lunedì 30 novembre 2020

Scienziati scoprono che dentifricio e collutorio neutralizzano il virus che causa il Covid-19

Scienziati scoprono che dentifricio e collutorio neutralizzano il virus che causa il Covid-19. Un test di laboratorio parla di efficacia al 99,9%: il collutorio che contiene lo 0,07% di cloruro di cetilpiridinio può neutralizzare il Covid-19 in 30 secondi. Attualmente è in corso una fase di test per validare il potenziale antivirale dei prodotti per l'igiene orale. In questi mesi sul Coronavirus e sugli strumenti per combattero, o rallentarlo, sono state prodotte informazioni tra le più disparate. L'ultima, arriva dai lavoratori della GABA Schweiz AG, con sede a Therwil, la società svizzera della multinazionale di beni di consumo Colgate-Palmolive, la stessa che produce dentifrici e colluttori, che segue una notizia della BBC sull'effetto del collutorio sul Covid-19 che è stato esaminato dagli scienziati dell'Università di Cardiff. Ciò che si scopre è che attualmente è in corso un programma di ricerca clinica per validare la capacità dei prodotti per l’igiene orale di rallentare la diffusione del virus. Studi di laboratorio dimostrerebbero infatti che i dentifrici contenenti zinco o stagno e le formule di collutorio che contengono lo 0,07% di cloruro di cetilpiridinio (CPC) neutralizzano al 99,9 per cento il virus che causa la COVID-19, in 30 secondi.. Gli studi fanno parte di un programma di ricerca Colgate che comprende studi clinici tra persone contagiate per valutare l’efficacia di prodotti per l’igiene orale nel ridurre la carica virale nella bocca, rallentando potenzialmente la trasmissione della COVID19. La ricerca è stata condotta in un ambiente di laboratorio in una provetta che simulava la situazione nei canali nasali e orali della persona. Negli studi di laboratorio, i primi a includere i dentifrici testati che hanno neutralizzato il virus al 99,9% dopo due minuti di contatto. I collutori testati, invece, sono stati ugualmente efficaci dopo soli 30 secondi. Gli studi, completati a ottobre, sono stati condotti in collaborazione con il Public Health Research Institute e i Regional Biosafety Laboratories della Rutgers New Jersey Medical School (NJMS). Dai risultati, insomma, emerge che alcuni dentifrici e collutori potrebbero aiutare a ridurre la diffusione del SARS-CoV-2, il virus che causa la COVID-19, riducendo temporaneamente la carica virale nella bocca. Un potenziale valido aiuto - «Siamo nelle fasi iniziali delle nostre indagini cliniche, ma i nostri risultati preliminari di laboratorio e clinici sono molto promettenti», ha affermato la dott.ssa Maria Ryan, responsabile degli studi clinici Colgate. «Sebbene spazzolare i denti e sciacquare la bocca non sono una terapia né un modo per proteggere completamente un individuo dall’infezione, potrebbero tuttavia aiutare a ridurre la trasmissione e a rallentare la diffusione del virus, integrando i benefici che otteniamo indossando una mascherina per coprire bocca e naso, rispettando il distanziamento sociale e lavandoci frequentemente le mani».Il dott. David Alland, Chief of Infectious Diseases e direttore del Center for COVID-19 Response and Pandemic Preparedness, che ha condotto lo studio, ha dichiarato: «Dato che la saliva può contenere quantità di virus paragonabili a quelle che si trovano nel naso e nella gola, sembra probabile che il virus SARS-CoV-2 proveniente dalla bocca contribuisca alla trasmissione della malattia, soprattutto nelle persone con COVID-19 asintomatico che non tossiscono. Ciò fa ipotizzare che la riduzione della carica virale nella bocca potrebbe aiutare a prevenire la trasmissione del virus nel periodo in cui i prodotti per l’igiene orale sono attivi».Uno studio che ha coinvolto circa 50 soggetti ospedalizzati con COVID-19, ha dimostrato la capacità del dentifricio di ridurre temporaneamente e in modo significativo la carica virale nella bocca. I ricercatori prevedono di condividere le loro scoperte all’inizio di dicembre. Ulteriori studi di ricerca clinica sostenuti da Colgate su dentifrici e collutori sono nelle fasi iniziali presso la Rutgers, l’Albert Einstein Institute e presso la Chapel Hill Adams School of Dentistry dell’Università del North Carolina, con la partecipazione di circa 260 soggetti affetti da COVID-19. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, anche se i risultati mostrano che il collutorio può aiutare a uccidere il virus nella saliva, non ci sono prove che questo sia un metodo di trattamento efficace per Covid-19.

Coronavirus: un bambino nasce con anticorpi contro Covid-19 e diventa un caso da manuale

Coronavirus: un bambino nasce con anticorpi contro Covid-19 e diventa un caso da manuale. Nato il 7 novembre al Singapore National University Hospital, il piccolo Aldrin ha già anticorpi contro Covid-19. Sua madre, Céline Ng-Chan, ha contratto il coronavirus all'inizio della gravidanza, a circa dieci settimane, spiega il quotidiano singaporiano The Straits Times in un articolo in inglese. Una gravidanza precoce sotto sorveglianza poiché se i casi di trasmissione del Covid-19 al bambino durante la gravidanza sono rari, non sono impossibili. La madre spiega poi di aver fatto parte di un programma di studio nell'ambito della ricerca sul coronavirus. Durante le ricerche condotte sulla giovane madre, i medici hanno subito notato che il bambino non aveva contratto la malattia ma aveva anticorpi contro Covid-19 . "Il mio pediatra ha detto che gli anticorpi che avevo sviluppato contro Covid-19 sono spariti, ma Aldrin li ha. Il mio medico presume che gli ho trasferito i miei anticorpi durante la gravidanza" testimonia la madre. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, un caso da manuale che forse rende Aldrin l'unico essere umano a possedere anticorpi senza essere stato contaminato dal virus. L'ospedale di Singapore dovrebbe presto studiare la durata di vita di questi anticorpi e il livello di protezione che offrono al neonato.

Rischio chimico per i consumatori: nuovo maxi richiamo di varie marche di olio di semi di sesamo

Rischio chimico per i consumatori: nuovo maxi richiamo di varie marche di olio di semi di sesamo. Il Ministero della salute ha annunciato il ritiro dagli scaffali dei negozi di diversi lotti di olio di semi di sesamo venduti con vari marchi ma prodotti dalla stessa azienda. Il Ministero della salute ha annunciato oggi un nuovo maxi richiamo di prodotti alimentari per possibile presenza di ossido di etilene oltre i limiti di legge per rischio chimico per i consumatori. Questa volta il ritiro dagli scaffali dei negozi riguarda diversi lotti di olio di semi di sesamo prodotto dall'azienda JOE & CO SRL nel proprio stabilimento di Camisano Vicentino, in provincia di Vicenza, e commercializzato con diversi marchi. Come recitano i vari avvisi lanciati dal Ministero e datati 25 novembre, il richiamo è stato disposto in via precauzionale dallo tesso produttore dopo la scoperta della potenziale presenza di Ossido di etilene con valori oltre al limite nei semi di sesamo che già hanno portato a decine di richiami di prodotti alimentari nelle scorse settimane. Nel dettaglio, i prodotti richiamati sono: l'Olio di semi di sesamo venduto a marchio "Yes organic" con lotto L16079020, venduto in Bottiglie di vetro da 500 ML con data di scadenza 20-07-2021; l'Olio di semi di sesamo venduto a marchio "Yes organic" con lotto L16086323, L16086007 venduto in Bottiglie di vetro da 250 ML con data di scadenza rispettivamente fissata al 18/05/2021 e al 07/07/2021; l'Olio di semi di sesamo venduto a marchio "Germinal" per il quale è prodotto con lotto L11565034 e data di scadenza fissata al 03-08-2021; l'Olio di semi di sesamo prodotto per BV&FDL SRL e venduto a marchio "Fior di Loto" in Bottiglie di vetro da 500 ML con lotti L34449008 e L34449325 con data di scadenza rispettivamente fissata al 08/07/2021 e al 21/05/2021; l'Olio di semi di sesamo venduto a marchio "Crudolio" con lotto L12422062 venduto in Bottiglie di vetro da 500 ML con data di scadenza 02-09-2021; l'Olio di semi di sesamo venduto a marchio "Crudolio" con lotto L12572322 in Bottiglie di vetro da 250 ML con data di scadenza 18-05-2021; l'Olio di semi di sesamo venduto a marchio "BENE BIO" con lotto L30160007 in Bottiglie di vetro da 250 ML con data di scadenza 7-07-2021. Come sempre in questi casi, si invitano i consumatori a non consumare i prodotti interessati dal richiamo e di riportarli al punto vendita. Per precauzione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare l’olio con i numeri di lotto segnalati e restituirli al punto vendita. Si ricorda che l’autorità, in questo caso il Ministero della Sanità, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.

Florida, naufrago sessantenne recuperato in alto mare dopo 48 ore in acqua aggrappato alla prua di un motoscafo ribaltato

Florida, naufrago sessantenne recuperato in alto mare dopo 48 ore in acqua aggrappato alla prua di un motoscafo ribaltato Sembra lo scenario di un film hollywoodiano: una persona che sta annegando aggrappata per ore alla prua del suo motoscafo rovesciato e che affonda mentre è in alto mare a 140 chilometri dalla costa. Eppure un americano può raccontarlo di nuovo. I dettagli del naufragio e dei quasi 2 giorni trascorsi in acqua in balia delle onde sono stati forniti dalla Guardia Costiera, dopo l’avvistamento e il salvataggio avvenuto ieri, domenica 29 novembre. Stuart Bee, questo il nome del 62enne proprietario del motoscafo "Stingray", è stato avvistato ieri da un Hercules C-130 della US Coast Guard Southeast statunitense, lanciato per pattugliare il mare aperto e recuperato intorno alle 11:00, da una nave portacontainer lunga 70 metri. L’equipaggio avrebbero avvistato il naufrago a circa 140 miglia al largo della costa della Florida. A causare l’affondamento del motoscafo "Stingray" ("Stingray") di Bee alcuni danni al motore verificatisi sabato che lo hanno mandato alla deriva. La situazione è peggiorata drasticamente nella notte tra sabato e domenica. L’uomo è stato bruscamente svegliato dal sonno poco dopo la mezzanotte quando la barca ha iniziato a fare acqua. Questa nuova condizione ha ribaltato il motoscafo di dieci metri. Per non morire, Bee si è aggrappato all'arco della prua con tutte le mani, l'unica cosa che aveva ancora fuori dall'acqua. Senza un giubbotto di salvataggio e vestito solo con una maglietta bagnata e jeans, ha sofferto il freddo. Quando è arrivata l'alba, l'uomo ha continuato a pregare per un miracolo. E così è successo. Bee quando ha individuato in lontananza la nave portacontainer non ha esitato, si è tolto la maglietta agitandola con la mano per attirare l'attenzione. Con successo. Lo stupito equipaggio dell'Angeles ha fatto ogni sforzo per salvare Bee. La nave ha cercato di avvicinarsi il più possibile. L'uomo anche se esausto ha avuto la forza per nuotare fino al salvagente espulso. Il naufrago è stato poi caricato a bordo e trasportato a riva, e poi affidato a un’ambulanza e trasportato in ospedale. Al momento sono in corso gli accertamenti del caso ma le condizioni del 62enne sarebbero da considerarsi buone, alla luce anche dell’esperienza vissuta. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, una vicenda con un lieto fine che ha dell’incredibile.

Salmonella nella salsiccia abruzzese appassita piccante

Salmonella nella salsiccia abruzzese appassita piccante Il ministero della Salute ha diffuso l’avviso di richiamo di un lotto di Salmonella nella salsiccia abruzzese appassita piccante commercializzata dal Salumificio Sorrentino srl (IT 1609 L CE) a marchio Tavola Italia per la presenza di Salmonella. Il richiamo è stato effettuato a seguito di comunicazione esito analitico prot. N 106932 del 27/11/20 del Servizio Veterinario Isp. Alimenti di O.A. Asl Frosinone distretto “D” con la quale veniva comunicata la presenza di salmonella Derby sul prodotto “Salsiccia Abruzzese Appassita piccante” prodotta a marchio “Tavola Italia”. Il prodotto in questione è venduto in confezioni sottovuoto da 20 gr con il numero di lotto 250920 e con data di scadenza 31/07/2021. Nello specifico la salsiccia è commercializzata dal Salumificio Sorrentino con sede dello stabilimento in via Cuna Re Di Coppe n 9/11 a Mozzagrogna in provincia di Chieti e venduta con il marchio Tavola Italia. Per precauzione, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare la salsiccia con il numero di lotto segnalato e restituirla al punto vendita. Si ricorda che l’autorità, in questo caso il Ministero della Sanità, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.

Rischio microbiologico: richiamato latte intero UHT Milbona venduto da Lidl.

Rischio microbiologico: richiamato latte intero UHT Milbona venduto da Lidl. Lo segnala il ministero della Salute. Coinvolti solo alcuni punti vendita del Nord Italia Il ministero della Salute ha diffuso il richiamo di un lotto di latte intero UHT Milbona per una non conformità microbiologica rilevata in autocontrollo. Il prodotto interessato è venduto in confezioni da 1 litro con le date di scadenza 11/02/2021. Il latte richiamato è stato prodotto per Lidl da Candia (FR 38.554.0023 CE) nello stabilimento di Chemin Des Mines 3 Rue De La Convention, 38200 Vienne in Francia. Il motivo del richiamo è per rischio microbiologico per potenziale perdita di sterilità delle confezioni. Il prodotto, tuttavia, è stato distribuito in un limitato numero di punti vendita del Nord Italia. A scopo precauzionale, Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare il latte con le date di scadenza segnalate e di riconsegnarlo al punto vendita dove sarà rimborsato, anche senza presentare lo scontrino. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare il servizio clienti Lidl Italia al numero verde 800 480048. Si ricorda che l’autorità, in questo caso il Ministero della Sanità, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.

domenica 29 novembre 2020

Sesamo contaminato, richiamati grissini a marchio Penny

Sesamo contaminato, richiamati grissini a marchio Penny Continua la pioggia di richiami causati dai semi di sesamo provenienti dall’India e contaminati dall’ossido di etilene. Proprio per la potenziale presenza di questa sostanza in quantità oltre i limiti, Penny Market ha pubblicato l’avviso di richiamo di tutti i lotti con scadenza 15-16-17/10/21 di grissini al sesamo prodotti per Penny Market srl. Ad essere interessate sono le confezioni da 200 gr. Il prodotto richiamato è stato prodotto da GRISSITALIA Srl, nello stabilimento di via Valle San Bartolomeo n 37, in provincia di Alessandria. Per precauzione, Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda, a scopo precauzionale, di non consumare i prodotti con i Tmc segnalati e riportarli al punto vendita dove sono stati acquistati.

sabato 28 novembre 2020

Contadino morso e stritolato da un serpente.

Contadino morso e stritolato da un serpente. Un pensionato di 78 anni della Tasmania è stato ucciso da un serpente tigre di 1,4 metri che si è avvolto intorno al suo corpo e lo ha morso ripetutamente. In Tasmania, un pensionato di circa 78 anni è stato vittima di una fine atroce. Winston William Fish, è morto dopo esser stato morso da un Notechis scutatus, comunemente chiamato serpente tigre. L’uomo che è stato assalito mentre si prendeva cura del suo allevamento di pecore, è stato ritrovato all’interno della sua fattoria,a Hobart, con l’animale la cui lunghezza superava il metro e mezzo ancora avvolto al suo collo. A lanciare l’allarme è stato il suo cane. Winston era vivo al momento del soccorso da parte del vicino che ha tagliato la testa del serpente con un coltello. La velenosissima specie di Notechis scutatus aveva più volte morso il signor Fish sulla mano e sulla parte interna della coscia. Secondo quanto riporta il Daily Mail Online, l’incidente è avvenuto il 28 gennaio scorso. Il contadino della Tasmania è stato portato d’urgenza all’ospedale di Hobart in elicottero. Il medico legale Olivia McTaggart ha riferito la somministrazione degli antidoti è stata vana. Sebbene i morsi fatali siano rari, l’uomo è stato sfortunato e non ce l’ha fatta. Winston è deceduto due giorni dopo a causa della rapida diffusione del veleno fatale all’intero organismo. Secondo gli esperti, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di un evento “tragico ma raro”. La vittima dell’attacco, infatti, è la terza morte conosciuta della Tasmania dal 1948 da morso di serpente.

Ad un uomo rimossa dopo 53 anni una moneta nel naso.

Ad un uomo rimossa dopo 53 anni una moneta nel naso. Un 59enne russo si era ficcato la monetina nella narice quando aveva sei anni, ma aveva troppa paura di sua madre per ammettere quello che aveva fatto Dopo più di mezzo secolo, un team di otorinolaringoiatri russi, hanno eseguito un intervento chirurgico endoscopico in anestesia generale, estraendo dal naso un copeco, una moneta in argento da un centesimo di rublo, che bloccava il respiro di un uomo di 59 anni. L’intervento chirurgico del tutto inusuale è stato segnalato dall'ufficio stampa del dipartimento della sanità di Mosca. La scoperta è stata fatta grazie all'esito mostrato da una TAC che è stata eseguita sul paziente dopo che lo stesso lamentava il blocco della parte destra del naso. Una volta trovato il corpo estraneo, l'uomo ha ricordato di essersi infilato la moneta nel naso mentre giocava da bambino. All'epoca del fatto, ebbe paura di dirlo a sua madre e poi si è dimenticato dell'incidente. Intorno alla moneta, bloccata per molti anni nel naso, si è formata nella cavità nasale, una concrezione di densità pietrosa, chiamata “rinolito”. Per sbloccare il passaggio nasale, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, i medici hanno dovuto ricorrere a un intervento chirurgico. Sul copeco russo rimosso. moneta che ha cessato di essere utilizzata in Russia dopo il crollo dell'URSS nel 1991, non era più visibile l'emblema della falce e del martello. Dopo circa una settimana di degenza, venerdì l'uomo è tornato a casa e può respirare normalmente.

La polizia di Mumbai, in India, ha diffuso un video esilarante di un borseggiatore che restituisce il portafoglio

La polizia di Mumbai, in India, ha diffuso un video esilarante di un borseggiatore che restituisce il portafoglio dopo essersi accorto di essere stato ripreso da una telecamera di videosorveglianza che mostra il momento. Il video esilarante è virale I borseggiatori scelgono sempre aree affollate come supermercati e trasporti pubblici per derubarci dei nostri portafogli e quant’altro. Ora con il progresso della tecnologia e l’aumento dell’utilizzo delle telecamere a circuito chiuso, tali crimini sono diminuiti di numero. Recentemente, l’account Twitter della polizia di Mumbai, in India, ha diffuso un video esilarante, catturato da una telecamera di videosorveglianza, di un borseggiatore che mostra il momento in cui viene sorpreso a rubare il portafoglio di un uomo. Tuttavia, non appena l'uomo si rende conto che c'è una telecamera a circuito chiuso sopra la sua testa, restituisce il portafoglio all'uomo. Il video è divertente e funge anche da monito per ladri e borseggiatori. Per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, al dipartimento di polizia di Mumbai, non manca di certo il senso dell'umorismo. Per mandare un messaggio concreto a ladri e borseggiatori, infatti la Polizia, ha scelto questa clip nella quale, alla fine, il criminale chiede perdono. Qui, dai un'occhiata al video condiviso dalla polizia di Mumbai sul loro account di Twitter: https://youtu.be/xajih2zAeDQ

venerdì 27 novembre 2020

Allarme: ritirati i ciucci Air 55 6m per pericolo soffocamento.

Allarme: ritirati i ciucci Air 55 6m per pericolo soffocamento. Classificati da Rapex come “prodotto pericoloso” il difetto potrebbe costituire un grave pericolo per i bambini, a causa del rischio soffocamento. Coinvolto il mercato italiano e negozi on line come Amazon. Diramato da Rapex, il sistema di allerta rapido per i prodotti non alimentari, un avviso di richiamo relativa a ciucci per neonati con supporto rigido in plastica venduti con il marchio NUVITA. Un provvedimento adottato in seguito alla segnalazione del nostro Ministero per la Salute e la Politica dei Consumatori. Il rischio sarebbe quello si soffocamento dovuto alla rottura della tettarella, che RAPEX specifica potrebbe verificarsi “facilmente”. Come si legge alla segnalazione "A12 / 01619/20" del 27 novembre, Rapex, ha messo l’avviso in evidenza sul proprio sito. Nello specifico si tratta di un articolo rientrante tra i prodotti per puericultura e attrezzature per bambini denominato “Succhietto Air 55 6m + Glow in the dark” a marchio NUVITA numero di modello 7083 codice a barre:5350555000686. Qui spiega che la “tettarella del succhietto può rompersi facilmente generando piccole parti taglienti. Un bambino piccolo può metterli in bocca e soffocarsi o rimanere ferito. Inoltre, le istruzioni per l'uso in italiano non contengono alcune indicazioni e avvertenze. Il prodotto non è conforme alla pertinente norma europea EN 1400.” Nel dettaglio la natura del pericolo è il “soffocamento”, infatti in seguito alle analisi il giocattolo non ha “resistito alle prove meccaniche e fisiche”. Il ciuccio è stato classificato come “prodotto pericoloso” e il “rischio serio”, per cui la notifica è stata collocata nella categoria “Allarme per i consumatori” sul sito ufficiale del Rapex. Alla luce della segnalazione di oggi, per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda i Consumatori che l’avessero acquistato a non utilizzare il prodotto e restituirlo al punto vendita per la sostituzione o il rimborso della confezione. I ciucci appartengono alla linea “NUVITA” e riguardano sia quelli per bimbi dai 0 ai 6 mesi, che quelli per piccoli dai 18 mesi in su, venduti anche dai negozi on line come Amazon.

Acquisire le mail dei dipendenti dal pc aziendale è reato

Acquisire le mail dei dipendenti dal pc aziendale è reato. Ipotizzabile l’accesso abusivo o la violazione di corrispondenza: l’uso del computer di servizio non rende conoscibili i messaggi dell’account privato Il miglior modo per controllare quello che fa, dice e pensa una persona è leggere nel suo cellulare o nella casella delle email. Lo sanno così bene i datori di lavoro che acquisiscono le mail inviate e ricevute dall’account personale del lavoratore, anche se per farlo il dipendente ha utilizzato il pc aziendale. Ma è possibile controllare le email dei dipendenti quand’anche si tratta di reprimere illeciti? La risposta è stata fornita dalla sentenza 540/20, pubblicata dalla sezione lavoro della Corte d’appello di Milano (giudice Susanna Mantovani) che lo ritiene reato per accesso abusivo o violazione di corrispondenza. E ciò anche se la società sostiene di averle recuperate dal server dell’ufficio. Il fatto che l’interessato abbia scambiato i messaggi attraverso il computer di servizio non rende affatto conoscibili i contenuti per il datore: l’accesso casella, infatti, è pur sempre protetto da credenziali. E dunque l’acquisizione dei carteggi privati integra in astratto un reato: almeno la violazione della corrispondenza se non l’accesso abusivo a un sistema informatico. Il tutto mentre anche l’accesso alla mail aziendale del dipendente da parte del datore richiede un’adeguata informativa al personale, come ha prescritto la Grande chambre della Corte europea dei diritti umani. Accolto il gravame incidentale degli ex dipendenti nell’ambito della controversia per concorrenza sleale che li contrappone al datore. Inutilizzabili le mail che la società ha recuperato dal server, sulle quali si fonda il convincimento del giudice di prime cure: manca la prova che i lavoratori siano responsabili degli addebiti. L’impresa, infatti, non spiega con quale sistema ha trovato nei backup di posta elettronica aziendale la corrispondenza attinente all’account personale degli interessati. I quali escludono di aver impostato l’opzione per ricevere le mail personali sull’applicativo di posta elettronica utilizzato dal pc aziendale. Insomma: il datore non assolve l’onere costituito a suo carico di aver acquisito in modo legittimo la corrispondenza dalla postazione aziendale dopo la fine del rapporto con i lavoratori. La corrispondenza incriminata ben può essere stata inviata e ricevuta via web da caselle cui si accede solo con username e password, tanto che i lavoratori hanno presentato denuncia-querela contro il datore. E «non è inverosimile l’assunto» della loro difesa che ipotizza il reato ex articolo 615 ter Cp o almeno ex articolo 616 Cp. Alla società che aveva proposto appello non resta che pagare le spese di giudizio. Come sempre i contrasti giurisprudenziali non mancano, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,tuttavia,nonostante le recenti aperture dei Job Act e la liberalizzazione dei controlli degli strumenti dell’azienda affidati ai dipendenti, l’orientamento resta ancor oggi favorevole al dipendente.

Ancora prodotti richiamati per il sesamo contaminato

Ancora prodotti richiamati per il sesamo contaminato: Mix di semi Conad, croccante Viaggiator Goloso Unes, panetti Pam Panorama e altri Aumenta la lista dei lotti ritirati per la presenza di ossido di etilene nei prodotti contenenti semi di sesamo e non è possibile prevedere quando si fermeranno. Per questo motivo, Conad oggi ha pubblicato il richiamo del mix per pane Verso Natura Bio, in confezioni da 150 grammi, con il numero di lotto L351/19 e il termine minimo di conservazione (Tmc) 12/2020. Il mix per pane richiamato è stato prodotto per Conad Soc. Coop. dall’azienda Melandri Gaudenzio Srl. Unes, invece, ha diffuso il richiamo di un lotto di croccante con sesamo Il Viaggiator Goloso, in confezioni da 100 grammi, con il numero di lotto L201019 e il Tmc 10/2021. Il croccante interessato è stato prodotto dall’azienda Industria Dolciaria Quaranta Srl nello stabilimento di via L. Da Vinci 247 a Caravaggio, in provincia di Bergamo. Il ministero della Salute, a causa dei semi di sesamo contaminati, ha pubblicato l’avviso di richiamo di tre lotti, di cui due già oltre il termine minimo di conservazione, di panetti con mix di semi biologici Pam Panorama. Il prodotto interessato è venduto in confezioni da 180 grammi con i numeri di lotto 1422o e Tmc 31/10/2020, 17220 e Tmc 25/11/2020 e 19520 e Tmc 08/12/2020. panetti mix semi pam panorama bioI panetti richiamati sono stati prodotti per Pam Panorama Spa da Ellegi Srl nello stabilimento di via del Lavoro 18 a Gadesco Pieve Delmona, in provincia di Cremona. Anche in questo caso si raccomanda di non mangiare i panetti con i numeri di lotto segnalati e restituirli al punto vendita dove sono stati acquistati. Sempre per la presenza di ossido di etilene, il ministero della Salute ha diffuso anche il richiamo dei semi di sesamo bio a marchio Forlive, in sacchetti da 350 grammi con il numero di lotto F0683B e il Tmc 31/12/2020. semi sesamo forliveI semi di sesamo richiamati sono stati prodotti da Forlive Srl nello stabilimento di via Schio 21 a Forlì. Si consiglia, ancora una volta , di non consumare i semi di sesamo con il numero di lotto indicato e riportarli al punto vendita d’acquisto. Infine, il ministero della Salute ha pubblicato gli avvisi di richiamo di alcuni prodotti da forno a marchio Pavef, sempre per la presenza dei semi di sesamo con ossido di etilene oltre i limiti di legge. I prodotti interessati sono: Schiacciatina croccante multicereali, in confezione da 210 grammi, con i numeri di lotto 20L21 e Tmc 19/01/2021, 20M12 e Tmc 10/02/2021, 20M04 e Tmc 03/04/2021. Farfalla schiacciatine multicereali, in confezione da 250 grammi, con i numeri di lotto 20L30 e Tmc 29/03/2021, 20M13 e Tmc 12/04/2021, 20L29 e Tmc 28/03/2021, 20L21 e Tmc 19/01/2021, 20M04 e Tmc 03/04/2021. Croccantella multicereali, in confezioni da 200 grammi con il numero di lotto 20M13 e Tmc 12/04/2021. schiacciatine farfalla croccante pavefI prodotti da forno richiamati sono stati realizzati da Pavef Srl nello stabilimento di via Portogallo 16 a Buti in provincia di Pisa. Mentre nelle scorse settimane sono stati richiamati i seguenti prodotti: Semi di sesamo bio a marchio Padovana Macinazione venduti in sacchetti da 500 grammi con il numero di lotto 01/1438 e il termine minimo di conservazione (Tmc) 31/12/2021 (codice articolo 10280). Semi di lino, di zucca, di girasole, di sesamo e bacche di goji bio del marchio Linwoods. Commercializzato dalla società irlandese con sede a 190 Monaghan Road, ad Armagh. Il lotto oggetto del provvedimento è il numero 29520 e con scadenza fissata nell’ottobre del 2021. Bakery SpA – 1516-Panino tondo 85g con grano saraceno e topping cereali e semi Bakery SpA – 1516-Panino tondo 85g con grano saraceno e topping cereali e semi Il Panificio Di Camillo – Focaccine ai cereali antichi all’olio extravergine Il Panificio Di Camillo – Buns ai cereali antichi con lievito madre e topping di semi vari New Catering – Barretta multicereali con topping di semi misti Il Panificio Di Camillo – Pane multicereali con lievito madre in purezza e semi macerati nello yogurt precotto su pietra Il Panificio Di Camillo e New Catering – maxiburger con lievito madre e topping di semi misti Bassini 1963 – F/2052 Barra con cereali e semi Bassini 1963 – P/1026 Focaccia con cereali e con semi Bassini 1963 – P/177 Barra con cereali e con semi Bassini 1963 – F/2032 Panino Hamburger con cereali e con semi Semi di Sesamo dorato Zorzi dal 1828 prodotto da B.F. Agro-Industriale, via Umbria 14 Monselice (PD). Si tratta del lotto 861311320 con scadenza 31.10.2021 venduto nelle confezioni da 500 grammi. Semi di sesamo in confezione da 500 gr FUCHS – NATURKOST prodotti da FUCHS J. Srl nello stabilimento di via della Palude n 11 a Castebello (BZ) – Alto Adige. Lotto di produzione L20210830 e scadenza 30 agosto 2021. Müesli con fiocchi di farro in confezioni da 375 grammi FUCHS – NATURKOST prodotti da FUCHS J. Srl nello stabilimento di via della Palude n 11 a Castebello (BZ) – Alto Adige. Lotto di produzione L20210830 e scadenza 30 agosto 2021. I semi di sesamo decorticati Happy Harvest prodotti da Pedon in confezioni da 250 grammi e scadenza 16/06/21 – 28/04/21 e quelli della linea Bondis con scadenza 27/12/21. Semi di sesamo Pedon con scadenza 26/06/21 – 06/06/21 . Semi di sesamo Della buona terra sempre prodotti da Pedon e identificabili dalle date di scadenza: 01/10/21 – 15/08/21 – 26/06/21 – 06/06/21 – 22/05/21. Quinoa e lenticchie con i semi di sesamo della linea Salvaminuti prodotta da Pedon con scadenze 20/03/22 e 21/01/22 e (della setssa linea) i Cereali e piselli con semi di sesamo con scadenze 20/03/22 e 22/01/22. Semi con mirtilli morbidi per insalata della linea Supermix di Pedon Semi di sesamo decorticati della Aldi con lotti di produzione 16/06/21, 28/04/21. Con questi ultimi provvedimenti, dal 23 ottobre sono più di 60 i prodotti richiamati e ritirati semi di sesamo, mix di semi, cereali e legumi, olio, piatti pronti, prodotti da forno, snack dolci e salati, anche destinati a catering e ristorazione,per la presenza di semi di sesamo, convenzionali e biologici, provenienti dall’India contaminati da ossido di etilene, una sostanza non autorizzata in Europa. A scopo precauzionale, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, per una tutela dei consumatori raccomanda di non consumare i prodotti con i lotti e i termini minimi di conservazione segnalati e restituirli al punto vendita d’acquisto.

Aereo da trasporto DHL interrompe il decollo all'aeroporto di Bruxelles

Aereo da trasporto DHL interrompe il decollo all'aeroporto di Bruxelles La sera del 26 novembre, l’aereo da trasporto della compagnia European Air Transport (DHL), un Airbus A300 (D-AEAI), operato da DHL, è partito dalla pista 25R (Belgio) dell'aeroporto di Bruxelles per un volo per Vitoria, in Spagna. I piloti, tuttavia, bruscamente hanno interrotto la manovra di decollo ad alta velocità. I servizi antincendio si sono precipitati sull'aereo. A causa del decollo interrotto, l'attrezzatura dell'aereo è diventata così calda che diversi pneumatici sono scoppiati o sgonfiati. L'aeroporto utilizza la pista 25L per gli atterraggi e la pista 19 per il decollo. Il 27 novembre alle 04:00 (UTC +1) la pista è stata nuovamente resa disponibile. Alcuni immagini e filmati diventati virali, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”sono apparsi sui social media. Ecco il link del video: https://youtu.be/y7FQ5-gT4-s

Furti dalla Postepay. Responsabile Poste Italiane se non prova che l’operazione fraudolenta è del cliente

Furti dalla Postepay. Responsabile Poste Italiane se non prova che l’operazione fraudolenta è del cliente in caso di denuncia di uso indebito. La banca è tenuta a una diligenza tecnica da valutare con il parametro dell’accorto banchiere. Solo un grave ritardo dell’utente nella denuncia esclude la colpa Quanti casi di furti dalla postepay e di utilizzo indebito di carte prepagate, di credito o di debito accadono ogni giorno? Noi dello “Sportello dei Diritti” sono anni che conduciamo una battaglia a favore dei tanti utenti frodati e che troppo spesso trovano un muro proprio da Poste Italiane o da altri istituti bancari quando chiedono il rimborso di quanto sottrattogli anche quando hanno segnalato prontamente prelievi abusivi sulle loro carte o conti. Non la pensa così la Cassazione che con l’importante ordinanza 26916/20 del 26 novembre ha sancito il sacrosanto principio secondo cui la denuncia di uso indebito della Postepay impone alla società di provare che l’operazione è del cliente. Ed, inoltre, che l’erogatore dei servizi è obbligato a una diligenza tecnica da valutare con il parametro dell’accorto banchiere. Mentre solo un grave ritardo dell’utente nella denuncia esclude la colpa della società. Nella fattispecie, la sesta sezione civile della Suprema Corte, ha accolto il ricorso del titolare di una Postepay che aveva fatto causa contro Poste Italiane chiedendo che fosse dichiarata la sua responsabilità contrattuale o per esercizio di attività pericolosa, in relazione all’uso indebito da parte di ignoti della carta prepagata Postepay. Il giudice di pace aveva accolto la domanda ritenendo provata la correttezza della condotta della parte della titolare della carta nel custodire i dati di accesso e la speculare violazione dei propri obblighi in capo alla convenuta, palesata dagli accertati ammanchi. Il tribunale ha però ribaltata la decisione osservando che non era stata contestata la documentazione prodotta dalla società in ordine alla conformità del proprio circuito elettronico al regime tecnico temporalmente applicabile, e che dunque era stata presuntivamente provata l'idoneità del relativo sistema di sicurezza, tanto che la cliente avrebbe dovuto dimostrare positivamente la propria diligente condotta di custodia dei codici per l’utilizzo della carta. L’utente non si è dato per vinto ed ha proposto ricorso innanzi alla Cassazione con il quale ha chiesto la censura della sentenza del tribunale nella parte in cui avrebbe erroneamente addossato al privato l'onere di dimostrare la correttezza della propria condotta di utilizzo della carta e relativi codici, invece di constatare la mancata prova, da parte della società, quale contrattualmente obbligata ovvero esercente l'attività di raccolta di liquidità da ritenere pericolosa in quanto innervata dal rischio d'impresa, della concerta riconducibilità allo stesso utente delle operazioni in questione. I giudici del Palazzaccio, nell’accogliere la domanda, hanno evidenziato che in tema di responsabilità della banca, ovvero dell'erogatore del corrispondente servizio, in caso di operazioni effettuate a mezzo di strumenti elettronici, anche al fine di garantire la fiducia degli utenti nella sicurezza del sistema, è del tutto ragionevole ricondurre nell'area del rischio professionale del prestatore dei servizi di pagamento - prevedibile ed evitabile con appropriate misure destinate a verificare la riconducibilità delle operazioni alla volontà del cliente - la possibilità di un’utilizzazione dei codici di accesso al sistema da parte di terzi, non attribuibile a dolo del titolare o a comportamenti talmente incauti da non poter essere fronteggiati in anticipo. La conseguenza di tali deduzioni, per gli ermellini è che «l’erogatore di servizi, cui è richiesta una diligenza di natura tecnica, da valutarsi con il parametro dell'accorto banchiere, è tenuto a fornire la prova della riconducibilità dell'operazione al cliente». La responsabilità viene meno solo nel caso di protratta attesa prima di comunicare l'uso non autorizzato dello strumento di pagamento, posto che la sollecita consultazione degli estratti gli avrebbe consentito di conoscere quell'uso in tempo più utile. Insomma, una decisione di grande rilevanza, rileva , Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che traccia un solco importante in una materia nella quale sono ancora purtroppo negativamente coinvolti una miriade di utenti bancari che troppo spesso, sinora sono rimasti scoraggiati dal tentare il recupero di quanto a loro indebitamente sottratto e che, al contrario, con l’applicazione dei principi segnati da questo significativo precedente, potranno agire più serenamente per sperare nel recupero del maltolto se Poste Italiane o qualsiasi altro istituto bancario dovessero continuare ad opporre ingiustificate resistenze nel restituire quanto abusivamente sottratto ai propri clienti.

giovedì 26 novembre 2020

Farina di mais bramata Molino Riva richiamata per presenza di aflatossine oltre i limiti di legge

Farina di mais bramata Molino Riva richiamata per presenza di aflatossine oltre i limiti di legge Unes ha diffuso il richiamo di un lotto di farina di mais bramata per polenta a marchio Molino Riva per la presenza di valori di aflatossina B1 superiori ai limiti di legge. Il prodotto interessato è venduto in confezioni da 1 kg con il numero di lotto 200821 e il termine minimo di conservazione 20/08/2021. La farina di mais richiamata è stata prodotta da Molino Riva Srl, nello stabilimento di via Provinciale 69 a Garbagnate Monastero, in provincia di Lecco. A scopo precauzionale, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, per una tutela dei consumatori raccomanda di non consumare la farina di mais bramata con il numero di lotto segnalato e di riportarlo al punto vendita d’acquisto.

mercoledì 25 novembre 2020

Olio di Sesamo richiamato per presenza di ossido di etilene

Olio di Sesamo richiamato per presenza di ossido di etilene C’è anche dell’olio all’interno del lungo elenco di prodotti alimentari richiamati per l’urgenza sulla contaminazione da Ossido di Etilene. Tra i tanti richiami emanati in particolar modo dal RASFF ( Sistema Rapido di Allerta Europeo per la Sicurezza di Alimenti e Mangimi) figura anche dell’olio. Prodotto richiamato perché presenta al suo interno della spremitura dei semi da sesamo contaminati, provenienti dall’India. La sostanza incriminata è dell’ossido di etilene, che ha inquinato questi semi utilizzati in diversi altri prodotti dei più disparati generi alimentari. Nel caso dell’olio venduto dagli ipermercati Bennet risulta richiamato con urgenza quello in bottiglia vetro da 250 ml con il marchio YES ORGANIC commercializzato con il nome JOE&CO SRL, con sede dello stabilimento in via Della Tecnica, 94 a Camisano Vicentino. Ci sono almeno due lotti L16086323 e L16086007 con due date di scadenza cui fare riferimento del 18/05/2021 e 07/07/2021. Si prega di Non consumare i prodotti e riportarli al punto vendita. Da settimane e settimane vige una allerta alimentare che riguarda diversi prodotti, avverte Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”. Il ministero della Salute e il Rasff (il sistema di allerta rapido dell’UE) hanno diffuso una lunga lista di provvedimenti causati dai semi di sesamo, convenzionali e biologici, provenienti dall’India contaminati da ossido di etilene, una sostanza non autorizzata in Europa, potenzialmente cancerogena. Tanto che da settembre gli organi di controllo preposti hanno sequestrato tantissima merce non a regola, in diversi stati dell’Unione Europea.

Ossido di etilene, altro maxi-richiamo di semi bio Padovana Macinazione, mix biologico Linwoods e pane rustico senza glutine Céréal

Ossido di etilene, altro maxi-richiamo di semi bio Padovana Macinazione, mix biologico Linwoods e pane rustico senza glutine Céréal. Nuova allerta alimentare del ministero della Salute Continuano i richiami, a più di un mese dal primo provvedimento italiano, causati dai semi di sesamo con livelli di ossido di etilene oltre i limiti di legge provenienti dall’India, potenzialmente cancerogeni. Il ministero della Salute, infatti, ancora una volta a causa dell’ossido di etilene oltre i limiti oggi ha pubblicato il richiamo dei semi di sesamo bio a marchio Padovana Macinazione. I semi coinvolti sono venduti in sacchetti da 500 gr con il numero di lotto 01-1438 con scadenza 31/12/2021. I semi di sesamo interessati sono stati prodotti da Padovana Macinazione Srl nello stabilimento di viale dell’Industria 72/1, a Padova. Per precauzione, si raccomanda di non consumare i semi di sesamo con il numero di lotto segnalato e restituirli al punto vendita d’acquisto. Inoltre, il ministero ha diffuso anche il richiamo di un lotto di semi di lino, di zucca, di girasole, di sesamo, bacche di goji bio a marchio Linwoods, sempre per la presenza di ossido di etilene oltre i limiti consentiti. Il prodotto interessato è distribuito in confezioni da 200 gri, con il numero di lotto L 29520 e il Tmc 10/2021. linwood mix semi bacche di goji bio. Il mix di semi e bacche di goji richiamato è stato prodotto da Linwoods nello stabilimento di 190 Monaghan Road, ad Armagh, in Irlanda del Nord. Si raccomanda, in via cautelativa, di non consumare il prodotto con il numero di lotto del richiamo e riportarlo al punto vendita dove è stato acquistato. Anche i supermercati Unes e Coop hanno diffuso l’avviso di richiamo di tre lotti di pane rustico ai semi senza glutine Céréal contenente sesamo contaminato. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 400 gr con i numeri di lotto L150421 con scadenza 15/04/2021, L110321 con scadenza 11/03/2021 e L280221 con scadenza 28/02/2021. Il pane rustico richiamato è stato prodotto per Nutrition & Santé Italia Spa da Alpipan nello stabilimento di via Provinciale Romana ad Altopascio, in provincia di Lucca. Per precauzione, si raccomanda di non consumare il pane rustico con i numeri di lotto segnalati e restituirlo al punto vendita d’acquisto. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero verde 800 018124 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00 oppure scrivere all’indirizzo e-mail info.cereal@ns-group.com. Prima di questi richiami, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, il ministero della Salute e il Rasff (il sistema di allerta rapido dell’UE) hanno diffuso una lunga lista di provvedimenti causati dai semi di sesamo, convenzionali e biologici, provenienti dall’India contaminati da ossido di etilene, una sostanza non autorizzata in Europa, potenzialmente cancerogena. Dal 23 ottobre sono stati richiamati e ritirati dal mercato italiano più di 40 prodotti a base o contenenti semi di sesamo con livelli di ossido di etilene oltre i limiti di legge.

Assorbenti gratis per legge a tutte le donne: la Scozia è la prima al mondo

Assorbenti gratis per legge a tutte le donne: la Scozia è la prima al mondo. L'iniziativa ha ricevuto ieri il via libera finale del Parlamento di Edimburgo In Scozia tutti i prodotti legati al ciclo mestruale saranno gratuiti. Il Period Products Bill, ossia il primo provvedimento normativo al mondo che garantisce la fornitura gratis e universale alle donne degli assorbenti e di tutti i prodotti di base necessari nel periodo delle mestruazioni, è legge da ieri in Scozia. L'iniziativa, formalizzata a inizio 2020 dal governo locale scozzese guidato dalla leader indipendentista Nicola Sturgeon, ha ricevuto ieri il via libera finale del Parlamento di Edimburgo, con il voto unanime sia della maggioranza secessionista dello Scottish National Party (Snp), sia dei partiti unionisti britannici: dai Conservatori, al Labour, ai Liberaldemocratici, ai Verdi. Gli assorbenti dovranno essere messi a disposizione sia dalle autorità locali, sia dai responsabili di scuole e istituzioni educative in giro per le varie contee del territorio più settentrionale del Regno Unito. Si tratta d'una novità assoluta tanto fra le nazioni del Regno Unito, quanto nel resto del pianeta, come sottolineano nei commenti odierni sui media diverse attiviste di organizzazioni di donne. «Questa campagna è stata sostenuta da una vasta coalizione di sindacati, organizzazioni femminili e associazioni caritative», ha sottolineato fra gli altri Monica Lennon, deputata locale che è stata tra le promotrici della legge. «È un segnale al mondo che l'accesso universale gratuito ai prodotti per le mestruazioni può essere garantito», ha concluso. Le scuole, i licei e le università, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, devono anche rendere disponibile una gamma di prodotti gratuiti nei loro bagni, ma la legge ora prevede l'obbligo per i ministri di istituire un programma a livello nazionale per garantire che chiunque possa accedervi.

martedì 24 novembre 2020

Cassazione: lo Stato deve risarcire la vittima dello stupro

Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Cassazione: lo Stato deve risarcire la vittima dello stupro Oggi si celebra la “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne” e proprio nelle scorse ore, la Cassazione civile è intervenuta con una decisione che rende giustizia alle vittime degli stupri ricordando nei fatti che anche allo Stato devono essere attribuite responsabilità perché ancora oggi sono troppe coloro che subiscono terribili violenze. Con la sentenza 26757/20, la terza sezione civile della Suprema Corte, ha ricordato che la presidenza del Consiglio dei ministri deve risarcire la donna vittima di uno stupro anche in ragione del fatto che lo Stato italiano non aveva recepito in tempo la direttiva Ue per l’indennizzo delle vittime di reati. Nella fattispecie approdata innanzi ai Giudici di legittimità è stato accolto solo uno dei motivi di ricorso di Palazzo Chigi, che tuttavia, risulta soccombente al punto da pagare le spese di giudizio alla donna violentata da due uomini: dallo Stato la signora aveva ottenuto oltre 30 mila euro, interessi compresi, dal momento che dai 50 mila euro liquidati dalla Corte d’appello vanno detratti i 25 mila già versati a titolo d’indennizzo dopo che l’Italia ha finalmente recepito la direttiva 2004/80/Ce. Che è retroattiva, mentre la latitanza degli stupratori renderebbe inutile una causa civile contro i condannati. Né giova alla presidenza del Consiglio dolersi che il risarcimento sarebbe spropositato in quanto ragguagliato alla provvisionale quasi che il crimine fosse stato commesso dallo Stato. Il punto è che la signora aveva chiesto tutti i danni, «subiti e patendi», e la perdita morale e materiale patita dalla vittima si è potuta alimentare proprio per il ritardo con cui è stata attuata la direttiva Ue, recepita soltanto nel 2017, tanto da non essere ancora operativa al momento della decisione di secondo grado e da costare allo Stato anche una condanna da parte della Corte di giustizia europea. Insomma, una decisione che per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, rammenta allo Stato italiano che sinora si è fatto troppo poco per la tutela delle donne vittima di violenza ed è, quindi, un ulteriore invito, in questa particolare giornata, a non abbassare mai la guardia contro un fenomeno che, purtroppo, sembra non conoscere una fine.

Piercing e conseguenze lesive. Cassazione penale: va condannato per lesioni il piercer per l’infezione che ha causato danni al cliente

Piercing e conseguenze lesive. Cassazione penale: va condannato per lesioni il piercer per l’infezione che ha causato danni al cliente. Risarcimento accordato alla minore perché la tatuatrice non rispetta fondamentali norme igieniche Più e più volte noi dello “Sportello dei Diritti” abbiamo segnalato i rischi connessi a piercing e tatuaggi e ai pregiudizi che spesso possiamo verificare, è proprio il caso di dirlo, sulla nostra pelle. In troppi casi, infatti, il mancato rispetto di norme igieniche basilari, allergie, l’utilizzo di pigmenti tossici o pure cancerogeni o anche e solo ragioni psicologiche come il rimorso di essersi lasciato sull’epidermide ed in bella vista un segno indelebile del quale ci si è pentiti, possono comportare anche conseguenze per piercer e tatuatori. Interessante, in tal senso, è la sentenza 32870/20, pubblicata il 24 novembre dalla quarta sezione penale della Cassazione, che ha confermato la condanna nei confronti di una tatuatrice, o meglio piercer, per il reato di lesioni ai sensi dell’art. 590 del codice penale perché un piercing aveva causato un’infezione ad una minorenne. Nella fattispecie, l’imputata è stata condannata anche al risarcimento di cinquecento euro in favore della cliente alla quale, dopo averle posizionato un piercing all’orecchio, le aveva cagionato, come detto, un’infezione al padiglione auricolare. All’”artista”, in particolare, è stata imputata negligenza, imperizia e imprudenza per non aver rispettato le norme di igiene e di disinfezione che hanno portato la giovane a subire una malattia, poi superata con le dovute cure tra cui gli antibiotici, dopo quaranta giorni. Secondo i giudici di legittimità appare del tutto generica l’affermazione del consulente tecnico della difesa secondo cui la cattiva manutenzione igienica della ferita, da parte della vittima, debba ritenersi quale causa più probabile dell’infezione. In definitiva, è stata corretta la decisione del giudice di merito per il quale non sussistono ipotesi secondo cui l’insorgenza sia da riferire allo scarso rispetto dell’igiene e delle prescrizioni poste dalla ricorrente, visto che la madre della minore, sottoposta al foro, si era assicurata dell’osservanza. Mentre le risultanze indicano che la piercer non aveva rispettato le regole igieniche basilari. Una decisione che, per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, dà ragione alle nostre azioni a tutela dei danneggiati da queste pratiche e ai nostri inviti alla prudenza rivolti non solo agli adulti ma, soprattutto, ai tanti minori che scelgono, a volte in maniera del tutto inconsapevole, di volersi ornare il corpo e che poi si ritrovano pentiti o addirittura lesi dalle conseguenze di questi orpelli.

Bevono disinfettante per le mani per ubriacarsi quando l'alcol è finito alla festa e muoiono in sette

Bevono disinfettante per le mani per ubriacarsi quando l'alcol è finito alla festa e muoiono in sette. Altri due rimangono in condizioni critiche nell'unità di terapia intensiva di un ospedale a Yakutsk, in Russia A Yakutsk, in Russia, 7 persone sono morte e altre due sono in coma dopo aver bevuto del disinfettante per le mani come sostituto dell’alcool. A riferirlo è la polizia locale, specificando che le vittime sono state ritrovate prive di coscienza dopo che avevano ingurgitato un grande quantitativo di disinfettante diluito con l’acqua a una festa quando hanno finito l'alcol. Il gruppo di nove persone ha bevuto il disinfettante antisettico per le mani giovedì a una festa nel villaggio di Tomtor nella regione della Yakutia in Russia. Le prime tre vittime sono state una donna di 41 anni e due uomini di 27 e 59 anni, mentre altri sei sono stati portati in aereo a Yakutsk, capitale della regione. Venerdì erano morti anche altri tre uomini, di 28, 32 e 69 anni. Un altro decesso è stato segnalato oggi, anche se la loro età e sesso non sono ancora stati rivelati, mentre gli altri due rimangono nel reparto di terapia intensiva. Il ministro della sanità pubblica, Rospotrebnadzor, ha riferito: "Sono stati registrati nove casi di avvelenamento con disinfettante, di cui sette fatali".Il procuratore dello stato regionale ha detto: "L'avvelenamento è avvenuto a causa del consumo di disinfettante".I frequentatori della festa bevevano il disinfettante che era a base di metanolo al 69%. Era stato venduto come detergente per le mani durante la pandemia. I funzionari sanitari hanno avvertito la gente del posto di non bere l'antisettico di fabbricazione russa. È stato aperto un procedimento penale. Anche in India e negli Stati Uniti, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, alcuni cittadini avevano bevuto il disinfettante per le mani per sconfiggere il coronavirus dopo che il Presidente Trump aveva suggerito di iniettarselo nelle vene per uccidere il virus. In Russia l’alcolismo resta una piaga sociale molto estesa, e con le misure di contenimento l’approvvigionamento delle bevande alcoliche ha subito dei grandi ritardi e rallentamenti, rendendo difficile acquistarle. Per questo motivo alcuni cittadini hanno trovato dei modi pericolosi e assurdi per ubriacarsi.

Il mistero del monolito di metallo spuntato fra le rocce del deserto dello Utah

Il mistero del monolito di metallo spuntato fra le rocce del deserto dello Utah. Lo hanno scoperto dei funzionari impegnati in un censimento delle pecore selvatiche in elicottero per conto della Forestale dello Stato Sono diverse le domande che si sono susseguite dopo il ritrovamento, in una zona desertica dello Utah, negli Stati Uniti, di un monolito di metallo alto circa tre metri. Alcuni biologi della Division of Wildlife Resources stavano sorvolando in elicottero i rocciosi canyon dello Utah impegnati nel censimento di animali sulle Montagne Rocciose presenti nell'area quando, all'improvviso, hanno notato qualcosa di decisamente straordinario. «Uno dei biologi a bordo l'ha visto quando ci volavamo proprio sopra», ricorda il pilota Bret Hutchings intervistato dall'emittente locale KSLTV, «ha cominciato a dire: "Ehi, ehi, ehi, gira, gira gira!", e io: "Che c'è?", e lui: "Là, c'è una cosa che dobbiamo proprio controllare». A colpirlo soprattutto il contrasto con il rosso opaco delle rocce tipiche dell’area desertica dello Utah. E non aveva torto, l'equipaggio si è infatti imbattuto in un misterioso monolite argenteo in metallo scintillante e alto circa tre metri che sbucava dalla sabbia. A darne notizia sui social, e cercando possibili indizi riguardo la sua natura, è stato proprio il Dipartimento di pubblica sicurezza dello Utah. Sembra piantato nel suolo, più che caduto dall'alto», spiega Hutchings, «potrebbe essere opera di un aspirante artista, o un fan di "2001: Odissea nello spazio». Per ora, però, evidenzia Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, non c’è dubbio che si tratti di un’opera dell’uomo per, il fatto che la lastra fosse incastonata nel terreno e completamente fuori dal contesto del paesaggio starebbe lì a dimostrarlo.

lunedì 23 novembre 2020

Vendite online: devono essere tassate

Vendite online: devono essere tassate. Non è sufficiente la buona fede del contribuente che vende su eBay e che ritiene fiscalmente irrilevante i trasferimenti tra privati Duro colpo alle vendite online. Con un provvedimento che farà discutere perché potrebbe costituire un precedente che potrebbe mettere un freno anche agli acquisti tra privati in rete, interviene la Cassazione che ritiene assoggettabili a tassazione le transazioni effettuate sulle piattaforme di compravendita online come eBay. Non è sufficiente, infatti, per la sezione tributaria della Cassazione con l’ordinanza 26554/20 pubblicata oggi 23 novembre, la buona fede del contribuente che ritiene fiscalmente irrilevante i trasferimenti tra privati. Nella fattispecie, i giudici di legittimità hanno respinto il ricorso di un contribuente a cui l’agenzia delle entrate aveva emesso tre avvisi di accertamento per avere questi esercitato attività di commercio di orologi su eBay senza dichiarare né l’inizio dell’attività né emettere le fatture per le operazioni poste in essere né infine presentare le relative dichiarazioni annuali riprendendo a tassazione i ricavi accertati. Il contribuente ha contestato la pretesa erariale deducendo la propria buona fede. Le corti tributarie di merito hanno respinto sia in primo che in secondo grado la domanda cosicchè il giudizio è approdato innanzi ai giudici di Piazza Cavour dove il contribuente ha dedotto l'eccessività dell'utile a fronte delle percentuali ricavabili dallo studio di settore applicabile al commercio al dettaglio di beni usati e, comunque, l'inidoneità delle ordinarie presunzioni trattandosi di commercio operato tramite eBay, come tale suscettibile di essere posto nel nulla anche successivamente alla vendita per l'esercizio del diritto di recesso. Inoltre, i giudici tributari non avrebbero tenuto conto dello statuto del contribuente per avere il ricorrente ritenuto, in buona fede, fiscalmente irrilevante la propria condotta. Gli ermellini, nel dichiarare inammissibile il ricorso, hanno affermato che le contestazioni sono del tutto generiche e che l’accertamento operato dal Fisco non era meramente induttivo ma analitico. Né rileva la buona fede del contribuente poiché, ai fini della responsabilità per le sanzioni, è sufficiente la coscienza e volontà della condotta senza che occorra la dimostrazione del dolo o della colpa, la quale si presume fino alla prova della sua assenza, che deve essere offerta dal contribuente e va distinta dalla prova della buona fede, che rileva, come esimente, solo se l'agente è incorso in un errore inevitabile, per essere incolpevole l'ignoranza dei presupposti dell'illecito e dunque non superabile con l'uso della normale diligenza. Insomma, dopo la decisione di oggi, per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, tutti coloro che da semplici venditori privati che hanno attivato dei veri e propri esercizi commerciali su queste piattaforme online dovranno prestare la massima attenzione perché potranno essere messi sotto la lente d’ingrandimento del Fisco.

Miracolo in Russia, bimba di 6 anni salva dopo un volo da quattro piani – VIDEO

Miracolo in Russia, bimba di 6 anni salva dopo un volo da quattro piani – VIDEO. Lo Sportello dei diritti: "Mai lasciare i bambini soli anche per poco tempo". A volte i genitori lasciano un figlio piccolo solo anche in casa, spesso addormentato, per giunta con una finestra aperta, per svolgere le loro commissioni, senza rendersi conto a quali gravi rischi lo espongono. Ma più frequentemente gli incidenti avvengono quando un genitore indaffarato anche se è amorevole e di qualsiasi ceto sociale, lo perde di vista sottovalutando il rischio legato a tale comportamento. Come nel caso di oggi di una bimba che miracolosamente si è salvata dopo un volo da 4 piani di un edificio a Tomsk, in Russia. La bambina è atterrata in un cumulo di neve ed è stata in grado di tornare dai suoi genitori. Le riprese delle telecamere a circuito chiuso mostrano una bimba che esce da un cumulo di neve dopo la caduta e si dirige verso l'ingresso del condominio sotto shock. Tuttavia, come riferiscono i media locali, in seguito i suoi genitori l'hanno portata in ospedale, i medici sospettano che la ragazza abbia una frattura. Le circostanze dell'incidente sono oggetto di indagine da parte della polizia. Il filmato di questo incredibile volo, come prevedibile, è diventato virale in rete. Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, ricorda ai genitori che lasciare un bambino, anche solo per pochi minuti, per giunta con una finestra aperta, è reato di abbandono di minore. Il genitore, infatti, benchè l’assenza sia breve, viene comunque meno ai suoi doveri di sorveglianza e cura creando una situazione di potenziale pericolo per il minore. Ecco il video: https://youtu.be/S8jSBQ218yg

Delfino spiaggiato sul litorale di Spiaggiabella a Lecce.

Delfino spiaggiato sul litorale di Spiaggiabella a Lecce. Carcassa sarà esaminata da esperti istituto zooprofilattico Triste ritrovamento, questa mattina, sul litorale di Siaggiabella. Intorno alle 09:00, infatti, è stata rinvenuta la carcassa di un delfino sulla spiaggia tra Torre Chianca e Torre Rinalda a Lecce. È stato subito chiesto l'intervento del personale della Vigilanza Ambientale della Polizia Municipale che arrivati sul posto hanno delimitato la zona e chiesto l'intervento del veterinario di turno. Dopo le prime verifiche, è stato informato il centro cetacei dell'Istituto zooprofilattico di Campi Salentina che ha inviato una loro unità operativa per il recupero della carcassa del delfino spiaggiato. Solo dopo le analisi, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si potranno conoscere le cause della morte del delfino.

Ritirata dalla vendita il condimento Tartufetta di T&C Tentazioni per un errore di confezionamento

Pericolo per allergene non dichiarato in etichetta: ritirata dalla vendita il condimento Tartufetta di T&C Tentazioni per un errore di confezionamento Un pericolo per gli allergici. Il Ministero della Salute ha diffuso un'allerta per un rischio presenza di allergeni causato da un problematica di errato confezionamento nel condimento a base di burro e tartufo estivo Tartufetta a marchio Tentazioni prodotto dalla società T&C Tentazioni di Acqualagna (PU). Nello specifico il rischio è stato accertato in occasione di un controllo interno a campione effettuato sul prodotto e riguarda in particolare il prodotto Neu Tartufata 80 g (n. lotto L25120) che è stato etichettato il 27 agosto scorso con codice 0626, il quale è relativo invece al prodotto Tartufata 80 g del brand Tentazioni (n. lotto L25151), tuttavia una parte di questo lotto riporta l’etichetta di un altro prodotto, la Tartufetta 80 g. Oltre alla presenza di un prodotto diverso da quello indicato in etichetta, c’è anche il problema della non corrispondenza degli allergeni: nel prodotto in origine è infatti presente l’allergene pesce che non fa parte degli ingredienti del prodotto indicato in etichetta come Tartufetta, quindi l’etichetta non riporta le corrette informazioni circa la presenza di allergeni. Nel caso in cui abbiate acquistato questo prodotto, segnala Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ecco i dati per controllarne la presenza nella dispensa: Tartufetta Produttore (IT 11/032) con sede dello stabilimento ad Acqualagna (PU) e data di scadenza: 05/03/2024. I consumatori che avessero acquistato tale prodotto sono pregati di riportarlo e riconsegnarlo al punto vendita.

domenica 22 novembre 2020

Nel mare paradisiaco di Otranto migliaia di meduse fuori stagione alla fine di novembre

Nel mare paradisiaco di Otranto migliaia di meduse fuori stagione alla fine di novembre Un video girato lo scorso 19 novembre da una porzione di scogliera della bella Otranto ci rivela un fenomeno a dir poco fuori stagione a pochi centimetri dalla riva: sarà il parziale lockdown della Puglia “Arancione”, sarà il surriscaldamento delle acque costiere, ma il mare cristallino, a tratti verde smeraldo, ci mostra centinaia e centinaia di piccole meduse della specie che solitamente si vede “a terra” durante le calde stagioni estive e che costituisce l’incubo dei bagnanti. Un evento inatteso ed inaspettato, come tanti tra quelli fortunatamente videoripresi in questo periodo di pandemia da coronavirus. L’invasione delle piccole creature gelatinose ha lasciato letteralmente di stucco alcuni pescatori locali che non ricordano, a memoria loro, una simile presenza in questo periodo in cui le acque marine superficiali lentamente si raffreddano e così si svuotano dalle presenze “estive”. È bene ricordare, però, che secondo i biologi marini che si occupano di monitorare la diffusione delle specie di medusa e le loro punture a esseri umani nel Mediterraneo, la “fioritura” di meduse può essere alta o quasi assente da un anno all'altro. Ma il numero di questi animali in una determinata area dipende anche dall'atmosfera, dalla velocità delle correnti e dalla configurazione geologica di una determinata baia. Chissà che ne penseranno di quest’evento, che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, merita di esser reso noto per la curiosità che ha destato e sicuramente desterà. Ecco il link del video: https://youtu.be/b3yeQmxchkY

sabato 21 novembre 2020

Australia occidentale. Uomo ucciso in un attacco di squalo a Broome's Cable Beach

Australia occidentale. Uomo ucciso in un attacco di squalo a Broome's Cable Beach. Un uomo sulla cinquantina è morto per ferite orribili dopo essere stato sbranato da uno squalo in una delle spiagge più iconiche dell'Australia occidentale. Un uomo è morto dopo essere stato attaccato da uno squalo al largo della famosa Cable Beach a Broome, nel nord dell'Australia occidentale. Si ritiene che l'uomo di 55 anni stesse nuotando da solo quando lo squalo gli ha sbranato la coscia e gli ha morso la mano poco prima delle 9:00 ora locale. Le squadre di emergenza sono state chiamate in spiaggia ed è stata eseguita la rianimazione cardiopolmonare sulla scena, ma l'uomo, che si ritiene essere un locale di Broome, non ha potuto essere salvato. Il proprietario dell'azienda di noleggio di attrezzature da spiaggia Daryl Roberson ha detto alla ABC che è stato "devastante"."Ho visto una macchina scendere, un'auto della polizia e ovviamente un'auto della polizia senza contrassegni, seguendo un'altra macchina e ho pensato 'beh, è abbastanza serio'", ha detto. Il sig. Roberson ha detto che credeva che fosse il primo attacco di squalo al punto turistico. "Subire qualcosa di simile è insolito e davvero devastante", ha detto. Si è capito che un testimone he ha assistito all’attacco, ha lanciato l'allarme e ha chiamato le autorità. L'attacco è avvenuto a circa 1,5 km a nord del Cable Beach Surf Club, secondo Surf Life Saving WA. Nel frattempo, nella periferia meridionale di Perth, più squali sono stati avvistati al largo della costa. Fino a quattro squali baleniera di bronzo lunghi fino a 3,5 m sono stati avvistati a Warnbro Sound a Rockingham, a soli 6 km al largo, secondo Surf Life Saving WA. Cable Beach, che si estende per 22 km e si trova a 2000 km a nord di Perth, è una delle destinazioni turistiche più popolari dell'Australia occidentale. L'attacco è avvenuto durante la "bassa stagione" e la scorsa settimana i surfisti hanno terminato le loro pattuglie in spiaggia. Migliaia di turisti ogni anno scendono nel popolare luogo, che si trova nell'Oceano Indiano orientale, nel nord dello stato. Dall’inizio dell’anno la terra dei canguri ha fatto registrare addirittura otto attacchi mortali ai surfisti. Nel 2019 non c’era stata alcuna vittima, negli anni precedenti invece la media si aggirava intorno a un attacco letale l’anno. Per arrivare a numeri simili a quelli del 2020 bisogna tornare indietro addirittura al 1934. L’ultimo attacco mortale di uno squalo contro un surfista è avvenuto pochi giorni fa ed è inquietante. L’aggressione è stata vista da terra, ma il surfista è poi sparito tra le onde e il suo corpo non è stato più ritrovato nonostante le ricerche con i droni, solo la sua tavola è stata recuperata. La stessa sorte era toccata alcuni mesi fa a un sub. Gli scienziati potrebbero avere una spiegazione a tutto questo. Secondo loro, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, a causa del riscaldamento delle acque la barriera corallina sta morendo e gli squali, che normalmente cacciano sul reef, stanno cambiando le loro abitudini per adattarsi. I predatori dei mari non stanno variando le abitudini alimentari, l’uomo non è nel loro menù, ma seguendo il loro cibo. I pesci che normalmente sono la preda degli squali si stanno spostando dalla barriera corallina morta e si stanno dirigendo verso le spiagge seguiti dagli squali, che, a quel punto, possono entrare in contatto con i surfisti. Notoriamente è risaputo che la tavola da surf attrae questi temibili cacciatori che, dopo aver mosso il primo attacco, entrano in frenesia e rivolgono le loro attenzioni anche al malcapitato surfista. Le spiagge australiane da sempre hanno delle vedette preposte all’avvistamento degli squali e adesso, data la situazione, dovranno raddoppiare la loro attenzione.

Alabama, divorato dal rimorso, malato terminale, confessa un omicidio avvenuto nel 1995

Alabama, divorato dal rimorso, malato terminale, confessa un omicidio avvenuto nel 1995. Un malato terminale avrebbe chiamato la polizia sostenendo di essere responsabile di un caso di omicidio a freddo che ha impegnato gli investigatori per 25 anni. Un malato terminale dell'Alabama ha chiamato la polizia per confessare un omicidio che ha impegnato gli investigatori per 25 anni. Lo riferisce la polizia. Johnny Dwight Whited, 53 anni, mercoledì ha confessato a un detective della polizia di Decatur di essere responsabile dell'uccisione nel 1995 di Christopher Alvin Dailey, morto per una singola ferita da arma da fuoco alla testa. Lo riferisce il portavoce del dipartimento di polizia postando la notizia sulla pagina Twitter della Decatur, AL Police. "Nonostante le indagini estese, un sospetto non è mai stato individuato nel caso", ha dichiarato giovedì la polizia in una conferenza stampa. "Negli anni seguenti, il caso è stato rivisto più volte per i COLD CASE." Ma nulla si è mai materializzato fino a quando Whited non ha deciso di pulirsi la coscienza di aver ucciso il 26enne Dailey. In seguito si è incontrato con gli investigatori e ha fornito informazioni corrispondenti alle prove sul caso. Whited, di Trinity, era "pieno di rimorso. Era imbarazzato per certe cose", ha raccontato un detective ai giornalisti. Le autorità hanno detto che Whited e Dailey non si conoscevano e a quanto pare non vi è un movente. Whited è "malato terminale", hanno riportato i giornali nella notizia. L'avvocato di Whited, Griff Belser, ha rifiutato di commentare, dicendo al Times che voleva incontrare il suo cliente prima di discutere la sua confessione per l'omicidio del 1995. Whited, che è stato accusato di omicidio, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, venerdì è entrato in carcere. Per lui è stata fissata una cauzione di 15.000 dollari senza condizioni. La prossima udienza in tribunale non è stata ancora fissata.

Zimbabwe, uomo anziano tirato dal letto e sbranato a morte da un branco di iene

Zimbabwe, uomo anziano tirato dal letto e sbranato a morte da un branco di iene. Un uomo di 87 anni è stato trascinato per circa 300 metri dal suo letto mentre sta dormendo e sbranato da un branco di iene nello Zimbabwe centrale. Un branco di iene hanno sbranato un uomo di 87 anni, nella regione rurale di Chirumanzu, nello Zimbabwe centrale. La vittima, Tendai Maseka, è stato aggredito mentre dormiva nella sua capanna di fango e legno e trascinato a circa 300 metri. Quando il corpo di Tendai Maseka è stato scoperto dagli abitanti del villaggio, la sua metà inferiore era scomparsa. I ranger del parco stanno attualmente cercando gli animali nel tentativo di "eliminarli", secondo Tinashe Farawo, portavoce della Zimbabwe Parks & Wildlife Management Authority. Confermando l'attacco su Twitter, ha scritto: “Un uomo anziano ucciso da un branco di iene a Chirumanzu (87 anni) era rimasto solo. Stava dormendo in una capanna quando è avvenuto lo sfortunato incidente. È stato trascinato per circa 300 m, con la parte inferiore del corpo mancante. I segni di trascinamento e le tracce di iena erano visibili." Si ritiene che lo stesso branco di iene, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sia stato responsabile di una recente serie di attacchi ai bovini e alle capre nella zona. Gli attacchi di animali non sono rari durante l'estate, secondo Farawo. Tendai Maseka è stato sepolto giovedì. La gente del posto è stata esortata a essere vigile, evitare di muoversi di notte e tenere chiuse tutte le porte e le finestre fino a quando gli animali non vengono catturati, ha detto Farawo.

Ancora ossido di etilene in prodotto italiano. Coinvolti diversi punti vendita Penny di Biella, Milano e Monza

Ancora ossido di etilene in prodotto italiano. Coinvolti diversi punti vendita Penny di Biella, Milano e Monza Continuano i richiami dei prodotti italiani riguardo alla presenza di ossido di etilene in dei semi di sesamo. Il Ministero della Salute il 17 novembre ha diramato un comunicato ufficiale con la quale dispone il richiamo alimentare per uno specifico prodotto. Si tratta di un articolo realizzato dalla ditta, Laboratorio Gastronomico Due A.A. srl (IT 9-2907L CE), con con sede dello stabilimento a Sedriano, in Provincia di Milano, alla via Galvani /7l. Il richiamo alimentare riguarda Baguette Praga & Cheddar - 220 g con marchio ‘Grab&Go. Il motivo del comunicato sta nel fatto che ci sono tre lotti di questo prodotto, nello specifico 2010328, 2010530, 201156 con data di scadenza o termine minimo di conservazione rispettivamente: 21/11/2020 - 23/11/2020 - 30/11/2020 che hanno portato all’emergere di una potenziale problematica per la salute dei consumatori. Come già avvenuto in altri casi segnalati nelle scorse settimane e posti all’attenzione del RASFF e dei Ministeri della Salute di diversi Paesi europei, anche in questa situazione l’allarme segnalato è da ricondurre alla contaminazione da ossido di etilene all’interno dei semi di sesamo presenti tra gli ingredienti. Per cui il nostro Ministero ha disposto per il richiamo alimentare immediato. Anche in questo caso, per precauzione Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare le Baguette segnalate e riportarle al punto vendita d’acquisto. Per quanto riguarda Penny il richiamo riguarda solo i seguenti punti vendita: 13900, BIELLA - VIA MILANO 50, 20121, MILANO - VIA BASTIONI DI PORTA VOLTA 7, 20100, MILANO - VIA BOSCOVICH, 20125, MILANO - VIALE MONZA 35, 20158, MILANO - VIA A. CARNEVALI, 116, 20148, MILANO - VIA RICCIARELLI 11, 20156, MILANO - VIA ESPINASSE 137, 20158, MILANO - VIA MASSARA DE CAPITANI, 15, 20900, MONZA - VIA BORGAZZI.

venerdì 20 novembre 2020

Nel video amatoriale gorilla si prende cura dell’uccellino ferito.

Nel video amatoriale gorilla si prende cura dell’uccellino ferito. È diventato virale il video che ha catturato le immagini di un gorilla che si prende cura di un uccellino ferito in uno zoo privato nel Nuovo Galles del Sud in Australia. I gorilla attirano molte persone nello zoo. Il video mostra come i visitatori vedono improvvisamente un uccello ferito che giace nel recinto dei gorilla e spostano immediatamente l’inquadratura della videocamera sul soggetto. Temono subito il peggio quando uno dei gorilla se ne accorge. L'imponente animale sta per dare un'occhiata. Si avvicina all'uccello e cerca molto delicatamente di farlo volare via, invano. Quando l'uccello non spicca il volo, il gorilla se ne va senza mai fargli del male. La scena sorprendente, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ripresa il 10 novembre e pubblicata sui social network, ha stupito più di un utente. E’ incredibile che un animale così grande potesse essere così gentile. Ecco il video: https://youtu.be/ZQZlhJCFors

Sette migranti si nascondono in un container per raggiungere Milano, i loro corpi ritrovati in Paraguay.

Sette migranti si nascondono in un container per raggiungere Milano, i loro corpi ritrovati in Paraguay. I corpi senza vita di sette migranti dal Nord Africa sono stati scoperti in un container ad Ansuncion, in Paraguay, il 23 ottobre. Lo riporta il quotidiano inglese The Guardian. Quattro mesi prima, a Sid, in Serbia, avevano preso posto in questa contenitore di metallo, sperando di raggiungere la città di Milano. Il loro viaggio ha preso una svolta drammatica. Lo scorso luglio sette clandestini sono saliti a bordo di un container montato su un treno merci nella città di Sid, cittadina serba nell'estremo nord-ovest del Paese, a circa cinque chilometri dal confine croato. Nascosti in un minuscolo spazio tra il carico di fertilizzanti e il tetto del container, i sette uomini prevedevano di raggiungere Milano, in Italia, via Zagabria. Invece, il treno è andato a Fiume, una città portuale croata, dove il container è stato trasferito su una nave. Attraverso l'Egitto, poi la Spagna, attraversando l'Oceano Atlantico, fu trovato quattro mesi dopo ad ... Asuncion, in Paraguay, con i corpi senza vita dei sette uomini, forse morti per soffocamento.Secondo gli investigatori locali, il poco cibo trovato nel contenitore (biscotti, bottiglie d'acqua e alcune lattine) - sufficiente per sole 72 ore - è un segno che pensavano di intraprendere un viaggio relativamente breve. Sulla scena sono stati trovati anche vestiti e telefoni cellulari. L'avanzato stato di decomposizione dei corpi ha reso difficile l'identificazione delle vittime, ancora in corso, così come l'autopsia dei corpi. In Serbia si sono fatti avanti gli amici di questi uomini, tra cui Smail Maouch, un algerino che attualmente si trova in un campo profughi nella città serba di Šid. Afferma di aver trascorso più di un anno nel campo con alcuni degli uomini che ha identificato come Zugar Hamza e Sidahmed Ouherher, due algerini, Ahmed Belmiloudi, Said Rachir, Rachid Sanhaji e Mohamed Hadoun, dal Marocco, e Yessa Aymen, egiziano lui.Secondo lui, Zugar Hamza lo aveva contattato telefonicamente a luglio per chiedergli di fare con lui il viaggio di 900 km a Milano. A quel tempo, Maouch era in Bosnia dopo non aver attraversato il confine croato. “Quando sono stati via per giorni, sapevo che non sarebbero arrivati in Italia. Ero sicuro che fossero morti ", dice. Sempre secondo Maouch, non è la prima volta che i migranti si ritrovano intrappolati in questo modo, con container che non raggiungono la meta sperata. Tuttavia, spesso riescono a suonare l'allarme in tempo. La madre di Sidahmed Ouherher, una delle vittime, è apparsa alla televisione algerina per chiedere il rimpatrio dei resti dei corpi. Ciò potrebbe richiedere del tempo, tuttavia, poiché l'identificazione da parte delle autorità paraguaiane è ancora in corso. Due uomini, che avrebbero "rinchiuso" i sette migranti nel container, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. nel frattempo sono stati arrestati in Serbia per tratta di esseri umani.

Salmonella nella carne trita mista Jubatti. Coinvolti i punti vendita Metro

Salmonella nella carne trita mista Jubatti. Coinvolti i punti vendita Metro La catena dei supermercati Metro ha diffuso l’avviso di richiamo di un lotto di carne trita mista di bovino e suino a marchio Jubatti per la presenza di Salmonella spp. Il mix di carne in questione è venduta in confezioni sottovuoto da 2 kg con il numero di lotto 223237-305 con data di scadenza 21/11/2020. La carne trita richiamata è stata prodotta da Soalca Srl, a Pretoro in provincia di Chieti nello stabilimento di località Cerrani 13/b. Per precauzionale, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare la carne trita con il numero di lotto segnalato e restituirla al punto vendita METRO.

Rischio chimico per Ossido di etilene nel sesamo: richiamati i cornetti 5 cereali e frutti di bosco di TOULON CROISSANTERIA.

Rischio chimico per Ossido di etilene nel sesamo: richiamati i cornetti 5 cereali e frutti di bosco di TOULON CROISSANTERIA. Ecco i lotti e info Non sembrano volersi fermare i richiami e i ritiri di prodotti alimentari per la presenza di semi di sesamo provenienti dall’India contaminati con ossido di etilene. Per questa ragione, il ministero della Salute ha pubblicato l’avviso di richiamo riguardante i cornetti ai 5 cereali e frutti di bosco prodotti dalla società Dipral srl con il marchio TOULON CROISSANTERIA “poiché non si può escludere che i semi di sesamo utilizzati nel prodotto come ingrediente possano essere stati contaminati da ossido di etilene”. I prodotti interessati sono venduti in scatole da 4,8 kg x 60 pezzi da 80 gr con i lotti di produzione e data di scadenza 20163 scad. 07/04/2021 e 20185 con scadenza 29/04/2021. I cornetti richiamati sono stati prodotti dall’azienda San Giorgio Spa, che ha sede in Via Giliberto Petti, 10/II a Castel San Giorgio (SA). Anche in questo caso, per precauzione Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare i cornetti segnalati e riportarli al punto vendita d’acquisto. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il servizio clienti Dipral srl chiamando al numero 0761/250845.

giovedì 19 novembre 2020

Coronavirus: "Una vera svolta" un nuovo farmaco per i pazienti gravemente colpiti da Covid-19

Coronavirus: "Una vera svolta" un nuovo farmaco per i pazienti gravemente colpiti da Covid-19 I ricercatori hanno trovato un nuovo farmaco per i pazienti infetti dal coronavirus che si trovano in terapia intensiva, secondo uno studio condotto in 260 ospedali in tutto il mondo. Si tratta del tocilizumab, utilizzato tra l'altro per l'artrite reumatoide, che sembra abbreviare la durata della ventilazione nei pazienti. Il farmaco ha anche un effetto positivo sul numero di morti. Ad Utrecht, una città dei Paesi Bassi, si sta coordinando la parte europea dello studio e i ricercatori sono molto entusiasti. "Raramente troviamo un nuovo trattamento efficace per le persone gravemente malate in terapia intensiva", spiega il dott. Marc Bonten. "Quindi questo è davvero un passo avanti". I pazienti possono anche seguire il trattamento ora, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Il farmaco contiene una proteina che modera il sistema immunitario. "Crediamo che i pazienti con Covid-19 che arrivano in terapia intensiva non siano così ammalati dal virus stesso, ma dalla reazione eccessiva del sistema immunitario", spiega nell'intensivista Lennie Derde dell'UMC Utrecht rilasciata alla stampa nazionale.

Salento meraviglioso: il tonno rosso gioca con la barca. Inedito straordinario dalle acque della Penisola Salentina

Salento meraviglioso: il tonno rosso gioca con la barca. Inedito straordinario dalle acque della Penisola Salentina Non un delfino ma un tonno rosso che gioca con la barca. Un’esperienza più unica che rara quella vissuta Sabato alle ore 12:00 circa sulla rotta di Gallipoli, Sant’Andrea - Baia Verde, dai passeggeri di una barca nelle acque prospicenti la Penisola Salentina e che è stata immortala in un video nel quale si può ammirare un bell’esemplare di Thunnus thynnus - è questa in realtà la denominazione scientifica – che insegue l’imbarcazione incurante della presenza umana. E l’emozione regalata dalle riprese di oltre un minuto e le esclamazioni di stupore dei naviganti è anche la nostra, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, anche perché le coste amene del Salento che dimostra di essere circondato da un mare ancora “vivo” ci continuano a regalare emozioni indescrivibili e che solo questi racconti visivi possono farci comprendere. Un mare da tutelare e per il quale tutti, a partire dalle istituzioni e comunque dai singoli cittadini, ci dobbiamo impegnare a salvaguardare per poter continuare ad ammirare e rendere fruibili anche per il futuro scene come quelle vissute dall’equipaggio negli scorsi giorni. Ecco il video: https://youtu.be/QWuU5guY3xU

mercoledì 18 novembre 2020

BMW richiama giacche Club e guanti DownTown contenenti cromo esavalente oltre i limiti

BMW richiama giacche Club e guanti DownTown contenenti cromo esavalente oltre i limiti BMW Motorrad richiama in Europa la giacca da uomo in pelle Club e il guanto DownTown. Nello specifico si tratta della taglia del giubbotto M, numero di serie 76129899222, e del guanto DownTown, con numeri di serie da 76218560843 a 76218560849. La decisione della casa tedesca segue le indicazioni dell’autorità amministrativa regionale di Monaco che fa riferimento a un test condotto su questi articoli, prodotti da un fornitore esterno. Secondo BMW Motorrad il cromo esavalente può causare rischi per la salute come reazioni allergiche in alcuni soggetti. I proprietari sono invitati a consegnare i capi di abbigliamento interessati presso un concessionario BMW Motorrad autorizzato. Indipendentemente dalla data di acquisto, gli articoli saranno sostituiti con un prodotto BMW Motorrad equivalente. Ad avere rilevato il chromium VI, cromo esavalente, al di sopra del limite legale, è la Veterinäruntersuchungsamt Rhein-Ruhr-Wupper (Ufficio di ispezione veterinaria del Reno-Ruhr-Wupper), Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, un richiamo abbastanza inusuale per il settore come Auto e Moto. Tuttavia il cromo esavalente è una delle sei sostanze inquinanti più pericolose al mondo, classificata dalla IARC come cancerogena per l’uomo (classe I). Viene principalmente utilizzato nelle concerie o nelle industrie che si occupano di lavorazione di metalli.

È allerta alimentare UE da Norovirus nei frutti di bosco congelati provenienti dall’Italia

È allerta alimentare UE da Norovirus nei frutti di bosco congelati provenienti dall’Italia. Rasff (il sistema di allerta rapido dell’UE) lancia l’allarme per rischio grave per la salute. Attenzione ai frutti di bosco congelati prodotti in Italia, spesso abbinati a torte e biscotti, dove è stata sospesa la commercializzazione di una partita in seguito alla presenza di norovirus, ovvero la causa più comune di gastroenteriti acute di origine non batterica. Per questo motivo la partita italiana ha subìto uno stop da parte del sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi europeo (RASFF) su segnalazione del Ministero della salute italiano, anche se nessuno scrive che migliaia di confezioni di more anche surgelate contaminate potrebbero essere nel freezer di ignari consumatori. Il lotto incriminato (presumibilmente) è stato ritirato dal mercato, occorre però, essere prudenti e quando si va nei supermercati o negozi, controllare sempre la provenienza. È stato proprio il sistema di allerta comunitario a segnalarlo, avviando una campagna di ritiro e di richiamo, fra i prodotti contaminati distribuiti anche in Italia, nella UE e a San Marino. Nello specifico nella notifica numero 2020.5073 del 18/11/2020, si segnalano i frutti di bosco surgelati in confezioni da 25 gr, analizzate il 06/10/2020, collegate ad un'epidemia di origine alimentare. I Norovirus (NoVs) sono particolarmente aggressivi e sono ritenuti in tutto il mondo una delle principali cause di gastroenteriti nell’uomo e negli animali. Questi virus si diffondono attraverso le feci e tramite contatto da persona a persona, oppure assumendo cibo e acqua contaminati. Nel caso delle more la situazione è più complessa perché raramente vengono ingerite da sole essendo spesso abbinate a torte e biscotti, contenenti latte e derivati. Le epidemie associate a Norovirus nelle more sono un rischio emergente, anche se ancora non è chiaro in quale fase della filiera questi focolai prendono origine. Il Norovirus è uno degli agenti patogeni più sfuggenti, ma anche uno dei più diffusi tra la popolazione. Il periodo di incubazione del virus è di 12-48 ore, mentre l’infezione dura dalle 12 alle 60 ore. I sintomi sono: nausea, vomito, diarrea acquosa, crampi addominali. In qualche caso c'è anche la febbre. Negli ultimi anni l’ipotesi che questo virus abbia un’incidenza comparabile a quella di batteri come Escherichia coli o Salmonelle è sempre più una certezza. Potrebbe essere la causa delle gastroenteriti che spesso vengono confuse con altre infezioni e non sono riconosciute. I virus, inoltre, sono estremamente più difficili da individuare rispetto ai batteri e a differenza ai batteri che si riproducono con grande velocità negli alimenti, i virus non si ridiffondono, ma si impossessano della cellula dell’ospite sfruttandone il potere replicante. Per questo motivo basta ingerirne una piccola quantità per provocare danni. In attesa che il Ministero della salute comunichi sul suo sito web, nella sezione "Avvisi di sicurezza" la corretta identificazione del prodotto, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si invitano le catene di supermercati e i produttori a dare notizie chiare sui loro siti, ricordando che è un obbligo previsto dalla legge informare i consumatori. In questa fase di incertezza l’unico consiglio che si può dare è di non consumare frutti di bosco anche surgelati colpiti dal provvedimento di richiamo, non mangiare macedonia di frutta fuori casa con frutti di bosco, non gustare dolci o torte guarnite con frutti di bosco crudi.

Ossido di etilene nel sesamo: Lidl richiama le barrette muesli e cereali “Crownfield”

Ossido di etilene nel sesamo: Lidl richiama le barrette muesli e cereali “Crownfield” Non sembrano volersi fermare i richiami e i ritiri di prodotti alimentari per la presenza di semi di sesamo provenienti dall’India contaminati con ossido di etilene. Per questa ragione, Lidl, ha pubblicato l’avviso di richiamo di numerosi lotti di barrette muesli e cereali alla nocciola senza zuccheri aggiunti Crownfield “poiché non si può escludere che i semi di sesamo utilizzati nel prodotto come ingrediente possano essere stati contaminati da ossido di etilene”. I prodotti interessati sono venduti in scatole da 8×25 grammi con i termini minimi di conservazione 10/11/2020, 24/11/2020, 08/12/2020, 20/12/2020, 03/02/2021, 17/02/2021, 31/03/2021, 04/05/2021, 05/07/2021, 09/08/2021, 30/08/2021, 15/09/2021, 18/10/2021 e 30/10/2021. Le barrette richiamate sono state prodotte per Lidl Italia dall’azienda Nutrisun GmbH & Co. KG, nello stabilimento di Bosteler Feld 6 a Seevetal, in Germania. Anche in questo caso, per precauzione Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare le barrette segnalate e riportarle al punto vendita Lidl d’acquisto. Il richiamo coinvolge solamente l’articolo “Crownfield” Barrette muesli e cereali 8x25g, Solo assortimento “Nocciola senza zuccheri aggiunti” (EAN 20080709) con i termini minimi di conservazione sopra indicati. Altri prodotti venduti da Lidl Italia non sono coinvolti dal richiamo. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il servizio clienti Lidl Italia al numero verde 800 480048. L’azienda Nutrisun GmbH & Co. KG si scusa con tutte le persone coinvolte per il disagio causato.

martedì 17 novembre 2020

Nave si capovolge, parte dei 137 container finiscono in mare - Il video

Nave si capovolge, parte dei 137 container finiscono in mare - Il video Domenica 15 novembre 2020 il carico instabile ha sorpreso la nave portacontainer "MENTARI CRYSTAL" mentre era intenta nelle operazioni di carico al molo del terminal Teluk Lamong di Surabaya, East Java, in Indonesia. L’incidente, ha causato la caduta in mare di parte dei 137 container e il danneggiamento di altri. Alcuni sono stati già recuperati dalle autorità locali. Per fortuna nessun membro dell’equipaggio è rimasto ferito. Le autorità stanno indagando sulle cause dell’incidente, ma la causa più probabile è il carico instabile: le operazioni potrebbero non essere state condotte con i giusti criteri. La "MENTARI CRYSTAL", evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è una nave General Cargo Ship (IMO: 8879926, MMSI: 526063866) costruita nel 1992 che naviga attualmente sotto bandiera della Indonesia. Ecco il video dell’affondamento: https://youtu.be/4JDSg6l9WFY

Un nuovo studio conferma l'efficacia del collutorio nel ridurre la diffusione del virus

Un nuovo studio conferma l'efficacia del collutorio nel ridurre la diffusione del virus Un semplice collutorio con lo 0,7% di cloruro di cetilpiridinio, un antimicrobico e antisettico, darebbe risultati "promettenti" nella lotta contro il coronavirus. Lo sostiene un nuovo studio dell'Università di Cardiff. Negli esperimenti di laboratorio, il collutorio ha ucciso il virus in soli 30 secondi. Nonostante tutto, aspetta prima di precipitarti nelle scorte di collutori di supermercati e farmacie: questi sono solo i primi risultati di un ampio studio e devono ancora essere verificati da altre squadre di ricercatori. Uno studio clinico deve ancora seguire per vedere il reale impatto del collutorio sulla concentrazione di coronavirus nella saliva delle persone sottoposte al test. Ma in laboratorio, gli studi preliminari sono molto promettenti. Gli scienziati hanno cercato di riprodurre le condizioni del naso e del retrogusto umani. Hanno usato un collutorio lambda come quello che trovi nei bagni di tutti: una soluzione con lo 0,7% di cloruro di cetilpiridinio come Listerine. Questo antisettico antibatterico e antivirale agisce sui microbi penetrandone le pareti e, divenuti porosi, finiscono per perire. Risultato: il 99,99% dei virus viene distrutto in 30 secondi. Un ampio studio clinico di 12 settimane inizierà presso l'University Hospital of Wales. Dovrà determinare se, in condizioni reali, questi collutori distruggono effettivamente quasi tutte le particelle virali nella saliva. La nostra bocca infatti, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è piena di recessi e cavità e secerne molte sostanze, che possono anche essere coadiuvanti durante il processo. I risultati dello studio sull'uomo sono attesi all'inizio del 2021.

Aiutiamo i nostri circhi, la solidarietà faccia mangiare gli animali.

Aiutiamo i nostri circhi, la solidarietà faccia mangiare gli animali. Così lo Sportello dei Diritti rilancia l’appello da Lecce di Gianfranco Delle Rose del circo Medrano A causa dell’emergenza coronavirus è allarme fame per tutti gli animali del circo rimasti senza sostentamento per il blocco forzato degli spostamenti e degli spettacoli dei circhi. Per questo Gianfranco Delle Rose, addetto stampa del Gruppo Medrano, si mobilita da Lecce chiedendo razioni alimentari di soccorso, con rotoballe di fieno e mangime agli animali del circo e formaggio, verdura, passate di pomodoro, uova, olio, conserve e sottoli, per le famiglie di artisti circensi. La situazione del mondo dello spettacolo viaggiante, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non più florida da anni è diventata drammatica con l’emergenza coronavirus a causa dell’impossibilità a lavorare, con la perdita di ogni tipo di introiti ma con la necessità di continuare a sostenere gran parte delle ordinarie spese di gestione, comprese quelle per gli animali che solo per il mangiare costano oltre 2,7 milioni di euro all’anno.

lunedì 16 novembre 2020

Aereo di linea in fase di atterraggio travolge e uccide mamma orsa.

Aereo di linea in fase di atterraggio travolge e uccide mamma orsa. Un Alaska Airlines Boeing 737 colpisce un urside durante l'atterraggio a Yakutat, Alaska. Il suo cucciolo si salva miracolosamente Un incidente decisamente inusuale il 14 novembre ha coinvolto un Boeing 737-700 dell'Alaska Airlines (registrato N615AS) che ha operato il volo 66 tra Cordova e Yakutat, Alaska, Stati Uniti. Durante l'atterraggio a Yakutat, tuttavia, l'aereo ha impattato e ucciso mamma orso, mentre il suo cucciolo di 2 anni che si trovava in sua compagnia, è rimasto miracolosamente illeso. Nessuno dei passeggeri e dei membri dell'equipaggio è rimasto ferito, ma il cofano motore sinistro è stato danneggiato. L'aereo avrebbe dovuto proseguire per Juneau e Seattle, ma la compagnia aerea è stata costretta a cancellare quei voli. Nessuno dei passeggeri o dei membri dell'equipaggio a bordo dell'aereo è rimasto ferito durante l'incidente all'aeroporto. I membri dell'equipaggio dell'aeroporto avevano liberato la pista circa 10 minuti prima dell'atterraggio del volo, e non c'era segno di animali selvatici durante il controllo. Tuttavia, i piloti hanno notato i due orsi che attraversavano la pista mentre il Boeing 737 rallentava dopo l'atterraggio. Incidenti di questo tipo, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non sono rari a Yakutat: nel passato aerei hanno colpito cervi, oche ed altri animali. In ogni caso, è la prima volta che un investimento di questo tipo coinvolge un orso. L'aeroporto è per questo parzialmente chiuso da una recinzione, e i dipendenti sono addestrati sui pericoli della fauna selvatica e su come allontanare gli animali dalla pista.

sabato 14 novembre 2020

Favola di Esopo nella vita reale! Guarda come una gazza beve l'acqua da una bottiglia riempiendola di ciottoli per aumentare il livello dell'acqua

Favola di Esopo nella vita reale! Guarda come una gazza beve l'acqua da una bottiglia riempiendola di ciottoli per aumentare il livello dell'acqua. Ecco il video di cosa s'inventa la gazza La gazza è un uccello molto intelligente e questo esperimento è volto a dimostrare di quali intuizioni il volatile sia capace. Sottoposto allo stimolo del raggiungimento dell'acqua, l'animale escogita un metodo efficace di realizzazione del suo obiettivo sfruttando "inconsapevolmente" l'elasticità del liquido: tramite l'inserimento di alcuni sassolini infatti, l'acqua costretta nella bottiglietta si "allunga" facendo arrivare il liquido... a portata di becco. Questo video ricorda la favola famosissima di Esopo “La volpe e l’uva”, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che può dare un insegnamento molto importante: non bisogna disprezzare qualcosa solo perché non lo si può ottenere, come fanno le persone che non ammettono di non riuscire in qualcosa. Piuttosto sarebbe meglio impegnarsi di più per raggiungere l’obiettivo, con molta pazienza e umiltà. Questa favola scritta da Esopo è arrivata a noi grazie a Fedro e a mille versioni successive, qui trovi il video nella vita reale: https://youtu.be/ZYzvloSnrms

giovedì 12 novembre 2020

Escherichia coli STEC nella fontina Dop Etichetta Rossa, Iper e Italiamo venduto da Lidl.

Escherichia coli STEC nella fontina Dop Etichetta Rossa, Iper e Italiamo venduto da Lidl. Il ministero della Salute “Non mangiatela” Il ministero della Salute ha diffuso tre avvisi di richiamo della fontina Dop Etichetta Rossa della Cooperativa produttori latte e fontina, Iper e Italiamo venduto da Lidl per la presenza di Escherichia coli STEC (produttore di tossina Shiga). Il formaggio interessato è venduto in buste preconfezionate (Atp) da 250 grammi tutti con il numero di lotto C280 e la data di scadenza 08/12/2020. La fontina richiamata è stata prodotta dalla Cooperativa Produttori Latte e Fontina Soc. Coop. a r.l. (marchio di identificazione IT 02 2 CE) nello stabilimento di rue Croix-Noire 19, località La Croix-Noire a Saint-Christophe, in Valle d’Aosta. Per precauzione, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare la fontina Dop con il numero di lotto segnalato e restituirla al punto vendita d’acquisto. Si ricorda che l'Escherichia Coli è un batterio che si trova frequentemente nell'intestino sia degli uomini che degli animali, costituendone parte integrante della normale flora intestinale. Nella maggior parte dei casi sono innocui, ma ne esistono di alcuni tipo che possono mettere a rischio la salute provocando nei casi più lievi crampi addominale, vomito e diarrea, fino a quelli più gravi che possono portare a serie infezioni, causate da acqua o cibo contaminati, soprattutto da alimenti come frutta e verdura, che vengono spesso consumati crudi, ma anche da latte non pastorizzato e carne non cotta, risultando pericoloso soprattutto per i bambini piccoli e gli anziani. L'E.coli è sensibile al calore, per cui generalmente cottura dei cibi permette di neutralizzarlo. Tuttavia l'autorità, in questo caso il Ministero della Salute, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.

Sinistri stradali: non si può ignorare il valore probatorio del modello Cai inviato all’assicurazione in fase stragiudiziale

Sinistri stradali: non si può ignorare il valore probatorio del modello Cai inviato all’assicurazione in fase stragiudiziale Il giudice chiamato a decidere su un sinistro stradale non può ignorare il valore di prova del modello Cai inviato all’assicurazione in fase stragiudiziale. Le dichiarazioni contenute nella denuncia congiunta, infatti, hanno un “peso” solo indiziario quando sono prodotte per la prima volta nel corso della causa. Lo ha ricordato la sezione sesta della Cassazione con l’ordinanza 25468/20 del 12 novembre che ha accolto il ricorso di una coppia. Le parti avevano convenuto in giudizio la compagnia e la proprietaria del veicolo per sentirle condannare al risarcimento dei danni subiti in seguito al sinistro avvenuto tra la loro vettura e quella della convenuta. Il giudice di pace ha rigettato la domanda e il tribunale ha confermato la decisione rilevando che la mancata comparizione della parte chiamata a rendere interrogatorio formale non poteva integrare il valore indiziario delle dichiarazioni rese nel modulo di constatazione dai due conducenti delle auto, in assenza, peraltro, di testimoni del sinistro. La controversia è così giunta in Cassazione dove i ricorrenti hanno sostenuto che sia il giudice di pace che il tribunale avrebbero erroneamente valutato il modello Cai a doppia firma in cui si descrive la dinamica del sinistro stradale. Mentre il primo non avrebbe in alcun modo preso in considerazione il modello, il tribunale gli avrebbe attribuito un mero valore indiziario e non di presunzione legale. Al contrario, invece, il modulo di constatazione amichevole, quando comunicato all’assicuratore in sede stragiudiziale, come avvenuto nel caso di specie, avrebbe valore di presunzione legale fino a prova contraria della veridicità delle dichiarazioni ivi contenute.La Suprema corte, nell’accogliere il ricorso, ha affermato che il modulo Cai a doppia firma portato a conoscenza della compagnia nella fase stragiudiziale, pur non avendo valore di piena prova, genera una presunzione iuris tantum valevole nei confronti dell’assicuratore il quale potrà superarla fornendo prova contraria. Se, invece, il modulo di constatazione amichevole è portato per la prima volta a conoscenza dell'assicuratore nel corso del giudizio “nei suoi confronti le predette dichiarazioni hanno valore soltanto indiziario”.Ebbene, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha concluso la Cassazione, nel caso in esame il modello Cai era stato comunicato alla compagnia prima del giudizio, con la conseguenza che lo stesso diventa decisivo ai fini della decisione e che il tribunale dovrà verificare in sede di rinvio se il giudice lo ha esaminato o meno.

Solfiti oltre i limiti nei gamberetti surgelati Medipesca

Solfiti oltre i limiti nei gamberetti surgelati Medipesca. Coinvolta la catena della distribuzione METRO. Richiamo per rischio allergeni. I richiami alimentari continuano e dall’inizio del 2020 sono davvero tanti: un altro allarme per un prodotto a causa di probabile presenza di allergeni. In questo caso l'azienda della grande distribuzione tedesca Metro ha pubblicato sul suo sito internet l’avviso di richiamo di un lotto di gamberetti rosa surgelati a marchio Medipesca per la presenza di solfiti oltre i limiti di legge. Il prodotto coinvolto è stato distribuito in buste trasparenti da 500 grammi con il numero di lotto 9014280820 e la scadenza 28/02/2022. I gamberetti richiamati sono stati prodotti da Medipesca Srl (marchio di identificazione: IT2068CE) nello stabilimento di via D. Modugno 4 a Mazara del Vallo in provincia di Trapani. Per precauzione, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” raccomanda, in particolare alle persone allergiche ai solfiti, di non consumare i gamberetti con il numero di lotto segnalato e restituirli al punto vendita d’acquisto.

C.T.R.Emilia-Romagna: accertamento IMU annullato se il Comune non produce la nomina del funzionario che lo ha firmato.

C.T.R.Emilia-Romagna: accertamento IMU annullato se il Comune non produce la nomina del funzionario che lo ha firmato. STOP agli avvisi accertamento Imu perché il Comune non produce in giudizio la delibera con cui conferisce l’incarico al funzionario che ha sottoscritto l’atto notificato alla società. È quanto deciso con la sentenza 958/20, pubblicata dalla quarta sezione della commissione tributaria regionale per l’Emilia-Romagna.E ciò perché spetta all’amministrazione dimostrare la legittimazione del funzionario quando il contribuente contesta che l’esazione dei tributi è stata esercitata da un soggetto che non ne aveva il potere: l’ente locale, infatti, ha un immediato accesso ai propri dati. Accolto il gravame della società: lo stop agli accertamenti sui suoi immobili nel territorio del Comune scatta perché è ancora in vigore la norma ex articolo 11, comma quarto, del decreto legislativo 504/92 che impone alla giunta di deliberare il conferimento dell’incarico al funzionario che deve sottoscrivere gli accertamenti. La disposizione, infatti, non risulta abrogata dal testo unico degli enti locali e sbaglia la Ctp a ritenere irrilevante l’omissione dell’ente civico richiamando «in maniera fuorviante» l’articolo 7 dello statuto del contribuente. Di fronte alle rimostranze della società, insomma, spetta all’amministrazione locale dimostrare l’esistenza della delega in capo al funzionario che ha sottoscritto l’accertamento: non c’è dubbio che il Comune abbia accesso immediato all’informazione. E se l’ente non produce in giudizio la delibera, .riporta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la sanzione della nullità scatta perché l’avviso di accertamento costituisce la più ampia espressione del potere impositivo, che incide in modo profondo nella realtà economica e sociale: per il contribuente, quindi, costituisce una garanzia essenziale la professionalità di chi emana l’atto.