martedì 26 febbraio 2019

Vodka per Kim Jong-un: la dogana sequestra 90.000 bottiglie

Vodka per Kim Jong-un: la dogana sequestra 90.000 bottiglie. La dogana olandese ha bloccato decine di migliaia di bottiglie di vodka, apparentemente destinate al governatore della Corea del Nord Kim Jong-un. Erano nascoste in un container. Sanzioni più rigide mai applicate prima d’ora nella storia delle Nazioni Unitesi si applicano contro il paese. Una spedizione di vodka indirizzata alla Corea del Nord è stata confiscata dalla dogana nel porto di Rotterdam. Il sequestro è stato confermato oggi da un portavoce dell'autorità doganale olandese. Secondo i resoconti dei media, le bottiglie erano destinate al governatore della Corea del Nord Kim Jong-un. Il container con circa 90.000 bottiglie di vodka russa era stato nascosto sulla nave di una compagnia di navigazione cinese sotto una fusoliera. La risoluzione 2270, infatti, prevede misure più serrate nei confronti della Repubblica Popolare Democratica di Corea (Corea del Nord), a causa delle attività nucleari relative a missili balistici in corso nel paese e che “minacciano la sicurezza e la pace internazionale.” Pertanto, le esportazioni di molti beni di lusso nel paese comunista sono proibite. "Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha imposto sanzioni chiare contro la Corea del Nord", ha dichiarato il ministro olandese per il Commercio Estero, Sigrid Kaag al quotidiano "Algemeen Dagblad. La nuova risoluzione richiede agli Stati membri anche di ispezionare non solo le merci sospettate di contenere articoli proibiti come avveniva in precedenza, ma anche tutte quelle provenienti da e dirette verso la Corea del Nord". La scoperta è avvenuta la scorsa settimana. Alla luce di questo sequestro, se da una parte il contrabbando del liquore a quanto pare, non è considerato illegale, anche se non si addice ai rigidi standard morali della cultura locale, nella Corea del Nord, eppure, sono vietati jeans e piercing. La Corea del Nord, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, infatti, ha vietato pochi mesi fa alla popolazione di indossare jeans e di avere piercing, una nuova misura restrittiva contro la moda dei Paesi occidentali che Pyongyang accusa di influenzare troppo la società nordcoreana e i suoi valori. I cittadini vengono controllati dalla milizia giovanile fedele a Kim Jong-un, la loro missione è “prevenire la corruzione della morale pubblica e individuare le tendenze capitaliste nell’abbigliamento, come la lunghezza delle gonne, l’altezza dei tacchi delle scarpe, il taglio dei capelli”.

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