesso occupati per ore da autovetture o anche veicoli più grandi. Emblematico il caso di via San Lazzaro dove qualche mese or sono gli esercenti delle attività prossime ai civici tra il 20 e il 22 si sono trovate la spiacevole sorpresa di vedersi cancellate le strisce che delimitavano lo spazio per il “carico e scarico” per nuove “strisce blu”, con la conseguenza che d’allora la loro vita lavorativa è divenuta molto più difficile. Proprio per questo hanno cercato di rappresentare più volte la necessità del ripristino del “carico e scarico” anche formalmente, sia con istanza del 21 gennaio a firma di un paio dei commercianti della zona che con una nostra nota protocollata lo scorso 16 marzo. Purtroppo, le garbate richieste sono cadute completamente nel vuoto con un’amministrazione che sta deludendo sempre più le aspettative di cambiamento che molti cittadini pensavano potessero realizzarsi con il cambio di “governo”, quantomeno nella capacità di ascolto delle doglianze della cittadinanza. Al contrario, l’assoluto silenzio serbato dopo le suddette istanze formali ci fa pensare legittimamente che i diritti dei commercianti leccesi siano piegati all’esigenze della sosta a pagamento. Ecco perché – rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” - siamo costretti a rilanciare il nostro appello, questa volta in forma pubblica, nella speranza che almeno dopo un comunicato - che, si auspica, venga rilanciato dalla stampa locale - sia dato ascolto ai commercianti di via San Lazzaro affinchè venga ripristinata la piccola porzione di “carico e scarico” e cancellati solo quattro, cinque metri di “strisce blu”.

sabato 24 aprile 2021

Squalo bianco di peso non inferiore a 1.606 kg in viaggio verso l'Europa dopo aver preso "direzione sbagliata".

Squalo bianco di peso non inferiore a 1.606 kg in viaggio verso l'Europa dopo aver preso "direzione sbagliata". Nukumi, una femmina di squalo bianco del peso di 1.606 chilogrammi, potrebbe finire in Europa quest'estate dopo aver preso una "svolta sbagliata". Lo squalo di 4,5 metri di solito nuota su e giù per la costa orientale degli Stati Uniti e del Canada. Ma inaspettatamente, lo squalo di 50 anni, il più grande mai etichettato in quella regione dagli scienziati, ha preso una svolta a est, attraverso l'Oceano Atlantico. Gli squali bianchi sono i più grandi pesci predatori del mondo. Tuttavia, le specie migratrici attraversano raramente la dorsale medio atlantica, una barriera in mezzo all'oceano, ma è esattamente quello che ha fatto Nukumi all'inizio di questo mese. L'organizzazione OCEARCH, che rintraccia squali e tartarughe, è stata in grado di confermare da un trasmettitore nella pinna dorsale di Nukumi che aveva effettivamente nuotato attraverso la dorsale medio-atlantica. L'unico altro squalo bianco ad aver mai effettuato la traversata è stato Lydia, che ha sorpreso gli scienziati con un viaggio sulla costa del Portogallo nel 2014. Lo scienziato capo di OCEARCH Bob Hueter crede che Nukumi stia facendo la traversata perché è incinta e sta cercando un posto sicuro per partorire lontano da controparti maschili aggressive. Non è ancora certo quale sarà la destinazione finale dello squalo: “Potrà raggiungere le coste dell'Europa, ma non possiamo ancora prevedere se lo farà effettivamente. Se non torna presto, potrebbe recarsi in isole al largo, come le Azzorre, o sulle montagne sottomarine nell'Atlantico orientale. Dal momento che nessuno dei nostri altri squali ha fatto questo, per ora tutto è ancora una supposizione e dobbiamo aspettare ulteriori posizioni del trasmettitore", ha detto Hueter. L'etichetta che OCEARCH è stata in grado di attaccare alla pinna dorsale di Nukumi nell'ottobre 2020 mostra che percorre una media di 70 km al giorno. Nukumi ha lasciato la costa della Carolina del Nord il 22 febbraio e da allora ha percorso quasi 6.000 miglia. Gli esperti, nel frattempo, sono preoccupati per le attività di pesca nelle aree in cui si reca Nukumi. Lo squalo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", potrebbe potenzialmente strappare le reti, ma ami e lenze potrebbero rappresentare "un serio rischio per la sua sopravvivenza". Squalo bianco di peso non inferiore a 1.606 kg in viaggio verso l'Europa dopo aver preso "direzione sbagliata". Nukumi, una femmina di squalo bianco del peso di 1.606 chilogrammi, potrebbe finire in Europa quest'estate dopo aver preso una "svolta sbagliata".

Immagini spettacolari: l’aquila reale afferra una volpe tra gli artigli e vola via

. La breve clip è diventata virale Il filmato è stato catturato in Norvegia da un fotografo naturalista Jan Lars Nesje. Il professionista che aveva installato le telecamere nelle montagne norvegesi, è rimasto sorpreso di vedere il rapace che afferra la volpe morta con i suoi artigli affilati e si libra in volo nonostante il peso pesante della sua preda. L'aquila reale è lunga 66-100 cm e la sua apertura alare è tipicamente 1,8-2,34 m. Di solito vola a una velocità di 45-50 km / h, ma può arrivare fino a 130 km / h. In immersione, la sua velocità può essere di circa 320 km / h7. Il video, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è stato girato a Mindresunde, a 10 km della città di Stryn della contea di Vestland, in Norvegia. Ecco l’incredibile scena di un'aquila che afferra una volpe e vola via: https://youtu.be/qN56J-8CD3A

Presenza di pesticidi, ritirati nove lotti dell’estratto d’arancia bionda per condire l’insalata

Presenza di pesticidi, ritirati nove lotti dell’estratto d’arancia bionda per condire l’insalata Il ministero della Salute ha pubblicato sul suo sito web un richiamo alimentare che interessa la società cooperativa agricola Ortoromi di via Piovega. Riguarda il prodotto “Arancia bionda 500 ml Smile”, un estratto di arancia per condire l’insalata, in vendita in bottiglietta da mezzo litro con marchio Insal’Arte – OrtoRomi. Il motivo del richiamo è la «presunta presenza di Dimethoate e Chlorpyrifos, principi attivi non autorizzati dalla Comunità Europea, nella materia prima arance. Nove i lotti richiamati: L. 586110508, L. 586110906, L. 586110707, L. 586109803, L. 586110403, L. 586110009, L. 586110207, L. 586109718, L. 586109306, con scadenza dal 19 maggio al primo giugno 2021. Secondo Ortoromi le bottiglie interessate al ritiro sarebbero un paio di migliaia. L’azienda precisa: “È una disposizione cautelare che riguarda non tanto il prodotto lavorato ma la materia prima. Il provvedimento lo ha avuto il produttore, le tracce sono state trovate sulla buccia delle arance che abbiamo comperato, non sul lavorato. Dalle analisi del nostro autocontrollo sugli estratti non è stato trovato nessun residuo. Per avere una versione ufficiale abbiamo immediatamente fatto fare una campionatura su tre livelli di analisi da un laboratorio accreditato e ci è stato anticipato che non ci sono residui”. Il ministero della Salute invita intanto a riconsegnare il prodotto al punto vendita dov’è stato acquistato, per il momento non va dunque consumato. Tuttavia l’autorità, in questo caso il Ministero della Sanità, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.

Etichettatura sbagliata: IL GIGANTE richiama Mozzarella di Bufala Campana DOP.

Etichettatura sbagliata: IL GIGANTE richiama Mozzarella di Bufala Campana DOP. La catena dei supermercati lancia un’allerta per una indicazione errata sulle confezioni a proprio marchio. Ecco info e lotto Non è un vero richiamo dal mercato, quanto piuttosto un’allerta. Nel quadro di un controllo interno la catena dei supermercati Il GIGANTE ha notato che il formaggio sotto descritto, riporta una data di scadenza errata del 28 maggio 2021 sul bustone esterno della confezione mentre all’interno ogni singola mozzarella riporta la corretta data di scadenza del 28/04/2021. La scadenza corretta, dunque, corrisponde al 28/04/2021 e riguarda il bustone che racchiude 3 mozzarelle di bufala campana DOP da 125 gr a proprio marchio. Per questa ragione IL GIGANTE ha deciso di richiamarlo. La data errata interessa il seguente articolo: Nome: Mozzarella di Bufala Campana DOP (bustone 3 x 125g) Da consumare entro il: 28/04/2021 Marchio: Il Gigante Numero di lotto: 21091 BB2 Per i clienti che hanno già consumato il prodotto in questione prima del 28.4.21 non sussiste alcun rischio di salute. Consumando invece il prodotto dopo il 28.4.21 non è possibile escludere un eventuale pericolo per la salute. Questo richiamo di prodotto, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” non riguarda un difetto qualitativo. Si tratta in questo caso di un'etichettatura sbagliata della data di scadenza. I clienti che hanno in casa questo articolo sono invitati di non consumare il prodotto oltre quella data.

Allergene non dichiarato, ministero della Salute richiama spiedini di mazzancolle surgelati.

Non segnalato in etichetta uso di solfiti per evitare l’annerimento della testa dei crostacei La tutela del consumatore e la sua salute, prima di tutto. Cresce l’attenzione per la sicurezza alimentare ancora di più se ha a che fare con le allergie e con i bambini. Ma prima di occuparci della cottura, dobbiamo occuparci dell'acquisto. E qui possono iniziare i guai, perché può capitare che l’aspetto fresco e invitante di crostacei o pesci, si debbano a spesso illecite operazioni di maquillage. Come un attore che prima di andare in scena si sottopone a lunghe sedute di trucco per assomigliare al personaggio del copione, anche il pesce o i crostacei sono sempre più soggetti a sofisticate sedute di trucco prima di essere esposto sui banchi delle pescherie o nei freezer del reparto surgelati. Per questo il ministero della Salute, ha diffuso l'immediato richiamo dagli scaffali dei negozi di un lotto di spiedini di mazzancolle surgelati a marchio “BOFROST MARECUADOR” perché “il lotto di seguito indicato contiene solfiti. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 450 grammi con il numero di lotto BIC 1005 e il Tmc 05/07/2022. Gli spiedini di mazzancolle surgelati richiamati commercializzati in Italia dalla ditta BOFROST ITALIA SPA,sono stati prodotti dall’azienda MARECUADOR CIA (aut. N° 067) nello stabilimento al km 7 Ruta sulla Panamericana lungo la costa pacifica del continente americano. Per precauzione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” raccomanda ai soggetti allergici alla solfiti di non consumare il lotto oggetto di richiamo e restituirlo al punto vendita d’acquisto. Il prodotto in questione è sicuro per i consumatori che non soffrono di allergia ai solfiti. Tuttavia va detto che l'autorità, in questo caso il Ministero della Salute, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.

venerdì 23 aprile 2021

Cina, violenta esplosione a bordo del piu' grande traghetto dell'Asia/ Il video

Esplosione a bordo del traghetto roll-on/roll-off “Zhong Hua Fu Qiang”, nel porto cinese di Weihai. Mentre era in rotta con destinazione Dalian, nel garage della nave è uscito del fumo da un autocarro. La nave è tornata al porto di Weihai dove si è sviluppato un incendio preceduto da un boato. Secondo le autorità locali, passeggeri e marittimi sono stati immediatamente evacuati mentre nessuno è rimasto ferito. Il traghetto, costruito nel 2020, lungo fuori tutto (LOA) 186 metri e largo 28 metri, naviga sotto la bandiera della Cina, è impiegato sulla linea Weihai-Dalian (Mar Giallo). Le autorità marittime, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti". hanno aperto un’indagine e hanno già ascoltato il comandante. Ecco il video: https://youtu.be/yGZQZV-SapA

Nelle acque del Salento eccezionale conferma: la foca monaca

Nelle acque del Salento eccezionale conferma: la foca monaca. Dopo il giugno 2017 e gennaio 2020, arriva la prova definitiva della presenza: stavolta a Gallipoli Ormai non può essere più considerato un evento inaspettato. Dopo gli avvistamenti ed i video del giugno 2017 e gennaio 2020, nelle acque antistanti Gallipoli, arriva la conferma di una presenza non più occasionale per il Salento, ma non di meno eccezionale: la foca monaca torna nel mare aperto del Salento. L’ultimo avvistamento di questa mattina, a fare capolino tra le onde, dunque, è a Gallipoli, nel porticciolo del seno del Canneto. La sua presenza, inizialmente segnalata da alcuni utenti su facebook, è stata confermata dalla Guardia Costiera locale. Secondo gli esperti dalla visione delle prime foto dell'avvistamento di Gallipoli potrebbe essere una femmina adulta di Foca monaca.Ma sono in corso ulteriori valutazioni. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, un’emozione incommensurabile poter avere la conferma che il mammifero marino a distanza di oltre quarant'anni dagli ultimi avvistamenti documentati torni in quello che era uno dei suoi habitat e che dimostra come la natura, ove rispettata possa riprendere i suoi spazi originari se e solo se decidiamo collettivamente di salvaguardarla. Territori come quegli salentini che meritano soltanto cura parsimoniosa, silenziosa e assoluta delle bellezze che la rendono unica. Basti ricordare che del pinnipede, secondo una stima dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura sopravvive una popolazione di appena 600-700 esemplari: circa 200 concentrati nell'Egeo e nel Mediterraneo sudorientale, 20-30 nel Mar Ionio, 10-20 nel Mare Adriatico, una decina nel Mediterraneo centrale, dai 10 ai 20 nel Mediterraneo occidentale e meno di 300 in Atlantico. La specie è pertanto da considerarsi a serio rischio di estinzione. La Società Zoologica di Londra, in base a criteri di unicità evolutiva e di esiguità della popolazione, considera la Monachus monachus (questo il nome scientifico) una delle 100 specie di mammiferi a maggiore rischio di estinzione. Non ci resta che rilanciare, quindi, l’appello già rivolto nel giugno 2017 ad un intervento immediato delle autorità nazionali, in particolare del Ministero dell'Ambiente per avviare tutte le azioni necessarie per la salvaguardia dell'habitat della foca monaca anche nell'amena terra del Salento. Ovviamente a tutti i fortunati che avranno l’occasione di avvistarla, raccomandiamo di mantenere la giusta e dovuta distanza per evitare d’impaurire l’esemplare di una specie che merita il massimo rispetto e prudenza in qualsiasi tipo di approccio.

Cozze allevate in mare contaminate dal pericoloso batterio Escherichia Coli: scattata allerta Rasff in Italia e in Svizzera.

Cozze allevate in mare contaminate dal pericoloso ba
tterio Escherichia Coli: scattata allerta Rasff in Italia e in Svizzera. Lo Sportello dei Diritti: “Evitare il consumo di prodotti crudi” E' allarme cozze contaminate in Italia. L’elenco italiano del sistema di allerta inviata dal Ministero della Salute italiano del 22 aprile (Dettagli di notifica - 2021.2016), comprende una segnalazione di allarme per la presenza dal pericoloso batterio Escherichia Coli (1600 MPN / 100g), in cozze (Mytilus galloprovincialis) allevate in mare. Nello specifico, su ordine dell' autorità italiana, è stato disposto il ritiro dal mercato dei prodotti contaminati dopo un controllo effettuato sul mercato il 14/04/2021. Il consumo dei molluschi Bivalvi è considerato uno dei principali responsabili di trasmissione all’uomo di diverse malattie d’origine batterica e virale nonché intossicazioni, anche a causa della diffusa abitudine di consumarli poco cotti o addirittura crudi. Il problema legato alla presenza dal pericoloso batterio Escherichia Coli nei molluschi sta assumendo grossa rilevanza dal punto di vista igienico-sanitario. Ciò è dovuto, molto probabilmente, al flusso commerciale internazionale dei molluschi che vengono posti in zone di stabulazione, oppure veicolati dal traffico navale, o dall’acqua di zavorra trasportata dalle navi. Del prodotto per cui è stata diramata l’allerta in Italia e Svizzera non conosciamo marca e lotto. Per tali ovvie ragioni, il Sistema di allerta RASFF, invita tutti a prestare la massima attenzione e a non consumare le cozze vive senza prima sottoporle al controllo dal Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della Asl locale. Il rischio, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rilanciando le raccomandazioni del Servizio di Igiene degli Allevamenti e delle produzioni zootecniche, è che i mitili interessati dal richiamo possano esser commercializzati al di fuori dei canali legali, mettendo a grave rischio la salute dei consumatori. Mentre i molluschi acquistati esclusivamente attraverso "canali autorizzati all’interno di sacchetti con etichette che ne riportano la provenienza, possono essere acquistati in sicurezza". Sottolineiamo che l'infezione da Escherichia coli, può risultare molto pericolosa soprattutto per i bambini piccoli e gli anziani, che possono sviluppare una forma di insufficienza renale pericolosa per la vita chiamata sindrome emolitico uremica. L'E. coli è sensibile al calore: la cottura dei cibi permette quindi di neutralizzarlo.

Lupo trovato morto sul ciglio della strada a Lecce

Nella mattina di oggi un automobilista, dopo aver notato la carcassa di un lupo morto sul ciglio della della superstrada Lecce-Brindisi, all'altezza dello svincolo per Squinzano, ha immediatamente allertato la centrale di Ecofedercaccia. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione forestale e i veterinari della Asl di Lecce. Nel frattempo in tanti si sono fermati con le auto per capire cosa fosse successo e, vista l’eccezionalità del ritrovamento, sono state scattate decine di foto con i cellulari, foto che sono state postate sui social. L’animale, con tutta probabilità vittima di investimento stradale, sarà consegnato all’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) per gli esami autoptici finalizzati all’accertamento della causa di morte. Non si esclude, infatti, che il canide selvatico possa essere stato precedentemente vittima di avvelenamento e che, a causa degli effetti della sostanza tossica, abbia perso quella lucidità minima che gli avrebbe permesso di evitare l’incidente. Non sarebbe purtroppo la prima volta, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che l’investimento su strada risulta essere solo la tragica conseguenza di atti di bracconaggio vero e proprio. Atti scellerati che dimostrano quanto poco sia compresa l’importanza del lupo nell’ecosistema, questi infatti, oltre ad avere una organizzazione sociale altamente strutturata e con un sistema di interazione e comunicazione raramente riscontrabile nel regno animale, svolge al meglio il suo ruolo di selettore naturale, controllando la dimensione delle popolazioni delle sue prede ed eliminando le carcasse degli animali morti per cause naturali. Senza tale selezione, infatti, gli erbivori prospererebbero e le foreste non avrebbero modo di svilupparsi appieno, poiché molto spesso le sue prede sono ungulati brucatori, ad esempio onnivori opportunisti quali il cinghiale che infesta ormai il nostro territorio. L’animale, a un primo sommario esame compiuto da un esperto, è stato identificato come lupo appenninico, ma saranno necessarie ulteriori analisi, dna compreso, per stabilire con esattezza la genetica e l’eventuale livello di ibridazione. I tempi per una “sentenza” definitiva saranno abbastanza brevi. Il canide presenta alcune ferite a un fianco, che fanno supporre l’urto con una vettura. A terra, sulla strada, è rimasto del sangue rappreso, nessun vetro. Per dire che è un lupo appenninico puro si guardano le caratteristiche fenotipiche, ossia l’assenza di segni di ibridazione, le unghie bianche, la presenza o assenza della mascherina facciale, la lunghezza della coda e altri elementi, che comunque vanno poi confermati dalle analisi del dna mitocondriale e nucleare. Guardando le foto si ha la sensazione che possa trattarsi di un esemplare giovane che si è allontanato dal branco. Che in questa zona ci siano diversi lupi è risaputo.

giovedì 22 aprile 2021

Migranti nuovo dramma nel Mediterraneo, naufragio al largo delle coste della Libia

Migranti nuovo dramma nel Mediterraneo, naufragio al largo delle coste della Libia. Decine di corpi sono stati avvistati vicino a un barcone capovolto che aveva a bordo circa 130 persone Dopo una pausa durata alcune settimane, è il pesante bilancio del naufragio di un barcone avvenuto al largo della Libia. Si teme che almeno 130 richiedenti asilo siano morti dopo che il loro barcone si è capovolto nei mari in tempesta al largo delle coste della Libia mentre stavano tentando di raggiungere l'Europa, affermano l'ONG SOS Méditerranée e l'agenzia delle migrazioni delle Nazioni Unite. I profughi erano stipati su un barcone che generalmente partono con un numero superiore di persone. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, martedì il gruppo umanitario europeo SOS Méditerranée è stato allertato dalla hotline di soccorso mediterranea gestita da volontari Alarm Phone della presenza di tre imbarcazioni in pericolo nelle acque internazionali al largo della Libia. Le onde nell'area stavano raggiungendo altezze fino a sei metri. La nave della SOS Méditerranée, la Ocean Viking, così come le navi mercantili, si sono diretti nell'area e non hanno trovato sopravvissuti, ma almeno 10 corpi. "Oggi, dopo ore di ricerca, la nostra peggiore paura si è avverata", ha detto Luisa Albera, coordinatrice di ricerca e soccorso a bordo di Ocean Viking . “L'equipaggio della Ocean Viking ha dovuto assistere alle devastanti conseguenze del naufragio di un gommone a nord-est di Tripoli. Questa barca era stata segnalata in pericolo con circa 130 persone a bordo mercoledì mattina. “Abbiamo il cuore spezzato. Pensiamo alle vite perse e alle famiglie che potrebbero non avere mai la certezza di quello che è successo ai loro cari ''. Alarm Phone ha dichiarato : "Le persone avrebbero potuto essere salvate, ma tutte le autorità le hanno consapevolmente lasciate morire in mare".Il servizio di hotline afferma di essere stato in contatto con la barca in pericolo per oltre 10 ore il 21 aprile e ha ripetutamente comunicato la sua posizione GPS e la situazione disastrosa alle autorità europee e libiche e al pubblico in generale. Tuttavia, ha affermato che tutte le autorità europee hanno rifiutato la responsabilità di coordinare l'operazione di ricerca e invece ha indicato le autorità libiche come le autorità "competenti"."La guardia costiera libica, tuttavia, ha rifiutato di lanciare o coordinare un'operazione di salvataggio, lasciando le 130 persone in mare agitato per un'intera notte", ha detto. "La mancanza di un efficiente sistema di pattugliamento è innegabile e inaccettabile" , ha detto su Twitter Flavio Di Giacomo , portavoce italiano dell'agenzia Onu per le migrazioni. "Le cose devono cambiare." Mercoledì, la Ocean Viking ha trascorso tutto il giorno alla ricerca di un'altra nave che trasportava circa 40 persone senza successo. Dopo aver salvato migliaia di persone dall'annegamento nel Mediterraneo, un certo numero di imbarcazioni di soccorso di ONG sono bloccate nei porti italiani dopo che le autorità ne hanno ordinato il sequestro. Negli ultimi anni sono state avviate decine di indagini da parte dei procuratori italiani contro le ONG, la maggior parte delle quali successivamente abbandonate. In un'indagine congiunta con l'emittente pubblica italiana Rai News e il quotidiano Domani, pubblicata venerdì scorso, il Guardian ha visto i documenti dei procuratori di Trapani, in Sicilia, che dettagliavano conversazioni private tra almeno tre guardie costiere libiche e funzionari italiani, esponendo l'indifferenza di individui dalla parte libica alla difficile situazione dei migranti e al diritto internazionale e al loro "comportamento non collaborativo" che avrebbe provocato la morte di centinaia di migranti. Il Mediterraneo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, torna ad essere battuto dagli scafisti, pronti a traghettare migranti dall'Africa in Italia. E con i "viaggi della speranza" sono riprese le tragedie in mare anche se il traffico è rallentato. Quest'anno più di 350 persone sono morte in questo tratto di mare quest'anno senza contare le dozzine di morti nel naufragio a cui abbiamo assistito oggi ha detto l’Ong SOS Méditerranée.

Da Ponza al Golfo di Napoli: avvistata di nuovo la balena grigia. L'esemplare, lungo sette metri, ha nuotato sotto costa per poi riprendere il largo.

Da Ponza al Golfo di Napoli: avvistata di nuovo la balena grigia. L'esemplare, lungo sette metri, ha nuotato sotto costa per poi riprendere il largo. Balena grigia avvistata nel Golfo di Napoli, è lo stesso esemplare avvistato tre giorni fa al largo dell'Isola di Ponza. Ieri, sabato 17 aprile, era a Sorrento, da stamattina nuota nelle acque di Bacoli, precisamente nell'antico porto di Baia. Per gli esperti evento eccezionale, la prima volta in Italia e dalla rilevanza scientifica notevole, dato che la balena grigia vive nell'Oceano Pacifico orientale, tra la California e l'Alaska. Resta da capire come e per quali motivi si possa trovare nel Mediterraneo. La prima, dopo secoli, era stata avvistata nel 2010 al largo di Israele. Poi soltanto due altri sporadici avvistamenti, uno in Spagna e uno più recente, probabilmente dello stesso esemplare, in Marocco. Potrebbero essere i cambiamenti climatici, con lo scioglimento dei ghiacciai artici, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti". la causa che ha permesso questa incredibile migrazione. E’ fondamentale in questo momento segnalare qualsiasi avvistamento dell'esemplare. contattando subito le autorità a cominciare dalla Capitaneria di Porto con il numero verde 1530. Il video dell’eccezionale avvistamento: https://youtu.be/XYTXGtkr5DE

Autovelox anche contro i pedoni. Accade in Germania

: 52 podisti multati in 2 giorni mentre correvano a 26 km/h dopo l’installazione del sistema “Alice” - VIDEO Quando noi dello “Sportello dei Diritti” ripetiamo da anni che gli autovelox non sono infallibili e che vengono utilizzati soprattutto per “far cassa” ci siamo presi anche qualche rimprovero finché poi proprio coloro che ci beccavano sono incappati in situazioni limite, dandoci poi ragione. Questa volta ad essere “beccati” da un apparecchio per la misurazione della velocità, dal 21 aprile scorso in soli due giorni in Bassa Sassonia, in Germania, sulla Weißer Budenweg una via nel comune di Northeim, non è stato un automobilista bensì alcuni runners. Una postazione mobile installata dalla polizia locale ha infatti sanzionato in soli due giorni alcuni pedoni che correvano oltrepassando il limite di velocità fissata in 20 chilometri orari. Un superamento che... ha comportato una multa. Con controlli di velocità ad ampio raggio, la polizia ha rallentato i runners in diversi stati federali nella cosiddetta Blitzermarathon. A Northeim, Bassa Sassonia, un autovelox è stato molto impegnato da giorni su una strada in zona pedonale. "Alice" - questo è il nome del dispositivo mobile di misurazione del ritmo del distretto di Northeim. "Alice" è sempre posizionata nelle strade ad alta densità di incidenti. Dove si guida troppo veloce e in zone ad alta sinistrosità. Il dispositivo è stato recentemente nella Breiten Straße, ex zona pedonale a Northeim. Nel frattempo, la parte orientale è solo a traffico limitato, come ha spiegato il portavoce del distretto al NDR Bassa Sassonia. È consentita una velocità massima di marcia anche per i pedoni. I video corrispondenti stanno facendo il giro sui social network su Internet. Alla fine, la stazione ha immortalato 137 foto. In 52 delle immagini, tuttavia, non si vedevano automobili o altri veicoli a motore, ma pedoni, più precisamente corridori. La maggior parte dei giovani aveva scoperto il limite di "Alice", che consentiva di camminare solo a passo d'uomo scattando oltre i 20 km/h del sistema radar. Il primo classificato viaggiava a ben 40 km / h e ora dovrebbe aspettarsi la notifica di una multa di 160 euro e la decurtazione di due punti dalla patente di guida. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, siamo arrivati al colmo e ci auguriamo che quest’idea assurda non venga replicata anche in Italia. Ecco il video: https://youtu.be/zreKwRkp2Ag

mercoledì 21 aprile 2021

Selfie estremo: bagnanti si fotografano con gli squali.

Selfie estremo: bagnanti si fotografano con gli squali. Succede in Israele, sulla spiaggia di Hadera dove i bagnanti si fotografano con i pesci predatori nelle acque poco profonde. Davvero incredibile quello che è successo sulla spiaggia di Hadera in Israele dove i bagnanti hanno deciso di avvicinarsi a dozzine di squali ed hanno cominciato a toccarli, facendosi fare delle foto. Gli squali sono stati per molte ore l'attrattiva di tutti i turisti e gli abitanti del posto che sono accorsi sulla spiaggia solo per osservarli da vicino o entrare nell’acqua bassa. Qualcuno si è mantenuto a debita distanza mentre altri si sono voluti avvicinare, li hanno toccati e hanno giocato con i loro corpi, senza alcun timore. Gli esperti, però, hanno chiesto ai bagnanti di stare molto attenti, perchè anche se apparentemente tranquilli, potrebbero avere reazioni imprevedibili. Meglio non imitare questi coraggiosi bagnanti che delle belve feroci non sembrano avere alcuna paura. Secondo gli esperti, gli squali sono attratti dall'acqua calda che viene immessa in mare da una centrale elettrica. Tuttavia l'autorità israeliana del parco naturale ha messo in guardia contro l'imprevedibilità degli animali. Al di là dei tentativi amatoriali dei bagnanti il pericolo di lasciarci le penne per un selfie esiste realmente. Le cronache sono piene di casi simili. I più fortunati se la cavano senza traumi. A tanti altri non va così bene, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti". Rischiare la vita per un semplice autoscatto col cellulare, per immortalare in un fermo immagine quel momento di pura adrenalina. Si chiama Daredevil Selfie la pericolosa moda dei selfie estremi, che sta contagiando sempre più giovani. Ma per quale motivo lo fanno? Sostanzialmente per mettersi in mostra o semplicemente per gioco. Per questo sono stati creati un sito e un account twitter @SelfiesToDieFor cercano di sensibilizzare giovani e meno giovani sui rischi di tentare di farsi una foto in situazioni pericolose. E, trattandosi di un fenomeno che riguarda i giovanissimi, naturalmente non può rimanere fuori la dimensione social.

Brasile, tucani curiosi beccano la telecamera di sorveglianza dell'autostrada

. Il video è virale. Simpatico siparietto in cui un paio di tucani curiosi hanno provato a mangiare una telecamera di sorveglianza di un’autostrada in Sud America, posizionata in Via Anhanguera (SP-330) al km 97, a Campinas, in Brasile. Un momento divertente, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che conquista i social: https://youtu.be/4qFZtd4mszk

martedì 20 aprile 2021

Russia, video divertente dallo zoo: un orso polare tenta la fuga

Russia, video divertente dallo zoo: un orso polare tenta la fuga Succede tutto sul social network come il tentativo di fuga da uno zoo di un orso polare. I dipendenti dello zoo di Perm hanno pubblicato un video divertente sulla loro pagina Facebook. L'orso polare Milka tenta l'evasione e lo fà in maniera veramente spettacolare, infilando la zampa tra la grata e allungando l’arto verso la serratura, come se cercasse di aprirla. Il chiavistello, ovviamente, non ha ceduto, l'orso non è scappato da nessuna parte, ma ha divertito il pubblico. Evidentemente annoiato e stanco di trascorrere la sua vita all'interno dell'area espositiva che lo ospita insieme ad altri suoi simili, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è ingegnato di aprire il lucchetto della porta che lo separa dalla libertà. Ecco il video che parla da sé: https://youtu.be/zhy0_uCmS2k,

Paesi Bassi, trovato cadavere nel carrello di atterraggio di un aereo proveniente da Lagos

Paesi Bassi, trovato cadavere nel carrello di atterraggio di un aereo proveniente da Lagos. L'aereo, un Airbus A330-200, era decollato dalla città nigeriana ieri sera, per atterrare poco dopo le 5 di mattina a Amsterdam-Schiphol Un corpo è stato trovato ieri mattina all'interno del carrello di atterraggio di un aereo KLM proveniente da Lagos, Nigeria. L'Airbus A330-200 registrato PH-AOD, volo KL588 che collega Lagos a Amsterdam - Schiphol, era decollato dalla Nigeria, sabato sera alle 21:45 per atterrare alle 05:25 di mattina nei Paesi Bassi. In un comunicato stampa del 19 aprile, la Royal Netherlands Marechaussee, che conferma la morte di un "passaggio clandestino" senza specificarne l'età ed il sesso, esprime compassione e parla di "dramma umano". Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, oltre la tragedia umana, quello che è successo indica una grave violazione della sicurezza nell'aeroporto di Lagos. Negli ultimi anni, diversi clandestini, tra cui adolescenti africani, hanno provato a fuggire nello stesso modo dal Paese. Le temperature scendono a -50° tra i 9 e i 10mila metri, altitudine alla quale volano gli aerei di linea. Le custodie del carrello di atterraggio non sono né riscaldate né pressurizzate.

Pesticidi vietati nel succo di arancia: richiamato estratto Smile 500ml.

Pesticidi vietati nel succo di arancia: richiamato estratto Smile 500ml. Presunta presenza nella materia prima arance di Diamethoate e Clorpyirifos. I principi attivi non sono autorizzati dalla comunità europea. I supermercati Bennet hanno comunicano sul sito internet il richiamo dell’Estratto di Arancia Smile 500ml per la presenza degli insetticidi Dimetoato e Clorpirifos, vietati in Unione Europea da fine gennaio 2020, tra gli ingredienti. Il succo d’arancia a marchio Insalarte OrtoRomi è commercializzato da OrtoRomi società cooperativa agricola, con sede legale alla via Piovega n 55 a Borgoricco in provincia di Padova. Nello specifico si tratta del succo di arancia in bottiglia da 500 ml, con i numeri di lotti 586109306 e 586109803, con scadenza minima di conservazione del 19/05 e 24/05, inficiato dalla presenza di diversi pesticidi. Tutti inseriti in maniera imprevista, non più legali nell’Unione Europea. La presenza di così tanti residuati di pesticidi in una bevanda alimentare può dare adito a delle problematiche anche importanti per la salute poichè associati a danni allo sviluppo intellettivo dei bambini, all’autismo e a danni al sistema endocrino. Da qui la scelta di impedire la commercializzazione di questo tipo di estratto di arancia. A scopo precauzionale, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare il succo oggetto del richiamo e restituirlo al punto vendita d’acquisto. Tuttavia l'autorità, in questo caso il Ministero della Salute, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.

Guida del Parco di Yellowstone sbranata da un orso.

Guida del Parco di Yellowstone sbranata da un orso. L'uomo era impegnato in una battuta di pesca, ad ovest dei confini del parco, quando è stato aggredito Un incontro che si è tramutato in tragedia quello fra una guida del parco di Yellowstone e un orso grizzly, che si trovava ad ovest del parco, alcuni chilometri al difuori dei confini, nello Stato del Montana. Stando a quanto riportato dai media americani, l'animale, che difendeva la sua fonte di cibo, ovvero una carcassa d'alce, ha attaccato l’uomo a morte giovedì. La vittima, Charles W. Mock IV, 40 anni, di West Yellowstone, si trovava da solo ed era impegnato in una battuta di pesca, malgrado le lesioni è comunque riuscito a chiamare il numero d'emergenza. Giunti sul posto a distanza di circa 50 minuti, i soccorsi sono stati assaliti a loro volta dall'orso e hanno dovuto procedere con l'abbattimento. La guida è stata poi ritrovata in gravi condizioni e trasportata via motoslitta e poi ambulanza in ospedale a Idaho Falls (Idaho). Tuttavia è morto sabato per le ferite riportate. Sul suo corpo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, i soccorritori hanno trovato tracce di uno spray repellente per orsi che l'uomo, verosimilmente, avrebbe usato.

lunedì 19 aprile 2021

Bambino cade sui binari della ferrovia, salvato da un ferroviere eroe.

Bambino cade sui binari della ferrovia, salvato da un ferroviere eroe. Il video del momento drammatico diventa virale Dramma sfiorato. Era con la mamma sulla banchina della fermata della stazione di Vangani a Mumbai, in India, lo scorso sabato 17 aprile. All'improvviso perde l’equilibrio e cade sui binari. Troppo piccolo per risalire da solo il muretto, troppo poco determinato la sua compagna di sventura, ma soprattutto, troppo veloce il treno in arrivo, non avrebbe avuto nessuna possibilità di salvezza se non fosse arrivato il dipendente delle ferrovie Mayur Shelke in versione supereroe. Un bambino di cinque anni, così è stato salvato da un agente dei trasporti indiani che è sceso sui binari per recuperare il piccolo. Il filmato delle telecamere a circuito chiuso che ha catturato il momento drammatico alla stazione ferroviaria è divenuto virale in India e ora ha iniziato a fare anche il giro del mondo. Prontezza di riflessi, determinazione, buona energia fisica ma soprattutto, tanto ma tanto coraggio e sangue freddo: ecco le qualità del Signor Mayur Shelkhe, un semplicissimo dipendente delle ferrovie indiane che è divenuto di fatto un eroe per aver compiuto un gesto da brividi alla stazione ferroviaria di Vangani a Mumbai. «Un minuto e mezzo. Ce la faccio», è stato il suo primo pensiero quando ha visto il bimbo sui binari. Un minuto e mezzo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” era il tempo che aveva a disposizione prima dell'arrivo del convoglio, così ha deciso di tentare, salvando così la vita di un bambino all’ultimo momento rischiando la propria. Ecco il video ripreso dalle telecamere di sorveglianza che parla da sé: https://youtu.be/ulcyye6fDkQ

Allergene non dichiarato, ministero della Salute richiama farro in scatola. Coinvolti i supermercati CONAD

Allergene non dichiarato, ministero della Salute richiama farro in scatola. Coinvolti i supermercati CONAD La tutela del consumatore e la sua salute, prima di tutto. Cresce l’attenzione per la sicurezza alimentare ancora di più se ha a che fare con le allergie e con i bambini. Per questo il ministero della Salute, ha diffuso l'immediato richiamo dagli scaffali dei negozi di un lotto di farro in scatola “I Cotti al Vapore” a marchio CONAD perché “il lotto indicato contiene soia invece che farro. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 3×150 grammi con il numero di lotto LE2G327 e il Tmc 31/12/2024 (codice EAN: 8003170062511). Il farro richiamato è stato prodotto per Conad dall’azienda Globus Konzervipari zrt nello stabilimento di Monostorpalyi ut 92 a Debrecen, in Ungheria. Per precauzione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” raccomanda ai soggetti allergici alla soia di non consumare il lotto oggetto di richiamo e restituirlo al punto vendita d’acquisto. Il prodotto in questione è sicuro per i consumatori che non soffrono di allergia alla soia. Tuttavia va detto che l'autorità, in questo caso il Ministero della Salute, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.

La sentenza: Covid-19, si al rimborso del biglietto aereo comprato prima del lockdown.

La sentenza: Covid-19, si al rimborso del biglietto aereo comprato prima del lockdown. Se c'è obbligo di quarantena in arrivo o al rientro, il passeggero può rinunciare al volo e ottenere il rimborso dalla compagnia dei soldi del biglietto aereo comprato prima del lockdown e poi non utilizzato per le misure anti Covid. È quanto emerge dalla sentenza 858/21, pubblicata dalla quarta sezione civile del giudice di pace di Palermo (magistrato onorario Raffaella Piro). E ciò perché l’unica normativa applicabile è il regolamento eurounitario 261/04 che riconosce al passeggero il diritto di scegliere fra la ripetizione dell’importo in denaro e altre forme di rimborso: come ad esempio i voucher, previsti nel nostro Paese dal decreto Cura Italia approvato durante l’emergenza epidemiologica. Il principio stabilito dal giudice si estende infatti a quanti sarebbero dovuti partire durante l’emergenza Covid e si sono visti negare il rimborso dalle compagnie, con la motivazione che il volo era comunque operativo, anche se nel Paese di destinazione o rientrando dal viaggio era previsto un periodo di quarantena. Il fatto: il consumatore programma con largo anticipo le vacanze e durante l’inverno acquista per sé e la famiglia i ticket per il volo Punta Raisi-Tunisi programmato per il 13 agosto. Ma nel frattempo scoppia l’emergenza epidemiologica con il blocco degli spostamenti. E l’acquirente già il 17 marzo 2020 chiede al vettore l’accredito dei soldi sulla carta di credito con cui ha saldato l’importo. In sede stragiudiziale la compagnia si limita a offrire il voucher al posto della ripetizione della somma, ma poi non procede alla corresponsione e dunque resta inadempiente anche sotto questo profilo del contratto di trasporto. Al consumatore non resta che rivolgersi al giudice: trova ingresso la censura secondo cui con l’insorgenza della pandemia sopravvengono gravi motivi di impossibilità della prestazione, determinati dalla cancellazione dei voli o comunque dalla necessità di osservare le misure di contenimento. Secondo il giudice di pace, dunque, non resta che applicare gli articoli 5 e 8 del regolamento 261/04 che implica il rimborso del prezzo per il volo non fruito per causa non imputabile al passeggero. Vittoria per il consumatore per il quale scatta il rimborso di oltre 1.100 euro. In buona sostanza, se c'è obbligo di quarantena in arrivo o al rientro, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il passeggero può rinunciare al volo e ottenere il rimborso dalla compagnia aerea.

Lecce: così un fulmine distrugge una palma in pochi secondi.

Lecce: così un fulmine distrugge una palma in pochi secondi. Il video diffuso sui social è spettacolare I social stanno diffondendo sui propri canali, alcuni video che mostrano il momento in cui una palma colpita da un fulmine arde come una torcia e distruggendola in pochissimo tempo. La scena che è avvenuta all’ingresso di Lecce in viale Porta d’Europa per chi arriva da nord, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stata immortalata dai telefoni di numerosi automobilisti che impegnavano quella zona. Ecco le conseguenze della saetta: https://www.youtube.com/watch?v=jEpylOD5ghA

Antibiotico ritirato dalle farmacie

. Ecco i lotti e info. Nessun difetto di qualità è associato al prodotto oggetto del ritiro ma solo un problema al confezionamento primario L'Agenzia italiana del farmaco (AIFA), ha comunicato di aver disposto il ritiro con apposito provvedimento di un antibiotico. Nello specifico si tratta della specialità medicinale CEFIXIMA 400 mg compresse rivestite con film della ditta AUROBINDO PHARMA ITALIA SRL con sede alla Via San Giuseppe, 102 - 21047 Saronno, in provincia di Varese. Si tratta dei lotti di seguito riportati: - EXMTS9035A scadenza 06/2021 - EXMTS9035E scadenza 06/2021 - EXMTS9048A scadenza 09/2021 - EXMTS20023C scadenza 08/2021. Il ritiro da parte della ditta, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato disposto a seguito della comunicazione della ditta produttrice. concernente problema al confezionamento primario ed ai sensi dell’art. 70 D. L.vo 219/200. CEFIXIMA è utilizzato per trattare infezioni dei seni nasali, otorinolaringoiatriche, reni e delle vie urinarie e infezioni genitali.

domenica 18 aprile 2021

Vitam richiama le creme vegane a causa delle schegge di vetro

Vitam richiama le creme vegane a causa delle schegge di vetro Vitam richiama per motivi di protezione preventiva dei consumatori, la crema vegana Classic con termine minimo di conservazione del 5 aprile 2022. Nello specifico si tratta della confezione in barattolo di vetro da 250 grammi. Motivo del richiamo: una scheggia di vetro è stata trovata in un barattolo di questo lotto.Solo l'articolo e il lotto di cui sopra sono interessati. Dato il rischio per la salute che si corre, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", raccomanda tutti i clienti che hanno acquistato l’articolo a non consumarlo. La vendita è già stata bloccata e il prezzo sarà interamente rimborsato.

sabato 17 aprile 2021

Gatta bianca e gatta nera (sorelle) partoriscono nello stesso momento e nello stesso posto cuccioli bianchi e cuccioli neri.

Gatta bianca e gatta nera (sorelle) partoriscono nello stesso momento e nello stesso posto cuccioli bianchi e cuccioli neri. L’evento eccezionale a Lecce in un video dell’allattamento Non crediamo accada spesso che due gatte sorelle, cresciute insieme, una bianca e l’altra nera partoriscano contemporaneamente nello stesso posto dove erano nate e che i cuccioli siano rispettivamente tutti bianchi e tutti neri. La prova dell’evento eccezionale in un video a Lecce dove è possibile ammirare la meraviglia della rara coincidenza che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione da sempre operativa, tra le sue innumerevoli attività nella difesa degli animali, ritiene utile rilanciare per ammirare ciò che può accadere in natura. Esaustivo il commento del proprietario in sottofondo. Ecco il video dell’eccezionale evento: https://youtu.be/_CHtBpe0sRw

“Istamina oltre i limiti di legge”, Ministero della Salute ritira conserva fermentato spalmabile di pesce

“Istamina oltre i limiti di legge”, Ministero della Salute ritira conserva fermentato spalmabile di pesce Il Ministero della salute ha annunciato sul portale del dicastero dedicato agli Avvisi di sicurezza e ai Richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori, l'immediato richiamo dagli scaffali dei negozi di un lotto di fermentato spalmabile di pesce stagionato per un possibile rischio chimico per i consumatori. Nel dettaglio, il prodotto interessato dall'avviso di richiamo è il “Pizzicata” ottenuto dalla selezione di più varietà di pesce pregiato con l’aggiunta di peperoncino pugliese a marchio OFFISHINA. Si tratta di conserva di pesce fermentato in barattoli di vetro da 500 grammi ciascuno. L'articolo è prodotto dalla ditta "Officina Ittica" S.r.l nel proprio stabilimento di Via Extramurale Levante 26, a Matino, in provincia di Lecce. Come spiega la notifica del Ministero della salute, il richiamo è stato disposto perché a seguito di controlli è emersa la presenza di Istamina oltre i limiti massimi consentiti dalla legge e cioè dal regolamento CE 2073/2005. Il lotto interessato dal richiamo è Piz 20/05 con termine di scadenza minima 05/01/2022. Il produttore ha già richiamato le confezioni invendute ma per chi avesse già acquistato uno dei lotti sopra indicati l'avvertenza è di non consumare il prodotto ma di restituirlo al punto vendita di acquisto. L'istamina è un composto azotato ampiamente diffuso nell'organismo ma che in alte concentrazioni negli alimenti può scatenare problemi a chi lo assume. Questa dipende dalla ricchezza in amminoacidi liberi e dalla presenza di determinati microorganismi. L'esempio più caratteristico di cibo ricco di istamina è proprio il conservato troppo a lungo e/o in maniera inopportuna. Nel pesce, la formazione di istamina è riconducibile in parte a fenomeni conseguenti alla morte dell'animale ma spesso alla proliferazione di germi che hanno contaminato le carni. Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita chiunque avesse acquistato questi prodotti a non consumarlo e a consegnarlo al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.