giovedì 9 maggio 2019

Lugano: la polizia svizzera blocca il Circo Orfei.

Lugano: la polizia svizzera blocca il Circo Orfei. Secondo il Servizio autorizzazioni svizzero il circo non dispone di un valido attestato relativo alla sicurezza dei suoi impianti. Spettacoli vietati in tutto il Ticino Lo spettacolo serale del Circo Orfei è stato fermato prima dell'inizio. Gli agenti della polizia cantonale sono intervenuti a Lugano per vietarne le esibizioni. Il Circo italiano gestito dalla famiglia Coda Prin non ha ricevuto la necessaria autorizzazione per l'esercizio dell'attività di baracconista o di impresario circense in Ticino, perché «non sussistono attualmente i requisiti per il suo rilascio». La polizia sottolinea che la decisione del mancato rilascio dell'autorizzazione, di competenza del Servizio autorizzazioni, commercio e giochi, era già stata intimata ai responsabili nella giornata di ieri. Non solo sono «caduti i presupposti» per l'ottenimento del permesso, ma i responsabili hanno dimostrato «mancata volontà nel voler rispettare la decisione». Si è quindi reso necessario l'intervento odierno degli agenti, che hanno bloccato lo spettacolo prima dell'inizio. Il Circo Orfei non potrà proporre i suoi spettacoli a Lugano, sette in tutto, in programma stasera, domani, sabato e domenica e neppure tutto il suolo ticinese, fino all'eventuale ottenimento di tutti i necessari permessi. In particolare, il circo, secondo l'ufficio competente al rilascio autorizzazioni, non dispone di un valido attestato relativo alla sicurezza dei suoi impianti. Infatti, in base agli articoli 21 e 22 dell'Ordinanza sul commercio ambulante del 04.09.2002, il richiedente deve dimostrare che la sicurezza degli impianti utilizzati sia stata controllata da un organismo di ispezione autorizzato dal Servizio di Accreditamento Svizzero (SAS) o riconosciuto dalla Svizzera nell'ambito di un accordo internazionale. Contro la decisione è data facoltà di ricorso, privo di effetto sospensivo, al Consiglio di Stato. Una vicenda per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che riporta alla ribalta la questione della libertà di movimento dei circhi che, nonostante la loro natura di spettacoli itineranti, rischiano di vedersi snaturati a causa di norme sempre più restrittive. L'augurio che ciò non porti alla scomparsa di uno degli spettacoli che rappresentano da sempre la gioia di grandi e piccini.

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