domenica 16 febbraio 2014

La UE vuole mettere al bando la parola 'fallimento' per privarla dei significati negativi che la società gli ha dato.

La UE vuole mettere al bando la parola 'fallimento' per privarla dei significati negativi che la società gli ha dato. La proposta è volta a rimuovere la “macchia“ della bancarotta per quelli in difficoltà finanziarie. Riccardo Ribera d'Alcala, della direzione generale dell'Unione europea per le politiche interne che ha redatto il piano, ha scritto: "l'uso di etichette che “marchiano” dovrebbe essere finito e il termine dispregiativo 'fallimento' dovrebbe essere sostituito con il più neutrale “adeguamento del debito”. "Si è sostenuto che ristrutturando la parola renderà più facile per le persone che hanno vissuto il fallimento di convincere le banche a dar loro in prestito soldi per nuovi progetti. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la paura di fallire è una delle paure croniche dei nostri giorni. Se parli con le persone, tutte o quasi, hanno paura del fallimento. Dietro questa parola, “fallire”, si celano emozioni molto negative, che impediscono alla maggior parte delle persone di provare a fare qualcosa, ancor prima di farla.

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