mercoledì 25 agosto 2010

Tar Lazio: nessuna revisione della patente per chi transita nella corsia preferenziale


Il transito nella corsia riservata agli autobus e ai taxi non giustifica la revisione della patente. Una semplice infrazione, anche se grave, non basta a prescrivere la misura.
Lo ha affermato il Tar del Lazio che, con la sentenza 30636 del 11 agosto 2010, ha accolto il ricorso di un automobilista romano multato per aver transitato su una corsia preferenziale del centro. L’uomo avrebbe inoltre dovuto sottoporsi a un nuovo esame di idoneità presso la motorizzazione, per la revisione della patente. I giudici romani hanno accolto la sua tesi difensiva e annullato il provvedimento, dal momento che la revisione della patente può essere disposta solo qualora sorgano “dubbi sulla persistenza dei requisiti fisici e psichici prescritti e della idoneità”. Si tratta di un provvedimento amministrativo non sanzionatorio, funzionale alla garanzia della sicurezza del traffico stradale. “Una sola infrazione alle norme del Codice della strada, pur se di una certa rilevanza,” si legge infatti in sentenza “non può costituire di per sé e indipendentemente da ogni valutazione dell'idoneità e capacità alla guida del conducente l'autovettura, il presupposto di un provvedimento inteso a prescrivere la revisione della patente, trattandosi di atto gravemente lesivo delle attività del cittadino che richiede, pertanto, una puntuale motivazione.”
Ancora una volta il componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA, chiede alle P.A. di dare seguito alla sentenza annullando in via di autotutela i verbali sino ad oggi elevati restituendo i punti decurtati e le patenti di guida.
Va evidenziato, infatti, come l’aver conseguito la patente di guida costituisca una importante prerogativa dell’individuo e la perdita di tale qualità non può essere determinata da una previsione legislativa suscettibile di decurtare dei punti dalla patente di guida o determinare addirittura la sua revisione.

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